Farsi vedere da qualcuno che non fosse Sandyon era per lui un'emozione oltre ogni limite, visto che erano passati molti anni da quando era uscito fuori da quel luogo sperduto, quindi a stento ci stava credendo che era davvero lì, di fronte a lei, corporeo e un'altra persona lo stava studiando per cercare di capire chi o cosa fosse.
Una cosa era certa però: Fire aveva decisamente preso in simpatia la palletta di pelo che adesso più affettuosa e gentile che mai, si era avvicinata al cucciolo per iniziare a saltellargli intorno e rotolare facendosi inseguire e quindi giocando con lui per diversi secondi, prima di tornare nuovamente attento quando Monique decise che forse era meglio darsi una leggera vegliata altrimenti non sarebbe arrivata da nessuna parte e non avrebbe mai capito chi o cosa la stava spiando da due ore a quella parte.
Posso... offrirti qualcosa?
Hai fame?
Fame? Cos'è la fame?
Mog si bloccò qualche istante e si girò verso di lei, rimanendo fisso ed interdetto a guardarla un po' sulle sue, prima di avere il solito lampo di genio istantaneo e cominciasse ad annuire col capino avvicinandosi zampettando verso la francesina stranita.
Ah si si giusto! Voi esseri umani vi nutrite, io no non ne ho bisogno, per me mangiare è superfluo, mi nutro dell'aria magica rarefatta che si trova nell'etere... però se mi puoi dare un bicchiere con del chinotto ed una cannuccia, quello lo bevo volentieri anche se non mi serve a niente... mi fa friccicare il nasino!
E dicendo questo cominciò ad arricciarlo sorridente e giocoso, mentre Fire gli faceva un piccolo agguato da dietro e lui si voltava per far si che con una piccola alata creasse un vuoto d'aria che sospinse il cucciolo all'indietro e lo facesse fermare prima di ripartire a giocare con lui, divertendosi più che mai. Era come se fossero due giocosi coetanei, non era la stessa cosa come con Dastel che gli faceva da zio. Si trovavano sullo stesso piano o almeno era questo che Mog voleva trasmettergli.
Ora che abbiamo concluso i convenevoli...
... vuoi spiegarmi cosa vuoi da me, di grazia?
Beh di certo non si poteva dire che la donna non fosse una persona che faticava ad arrivare al sodo delle situazioni, infatti la domanda sul cosa ci facesse lui lì arrivò in men che non si dica.
Mog comunque si aspettava che ciò avvenisse abbastanza presto, visto lo studio effettuato su di lei nel tempo di conoscienza con l'amico Sandyon, quindi voltandosi ancora verso di lei, iniziò ad agitare le alucce fino a svolazzare sopra il tavolo vicino al quale era seduta la Vireau, per fissarla meglio e più da vicino, adesso con uno sguardo fintamente minaccioso, nel senso che cercava di rendersi tale ma con quella facciotta pucciosa gli riusciva molto male.
Tu sei entrata nella testa del mio amico ed io voglio sapere quanto ti piace da uno a dieci! E pretendo che tu me lo dica perchè se io lo vedo che si fa tre doccie fredde al giorno è solo colpa tua. Guarda che fa male alla pelle lavarsi così tanto, l'ho letto in un libro rubato in una biblioteca a Marsiglia! E ti avverto, non me ne andrò via fino a quando non mi dirai che hai serie intenzioni con Sandy, chiaro???
E dicendo ciò, come a palesare ancora di più la sua presa di posizione, fece un saltello atterrando con il culetto paffuto sulla superficie del tavolo facendo un tonfetto morbido mentre nello stesso istante l'antennina riprendeva ad ondeggiare ed oscillare per il movimento brusco, come una molla lenta con sopra quella palletta pelosa rossa che adesso forse per via della serietà della creaturina, si era illuminata di blu scuro elettrico.
Da questo forse la donna avrebbe potuto dedurre che lo stato d'animo del Moguri si potesse constatare dal colore che assumeva la pallina in testa, ma era un qualcosa di non dato per certo e alla quale magari sul momento nemmeno avrebbe riflettuto.