Ed è un male?Tisifone corrugò pensierosa gli occhi, come a cercare una risposta sincera da dare al compagno ma si ritrovò a non sapere cosa dire. Così preferì rimanere in silenzio e godersi le coccole che
Lucas le stava concedendo. Una parte di lei avrebbe voluto rimanere al sicuro in quel bozzolo di calore e amore per sempre, ma non era una cosa fattibile. Avevano delle cose da fare, tra cui spiegare finalmente a Lucas perché lo aveva trascinato dall'altra parte del mondo tassativamente quella settimana. Tisifone però si sentiva fisicamente troppo provata per poter affrontare un tale argomento così accettò di buon grado la proposta del ragazzo. Proposta quella che attirò l'attenzione della donna sulle condizioni dell'uomo e di conseguenza fece nascere in lei un pentimento misto di colpa e di egoismo che non riuscì a dissimulare del tutto.
Avresti dovuto parlarci, e non eri pronta.
E poi così abbiamo una scusa valida per prenderci cura l'uno dell'altra, no?Scosse la testa, incredula, di fronte a quelle parole di conforto. A suscitare la sua meraviglia non fu il fatto che Lucas si stava dimostrando così comprensivo e premuroso, era certa che non gli avrebbe mai fatto pesare quella scelta, considerato soprattutto che ne conosceva le motivazioni ma che quello fosse proprio il suo uomo.
Al massimo ho bisogno di una scusa valida per ignorarti.Ribattè seria prima di sfiorargli le labbra in un bacio veloce e irruento che sapeva di amore e possesso, molto diverso dal precedente. Subito dopo, con le guance che avevano ripreso un pò di colore, Tisifone aveva fatto mente locale sul cibo disponibile in dispensa e si era resa conto che l'unica cosa che poteva offrire al collega era uno spuntino a base di the e blini. Fortunatamente Lucas non sembrava particolarmente interessato al cibo tanto che non sollevò obiezioni.
Mi sembra un ottimo spuntino.
E se servirà andremo a fare un po' di spesa. Ricorderò ancora la strada per il villaggio?Si chiese Tisifone, annuendo distrattamente all’affermazione del ragazzo, prima di passare a pensare a cosa decisamente più piacevoli, come fare un bagno rilassante in una vasca abbastanza grande per entrambi. Provocò verbalmente il ragazzo, ipotizzando che forse avrebbe preferito stare più comodo e fare il bagno da solo e il sorriso sghembo che ricevette in cambio la fece avvampare. Adorava quel sorriso, l’espressione che il volto del compagno assumeva in quella circostanza, le miriadi di promesse che celava, tanto che temeva che non sarebbe mai più riuscita a farne a meno.
Al massimo ci stringiamo un po'.Non sarebbe poi una cosa così malvagia.Commentò, sfiorando con la punta delle dita il bordo in legno della vasca. Per quanto il resto della casa apparisse in uno stato di semi abbandono, il bagno invece era pressoché perfetto non tanto per motivi di vanità quanto di necessità. La tensione che la assaliva quando stava in quel luogo era tale che necessitava di un bagno rilassante praticamente ogni sera, come rivelavano una serie di ampolle disposte su una mensola accanto alla vasca, insieme a del bagnoschiuma e un guanto di spugna.
Mi piacevi anche prima, ma così... sei incredibilmente bella, Tissy.
E ti amo.Non credo proprio di averne bisogno questa volta.Si disse mentre sentiva tutto il suo corpo sciogliersi sotto lo sguardo caldo e inteso con cui Lucas stava accarezzando tutto il suo. Chiuse gli occhi e inclinò la testa per avvicinare la guancia alla mano di lui, andando incontro così alla sua carezza. Sospirò al contatto della sua pelle, un sospiro lungo e pesante, come se cercasse di buttare fuori insieme con l’aria anche la stanchezza e i brutti pensieri.
Mi fai sentire come una bambina piccola…Mormorò con voce bassa e dolce, mentre, ubbidiente, sollevava le braccia per permettere al ragazzo di sfilarle l’anonimo maglioncino verde bottiglia che aveva indossato. Per viaggiare con i mezzi babbani, infatti, aveva dovuto necessariamente adottare un look babbano sobrio che si confacesse a una modesta professoressa estone, con tanto di gonna a tubino marrone lunga fino al ginocchio, che scivolò presto ai suoi piedi rivelando un intimo un po’ più elaborato. Per quanto lo desiderasse praticamente in ogni momento della giornata, Tisifone fu grata del fatto che i gesti con cui Lucas la stava spogliando erano dolci e delicati, certo, ma senza malizia anche se, una volta rimasta nuda davanti al suo sguardo, non poté impedirsi di arrossire sotto il peso di quei bellissimi occhi chiari. La nudità, per lei, era sempre stato sinonimo di lussuria, un passaggio obbligato prima di dedicarsi ad altro, e quindi adesso si sentiva esposta, vulnerabile ma anche
ammirata e questo non poteva che farle piacere.
Adesso tocca a me…Mormorò con voce suadente e un sorrisino birichino, mentre iniziava a privare il compagno del primo indumento. Fu lenta e metodica, delicata e attenta a non toccare la pelle nuda del compagno con le mani, consapevole che non si sarebbe limitata a una semplice carezza, ma sfiorandolo – consapevolmente o meno non era dato saperlo – di volta in volta con una parte del proprio corpo nudo.
Bellissimo… e mio…Era questo che sembravano dire i suoi occhi mentre naufragavano volontariamente nello sguardo del ragazzo mentre lui la prendeva in braccio per entrare insieme nella vasca.
Hummm… - gemette a contatto con l’acqua tiepida, adagiandosi comodamente con la schiena sul torace di Lucas, seduta tra le sue gambe, la testa reclinata sulla sua spalla destra. –
Ti spiace se mi affido alle tue cure?Chiese con una punta di senso di colpa nella voce. Si sentiva egoista a farsi coccolare in questo modo dal compagno ma non si sentiva abbastanza in forze da poterlo accudire come avrebbe desiderato.
Io… - iniziò a dire subito dopo ma il fischio della teiera al piano di sotto la interruppe. –
Lo spuntino è pronto…La frase uscì come una sorta di comunicazione di servizio, con voce atona e distaccata, come se la mente della donna non fosse lì nella vasca ma da qualche altra parte. Con gesti quasi automatici, allungò la mano fuori dalla vasca a prendere la bacchetta e appellare il vassoio su cui si erano disposti, letteralmente per magia, una teiera fumante, due tazze di porcellana, e dei piattini con i blini, simili a piccoli pancake, burro, salmone e marmellata di lampone, tutti cibi preconfezionati che potevano essere lasciati da un anno all’altro senza temere che andassero a male.
Buon appetito.Disse, con lo stesso tono di prima, non appena il vassoio si fermò a mezz’aria di fronte a entrambi. Nel percorso, però, il vassoio urtò una ampolla che cadde nella vasca, schizzando dell’acqua in faccia a Tisifone che sembrò, in quel modo risvegliarsi da quella sorta di stato di trance in cui era caduta. Scosse la testa una, due volte e alla fine si immerse del tutto nell’acqua, sparendo alla vista di Lucas per una manciata di secondi.
Scusami… - mormorò una volta riemersa –
brutti pensieri… - e gli diede un leggero bacio su una guancia –
Forse è il caso che finalmente ti dica cosa siamo venuti a fare …