Aveva guardato tante volte, con suo padre, un programma babbano chiamato "MasterChef": lì, persone normalissime con la passione per la cucina si sfidavano a suon di piatti per vincere il titolo, una somma consistente di soldi e la possibilità di scrivere un proprio libro di ricette; era un cooking-show - spettacolo di cucina - iniziato nei primi anni 2000 e conosciuto in tutto il mondo, dove ogni Paese aveva la propria edizione, e Noah aveva cominciato ad appassionarsene proprio grazie a Francesco.
Ora trovarsi lì, a MagiChef - che immaginava fosse la variante babbana proprio di quel programma - era un po' come rivivere quel cooking-show dal vivo, in prima persona, ed in una chiave più congeniale alla sua vita, improntata più sul mondo magico che su quello babbano - bastava guardare il suo lavoro e la moglie, per capirlo.
Per qualche istante, mentre prendeva posto di fronte al proprio tavolo da lavoro e ne sfiorava la superficie con la punta delle dita, si chiese cos'avrebbe pensato suo padre se lo avesse visto lì, magari attraverso la televisione che a lui tanto piaceva e che invece non aveva mai interessato troppo la madre: se lo immaginò seduto in poltrona, la schiena ricurva in avanti e gli occhi fissi sullo schermo, ad inveire contro Noah o elogiarlo a seconda dei casi, con la mano stretta in quella di Lucilya ma senza ammettere il nervosismo provato nell'essere visivamente così vicino al figlio da poterlo toccare e in realtà così lontano da non potergli essere in alcun modo d'aiuto.
Scosse il capo, cercando di riportare la mente ad uno status di concentrazione assoluta, poi alzò la mano in segno di saluto verso Amy ed Alistair e passò alla preparazione pre-cucina: indossare il grembiule e la sua bandana da cuoco portafortuna, e lavarsi per bene le mani, così da toccare gli ingredienti nel modo più igienico possibile.
Benvenuti!
I giudici, intanto, si erano appena seduti ad una tavolata lunghissima: con un rapido conteggio, Pellegrino si rese conto che cucinare un piatto solo non sarebbe bastato; erano 16, il che significava almeno quattro piatti, uno ogni quattro giudici... quattro porzioni identiche sia nel sapore che nell'aspetto.
Quella gara si era complicata ancora prima di cominciare.
Oggi per voi è solo il primo giorno ma non per questo sarà il più semplice.
A volte l'antipasto è definito anche il piatto forte, in quanto dà subito una vaga idea della qualità del pasto completo a seguire.
Molti di voi oggi andranno via ma altrettanti e pure di più resteranno per proseguire la gara, non vorrete certo essere eliminati subito, no?
L'antipasto, il piatto che anticipava il menu di uno chef, che ne individuava un tema o comunque uno stile in cucina, che stuzzicava il palato così da farlo risvegliare e prepararlo alle portate successive: se si sbagliava quello, si poteva compromettere tutto il lavoro successivo.
Bene, per questa prima fase, sappiate che avete a disposizione un'ora e quarantacinque minuti.
Tra breve, vi verrà proiettata, su un pannello magico, la lista con tutti gli ingredienti possibili che avrete a disposizione.
È chiaro che tali ingredienti non sono tutti, ovvero sono quelli che dovranno essere i protagonisti, ma tutto ciò che li accompagnerà sarà a vostra completa discrezione, l'importante è che rendiate quello specifico cibo come dominante sugli altri, tutto chiaro?
Gli sembrava di essere nel bel mezzo della prima prova del Masterchef babbano, la "Mistery Box": certo, lì gli ingredienti con cui cucinare erano nascosti sotto ad una scatola, e soprattutto non se ne potevano usare che pochissimi altri - di solito uova, farina, burro, sale ed olio - oltre a quelli dati in dotazione come protagonisti, ma avere una dispensa completa a disposizione non doveva per forza essere considerato come un vantaggio; più scelta, spesso, portava infatti ad una maggiore indecisione, alla quale seguiva una confusione mentale il cui risultato era la mal riuscita del piatto.
1) Asparagi
2) Funghi
3) Baccalà
4) Pollo
5) Scampi
6) Manzo
7) Riso
8) Patate
9) Ricotta
Ricordate che non dovete forzatamente usare uno solo tra questi ingredienti, ma per quel che mi riguarda potreste anche sfruttarli tutti assieme, in fondo gli chef siete voi!
Usare tutti quegli ingredienti insieme?
Troppo rischioso, decisamente: meglio concentrarsi su un ingrediente solo e renderlo protagonista assoluto del piatto, mostrando però la propria capacità di accostarvi ad esso sapori e consistenze diverse.
Potete cominciare tra tre... due... uno... VIA, alle dispense!
Nel momento stesso in cui sentì quel "VIA", Noah si rese conto di sapere alla perfezione cosa voler usare come ingrediente principale: gli scampi.
Erano un richiamo alla sua terra italiana, la Sicilia, e se c'era una cosa che all'uomo premeva era proprio quella di mettere sempre un po' di se stesso in ogni piatto cucinato: il pesce, quindi, sarebbe stato il protagonista del suo antipasto, ma quello era solo l'inizio.
Con cosa accompagnarlo?
Devo creare qualcosa di leggero, che lasci ai giudici un buon sapore in bocca e faccia venir loro voglia di mangiare ancora i miei piatti...
Si disse l'uomo, mentre si spostava in dispensa: per prima cosa si assicurò che la materia prima protagonista del suo piatto fosse eccellente - inutile tentare di creare qualcosa di spettacolare se poi gli ingredienti non erano freschi e perfetti; rincuorato alla vista di quegli scampi eccezionali, Noah decise quasi immediatamente che dovevano essere delle verdure ad accompagnarli.
Zucchina, carota, patata, fagioli cannellini freschi, sedano, piselli, fave, fagiolini e taccole, poi dello scalogno per dare una sferzata al tutto, delle erbe fresche per profumare il piatto...
Manca qualcosa, il piatto avrebbe una consistenza fin troppo piatta.
Ci vuole qualcosa di diverso, qualcosa di estroso ed originale, che sorprenda, come...
L'occhio gli cadde su due mazzetti di rucola e prezzemolo, e fu lì che ebbe la sua illuminazione, quella genialata - o presunta tale - che poteva, se fatta bene, rendere unico il piatto: al resto degli ingredienti, dunque, aggiunse anche i due mazzetti di erbe, parmigiano, olio extravergine, e pinoli.
Ancora non ci siamo, no, ci vuole una nota salata, salata, e... ma certo, croccante!
Con espressione decisa, la mano di Pellegrino afferrò anche del prosciutto crudo, e finalmente poté tornare alla propria postazione per cominciare a lavorare.
La prima cosa che fece fu quella di pulire gli scampi, privandoli di testa e carapace con molta attenzione; non poteva lavorare di fretta, perché quelli che qualcuno avrebbe potuto considerare come scarti del pesce, per lui erano la materia prima ideale: grazie all'acqua, a qualche odore e agli scarti degli scampi, infatti, Noah poté realizzare un profumatissimo brodetto di pesce, approfittando del tempo in cui esso raggiunse il sapore desiderato per pulire con cura e tagliare tutte le verdure a cubetti.
Mai stato così preciso nel tagliare delle verdure...
Successivamente, l'uomo le fece rosolare in padella separatamente giusto un paio di minuti, in modo da dare loro un po' di consistenza, e le spostò poi in una pentola piena per metà d'acqua, e per l'altra metà del brodo degli scampi preparato precedentemente - cosicché se anche esso fosse risultato molto forte, l'acqua e le verdure lo avrebbero stemperato per raggiungere il sapore desiderato; inoltre, aver spadellato le verdure avrebbe permesso loro di mantenere una certa consistenza, senza diventare eccessivamente mollicce e poco invitanti.
Bene, sono passati quaranta minuti, ho ancora un'oretta abbondante di tempo.
Qui devo solo controllare di tanto in tanto ed assicurarmi che acqua e brodo non si riducano troppo... quindi posso passare al resto.
La sua idea era quella di comporre una minestra di verdure al sapore di pesce, a cui avrebbe accompagnato scampi, prosciutto croccante, e la nota estrosa cercata precedentemente: un antipasto leggero ma ricco, delicato ma saporito, in cui la dolcezza degli scampi si sarebbe sposata alla perfezione col salato del prosciutto... e se tutto fosse andato come previsto, allora ci sarebbe stato anche un bel gioco di temperature diverse.
Gli scampi sono da cuocere all'ultimo, e lo stesso vale per il prosciutto... è ora di passare al gelato.
Sì, la sua mente malata aveva partorito l'idea di un gelato di erbe, prezzemolo e rucola per la precisione: pulì il proprio piano di lavoro, spostando ciò che non gli serviva più, dopodiché tagliò grossolanamente le erbe e le fece frullare insieme a olio e parmigiano - un po' come se volesse fare una sorta di pesto - aggiungendo per ultimi i pinoli che lasciò a pezzi poco più grossi in modo che poi, in bocca, dessero quel tocco croccante inaspettato, in un gelato - gelato che di classico, comunque, non aveva nulla.
Una volta che il composto fu pronto, venne la parte più complessa: grazie ad una gelatiera magica, in un'ora sarebbe stato pronto e con la consistenza desiderata, ma Noah doveva controllarlo ogni cinque minuti per evitare che parte di esso si attaccasse alle pareti della gelatiera e non venisse miscelato a dovere.
Nuovamente, mentre controllava le diverse preparazioni, l'uomo si mise a pulire la propria postazione, ricordando la prima regola dello chef made in Francesco: "Se puoi tenerti pulito il fondoschiena dopo essere andato in bagno, allora puoi anche ricordarti di pulire il piano sul quale cucini, per la miseria!" ... uno di quei consigli che era meglio non far presente ai giudici.
Il tempo scorse inesorabile, e quando mancò un quarto d'ora alla fine della prova, l'uomo decise finalmente di dedicarsi agli scampi: per prima cosa fece saltare il prosciutto crudo in una padella ben calda, così da renderlo croccante, dopodiché fu proprio in quella stessa padella che scottò gli scampi un minuto per lato, usando come materia grassa quella rilasciata dal prosciutto stesso.
Ci siamo, è ora di impiattare.
Aveva cercato di rientrare nei tempi così da avere un po' di tempo per mettere tutto nel piatto con eleganza... e così fu: in un piatto fondo, con delicatezza e precisione, Noah fece scivolare prima la minestra di verdure - il cui fornello era stato spento già da una ventina di minuti così da farla intiepidire - poi mise al centro del piatto il gelato di rucola e prezzemolo, ai lati gli scampi appena scottati e sopra al gelato il prosciutto croccante.
Nell'ultima manciata di secondi a disposizione, aggiunse qualche petalo di fiori eduli per un maggiore tocco di colore, e pulì il piatto in modo che si presentasse con un aspetto impeccabile e potesse così essere servito ai giudizi.
Come antipasto vi ho preparato una minestra tiepida di verdure al profumo di scampi, con scampi scottati, gelato di rucola e prezzemolo e prosciutto croccante.
Buon appetito.
Se solo potessi vedermi adesso, papà...