Gli venne presentata avanti la fotografia, e Tyslion si prese diversi secondi per assimilarla e memorizzarla.
No, non l'aveva mai vista in giro, una simile bellezza, così rara ed apparentemente pura e innocente non avrebbe mai fatto parte dei suoi giri.
Capelli lunghi, molto, del colore che lui più apprezzava, poiché appartenuti all'unica donna che fino al momento aveva amato, poi, occhi chiari, penetranti e allo stesso tempo, velati di emozioni indistinguibili.
Le emozioni che invece trasparivano dallo sguardo del mercenario poi, lo erano ancora di più, completamente oscurate, mischiate a quella espressione seria ed impassibile, dura e carnefice che possedeva soltanto un uomo in grado di fare lavoro sporco come il suo.
Mise la foto nel proprio borsello di jeans, facendo attenzione a non sciuparla, essendo ad ora l'unico indizio in suo possesso riguardo l'incarico.
Nel frattempo, Julie iniziava la spiegazione su chi fosse la vittima e come dovesse essere svolto il tutto.
Eibhlin Johanndottir, nata il 25 Dicembre 2074 a Reykjavík.
Lavora come Vice-Capo Infermiera all'ospedale "Karenjía Olofdottir", sempre a Reykjavík, ma passa la maggior parte del suo tempo in un villaggio protetto da incantesimi di un livello talmente avanzato da essere considerato impenetrabile.
Hai un mese di tempo per compiere il rapimento, puoi ammazzare chi vuoi, anzi, devi, perché è necessario che non ci siano testimoni, e non ci sono informazioni particolari che devi farle ammettere.
Devi soltanto tenerla con te, saranno i miei superiori a venirla a riprendere.
Un mese di tempo, apparentemente abbastanza, in realtà poteva anche scorrere in un soffio.
Non poteva giudicarlo così, non poteva permettersi di essere così spavaldo, adesso che sapeva la verità.
Un villaggio protetto da un quantitativo infinito di incantesimi, bene, allora questo voleva dire che la ragazza era scottante, parecchio.
Deglutì e mandò giù un altro poco di liquido alcolico, facendolo scorrere lentamente in gola e poi nello stomaco.
Stessa cosa la fece la Sanders, ponendo attenzione a non strafare per poi sentirsi peggio.
Dieci secondi e la mano dell'uomo le tese del cibo con sopra la salsa piccante, invitandola a tentare l'accoppiamento con il drink, ma ella rifiutò.
No, grazie.
Preferisco sentire l'alcol che mi brucia il palato.
Tsk, come vuoi.
Tanto meglio, portò lo stesso nachos alla propria bocca e lo mangiò tutto in un boccone solo, gustandosi il sapore ardente che lo distingueva.
Spesso e volentieri l'occhio cadeva sulla grandi e sode bombe che la donna mostrava sul davanzale, sfacciato e desideroso quasi di volerle ammirare meglio, ma senza mai parlare o essere diretto, non certo per educazione, ma solo per esigenza lavorativa.
L'esperienza nella sua vita gli aveva insegnato che a volte poteva anche darsi che la stessa persona che ti forniva il lavoro per conto di qualcun altro, era in realtà quello stesso qualcuno, e magari voleva metterlo alla prova per capire se fosse o meno un credulone pronto a cascare nella trappola di un paio di cosce mettendo in secondo piano gli affari, la vera linfa vitale del traffico di lavori sporchi del Mondo Magico.
La f**a e i soldi un tempo li metteva sullo stesso piano, oggi la faccenda era molto diversa, faceva come gli pareva, si, quello indiscutibilmente, ma il concetto di benessere fisico davanti e benessere economico avevano assunto due pesi e due misure ben differenti dai tempi del mercenario novellino che stava imparando a fare i primi passi con Vastnor.
Allora, accetti Asveras?
Terminò il suo drink, posando con decisione il bicchiere al tavolo, afferrando anche una foglia di menta per gustarla lentamente.
Ripensò un secondo alla foto, al suo contenuto, al denaro in ballo e al fatto che non riceveva un offerta simile da almeno due o tre anni.
C'era davvero poca scelta, ma Tyslion preferì soffermarsi e rivedere tutti i dettagli per esser sicuro di non aver perso nulla per strada, prima di decidersi a dare la propria risposta affermativa nei confronti della donna, adesso in silenziosa attesa con un sorrisetto da z*****a in volto.
Non voglio alcun anticipo, preferisco l'intera cifra alla fine.
Non mi va di avere dei vincoli, anche metaforici, sulle spalle, mentre devo eseguire qualcosa di delicato.
Avrete mie notizie solo tre giorni prima del periodo stabilito, non un'ora prima, né un'ora dopo.
Inoltre, visto che mi avete fatto venire in un luogo che non conosco e non ho adeguata compagnia, usufruirò della tua.
Altri due o tre drink, è un bel programma, non credi?
Il sorriso che gli uscì fuori non era sicuramente gentile e sarcastico, anzi, forse era decisamente maligno, malefica ironia e divertimento.
Alzò il braccio e schioccò le dita, richiamando il cameriere che immediatamente corse in loro direzione, abbassando il capo in segno di riverenza.
Senti cosa vuole la signorina, per me un rum con ghiaccio.
Attese che anche lei, eventualmente, ebbe fornito la propria preferenza e subito dopo, incrociando le braccia sul tavolo, assolutamente maleducato, tornò a fare quel sorriso precedente, che si spense però dopo circa due o tre secondi, facendolo di nuovo essere la faccia da str***o di poco fa.
Allora, cosa fai nella vita, a parte la tirapiedi?