Retro locale
Inviato: 23/04/2013, 12:54
[Retro Paiolo Magico - Mercoledì - ore 7.12]
Non era mai stata una tipa particolarmente mattiniera.
Non che si svegliasse tardissimo, quello no, perché anche volendo aveva lezione alle 9.30, e non poteva permettersi di fare tardi... ma quella mattina si era messa in piedi prima del solito, avendo un po' di pratiche da sbrigare prima della colazione: ed era stato mentre si dirigeva nel suo ufficio, poco prima delle 7, che si era scontrata con una Tisifone spiritata e scomposta, che l'aveva quasi travolta per poi rinchiudersi nel proprio ufficio.
Invano l'aveva chiamata attraverso la porta, cercando di capire cosa fosse successo: Asher o Demetri stava male? No, forse in quel caso Sandyon gliel'avrebbe detto... ma allora che cos'era potuto accadere?
Aveva forse litigato con Lucas? Eppure la sera prima, in Sala Grande, le era sembrato andasse tutto bene... aveva chiamato il nome della cugina più e più volte, fino ad aprire la porta grazie alla magia, il tempo di sentire la sua voce pronunciare un luogo ben preciso e vedere, una volta dentro l'ufficio della Divinante, il volto sconvolto della donna scomparire tra le fiamme: preoccupata, molto più di quanto normalmente avrebbe voluto dare a vedere, Monique aveva vinto la sua ritrosia contro la Metropolvere - il mezzo che più odiava al mondo - e si era fatta forza per il bene che provava verso l'altra, avvertendo mentalmente Mog che stava andando a recuperare la cugina, e che dunque Sandyon non si sarebbe dovuto preoccupare se a colazione non l'avesse vista, prima di scomparire a sua volta tra le fiamme verdi.
Era comparsa, appunto, al Paiolo Magico, ma non aveva avuto l'accortezza di fermarsi a chiacchierare coi presenti, come di solito accadeva quando capitava da quelle parti: voleva trovare la cugina, ovunque si trovasse, e questo l'aveva spinta a passare dal retro del locale, in quello spazio oscuro e stretto, pensando che magari Tisifone si sarebbe voluta dirigere a Diagon Alley [Intuito (Perspicacia) 34], utilizzando il passaggio più convenzionale.
Ed era infatti lì che l'aveva trovata, e lì che ora le dava le spalle, i capelli biondi sciolti sulle spalle ed un giacchetto nero a coprirle il corpo per proteggerla dalla fredda aria mattutina.
Tissy...
La chiamò dolcemente, avvicinandosi a passo leggero per affiancare la cugina: e se la donna si fosse voltata, o se comunque Monique fosse riuscita ad osservarla in viso, l'espressione dell'altra l'avrebbe lasciata interdetta e totalmente senza parole.
Ma... - soffiò dopo diversi istanti, non sapendo nemmeno più che pensare, chiedendosi cosa fosse successo di così orribile da sconvolgerla in tal modo - Tissy... - la chiamò di nuovo, azzardandosi a posarle delicatamente una mano sulla spalla - Cos'è accaduto?
Una domanda stupida, forse, ma come avrebbe mai potuto, eventualmente, aiutarla, senza sapere cosa l'avesse ridotta in quello stato?