[ Dicembre 2018 – Lisbona – Inizio Vacanze di Natale ]
Come aveva previsto durante il viaggio sull’Hogwarts Express, il confronto con i suoi genitori su ciò che era accaduto a Hogwarts pochi giorni prima era stato emotivamente devastante e l’aveva lasciato praticamente senza forze. Avevano urlato, discusso, sbattuto porte, pianto – lui di frustrazione sua madre di preoccupazione – e poi ancora urlato, sussurrato, fino a giungere alla conclusione non tanto ovvia che ormai era troppo grande per essere reinserito nel sistema scolastico babbano e che quindi avrebbe dovuto prendere il diploma tra i maghi. Quella discussione, inoltre, lo aveva costretto a rivivere il terribile incidente che aveva tinto di rosso l'ultima partita di Quidditch dell'anno facendolo scivolare in una palude di angoscia e impotenza che lo tormentò per la maggior parte della nottata. Il suo ostinarsi a credere che il gesto estremo che i ragazzi, Evan in testa, avevano commesso non fosse qualcosa di pianificato e voluto portava a una unica conclusione possibile
[Intuito/P=16] : qualcuno doveva averli costretti ponendoli sotto Imperio o con qualche altro incantesimo di controllo delle mente. Rigirandosi nelle coperte ormai fradice di sudore, il Delfino non si chiese chi poteva essere l'artefice di quel piano crudele o come poteva esserci riuscito - la risposta a quell'ultimo quesito non si trovava di certo nei libri di Incantesimi o Pozioni che la Biblioteca di Hogwarts metteva loro a disposizione - ma cosa avrebbe potuto fare per tenere al sicuro le persone che amava nel caso in cui quel pazzo fosse tornato a colpire.
Eu tenho que encontrar uma maneira de envolver a mente de uma pessoa em um escudo impenetrável à vontade de outros.
(Devo trovare il modo di avvolgere la mente di una persona in uno scudo impenetrabile alla volontà altrui.) Borbottò tra sé, gli occhi semichiusi rivolti verso il punto della camera dove sapeva essere la libreria, prima di scivolare in un breve sonno agitato popolato da calderoni che esplodevano in una pioggia sanguinolenta. Il giorno dopo, con due occhiaie sotto gli occhi simile alle buste della spesa del Sabato prima di Pasqua, Jorge si era trascinato come un Infero dal letto al tavolo della colazione e poi in camera dove, approfittando dell’acquazzone che si era abbattuto sulla città, era stramazzato sul pavimento trascinando con sé il suo amato libro di Pozioni.
Nada ... Aqui não há absolutamente nada que se aproxime ao que eu iria ficar!
(Nulla… Qui non c’è assolutamente nulla che si avvicina a quello che vorrei ottenere!) Si lamentò, sbattendo ripetutamente la nuca all’indietro contro il muro alle sue spalle per non rovinare il tomo di Pozioni posato sulle sue gambe. Aveva rivoltato il libro come un calzino babbano alla ricerca di una Pozione base da poter potenziare, seguendo l’esempio che la Bennet aveva dato loro a lezione un po’ di tempo prima, in modo da schermare la mente di un mago o di una strega da incantesimi di manipolazione mentale ma non aveva trovato nulla che potesse fare al caso suo. Certo c’era la pozione Aguzzaingegno, il cui procedimento ormai conosceva a memoria, o la pozione che permetteva, appunto, di stimolare la memoria di una persona ma entrambe agivano sulla mente umana in maniera troppo labile e indiretta a suo modesto – e poco affinato – parere e quello rendeva troppo difficile riuscire a individuare gli ingredienti giusti per poterla potenziare a dovere.
Talvez seja o caso de que se você não desistir Eu quero criar um desastre de proporções épicas!
(Forse è il caso che rinunci se non voglio creare un disastro di proporzioni epiche!) Soffiò affranto ma quando si chinò nuovamente sul libro con l’intenzione di chiuderlo prima di tornare sotto le coperte per un round aggiuntivo di pennichella, la sua attenzione fu attirata dalle due schede informative relative a due Pozioni diverse tra loro ma che, in fondo, permettevano di ottenere un risultato simile e cioè dare una protezione aggiuntiva al soggetto che l’avrebbe assunta. Da un lato, infatti, aveva la “Pozione di Protezione dalle Fiamme” che creava una sorta di scudo magico intorno a chi la beveva per poter passare indenni attraverso la maggior parte dei fuochi magici e dall’altra invece vi era la “Pozione Rafforzante” che permetteva di acquisire una resistenza fisica allo sforzo extra.
Se eu não puder fazer as suas mentes mais resistentes podem se concentrar em seu corpo e sua aura mágica.
(Se non posso rendere le loro menti più resistenti posso puntare sul loro corpo e sulla loro aurea magica.) Si disse, iniziando a comparare le due pozioni al fine di stabilire cosa sarebbe stato più agevole fare, se tentare di trasformare lo scudo di ghiaccio in qualcosa di immune anche ad altri tipi di incantesimi non necessariamente Elementali, oppure aggiungere alla resistenza fisica anche quella magica.
Capacitar!
(Rafforzante!) Esclamò alla fine, convinto che anche il corpo andava potenziato per evitare il collasso fisico dopo aver assorbito l’incantesimo.
Ovos Doxy, cavalos-marinhos secos voando, asas de fada, baús libélula torrado ... nada que não possa ser encontrado por Madam Lemourt
(Uova di Doxy, cavallucci marini volanti essiccati, ali di fata, toraci di libellula tostati… nulla che non possa trovare da Madama Lemourt ) Si appuntò gli ingredienti della pozione base su un foglio di pergamena e mentre stava per mettersi alla ricerca di qualche ingrediente da utilizzare per effettuare il potenziamento l’occhio gli cadde sulla tabella esplicativa della Pozione di Protezione dalle Fiamme.
Pó Capperuncolo (Polvere di Capperuncolo) – lesse ad alta voce, l’indice premuto sul nome di quel singolo ingrediente –
Isso poderia fazer por mim. Desenvolver uma crosta dura e grossa embora parece virtual como o primeiro grande passo para o sucesso.( Questo potrebbe fare al caso mio. Sviluppare una crosta dura e spessa seppur virtuale mi sembra un ottimo primo passo verso il successo.)L’obiettivo primario però era quello di rendere il mago o la strega resistente agli attacchi magici e per fare ciò aveva bisogno di qualcosa o meglio di qualcuno che fosse immune o che almeno assorbisse in parte gli effetti degli incantesimi. Con un inquietante scricchiolio di ossa si alzò da terra e si avvicinò alla libreria dove, rimesso a posto il libro di Pozioni, prese quello di Cure delle Creature Magiche. Per quanto fosse una materia affascinante e McDullan avesse un metodo di insegnamento molto coinvolgente, non ricordava perfettamente a memoria ogni tipo di creatura studiata e le sue proprietà. Avrebbe quindi dovuto armarsi di un sacco di pazienza e buona volontà e immergersi nel fantastico mondo della magizoologia, con la speranza di non affogare tra Sirene e Serpenti Marini.
Non avendo un punto in particolare da cui partire per spulciare il libro di Cure scelse lo Pseudodrago perché era l’unica delle Creature che McDullan aveva mostrato loro a lezione a indurgli un ribrezzo tale dall’impedirgli persino di avvicinarsi a osservare l’uovo che si schiudeva. Non era stata una reazione razionale la sua, ne era consapevole, ma dopo lo scontro con i minidraghi aveva sviluppato un pessimo rapporto con qualsiasi essere glieli ricordasse e quello era il motivo principale per cui aveva escluso a priori la possibilità di utilizzare qualsiasi parte di Drago o Pseudodrago nel suo potenziamento. Successivamente passò ad esaminare le Creature appartenenti alla stessa classificazione ministeriale, XXX, e fu così che dopo una giornata intera di letture semi infruttuose – sarebbe stato uno degli studenti più preparati al ritorno a Hogwarts a gennaio – che si imbattè in lui.
A criatura marinha Murtlap é muito comum ao longo da costa britânica parece um enorme rato. Sula para trás, em vez de dormir, tem tentáculos que se ingerido lhe permitem aumentar a resistência de um Magias de Mago ...
(Il Murtlap è una Creatura marina molto diffusa lungo la costa britannica dall'aspetto di un enorme topo. Sula schiena, al posto del pelo, hanno dei tentacoli che se ingeriti permettono di accrescere la resistenza di un mago agli incantesimi… )Per i cinque minuti successivi rimase a osservare il paragrafo dedicato a quel buffo topo, chiedendosi come poteva essergli sfuggita in passato l’esistenza del dettaglio non trascurabile dei tentacoli. Se qualcuno lo avesse interrogato sull’impiego di quella creatura in campo pozionistico la prima e, ahimè, unica cosa che gli sarebbe venuta in mente era l’Essenza di Murtlap, usata per curare tagli e abrasioni. Scosse la testa, biasimando se stesso per quella ignoranza che gli aveva fatto perdere del tempo prezioso, mentre aggiungeva alla “lista della spesa” alcuni tentacoli essiccati. Intenzionato a imparare dai propri errori, riprese in mano il libro di Pozioni alla lista degli ingredienti in appendice, evidenziando quegli di origine animale. Eliminati Doxy, fate e libellule perché già presenti in abbondanza nella pozione base, i draghi per motivi personali, gli Unicorni perché rari e costosi e quegli animali come l’Ashwinder legati uno specifico elemento, tra le poche Creature rimaste quella che colpì la sua attenzione fu l’Erumpet, il cui liquido contenuto nel corno veniva impiegato nella preparazione di una Pozione Esplosiva. Lasciato aperto il libro di Pozioni su quell’informazione si voltò verso destra dove si trovava il libro di Cure che, lesto, aprì sul paragrafo dedicato a quell’animale.
O Erumpet é um animal como um rinoceronte cuja pele é capaz de rejeitar muitos feitiços e maldições.
(L’Erumpet è un animale simile a un rinoceronte la cui pelle è capace di respingere molti incantesimi e maledizioni.) Alzò il pugno al cielo vittorioso e se non avesse avuto tutte le ossa anchilosate per l’essere stato seduto a terra per un periodo di tempo oscenamente lungo mi sarebbe messo a saltare in giro per la stanza. Aveva appena, teoricamente, trovato gli ingredienti che gli avrebbero permesso di creare una sorta di corazza spessa capace di assorbire e respingere molti incantesimi. Guardò l’orologio che segnava le sette di sabato sera e poi di nuovo i due libri disposti sul pavimento, avanti e indietro per una manciata di minuti fino a quando non si convinse di essersi guadagnato una serata libera da passare a bere birra e giocare a biliardo nel garage di suo cugino.
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É tudo coisa sólida ... (E' tutta roba solida... ) - biascicò con voce sonnolenta verso le quattro del mattino, la testa reclinata all'indietro sullo schienale del divano e il dolce peso di Rosita sul torace che dormiva profondamente. Era brillo, più del lecito probabilmente, ma lo stato di apparente distacco dal mondo era così piacevole che non se ne curò, lasciando la mente libera di vagare dove meglio credeva -
Eu preciso de algo para diluir que não é a água. (Mi serve qualcosa in cui diluirla che non sia della semplice acqua. )Você é tudo primo esquisito. Com Rosita nos braços de quem você acha que suas misturas absurdas?
(Tu sei tutto strano cugino. Con Rosita tra le braccia pensi a quei tuoi assurdi intrugli?)Scrollò le spalle e rafforzò la presa intorno alla vita della ragazza, cullandola un po', mentre un sorriso amaro gli si dipingeva in volto. Era partito da Hogwarts con la certezza che avrebbe passato quelle vacanze natalizie da solo, a lanciare occhiate colme di astio verso il nuovo ragazzo di Rosita e di invidia verso il cugino e Iole e invece, contro ogni pronostico, una volta uscito dall’aeroporto aveva trovato la bella portoghese ad attenderlo in sella al suo motorino per potarlo a casa. In realtà quando l’aveva vista con il casco in mano era quasi sicuro che glielo avrebbe dato in testa per “ringraziarlo” del bigliettino di auguri/scuse che aveva trovato il modo di farle recapitare da Xavier per i suoi diciotto anni. Invece, grazie a una logica tutta femminile che lui aveva già in partenza rinunciato a comprendere, Rosita era rimasta talmente colpita da quello che le aveva scritto da aver deciso di dargli una seconda opportunità nonostante lui avesse chiarito fin da subito di non poterle dare alcuna rassicurazione, non tanto sui propri sentimenti, quanto su ciò che sarebbe accaduto in futuro. Lei era convinta che avrebbero trovato un modo per far andare bene le cose lui era giunto alla conclusione che doveva farsi meno problemi e divertirsi di più, così avevo ripreso a fare coppia fissa.
Você sabe, esse é o meu mundo, tanto quanto este.
(Lo sai, quello è il mio mondo tanto quanto questo.) Vamos lá, se você parar de agir como uma criança mimada, amanhã vou levá-lo para o mercado de flores. Só Deus sabe por que você gosta deste lugar muito. (Su, se smetti di comportarti come una bambina capricciosa, domani ti accompagno al mercato dei fiori. Dio solo sa perché quel posto ti piace tanto. ) Por que é uma verdadeira mina de ouro.
(Perché é una vera e propria miniera d'oro. ) Sussurrò scivolando lentamente tra le braccia di Morfeo, ignorando il pensiero che si stava formando ai margini della sua coscienza.
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A svegliarlo il giorno dopo furono le urla di sua zia che andava imprecando contro la stupidità adolescenziale e l'eccessivo permissivismo di certi padri.
Só porque eles ficam bêbados em casa, em vez de na rua não é uma boa razão para fechar os dois olhos
(Solo perché si ubriacano a casa invece che per strada non é un buon motivo per chiudere tutti e due gli occhi!) Diede un bacio sulla fronte a Rosita ancora profondamente addormentata e si alzò in piedi, sbattendo i suoi di occhi un paio di volte nel tentativo di rimettere a fuoco il mondo che lo circondava. C'erano bottiglie di birra vuote ovunque, la scritta game over che brillava sulla schermo del pc e Xavier che dormiva sotto il tavolo da biliardo. Ridacchiò al ricordo di quanto si era reso ridicolo la sera prima quando il pensiero che era rimasto impigliato nelle maglie dell'alcool esplose con la forza di una Bombarda Maxima.
O mercado de flores.
(Il mercato dei fiori. ) Ripetè con una espressione spiritata in viso, prima di prendere la giacca e scappare a casa, togliendosi una caterva di punti per la sua stupidità al posto della Vilvarin. Dopo essersi sorbito una lavata di testa dalla madre -la telefonata della zia lo aveva preceduto di un paio di ore -, fatto una colazione da Troll e una lunga doccia ristoratrice, era nuovamente seduto a terra nella sua stanza davanti agli appunti di Erbologia, il commento che la docente gli aveva fatto durante il loro colloquio privato che rimbombava nella sua testa.
Tutto ciò che c'è intorno a lei, se usato saggiamente, può darle lo stesso risultato… Potenziare l'arsenico od occultarne il sapore sono passaggi utili che spesso possono fare la differenza... il problema è che si potrebbe tranquillamente fare solo con ingredienti naturali.Rilesse attentamente tutte le lezioni passate, scartando sia la Galanga e la sua utilità nel contrastare la maledizione Imperium che la Welwy contro l'incanto Legillimens perchè ormai tutte le ricerche che aveva fatto fino a quel momento miravano a incrementare una resistenza fisica agli incantesimi piuttosto che quella mentale, fino a quando non ritrovò il Timo e le sue fantastiche proprietà protettive utilizzate persino dagli Auror.
“Il Timo è in grado di aumentare la difesa magica del soggetto che la assume: un decotto di timo, maggiorana, erica e lavanda, infatti, può attutire i colpi magici inferti al corpo di colui che l’ha bevuto fino al 23%.”
Strappò un secondo pezzo di pergamena per appuntare la breve lista della spesa da fare in Erboristeria mentre il sorrisetto soddisfatto che gli era spuntato dopo la scoperta del Timo si trasformò in un ghigno amaro nel constatare la non indifferente spesa economica che avrebbe dovuto affrontare e che si sarebbe immancabilmente trasformata in un numero spropositato di giorni di lavoro non retribuito presso il negozio di Madama Lemourt.
[ Dicembre 2018 – Lisbona - Negozio del Voodoo – Metà Vacanze di Natale ]
Ovos Doxy, cavalos-marinhos secos voando, asas de fadas e libélula baús tostadas para a base poção, pó Capperuncolo, tentáculos secas de Murtlap (Uova di Doxy, cavallucci marini volanti essiccati, ali di fata e toraci di libellula tostati per la pozione base, polvere di Capperuncolo, tentacoli essiccati di Murtlap ) - elencò, prendendo di volta in volta dal dispensario i barattoli corrispondenti e sistemando sul bancone da lavoro le quantità che gli servivano -
Tomilho, manjerona, lavanda e urze finalmente. (Timo, maggiorana, erica e infine lavanda.) Aggiunse, tirando fuori dal borsone un barattolo di vetro colmo di acqua fredda distillata in cui aveva messo a macerare un paio di ore prima le erbe - 50 gr di Timo, 20 gr di maggiorana, 20 gr di erica e 20 gr di lavanda - che aveva comprato in Erboristeria, giusto per non far lievitare troppo il suo debito. In realtà la spesa alla fine era risultata essere molto più a buon mercato di quello che temeva, ma solo perché Madame Lemourt ebbe pietà di lui – o meglio delle sue scorte– e si rifiutò di dargli anche una sola scaglia del corno dell’Erumpet ma anche così per la fine delle vacanze non avrebbe visto che una manciata di galeoni nonostante si fosse impegnato a lavorare anche a Natale e Capodanno. Una volta che ebbe a disposizione tutti gli ingredienti prese il calderone e un pentolino di acciaio e, dopo aver messo nel primo un litro e mezzo di acqua distillata e nel secondo il contenuto del barattolo – aveva impiegato quasi un mese per comprendere che esistevano delle differenza tra decotto, infuso e tisana e alla fine sperava di aver compreso almeno le basi - , li posizionò su due fornelli babbani, visto che senza bacchetta avrebbe avuto non pochi problemi a regolare la fiamma. Non si era mai cimentato in una doppia preparazione ma essendo quello un esperimento in piena regola, non era certo che la pozione non avrebbe subito delle alterazioni significative se l’avesse lasciata “riposare”il tempo necessario per preparare il "decotto rinforzato". Fece quindi cadere tre pizzichi di ali da fata nel calderone e regolò al minimo la fiamma sotto di esso, attendendo che l'acqua assumesse un colorito turchese prima di aggiungervi un misurino di uova di Doxy e, allo stesso tempo, accendere il fuoco sotto il pentolino per il decotto. Girò il mestolo per una volta e mezzo in senso orario e non appena il liquido assunse un colorito rosato iniziò ad aggiungere i toraci di libellula tostati fino a quando la superficie non divenne rossa, chiedendosi distrattamente quanto tempo e soprattutto pazienza c'era voluta per privare un animale così piccolo e delicato di tutte le appendici. Un altro mezzo giro, questa volta in senso antiorario, e l'acqua nel pentolino aveva quasi raggiunto il bollore. Veloce abbassò la fiamma per permettere al decotto di sobbollire a fuoco lento mentre attendeva che il rosso della pozione virasse verso un blu intenso. Non era neanche a metà dell'opera che già avvertiva un piccolo dolore sordo lungo le spalle per la tensione che stava accumulando
[Talento/F=17]. Fece appena in tempo a puntare la sveglia sui 15 minuti necessari per il decotto e a scrocchiare il collo una volta sola prima dover aggiungere degli altri toraci libellula tostati fino a rendere il liquido argentato. Al trillo della sveglia filtrò il decotto con un panno di cotone 100% in un pentolino pulito che posò nuovamente sul fuoco insieme a tre tentacoli essiccati di Murtlap grossolanamente tritati. Immerse nel calderone tre cavallucci marini volanti e, dopo aver girato due volte in senso orario e mezza in senso antiorario, lasciò la pozione a sobbollire per dedicarsi completamente al decotto. Ponendo molta attenzione affinchè il liquido non iniziasse a bollire, aggiunse quindi 10 gr di polvere di Capperuncolo, mescolando il tutto con un cucchiaio di metallo. Non appena la pozione assunse un colorito verde brillante vi versò a filo il contenuto del pentolino, mescolando in continuazione in maniera costante fino a quando l'ultima goccia non fu amalgamata. Quando spense la fiamma sotto il calderone era distrutto, sudato e ansimante ma era molto soddisfatto di sè e del liquido violaceo che aveva appena imbottigliato.
Ki sa ki pwal sou isit la?
(Che sta accadendo qui?) Trasalì al suono della voce di Madame Lemourt e prima ancora di rendersi conto che lei stessa lo aveva autorizzato a usare il laboratorio si stava già giustificando.
Eu ... estou preparando uma poção ... Eu marquei cada grama de ingrediente que eu levei ...
(Io... sto preparando una pozione... Ho segnato ogni grammo di ingrediente che ho preso...)Con uno svolazzo di mano la donna interruppe il suo sproloquio per poi avvicinarsi al calderone che non aveva ancora ripulito.
Hummm ... te kapab fè yon pwazon gwo ... konpliman.
(Hummm... potrebbe essere un ottimo veleno... complimenti.) Affermò con noncuranza prima di tornare in negozio, lasciandolo con un composto inutile da dover buttare e un enorme debito da dover ripagare. Rimasto solo Jorge si guardò intorno con un sorriso amaro sul volto al pensiero di quanto era stato contento di poter avere un accesso quasi illimitato a un vero e proprio laboratorio.
Estúpido!
(Stupido!) Si disse svuotando il contenuto della fiala nel lavandino. Quello di cui aveva davvero bisogno non era poter mescolare liberamente secondo una logica priva di alcun fondamento degli ingredienti che teoricamente avrebbero potuto produrre l’effetto che desiderava, ma di qualcuno che guidasse la sua mano e indirizzasse le sue intuizioni. Quello di cui aveva davvero bisogno era
Martha Bennet.
[Fine Autoconclusiva]