Basta a rendere la nostra conoscenza piacevole e disinvolta... Per quel mi riguarda, è sufficiente.
Non so descriverti la mia gioia nel trovarci perfettamente concordi.
Commentò sinceramente Nanée con un dolce sorriso sulle labbra: il poter parlare normalmente e senza traccia d'ostilità con Yamato, il trovarlo pronto a condividere con lei le proprie opinioni, era più di quanto la Druida potesse sperare di trovare quando si era resa conto che l'uomo di fronte a sé era parte di una Gilda; naturalmente era molto triste nel sapere che, su tante cose, egli aveva ragione, triste perché avrebbe voluto poter essere in grado di far cambiare idea alle sue Guide, far comprendere loro che perpetuare quel modo di fare nei confronti delle Gilde era sbagliato, poiché erano stati gli Elementi, quegli stessi che i Druidi rispettavano e veneravano, a scegliere di alimentare lo spirito dei Gildati, e dunque nessuna colpa poteva essere fatta loro, al massimo si sarebbe dovuto rendere loro onore per essersi rivelati degni di far risiedere gli Elementi dentro di loro.
Quello che io dico è: dovremmo imparare molto dagli elementi naturali, perché se li ospitiamo dentro di noi con amore e passione e li veneriamo, non possiamo essere tanto ipocriti poi da non ascoltarli e prendere esempio da loro.
L'elemento ci sceglie, non siamo noi che lo chiediamo, ed esso si avvicina anche a persone che coltivano la Trama, legandosi ugualmente alla perfezione, che sia uno o siano due.
Se la stessa natura non ha alcun problema a legarsi alla Trama, perché coloro che la rappresentano lo trovano così sconveniente?
Vorrei poter avere una risposta logica e giusta a questa tua domanda, ma purtroppo essa non è in mio possesso - ammise Nanée con un sospiro leggero e contrito - Tutto ciò che posso permettermi di dire è che sono d'accordo con te, e che se non mettiamo in discussione gli Elementi che albergano dentro di noi, non c'è ragione di farlo quando essi decidono di legarsi a Voi, pur percependo già la presenza della Trama - aggiunse la Druida, annuendo appena col capo: sapeva anche che gli Elementi mettevano a dura prova coloro che facevano parte delle Gilde, i quali dunque, a differenza sua, dovevano in qualche modo conquistarsi la fiducia della Natura... e se essa infine decideva di accordargliela,perché per i figli del Mana sarebbe dovuto essere diverso?
Tuttavia la bionda sapeva bene che era inutile continuare su quel terreno, perché tanto non avrebbero ricavato nulla da quella conversazione se non ciò che già era evidente, e cioè che i due "cugini" viaggiavano su una paritaria lunghezza d'onda, accomunati dalla stessa visione del mondo e di Gaia/Conflux; un ottimo punto di partenza per quella conversazione che si stava rivelando piacevole per lui quanto per Nanée, impegnata tanto a scattare foto, muovendosi intorno all'uomo a piedi nudi, coi lunghi capelli lisci che le accarezzavano le guance e scendevano con un'onda piatta e dorata lungo la schiena, e tanto a parlare, rivelandogli così quali fossero i tre animali connessi agli Elementi naturali nei quali era in grado di trasformarsi.
Potrei decidere di gettarmi in una analisi più approfondita, rischiando di sbagliare, ma d'altronde quelli che pensano prima di buttarsi sono gli Acuan, non gli Ignis, perciò...
Mh?
Mugugnò lei, senza comprendere ancora dove l'uomo volesse andare a parare con quelle prime parole.
A giudicare dagli animali che mi hai detto potrei pensare che sei tendenzialmente vegetariana senza fare molti strappi, infatti lo stambecco è si un animale terrestre ma anche esclusivamente erbivoro. Inoltre preferisci più il salato del dolce, gli stambecchi infatti sono ghiotti di sale per la loro naturale carenza di iodio nel sangue.
Quasi del tutto esatto, Ignis Elios... - commentò Nanée con un sorriso sorpreso ma in modo positivo, piacevole - Sono totalmente vegetariana, seppur mi sarebbe concesso di nutrirmi di carne e pesce quando ne avessi voglia, e tuttavia credo di preferire il dolce al salato... cioccolato e frutta sono i miei punti deboli.
Ma ti prego, ora toglimi ogni curiosità: cos'altro potresti dedurre dai miei animali? - gli domandò con un sorriso divertito ora, nient'affatto infastidita o irritata dall'azzardo di lui di provare a dedurre sfumature della sua persona attraverso gli animali che potvea incarnare.
La manta è un raiforme, ciò significa che storicamente è imparentata con lo squalo, altra creatura del mare che si dice provenga proprio dagli esemplari antichi evoluti delle razze.
Questo dettaglio potrebbe farmi pensare che sei docile come la manta che placida sta ferma per i fondali marini, ma con l'animo da squalo in grado di arrabbiarsi e risvegliare la propria grinta se attaccato, infastidito o deve difendere chi gli sta a cuore.
Oltre a questo, prediligi le acque calde a quelle fredde...
Una descrizione non poco dettagliata della mia personalità, ne rimango piacevolmente sorpresa e lusingata - commentò la giovane donna, che non vedeva motivo di nascondere il proprio modo di essere se Yamato riusciva a carpirne dei dettagli, un'analisi che peraltro a Nanée non era capitato di sentire spesso - E dal mio ultimo animale, cosa saresti in grado di dirmi?
Per concludere, l'albatros è l'animale con l'apertura alare più grande tra tutti i volatili esistenti al mondo.
E' in grado quindi di percorrere distanze infinite agevolandosi con le correnti ascensionali dei mari e le ali forti e possenti.
Il difetto che hanno però, è che proprio perché posseggono delle ali così grosse hanno difficoltà a spiccare il volo da fermi e necessitano sempre e comunque di un pendio da una scogliera o qualcosa di analogo.
In questo senso, potrei pensare che sei una persona che ama il viaggio, che non si stanca mai, che è sempre dinamica e attiva ma...
Ma?
Hai sempre bisogno di una spinta che dia un senso a quel viaggio, una ragione per alzarti ogni mattina e spostarti, sei sempre alla ricerca di una motivazione valida per non rimanere ferma dove ti trovi e quando non ce l'hai ti senti quasi vuota, prosciugata di energia, triste... Magari.
Quasi del tutto esatto - concesse Nanée - Mi piace avere una motivazione dietro ai miei spostamenti, mi piace sapere di dover andare in un posto particolare perché per il mio lavoro è lì che devo essere... ma la motivazione fondamentale, quella basilare... è conoscere Gaia, e sarebbe quella a spingermi a muovermi se anche non dovessi farlo per lavoro - spiegò la Druida bionda, con un sorriso dolce sulle labbra - Con questo però non voglio dire che rimanere ferma in un luogo sia per me uno sforzo eccessivo, o una condizione che mi provochi dolore: un giorno sceglierò un posto che sarà la mia casa, e lì saprò essere felice pur nell'immobilità, magari con un compagno accanto - perché no, in fondo era un essere umano e cercava l'amore, come tutti - ma per il momento sono ben felice di viaggiare e scoprire ciò che Gaia ha da offrirmi - concluse, serena e pacata nella voce, con lo stesso tono con cui aveva iniziato a parlare inizialmente e per nulla infastidita all'idea di dover parlare così tanto di sé.
Se io ti dicessi che il mio animale totem è il Cobra Reale, tu cosa penseresti?
Fammi pensare... - mormorò Nanée, mordicchiandosi il labbro superiore - potrei dedurre dal tuo animale che sei carnivoro, ed un esperto nuotatore... - cominciò a dire, ripensando alle caratteristiche del cobra - che sai incutere timore anche solo con lo sguardo, o coi movimenti del corpo, e che quando attacchi sei letale, e non manchi il tuo bersaglio.
Potrei azzardare a dire anche che sei protettivo verso chi consideri la tua famiglia, e che il tuo istinto è in grado di avvertire il pericolo quand'esso si avvicina - aggiunse, incerta ma sorridente, pronta a sentirsi dire di aver sbagliato tutto, nel caso - Allora, quanto ho compreso di te, Sole?
Concluse la Druida, curiosa di capire se l'uomo di fronte a sé corrispondesse, almeno in parte, coi dettagli che lei aveva provato a carpire di lui: avrebbe voluto fotografarlo ancora però, e per questo fu piuttosto sfacciata nell'esprimere quel suo desiderio che ebbe come risposta una proposta inaspettata.
Va bene ma ad una condizione: le prossime fotografie le farai in un ambiente totalmente diverso, ovvero la bancarella del ramen.
Non mangio nulla da stamane alle 11:00 e odio i buffet dell'albergo, sono un tipo molto più... Grezzo, nella cucina.
Che ne dici quindi di seguirmi ed eventualmente farmi compagnia per una cena in ritardo?
Ne sarei onorata - rispose sinceramente Nanée - E' un'ottima scusa per assaggiare la cucina giapponese nella sua sfera più classica, mentre rubo un altro po' del tuo tempo.
Aggiunse la Druida, sorridente e quasi biricchina ora nello sguardo: la verità era che non aveva ancora avuto modo e tempo di concedersi un pasto in stile orientale, perché solitamente stava ben lontana, per lavoro, dalla civiltà, e quand'era immersa nella natura si nutriva dei suoi frutti, niente di più.
Così, la bionda seguì il Sole verso la scala anticendio e, dopo averla scesa, nelle strade giapponesi, così colorate e luminose, mentre gli poneva altre domande sulla sua vita, in particolare sulla sfera musicale che la componeva.
Mia madre era una musicista affermata e mi ha trasmesso la passione per il sound.
Durante i miei primi anni di vita ero focalizzato solo sulle arti marziali insegnatemi da mio padre, ma il fuoco e l'elettricità racchiusi in me chiedevano che sfogassi la loro energia in qualcosa di meno controllato, più vivo e spontaneo.
Accogliendo quella richiesta decisi di avvicinarmi alla musica e col tempo conciliai l'arte del suono alla tecnica della concentrazione.
La mia qualità come musicista è sicuramente ottima ma non eccezionale, il mio punto forte sta nel trovare attraverso la meditazione precedente al concerto la giusta energia con la quale caricare la voce e le sfumature delle note, così da ispirare il pubblico e trasmetter loro emozioni.
Mi definisco infatti più un carismatico che un talentuoso in materia musicale.
Ammetto di aver notato ciò di cui parli - commentò Nanée, ripensando alla sua esperienza in prima persona al concerto degli Onibaku a cui aveva assistito - Probabilmente gli altri componenti del gruppo sono cantanti migliori di te, e nonostante questo la maggior parte degli occhi del pubblico si posava sulla tua figura, e lì rimaneva come incantata.
Nessuna finta adulazione, solo la piena constatazione della verità da parte della giovane Druida, che poco dopo sentì Yamato parlare un giapponese perfetto di cui lei, ovviamente, non comprese una singola sillaba.
Tu invece che cosa prendi? Parli il giapponese o devo chiederlo io per te?
Se tu potessi parlare al posto mio mi renderesti un grande favore... del ramen di soia, della tempura di verdure, e dell'acqua naturale, per favore.
Ordinò con un sorriso, decidendo per il momento di non scattare alcuna foto anche se, doveva ammetterlo, la tentazione era alta, soprattutto vista la possibilità di avere Yamato a portata di mano in modo del tutto naturale, spontaneo e rilassato: Nanée era tuttavia ben decisa a godersi, almeno per quei primi minuti, solo la sua piacevole compagnia, e null'altro.
Meno di quanto tu possa pensare.
Passo solo due giorni a settimana presso il Covo, il resto del tempo devo occuparmi del lavoro, non so se lo sai ma possiedo anche uno studio di registrazione, faccio il discografico, mestiere primario che viene prima rispetto al musicista.
Non ne ero a conoscenza...
E' chiaro che la musica fa davvero parte della tua vita, e che di essa si nutre il tuo spirito.
Commentò la Duida, con sguardo interessato e attento verso chi aveva di fronte.
Le mie disposizioni sono chiare: nel weekend non voglio sentire niente e nessuno se non in casi gravissimi, e posso permettermelo essendo un personaggio così di spicco. In questa maniera la mia vita come Sole non viene intaccata e posso dedicarmi alle nuove scintille e ai nuovi lampi con dimestichezza, aiutato anche dagli altri alti membri del consiglio magistrale Ignis.
Un programma a dir poco perfetto, e che ti da' modo di conoscere il mondo... è un peccato che le Guide druidiche siano così attaccate al loro luogo d'origine da non prendere nemmeno in considerazione l'idea di spostarsi: Gaia potrebbe riservare loro splendide sorprese, se solo gliene dessero la possibilità.
Sospirò appena, la bionda, triste per tutti i suoi fratelli e sorelle che non volevano spostarsi a nessun costo, perdendosi così le meraviglie che li circondavano: ma era una loro scelta, e come tale Nanée aveva tutta l'intenzione di rispettarla, pur non comprendendola nè condividendola.
Reggi l'alcol?
Non troppo, considerato quanto poco io lo consumi... perché?
Assaggia, è pura poesia al malto.
Oh, d'accordo... grazie - sorrise, ringraziandolo con un piccolo cenno del capo, prima di prendere il bicchiere con le dita della mano destra e posarvici sopra le labbra, inclinandolo infine verso l'alto per assaggiare il sapore di quella birra tanto decantata da Yamato - E'... buona. Dolce, ma con un retrogusto leggermente amaro, e molto leggera. Scusami, temo di non saper essere molto precisa, ma è qualcosa che non conosco affatto.
Ed un velo di timidezza passò nei suoi occhi chiari e così particolari, che tanto ricordavano gli Elementi di cui i suoi animali totem facevano parte; non dovettero attendere molto prima che la cena ritardataria fosse loro servita, i due ramen, i nigiri e la tempura di verdure, piatti che la Druida non aveva mai assaggiato in prima persona ma di cui aveva sempre e solo sentito parlare.
C'è un qualche rituale che è necessario fare, nella cultura orientale, prima di cominciare un pasto?
S'informò la bionda: nella sua comunità druidica ogni volta che si doveva mangiare le Guide del villaggio ringraziavano Gaia con antiche preghiere solenni, e il cibo veniva assaporato dagli appartenenti alla comunità in ordine di rango; perché dunque sorprendersi se anche in quel caso ci fosse qualche cosa particolare da dire o da fare?