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Messaggioda Eufemia » 25/06/2014, 20:39

Covo Ignis § Camera di Eufemia Longarno § 2108 § ore 12.02 a.m.


Il suo compleanno… finalmente era arrivato: all'italiana non importava crescere e diventare vecchia, probabilmente perché ancora non si considerava nemmeno una donna, ma una ragazza appena adulta, quindi che paura doveva avere del tempo che passava?
E poi solitamente il suo compleanno era un giorno speciale per lei perché, all'interno della Gilda, tutti la veneravano e la riempivano di attenzioni, soprattutto le sue tre amiche più care che, anche in quel momento, erano in camera di lei e la stavano praticamente obbligando a non muoversi da lì.

Aspettaci, non venire in sala mensa, dobbiamo assicurarci che sia tutto perfetto!

Perché, dò forse l'impressione di volermici precipitare?

Domandò di rimando la Longarno con un sorrisetto divertito, riferendosi alla propria posizione comoda e tranquilla sul divanetto della propria stanza, quello di fronte al camino.

Immagine


No, decisamente in quel momento stava così tanto bene che non le veniva proprio in mente di correre in un'altra stanza… anche perché conoscendo le ragazze che le stavano di fronte, anzi, che ormai si erano precipitate fuori dalla porta, di sicuro stavano organizzando una mega festa nella sala mensa del Covo Ignis, con tutti i suoi piatti preferiti ed un sacco di persone pronte a festeggiarla: insomma, perché rovinare loro il frutto di tanta fatica?
Naaa, non ne aveva alcuna intenzione: e poi, dopo appena cinque minuti, si trovò impegnata ad aprire un pacco regalo stretto e lungo che un gufo dall'aria piuttosto stanca aveva portato nella sua camera dalla finestra aperta; regalo che, poco dopo, si rivelò essere un fantastico bastone da passaggio, adatto ad un vecchio signore piuttosto che a lei.
E c'era una sola persona che, ogni dannatissimo anno, si divertiva a mandarle regali idioti come quello…

… Flynn!!
Giuro che quest'anno ti ammazzo!


Sbraitò Eufemia non appena ebbe il bastone tra le mani, dimenticandosi dell'idea iniziale di non muoversi dalla sua stanza per correre o quasi verso la porta ed aprirla con veemenza, con l'obiettivo di trovare Desmond e ficcargli il bastone che aveva avuto il coraggio di regalarle tutto su per il didietro.

Spoiler:
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Messaggioda Nigel » 30/06/2014, 23:53

Covo Ignis
Camera di Nigel Sykes
Ore 09:30


Immagine



Allora quindi è vero,
è vero che ti sposerai
Ti faccio tanti, tanti cari auguri,
e se non vengo capirai.


E se la scelta è questa
è giusta lo sai solo tu
È lui l'uomo perfetto che volevi
e che non vuoi cambiare più.


Ti senti pronta a... cambiare vita
a... cambiare casa
a... fare la spesa e fare i conti a fine mese
a... 'lla casa al mare
a... 'd'avere un figlio... un cane.


Ed affrontare...
suocera... cognato... nipoti... parenti...
tombole a Natale, mal di testa ricorrente
e tutto questo... per amore.


E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti.


E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarmi...
di te... di te... di te.


E grazie per l'invito
ma proprio non ce la farò
ho proprio tanti, tanti, troppi impegni
e credo forse partirò.


Se avessi più coraggio
quello che io ti direi
che quell'uomo perfetto
che volevi tu non l'hai... capito mai.


Io sarei pronto a... cambiare vita
a... cambiare casa
a... fare la spesa e fare i conti a fine mese
a... 'lla casa al mare
a... 'd'avere un figlio... un cane.


Ed affrontare...
suocera... cognato... nipoti... parenti...
tombole a Natale, mal di testa ricorrente
e tutto questo... per amore.


E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti.


E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarmi...
di te... di te... di te.


. . . . . .

Per dimenticare,
per dimenticarmi...
di te... di te... di te...


( Talento Artistico: 22 - Carisma Artistico: 26 )

Dimenticarti... E chi ci riesce?
... Non ce la farei mai...


Arrotolò la pergamena musicale con un sorriso amaro, scuotendo il capo, lasciando che lentamente il silenzio tornasse a regnare nella camera.
Non gli interessava mostrarsi dotato nel canto, certe serenate dovevano rimanere segrete, confinate nel suo mondo, ascoltate da nessuno.
Quello non era il giorno migliore per ricevere l'invito di nozze di Eufemia Longarno.
Evidentemente la coppia aveva scelto di mandarlo apposta nel giorno del compleanno di lei per una sorta di congruenza di eventi speciali.
Nigel l'aveva trovata un'idea carina, si, "idealmente", ma pessima per il suo cuore che aveva smesso di battere da almeno mezz'ora.
Sospirò, guardandosi intorno, poi si alzò in piedi dirigendosi fino ad un salvadanaio a forma di "Squileno" aprendolo sotto per recuperare tutti i risparmi accumulati fino a quel momento da circa un anno.

Spoiler:
Ecco l'immagine della Creatura Magica "Squileno" fatta a salvadanaio:

Immagine


Più o meno ho racimolato 970 Galeoni, non è una cifra immensa, anzi, per lei non è nulla...
... Spero comunque di riuscire a prenderle quello che ho in mente e mi auguro le piacerà...


New Orleans
Antiquariato "Neverending Things"
Ore 10:15


Non ho capito, esattamente cosa desidera?

Ecco, io vorrei... un portagioie, ma uno bello bello, che sia antico!

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Con tutto il rispetto signore, ma siamo in un negozio di antiquariato, normale che gli oggetti siano antichi...

Si si, giusto, mi scusi, non volevo essere offensivo!
Dicevo, beh vorrei che fosse d'argento, che potesse contenere molti gioielli e che abbia uno specchio sotto il coperchio, che ne dice?
E' possibile?


Forse abbiamo quello che cerca, venga con me...

Immagine

Oh ma è... Perfetto, sul serio!

Ha uno specchio sotto il coperchio ed è piuttosto spazioso, dovrebbe essere del tardo 1900, quindi ha più di un secolo.
Particolarità che potrebbe anche infastidirla però è che quando si apre, per un effetto magico, emette un brano orchestrato classico.
Ecco, glielo faccio ascoltare...




... Bellissima... Ha un titolo questa musica?

"You are not alone", signore.

Va bene va bene, ho deciso si, lo prendo, voglio questo!
Quanto costa?


975 Galeoni...

... Oh.

Per lei 970.

Davvero?!
Grazie, grazie infinite!
Potrebbe farne un pacchetto regalo?


Naturalmente signore.
Si avvicini alla cassa ed intanto paghi, io provvederò al pacchetto!
Arrivederla...


A lei, è stata gentilissima!

Covo Ignis
Vicino camera di Eufemia Longarno
Ore 12:10


Si trovava in quella zona da almeno venticinque minuti, indeciso su come esordire.
Era il suo compleanno, normale esporsi con un semplice "Tanti auguri!", ma no, sarebbe stato troppo facile e poi... si vergognava da morire.
Delle amiche della Ignis erano uscite dalla sua stanza da poco, quindi lei si trovava lì, certamente, ovviamente, sicuramente.
All'inizio aveva pensato di mettersi un bel completo elegante bianco regalatogli dal fratello Logan l'ultimo Natale, ma alla fine aveva deciso di rimanere vestito in maniera casual per non sembrare troppo stupido.
Dunque indossava una maglietta a maniche corte attillata e blu scuro, dei jeans scoloriti con cinta di finta pelle e degli scarponcini neri di cuoio.
Tra le mano rigirava il pacchetto nervosamente, deglutendo saliva su saliva, indeciso su come muoversi.
Alla fine, considerando che avrebbero potuto vederlo da un momento all'altro e quindi chiedergli perché fosse lì, Nigel decise di approfittarsi del momento di silenzio e vuoto del corridoio per avanzare di qualche passo e giungere fino davanti alla porta della ragazza.

Basta, adesso bussi e le dici "Questo è per te, ringiovanisci e ti fai bella ogni giorno di più!".
Questo è lo spirito giusto, ok, le piacerà... Spero...
E se poi non le piace?
E se ne ha altri cinque uguali o magari che costano il quadruplo?
... No no no, ma che sto facendo, meglio lasciar perdere, la metteresti solo in imbarazzo, poverina, e poi-...


SBAM

Di improvviso gli giunse una portata diretta in faccia che lo fece indietreggiare di almeno un metro e mezzo e sbattere al muro dietro di lui.
Chiuse gli occhi sopportando il dolore, anche se iniziò a colargli una marea di sangue dal naso. Minimamente preoccupato di se stesso, Nigel come primo gesto spostò il pacchetto dalla traiettoria del liquido rosso evitando così che si potesse sporcare, perché lei e le cose per lei venivano sempre prima di tutto, al primo posto di tutto e tutti. Nonostante questo comunque, il respiro si fece più veloce e un livido violetto gli comparve all'istante proprio in mezzo alla fronte quasi pelata.

Ohi ohi ohi ohi ohi...
No no, non mi hai fatto niente, sto benissimo, e poi non è colpa tua, è stata la porta!


Sorrise leggermente, cercando di parlare con naturalezza, qualora lei si fosse preoccupata e gli avesse chiesto le sue condizioni.
Non appena, grazie alla magia, l'emorragia si interruppe, Nigel tornò più calmo e tranquillo, anzi, tranquillo mai e poi mai avendo l'italiana davanti. Ormai non poteva più tirarsi indietro o andarsene, le congruenze logiche tra il giorno del compleanno e il pacchetto in mano erano palesi.

Allora, vedi... io... io... ti avevo portato... una... una sciocchezza perché... insomma...
... Ta-tanti auguri...


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Messaggioda Eufemia » 01/07/2014, 12:01

SBAM


Non aveva ipotizzato nemmeno per un istante, mentre spalancava la porta della propria camera, che potesse esserci qualcuno dietro essa, qualcuno in procinto di bussare per farsi aprire: e poiché le porte delle stanze del Covo Ignis si aprivano verso l'esterno e non verso l'interno, quando Eufemia la spinse in avanti con forza, non poté non centrare la faccia di Nigel in pieno, colpendolo con una tale forza da sbatterlo all'indietro contro il muro.

Oh cazzo!

La reazione di Mia fu di spavento terrore, visto che non si aspettava certo che ci fosse qualcuno dietro la sua porta e che aveva appena colpito quel qualcuno così tanto da fargli sanguinare il naso.

Ohi ohi ohi ohi ohi…

Nigel, cavolo, scusami!! - esclamò, anzi, urlò quasi, avvicinandosi di corsa a lui e fissandolo con sguardo preoccupato ed ansioso, sinceramente mortificato - Non immaginavo che ci fosse qualcuno, ho spalancato la porta senza pensare… Morgana, quanto sono stata stupida!

No no, non mi hai fatto niente, sto benissimo, e poi non è colpa tua, è stata la porta!

A posteriori probabilmente avrebbe sorriso di quelle parole, di come Sykes avesse dato la colpa alla porta quasi questa avesse una vita propria, ma al momento voleva solo assicurarsi che lui stesse bene: per questo usò la bacchetta per fermare il sangue che gli stava colando dal naso, non potendo però fare nulla lì in mezzo al corridoio per il livido che stava trionfalmente spuntando sulla fronte scura dell'Ignis.

Ma che ci facevi dietro alla mia porta?

Gli domandò quando fu sicura che perlomeno non sarebbe uscito altro sangue dal naso di lui, spostando lo sguardo sul pacchetto che si trovava accanto alla sua figura e sentendo le guance avvampare di botto per il senso di colpa dovuto alla consapevolezza che non solo gli aveva fatto male, me che era successo anche perché Nigel… sì, perché probabilmente, e la cosa venne confermata poco dopo, si era ricordato del suo compleanno.

Allora, vedi... io... io... ti avevo portato... una... una sciocchezza perché... insomma...
... Ta-tanti auguri…


Oh… grazie, Nigel, io… non dovevi!

Gli sorrise, dolce e sincera, prendendo il pacchetto tra le mani con delicatezza prima di aiutarlo a rimettersi eretto col busto e sospingerlo con ferma decisione dentro la sua stanza, dove chiuse - questa volta lentamente - la porta, e dove lo invitò a sedersi sul divano.

Ti ci vorrebbe del ghiaccio, anche se non si può dire che sia esattamente il nostro Elemento preferito…

Commentò Eufemia, sedendoglisi accanto col pacchetto regalo in grembo: immaginando che a lui facesse piacere osservarla mentre lo apriva, l'italiana lo scartò velocemente con le mani delicate ed agili, rivelando così un portagioie antico di ottima fattura.

È bellissimo…

Mormorò osservandolo meglio, portandoselo davanti al viso e rigirandolo su tutti i lati; quando lo aprì, poi, per osservarne l'interno, una dolce e malinconica musica si diffuse nell'aria, facendole socchiudere gli occhi e dondolare appena la testa, rapita. Naturalmente non era certo il primo portagioie che poteva vantarsi di possedere, ma quello gliel'aveva regalato Nigel, ed era speciale, almeno per lei: quando lui l'aveva accompagnata nella sua passeggiata con Chocco, aveva avuto modo di conoscerlo meglio ed era rimasta piacevolmente colpita da quanto fosse semplice, umile ma pieno di energia, di volontà d'indipendenza e di autonomia; non era ricco economicamente, certo, ma Eufemia percepiva in lui una ricchezza di spirito tale da farle dimenticare qualcosa di così materialista come il conto in banca - una cosa che non le succedeva spesso.
Da quel giorno aveva cominciato a salutarlo sempre quando lo incrociava per la Gilda, a fermarsi a chiacchierare con lui, ad invitarlo ad accompagnarla quando portava fuori Chocco; purtroppo ultimamente, con l'avvicinarsi del matrimonio, non aveva avuto più molto modo di passare del tempo in sua compagnia, e questo le era dispiaciuto molto… le era mancato, ma se ne stava rendendo conto solo in quel momento, nuovamente accanto a lui.

Nigel, è un regalo stupendo… davvero.
È il più bel portagioie che io abbia mai visto, grazie.
- gli sorrise, con dolcezza, sporgendosi verso di lui per, se l'Ignis l'avesse lasciata fare, baciargli una guancia - … ti fa tanto male?

Gli chiese poi, indicandogli il bel bernoccolo che aveva in fronte.
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Messaggioda Nigel » 01/07/2014, 23:02

Oh… grazie, Nigel, io… non dovevi!

E perché... Scusa... Non si ricevono regali in queste... Occasioni?

Parlava tra uno spruzzo di sangue e un altro, tenendo la testa alta per fare in modo di arrestare l'emorragia fino a quando non fosse intervenuta tempestiva la bacchetta magica di Eufemia a bloccare definitivamente l'epistassi e dargli in quel modo il dovuto sollievo.
Il pacchetto fortunatamente era intatto, senza alcuna macchia in ricordo della brutta esperienza, pronto per essere scartato e "ammirato".

Ti ci vorrebbe del ghiaccio, anche se non si può dire che sia esattamente il nostro Elemento preferito…

Beh di sicuro se mi dò fuoco al naso non migliorerei la situazione!

Anche in una occasione simile, Nigel cercava ad ogni costo di farla ridere, di renderle meno pesante la situazione e la colpa di averlo preso in pieno con la porta. Non riusciva proprio a vederla come colei che gli aveva fatto del male, nemmeno involontariamente, anche perché quello non era nulla in confronto al dolore provato nel ricevere quell'invito per le nozze: quello si che era stato una freccia in pieno petto, una freccia gelida.

Eh?
C-cosa?
Siamo, sono nella tua stanza...
Ma sei sicura che...


Osservò l'invito silenzioso sul divano e deglutendo un po' salive e un po' sangue andò a prendere posto abbastanza imbarazzato, guardandosi attorno.
Quante volte aveva sognato di entrare in quella camera, che fossero stati sogni romantici o proibiti, perché lei li ricopriva sempre tutti.
Gli si sedette accanto, con in grembo il pacchetto, così lentamente iniziò a scartarlo e Nigel Sykes trattenne il respiro, emozionato più di lei.

È bellissimo…

Sul serio?
Davvero ti piace?


Gli si illuminarono i grandi occhi scuri, entusiasta di esser riuscito a farle qualcosa di gradito. La vide aprire piano e con delicatezza il portagioie, lasciando che la musica inebriasse tutta la stanza, una musica che ella sembrò gradire moltissimo. Non sapeva definire esattamente la gioia di quell'istante, culminata poi con l'avvicinarsi dell'italiana la quale, spinta da immensa gratitudine, gli posò anche un bacio sulla guancia.

Nigel, è un regalo stupendo… davvero.
È il più bel portagioie che io abbia mai visto, grazie.


- SMACK -

...

Ti amo.
Sei la persona più importante della mia vita.
Quando ti guardo il cuore mi scoppia in petto.
Ti sposerei io se potessi.
Non esiste nessuna al tuo livello.
Vorrei che questo momento durasse in eterno.


… ti fa tanto male?

Ma no, figurati, non ti preoccupare, giusto un poco, stamattina, quando è arrivata la partecipazione e...

Essendo con gli occhi abbassati per l'emozione di aver ricevuto il bacio, Nigel non si accorse che Eufemia Longarno stava indicando con il dito indice della destra il livido che gli era nato in fronte al seguito della brutta botta con la porta. Nonostante questo però, mentre parlava decise di alzare lo sguardo e, realizzando cosa aveva appena detto e facendo il collegamento tra la parte indicata da lei e il suo discorso... "sbiancò".

... e... e... e... nel senso, stamattina quando è arrivato l'invito, il gufo evidentemente era un po' nervoso e allora mi ha dato una beccata proprio vicino al punto dove ho sbattuto prima, quindi mi faceva male anche da prima, che coincidenza vero?
Eheheh... Incredibile proprio... Eheheh...


Deglutì il più silenziosamente possibile, sospirando con il cuore che batteva all'impazzata, così tanto che lo poteva sentire anche nelle orecchie.
Aveva parlato prima di pensare, aveva espresso una cosa così intima di sé alla ragazza della quale era da sempre innamorato perso, ma cosa gli era preso? Quando si parlava di "istinto Ignis" riferendosi a tutti loro, era un termine dannatamente azzeccato e a doppio taglio.

Do... Dov'è Chocco?
Non l'hai portato con te oggi?


Già, meglio provare a cambiare discorso!
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Messaggioda Eufemia » 03/07/2014, 14:48

E perché... Scusa... Non si ricevono regali in queste... Occasioni?

D'accordo, sì, ma non eri obbligato a farmi un regalo!

Obiettò l'Ignis per poi dedicarsi al naso di lui e fermare così il sangue che fuoriusciva dalle narici a velocità impressionante; si era preso una "portata" in fronte perché stava andando da lei a consegnarle un regalo di compleanno, ma quanto poteva essere dolce e gentile Nigel?
Di sicuro, Eufemia non l'avrebbe mai lasciato lì dolorante e con un bel bernoccolo sulla fronte, così la Longarno portò Sykes in camera sua e cercò del ghiaccio da poggiargli in fronte, anche se certo, due Ignis come loro con quell'Elemento avevano proprio poco a che fare.

Beh di sicuro se mi dò fuoco al naso non migliorerei la situazione!

Ridacchiò l'italiana, al pensiero del ragazzo di colore che si dava fuoco al naso per trarre sollievo dalla botta ricevuta, prima di invitarlo a sedersi nonostante l'incertezza palese nella voce dell'altro.

Eh?
C-cosa?
Siamo, sono nella tua stanza...
Ma sei sicura che…


Avanti, non farti pregare!
Siediti, su su!


Lo incitò Eufemia con un gran sorriso, aspettando che lui le fosse accanto per scartare il regalo che le aveva portato, e che si rivelò essere un bellissimo ed antico portagioie con una meccanismo musicale che s'innescava quando veniva aperto: la ragazza era entusiasta di quel dono, e lo fece presente all'altro mentre ascolta rapita la dolce melodia che si era diffusa per la stanza.

Sul serio?
Davvero ti piace?


Davvero davvero, è così elegante, raffinato… si vede che è antico e prezioso!

Commentò la Longarno, annuendo anche mentre parlava, per poi culminare i propri ringraziamenti con un bel bacio sulla guancia che le sembrò essere il minimo visto quanto si fosse impegnato per trovarle un regalo perfetto.
Dopodiché, notando che comunque il livido sulla fronte invece che diminuire in grossezza stava aumentando, le venne spontaneo chiedergli se gli facesse tanto male… peccato che Nigel non comprese a cosa l'italiana si stesse riferendo.

Ma no, figurati, non ti preoccupare, giusto un poco, stamattina, quando è arrivata la partecipazione e...

Aggrottò la fronte di fronte a quelle parole, perplessa e colpita da ciò che era appena uscito dalla sua bocca: naturalmente Nigel, una volta accortosi che l'altra si stava riferendo al bernoccolo sulla fronte, cercò in qualche modo di recuperare, ma Eufemia non era certo stupida… forse superficiale, o almeno così poteva sembrare dall'esterno per chi non la conosceva affatto, ma comunque non stupida.

... e... e... e... nel senso, stamattina quando è arrivato l'invito, il gufo evidentemente era un po' nervoso e allora mi ha dato una beccata proprio vicino al punto dove ho sbattuto prima, quindi mi faceva male anche da prima, che coincidenza vero?
Eheheh... Incredibile proprio... Eheheh…


Abbassando gli occhi mentre rifletteva sulle parole di Desmond e su quelle delle amiche, in entrambi i casi riguardanti il ragazzo che aveva di fronte: le avevano detto tutti che Nigel non era semplicemente cotto di lei, ma che la amava davvero, in modo totale ed appassionato, ma la Longarno non aveva mai dato loro retta, pensando che esagerassero e lo facessero apposta per farla diventare matta - soprattutto Flynn, che non voleva per niente al mondo vederla sposata con Jessie Rifter; eppure, in quel momento e per la prima volta, Eufemia si rese conto che forse l'amico e le ragazze non avevano tutti i torti… e che era lei a non aver capito niente.

Do... Dov'è Chocco?
Non l'hai portato con te oggi?


Sta lì sotto… - rispose lei, indicando la parte di pavimento sotto al proprio letto, chiuso ai lati dalla coperta lunga - … e non mentirmi, ti prego.

Aggiunse subito dopo, riferendosi alla storia che aveva abbozzato poco prima sul gufo che gli beccava la fronte, eccetera eccetera; alzò lentamente lo sguardo su di lui e soppesò il volto dell'altro per diversi istanti, prima di fare un leggero sospiro e porgli una domanda tanto diretta quanto, probabilmente, pesante per Sykes.

… io ti piaccio proprio tanto, vero?
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Messaggioda Nigel » 04/07/2014, 22:16

Sta lì sotto… e non mentirmi, ti prego.

Dannazione, aveva appena fatto una figura davvero penosa e per di più senza neanche pensarci minimamente.
Non era da lui commettere gaffe simili, ma era anche vero che quando di mezzo c'era Eufemia il suo cervello andava spesso a farsi benedire.
Si, aveva sofferto quando gli era giunta la lettera di partecipazione al matrimonio, ma non avrebbe voluto che lei fosse venuta a saperlo in quel modo così improvviso e per altro stupido, mettendola così in imbarazzo proprio il giorno del suo compleanno.
Già, i suoi sentimenti passavano perennemente in secondo piano quando di mezzo c'era la Longarno, perché per lui era l'unica cosa che contava.
Congiunse le mani nervosamente, sospirando. Non provò a cercare Chocco, preferì lasciarlo riposare in pace, quel bellissimo cucciolo.
Quello che non si aspettava però, era che Eufemia gli facesse una domanda tanto diretta e precisa come avvenne pochi secondi dopo.

… io ti piaccio proprio tanto, vero?

Alzò di scatto la testa, fissandola dritto negli occhi, completamente nel panico, con del sudore freddo che gli corse lungo il viso.
Non poteva avergli davvero chiesto una cosa simile, non a lui, non lì, non adesso... eppure l'aveva fatto, non poteva essersi sbagliato.
Nigel era una maschera di terrore ed emozione allo stesso tempo. Che cosa le avrebbe dovuto dire? Come si sarebbe dovuto esprimere?
In fondo lei era comunque una persona che si stava avviando ad una futura e rosea vita matrimoniale, non era giusto metterle un tale peso addosso, il peso della verità sui suoi sentimenti verso di lei, ma non aveva preso lui il discorso ora, anzi, l'aveva ripreso proprio l'italiana.
Inoltre, gli aveva chiesto di essere sincero, di non mentirle, quindi per rispetto nei suoi confronti mai avrebbe potuto omettere il vero.
Deglutì, sbattendo le palpebre un paio di volte... Poi, convinto che se non avesse parlato in quell'istante non l'avrebbe fatto mai più... Iniziò...

"Ti piaccio proprio tanto"... beh, potrei risponderti di si, se all'essere umano semplicemente "piacesse" respirare.
Ogni uomo respira per vivere, perché senza respiro è destinato a morire, a non esistere più... ecco, lo stesso vale per me, con te.
Se non ti guardo almeno una volta al giorno sorridere rischio la vita.
Se non sento la tua voce almeno una volta al giorno, rischio di non esistere più.
Io veramente... Eufemia... Io ecco...
... Io Ti amo come nessun uomo ha potuto amare una donna.
E' come se vedessi solo te a colori e tutto il resto in bianco e nero, sempre, indistintamente.
Il sonno di ogni notte e cullato dal pensiero che potrò rivederti la mattina successiva.
Ad ogni preghiera eseguita al Conflux chiedo sempre che tu sia protetta e che non debba mai accaderti nulla di male.
Se la bellezza avesse un nome sarebbe senza dubbio il tuo.
Amo la luce che risplende nei tuoi occhi, amo le emozioni che sai trasmettere con un gesto, amo il tuo amore per Chocco, amo il tuo saperti sempre mostrare superficiale a tutto e tutti nascondendo nel cuore una interiorità profonda quanto l'universo, amo le efelidi che ti nascono l'Estate, amo il neo che hai dietro la spalla sinistra e che invece tu tanto odi, amo quando fai "mhmh" quando sei assolutamente convinta di qualcosa, amo le tue labbra appena schiuse quando rimani sorpresa di qualcosa.
Sono cinque anni che ti amo ogni giorno più dell'altro... sono cinque anni che mi chiedo come possa essere possibile trovare un'altra ragazza perfetta come te... sono cinque anni che ogni volta che bacio un'altra persona o mi trovo in intimità con lei non riesco a fare altro che paragonarla a te, finendo per farti risultare l'assoluta e incontrastata vincitrice in qualsiasi occasione.
Mi spiace di metterti in imbarazzo, mi spiace che le tue amiche facciano battute sui miei sguardi... mi spiace di averti forse spaventata con la mia abitudine a trovarmi il più possibile dove sei tu, anche a parecchia distanza, ma non posso fare a meno di ammirarti, non posso fare a meno di immaginarmi lì, accanto a te... magari sorridente, con una battuta pronta a strapparti una risatina di quelle tue argentine è meravigliose, facendoti scoprire quanto posso essere brillante, speciale, unico, adeguato a starti vicino, adeguato a...
... a farti felice per il resto dei tuoi giorni, al pari di chiunque altro, con la stessa volontà innegabile di metterti al centro del Mondo.
So che il denaro per te non conta, tu hai principi molto più belli, più aulici, più importanti, non ho mai pensato nemmeno per un secondo che tu possa essere una persona superficiale, altrimenti ti saresti vincolata al tuo ragazzo molto, molto prima.
Io non sto dicendo che non è adatto a te e non lo sto nemmeno insultando, ci mancherebbe, la Trama non voglia, assolutamente...
... Volevo solo dire che dentro di me, dentro al mio cuore ho sempre pensato di avere le carte in regola per darti gioia almeno quanto lui.
Uhm... No, no scusa questa non è una gara e non era giusto che dicessi tutto questo, tu mi hai chiesto solo cosa provo e non avevo il diritto di esprimermi in questi termini, ti prego perdonami, mi dispiace...


Non si accorse nemmeno che gli occhi erano diventati più lucidi.
Non stava soffrendo nel parlare, più che altro stava morendo dentro nel sapere che stava dicendo certe cose ad una persona che tanto molto presto sarebbe diventata di un altro, legandosi a lui per sempre, dicendo il fatidico "si" e sancendo così la propria fedeltà a lui e nessun altro.
Deglutì qualche lacrime, respirando con il cuore che batteva forte, talmente forte che il fuoco in lui prese a divampare, scintillando energico.
Adesso più che mai sarebbe voluto essere nella propria stanza, completamente in solitudine, senza il timore di aver rovinato tutto, di aver interrotto così bruscamente una relazione anche solo di amicizia con una persona così tanto fondamentale per il suo spirito, ma bisognava affrontare la realtà dei fatti, ovvero che aveva vuotato tutto il sacco e ci avrebbe dovuto convivere per il resto dei suoi giorni.

Ti prego... ascoltami...
... Non mi allontanare, te lo chiedo per favore, non mi chiedere di far finta di non conoscerti da questo momento in poi...
... Se vuoi non ti metterò più in imbarazzo, cercherò di non essere più oggetto di osservazione delle persone che ti sono intorno...
... Tutto ciò che ti chiedo è almeno di conservare il nostro attuale rapporto...
Ne ho bisogno... Almeno quella lascialo intatto...
... Ti giuro che... Che proverò a far finta di non amarti, di non volerti, di non desiderarti...
... Preferisco soffrire all'ombra di una amicizia, che morire nel buio della lontananza da te...


Era davvero bellissima, vestita divinamente.
Come era possibile che gli venisse da pensare a quello in un momento del genere?
Forse perché non era in grado di farne a meno, non era capace di non ammirarla nemmeno per un istante.
Sospirando ripensò a tutto ciò che aveva detto, chiedendo in cuor suo che ella ascoltasse e acconsentisse alla sua richiesta, egoista ma sincera.
D'altronde, lei stessa gli aveva chiesto di non risparmiarsi, di non mentirle, di non nasconderle più nulla.
Il fuoco dentro di lui smise di lanciare lingue fiammeggianti, annichilito dalla tristezza di essersi esposto così tanto da essersi scottato da solo.
Conscio che magari lei necessitasse di una riprova della veridicità delle sue parole, infine, scelse di prometterle qualcosa che per lui era equivalente al dolore più grande, immenso e insopportabile...

Se ti fa piacere io... io verrò al matrimonio...
... Sono certo che... che sarai bellissima in bianco...
... Si...
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Messaggioda Eufemia » 06/07/2014, 21:18

Quando gli aveva posto quella domanda, quando aveva finalmente preso in considerazione non solo tutti i gesti e i modi di fare di Nigel, ma anche le affermazioni di Desmond e delle amiche su quanto Sykes fosse innamorato di lei, Eufemia non si aspettava un semplice "sì, è vero" … ma nemmeno tutto il discorso che ne seguì dopo, e che la colpì profondamente.

"Ti piaccio proprio tanto"... beh, potrei risponderti di si, se all'essere umano semplicemente "piacesse" respirare.
Ogni uomo respira per vivere, perché senza respiro è destinato a morire, a non esistere più... ecco, lo stesso vale per me, con te.
Se non ti guardo almeno una volta al giorno sorridere rischio la vita.
Se non sento la tua voce almeno una volta al giorno, rischio di non esistere più.


Sbatté le palpebre, inizialmente incredula per le parole che lui aveva appena pronunciato, delle affermazioni che comunque non erano nient'affatto leggere… anzi, pesavano tantissimo sul suo cuore e sul suo spirito, ma stranamente era un peso che - assurdamente parlando - la faceva sentire bene.

Io veramente... Eufemia... Io ecco...
... Io Ti amo come nessun uomo ha potuto amare una donna.


Non aveva alcuna importanza che, comunque, già le precedenti parole di Nigel l'avessero portata a quella conclusione già di suo: sentirselo dire in quel modo, direttamente e senza filtri, fu un colpo così forte per l'italiana da farla persino sobbalzare leggermente.

E' come se vedessi solo te a colori e tutto il resto in bianco e nero, sempre, indistintamente.
Il sonno di ogni notte è cullato dal pensiero che potrò rivederti la mattina successiva.
Ad ogni preghiera eseguita al Conflux chiedo sempre che tu sia protetta e che non debba mai accaderti nulla di male.
Se la bellezza avesse un nome sarebbe senza dubbio il tuo.
Amo la luce che risplende nei tuoi occhi, amo le emozioni che sai trasmettere con un gesto, amo il tuo amore per Chocco, amo il tuo saperti sempre mostrare superficiale a tutto e tutti nascondendo nel cuore una interiorità profonda quanto l'universo, amo le efelidi che ti nascono l'Estate, amo il neo che hai dietro la spalla sinistra e che invece tu tanto odi, amo quando fai "mhmh" quando sei assolutamente convinta di qualcosa, amo le tue labbra appena schiuse quando rimani sorpresa di qualcosa.


Com'era possibile… come faceva a conoscere così tante cose di lei? Va bene l'amore per Chocco, era piuttosto evidente, va bene le lentiggini che le spuntavano quando prendeva il Sole, erano evidenti… ma come faceva a sapere che il neo le dava fastidio - era un pochino più grosso degli altri, e la cosa la irritava non poco - e come aveva fatto a notare quel mugolio convinto che le usciva a volte in un sussurro? La conosceva più di chiunque altro, forse al pari di Desmond… ed era solo da qualche mese che i due si parlavano, assurdo.

Sono cinque anni che ti amo ogni giorno più dell'altro... sono cinque anni che mi chiedo come possa essere possibile trovare un'altra ragazza perfetta come te... sono cinque anni che ogni volta che bacio un'altra persona o mi trovo in intimità con lei non riesco a fare altro che paragonarla a te, finendo per farti risultare l'assoluta e incontrastata vincitrice in qualsiasi occasione.

Arrossì leggermente a quelle parole, sentendo il cuore battere un poco più forte e stupendosi di quella reazione: non era la prima volta che un ragazzo confessava i suoi sentimenti per lei, ma mai nessuno si era espresso in quel modo, con una tale intensità da lasciarla senza fiato.

Mi spiace di metterti in imbarazzo, mi spiace che le tue amiche facciano battute sui miei sguardi... mi spiace di averti forse spaventata con la mia abitudine a trovarmi il più possibile dove sei tu, anche a parecchia distanza, ma non posso fare a meno di ammirarti, non posso fare a meno di immaginarmi lì, accanto a te... magari sorridente, con una battuta pronta a strapparti una risatina di quelle tue argentine è meravigliose, facendoti scoprire quanto posso essere brillante, speciale, unico, adeguato a starti vicino, adeguato a...
... a farti felice per il resto dei tuoi giorni, al pari di chiunque altro, con la stessa volontà innegabile di metterti al centro del Mondo.


Al pari di chiunque altro…
Forse più di chiunque altro, visto che Jessie sì, la faceva stare bene e non le faceva mancare nulla, ma renderla felice… quella era tutta un'altra cosa.

So che il denaro per te non conta, tu hai principi molto più belli, più aulici, più importanti, non ho mai pensato nemmeno per un secondo che tu possa essere una persona superficiale, altrimenti ti saresti vincolata al tuo ragazzo molto, molto prima.

E soprattutto, i soldi non le mancavano: certo, le piaceva farsi viziare con dei regali, ma a volte anche un peluche, una scatola di cioccolatini o un mazzo di fiori sarebbero stati tanto apprezzati quanto un gioiello o un vestito… solo che Jessie non l'aveva mai capito.

Io non sto dicendo che non è adatto a te e non lo sto nemmeno insultando, ci mancherebbe, la Trama non voglia, assolutamente...
... Volevo solo dire che dentro di me, dentro al mio cuore ho sempre pensato di avere le carte in regola per darti gioia almeno quanto lui.


Abbassò lo sguardo, sospirando leggermente, il cuore e la mente del tutto confusi dalle parole di lui - e questo era piuttosto preoccupante: perché doveva sentirsi confusa dalla confessione di quel ragazzo, a così poca distanza dalle sue nozze? Cosa c'era di così speciale, in lui, da renderlo diverso da tutti gli altri?

Uhm... No, no scusa questa non è una gara e non era giusto che dicessi tutto questo, tu mi hai chiesto solo cosa provo e non avevo il diritto di esprimermi in questi termini, ti prego perdonami, mi dispiace…

Non ti devi scusare…

Non aggiunse altro, in effetti la voce le uscì quasi in un soffio e per un attimo pensò che possibilmente Nigel nemmeno l'aveva colto.

Ti prego... ascoltami…

Si costrinse ad alzare nuovamente lo sguardo su di lui e a guardare l'Ignis negli occhi, nonostante il tumulto che le imperversava internamente.

... Non mi allontanare, te lo chiedo per favore, non mi chiedere di far finta di non conoscerti da questo momento in poi...
... Se vuoi non ti metterò più in imbarazzo, cercherò di non essere più oggetto di osservazione delle persone che ti sono intorno...
... Tutto ciò che ti chiedo è almeno di conservare il nostro attuale rapporto...
Ne ho bisogno... Almeno quella lascialo intatto...
... Ti giuro che... Che proverò a far finta di non amarti, di non volerti, di non desiderarti...
... Preferisco soffrire all'ombra di una amicizia, che morire nel buio della lontananza da te…


Nigel, non pensavo minimamente di farlo…

Mormorò, nuovamente con un filo di voce, Eufemia, scuotendo appena il capo: si sentiva come svuotata… ma piena al tempo stesso; non aveva mai ricevuto così tanto amore tutto in una volta, in effetti si sentiva quasi scoppiare d'amore tanta era l'intensità con cui Nigel la guardava, le parlava… l'amava.
Nessuno, nessuno l'aveva mai trattata in quel modo, nessuno l'aveva mai fatta sentire in quel modo: dove sarebbe mai potuto arrivare l'Ignis, per farla felice?

Se ti fa piacere io... io verrò al matrimonio...
... Sono certo che... che sarai bellissima in bianco...
... Si…


Si era appena data una risposta.
Lo fissò per un lungo istante, dopo quelle parole, gli occhi chiari dell'italiana persi in quelli scuri di lui, ed il cuore che batteva forte, forte come mai prima, come forse non era accaduto nemmeno con Desmond.
Poi, d'istinto e senza pensarci su un secondo di più… lo baciò: si sporse in avanti e chiuse gli occhi non appena la propria bocca sfiorò quella di Nigel, sentendo un brivido bollente scenderle giù per la schiena; mai si era sentita così come in quel momento, con le labbra che si muovevano lentamente su quelle dell'altro - ammesso che Sykes avesse accettato e ricambiato il bacio.
Quel bacio durò forse un minuto o poco più, dopodiché Eufemia riaprì lentamente gli occhi mentre si staccava da lui, percependo il suo sapore sulle labbra.

… dovrò annullare il matrimonio.

Fu quella la prima cosa che disse, rendendosi conto di aver preso la propria decisione l'attimo prima di dare voce ai propri pensieri.

… fai in modo che ne valga la pena, Nigel.
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Messaggioda Yamato » 06/07/2014, 21:33

[tahoma]L'esplosione di Passione fiammeggiante prodotta dai sentimenti di Eufemia e Nigel echeggia nei loro spiriti.

Il Conflux decide di premiare l'ardore delle loro anime portando la ragazza al Grado III° e il ragazzo al Grado IV°.

Congratulazioni.

Yamato - Il Sole[/tahoma]
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Messaggioda Nigel » 08/07/2014, 17:53

Ma chi glielo aveva fatto fare di uscirsene con un discorso di quel calibro, lungo una quaresima e intenso, forse troppo intenso visto il suo rapporto ancora molto blando con la ragazza?! Nigel si stava maledicendo mentalmente dandosi più volte dello stupido, cercando di non guardare troppo negli occhi Eufemia avendo paura di quello che avrebbe potuto vedere: timore, perplessità, negativa curiosità e via dicendo.
L'aria si stava facendo sempre più irrespirabile e il silenzio calato non aiutava a calmarsi, nemmeno con il più forte ed efficace training autogeno.
Il giovane Sykes si era esposto talmente tanto che al confronto una dichiarazione d'amore era una chiacchiera tra amici al bar.
Aveva parlato di tutto, da come la vedeva a come si sentiva quando le stava vicino, per poi parlare del suo desiderio di avere una chance e la sua voglia di non deluderla mai, di regalarle sempre un sorriso anche a costo di sacrifici enormi, perché lei era tutto ciò che necessitava per stare bene.
Non poteva però rimanere tutto quel tempo a capo basso dopo quell'immane sproloquio, se non altro per rispetto nei confronti della Ignis, per questo piano piano alzò lo sguardo per incontrare quello di lei, trovando negli occhi di Eufemia una luce tutta particolare.
Sembrava commossa, sembrava persa nelle iridi scure del ragazzo di colore e prima che lui potesse chiedere il motivo di una tale commozione sorprendente e alla quale non riusciva a dare una spiegazione plausibile, l'italiana si sporse in avanti... BACIANDOLO!
In quello stesso istante a Nigel per la prima volta di aver baciato realmente una ragazza e il suo istinto non se lo fece ripetere due volte, inducendolo a corrispondere immediatamente il contatto delle loro labbra, per quanto lui stesso fosse ancora incredulo di fronte all'accaduto.
Il cuore prese a battere all'impazzata e il brivido che gli corse la schiena, il collo, le braccia, le gambe, l'inguine, parve andare molto più a fondo, andando ad indurre una specie di esplosione detonante ed amplificata nel suo spirito, nella sua anima fiammeggiante e calda, sempre più calda, sempre più calda... bollente... sempre più bollente... bruciante... sempre più bruciante...

Immagine

Le mani dell'Ignis si andarono a posare sui fianchi di Eufemia Longarno, gli occhi si chiusero ed anche se in quello stesso istante stava avvenendo qualcosa di incredibile e voluto dal Conflux, per lui non c'era niente di più importante che quel bacio, nulla di più vero del sentire il profumo di lei così tanto vicino al proprio, pelle chiara verso pelle scura, il suo unico, grande e vero amore che, di fronte a quella confessione infinita aveva reagito come spesso si era immaginato lui soltanto nei suoi sogni più reconditi prima di andare a dormire.
Una lacrima gli scese lungo la guancia destra, si, un tenerone e un emotivo oltre ogni limite, che non si preoccupava di apparire fragile in certi casi, perché sapeva che un minimo di fragilità quando c'era di mezzo l'amore era necessaria per rendere più autentico il momento.
In quell'istante, nella sua mente passarono tutti gli episodi della vita a partire da quando l'aveva vista per la prima volta camminare nei corridoi di Hogwarts assieme ad Arianna Ricciardi, la migliore amica. Il primo sorriso che gli rivolse, il primo incrocio di sguardi, il primo dolore al petto nel vederla baciarsi con il fidanzato di turno, la prima preoccupazione nel vederla a terra dopo un duello scolastico sanzionato, il primo regalo anonimo che le fece arrivare sul banco il giorno del tredicesimo compleanno, il primo drink che le aveva portato durante una delle tante feste organizzate dal comitato ricreativo dell'istituto. Ogni memoria era stampata talmente tanto bene che non necessitava nemmeno di un pensatoio per riviverla ancora e ancora, mentre adesso, al termine di tutto quel lungo viaggio inseguendola... lei aveva deciso di sporgersi e dargli un bacio, a lui, a Nigel Sykes, al Tassorosso magrolino che si era perso per lei, pazzo d'amore fin dal loro primo incontro.
Quello era indubbiamente il più bel giorno della sua vita e in teoria gli sarebbe bastato soltanto il bacio per lasciargli sensazioni indelebili, ma ciò che avvenne più tardi, le parole che lei disse poco dopo furono in grado di cambiare ulteriormente l'importanza di quella mattina, tramutandola nella realizzazione di miracolo.

… dovrò annullare il matrimonio.

C-cosa?
M-ma... Perché?


… fai in modo che ne valga la pena, Nigel.

Stai dicendo che io da adesso sarei il tuo... il tuo...

Non riusciva nemmeno a terminare la frase, tanto era emozionato, ma sarebbe bastata che fosse lei a completare per fargli spuntare un sorriso sinceramente gioioso e innamorato degno del ragazzo che lei da sempre avrebbe voluto vicino: un fidanzato che vedeva solo e soltanto lei, che viveva esclusivamente in funzione della sua felicità, un individuo pronto a sacrificare tutto pur di starle vicino ed essere alla sua altezza.
Allungò una mano per farle una carezza sulla guancia, poi le prese una piccola ciocca di capelli rossi guardandola negli occhi suoi meravigliosi, luminosi e verde acqua. Deglutì silenziosamente, avvicinandosi con un po' di iniziale titubanza per poterla baciare ancora, questa volta però mettendoci un poco più di impegno, di passione, ardore e convinzione, aiutato anche dal desiderio insito per lei da sempre tenuto a bada.
Riusciva comunque a mettere sempre molta dolcezza, quasi come se avesse paura di farle del male, cercando la mancina con la propria, volendo intrecciare le dita mentre sospirava con lei, mentre la coccolava e la guidava per metterglisi ancora più a contatto, come una coppia.
Quando tornò a guardarla negli occhi con quel trasporto che poteva avere solo un devoto verso la sua Dea, sospirò innamorato, sorridendo.

Ti amo... ti amo... ti amo... ti amo... ti amo... ti amo...

Ehi ma... Aspetta un momento...
... Perché riesco a vedere la sua Aura di fuoco?
E perché la sua Aura non è quella di secondo Grado?


Assottigliò lo sguardo, momentaneamente perplesso e preso in contropiede, ricordando solo ora l'esplosione di energia avvenuta durante il bacio.
Si portò la mano alla bocca, sgranando gli occhi sorpreso e colpito, deglutendo sonoramente e cominciando a fissarla da varie angolazioni.
No no, non c'era dubbio, riusciva distintamente a vederle l'Aura da Ignis, quindi lui era... era diventato un Precettore?!

Scusa Mia ma...
... Ma credo che, che tu sia appena salita al Terzo Grado... ed io al Quarto...
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Messaggioda Eufemia » 10/07/2014, 16:01

Baciare Nigel Sykes era l'ultima cosa che Eufemia avesse in programma: non perché l'Ignis non le piacesse o perché non lo trovasse abbastanza carino, al contrario, ma perché farlo sarebbe equivalso ad incasinarsi l'esistenza prima del matrimonio, fissato da lì a due mesi, e l'italiana non voleva; non voleva mettere in discussione la propria scelta, non voleva dover fare i conti col proprio desiderio di non sposare un ragazzo meraviglioso che, però, non amava.
Quando, tuttavia, aveva ricevuto quell'appassionata dichiarazione d'amore, quella sequela di frasi dolcissime, romantiche, intense e sincere, l'istinto aveva preso del tutto il sopravvento su quel poco di razionalità che possedeva di solito, aveva mandato tutto a quel paese, e l'aveva spinta ad esprimere i propri sentimenti con un bacio: mai nessuno l'aveva fatta sentire in quel modo, nemmeno tutti i regali di Jessie messi insieme avrebbero potuto competere con quelle parole, e soprattutto era la prima volta dopo Desmond che Eufemia sentiva il cuore battere così forte, ed il proprio spirito essere così tanto toccato da quella dichiarazione; tutto ciò doveva pur significare qualcosa, no?
Forse, nel profondo, la Longarno aveva sempre sperato di trovare una motivazione abbastanza valida da spingerla ad annullare il matrimonio… e l'aveva trovata, la motivazione, nella figura di Nigel, che dopo un iniziale attimo di spaesamento ricambiò quel bacio che l'italiana si era sporta per donargli: le sue labbra erano morbide e carnose - tipiche dell'uomo di colore - e le sembrava che sapessero davvero di cioccolato, come a voler tener fede al soprannome che le amiche di Eufemia avevano dato a Nigel, cioccolatino… ed erano calde.
In effetti non era solo la bocca dell'Ignis ad essere calda, quanto il corpo stesso dell'italiana che sembrava scaldarsi ad ogni momento che passava, sempre di più, sempre di più, fin quasi ad esplodere: ed in quel momento fu davvero come se dentro di sé fosse nata una piccola esplosione di Fuoco, che però Eufemia ricollegò alla consapevolezza di aver baciato un altro, di non volersi più sposare, e di voler invece provare un percorso nuovo con qualcuno così diverso da sé e dai propri standard, quel qualcuno che però sapeva farla sentire più preziosa di tanti altri.
Si strinse a lui, accarezzandogli il collo e le guance mentre Nigel la teneva per i fianchi: aveva gli occhi chiusi, la Longarno, il respiro corto ed il cuore a mille, una sensazione da troppo tempo dimenticata; come avrebbe mai potuto rinunciare a tutto questo per un matrimonio con qualcuno verso il quale provava solo del tiepido affetto? Avrebbe forse dovuto diventare la moglie di Jessie e poi tradirlo per soddisfare il proprio bisogno di amore infuocato e di passione bollente? No, meglio spezzargli il cuore prima e renderlo libero di trovare la persona giusta per sé, che intrappolarlo in un matrimonio nel quale lui credeva… e lei no.
Fu con questa consapevolezza nel cuore che, quando si staccarono da quel bacio fantastico, Mia mormorò il suo programma più prossimo, ovvero l'annullamento del matrimonio: perché? Perché qualcun altro era riuscito a rapirle il cuore abbastanza da spingerla a pensarla in tal senso.

Stai dicendo che io da adesso sarei il tuo... il tuo...

Annuì con un lieve sorriso, forse un poco triste nel pensare a quanto avrebbe ferito Jessie - perché a prescindere da tutto, comunque gli voleva bene - ma decisa a non tirarsi indietro: in realtà una piccola parte dentro di sé riuscì anche a fare dell'ironia, pensando che Nigel sarebbe diventato l'eroe di Desmond non appena questo avesse saputo che Eufemia aveva rinunciato alle nozze per lui.
Si lasciò baciare ancora, felice che questa volta fosse stato lui a prendere l'iniziativa - per un secondo temette di averlo sconvolto persin troppo - e prendendogli la mano per intrecciare le dita con le sue: seguendo il suo invito silenzioso, si accoccolò al suo fianco, domandandosi mentalmente se Nigel sentisse ancora il dolore alla fronte per la porta ricevuta o se, invece, tutto fosse scomparso miracolosamente dopo aver sentito le parole dell'italiana; quel pensiero la fece sorridere dolcemente, mentre lo baciava e poi tornava a guardarlo negli occhi, leggendo nei suoi… beh, esattamente quello che prese a ripeterle all'infinito.

Ti amo... ti amo... ti amo... ti amo... ti amo... ti amo...

Ovviamente Eufemia non poteva rispondergli, non si sentiva così tanto legata a lui e non voleva pronunciare quelle parole soltanto per accodarsi a quanto detto da Nigel: gli sorrise, dunque, posandogli un bacio leggero sul collo e poi poggiando la testa sul suo petto, ad occhi socchiusi, come a voler prendere, ora, coscienza della follia che aveva appena compiuto e che peraltro aveva deciso di portare avanti.
C'era però qualcosa di diverso… a parte il non sentirsi più la promessa sposa di Jessie Rifter, certo: qualcosa di caldo che le bruciava dentro, un calore più forte di quello solito che la spinse a rimettersi eretta con la schiena e a fissare Nigel che… sembrava un tantino sconvolto.

Scusa Mia ma…

Uhm?

… Ma credo che, che tu sia appena salita al Terzo Grado… ed io al Quarto…

Sgranò lentamente gli occhi a quelle parole, sbattendo le palpebre più e più volte mentre la bocca si schiudeva a formare una "O" perfetta, prima di ricordarsi che, se voleva continuare a vivere, avrebbe dovuto riprendere a respirare.

… ma com'è possibile?!
Sei stato tu a… a farmi salire di grado?


Sapeva che poteva succedere, Celine le aveva raccontato che Yamato l'aveva fatto con lei… ma si stava parlando del Sole, mica di un Ignis qualsiasi di grado decisamente più basso! E poi non aveva detto di essere salito anche lui insieme all'italiana?

Pensi che sia stato merito del… del bacio?
Per il fatto che siamo entrambi Ignis?


Gli chiese, incredula ma felice: chiaro, mica le dispiaceva essere diventata più forte, anzi, non vedeva l'ora di raccontarlo a Desmond e vedere la sua faccia!
Scosse il capo, lentamente, accoccolandosi nuovamente accanto a Nigel per poggiare la testa sul suo petto, come prima, e sorridere appena.

Mi spingi ad annullare il matrimonio, mi fai salire di grado in Gilda… sei dentro la mia stanza da dieci minuti e già mi hai migliorato esponenzialmente la vita.

Commentò, mentre il sorriso si ampliava sulla sua bocca e la Longarno alzava lo sguardo su di lui.

Puoi rimanermi accanto ancora per un bel po'?
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