Lode ai cacciatori, allora, altrimenti non avrei potuto godere di un tale spettacolo.
Ma ora questo fisico scolpito non sta patendo un po' di freddo?
A parte che la tua vista basta a riscaldarmi...
... E poi sono abituato a lavorare in condizioni estreme.
Tornato a casa mi farò una tisana come dico io e scongiurerò ogni rischio malattia.
Bello essere Druidi, in questo senso.
Immuni alle malattie, immuni ai virus e immuni ai veleni naturali, i Druidi avevano un vantaggio molto grande rispetto ai comuni mortali.
Non pativano il freddo e potevano uscire dall'acqua di un torrente ed esporsi all'aria ghiacciata senza rischiare di finire raffreddati.
La costituzione dell'uomo era ottima, ma nulla a che vedere con certi tipi di resistenza naturale e genetica. Da questo punto di vista poi, i Terran con elemento Terra erano svantaggiati rispetto a molti altri: quelli del Vento non potevano prendere colpi di freddo, quelli del Ghiaccio non lo pativano proprio, quelli del Fuoco sfruttavano il proprio calore per evitare di gelare, insomma in un modo o nell'altro metà dei Gildati avevano la soluzione pronta, restava comunque il fatto che i Druidi erano i più fortunati. Li conosceva bene, ma non per il motivo che pensava lei.
Sono un numero piuttosto alto.
Per caso sei fidanzato con una figlia del Mana?
Ahahah... No, assolutamente.
Ho gestito i rapporti diplomatici tra le Gilde ed anche tra i Terran e i Druidi, quindi ne ho conosciuti diversi per... "lavoro".
Solo che appunto, loro erano molto canonici, i tipici Druidi, in pratica.
Vestiti all'antica, acconciature celtiche, bracciali di legno e portamento da "siamo i migliori".
Purtroppo era sempre così quando si incontravano individui di grado Anziano o addirittura Guida, ma l'elemento Terra era uno dei migliori per relazionarsi con loro, essendo di natura calmo, concreto, solido e capace di resistere alle provocazioni.
Invece, il vestiario di Indigo era decisamente diverso dal solito, rispecchiando più la cultura tipicamente babbana o comunque magica.
Un vero bene per gli occhi di Alarick, i quali la continuavano a solcare da zona a zona del corpo con una eccitazione latente molto forte.
Non c'era dettaglio della sua figura che non lo attirasse o evocasse in lui immagini piacevolmente sessuali, e non era necessario farlo presente.
Mi ritengo una persona estremamente flessibile, e se anche non possa dire che la civiltà babbana o magica sia propriamente fatta per me, se mi ritrovo in essa riesco a non sembrare del tutto spaesata.
Inoltre, grazie a ciò, hai di sicuro meno difficoltà ad avvicinarti alle persone che ne fanno parte.
Hai per caso un fidanzato mago o addirittura privo di poteri?
Se lei aveva trovato la giusta soluzione per chiedergli se fosse fidanzato, allora anche lui avrebbe dovuto sfruttare una tattica simile, continuando a rimanere a petto nudo di fronte a lei senza la minima voglia di cambiarsi proprio perché sapeva che in quel modo la attirava e stuzzicava.
Non conosceva ancora nulla di lei, ma quasi sicuramente avrebbe potuto giurare che apprezzava i complimenti oltre ogni misura ed apprezzava anche lui, specie i pettorali, i bicipiti e gli addominali, almeno per il momento. Pensa se avesse potuto guardare poco poco più in basso.
A proposito di complimenti, comunque, Alarick espresse successivamente un giudizio personale a proposito del nome di lei, giudicandolo molto piacevole all'ascolto. Un parere che lasciò la Giovane molto sorpresa, possibilmente in positivo.
Poetico?
Non sono sicura che tu abbia ragione, forse è poetico solo se lo pronunciano le persone giuste…
... E nell'occasione giusta...
Sorrise con malizia, abbassando leggermente il tono e ovviamente calcandolo a dovere, per quanto non ce ne fosse eccessivo bisogno, ma era come se stesse pregustando qualcosa di più intenso, qualcosa che forse era in arrivo tra di loro, non immaginando minimamente chi fosse.
Se avesse saputo chi fosse lei in realtà, probabilmente avrebbe tentato di tramortirla, portarla in Gilda per poi giudicarla o farla giudicare, ma al momento non sapeva niente, si dedicava solo a "giocare" con lei, provando a capire come fosse fatta, come ragionasse e cosa potesse fare eventualmente per avvicinarla ancora di più. Per quello provò a farla sbottonare sul motivo per il quale fosse stata mandata via dalla propria comunità, trovando il suo racconto molto vago. Evidentemente nascondeva dettagli più precisi, ma di questo non gliene fece una colpa.
Quand'era piccola i miei Confratelli non mi lasciavano mai in pace, attaccandomi per le mie spiccate capacità di apprendimento: un giorno mi sono stancata e li ho attaccati, se così possiamo dire, affinché smettessero di darmi fastidio.
Le Guide della mia comunità volevano che mi scusassi, io non avevo alcuna intenzione di rinunciare al diritto di essere libera di rispondere e di ribellarmi di fronte a comportamenti che reputavo sbagliati e dannosi per me stessa… e sono stata invitata ad andarmene.
Molto combattiva e ribelle.
In parte però comprendo le tue motivazioni, so che le loro regole sono molto strette.
Quindi è da tanto che sei Rinnegata?
Di sicuro così si spiegava perché si fosse integrata tanto all'interno del mondo non druidico. Essendo stata mandata via da molti anni, si era dovuta abituare velocemente a quella realtà, magari all'inizio anche un po' controvoglia, ma sembrava abbastanza contenta di essere libera, anche pagando quel caro prezzo, quindi chi era lui per giudicare il suo gesto come folle o meno? In fondo entrambi amavano la libertà, era un obiettivo e una filosofia comune. Proprio in virtù di quella libertà così tanto istintiva e vogliosa, poi, Indigo si avvicinò a Rick con fare piuttosto malizioso e provocatorio, scoprendo il polso ed avvicinandolo alle sue labbra, in quanto l'uomo aveva espresso poca preferenza nei confronti dei dolci ma parecchia invece riferito alla vaniglia, il profumo che ella emanava naturalmente per via della propria identità come Druida.
Puoi dare una leccata, se ti piace così tanto la vaniglia.
...
Non rispose nulla a quella provocazione, sentendo i pantaloni farsi leggermente più stretti, e fu così che afferrò con la mancina l'avambraccio della ragazza, abbassando la bocca a baciarle la pelle del polso, ma non fermandosi ad esso, infatti se ella l'avesse concesso, egli avrebbe anche saggiato il palmo della mano, le dita e il dorso, azzardandosi a mettersi il pollice fra il palato e la lingua per succhiarlo.
Infine, utilizzando la propria forza, cercò di tirarla ancor più verso di sé, cingendole il fianco con l'altro braccio possente, scivolando con le labbra fino all'orecchio di lei, sussurrandole delle parole con voce roca, eccitata e possibilmente impaziente, tentando come ultimo gesto di mordere piano il lobo e baciare singolarmente il collo, riempiendo le narici e i polmoni di quell'aroma di vaniglia inconfondibile e piacevole come una droga.
... Io ti leccherei dalla testa ai piedi, Indigo.
Pronunciando il suo nome proprio come ipotizzato nei minuti della conversazione precedente.