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da Monique » 18/06/2014, 12:40
Trovarsi di fronte Dominique Dubois era decisamente l'ultima cosa che le sorelle Vireau si sarebbero aspettate, in quel tardo pomeriggio: non erano mentalmente preparate ad affrontarla, ma forse nemmeno tutta la meditazione del mondo avrebbe impedito all'una e all'altra, a turno, di dover frenare la sorella dal mettere le mani addosso alla cara cuginetta. Cuginetta che, peraltro, si stava divertendo un mondo a sputtanare non solo segreti su se stessa - quelli alle due francesi potevano pure fare comodo - ma anche su di loro, cose che le Vireau, Veronique in questo caso, non avrebbero voluto venissero fuori in quel frangente: sapere, ad esempio, che era stata la guardia del corpo della sorella ad uccidere lo zio di Robyn era l'ultima cosa che Monique avrebbe voluto sentirsi dire in quel momento, un po' perché l'informazione era arrivata dalla pazza psicopatica che aveva di fronte e non dalla sorella minore, ed un po' perché era l'ennesimo colpo al suo auto-controllo, che non si sapeva come in quel momento la stava miracolosamente aiutando a rimanere calma - Sandyon sarebbe stato fiero di lei, come minimo.
Oh mamma... ma allora non lo sapeva? Insomma, che spirito di famiglia c'è? Bisogna dirsi tutto, non avere segreti fra sorelle, almeno quando si torna in buoni rapporti, no?
Era paradossalmente d'accordo con lei, Monique, avrebbe dovuto essere informata prima, ma di sicuro quello non era né il luogo né il momento più adatto per parlare di certe cose, non quando la cosa più importante era trovare un modo di andarsene da lì incolumi.
... Ma d'altronde, che bisogna fare, quando una è figlia di suo padre...
Questa volta Veronique non dovette essere trattenuta dalla sorella, ma solo perché, rendendosi conto della gravità di ciò che Monique aveva scoperto - e che lei le aveva nascosto - reputò fosse giusto almeno tentare di controllarsi da sola, e non dover poggiare anche quel fardello sulle spalle della maggiore. Maggiore che, approfittando del modo di fare da primadonna della cugina pazza, cercò di scucirle qualche informazione in più, un po' per prendere tempo, un po' perché si rendeva conto che non avrebbe avuto un'altra occasione del genere tanto facilmente.
In parecchie occasioni, oserei dire... all'incirca per... tre, quattro anni. Prima che diventassi un membro effettivamente di alto grado della mia Organizzazione, dovetti svolgere l'ingrato compito di far finta di essere l'ex moglie del tuo uomo, uccisa mentre ancora era impegnata con quell'idiota che ebbe così tanta fiducia nel suo migliore amico da affibbiargli subito tutta la colpa, giurando eterna vendetta!
Quindi Rachel era stata uccisa prima che Sandyon ci andasse a letto insieme, quando ancora lei stava con Tyslion... la visione che Aryanne aveva avuto, dunque, era stata forse l'ultimo incontro tra le vera Rachel e Vastnor? L'aveva dunque illuso per tutto quel tempo? Ma Mog non si sarebbe dovuto accorgere del tranello, lui che era immune alle illusioni? A meno che, certo... Dominique non avesse usato la Polisucco; in quel caso nemmeno il Moguri se ne sarebbe potuto accorgere, al massimo, com'era successo, poteva cogliere un'aura diversa... ma la figlia, allora? Lumina era esistita? Se fosse stato frutto anch'essa dell'illusione, si tornava al discorso precedente di prima... c'era un solo modo per scoprirlo.
Hai usato la Polisucco per spacciarti per lei dopo averla uccisa, non è così? E poi sei ricorsa all'illusione per piegarlo al tuo volere, e farlo venire a letto con te... - mormorò la francese, mostrandosi più sconvolta di quanto in realtà fosse: ma se doveva far venire voglia a Dominique di parlare, doveva stuzzicare il suo lato melodrammatico - Ma Sandyon aveva una figlia... hai usato l'illusione anche per lei?
Dentro di sé la Vireau sapeva che non poteva essere così, ma di sicuro non poteva accusarla di aver trovato un altro modo, sarebbe parso fin troppo strano un comportamento del genere: doveva sperare solo che la donna, magari convinta di averle in pugno - e non a torto, come Monique scoprì poco dopo - spifferasse tutto senza remore e gettasse un po' di luce su fatti altrimenti, per la maggiore, inspiegabili; la minore, dal canto suo, ci stava capendo poco o niente, e preferiva rimanere in silenzio coi nervi tesi, controllando a stento la voglia di fare del male a quella stronza che aveva deciso di rovinare loro la giornata.
Adesso però sono molto stanca di chiacchierare di cose inutili. Ci tenevo che sapeste questa verità giusto per darvi un'idea di quanto sia stata brava a prendere per il culo il Mercenario n°1. Ora però, passiamo alle cose importanti ed interessanti...
Entrambe le sorelle si fecero ancora più tese ed attenti dopo quelle parole: cosa ci poteva essere di più interessante che rivelare i suoi folli piani come nulla fosse?
... Cara Monique, tuo nipote in questo preciso istante è tenuto prigioniero da due miei sottoposti, bloccato in maniera che non possa scappare, con una bacchetta puntata alla gola.
Cosa si stava dicendo a proposito dell'auto-controllo? A quelle parole, la Vice Preside di Hogwarts, impallidì visibilmente, la gola improvvisamente secca e gli occhi animati da una furia omicida: anche Veronique, dal canto suo, era estremamente preoccupata, e tutto ciò che poté fare fu stringere con forza la mano della sorella più grande per ricordarle che non era sola, e che avrebbero trovato insieme una soluzione - perché doveva esserci, doveva.
Ci sono diversi altri uomini qui in giro che stanno osservando la mia posizione ed attendono solo un mio cenno per dare il via all'esecuzione. Ora, hai una scelta da compiere che prevede ben due opzioni disponibili... La prima è che grazie ai tuoi poteri uccidi un qualunque passante qui intorno, in tal caso lascerò Robyn Laars vivo ma privato per sempre di una dose massiccia di ricordi e un veleno in corpo incurabile che terminerà la sua esistenza circa vent'anni prima del previsto.
La seconda?
Domandò Monique, con un filo di voce.
La seconda è che grazie ai tuoi poteri... tu uccida tua sorella. Se lo farai, Robyn sarà lasciato totalmente vivo, senza nemmeno un graffio. Ovviamente la terza ipotesi è che tu ti rifiuti, ma credo ipotizzerai bene quale sarebbe l'effetto che produrresti, giusto?
Uccidere Veronique, dopo tutta la fatica fatta per ritrovarla. Lo sguardo della maggiore passò sul volto della minore, fattosi terreo all'istante: sul serio Monique avrebbe preso in considerazione l'idea di ucciderla per salvare Robyn, corrompendo così per sempre la sua anima? Una parte di lei sperava ovviamente che ci fosse un'altra soluzione che salvasse tutti, ma se così non fosse stato... ... no, non l'avrebbe biasimata. Robyn Laars era suo nipote, lo conosceva da anni, e meritava di vivere... lei, in fondo, non aveva cercato di rovinarle la vita per tutto quel tempo?
Ti avverto, ogni trenta secondi che mi farai aspettare significheranno la morte di qualcuno... L'orologio cammina cugina, tic tac...
E a riprova di quanto detto, l'ennesimo innocente si accasciò a terra a poca distanza da dove loro erano sedute, facendo comprendere a Monique che doveva inventarsi qualcosa, subito.
... Mog, riesci a percepire l'aura di Robyn qui nei paraggi? - gli domandò intanto, per capire se Dominique stesse bluffando o meno; se la risposta fosse stata positiva... - Lo riesci a vedere? Ci sono possibilità che si liberi da solo, e riesca a scappare in tempo?
Chiese ancora mentalmente, e se effettivamente Mog ne fosse stato in grado, probabilmente avrebbe potuto notare la presenza di un ragazzo che, chissà per quale motivo, stava cercando di correre da lui per aiutarlo: sia che questa informazione fosse effettivamente arrivata a Monique o meno, c'era solo una cosa che la francese poteva fare... prendere tempo. E pregava che quanto ipotizzato per convincere Dominique a donarglielo [Elaborazione 19 + 14/d20 = 33] fosse sufficiente.
... d'accordo, hai vinto. Ucciderò Veronique.
Mormorò funerea in volto e nella voce, facendo sobbalzare la piccola Vireau che si volse verso la sorella, esterrefatta.
Ma ti chiedo solo una cortesia, prima di costringermi a farlo... dacci qualche minuto per poter stare ancora insieme, per avere la possibilità di salutarci come si deve senza che qualche altro innocente muoia. È l'unica cosa che ti chiedo, poi farò ciò che vuoi.
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da La Setta » 18/06/2014, 16:53
- STROK -
Fuori un altro Mangiamorte. Lancelot aveva individuato anche il secondo e lo aveva neutralizzato piuttosto velocemente. Da quello che aveva capito, stavano tutti disposti a formare un semi-cerchio sui palazzi più alti della piazza. Questo significava che probabilmente il prigioniero si trovava nella parte centrale, posizionato sempre su una delle terrazze. Inspirò profondamente, guardando il corpo privo di vita dell'ultima vittima di quella operazione. Non doveva essere scambiato per un assassino privo di scrupoli: lui odiava uccidere. Purtroppo però, quando si trattava degli ordini della madre non guardava in faccia a nessuno, anche perché era stato cresciuto in maniera tale che si comportasse così, ma dentro di sé covava perennemente un senso di colpa perpetuo per ogni vita che stroncava. Guardò l'orologio: aveva detto a Regina che aveva un incontro alla palestra per degli aggiornamenti ma se avesse tardato più di mezz'ora l'avrebbe fatta preoccupare e quella era l'ultima cosa che voleva fare. Si asciugò la fronte con la maglietta già impregnata di sudore ed evocò un incantesimo acquatico per darsi una rinfrescata, poi, senza indugiare ulteriormente corse verso l'estremità del palazzo saltando sopra quello successivo, atterrando con maestria ed allenamento. Se i suoi calcoli erano esatti... il penultimo Mangiamorte prima dell'ostaggio non era lontano da lì.
Hai usato la Polisucco per spacciarti per lei dopo averla uccisa, non è così? E poi sei ricorsa all'illusione per piegarlo al tuo volere, e farlo venire a letto con te...
Lode alla perspicacia della mia cara cugina...
Ma Sandyon aveva una figlia... hai usato l'illusione anche per lei?
Al tempo non aveva le energie delle quali dispongo ora, non potevo permettermi di mantenere viva una illusione 24 ore su 24, senza contare che i mesi avrei dovuto anche simulare i pianti notturni e quant'altro. No, preferimmo utilizzare una bambina vera, presa in prestito presso un ospedale vicino, sottraendola ai veri genitori. Grazie a delle speciali pillole mediche modificate alchemicamente potei mostrare il rigonfiamento del ventre come se fossi incinta. E' stato tutto così facile, elementare... e vederlo arrabbiarsi così tanto e uccidere tutte quelle persone innocenti solo perché faceva parte di un piano è stato a dir poco esilarante... peccato non sia andato tutto esattamente come volevamo, ma pazienza, per il momento il vero Mercenario n°1 è ancora in grado di farsi valere e svolgere i suoi compiti, quando morirà rifletteremo sull'eventuale sostituto.
Togliere ad una madre al settimo cielo per l'arrivo della propria figlia la gioia di tenerla tra le braccia per un capriccio, per un intento malvagio. La piccola Lumina altri non era che la bambina di un'altra coppia, strappata a loro e data in pasto alla Morte come se nulla fosse, perché sapevano che sarebbe dovuta morire e a nessuno interessava minimamente la cosa. Lo scopo iniziale era quello di far perdere completamente il controllo a Sandyon Vastnor, spingerlo oltre i limiti del proprio autocontrollo e così condurlo tra le fila della Setta dei 12. Purtroppo però nessuno aveva calcolato tre variabili importantissime: Mog, Lindë Vilvarin ed Asher Brightless, tre variabili che giocarono un ruolo chiave e permisero all'uomo di non perdere completamente la retta via, rifiutando in parte l'odio, la vendetta, la cecità dei propri intenti e il dolore per il lutto. Non appena fatto presente il piano effettivo di quella missione non autorizzata, Dominique si mise a contare i secondi che trascorrevano inesorabili e determinavano la morte prematura di poveri innocenti in giro per il centro di Roma. La notizia del rapimento di Robyn fu un colpo molto forte per la maggiore delle sorelle Vireau, la quale tentando di raccogliere la più alta lucidità possibile sfruttò per l'ennesima volta il supporto del Moguri, mandandolo in avanscoperta.
... Mog, riesci a percepire l'aura di Robyn qui nei paraggi? Lo riesci a vedere? Ci sono possibilità che si liberi da solo, e riesca a scappare in tempo?
Vado a controllare mammina! Mi sbrigo! Ho bisogno di qualche secondo però!
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E tu chi c***o sei!?
Spiacente ma non potrai scoprirlo.
Crucio!
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... d'accordo, hai vinto. Ucciderò Veronique.
Gli occhi di Dominique presero a brillare di felice conquista e vittoria.
Ma ti chiedo solo una cortesia, prima di costringermi a farlo...
Uhm? Che cosa vuoi?
... Dacci qualche minuto per poter stare ancora insieme, per avere la possibilità di salutarci come si deve senza che qualche altro innocente muoia. È l'unica cosa che ti chiedo, poi farò ciò che vuoi.
In effetti non siete tornate in buoni rapporti da molto... ... D'accordo, sarò una Illusionista magnanima, per quanto sai bene che presto o tardi morirai anche tu. Vi concedo tre minuti a partire da adesso, inutile tentare di scappare, sapete bene a quale fine andrebbe incontro Robyn Laars...
Detto questo, la donna si alzò dal proprio posto e si allontanò di appena qualche metro, giusto per dare una parvenza di privacy. Si godeva la luce del sole sui suoi capelli e sulla pelle, soddisfatta di aver raggiunto il proprio scopo, sicura che avendo portato a termine positivamente quella missione segreta il Supremo non l'avrebbe nemmeno rimproverata ed anzi, magari l'avrebbe anche elogiata o premiata. Non sapeva però che nel frattempo, Mog aveva individuato il posto dove si trovava l'Apprendista di Monique effettivamente immobilizzato e privo di sensi, ma oltre a lui, guardandosi intorno per avere una panoramica più completa del luogo, osservò anche Lancelot che atterrava l'ennesima guardia, spostandosi furtivo proprio in direzione della stessa palazzina ove si trovava il prigioniero. Purtroppo comunque, a differenza degli altri Mangiamorte, i due aguzzini si trovavano dentro una stanza del penultimo piano e quindi questo avrebbe rallentato l'operazione di salvataggio del PT. Mog cercò in fretta una soluzione per aiutarlo e grazie ad un lampo di furbizia eseguì un "Alohomora" proprio sulla porta della terrazza della stessa palazzina, come a voler simboleggiare a Lance che era lì che doveva andare.
... Ma che... ? Sarà stato un caso? ... Eppure ha un lucchetto, non può essersi mossa grazie al vento. Beh, non avendo piste migliori...
MAMMINA! E' vero, Robyn è stato catturato, ma c'è un tipo che sta andando a salvarlo! Non so chi sia, non l'ho mai visto prima! L'ho indirizzato dove si trova tuo nipote, forse sarà lì in un paio di minuti, resto a guardare che succede!
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da Monique » 18/06/2014, 17:57
Perché ogni volta che cercava di comportarsi come una persona normale che possedeva una vita altrettanto normale, finiva per rimanerci irrimediabilmente fregata? Se lo sarebbe chiesto quando - quando, non se - fosse tornata a casa sana e salva insieme a Veronique, dopo averla costretta a dire a Robyn la verità e aver chiarito la situazione con Sandyon e con Tyslion, possibilmente insieme così da non dover ripetere due volte la stessa cosa... il che avrebbe significato spiegare a due persone che una volta erano come fratelli - anche se effettivamente a livello di sangue lo erano - e che avevano passato anni ad odiarsi, o perlomeno Asveras l'aveva fatto, che tutto quell'odio risiedeva sul nulla più totale. Quale modo migliore per passare il weekend? Ironia isterica a parte, c'erano ancora molte cose che a Monique non erano chiare, e che la spinsero a stuzzicare l'egocentrismo da prima donna di Dominique per saperne di più; anche ammesso che avesse usato la Polisucco per spacciarsi per Rachel - già morta - ed avesse usato l'illusione per far cedere Sandyon e portarselo a letto... come aveva fatto a fargli credere che fosse incinta, e come aveva simulato per tutto il tempo la nascita e la crescita di Lumina, se Mog era stato presente e lui era, per natura, immune alle illusioni?
Al tempo non aveva le energie delle quali dispongo ora, non potevo permettermi di mantenere viva una illusione 24 ore su 24, senza contare che i mesi avrei dovuto anche simulare i pianti notturni e quant'altro. No, preferimmo utilizzare una bambina vera, presa in prestito presso un ospedale vicino, sottraendola ai veri genitori. Grazie a delle speciali pillole mediche modificate alchemicamente potei mostrare il rigonfiamento del ventre come se fossi incinta. E' stato tutto così facile, elementare... e vederlo arrabbiarsi così tanto e uccidere tutte quelle persone innocenti solo perché faceva parte di un piano è stato a dir poco esilarante... peccato non sia andato tutto esattamente come volevamo, ma pazienza, per il momento il vero Mercenario n°1 è ancora in grado di farsi valere e svolgere i suoi compiti, quando morirà rifletteremo sull'eventuale sostituto.
... hai privato una coppia di genitori della loro bambina, e l'hai mandata a morire come fosse carne da macello... e tutto per far perdere il controllo a Sandyon, per lasciare che le tenebre lo avvolgessero.
Mormorò Monique, ed ora sì che era davvero sconvolta: ma come si poteva essere così crudeli, così... privi di anima? Lanciò un'occhiata veloce a Veronique, e dentro di sé fu lieta di vederla altrettanto scossa, disgustata e turbata: ipotizzò, a torto, che la sorella minore stesse immaginando se stessa come Dominique, se fosse andata a fondo con le illusioni, e ciò che ad entrambe venne da pensare fu che dovevano ringraziare Ryan che si era avvicinato abbastanza a lei da farle vedere almeno uno spiraglio di luce, se ora la Veronique Vireau accanto alla sorella era una persona ben diversa da quella pazza della cugina.
Hai detto anche che le cose non sono andate esattamente come "volevate" ... c'è qualche possibilità che tu mi dica per chi lavori, prima di farmi fare ciò che vuoi?
Le domandò, pensando che tanto ormai avevano fatto trenta, perché non spingersi oltre e fare anche trentuno? Mal che fosse andato, Dominique non le avrebbe detto nulla, ma almeno ora sapeva la verità su Sandyon, Tyslion e Rachel, ora forse avrebbe potuto mettere le cose a posto. A prescindere da questo, la priorità era di tornare a casa vive, ma la Dubois aveva in mente ben altro: aveva preso in ostaggio Robyn, e l'avrebbe ucciso o comunque debilitato irreversibilmente, se Monique non avesse fatto ciò che lei voleva; in quel frangente, farsi prendere dal panico non le sarebbe servito a nulla, anche se da una parte le sarebbe davvero piaciuto. No, doveva rimanere lucida, usare la concentrazione affinata negli anni per costringersi a non cedere, e a pensare invece razionalmente ad un piano: chiaramente, prima, doveva capire se Dominique stesse bluffando o meno, e in quel senso l'aiuto di Mog si rivelò essenziale.
Vado a controllare mammina! Mi sbrigo! Ho bisogno di qualche secondo però!
Qualche secondo poteva anche concederglielo, dopotutto era più che lecito per la cugina che la Vice Preside di Hogwarts dovesse decidere che fare... era convinta di tenerla in pugno, e senza la presenza di Mog probabilmente sarebbe stato davvero così. Quindi come muoversi? A Monique, per il momento, venne in mente una sola cosa... prendere tempo: per questo chiese alla donna, dopo averle assicurato che avrebbe ucciso Veronique - sotto lo sguardo incredulo e terreo della sorella - qualche minuto per poterla salutare al meglio, sicura che l'illusionista sarebbe stata così contenta del risultato ottenuto da non dirle di no.
In effetti non siete tornate in buoni rapporti da molto... ... D'accordo, sarò una Illusionista magnanima, per quanto sai bene che presto o tardi morirai anche tu. Vi concedo tre minuti a partire da adesso, inutile tentare di scappare, sapete bene a quale fine andrebbe incontro Robyn Laars...
Grazie.
Educata fino alla fine, anche in quel frangente, osservando la donna spostarsi di qualche metro giusto per lasciarle da sole: la maggiore, dal canto suo, prese le mani della sorella minore e la fissò intensamente negli occhi, parlandole con voce bassa, pacata.
Mi dispiace... non avrei mai voluto dover arrivare a tanto, lo sai.
Monique...
MAMMINA! E' vero, Robyn è stato catturato, ma c'è un tipo che sta andando a salvarlo! Non so chi sia, non l'ho mai visto prima! L'ho indirizzato dove si trova tuo nipote, forse sarà lì in un paio di minuti, resto a guardare che succede!
Il sospiro che tirò mentalmente fu enorme, ma fu bravissima a nasconderlo, e ad elaborare velocemente un piano per salvare tutti: Robyn, sua sorella e se stessa, ovviamente.
D'accordo Mog, ora ascoltami attentamente. Non appena il ragazzo sarà arrivato da Robyn e tu sarai sicuro quindi che potrà portarlo via, devi ritornare qui immediatamente, più veloce che puoi. Hai capito bene? Non devi perdere nemmeno un secondo, oppure io e Veronique rischiamo di morire. Una volta qui dovrai solo attendere il mio segnale mentale, dopodiché dovrai attaccare Dominique più che puoi: non m'importa come, ma devi colpirla abbastanza forte da distrarla e permetterci di scappare. È tutto chiaro, piccolo? Sei la mia sola speranza.
E lo era davvero, perché senza di lui sarebbero morte, senza possibilità di salvezza: non appena il Moguri le avesse dato conferma mentale, la Vireau sarebbe tornata a rivolgersi alla sorella, fissandola molto seriamente in volto.
So che non è giusto ucciderti adesso, ora che avevi finalmente ritrovato la tua famiglia e ricostruito un legame con me, con Robyn, con Celine...
Fu quell'ultima parola, quel nome pronunciato con serietà, a far capire una cosa fondamentale a Veronique...
... ha un piano.
Altrimenti perché pronunciare il nome della Sauvage, sapendo quanto la sorella minore la odiasse? No, Monique aveva qualcosa di ben preciso in testa, qualcosa che evidentemente - e non sapeva come - avrebbe messo in atto di lì a poco, o forse lo stava già facendo e lei non se n'era accorta. Annuì lentamente, sperando che quel gesto venisse colto non solo dalla sorella, ma anche da un cardellino appoggiato su un balcone di fronte a loro, in attesa d'intervenire e salvare perlomeno una delle due.
... mi dispiace di non averti detto la verità su Marcus...
Sussurrò dunque la più piccola delle Vireau, facendosi venire gli occhi lucidi così da simulare la paura e la consapevolezza della morte, guardando però Monique con una tale intensità da farle capire due cose: aveva capito che aveva in mente qualcosa, e si fidava di lei abbastanza da lasciarla fare.
Non ha più importanza adesso... ti voglio bene, ricordatelo sempre. E qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa possa esserci tra noi, segreti, bugie o chissà che altro... tu sarai sempre mia sorella.
Probabilmente Dominique avrebbe voluto vomitare a quella scena, ma non aveva importanza: dovevano prendere tempo, dovevano sfruttare fino all'ultimo secondo... e sperare che entro quei tre dannatissimi minuti, il fantomatico salvatore di Robyn arrivasse a lui, e permettesse a Mog di mettere al tappeto quella stronza.
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da La Setta » 18/06/2014, 22:18
... hai privato una coppia di genitori della loro bambina, e l'hai mandata a morire come fosse carne da macello... e tutto per far perdere il controllo a Sandyon, per lasciare che le tenebre lo avvolgessero.
Beh... come dire... Si!
Senza il minimo senso di colpa, corrotta al 100% dalle illusioni, non curante del dolore e della sofferenza che poteva provocare. Veronique avrebbe fatto la stessa identica fine se non ci fosse stato Ryan Angel al suo fianco per tutto quel tempo. Pian piano la sorella minore di Monique si stava accorgendo di quanto quell'uomo avesse fatto tanto per lei e senza nemmeno saperlo.
Hai detto anche che le cose non sono andate esattamente come "volevate" ... c'è qualche possibilità che tu mi dica per chi lavori, prima di farmi fare ciò che vuoi?
Non mi sbilancerò così tanto, oltre al fatto che sarebbe troppo complesso spiegarti chi sta esattamente sopra di me. Riguardo la prima domanda, mi pare ovvio, volevamo che Sandyon Vastnor aderisse alla nostra causa, che diventasse il nostro Mercenario. Tuttavia nemmeno quel piano riuscì a condurlo da noi, quindi lasciammo perdere, non avevamo altro tempo da sprecare con quel rifiuto.
Rifiuto? Un Rifiuto Sandyon Vastnor? Ma allora con chi l'avevano rimpiazzato o comunque chi avevano dalla loro parte per definirlo un uomo debole? Tutte domande alle quali purtroppo risposta non ci sarebbe stata, nemmeno chiedendolo in ginocchio, soprattutto perché adesso la questione si stava facendo sempre più delicata: di mezzo c'era la vita di molte persone ed in particolare del nipote della Vireau, Robyn Laars. Lancelot stava facendo il possibile per salvarlo e quel suo tentativo, intercettato da Mog, era stato riferito proprio alla Vice Preside di Hogwarts, la quale con un astuto stratagemma era riuscita a guadagnare tre minuti preziosi, ma che ben presto sarebbero finiti.
D'accordo Mog, ora ascoltami attentamente. Non appena il ragazzo sarà arrivato da Robyn e tu sarai sicuro quindi che potrà portarlo via, devi ritornare qui immediatamente, più veloce che puoi. Hai capito bene? Non devi perdere nemmeno un secondo, oppure io e Veronique rischiamo di morire. Una volta qui dovrai solo attendere il mio segnale mentale, dopodiché dovrai attaccare Dominique più che puoi: non m'importa come, ma devi colpirla abbastanza forte da distrarla e permetterci di scappare. È tutto chiaro, piccolo? Sei la mia sola speranza.
Niente di più facile mammina! Con Sandy queste strategie erano all'ordine del giorno!
Una volta conclusa quella piccola conversazione mentale, il Moguri tornò nuovamente sul luogo del rapimento, scoprendo che Lancelot era riuscito a trovare il nascondiglio dei due Mangiamorte che tenevano in ostaggio Robyn e, atterrato il primo con un veloce incantesimo, si era scagliato sul secondo fisicamente, dandogli un calcio in volo sul petto, ingaggiando un combattimento che inizialmente fu ad armi pari. Il PT infatti si prese dapprima un cazzotto all'occhio destro e poi un altro alla bocca dello stomaco, infine un calcio sullo stinco e un altro sul femore sinistro. Evidentemente il Mangiamorte era parecchio addestrato, senza contare che il suo avversario proveniva da altri due scontri e da diverse scalate di palazzi che lo avevano debilitato.
Tutto qui ragazzino? Aspetta che il Supremo sappia del tuo tradimento, per la tua testa mi faranno come minimo Luna Crescente!
Tsk... Sta' zitto e combatti!
Ripresero lo scontro e, parzialmente aiutato da Mog, il quale in segreto gli recuperò un po' di energie, e parzialmente motivato dalla voglia di non deludere la madre, Lancelot diede altri quattro colpi ben assestati all'aguzzino, facendolo cadere giù dalla finestra dell'ottavo piano, spaccandosi irrimediabilmente il cranio. Riguardo all'altro avversario ancora tramortito a terra, decise di risparmiare almeno lui. Con un Oblivio veloce e definitivo cancellò dalla sua memoria ogni traccia del suo viso, occultando per sempre la propria identità sapendo che sicuramente il Supremo avrebbe evitato di scavare nei suoi ricordi ipotizzando che dietro ci fosse lo zampino del figlio. Un grosso sospiro, non era ancora finita. Slegando Robyn Laars, il Dragoniere diede un altro altro sguardo alla pergamena consegnatagli dalla madre, leggendo che le successive disposizioni erano di consegnare il prigioniero alla donna minacciata dalla Illusionista, sempre se fosse riuscita a fuggire di lì. Annuendo tra sé, Lance prese in braccio Robyn ed uscì da quella stanza, dirigendosi fino al tetto da dove poteva avere uno sguardo abbastanza panoramico su tutta la situazione corrente.
... mi dispiace di non averti detto la verità su Marcus...
Non ha più importanza adesso... ti voglio bene, ricordatelo sempre. E qualsiasi cosa accada, qualsiasi cosa possa esserci tra noi, segreti, bugie o chissà che altro... tu sarai sempre mia sorella.
Ce l'ha fatta! Il tizio misterioso ha salvato Robyn! Adesso me ne occupo io, pronte a fuggire?
Allora, abbiamo finito con le sviolinato o no? Falla fuori, poche storie, o deciderò di ammazzare anche tuo nipote entro dieci secondi, sono stata ch-...
STUPEFICIUM!
Dominique all'improvviso venne fatta volare indietro di circa quindici metri, finendo dritta dritta dentro la grande fontana di Piazza Navona. Il colpo segreto e improvviso di Mog aveva dato il giusto diversivo alle due donne per fuggire e scappare di lì quanto più in fretta possibile. Qualora avessero optato per spostarsi in uno dei tanti vicoli romani lì intorno, una volta percorsa una distanza di 50-100 metri avrebbero incontrato in un angolo nascosto la figura di spalle del presunto salvatore di Robyn, infatti il Laars stava appoggiato a terra distesa a pancia in su. Per ovvi motivo di sicurezza, Lancelot non poteva mostrare apertamente il proprio viso, anche se non sapeva che ormai la sua identità era irrimediabilmente compromessa perché conosciuta dal piccolo amichetto del Vastnor.
La prossima volta potrebbero non essere così poco organizzati. Attenzione mi raccomando.
Detto questo, il ragazzo scomparì, smaterializzandosi. Nel frattempo, dalle acque della fontana, aiutata da alcuni passanti, Dominique usciva fuori più adirata che mai, guardando in direzione delle guardie e scoprendo che nessuna si trovava al suo posto. Che cosa era successo? Ben presto sarebbero giunti una vagonata di esponenti del Ministero per mettere a tacere la questione "donna che vola senza motivo di quindici metri in aria", quindi non poteva permettersi di esprimere la propria rabbia con un omicidio di massa. Strinse il pugno, consapevole di essere stata fregata e consapevole anche che il Supremo non le avrebbe più permesso di fare come le pareva una seconda volta. Insomma aveva perso l'unica occasione per togliersi di mezzo preventivamente le due ipotetiche avversarie per eccellenza. Scomparendo anch'ella per le vie strette e piccole della piazza, Dominique Dubois non aspettava altro di potersi smaterializzare per andare al quartier generale e raccontare per lo meno al proprio capo di Veronique e della sua conciliazione con la sorella. Questo forse l'avrebbe risparmiata da una sonora e tremenda punizione... ma non sapeva che ben presto avrebbe dovuto rinunciare anche a quella ipotesi...
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da Monique » 18/06/2014, 23:03
Beh... come dire... Si!
Monique trattenne il disgusto che le stava nascendo spontaneo sul viso, ricordando a se stessa che quella sarebbe stata una pessima mossa, soprattutto in un momento delicato come quello... ma quanto, oh, quanto avrebbe voluto farle del male, ferirla in ogni modo possibile per tutto il dolore che aveva causato: facendolo, però, non si sarebbe forse dimostrata tanto deplorevole quanto lei, nel suo atteggiamento? Probabilmente sì, ed allora era una fortuna che non potesse permettersi certe uscite. Veronique, dal canto suo, tremava internamente al pensiero che, senza l'aiuto di Ryan, di Marcus, e poi di Monique, sarebbe diventata tale e quale alla donna che aveva di fronte... quanto aveva rischiato, e quanto ci era andata vicina? Solo adesso, per la prima volta, se ne rendeva pienamente conto. Spingere la donna a parlare, comunque, aveva dato i suoi frutti: Dominique aveva infatti spiegato tutta la manfrina messa in atto per spingere Tyslion ad odiare Sandyon, e quest'ultimo a diventare parte dei cattivi, anche se l'ultima parte del "loro" piano - chiunque fossero questi "loro" - era andato storto.
Non mi sbilancerò così tanto, oltre al fatto che sarebbe troppo complesso spiegarti chi sta esattamente sopra di me. Riguardo la prima domanda, mi pare ovvio, volevamo che Sandyon Vastnor aderisse alla nostra causa, che diventasse il nostro Mercenario. Tuttavia nemmeno quel piano riuscì a condurlo da noi, quindi lasciammo perdere, non avevamo altro tempo da sprecare con quel rifiuto.
Se Sandyon Vastnor era stato considerato un rifiuto, allora chi diavolo potevano aver trovato per sostituirlo che fosse migliore di lui? Una domanda a cui Monique non avrebbe trovato risposta tanto facilmente, e a dirla tutta in quel momento nemmeno le interessava: c'era in gioco la sua vita, quella della sorella e quella di Robyn, aveva troppo da perdere e non poteva quindi permettersi di stilare una lista sbagliata delle sue attuali priorità. Quando Mog le diede la conferma che, sì, Robyn era lì nei paraggi e c'era qualcuno pronto ad aiutarlo, Monique spiegò velocemente al Moguri il suo piano, che si basava tutto sulle tempistiche: se tutto fosse andato bene, se la fortuna l'avesse assistita... ne sarebbero usciti tutti illesi.
Niente di più facile mammina! Con Sandy queste strategie erano all'ordine del giorno!
Ora doveva solo prendere tempo, ma per fortuna aveva convinto Dominique a lasciarle qualche minuto di tempo per salutare la sorella... esattamente lo stratagemma di cui avevano bisogno: bastò inoltre usare le parole giuste, e anche Veronique comprese che l'altra aveva qualcosa in mente, rimettendo quindi la propria vita nelle sue mani. D'altronde, che altra scelta avrebbe avuto? Così, Veronique si scusò sinceramente per aver omesso alla sorella maggiore la verità, e mentre quest'ultima le stava rispondendo che comunque, nonostante tutto, le avrebbe sempre voluto bene, la voce di Mog le risuonò di nuovo nella mente.
Ce l'ha fatta! Il tizio misterioso ha salvato Robyn! Adesso me ne occupo io, pronte a fuggire?
Pronte, al mio via...
Allora, abbiamo finito con le sviolinato o no? Falla fuori, poche storie, o deciderò di ammazzare anche tuo nipote entro dieci secondi, sono stata ch-...
ORA!
STUPEFICIUM!
Ma cosa...
Corri!!
Fu l'unica cosa che Monique disse all'altra: non appena Dominique venne scaraventata all'indietro con forza inaudita ed inspiegabile - un segreto che purtroppo avrebbe dovuto gioco forza mantenere con la francese - la Vice Preside di Hogwarts afferrò la mano della sorella e la trascinò di filato via da lì, con Veronique che fece appena in tempo a raccogliere un paio di buste da shopping prima di seguire l'altra di corsa.
Ma cosa diavolo è successo? Come hai fatto a farla volare così?!
Non c'è tempo per le spiegazioni ora, dobbiamo trovare Robyn!
Tagliò corto la maggiore delle Vireau, immettendosi con la sorella in un vicolo romano e notando a distanza di un centinaio di metri una figura di spalle, accanto al corpo di Robyn.
La prossima volta potrebbero non essere così poco organizzati. Attenzione mi raccomando.
Neanche il tempo di chiedergli chi fosse o perlomeno ringraziarlo, che il ragazzo sparì: Monique, dal canto suo, si avvicinò di corsa a Robyn, e gli prese la mano, stringendo poi quella della sorella e smaterializzando tutti e tre a casa sua, lontano da lì; ci avrebbe messo un bel po' a riprendersi dallo sforzo, e dopo aver aspettato il risveglio del nipote ed aver approfittato dell'occasione per far confessare a Veronique la verità di fronte al Laars, avrebbe mandato due gufi ben precisi. Il "divertimento", per lei, era appena cominciato. Il cardellino che aveva osservato tutta la vicenda, dal canto suo, planò in un vicolo e riprese la sua forma umana non appena Dominique riemerse dalla fontana grazie all'aiuto di alcuni babbani, ben deciso ad affrontarla prima che combinasse qualche guaio irreparabile per la sua persona: così, non appena la donna si fosse immessa nella via stretta che si immetteva sulla piazza, percorrendola in senso opposto, una figura a lei familiare le avrebbe improvvisamente sbarrato la strada.
I miei complimenti, Dominique. Farti fregare da due illusioniste infinitamente meno potenti di te... ce ne vuole di coraggio per farsi vedere ancora in giro, fossi stato in te sarei rimasto dentro quella fontana per sempre.
La salutò, avvicinandosi a lei a passo lento, misurato, con le mani fuori dalle tasche per mostrarle che non aveva alcuna intenzione di mettere mano alla bacchetta: no, avrebbe usato una delle doti che a Tezzereth piacevano tanto di lui... la diplomazia.
Immagino tu non veda l'ora di andare a riferire al Supremo cos'hai scoperto su Veronique, di come si sia avvicinata alla sorella e di come il sottoscritto abbia fallito nel suo compito... comprensibile, lo farei anch'io.
Disse inizialmente, con un leggero sorriso distaccato.
Prima di lasciarti andare, però, volevo solo farti ragionare su un punto di vista che forse non hai preso in considerazione: certo, per il mio tradimento probabilmente il Supremo porrebbe fine alla mia esistenza... ma potrebbe essere interessante, per lei, venire a conoscenza di come non solo tu ti sia fatta sfuggire entrambe le sorelle Vireau, ma anche e soprattutto di come tu abbia sputtanato un piano messo in atto dalla Setta per anni con una leggerezza da manuale, e di come ora, quindi, i nostri nemici sappiano ogni cosa e possano ricucire vecchie alleanze. Non credo ne sarebbe molto felice, tu che ne pensi?
Le domandò con calcolata noncuranza, ascoltando le sue parole ed osservando le sue reazioni prima di fare un'ulteriore precisazione, forse quella più importante.
Non metto in dubbio, naturalmente, che essendo tu così importante per lei non verresti uccisa, mentre io sì, quasi sicuramente sarebbe quella la mia fine - perché c'era una possibilità su un milione che la Madre gli risparmiasse la vita - Ma sappiamo che il Supremo punisce chi lo delude, e quale punizione sarebbe più adatta a te se non sapere che a pagare per i tuoi errori è stato... il tuo amore?
Si prese una pausa voluta, giusto per far capire a Dominique cosa volesse insinuare: no, lei non sarebbe stata uccisa, ma Indigo, la sua "Gioia Oscura", forse sì... l'avrebbe sopportato? Attese ancora qualche istante, osservando nuovamente le reazioni della donna, dopodiché riprese a parlare, sempre con calma e tranquillità.
Entrambi, ne converrai, abbiamo tanto, troppo da perdere nel pugnalarci le spalle a vicenda... perciò che ne dici, solo per questa volta, di mantenere tutta questa vicenda per noi, come fosse il nostro piccolo segreto? Io non dirò nulla, tu non dirai nulla, e nessuno verrà punito. Mi sembra uno scambio equo.
Non avrebbe avuto altro a cui appellarsi: se aveva giocato bene le sue carte, come sperava, Dominique avrebbe dovuto accettare per forza, e a quel punto Marcus se ne sarebbe potuto andare - se non del tutto tranquillo, almeno più di prima - via da lì.
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da La Setta » 02/07/2014, 15:41
Il suo piano era andato completamente in fumo. La sua strategia che pareva non avere alcuna falla invece era stata bucata e distrutta. Dominique non seppe decifrare da dove e come le arrivò quel colpo addosso e già questo la fece imbestialire incredibilmente, ma per di più quando diede il segnale per uccidere l'ostaggio che credeva ancora imprigionato, non ebbe il riscontro da nessuno dei Mangiamorte. Volò all'indietro, finendo dritta dritta dentro la fontana di Piazza Navona, sotto lo sguardo attonito e stupito di moltissimi passanti babbani che non riuscivano a spiegarsi il motivo di quella assurdità. Il fatto che si era trattato di una magia e di conseguenza lei al momento era l'unica testimone dell'accaduto, significava che entro pochissimi secondi sarebbero giunto come minimo dieci Auror sotto copertura ad accertarsi che la situazione fosse sotto controllo, per poi iniziare ad operare un annullamento mnemonico di massa, quindi non poteva farsi trovare ancora lì oppure sarebbero stati seriamente guai per tutta la Setta dei 12. Per quel motivo, anche se con pochissima eleganza e classe, la francese si mosse uscendo dall'acqua e senza dare confidenza a nessuno si diresse verso una delle tante piccole vie strette della città, sperando di trovare un punto isolato per poi smaterializzarsi ed andarsene. Purtroppo per lei però, c'era qualcuno che non aspettava altro che il momento giusto per incontrarla e scambiarci quattro parole, un qualcuno che adesso come adesso risultava essere ancora più fastidioso e odioso del solito.
I miei complimenti, Dominique. Farti fregare da due illusioniste infinitamente meno potenti di te... ce ne vuole di coraggio per farsi vedere ancora in giro, fossi stato in te sarei rimasto dentro quella fontana per sempre.
Tsk, ha parlato il figlio prediletto che di nascosto facilita il passaggio dei nostri obiettivi dalla parte del nemico. Chissà quanto potrebbe essere contenta al nostra Signora di questa splendida notizia...
Immagino tu non veda l'ora di andare a riferire al Supremo cos'hai scoperto su Veronique, di come si sia avvicinata alla sorella e di come il sottoscritto abbia fallito nel suo compito... comprensibile, lo farei anch'io.
Ci puoi scommettere.
Prima di lasciarti andare, però, volevo solo farti ragionare su un punto di vista che forse non hai preso in considerazione...
E sarebbe?!
Chiese la donna alterandosi in maniera piuttosto accesa, alzando il tono di voce e sgranando gli occhi con ferocia.
Certo, per il mio tradimento probabilmente il Supremo porrebbe fine alla mia esistenza... ma potrebbe essere interessante, per lei, venire a conoscenza di come non solo tu ti sia fatta sfuggire entrambe le sorelle Vireau, ma anche e soprattutto di come tu abbia sputtanato un piano messo in atto dalla Setta per anni con una leggerezza da manuale, e di come ora, quindi, i nostri nemici sappiano ogni cosa e possano ricucire vecchie alleanze. Non credo ne sarebbe molto felice, tu che ne pensi?
Allora credo tu non sappia effettivamente quanto conti io per il Supremo, caro il mio Azhad...
Replicò melliflua, recuperando una lucidità e una tranquillità che però l'uomo fu capace di farle perdere nuovamente due secondi dopo.
... Non metto in dubbio, naturalmente, che essendo tu così importante per lei non verresti uccisa, mentre io sì, quasi sicuramente sarebbe quella la mia fine... Ma sappiamo che il Supremo punisce chi lo delude, e quale punizione sarebbe più adatta a te se non sapere che a pagare per i tuoi errori è stato... il tuo amore?
Non oserai... Tu... Infimo e insignificante subordinato...
Entrambi, ne converrai, abbiamo tanto, troppo da perdere nel pugnalarci le spalle a vicenda... perciò che ne dici, solo per questa volta, di mantenere tutta questa vicenda per noi, come fosse il nostro piccolo segreto? Io non dirò nulla, tu non dirai nulla, e nessuno verrà punito. Mi sembra uno scambio equo.
Strinse il pugno. Aveva una voglia incredibile di sfruttare i suoi poteri ed ucciderlo seduta stante, ma sapeva bene che se l'avesse fatto il Supremo avrebbe indagato e sicuramente sarebbe risalito al suo folle piano per uccidere Monique e la sorella anzi tempo. Ovviamente era ignara che la Signora sapesse già tutto ed avesse mandato lei il figlio ad occuparsi personalmente di salvare l'ostaggio, per questo suo malgrado, anche provando una rabbia quasi incontenibile, deglutì sangue e orgoglio e socchiuse gli occhi, abbassando il capo, con un sospiro. No, non poteva farci andare di mezzo la sua Gioia Oscura, per nulla al Mondo, nemmeno per la propria sicurezza di rimanere la migliore. Indigo contava troppo per lei, era il suo amore eterno e adorato, perverso e deviato, ma comunque amore, la dolce metà della mela avvelenata. Ipotizzarla processata ed uccisa per un crimine non commesso da lei la faceva già sentire pazza. Non avrebbe sopportato il senso di colpa.
E va bene Azhad, hai vinto. Ora andiamocene di qui, prima che tutto il Ministero ci stia alle costole!
Mi vendicherò anche di te, molto presto, non temere... Tredicesimo.
FINE
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da Kelly » 10/04/2015, 17:55
[Clinica privata "Ippocrate" Roma - 01 Marzo 2110 - Ore 11:30]
Buongiorno, sono qui per vedere Joël Montesquieu, è stato portato qui tre giorni fa...
Lei è?
La sua segretaria, Kelly Everett.
Mi dispiace, ma le visite sono ammesse solo ai parenti stretti.
Certo, lo so, ma ho una questione urgente del quale devo discutere con...
Le ho già detto che non può entrare.
..è un affare importantissimo e...
Senta signorina, lei sta solo perdendo tempo. Le sto dicendo che nessuno, tranne i parenti di primo grado del Principe, può vederlo al momento.
E io le sto dicendo, esimia testa di cazzo, che ho URGENTE bisogno di vedere il mio capo ADESSO, ne va di mezzo un lavoro importantissimo al quale il Principe stava lavorando prima dell'esplosione. Ora se il lavoro sfuma per causa sua, le assicuro che quando il signor Montesquieu si riprenderà le farà un culo talmente grosso che non riuscirà più a sedersi sulla tazza del cesso. Mi ha capito?
...Va bene, signorina. Ma sono obbligato a perquisirla prima...
Perchè? Non voglio mica ammazzarlo!
No, ma potrebbe avere con sé macchine fotografiche e non sono permesse all'interno della struttura...
D'accordo, faccia pure. Ma veda di tenere le mani a posto, intesi?
Il ragazzo aveva tenuto le mani a posto, forse spaventato dallo sguardo incazzato della Everett che si lasciò perquisire non senza sbuffando ogni due secondi. Non era proprio la persona più paziente del mondo, ma in quel contesto come biasimarla? Aveva rischiato di saltare in aria a causa di un attentato dinamitardo diretto al proprio datore di lavoro -che, per inciso, si era fatto colpire parandosi di fronte a lei pur di proteggerla da quell'esplosione- e adesso che finalmente poteva vedere Joël doveva passare quindici lunghissimi minuti in sala d'attesa perchè la clinica privata non voleva "giornalisti all'interno della struttura". Una parte di lei li capiva, ma l'altra li stava mandando a fanculo uno ad uno dentro di sè -un bel passo avanti!- fino a quando non fu libera di dirigersi verso la stanza 209, dove era alloggiato il suo malridotto Boss. Si tolse il cappotto -lì faceva davvero caldo- ripiegandolo sul braccio e tenendo salda la borsa la cui capienza era stata aumentata a dismisura con la magia, dove teneva bacchetta, oggetti personali e qualche rivista e dolcetto per il Principe, per rendere la sua degenza meno noiosa. Pur essendosi affezionata a lui in tutto quel tempo, in quel momento il volto della londinese non era felice di rivederlo nè sorridente per lo scampato pericolo, ma corrucciato in un'espressione preoccupata che lasciava intendere ci fosse ben altro nascosto dietro quello sguardo.
Si può?
Maglietta larga, con maniche a tre quarti e scollo a barca, jeans chiari stretti a bassa vita e un paio di stivaletti bassi e neri: non era certo il tipo di vestiario che Montesquieu avrebbe voluto vedere addosso alla sua segretaria, ma -ehi!- stavano in un ospedale e non in ufficio e Kelly si era sentita giustifiata a vestirsi come più le piaceva, almeno una volta. Rimase ferma sulla soglia ad osservare il proprio Capo disteso sul letto: a parte l'occhio sinistro, il naso e la bocca, il resto era tenuto insieme da una benda che lo faceva assomigliare molto ad una di quelle mummie presenti nei film babbani horror. Aprì la bocca, in procinto di dire qualcosa di ironico, una di quelle battute sarcastiche che a volte rivolgeva a Joël, prendendolo un po' in giro magari per quel suo modo di fare molto principesco. Invece dalle labbra non uscì alcun suono e alla fine Kelly scosse la testa e si avvicinò al letto del malato, posando la borsa sulla sedia lì vicino.
Lo sa che potrei denunciarla per non avermi informato prima che avrei potuto rischiare la vita accettando il suo lavoro?- esordì con quella frase, mentre apriva la propria borsa, e sebbene il tono fosse infastidito e nervoso, l'uomo avrebbe capito al volo che la londinese non avrebbe mai fatto una cosa del genere- E potrei anche aggiungere che il suo sangue blu non la costringe a comportarsi in maniera cavalleresca con me.- si riferiva al fatto che il Magiavvocato si era parato con tutto il corpo di fronte a lei, per proteggerla -Ma immagino che per questo io non possa fare niente. Comunque la trovo davvero bene capo, lo sa? Nonostante quelle bende, sembra essere tornato in forma...
C'era una leggera punta di ironia in quell'ultima frase, mentre la Everett tirava fuori dalla propria borsa quotidiani magici -quelli più letti da Joël- riviste "popolane" -come le aveva definite una volta- fumetti babbani che aveva comprato in qualche negozio per strada e una marea di gelatine alla frutta mono porzione, già confezionate e con annesso cucchiaino in plastica, al gusto mela e banana, arancia e carota, pesca, pera e il classico del classico, fragola. Posò tutto quanto sul comodino accanto al letto dell'uomo, facendo la lista completa di ciò che aveva portato con tono pratico, da segretaria efficiente, non facendo caso per il momento all'espressione del magiavvocato -probabilmente perplessa- di fronte a tutta quella roba.
Il mio fidanzato mi ha suggerito di portarle dei fiori, ma i fiori mi sanno troppo di morto e ho preferito prenderle un po' di cose che l'aiuteranno a passare il tempo qui dentro.
Il tono era molto da "ho fatto la cosa migliore e non ammetto repliche".
Sua sorella e la sua ragazza sono già venute a trovarla?
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Kelly
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da Joël » 20/04/2015, 22:15
01/03/2110 - Clinica Privata "Ippocrate" di Roma - Ore 11:20
Nessuna sentenza quella mattina per il Principe di Andorra. Svegliarsi in mattinata alle 07:15 e scoprire che al posto del proprio letto a tre piazze del Castello c'era quello della clinica lo aveva già messo di cattivo umore. Non stava benissimo ma nemmeno in condizioni troppo pietose, non dopo il lungo periodo presso l'ospedale pubblico londinese. Sua sorella era sempre stata troppo premurosa e dedita a pensare che nelle cliniche private le cure erano migliori, invece di migliore al massimo c'erano il servizio e le attenzioni, ma non si poteva di sicuro mettere in dubbio la competenza dei medici del San Mungo. Poteva muovere le gambe e le braccia, le ustioni provocate dall'esplosione erano divenute molto meno visibili ed aveva riacquistato da poco la voce, anche se non ancora così potente come prima. Per tornare al massimo delle condizioni avrebbe dovuto attendere minimo altre due settimane, o almeno questi erano i giudizi degli esperti che lo visitavano dalle cinque alle sette volte al giorno, più irritandolo che aiutandolo. L'irritazione, comunque, non era affatto data dal trovarsi lì, anzi, apprezzava immensamente la premura di Danielle, ma non poteva sopportare di essere bloccato lì mentre la causa per la quale si stava preparando da un mese stava per cominciare. Volevano affidare il caso ad un altro MagiAvvocato di ufficio e la sorella del Principe non era disponibile in quanto bloccata in Corte d'Appello per almeno dieci giorni, quindi Joël era praticamente sicuro che il suo cliente avrebbe perso miseramente, pur avendo completamente ragione. Strinse il pugno con ira, cercando di rilassarsi pensando alla propria fidanzata ed Oceano, Eibhlin, che quando poteva passava di lì per assicurarsi che stesse sempre meglio, non negandogli mai una carezza o un bacio, chiedendo poi ai medici tutte le info, info che lei poteva sicuramente capire meglio del Difensore Legale. Quella situazione gli stava stretta, tremendamente stretta ed oltre a questo voleva pensare ad una soluzione per non perdere la possibilità di contribuire alla causa, pur sapendo che da lì aveva ben poche speranze di riuscire nell'intento. Per quanto riguardava il capire chi avesse attentato alla sua vita, anche in quel caso Danielle gli aveva detto di non preoccuparsi, che se ne sarebbe occupato il suo compagno, il Capitano Darksteel dei Sicari. In pratica tutto ciò che doveva fare era pensare a guarire, ma era talmente difficile che alcune notti si svegliava di soprassalto e finiva per trascorrere il resto del tempo in bianco, fino all'alba, pensando, ponderando.
Toc Toc Toc
Si può?
Volse appena il capo ed incrociò lo sguardo di una persona che ancora non aveva visto fino a quel momento.
... Signorina Everett.
La salutò con un lieve sorriso, anche se la voce usciva più roca e bassa del normale. La vide avvicinarsi, vestita con degli abiti molto più consoni al suo retaggio rispetto che al lavoro nel Ministero. Questo però per lui non rappresentava un difetto, non l'aveva mai giudicata, anzi, lì poteva mettersi come voleva, senza restrizioni.
Lo sa che potrei denunciarla per non avermi informato prima che avrei potuto rischiare la vita accettando il suo lavoro?
Articolo 311, paragrafo 19, comma 7 del Codice di Diritto del Lavoro. Peccato che io non fossi minimamente a conoscenza del rischio, perderebbe già alla prima udienza di Tribunale.
Rispose con una vaga ironia, osservando nel contempo tutte le cose che la ragazza gli aveva portato, con tanta gentilezza. Kelly Everett era una giovane ex studentessa di periferia, un po' rozza e dalle maniere a volte eccessivamente forti, oltre che il lessico vasto e variopinto, ma aveva un gran cuore, un'anima meravigliosa, per questo il Principe di Andorra aveva scelto di darle una chance di distinguersi dalla massa, perché la massa non era fatta per lei, glielo si poteva leggere in viso. La stanza dove si trovavano era parzialmente illuminata e l'uomo stava a petto nudo, anche se le lenzuola lo coprivano abbastanza da non mostrare troppe porzioni del corpo.
E potrei anche aggiungere che il suo sangue blu non la costringe a comportarsi in maniera cavalleresca con me. Ma immagino che per questo io non possa fare niente.
Lei non aveva alcun motivo di finire in ospedale per colpa mia. Ciò che ho fatto deriva dalla consapevolezza di dovermi prendere le mie responsabilità in ogni situazione, anche la più pericolosa.
Comunque la trovo davvero bene capo, lo sa? Nonostante quelle bende, sembra essere tornato in forma...
In effetti, signorina Everett, ormai la mia condizione è ristabilita quasi del tutto. Se intendeva fare in modo che non mi dovessi annoiare mentre ero qui, credo sia riuscita nell'intento...
Le riviste erano moltissime, per non parlare poi dei fumetti, alcuni per altro di stampo tipicamente babbano. Joël apprezzava tutto ciò che provenisse dalla gentilezza e dall'animo buono, quindi accettò tutte quelle premure con un assenso del capo. Ascoltò quindi l'elenco di tutto ciò che aveva portato con sé, non osando immaginare le storie che di sicuro le avevano fatto all'ingresso.
Il mio fidanzato mi ha suggerito di portarle dei fiori, ma i fiori mi sanno troppo di morto e ho preferito prenderle un po' di cose che l'aiuteranno a passare il tempo qui dentro. Sua sorella e la sua ragazza sono già venute a trovarla?
Mia sorella ieri sera, la mia compagna circa un'ora fa. ... Oh, buongiorno, finalmente posso togliere queste bende?
L'infermiera entrò chiedendo prima permesso, per poi avvicinarsi al Difensore Legale con aria serena.
Naturalmente Principe Montesquieu. Ci spiace averla fatta aspettare tanto, ma non eravamo sicuri ancora di alcuni risultati delle analisi.
Non c'è problema. Mi raccomando poi gradirei ricevere il necessario per radermi.
Oh, a proposito di questo, purtroppo il medico ha detto che per il momento non è saggio radersi. Vorremmo che la pelle del volto non subisse stress.
Ma è inaccettabile! Non posso nemmeno guardarmi allo specchio con tutta questa peluria!
Sono desolata Principe Montesquieu...
... Suvvia, non è certo colpa sua. La ringrazio lo stesso... Oh, lei è la mia segretaria, la signorina Everett.
Attese che le due ragazze si salutarono prima di farsi privare totalmente della benda sul volto.
Ecco fatto, tornerò più tardi per farle un prelievo.
Dopo aver fatto un leggero inchino, l'infermiera se ne andò, lasciando di nuovo soli Joël e Kelly. L'uomo scese dal letto, indossava dei pantaloni di cotone neri con annessi fantasmini e ciabatte bianche di una nota griffe magica. Avvicinandosi allo specchio si osservò per qualche istante, corrugando la fronte infastidito dal suo aspetto poco curato, diversamente dal solito.
Sono assolutamente impresentabile!
Dopo aver detto ciò, andò ad aprire l'armadio della stanza e prese una canottiera bianca pulita che indossò subito. Infine, munendosi di un bicchiere di acqua fresca e leggermente gassata, tornò a sedersi sul letto, non tanto distante dalla ragazza. Sembrava riflettere febbrilmente su qualcosa, come se ne valesse della propria vita, ma non disse nulla almeno per una decina di secondi, anche perché aver camminato dopo tanto tempo gli aveva fatto venire un leggero giramento di testa e necessitava di qualche attimo per recuperare la sufficiente lucidità di pensiero.
Mi scusi, non sono ancora molto adatto alla conversazione... ... Comunque, la trovo bene, mi ha cercato qualcuno in questi giorni? Novità a proposito della causa contro il MagiAvvocato Viridian?
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da Kelly » 21/04/2015, 23:14
... Signorina Everett.
La riconosceva ed era ancora capace di sorridere. Un gran bel passo avanti, visto i danni subiti a causa dell'esplosione. Kelly reagì in maniera spontanea a quel sorriso, ricambiandolo a sua volta ed avvicinandosi al letto con tranquillità, poggiando per il momento la borsa -pesantissima- sul comodino lì presente. Era impossibile per lei non fare un appunto al MagiAvvocato sui rischi che si corrono nel non rendere partecipe i propri dipendenti dei pericoli sul lavoro. Procedure legali di questo tipo ne vedevano quasi ogni giorno, di persone che cercavano l'aiuto del Montesquieu per ottenere dei risarcimenti da imprenditori poco attenti alla salute e al benessere dei lavoratori.
Articolo 311, paragrafo 19, comma 7 del Codice di Diritto del Lavoro. Peccato che io non fossi minimamente a conoscenza del rischio, perderebbe già alla prima udienza di Tribunale.
Obiezione, Vostro Onore!- rispose ironica, fissando l'uomo con una complicità che raramente si sarebbe vista con lui in passato. Forse, dopo quel fattaccio, qualcosa era cambiato nella londinese -Non è la prima volta che subisce degli attentati, su questo sarà d'accordo con me dico bene? Nessuno della stessa rilevanza di questo, certo, ma un uomo intelligente e giudizioso come lei di sicuro sapeva che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa di più grave. In virtù dei precedenti fatti, dunque, avrebbe dovuto avvisare la qui sottoscritta Kelly Everett che poteva esserci la minima possibilità di un pericolo per la sua vita. Ho concluso. A lei la parola.
Disse, facendo anche un lieve accenno di inchino -giusto perchè si trovava di fronte al Principe- prima di riprendere a sorridere e a parlare di cose più serie, come lo stato di salute del suo capo.
In effetti, signorina Everett, ormai la mia condizione è ristabilita quasi del tutto. Se intendeva fare in modo che non mi dovessi annoiare mentre ero qui, credo sia riuscita nell'intento...
So che lei non è abituato a leggere riviste di natura popolare- termine coniato dall'uomo, non certo dalla Everett - ma le assicuro che per queste ne vale la pena.
Disse, iniziando a fare una lista dettagliata di tutto ciò che aveva portato con sè, gelatine di frutta comprese. Joël era una persona squisita, un nobile di classe ma che non ostentava la sua ricchezza con arroganza nè aria di sufficienza verso il prossimo -perchè ad ostentarla lo faceva eccome! A volte però i suoi modi sembravano alla londinese provenire da un mondo talmente lontano dal suo, cosa che la spingeva -durante le ore d'ufficio- ad utilizzare una sottile e benevole ironia nel rivolgersi a Montesquieu, giusto perchè l'uomo sembrava totalmente incapace di cogliere quelle frecciatine. Forse era proprio quello il motivo per cui Kelly aveva discusso con Evan, qualche giorno dopo l'attentato: non voleva lasciare un posto di lavoro che la stimolava, un capo che con tutti i suoi difetti era comunque un gran bel Capo -di quelli con la lettera maiuscola- e un impiego al quale si stava appassionando giorno per giorno. Non il semplice essere una segretaria, ma il saper comprendere le tortuose vie legali attraverso cui si muoveva la Legge Magica.
Sua sorella e la sua ragazza sono già venute a trovarla?
Mia sorella ieri sera, la mia compagna circa un'ora fa. ... Oh, buongiorno, finalmente posso togliere queste bende?
Naturalmente Principe Montesquieu.
Seguì un breve scambio di battute nel quale la Everett comprese che sotto tutte quelle bende Joël non possedeva più lo stesso aspetto che esibiva ogni giorno a lavoro e ridacchiando fra sè per il disagio nel quale sembrava versare l'uomo per un po' di peluria sul viso.
La ringrazio lo stesso... Oh, lei è la mia segretaria, la signorina Everett.
Kelly Eleanor Everett. Molto piacere...
Rispose col nome per intero, come le era stato insegnato da Montesquieu. Pur non trovandosi in ufficio, voleva dimostrare al MagiAvvocato che non aveva certo perso quelle abitudini. Strinse la mano alla giovane infermiera e poi le lasciò fare il suo lavoro, fissando incuriosita il Principe e sgranando gli occhi nel vedere quanta peluria effettivamente fosse cresciuta sul volto dell'uomo. Aveva sempre creduto che portasse una barba nera come il carbone -esattamente come i suoi capelli- invece sembrava che Montesquieu avesse una colorazione rossastra.
Non oso immaginare cosa porta sotto le mutande...
In realtà osava, osava, osava eccome! In ogni caso non rivolse alcun commento verso l'uomo, aspettando che scoprisse da solo -guardandosi allo specchio- in che stato era ridotto a causa della lunga degenza.
Sono assolutamente impresentabile!
Veramente è assolutamente tromb...coff coff trombettista jazz! Un trombettista jazz sì. Li ha mai visti? Avevano barbe simili alle sue...
Si era autoindotta alla soffocazione con la propria saliva per evitare di dire ciò che stava per dire all'uomo e decretare quindi il suo licenziamento in tronco. Oppure una sana scopata, come nei peggior film porno, ma Joël era un datore di lavoro serio e affidabile che non avrebbe mai fatto una cosa del genere. E poi aveva già la ragazza!
E meglio che non si sforzi troppo capo. Sembra stare bene, ma fino a quando non l'avranno dimessa non chieda di più al suo corpo.
Lei avrebbe saputo che cosa chiedergli, invece, ma quei pensieri vennero scacciati immediatamente quando vide l'uomo estremamente preoccupato e per la Everett non era poi così difficile comprenderne il motivo. La causa messa in piedi contro il gruppo di mafiosi che avevano terrorizzato un negoziante per costringerlo a chiudere la propria attività era diventata una questione di principio per lo studio Montesquieu: dopo che la vittima -coraggiosamente- aveva fatto partire la denuncia, una delle due figlie era morta in un incidente le cui circostanze non erano ancora ben chiare. Era chiaro per tutti che la malavita organizzata aveva scelto di farla fuori per convincere il padre a mollare tutto. Ma l'uomo era arrivato in lacrime dentro lo studio del MagiAvvocato, implorando di aiutarlo e così sarebbe stato. Se un altro tentativo di omicidio -questa volta ai danni del Principe- non fosse stato messo in atto sempre dai soliti colpevoli.
Mi scusi, non sono ancora molto adatto alla conversazione...
Non ci pensi e si prenda una gelatina alla frutta: queste sono ottime, le ho comprate nel vecchio supermercato dove lavoravo prima...- disse, passando all'uomo il gusto mela e banana e prendendo per sè arancia e carota.
... Comunque, la trovo bene, mi ha cercato qualcuno in questi giorni?
Almeno un centinaio di persone al giorno. Lo studio è invaso di regali per lei: mazzi di fiori, scatole di cioccolatini, biglietti omaggio per ristoranti. Per il momento ho fatto spostare tutto nel magazzino messo a disposizione dal Ministero, in attesa delle sue disposizioni. So che la prossima settimana dovrebbe passare un camion addetto alla beneficenza: non so come potrebbero utilizzare i fiori, ma i cioccolatini potrebbero rendere felice qualche bambino. Ho mandato via i giornalisti e ho chiesto che vi fossero degli addetti per assicurarsi che non vi fossero altre visite dettate dalla curiosità di sapere come sta. Ho fatto risistemare l'ufficio e già qualche giorno dopo era pronto per accogliere nuovi clienti. A questo proposito, abbiamo circa una decina di casi in più: nonostante sapessero che lei non era in condizione di lavorare, alcune persone hanno chiesto espressamente di lei. Ho parlato con ognuno di loro, mi sono informata sulle procedure da seguire e ho preparato tutte le pratiche, in attesa che lei dia la sua approvazione. Anzi se vuole, le ho portate con me...
La capienza della sua borsa era aumentata esponenzialmente e, se il Principe lo avesse chiesto, la Everett avrebbe tirato fuori una cartella con all'interno vari fascicoli suddivisi per nome del cliente. Se aveva capito che tipo fosse, non era un uomo al quale piaceva riposare troppo, non quando c'era così tanto bisogno di lui soprattutto per una causa importante come quella sul quale chiese informazioni subito dopo.
Novità a proposito della causa contro il MagiAvvocato Viridian?
Purtroppo sì...- disse con tono mesto, aprendo la propria gelatina e usando il cucchiaino di plastica per assaggiarne un pezzo -Non è ancora sicuro niente, ma sembra che il suo caso verrà affidato al MagiAvvocato Cornwell...- sapevano bene che quell'avvocato, per quanto capace, non avrebbe mai retto il confronto contro uno del calibro di Viridian -Forse se riuscisse ad uscire da qui entro pochi giorni potrebbero riconsiderare l'intera questione ed evitare di cercarsi un altro avvocato... Fra l'altro, il signor Johnson è passato l'altro ieri in ufficio: era veramente dispiaciuto per quello che le è accaduto e disperato... A stento è riuscito a trattenere le lacrime...
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Kelly
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da Joël » 22/04/2015, 16:37
Obiezione, Vostro Onore!
Ah ma davvero? Sentiamo sentiamo...
Incrociò le braccia al petto, fissandola con attenzione e una scintilla curiosa negli occhi blu.
Non è la prima volta che subisce degli attentati, su questo sarà d'accordo con me dico bene? Nessuno della stessa rilevanza di questo, certo, ma un uomo intelligente e giudizioso come lei di sicuro sapeva che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa di più grave. In virtù dei precedenti fatti, dunque, avrebbe dovuto avvisare la qui sottoscritta Kelly Everett che poteva esserci la minima possibilità di un pericolo per la sua vita. Ho concluso. A lei la parola.
Sorrise, ridendo appena e non certo per scherno quanto per il divertimento dello scambio di battute.
Ogni attentato subito e ricevuto dal sottoscritto ha avuto luogo nel mio studio personale, dove, se ben ricorda, le ho sempre impedito di prestare servizio, in quanto necessitavo delle sue mansioni nel territorio ministeriale, dotato di un sistema di sicurezza globale. Indi per cui, qualsiasi desiderio di intentare una causa legale dovrebbe essere rivolto alla struttura che ospita l'ufficio dove lei lavora e non al datore del lavoro in sé, completamente estraneo all'ipotesi che qualcuno potesse avere la folle idea di provare a colpirlo in una sede tanto protetta. Dubito però che abbia così tante chance di vincere contro gli avvocati del Ministro della Magia... Forse solo io potrei.
Le fece un occhiolino, invitandola a sedersi vicino a lui qualora l'avesse voluto, considerata però mentalmente la piccolezza del materasso, soltanto una piazza a mezza, praticamente per i suoi standard al pari di una branda da sfollati. Accettò di buon grado le "riviste popolari", non trovando affatto poco interessante dare un'occhiata anche a certi tipi di prodotti differenti dal suo normale criterio di lettura. Dovendo passare molto tempo lì dentro, non poteva di sicuro continuare a sfogliare soltanto giornali di politica e statistica, oppure quotidiani. Fu molto contento quando Kelly si presentò col suo nome per intero all'infermiera, annuendo soddisfatto per farle capire che avesse gradito. Certi comportamenti gli davano ulteriore conferma del suo sesto senso, quando aveva deciso di assumerla. Era sicuro che prima o poi avrebbe imparato come darsi un tono e una presenza di buon livello, dunque era completamente fiero di lei. Meno invece del suo aspetto attuale.
Veramente è assolutamente tromb... coff coff trombettista jazz! Un trombettista jazz sì. Li ha mai visti? Avevano barbe simili alle sue...
Mi sta accomunando ad un bardo da locale di quart'ordine? Adesso sì che mi sento più sollevato, uff...
Scosse il capo, non certo avendocela con lei, piuttosto riprendendo a guardarsi con un velato disgusto allo specchio.
E meglio che non si sforzi troppo capo. Sembra stare bene, ma fino a quando non l'avranno dimessa non chieda di più al suo corpo.
Sono fermo nella stessa posizione tutto il giorno. Sgranchire le gambe qualche secondo non può che farmi bene, non si preoccupi.
Tornò seduto e si aprì la gelatina di frutta che Kelly gli porse, saggiandone il buon sapore mentre si faceva raccontare per filo e per segno cosa fosse accaduto nell'arco di tutti quei giorni di assenza dall'ufficio e dallo studio. Non aveva dubbi che il lavoro avrebbe proseguito a presentarsi ed oltre a questo anche i doni e i bei pensieri. Più che altro però, Joeël si ritrovò a commentare mentalmente le procedure seguite dalla Everett e l'impegno mostrato nel gestire tutto in sua assenza, con aria estremamente attenta e professionale. Già, non era più la scapestrata apprendista alle prime armi, ora sapeva come comportarsi in moltissime occasioni ed evenienze, mantenendo sangue freddo e controllo della situazione.
A questo proposito, abbiamo circa una decina di casi in più: nonostante sapessero che lei non era in condizione di lavorare, alcune persone hanno chiesto espressamente di lei. Ho parlato con ognuno di loro, mi sono informata sulle procedure da seguire e ho preparato tutte le pratiche, in attesa che lei dia la sua approvazione. Anzi se vuole, le ho portate con me...
No no, non ce n'è bisogno... Novità a proposito della causa contro il MagiAvvocato Viridian?
Purtroppo sì...
Mh, vada avanti.
Non è ancora sicuro niente, ma sembra che il suo caso verrà affidato al MagiAvvocato Cornwell...
CHE COSA?!
Sgranò gli occhi dalla rabbia e la voce si presentò alta e decisamente infastidita, tanto che la stessa infermiera giunta in precedenza accorse all'istante pregandolo di non andare su di giri, altrimenti la pressione lo avrebbe indebolito ulteriormente. Il Principe di Andorra era un uomo dedito al lavoro e alla professione al 100%, non poteva permettere che un caso sul quale aveva lavorato così tanto andasse in mano ad un collega capace ma non superiore alla media. Per la miseria, se soltanto Danielle avesse avuto di meno da fare avrebbe potuto chiedere a lei. Finì la propria merenda alla frutta e gettò la confezione nel secchio, bevendo poi un poco d'acqua e pensando febbrilmente a cosa poter fare per cambiare la situazione. Andando avanti in quella maniera avrebbe garantito la vittoria a Viridian e con essa anche la libertà dei mafiosi i quali avevano rovinato la vita di un onesto lavoratore.
Forse se riuscisse ad uscire da qui entro pochi giorni potrebbero riconsiderare l'intera questione ed evitare di cercarsi un altro avvocato... Fra l'altro, il signor Johnson è passato l'altro ieri in ufficio: era veramente dispiaciuto per quello che le è accaduto e disperato... A stento è riuscito a trattenere le lacrime...
Pochi giorni? Magari, signorina Everett. In base alla mia condizione attuale, non sarò fuori di qui prima di altri dieci giorni e l'udienza è tra una settimana. Viridian ha fatto in modo che il rinvio non fosse eccessivo proprio per avere la sicurezza che io non tornassi in aula. ... La figlia del signor Johnson merita di essere vendicata, almeno dal punto di vista legale...
Con aria assorta, Joël Montesquieu portò una mano sotto al mento, carezzandosi la barba morbida e folta, perdendosi con lo sguardo nel vuoto, valutando ogni possibilità, cercando di pensare ad una soluzione alternativa, ragionando su tutti i dettagli e le scappatoie in suo possesso. Da lì purtroppo non poteva fare molto, ma doveva trovare ugualmente un modo per portare avanti la causa pur rimanendo lì dentro. Fu proprio allora che un lampo gli attraversò la mente e le pupille scintillarono di una nuova consapevolezza prima d'ora non valutata. Collegò le parole precedenti di Kelly ai propri bisogni: quella ragazza ormai aveva maturato delle capacità legali e giuridiche decisamente interessanti, non restava altro che provare a testarle e capire se potessero fare al caso suo. Proprio a tale scopo, il Principe decise prima di provare a metterla in trappola e vedere come ella avesse risposto.
Adesso che ci penso però, Cornwell potrebbe anche farcela... Gli basterebbe appellarsi alla legge 119, paragrafo 20 comma 4 del Codice di Procedura Penale Magica. Se neanche questo bastasse, allora con la legge 426, paragrafo 7 comma 2 avrebbe ugualmente il caso in pugno.
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Joël
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