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Pireo

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 19:56

Il Pireo (О Πειραιάς, con tanto di articolo, in greco, traslitterato come O Peiraiás e pronunciato O Piréas; nome ufficiale: Δήμου Πειραιά) è un comune dell'Attica situato a poco più di 10 km a sud-est del centro di Atene, con la quale è unita senza soluzione di continuità per il tramite di una serie di sobborghi.

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Messaggioda Kisuke » 10/08/2021, 20:00

Spiaggia del Pireo
Grecia
19/07/2114
Ore 19:22


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Quella assurda conversazione era avvenuta già da due giorni, eppure il suo Elemento faceva ancora parecchia fatica a calmarsi.
Aveva preferito non farne parola con Fujiko, immaginando non solo la sua reazione spontanea ma anche la relativa e conseguente sofferenza.
Sua sorella stava ancora molto sotto per Itsuki, un dato di fatto che forse ormai pure lei evitava di nascondere, trovandolo quanto mai stupido e infruttuoso.
Ma rimanerle vicino con quello stato d'animo era ben più che pericoloso, visto quanto la giapponese conoscesse il gemello e sapesse interpretare le sue espressioni.
Il surf non faceva esattamente per lui, ma era stata la prima scusa utile e valida rimediata al volo, cogliendo l'idea da un volantino attaccato alla bacheca dell'Istituto.
Orario pomeridiano, perfetto per occupare il tempo successivo al lavoro, tanto una volta terminata la cena era difficile che alla sorella andasse di trascorrere insieme la serata.
Parlava di stanchezza, parlava di elaborati da ricontrollare, ricerche da finire, ma Kisuke sapeva che di mezzo ci fosse ancora un bel po' di imbarazzo per gli accadimenti trascorsi.
Si era scusata con lui più e più volte, ma da buon Ghiaccio ci sarebbe voluto un lungo periodo prima che i suoi sensi di colpa si assestassero e riprendesse a comportarsi normalmente.
Tuttavia, quanto successo tra loro in un certo senso aveva aiutato lievemente la colpevolezza dell'Amakura e della Minazuki, che il Danma si era trovato costretto a ridimensionare.

Mi avrebbero potuto comunque interpellare, c***o...

Andiamo, cerca di capire, non è proprio il discorso più semplice da fare!
Vuoi mettere il disagio, il fastidio, l'orgoglio?!


Eh ma vuoi mettere il mio stato d'animo attuale?!
Cioè... Ti rendi conto di quello che è successo?!


Grazie, ovvio che me ne rendo conto, ma qui nessuno ha fatto quello che ha fatto per darti un dispiacere o commettere un torto!
Io ho voluto soltanto evitare che capitasse qualcosa di peggio, magari con qualcuno a caso!


Ah beh dovrei essere davvero felice che sia stato il mio migliore amico, come no, al settimo cielo!

Non ho detto questo.

Qui si parla tanto dei sentimenti di Anko, ma i miei non valgono niente?
Lei non voleva apparire debole ai miei occhi, ma io non l'avrei mai reputata debole...
Lo capisco che ha un problema, ma tu lo capisci che ne sono innamorato?!
Avrei preferito confrontarmi con lei, rassicurarla e nel caso fare dei sacrifici, a costo di andare avanti e indietro dall'Europa per darle il massimo supporto.


Anko non è come tutte le altre, non è come noi, non ha la nostra stessa mentalità.
Per lei chiederti di fare certi salti mortali avrebbe significato divenire un peso, l'ennesima sconfitta per se stessa.


Quindi va bene farsi sbattere da un amico, eh...
... Dal proprio simil ragazzo no ma da lui ok!


Certo zuccone perché io valgo meno di te!
Tu sei più importante, quindi la tua considerazione, la tua opinione, sono più importanti!


Beh la mia opinione è che per un po' vorrei non vedere né te, né lei...
Questa volta non si tratta di una delle nostre solite discussioni dove finivamo a pugni e tu facevi finta di prenderne un po'.
Non siamo alla Musashi e questa non è una litigata come tante altre...
Va bene, Anko è diversa, Anko riflette in maniera alternativa, ma come lei è lei, io sono io.


Una conclusione senza infamia e senza lode, una conclusione che probabilmente tanto conclusiva non era stata.
Sapeva che quelle parole ne nascondevano tante altre, così come anche dubbi, timori, pensieri, domande.
Quanto le era piaciuto? Più che con lui? Aveva ceduto perché in cuor suo le sarebbe sempre andato di averci a che fare almeno una volta?
D'altronde prima desiderava essere sposata da Itsuki e lui si era insinuato a forza, cercando di conquistarsi la sua attenzione pur sapendo di essere meno forte.
Già, la potenza, la resistenza, qualità che aveva provato ad accrescere al solo scopo di diventare più appetibile, migliore per lei, più indicato, anche se mai perfetto.
Ma credere una cosa simile avrebbe significato anche offendere incredibilmente la Minazuki e anche questo non riusciva a farlo, non se la sentiva, lo trovava ingiusto.
Per non parlare dell'Amakura, no, nemmeno lui avrebbe mai fatto qualcosa con un secondo fine o per il semplice piacere di levarsi uno sfizio.
Tuttavia, la strada del perdono era irta di ostacoli e una marea di paranoie, accresciute da quel Fulmine perennemente attivo e incapace di spegnersi una volta tanto.

Forse stasera dovrei rientrare più tardi, temo di combinare qualche c****ta con mia sorella...
... A parte che tanto manco dovrebbe esserci, mi sa che doveva uscire a cena fuori con il Professor Lamarck.
Mi pare davvero strano che non abbia qualche mira su di lei, però Fujiko ne è così convinta, mah...


Gérôme Philip Lamarck non era il tipo di maschio ideale della Danma, questo Kisuke lo dava per scontato, ma non bisognava nemmeno sottovalutare l'imprevedibilità della parente.
Quando Fujiko provava ad allontanare il pensiero di Itsuki finiva spesso per distrarsi alla svelta con altri, l'importante è che la stuzzicassero almeno sul piano mentale e fisico.
Pur non avendo dunque un carattere totalmente di suo gusto, l'Acuan delle Acque e dei Ghiaccio possedeva comunque un corpo parecchio appetibile e una testa interessante.
Morale della favola, se anche il Lamarck non avesse voluto per davvero combinare qualcosa, non era detto che alla fine non lo proponesse direttamente Fujiko stessa.
Forse a bloccarla sarebbe stata l'idea del fratello dentro casa, ma non era escluso che nell'eventualità gli chiedesse di andare da lui.
Certo, erano pur sempre colleghi, un freno piuttosto pesante, ma quando la Danma si trovava in modalità bufera era meglio non porle limiti.
Inoltre le era riconoscente per il grandissimo aiuto e supporto nel tornare ad uno status di Elemento simile all'originale, dettaglio da non tralasciare.
Praticamente non solo Kisuke era geloso della Minazuki, ma adesso ci si metteva anche l'altra naturale gelosia nei confronti della gemella.

E meno male che pensava me la sarei dimenticata, uff!

Scosse il capo, seduto sopra la tavola da surf nel bel mezzo del mare greco, un mare limpido e cristallino che rifletteva le luci del tramonto.
Non molto più in là, a poca distanza dalla riva, sorgeva un grande chiosco molto in voga tra la gioventù del posto e quella turistica, distribuito su due piani.
Già a partire dalle 18:30 si udiva musica afro, latino americana o pop, si servivano cocktail dall'ottimo aspetto ed anche qualche cibo tipico da pub.
Era facile inoltre che molte coppie o gruppi di amici si avvicinassero allo specchio dell'acqua sorseggiando il proprio drink, benedicendo il periodo di vacanza.

L'happy hour finirà tra poco, quasi quasi...

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Ma sì, alla fine si trattava di una alternativa niente male, apericena prolungata e poi direttamente a casa aspettando il rientro di Fujiko (sperando avvenisse).
Una volta tornato sul bagnasciuga recuperò il proprio telo da mare, passandoselo un po' su tutto il corpo, infine, si diresse con la tavola verso il gabbiotto della segreteria.
Non era sua, doveva restituirla, gli veniva fornita con l'iscrizione al corso e fino alle 20:00 era consentito tenerla qualora si fosse voluto proseguire ad esercitarsi.
Ringraziato ed augurata buona serata, l'Ignis del Fulmine con aria ancora abbastanza giù di tono si incamminò fino a raggiungere il bancone del chiosco.
Alcuni aspettavano i loro aperitivi, altri invece attendevano per ordinare o si sedevano direttamente lasciando ai baristi il compito di raggiungerli.
Il piano terra aveva dei tavoli alti e rotondi contornati da sgabelli, sulla terrazza soprastante invece c'erano tavolini di vetro con poltrone e divani di vimini imbottiti con comodi cuscini.
A partire dalle 22:00, poi, la grande pedana in legno liscio di fronte al locale fungeva da pista da ballo, con luci colorate sfavillanti sparate da ogni angolo.
Ed evidentemente la sera prima una bella fanciulla doveva aver fatto colpo proprio dimenandosi ritmicamente su quella pedana, visto quanto accadde a Kisuke di lì a poco.
Mancava solo un trio di ragazzi prima che arrivasse il suo turno per ordinare un "Bahama Mama" quando due dita gli picchiettarono energicamente sul fianco facendolo voltare.

... Sì?

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Ouch, una sberla di quelle con un bel sonoro di guancia, che fece immediatamente voltare molti dei presenti lì vicino e inarcare il sopracciglio al barman.
E dire che poteva definirsi un eccellente esperto di arti marziali, ma la cinquina a sorpresa giunse ugualmente ed andò a segno per bene.
Quel segno rosso sul viso che lo avrebbe accompagnato almeno per una mezz'ora fu opera di una ragazza sulla ventina con un broncio piuttosto accentuato.

Ehi!
Ma che ca-...


Non fece nemmeno in tempo a chiedere spiegazioni che ella non solo lo insultò ma lo minacciò anche di passare al calcio sui genitali.
Ma per quale razza di motivo doveva beccarsi addirittura un colpo nelle parti basse, dato che non l'aveva mai vista in vita sua?
Fortunatamente in soccorso giunse un biglietto che la moretta gli schiaffò davanti agli occhi, arrivatole al tavolino dov'era seduta insieme ad un drink offerto.

"Oltre a questo cocktail potrei offrirti tutto quello che vuoi, i soldi non mi mancano.
Perché non agiti il sedere come hai fatto ieri sera ma sul mio yacht, io e te da soli?"


La ragazza dal vago accento francese aggiunse poi che il barista passato a portarle da bere le aveva indicato come rintracciare il fantomatico playboy.
Un ragazzo alto, in costume, capello nero e atletico, situato vicino al bancone, in altre parole la descrizione precisa del Danma.
Evidentemente il vero colpevole si era allontanato un momento, facendo nascere di riflesso il qui pro quo.

Signorina, le garantisco che non è lui il tipo che le ha mandato l'ordinazione.
L'ho preparato io e mentre chiedeva al mio collega di aggiungere il biglietto l'ho guardato di sfuggita.
Un attimo fa si è allontanato verso la spiaggia per una chiamata al MagiFonino.


Insomma la ragazza infuocata aveva mollato una sonora pizza ad uno sconosciuto senza alcun motivo valido.
L'orma della mano restava testimone di quello sbaglio clamoroso, ma ormai il danno era fatto e non restava che sorriderci sopra.

Ok, è tutto a posto, non ti preoccupare!
... Wow, proprio squallido questo qui.
Oh, eccolo, mi sa tanto che è lui, visto che mi sono preso una sberla al suo posto, permetti che mi tolga uno sfizio?


A quel punto, Kisuke chiese cortesemente a tutti gli spettatori rimasti lì di non dire una parola e stare cortesemente al gioco.
Quando arrivò il bellimbusto proprietario dello yacht, subito lanciò un'occhiata intensa e maliziosa ad Emanuelle.
Immediatamente però gli si parò davanti il Danma con uno sguardo piuttosto serio e sì, a tratti anche apparentemente bello incavolato.

Che cos'è che hai scritto alla mia fidanzata tu?

Ehm... Ecco...

Dov'è che dovrebbe muovere il suo culo, sentiamo un po'?!

Ma, cioè, ieri sera stava qui da sola a ballare e allora io...

Avevo da fare ieri sera e mi fido della mia ragazza abbastanza da mandarla a godersi una serata in spiaggia se le va, e allora?!

Niente, niente, allora niente... Mi-mi sembra giusto...

Se ti sembra giusto direi che io e lei adesso ci facciamo una apericena e come minimo offri tu, dico bene?

Ci mancherebbe, a-anzi, scusami ancora... Scusami anche tu eh, davvero!

Io volevo un "Bahama Mama", tu fiammetta mia?

Come non era sfuggito a lui il possesso dell'anello della Gilda comune, probabile che lo avesse adocchiato anche a lei.
Le fece un occhiolino di nascosto, mentre il playboy imbecille provvedeva subito a pagare per entrambi l'aperitivo con relativo spezza fame.
Una volta andatosene via, consapevole di non voler restare lì con quella pessima figura, il gruppo di ragazzi barman compreso gli fecero un applauso fischiando di approvazione.
Kisuke eseguì un inchino tipo attore verso tutti, per poi infine invitare a quel punto la Ignis dei Fuochi ad accomodarsi con lui sulla terrazza per godersi il meritato premio.
Specificò subito di non avere intenzioni da provolone come il tipo appena dileguato, anche perché tanto non ne aveva bisogno, loro stavano già insieme da circa cinque minuti!
Qualora quindi lei avesse accettato, sarebbero saliti su per prendere posto e il Danma si scusò per non indossare niente, essendo stata quella una decisione presa di impulso.
Ascoltando in seguito il nome della giovane canadese, strabuzzò un attimo gli occhi non potendo credere alle sue orecchie.

Aspetta, tu sei imparentata con Gérôme Lamarck dell'Istituto Ravnick?!
Naaaahhh, tuo fratello?!
Io mi chiamo Kisuke, Kisuke Danma, e Fujiko Danma è mia sorella!


Possibile fosse capitata una coincidenza di quel calibro?
I fratelli dei due che stavano fuori a cena si incontravano per caso da un'altra parte finendo anche loro per condividere un pasto.

Incredibile...
E come mai sei queste parti?
Sei intenzionata a seguire qualche corso o sei solo passata a trovare tuo fratello?
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Messaggioda Emanuelle » 14/08/2021, 20:25

Spiaggia del Pireo, Grecia * 19-07-2114 * 19:30


Il mio nome è Kaim, sono un Eladrin e faccio parte della famiglia di Davis...

Sono suo nonno e per quanto strano possa apparire, ho circa mille anni...

... Il Destino di mio nipote è sposare e congiungersi con una entità reincarnata antichissima nota come Ashaya.

Invoco la tua devozione al Mana Rosso che ti ha benedetta e pur sapendo di chiederti un sacrificio enorme... Ti esorto a sciogliere mio nipote dal vostro vincolo.
È l'unica soluzione affinché lui si metta l'anima in pace e scelga di compiere il proprio fato...


Dopo la tristezza, l'incredulità, la sensazione di essere bloccata in un vicolo senza alcuna via d'uscita, era sopraggiunta la rabbia. Una rabbia dapprima forte, esplosiva, che si voleva ribellare a quel crudele destino, poi via via sempre più contenuta, sempre meno feroce, fino a ridursi ad un crudo fuoco che bruciava di astio nei confronti di colui che le aveva nascosto la verità per tutto quel tempo.
Emanuelle non versava più una lacrima da almeno due settimane, ma il sorriso non le era ancora ritornato sulle labbra. Cercava di distrarsi, di aprirsi a nuove esperienze -come le suggeriva di fare suo fratello- ma per quanto si sforzasse di ambientarsi nel luogo di lavoro di Gérôme, la mente della giovane Lamarck si spostava sempre altrove, verso quel chiodo fisso che era diventata la stirpe di Davis. Aveva passato molti giorni in biblioteca a cercare quanto più materiale possibile -previo consenso del suo fratellone- e dopo aver saziato la sua sete di conoscenza, non era rimasto che un vuoto strano, come se tutte quelle ricerche non avessero portato assolutamente a nulla.
In parte per gli scarsi riferimenti agli Eladrin e ad Ashaya ed in parte perché conoscere la natura del suo ex fidanzato non aiutava ad accettare meglio il suo destino. Dentro di sé si sentiva come se avesse appena preso una grossa, immane fregatura e questo l'aveva spinta a chiudersi in sé stessa, a ricercare quella introversione che faceva parte del suo carattere da sempre.
Non aiutava neppure sapere che suo fratello si procurasse appuntamenti galanti con giovani colleghe di lavoro belle e prosperose. Non aveva scatenato un putiferio Pauline, solamente perché non aveva la forza di altre guerre e lotte anche con il parente stretto, ma il pensiero del maggiore che andava a cena fuori con una donna bella come Fujiko Danma le faceva girare gli attributi e nemmeno poco. Reputava che suo fratello fosse poco sensibile nei propri confronti -ma cosa poteva aspettarsi da un Ghiaccio?- e al tempo stesso si sentiva stanca di dover ogni volta professare quell'attaccamento morboso nei suoi confronti, come se in fondo importasse unicamente a lei.
E forse era giunta alla conclusione che lei stessa fosse l'unica a tenere ad Emanuelle.
Davis, secondo le parole di suo nonno, si era anche opposto al suo destino, ma non era stato totalmente sincero con lei fin dall'inizio. Avrebbe dovuto dirle tutto, avrebbe dovuto spiegarle che razza di peso le stava mettendo addosso e soprattutto che era destinato a lasciarla per unirsi con l'entità che avrebbe salvaguardato l'Equilibrio del mondo. Già, sarebbe stato bello saperlo prima, almeno avrebbe potuto valutare se ne valesse la pena e decidere, eventualmente, di lasciar perdere, così che il suo cuore non venisse infranto.
Ma ormai il cuore stava a pezzi e spettava a lei riprendere quei cocci e metterli di nuovo insieme, uno ad uno. Una lacrima tentò di sfuggirle dall'angolo dell'occhio destro, eppure Emanuelle la asciugò prima ancora che potesse essere notata da qualcuno. Non si sarebbe fatta vedere in lacrime di fronte ad un gruppo di persone, non era così patetica, non così debole. E visto che aveva sacrificato il proprio cuore per il benessere del Fuoco, che le apparteneva, era ad esso che sacrificava il proprio spirito ed il proprio corpo, cercando di farsi pervadere dalle fiamme così che esse potessero bruciare via il dolore e la tristezza annidate dentro di lei.

Fossero stati altri tempi, gliel'avrei fatta pagare molto cara a mio fratello...

Pensieri da eterna Fuochina attraversavano la sua mente, ma erano le forze e la voglia a mancarle. Quei pensieri quindi si dissolvevano in una semplice nuvola di fumo, lasciandola del tutto sola, a bere il proprio drink, in attesa di musica che potesse farla scatenare sulla pista da ballo. Mancava molto in realtà all'orario solito in cui veniva aperta la pista da ballo, ma la Lamarck aveva tutto il tempo del mondo, oltre al fatto che nulla le vietava di allontanarsi e ritornare poi nello stesso luogo, quando avesse avuto voglia.
Non desiderava rientrare a casa, temeva che se ci fosse tornata e non avesse trovato suo fratello, la cosa l'avrebbe fatta uscire fuori di testa. Preferiva rimanersene lì, nella più completa solitudine, quando un cameriere si avvicinò a lei, portandole un cocktail non ordinato da lei e allungandole un bigliettino, entrambi omaggio di una cliente lì vicino. Pauline aprì il biglietto, ma quando lesse quelle parole allusive -aveva capito perfettamente a cosa facessero riferimento- lo sguardo si alzò incerto alla ricerca dell'uomo che le era stato indicato e che erroneamente scambiò con Kisuke Danma.

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Ma come si permette?!
Adesso gli rispondo per le rime a questo deficiente...


Si alzò in piedi di scatto, il suo broncio da battaglia già pronto sul viso, andando alla carica sui tacchi a spillo verso il giovane uomo dalle fattezze orientali. Due dita a picchettargli sulla spalla, poi quando ignaro il Danma si voltò verso di lei, Emanuelle partì subito all'attacco con una cinquina da record che gli avrebbe lasciato il segno in faccia per almeno mezz'ora abbondante.

Ehi!
Ma che ca-...


Sei soltanto un porco!
Con chi credi di avere a che fare?! Con una mi*****a?!
Stai attento a quello che ti esce da quella ca**o di bocca o il prossimo colpo ti arriva direttamente nelle p***e, lurido maiale!


Kisuke avrebbe riconosciuto facilmente un caratterino infuocato come quello della Lamarck, dal momento che anche la donna della sua vita possedeva un atteggiamento simile. Una ragazza inferocita come quella poteva solo portare ulteriori guai, ma per sua fortuna intervenne il cameriere che prima le aveva servito il drink al bloccarla dal passare dalle minacce alle man forti, spiegandole che il vero colpevole si era momentaneamente assentato e che c'era stato un evidente scambio di identità.
Quell'attimo di rabbia incontrollata, che si stava scatenando, che ci aveva persino preso gusto, scemò così come venne, lasciando come sempre uno strano vuoto dentro l'animo della canadese. Il broncio si dissolse e il cipiglio si distese, mentre Pauline si rendeva conto della pessima figura che aveva fatto e che aveva fatto fare al giovane uomo. Una Ignis del Fuoco al quinto stadio non avrebbe saputo comportarsi in maniera più feroce di lei, ma per fortuna la moretta era pronta a scusarsi con la vittima di quell'assurdo scherzo.

Quanto mi dispiace... Accidenti, sono davvero mortificata...

Ok, è tutto a posto, non ti preoccupare!

Be', tutto a posto... Più o meno...
Te l'ho tirato proprio bene lo schiaffo, hai la guancia ancora rossa...


... Wow, proprio squallido questo qui.
Oh, eccolo, mi sa tanto che è lui, visto che mi sono preso una sberla al suo posto, permetti che mi tolga uno sfizio?


Mh?
Va bene...Fai pure...


Il suo problema non era una miccia che non funzionava. Il suo problema era una miccia che si spegneva troppo in fretta, quando in passato avrebbe alimentato a più non posso quello stato d'animo. Ci sarebbero volute un sacco di secchiate d'acqua per riuscire a calmarla, ma adesso tutto era avvenuto in maniera spontanea e naturale.
Lasciò persino il piacere al nuovo conosciuto di vendicarla al posto suo, un gesto che in fondo a quell'ammasso di cenere, Emanuelle apprezzò, pur non riuscendo a far guizzare ancora per bene la sua Fiamma. Ma fu nel corso di quella scenetta che tutto sembrò assumere un connotato sempre più divertente, al punto tale che sul viso della moretta spuntò un sorriso, di quelli che non le si vedevano da tempo.

Che cos'è che hai scritto alla mia fidanzata tu?

Ehm... Ecco...

Dov'è che dovrebbe muovere il suo culo, sentiamo un po'?!

Ma, cioè, ieri sera stava qui da sola a ballare e allora io...

Avevo da fare ieri sera e mi fido della mia ragazza abbastanza da mandarla a godersi una serata in spiaggia se le va, e allora?!

Niente, niente, allora niente... Mi-mi sembra giusto...

Se ti sembra giusto direi che io e lei adesso ci facciamo una apericena e come minimo offri tu, dico bene?

Ci mancherebbe, a-anzi, scusami ancora... Scusami anche tu eh, davvero!

Io volevo un "Bahama Mama", tu fiammetta mia?

Come lui era stato lesto ad osservare il suo anello, Emanuelle fece calare lo sguardo sulla mano dell'uomo, trovandovi sopra lo stesso identico anello che lo designava come appartenente alla Gilda Ignis. Un sorriso ancora più forte si aprì sulle sue labbra, mentre la ragazza si posizionava accanto all'orientale, passandogli un braccio intorno alla vita, in un gesto spontaneo, naturale, forse bisognoso di un calore che le stava venendo prosciugato dalla malinconia e dalla tristezza.

Un "Bahama Mama" anche per me, tesoro.

Quando il tipo se ne andò via, la Lamarck si staccò presto dal Danma, unendosi agli applausi che scrosciarono nei suoi confronti. Il segno sul suo viso stava lentamente scomparendo per fortuna e dato che i due si erano beccati dei drink gratis, Kisuke le propose di andarseli a gustare insieme in terrazza, specificando che quello non era un tentativo di "provoleggiare" come quello appena sventato.

Mmh... Non lo so, sai?
Di solito chi mette le mani davanti è perché vuole andare a parare proprio a quello...


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Le venne spontaneo essere un po' più maliziosa nel dirlo, pur non sentendosi ancora completamente sciolta. Da un lato c'era la voglia di dimenticare, dall'altro la paura che aprirsi di nuovo a qualcuno potesse significare solamente dolore. Per fortuna la battuta dell'Ignis la fece ridere abbastanza da accettare di seguirlo in terrazza, provando a sciogliersi un po' e a credere che se in quel preciso momento aveva incrociato la propria strada con un Confratello, allora forse il Conflux voleva mandarle un messaggio in particolare.

O magari ricordami i miei doveri...

Fu lesto quel pensiero ad arrivare e ad affossare un po' lo stato d'animo della giovane, che però al momento delle presentazioni scoprì un'altra cosa sensazionale.

Comunque io mi chiamo Emanuelle Pauline Lamarck.

Aspetta, tu sei imparentata con Gérôme Lamarck dell'Istituto Ravnick?!

Wow... Conosci mio fratello?!

Naaaahhh, tuo fratello?!
Io mi chiamo Kisuke, Kisuke Danma, e Fujiko Danma è mia sorella!


Non ci credo...

... La cozza tettona ha un fratello così carino?!

Cozza non nel senso di brutta, ma nel senso di attaccata alle parti basse di suo fratello quando invece avrebbe dovuto girarci alla larga. Quel pensiero non venne espresso ad alta voce, ma la Lamarck trovò ancora più strana ed assurda una coincidenza così paradossale da sembrare quasi innaturale. Gérôme aveva un appuntamento con Fujiko -un appuntamento voluto da entrambi- mentre i rispettivi sorella e fratello si erano incontrati casualmente in un appuntamento non previsto.
La mente della Fiammetta si stava già arrovellando su quello strano ed intricato puzzle del Destino, quando vennero portati loro i "Bahama Mama" così tanto gentilmente offerti. Non c'era motivo di stare a vedere un segno del Fato in qualunque evento della vita, doveva cercare solo di godersi quella serata, anche se non sapeva se sarebbe stata piacevole oppure da dimenticare.

Incredibile...
E come mai sei queste parti?
Sei intenzionata a seguire qualche corso o sei solo passata a trovare tuo fratello?


No, sto solo trascorrendo un po' di tempo da lui in vacanza.
È già un mese che sono qui e ci rimarrò almeno fino ai primi di Agosto.


Visto che Ben, il suo capo, le aveva dato quella tempistiche prima di farla rientrare a lavoro.

Tu invece?
Sei arrivato da poco?
Non mi pare di averti visto in giro per il campus... Però potrei anche non averti notato, quel posto è immenso!


Ascoltò la risposta di Kisuke, osservandone il sorriso, così solare, così piacevole, così felice. Non doveva avere un solo problema al mondo o forse i suoi problemi non prevedevano fratture di cuore e quanto altro. Oltre al fatto che appariva come una persona normalissima, anzi con un fisico che avrebbe fatto gola tanto a lei, quanto a Stella. Ecco, magari avrebbe potuto, a fine serata, prendersi il suo numero e fargli conoscere la sua migliore amica, se si fosse dimostrato il bravo ragazzo che sembrava essere.
C'era qualcosa che trasmetteva bontà nel modo di fare del Danma, ma Emanuelle non si fermava mai alla prima impressione, a meno che la prima impressione non fosse stata totalmente negativa.

A proposito... Io sono fiammetta... E tu invece?
Certo che gli hai fatto prendere proprio una bella paura a quel porco... Ahahahah e scusami ancora per la guancia!
Adesso però mi sembra che si stia riprendendo...


Il jeans stretto metteva in risalto le cosce ed il fondoschiena della moretta, che se ne stava seduta accavallando le gambe, smuovendo di tanto in tanto la lunga chioma. Le morbide labbra si appoggiavano sulla cannuccia, suggendo il cocktail dolcissimo e tipicamente estivo, sentendosi un po' meno sola ad affrontare quella notte per lei così difficile.

Senti, hai degli impegni stasera?
Non mi va di rientrare a casa, preferirei evitarlo...
- Il motivo era abbastanza ovvio, ma preferì solo alludere, cercando di non pensare a suo fratello intrecciato al corpo della sua collega -Se non ti dispiace la mia compagnia, possiamo starcene un po' in giro a conoscerci.
Senza alcun secondo fine, si intende.


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Messaggioda Kisuke » 15/08/2021, 17:46

Ecco a voi ragazzi!

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... La cozza tettona ha un fratello così carino?!

... Il cervellone bellimbusto ha una sorella così sexy?!

In effetti, ad essere sinceri, era davvero così assurdo stupirsi di una realtà simile?
Certo, non era una regola aurea che i fratelli e le sorelle non si somigliassero tutti in bellezza o bruttezza ma le eccezioni esistevano eccome.
In ogni caso, tanto erano due individui di bell'aspetto i due Acuan, tanto potevano essere considerati i due Ignis.

Incredibile...
E come mai sei queste parti?
Sei intenzionata a seguire qualche corso o sei solo passata a trovare tuo fratello?


No, sto solo trascorrendo un po' di tempo da lui in vacanza.
È già un mese che sono qui e ci rimarrò almeno fino ai primi di Agosto.


Stessa sorte anche per lui, che entro la prima settimana di Agosto avrebbe terminato il periodo di lavoro richiesto in Istituto.
Ma una volta concluso, cosa avrebbe dovuto fare? Tornare in America? Risolvere la questione? Starsene ancora un po' per conto proprio?
Domande su domande alle quali non riusciva a fornire una valida risposta per via di una confusione per nulla diradata.
Sentiva la mancanza di Anko, sentiva di non voler restare nel bel mezzo di un litigio in sospeso col migliore amico, ma necessitava di più tempo.
Quanto? Bella domanda, non lo sapeva nemmeno lui, ritrovatosi in una situazione del tutto nuova dopo anni ed anni di fissazione per la sorella.
Ed ora che la sua possibile relazione con la Minazuki era finita in bilico, la possessione verso Fujiko tornava a farsi più prepotente.
Sbagliato, sbagliatissimo, non poteva comportarsi in quel modo, era immaturo e irrispettoso, ma contro certe sensazioni il raziocinio serviva fino ad un certo punto.
Magari gli stesse andando tutto alla grande come ipotizzava erroneamente Emanuelle, ma d'altronde anche lui stava commettendo lo stesso errore di valutazione.
Per lo meno, senza minimamente immaginarlo, stavano rivestendo un ruolo diversivo per l'altro non indifferente.

Tu invece?
Sei arrivato da poco?
Non mi pare di averti visto in giro per il campus... Però potrei anche non averti notato, quel posto è immenso!


Macché, bazzico lì nei dintorni da parecchio.
Non mi hai visto all'interno perché passo la maggior parte del tempo nascosto nelle stanze della manutenzione.
Sono un TuttoFare, mia sorella ha parlato bene di me ai due proprietari della struttura e così mi è stato offerto un lavoro insieme ad una equipe di altri manutentori.
Di mio però vivo su una piccola isoletta italiana, e tu dove abiti e cosa fai nella vita?


Mettere a contatto due esponenti di Fuoco e Fulmine era un po' come andare a colpo di sicuro.
La conoscenza? Immediata? La confidenza? Anche, senza troppi giri di parole, senza tanti imbarazzi, senza complimenti.
Non a caso erano parte della Gilda del calore e dell'istinto, che nell'ambito amichevole poteva tranquillamente non temere rivali.
Inoltre, c'era da ammetterlo, osservare quell'anello sul dito di entrambi era simile ad una garanzia di affidabilità ed onestà, anche se forse trattavasi di un giudizio tanto azzardato.
Normale dare facilmente credito ad un Confratello o una Consorella, sentirsi da subito parte di un insieme pur senza essersi mai visti prima.
Quella era la "magia" delle Gilde e di un gruppo che faceva della collaborazione e del supporto vicendevole i propri punti forza e in generale il loro credo.

A proposito... Io sono fiammetta... E tu invece?

Io sono... Un tipo che da' la carica!

Certo che gli hai fatto prendere proprio una bella paura a quel porco...

In realtà secondo me dovrebbe ringraziarmi, l'ho salvato da un destino ben peggiore, ahahahah!

Ahahahah e scusami ancora per la guancia!
Adesso però mi sembra che si stia riprendendo...


Ma sì, tra oggi e domani dovrei riacquisire la sensibilità, massimo massimo tre giorni!

A giudicare da quanto lasciava intuire il pantalone attillato portato dalla canadese, doveva possedere delle cosce spettacolari.
Le labbra carnose poi suggerivano pensieri facilmente poco casti e puri, ma Kisuke non era lì per mostrarsi come un morto di f**a e poi quelle erano solo valutazioni fugaci.
Non aveva la libertà emotiva e mentale per soffermarcisi chissà quanto, di riflesso le sue erano solo considerazioni obiettive ma fini a se stesse.

Senti, hai degli impegni stasera?

Direi di no, perché?

Non mi va di rientrare a casa, preferirei evitarlo...

Ah... Sì beh, ti capisco... Cioè lo capisco, lo capisco...

Se non ti dispiace la mia compagnia, possiamo starcene un po' in giro a conoscerci.
Senza alcun secondo fine, si intende.


Stava per farsi beccare, dimostrando di condividere appieno i timori della Lamarck, per quanto anche lei in realtà si era appena esposta in tal senso.
Il Danma però trovava molto più ragionevole che una sorella minore, magari anche focosa e possessiva, nutrisse un po' di sana gelosia verso il parente.
Lui invece era un trentenne, teoricamente meno scusato, senza contare che sarebbe stata comprensibile una reazione di rabbia e fastidio, non di solo disagio e tristezza.
D'accordo fare il fratello geloso, ma allora perché non storcere il naso, stringere il pugno e mostrarsi pronto a spaccare la faccia al collega di MacroBiologia?
Perché la sua sensazione era differente dai suoi tempi adolescenziali e per di più adesso c'erano di mezzo anche nuove implicazioni, complesse da spiegare.

Che cosa ne pensi?

Ne penso che neanche casa di mia sorella, che momentaneamente condividiamo, possa essere considerata luogo sicuro...
... Oltre al fatto che parliamo dell'assenza di secondo fine ed io invece metto in calcolo l'ipotesi di portarti da me... Uhm... Stona abbastanza non trovi?!
Ahahah, comunque sì, ci sto, è una bella idea, tanto i posti dove trascorrere il tempo non mancano e devo dire che non mi spiace affatto conoscerti meglio, Emanuelle.


Era una ragazza che prometteva buon umore, con cui Kisuke sentiva di trovarcisi fin da subito in una sintonia fuori dall'ordinario.
Non si trattava più soltanto di legame tra Gildati, ma di una affinità immediata e spontanea da definirsi innata, nonché molto positiva.
In un momento tanto buio e difficile, era capitata davanti agli occhi l'opportunità di scollegarsi dal presente per qualche ora, sostituendo la sofferenza all'allegria.
Forse non sarebbero state emozioni durature, ma per lo meno si potevano considerare autentiche e non quelle fittizie offerte da diversivi stupidi come l'alcol.
L'unico drink alcolico che bevve in quelle due ore fu proprio solo quel "Bahama Mama", che per altro la moretta gli consigliò una sera di passare a farselo preparare allo Shamrock.

È davvero così bravo il tuo capo come bartender?
Mentre tu come te la cavi?


Dall'aperitivo con annessi snack non troppo abbondanti e quindi poco soddisfacenti, fu questione di poco prima che le proponesse un babbanissimo Burger King.
Tra l'altro lei avendo pure il Fuoco nello Spirito bruciava alla svelta le calorie quindi quei pochi stuzzichini potevano averle messo addosso solo più fame di prima.
Con un panino gigante tutto da gustare, patate fritte e qualche altra sozzeria da fast food si passò a parlare delle scuole frequentate, dell'età in cui furono gildati e, ovviamente...

No, capirai, mia sorella sta su tutto un altro pianeta rispetto al sottoscritto.
Lei è sempre stata quella brava, intelligente, per niente problematica, coscienziosa, responsabile e chi più ne ha, più ne metta.
Hai idea di quante volte io sia stato rimproverato per la mia avventatezza o per comportamenti, cito testuale, "Smisuratamente Dissennati"?
Credo di aver perso il conto dopo i 18/19 anni massimo!


Forse adesso non era più il pazzo di un tempo, ma mai dimenticare che nemmeno sei mesi prima aveva quasi rischiato di rimanere paralizzato.
In un certo senso Kisuke lo sapeva che sarebbe sempre rimasto il fratello scalmanato e Fujiko la sorella disciplinata, era un dato di fatto, una verità univoca.

Mia sorella ha voluto forzatamente assumere il ruolo di simil genitore fin da quando eravamo ragazzini.
Sai, nostra madre è venuta a mancare quando io frequentavo il terzo anno alla Musashi e da allora Fujiko non è stata più la stessa.
Ma da un lato ammetto di non averla aiutata moltissimo in quel periodo, perché lei combatteva il malessere crescendo, mentre io lo facevo divenendo un ribelle...


Aveva un aspetto molto giovanile, l'Assistente Demone, ma nel suo animo se ne erano accumulate molte di cicatrici nell'arco di una lunghissima decade abbondante.
D'altronde il suo modo di parlare era chiaro che non fosse tanto in linea con quello di un coetaneo di Pauline, pur non rasentando la noia del giovane uomo vissuto.
Kisuke era la via di mezzo, un individuo capace di poter comunicare sia con persone tanto adulte quanto con i ventenni, per via di una versatilità caratteriale invidiabile.
Perfino Itsuki in più di una occasione aveva ammesso quanto l'elasticità sociale dell'amico fosse per lui speciale e difficile da replicare.
L'Ignis Vulcano era amichevole, un chiacchierone, amicone con tutti, ma non era un mistero come ormai gli risultasse decisamente più facile rapportarsi a persone dai trenta in su.
E probabilmente anche quella sua nuova inclinazione caratteriale doveva aver colpito Fujiko, che non riconosceva più i tratti dell'Itsuki eterno bambino.
Ma forse era quella la differenza e l'affinità esistente tra i due migliori amici.
Kisuke appariva come il meno sistematico ma capace all'improvviso di mostrare un insospettabile buon senso.
Itsuki, invece, era il Demone ormai fatto uomo tutto d'un pezzo, ma ancora in grado di offrire siparietti da vero ed autentico c*****ne.

Mi interessa il tuo rapporto con questa Stella.
È la tua migliore amica hai detto, come vi siete conosciute?
Vi siete prese subito oppure è stato un avvicinamento lento?
Cosa le invidi e quali sono i pregi che ammiri di lei?
Oh, se ti fidi sul fatto che sono sano come un pesce e non ti schifi, ti inviterei ad assaggiare il mio panino, è spettacolare!


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Messaggioda Emanuelle » 21/08/2021, 22:48

Un diversivo inaspettato, una compagnia non calcolata, un ragazzo che seppe facilmente attirare l'attenzione della Lamarck, facendole mettere da parte per un po' il cuore a pezzi. Emanuelle non si aspettava nulla da quella vacanza forzata, ma in quei pochi istanti di conoscenza con Kisuke si rese finalmente conto di quanto fosse stata, per tutto quel tempo, sempre troppo concentrata a macerarsi sulla questione Davis.
Non si dava una colpa per questo, come avrebbe potuto non rimuginare su quanto accaduto? Ma al tempo stesso le mancavano la libertà e la spensieratezza di un sorriso che il Danma riuscì a strapparle via senza dovercisi nemmeno impegnare. Vuoi un po' il malinteso che li aveva fatti conoscere, vuoi la miriade di cose in comune che sembravano avere entrambi, in qualche modo con lui sentiva di provare un'affinità del tutto particolare che la attraeva senza alcuno sforzo.

Tu invece?
Sei arrivato da poco?
Non mi pare di averti visto in giro per il campus... Però potrei anche non averti notato, quel posto è immenso!


Macché, bazzico lì nei dintorni da parecchio.
Non mi hai visto all'interno perché passo la maggior parte del tempo nascosto nelle stanze della manutenzione.


Perché?
Che cosa fai esattamente?


Sono un TuttoFare, mia sorella ha parlato bene di me ai due proprietari della struttura e così mi è stato offerto un lavoro insieme ad una equipe di altri manutentori.
Di mio però vivo su una piccola isoletta italiana, e tu dove abiti e cosa fai nella vita?


Abito a Londra, condivido l'appartamento con la mia migliore amica e un amico in comune.
Sono una cameriera, lavoro allo Shamrock Pub ad Hogsmeade.
Ci sei mai stato?
È un locale davvero cool e i cocktail... Sono la fine del mondo!
Mmmh... Quindi quanti anni dovresti avere?
Io te ne do non più di 25, ma proprio ad essere abbondanti con i numeri.


Aveva intuito dal discorso che stavano facendo di trovarsi di fronte una persona decisamente più adulta rispetto a lei. La cosa non le dispiaceva affatto, Kisuke era davvero un bel ragazzo -o avrebbe dovuto dire uomo?- con un'età molto adulta, ma un fascino ancora tanto fresco e giovanile. Lo sguardo vagò un po' sul suo corpo, trovandolo di proprio gradimento. Erano pensieri e giudizi molto blandi, difficile riuscire a interessarsi seriamente a qualcuno quando si provava quel senso di vuoto e tradimento che sentiva dentro di sé, eppure al tempo stesso le risultava davvero molto semplice stare in compagnia del Danma, come se lui riuscisse a farla sentire tranquilla e a proprio agio.
Tanti giudizi positivi potevano solo che andare a favore di Stella, dal momento che la ragazza sembrava essere sempre più decisa a indirizzare le proprie mire sentimentali altrove. Doveva solo riuscire a scoprire se fosse fidanzato e, in caso di completa libertà, la Lamarck era convinta quasi al cento per cento che sarebbe bastata una foto della sua migliore amica per spingere subito quel ragazzo ad interessarsi a lei. D'altronde, quella foto l'avevano scelta insieme proprio in quei casi nei quali Pauline valutava un ragazzo degno di essere presentato alla Cartwright. Aveva solo dovuto convincerla che no, non poteva mostrare in giro una foto di lei a seno di fuori, dal momento che quello sarebbe stato fin troppo strano e sconveniente.

Senti, hai degli impegni stasera?

Direi di no, perché?

Non mi va di rientrare a casa, preferirei evitarlo...

Ah... Sì beh, ti capisco... Cioè lo capisco, lo capisco...

Non si stranì più di tanto per il lapsus che ebbe il Danma. Era comprensibile provare fastidio, non tanto perché i loro fratelli potevano combinare qualcosa, quanto perché loro due avrebbero potuto beccarli. Emanuelle era convinta che questo aveva inteso dire Kisuke, pensando erroneamente che fosse ciò il problema per la moretta, e questo preferì lasciargli credere. Di sicuro non avrebbe spiattellato il proprio morboso attaccamento al fratello maggiore, né le gelosie che ne derivavano da quel rapporto. Già, lei era quella malata e malsana e solamente una persona era riuscita ad accettarla, a non schifarsi, a non arrabbiarsi per come era fatta. La stessa persona, però, che le aveva raccontato un mucchio di str*****e, che le aveva nascosto la verità e che adesso, probabilmente, se ne stava in giro chissà dove.
Cercava di appellarsi e di aggrapparsi a quella rabbia Pauline, perché se così non avesse fatto allora il suo cuore sarebbe stato molto più difficile da recuperare. La rabbia la aiutava almeno a reagire, a non richiudersi in casa di suo fratello, stesa nel suo letto con la voglia di vivere di un tamarindo investito da un auto. Provava a farsi forza, ma non era semplice, per nulla. Per fortuna, a volte il Conflux sembrava davvero voler correre in soccorso dei suoi adepti, mettendo sulle loro strade eventi particolari, eventi che servivano proprio a cercare di darsi una nuova carica, così come stava accadendo alla Lamarck.
Non poteva prendersela con l'Equilibrio, perché la scelta di diventare una Gildata e difendere il mondo l'aveva presa lei stessa, in piena coscienza e maturità. Era stato difficile riuscire a mantenere quella parola, ma stava cercando di farcela con tutta sé stessa e sperava che questo suo sacrificio ne sarebbe almeno valso la pena.

Che cosa ne pensi?

Ne penso che neanche casa di mia sorella, che momentaneamente condividiamo, possa essere considerata luogo sicuro...
... Oltre al fatto che parliamo dell'assenza di secondo fine ed io invece metto in calcolo l'ipotesi di portarti da me... Uhm... Stona abbastanza non trovi?!


Un po', ahahahah!

Ahahah, comunque sì, ci sto, è una bella idea, tanto i posti dove trascorrere il tempo non mancano e devo dire che non mi spiace affatto conoscerti meglio, Emanuelle.

Lo stesso vale per me, Kisuke...

Brindarono a quell'incontro voluto dal caso o forse proprio dal destino, passando poi a parlare di svariati argomenti. Fra questi, Pauline decantò le qualità del suo capo come bartender, raccomandando caldamente al Danma di passare una volta ogni tanto allo Shamrock così da saggiare di persona la bravura del Milkovich nel preparare cocktail.

È davvero così bravo il tuo capo come bartender?

Giuro, è straordinario!

Mentre tu come te la cavi?

Qualche volta mi sono fatta spiegare qualcosa da lui, ma non c'è paragone.
Però sono una brava cameriera, te lo posso garantire, come ti servo io non ti servirà mai nessun'altra...


Solo dopo aver pronunciato quella frase, Emanuelle si rese conto di quanto potesse suonare controversa e con un doppio senso non proprio casto e puro.

Ho appena stimolato le tue fantasie più recondite, bene, e meno male che ero io a non volere secondi fini...

Ma cercò di ironizzare sulla vicenda, non lasciandosi andare ma nemmeno imbarazzandosi per quello che era appena accaduto. Erano lontani i tempi di scuola, quando la sua immaturità adolescenziale la rendeva anche tanto chiusa e timida. C'erano voluti un paio d'anni, la vicinanza di una persona sicura ed estroversa come Stella e altri fattori per rendere infine Pauline ciò che era, una ragazza che aveva di molto limitato le proprie insicurezze.
Quasi si poteva pensare che lei ed il fratello avessero qualcosa in comune, ma erano completamente diversi esattamente come gli elementi che li rispecchiavano, Fuoco lei e Ghiaccio ed Acqua lui. Invece per quanto riguardava Kisuke, com'era la questione? Anche in quello, la moretta scoprì che avessero più cose in comune di quanto avrebbe mai potuto pensare.

No, capirai, mia sorella sta su tutto un altro pianeta rispetto al sottoscritto.
Lei è sempre stata quella brava, intelligente, per niente problematica, coscienziosa, responsabile e chi più ne ha, più ne metta.


Quanto ti capisco...

Hai idea di quante volte io sia stato rimproverato per la mia avventatezza o per comportamenti, cito testuale, "Smisuratamente Dissennati"?
Credo di aver perso il conto dopo i 18/19 anni massimo!


Tua sorella sembra davvero.... -una rompico*****i- ... Piuttosto apprensiva.
Ma non ti credere, anche mio fratello è così.
Forse lui evita di essere troppo pesante, ma so perfettamente che vorrebbe io mettessi la testa a posto, almeno secondo lui.
Non capisce che sono diversa da lui, sono una Fiamma appunto, fa parte di me essere a volte così... Dissennata.


Un piccolo occhiolino ed una risata più accesa, per poi passare a spiegare in breve che cosa avesse spinto i loro parenti ad essere così tanto preoccupati del loro carattere esplosivo.

Mia sorella ha voluto forzatamente assumere il ruolo di simil genitore fin da quando eravamo ragazzini.

Come mai?

Sai, nostra madre è venuta a mancare quando io frequentavo il terzo anno alla Musashi e da allora Fujiko non è stata più la stessa.
Ma da un lato ammetto di non averla aiutata moltissimo in quel periodo, perché lei combatteva il malessere crescendo, mentre io lo facevo divenendo un ribelle...


Calò un silenzio di pochi secondi, il tempo di elaborare quella notizia che per Emanuelle era molto più di un semplice prendere atto del passato di Kisuke. Sapeva perfettamente che cosa avesse potuto provare il Danma, perché anche lei aveva perso sua madre, anche se in tenerissima età. Una perdita però che l'aveva segnata, che l'aveva resa ciò che era, nel bene e purtroppo anche nel male. Senza la figura materna, Gérôme aveva assunto facilmente un ruolo centrale nella vita della moretta, diventando poi qualcosa di più, qualcosa che lei stessa non aveva saputo controllare.
Non rispose subito all'Ignis del Fulmine, ma sollevò l'indice della mano destra, mostrandogli il piccolo tatuaggio a forma di chiave di violino su di esso.

Immagine


Mia madre era una cantante...
Questo tatuaggio simboleggia la mia passione per la musica... E il ricordo di lei, che mi porto sempre dietro...


Gli lasciò la possibilità di osservare quel piccolo segno sul proprio corpo, per poi concentrarsi sul vassoio straricco di cibo spazzatura. Avevano deciso di proseguire la serata mangiando in un fast food babbano, niente di più semplice, veloce e soprattutto iper calorico. Ma non era importante, non per lei che avendo a disposizione l'energia del Fuoco bruciava le calorie in eccesso con molta facilità.

Anche mia madre è morta, ma quando ero molto piccola.
Mio padre non è riuscito a prendersi cura di noi e mio fratello si è ritrovato a dovermi crescere suo malgrado...
Non gli è mai dispiaciuto, non me lo ha mai fatto pesare, figurati...


Ma crescerla aveva significato anche non rendersi conto dei suoi bisogni, del suo attaccamento, di quello che tanto mancava alla sua sorellina. Emanuelle non gli faceva una colpa per essere diventato un genitore, ma non riusciva ad andare d'accordo con il Lamarck per il modo in cui aveva cercato di reprimere la sua natura. Non l'aveva accettata e proseguiva a rifiutarla, anche quando era palese ormai che persino per lui le cose erano ben diverse.
Forse sentendo nell'aria il pericolo di conversazioni poco spensierate, Kisuke cercò di correre subito ai ripari, facendo una serie di domande a Pauline sulla sua migliore amica, cambiando in questo modo argomento di conversazione.

Mi interessa il tuo rapporto con questa Stella.

Che cosa vuoi sapere?

È la tua migliore amica hai detto, come vi siete conosciute?

Il primo anno di scuola.
È stato abbastanza traumatico per me, mi sono ritrovata in una casata completamente da sola e diciamo che mi sono fatta prendere dal panico.
... In pratica mi sono chiusa in bagno un settimana dopo l'inizio dell'anno scolastico, a piangere come una fontanella, ahahahah!
Lei mi ha sentita piangere, si è avvicinata a me e mi ha consolata... Già all'epoca era sempre così spigliata e solare e ti dirò, non è cambiata affatto.
Insomma, da quel momento in poi siamo state praticamente inseparabili...


Vi siete prese subito oppure è stato un avvicinamento lento?

No, direi subito, già il giorno dopo ci davamo appuntamento per vederci.

Cosa le invidi e quali sono i pregi che ammiri di lei?
Oh, se ti fidi sul fatto che sono sano come un pesce e non ti schifi, ti inviterei ad assaggiare il mio panino, è spettacolare!


In effetti sembra delizioso...
... Posso davvero?


Chiese nuovamente il permesso, dopodiché la moretta si fece passare il panino, dando un bel morso e gustandoselo lentamente, con la salsa che le aveva impiastricciato l'angolo della bocca. Lo leccò via senza pensarci, prendendo poi un sorso della sua Cola con ghiaccio, giusto per non mescolare troppi sapori insieme che le avrebbero solo impedito di gustarsi il pasto.

Buonissimo... La prossima volta lo prenderò anche io!
Tu vuoi provare a dare un morso al mio, invece?
Ti avverto però... Questi jalapeños si sentono tutti...


Immagine


Comunque... Uhm... Diciamo che i pregi che ha sono in parte ciò che potrei invidiarle...
Stella è... Solare, l'ho già detto, spensierata anche, però è anche... Come dire... A volte troppo spensierata, come se avesse la testa perennemente fra le nuvole...
Immagino che rispecchi la sua natura libera, che segue perennemente l'andare del Vento... E questo suo lato di lei a volte lo trovo irritante, ma a volte glielo invidio.
Non le ho mai visto versare una lacrima, lacrime serie intendo, non quelle che fa quando vuole qualcosa e non gliela voglio dare.
Sì, direi che a me manca la leggerezza di vivere che lei invece possiede in abbondanza...


Venderla bene d'accordo, ma Emanuelle non se la sentiva di mentire troppo sul conto della Cartwright. E poi credeva che un maschio dovesse essere attratto da lei anche per i suoi difetti, altrimenti che razza di uomo avrebbe avuto accanto Francine? Le augurava sempre e comunque il meglio, le voleva un gran bene e visto che Kisuke si stava dimostrando un ragazzo degno di fiducia, Pauline provò a mostrargli una foto della sua migliore amica, tanto per saggiare quanto potesse essere interessato a conoscerla.

Questa è Stella...

Immagine


Che dici, ci proveresti con una come lei?
Oppure sei già impegnato?


Non la toccava piano la Lamarck, ma insomma si stavano conoscendo e durante una conoscenza si mettevano in calcolo anche domande di natura molto personale come quella che aveva appena fatto la ragazza. Non pensando, ovviamente, che una simile domanda poteva esserle rigirata a sua volta, domanda alla quale la moretta non aveva voglia di rispondere. Per questo motivo cercò di cambiare quanto prima possibile argomento, prima che lui potesse domandare qualunque cosa, chiedendogli a sua volte se avesse un migliore amico alla pari di lei con Stella.

Tu invece ce l'hai un migliore amico?
Davvero?
E com'è il vostro rapporto, invece?
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Messaggioda Kisuke » 23/08/2021, 0:32

Itsuki gli aveva parlato spesso di Hogsmeade durante i loro contatti oltreoceano successivi all'allontanamento dell'Amakura dalla Musashi.
Era una meta più o meno obbligatoria per tutti i ragazzi frequentanti Hogwarts, una località non più tanto piccola e piena di valide attrattive.
Già al tempo il nome Shamrock era venuto fuori e per questo il Danma lo ricordava, ma non c'era mai stato, vecchia o nuova gestione che fosse.
Indubbiamente la presenza di quella nuova piacevole conoscenza rappresentava un motivo validissimo per farci un salto, magari neanche troppo in là.

Mmmh... Quindi quanti anni dovresti avere?
Io te ne do non più di 25, ma proprio ad essere abbondanti con i numeri.


Venticinque?!
Sembro sul serio ancora così giovane?!
Wow... E dire che vado per i 32... A Gennaio, per carità, ma sempre e comunque 31 suonati li ho!


E se ad Anko fosse piaciuto di più il migliore amico anche per l'aspetto leggermente più adulto?
Non era solo Emanuelle a macerarsi sulle questioni sentimentali, anche lui di tanto in tanto tornava a sfruttare ogni spunto per crearsi una paranoia.
Ma proprio come la canadese, cercava in tutti i modi di scacciare certi pensieri, concentrandosi unicamente sul presente, sulla nuova interlocutrice.
Conoscere una persona come lei era quello che ci voleva per far nascere qualche sorriso più spontaneo e non tirato.
Fece presto ad accettare la proposta di continuare la serata, osservando la Ignis del Fuoco con genuina curiosità e buon umore.
Scoprì poco dopo che ad essere vicina ai 25 fosse proprio lei, quell'età di transizione da ragazza a giovane donna che nella Lamarck era ben più che accennata.
Tanti dettagli, dal taglio degli occhi alle movenze alle espressioni, suggerivano quella lenta ma inesorabile fioritura e maturazione.
Il tutto però condito da un carattere ancora giovanile, in effetti non così tanto lontano da quello del Danma, ad essere del tutto sinceri.
Forse l'unica differenza stava nell'esperienza di vita che gli garantiva, per ovvi motivi, una visione generale più ampia e accurata su molti fronti.

È davvero così bravo il tuo capo come bartender?

Giuro, è straordinario!

Mentre tu come te la cavi?

Qualche volta mi sono fatta spiegare qualcosa da lui, ma non c'è paragone.
Però sono una brava cameriera, te lo posso garantire, come ti servo io non ti servirà mai nessun'altra...


... Ooooook...

Ho appena stimolato le tue fantasie più recondite, bene, e meno male che ero io a non volere secondi fini...

Ehi, ehi, si stava parlando di servizio in sala no? Era lampante, decantavi le tue doti esclusivamente professionali.
Un po' come se io ti dicessi che uno che usa l'attrezzo come me, non l'hai mai incontrato!


Non esisteva modo per stemperare le gaffe altrui con una buona dose di sana autoironia e presa in giro volontaria.
Sì, effettivamente qualche piccolo stimolo con la frase precedente la fiammetta glielo aveva fatto scaturire, dovette ammetterlo con se stesso.
Ma ignorare quanto fosse sexy e attraente la sorella di Gérôme sarebbe stato piuttosto stupido oltre che inutile.
Chi voleva fregare? Se stesso? Non ce n'era bisogno, non voleva e non doveva sentirsi in colpa per aver espresso un apprezzamento inconscio verso un'altra femmina.
E poi non c'era nulla dietro, nessuna strana intenzione, nessuna mira particolare.
Due individui che scherzavano, condividevano alcune storie della loro esistenza, semplicemente dotati di occhi per guardare e nell'eventualità ​apprezzare, ecco tutto.
Senza considerare infine che i loro Elementi rappresentavano quanto di più caloroso e attivo ci fosse in natura, motivo in più per lasciarsi andare senza disagi.
Già, loro possedevano qualità che i rispettivi fratelli avevano sempre fatto molta fatica non solo a comprendere, ma anche accettare.
Kisuke ricordava benissimo il suo periodo adolescenziale e quanto fosse stato difficile non solo per lui, ma anche per la povera, saggia, concreta Fujiko.

Hai idea di quante volte io sia stato rimproverato per la mia avventatezza o per comportamenti, cito testuale, "Smisuratamente Dissennati"?
Credo di aver perso il conto dopo i 18/19 anni massimo!


Tua sorella sembra davvero... Piuttosto apprensiva.

"Piuttosto apprensiva" perché tritapalle pareva brutto, mh?
Ahahah, puoi dirlo, hai il mio permesso!


Ma non ti credere, anche mio fratello è così.
Forse lui evita di essere troppo pesante, ma so perfettamente che vorrebbe io mettessi la testa a posto, almeno secondo lui.
Non capisce che sono diversa da lui, sono una Fiamma appunto, fa parte di me essere a volte così... Dissennata.


Il modo in cui potremmo mettere la testa a posto noi è abbastanza lontano dal loro concetto ideale.
Ma in fondo cosa vogliamo aspettarci dal Ghiaccio?
Per loro la linea da seguire è una e una sola, quando invece potrebbero rivelarsi molteplici, ognuna valida a modo suo...
... E poi scusa, se il Conflux ha favorito la nascita di persone che la pensano come noi, oltre che come loro, un motivo dovrà pur esserci, sbaglio?


Il guizzo elettrico, la logica, la ragione al servizio dell'impulso, il motivo per cui spesso e volentieri sua sorella si irritava durante le discussioni.
Kisuke adoperava la mente perché faceva parte del suo dono innato, realizzava idee, formulava tesi, sprizzando elasticità mentale da tutti i pori.
Ma anche il cervello più duttile non era in grado di sostituire altre virtù, facenti invece parte dell'Elemento Freddo per eccellenza, come ad esempio la responsabilità.
Fin da piccoli la Danma aveva assunto il ruolo del genitore attento e coscienzioso, ponendo un freno agli eccessi di gioventù dell'Assistente Demone.
La perdita della madre era stato un durissimo colpo che solo una persona destinata al Ghiaccio avrebbe saputo affrontare con la dovuta ponderatezza.

Oh... Che bello, mi piace!
Sei appassionata di musica quindi?


Mia madre era una cantante...

... Era?

Questo tatuaggio simboleggia la mia passione per la musica... E il ricordo di lei, che mi porto sempre dietro...

Ma... Allora anche tu, voi...

Anche mia madre è morta, ma quando ero molto piccola.
Mio padre non è riuscito a prendersi cura di noi e mio fratello si è ritrovato a dovermi crescere suo malgrado...
Non gli è mai dispiaciuto, non me lo ha mai fatto pesare, figurati...


Chiese il permesso implicito di poter allungare la mano fino a quella di lei, così da sfiorare quella zona del dito con sopra il disegno tanto importante.
Poteva quasi percepire la sofferenza, il dispiacere, la malinconia ancora vividi attraverso il calore emanato da quella piccola porzione di pelle.
In verità si trattava esclusivamente della condivisione di certe emozioni, emozioni che Kisuke conosceva alla perfezione, ricordandole come fosse il giorno precedente.
Non era giusto continuare su quella linea, non era bello rovinare la bella atmosfera creata con così tanto peso, no, bisognava andare avanti, bisognava cambiare rotta.

Mi interessa il tuo rapporto con questa Stella.

Che cosa vuoi sapere?

È la tua migliore amica hai detto, come vi siete conosciute?

Il primo anno di scuola.
È stato abbastanza traumatico per me, mi sono ritrovata in una casata completamente da sola e diciamo che mi sono fatta prendere dal panico.
... In pratica mi sono chiusa in bagno un settimana dopo l'inizio dell'anno scolastico, a piangere come una fontanella, ahahahah!


Vedendoti ora si fa fatica a crederlo, giuro!
E poi, com'è entrata in scena Stella?


Lei mi ha sentita piangere, si è avvicinata a me e mi ha consolata... Già all'epoca era sempre così spigliata e solare e ti dirò, non è cambiata affatto.
Insomma, da quel momento in poi siamo state praticamente inseparabili...


Nel bel mezzo della varietà di conversazioni e racconti erano intanto finiti a mangiare un boccone più serio rispetto al blando aperitivo.
Tra un morso di panino a vicenda e la volontà di non preoccuparsi delle calorie in eccesso, Kisuke ascoltò tutti i successivi particolari sulla migliore amica di Emanuelle.
Dovette giusto interrompersi alcuni secondi per assorbire la mole piccante rappresentata dai peperoncini dentro l'hamburger della ragazza.
In effetti ci avrebbe dovuto pensare che se una Ignis del Fuoco affermava di sentirli per bene, voleva dire che in realtà per chiunque altro significava mordere l'Inferno.

'hai hahanti... ohn 'i pehoccupaeh... 'immi 'immi...

(Vai avanti... Non ti preoccupare... Dimmi dimmi...)


Stella è... Solare, l'ho già detto, spensierata anche, però è anche... Come dire... A volte troppo spensierata, come se avesse la testa perennemente fra le nuvole...
Immagino che rispecchi la sua natura libera, che segue perennemente l'andare del Vento... E questo suo lato di lei a volte lo trovo irritante, ma a volte glielo invidio.
Non le ho mai visto versare una lacrima, lacrime serie intendo, non quelle che fa quando vuole qualcosa e non gliela voglio dare.
Sì, direi che a me manca la leggerezza di vivere che lei invece possiede in abbondanza...


Beh, forse però non è nemmeno una persona che ha vissuto le tue stesse difficoltà, oppure anche lei ha avuto un'infanzia difficile?

A meno di 25 anni non era nemmeno troppo assurdo per individui senza trascorsi traumatici possedere un carattere più spensierato o superficiale.
Diversi suoi amici fino a pochi anni prima non è che fossero questo grande esempio di maturità ed alcuni presentavano ancora diversi atteggiamenti quasi infantili.
Bisognava valutare il contesto, la realtà affrontata fino al presente, ma era altresì indubbio che la personalità giocasse un ruolo fondamentale.
Se aveva intuito bene, Stella era stata invece benedetta dal Vento, un Elemento che la diceva lunga sugli atteggiamenti liberi, disinvolti o incontrollati.

Questa è Stella...

Porca p***ana che tette...
Mi sa che le ha pure più grosse di mia sorella...


... Eeehhh... Ti dirò, hai presente quando dici "Me l'aspettavo diversa in base alla descrizione"?
Ok, con lei vale l'esatto contrario!
Il sorriso ad esempio... E poi anche occhi e capelli, non so perché ma l'ho subito immaginata al tuo opposto.
Credo sia anche abbastanza alta, vero?


Che dici, ci proveresti con una come lei?
Oppure sei già impegnato?


Non sarebbe stato difficile per Emanuelle cogliere subito la mutazione nella serenità del suo comportamento.
La lucentezza negli occhi si rabbuiò nell'arco di appena un secondo e Kisuke si ritrovò a non sentirsi capace di sostenere lo sguardo della canadese.
Fissò un punto vuoto più in basso rispetto all'immagine presentatagli, prendendosi dei secondi di assoluto silenzio, elaborando una valida risposta.

... Non so fino a che punto possa definirmi impegnato.
È... È una questione contorta e difficile...
Un po' come quando avresti una gran voglia di reputarti single ma sotto sotto non ti ci senti manco per niente anche perché in verità non vuoi sentirtici... Rendo l'idea?


Abbozzò un piccolo sorriso non particolarmente felice, rialzando gli occhi per soffermarsi meglio su Stella, sbuffando con evidente indecisione.

... Pf, sì... Sì credo che potrei provarci, perché, pensi che io rispecchi un suo possibile tipo?
Mentre il tuo tipo qual è?


Quella fu ufficialmente l'ultima domanda prima della conclusione della cena fast food.
Prendere lì il dessert sarebbe stato uno spreco con tutte le ottime yogurterie presenti nella zona.
Nausicàa gliene aveva illustrate almeno quattro o cinque, una migliore dell'altra, dove poter assaporare dell'ottimo yogurt-gelato.
Kisuke propose dunque alla Lamarck di proseguire la loro serata presso uno di quei locali, tanto di sicuro non era ancora abbastanza tardi.
Fu però opportuno ricorrere alla buona vecchia passeggiata anziché la smaterializzazione, dato il cibo in piena digestione dentro lo stomaco.
Tuttavia si trattò di una camminata di neanche dieci minuti, e nell'arco di un quarto d'ora totale i due neo conoscenti si trovarono seduti ad un altro tavolino.
La luna splendeva alta nel cielo, mostrando un firmamento luminoso e acceso, senza nuvole a dare fastidio in un'area di diversi chilometri.
Il pensiero su Fujiko e il dubbio se fosse intanto rientrata oppure avesse scelto di trattenersi oltre il pasto gli venne, ma il Danma di nuovo si difese bene dal malumore.
Piccola nota: si impuntò affinché la canadese accettasse che il dolce post cena fosse offerto da lui.

Tornando al discorso sulla tua passione... Suoni qualche strumento? Sei brava a cantare? Che musica ascolti?
... Tra l'altro, credo che tua madre abbia passato molto talento a tuo fratello.
Non so se eri presente al festival di fine corso quando si è esibito sul palco ma da quel che so ha fatto un figurone!
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Messaggioda Emanuelle » 08/09/2021, 17:22

Mmmh... Quindi quanti anni dovresti avere?
Io te ne do non più di 25, ma proprio ad essere abbondanti con i numeri.


Venticinque?!
Sembro sul serio ancora così giovane?!
Wow... E dire che vado per i 32... A Gennaio, per carità, ma sempre e comunque 31 suonati li ho!


Le risate accompagnarono le parole del Danma, mentre lo sguardo della moretta si soffermava con maggiore attenzione su di lui, sul suo sorriso, sui suoi lineamenti. Per qualche strano motivo il fatto che Kisuke fosse già un giovane uomo lo rendeva, ai suoi occhi, ancora più attraente, un'attrazione che la Lamarck sentì attraverso un lungo brivido di fuoco, come una lingua che divampò per un secondo dentro di lei.

Ma... Che cosa diavolo vado a pensare?

Razionalmente non stava bene che ella sentisse già di provare attrazione verso un altro ragazzo, un'attrazione forse meramente fisica, ma pur sempre attrazione. Stava cercando di digerire ancora quello che era accaduto con Davis, fra problemi che lei stessa -credeva- di aver sollevato e problemi che riguardavano lo stesso Valefor. Il Conflux le aveva chiesto di sacrificarsi e lei lo aveva fatto, dunque come avrebbe dovuto interpretare quell'improvviso desiderio di avere a che fare con il Lamarck in maniera più intima? Il suo carattere era passionale, era avventato, si conosceva, sapeva di esserlo. Questo le permise di calmarsi, di non rimuginare troppo su quanto aveva appena provato, etichettandola come qualcosa da niente, qualcosa che poteva perfettamente tenere a bada.

Mentre tu come te la cavi?

Qualche volta mi sono fatta spiegare qualcosa da lui, ma non c'è paragone.
Però sono una brava cameriera, te lo posso garantire, come ti servo io non ti servirà mai nessun'altra...


... Ooooook...

Ho appena stimolato le tue fantasie più recondite, bene, e meno male che ero io a non volere secondi fini...

Ehi, ehi, si stava parlando di servizio in sala no? Era lampante, decantavi le tue doti esclusivamente professionali.
Un po' come se io ti dicessi che uno che usa l'attrezzo come me, non l'hai mai incontrato!


Per fortuna il fratello di Fujiko non era affatto come la professoressa Danma: spigliato, alla mano, simpaticissimo e con una tale ironia da far sbellicare di risate la Lamarck. Le piaceva sempre di più, come persona, le stava entrando lentamente dentro, senza bisogno di sforzarsi. Era una rarità riuscire a catturare un carattere come quello di Pauline, rimasto sempre fondamentalmente un po' chiuso, come un fuocherello sempre troppo guardingo e pronto a bruciare. Con il giovane uomo, invece, non stava affrontando alcun problema nell'aprirsi con lui, nel ridere, nel parlare, nello svelare retroscena anche tristi e dolorosi del proprio passato.
Lui aveva perso la madre da adolescente e lei aveva perso la sua quando era ancora una bambina. Venne naturale mostrargli quel tatuaggio, quel simbolo che rappresentava tante cose: il suo amore per la musica, l'amore di sua madre per la musica, il suo essere stata una cantante, il suo non esserci più. Tante sfaccettature raccolte in un unico tatuaggio e l'impressione -forse sbagliata- che il Danma riuscisse a coglierle, una ad una. D'altronde i loro erano due elemento molto affini, caldi, energici, che sapevano scaldare, che sapevano essere partecipi. Concetti che i loro fratelli non avevano compreso, non riuscivano a comprendere, perché governati da altri due Elementi troppo freddi, troppo razionali, troppo poco emotivi. Per quanto cercasse di sforzarsi, Gérôme non era mai riuscito a capire sua sorella: aveva cercato di gestirla, con pochissimi risultati, perché niente infastidiva la Lamarck più che il pensiero di essere controllata emotivamente dal suo stesso parente.

Tutto a posto?
Forse avrei dovuto avvisarti meglio che era davvero piccante...


'hai hahanti... ohn 'i pehoccupaeh... 'immi 'immi...

Dalla conversazione sui loro fratelli, alle loro vicissitudini, passarono infine a parlare di Stella. Emanuelle non aveva dimenticato la promessa fatta alla Cartwright sul presentarle qualunque ragazzo carino potesse essere di suo gradimento. A tale scopo, aveva persino costretto la migliore amica a tenere a portata di Magifonino una sua foto, in abiti piuttosto scollati, che doveva fungere da biglietto da visita prima ancora della descrizione fornita da Pauline.

Allora?! Allora?! Allora?!
Che cosa ne dici? Così vado bene, no?


Immagine

Stella... Non posso mostrare una tua foto in intimo ad un ragazzo appena conosciuto, sembrerebbe troppo... Strano!
Oltre che innaturale...


Perché innaturale?

Che cosa me ne faccio di una foto della mia migliore amica in intimo, me lo spieghi?!

Uhm... Giusto, giusto...
Oh! Oh!
Aspetta ho un'idea!
Dammi cinque minuti...
Questo no... Questo sì... Questo così...
E adesso?!


Immagine

........ Perché l'asciugamano in testa?

Perché così sembra che sono appena uscita dalla doccia e ho i capelli bagnati!
Più naturale di così!


E il costume come me lo spieghi?
E gli orecchini?
Dai Stella, per favore, mettiti un vestito qualunque e scattiamo questa foto...


No, no, no, ne va della mia futura vita sentimentale!
Con Cyrus non è andata bene, questa volta non voglio affatto sbagliare!
Aspetta, dammi... Otto minuti!


Otto minuti?!
Ma che cosa devi fare in otto minuti, Stella?!


Aspetta e vedrai... Un po' di trucco qui... Capelli così...
Adesso?
Sono anche vestita!


Immagine

E sembri urlare al mondo che sei una divoratrice di *****...

Allora sono perfetta!!!!

Togliti quella roba di dosso, adesso ti faccio vedere io come si sembra naturali...


Sì, direi che a me manca la leggerezza di vivere che lei invece possiede in abbondanza...

Beh, forse però non è nemmeno una persona che ha vissuto le tue stesse difficoltà, oppure anche lei ha avuto un'infanzia difficile?

Il Danma aveva centrato il tipo di persona al primo colpo. Emanuelle rispose, spiegandogli che no, Francine non aveva avuto un'infanzia difficile, anzi al contrario era sempre stata molto amata, viziata e coccolata. E forse proprio in quello stava la sua spensieratezza, non conosceva dolore, non conosceva traumi, era pura, come una bambina che si doveva affacciare ancora molto nel mondo. L'atteggiamento protettivo della famiglia -fratello maggiore in primis, ma anche il nonno- aveva preservato l'animo della giovane Cartwright, rendendola quel tipo di persona che di difficoltà non ne aveva ancora affrontate e alla quale mancava ancora un bel po' di maturità.
Stava imparando, almeno quello, sembrava pronta e volenterosa a mordere la vita senza avere paura di nulla, ma a volte Pauline si chiedeva dove avrebbe portato tutto questo. Quanto sarebbe cambiata la sua migliore amica e quanto in negativo? Domande senza alcuna risposta, ma soprattutto non importanti al fine di portare a termine il proprio compito, mostrando la famosa foto a Kisuke così che il giovane uomo potesse apprezzare con i propri occhi le curve generose della Cartwright.

Questa è Stella...

... Eeehhh... Ti dirò, hai presente quando dici "Me l'aspettavo diversa in base alla descrizione"?
Ok, con lei vale l'esatto contrario!
Il sorriso ad esempio... E poi anche occhi e capelli, non so perché ma l'ho subito immaginata al tuo opposto.
Credo sia anche abbastanza alta, vero?


Un metro e settantatré contro i miei centosessanta centimetri di altezza...
Che dici, ci proveresti con una come lei?
Oppure sei già impegnato?


Lo sguardo di Kisuke la raccontava lunga sulla sua situazione sentimentale. Non era lo sguardo di una persona libera o comunque che potesse impegnarsi in un'altra relazione. Peccato, perché quel giovane uomo sarebbe stato interessante per Stella, magari capace di farla maturare senza farle subire traumi. Le dispiaceva, sì, un po' le dispiaceva, anche se si rese presto conto che quell'emozione era generico e non per forza riferito solo alla migliore amica.

... Non so fino a che punto possa definirmi impegnato.
È... È una questione contorta e difficile...
Un po' come quando avresti una gran voglia di reputarti single ma sotto sotto non ti ci senti manco per niente anche perché in verità non vuoi sentirtici... Rendo l'idea?


Sì... Sì...

Anche lo sguardo della canadese si adombrò per qualche istante, dopo aver ascoltato la risposta del Danma. E lei ci si voleva sentire single oppure no? Lo era, a tutti gli effetti lo era, ma quanto desiderava davvero allontanarsi dal Valefor? Una parte di lei lo desiderava tanto, perché rabbiosa, perché ferita, perché si sentiva tradita. Eppure Davis sembrava essere stato l'unico in grado di capirla, l'unico in grado di accettarla e lei... Lei si era sentita così dipendente da lui che adesso, in assenza della sua droga preferita, provava un senso di ansia e di vuoto, come se non potesse trovare più nessun altro come lui.
Stava bene con Kisuke, ma che tipo di relazione avrebbe potuto instaurare con qualunque persona, sapendo ciò che si portava dentro? Suo fratello, la sua ossessione, sempre presente, sempre pronta a uscire fuori anche quando Pauline credeva di essere ormai al sicuro.

... Pf, sì... Sì credo che potrei provarci, perché, pensi che io rispecchi un suo possibile tipo?

Quelle parole ebbero l'effetto di svegliare momentaneamente la Lamarck dai suoi giri di pensieri e riflessioni, facendole tornare in mente una frase detta da Stella, prima che potesse combinare un epico e gigantesco disastro.

E mi raccomando Ema, prima di mostrare la mia foto ad un ragazzo, assicurati che abbia una mazza vera là sotto!


Kisuke era giapponese. I giapponesi erano noti, insomma, per le loro dimensioni non proprio eccelse. E lei stava per gettare quel povero ragazzo fra le grinfie di una pazza scatenata come Stella, che di fronte alla verità era pronta ad essere brutale, senza curarsi di ferire il prossimo.

In tutta sincerità?
Non lo so, è talmente matta che salta da un ragazzo all'altro, ahahahah!
Non perché sia... Sì, insomma, non è per quello...
- be' era anche per quello, ma dettagli- Ma credo che lei stessa non sappia ancora capire che cosa voglia.
Di sicuro sei davvero carino, anzi no, sei proprio sexy... E questo è un bel punto a tuo favore, ahahahah!


E adesso come se ne poteva uscire?

Ma sinceramente... Forse sei troppo adulto per lei.
Di sicuro tu vuoi una persona... Almeno un pochino più adulta e matura ed in questo caso Stella non fa per te...


Era riuscita a togliersi da quell'assurdo intrico? Ci sperava, anche se le dispiaceva un po' aver dovuto sottolineare quanto poco matura fosse la sua migliore amica. Ma meglio questo, piuttosto che ritrovarsi Kisuke ferito dalle parole della Cartwright. Certo, non era nemmeno detto che quei due si sarebbero incontrati, anzi a giudicare dalle parole del Danma, la sua situazione sentimentale era talmente intricata che probabilmente non sarebbe riuscito a guardare nemmeno una ragazza bella come Francine.

Mentre il tuo tipo qual è?

Immagine


Immagine


Certo che lei aveva parlato tanto della Cartwright, ma in quanto a indecisione non era da meno. Aveva scelto, a dire il vero, aveva scelto Davis e lasciato perdere qualunque stupida attrazione per il suo capo, ma alla luce dei recenti fatti, non era stata capace di tenere fuori Ben dai suoi pensieri. Si era molto affezionata al suo capo, non voleva ferirlo né fargli un torto, per questo in parte quella lontananza le serviva per stare tranquilla, per stare ben lontana dal Milkovich. Che cosa avrebbe potuto combinare spinta dalla tristezza e dalla rabbia? Cose che poi l'avrebbero fatta molto pentire.
Non rispose subito alla domanda di Kisuke, perché nella sua mente si formularono due tipi diversi di persona, una quasi scontata, l'altra a sorpresa. Che le piacessero i cattivi ragazzi, gli stronzi, quelli su cui non ci si poteva affidare era indubbio: suo fratello avrebbe odiato vederla accanto a tipi simili e lei allora li trovava attraenti, degni di lei, eccitanti. Ma non poteva negare che Benedykt facesse tanta tenerezza, una tenerezza che spingeva il lato più dolce di Emanuelle ad avvicinarsi a lui. Scacciò quel pensiero di mente, un altro invasivo ed inutile, portando invece la propria attenzione nuovamente sul Danma.

Il mio tipo è tutto il contrario di mio fratello.
Tutto ciò che lui non è, a me invece piace... È la stessa cosa anche per te?


Chissà, magari poteva sorprenderla e anche sotto quel profilo farle vedere che c'era una forte somiglianza fra loro due. Proseguirono la serata con un bel frozen yogurt rigorosamente offerto da Kisuke, il quale cambiò poi argomento concentrandosi nuovamente sulla Lamarck.

Tornando al discorso sulla tua passione... Suoni qualche strumento? Sei brava a cantare? Che musica ascolti?
... Tra l'altro, credo che tua madre abbia passato molto talento a tuo fratello.
Non so se eri presente al festival di fine corso quando si è esibito sul palco ma da quel che so ha fatto un figurone!


No, me lo sono perso.
Conosco bene la voce di mio fratello...
- e gli effetti che aveva su di lei- ... Sono sicura che avrà fatto impazzire tutti.
Per quanto riguarda le altre domande, non suono alcuno strumento ma me la cavo discretamente a cantare e... Mi piace ascoltare un po' di tutto!
Tendo molto al pop e al r'n'b, ma sono una dai gusti molto vari!
Diciamo che i miei talenti artistici si sono sviluppato più nel disegno e nella pittura... Ho sempre reputato mio fratello più bravo di me, ma in molti mi dicono che non sono da meno, anche se sinceramente non credo di possedere un talento chissà quanto eccezionale.


Alzò le spalle, non falsa modesta, ma semplicemente coerente con quello che sentiva. Non si credeva una che possedeva una voce eccezionale, c'erano al mondo persone con molto più talento di lei. Però riconosceva di saper cantare, seppur credeva che le sue capacità fossero minori rispetto al fratello, che aveva svolto anche il lavoro di Vocal Coach.

Lui ha studiato musica per molti più anni di me.
Ha aiutato mia zia, che era la coordinatrice del coro della Cyprus e ha fatto da Vocal Coach ad alcune cantanti esordienti.
- entrambe particolarmente odiate dalla canadese -E tu invece? Canti? Suoni? Tua sorella condivide qualche passione con te oppure siete proprio agli antipodi?

Chiese incuriosita, proponendo una passeggiata sul lungomare per gustare il loro frozen yogurt. Non temeva di appartarsi con una persona appena conosciuta, era un Confratello, qualcuno di cui potersi fidare almeno spontaneamente. La notte, in ogni caso, sembrava davvero lunga e lei non aveva alcuna intenzione di rientrare, né di chiedere al fratello se fosse rientrato. Se le avesse risposto troppo tardi, sapeva che l'avrebbe infastidita parecchio, portandola a stare male. Meglio non pensarci, meglio godersi quel momento, meglio ridere e scherzare con una nuova conoscenza... E perché no, magari, a questo punto, spingersi a confidenze più importanti.
Una volta preso posto su una spiaggia libera, Emanuelle fissò in volto il giovane uomo, con sguardo leggermente più serio.

Ascolta... Ti va di parlarmi un po' di questo vincolo che ti trattiene?
Non voglio impicciarmi dei fatti tuoi, ma credo di aver capito che in questo momento non te la passi tanto bene sentimentalmente... E posso dirti che per me è la stessa cosa.
Quindi, visto che sembriamo essere uniti anche nella sfiga, a questo punto... Se vuoi possiamo sfogare un po' quello che abbiamo dentro.
Almeno ci farà passare la notte...
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Messaggioda Kisuke » 09/09/2021, 15:06

Con una buona dose di turbamento e confusione dipinte sul viso, Kisuke in un primo momento non seppe cosa rispondere alla domanda della Lamarck.
Indubbiamente Stella, la migliore amica, appariva come quello che si poteva definire un gran bel bocconcino, su cui fiondarsi senza nemmeno pensarci.
Ma il cuore del Danma era in un subbuglio assai complesso, zeppo di contraddizioni, malesseri e compagnia (non) bella.
Attimi in cui sentiva solo di voler perdonare, fregarsene, andare avanti... Altri invece dove a prevalere era il fastidio e l'irritazione, nonché la delusione.
Il Fulmine era un Elemento insidioso e articolato: la sua energia facilitava la ragione, ma il suo calore insito ne accresceva spesso il lato più impulsivo ed emotivo.
Per questo i dubbi e le indecisioni apparivano insormontabili, ma il Danma aveva ancora imparato a non arrendersi facilmente all'irruenza degli eventi.
Era ormai un giovane uomo, non più immaturo come una volta, doveva solo prendere tempo e interiorizzare, anche se questo avrebbe significato avere pazienza.
Ciò che però non era contemplato in questo piano fu l'arrivo di Emanuelle, un'ondata di calore estremo sorprendentemente piacevole.
In un mondo come il loro dove il concetto di destino e karma era quanto mai sacrale, quell'incontro appariva come un autentico piccolo prezioso dono del Conflux.

... Pf, sì... Sì credo che potrei provarci, perché, pensi che io rispecchi un suo possibile tipo?

In tutta sincerità?
Non lo so, è talmente matta che salta da un ragazzo all'altro, ahahahah!


... Salta?

Non perché sia... Sì, insomma, non è per quello...
Ma credo che lei stessa non sappia ancora capire che cosa voglia.
Di sicuro sei davvero carino, anzi no, sei proprio sexy... E questo è un bel punto a tuo favore, ahahahah!


Mica detto, poteva essere una a cui interessavano quelli con la pancetta o i cervelloni con l'aria intellettuale e magari gli occhiali!
... Comunque ok ok, se dovesse capitare da queste parti tanto non costa nulla incontrarsi e presentarsi, anche solo per semplice conoscenza.


Non puntava affatto a doverla vedere per intraprendere chissà quale flirt o frequentazione particolare.
A dire il vero, se quella Stella era divenuta migliore amica di una ragazza interessante come Emanuelle, doveva pur possedere qualche qualità fuori dal comune.
Kisuke, in sostanza, era solamente curioso, una curiosità tuttavia innocente, che però la Lamarck avrebbe potuto facilmente scambiare per una attrattiva preoccupante.

Ma sinceramente... Forse sei troppo adulto per lei.

Ah... Tu dici?

Di sicuro tu vuoi una persona... Almeno un pochino più adulta e matura ed in questo caso Stella non fa per te...

Forse in parte hai ragione, e poi devo dire che il pericolo che possa guardarsi sempre un po' attorno per questa sua indecisione mi impensierisce.
Sono una persona abbastanza gelosa, e con "abbastanza" sto cercando di minimizzare ahahahah!
Intendiamoci, non sto parlando del tipico maschio assillante che non lascia respirare e tuona se per caso la fidanzata vuole fare uscite per conto proprio.
Ma se ci sono possibili "predatori" nei dintorni o in agguato, in automatico tendo a stare più allerta per... Ehm... Difendere il territorio?


Terminò la frase con un'altra risata, non sapendo davvero come spiegarsi se non tramite determinate metafore animali.
Il succo era che come maschio si definiva geloso ma non possessivo, due aggettivi affini ma con differenze importanti.
Sperava che Emanuelle riuscisse a cogliere la sfumatura e a comprendere pienamente il discorso, mentre lei, di contro, che tipi di ragazzi prediligeva?

Il mio tipo è tutto il contrario di mio fratello.
Tutto ciò che lui non è, a me invece piace... È la stessa cosa anche per te?


Oh per carità, ci puoi giurare!
Amo mia sorella... Sì insomma, le voglio un mondo di bene... Ma se dovessi incontrare una femmina simile a lei credo ne starei alla larga!


Un conto era, per assurdo, stare direttamente con la sorella, un altro avere a che fare con una persona analoga a Fujiko.
C'era un sostanziale divario tra le due realtà, ma naturalmente non si mise a spiegarlo temendo di risultare strano agli occhi della canadese.
Il bello del comunicare con Emanuelle era che difficilmente si creavano attimi di silenzio o momenti nei quali non si sapeva cosa dire o come proseguire il dialogo.
Che fossero seduti o in cammino, le parole scorrevano e venivano fuori da sole, trasportate da un interessamento reciproco più unico che raro.
Anche la sezione dessert venne farcita di nuove scoperte, in quel caso riguardanti il lato artistico di entrambi e gli interessi musicali della bella moretta.

Diciamo che i miei talenti artistici si sono sviluppato più nel disegno e nella pittura...
Ho sempre reputato mio fratello più bravo di me, ma in molti mi dicono che non sono da meno, anche se sinceramente non credo di possedere un talento chissà quanto eccezionale.


In questo senso i nostri fratelli sono piuttosto differenti, Fujiko non possiede alcun tipo di estro artistico e nemmeno ci si è mai applicata.
Stonata non lo è, ma di sicuro non abbiamo alcun retaggio come il vostro, con una cantante come madre.
... Beh però se ti dicono che non sei da meno, cosa ti fa pensare di essergli inferiore scusa?


Lui ha studiato musica per molti più anni di me.
Ha aiutato mia zia, che era la coordinatrice del coro della Cyprus e ha fatto da Vocal Coach ad alcune cantanti esordienti.


Allora forse è per questo che molti non ti reputano al di sotto di lui...
Evidentemente la tua è una bravura innata già di base, senza aver fatto studi aggiuntivi o inseguito la musica come lavoro.
Nel tuo essere una amatoriale, diciamo, non hai nulla da invidiare!


Le rivolse un sincero sorriso, riflettendo dentro di sé sulla possibile identità canora e vocale della ragazza.
Possedeva indubbiamente una bel timbro, ma era anche possibile che nel canto la sua tonalità mutasse.
Non gli sarebbe dispiaciuto sentirla, ma forse quello non era il luogo e il momento più adatto per farle tale proposta.

E tu invece? Canti? Suoni?

L'uno e l'altro!
Anche io però nessun corso, ho iniziato da adolescente, per far colpo su una compagna di scuola che mi faceva girare la testa...
... Pensa che lei oggi è una Idol, non so se conosci il termine, ma in Giappone una Idol è una specie di icona pubblica di tendenza.
Ci sono Idol di tutti i tipi, lei ha iniziato come modella e credo che ultimamente stia cercando di spostarsi sul versante canoro.
Ma la sua passione per la musica era palese già da ragazzina, infatti un giorno, era il mio terzo anno, la vidi letteralmente stravedere per uno del sesto.
Questo qui faceva tutto il figo suonando la chitarra e lei se ne stava là, seduta davanti a lui, ascoltandolo e battendogli le mani entusiasta.
Non puoi capire che rabbia, ma una rabbia... E così mi misi in testa di imparare anche io, cosa che poi effettivamente divenne una vocazione vera e propria!


Ruka Ito, l'unica femmina del suo passato ad aver rappresentato una genuina cotta prima dell'attaccamento morboso verso la sorella gemella.
Al tempo era ancora tutto tranquillo, i genitori vivi, il rapporto con Fujiko normale, così l'allora futura Idol aveva potuto fare facilmente breccia nelle sue fantasie giovanili.
Era stato l'anno prima che, proprio grazie a Ruka in un certo senso, Kisuke aveva conosciuto quello che poi sarebbe divenuto il suo migliore amico.
La Ito infatti si accompagnava spesso ad un'altra ragazza, Kirie Kurosawa, spesso importunata proprio dall'appartenente alla Casata della Fenice.
Il Danma aveva sentito Ruka lamentarsi capricciosa con l'amica per l'insistenza di Itsuki e così, da stupido "cavaliere", il Danma aveva deciso di andargliene a dire quattro.
Come risultato ci fu una bella rissa e una sospensione per alcuni giorni, ma ormai il seme ​era stato gettato e da quella scazzottata nacque l'amicizia più solida di sempre.

Tua sorella condivide qualche passione con te oppure siete proprio agli antipodi?

Naaaaaa, antipodi, lei è troppo scientifica ed io con quel tipo di scienza ho veramente poco a che spartire.
Il cervello lo so usare, non mi reputo affatto uno stupido, ma preferisco impiegarlo per mansioni leggermente più... Applicate, ecco.
Difatti il mio lavoro presuppone una testa pensante ma è decisamente pratico e la teoria è lasciata parecchio da parte.
... Vuoi passeggiare? Perché no?


Il posto dove avevano preso il frozen yogurt non era per nulla lontano dalla riva del mare, trovandosi loro su una strada lungo la costa.
Raggiunsero in fretta la fresca sabbia notturna e, individuato un punto adatto (presso il gabbiotto vuoto del bagnino), provvidero a togliersi le scarpe.
C'era una grande luna luminosa in cielo, cielo che di nuvole ne presentava poche, ed il vento carezzava la pelle con delicata insistenza.
Tanto non andava a lei di rientrare a casa quanto a lui, al punto che avrebbe potuto trascorrere l'intera notte insieme alla ragazza.
Quando raggiunsero il limitare tra la sabbia asciutta e quella bagnata, lo sguardo del Danma si trattenne verso il basso, per un breve lasso di tempo.
Fu più forte di lui, ma fortunatamente all'apparenza poteva sembrare che avesse visto qualcosa che ne avesse colto l'attenzione, come un granchio o una conchiglia.
La fortuna inoltre fu che lungo la spiaggia fossero disseminati diversi cestini, che diedero modo ad entrambi, una volta finito il dolce, di gettare nelle vicinanze il rifiuto.
Infine, dopo altri venti minuti di cammino, arrivarono all'interno di una spiaggia libera, dove si appoggiarono alla staccionata di un chiosco bar ristorante.
Anzi, Emanuelle decise di mettercisi direttamente seduta, richiamando poi l'attenzione dell'altro che si volse quasi subito a guardarla negli occhi.

Ascolta... Ti va di parlarmi un po' di questo vincolo che ti trattiene?

...

Non voglio impicciarmi dei fatti tuoi, ma credo di aver capito che in questo momento non te la passi tanto bene sentimentalmente... E posso dirti che per me è la stessa cosa.
Quindi, visto che sembriamo essere uniti anche nella sfiga, a questo punto... Se vuoi possiamo sfogare un po' quello che abbiamo dentro.
Almeno ci farà passare la notte...


Per un attimo suonò appena appena ambiguo quell'invito, visto che di modi per "sfogarsi" se ne potevano trovare molteplici, uno più interessante dell'altro.
Tuttavia la serietà che mise la canadese nella voce e nell'occhiata che gli lanciò bastarono ad impedirgli di spingersi chissà quanto in là con l'immaginazione.
Il doppio senso ebbe una validità pressoché minimale, superato e sovrastato immediatamente dal reale senso dell'offerta.
Sapere che pure lei non se la stesse passando bene fu di aiuto, d'altronde una sorta di mal comune aiutava la confidenza, ma quanto poteva permettersi di fiatare?
C'erano di mezzo dinamiche complesse che al massimo avrebbe potuto provare a smussare per dare un'idea della situazione senza entrare nello specifico.
Ma per sperare anche solo di farle capire un minimo la gravità del problema, avrebbe dovuto per forza mettere in mezzo la faccenda più pesante e illuminante.
Non poteva per nulla immaginare che quanto avrebbe detto di lì a poco, per Emanuelle sarebbe stato come guardarsi allo specchio.
Tornò con la schiena poggiata alla staccionata, evitando il contatto visivo e sostituendolo per il momento con una panoramica del buio orizzonte.
Il suono delle onde cullava gentilmente l'inizio di una delle rivelazioni più delicate che mai.

... Prima ti ho parlato di quella mia piccola cotta scolastica.
Vedendomi così grande forse penserai che abbia avuto negli anni tanti altri tipi di cotte simili, dalle più giovanili alle più mature e recenti...
E invece no, ti sbagli di grosso... Nella mia vita c'è stata una persona, una ragazza, ad aver rappresentato la mia ossessione per anni ed anni.
Ogni possibile partner che incontravo inevitabilmente finivo per paragonarla a lei... E inevitabilmente veniva sconfitta.
Per tanto tempo è stata il mio metro di giudizio e non credere che non odiassi in parte quella condizione, perché tanto sapevo che quella persona non sarebbe mai stata mia.
... Un giorno però, conobbi qualcuno che riuscì a prendermi in poco tempo talmente tanto da sovvertire le mie convinzioni... E fu magnifico.
Non ci credevo nemmeno io invece, invece era così, quando pensavo a lei non pensavo all'altra, quando stavo con lei mi sentivo libero di amarla senza ostacoli.
Purtroppo però... Ad un certo punto la mia fiducia è stata tradita, alcuni eventi hanno innescato conseguenze che non mi sarei mai aspettato...
E da un attimo all'altro ho sentito la necessità di prendere le distanze e allontanarmi, pur non potendo controllare i miei sentimenti, ancora vividi e presenti.


Aveva detto tutto e allo stesso tempo niente, perfetto, era esattamente così che voleva venisse fuori il racconto.
Parlare apertamente della relazione con Anko, del suo problema, della fissazione verso la gemella, no, mica voleva far fuggire Emanuelle.
In concomitanza però, quelle parole parziali gli avevano permesso comunque di percepire il peso della sua crisi più leggero.

... Sai, penso che una come la tua migliore amica non possa stare con uno come me, ma non per i motivi che abbiamo detto a cena.
Nessuna ragazza, figurarsi poi spensierata e solare come lei, dovrebbe avvicinarsi ad uno incasinato simile al sottoscritto.
E forse è anche un po' il motivo per cui, in passato, ho preferito non impelagarmi in relazioni destinate a finire e non per colpa dell'altra.
Meglio evitare a monte una sofferenza gratuita piuttosto che prendere in giro qualcuno e giocare con i suoi sentimenti...


Emise un profondo e lungo respiro, chiudendo gli occhi, stringendo le mani intorno al palo di legno tanto forte da gonfiare i bicipiti.
Il suo Spirito Elettrico emetteva piccole scariche incontrollate che di tanto in tanto sfioravano appena le fiammelle appartenute alla Lamarck.
Ovviamente non le era possibile rispondere essendo lei di grado basso ma in realtà lo stesso Kisuke non lo faceva apposta.
Quando riaprì le palpebre comprese di essere riuscito a reprimere ogni lacrima che minacciava di affacciarsi beffarda e infida.
Lì risiedeva il problema, né Itsuki né Anko potevano capire pienamente, perché non conoscevano i retroscena di un passato difficile e quasi inconfessabile.
Già, quasi, perché seppur accennando solo la superficie, Kisuke era riuscito a riferire qualcosa alla canadese, con cui non aveva nemmeno un rapporto concreto.
Magari però era anche quello il vantaggio di Emanuelle, dato che un Amakura, probabilmente, ascoltando anche solo quella versione avrebbe capito tutto subito.
Peccato che l'Equilibrio lo avesse messo in contatto con una ragazza capace tanto quanto il migliore amico di cogliere la verità oltre quella coltre di accenni indefiniti.
Non potendolo però prevedere, il Danma scelse di oltrepassare di nuovo l'attimo di individuale adombramento e dedicarsi invece alla sorella del collega di Fujiko.

... Adesso è il tuo turno, ti va di raccontarmi come mai anche il tuo cuore non se la passa bene?
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Messaggioda Emanuelle » 14/09/2021, 17:35

Si stava comportando da buona amica nel pubblicizzare la Cartwright oppure da pessimo esempio di essere umano? Conosceva della bionda pregi e difetti e, nella sua ottica, il più grosso difetto di Stella era proprio quell'imprevedibilità che la rendeva una bomba potenzialmente pericolosa e pronta ad esplodere. Kisuke sembrava essere un ragazzo -anzi, giovane uomo- davvero carino, gentile e forse anche con una leggera sindrome da principe azzurro, a giudicare dal modo in cui aveva voluto punire l'imbecille che aveva offeso Emanuelle. Insomma, più passava il tempo con lui e più la mente della Lamarck si svuotava di tutti i pensieri negativi, anche a fronte di un'affinità assolutamente incredibile con il fratello di Fujiko Danma.

Ma credo che lei stessa non sappia ancora capire che cosa voglia.
Di sicuro sei davvero carino, anzi no, sei proprio sexy... E questo è un bel punto a tuo favore, ahahahah!


Mica detto, poteva essere una a cui interessavano quelli con la pancetta o i cervelloni con l'aria intellettuale e magari gli occhiali!

No, fidati... Non è così...

... Comunque ok ok, se dovesse capitare da queste parti tanto non costa nulla incontrarsi e presentarsi, anche solo per semplice conoscenza.

Fu in quel breve momento di panico che Pauline comprese di non poter lasciare Kisuke in mano a Stella. Non tanto per le motivazioni appena accennate, ma perché il Danma era di nazionalità nipponica e questo poteva significare solamente una cosa per la Cartwright: dimensioni troppo piccole.
Conosceva abbastanza bene Francine da sapere che non avrebbe avuto peli sulla lingua nel dirlo apertamente e, pur di evitare un simile incidente, preferì cercare di dirottare l'attenzione del giovane uomo, facendogli presente che forse, vista la sua età più matura, il suo carattere era troppo incompatibile con uno così frivolo e fanciullesco come quello di Stella.

Di sicuro tu vuoi una persona... Almeno un pochino più adulta e matura ed in questo caso Stella non fa per te...

Forse in parte hai ragione, e poi devo dire che il pericolo che possa guardarsi sempre un po' attorno per questa sua indecisione mi impensierisce.

Lei si guarda molto intorno, sì.

Sono una persona abbastanza gelosa, e con "abbastanza" sto cercando di minimizzare ahahahah!

Ahahahahah, allora siamo in due!

Intendiamoci, non sto parlando del tipico maschio assillante che non lascia respirare e tuona se per caso la fidanzata vuole fare uscite per conto proprio.
Ma se ci sono possibili "predatori" nei dintorni o in agguato, in automatico tendo a stare più allerta per... Ehm... Difendere il territorio?


Mi piace quando un maschio difende il territorio... Mi fa capire che... Mmh... Ci tiene a me?
Sì, penso che sia quello il motivo...
Io invece ammetto di essere molto possessiva: non ci posso fare niente, quando vedo il mio ragazzo in compagnia di un'altra, non ci vedo più.
Non voglio che nessuna si avvicini al mio uomo, capisci?
E se qualcuna osa farlo be'... So difendere molto bene il mio territorio.


Non c'era bisogno di aggiungere o di spiegare altro, perché il sorriso leggermente malizioso di Emanuelle faceva intendere che tipo di tattica utilizzasse la moretta. Era sempre stata così focosa, così passionale, rappresentava il Fuoco per eccellenza, forse anche nelle sue sfumature più oscure. Altrimenti non avrebbe provato quella gelosia bruciante per il fratello maggiore, che l'aveva spinta a ricercare la solitudine pur di non stare male, di non macerarsi al pensiero del Lamarck intento a fare conversazioni troppo piacevoli con la sorella di Kisuke.
Ma per quanto Pauline fosse attaccata al fratello, non lo vedeva come un possibile partner. Quando le cose erano cambiate non lo sapeva la moretta, ma sospettava che c'entrasse la sua relazione con Davis, che le aveva aperto gli occhi su quanto fosse semplice trovare in realtà un partner migliore di suo fratello. Ma era anche questo motivo di sintonia fra lei e Kisuke oppure finalmente c'era qualche differenza fra di loro?

Il mio tipo è tutto il contrario di mio fratello.
Tutto ciò che lui non è, a me invece piace... È la stessa cosa anche per te?


Oh per carità, ci puoi giurare!
Amo mia sorella... Sì insomma, le voglio un mondo di bene... Ma se dovessi incontrare una femmina simile a lei credo ne starei alla larga!


Non ci trovò nulla di strano la canadese in quelle parole, perché sapeva che esistevano fratelli e sorelle che provavano l'uno verso l'altro amore. Un amore puro e sincero, non quello distorto e malato che invece aveva sempre portato avanti la Ignis, ma si stava contenendo, stava imparando, anche se certe cose rimanevano tanto radicate in lei. Ad esempio, all'attuale, non riusciva a dire apertamente quanto fosse affezionata a Gérôme, come se questo potesse essere motivo per lei di vedersi debole di fronte al Lamarck. Era già indebolita da un elemento che non le permetteva di mantenersi fredda e razionale, come invece faceva sempre il parente stretto. Per lui era così semplice resistere agli impulsi, per lui era così semplice spegnere quelle fiamme che Emanuelle desiderava con tutta sé stessa ardere ancora di più, tanto da poter sciogliere il Ghiaccio interiore del fratello maggiore.

E tu invece? Canti? Suoni?

L'uno e l'altro!

Dici sul serio?!
Allora ogni tanto dovresti venire al pub dove lavoro, abbiamo un palco per far esibire cantanti amatoriali.
Attualmente c'è una ragazza un po' timida ma se la cava davvero bene!
Hai frequentato qualche scuola oppure... ?


Anche io però nessun corso, ho iniziato da adolescente, per far colpo su una compagna di scuola che mi faceva girare la testa...
... Pensa che lei oggi è una Idol, non so se conosci il termine, ma in Giappone una Idol è una specie di icona pubblica di tendenza.
Ci sono Idol di tutti i tipi, lei ha iniziato come modella e credo che ultimamente stia cercando di spostarsi sul versante canoro.
Ma la sua passione per la musica era palese già da ragazzina, infatti un giorno, era il mio terzo anno, la vidi letteralmente stravedere per uno del sesto.
Questo qui faceva tutto il figo suonando la chitarra e lei se ne stava là, seduta davanti a lui, ascoltandolo e battendogli le mani entusiasta.
Non puoi capire che rabbia, ma una rabbia... E così mi misi in testa di imparare anche io, cosa che poi effettivamente divenne una vocazione vera e propria!


Quindi suoni la chitarra oppure hai scelto un altro strumento?
Che tipo di musica ti piace fare?
Sono davvero molto curiosa di ascoltarti, sai?


Magari davvero sarebbe passato allo Shamrock, anche se la Lamarck già si immaginava la faccia della Martel se avesse visto qualcuno più bravo di lei a cantare. Non che reputasse Kisuke un grande artista -e come poteva, non lo aveva mai visto esibirsi?- semplicemente le venne spontaneo pensare alla mezza francese e al suo modo di sentirsi sempre da meno o alle battute che avrebbero fatte le altre sue colleghe alla vista di Kisuke oppure ancora alla faccia di Ben, ingelosito dalla presenza di un altro ragazzo... A quella di Davis, deluso e ferito nel vederla con un altro uomo.

Davis non ci sarà sciocca!
Quando sarai rientrata lui... Lui si sarà già dimenticato di me.


Voleva crederci, era meglio crederci, perché la rabbia la aiutava a superare quel momento, a non pensare di ritornare sui propri passi. La sua devozione all'Equilibrio doveva superare qualcuno altro egoismo, specie se davvero c'era così tanto in gioco. Non voleva essere responsabile di un'eventuale moria generale o di catastrofi apocalittici. Per questo cercava di convincersi che il Valefor ormai l'avesse dimenticata, che non la stesse più cercando, anche se sentiva il suo cuore fare male al pensiero. Era meglio così, per entrambi, per tutti.

Tua sorella condivide qualche passione con te oppure siete proprio agli antipodi?

Naaaaaa, antipodi, lei è troppo scientifica ed io con quel tipo di scienza ho veramente poco a che spartire.
Il cervello lo so usare, non mi reputo affatto uno stupido, ma preferisco impiegarlo per mansioni leggermente più... Applicate, ecco.
Difatti il mio lavoro presuppone una testa pensante ma è decisamente pratico e la teoria è lasciata parecchio da parte.
... Vuoi passeggiare? Perché no?


La passeggiata sulla spiaggia fu il pretesto ideale per godersi un buon frozen yogurt e perché no, togliersi anche le scarpe, così le onde del mare potessero bagnare i piedi a più riprese. Emanuelle era troppo concentrata a parlare, a guardare le stelle, davanti, per vedere il gesto che fece il Danma, un gesto comunque fin troppo breve perché potesse rendersene conto. Camminarono a lungo, raggiungendo punti isolati senza alcun timore, perché erano Confratelli, sapevano di potersi fidare l'uno dell'altro.
Già, strano come quei due, che avrebbero potuto non incontrarsi mai per il resto della loro vita, avevano avuto invece quell'incontro casuale, quasi voluto dal destino. Pauline era in vene di chiacchiere, di confidenze, di esternare il proprio cuore, sapendo che l'altro avrebbe potuto capirla. Per questo si fece coraggio e chiese a Kisuke di parlare -se avesse voluto- dei propri problemi, perché tanto lei era lì, pronta ad ascoltarlo e a capirlo, forse più di chiunque altro.

Non voglio impicciarmi dei fatti tuoi, ma credo di aver capito che in questo momento non te la passi tanto bene sentimentalmente... E posso dirti che per me è la stessa cosa.
Quindi, visto che sembriamo essere uniti anche nella sfiga, a questo punto... Se vuoi possiamo sfogare un po' quello che abbiamo dentro.
Almeno ci farà passare la notte...


Era chiaro che nessuno dei due volesse rientrare a casa. Significava, per entrambi, scoprire qualcosa di spiacevole, qualcosa che dava fastidio e che in quel momento così tanto delicato non aiutava a tirarsi su di morale. Il Danma rimase fermo in silenzio per diverso tempo, come se fosse indeciso sul da farsi. Poi, infine, prese posto vicino ad Emanuelle, senza guardarla negli occhi, ma non era importante che ci fosse contatto visivo fra di loro. Stavano guardando il medesimo panorama, Pauline seduta su dei gradini di legno, un ginocchio tenuto stretto al petto, l'altra gamba libera. E fu lì che ascoltò il racconto del giovane uomo, un racconto che toccava incredibilmente delle corde molto profonde nel suo cuore.

... Prima ti ho parlato di quella mia piccola cotta scolastica.
Vedendomi così grande forse penserai che abbia avuto negli anni tanti altri tipi di cotte simili, dalle più giovanili alle più mature e recenti...
E invece no, ti sbagli di grosso... Nella mia vita c'è stata una persona, una ragazza, ad aver rappresentato la mia ossessione per anni ed anni.


C***o...

Uno strano groppo si formò all'altezza della gola, dando difficoltà alla Lamarck nel deglutire. Lo sguardo che prima era perso verso l'orizzonte si spostò invece verso il giovane uomo, osservandolo a tratti incredula, non per ciò che stava raccontando, ma per i continui punti in comune che avevano quei due.

Ogni possibile partner che incontravo inevitabilmente finivo per paragonarla a lei... E inevitabilmente veniva sconfitta.
Per tanto tempo è stata il mio metro di giudizio e non credere che non odiassi in parte quella condizione, perché tanto sapevo che quella persona non sarebbe mai stata mia.
... Un giorno però, conobbi qualcuno che riuscì a prendermi in poco tempo talmente tanto da sovvertire le mie convinzioni... E fu magnifico.
Non ci credevo nemmeno io invece, invece era così, quando pensavo a lei non pensavo all'altra, quando stavo con lei mi sentivo libero di amarla senza ostacoli.
Purtroppo però... Ad un certo punto la mia fiducia è stata tradita, alcuni eventi hanno innescato conseguenze che non mi sarei mai aspettato...
E da un attimo all'altro ho sentito la necessità di prendere le distanze e allontanarmi, pur non potendo controllare i miei sentimenti, ancora vividi e presenti.


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Era come se il Danma avesse descritto la propria condizione, la propria situazione sentimentale, dall'inizio alla fine. Aveva gli occhi lucidi, perché si sentiva emotivamente vicina a ciò che stava passando l'Ignis, come se potesse sentire il dolore che lei stessa stava provando. Strinse una mano al petto, là dove sentiva più male, in silenzio. Strani pensieri stavano prendendo forma nella sua mente, un pensiero che era folle ma che non poteva esserlo poi così tanto, non poteva, non per una Gildata.

... Sai, penso che una come la tua migliore amica non possa stare con uno come me, ma non per i motivi che abbiamo detto a cena.
Nessuna ragazza, figurarsi poi spensierata e solare come lei, dovrebbe avvicinarsi ad uno incasinato simile al sottoscritto.
E forse è anche un po' il motivo per cui, in passato, ho preferito non impelagarmi in relazioni destinate a finire e non per colpa dell'altra.
Meglio evitare a monte una sofferenza gratuita piuttosto che prendere in giro qualcuno e giocare con i suoi sentimenti...


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Fece un respiro più profondo, poi un altro, poi un altro ancora, cercando di scacciare via quello strano malessere che si era annidato dentro di lei quando il Danma aveva iniziato a parlare. Era possibile incontrare qualcuno capace di descrivere passo dopo passo tutta la vita emotiva della canadese? Kisuke era lì, con gli stessi problemi della moretta, lo stesso dispiacere, il cuore reso più freddo dal timore di ferire il prossimo. Non era forse questo uno dei tanti motivi per cui avrebbe detto sempre di no a Ben? Non poteva prendersi gioco di lui, a prescindere dai suoi sentimenti verso Davis, non poteva assolutamente farlo. Il Valefor invece sembrava perfetto sotto ogni punto di vista, ma le aveva mentito, aveva permesso che l'Equilibrio li dividesse.
Lei era stata così attenta a cercare di non ferire mai il prossimo, illudendolo, mentre che cosa aveva fatto Kaim? Aveva giocato con qualcosa di più grande di lui, rifiutandosi certo di adempiere ai suoi doveri, ma sapendo perfettamente che la Ignis non avrebbe potuto farlo. Kisuke non sapeva ancora quanto profondamente avesse toccato il cuore della canadese, che ora lo fissava, chiedendosi perché il Conflux lo avesse mandato da lei. Che cosa voleva dimostrare? Voleva semplicemente affiancarle una persona che fosse in grado di capirla e di farla sentire meno sola? Lo guardava e non riusciva a darsi una risposta, mentre fu il Danma a prendere parola, passando la palla a lei perché ora era il turno della Fiammella di parlare apertamente delle proprie pene d'amore.

... Adesso è il tuo turno, ti va di raccontarmi come mai anche il tuo cuore non se la passa bene?

Per... Gli stessi, identici motivi che hai già elencato tu...

Immagine


Sicuramente, nei dettagli, c'era qualche differenza, ma Pauline non voleva impicciarsi degli affari altrui e le stava bene conversare in maniera generale del problema, senza approfondirlo troppo. Avrebbe significato un'intimità non ancora raggiunta e forse impossibile da raggiungere, perché il suo segreto non era da sbandierare ai quattro venti.

Mi sembra... Mi sembra di sentire qualcuno parlare della mia vita, delle mie difficoltà...
E a questo punto mi chiedo se tu non sia stato mandato direttamente dal Conflux.


Una frase forse un po' tanto solenne, ma erano Gildati, erano Ignis ed entrambi credevano nelle forze dell'Equilibrio e nella loro influenza nel mondo. Sapevano che esse agivano per il bene di tutti, mostrando oltre al male, un bene contrapposto. Dunque Pauline aveva agito nel giusto lasciando andare il Valefor? Sì, doveva essere così, perché si stava convincendo sempre di più -pur non volendo- a credere che Kisuke fosse la dimostrazione che anche dal male poteva nascere del bene.

Ci hai fatto caso?
Le similitudini fra di noi si sprecano... Sembriamo più simili dei nostri fratelli... E adesso questo.
Non so a che gioco stia giocando il Conflux, ma spero tanto che non mi stia prendendo in giro.
È stato difficile rinunciare a ciò che avevo... Vorrei solo che almeno ne sia valsa la pena.


Girò il viso dall'altra parte, decisa più che mai a non lasciare andare quelle stupide lacrime. Le asciugò con la mano, tirò su con il naso due volte, poi un sospiro più lungo e fu di nuovo calma e padrona di sé stessa. Non avrebbe ammorbato il Danma, non si sarebbe dimostrata una ragazzina piagnucolona. Cercò invece di sorridergli, un sorriso un po' amaro sulle sue labbra, mentre gli occhi apparivano ancora lucidi di perle salate.

Che bello... Ho trovato qualcuno ossessionato come me!
Per tanto tempo anche io ho rinunciato alle relazioni perché c'era questa persona nella mia vita che... Semplicemente non potevo avere.
Ma il suo modello pesava su di me e su tutti i ragazzi che mi si avvicinavano.
Non sono mai riuscita a stare con nessuno a causa sua... Fino a quando, come te, non ho incontrato la persona giusta, che mi accettava per quella che ero, senza giudicarmi.
Mi ha aiutata a liberarmi dalla mia ossessione e... Senza nemmeno dovercisi impegnare.
Adesso però è tutto finito... Ci sono stati degli eventi che mi hanno spinta a chiudere la nostra storia...
Ed eccomi qui, su una spiaggia, da sola con un altro ragazzo che sembra l'esatta immagine del mio riflesso...


Nessuno dei due aveva accennato al motivo per cui non potevano avere quella persona, consapevoli entrambi che se l'avessero chiesto all'altro poi avrebbero dovuto rispondere in tutta sincerità.

Parlarti, confidarmi con te mi è... Servito, sai?
Mi sento molto più leggera da quando sono in tua compagnia...
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Messaggioda Kisuke » 17/09/2021, 12:15

Sono una persona abbastanza gelosa, e con "abbastanza" sto cercando di minimizzare ahahahah!

Ahahahahah, allora siamo in due!

Intendiamoci, non sto parlando del tipico maschio assillante che non lascia respirare e tuona se per caso la fidanzata vuole fare uscite per conto proprio.
Ma se ci sono possibili "predatori" nei dintorni o in agguato, in automatico tendo a stare più allerta per... Ehm... Difendere il territorio?


Mi piace quando un maschio difende il territorio... Mi fa capire che... Mmh... Ci tiene a me?
Sì, penso che sia quello il motivo...
Io invece ammetto di essere molto possessiva: non ci posso fare niente, quando vedo il mio ragazzo in compagnia di un'altra, non ci vedo più.
Non voglio che nessuna si avvicini al mio uomo, capisci?
E se qualcuna osa farlo be'... So difendere molto bene il mio territorio.


E questo comprende anche, che ne so, l'ipotesi di colleghe di lavoro, amiche di vecchia data precedenti al suo essersi messo con te?
O magari... Pf... Per assurdo, tipo una cugina bella con cui ci siano stati dei trascorsi?


C'era poco da fare, Kisuke era davvero attirato da femmine gelose e/o possessive come la canadese, sempre un po' per il retaggio ricevuto da Fujiko.
La sorella infatti non era affatto distante dall'atteggiamento raccontato da Emanuelle, sposandolo al massimo con la propria indole da Elemento opposto.
Fuoco e Ghiaccio sapevano esprimere le stesse sensazioni ed emozioni con sfumature diverse, pur volendo ugualmente raggiungere lo stesso obiettivo.
Chiaramente per il Danma la Lamarck era più in linea con i suoi gusti considerando la familiarità di Mana, ma non si trattava di un dogma universale.
Il suo migliore amico Itsuki, ad esempio, apprezzava di più invece quei tipi di gelosie o possessioni nascosti, mirati, poco plateali ma ugualmente consistenti.
Tante volte aveva mandato in follia sua sorella proprio per riscoprire la bellezza di determinati comportamenti e Fujiko ci cascava puntualmente ogni volta.
A parte questo, a Kisuke venne quasi subito da chiedersi se Anko fosse quel tipo di persona o meno, come vivesse la gelosia e di conseguenza come la esprimesse.
Durante quella loro uscita in Italia era stato lui a manifestarsi apertamente, ma dopo non c'erano state altre occasioni nelle quali si era presentato il caso riflesso.
Come avrebbe reagito nel vederlo chiacchierare con Emanuelle? Nel notarli tanto in sintonia?

... Non mi va di pensarci...

Stava riuscendo a distrarsi abbastanza bene, tornare di nuovo sulla stessa questione sarebbe stato da masochisti stupidi.
Aveva davanti una ragazza con cui il dialogo filava liscio, con cui trovava similitudini continui e per altro, valore aggiunto, era anche parecchio sexy.
Ok, forse l'ultimo dettaglio in una situazione emotiva come la sua contava poco, ma quando bisognava essere onesti, lo si era e basta.

Quindi suoni la chitarra oppure hai scelto un altro strumento?
Che tipo di musica ti piace fare?
Sono davvero molto curiosa di ascoltarti, sai?


Allora... Sì, suono la chitarra, quella elettrica per la precisione, ma mi diletto anche nell'arrangiamento e la creazione di basi musicali.
Provengo da una famiglia di NatiBabbani quindi la tecnologia non magica per me non è affatto né un mistero, né un tabù!
Da buon giapponese la mia passione si è indirizzata all'inizio quasi interamente sui pezzi JRock, non so se hai presente il tipo di musica...
Comunque poi nel tempo mi sono avvicinato anche al rock occidentale mischiandolo anche un po' con del pop più leggero e melodico.
Ma ti avverto, la mia voce non è lontanamente paragonabile a quella di tuo fratello, credo che lui stia proprio su tutt'altra scala!
... Però insomma, un tuo parere spassionato devo dire che mi piacerebbe molto riceverlo.


Al massimo le avrebbe dovuto fornire uno spartito con la traduzione inglese dei brani giapponesi, ma si trattava di uno sforzo davvero minimo.
Con quell'ultima proposta accettata volentieri dal Danma, si poté decretare chiusa la parte della serata più allegra, spensierata, leggera.
Senza nemmeno saperlo, i due procedevano spediti verso un discorso estremamente delicato, intimo e sorprendentemente comune.
Raggiunta una zona della spiaggia isolata e silenziosa, Emanuelle gli chiese di dare voce alla negatività dentro di sé, innescando qualcosa di imprevisto.
Aprire il suo cuore ad una persona quasi sconosciuta si rivelò essere la scelta migliore in assoluto, per via di tanti fattori e motivazioni.
Il Danma non poté affatto inserire ogni dettaglio più delicato sulla questione, ma cercò ugualmente di essere quanto più preciso e sincero possibile.
Tuttavia, molti dei particolari riguardo la condizione di Anko, se non quasi tutti, vennero omessi dalla "confessione", rendendolo un po' più vaga e nebulosa.
Una volta finito, si preparò ad avere la mente sgombra per concedere il giusto spazio di attenzione alla canadese, ma l'assurdità si trovava proprio dietro l'angolo.
Alla semplice domanda di fare il cambio turno, Emanuelle non poté che lasciarlo interdetto, facendogli anche girare il viso con aria interrogativa.

... Adesso è il tuo turno, ti va di raccontarmi come mai anche il tuo cuore non se la passa bene?

Per... Gli stessi, identici motivi che hai già elencato tu...

... Eh?!
Ma... Come? Cosa?
... Non è possibile...


Mi sembra... Mi sembra di sentire qualcuno parlare della mia vita, delle mie difficoltà...
E a questo punto mi chiedo se tu non sia stato mandato direttamente dal Conflux.


Lui un inviato inconsapevole dell'Equilibrio? O forse lo erano entrambi per l'altro? Forse era più plausibile la seconda ipotesi.
D'altronde erano tutti e due in una condizione pessima, sentivano dentro di sé il peso di dover affrontare qualcosa di tanto grande da soli.
Ed anche se ne avessero parlato con gli amici più stretti, esistevano concetti che non potevano essere espressi con tanta leggerezza.

Ci hai fatto caso?
Le similitudini fra di noi si sprecano... Sembriamo più simili dei nostri fratelli... E adesso questo.
Non so a che gioco stia giocando il Conflux, ma spero tanto che non mi stia prendendo in giro.
È stato difficile rinunciare a ciò che avevo... Vorrei solo che almeno ne sia valsa la pena.


Non hai bisogno di nascondere le lacrime con me.
Se anche questo è un lato condiviso, lo so quanto ti scoccia piangere e darla vinta al malessere...
... Ma non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro con me!


Lei sorrise con un poco di amarezza, lui rispose al sorriso provando ad incoraggiarla, tanto era inutile provare a bloccare il luccicare degli occhi.
Anche per lui era stato difficile prendere le distanze da Anko, dopo l'accaduto, con la differenza però che al Danma non l'aveva chiesto nessuno.
Di sicuro dalla sua relazione non dipendeva il destino del mondo o cose simile e magari era per quello che forse fungeva più lui da emissario del Conflux rispetto a lei.

Che bello... Ho trovato qualcuno ossessionato come me!
Per tanto tempo anche io ho rinunciato alle relazioni perché c'era questa persona nella mia vita che... Semplicemente non potevo avere.
Ma il suo modello pesava su di me e su tutti i ragazzi che mi si avvicinavano.


Parlava sul serio allora, è davvero uguale alla mia storia...

Non sono mai riuscita a stare con nessuno a causa sua... Fino a quando, come te, non ho incontrato la persona giusta, che mi accettava per quella che ero, senza giudicarmi.
Mi ha aiutata a liberarmi dalla mia ossessione e... Senza nemmeno dovercisi impegnare.


Era lì che si creava la prima lieve discrepanza tra le due vicissitudini.
Kisuke aveva conosciuto Anko e lei lo aveva portato automaticamente a smettere di pensare così morbosamente alla sorella.
Ma la Minazuki non conosceva ancora la verità dietro la sua ossessione, non aveva accettato nulla, lo aveva aiutato ma senza alcuna consapevolezza.
Invece la Lamarck aveva avuto l'immensa fortuna di incontrare un ragazzo in grado di sostenerla e non farle pesare la sua condizione psicologica.
In tal senso la perdita di una figura simile si rivelava decisamente più pesante e dolorosa rispetto a quella di Kisuke e per niente facile da affrontare.

Adesso però è tutto finito... Ci sono stati degli eventi che mi hanno spinta a chiudere la nostra storia...
Ed eccomi qui, su una spiaggia, da sola con un altro ragazzo che sembra l'esatta immagine del mio riflesso...


Non aveva smesso mai un attimo di guardarla, provando a sondare le sue emozioni, anche se il suo Elemento non glielo permetteva per motivi di affinità.
Ma non serviva per forza scomodare lo Spirito per rendersi conto della sofferenza e del dolore vissuto dalla sua interlocutrice.
Kisuke era un ragazzo estremamente emotivo, buono, che non riusciva facilmente a stare fermo di fronte all'angoscia del prossimo.
Inoltre, la vicinanza emotiva tra i due fungeva da spinta forte verso l'altra, una spinta che lo convinse, in breve, ad agire di impulso, da bravo Fulmine.
Le tese la mano, chiedendole implicitamente di afferrarla ed aiutarsi nel rimettersi in piedi, poi la tirò piano a sé per un piccolo abbraccio.
Si conoscevano da appena tre ore ma il Danma era fatto così, e poi a dire il vero e per assurdo, era come se si conoscessero da anni.
Qualora ella si fosse voluta lasciare andare a qualche singhiozzo in più, a lui sarebbe andato bene, offrendole volentieri il suo petto da bagnare.
Trascorsi diversi secondi, poi, si sarebbero staccati con l'unico intento di fissare di nuovo negli occhi Pauline, intensamente.
Un altro sorriso, sempre molto morbido e gentile, con il sottile imbarazzo dato da un contatto tanto confidenziale.

Parlarti, confidarmi con te mi è... Servito, sai?
Mi sento molto più leggera da quando sono in tua compagnia...


La stessa cosa vale per me...
Fino a poco prima di incontrarti sembrava che la mia mente non riuscisse ad orientarsi su nient'altro, tornava sempre lì, con prepotenza.
Adesso invece riesco a tenerla a bada un po' meglio, sei diventata una sorta di siero anti negatività...


Dopo di che, si accorse di stare tenendola ancora tanto vicina ed ancorata a sé e lasciò la presa con fare mezzo impacciato.

Ops, scusa, ti libero subito!

Non doveva essere affatto presto e purtroppo il Danma sapeva di dover anche tenere conto dei propri doveri per l'indomani.
Il lavoro era lavoro ed anche se si trattava di una mansione che avrebbe svolto in autonomia, non poteva rischiare di mettersi all'opera assonnato.
Forse c'era la chance che Fujiko fosse già rientrata, ligia al dovere anche molto più di lui.
Certo, se la piega della serata della sorella si fosse orientata in direzione di un post cena alternativo, non l'avrebbe trovata comunque.
Però se avesse ceduto alla tentazione di farsi dare una ripassata dal fratello di Emanuelle, allora, dove sarebbero finiti esattamente?
Avendo i rispettivi fratelli come ospiti, era valida l'ipotesi che potessero seriamente finire a letto nella casa dell'uno o dell'altra?
Sarebbe stato più opportuno prendere una stanza d'albergo, scongiurando eventuali disagi... O almeno così sperava Kisuke, a dirla tutta.

Credo proprio che a questo punto non ci resti che rischiare e rientrare.
Lo so, non alletta nemmeno a me l'idea ma domani devo essere operativo dalle 09:00 e mi aspetta una mezza giornata faticosa.
... Mi chiedevo però, ti andrebbe di farmi compagnia mentre lavoro?
Potresti addirittura darmi una piccola mano, passarmi qualche attrezzo... E dopo ce ne potremmo andare a pranzo insieme.
Il tutto sempre ed esclusivamente senza doppi fini, giuro, ahahah!


Una volta rientrato a casa avrebbe ripensato al discorso della Lamarck, all'incredibile caso avvenuto quella sera, all'incredibile incontro.
No, non se la sentiva di chiedere informazioni aggiuntive, proprio perché era giusto ipotizzare un aprirsi a vicenda e il Danma non era così sicuro di volerlo, non adesso.
Ma se si fosse stretto ulteriormente il rapporto? Se fossero rimasti vicini in quelle calde giornate estive? Era davvero possibile arrivare a parlare di qualcosa tanto scabrosa?
Percepiva dentro di sé la lontana certezza che Emanuelle non lo avrebbe giudicato, ma era, appunto, lontana.
Intanto si poteva pensare al presente e al desiderio di averci ancora a che fare, starci a contatto, viversi quel legame insolito e misterioso appena nato.
Chissà poi che faccia avrebbero fatto Fujiko e Gérôme nel vedere vicini e affiatati i loro rispettivi parenti, ma quella era un'altra storia.
I due Acuan dovevano rimanere solamente uno sfondo, dando finalmente modo ai due Ignis di diventare per una volta i veri protagonisti.
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Ignis Fulgur
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