Mi sembri piuttosto agitata.
Rilassati.
Più facile a dirsi che a farsi: poteva sembrare un dettaglio, ma dopo aver passato così tanto tempo a svolgere missioni sotto gli ordini di qualcuno - e Faith, sul lavoro, era dannatamente seria - la prospettiva di essere da sola, di avere sì un Auror che le dava le prime indicazioni, ma di essere poi "costretta" ad improvvisare senza alcuna linea guida, poteva risultare alquanto terrificante.
Era nervosa perché voleva riuscire bene, voleva salvare la ragazzina e dimostrare a tutti, in primis a se stessa, che quello era davvero il lavoro che faceva per lei, un ambiente nel quale sarebbe potuta diventare davvero la numero uno: ma per riuscirci doveva imparare a discostarsi dalla posizione di semplice Gregaria e cominciare a badare a sé da sola, per poter un giorno dare ordini ad altri Mercenari inferiori, come rango, a lei.
Marshall dunque poteva non comprendere il perché di tanto nervosismo, ma quella non era, per Aryanne, una missione qualunque… rappresentava una svolta importante per la sua carriera, un cambiamento che voleva fosse in positivo, che doveva essere in positivo. O non sarebbe più riuscita a guardarsi allo specchio.
Se ciò che ha detto il mio collega è vero, saremo fuori con la ragazza in pochi minuti grazie al tuo aiuto.
27 missioni riuscite su 29, da Mercenaria Gregaria, no?
Cifre rassicuranti, oserei dire…
Rispose al sorriso con uno un po' tirato, ma preferì non commentare: un numero rassicurante, certo, essendo alle prime armi e al suo primo anno di lavoro effettivo… ma sempre come Gregaria, appunto.
Era quella la vera differenza.
Scosse con forza il capo, l'italiana, sentendo che la coda si muoveva con lei rimanendo però compatta, come voleva che fosse: non doveva pensare a quelle cose, doveva convincersi che non fosse altro che una missione qualsiasi; aveva ragione suo padre a dire che spesso era la propria mente il primo, vero nemico di una persona.
In quel frangente, infatti, era la sua mente l'ostacolo maggiore, ciò che rischiava di farle commettere un errore potenzialmente fatale: la paura di fallire derivava da lì, dal cervello, ma al tempo stesso Aryanne sapeva che, logicamente parlando, era portata a riuscire nella sua impresa, perché pronta e preparata.
Se avesse superato gli ostacoli prodotti dal suo inconscio, allora avrebbe superato anche quella prova senza alcuna difficoltà.
Annuì dunque in direzione di Rosenberg, osservandolo scavalcare la struttura esterna, e mosse un paio di volte le spalle per farle scrocchiare e scioglierne così i muscoli: ora toccava a lei; piantò gli occhi sul muro di pietra e, con fermezza, vi poggiò sopra le mani, individuando le sporgenze o le rientranze che facevano al caso suo in modo tale da issarcisi sopra.
Ovviamente non seppe giudicarsi da sola, ma una volta arrivata in cima le sembrò di non aver fatto troppo rumore, ed anche la caduta avvenne con naturalezza ∞ T/A 30 + 14/d20 = 44 ∞ facendola così atterrare morbidamente e silenziosamente al terreno; un piccolo sorriso comparve sul volto dell'italiana, che s'incitò mentalmente - e chissà perché la voce mentale che la esortava a proseguire era uguale a quella di Sandyon - per quella buona prova, a testimonianza che, se voleva, poteva davvero fare tutto.
Si guardò subito intorno, nuovamente concentrata, ma sembrava che nessuno avesse fatto caso a lei: ottimo, naturalmente, per la Mercenaria dilettante - a breve, si sperava, Mercenaria e basta - che individuò velocemente la prima guardia indicatale da Marshall, proprio vicina ad un albero.
Studiò il tragitto che la separava dall'uomo, notando che non era troppo lungo e che, camminando lentamente in mezzo all'erba alta, rannicchiata su se stessa, non avrebbe dovuto dare troppo nell'occhio: le sarebbe bastato arrivargli dietro, comunque, e con un colpo veloce dietro al collo l'avrebbe messa fuori gioco per il tempo della missione.
Così, togliendosi piano piano le scarpe - fortuna che non costavano molto - si accucciò a terra e cominciò ad avvicinarsi all'albero, lo sguardo fisso sull'uomo che le dava le spalle e che sarebbe stata la sua prima "vittima".
Tzé, se davvero le guardie si fanno fregare da una Mercenaria dilettante, i proprietari di questo posto dovrebbero cambiare corpo di sicurezza...
Si permise di pensare Aryanne, che tempo altri 15 secondi fu dietro all'albero, proprio a ridosso della schiena della guardia ignara, evidentemente ∞ T/A 30 + Rifl. 15 + 19/d20 = 64 ∞ della presenza dell'italiana, che altrettanto evidentemente si era mossa in modo abbastanza silenzioso: non volendo ancora usare la magia, la Draghessa - sempre nel cuore - decise di ricorrere alla forza bruta, quella che aveva sviluppato nel corso di anni di allenamento con Sandyon, colpendo la guardia ∞ T/A 30 + 15/d20 = 45 ∞ dietro al collo, appena sotto l'attaccatura dei capelli, con la parte esterna della mano destra, le dita strette e rigide l'una contro l'altra per imprimere più forza al movimento - verso l'alto per caricare e poi verso il basso, al punto designato - e al colpo stesso.
Sperava davvero che la guardia svenisse al primo colpo e la lasciasse proseguire, perché doverci combattere all'inizio della sua missione sarebbe stato davvero fastidioso e deprimente.