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da Sandyon » 27/01/2012, 16:05
Ah oui, la costosa educazione francese di papà... anni ed anni di lezioni private: musica, canto, galateo, inglese, grammatica, storia, matematica, ricamo... volevano che fossi perfetta. E con Rose studiai anche la cucina, la cultura babbana, cose che i miei non avrebbero mai approvato, ma che io adoravo: forse perchè era lei ad insegnarmi tutto.
Comincio allora a chiedermi, se fosse esistita già la casata dei delfini, se il tuo destino sarebbe stato comunque a Serpeverde, con tutte queste arti che hai appreso nel tempo.
La domanda gli venne spontanea ed in effetti non si poteva certo dire che fosse in torto. Monique aveva dato ad intendere di possedere molte conoscenze e molte peculiarità, tutte diverse e di natura artistica e per la casa, insomma, una donna in grado di saper fare tutto e di saper regolarsi in qualsiasi situazione e non solo, anche dal punto di vista di ballo e canto era preparata, dati di fatto da non sottovalutare. Sandyon la osservava ogni istante di più con degli occhi più attenti e a tratti affascinati da una cultura così opposta alla sua. Lei poteva apparire come la donna d'alta classe incapace di fare un sacco di cose, pronta a schifarsi davanti allo sciatto mezzosangue in giro per la strada, ed invece c'era così tanta tolleranza in lei nei confronti della vita altrui e sopratutto dei mondi altrui. Di sicuro non amava i babbani con tutta se stessa ma a differenza di molti altri ricchi imprenditori magici non li reputava feccia, qualcosa di importante e fondamentalmente prezioso. Un leggero lampo di tristezza si dipinse negli occhi della donna non appena lui approntò il suo percorso lavorativo di quell'anno specificando quali fossero stati i cambiamenti effettuati nel corso del tempo sul modo di pensare e vivere. Vastnor comprese forse il motivo di quella tristezza nel suo sguardo ma preferì non dire altro, anche perché sapeva bene che bisognava andare per gradi nella vita, sopratutto con lei, visto e considerato il suo compito.
Io ti vedrei bene accanto a me, non importa a fare cosa, semplicemente insieme. Insomma... se fossi in te, io mi amerei.
Inarcò il sopracciglio a quel commento da parte della francesina. La fissò con insistenza piuttosto stranito ma quasi sul punto di sorridere, cosa alquanto singolare per lui. Aveva una bella faccia tosta e diceva anche lei quello che pensava senza troppe remore, un dato da non sottovalutare, lei aveva stoffa e stile ed anche un gran coraggio a mostrarsi così a viso aperto cercando comunque di celare tutto attraverso una buona dose di ironia e tranquillità. Sospirò, scuotendo il capo appena ma senza dare ad intendere nulla di negativo, piuttosto come se fosse un commento altrettanto ironico a quel modo di fare di lei irrecuperabile e alla fine anche dolce e simpatico.
Sei proprio narcisista, peccato che io non sia te... Però magari in futuro potrei assomigliarti, chissà.
La sua ultima frase fu abbastanza esplicativa di quello che voleva dare ad intendere, già, stava facendo uno sforzo a cercare di essere rilassato ed aprire le proprie sensazioni e sentimenti verso di lei così da essere certo di non perdere nemmeno un istante di bellezza e calma, forse gioia da quando era avvenuto quel terribile fatto che aveva sconvolto la sua esistenza. Avvicinò la mano a quella di lei, facendo una semplice e lieve carezza prima di riportarla vicino al suo petto e sistemare meglio il tovagliolo in vista dell'arrivo dei nuovi piatti da portata che sembravano avere un aspetto a dir poco meraviglioso.
Mmh, complimenti per la scelta del vino. A me solitamente piace leggermente più secco, ma devo dire che hai un ottimo buon gusto.
Credo avrò mai l'onore di vederti ubriaca?
Così, a bruciapelo, prima che giungesse il cameriere e quell'attimo scomparisse come era arrivato, ma forse era fatto tutto apposta.
Signore, il suo primo... e per lei miss Vireau, il primo tagliere con gli assaggi: le polpettine di melanzane, gli involtini di peperoni e le barchette con mousse di tonno. Buon appetito.
Grazie ragazzo.
E così le varie portate giunsero ed ognuna aveva un aspetto davvero meraviglioso. Sandyon non era abituato ad una simile abbondanza, visto che anche in casa sua si cucinavano cose semplici, forse anche perché per diversi anni lui una cosa vera e propria e sopratutto stabile non l'aveva avuta, dunque spese piccole e piatti veloci, ottimi, buonissimi ma veloci. Non dimenticherà mai quell'atmosfera di un tempo, quello è vero, ma trovarsi lì con lei ad assaporare un nuovo tipo di vita gli faceva sentire meno fitte terribili al cuore e quello era solo un bene per lui e per la sua guarigione dell'anima tanto ricercata assieme alla meditazione nel corso degli anni.
Allora, cosa vuoi assaggiare per primo?
Le tue labbra se solo fosse possibile ma... No, ancora no.
Esitò qualche secondo indugiando e fissando la bocca di lei con desiderio malcelato da un viso contrito e serio, leccandosi leggermente le labbra, prima di riprendere lentamente conoscenza della realtà e soffermarsi sui piatti davanti alla donna, ispezionandoli tutti con attenzione e tranquillità, fino a che non decise per optare per il terzo a partire da destra, le barchette con la mousse di tonno, già, quelle avevano un aspetto davvero magnifico e ben elaborato.
Quelle se possibile, e tu gradisci assaggiare il riso e preferisci attendere qualche minuto che si raffreddi, Moni?
Chiese con educazione e grazia, mentre iniziava a spandere il riso per la superficie del piatto in modo che si freddasse il prima possibile e fosse quindi pronto per essere mangiato al meglio e senza scottarsi. Erano almeno cinque o sei anni che non mangiava quel tipo di riso, il suo preferito tra tutti i tipi di risotti in assoluto, ma forse non lo avrebbe mai confessato, chissà perché poi.
Mmhh, questo posto acquista punti ogni minuto che passa. E visto che siamo in argomento, tu che mi dici? Dove mi vedresti bene... diciamo tra un anno?
Quella domanda lo sorprese un poco. Non era facile per lui immaginare la donna in quel momento da lì a un anno, in quali vesti, in quali luoghi si trovasse, sopratutto con la sua vita così enormemente in pericolo, ma di sicuro non poteva fare silenzio, in fondo era una domanda come un'altra possibilmente soggetta a fantasie di ogni genere, quindi, si limitò a pensare attentamente e ad immaginarla in un contesto gradito e quanto possibile veritiero prima di elargire il suo giudizio in merito al futuro di Monique e alla sua vita da lì a 365 giorni.
Al funerale di tuo padre, per nulla triste della perdita... O al mio, magari con qualche lacrima in più.
Chi lo sa, magari in un altro piacevole ristorante a farmi assaggiare nuovi piatti per ricordare il nostro primo appuntamento ufficiale, forse in veste di Preside o di critica eno-grastronomica freelance a tempo perso per la "Gazzetta del profeta". Gradisci la cucina orientale?
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da Monique » 27/01/2012, 21:03
Comincio allora a chiedermi, se fosse esistita già la casata dei delfini, se il tuo destino sarebbe stato comunque a Serpeverde, con tutte queste arti che hai appreso nel tempo.
Credo proprio di sì: quando avevo 11 anni ero parecchio più stronza, gelida ed acida... e il canto aveva un significato molto meno importante per me. Non mi sarei sentita a mio agio, probabilmente.
Rispose Moni con una rapida alzata di spalle e senza una particolare inflessione nella voce: parlarono poi di dove sarebbe potuto essere Sandyon da lì ad un anno, e mentre Monique si godeva il lento piedino che l'uomo le stava facendo - un massaggio piacevole ed eccitante al tempo stesso - il docente di Difesa si lasciò andare ad un'espressione stranita ed ironica sul viso, segno che in fondo la battuta, ma con un spesso fondo di verità, di lei gli era piaciuta.
Sei proprio narcisista, peccato che io non sia te... Però magari in futuro potrei assomigliarti, chissà.
Non vedo l'ora che accada...
Mormorò Moni di rimando, sentendo il cuore battere forte quando Sandyon le prese la mano per accarezzarla: per qualcun altro forse non sarebbe apparso un granchè, ma per la donna che aveva visto quanto lenti e piccoli fossero i passi fatti dall'uomo in sua direzione, il fatto che le avesse preso la mano in modo spontaneo - e non in risposta ad un suo imput - per lei era una grandissima prova di affetto.
Credi avrò mai l'onore di vederti ubriaca?
Difficile ma non impossibile, solitamente non bevo tantissimo quindi se mi fai finire una bottiglia intera è probabile che non sappia rispondere più di me.
Rispose Monique sorridente verso il cameriere che intanto aveva portato loro i piatti: Sandyon decise che gli andava di assaggiare le barchette, così la donna ruppe un pezzetto di pasta fillo, la condì con la mousse di tonno e la avvicinò alla bocca dell'uomo per farglielo assaggiare; subito dopo assaggiò il suo riso e lo trovò estremamente gradevole come tutti i piatti che erano stati serviti fino a quel momento d'altronde.
Che ne pensi?
Gli domandò curiosa di conoscere il suo parere, per poi iniziare a mangiare gli involtini di peperoni e caprino: a Monique piaceva solitamente mangiare partendo dal piatto meno appetitoso a quello più buono, per quanto i piatti le piacessero tutti moltissimo. Prese un pezzo di pane croccante e lo spezzò, così da accompagnare gli involtini mentre toccava a Sandyon questa volta dare un giudizio su dove, tra un anno, si sarebbe trovata.
Chi lo sa, magari in un altro piacevole ristorante a farmi assaggiare nuovi piatti per ricordare il nostro primo appuntamento ufficiale, forse in veste di Preside o di critica eno-grastronomica freelance a tempo perso per la "Gazzetta del profeta".
Ti prego, non lavorerei mai per il Profeta con tutta la m***a che pubblica ogni giorno. Preside di Hogwarts... povera Madeline, perchè rubarle il mestiere? Però la parte su di noi al ristorante per festeggiare il nostro primo appuntamento, quella mi piace parecchio.
Rispose Moni masticando di gusto i suoi peperoni: erano saporiti, gustosi e morbidi, ed il caprino le si scioglieva in bocca e si mischiava perfettamente con la verdura e il pane che la donna stava usando come accompagnamento.
Gradisci la cucina orientale?
Stai scherzando?! - esclamò Monique con gli occhi che prendevano istantaneamente a brillare - Io adoro la cucina orientale, soprattutto quella giapponese... morirei per un piatto di sushi e sashimi, svengo al solo pensiero dei maki e sento i crampi allo stomaco a qualsiasi ora quando mi si parla di ramen o pasta saltata!
Aggiunse, e di sicuro Sandyon avrebbe potuto comprendere come la donna stesse dicendo il vero, e come probabilmente avrebbe accettato un pasto tutto a base di cucina giapponese anche alle tre del mattino.
A te piace? E che mi dici di quella messicana, o indiana?
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da Sandyon » 27/01/2012, 21:50
Allora devo dire che ad 11 anni per me saresti stata adorabile. Se fossi stato magari al terzo o al quarto avrei potuto anche riflettere sul farti la corte, per quanto immagino già la fila che avrei dovuto superare per arrivare al tuo cospetto... Uhm, forse mi sarei scocciato dopo la quinta o sesta persona mandata in infermeria.
Aggiunse l'uomo con un sarcasmo ed un modo di complimentarsi con lei per la sua bellezza molto velato e allo stesso tempo tranquillo. Per lui ogni frase doveva essere pesata per creare i presupposti giusti in ogni istante di essere su una buona lunghezza d'onda e allo stesso tempo non scadere nell'ovvio o nello smielato. Tuttavia con la sua frase, Monique lo fece riflettere su quanto il tempo e la vita dovesse cambiare gli esseri umani, visto che ora lei era molto diversa quindi dalla Vireau di allora e per alcuni secondi, il mercenario si chiese se lei ne fosse felice o meno. Intanto quel piccolo intrallazzo malizioso proseguiva, quel piedini leggero e un po' spinto che faceva si che lei comprendesse quanto lui comunque avesse desiderio di lei e non lo negasse troppo, anche perché nel corso della sua esistenza aveva capito ed imparato quanto alle donne facesse piacere quando il proprio uomo faceva capire loro che si sentiva sempre attratto dal loro fascino o dal loro corpo o portamento. La vide irrigidirsi in senso positivo quando lui le sfiorò la mano e ne rimase abbastanza colpito. In fondo non gli sembrava di aver fatto chissà che, ma forse dentro di lui ancora non capiva che effetto le facesse realmente.
Difficile ma non impossibile, solitamente non bevo tantissimo quindi se mi fai finire una bottiglia intera è probabile che non sappia rispondere più di me.
Non mi dire in questo modo, potrei sentirmi tentato di ordinare un'altra bottiglia, magari di vino dolce così lo gradisci maggiormente e lo bevi più volentieri...
Rispose sagace e ironico, facendo ancora un piccolo sorriso anche se ancora nulla di eccezionale, mentre lei gli avvicinava il boccone da poter assaggiare e dunque lui senza troppi indugi si avvicinava pretendono dalle sue dita e poi lo portava al palato per iniziare a degustare, trovando il tutto molto soddisfacente, anche se ora ovviamente era il turno del suo risotto che venne assaggiato senza aspettare che si raffreddasse troppo per non far perdere il sapore e l'espressione estasiata della donna fu facile da comprendere, non servivano altri commenti in merito.
Qualcosa di semplice ed essenzialmente sfizioso. Se sono aperti da così tanti anni un motivo ci deve essere d'altronde.
E successivamente fu la volta di scoprire i gusti in fatto di cucina orientale di Monique che si scoprì un'acuta amante del sushi e della maggior parte dei cibi di natura giapponese. In effetti tutti quei cibi erano di natura aristocratica visto che costavano abbastanza, non c'era da stupirsi quindi che lei fosse stata educata ad apprezzare anche certi tipi di culture culinarie, per quanto doveva comunque aver apprezzato di molto l'oriente per la luce negli occhi che si vedeva brillare in lei mentre parlava delle varie portate possibili di un ristorante del Sol Levante. Sandyon annuiva tranquillamente ascoltandola e mangiando nel contempo il risotto, trovandolo delizioso ma senza fare ulteriori commenti, dimostrandole nella maniera più educata possibile tutta l'attenzione necessaria perché una donna sentisse che l'uomo di fronte a lei non si trovasse lì solo per fissarle il seno o semplicemente con la speranza che lei gliela desse in tempi brevi. Lui conosceva bene tutti questi lati della psicologia femminile e sapeva anche sfruttare queste sue conoscenze per risultare sempre un gentiluomo, un qualcosa che dentro di se in quell'istante, trovò in netto contrasto invece con il suo secondo al mondo, Tyslion Asveras, di modi molto più rozzi e cafoni dei suoi.
A te piace? E che mi dici di quella messicana, o indiana?
Il piccante non mi fa impazzire semplicemente perché non lo percepisco troppo. Ci vogliono cibi molto rossi per far si che io davvero comprenda che si possono definire piccanti, forse perché sono stato abituato ad una cucina in... casa... molto base di peperoncino e spezie varie. Per questo scarto quasi a priori il messicano, ma l'indiano ammetto che non è male, sopratutto scorpioni e serpenti anche se non tutte le razze. Già, quando viaggi e fai missioni ovunque devi saperti adattare a qualsiasi tipo di elemento per sostentare il corpo. A proposito di questo non credo che dimenticherò mai lo stufato di scarabei e bachi da seta nello Zaire o l'arrosto di rana pescatrice e mais del Madagascar.
Espose con tranquillità, come se per lui aver mangiato simile cose fosse di ordine naturale, ma forse alla fine era proprio così, visto che per sopravvivere in genere non ci si poteva limitare a fare gli schizzinosi. Per un istante gli venne un piccolo morso allo stomaco, ricordando i cestini da pranzo che gli preparava Rachel prima di partire per ogni missione, in effetti quelli da molti mesi a quella parte gli erano mancati, che cosa assurda da dover pensare in quel momento ma purtroppo i ricordi dolorosi facevano comparsa nei momenti più belli, come era giusto che fosse, quindi se non altro, Sandyon fu felice che almeno per il suo "io", quello fosse stato catalogato come un momento bello, visto che forse poteva definirsi il primo dopo diverse settimane di dolore e rabbia.
Moni... Ti prometto che vendicheremo tua madre.
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da Monique » 28/01/2012, 18:52
Allora devo dire che ad 11 anni per me saresti stata adorabile. Se fossi stato magari al terzo o al quarto avrei potuto anche riflettere sul farti la corte, per quanto immagino già la fila che avrei dovuto superare per arrivare al tuo cospetto... Uhm, forse mi sarei scocciato dopo la quinta o sesta persona mandata in infermeria.
Naa, probabilmente avresti voluto avermi per una questione di orgoglio... è così che t'immagino a 13/14 anni, un ragazzino bellissimo e maledettamente orgoglioso... e probabilmente con un pizzico di arroganza che male non fa.
Commentò Monique con aria divertita, azzardandosi persino a fare una piccola linguaccia in direzione dell'uomo come a volerlo rendere partecipe di quel piccolo scherzo: poi chissà, magari Sandyon era davvero così da piccolo e lei, andando un po' a casaccio, ci aveva pure azzeccato. Il discorso poi si spostò sulla capacità della donna di reggere l'alcol, e il commento successivo dell'uomo la fece sorridere parecchio.
Non mi dire in questo modo, potrei sentirmi tentato di ordinare un'altra bottiglia, magari di vino dolce così lo gradisci maggiormente e lo bevi più volentieri...
Tu ordinala... ma nel caso, sappi che la consumiamo in camera da letto.
Replicò subito Monique con voce leggermente più bassa e sensuale ora, appena appena roca e sicuramente carica di desiderio: si morse le labbra, lentamente, e poi le umettò con la lingua con fare assolutamente provocante; dopo quegli istanti tornò ad essere perfettamente normale, facendo anche assaggiare a Sandyon le barchette con tonno che lui trovò piuttosto buone.
Qualcosa di semplice ed essenzialmente sfizioso. Se sono aperti da così tanti anni un motivo ci deve essere d'altronde.
Ricordo quando ero ancora ragazzina io... tutt'altra cosa rispetto ad ora, ma non mi sono mai potuta lamentare della loro cucina.
Concordò Moni con un sorriso, prendendo poi a parlare della cucina orientale che lei, personalmente, adorava: naturalmente essendo cresciuta in una famiglia piuttosto ricca ed elegante cibo come il sushi o il sashimi non erano così inusuali nella sua dieta. Sandyon sarebbe stato d'accordo con lei? Finiti i peperoni e passando alle polpettine di melanzane - saporite, croccanti fuori e morbide dentro - Monique pose a sua volta la domanda all'uomo, che non si fece particolari problemi a rispondere.
Il piccante non mi fa impazzire semplicemente perché non lo percepisco troppo. Ci vogliono cibi molto rossi per far si che io davvero comprenda che si possono definire piccanti, forse perché sono stato abituato ad una cucina in... casa... molto base di peperoncino e spezie varie. Per questo scarto quasi a priori il messicano, ma l'indiano ammetto che non è male, sopratutto scorpioni e serpenti anche se non tutte le razze.
Rispose lui, facendo spalancare gli occhi a Monique: scorpioni e serpenti?! Li aveva davvero mangiati? Moni non riusciva a crederci, anche se magari li aveva mangiati pure lei senza nemmeno accorgersene. Sandyon forse si accorse della sua reazione, perchè proseguì a parlare proprio a riguardo dell'argomento.
Già, quando viaggi e fai missioni ovunque devi saperti adattare a qualsiasi tipo di elemento per sostentare il corpo. A proposito di questo non credo che dimenticherò mai lo stufato di scarabei e bachi da seta nello Zaire o l'arrosto di rana pescatrice e mais del Madagascar.
Wow... e sapresti preparare questi piatti da solo? Potrei anche assaggiarli, nel caso...
Domandò Monique con aria pensierosa e quasi di sfida, come a fargli capire che non aveva la minima paura di sperimentare sapori nuovi per quanto magari decisamente originali e strani. Nel frattempo la donna bevve un altro sorso di vino e passò alla seconda polpettina, masticando lentamente come a volersi godere ogni morso. Ed era proprio mentre stava mangiando così beatamente, che la voce di Sandyon le arrivò come un fulmine a ciel sereno.
Moni... Ti prometto che vendicheremo tua madre.
La donna sobbalzò di colpo, la forchetta che si stava avvicinando alla bocca bloccata a mezz'aria: alzò lentamente gli occhi su di lui, studiandolo per un momento con aria seria; alla fine annuì piano, riprendendo poi subito a mangiare quel pezzo di polpetta che era rimasto vicino alle sue labbra.
Io vendicherò mia madre, Sandyon. Non ti offendere, ma... è una cosa che devo fare da sola, capisci? Hanno portato via la persona più importante della mia vita.
Rispose però, guardandolo molto seriamente in viso come a fargli capire che non era una stupida presa di posizione o altro, ma che era esattamente ciò di cui aveva bisogno: doveva vendicare Rose, certo, ma voleva essere lei ad avere un tale onore, e nessun altro.
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da Sandyon » 28/01/2012, 20:15
Io vendicherò mia madre, Sandyon. Non ti offendere, ma... è una cosa che devo fare da sola, capisci? Hanno portato via la persona più importante della mia vita.
Stava per mettere l'ennesimo boccone di riso in pasto quando sentì quella frase così seria, forte e decisa. I loro occhi si affrontarono per qualche breve istante, ma senza intenti di guerra, semplicemente con un chiaro indice di tensione e allo stesso tempo ipnosi e magnetismo che li tenne legati fra loro il tempo per concludere quella piccola porzione di primo da parte dell'uomo, poi, senza aspettare altri secondi preziosi, inspirò prendendo un goccio di vino e dunque le rispose, attingendo ovviamente fonte dalla sua esperienza di vita.
Forse mi sono espresso male, è vero, ma credo tu sia comunque consapevole che certe azioni vanno effettuate con un appoggio. Lo sai che da sola è molto simile ad un suicidio ed io conosco abbastanza bene il tuo nemico numero due, mentre il numero uno, beh, essendo tuo padre auspico che tu sia quella più informata tra noi. Con la mia frase volevo intendere che hai il mio appoggio per l'operazione e ti chiedo dunque di non soffermarti a pensare ai rischi che correrei, visto che correndoli tu, abbiamo le stesse possibilità di vedere svanire questo nostro rapporto appena iniziato per colpa di uno dei più grandi malavitosi del mondo.
Per lui fu abbastanza chiaro tutto il concetto e non gli ci volle molto per metterlo a parole, per quanto non fosse mai stato un grande oratore con il prossimo. Di certo adesso non c'era più soltanto la missione di proteggere lei, o almeno, non si trattava più tanto di una missione. Sandyon Vastnor sapeva riconoscere bene quando rimaneva invischiato in una tela che lo teneva stretto abbastanza da non permettergli di divincolarsi, e in questo caso quella tela creata da Monique era molto, molto stabile e forte, una stabilità che a lui non dava certo fastidio, anche perché solo una tela creata da un carattere così saldo e capace sarebbe stata adeguata per adescarlo e renderlo prigioniero gradito.
Ora non voglio farmi domande, ma so di per certo che un giorno saprò dare un nome a questa voglia di mettere in gioco il mio destino per te. Adesso sono troppo offuscato dal desiderio di non far soffrire più le persone che mi stanno a cuore, anche se fino a poche settimane fa credevo che non avrei più avuto modo di incontrarne.
A parte tutto però, era necessario cambiare il discorso. Avevano preso quell'argomento per via di uno slancio emotivo dato dai ricordi di lui ma non era giusto soffermarsi ancora su qualcosa di così preoccupante, su qualcosa di così pesante, di così inadeguato all'incontro che si stava svolgendo quel pomeriggio tra i due professori di Hogwarts. Il piedino si interruppe un istante, per poi riprendere più lento, come a farle capire che adesso lentamente si poteva tornare a cercare di alleggerire il peso della propria vita davanti a quei piatti e a quelle proposte maliziose ed ammiccanti tra due persone adulte ben capaci ormai di saper eccitare l'altro non solo con la mera affinità corporea ma anche con con il modo di porsi e le parole utilizzate. Il riso finì e in breve venne portato via dal cameriere, pronto quindi ad occuparsi di portare il secondo di carne al sangue, mentre il docente di Difesa non perdeva troppo tempo a riempire ancora i bicchieri ed ordinare una seconda bottiglia.
Sei consapevole del fatto che offrirò io, si? Tu sei la ricca, ma io quello all'antica, brutte malattie entrambe ma la mia oggi vince, non discuto.
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da Monique » 28/01/2012, 21:13
Forse mi sono espresso male, è vero, ma credo tu sia comunque consapevole che certe azioni vanno effettuate con un appoggio. Lo sai che da sola è molto simile ad un suicidio ed io conosco abbastanza bene il tuo nemico numero due, mentre il numero uno, beh, essendo tuo padre auspico che tu sia quella più informata tra noi.
Lo so, lo so... per quanto mi possa ritenere forte, non sarò così stupida da sottovalutare il pericolo, soprattutto se proviene da due fonti: oltretutto, come hai sottolineato, conosci il mio nemico numero due e sarei una pazza a non voler utilizzare la cosa a mio favore.
Monique annuì con aria quasi rassegnata mentre parlava, consapevole del fatto che ciò che stava dicendo era la pura e semplice verità: per quanto non le piacesse l'idea di coinvolgere Sandyon nei suoi problemi e nelle sue guerre, era altresì che consapevole che stando insieme sarebbe stato difficile il contrario.
Con la mia frase volevo intendere che hai il mio appoggio per l'operazione e ti chiedo dunque di non soffermarti a pensare ai rischi che correrei, visto che correndoli tu, abbiamo le stesse possibilità di vedere svanire questo nostro rapporto appena iniziato per colpa di uno dei più grandi malavitosi del mondo.
Chissà, forse le aveva letto nel pensiero, o forse era normale pensare certe cose quando si stava insieme: in ogni caso, a quelle parole Monique fece un altro piccolo sorriso, annuendo una seconda volta; sì, aveva capito cosa lui volesse dire, soprattutto perchè quei pensieri li stava già facendo lei.
Disponibile a farmi aiutare... a patto che il lavoro sporco lo fai fare a me, non voglio essere la bambolina da proteggere. Intesi?
Chiarì la donna facendogli l'occhiolino, aggredendo poi le barchette con mousse di tonno - per ultime, come aveva deciso fin dall'inizio - con aria estasiata: erano assolutamente buonissime, incredibile quanto il Paiolo fosse diventato ancora più competitivo in fatto di cucina con gli altri ristoranti, sia magici che babbani, della zona. Se le spazzolò una dopo l'altra, lasciando poi il piatto vuoto al cameriere che lo portò via assieme a quello di Sandyon.
Sei consapevole del fatto che offrirò io, si? Tu sei la ricca, ma io quello all'antica, brutte malattie entrambe ma la mia oggi vince, non discuto.
E chi discute? Un vero gentleman dovrebbe sempre offrire alla propria donna il pasto, quando sono fuori. Quando invece si è a casa, magari mentre la donna prepara una cenetta romantica al compagno... allora in quel caso sì, può pagare lei.
Replicò Moni con un sorriso divertito, facendo l'occhiolino all'uomo che intanto aveva ripreso a farle piedino, così da farle capire come si fosse tornati ad uno stato di conversazione molto più tranquillo, sereno e forse anche superficiale ora. Nel frattempo il cameriere, avendo forse capito la voracità dei clienti - o perlomeno di una di questi - tornò dai due col secondo per Sandyon ed il secondo tagliere di assaggi per Monique.
Signori, spero che per il momento sia tutto di vostro gradimento. Ecco la tagliata per il signore col suo contorno...
E per la signorina, il secondo tagliere di assaggi: mini quiche, strudel di salmone e ricotta e le uova alla greca.
Ed ecco anche un'altra bottiglia di vino. Buon appetito, e per qualsiasi cosa non esitate a chiedere.
Mmmh... mi ci vorrà come minimo una settimana di digiuno per smaltire tutto questo! - esclamò Moni, dopo che il cameriere se ne fu andato posando sia i piatti che la bottiglia al loro tavolo - Stavolta cosa desideri assaggiare per primo? E ti prego, stappa quella bottiglia perchè ho una sete che mi si porta via!
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da Sandyon » 28/01/2012, 21:45
Aiutarla. Cercare in tutti i modi che non corresse rischi e allo stesso tempo fare di tutto perché Tyslion si mostri allo scoperto e quindi si facesse incastrare. Sapeva bene che poteva trattarsi di un'impresa davvero tosta ma ci doveva riuscire per il bene comune, altrimenti potevano essere guai seri. Monique diede ad intendere che comprendeva bene il ragionamento fatto dall'uomo avanti a lui e questo lo rasserenò in parte perché quello significava avere la tranquillità di non dover litigare inutilmente su un aspetto pressoché ovvio della faccenda e cioè che avrebbero dovuto collaborare per andare da qualche parte. Certo, fosse stato per lui, la donna non si sarebbe nemmeno avvicinata più alla Francia, ma comprendeva quel sentimento chiamato vendetta e non se la sentiva affatto di prenderlo sottogamba, anche perché lui anche aveva dei conti in sospeso con tutta quella storia, o almeno, aveva i suoi sospetti in merito. Mentre arrivavano le nuove portate, Monique gli spiegò come per lei fosse importante la galanteria a tavola quando si è fuori e come invece trovasse estremamente gratificante e carino occuparsi del proprio uomo in casa, preparando per lui. Sandyon in quell'istante pensò che in maniera molto probabile, la Vireau era una donna fatta per essere la perfetta casalinga apprensiva verso i figli e sempre pronta ad esaudire ogni desiderio culinario od anche di altro tipo, purché nei suoi confronti si dimostrasse sempre rispetto ed infinito sentimento, un dato di fatto e di essere che a lui non dispiaceva affatto.
Ti vedo bene a preparare dolci per i bambini e il padrone di casa nel weekend, magari crostate giganti di crema e frutta, gioendo dei sorrisi della famiglia. Hai mai pensato a quanti figli vorresti?
Sandyon era cresciuto in un ambiente dove si tendeva a maturare molto in fretta, così certe domande che forse un normale 31enne non avrebbe mai fatto a bruciapelo ad una donna al primo appuntamento, a lui venivano spontanee e tranquille, non che ci fosse nessuna strana intenzione dietro, ma in fondo conoscere ancora meglio i progetti di qualcuno non fa mai male, anche perché Monique poteva tranquillamente uscirsene col fatto di non volere alcun figlio o di avere un reggimento di zampette a carponi per casa dalla mattina alla sera.
Mmmh... mi ci vorrà come minimo una settimana di digiuno per smaltire tutto questo! Stavolta cosa desideri assaggiare per primo? E ti prego, stappa quella bottiglia perchè ho una sete che mi si porta via!
Già, il cameriere si era dimenticato di stappare la bottiglia, un dato negativo ma non certo terribile visto il servizio che gli stavano concedendo. Sandyon prese il coltello e tagliò la copertura intorno al tappo in plastica metallizzata per poi dedicarsi al sughero effettuando un movimento con la posata quasi fosse una vite e lentamente senza eccessivi sforzi rese possibile riempire i bicchieri con quel pregiato liquido giallino, fresco e dolce. I due bicchieri vennero riempiti e di seguito alzò il calice verso di lei come a voler intendere un brindisi veloce.
Al tuo futuro "lavoro sporco", bambolina tutt'altro che da proteggere.
Un occhiolino sereno e serio verso di lei e poi i due bicchieri che tintinnavano fra loro segnando quel brindisi molto particolare con una valenza interessante che soltanto i due docenti potevano capire veramente, distinguendosi da tutti gli altri presenti in quel locale. Bevuto qualche sorso di vino, constatò come la donna aveva già finito la sua parte, ne aveva di sete. Prese nuovamente la bottiglia e fece ancora il pieno a Monique prima di soffermarsi a guardare tutto il cibo che le era stato portato con estrema attenzione. Ogni cosa sembrava affascinantemente deliziosa e pregiata, bisognava solo darsi una mossa a scegliere.
Mini quiche, se possibile. Grazie.
E così per la terza volta procederono all'assaggio da parte di entrambe le portate per l'uno e l'altra così da essere in grado di continuare il pranzo e la conversazione, cercando ovviamente di spostare tutto il dialogo su un altro piano, magari più leggero di quello passato, mentre quel piede di Sandyon non smetteva di tormentare con malizia la caviglia della donna, o almeno non l'avrebbe fatto fino a quando non fosse stata lei a chiedergli di interrompere quell'atto così intimo. La tagliata era molto al sangue, forse troppo per i gusti di molte persone ma non di certo per Sandyon abituato ogni tanto anche a mangiare la selvaggina cruda senza nemmeno avere il tempo di cuocerla un po' per la fretta di essere scoperti in un punto ed essere uccisi, ma quelli erano pensieri fugaci, veloci ed inutili per lui, in quel momento ogni frammento della guerra e del suo lavoro sembrava perdere importanza e svanire sotto ogni sbattuto di ciglia da parte della "Ice Queen" davanti ai suoi occhi.
Questa folla sta cominciando ad infastidirmi, non amo molto stare tra la gente ed ascoltare il loro parlare...
E qui diede ad intendere che per lui forse quel pranzo stava diventando un po' fastidioso, ma la donna non aveva ancora capirò cosa aveva in mente l'uomo, un uomo capace di sfruttare a pieno ogni caratteristica non solo intorno a lui e in lui, ma anche nel prossimo, in questo caso, proprio della presente bella francese al tavolo con lui quel pomeriggio.
Che ne dici di spostarci in mezzo ad una vasta, sperduta e soleggiata prateria africana con qualche animale selvaggio? E' molto tempo che non ci capito e devo dire che mi mancano molto leoni, puma, gazzelle ed elefanti. A te piacciono gli animali della savana, Monique?
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da Monique » 28/01/2012, 22:37
Ti vedo bene a preparare dolci per i bambini e il padrone di casa nel weekend, magari crostate giganti di crema e frutta, gioendo dei sorrisi della famiglia. Hai mai pensato a quanti figli vorresti?
Solo dolci? Diventerei una balena se lo facessi davvero, che ne dici anche di qualche pasto salato e soprattutto light ogni tanto? E soprattutto tante cene fuori, perchè io adoro mangiare in posti nuovi.
Commentò Moni con un sorriso divertito mentre Sandyon stappava la seconda bottiglia di vino, facendo venire l'acquolina in bocca alla donna: per forza, con tutto quello che stava mangiando avere sete era il minimo!
In ogni caso non saprei... due, forse tre. Non sono cose che posso decidere prima, lascerei semplicemente che il tempo facesse il suo corso. Però non mi dispiacciono le famiglie numerose, questo è sicuro.
Aggiunse con una piccola alzata di spalle, evitando ovviamente di chiedergli quali fossero i suoi gusti familiari vista la sua situazione passata: gli sorrise invece e si fece riempire il bicchiere, così da poter brindare con lui.
Al tuo futuro "lavoro sporco", bambolina tutt'altro che da proteggere.
E a tutti i bei giochi che invece potrai fare, con questa bambolina.
Eh sì, il carico malizioso era indispensabile per rendere ogni cosa eccitante e perfetta: e poi Sandyon stava continuando ad accarezzarle la caviglia, no? Era abbastanza ovvio, quindi, che da parte della donna dovesse esserci una risposta che gli facesse intendere il suo apprezzamento verso quel gesto sensuale.
Mini quiche, se possibile. Grazie.
In arrivo!
Esclamò Moni, affondando la forchetta nella quiche morbida ed ancora fumante, con quella crosticina croccante sopra, raccogliendo anche un pezzetto di prosciutto ed uno di funghi prima di avvicinarlo alle sue labbra.
Attento, scotta.
Mormorò Moni con aria premurosa cosicchè lui potesse assaggiare quella squisitezza ed a seguito potesse far provare alla donna la sua carne, molto al sangue sicuramente ma non per questo spiacevole come gusto per lei, che anzi la apprezzava più così che stracotta.
Che ne dici, mi fai provare anche le melanzane? I peperoni li ho già mangiati prima quindi passo.
Gli chiese la VicePreside con un gran sorriso strizzandogli l'occhio: ma Sandyon - si che le avesse fatto assaggiare il contorno o meno - aveva in serbo una sorpresa per lei; o perlomeno, un'idea fantastica che solo Moni avrebbe potuto mettere in pratica.
Questa folla sta cominciando ad infastidirmi, non amo molto stare tra la gente ed ascoltare il loro parlare...
Uhm? Vuoi andare via?
Domandò Monique, pronta a lasciar perdere il pranzo se questo avesse significato farlo stare meglio: ma no, l'uomo aveva in mente ben altro per loro.
Che ne dici di spostarci in mezzo ad una vasta, sperduta e soleggiata prateria africana con qualche animale selvaggio? E' molto tempo che non ci capito e devo dire che mi mancano molto leoni, puma, gazzelle ed elefanti. A te piacciono gli animali della savana, Monique?
La donna lo fissò interdetta per un secondo, poi, lentamente, un piccolo sorriso consapevole le comparve sulle labbra mentre prendeva ad annuire: che genialata, ed in fondo non se ne sarebbe accorto nessuno! Così, Moni fece scivolare la bacchetta nella propria mano, agitandola appena mentre nella mente pronunciava la formula che faceva al caso loro: Sandyon non ci avrebbe messo molto prima di vedere il Paiolo sparire, lasciando spazio ad un tavolo sì, ma in mezzo alla prateria africana; a destra una mandria di zebre al pascolo...
E a sinistra invece il tramonto coi suoi bellissimi colori, la riva dell'oceano, ed un branco di elefanti.
Ed al centro vi erano loro, intenti ancora a mangiare e chiacchierare ma in uno scenario del tutto diverso.
Mi piacciono tantissimo, Sandyon. Che ne dici, è di tuo gradimento?
Una strizzatina d'occhio e poi di nuovo a bere un sorso di vino e a mangiare le sue quiche con gusto, sperando che l'uomo approvasse le sue scelte "artistiche".
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da Sandyon » 28/01/2012, 23:37
E a tutti i bei giochi che invece potrai fare, con questa bambolina.
Sandyon sentì il cuore battere più forte e un'adrenalina scorrergli in corpo facendo si che tutte le regole dettate fino a quel momento dal suo istinto fossero totalmente sbaragliate dal modo di fare di lei, che come nulla fosse, non solo stava al gioco, ma dimostrava anche di saper giocare enormemente bene. Per un attimo l'uomo si chiese se fossero esistite al mondo altre donne alla sua pari nel modo di porsi con eleganza e poi in più anche sensualità e quel pizzico di perversione che la caratterizzava, ma alla fine comprese che gli serviva a poco pensarci, era anche abbastanza inutile e controproducente, visto che forse la ricerca non avrebbe portato a nulla o forse sarebbe dovuta essere troppo attenta e minuziosa per avere una risposta minima e precisa, e adesso a lui importava solo di godersi quel pranzo in santa pace dopo lunghi mesi di pane e acqua. Le fece assaggiare anche i suoi contorni senza problemi, scoprendo dopo molto tempo la complicità dello stare al tavolo con una compagna e condividere con lei i gusti e i sapori. Credeva fosse un'idea da poco e ancora troppo acerba quella di scambiare gli assaggi, ma evidentemente si sbagliava, lei riusciva a far calzare a pennello ogni situazione, un qualcosa di singolare ma in un certo senso speciale ed unico, del quale vantarsi, comunque.
Se tu lo chiami giocare, io lo definisco far tremare il terreno, ad ognuno il suo termine.
Rispose senza tropo indugio, fissandola per un secondo con uno sguardo tra il selvaggio e il folle, come se fosse pronto a possederla lì, seduta stante su quel tavolo in mezzo alla gente, e in fondo era proprio questo che differenziava Sandyon Vastnor dalla maggior parte degli uomini che erano passati sotto le mani di Monique, l'ardore e l'incontrollabile istinto di supremazia e dominazione. Ma non durò troppo quell'attimo, anche perché quei momenti fra loro erano fatti per avere durate brevi ma intense, come se fossero piacevoli piccoli assaggi ed antipasti di un piatto così buono che però deve ancora arrivare, con calma e con garbo, per poi essere consumato fino all'ultimo boccone. L'uomo era ancora intenzionato a dare sfoggio delle sue fantasie più particolari e spontanee e si rese conto che in fondo avere una persona davanti con una dote così unica poteva solo che essere sfruttato, così, chiese a Monique di creare un'atmosfera più selvaggia, la quale dopo un secondo di esitazione poiché non comprese subito il messaggio, sorrise convinta e senza nemmeno dire una parola (non ne aveva bisogno), agitò la bacchetta lentamente e in breve i due si ritrovarono in mezzo alla savana circondati dagli animali più belli e affascinanti della terra. Sandyon si voltò senza ovviamente voler dare troppo nell'occhio agli altri presenti che non potevano di certo vedere tutto quello, ma si fece avanti a cercare di individuare difetti di "fabbricazione" in quell'illusione che però a quanto sembrava non aveva nessuna falla, niente di niente, Monique Vireau era una vera maestra dell'illusione, e in quell'istante comprese ancora di più la motivazione per la quale il padre bramasse tanto i suoi poteri.
E' stupefacente. Anche se io un tale potere magico illusorio l'ho già percepito prima, già, ma dove... Forse...
Mi piacciono tantissimo, Sandyon. Che ne dici, è di tuo gradimento?
Quella sua riflessione attenta fu però interrotta dalle parole della donna, ignara di tutto quel ragionamento che però purtroppo dovette avere vita breve, visto che Sandyon non riuscì purtroppo ad identificare dove poteva aver già sentito quel tipo di energia, anche se di sicuro comprese che il motivo era perché era stata ben celata e nascosta grazie alla magia da qualcuno di abbastanza esperto, e poi perché l'attenzione spostatasi su Monique non aveva la minima intenzione di andarsene. L'uomo annuì a quella domanda, riempiendo ancora il bicchiere della donna, bevendo dal proprio. Nello stesso istante, un ippopotamo passando di là lo fissò piuttosto curioso, avvicinandosi ed annusandolo un po', insomma, Monique si stava proprio divertendo con la sua illusione ma di sicuro il mercenario non si poteva mettere ad accarezzare una creatura inesistente, per quanto fosse singolare e a tratti divertente vederla annusare il cibo che aveva in tavola e poi i suoi vestiti, per poi andarsene e decidere di tuffarsi nello stesso lago invaso dagli elefanti e dai fenicotteri.
Hai un potere davvero notevole, e lo stai utilizzando nel modo migliore e più giusto.
A buon intenditor...
Se potessi affibbiarmi un animale della savana, su quale punteresti?
In quel momento la domanda fu un po' a trabocchetto e questo lo doveva ammettere: Nel mondo o meglio, in particolare nel suo mondo, lui e Tyslion venivano chiamati con due soprannomi di animali, difatti quando si intendeva che si chiamava il "leone" si intendeva Sandyon, mentre quando si preferiva chiamare la "pantera", allora ci si affidava al suo rivale. Il docente di Difesa era curioso di sapere il giudizio di Monique, di sapere se anche a lei ispirasse il leone o magari qualche altro felino o chissà, forse un animale completamente diverso, insomma, non un test, ma nonostante tutto qualcosa che lo tenne abbastanza sospeso nell'attesa che lei desse il suo responso più spontaneo e libero, anche perché trovava estremamente difficile che lei sapesse il soprannome che dava a lui la malavita visto che lei stessa con i rapporti così distaccati col padre, doveva esserne del tutto fuori e quindi sprovvista di simili chicche informative.
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da Monique » 02/02/2012, 18:27
Se tu lo chiami giocare, io lo definisco far tremare il terreno, ad ognuno il suo termine.
Monique sorrise a quelle parole, alzando il calice e facendogli l'occhiolino con aria maliziosa: l'importante era che entrambi avessero capito l'antifona, e la cosa sembrava essere avvenuta per fortuna; dopo aver fatto assaggiare la quiche a Sandyon ed aver assaggiato a sua volta ciò che lui aveva nel piatto, la ragazza prese a mangiare proprio ciò che aveva fatto provare a lui, perlomeno fino a quando l'uomo non le propose di "cambiare ambiente" in un modo tutto particolare; usando l'illusione, perciò, i due si trovarono in un paesaggio completamente diverso, che fece sorridere Moni con aria soddisfatta.
Hai un potere davvero notevole, e lo stai utilizzando nel modo migliore e più giusto.
Vuoi dire esattamente nel modo contrario rispetto al quale lo userebbe mio padre? Sì, sono totalmente d'accordo.
Commentò Moni con un mezzo sorriso, guardandosi intorno con aria discreta così da non farsi notare dagli altri commensali che, ovviamente, non potevano nemmeno immaginare in mezzo a cosa si trovassero i due: effettivamente era un gran bello sfondo per quel pranzo così speciale, il primo tra loro fuori dalla scuola e soprattutto come compagni.
Se potessi affibbiarmi un animale della savana, su quale punteresti?
Bella domanda. Monique alzò lo sguardo su di lui, e per diversi momenti si limitò a masticare tranquillamente il proprio pezzo di quiche, soppesandolo con lo sguardo con l'espressione di chi sta riflettendo bene su qualcosa prima di rispondere: alla fine fece un mezzo sorriso ed alzò leggermente le spalle, continuando a tagliare la quiche in pezzetti più piccoli.
Direi un leone, perchè mi sai tanto di "re della giungla", se capisci cosa intendo: severo, capace di incutere timore, forte... ma anche estremamente protettivo verso la propria famiglia.
Disse semplicemente, mangiando tra una parola e l'altra perchè la quiche - almeno per lei - era buona solo nel caso fosse stata estremamente calda, e lei non aveva voglia di doverla gustare tipieda. Lo fissò poi, ancora per qualche istante, prima di sorridere con aria furbetta.
Oppure ti vedrei bene anche come serpente, perchè sei silenzioso e schivo, ma anche estremamente letale.
Aggiunse, non sapendo se all'uomo quei paragoni sarebbero piaciuti o meno: terminò le quiche e si pulì la bocca con un sorso di vino prima di passare alle uova alla greca, dal sapore molto insolito e particolare; riflettè ancora un istante e poi sorrise con aria curiosa, puntando gli occhi di ghiaccio su di lui.
E se invece dovessi paragonarmi tu ad un animale? Cosa sceglieresti?
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