La nebbia fitta del monte rendeva il panorama più basso completamente invisibile.
C'erano solo lui e la sua spada, lui e quella piccola struttura che ricordava un piccolo tempio, lui e il suo temperamento combattivo.
Lan Xia l'avrebbe raggiunto soltanto un'ora più tardi come da accordi, per tentare un duello realistico, ma Typhon aveva deciso di presentarsi prima per svolgere un poco di esercizi di riscaldamento e miglioramento appresi in tutti quei mesi, tra sudore, lacrime e sangue.
La sua mano impugnava l'elsa della spada cinese con una maestria nuova, più consapevole e sicura. Ormai non era più un oggetto estraneo, faceva parte di lui, era un'estensione naturale del suo braccio destro, l'arma dominata dall'uomo, non l'uomo dominato dall'arma.
Il Vento era più forte in quella valle infinita e sconfinata, ma per lui non era altri che un fedele e onesto alleato, lasciava che spirasse sotto pelle, tra le ossa e i muscoli, infondendogli un'energia nuova, mentre ad occhi chiusi controllava la respirazione esattamente come spiegatogli dalla propria insegnante. Fin dalla prima lezione si era reso conto di quanto fosse incredibilmente abile e capace la Spia del Ministero con quel tipo di disciplina, padroneggiandola come ben pochi altri visti nelle competizioni ufficiali o addirittura nei lungometraggi babbani.
Ricevere lezioni da Lan Xia era un privilegio enorme che lo riempiva di fiducia e speranza, speranza di vincere anche contro una persona che viveva a contatto con la spada lunga fin da bambino, Rawyn, il suo futuro avversario, il suo nemico per eccellenza, l'Erede del Vento.
Rimanendo ad occhi chiusi cominciò a far dondolare il polso tenendo una posa delle gambe statica ma opportunamente elastica. La lama iniziò quindi a fendere l'aria con un movimento che ricordava la forma dell'infinito, un 8 rovesciato. Seppur inizialmente quei gesti apparivano lenti, più Typhon andava avanti e più il suono tipico di un'arma bianca che tagliava l'etere si dimostrava distinto e spaventoso, letale, implacabile.
Cambio di posizione: mantenendo lo stesso ritmo con la lama il Drago cambiò angolazione del bacino e posizione della gambe, spostandosi e girando su se stesso di 90° prima e successivamente di 180°. A quel punto iniziò una lunga sequenza di affondi, con la mancina che si poneva a palmo aperto e rigido per controllare l'equilibrio del corpo ed aiutare il ragazzo a mantenere il giusto baricentro.
Era un tripudio di silenzio, concentrazione, velocità e imperturbabilità, per quanto nella realtà dentro di lui si stava scatenando una vera e propria melodia rock. Non stava sbagliando, Lan Xia gli aveva insegnato che per avere una completa focalizzazione sul proprio allenamento era importante ripetersi nella mente un mantra o una musica particolare che si ripetesse ed aiutasse a stabilire un controllo maggiore sulle pause, sugli attacchi, sui movimenti improvvisi e sui cambi di postura. Ovviamente quello era un consiglio fornito solo per le fasi di addestramento in solitario, mentre invece quando si combatteva con un avversario tutto cambiava e nella testa dello spadaccino doveva regnare solo ed esclusivamente il vuoto, colmato dalle analisi continue e svelte dei gesti altrui, così da interpretarli adeguatamente, schivarli e provvedere ad una contro offensiva efficace.
Adesso giungeva la parte più difficile: abbassarsi con le ginocchia per dare un colpo basso e a sorpresa, tal volta addirittura eseguendo una spaccata con le gambe. Typhon Seal odiava quella tecnica, in quanto per i primi due mesi aveva sofferto come un dannato la sera stessa e il giorno successivo di ogni sessione di allenamento. Apprendere a scivolare del tutto in basso con le gambe stese e aperte rappresentava una sfida estremamente ardua, specie per chi non aveva più tantissima dimestichezza con l'allenamento fisico. La sua insegnante riusciva a farlo a muscoli freddi senza nemmeno bisogno di preparazione, c***o, almeno Aryanne quelle poche volte che glielo aveva mostrato si era riscaldata qualche minuto prima!
La sua dimestichezza con quella procedura quindi era ancora molto grezza e nella maggior parte dei casi lo faceva sbagliare, ma il Drago era un osso duro e doveva cercare di apprendere quanti più assi nella manica possibili per sorprendere il suo futuro avversario, anche a costo di riprovare per ore ed ore. Il braccio teso in avanti, la spada che puntava verso l'orizzonte e il corpo che cominciava a scendere lentamente, lentamente, lentamente... raggiunse quasi il suolo, mancavano forse una decina di centimetri, ma non riuscì a trattenere il controllo e l'equilibrio, piegando gli arti inferiore e cadendo rovinosamente su un lato, digrignando i denti più per la rabbia verso se stesso che per il male sentito alle articolazioni e ai tendini.
Odiava sbagliare, odiava andare male in qualcosa, odiava fare la figura del fesso perché dentro di sé si materializzava la faccia di quello stronzo che rideva beffardo e soddisfatto della sua sconfitta. Tornato in piedi conficcò la lama al terreno, riaprendo gli occhi. Da lì cominciarono gli esercizi ginnici di stretching, squat e addominali bassi alzando le gambe, tutte pratiche utili a facilitare l'elasticità delle gambe e la possibilità di eseguire una spaccata decente se non altro dopo almeno una decina di minuti di attività fisica intensa. Nemmeno mezz'ora e Lan Xia sarebbe arrivata, non poteva vederlo fallire, non doveva vederlo fallire ancora, dannazione. Poco dopo fu la volta delle flessioni a braccio singolo per rinforzare i bicipiti e ancora più tardi le trazioni ad una sbarra di ferro montata sotto il tetto del piccolo tempio per incrementare la potenza dei muscoli dorsali.
Non era mai stato tanto in forma prima di allora, nemmeno ai tempi d'oro della sua partecipazione costante alle attività sportive scolastiche.
Cosa avrebbe detto la mercenaria italiana nel vederlo così? Lo avrebbe ancora considerato tanto meno allenato rispetto al suo standard?
Non era però il momento di farsi certe domande idiote, futili ed al momento utili soltanto a distrarlo dal suo obiettivo principale.
Afferrata nuovamente la lama l'esercizio poté proseguire e passare ai vari step successivi insegnati dalla propria guida.
Nozioni base di arte marziale con l'uso della spada, secondo i dettami della filosofia cinese classica e sportiva.
Anche in quel caso Typhon Seal aveva dovuto accorpare in sé diversi elementi di apprendimento teorico al fine di essere un tutt'uno con la spada.
Posizionò la spada in orizzontale, con la destra che la impugnava e la sinistra che poggiava il palmo aperto sulla parte finale della lama.
I 10 principi del Tai-Chi
... Essere vuoti, avere la mente pronta e l'energia della sommità del capo.
... Tenere rientrato il petto e stirare la schiena.
... Rilassare la vita.
... Distinguere il vuoto e il pieno.
... Abbassare le spalle e far scendere i gomiti.
... Usare il pensiero e non la forza muscolare.
... Accordare la parte superiore con quella inferiore.
... Unire la parte esterna con quella interna.
... Muoversi in modo continuo e senza interruzioni.
... Cercare la calma nel movimento.
Parole di Lan Xia:
L’allenamento del wushu è fondato sugli “otto metodi”: braccia, occhi, tecnica del corpo, passi e posizioni, concentrazione, energia/fiato, forza, abilità/allenamento. I primi quattro metodi si riferiscono all’uso del corpo (braccia, gambe, tronco, sguardo); gli altri quattro allo sviluppo delle abilità psicofisiche necessarie a rendere la tecnica efficace.
L'intento finale di quell'apprendimento era riuscire a sfruttare anche delle tecniche marziali orientali al fine di disorientare il nemico e tal volta anche disarmarlo con mosse secche ma continue, veloci ma apparentemente calme, inaspettate ma premeditate. Bloccare il colpo in arrivo tenendo la spada come la stava tenendo lui in quell'istante e nel frattempo usare la gamba per colpire il polso avversario e fargli perdere così la presa sull'arma, giusto per citare un esempio pratico. La ragazza che seguiva il Terran lo aveva già preparato al fatto che in così poco tempo avrebbe potuto soltanto fornirgli le basi ma se avesse lavorato a lungo su esse, forse sarebbero potute sbocciare in un livello di bravura per un principiante decisamente elevato. Non c'era timore negli occhi del ragazzo, non c'era il pessimismo di non riuscire, non c'era la benché minima intenzione di essere sconfitto.
Una serie di calci ben assestati al Vento, prima una gamba e poi l'altra, poi delle rotazioni delle braccia e delle mani utili al fine di accompagnare il colpo in arrivo spostando la punta della spada all'ultimo momento in modo da far perdere l'equilibrio. Infine, prima di terminare quella sessione preliminare di addestramento antecedente a quella reale ed estenuante con la cinese, una serie di cambi di impugnatura della "Jian" validi allo scopo di poter parare più attacchi da tutte le diverse angolazioni possibili, tecnica nota solo allo stile orientale e sconosciuta per l'occidente.
Concluso anche quell'esercizio, una piccola serie di fiati, poi, il rumore di passi non tanto distanti. Typhon Seal si volse, sorridendo appena.
... Ben arrivata.
Quando vuoi... Sono pronto.