§ Quartiere Alto - 19 Gennaio 2108 - ore 21.02 §
Amava le sorprese.
Sapeva che quella era una prerogativa un po' di tutte le donne, ma lei le amava particolarmente, soprattutto quand'era la mandante di esse.
Amava i secondi che precedevano la sorpresa, amava l'espressione sul volto di chi veniva preso in contropiede, amava percepire la gioia nel suo cuore, ed amava l'idea di aver reso felice quella persona.
Dopo sette anni passati quasi in isolamento dal resto del genere umano, era ovvio che volesse recuperare un po' di tempo perduto: aveva fatto una sorpresa ai propri genitori, quella mattina, andandoli a trovare nel ranch dove si occupavano di allevare le creature magiche per se stessi o per conto di altri, ed era stato un momento davvero emozionante.
Avevano parlato soprattutto di lei, di come fossero andati quegli anni lontana da casa, di cosa avesse visto e conosciuto: non parlò loro del suo nuovo problema, perché non era sicura fossero pronti per scoprirlo - e perché alla Luna piena mancava ancora diverso tempo. E non avevano parlato nemmeno della Gilda, non per disinteresse, ma perché troppa era la gioia di avere a casa la loro bambina in quanto tale, e non come Terran.
Sapevano poi che ci sarebbe stato qualcun'altro che avrebbe potuto spiegarle tutte le novità, ad esempio su chi fosse succeduto a Pryce: la persona che Phoebe aveva chiesto di non avvertire del suo ritorno, volendo fare a lui la sorpresa più grande.
Erano stati i genitori a dirle dove l'avrebbe potuto trovare, pertanto si era recata a Stoccarda nella zona dov'era situata un'abitazione, forse proprio di sua appartenenza, non ne era sicura, nella quale avrebbe potuto incontrarlo.
Il
Vento dentro di lei guidava i suoi passi mentre si avvicinava al portone del palazzo, appoggiandosi ad un palo della luce lì vicino con le braccia incrociate: lo sentiva soffiare dolcemente dentro di sé, pronto a scatenarsi solo se ce ne fosse stato bisogno. I genitori avevano sentito quanto fosse diventata legata al suo Elemento, ma il nonno no, lui ancora non lo sapeva, era un'ulteriore sorpresa che desiderava fargli - forse per contrastare l'unica negativa che gli avrebbe dovuto esporre.
Sospirò lievemente, nel silenzio che la circondava, gli occhi rivolti verso l'alto a fissare la Luna, a poco meno di metà del suo percorso per diventare piena: prima dell'incidente non ci faceva mai caso, non la guardava mai e non le interessava conoscerne il ciclo. Ma da quella notte, essa era diventata parte di lei, della sua vita, e solo grazie all'orologio lunare riusciva a tenerne sotto controllo il movimento, ed i suoi conseguenti effetti sulla sua persona.
I rimedi esistevano, naturalmente, ma erano palliativi ad una condizione ben più grave che mai sarebbe potuta cambiare: avrebbe dovuto vivere con la consapevolezza di essere diversa, e di dover proteggere da sé, quando la Luna era un tondo perfetto e luminoso, le persone care, a cui non voleva fare del male.
Dei passi, non troppo distanti dalla sua figura, la spinsero a voltare lo sguardo, sciogliendo le braccia dalla loro rigida posizione precedente.
Jeans scuri con scarpe da ginnastica nere, una canottiera scollata nera ed aderente e un cardigan dello stesso colore coprivano il corpo e le fattezze della giovane Terran, dai capelli scuri e gli occhi del colore delle foglie d'autunno.
Fissò per un secondo l'uomo che aveva di fronte, dopodiché permise alle labbra di schiudersi in un sorriso affettuoso mentre il cuore godeva della sorpresa appena fatta all'altro, al suo adorato nonno.
E sapeva che un altro moto di sorpresa sarebbe nato, in Raiden, non appena il
Vento della nipote avesse abbracciato quello di lui... un
Vento che ora era di pari intensità in entrambi.
Lo abbracciò anche col corpo, stringendosi a lui con le palpebre chiuse e le labbra ancora inarcate in un sorriso prima di tornare a guardarlo negli occhi, lucidi quanto quelli dell'altro.
Tesoro mio, Phoebe cara... Oh la Trama solo sa quanto sono felice di rivederti!
Sei diventata una donna... Sei bellissima, lasciatelo proprio dire...
Più ti guardo e più mi rendi orgoglioso...È bello vederti, nonno.
Mi sei mancato tanto.Rispose lei, la voce appena velata di commozione e il sorriso che le cresceva in volto: era una ragazzina quando l'aveva salutato per l'ultima volta, quando aveva deciso di partire e formarsi da sola, imparando e sbagliando senza nessuno che potesse tirarla fuori dai guai, o impedirle di commettere qualche sciocchezza.
Era stata una formazione molto dura e difficile, ma gli sforzi compiuti erano stati ripagati e, tornando indietro nel tempo, anche col senno di poi avrebbe ripreso la stessa, medesima decisione di allora.
Ma... I tuoi lo sanno che sei tornata?Sono andata al ranch questa mattina, facendo una sorpresa anche a loro.
Non c'è bisogno di sottolineare quanto fossero felici, vero? - domandò retoricamente, appena ironica nel tono di voce.
... Come stai?
Non mi sembra ancora vero che sei qui, come hai saputo dove trovarmi?Sto bene, solo un po' stranita ancora... sono cambiate tante cose, da quando me ne sono andata. - intorno a lei, ma soprattutto dentro se stessa: alcuni di questi cambiamenti, come il
Vento, erano percepibili anche dal nonno, altri glieli avrebbe dovuti far scoprire lei -
Sono stati mamma e papà a dirmi che avrei potuto trovarmi qui, ma non ho ben capito se sia casa tua oppure no.Perché lei era sempre stata con lui all'interno del Villaggio Terran, prima di partire per i suoi sette anni di solitaria formazione, ed era sempre lì che tornava a trovarlo, nel Villaggio, anche quando tornava a casa dalla Musashi per le vacanze.
Ti trovo in forma, sai nonno?
Pensavo che il tempo ti avrebbe trasformato in un vecchietto decrepito... - commentò poi la Terran, con un accenno di risata: le cose erano cambiate, ma per altre lei era rimasta la stessa Phoebe di sempre.