[tahoma]Con quale diritto cambiare le sorti e il destino di una persona?
Con quale potere prendere parte del suo cuore e spingerlo a bruciare secondo una volontà non propria?
Con quale titolo condurre una ragazza a rimanere senza fiato straziata da sensazioni contrastanti ed equivocabili?
Il Diritto, il Potere e il Titolo di Ignis Elios, naturalmente.
Non era lì per divertirsi, non era lì per tentare l'approccio con una persona soltanto per puro piacere personale, era lì perché l'aveva ordinato una forza maggiore, più grande e maestosa sia della volontà che della umanità: la Natura.
Il Conflux aveva scelto proprio lei per presenziare come Ignis di fronte ai grandi quesiti del mondo e niente e nessuno avrebbero fermato Yamato Kusanagi, il Sole, dal compiere il volere dell'Equilibrio supremo.
La linea visiva solcava le curve della chitarra elettrica posseduta ed ingaggiata per l'esibizione, e allo stesso modo la fantasia dell'uomo ricordava le curve del corpo della bionda francese che aveva incontrato poco prima, assottigliando lo sguardo quel tanto per richiamare alla memoria ogni dettaglio, dallo smalto scuro sulle dita delle mani al generoso spettacolo offerto dalla scollatura della maglia alla profondità delle iridi chiare che talmente si avvicinavano al ghiaccio e al cielo da non sembrare nemmeno quelle di una Ignis, bensì forse di un'Acuan.
Il dito indice della mancina sfiorò lentamente una delle corde che emise un suono dolce e gracchiante allo stesso tempo, era il suono della magi elettricità che era infusa nello strumento.
Non se ne sarebbe accorto nessuno. In quel periodo ormai la tecnologia babbana aveva fatto grandi passi avanti e spesso molte chitarre utilizzavano una connessione priva di fili per attaccarsi agli amplificatori distanti.
Sole...Si, lo so, è il nostro turno.
Andiamo!Tutta la squadra musicista annuì all'unisono, cominciando a raccogliere i loro strumenti preparandosi all'esibizione.
Yamato sapeva già cosa sarebbe avvenuto, nei minimi dettagli, escludendo pochi elementi di sorpresa o non contemplati.
Avrebbe cantato una canzone, un brano scritto appositamente da lui durante i suoi tempi come incendio.
Tale brano era carico di emozione e ricco di vita, di sentimento, di fuoco ed ardore.
Con quelle parole, con quelle note e con quei versi, il Sole avrebbe lentamente alimentato le fiamme nel cuore di
Celine Sauvage, accompagnando il crescere del falò con il crescere del pathos musicale.
Non era di sicuro un'impresa semplice, con tutto quel mucchio di gente e per di più ad una distanza di forze dieci o quindici metri, ma non per nulla lui era l'uomo che teneva in mano le redini della tribù fuoco-elettrica.
Camminarono fino al palco, mostrandosi al pubblico che senza esitazione acclamò con un bell'applauso.
A molti di loro non interessava poi tanto sapere chi fossero o cosa dovessero suonare, bastava che facessero vibrare qualche ritmo nell'aria, per andare seguendo il movimento dell'alcol in corpo.
A giudicare dal fuoco e dalle lingue fiammeggianti che aveva percepito in Celine, Yamato comprese che forse lei si trovava alla quarta o quinta birra da 0,4. Sembrava molto lucida, dunque reggeva benissimo la gradazione alcolica nei liquidi.
Sbuffò, con un sorriso stronzo e un modo di fare estremamente sicuro di se, lanciando quell'ultima occhiata alla Bionda Venere Selvaggia, per poi spostare immediatamente l'attenzione altrove, così da lasciarle il dubbio se davvero avesse voluto guardare lei appositamente oppure no.
Le luci presero ad abbassarsi e l'atmosfera iniziò a cambiare radicalmente.
Si leccò le labbra, tutti erano carichi e pronti ad iniziare, si, era decisamente giunto il momento di fare musica ardente.
Fiamma che bruci e conduci all'inferno,
Regalale un istante di pura follia,
Come una fiaba che echeggia dall'averno,
Un calore insaziabile che scatena magia.
Il Sole riscalda le fibre del corpo,
Per rendere omaggio alla perfezione,
Come una freccia scoccata da un arco,
Marchia col fulmine questa benedizione![yt]http://www.youtube.com/watch?v=XiRKD_1S4e0[/yt]
Itsu made mo shinjiteitai
(Voglio avere sempre fiducia... )
Saigo made omoitsudzuketai
(Voglio ricordarti fino alla fine...)
Jibun wa ikiru imi ga aru hazu to
(Solo così la mia vita solitaria avrà un significato...)
Sameta me de waraikaketeru
(Sorridenti ma con uno sguardo gelido)
Tamashii wo okasareta yatsu
(Anime provate da tante sofferenze)
Namida wo nagasu itami wa aru no kai?
(Sono più capaci di esprimere la sofferenza con le lacrime?)La chitarra iniziò a procedere su un ritmo spedito e la batteria andava con il suo tempo migliore.
Celine poteva già iniziare a percepire le braccia, le gambe, la mente, essere alleggeriti di un peso che nemmeno credeva di possedere.
Come se adesso si trovasse sulla Luna, intenta a seguire un concerto con la metà della normale gravità presente sul celeste suo pianeta.
La voce dell'uomo, del Sole, si propagava non solo a lei ma anche negli animi delle altre persone che raccolte in un coro di acclamazione si univano al calore che emanava il team musicale in esibizione.
Non molti avrebbero potuto comprendere il significato delle parole dette da Yamato, essendo pronunciate nella sua lingua mare, ma la magia ardeva così tanto nell'aria che a nessuno sembrare interessare troppo la cosa.
Iitai koto mo ienai konna yo no naka ja
(In una mondo dove non sappiamo dire nemmeno cosa sta nel nostro cuore...)
POISON
Ore wa ore wo damasu koto naku ikiteyuku
(Non rinnegherò i miei sogni e cercherò di vivere la mia vita.)
OH OH
Massugu mukiau ima ni
(Ma a volte anche un uomo si volta e guardare la realtà)
Hokori wo motsu tame ni
(...e deve prendere a due mani il proprio orgoglio!)
Tatakau koto mo hitsuyouna no sa
(Ci sono volte in cui si deve essere pronti a combattere!) La canzone proseguiva senza interruzioni, anzi, le persone sembravano gradire ed apprezzare parecchio lo spettacolo.
Yamato però, era interessato particolarmente, anzi, unicamente ad una ragazza in mezzo alla folla, la quale giunti a quel punto della musica doveva trovarsi letteralmente in fiamme in
ogni parte del corpo, dalla testa alla punta dei piedi.
L'uomo intendeva trasportarla con se nel suo mondo di fiamme e passione, di istinto e potere implacabile, per questo all'interno dell'esibizione ben più di una volta lanciò delle scariche di calore ed elettricità per tutta la pelle e il cuore di Celine, per metterla alla prova, per capire quanto si trovasse a suo agio con l'elemento che già da molto l'aveva scelta ma ancora non aveva avuto occasione e modo di manifestarsi adeguatamente.
Quella parte di concerto andò avanti ancora per un bel po', fino a quando lentamente la chitarra elettrica non iniziò a sfumare gli effetti musicali e la batteria cessò pian piano di dare il ritmo.
Al termine di quella prova, non ci fu una sola persona che non applaudì la grande capacità dei musicisti come sopratutto del cantante, il quale, facendo un profondo inchino verso tutti, congedò di seguito tutta la sua squadra dando infine un'ultima informazione al presentatore dei gruppi.
L'uomo annuì e a sua volta contattò uno dei ragazzi che dietro le quinte si occupavano del settore organizzativo, consegnandogli un biglietto che ben presto sarebbe dovuto giungere proprio alle mani della ragazza francese ancora intenta a subire dentro di se i tumulti delle fiamme in agitazione.
"Pass Speciale per il Dietro le Quinte.
Ingresso singolo."
Non appena ella avesse letto quel biglietto, lentamente davanti ai suoi occhi, con sua somma incredulità, probabilmente, si sarebbe andato a formare un percorso magico fatto di fuoco, ricordante tanto una strada, una direzione ed un percorso da seguire.
Tale percorso l'avrebbe condotta fino alla porta del camerino privato di Yamato Kusanagi.
Particolare informazione che la ragazza di certo non avrebbe potuto né intuire né sapere, fu che la maniglia dell'ingresso al camerino in realtà si trattava di una passaporta, creata appositamente per condurre la giovane fino ad un altro luogo, con esattezza, un tempio shintoista del cuore dello splendido, soleggiato, primaverile Giappone.
Questo tempio era avvolto da un'aura di serenità incredibile.
Grandi alberi di nota origine orientale popolavano il ricco panorama di verde intorno alla costruzione nipponica, ed un laghetto placido con qualche ninfea e qualche rana saltatrice adornava con la freschezza delle sue acque tutto il paesaggio immerso nel silenzio e nella perfetta sacralità.
Le porte del tempio erano socchiuse e conducevano fino alla sala cerimoniale composta da pavimentazione in tatami, aroma di incenso al fior di loto e muschio bianco e lampade da soffitto in carta da zucchero finemente lavorate e decorate dei disegni di tutti gli animali dello zodiaco giapponese.
Al centro di questa stanza poi, si trovava in piedi una persona, vestita con un abito di antica lavorazione giapponese.
Una persona il quale aspetto e viso non potevano essere equivocati con altri.
Egli era lo stesso musicista visto poco prima al concerto, egli era proprio Yamato Kusanagi, peccato che Celine ancora non conosceva il suo nome...
Il mio nome... E' Yamato Kusanagi.... Fino a quel momento.[/tahoma]