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Naha

Messaggioda Yamato » 18/03/2013, 2:02

[tahoma]Affascinante il suo modo di fare, di porsi, anche di parlare.
Era ancora confusa, la ragazza, quella fiamma appena nata che bruciava così tanto a fondo nell'animo di Yamato da fargli desiderare di giacere con lei in quello stesso momento, senza esitare nemmeno un secondo.
Stupefacente quanta carica erotica e bruciante contenesse quel corpo, eppure, non poteva negarlo, era tutto vero ed impossibile da non notare.
Avevano parlato della Gilda, o meglio, avevano iniziato a parlarne, senza entrare troppo nei dettagli per via della segretezza di essi.
Si erano baciati, da quel bacio era scaturito il nuovo potere sopito di Celine ed aveva trasformato i sensi e i desideri in qualcosa di così tanto malleabile da adattarsi perfettamente alle fantasie del Sole.
Ogni cosa che lei faceva, forse non accorgendosene, trasformava il sangue dell'uomo orientale in brodo bollente.
Ma non era adesso il momento di lasciarsi trasportare dalle sensazioni, lui era il Capo e prima di tutto era lì per risvegliare una nuova possibile adepta della Gilda Ignis, ogni altra cosa adesso era necessario che risultasse superflua.

Se accettassi... dovrei lasciare il mio lavoro?
Dovrei rinunciare alla mia vita, alle... persone che amo?


Assolutamente no.
Accettare significa aderire ai progetti, agli allenamenti, agli obiettivi della Gilda, senza tralasciare la nostra vita di tutti i giorni.
Far parte del nostro universo vuol dire solo tenere segreto a tutti gli altri cosa sei realmente.
Nessuno ti chiederà mai di rinunciare alla tua esistenza, al tuo lavoro, al tuo... Amore.


Quell'ultima parola fu espressa con un ben che osservabile e udibile tono di gelosia e possessione.
La fissò dritto negli occhi, con tanta di quella intensità da volerla quasi spogliare con quello sguardo.
Concluso il suo té, posò la tazza calda e ancora un po' fumante al terreno, nel frattempo, i ciliegi smettevan di fiorire.
Il tempo lì, in quel luogo, sembrava non avere fine, sembrava non essere comprensivo di ore, minuti, secondi.
Lo scorrere e fluire delle acque più che un movimento era una poesia ed ogni suono che si percepiva nell'aria si fondeva perfettamente con i respiri di Yamato e quelli della diplomatica francese.
Sbatté le palpebre lentamente, ancor guardandola, mentre si leccava le labbra con il chiaro intento di assaporare di nuovo quanto era rimasto della saliva di lei sulla propria bocca, mentre la vedeva posare una mano sul corpo, sulla pelle nuda, scostandosi una ciocca di capelli ribelle, liberando il bellissimo viso ed esponendolo alla vista del Sole.
Pareva così spaesata.
Meravigliosa.

... non posso abbandonare quello che sento dentro di me...
E' un calore troppo piacevole per poterci rinunciare...


Oh ma tu non devi farlo.
Devi accettare di buon grado quello che ora ti fa sentire davvero viva.
E' un po' come se fossi nata oggi, vuoi davvero morire di nuovo?
Fidati delle mie parole e lascia che ti porti con me nel mondo che ti appartiene.
Scopri cosa significa davvero sentirsi tutt'uno con ciò che ci è intorno...
Non devi abbandonare quello che senti dentro... Al massimo... Puoi abbandonarti a... Me.


E non poté fare a meno di andare oltre i suoi pensieri, oltre i suoi principi, oltre il suo controllo.
Uno scatto in avanti e in meno di un secondo eccolo sopra di lei, dopo averla spinta all'indietro, con la schiena al terreno.
La guardava come si può guardare la più alta fonte di desiderio e voglia che esista.
Il respiro smorzato e il cuore che pompava sangue con tanta energia da scoppiare nel petto.
Il corpo di Celine Sauvage emanava un profumo inebriante.
Voleva assaggiare la sua pelle, voleva saggiare ancora le sue labbra e saggiare il suo "io" più intimo e nascosto.
Scoprire cosa poteva nascondersi dietro tutta quella grinta, quell'energia, quell'essere selvaggia.
In cosa si sarebbe mai potuto tramutare in un atto così perfetto e così primordiale?
La tazza caduta al terreno per la spinta improvvisa rotolò fino al bordo della casa, cadendo poi sul gradino facendo un piccolo rumore sordo, unico suono per i successivi secondi di silenzio e respiro che si susseguirono, fino a quando le parole del Sole non spezzarono ancora una volta il muto vento.

Ti voglio.[/tahoma]
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Messaggioda Celine » 19/03/2013, 15:01

Chiaro che per lei quella risposta fosse molto importante: insomma, un conto era essere una Ignis e mantenere la propria identità, ed un conto era doverci rinunciare... soprattutto perché, a dispetto delle apparenze, Celine amava il suo lavoro; ed era maledettamente brava nello svolgerlo. Era una ribelle, sì, ed anche imprevedibilmente pazza, ma quando si parlava di lavoro, diventava professionale, precisa, una Diplomatica vera e propria.
Ci aveva messo impegno e fatica per costruirsi quella carriera, e non le sarebbe andato bene di gettarla al vento, nemmeno per il Fuoco che ora le bruciava dentro con forza prorompente.

Assolutamente no.
Accettare significa aderire ai progetti, agli allenamenti, agli obiettivi della Gilda, senza tralasciare la nostra vita di tutti i giorni.
Far parte del nostro universo vuol dire solo tenere segreto a tutti gli altri cosa sei realmente.


Quelle parole fecero tirare un gran sospiro di sollievo mentale a Celine: tenere segreta l'esistenza degli - e l'appartenenza agli - Ignis non era poi una cosa così difficile, soprattutto se in cambio poteva continuare serenamente la propria vita, facendo ciò che le piaceva senza rinunciare a nulla.

Nessuno ti chiederà mai di rinunciare alla tua esistenza, al tuo lavoro, al tuo... Amore.

La Sauvage poteva essere ingenua, a volte, ma non era stupida, e il tono geloso col quale Yamato pronunciò l'ultima parola di quella frase fu perfettamente [Intuito (Perspicacia): 20] intuibile dalla francese, che difatti lo fissò con aria alquanto stranita: qual'era il problema, adesso? Cos'aveva detto di così sbagliato da infastidire il Sole a quel punto? E perché adesso la stava fissando in quel modo, quasi come se la stesse... mangiando con gli occhi?
Istintivamente, Celine abbassò lo sguardo, mordicchiandosi il labbro con fare alquanto imbarazzato: solitamente non aveva problem a rapportarsi con l'altro sesso, ma con Kusanagi era diverso, sentiva un rispetto per lui, un timore quasi reverenziale che non avrebbe saputo come spiegarsi, ma che le impediva di essere la solita strafottente.
Forse era tutta colpa di quel Fuoco, quello che le abbracciava ora il cuore quasi a chiedergli di non abbandonarlo mai, e la francese non voleva, non poteva lasciarlo andare, cosa che fece presente anche a lui.

Oh ma tu non devi farlo.
Devi accettare di buon grado quello che ora ti fa sentire davvero viva.
E' un po' come se fossi nata oggi, vuoi davvero morire di nuovo?
Fidati delle mie parole e lascia che ti porti con me nel mondo che ti appartiene.
Scopri cosa significa davvero sentirsi tutt'uno con ciò che ci è intorno...


Le sue parole avevano senso, per quanto fossero accompagnate da quello sguardo penetrante ed intenso che un po' le metteva soggezione: eppure, ora che sentiva quel Fuoco bruciare dentro di lei, pareva davvero fosse nata nel momento in cui Yamato l'aveva alimentato, come se avesse appena aperto gli occhi al mondo dopo averli tenuti chiusi per tanto, tanto tempo... e non voleva rinunciare a tutto questo, a quella sensazione dirompente di forza, intensità e potere, sì, anche quello, che percepiva dentro di sé.

Non devi abbandonare quello che senti dentro... Al massimo... Puoi abbandonarti a... Me.

... cosa?

Erano le prime quattro lettere che Celine pronunciava dopo almeno un quarto d'ora di silenzio, dopo aver riflettuto a lungo su ciò che l'altro le stava offrendo, sulla possibilità di essere una Ignis e di cosa questo comportasse per lei e per la sua vita. E furono quelle quattro lettere ad accompagnare lo sguardo sconvolto o quasi che la francese posò sul Sole, pensando di aver capito male.
Ma quegli occhi non potevano essere fraintesi, per quanto dentro di sé cercasse una qualsiasi spiegazione oltre a quella più logica e palese: ma quando, con uno scatto, Yamato la buttò a terra, finendo sopra di lei, la giovane donna dovette ammettere che c'era ben poco di fraintendibile in tutto ciò.

Ti voglio.

Yamato...

Soffiò Celine, per alcuni secondi senza fiato, ancora incredula per ciò che era appena successo: non poteva davvero credere che lui, il Capo degli Ignis, fosse sopra di lei, a guardarla con un così intenso desiderio da incendiare ogni fibra del suo essere; ma lei non poteva lasciarsi andare a quel calore, lo sapeva bene, sapeva di non poter cedere.
Più facile a dirsi che a farsi, però, con l'uomo sopra e i suoi occhi nei propri: sentiva il cuore battere a mille nel petto, così come percepiva un gran caldo intorno a sé ed il respiro, quello era corto, quasi spezzato.

Io non... - mormorò la bionda, mordendosi il labbro in un gesto di difficoltà che però sarebbe stato colto facilmente come di involontaria malizia e provocazione - Io sono impegnata...

Non un "non voglio", sapeva che avrebbe dovuto pronunciare quelle parole ma non ce l'aveva fatta: eppure si era imposta almeno un po', aveva tentato di chiarire la situazione e perché, quindi, non potesse. Un tentativo debole e tremulo, lo sapeva, ma il punto era che una parte di lei... voleva lasciarsi andare, voleva essere presa lì, su quel pavimento, incendiandolo e facendolo così bruciare.
Forse far parte degli Ignis non sarebbe stata una buona idea.
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Messaggioda Yamato » 28/03/2013, 4:11

[tahoma]... cosa?

Aveva forse seguito troppo il suo istinto?
Beh, altrimenti che Ignis sarebbe mai stato?
Di sicuro un capo forse avrebbe tentato di trattenersi maggiormente, ma lì non era solo il Sole, era Yamato, e non con una Fiamma, ma con Celine.
Molta differenza, perché non certo con ogni nuova recluta femminile finiva per saltarle addosso.
Quella bionda emanava uno spirito selvaggio così indomito e affascinante da attrarre magneticamente il corpo e l'anima del giapponese come nessuna mai si era permessa, e adesso, lei con quegli occhi in grado di accendere ogni fiamma dell'anima dell'uomo, lo guardava con tanta di quella apparente innocenza da apparire ancor più accattivante e desiderabile.

Yamato...

... Celine

Se il suo nome venne pronunciato con difficoltà e respiro smorzato, quello di lei da parte dell'uomo fu invece sussurrato con calda eccitazione.
La ragazza appariva indifesa, anche se molto di ciò che adesso sentiva dentro di se era sicuramente parte dell'attrazione che il fuoco creava così naturalmente tra i due corpi e per certi versi, Yamato non poteva dire che quel favore degli elementi non lo ringraziasse.
Il suo spirito Ribelle non gli concedeva di pensare alla lealtà dei fatti, al come una cosa doveva essere svolta o come doveva essere condotta.
Lui adesso pensava esclusivamente a lei, al suo corpo, all'odore della sua pelle e al sapore delle sue labbra che già una volta si erano posate sulle sue provocandogli tanto di quell'irreversibile istinto da condurlo sull'orlo della sessuale pazzia.

Io non...

Si morse il labbro, in un segno di apparente difficoltà ma allo stesso tempo, palese erotismo.
No, forse non voleva farlo apposta, non voleva farsi desiderare in quel modo, ma possibilmente una parte di se chiamava a gran voce il corpo altrui, così tanto da non farle impedire certi "incidenti" automatici.
Il corpo del Sole adesso si trovava a stretto contatto con quello della Fiamma, mentre le mani si tenevano ferme sul pavimento e forzavano un movimento dei muscoli pettorali così estremo da tenere in tensione tutta la struttura del suo torace.
Gli occhi scuri dell'uomo si focalizzarono così tanto su di lei da sembrare quasi che la stesse spogliando con essi.
Più chiaro di così che avesse voglia di lei, difficilmente poteva essere.
Aveva difficoltà ad opporsi, questo gli diede maggior coraggio per avanzare, labbra che sempre più vicine ricercavano la pelle nivea della francese, per depositare baci bollenti e peccaminosi di tradimento ardente sul collo, vicino le guance, sulle spalle.
Gamba destra che posizionatasi in mezzo a quelle della ragazza, piegò di poco il ginocchio per raggiungere con esso il punto più intimo celato appena dai pantaloni della diplomatica.

Io sono impegnata...

Ed io sono colui che scioglierà l'impegno...

Sfacciato?
Sicuro?
Sincero?
No, semplicemente il Sole.
Un predatore dei fuochi e dei lampi che aveva scelto quella preda, così tanto preziosa da non poterla lasciar scappare via da se, soltanto per una promessa, soltanto per un impegno, soltanto per una ragione così adesso poco importante proprio per via della chimica che li stava mantenendo vicini e prossimi alla combustione.
I baci sfioravano adesso la scollatura della maglia, avvicinandosi fin troppo pericolosamente alla base dei seni, risalendo poi con una scia fino a sotto il mento, aggirandolo e sprofondando nella cavità del collo e su poi, fin dove alloggiano le tempie e di riflesso le orecchie, respirandovi vicino un'aria calda e avvolgente, mentre la mancina, assicurata dal fatto che il braccio destro avrebbe continuato a sorreggere l'intero corpo, si preoccupava si scendere a stringerle il fianco, risalendo fino al braccio e poi alla mano, per prenderla, intrecciare le dita con essa e tenere forte, in un chiaro simbolo di vincolo e voglia di unione.
D'un tratto, il silenzio cadde.
Solo un respiro calmo, quello dell'uomo, e forse quello più accelerato, quello di Celine.
Il battito del cuore di entrambi, magari udibile anche a distanza, tanto era forte come quello di un tamburo.
Viso di Yamato che lentamente si sporse fino a trovarsi a pochi millimetri da quelli della bionda tentatrice impegnata.
Occhi immersi nelle distese azzurre della francese, mano ancora intrecciata a quella di lei, nasi che si sfioravano appena e labbra così tanto vicine che sarebbe bastato solo uno scatto di un secondo scarso per unirsi ancora una volta in una replica di qualche attimo fa.

Magari non puoi...

E qui la bocca dell'uomo che discese sulla sua a rubarle un piccolo morso al labbro superiore della Fiamma, per poi tornare subito in su.

... Ma lo Vuoi!

E se quindi ella non avesse opposto ulteriore resistenza, Yamato semplicemente l'avrebbe baciata con molta più passione, trasporto e sentimento rispetto a quando l'aveva risvegliata.
Allo stesso modo inoltre, con la stessa intensità e potenza, le fiamme dentro di lei si sarebbero risvegliate nuovamente, scosse dall'ondata calda del sole che bruciava ed esplodeva dentro il corpo del Capo Ignis.[/tahoma]
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Messaggioda Celine » 28/03/2013, 19:12

Resistergli era qualcosa di assurdamente difficile, al momento.
Yamato troneggiava su di lei, Celine ne poteva percepire il calore e questo le faceva sentire il bisogno di toccarlo, d'immergersi in quel bagno di Fuoco ed esplodere insieme a lui, incendiando tutti i propri sensi in una volta, come se avesse appena raggiunto l'apice del piacere tramite quel semplice contatto.
E al tempo stesso sapeva che era tutto sbagliato, che quel pensiero era sbagliato, perché lei era impegnata: amava il suo uomo, aveva deciso di provare a costruire qualcosa di serio con Logan, e lasciar andare tutto ciò per del Fuoco... era impensabile; se dopo una notte di passione, il Sole avesse sentito spegnersi il desiderio per lei? Poteva essere davvero così pazza da rischiare?
Eppure, la sua bocca la stava facendo impazzire con quei baci continui sul suo corpo, sul collo e le guance, che quasi le toglievano il fiato impedendole di respirare, e al tempo stesso riuscivano ad incendiare ogni più piccolo anfratto del suo corpo, portandolo ad uno stato di ebollizione.
Quando sentì il ginocchio di Yamato sfregare contro la sua intimità, un gemito di frustrazione sfuggì dalle labbra di Celine quasi in un ringhio, un ringhio carico di desiderio e al tempo stesso arrabbiato per esso, per il fatto che c'era ed invece sarebbe stato meglio fosse assente.

Ed io sono colui che scioglierà l'impegno...

Ti prego, no...

Sussurrò la Fiamma, quasi piangendo dall'incapacità di essere più decisa e, semplicemente, spingerlo via. Sarebbe stato così semplice, per lei, sarebbe bastato quel caratterino forte che solitamente aveva, e si sarebbe tirata fuori da quella situazione: ma non ci rusciva, perché una parte di sé voleva solo che lui la prendesse e la portasse con lui all'Inferno, ancora e ancora, per ore, senza fermarsi mai.
I baci proseguivano, scendendo dal collo giù, per la pelle del petto, avvicinandosi all'incavo dei seni evidenziato dalla maglia scollata, e più Yamato scendeva, più Celine si ritrovava divisa tra la voglia d'insinuare le dita tra i suoi capelli e spingerlo lì, in mezzo ai monti morbidi e sodi del suo corpo, e quella di spingerlo via, alzarsi ed andarsene.
La mano di lui sul proprio fianco la fece fremere di desiderio tanto da portarla a socchiudere gli occhi col fiato spezzato, ma quando sentì quelle dita intrecciarse con le proprie, lo sguardo tornò a posarsi sul volto dell'uomo: gli occhi ghiacciati e tempestosi della donna fissavano ora quelli del Sole, e tutto intorno a loro sembrava essere scomparso; silenzio, solo tanto silenzio, spezzato dai respiri di entrambi, quello della Sauvage ben più accelerato, e dai battiti del loro cuore, o perlomeno così pensava Celine, che sentiva il proprio rimbombarle nelle orecchie senza sosta.
Trattenne il fiato quando vide il volto dell'uomo farsi più vicino, non comprendendo cos'avesse intenzione di fare, e quando le morse il labbro, dovette fare uno sforzo sovrumano per rimanere immobile e non fare qualcosa di cui forse si sarebbe potuta pentire.

Magari non puoi...
... Ma lo Vuoi!


In un attimo, la sua bocca fu sulla sua, e Celine scollegò il cervello: non appena le labbra di Yamato s'impossessarono delle sue, la francese non riuscì più a resistere a quel dannato tormento che desiderava così intensamente; le mani corsero tra i suoi capelli per stringerli ed attirarlo a sé, la bocca si schiuse e la lingua guizzò tra le labbra dell'altro, andando a cercare la gemella per poter danzare con lei. Gli occhi erano chiusi e tutto intorno a lei era rosso e Fuoco, nient'altro pareva avere più importanza.
Piccoli gemiti di desiderio scaturivano da quel bacio che sembrava non essere intenzionato a finire, con la Diplomatica quasi selvaggia in quel modo di gustare l'altro, non solo baciandolo ma mordendo e leccando quelle labbra invitanti e peccaminose... ma poi, qualcosa scattò nel suo cervello, qualcosa che la costrinse a spostarsi e a spingerlo lontano da sé.

Non posso...

Sussurrò con le labbra tumide e rosse per quei baci dannati che si era concessa, sbagliando.
Scosse il capo e sospirò più volte, evitando gli occhi di lui mentre sentiva il Fuoco agitarsi e chiedere di più, più contatto e fusione con quello dell'altro, come se non potesse vivere senza.

Ho un uomo, non posso.
Non posso buttare tutto per una... per una notte di passione, nemmeno se significa rinunciare a bruciare all'Inferno co nte.
Non ne vale la pena, non...


Non concluse la frase, ma scosse nuovamente il capo, sperando che bastasse per farsi capire: in cuor suo, non poteva certo pensare che Yamato volesse qualcosa di più di un po' di sesso selvaggio, e per quanto meraviglioso potesse essere, ed era certa che lo sarebbe stato, la storia con Logan batteva decisamente il piacere sessuale col Sole.
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Messaggioda Yamato » 01/04/2013, 14:28

[tahoma]Ti prego, no...

Lei era molto più forte di così.
Molto più caparbia, decisa, incredibilmente selvaggia e sfacciata.
Non ci aveva visto male, il Sole, non era vero che aveva sbagliato il tipo con cui rapportarsi, semplicemente, Celine non riusciva a lasciarsi andare in parte perché tenuta stretta ad un legame già esistente ed in parte perché Yamato annichiliva una sua resistenza trasformandola in debolezza.
Per quanto lo riguardava, un segno simile indicava che lui non poteva esserle indifferente, ma lei, come lo stava interpretando?
Stretta sotto la presa del corpo e delle mani del Capo, la francese faceva fatica a guardarlo negli occhi per paura di cedere e ben più di una volta il ginocchio dell'uomo percepì su di se il calore dell'intimità di quella giovane così bella ed attraente.
Ma non solo questo fu la prova di quanto lei desiderasse quanto lui quel momento di pregiata passione e trasporto.
Le prove furon tante, dal modo in cui la sua mano si lascio sfiorare da quella del Sole, dal modo in cui il suo fianco reagì bene all'essere toccato e stretto con energia e possessione, ed infine dal modo in cui, al termine di una solida battaglia con i suoi sensi e con la sua resistenza, ella cedette del tutto a quel nuovo bacio che Yamato cercò di darle ad ogni costo, bramoso ancora delle labbra della diplomatica quanto un uomo bramoso d'acqua fresca dopo dieci giorni nel deserto.
Le lingue intrecciate ballarono per diversi minuti, mentre i respiri apparivano così pesanti e bollenti che solamente due Ignis avrebbero potuto scatenare tanto calore.
Così, il sesso, la sua energia ed la sua intensità aumentavano giungendo a livelli ben sopra l'immaginabile, questo almeno valeva per lui e con buona probabilità anche per lei.
Qualcosa però dovette interrompere necessariamente quell'ormai obbligatorio raggiungimento della destinazione voluta e tanto ricercata dalla coppia, una meta che, qualora Celine fosse stata completamente libera e sciolta da vincoli, forse sarebbe stata raggiunta e consumata da molto prima.

Non posso...

Scosse il capo, allontanandosi quanto più poteva dalle labbra dell'orientale.
Era in affanno ed il suo volto, i suoi occhi facevano capire quanto si sentisse ferita e in colpa per aver tradito in parte il suo fidanzato.
Già, perché di questo si trattava, sicuramente.
In fondo aveva parlato di un impegno poco prima, allora beh, di sicuro il problema e il motivo del tanto essere restia ad abbandonarsi con lui, altri non era che il suo sentimento e il suo attaccamento ad un'altra figura.
Attaccamento, si, sentimento, d'accordo, ma non amore, altrimenti nemmeno si sarebbe fatta avvicinare.
Questo però non lo disse, lo pensò e basta il Sole, conscio che adesso era necessaria capire cosa a lei passasse per la mente e casomai, smentirlo.

Ho un uomo, non posso.
Non posso buttare tutto per una... per una notte di passione, nemmeno se significa rinunciare a bruciare all'Inferno con te.
Non ne vale la pena, non...


E chi ha mai parlato di una semplice notte di passione?

Gli occhi rimasero incollati a quelli della ragazza dai lunghi capelli d'oro e la mano stretta in quella sua, non smise di ricercarne il contatto.
La gamba insidiosa e malefica si allontanò di un poco, per darle modo di riprendersi, ragionare, respirare, ascoltare.
La lingua dell'uomo si sfiorò le labbra umide della saliva di lei, assaporandone ancora un'ultima volta il gusto e la dolcezza, tale e quale al miele.
Un sorriso velato si dipinse su di lui, mentre parte del suo fuoco veniva represso dalla sua stessa energia interiore.
Non voleva che solo quella forza immane in lui, adesso nata in parte anche in lei, fosse l'effettiva causa e motivo di un desiderio sbocciato.
Almeno, non voleva che lei pensasse che fosse solo per quello che egli si trovava ora a troneggiare su di lei con tanta passione e lussuria.
Probabilmente trascorsero di diversi secondi di silenzio, o forse nell'aria si poté udire solo l'eco di una domanda retorica da parte della Sauvage.
Non si dovette attendere molto, comunque, prima che Yamato Kusanagi si decidesse a spiegare meglio la sua posizione in quella faccenda.

Ammetto una cosa... Tu sei di gran lunga la ragazza più bella ed eccitante che io abbia mai visto.
Ma la figura di un Capo non potrebbe mai permettersi di "bruciare" l'ipotesi di una nuova arrivata nella sua famiglia, solo per del mero atto fisico.
Solo per la passione e il desiderio di qualcosa che si ferma ad un intreccio di corpi, sudore, sospiri e orgasmi.


Probabilmente, adesso la ragazza stava iniziando a capire dove lui volesse andare a parare.
Onestamente il suo pensiero non era poi così errato.
Di certo non la conosceva ancora così bene e c'era anche da immaginare che forse, spaventata o offesa dal suo comportamento la Sauvage decidesse di rinunciare a far parte della Gilda, privando così gli Ignis di un ottimo elemento, una Fiamma per l'appunto, nonché una diplomatica affermata.
Un Capo ha il dovere di portare con se le persone, forgiarle e aiutarle ad avvicinarsi alla loro natura in quanto facente parti di un elemento.
Il Capo di una Gilda poi, scelto tra molti e per merito, non certo per famiglia o rango sociale, necessitava di possedere ancor più giudizio di un Capo normale, dunque semmai avesse scelto di buttare via la possibilità di attirare con se una persona speciale come Celine solo per avere una stupida notte di sesso con lei, avrebbe potuto dare le sue dimissioni come Sole anche il giorno stesso.

Forse non avrei dovuto a prescindere gettarmi su di te.
Anche sapendo nel profondo del mio spirito che le mie intenzioni sono ben più auliche di qualche ora di rapporto sessuale.
Ma sono un Ignis, come tale in me regna l'istinto, il fuoco, l'animo selvaggio.


Nel definire quelle ultime tre parole fondamentali, Yamato lasciò andare in se e in lei tre vampate di calore e fiamme, arrestandosi poi di nuovo.
Stava giocando per vincere, altrimenti mai si sarebbe avvicinato tanto.
E se questa fantomatica persona in mezzo a loro due aveva il vantaggio di conoscere la ragazza da prima ed aveva avuto il tempo in più per stringere assieme a lei un rapporto e un'affinità, Yamato doveva contrattaccare con la propria natura, la propria affinità, il proprio potere.
Ognuno sceglieva le armi quando andava in battaglia, l'uomo aveva scelto la propria.
Scorretto? Poco leale? Astuto?
Forse si, ma non si diceva forse che "In guerra e in amore, tutto è concesso" ?

Ma ciò non toglie che da te voglio di più di questo.
Se sto provando ad attirarti verso di me è perché le mie intenzioni sono molto più serie e a lungo termine.
Non solo sesso, Celine, non solo qualche ora, Fiamma, Io voglio che tu diventi Mia.
[/tahoma]
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Messaggioda Celine » 01/04/2013, 17:50

E chi ha mai parlato di una semplice notte di passione?

Ecco.
Diciamo che Celine ci aveva sperato, sulla notte di passione: perché era ovvio che nessuna donna sana di mente avrebbe mai messo in pericolo la propria relazione con uno come Logan per qualche ora di sesso, seppur magnifico, con Yamato.
Per questo aveva parlato con così tanta forza riguardo, per quanto ancora non lo stesse guardando negli occhi, perché convinta di poter fare leva su quella condizione che le avrebbe permesso di non cadere in tentazione: una condizione che la vedeva impegnata con un altro, e che quindi le impediva di perdere tutto per una follia del momento.
Quello che non aveva messo in conto, che non avrebbe mai potuto immaginare, era che il Sole le offrisse ben più di questo, che volesse ben altro da lei: e quelle parole, quella domanda che lui le pose, ebbero il potere di sconvolgerla, al punto da farle dimenticare la volontà di non guardarlo gli occhi che, dunque, si posarono interrogativi e confusi su quelli dell'altro.
Sentiva che il Fuoco nel suo animo si era come placato, ma non per questo aveva smesso di riscaldarle l'animo, continuava ad essere presente e vivo, dentro di lei, semplicemente ora bruciava di meno.

Ammetto una cosa... Tu sei di gran lunga la ragazza più bella ed eccitante che io abbia mai visto.
Ma la figura di un Capo non potrebbe mai permettersi di "bruciare" l'ipotesi di una nuova arrivata nella sua famiglia, solo per del mero atto fisico.
Solo per la passione e il desiderio di qualcosa che si ferma ad un intreccio di corpi, sudore, sospiri e orgasmi.


Non disse nulla, non commentò quelle parole, si limitò solo a fargli comprendere che voleva alzarsi da lì, e che per parlare potevano anche stare in piedi, non era necessario rimanere in una posizione così ambigua e che, soprattutto, le rendeva difficile ragionare lucidamente; se Yamato avesse compreso quel suo bisogno, allora la francese si sarebbe alzata in piedi, respirando a fondo e passandosi una mano tra i capelli così da spostarseli dal viso e recuperare quel fiato che il Sole sembrava riuscire a toglierle anche solo guardandola.
Ma non si scostò troppo da lui, continuò a stargli vicino perché sapeva che lui non aveva ancora finito, che Yamato aveva ben altro da dire.

Forse non avrei dovuto a prescindere gettarmi su di te.

No, non avresti dovuto affatto, perché mi metti in difficoltà e nemmeno te ne accorgi...
O forse ne sei perfettamente consapevole ed è esattamente questo che vuoi.


Anche sapendo nel profondo del mio spirito che le mie intenzioni sono ben più auliche di qualche ora di rapporto sessuale.
Ma sono un Ignis, come tale in me regna l'istinto, il fuoco, l'animo selvaggio.


Sospirò, perché sentiva le vampate di calore emanate dal Sole, e non sapeva dire se lo facesse apposta per sconvolgerla - in quel caso gli stava riuscendo benissimo - o se nemmeno se ne rendesse conto; qualunque fosse la motivazione, quel Fuoco richiamava quello della neo-Fiamma, spingendola a bruciare più ardentemente, ad esplodere dentro ed intorno a lei, perché era quello il suo destino, era quello ciò che era e nessuno poteva farci niente.

Ma ciò non toglie che da te voglio di più di questo.
Se sto provando ad attirarti verso di me è perché le mie intenzioni sono molto più serie e a lungo termine.
Non solo sesso, Celine, non solo qualche ora, Fiamma, Io voglio che tu diventi Mia.


Ma... non mi conosci!

Esclamò del tutto spontaneamente la Sauvage, lasciandosi sfuggire dalle labbra uno sbuffo che sapeva d'incredulità e forse anche un po' di scetticismo, perché le sembrava impossibile che il Sole stesse parlando sul serio - anche se dentro di sé sapeva che non poteva essere una semplice presa in giro, solo un folle si sarebbe comportato in quel modo tanto per divertirsi un po'.

Non sai minimamente come sono, come mi comporto nella quotidianità, quante sfumature abbia il mio carattere... non sai niente.
Dici che mi vuoi tua, ma che succederebbe se, una volta avutami, ti accorgessi che non sono quello che vuoi? Non potresti più tornare indietro, e finirebbe male, molto.


Aggiunse, incrociando le braccia all'altezza del petto e mordendosi il labbro con forza, prima di lasciarlo andare e scuotere lentamente il capo, palesemente in difficoltà e con gli occhi piantati a terra.

Non sono pronta a mettere in gioco tutto per qualcosa che non conosco, Yamato.
Non posso negare che... che tu mi attragga, e molto. Starti vicino e rimanere ferma, senza lasciarmi andare al Fuoco che mi divampa dentro e che richiama il tuo è... straziante.


Ammise, alzando lo sguardo su di lui, lentamente, come se quella confessione le costasse molto: ed in effetti era così, era difficile per la francese ammettere di essere attratta da un altro uomo quando stava con un altro.

... ma non posso rinunciare a Logan, a quello che c'è tra noi.
Voglio essere una Ignis, sento che è la cosa giusta per me... ma non posso darti quello che vuoi.
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Messaggioda Yamato » 05/04/2013, 2:05

[tahoma]Non era la vicinanza eccessiva con lei, o il fuoco che gli bruciava dentro come se fosse un incendio su cento ettari di anima.
Era l'essenza stessa del suo desiderio nel guardare negli occhi quella ragazza che lo faceva sentire in grado di fare ogni cosa.
Il mondo, le persone, la natura e lo spazio intero non avevano più importanza da qualche secondo a quella parte e lei questo non lo capiva, spaventata come non mai all'idea che lui potesse insinuarsi non solo nelle sue grazie, nelle sue intimità, ma ovunque, anche si, perfino del cuore.
Non fece una piega quando ella propose silenziosamente di tornare seduti, oppure in piedi, per continuare quella conversazione, quello scontro di idee e di parti, di paure e di logiche lanciate come se fossero lezioni di vita o lezioni di carattere.
Per molto del tempo che la ragazza parlò con un tono tra il serio e il preoccupato, Yamato non disse una sola parola, conscio che solo alla fine avrebbe detto la sua, estremamente sicuro di quello che percepiva dentro e allo stesso tempo però, sicuro che Celine Sauvage necessitava di libertà di espressione, di libertà di mostrare i suoi dubbi e le sue paure, poiché solo in quel modo, il Sole avrebbe potuto capire realmente dove andare ad agire per sfatare il mito dell'impossibilità di un avvicinamento e rendere se stesso più chiaro e visibile in lei di chiunque altro.

Ma... non mi conosci!
Non sai minimamente come sono, come mi comporto nella quotidianità, quante sfumature abbia il mio carattere... non sai niente.
Dici che mi vuoi tua, ma che succederebbe se, una volta avutami, ti accorgessi che non sono quello che vuoi?
Non potresti più tornare indietro, e finirebbe male, molto.


Prosegui.

Disse soltanto.
Sapeva che non aveva finito, che doveva ancora dire qualcosa, che non aveva concluso il suo sfogo personale.
Ad ogni parola che diceva, sentiva sempre di più le fiamme del suo spirito che scintillavano come impazzite, a testimonianza che ormai lei era una Ignis a tutti gli effetti ed anche se avesse rifiutato di accettarlo, il fuoco l'avrebbe sempre accompagnata in futuro.
Tali vampate imperversavano sul corpo e sulla mente dell'uomo così tanto da avere l'istinto ogni secondo do saltarle ancora una volta addosso, ma nel suo sguardo si leggeva soltanto determinazione a conversare, a non essere totalmente istintivo adesso che lei non richiedeva ciò.
Già, non solo le proprie esigenze, ma quelle di entrambi, intercambiandole, per rendere il loro rapporto più reale e più equilibrato.
Sapeva che adesso come adesso, ella non ci avrebbe riflettuto sopra, ma forse, tornata a casa, certi ragionamenti dal nulla avrebbero cominciato a venire a galla, e il Sole questo lo sapeva perché lei poteva essere bella, fantastica, eccitante, selvaggia, vogliosa... Ma non sciocca.

Non sono pronta a mettere in gioco tutto per qualcosa che non conosco, Yamato.
Non posso negare che... che tu mi attragga, e molto.
Starti vicino e rimanere ferma, senza lasciarmi andare al Fuoco che mi divampa dentro e che richiama il tuo è... straziante.
... Ma non posso rinunciare a Logan, a quello che c'è tra noi.
Voglio essere una Ignis, sento che è la cosa giusta per me... Ma non posso darti quello che vuoi.


Se non altro un passo lo avevano fatto, lei aveva accettato di essere una Ignis.
L'uomo prese a camminare, uscendo da quella casa, cominciando ad oltrepassare i confini del giardino affacciandosi sul grande lago orientale.
Posando le mani sulla staccionata di legno antico e resistente, strinse appena la presa, mentre con gli occhi scuri fissava ogni dettaglio come se fosse per la prima volta in contemplazione di quel paradiso.
Alcuni fiori rosati di pesco, calarono sulle sue vesti e tra i suoi capelli appena ondulati, mentre un vento leggero e gentile soffiava da est, rinfrescando il suo corpo e trasportando ancora il profumo della ragazza non troppo distante, forse in procinto anche di avvicinarsi a lui.
Forse poteva sembrare che aveva incassato il colpo e il rifiuto, ma nulla di tutto ciò era vero, per lui quello era un suo pensiero, ma se davvero Celine aveva ammesso di provare un debole per lui, allora non doveva fare altro che eseguire un passo alla volta ed insinuarsi nei suoi desideri a poco a poco.

Sai, credo di aver evinto una cosa molto strana nel tuo monologo precedente.

Volse il capo, poi tutto il corpo.
Si appoggiò con la schiena alla staccionata, adesso la fissava con la stessa intensità con la quale un Cacciatore fissa una bellissima Preda.
Più rara che mai.

Che hai detto esattamente e nella maggior parte... Tutto ciò in cui tu non credi affatto.

Attese qualche secondo, giusto per constatare le reazioni della bionda, cercando di osservarla meglio, scorrendo con gli occhi dall'alto al basso, tornando poi su fino ad incrociare ancora una volta quelle due iridi azzurre come il ghiaccio degne della migliore ipnosi possibile.

Non so come sei, non so come ti comporti nella quotidianità, che stronzate vai dicendo?
E' vero, tutto questo è reale, io non so come sei ma te lo si legge perfettamente negli occhi che a te non frega niente della quotidianità.
Io posso leggere il fuoco dentro di te e posso quasi scommettere un braccio che tu anzi, sei probabilmente la persona meno interessata a tutto ciò, che anzi, si lascia trasportare dall'istinto, dal desiderio e dall'ottimismo, sei uno spirito infinitamente solare e spensierato.
Se hai deciso di allontanarmi perché hai paura anche della sofferenza di qualcuno che ora non è qui va bene, lo accetto, perché un'altra cosa certa è che tu sei anche molto di buon cuore, e magari si, forse sei anche innamorata... Per ora.
Ma non dirmi che il motivo principale è che io e te non viviamo una quotidianità perché deve esserci un legame iniziato per osservarne poi il pregio, un salto nel vuoto degno soltanto degli animi più indomiti, e tu sai che io e te questo animo in comune già lo abbiamo.


Non intendeva di certo convincerla ora, non era necessario e magari non ci sarebbe nemmeno riuscito, in fondo quella brava nei discorsi era l'Oceano, non certo lui, che tutt'al più era in grado di dire le cose in faccia come stavano.
Per quanto, forse per una volta poteva aver preso la strada giusta.
Solo il tempo e le reazioni della Ignis delle Fiamme avrebbero potuto fornire maggiori risposte.
Nel mentre concludeva quella prima importante parte di risposta, davanti agli occhi della ragazza appariva una luce piccola e scintillante di colore rosso e giallo, emanante un'energia a dir poco mostruosa ed incredibile.
Dopo alcuni secondi di intermittenza luminosa, la luce prese la forma dell'anello Ignis, che ancora aleggiava intorno a Celine in attesa di ricevere il luogo dove potersi sistemare e rimanere lì per sempre, a testimonianza della sua adesione totale alle cause del Fuoco.

Mostra un qualsiasi dito di mani o piedi.
L'anello si adatterà e da allora non potrai più toglierlo.
Le sue capacità ti verranno spiegate al nostro covo.
Tutto quello che devi sapere ora è che è perfettamente mimetico.
Le persone che non fanno parte della gilda crederanno di vedere un semplice anello di oro rosso.


Attese quindi che la ragazza mostrasse il dito designato per portare a vita l'anello di adesione alla Gilda Ignis, prima di avvicinarsi maggiormente a lei a piccoli passi, continuando a guardarla così intensamente che era come se la Sauvage potesse percepire che il suo sguardo andasse oltre i suoi stessi vestiti guardandola nella sua più nuda intimità e segretezza.
Arrivato abbastanza vicino, avrebbe preso la mano o il piede in questione dove si trovava l'anello e l'avrebbe baciati, per simboleggiare la felicità di un Capo riguardo l'arrivo di un nuovo adepto nella sua famiglia, in modo umile e solenne.
Terminato quel rito così formale ma allo stesso tempo, forse tra loro, anche un poco erotico o malizioso, Yamato tornò a fissarla normalmente, adesso pronto per esprimere l'ultima parte del discorso con annessi saluti e informazioni del prossimo incontro.

E' vero, adesso non hai una scelta sola, ne hai due, e giustamente hai timore che forse questa possa essere la meno vantaggiosa.
Posso solo dire un'ultima cosa, prima di tornare ai discorsi più "importanti"... Se anche solo per un secondo hai effettuato questo paragone per capire quale fosse la storia più o meno adatta a te, allora forse, sono arrivato molto più in profondità di quanto tu creda e lui non ha abbastanza preso il posto prepotentemente nel tuo cuore come avrebbe dovuto.
Ma sono supposizioni ed io potrei sicuramente sbagliare, giusto?


Retorica quella domanda e forse anche un bel po' provocatoria nel suo complesso, ma tutto sommato, metteva una parola fine alla faccenda quindi a prescindere dalla risposta di lei, avrebbe potuto tornare a respirare normalmente senza pensieri o dilemmi per un bel po'.
Un passo indietro, da parte dell'uomo, adesso più concentrato a parlare di cose serie, di tutte quelle pratiche che adesso lei avrebbe dovuto portare a termine per definirsi del tutto una persona facente parte di un gruppo così vario e potente come gli Ignis.

Da oggi hai 60 giorni di tempo per presentarti presso Hawke's Bay, in Nuova Zelanda.
Di questa regione, la città più grande è Kinneas, lì troverai una piazza con un artista di strada sempre intento a fare i giochi con il fuoco.
Dagli esattamente 5 Galeoni, 4 Falci e 3 Zellini, pronunciando le parole "Per una buona causa".
Egli ti condurrà fino all'ingresso del nostro covo, il modo non è importante.
Da noi ti verrà insegnata la lingua delle Gilde, una lingua universale con la quale comunicare con tutti, visto che ci sono molte etnie diverse.
Apprenderai come governare i tuoi incantesimi legati all'elemento e potrai sfruttare tutta la conoscenza delle nostre librerie.
Ti verrà imposta una presenza di appena 48 ore giornaliere e durante le feste non avrai obblighi di Gilda se non volontariamente richiesti.
Credo che per il momento sia tutto, ogni cosa a suo tempo.


Non poteva e non voleva caricarla di ulteriori pensieri e domande, anche perché troppe ne avrebbe fatte in seguito e troppe ne avrebbero fatte a lei una volta arrivata dentro al covo, proprio perché come in una vera famiglia si cercava sempre di conoscere quanto più possibile un nuovo arrivato.
Prese qualche secondo di tempo, per comprendere se Celine avesse o no bisogno di altre spiegazioni o volesse fare qualunque altra cosa, prima di eseguire ancora un passo indietro e ammirarla nuovamente, ma in modo molto più genuino e tranquillo, come un Capo che guarda una Fiamma.

Credo che adesso tu possa andare e smaterializzarti dove preferisci.
Questo luogo non è interdetto da nessun incantesimo di bloccaggio, quindi... Arrivederci.
Ci vedremo sicuramente al Covo quanto prima, nel frattempo... Buone giornate.


Nessun saluto strano, nessun bacio di addio, nessuna strana espressione.
Yamato Kusanagi era anche questo, puro e semplice rispetto e aiuto nel non complicare le cose quando non era necessario.
Se Celine un giorno avesse o meno messo in discussione la sua storia per lui, allora lì le cose sarebbero andate diversamente.
Annullò ulteriormente l'aura fiammeggiante in lui per non indurla in nessun'altra tentazione.
Ora aspettava solo che lei si allontanasse da lì, lasciandolo solo con i suoi pensieri, prima di comunicare ai Maestri che era riuscito nell'intento.[/tahoma]
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Messaggioda Celine » 05/04/2013, 12:47

Ce l'aveva fatta, l'aveva rifiutato.
Forse, per qualsiasi altra persona, quella non sarebbe apparsa una gran vittoria, o qualcosa per cui vantarsi, ma per Celine sì, altroché se lo era: perché riuscire a resistere a Yamato e al suo Fuoco era stata un'impresa ben più che ardua, e per lei, sempre abituata a lasciarsi andare e a seguire l'istinto, era stato un vero e proprio successo.
Fissava ora il Sole in silenzio, forse anche con un po' di titubanza, come non sapendo bene cosa aspettarsi da lui: lo vide muoversi, spostarsi ed uscire fuori, verso la staccionata sulla quale posò le mani, e lo seguì dopo qualche istante, respirando gli odori di quel luogo, quel profumo di fiori che sembrava riuscire a calmarla più del previsto. Osservava la sua schiena, con le braccia ora posate lungo i fianchi, inermi quasi, e quand'egli si volse, gli occhi di ghiaccio della francese si posarono sui suoi, scuri ed avvolgenti, in attesa che parlasse.

Sai, credo di aver evinto una cosa molto strana nel tuo monologo precedente.
Che hai detto esattamente e nella maggior parte... Tutto ciò in cui tu non credi affatto.


La Sauvage spalancò gli occhi a quelle parole e schiuse le labbra come a volergli rispondere, ma nessun suono uscì dalle sue labbra, come se fosse stata presa totalmente in contropiede e non sapesse cosa dire o come replicare a tono a quell'insinuazione, che la portò poco dopo a scuotere il capo con aria confusa e forse anche un po' scioccata.

Non so come sei, non so come ti comporti nella quotidianità, che stronzate vai dicendo?
E' vero, tutto questo è reale, io non so come sei ma te lo si legge perfettamente negli occhi che a te non frega niente della quotidianità.
Io posso leggere il fuoco dentro di te e posso quasi scommettere un braccio che tu anzi, sei probabilmente la persona meno interessata a tutto ciò, che anzi, si lascia trasportare dall'istinto, dal desiderio e dall'ottimismo, sei uno spirito infinitamente solare e spensierato.
Se hai deciso di allontanarmi perché hai paura anche della sofferenza di qualcuno che ora non è qui va bene, lo accetto, perché un'altra cosa certa è che tu sei anche molto di buon cuore, e magari si, forse sei anche innamorata... Per ora.
Ma non dirmi che il motivo principale è che io e te non viviamo una quotidianità perché deve esserci un legame iniziato per osservarne poi il pregio, un salto nel vuoto degno soltanto degli animi più indomiti, e tu sai che io e te questo animo in comune già lo abbiamo.


Indietreggiò di un passo, come se fosse appena stata colpita da uno schiaffo in pieno viso: lui poteva leggere il Fuoco che le ardeva dentro, sì, ma allora questo significava essere come... nuda, davanti al Sole, senza nemmeno la possibilità di coprirsi e schermare il proprio essere alla vista dei suoi caldi raggi?
D'accordo, nella maggior parte dei casi era e rimaneva puro istinto, ma questo non toglieva che credesse davvero in ciò che aveva detto: mandare all'aria una relazione per qualcosa che non aveva nulla di concreto non era accettabile, per lei; se fosse stata libera, se non avesse dovuto rendere conto a nessuno, probabilmente avrebbe dato ragione a Yamato, e probabilmente sarebbe stata ancora su quel pavimento a baciarsi con lui. Ma era impegnata, e voleva mantenere quell'impegno perché teneva ad esso, e non voleva tradirne la fiducia.
Tuttavia non commentò con quei pensieri le parole dell'Ignis Elios, lasciando che il discorso si concentrasse su ben altro, in particolare sul bagliore che poco dopo si creò di fronte a Celine e prese le forme di un anello rosso fiammeggiante.

Mostra un qualsiasi dito di mani o piedi.
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Le persone che non fanno parte della gilda crederanno di vedere un semplice anello di oro rosso.


Eccolo, dunque, il momento di diventare ufficialmente una Ignis, di scegliere a quale dito permettere all'anello di ornarlo: una scelta che sarebbe potuta sembrare semplice alla maggior parte delle persone, ma sempre perché Celine aveva un compagno e voleva evitare quante più domande possibili, anche quella decisione pareva importante.
E scelse, alla fine, il pollice della mano sinistra, attorno al quale l'anello aderì perfettamente qualche istante più tardi, appena prima che le calde labbra del Sole lo sfiorassero e con esso anche la pelle della mano di lei, gesto che le procurò un piccolo brivido lungo la schiena.
Merlino, quanto sarebbe stato complicato essere una Ignis, con lui in giro.

E' vero, adesso non hai una scelta sola, ne hai due, e giustamente hai timore che forse questa possa essere la meno vantaggiosa.
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Ancora una volta, le labbra di Celine si schiusero senza però riuscire a dar fiato alle parole: e dire che nella sua mente ce n'erano tante, cariche di sdegno ed offesa per quelle insinuazioni che non avevano fondamento... non potevano avercelo.

Ma sono supposizioni ed io potrei sicuramente sbagliare, giusto?

Sicuramente.

Confermò la bionda in un soffio, che pensò bene di concentrarsi sull'anello che ora le adornava la mano sinistra così da non pensare più alle sue parole, alle sue ipotesi, e soprattutto al fatto che potessero essere maledettamente vere.
Per fortuna, anche Yamato sembrava intenzione a porre l'accento su ben altre questioni, decisamente più importanti di una loro ipotetica relazione o meno, e cioè l'accesso ufficiale della Sauvage nella Gilda Ignis.

Da oggi hai 60 giorni di tempo per presentarti presso Hawke's Bay, in Nuova Zelanda.
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Ti verrà imposta una presenza di appena 48 ore giornaliere e durante le feste non avrai obblighi di Gilda se non volontariamente richiesti.
Credo che per il momento sia tutto, ogni cosa a suo tempo.


Entro 60 giorni, Hawke's Bay, Nuova Zelanda, giocatore col Fuoco, 5 galeoni, 4 falci e 3 zellini, per una buona causa... tutto chiaro.

Ripeté Celine, dimostrando di aver compreso i punti essenziali di quel discorso, che in fondo non era nemmeno troppo difficile: era tutto il resto, ciò che l'aspettava nella Gilda, a preoccuparla un po': sarebbe stata all'altezza? Avrebbe domato il Fuoco, dimostrando così di saper governare il proprio Elemento? E soprattutto, sarebbe riuscita a resistere alla tentazione continua che rappresentava, in lei, il Sole?

Credo che adesso tu possa andare e smaterializzarti dove preferisci.
Questo luogo non è interdetto da nessun incantesimo di bloccaggio, quindi... Arrivederci.
Ci vedremo sicuramente al Covo quanto prima, nel frattempo... Buone giornate.


La congedò così, quasi freddamente rispetto a prima.
E se normalmente così sarebbe dovuto essere, perché non aveva motivo di salutarla in modo diverso, una parte di sé ne rimase comunque delusa: stupide emozioni tipicamente umane, quelle, ma non poteva farci niente.
Si morse il labbro con forza, abbozzando un passo in avanti, verso di lui, come a volerlo toccare o altro, tanto che protese anche il braccio... ma lo arrestò a mezz'aria, immobilizzandosi e dandosi contemporaneamente della stupida per ciò che stava per fare: cosa voleva, abbracciarlo? Baciarlo?
Scosse il capo con forza e tirò un gran sospiro, concentrandosi quel tanto che bastava per smaterializzarsi: una sola parola risuonò all'interno del tempio, una parola che riassumeva in pieno l'eleganza, la finezza e la delicatezza di Celine...

'Fanculo!!


[FINE]
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Messaggioda Sandyon » 07/04/2013, 19:38

DISTRIBUZIONE PX PER BUON GIOCO:

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Messaggioda Sandyon » 07/02/2016, 12:09

Durante i lunghi mesi trascorsi in quella nuova abitazione completamente messa a disposizione per lei, Dominique si era abituata talmente bene che l'aveva trasformata nel suo luogo ideale.
Aveva messo delle tele caratteristiche in puro stile orientale con le immagini di paesaggi pennellati, sistemato nuovi mobili bassi e comperato un servizio da tè in pura ceramica antica e pregiata.
La cosa più assurda era che aveva fatto queste spese non solo per se stessa, no, ma anche per la cugina ed anche Veronique stessa, dimostrando un ringraziamento contorto e probabilmente pazzo.
Obiettivamente, perché fare dei doni a delle persone che in una occasione differente avresti ammazzato senza farti troppe domande? Semplice: la risposta era "pura e semplice follia".
Forse Monique o Veronique si sarebbero chieste quanto fosse effettivamente uscita di cervello, essendo uscita allo scoperto quando in teoria veniva creduta morta e la risposta l'avrebbero avuta molto presto.

Oh, ma che piacevole sorpresa!
Ciao cuginette!
Ben arrivate!
Entrate entrate, fate come se foste... Oh, perdono, in realtà non è casa mia ma tua, cugina, che sbadata!


Immagine

Capello corto e biondo platino, anzi, praticamente bianco.
Un cambio di look che, per quanto bello e stravagante sottolineava ancora di più quanto Dominique stesse fuori dalle grazie della Trama, sia con la mente che con lo spirito.
Le fece accomodare all'istante, chiedendo loro se volessero del tè o qualcos'altro, mostrando poi alla vera padrona del posto come aveva modificato la casa inserendo il proprio tocco personale.
Aveva fatto venire degli operai per cambiare le porte scorrevoli in carta da zucchero sistemandone altre con motivi floreali, il gelsomino, preferito dalla Vireau.
Aveva sistemato l'impianto idraulico della fontana esterna che si affacciava sul laghetto, riempiendo quest'ultimo di una marea di pesci colorati e raganelle.

Non devi ridarmi niente, tranquilla!
Mi sto soltanto sdebitando e poi il mio conto è criptato da un nome falso, quindi ho prelevato tutti i miei soldi ed ho pagato con quelli!
I vasi che vedete lì sono della dinastia magica Asuka, non sono adorabili?!
Ah quasi dimenticavo!


Senza esitazione Dominique si avvicinò verso Veronique per darle un grande abbraccio sentito e quasi commosso.

Ho saputo del tuo futuro come sultana!
Sono così contenta per te, cugina!
Sarai una sultana amata da tutti e acclamata, ne sono sicura!
Migliaia di sudditi pronti a baciare la terra dove cammini... Quanto ti invidio...


Lo disse con una voce tenera e uno sguardo docile e sognante, congiungendo le mani e sospirando nel fantasticare una immagine simile.

Allora... A cosa devo questa magnifica e più che gradita visita?
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