[tahoma]Un turbinio di emozioni e una coltre densa di calore e sangue, pompato così velocemente da far sembrare il cuore quasi fermo, tanto veloce.
La ragazza e il Sole si trovavano lì, uno di fronte all'altra, con quelle spiegazioni poste in atto che apparivano così assurde, così fuori da ogni logica possibile e immaginabile. Eppure Yamato non stava scherzando, i suoi occhi non facevano che esprimere verità e puro realismo.
Il suo corpo emanava un'aura di caldo e avvolgente tepore che nessuno con un poco di fuoco nell'anima avrebber potuto trovare non invitante.
Evidentemente fu proprio quelle la sensazione che Celine Sauvage provò quando il suo corpo si posò plancidamente e improvvisamente su quello dell'uomo dal tipico stampo orientale.
Gli occhi di lei gridavano in preda al panico, alla ricerca di risposte che aveva già avuto e alle quali si faceva fatica a credere, ma forse non era solo quello il problema, forse non era solo quello il motivo di tanto smarrimento nel suo sguardo.
Proseguiva a fissarlo e più andava avanti e meno capiva qualcosa, meno le nebbie intorno alla sua mente andavano diradandosi.
Yamato la guardò con intensità, mentre lei si scostava una ciocca di capelli, si inumidiva le labbra, adesso quasi invitanti per il Sole, e provava a parlare ancora, esponendo domande confuse, pensieri resi fiochi dalla pelle bollente e attraente del musicista.
... Ignis?Il viso spaesato della ragazza apapriva così niveo, attraente e sperduto da far desiderare all'uomo di toccarlo.
La mano di Yamato si mosse, andando a sfiorare con le dita la superficie della guancia destra di lei, sussurrandole uno "ssshh" come si fa ai piccoli per farli smettere di parlare, per tranquillizzarli sul fatto che andava tutto bene e non c'era niente da temere.
Gli era capitato altre volte di trovarsi di fronte a persone incredule, travolte così tanto dal fuoco da rimanerne inizialmente soffocate.
Con l'Acqua o con la Terra era differente, l'approccio era più calmo, graduale, come i rispettivi elementi, purtroppo invece il fuoco era impetuoso, inceneritore di emozioni e creatore di altre, come nelle maggiori filosofie legate ad esso, che lo vedevano come divenire continuo, colui che si cibava di materia per trasformarla e renderla nulla, il passaggio dallo stato solido a quello gassoso.
I petali di ciliegio, trasportato dalla brezza di un vento leggerissimo, si insinuarono nella grande stanza del tempio, avvolgendo con il loro roseo profumo entrambi i presenti, adesso così vicini da ardere all'unisono, un Sole e la sua Scintilla.
Io non... non credo di capire...Sshhh...Ancora una volta quel verso, mentre la mano proseguiva in quella carezza velata e gli occhi dell'uomo affondavano in quelli di lei ghiacciati.
Un ghiaccio simile per quanto chiaro e lucido, mostrava al suo interno l'incredibile forze e massiccia potenza delle fiamme e dei fulmini.
In mezzo alle iridi celestine, una coltre di nubi, un fragore di tuoni gialli e dorati, ed un'infinità di lingue fiammeggianti in tormento.
Ella nascondeva in se un'energia davvero incredibile, tenuta a bada per tutto quel tempo come se dovesse essere imbrigliata, imbrogliata.
Nessun imbriglio, nessun imbroglio, adesso lui la stava liberando, la voleva liberare ad ogni costo, ella sarebbe stato il vulcano che alla Gilda Ignis mancava da tempo, finalmente giovane, finalmente pieno di energie e finalmente ricco di talento.
le dita che sfioravano la guancia si spostarono gradualmente, fino a che il dito indice non si posò sulle labbra della ragazza, ad indicarle di non parlare ancora, che non c'era bisogno di promuovere ancora domande inutili, pensieri senza senso.
Il fuoco non andava compreso, capito, andava solo ammirato, reso parte di se, avvolto con le mani e attirato dentro la propria anima.
Non dire nulla, lascia che io ti mostri cosa significa avere il fuoco dentro di noi.
Lascia che io ti riveli il tuo mistero più grande e affascinante.
Lascia che io ti renda partecipe del tuo destino!Questa volta non più un "lei", ma un "tu", con quella affinità creatasi in quel luogo e al momento a dir poco perfetta.
Se ella avesse accettato, annuendo anche solo semplicemente con il capo, Yamato avrebbe scostato il dito dalle labbra di
Celine avvicinando le sue e terminando l'atto con un bacio improvviso e incalcolato, ricco di dolcezza e allo stesso tempo di passione lacerante e galoppante.
Le labbra dell'uomo su quelle della francese sarebbero apparse come infuocate, ardenti di desiderio, caos e delizia, come quando si assaggia per la prima volta il dolce più buono, accompagnato da una nota di zucchero flambè.
Mani che si posarono sulle spalle della ragazza, trattenendola, in modo che le gambe non cedessero a quell'incredibile afflusso di potenza direttamente dalla gola fino al cuore, dal cuore fino allo spirito, dallo spirito fino a
tutto il corpo.
Se lei avesse permesso ancora più intrusione da parte dell'uomo, le labbra, schiudendosi, avrebbero fatto impossessare la lingua di Yamato di quella della bionda scalmanata e selvaggia, attorcigliandosi con lei, mescolando saliva e fiamme, passione e malizia.
In fondo se le punte calde del falò venivano chiamate "lingue di fuoco" un motivo doveva esserci, giusto?
Di sicuro quel metodo non era troppo necessario affinché lei scoprisse la sua appartenenza, in un certo senso il Sole stava approfittando della situazione, trovatosi davanti una creatura così affascinante e bella, ma comunque, un tale gesto ed un tale fuoco mandato direttamente a lei tramite un bacio, un contatto fisico così stretto e così incredibilmente intimo, avrebbe permesso a lei di percepire nell'anima non più una semplice scintilla, ma qualcosa di molto... Molto più grande.
Esattamente.
Yamato le aveva fatto saltare non una ma ben due tappe, portandola automaticamente al grado di "Fiamma".
Il Sole, dopo circa una decina di minuti, facendosi di qualche centimentro indietro, l'avrebbe nuovamente resa libera di respirare con la bocca e non più con il naso, proseguendo a fissarla intensamente, adesso curioso di comprendere lo stato d'animo della ragazza e adesso le sue sensazioni, adesso che dentro di se non albergava più un semplice accenno di calore ma qualcosa che diverse persone avevano coltivato per anni prima di ottenerla.
In fondo, la grandezza e l'importanza di essere definito il Sole, stava anche in manifestazioni simili.
... Come si sente?[/tahoma]