1664 punti 1267 punti 1021 punti 1415 punti 1750 punti 1032 punti

Naha

Messaggioda Anko » 27/02/2018, 21:10

Ma tu la mattina fai colazione inzuppando il pane secco nell'aceto?!
... Intendevo dire che mi piace il tuo vestito, ti sta bene, basta, tutto qui!
Andiamo va', altrimenti mi sa che tra un po' ti metti a volermi gonfiare qui...


Non rispose, limitandosi a fissare in maniera truce il suo avversario. Itsuki pareva non capire. Pareva non capire quanto per Anko fosse importante quello scontro, quanto tempo avesse aspettato il momento in cui avrebbe lavato dal nome dei Minazuki quella fastidiosa ombra lasciata dagli Amakura. Non poteva comprendere che la sua sola esistenza e il suo avvicinamento a Kirie Kurosawa le raggelava il sangue, al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere se Kirie avesse scelto di ripristinare l'antica famiglia degli Amakura come guardia del corpo dei Kurosawa. Tutto ciò avrebbe significato molteplici cose: anni di sacrifici inutili; una vita passata interamente ad essere schernita perché donna; sangue e sudore versati per diventare sempre più forte, per superare i propri limiti, in attesa di diventare colei che avrebbe vegliato sulla vita della nuova Capofamiglia. Inutilmente.
Era stata scelta da Kirie quando ancora era una bambina, ma i nuovi sviluppi nella vita della futura Capofamiglia avevano reso inquieto e agitato il suo spirito. E se Kirie non si fosse decisa a tornare a casa? Se avesse deciso di mollare tutto, magari spinta anche da Itsuki? Non poteva permetterglielo, non poteva sottrarsi così facilmente ai suoi doveri senza minimamente pensare alle conseguenze verso il prossimo. Lei sarebbe stata solamente una delle persone colpite negativamente da una scelta simile. Per questo motivo il primo passo era togliersi di mezzo l'Amakura e poi pensare a lei, convincendola a tornare a casa. Non avrebbe mai potuto farle del male, ma se fosse andata da lei vittoriosa, dimostrandole di essere la più forte, forse c'erano maggiori chance per farsi ascoltare dalla Kurosawa.

GOOOONG


HA!

WUOH!

HA!

AUCH!

HA!

FIUH!

YAAAH!

Al suono del gong, la Minazuki partì all'attacco verso Itsuki, mollando in sequenza dei colpi con le mani, col gomito e con le gamba, dimostrando la sua eccellente tecnica con lo Shotokan. Non aveva bisogno di studiarlo, perché conosceva a menadito le mosse degli Amakura. Si era fatta raccontare dal nonno ogni singolo aspetto delle loro tecniche di combattimento, cercando di prevenire quelle mosse, di non lasciarsi abbattere da esse. Era veloce, era agguerrita ed era anche piuttosto superba.
Non poteva davvero sperare di battere un avversario tanto forte come Itsuki semplicemente in quel modo. Aveva sottovalutato il proprio avversario, considerandolo al proprio stesso identico livello, anzi, possibilmente qualcosa di meno. Ma fu ben chiaro che il giovane uomo che si trovava di fronte, pur non essendo più un guerriero, si manteneva in costante allenamento. Riuscì a parare quasi ogni suo colpo, con una velocità degna del migliore ninja. Rimanendo ugualmente allegro e di buonumore, come se quello fosse un semplice incontro amichevole.

Wow!
Non perdi tempo eh?!


Prima ti batterò, prima potrò presentarmi da Kurosawa-sama e convincerla a tornare a casa.
Tu sei un fastidioso ostacolo che sono ben intenzionata a togliermi di mezzo!


Forse quelle parole avrebbero potuto far suonare un campanello d'allarme nella mente dell'Ignis, perché Anko si dimostrò molto sicura di poter parlare con Kirie. Come se sapesse dove ella si trovasse attualmente. Non era però quello il momento di riflettere, nel bel mezzo di uno scontro che per uno come Itsuki si faceva sempre più interessante. Tese tutti i muscoli del corpo, lasciando suo malgrado la Minazuki impressionata. Poi, i tre colpi che le arrivarono in sequenza la presero in pieno, nonostante i suoi tentativi di bloccare e resistere a quegli attacchi.
Il calcio sulla spalla la fece rotolare all'indietro, ma non la buttò giù facilmente. Si rialzò, nonostante il dolore, ma in concomitanza Itsuki arrivò sferrandole un pugno al centro dell'addome che la fece piegare in due, di riflesso. Infine una spazzata che le fece perdere l'equilibrio, facendola cadere a terra, mentre gli elementi Fuoco e Vento in lei si agitavano di fronte a quell'offensiva ben riuscita da parte dell'Amakura.
Lo fissò, ancora a terra, posando una mano sull'addome e un'altra sull'avanbraccio dolorante. Poi un sorriso ironico spuntò fuori sulle labbra della giovane donna, mentre ella si rialzava in piedi, resistendo al pulsare dolorante delle parti del corpo ferite da Itsuki.

Lo ammetto Amakura: ti ho sottovalutato.
Credevo che non potessi competere con la mia tecnica, affinata in più di dieci anni di allenamento.
A quanto pare, anche se non sei più strettamente legato ai Kurosawa, hai deciso ugualmente di portare avanti le tradizioni della tua famiglia.
Bene...
... Vorrà dire che sconfiggerti sarà ancora più appagante!


La sua vera forza stava nelle gambe, la parte più allenata della Minazuki per via del grande uso che ne faceva in combo con il Naginata. Scelse dunque di puntare tutto su quello nel suo prossimo attacco, correndo verso Itsuki e dandosi la spinta necessaria per effettuare un calcio in volo che lo colpisse dritto al petto, spingendolo ad arretrare di qualche passo.

Immagine


Poi, a prescindere che fosse riuscito o meno, la giovane guerriera avrebbe cercato di afferrare il proprio avversario per la maglia con entrambe le mani, rotolandosi all'indietro con una capriola e facendo forza col proprio corpo per far perdere l'equilibrio all'altro e lanciarlo così a terra, portandolo in una posizione momentanea di svantaggio. Infine, i due colpi finali la videro ancora a terra, in ginocchio sopra Itsuki -qualora l'attacco fosse riuscito- effettuando altri due colpi in sequenza con il gomito, entrambi diretti all'addome.
Spinta all'indietro e poi di nuovo in posizione di guardia. Sembrava che per il momento non fosse intenzionata ad utilizzare la propria arma per combatterlo.

Non mi lascerò battere così facilmente Amakura!


Spoiler:
1° attacco: 5/d20 + 34 T/F + 3 Bonus= 42 (Danno: 17)

2° attacco: 15/d20 + 34 T/F + 3 Bonus= 52 (Danno: 17)

3° attacco: 7/d20 + 34 T/F + 3 Bonus= 44 (Danno: 17)

4° attacco: 16/d20 + 34 T/F + 3 Bonus= 53 (Danno: 17)

PS rimanenti: 115
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Messaggioda Itsuki » 28/02/2018, 0:54

Wow!
Non perdi tempo eh?!


Prima ti batterò, prima potrò presentarmi da Kurosawa-sama e convincerla a tornare a casa.
Tu sei un fastidioso ostacolo che sono ben intenzionata a togliermi di mezzo!


E adesso cosa c'entra Kirie-chan?

Anko aveva sentito perfettamente. Itsuki l'aveva appellata proprio in quella maniera, esibendo anche una espressione un po' perplessa.
Faceva parte della sua educazione parzialmente occidentale, un connubio che non gli suggeriva di essere così tanto rispettoso.
Anche perché, ad onor del vero, lui si sentiva sullo stesso piano della Nonomiya, pur essendo stato designato come suo difensore in passato.
Tralasciando, comunque, l'Amakura assunse un tono più serio, fissando la Minazuki molto più intensamente di prima.

Senti un po', sconfiggermi non farà tornare Kirie sui suoi passi, mi auguro che questo sia ben chiaro, mh?

Con estrema probabilità, la donna combattente di fronte a lui non avrebbe ascoltato per niente, concentrandosi solo sull'incontro.
L'intento era proprio quello di sconfiggerlo ad ogni costo e quella volontà si rispecchiava in ogni azione offensiva nei confronti di Itsuki.
Ma non stava lottando contro un avversario qualunque, non lo chiamavano il "Demone Ignis" tanto per esagerare.
Così, dopo aver innescato un calcio potente e veloce, l'Amakura aggiunse anche un calcio ed una spazzata, sperando fossero argomenti abbastanza convincenti.

Lo ammetto Amakura: ti ho sottovalutato.

Oh...

Credevo che non potessi competere con la mia tecnica, affinata in più di dieci anni di allenamento.

Beh non è che io nel frattempo stessi proprio a girarmi i pollici eh!

A quanto pare, anche se non sei più strettamente legato ai Kurosawa, hai deciso ugualmente di portare avanti le tradizioni della tua famiglia.

Concorderai con me sul fatto che a prescindere è un ottimo modo per mantenersi in salute!

Bene...
... Vorrà dire che sconfiggerti sarà ancora più appagante!


E ci risiamo...

No, evidentemente non era stato troppo convincente, anzi, la Minazuki parve animata da una forza combattiva ancora più feroce rispetto a prima.
Tuttavia il nippo-italiano cominciò a stancarsi di attuare una manovra di protezione, considerando i minuti trascorsi fino ad allora giusto per riscaldarsi.
Così, dopo aver evitato il calcio in volo con una capriola all'indietro, Itsuki fece passare le braccia in mezzo a quelle di Anko non appena ella tentò di afferrargli la maglia.
In quel modo, spezzò la presa e si dedicò ad un'altra spazzata ma in piedi, acchiappandola nel contempo per il braccio destro per poi proiettarla giù a terra.

Scusa ma la maglietta non posso proprio fartela sgualcire!

Scosse la testa, accompagnando a quelle parole anche un "No" gestuale con l'indice della mancina.

Non hai idea di quanto l'abbia pagata!

Non era però possibile mantenere un rapporto dialogico con la Minazuki per troppo tempo, non durante quello che lei definiva uno scontro ufficiale.
Itsuki infatti tornò quasi all'istante in guardia mentre la nippo-panamense si lanciava di nuovo verso di lui per ultimare una doppia gomitata frontale.
Entrambi gli attacchi vennero vanificati da parate efficaci con i palmi aperti delle mani e non appena vide per un attimo la schiena scoperta, l'Ignis Vulcanus agì.
Un salto spiccato in alto e poi un colpo a piedi uniti nella parte sotto il collo con conseguente capriola all'indietro e atterraggio in piedi.
Ma non era finita lì la questione, assolutamente no.
Sfruttando i pochi secondi eventuali di ripresa dell'avversaria, l'uomo mezzo orientale si mise in una posizione specifica.
Non appena Anko si fosse voltata, le sarebbe venuta l'orticaria osservando quel preciso movimento delle mani, che anticipava l'utilizzo di una mossa tipicamente Ninja.

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Tecnica Superiore di Indebolimento e Caduta.

Uno dei capisaldi degli Amakura, tra le offensive più efficaci e difficili da contrastare in assoluto.
Certo, la Minazuki aveva studiato alla perfezione la maniera di combattere di quella famiglia, ma non si era mai trovata davanti uno di loro.
Di nuovo con il completo irrigidirsi dei muscoli, Itsuki scattò in avanti e prese a dare dei colpi di taglio netti nella zona interna delle braccia della donna.
Ad ogni taglio, il muscolo subiva un mini shock tale da indebolire tutto l'arto progressivamente. distruggendo ogni manovra di protezione o contrattacco.
A concludere la sequenza, poi, una finta di calcio atta a far indietreggiare obbligatoriamente l'avversaria e provare un'ultima serie di tagli ed una proiezione verticale.
Nel caso in cui ogni colpo fosse andato a segno, Anko si sarebbe ritrovata quindi buttata giù per l'ennesima volta, con le braccia ancora indolenzite.
No, lo stile Amakura non aveva niente da invidiare a quello Minazuki, era meglio che se lo mettesse per bene in testa.

Immagine

Facendo qualche passo indietro, l'uomo poi mise mano alla cinta elastica sportiva attaccata ai pantaloni, più precisamente al borsellino piccolo sul lato.
Da esso ne estrasse la miniatura della propria arma: un Nunchaku scintillante che si ingrandì all'istante, prendendo la forma originale.
Metallo cromato di colore rosso vivo, fiammeggiante. Rifiniture e catena in metallo placcato oro, a simulare quindi le tonalità del Fuoco acceso.
Un sorriso ancora più vivo, la proposta implicita di un cambio assetto da combattimento, proposta che naturalmente poi divenne anche verbale.

Allora, ci siamo dati parecchio da fare nel corpo a corpo, perché adesso non usiamo anche qualche strumento, Minazuki-san?

Entrambi i doppi sensi assolutamente ricercati.

Questo "fastidioso ostacolo" ti sta aspettando...

Immagine

TECNICA NINJA

Prima Serie di Tagli

T/F (40) + d20 (9) + Bonus (4) = 53

Seconda Serie di Tagli

T/F (40) + d20 (15) + Bonus (4) = 59

Terza Serie di Tagli con Proiezione

T/F (40) + d20 (12) + Bonus (4) = 56
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Messaggioda Anko » 03/03/2018, 23:14

Prima ti batterò, prima potrò presentarmi da Kurosawa-sama e convincerla a tornare a casa.
Tu sei un fastidioso ostacolo che sono ben intenzionata a togliermi di mezzo!


E adesso cosa c'entra Kirie-chan?

Cosa?!
Voi due... siete così tanto in confidenza?


Ma come si permetteva? Come osava chiamare la Kurosawa con il suo nome proprio e per giunta con un suffisso che faceva denotare quanto i due fossero intimi fra di loro. Anko non poteva davvero credere che uno come l'Amakura si fosse guadagnato tanta fiducia e amicizia da parte della giapponese. Non era possibile, non era reale. Era molto più facile credere che Itsuki si fosse preso quella libertà, senza minimamente pensare al rispetto che doveva alla Kurosawa, in quanto prossima Capofamiglia.

Senti un po', sconfiggermi non farà tornare Kirie sui suoi passi, mi auguro che questo sia ben chiaro, mh?

Fai silenzio Amakura!
Non osare mancarle di rispetto in mia presenza o sarò ben più che felice di infilzarti con la mia lama per farti pagare questo affronto!


Aveva preso seriamente a cuore il suo compito e i suoi doveri nei confronti di Kirie, pur non essendo ancora entrata in servizio. Sembrava che davvero per la Minazuki insultare la MagiDottoressa equivaleva ad insultare sé stessa, per questo motivo la sua rabbia si innalzò a livelli spropositati quando credette, anzi fu convinta che Itsuki fosse stato irrispettoso nei confronti della Nonomiya.
Il combattimento iniziò ben presto, senza l'uso di armi ma agendo solamente di corpo a corpo. Purtroppo Anko dovette ricredersi presto sulle reali abilità dell'Amakura: era forte, era molto forte e veloce, ma averlo sottovalutato all'inizio non significava per forza perdere a priori lo scontro. Poteva riprendersi, mantenersi più in guardia e avrebbe saputo come sconfiggerlo. La differenza di altezza fra di loro sembrava quasi impossibile da colmare, ma con la giusta strategia anche un perticone come Itsuki sarebbe potuto crollare, grazie alla maestria in combattimento della Minazuki.
Questo almeno credette la giovane guerriera, prima di ritrovarsi a fronteggiare quelle odiose e fastidiosissime tecniche ninja appartenenti alla famiglia del suo avversario, che la lasciarono completamente di stucco e più arrabbiata che mai. Il suo calcio in volo venne facilmente schivato dall'altro e il tentativo di buttarlo giù tramite una proiezione all'indietro vanificata del tutto, senza alcuna possibilità. Anzi, fu lei stessa a finire col culo per terra, mentre Itsuki parlava, anzi scherniva la Minazuki con i suoi sproloqui da completo idiota.

Scusa ma la maglietta non posso proprio fartela sgualcire!
Non hai idea di quanto l'abbia pagata!


Grrrrr... Vai a farti f*****e Amakura!

Si alzò in piedi all'istante, provando a eseguire una serie di gomitate veloci e offensive, ma vedendosi bloccate entrambe senza alcuna possibilità. No, anzi ricevette persino un colpo dietro la nuca che la scaraventò in avanti e quando si voltò, Anko poté osservare per la prima volta una delle famosissime tecniche ninja degli Amakura senza alcuna possibilità di fermarlo.

Tecnica Superiore di Indebolimento e Caduta.

Ogni colpo di taglio dato sul braccio rendeva i suoi muscoli meno potenti e più indolenziti. La Minazuki cercò di difendersi come poté, ottenendo soltanto di schivare con una capriola all'indietro la seconda serie di tagli sul braccio. Tuttavia, quando cascò nella finta di Itsuki e venne quindi buttata a terra di nuovo, ormai sentiva le braccia essere state compromesse. Il dolore aveva fatto perdere loro forza e lo sentiva, pur non volendo credere che una stupida tecnica da ninja potesse essere riuscito a fare breccia nelle sue difese.
Aveva creduto che l'Amakura fosse di poco più forte rispetto a quanto ipotizzato. Ora stava scoprendo con sgomento e profonda incredulità che forse era lei a non essere al suo stesso livello.

Non... Non è possibile...

Allora, ci siamo dati parecchio da fare nel corpo a corpo, perché adesso non usiamo anche qualche strumento, Minazuki-san?

... Come osi?!

Rispose, piuttosto punta dal vivo considerando che sì, aveva compreso il doppio senso e no, non le era affatto piaciuto. Anzi, il suo Fuoco aveva reagito esattamente come lei, diventata di colpo rossa sulle guance nemmeno fosse una giovane suora pudica. Non lo era, ma poco ci mancava, considerando che la Minazuki non aveva mai avuto tempo per pensare alle storie d'amore... E quindi nemmeno per fare tutto il resto.

Questo "fastidioso ostacolo" ti sta aspettando...

Bene... L'hai voluto tu, uomo senza p***e...

Si rialzò in piedi, furiosa e furibonda. Non poteva credere che Itsuki fosse un combattente migliore di lei, non lo avrebbe mai permesso a sé stessa. Solo di recente aveva affrontato una battaglia durissima e ne era uscita vittoriosa. Aveva sconfitto Fuoco e Vento e loro infine avevano dovuto riconoscere la supremazia della Minazuki, insidiandosi nel suo spirito. Ma fino ad allora Anko aveva agito senza porre alcuna attenzione, lasciandosi accecare dalla sua voglia di sconfiggere l'italo-giapponese a tutti i costi.
Era molto più volgare di lui negli insulti, retaggio dei suoi tempi passati in palestra insieme agli altri maschi. Ma quando prese la sua arma e la fece volteggiare in aria, diede spettacolo di grazia e destrezza, segno che era quella la vera disciplina dove la giovane donna eccelleva. Un mix esplosivo di eleganza letale, che avrebbe dovuto mettere paura anche ai guerrieri più esperti.
Se quei guerrieri non si chiamavano Itsuki Amakura.

Immagine


Non lascerò che uno sbruffone ridicolo come te possa battermi!
Non accadrà!
MAI!
Combatterò nel pieno delle mie forze, quindi preparati a farlo anche tu Amakura.
Perché da me non riceverai alcuna pietà.


Né lei voleva che l'altro ne dimostrasse nei suoi confronti. Non si affidava quasi mai ai propri tatuaggi, ma in quel caso scelse di dare tutta sé stessa, riconoscendo nell'altro un avversario troppo ostico per le sue sole forze. Anko chiuse gli occhi, tenendo in equilibrio il Naginata di fronte a sé con la lama che di tanto in tanto rifletteva i toni dell'argento, del rosso e del verde. Lasciava che la sua energia scorresse dentro di lei, concentrandosi tutta dietro la schiena in un punto ben preciso. Ogni volta che il suo ki magico raggiungeva un tatuaggio lo illuminava brevemente, per poi renderlo nuovamente invisibile. Solo uno rimase "acceso", per modo di dire, diventando poi completamente visibile quando, dopo due turni di concentrazione la Minazuki riuscì finalmente ad innescare gli effetti di .

Ora... sono pronta...

Aveva faticato a tenere a bada i due elementi più violenti, che avrebbero voluto partire subito all'attacco. Ma ne era valsa la pena, perché adesso la Minazuki si sentiva molto più forte di prima e dunque più capace di contrastare il suo avversario, dimostratosi tanto forte.
Una volta concluso tutto, la giovane guerriera afferrò il Naginata con entrambe le mani, partendo con un attacco in corsa. Seppe dosare bene la distanza fra lei e l'Amakura, mentre con la lama andava di taglio dall'alto verso il basso, facendo compiere un mezzo giro alla propria arma. Ci teneva tanto alla sua stupida maglietta? Bene, gliel'avrebbe tagliata in due procurandogli solo un leggero taglio anche sul suo petto.

E questo ti è piaciuto, Amakura?

Fece un secondo tentativo, questa volta dal basso verso l'alto, mantenendosi sempre a distanza di sicurezza. Il tono con cui pronunciò la frase era sfrontato, orgoglioso, anche a tratti malizioso pur non avendo lei alcun intento sessuale nei suoi confronti. No, le veniva spontaneo tentare di essere irriverente nei confronti del prossimo, specialmente quando si trattava di una persona tanto odiata come l'italo-giapponese.

Ti conviene toglierti la maglietta se ci tieni così tanto.
Rischi di fartela ridurre a brandelli...


Spoiler:
Attivazione del Tatuaggio Makoto

Quando Anko attiva questo tatuaggio, ottiene un +1 a tutte le caratteristiche, un +2 a tutte le predisposizioni, 40 PS in più e il 15% di probabilità di ridurre di 1/3 qualsiasi danno subito, magico o fisico che sia. Tuttavia, a differenza degli altri sei, Makoto non può essere effettuato a volontà ma necessità di una prova di concentrazione che vale come un’azione. Ha una durata minore rispetto agli altri ed in seguito alla sua attivazione non è possibile potenziarsi ulteriormente con gli altri tatuaggi rimasti. Una volta concluso l’effetto di Makoto, Anko dovrà attendere un turno prima di poter utilizzare nuovamente i suoi tatuaggi.
Attivazione: min. 21 a Concentrazione.
Durata: 3 turni.

1° Tentativo: 3/d20 + 14 Concentrazione= 17
2° Tentativo: 11/d20 + 14 Concentrazione= 25


Attacchi:

1° attacco: 4/d20 + 34 T/F + 3 Bonus + 2 tatuaggo + 1 Naginata= 44 (Danno: 25)

2° attacco: 8/d20 + 34 T/F + 3 Bonus + 2 tatuaggio + 1 Naginata= 48 (Danno: 25)

PS rimanenti: 75 + 40 Bonus (Tatuaggio)= 115
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Messaggioda Itsuki » 06/03/2018, 0:13

E adesso cosa c'entra Kirie-chan?

Cosa?!
Voi due... siete così tanto in confidenza?


Vorrei vedere, insomma, le sto appresso da quando eravamo ragazzini, avrò pure il diritto di definirla amica intima no?!
Senti un po', sconfiggermi non farà tornare Kirie sui suoi passi, mi auguro che questo sia ben chiaro, mh?


Fai silenzio Amakura!
Non osare mancarle di rispetto in mia presenza o sarò ben più che felice di infilzarti con la mia lama per farti pagare questo affronto!


Immagine

In quel preciso istante, Itsuki percepì il proprio Fuoco avere una specie di guizzo, come se su un tizzone di carboni roventi fosse soffiato un refolo di vento.
Era il Vento di Anko che stava cominciando irrimediabilmente ad innescare un processo di ardore nello Spirito del suo avversario, pericolosamente.
Tuttavia non fu abbastanza per far sì che l'Amakura perdesse la pazienza, infatti provando a non badare troppo a quell'atteggiamento, l'uomo si concentrò sulla lotta.
Voleva divertirsi, combattere, tenersi in allenamento, non certo arrivare ad una eccessiva serietà...

Scusa ma la maglietta non posso proprio fartela sgualcire!
Non hai idea di quanto l'abbia pagata!


Grrrrr... Vai a farti f*****e Amakura!

Immagine

... Ma la Minazuki non ci andava per niente giù leggera con gli insulti e le parole e per quanto in altri contesti l'avrebbe gradito, in quello lì iniziava a stancare.
Per quel motivo decise di metterci un po' più di impegno, sfruttando una delle sue tecniche più famose ed efficaci che non lo delusero, fortunatamente.
L'indebolimento muscolare ebbe luogo e prima che la donna potesse provare a trovare una soluzione di contrattacco, finì a terra, ma non Knock Out.
Infervorato dal ritmo della "battaglia", quindi, Itsuki, ancora una volta col sorriso, prese la propria arma e la invitò a proseguire...

Questo "fastidioso ostacolo" ti sta aspettando...

Bene... L'hai voluto tu, uomo senza p***e...

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... Questo però portò Anko ad accrescere la propria ira e con essa, ad inveire contro l'Amakura con ancora più veemenza.
Il Monaco Priore, che stava appunto assistendo all'evento assieme agli altri "giudici", cominciò a percepire forte lo Spirito di Itsuki, sempre più inquieto.
Poi, lentamente, quel Fuoco iniziò a farsi più avvolgente, caldo e bruciante ma in grado solo di bruciare l'animo di Itsuki come ad avvolgerlo in un involucro fiammeggiante.
La donna stava oltrepassando ogni limite con quegli insulti ma non poteva di certo immaginare questo cosa comportasse.

Non lascerò che uno sbruffone ridicolo come te possa battermi!

...

Non accadrà!
MAI!


...

Combatterò nel pieno delle mie forze, quindi preparati a farlo anche tu Amakura.

...

Perché da me non riceverai alcuna pietà.

Immagine

Ella avrebbe potuto prenderlo come un affronto, come un insulto, ma Itsuki in quel preciso istante socchiuse e poi chiuse gli occhi completamente.
Le mani che tenevano la propria arma, le gambe ferme e il respiro controllato, mentre nel frattempo la temperatura del corpo iniziava ad aumentare.
Così, quando arrivò il primo attacco della Minazuki, l'Amakura si mosse con una velocità sia impressionante che fluida, evitandolo agilmente.
Il secondo attacco poi, lo schivò con una semplicità allucinante, nemmeno fosse arrivato da parte di un principiante.

Ti conviene toglierti la maglietta se ci tieni così tanto.
Rischi di fartela ridurre a brandelli...


... È questo che vuoi?
Bene, ti accontenterò, Minazuki-san.


La voce che uscì fuori dalle labbra di Itsuki fu ben differente nel tono rispetto a prima: ferma, bassa.
Quando riaprì gli occhi, Anko poté notare distintamente che le iridi avessero assunto una colorazione rossastra brillante.

... Oni-sama...

Lo pronunciò abbastanza udibile il Priore, con al seguito gli altri che lo sussurrarono con una lieve nota di timore.
Delle gocce di sudore colavano dal volto dell'uomo, anche se in realtà non aveva svolto nessun tipo di sforzo eccessivo.
Quelle gocce provenivano dall'aumento della temperatura interna data dall'innalzarsi dello Spirito Bruciante dell'Ignis Vulcanum.
Tenne il Nunchaku con una mano e con l'altra si andò sfilando la maglietta, mostrando il proprio petto tonico, definito, muscoloso e sudato.

Hai utilizzato un po' troppe parole fuori posto per i miei gusti, adesso mi sono decisamente stancato.

Immagine

Dacché il petto dell'Amakura sembrasse privo di qualsiasi tipo di disegno, piano piano, delle forme tribali si andarono delineando sulla pelle.
In circa dodici secondi, quasi l'intera figura del maschio fu ricoperta da quei disegni e sulla fronte si palesò il tatuaggio della Gilda Ignis.
Oltre a questo, anche i capelli mutarono, diventando dello stesso colore delle iridi, ovvero di un rosso Fuoco acceso.
Adesso, di fronte ad Anko, vi era l'unico ed inimitabile "Demone Ignis".

Lo scontro termina qui.

Quelle furono le sue ultime parole, prima di effettuare uno scatto in avanti velocissimo e assestare due colpi secchi di Nunchaku, uno per retro coscia della donna.
Delle botte così violente e potenti date da degli attrezzi in metallo cromato non poterono che farle perdere momentaneamente l'equilibrio e la forza nelle gambe.
Non appena dunque ella ricadde in ginocchio, il Demone compiendo un giro attorno a lei, in salto afferrò con la catena dell'arma l'asta del Naginata, strattonandolo.
Poi, lanciando via entrambi gli oggetti tornò veloce sulla Minazuki ancora presumibilmente piegata in basso e saltando caricò un calcio in rovesciata.
Ma non fu un calcio normale, né di quelli comunemente utilizzati nelle arti marziali, bensì un calcio a elicottero, tra i più complessi da eseguire.
Servivano anni ed anni di esperienza per rendere performante una mossa simile e non tutti ce la facevano al primo colpo.
Eppure, Itsuki sembrò non trovare nessuna difficoltà, liberando con ferocia quella offensiva volta a chiudere definitivamente quella sfida.



Calibrò appositamente la forza per far sì che bastasse affinché lei perdesse ogni volontà combattiva ma allo stesso tempo non facessero la stessa sorte i sensi.
Anko sarebbe rimasta quindi a terra, riversa su un lato, forse con gli occhi semi chiusi, la vista in parte offuscata, la testa ballante e le gambe quasi atrofizzate.
A questo ovviamente ci si potevano aggiungere le braccia ancora indolenzite, insomma un mix che non le avrebbe permesso di rimettersi al 100% per un bel po'.
Itsuki rimpicciolì nuovamente il Nunchaku, quasi dispiaciuto di averlo utilizzato così poco, rimettendosi poi la maglietta, mentre il tatuaggio scompariva.

... Te lo ripeto un'ultima volta e spero di spiegarmi abbastanza: lascia perdere Kirie.
Fa' che ti veda intenta a volerla riportare a casa e subirai un destino ben peggiore di questo.


Di sicuro non l'avrebbe uccisa, ma non era escluso che potesse spezzarle un bel po' di ossa sparse qua e là per il corpo.
Quando voleva, Itsuki sapeva essere decisamente terrificante, ma d'altronde non gli avevano dato quel soprannome tanto per.

Che possa servirti da lezione a mettere un freno alla lingua, ogni tanto.
... Buona vita, Minazuki-san.


Detto ciò, il giovane uomo rivolse un saluto onorevole e rispettoso verso il Monaco Priore e gli altri, poi lanciò un'ultima occhiata ad Anko.
In realtà gli dispiaceva di averla conciata in quel modo e di averle detto certe cose, ma era un Ignis, un Fuoco, ed aveva resistito anche parecchio.
Si allontanò da quella stanza, uscendo all'esterno ed osservando le luci di un tramonto da poco iniziato.
Quella sera una bella costata di manzo non gliel'avrebbe tolta proprio nessuno.

DOPPIO ATTACCO ALLE COSCE CON NUNCHAKU

T/F (40) + d20 (20) + Bonus (9) + Bonus Nunchaku (2) + Bonus Tatuaggio (1) = 72

T/F (40) + d20 (17) + Bonus (9) + Bonus Nunchaku (2) + Bonus Tatuaggio (1) = 69

DISARMO DEL NAGINATA CON NUNCHAKU

T/F (40) + d20 (14) + Bonus (9) + Bonus Nunchaku (2) + Bonus Tatuaggio (1) = 66

HELICOPTER KICK

T/F (40) + d20 (20) + Bonus (9) + Bonus Tatuaggio (1) = 70

TOTALE DANNI: 78
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Ignis Vulcanus
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Messaggioda Anko » 07/03/2018, 0:58

Anko non aveva la minima idea della persona contro cui si era messa a combattere. Presa dalla smania di vincere, vedeva in Itsuki solamente l'ostacolo che voleva separarla dall'incarico a cui era stata destinata, l'Amakura che da anni gettava un'ombra pesante e oscura sul buon nome dei Minazuki. Era stanca di combattere contro coloro che non riconoscevano in lei e nella sua famiglia dei sostituti altrettanto valorosi. Stanca di aspettare che Kirie si decidesse a prendere il suo posto in famiglia. Stanca ed impaziente. E l'impazienza le costò caro quando continuò a stuzzicare il Fuoco del discendente ninja, portandolo infine ad esplodere contro di lei.

Ti conviene toglierti la maglietta se ci tieni così tanto.
Rischi di fartela ridurre a brandelli...


... È questo che vuoi?
Bene, ti accontenterò, Minazuki-san.


Aveva schivato agilmente i suoi ultimi due attacchi, riuscendoci mantenendo gli occhi chiusi. Ma quando li riaprì, dopo l'ultima provocazione della giovane guerriera, le iridi brillarono di un rosso acceso che impietrirono Anko per la sorpresa di vedere una simile mutazione nel suo sguardo, così come nella voce e nel modo di fare. Fino a poco prima si era comportato come un combattente piuttosto comico, idiota, che non prendeva seriamente quello scontro. Adesso invece tutto era cambiato e la Minazuki se ne rese conto, sì, ma troppo tardi e nel modo peggiore possibile.

... Oni-sama...

Cosa?
... Il suo corpo... sta sudando... ma com'è possibile?


Hai utilizzato un po' troppe parole fuori posto per i miei gusti, adesso mi sono decisamente stancato.

Era sconcertata da quello che stava accadendo. Per una volta la Minazuki rimase in silenzio, osservando allibita Itsuki denudarsi della parte superiore del proprio vestiario e rimanere semplicemente a torso nudo. Ma ben presto quella situazione cambiò, quando degli strani disegni tribali si formarono sul suo corpo allenato e definito, dei tatuaggi per la precisione, che però non si limitarono a comparire solamente sul petto. Ogni parte di lui venne macchiata da quelle forme, persino il viso dove terminò nel tatuaggio che lo marchiava come Ignis. Anko però non conosceva il simbolo tipico della Gilda del Fuoco e del Fulmine, ma rimase concentrata nell'osservare il termine di quella trasformazione, quando anche i capelli dell'uomo cambiarono colore, diventando completamente rossi.

Lo scontro termina qui.

Stava tremando. Non lei, ma il Fuoco, tremava agitato nel suo spirito, insieme al Vento, che si muoveva cercando forse una via di fuga e la Terra, che faceva fatica a contenere quelle due forze essendo essa stessa scossa da quella visione. Nonostante questo, la Minazuki cercò con tutte le sue forze di rimanere salda e lucida, pronta a difendersi dagli attacchi dell'Amakura. Ma tutta la sua determinazione non potevano salvarla da un avversario talmente tanto forte come poteva essere il Demone Ignis.

AAAH!

I due colpi assestati sul retro coscia con i nunchaku furono impossibili da evitare. La giovane donna cadde a terra, in ginocchio, non riuscendo a credere di essere stata troppo lenta per fare anche solo un tentativo di difesa contro l'attacco di Itsuki. In seguito l'arma le venne strappata via dalle mani, la sua stessa estensione, una parte di sé. E il giovane uomo gliela portò via come se nulla fosse privandola non soltanto del Naginata, ma anche della rappresentazione vivente del suo onore, il suo orgoglio in quanto figlia dei Minazuki.
Infine, arrivò il calcio ad elicottero, eseguito perfettamente, con una destrezza ed una maestria che la giapponese poteva solamente sognarsi. Venne colpita in pieno, mandata al tappetto di fianco e impossibilitata a trovare la forza e la volontà di alzarsi. Sotto shock, Anko era rimasta fissa ed immobile, il petto che si muoveva mentre l'aria veniva incamerata dolorosamente nei polmoni.
Dentro di sé non riusciva più a sentire la sua stessa voce che le urlava di alzarsi, di continuare a lottare per difendere il proprio onore e quello della Kurosawa. Quella voce, dopo anni e anni, era rimasta completamente zitta, privata della sua forza. I capelli ricadevano parzialmente sul collo e sul viso della giovane donna, mentre l'uomo che l'aveva sconfitta si avvicinava a lei, tornato di nuovo normale dopo aver definitivamente concluso lo scontro.

... Te lo ripeto un'ultima volta e spero di spiegarmi abbastanza: lascia perdere Kirie.

Perché?
Perché doveva lasciarla perdere?
Perché non poteva avvicinarsi a lei ed essere lei a proteggerla?
Perché un Amakura le stava togliendo quel diritto, un diritto che lei si era conquistata con enormi sacrifici?

Fa' che ti veda intenta a volerla riportare a casa e subirai un destino ben peggiore di questo.

Non riusciva a vedere nulla Anko. Aveva la vista offuscata, come se stesse per svenire, mentre i contorni si facevano più sfocati e le ultime parole di Itsuki risuonavano nella sua mente come in una eco lontana. Era già svenuta quando l'uomo le rivolse quell'ultimo saluto, prima di andarsene via. Svenuta non per il dolore, né per la forza dei colpi presi, ma per la paura di dover affrontare con coscienza il suo primo fallimento. Era già stata sconfitta in passato, ma mai in quel modo, mai dopo aver raggiunto un livello così alto sia con il Naginata che nel Karate. Era come essere tornata bambina e sentirsi impotente... Debole... Inutile.
Aveva perso il proprio onore. Aveva perso il proprio valore. Piuttosto che affrontare una simile realtà, l'oblio fu una scelta desiderata, voluta con intensità, per provare nel proprio animo quella pace e quella quiete momentanea prima dell'arrivo della tempesta.
Furono i monaci ad occuparsi delle sue ferite. Sempre loro a farla rinvenire e poi a lasciarla sola con sé stessa, con i propri demoni, a fronteggiare la propria vergogna. Era suo dovere tornare a casa e confessare al padre ed al nonno quello che era accaduto. Aveva sognato di farlo tante volte, ma nei suoi sogni lei tornava a testa alta, fiera e vittoriosa. Mentre adesso... Adesso non le rimaneva che un sogno infranto in mano, la consapevolezza di essere una perfetta nessuno...
... Ed il proprio posto al fianco di Kirie Kurosawa un'utopia che non avrebbe mai visto la luce.

5時間後


COME HAI OSATO DISOBBEDIRMI?

Perdonami, padre...

Sapeva che la notizia della sua sconfitta avrebbe deluso i suoi cari. Si aspettava di vedere quella delusione negli occhi del padre e soprattutto nel nonno, che l'aveva cresciuta, allevata ed allenata. Ma la rabbia, quella rabbia che esplose con veemenza contro di lei... Quella non se la sarebbe mai aspettata.
Nonostante questo, Anko rimase in ginocchio, a testa bassa. Non osava alzare lo sguardo sul volto dell'uomo furibondo che era suo padre. Per il momento, il nonno rimaneva in silenzio, senza dire nulla, ma il suo silenzio gravava anche peggio sulle spalle stanche della giovane Minazuki. La discendente diretta di quella orgogliosa famiglia. Colei che aveva macchiato per sempre il loro onore.

PERDONARTI?
TU NON TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE HAI FATTO ANKO!
SEI ANDATA CONTRO UN AMAKURA E PER COSA?
PER CONQUISTARE QUALCOSA CHE ERA GIÀ TUO?


Lui... Lui minacciava il mio posto, padre!
Io l'ho visto... l'ho visto con Kurosawa-sama e ho visto che è stato lui a proteggerla, quando hanno cercata di riportarla a casa qualche mese fa!


Tu... Cosa?

Il Fuoco ed il Vento. Bruciava l'uno e sferzava l'altro, gonfiandosi sempre di più, facendole trovare la forza di confessare al padre ed al nonno quali pensieri l'avessero spinta ad agire in quel modo, quale motivazioni, rendendola maleducata, irrispettosa, ma fedele a sé stessa e alla sua indomabilità.

So dove si trova!
L'ho seguito per settimane e alla fine sono riuscita a scoprire dove si trova la figlia della venerabile Ouse Kurosawa... Ma speravo di poterla convincere a tornare, speravo di riuscirci da sola...


Chi altri lo sa?

Cosa? Non...

CHI ALTRI LO SA?

NESSUNO! SOLAMENTE IO!

Perché continuava a sbagliare? Perché continuava a lasciarsi prendere dal proprio carattere bellicoso e non rispondeva alle urla con un sottomesso sussurro, alle domande con una voce pacata e sinceramente pentita? Forse perché dentro di sé stava provando tanto dolore, tanta rabbia verso sé stessa che non riusciva a sopportare il carico di quella che stava aggiungendo anche suo padre. In tutto questo, gli occhi della Minazuki cercavano di non incrociare lo sguardo del nonno, che continuava ad essere in quella stanza una presenza a sé stante, vecchia, stanca... Forse profondamente ferito dal comportamento della nipote.

Ascoltami bene Anko: a nessuno, NESSUNO, dovrai raccontare dove si trova Kirie Kurosawa hai capito?
Né a me, né a tuo nonno, nemmeno alle tue sorelle, NESSUNO.


Ma... La venerabile Ouse Ku...

La venerabile Ouse Kurosawa sarebbe disposta a fare del male alla sua stessa figlia pur di ottenere il potere e io non ho alcuna intenzione di permettere che questo accada, sono stato CHIARO?

Del male... Padre... Avete fatto un giuramento!

Le circostan...

Un giuramento che voi mi avete sempre detto essere sacro, vincolante, impossibile da recidere!
Avete giurato di proteggerla, servirla ed esserle sempre devoto e sinceramente fedele e adesso mi venite a dire che non è così?
Che non farete le sue volontà?
Questo... Questo non ha alcun senso!
Perché? Perché lo state facendo padre?!


SMETTILA DI USARE QUEL TONO IRRISPETTOSO CON ME RAGAZZI-

IO NON SONO PIÙ UNA RAGAZZINA!
GUARDAMI! GUARDAAAAAMI!
HO QUASI TRENT'ANNI ED HO PASSATO UNA VITA INTERA A PREPARARMI PER QUESTO!
MI AVETE INDROTTINATA CON I VOSTRI VALORI, LE VOSTRE TRADIZIONI, SPINGENDOMI A CREDERE CHE IL MIO RUOLO FOSSE UNA COSA DA PRENDERE SERIAMENTE, UN ONORE CONCESSOMI PER GRAZIA DELLA STESSA KIRIE KUROSAWA!
E adesso... Adesso voi... volete tradire quegli stessi... identici... valori?


Lacrime.
Da quanti secoli non piangeva? Digrignò i denti Anko, resistendo all'impulso di scoppiare in lacrime di fronte ai due patriarchi. Non voleva dimostrarsi debole, non voleva perdere altra dignità, non dopo la pesante e sonora sconfitta che le aveva inflitto Itsuki. Perché se si fosse dimostrata debole, avrebbe avallato ciò che il padre pensava di lei: che fosse ancora troppo giovane per capire. Troppo immatura. Troppo donna.

Koshiro, adesso basta.

La voce pesante e greve del nonno si elevò in mezzo a tutto quel silenzio. L'anziano guerriero si alzò in piedi, con fatica, reprimendo forse un dolore sordido alle ossa, dato dall'età avanzata. Era l'unico, fra i tre, ad aver mantenuto un ferreo controllo su sé stesso. A non aver lasciato trapelare nulla delle proprie emozioni, fino a quel momento. Ma quando Anko alzò lo sguardo su di lui, trovando infine il coraggio di farlo, sentì il proprio cuore essere trafitto dalla consapevolezza che gli occhi del vecchio fossero pieni di dolore e delusione. Dolore e delusione che era stata lei stessa ad infliggergli.

Tutto questo è avvenuto anche per colpa nostra.
Per non aver messo al corrente mia nipote della verità.


... Una figlia che disubbidisce a suo padre non è degna della mia fiducia.
Per me lei è bandita per sempre dalla nostra famiglia.
Voglio che te ne vai il più lontano possibile.
Questa è la mia ultima decisione.


... Lasciaci soli, per favore.

Bandita. Respinta dal suo stesso padre. Dove sarebbe andata? Cosa avrebbe fatto per sopravvivere? Domande che Anko si poneva a ritmo sfrenato in testa, mentre quella situazione continuava a degenerare, affossandola sempre di più. L'uomo uscì fuori dalla stanza, anzi dall'intera casa, lasciando come richiesto la privacy necessaria al nonno ed alla nipote di avere un ultimo confronto. Sapevano entrambi che quella decisione presa da Koshiro Minazuki sarebbe stata fatta valere. L'anziano guerriero aveva lasciato da tempo le redini della famiglia al figlio, prendendosi l'incarico di addestrare la nipote e di ritirarsi nella propria solitudine. Combattendo i suoi personali demoni, che lo tormentavano ancora di più da quando Hisoka Kurosawa era passata a miglior vita.

Nonno...

Mi hai profondamente deluso.

Io...

Non interrompermi.
Dimostra che ho educato una nipote rispettosa e non una vandala ribelle, pronta ad alzare la voce con chiunque.


Mi... Mi dispiace, se ti ho deluso...

Ma non sai ancora per cosa.
Non mi hai deluso perché hai preso una scelta da sola, senza consultare tuo padre o il tuo maestro.
Non mi hai deluso perché hai combattuto contro un Amakura, anche quando ti avevo espressamente detto di non farlo.
Mi hai deluso perché la tua sconfitta è stata determinata dal tuo insano orgoglio e dalla superbia di essere migliore di un avversario a te sconosciuto.
... E mi hai profondamente deluso perché con il tuo comportamento sconsiderato, hai rischiato di mettere in pericolo colei che hai promesso di proteggere fin da quando eri bambina.


Io... Io continuo a non capire...

Ed è per questo che in parte non ti dò colpe.
Perché il tuo non capire, deriva anche da una mia mancanza e da una mancanza di tuo padre.
Anche se ho il dispiacere di credere che sia io la causa di tutto...


... Perchè?

Perché ti ho sempre parlato di una Kurosawa che ammiravo e apprezzavo, nonostante le sue scelte, nonostante i suoi errori.
Facendo nascere in te l'idea che ogni Kurosawa sarebbe stata così.
... Ma la figlia di Hisoka-san non è come lei.
È una donna pericolosa, una donna meschina... Per questo tuo padre ha scelto di non seguire fedelmente il suo giuramento.
Per proteggere la figlia da un destino che appare terribile e funesto.
Cerca di comprendere, Anko: una simile scelta non viene mai fatta con leggerezza.
Tuo padre prova ogni giorno il peso del senso di colpa e del tradimento.
Ma di fronte al suo orgoglio ed onore, egli ha messo la vita di una Kurosawa.


Perché... Non me lo avete mai detto?

... Suppongo che entrambi ti abbiamo sempre vista troppo pura, troppo... emotiva.

Troppo donna, vorrai dire.

... Un errore che stiamo pagando tutti quanti.

Calò il silenzio. Un silenzio interrotto ad intervalli regolari dal crepitare del fuoco, mentre entrambi i Minazuki rimanevano fermi a pensare, a riflettere, ad ammettere con sé stessi le proprie colpe. In parte ora tutto diveniva più chiaro, per Anko. In parte, tante cose ancora non erano comprensibili. Non poteva rimanere lì, a cercare delle risposte. Era stata sconfitta e se la sconfitta fosse arrivata alle orecchie della madre di Kirie, ella avrebbe preteso delle risposte da Anko. Rischiando così di venire a conoscenza del legame fra la figlia e l'Amakura, un'informazione che l'avrebbe potuta portare a scoprire dove si trovasse sua figlia.

... In che modo posso rimediare?
Io... Sono stata sconfitta in uno scontro ufficiale... Significa che ora dovrò... Sposarlo?


Non aveva pensato a quell'eventualità. Ma adesso che le era saltata in mente, la spaventava da morire. Essere costretta a sposare qualcuno che detestava a morte... Poteva esserci qualcosa di peggio?

... Questa è l'unica strada per recuperare il tuo onore.
Itsuki Amakura adesso è l'unico uomo degno di unirsi in matrimonio con te.
Con lui al tuo fianco, il nome dei Minazuki risorgerebbe ancora più forte e potente di prima.
Ogni onta sarà lavata, ogni sconfitta dimenticata, la sua vittoria verrà vista come una vittoria di entrambi, perché sarete uniti sotto quel sacro vincolo.
... Ma la scelta se seguire ancora le tradizioni della tua famiglia o vivere libera spetterà solamente a te, Anko.


... Vuoi dire che... io...

Non hai ancora prestato giuramento ufficiale ad una Kurosawa.
Kirie Kurosawa potrebbe non diventare mai una Capofamiglia.
Sei ancora in tempo per cercare la tua strada, ma in questo sarai da sola.
Posso solo augurarti di fare la scelta migliore per te, nipote mia.


... Questo è il tuo modo per dirmi addio, non è vero?

L'ultimo gesto d'amore di un nonno verso sua nipote. L'anziano uomo sapeva che avrebbe potuto non rivedere più la giovane guerriera. E aveva anche compreso che bandirla senza darle la possibilità di liberarsi dal peso delle sue responsabilità -responsabilità che le erano state imposte da terzi- l'avrebbe distrutta, portandola a morire dentro. Si avvicinò ad Anko il vecchio saggio, inginocchiandosi di fronte alla nipote e stringendola in un abbraccio, mentre la mano vecchia e rugosa le accarezzava con dolcezza i capelli. Un gesto che Anko non provava sulla propria pelle da quando aveva dieci anni. Da quando venne deciso per lei che ella sarebbe diventata la nuova erede dei Minazuki.

Abbi cura di te, nipote mia.

... Abbraccia mia madre e le mie sorelle da parte mia.
Non riuscirei a partire, se dovessi vederle un'ultima volta.


... E per quanto riguarda tuo padre?

...Gli scriverò, quando avrò le idee un po' più chiare.

Provava rancore, verso l'uomo che l'aveva concepita. Rancore per averle taciuto per tanto tempo quelle informazioni. Per non averle dato la possibilità di essere migliore, di agire per il bene di Kirie. Avrebbe rispettato la sua volontà di non vederla più, perché ella stessa sentiva ormai di aver spezzato con quel gesto avventato la fiducia che la sua famiglia poteva riporre in lei. Ma non riusciva ad andarsene con il cuore scevro da emozioni negative. Perdonandolo per i suoi errori. Suo nonno era solito dire che Anko assomigliava molto a suo padre. Forse quel brutto carattere e modo di fare lo aveva ereditato proprio da lui.
Sarebbe partita l'indomani, all'alba, portando con sé pochi oggetti personali. Una valigia, con degli abiti, intimo, alcuni prodotti per l'igiene personale. Il suo Naginata. Una foto di famiglia. E poi via sulla sua moto, lasciando che il Vento la guidasse verso nuove mete. Dove il suo Spirito avrebbe cercato le risposte che le servivano per comprendere quale fosse la strada giusta da seguire.

終わり
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Anko
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