Non chiedermi cose impossibili, Druida, quasi mi dispiace non poterti accontentare.
Ridacchiò a quelle parole, come se trovasse divertente la finta premura di Marcus: sapeva bene che l'uomo la odiava, probabilmente per il legame che aveva con Dominique, ma non le importava; era necessaria per la Setta e questo la rendeva intoccabile, che all'Eletto piacesse o meno. La francese lo odiava per il suo sentirsi parte, impropriamente, dei 12, poiché non era uno di loro e non lo sarebbe stato fino a che qualcuno che già ne faceva parte con capacità simile a quelle di Azhad non fosse morto, e di conseguenza nemmeno la Druida provava troppa simpatia per lui, forse anche per il fatto che era sempre molto serio e cupo, a differenza sua che, invece, sorrideva in qualsiasi circostanza, come se nulla potesse scalfirla. Anche in quel momento, quando si fece avanti chiedendo di poter parlare coi Vampiri, l'espressione sul volto della ragazza era sereno e divertito, come se stesse per partecipare ad un gioco meraviglioso che aveva lei come protagonista.
Siamo qui per rispondere alle tue domande, ragazza... Dicci pure.
Un refolo di Eolo le accarezzò la pelle facendola fremere di piacere, sembrava quasi che il Vento la stesse incitando a proseguire, a portare a termine quella missione, a seminare Morte e distruzione ovunque.
Parlerò... ma potrebbero non piacervi le mie domande, e potreste anche decidere di non rispondere in modo adeguato... - disse la Druida, esprimendo fisicamente, con un'espressione del viso che sembrava corrucciata, la sua preoccupazione a riguardo - Per questo devo trovare il modo di convincervi a collaborare... uhm, credo che una dimostrazione pratica sia quello che ci vuole, non credete anche voi?
Concluse sorridente, quasi gentile, ma negli occhi della ragazza si poteva quasi leggere un'ombra di sadismo puro: alzò lentamente il braccio destro, il palmo della mano bene aperto, e tracciò un movimento a semicerchio con esso, come la forma in cui si erano disposti i Vampiri. A differenza dei maghi normali, i Druidi non avevano bisogno di formulare ad alta voce i propri Incantesimi, ma l'effetto sarebbe stato lo stesso... Morte.
Il Mana dentro la Druida si scosse, gli Elementi vorticarono nel suo spirito lasciando che fosse il
Fuoco a prendere il sopravvento, e dentro di sé Indigo sentì come un'esplosione rossa che si propagò anche all'esterno, manifestandosi in una luce accecante che avrebbe ucciso tutti i Vampiri presenti, a meno che certo qualcuno, magari intuendo le sue intenzioni, non fosse scappato prima; se l'attacco fosse andato a buon fine, comunque, la Druida avrebbe riabbassato il braccio, portandolo nuovamente parallelo al fianco, per aprire le labbra ad un sorriso, quasi come se nulla fosse successo.
Non vorrei essere costretta a rifarlo, perciò... chi si offre come volontario per rispondere alle domande che gli porrà l'omaccione nero di fianco a me? Prometto che non ucciderò più nessuno di voi, se farete i bravi...Mentiva, ovviamente, ma chi avrebbe mai potuto provarlo in quel momento?
Potevano soltanto fidarsi e sperare che davvero, una volta ottenuto ciò che voleva, la Druida ed il suo amico se ne sarebbero andati... e se così non fosse stato, pazienza.
Per Indigo, quello sterminio, era soltanto un gioco.