Sapeva di aver colpito nel segno, ma non l'aveva fatto con cattiveria, con la volontà di ferirlo, piuttosto con l'intento di sottolineare ulteriormente l'errore di chi l'aveva ferito, e scoprire poi se ci fosse modo di lenire il dolore che l'altro stava provando; era curiosa, Indigo, curiosa del modo di porsi, di vivere, di ragionare e di soffrire, di gioire, di provare emozioni di chi era diverso da lei, che spesso si percepiva quasi come una creatura a sé stante, involucro per il Mana e i suoi Elementi che nulla aveva da spartire col resto del mondo, eccezion fatta per i propri simili.
Eterea, astratta così era stata appellata diverse volte, e trovava che quegli aggettivi si rifacessero bene al suo modo di essere, al suo carattere.
Aveva fatto in tempo a sedersi che subito la cameriera, Nancy, si era materializzata accanto a loro, pronta a prendere altre eventuali ordinazioni: Indigo mise appositamente di mezzo Lucas per spingerlo a sorridere, sicura che l'inserviente le avrebbe dato manforte senza nemmeno rendersene conto, come in effetti avvenne.
Signor Turner, sentito?
Che aspetti, forza, fammi buona pubblicità, o rimarrò tremendamente offesa!
Sorrise, divertita da quelle parole, scoccando a Lucas un'occhiata che sembrava quasi di sfida, una sfida a negare la bontà dei dolci venduti nel Café.
Come potrei mai dire qualcosa di diverso dal fatto che i tuoi dolci sono i migliori che si possano ricercare in zona? Devi assolutamente provarli, ti prometto che non te ne pentirai.
Secondo Indigo, l'uomo non aveva la benché minima idea di come fossero i dolci venduti negli altri bar della zona - I/P 38 - ma non aveva importanza: con le sue parole aveva fatto felice Nancy e tanto bastava a giustificare anche quella che si sarebbe potuta rivelare una piccola bugia a fin di bene.
In questo caso, se me lo prometti non posso far altro che tentare.
Un dolce anche per me, grazie.
Ordinò dunque la Druida, sorridendo alla cameriera prima di lasciarsi andare a quella riflessione affatto programmata e calcolata, come aveva potuto essere la sua prima affermazione precedente sul cuore spezzato: osservandola allontanarsi, le era venuto spontaneo porsi domande sulla donna, sul suo modo di vedere e di vivere la vita, di percepire la propria rispetto a quella degli altri; non c'era nessun secondo fine in quel ragionamento se non la volontà di esporsi per un momento, magari volendo cogliere una reazione, ammesso che ci fosse stata, nel proprio interlcutore; e la reazione ci fu, forse anche più forte di quanto Lucas stesso si sarebbe potuto aspettare, ma sul momento Indigo non potè farci caso perché il suo sguardo era posato verso il basso, sulla tazza che aveva ancora di fronte, il cui bordo stava venendo metodicamente accarezzato dal polpastrello del pollice della mano di lei, un gesto che sapeva molto di automatismo, un po' come il capo che si inclinava di lato quand'era intenta a riflettere su qualcosa o a studiare qualcuno.
Forse... non le importa.
Forse la sua felicità sta proprio nel rimanere ferma, viaggiando con la mente grazie agli incontri con persone sempre diverse.
Qualcosa nella voce di Lucas la spinse ad alzare lo sguardo, percependo in essa sfumature nuove, non udite precedentemente: e quando il viso si alzò e gli occhi si posarono sulle iridi dell'altro, una luce nuova la colpì, un'attenzione che prima non c'era; l'aveva destato dal torpore dal quale si era fatto avvolgere, questo fu il primo pensiero che le balenò nella mente - I/SS 32 - e tutto il suo corpo sembrò giovare di quest'effetto. La sua postura cambiò, così come la luminosità dei suoi occhi che diede un tono diverso a tutto il viso, rendendolo più interessante, più curioso da studiare; probabilmente non era ancora il Lucas di una volta, per quanto Indigo non lo potesse comprendere appieno, le ombre di ciò che l'aveva ferito erano ancora lì, ma la Druida sembrava averle dissipate almeno in parte con le sue parole.
Per questo gli diede il suo parere senza indugio, sentendolo sinceramente curioso di conoscerlo: non seppe quali riflessioni le sue successive parole avessero scatenato in Turner, ma non era per forza importante; l'obiettivo era stato, ed era tutt'ora, scuoterlo, allontanare il dolore da lui provato semplicemente parlando, grazie alla sua presenza. Che poi una vittoria in tal senso fosse esplicitata all'esterno o meno, era qualcosa di cui la giovane donna poteva anche fare a meno.
E in fondo le andò bene anche così, visto che Lucas si concentrò su altro, sul nome di lei per la precisione.
Sì, molto.
Ti farei la stessa domanda, ma dubito che ci sia qualcosa di particolare nel mio, di nome.
I latini dicevano "Nomen omen", "Il nome è destino" ... io dico che i nomi si adattano proprio bene alle cose che indicano.
Il tuo non sarà il nome più originale del mondo, ma è quello che ti sta meglio addosso, e tanto basta... non credi?
Replicò Indigo, spostando le gambe per cambiarne la posizione, posando questa volta la sinistra sulla destra prima di tornare perfettamente ferma, immobile come una statua a parte le spalle che si alzavano e si abbassavano a ritmo dei battiti del cuore che le premeva contro il petto.
O forse, la domanda che volevi pormi era se mi piace come suona il tuo nome pronunciato dalla mia voce - proseguì la Druida, velando la voce di delicata malizia, curiosa di sapere se lui l'avrebbe colta o meno - In quel caso si tratterebbe di un quesito ben diverso... per quanto la risposta sarebbe sempre positiva.
Concluse, facendo in tempo a sorridergli per qualche secondo, complice e divertita, forse, poiché era difficile carpire le sfumature delle sue espressioni, prima che Nancy sopraggiungesse tra loro, posando le ordinazioni sul tavolo che li separava.
Ecco qui ragazzi, godeteveli, sono i Lamingtons migliori di tutta Manly Beach!
La ringraziò con un sorriso, osservandola nuovamente nel suo allontanarsi da loro, prima di accettare l'invito di Lucas con un ulteriore sorriso e prendere con la forchetta un pezzo di dolce così da farselo sparire tra le labbra: lo masticò lentamente, deglutì ed infine si passò la lingua sul labbro superiore, annuendo un paio di volte con espressione soddisfatta.
Non so se siano i migliori della zona, ma avevi ragione, è buonissimo.
Convenne Indigo, prima di spiegargli sia l'origine del proprio nome, una risposta che gli fece aggrottare la fronte senza spingerlo però a porre ulteriori domande, sia l'origine di se stessa, il luogo in cui era nata anche se vi si era allontanata ancora adolescente, per cause di forza maggiore se si poteva definire così il suo diventare una Rinnegata.
Grazie per avermi informato, mi hai risparmiato la fatica di dover porre la domanda.
Prego, anche se il vero quesito è se l'avresti posta o meno, la domanda...
Replicò lei, sorridente come sempre, come se nulla scalfisse la sua tranquillità, e al tempo stesso così precisa nel rispondere ogni volta con una frase misteriosa, volta a sorprendere il proprio interlocutore, a spingerlo a porsi delle domande su chi avesse davanti, e su come porsi con lei per poterla comprendere di più, ammesso che gli andasse naturalmente.
Si nota così tanto, eh?
Non sei abbastanza abbronzato per essere uno di queste parti.
Piccolo scambio di battute, quello tra i due, sulle rispettivi origini, che secondo Indigo poco avevano a che fare, entrambe, col luogo dove si trovavano ora, a consumare dolci, succhi di frutta e tisana; e fu proprio la tisana che la ragazza decise di bere, portandosi alle labbra la tazza nuovamente calda e colma proprio mentre Lucas rispondeva alla sua ultima domanda.
Entrambe le cose.
Sono scappato da una situazione spiacevole e sono venuto qui per rilassarmi, non potendolo fare a casa.
Ci aveva doppiamente azzeccato, dunque, ma era ipotizzabile, conoscendo per sommi capi la sua situazione emotiva e sentimentale.
Ti è mai capitato di non sentirti bene, viva, nel posto in cui hai passato tanto tempo, e che ha riempito la tua mente di bei ricordi? Di sentire il bisogno di andartene perché ogni minuto passato in quel luogo equivale ad una pugnalata in pieno petto?
Fu lei, questa volta, a non rispondere subito alla sua domanda, concendendosi qualche attimo di riflessione: lo sguardo, abbassato verso il liquido nella tazza che stava bevendo, si alzò lentamente sul volto dell'altro, mentre la mano che teneva la tazza vicino alle labbra la scostò da esse, e il braccio si abbassò così da posarla sul tavolino.
Si umettò il labbro superiore, sentendo il sapore delle erbe sopra di esso, e fece un piccolo sospiro, alzando ed abbassando velocemente le spalle, sbattendo le palpebre un paio di volte e passandosi la mano tra una ciocca di capelli al lato sinistro del viso, portandola dietro l'orecchio, prima di parlare.
Intendi la sensazione che hai quando tutto ciò che un momento prima ti era familiare, improvvisamente ti opprime e ti ferisce? Quando le persone a te più care che hanno vissuto con te in quel luogo, le uniche dalle quali non avresti mai pensato di doverti difendere, ti tradiscono senza ritegno? Quella percezione di dolore sordo, in fondo al cuore, che te lo schiaccia contro il petto, quasi impedendoti di respirare?
Sorrise, Indigo, ma senza ombra di divertimento, senza sfumature ironiche nella voce: era piuttosto ovvia quale fosse la risposta alla domanda di lui, ma la Druida la palesò comunque.
Sì, mi è capitato... e me ne sono andata - confermò dunque con una leggera alzata di spalle - E' stata una scelta sofferta, molto, ma è stata anche la migliore che potessi prendere per me stessa: quando qualcosa o qualcuno ti delude al punto da toglierti ogni briciolo di felicità, speranza e vita che hai in corpo, rimanervi vicino è come infliggersi una tortura infinta... andarsene e ricominciare, è come nascere una seconda volta e riaffrontare il mondo con una maggiore consapevolezza, con più esperienza, che poi altro non è che il nome che le persone usano per definire i propri errori.
Si fermò un momento, scoccando un'occhiata più intensa al proprio interlocutore prima di permettere alla mano destra di prendere nuovamente la tazza e portarsela alle labbra, soffiando sul liquido caldo al suo interno prima di berne un sorso ad occhi socchiusi ed infine tornare a guardarlo.
E io non ripeto mai due volte lo stesso errore.