Era comprensibile che Caroline Priscilla non comprendesse il senso della frase di lui... e come avrebbe potuto? Devo era bravissimo nell'essere criptico, nel non far comprendere a qualcuno cosa stesse pensando, quali ragionamenti stesse facendo il proprio cervello mentre parlava... anche in quel caso era stato così; non si riferiva sicuramente alla crescita fisica della Tassorosso - seppur anche quella ci fosse stata - ma a qualcosa di ben più profondo che sicuramente però lei non avrebbe colto.
Non aveva intenzione, però, di rivelarle i propri pensieri, non quando aveva ben altro in mente e di sicuro molto più piacevole: tenendola per mano, e notando che la ragazza non appariva affatto infastidita da quel contatto, anzi, Nightmare si fece accompagnare dall'altra nell'ostello in cui avrebbe pernottato, chiedendo spiegazioni alla irlandese su cosa fosse questo "Luna Park" di cui lei aveva appena parlato.
Oh è una sorta di parco giochi babbano, nel quale ci sono delle giostre, musica, clown, chioschi con dolci e palloncini...so che non è niente paragonato al nostro mondo, però potrebbe essere divertente! O almeno interessante...
Un parco divertimenti senza magia? - domandò Devo, per assicurarsi di aver compreso il senso della sua spiegazione - Se pensi che possa essere divertente... sarò ben felice di andarci con te.
Rispose alla fine, lanciandole un'occhiata profonda, intensa, come a dire che aveva accettato quel programma solo perché era stata Cappie a proporlo, perché lei aveva ritenuto che fosse interessante; d'altronde ogni suo gesto aveva un fine ben preciso, dal tenerla per mano al condurla nella propria stanza, guardandola con occhio critico senza però riuscire a disprezzarla del tutto, visto cosa fosse il luogo in cui si trovavano - un ostello babbano.
E' una stanza bellissima!
Lo è ancora di più visto che tu ci sei dentro.
Un complimento piuttosto diretto, palese, a cui seguì la mossa più importante di Nightmare: farle credere di avere un altro regalo per lei, una sorpresa che però avrebbe voluto darle ad occhi chiusi.
Cosa?! Devo, non dovevi disturbarti...
Uff, va bene! Ma sappi che mi stai mettendo in imbarazzo!
Le sorrise, quasi dolcemente, osservandola mentre chiudeva gli occhi e si lasciava avvolgere dal buio: in effetti aveva davvero un regalo per lei, ma era qualcosa di decisamente diverso da ciò che la Tassorosso si sarebbe mai potuta aspettare... un bacio.
Non un bacio sulla guancia, per quanto ugualmente piuttosto casto, ma un bacio vero e proprio in cui le labbra dell'americano raggiunsero quelle dell'altra, assaporandole, catturandole, facendole proprie per la prima volta - e forse era letteralmente la prima volta, per la O'Neill.
Mh!
Un mugolio.
No, non l'aveva messo in conto, in effetti aveva anche previsto la possibilità che la ragazza si scostasse e gli mollasse un bel ceffone sulla guancia... invece Cappie si mostrò arrendevole a quel tocco, tanto che le gambe le cedettero e dovette aggrapparsi a lui per non cadere: e per Devo non ci fu alcun problema a stringere la Tassorosso a sé, posandole una mano sulla schiena per spingerla contro il proprio petto e così facendo, sostenerla.
Sentì le labbra della ragazza premere con più forza sulle proprie, e sorrise mentalmente per quella che era senza alcun dubbio una vittoria.
E'...un bel regalo...
Non sono mai stato così felice di donarlo a qualcuna come in questo momento.
Commentò Devo con voce calda, la mano libera che andava ad accarezzare la guancia di Cappie e lo sguardo che s'inchiodava a quello di lei per farla perdere nelle pozze nere quanto il suo animo sadico e bastardo: voleva che lei si convincesse, voleva che credesse alle sue parole, al fatto che sì, aveva baciato altre ragazze, ma non era mai stato felice di averlo fatto come con lei.
Posso...averne un altro?
Nemmeno quello se lo sarebbe mai aspettato... che ne volesse ancora.
Sorrise lentamente, sorpreso a quella richiesta mentre col capo annuiva, silenzioso, riavvicinandosi al suo viso: non la baciò subito, però, scese prima coi denti e le morse piano il labbro inferiore, col chiaro intento - per se stesso - di far concentrare il calore e l'eccitazione per quel momento in mezzo alle gambe di lei; dopo il morso salì finalmente anche sul labbro superiore, baciandolo nella sua interezza.
Mosse lentamente le labbra su quelle di lei, le assaggiò piano ma con intensità, continuando ad accarezzare la sua guancia con delicatezza e tenendola per la schiena come a non volerla far scappare: poi, sempre lentamente, lasciò che la punta della lingua arrivasse al suo labbro superiore, che accarezzò con un tocco caldo e delicato, giusto per capire come si sarebbe comportata lei, come avrebbe reagito.
L'avrebbe sorpreso ancora?