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Stoccarda

Messaggioda Sandyon » 04/01/2012, 18:14

Stoccarda (in tedesco Stuttgart, in dialetto svevo Schdùagert) è una città extracircondariale di circa 600.000 abitanti della Germania meridionale, capitale dello stato federato del Baden-Württemberg e del distretto amministrativo omonimo.

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Messaggioda PnG Staff » 11/03/2014, 0:48

Stoccarda
19 Gennaio 2108
Quartiere Alto
Ore 21:07


Serata non troppo fredda, temperatura ideale per non indossare il cappotto, d'altronde ormai erano circa quattro decenni che il clima aveva subito un brusco cambiamento e in base a ciò le persone avevano iniziato a modificare drasticamente lo stile di vita e di vestiario.
Poco più di 15 gradi, una Luna a metà del suo percorso e una via vai di persone, in coppia o in gruppo, che camminavano per le vie di Stoccarda alla ricerca del locale dove mangiare, dove bere e dove divertirsi.
L'uomo che se ne stava in piedi, con le mani nelle tasche dei pantaloni classici e lo sguardo interessato su un albero, un cipresso per la precisione, non aveva però alcuna intenzione di cercare nessun locale particolare, anzi, si poteva pensare chiaramente che fosse senza meta.
Una giacca nera e sotto una maglia elegante a maniche lunghe sempre della stessa tonalità: occhiali da vista, capello corto e argenteo.
Quella figura ispirava molta calma e tranquillità, oltre che saggezza. Di tanto in tanto, qualcuno del Mondo Magico si fermava per chiedergli se fosse proprio lui e alla risposta affermativa ognuno eseguiva un piccolo inchino e gli stringeva la mano in segno di rispetto.
Umile e cortese, egli non si poneva mai al di sopra degli altri, osservava tutto con occhio critico ma senza mai criticare, cercando di scovare una nuova lezione in ogni vicenda, in ogni fatto e in ogni parola espressa dal prossimo, anche da coloro molto più giovani di lui.
Emise un sospiro calmo e pacato, tirando dalla tasca dei pantaloni delle chiavi dorate con sopra una piccola targhetta a mo' di premio, con sopra inciso il proprio nome. Le osservò per diversi secondi, sorridendo con leggerezza, sistemandosi gli occhiali sul naso e sbattendo le palpebre qualche volta, prima di rimetterle nel taschino della giacca e riprendere il proprio cammino in una precisa direzione.
Quel quartiere era estremamente altolocato e chic, il maggiore di Stoccarda in quanto a fiducia sulla correttezza della popolazione e varietà di negozi di ogni genere. Si accedeva alla partizione magica da diversi vicoli apparentemente ciechi, sbucando in una via molto conosciuta nel panorama tedesco, chiamata "Weg der Morgana", "Sentiero di Morgana", posto dove si acquistava un po' di tutto, ci si concedeva una delle migliori burrobirre di tutto il Mondo e ci si iscriveva alla F.I.Q.P. (Federazione Internazionale Quidditch Professionistico), ente che faceva provini a tutti i giocatori che se la sentivano di tentare a prendere un posto in qualche squadra professionista dopo una bella serie di anni come sconosciuti.
Uno di quei famosi vicoli stava proprio molto vicino ad una particolare abitazione che si distingueva da molte altre per il bellissimo posizionamento proprio di fronte all'ingresso di un parco, il più grande e prestigioso di Stoccarda, con al centro una fontana spettacolare e illuminata.
L'abitazione era un palazzo di otto piani verniciato con tinte pastello chiare, bianco, crema e beige, di stampo moderno e vagamente lussuoso.
Evidentemente era lì che viveva Raiden e le chiavi d'oro in effetti lasciavano intendere che aprissero proprio una casa costosa come uno dei locali interni di quel palazzo signorile.
In realtà, non era andato lì esattamente perché quello era il luogo dove passava le notti ma la questione passò in secondo piano quando gli occhi del Terran si focalizzarono su una figura alquanto particolare e interessante che se ne stava di fronte al portone del palazzo, appoggiata ad un palo della luce con le braccia incrociate: una ragazza sui 25 anni circa.

Non posso crederci... E' proprio lei?!

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Se davvero quella ragazza fosse stata chi pensava il MediMago, allora quella si che era una gran bella sorpresa, incredibile e meravigliosa.
C'era una nipote dell'uomo che non si faceva vedere in giro da ben sette lunghi anni, da quando era partita per affrontare la sua più grande avventura, ovvero la realizzazione del suo sogno professionale: diventare un'affermata e valente Allevatrice di Creature Magiche.
Phoebe Chamberlain, questo il suo nome e quelle... Si, quelle erano decisamente le sue fattezze.
Il sorriso di Raiden si ampliò maggiormente tanto da coinvolgere anche gli occhi che assunsero una lucidità speciale. Non era un tipo particolarmente emotivo per via del proprio lavoro ma voleva un bene dell'anima a quella figliola e sette anni sono difficili da trascorrere lontani.
Per di più lei nemmeno sapeva ancora della nuova sostituta di Pryce come Capo Gilda, pur essendo stata informata della morte dell'ex guida Terran ormai tre anni prima. Il passo venne accelerato subito e probabilmente Phoebe se ne sarebbe accorta all'istante, voltando il capo in direzione del nonno in arrivo, uomo che espanse immediatamente il Vento nel suo spirito per abbracciare quello della ragazza prima di abbracciare lui stesso il corpo della nipote, con trasporto e un batticuore di immensa felicità.
Quella era la sorpresa più bella che gli si potesse fare.

Tesoro mio, Phoebe cara... Oh la Trama solo sa quanto sono felice di rivederti!
Sei diventata una donna... Sei bellissima, lasciatelo proprio dire...
Più ti guardo e più mi rendi orgoglioso...


Le posò le mani sulle spalle, fissandola intensamente negli occhi, togliendosi gli occhiali per poi prendere un fazzoletto ed asciugarsi qualche lacrime fuggente da anziano sentimentale quale era sempre stato con la sua piccola Phoebe, perché per lui tale rimaneva, piccola e deliziosa.

Ma... I tuoi lo sanno che sei tornata?
... Come stai?
Non mi sembra ancora vero che sei qui, come hai saputo dove trovarmi?
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Messaggioda Phoebe » 11/03/2014, 13:00

§ Quartiere Alto - 19 Gennaio 2108 - ore 21.02 §


Amava le sorprese.
Sapeva che quella era una prerogativa un po' di tutte le donne, ma lei le amava particolarmente, soprattutto quand'era la mandante di esse.
Amava i secondi che precedevano la sorpresa, amava l'espressione sul volto di chi veniva preso in contropiede, amava percepire la gioia nel suo cuore, ed amava l'idea di aver reso felice quella persona.
Dopo sette anni passati quasi in isolamento dal resto del genere umano, era ovvio che volesse recuperare un po' di tempo perduto: aveva fatto una sorpresa ai propri genitori, quella mattina, andandoli a trovare nel ranch dove si occupavano di allevare le creature magiche per se stessi o per conto di altri, ed era stato un momento davvero emozionante.
Avevano parlato soprattutto di lei, di come fossero andati quegli anni lontana da casa, di cosa avesse visto e conosciuto: non parlò loro del suo nuovo problema, perché non era sicura fossero pronti per scoprirlo - e perché alla Luna piena mancava ancora diverso tempo. E non avevano parlato nemmeno della Gilda, non per disinteresse, ma perché troppa era la gioia di avere a casa la loro bambina in quanto tale, e non come Terran.
Sapevano poi che ci sarebbe stato qualcun'altro che avrebbe potuto spiegarle tutte le novità, ad esempio su chi fosse succeduto a Pryce: la persona che Phoebe aveva chiesto di non avvertire del suo ritorno, volendo fare a lui la sorpresa più grande.
Erano stati i genitori a dirle dove l'avrebbe potuto trovare, pertanto si era recata a Stoccarda nella zona dov'era situata un'abitazione, forse proprio di sua appartenenza, non ne era sicura, nella quale avrebbe potuto incontrarlo.
Il Vento dentro di lei guidava i suoi passi mentre si avvicinava al portone del palazzo, appoggiandosi ad un palo della luce lì vicino con le braccia incrociate: lo sentiva soffiare dolcemente dentro di sé, pronto a scatenarsi solo se ce ne fosse stato bisogno. I genitori avevano sentito quanto fosse diventata legata al suo Elemento, ma il nonno no, lui ancora non lo sapeva, era un'ulteriore sorpresa che desiderava fargli - forse per contrastare l'unica negativa che gli avrebbe dovuto esporre.
Sospirò lievemente, nel silenzio che la circondava, gli occhi rivolti verso l'alto a fissare la Luna, a poco meno di metà del suo percorso per diventare piena: prima dell'incidente non ci faceva mai caso, non la guardava mai e non le interessava conoscerne il ciclo. Ma da quella notte, essa era diventata parte di lei, della sua vita, e solo grazie all'orologio lunare riusciva a tenerne sotto controllo il movimento, ed i suoi conseguenti effetti sulla sua persona.
I rimedi esistevano, naturalmente, ma erano palliativi ad una condizione ben più grave che mai sarebbe potuta cambiare: avrebbe dovuto vivere con la consapevolezza di essere diversa, e di dover proteggere da sé, quando la Luna era un tondo perfetto e luminoso, le persone care, a cui non voleva fare del male.
Dei passi, non troppo distanti dalla sua figura, la spinsero a voltare lo sguardo, sciogliendo le braccia dalla loro rigida posizione precedente.

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Jeans scuri con scarpe da ginnastica nere, una canottiera scollata nera ed aderente e un cardigan dello stesso colore coprivano il corpo e le fattezze della giovane Terran, dai capelli scuri e gli occhi del colore delle foglie d'autunno.
Fissò per un secondo l'uomo che aveva di fronte, dopodiché permise alle labbra di schiudersi in un sorriso affettuoso mentre il cuore godeva della sorpresa appena fatta all'altro, al suo adorato nonno.
E sapeva che un altro moto di sorpresa sarebbe nato, in Raiden, non appena il Vento della nipote avesse abbracciato quello di lui... un Vento che ora era di pari intensità in entrambi.
Lo abbracciò anche col corpo, stringendosi a lui con le palpebre chiuse e le labbra ancora inarcate in un sorriso prima di tornare a guardarlo negli occhi, lucidi quanto quelli dell'altro.

Tesoro mio, Phoebe cara... Oh la Trama solo sa quanto sono felice di rivederti!
Sei diventata una donna... Sei bellissima, lasciatelo proprio dire...
Più ti guardo e più mi rendi orgoglioso...


È bello vederti, nonno.
Mi sei mancato tanto.


Rispose lei, la voce appena velata di commozione e il sorriso che le cresceva in volto: era una ragazzina quando l'aveva salutato per l'ultima volta, quando aveva deciso di partire e formarsi da sola, imparando e sbagliando senza nessuno che potesse tirarla fuori dai guai, o impedirle di commettere qualche sciocchezza.
Era stata una formazione molto dura e difficile, ma gli sforzi compiuti erano stati ripagati e, tornando indietro nel tempo, anche col senno di poi avrebbe ripreso la stessa, medesima decisione di allora.

Ma... I tuoi lo sanno che sei tornata?

Sono andata al ranch questa mattina, facendo una sorpresa anche a loro.
Non c'è bisogno di sottolineare quanto fossero felici, vero?
- domandò retoricamente, appena ironica nel tono di voce.

... Come stai?
Non mi sembra ancora vero che sei qui, come hai saputo dove trovarmi?


Sto bene, solo un po' stranita ancora... sono cambiate tante cose, da quando me ne sono andata. - intorno a lei, ma soprattutto dentro se stessa: alcuni di questi cambiamenti, come il Vento, erano percepibili anche dal nonno, altri glieli avrebbe dovuti far scoprire lei - Sono stati mamma e papà a dirmi che avrei potuto trovarmi qui, ma non ho ben capito se sia casa tua oppure no.

Perché lei era sempre stata con lui all'interno del Villaggio Terran, prima di partire per i suoi sette anni di solitaria formazione, ed era sempre lì che tornava a trovarlo, nel Villaggio, anche quando tornava a casa dalla Musashi per le vacanze.

Ti trovo in forma, sai nonno?
Pensavo che il tempo ti avrebbe trasformato in un vecchietto decrepito...
- commentò poi la Terran, con un accenno di risata: le cose erano cambiate, ma per altre lei era rimasta la stessa Phoebe di sempre.

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Messaggioda PnG Staff » 12/03/2014, 0:35

È bello vederti, nonno.
Mi sei mancato tanto.


E anche a lui era mancata moltissimo, anzi, a stento riusciva a riconoscerne i tratti, talmente era cresciuta, maturata, divenuta donna.
Sette anni erano moltissimi in tenera età e Phoebe non era partita ai 30 per tornare a 37, bensì 18 per poi tornare a 25, mancavano un paio di giorni al suo compleanno, un gran salto.
Gli occhi, l'espressione, le labbra, il corpo, ogni cosa di lei regnava incontrastata nell'impero della bellezza e Raiden era fiero di ciò.
Non molti maschi al mondo potevano vantarsi di essere all'altezza di un simile tesoro della natura, un tesoro talmente facoltoso, talentuoso e caparbio che non solo era riuscito a sopravvivere per moltissimo tempo in mezzo a creature di ogni tipo, ma inoltre aveva anche innalzato il suo legame con il Vento, raggiungendo, esattamente come il nonno, l'ultimo glorioso stadio, quello del Terran Ciclonis.
Raiden Lambert se ne accorse subito, e chi meglio di lui poteva farlo? Forse nemmeno la Sempreverde, calcolando che all'interno della Gilda lui era il Terran del Vento più allenato, più anziano e potente.
Il MediMago le chiese all'istante se fosse passata dalla famiglia a salutare i genitori, lasciando per un attimo da parte il discorso riferito all'elemento nello spirito della ragazza, sentendo comunque crescere in lui l'orgoglio più grande nei confronti della nipote.

Sono andata al ranch questa mattina, facendo una sorpresa anche a loro.
Non c'è bisogno di sottolineare quanto fossero felici, vero?


No, non ce n'è bisogno, è comprensibile.
Tuo padre è sempre stato quello più apprensivo, tua padre la paranoica.
Hai fatto bene a passare subito da loro, adesso saranno più tranquilli, oppure hai intenzione di ripartire?
... Come stai?
Non mi sembra ancora vero che sei qui, come hai saputo dove trovarmi?


Sto bene, solo un po' stranita ancora... sono cambiate tante cose, da quando me ne sono andata.
Sono stati mamma e papà a dirmi che avrei potuto trovarmi qui, ma non ho ben capito se sia casa tua oppure no.


Ah beh... Ecco, è una lunga storia...
Vieni, entriamo così te la racconto, tra l'altro... Mi è venuta una bella idea, forse.


Le sorrise tranquillamente, ancora un po' emozionato e con gli occhi lucidi, estraendo le chiavi dorate dalla tasca della giacca per poi aprire il portone principale e salire fino al settimo piano, il penultimo, ove era situato un bellissimo, delizioso ed arredato bilocale estremamente chic.
La tonalità predominante era il bianco, una struttura forte, resistente, elegante e funzionale allo stesso tempo, per quanto mancasse un po' di... Personalità. Esatto, pareva non essere stata mai usata, nuova di zecca, costruita da non più di un anno o giù di lì.
Raiden attese che la nipote entrasse dentro l'abitazione, poi, chiuse la porta ed accese le luci, dicendole di poter fare come preferisse.

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Ti trovo in forma, sai nonno?
Pensavo che il tempo ti avrebbe trasformato in un vecchietto decrepito...


Eh? Cosa hai detto? Ho dimenticato l'apparecchio acustico, devi urlare più forte!

Rispose lui emulando la voce di un nonnetto decrepito e rimbambito, prima di scuotere la testa e ridere di gusto.

Sei rimasta la solita sfacciata... Beh, non potevo certo aspettarmi che crescessi troppo!
Anche se comunque, ci sono cose in te che sono cresciute anche fin troppo bene, o sbaglio?


Parlando ovviamente dell'elemento sviluppatosi in lei al livello più alto e prestigioso, difficile da gestire e da contenere, sopratutto in giovane età.
Non per nulla Phoebe era sua nipote e Raiden era sicuro che ci fosse di mezzo un po' del sangue di famiglia a giustificare quell'affinità così forte.
Essere Allevatrice poi, le aveva dato modo di viaggiare e confondersi col resto del mondo, alimentando il desiderio di un Terran del Vento di muoversi libero e inarrestabile, desideroso si di conoscenza, ma a modo suo, ovvero grazie all'avventura.
Gli pareva esser passato un secolo da quando era andato lui in giro per il globo a cercare nuove nozioni, nuove persone, nuove esperienze.
Aveva appena diciotto anni e la vita gli sembrava così lunga da essere interminabile... Mentre adesso, beh adesso gli sembrava più un soffio di Vento, veloce, lieve e impalpabile, impossibile da afferrare e solamente da vivere per quell'attimo di intensità che ti conferiva.
Storie passate, tempi andati, ora bisognava dare spazio al futuro e il futuro per Raiden Lambert, era anche e sopratutto suo nipote.

Insomma hai deciso di restare qui per un bel po' e con "qui", intendo l'Europa.
Mi fa molto piacere, tornerai un po' a contatto con la Gilda, conoscerai la nuova Sempreverde e troverai un lavoro alla tua altezza.


Iniziò così la prima parte del discorso che desiderava portare a termine, prima di passare alle novità della ragazza e ai racconti che ella avrebbe potuto esporre, rendendolo partecipe dei viaggi, dei pregi e dei difetti di quei lunghi ed intensi sette anni di lontananza da casa.
Si avvicinò alla porta finestra che dava su una balconata ampia e profonda, anch'essa spoglia di tutto, praticamente, a parte un paio di sdraio, un piccolo gazebo e dei vasi ricchi di terra ma privi di fiori o piante da frutto.
Portò le mani dietro la schiena, come un vero uomo anziano, sorridendo e fissando l'orizzonte e le luci di Stoccarda, più viva che mai.

... Comunque questa non è esattamente la mia abitazione, anzi, in realtà non lo è proprio.
Il sindaco di Stoccarda me l'ha regalata per aver prestato intervento tempestivo nei confronti della figlia, affetta da una gravissima malattia cardiovascolare che rischiava seriamente di compromettere molta della sua libertà di movimento e i suoi ipotetici anni di vita.
L'ho pregato di non preoccuparsi, che quello era soltanto il mio lavoro e non avevo fatto nulla di diverso da esso, ma non ha voluto sentir ragioni, ha fatto restaurare e abbellire l'intera struttura nell'arco di una settimana e oggi mi ha consegnato le chiavi...


Per questo i genitori della ragazza sapevano dove si trovasse, perché conoscevano la storia e l'intenzione di Raiden riguardo il rifiuto del dono.
Una casa era davvero troppo, specie perché a prescindere, il MediMago una villa propria la possedeva e quindi quel bilocale avrebbe avuto la funzione di appoggio per qualche periodo di vacanza o per svolgere qualche convivio con amici oppure... Per quello che gli pareva, insomma.
In effetti, proprio a quello stava riflettendo il Terran in quel momento, ragionando sulla possibilità che l'Equilibrio avesse un piano anche per una casualità stupida e minima come quella. Si volse lentamente, incontrando lo sguardo della nipote attraverso i sottili occhiali da vista in cristallo.

... Appena ti ho vista però, mi è subito venuta in mente un'idea: forse il Conflux ha fatto in modo che tu tornassi proprio in concomitanza con questo regalo obbligato nei miei confronti. Tornata per restare, tra l'altro.
Senza considerare che al Sindaco non importa come la uso o chi la usi, l'importante è che svolga un servizio di piacere per me...


A quel punto, la giovane Chamberlain non era affatto stupida da non aver ancora intuito le intenzioni del MediMago.

Mia piccola Phoebe...
Che ne diresti se ti regalassi questa casa come dono per il tuo ritorno, congratulazioni dell'avanzamento nel Vento e augurio per un roseo futuro?
... Sei a due passi dal vicolo di accesso al settore magico della città ed il camino può essere abilitato a metropolvere ufficiale verso qualunque edificio di lavoro del nostro Mondo.
Che ne pensi, la trovi una proposta interessante?
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Messaggioda Phoebe » 12/03/2014, 16:36

Tornare non era stata una scelta così semplice o scontata, come sarebbe potuta apparire a prima vista: sette anni lontano da tutti, libera da qualsiasi condizionamento esterno come orari, consuetudini familiari, scadenze o altro, era davvero tantissimo tempo, un tempo nel quale Phoebe era stata in grando di gestirsi da sola senza dover rendere conto a nessuno.
Rientrare nella Gilda e nella quotidianità della vita civile dopo così tanti giorni passati nella più totale assenza di regole, un'assenza che aveva fomentato ancora di più lo spirito ribelle e libero che soffiava in lei grazie al Vento, aveva richiesto una decisione ponderata e seria, da non prendere a cuor leggero: aveva studiato, mangiato, riposato e dormito quando ne aveva avuto voglia, le ore erano diventate strumenti sotto il suo controllo e non il contrario, quando doveva pranzare o cenare ad una certa ora, o dormire di notte; si era sentita in grado di decidere per se stessa su ogni cosa, ed era anche grazie al ritmo che si era auto-imposta, che aveva potuto effettuare scoperte interessanti.
Tuttavia era ben consapevole di non poter rimanere da sola e sperduta in mezzo alle riserve naturali per sempre, anche perché le mancava molto casa, i suoi genitori, e suo nonno naturalmente: per questo motivo, alla fine, si era decisa, reputando di essere cresciuta abbastanza da poter rientrare alla quotidianità della vita civile in Gilda e continuare lì il suo percorso, curiosa anche di scoprire cosa il Conflux avesse in serbo per lei.
Aveva deciso di fare una sorpresa a Raiden, suo nonno, ed evidentemente era riuscita bene nella sua impresa a giudicare dallo sguardo felice e raggiante dell'uomo, dopo che l'ebbe abbracciata e salutata: da genitore qual era, comunque, le chiese subito se Phoebe fosse andata a salutare Richard ed Emily, sapendo bene come la figlia e il genero fossero fatti.

No, non ce n'è bisogno, è comprensibile.
Tuo padre è sempre stato quello più apprensivo, tua madre la paranoica.
Hai fatto bene a passare subito da loro, adesso saranno più tranquilli, oppure hai intenzione di ripartire?


Non per il momento.
Ora che sono tornata a casa vorrei rimanere tranquilla almeno un po', e riprendere dei ritmi più o meno accettabili... dipende tutto da dove riesco a trovare lavoro.


Rispose Phoebe, che di stare per troppo tempo con le mani in mano non aveva alcuna intenzione: era sempre stata una persona dinamica, attiva, e l'idea di poltrire per settimane non le piaceva proprio. Si sarebbe concessa un paio di giorni di riposo, naturalmente, per recuperare uno stile di vita che si potesse considerare "civile", dopodiché avrebbe iniziato a cercare un impiego che facesse al caso suo.
Rassicurò poi il parente che stava bene, che era strano essere tornata ma che al tempo stesso ne era felice, e gli spiegò come avesse fatto a trovarlo seppur non avesse chiaro se quella di fronte a cui si trovavano fosse o meno la dimora di Raiden.

Ah beh... Ecco, è una lunga storia...
Vieni, entriamo così te la racconto, tra l'altro... Mi è venuta una bella idea, forse.


Curiosa nello sguardo, la Terran non disse nulla e si limitò a seguirlo, il Vento che dentro di lei danzava felice nel poter riabbracciare quello del nonno: seguì quest'ultimo su per le scale, fino al settimo piano, entrando poi nel bilocale dall'aria lussuosa ed elegante, per quanto un po' impersonale, di cui l'uomo aveva le chiavi.
Si guardò intorno, trovando l'arredamento sofisticato seppur piuttosto essenziale, e non perse tempo a prendere un po' in giro il nonno visto che anche in quel senso aveva davvero molto tempo da recuperare.

Eh? Cosa hai detto? Ho dimenticato l'apparecchio acustico, devi urlare più forte!

Rise con lui, una mano di fronte alle labbra e gli occhi luminosi che ne studiavano i lineamenti: era invecchiato, naturalmente, ma stava seriamente bene considerata l'età, e d'altronde il suo spirito non era mutato, non si era fatto più debole col tempo.
Era sempre suo nonno, la sua Guida più di chiunque altro.

Sei rimasta la solita sfacciata... Beh, non potevo certo aspettarmi che crescessi troppo!
Anche se comunque, ci sono cose in te che sono cresciute anche fin troppo bene, o sbaglio?


Ti racconterò tutto, promesso.
Ma hai ragione: è vero, alcune cose sono cresciute, altre si sono modificate, altre ancora sono... nate.


E per quanto non potesse esserne entusiasta, comunque ora facevano parte di lei e Phoebe non poteva fare altro che accettarle: il Vento le dava ogni giorno la forza per proseguire il suo percorso di vita a testa alta, ed ora che era tornata dai suoi cari, sarebbe stato il loro affetto a darle la spinta necessaria per non abbattersi tanto facilmente.

Insomma hai deciso di restare qui per un bel po' e con "qui", intendo l'Europa.
Mi fa molto piacere, tornerai un po' a contatto con la Gilda, conoscerai la nuova Sempreverde e troverai un lavoro alla tua altezza.


Dunque è una lei... - mormorò la ragazza, annuendo tra sé: la notizia della morte di Pryce le era giunta, purtroppo, ma non quella sull'identità del nuovo Capo dei Terran, e quella dunque era la prima volta che ne sentiva parlare.

... Comunque questa non è esattamente la mia abitazione, anzi, in realtà non lo è proprio.

Temo di essere io la vecchia rimbambita ora, perché non ho ben capito cosa tu voglia dire.

Il sindaco di Stoccarda me l'ha regalata per aver prestato intervento tempestivo nei confronti della figlia, affetta da una gravissima malattia cardiovascolare che rischiava seriamente di compromettere molta della sua libertà di movimento e i suoi ipotetici anni di vita.
L'ho pregato di non preoccuparsi, che quello era soltanto il mio lavoro e non avevo fatto nulla di diverso da esso, ma non ha voluto sentir ragioni, ha fatto restaurare e abbellire l'intera struttura nell'arco di una settimana e oggi mi ha consegnato le chiavi...


Un regalo importante, ma gli hai salvato la figlia... era ipotizzabile che ricompensasse con un gesto significativo il tuo intervento, anche se l'hai fatto come Medimago prima ancora che come essere umano. - poiché Raiden non era intervenuto in virtù di una compassione provata per la ragazza, ma perché quello era il suo lavoro.

... Appena ti ho vista però, mi è subito venuta in mente un'idea: forse il Conflux ha fatto in modo che tu tornassi proprio in concomitanza con questo regalo obbligato nei miei confronti. Tornata per restare, tra l'altro.
Senza considerare che al Sindaco non importa come la uso o chi la usi, l'importante è che svolga un servizio di piacere per me...


Lo sguardo di Phoebe si fece più intenso e penetrante a quelle parole, un sorriso sorpreso, riconoscente e soprattutto consapevole che lentamente sbocciava sul suo volto.

Mia piccola Phoebe...
Che ne diresti se ti regalassi questa casa come dono per il tuo ritorno, congratulazioni dell'avanzamento nel Vento e augurio per un roseo futuro?


Oh, nonno...

... Sei a due passi dal vicolo di accesso al settore magico della città ed il camino può essere abilitato a metropolvere ufficiale verso qualunque edificio di lavoro del nostro Mondo.
Che ne pensi, la trovi una proposta interessante?


Sono tornata da meno di 24 ore, e già ti preoccupi di viziarmi a dovere... - commentò Phoebe, scuotendo il capo inizialmente con aria di disapprovazione, per poi scoppiare in una risata serena ed avvicinarsi al nonno per abbracciarlo forte e guardarlo negli occhi - È una fortuna per te che io adori i regali inaspettati!
Mi farebbe molto piacere poter vivere qui, mi è sempre piaciuta Stoccarda e poi è un quartiere molto tranquillo questo, il posto ideale per rifugiarmi quando ho bisogno di stare un po' sola.
- alcune notti più che in altre - Ma solo se mi prometti che mi verrai a trovare spesso...

Aggiunse, prendendogli le mani per stringerle con affetto e lanciargli un'altra occhiata intensa e penetrante: amava i suoi genitori, ma non aveva difficoltà ad ammettere con se stessa di essere più legata al nonno visto che era stato lui ad insegnarle gran parte di ciò che sapeva, ancor prima di entrare alla Musashi. E proprio perché teneva così tanto a lui, voleva che l'uomo fosse il primo a conoscere il suo segreto più grande: tenendolo per mano, Phoebe si avvicinò al divano del soggiorno - con angolo cottura - in cui si trovavano, invitandolo a sederle accanto.

C'è una cosa molto importante che devi dirti, nonno... una cosa che mi è accaduta inaspettatamente, e che ha modificato per sempre la mia vita. - esordì dopo aver preso un bel respiro - Tre anni fa, mentre mi trovavo in Nuova Zelanda, mi sono scontrata con un Lupo Mannaro: mi ha colto alla sorpresa in una notte di Luna piena, e anche se sono riuscita a scappare prima che mi uccidesse, lui... mi ha morsa. - inutile sottolineare quale fosse stata la conseguenza di quell'incidente, Raiden l'avrebbe tranquillamente potuto intuire da solo - Io sto bene, prendo la Pozione Antilupo ogni volta e non ho mai fatto male a nessuno da quando mi sono trasfomata fino ad oggi, ma... questo mi ha cambiata molto.
E volevo che fossi tu il primo a saperlo.
- concluse, abbassando leggermente il capo e lo sguardo.

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Messaggioda PnG Staff » 19/03/2014, 0:41

Dunque è una lei...

Si tesoro, è una lei.
E' più giovane di te ma ha dentro un grande senso di responsabilità ed ama la Terra ed il Vento con ogni fibra dell'anima.
Pryce fu il primo ad accorgersi che un giorno l'avrebbe sostituito e quando il fato lo ha colto di sorpresa, a noi non è rimasto che affidarci alle sue previsioni e ai suoi giudizi rimettendoci all'aiuto di Windam...


Quando Raiden parlava di Lindë, nei suoi occhi si potevano leggere fiducia e speranza, oltre che osservare una luce di affetto estremo.
Non era altri che una nipote acquisita, una ragazza adorabile con ancora molto da imparare ma la volontà assoluta di farlo in breve tempo, non risparmiandosi, non rimandando mai niente e assicurandosi di avere sempre tutto sotto controllo.
L'uomo era sicuro che la Vilvarin sarebbe andata a genio anche a Phoebe, la nipotina di sangue, perché entrambe erano donne emancipate, con grinta e vita da vendere, destinate a grandi cose, chi in un senso e chi in un altro.
Restando in quell'appartamento molto carino, Phoebe non poté fare a meno di notare che l'arredamento era piuttosto scarno, anzi, quasi inesistente, ma a tutto c'era una motivazione, motivazione che Raiden si premurò quasi subito di farle presente.

Un regalo importante, ma gli hai salvato la figlia... era ipotizzabile che ricompensasse con un gesto significativo il tuo intervento, anche se l'hai fatto come Medimago prima ancora che come essere umano.

Mi sarei accontentato di un cesto di frutta, questo è poco ma sicuro, ad ogni modo... Appena ti ho vista però, mi è subito venuta in mente un'idea: forse il Conflux ha fatto in modo che tu tornassi proprio in concomitanza con questo regalo obbligato nei miei confronti. Tornata per restare, tra l'altro.
Senza considerare che al Sindaco non importa come la uso o chi la usi, l'importante è che svolga un servizio di piacere per me...


C'era da aspettarselo che la giovane Allevatrice avesse già intuito in parte quali fossero gli intenti del nonno, ovvero darle in regalo quel bilocale, visto che, all'effettiva, lui non lo utilizzava avendo già un'abitazione tutta sua e dove ormai possedeva tutti i comfort e le proprie cose.
Raiden sapeva che alla nipote mancava un luogo dove stare che non fosse la casa dei genitori ed arrivata a 25 anni era anche ipotizzabile che desiderasse un posto totalmente suo dove incontrare chi volesse, arredarlo secondo il proprio gusto e rientrare senza il timore di svegliare qualcuno.
Un nonno piuttosto moderno, così lo si sarebbe potuto definire, ma sopratutto un nonno che adorava la nipote e avrebbe fatto di tutto per renderla felice, specie adesso che finalmente era tornata attivamente nella sua vita e non era previsto ne uscisse tanto presto.
Avrebbe potuto rivederla al Covo Terran, le avrebbe potuto presentare tutti i nuovi membri e avrebbe potuto ammirare i suoi progressi con le Creature Magiche, affascinandosi della bravura aumentata in tutto quel tempo.

Oh, nonno...
Sono tornata da meno di 24 ore, e già ti preoccupi di viziarmi a dovere...
È una fortuna per te che io adori i regali inaspettati!
Mi farebbe molto piacere poter vivere qui, mi è sempre piaciuta Stoccarda e poi è un quartiere molto tranquillo questo, il posto ideale per rifugiarmi quando ho bisogno di stare un po' sola.
Ma solo se mi prometti che mi verrai a trovare spesso...


Lavoro permettendo, sarò il più presente possibile, è una promesse solenne, mia piccola Phoebe.

Le sorrise con dolcezza, avvicinandosi per darle un piccolo bacio sulla guancia, abbracciando il suo spirito ventoso con il proprio, due spiriti di potenze molto simili ma intensità ancora tanto differenti, ma quella era una lacuna che lei non avrebbe mai potuto colmare, perché derivante dal tempo, dall'anzianità, fattore poco importante ma utile per riconoscere l'età di una persona senza nemmeno guardarla ma soltanto percependola.
Si strinsero forte, la giovane Allevatrice aveva accettato la proposta e dunque quel bilocale adesso le apparteneva di diritto.
Il giorno seguente Raiden si sarebbe occupato di informare il sindaco di quel particolare e di far trasferire il nome di Phoebe su ogni certificato di proprietà legato alla casa, così da concludere ogni faccenda burocratica e togliere il pensiero alla Terran Ciclonis, la quale però pur essendo molto felice per quella notizia lo era un po' di meno per quella che avrebbe dato al nonno di lì a pochi secondi.
Si fece più seria e preoccupata, sospirando e tenendogli la mano con decisione, come ad impedire che potesse fuggire dopo aver parlato e spiegato il proprio brutto problema.

C'è una cosa molto importante che devi dirti, nonno... una cosa che mi è accaduta inaspettatamente, e che ha modificato per sempre la mia vita.

... Di cosa si tratta tesoro, dimmi tutto, non lasciarmi sulle spine, mi fai preoccupare...

Tre anni fa, mentre mi trovavo in Nuova Zelanda, mi sono scontrata con un Lupo Mannaro: mi ha colto alla sorpresa in una notte di Luna piena, e anche se sono riuscita a scappare prima che mi uccidesse, lui... mi ha morsa.

... !!!

Per qualche secondo non fu possibile per l'uomo dire una singola parola, limitandosi ad allargare le pupille e schiudere le labbra, portandosi le dita all'altezza della bocca in un gesto di terrore, disperazione e rammarico assoluto.
Deglutì, la gola si era seccata all'improvviso, ma cercò ugualmente di ricacciare indietro le lacrime che si erano formate sugli occhi lucidi, prima di fiatare ancora ed esprimere la prima ovvia domanda in merito alla questione.

Ma tu stai bene?
Sei riuscita ad ottenere le pozioni che ti servono per limitare il problema?


Io sto bene, prendo la Pozione Antilupo ogni volta e non ho mai fatto male a nessuno da quando mi sono trasfomata fino ad oggi, ma... questo mi ha cambiata molto.
E volevo che fossi tu il primo a saperlo.


... Capisco.

Sospirò, poi espirò pesantemente dal naso, scuotendo il capo, abbassandolo. Affranto e colpito nel segno da quella tragedia per la povera nipote.
Lei non meritava un destino simile, così difficile da gestire e brutto da vivere per una ragazza bellissima come lei, anzi splendida, meravigliosa.
La prima cosa che fece fu abbracciarla di nuovo, ma questa volta con un trasporto incredibile, chiedendole di appoggiare la testa sulla sua spalla e di non allontanarsi per tutto il tempo che desiderava.
Erano passati tre anni dall'incidente, questo faceva capire alla perfezione che Phoebe fosse stata in grado di controllare il suo "difetto" ed accettarlo nei limiti del possibile, tutto questo con grande maturità e saggezza.
Inoltre non era da escludere che il suo spirito Terran con il Vento la avesse aiutata a reagire, dandole la forza necessaria per non buttarsi giù e cercare anzi il modo migliore per non differenziare troppo la sua esistenza da quella di tutte le altre persone del Mondo Magico e non.
Quando tornarono a distanziarsi di un poco, Raiden la fissò dritto negli occhi, con serietà e calma allo stesso tempo, dopo di che... Le sorrise.

Cerchiamo di essere ottimisti.
Per tua fortuna, il nonno proprio in questi ultimi mesi sta lavorando ad una aggiunta erbologica per l'AntiLupo che dovrebbe rendere ancora più efficaci gli effetti della pozione.
Non so ancora dirti bene in che modo ma è chiaro che se potrò avere la mia nipotina come "cavia" sarebbe l'ideale.
Nulla di pericoloso, non ti esporrei mai ad alcun rischio, ma se va come sperato, tuo nonno potrà fornirti da quel momento in poi una nuova AntiLupo più efficace... Contenta?


Le posò le mani sulle spalle, sinceramente fiducioso che quell'esperimento sarebbe andato a buon fine e avrebbe reso la sua Phoebe ancora più vicina ad una persona non affetta da licantropia. Era un brutto difetto, vero, ma se gestito adeguatamente e limitato nella maniera giusta non rappresentava una limitazione o una complicazione eccessiva al vivere quotidiano.
Bisognava solo sopportare il fastidio di qualche giorno sotto la Luna Piena, niente di più. Ecco, così la dovevano pensare e così era.

Allora, perché non cambiamo discorso e parliamo di qualcosa più allegro e sereno?
Per esempio, ti sei fatta proprio uno "schianto", come si dice nel gergo giovanile... L'amore come procede?
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Messaggioda Phoebe » 21/03/2014, 11:35

Si tesoro, è una lei.
E' più giovane di te ma ha dentro un grande senso di responsabilità ed ama la Terra ed il Vento con ogni fibra dell'anima.
Pryce fu il primo ad accorgersi che un giorno l'avrebbe sostituito e quando il fato lo ha colto di sorpresa, a noi non è rimasto che affidarci alle sue previsioni e ai suoi giudizi rimettendoci all'aiuto di Windam...


Pryce... - mormorò con un sospiro lieve Phoebe: era cresciuta con la figura dell'uomo a vegliare su di lei, su tutti coloro che facevano parte della Gilda, e questo ovviamente le portava un po' di malinconia nel cuore al pensiero che non fosse più in mezzo a loro - Da come ne parli, sembri esserle molto affezionato... per caso la conosco?

Domandò la giovane donna, curiosa: Raiden era un uomo buono, gentile e dolce con tutti, ma solo alcune persone diventavano tanto importanti per lui da fargli accendere quella luce negli occhi. Per questo la Terran ipotizzò che il nonno avesse un legame più forte con quella persona, e a quel punto gli venne spontaneo chiedere l'identità della Sempreverde.
Non poteva immaginare che si trattasse della ragazzina che aveva iniziato da poco ad andare a scuola, ad Hogwarts, quando lei si era diplomata... ma se il nonno le avesse fatto quel nome, di sicuro l'altra avrebbe potuto mostrargli all'istante quell'espressione di consapevolezza tipica di chi ha capito tutto.
E capiva anche perfettamente perché il Sindaco di Stoccarda avesse regalato all'uomo un posto come quello dove attualmente si trovavano, visto che quest'ultimo aveva salvato la vita della figlia.

Mi sarei accontentato di un cesto di frutta, questo è poco ma sicuro, ad ogni modo...

Sorrise di quelle parole, della totale e sincera modestia del nonno in qualsiasi situazione, prima di arrivare a capire cosa lui stesse pensando: non se ne faceva molto di quell'abitazione, avendone già una per conto proprio... quindi perché non donarla alla nipote come regalo di bentornata?
Ovviamente Phoebe fu ben felice di accettare, così da avere un posto tutto suo dove potersi gestire autonomamente - soprattutto in determinate notti dell'anno - a patto che l'uomo andasse a trovarla spesso.

Lavoro permettendo, sarò il più presente possibile, è una promesse solenne, mia piccola Phoebe.

Ancora un sorriso sulle labbra della Terran, che socchiuse gli occhi nel sentire il proprio Elemento rinvigorito da quello del parente: essendo legata al Vento in modo totale, poiché esso l'aveva scelta per essere l'unico spirito nella sua anima, sentirsi così vicina a qualcuno di affine a sé come il nonno, con un Elemento non solo gemello, ma anche immensamente più potente, era come accedere ad un livello superiore, come innalzarsi da terra e volare, come sentirsi leggeri pur rimanendo sempre se stessi.
Ma non poteva rimanere così per sempre, c'erano tante cose da raccontargli... alcune meno belle di altre: come il suo "piccolo incidente" - lei lo chiamava così - e ciò che esso aveva comportato nella sua vita, nelle sue abitudini, anche nel suo modo di pensare e vedere la vita, le relazioni con le persone.
Decise che la prima persona a saperlo sarebbe stato proprio Raiden, perché forse sarebbe stato anche capace di consigliarle come dirlo ai genitori - sicuramente più emotivi di quanto avrebbe potuto esserlo lui.
In realtà, rivelare la verità fu quasi semplice: non era dipeso da lei, non se l'era andata a cercare, ma che le piacesse o meno era successo, fine; vedere lo sguardo del nonno, quello fu difficile... quell'espressione di preoccupazione, forse rabbia, impotenza per non poter eliminare quel marchio da lei le fecero venir voglia di rassicurarlo, con tutto che sarebbe stato più logico il contrario.
Gli spiegò, per tranquillizzarlo, che se non altro aveva ciò che le serviva per contenersi e non fare del male a nessuno quando si trasformava, e ben accettò il calore protettivo del suo abbraccio, quella sensazione di sicurezza che lui le trasmetteva e che, per diversi istanti, le fece chiudere gli occhi: come sempre, quando sentiva la tristezza per quell'evento prendere il sopravvento sul suo spirito, fu l'Elemento a venirle in aiuto, soffiando su quei pensieri con un'impetuosità tale da scacciarla via proprio mentre il nonno tornava a guardarla negli occhi e le sorrideva.

Cerchiamo di essere ottimisti.
Per tua fortuna, il nonno proprio in questi ultimi mesi sta lavorando ad una aggiunta erbologica per l'AntiLupo che dovrebbe rendere ancora più efficaci gli effetti della pozione.


Inarcò un sopracciglio, sorpresa: quella proprio non se l'aspettava... che il Conflux avesse "ispirato" i lavori di Raiden perché sapeva che la nipote avrebbe avuto bisogno di lui, presto o tardi?

Non so ancora dirti bene in che modo ma è chiaro che se potrò avere la mia nipotina come "cavia" sarebbe l'ideale.
Nulla di pericoloso, non ti esporrei mai ad alcun rischio, ma se va come sperato, tuo nonno potrà fornirti da quel momento in poi una nuova AntiLupo più efficace... Contenta?


Assolutamente sì. - confermò lei, abbracciandolo ancora un secondo o due perché sapeva che, se anche non sarebbe stato in grado di eliminare il problema del tutto, con le sue conoscenze di sicuro l'uomo avrebbe potuto migliorarle non poco la vita - Se sarai d'accordo, potremo testare la pozione potenziata già alla prossima Luna piena... soprattutto considerato che per allora sarò dai Terran.

Aggiunse la giovane donna con un'espressione risoluta negli occhi: non aveva permesso, in quei tre anni, alla sua condizione di fermarla dal vivere come sempre, dal permetterle di sperimentare a pieno la vita, i suoi misteri, le sue sorprese e le sue bellezze, ed ora aveva una sicurezza in più... cioè che, tornando a casa, Raiden si sarebbe sempre preso cura di lei.

Allora, perché non cambiamo discorso e parliamo di qualcosa più allegro e sereno?

Per esempio?

Per esempio, ti sei fatta proprio uno "schianto", come si dice nel gergo giovanile... L'amore come procede?

Non ti si può proprio sentire, lo sai nonno? - lo prese in giro Phoebe, prima di scrollare leggermente le spalle - E come vuoi che proceda? Semplicemente non esiste, la mia vita sentimentale è... sì, è pari a zero.
Ma non me ne stupisco molto, avendo passato gli ultimi sette anni in riserve naturali quasi completamente fuori dal mondo e da ogni altro contatto umano.


A parte quello col Lupo Mannaro, ed ovviamente quello era un incontro che, a posteriori, si sarebbe volentieri evitata.

E poi mi conosci, sono uno spirito libero... - e chi meglio di lui poteva capirla? - Non è semplice per me trovare qualcuno che desti il mio interesse, ed è anche vero che io non mi sono mai messa a cercarlo... se è destino, il Vento lo porterà da me.

E ci credeva davvero, in quelle parole.

Che ne dici, ti racconto tutto quello che ho fatto in questo tempo, morsi di Lupi Mannari a parte?
È una storia un po' lunga, ma scommetto che potresti trovarla molto interessante!


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Messaggioda PnG Staff » 25/03/2014, 0:50

Da come ne parli, sembri esserle molto affezionato... per caso la conosco?

No, non la conosci, è tanto giovane e andava ancora a scuola quando tu ti allontanasti dalla Gilda.
Attualmente è docente di Erbologia ad Hogwarts, si chiama Lindë Vilvarin, una persona eccezionale.
Pryce l'aveva presa in simpatia fin da subito e probabilmente anche Windam.
Quando la Consulta delle Foreste, alla morte di Christopher, espresse la propria preferenza riferita al nuovo Capo Gilda puntando su di me, io mi appellai alla saggezza del mio caro amico defunto che aveva notato in Lindë una luce interiore degna di un'abile guida per tutti noi.
Così declinai l'offerta e feci presente che ero consenziente a seguire le ultime volontà di Pryce... Ed ho avuto la conferma che fu la scelta migliore, appoggiata sopratutto dal nostro spettro guardiano.


Concluse così la spiegazione sulla faccenda "Nuova Capo Gilda", considerando che in tempi brevi anche la stessa Phoebe l'avrebbe conosciuta di persona, sincerandosi così non solo del suo valore ma anche della preziosità del suo spirito e della sua indole fortemente legata a Terra e Vento.
Raiden era un po' il nonno di entrambe, per quanto il legame di sangue con la Chamberlain tendesse naturalmente a porlo più vicino affettivamente alla allevatrice di quanto non fosse con la Sempreverde, ma la linea di differenza era molto sottile, c'era da ammetterlo.
Superarono dunque quell'argomento, spostandosi sulla motivazione dell'assenza di arredamento di quella casa sull'intento del MediMago di consegnare l'abitazione alla nipotina come piccolo regalo di ben tornato dopo tutti quegli anni di assenza da casa.
La verità era anche che Raiden non voleva in alcun modo far offendere il sindaco di Stoccarda, il quale era stato così gentile dal regalargli un bel appartamento simile, quindi si trattava senza dubbio di una soluzione che univa l'utile all'affettivo, una soluzione che rese estremamente felice la bellissima Phoebe che infatti accettò immediatamente con occhi lucidi e un abbraccio sentito.
Fase successiva del discorso fu la "piccola" malattia contratta dalla ragazza durante la sua lontananza da casa, ovvero la Licantropia.
Raiden non si poteva certo aspettare una notizia simile, difatti rimase completamente sconvolto dalla cosa, tanto da avere anche una piccola crisi di preoccupazione assoluta nel pensare alla sua adorata nipotina trasformarsi in una bestia feroce durante le notti di Luna Piena.
Non poteva però buttare così giù la nipote, la quale cercava nello sguardo del nonno un po' di conforto, comprensione ed accettazione, così decise di focalizzarsi sulla migliore notizia che gli stesse aggirando per la mente, condividendola con lei, ovvero gli esperimenti su una Anti-Lupo possibilmente più potente e funzionale dell'originale.

Se sarai d'accordo, potremo testare la pozione potenziata già alla prossima Luna piena... soprattutto considerato che per allora sarò dai Terran.

Mi sembra un'ottima idea, tesoro mio.
Vedrai, gli effetti ti piaceranno e te ne potrò fornire sempre una prima della trasformazione.
Avrai una vita come tutte le altre persone, o quasi... Te lo prometto.


Mise il punto anche a quella storia, rassicurando la bellissima Ciclonis del fatto che mai e poi mai avrebbe permesso alla malattia di prendere il sopravvento su di lei e quindi avrebbe potuto sentirsi uguale a qualunque altra persona sana nel resto del Mondo Magico.
In fondo possedere un nonno con tali capacità nel campo della medicina doveva pur conferire qualche lieve privilegio, no?
Ad ogni modo era meglio non proseguire a parlare di una faccenda del genere, anzi, era decisamente consigliato passare a qualche chiacchiera più frivola e allegra, magari qualche chiacchiera che ponesse un po' nel ridicolo il caro Raiden e facesse tornare il sorriso sulle dolci labbra dell'allevatrice specialista Chamberlain.

Non ti si può proprio sentire, lo sai nonno?

Oh lo so perfettamente, ma mi mancava troppo vedere le tue labbra incurvate all'insù!
Forza, non cambiare discorso...


E come vuoi che proceda?
Semplicemente non esiste, la mia vita sentimentale è... sì, è pari a zero.
Ma non me ne stupisco molto, avendo passato gli ultimi sette anni in riserve naturali quasi completamente fuori dal mondo e da ogni altro contatto umano.


Anche questo è vero.
Sarà un disastro adesso che tornerai sulla piazza... Avrai la fila davanti alla porta mattina e sera ahahahah...


E poi mi conosci, sono uno spirito libero... Non è semplice per me trovare qualcuno che desti il mio interesse, ed è anche vero che io non mi sono mai messa a cercarlo... se è destino, il Vento lo porterà da me.

Il Conflux vede e provvede, bambina mia.
Il tuo spirito libero chiamerà il prescelto che ti ruberà il cuore, ne sono sicuro.
Spero solo... Che non avvenga troppo presto!


Ed ovviamente quell'ultima frase venne espressa come una simpatica e bonaria battuta, in realtà Raiden voleva vedere la nipote felice sentimentalmente quanto prima, ma fino a quando ciò non fosse avvenuto, era libero di coccolarsela un po' più frequentemente senza il timore di rompere le scatole al principe azzurro di turno e alla loro intimità.
Tipo particolarmente discreto il Terran Lambert.

Che ne dici, ti racconto tutto quello che ho fatto in questo tempo, morsi di Lupi Mannari a parte?
È una storia un po' lunga, ma scommetto che potresti trovarla molto interessante!


Si ma meglio non qui, il frigo è vuoto e mi andrebbe di bere qualcosa con la mia nipotina.
Vieni, usciamo e facciamo quattro passi, l'ispirazione per il locale ci verrà strada facendo...


FINE X 2

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Messaggioda Rebecca » 28/12/2014, 20:20

{Stoccarda, Appartamento di Phoebe Chamberlain - 29 Giugno 2109 - Ore 3:05}


Non era facile prendere sonno quella notte: non era il caldo estivo a toglierle il sonno nè la troppa poca stanchezza o chissà cos'altro. Erano i pensieri che impedivano a Rebecca Auditore di chiudere gli occhi e sprofondare in un dolce, profondo sonno ristoratore, pensieri che vorticavano tutti attorno alla figura della ragazza addormentata supina accanto a lei.
Phoebe le dava la schiena, ma la Terran poteva comunque ammirare il suo bellissimo corpo nudo in tutto il suo splendore: si erano addormentate dopo aver fatto l'amore, per questo nessuna delle due aveva avuto il tempo di indossare qualcosa per la notte. Ma questo non aveva importanza: avevano l'una il corpo dell'altra per riscaldarsi a dovere e il lenzuolo era un riparo più che sufficiente per proteggersi da qualche ingannevole refolo freddo.
La giovane donna si mise seduta sul letto, fissando con aria triste il corpo della sua dolce innamorata. Era uno sguardo che la toccava poche volte e solo quando ella non poteva vederla, quando era impossibilitata a carpirne gli oscuri segreti dietro quegli occhi.

Immagine


Non era sua abitudine rimanere a dormire a casa della Chamberlain, un fatto che capitava raramente. Tutto sarebbe stato diverso se le due donne fossero andate a convivere -ed era un desiderio molto intenso per la bella italiana- ma Phoebe aveva posto un blocco alle fantasie della sua compagna, chiedendo che i propri spazi venissero rispettati e che le fosse dato maggior tempo per abituarsi a quella situazione.
A volte Rebecca faceva fatica a comprenderla, a volte riusciva ad immedesimarsi in lei. Phoebe l'amava, vero? E se l'amava, perchè allora non darsi completamente a quell'amore, esattamente come stava facendo l'Auditore? Era capace di darsi una risposta e quella risposta -calma, paziente, come solo la Terra sapeva essere- riusciva a infonderle nuova speranza nel cuore e a sedare le sue paure più forti. Ma quando era il Vento a prendere il sopravvento, il suo animo si agitava assieme ad esso, rendendola impaziente e impaurita dal suo futuro con Phoebe. Anzi, dal suo futuro senza Phoebe.
Era infatti quello il pensiero che non le permetteva di chiudere gli occhi e di rassenerare un po' il suo cuore. La paura di perderla era come una bestia che rimaneva nascosta dentro la sua grotta, fino a quando una preda non fosse stata a portata delle sue fauci. Allora essa saltava fuori, azzannandola con tutta la furia della quale era capace, strappandole brandelli di carni che diventavano fitte di dolore nell'animo della giovane Terran.
Quale strano destino incombeva sull'italo-svedese? Amava una donna che -a suo dire- ricambiava, ma al contempo aveva costantemente sotto gli occhi la possibilità di perderla. Perchè lei, lo sapeva era Vento e come tale impossibile da imprigionare alla Terra.
Vuote le sembravano, in quel momento, le sue rassicurazioni e le sue promesse: cercava sempre, con la Ciclonis, di apparire calma e tranquilla, come se non la disturbasse il pensiero che loro due potessero vivere separate o come se comprendesse davvero, in toto, il suo desiderio di libertà. Sorrideva e l'abbracciava, accarezzandole i capelli, dicendole che non c'era problema, che avrebbe aspettato l'eternità se necessario pur di averla vicina a sè.
Quello che taceva era il modo nel quale avrebbe passato quell'attesa: struggendosi per lei, chiedendosi se alla fine sarebbe rimasta davvero al suo fianco oppure se ogni sforzo sarebbe stato mandato all'inferno, perchè un giorno l'avrebbe abbandonata. Di nuovo.
Scosse la testa, provando a scacciare quell'offesa -lei lo percepiva come tale- nei confronti dei desideri della sua Phoebs. La Chamberlain aveva solo seguito il suo istinto ed era giusto- lo ripetè più e più volte fra di sè- che fosse così. Nonostante le sue paure, lei non l'avrebbe mai privata della sua libertà perchè era il suo sorriso, più di qualsiasi altra cosa, a rendere ogni singola giornata dell'Auditore degna di essere vissuta.

Amore mio...

La chiamò dolcemente, scostando una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso e sussurrando quelle parole come fossero aria, mentre si stendeva accanto a lei, abbracciandola con delicatezza.

Te l'ho mai detto che sei bellissima?
...Si, te lo dico tante, troppe volte, ma ogni volta mi sembra che non sia abbastanza.
Così come non credo che riuscirò mai a smettere di dirti che ti amo, Phoebe, ti amo, ti amo, ti amo...


Baciò il suo collo e la sua schiena, sentendo il profumo della sua pelle misto al sudore del sesso, non ancora svanito del tutto. Era sempre molto delicata nei gesti per evitare di svegliare il suo tesoro più prezioso da quel sonno che, ai suoi occhi, la rendeva ancora più bella di quanto già non fosse.

Sono una bugiarda: mento persino a me stessa, è da non crederci!
Ogni volta mi dico che andrà tutto bene, che saremo felici insieme io e te e che un giorno...si, che un giorno accetterai addirittura di sposarmi...
- scosse la testa, come se quelle parole suonassero assurde e incredibili alle sue orecchie -O che, se mai verrà il momento per te di partire, io ti lascerò andare, con un sorriso e con la certezza che ti aspetterò ancora quando tornerai.
Ma non è così. Voglio solo farti credere di essere così, dentro di me però so qual è la verità.
La verità è che senza di te la vita non avrebbe più sapore, odore, suono...
Non sentirei più nulla, si spegnerebbe qualunque cosa intorno a me, dentro di me.
Riesci a comprendere quanto mi spaventi un simile futuro? So che lo capiresti, ma so anche che ti ferirebbe ed è per questo, amore mio, che preferisco rimanere in silenzio...
Hai tutto il diritto di scegliere, senza essere condizionata da me, dal mio amore per te...


Un sorriso amaro affiorò sulle sue labbra, gli occhi lucidi per la commozione, mentre un altro bacio, delicato, andava a posarsi in mezzo ai capelli della Ciclonis, arruffati, spettinati, dolcissimi a vedersi.

Quindi ti prego perdona questa povera bugiarda: lo fa solo per te, ogni cosa è solo per te.
Ricordi le parole di quella canzone?
Siamo due legate dentro da un amore che ci da la profonda convinzione che nessuno ci dividerà...
Ogni volta che penso a te, sono queste la parole che vorrei dedicarti. Che non ti ho ancora dedicato. Lo faccio adesso, amore mio, ora che sei addormentata e non puoi sentirmi.
Non sono mai stata coraggiosa quanto te.
Ti amo, mia dolce e temeraria Phoebe...


Sprofondò il volto nella nuca della Ciclonis, cercando di bloccare le lacrime che minacciavano di scendere giù. Non era fatta, Rebecca, per il pianto: aveva sprecato troppe lacrime da bambina, quando i suoi genitori erano morti e si era ripromessa che mai più avrebbe pianto così tanto, per qualcuno, per qualcosa. Una promessa difficile da mantenere, quando si provava una paura profonda come la sua di perdere le persone che amava.
E in cima alla lista svettava il volto, sorridente, della sua Phoebs.

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{Autoconclusiva}
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Messaggioda Phoebe » 29/12/2014, 22:32

§ Appartamento di Phoebe Chamberlain - 30 Giugno 2109 - ore 15.08 - Influenza data dalla Luna: Intensa §


Aspettava la sua Becks a casa, consapevole che sarebbe arrivata a momenti: essendo l'italiana una Master Teacher del Ministero, a differenza sua non poteva considerare il proprio lavoro finito una volta uscita da Hogwarts, ma doveva anche preoccuparsi di presentare lezioni in aule piene di gente adulta che, di sicuro, si aspettava nozioni ben più approfondite e tecniche di quelle che forniva agli studenti.
La Luna la influenzava pesantemente, e questo rendeva tutto più difficile per la Chamberlain: anche le piccole cose, infatti, finivano per colpirla più del dovuto, spingendola a riflessioni che normalmente si sarebbe evitata di fare - un po' perché non le era mai piaciuto esser troppo pensierosa, ed un po' perché sapeva che le facevano male; lo sguardo della Ciclonis, non a caso, era in quel momento quasi velato di tristezza, la mente presa da chissà quali pensieri che non giovavano al suo animo.

Immagine


Una canottiera nera, degli shorts di jeans e piedi nudi per la Terran che, trovandosi all'interno del proprio appartamento, non sentiva la necessità di curare troppo il proprio aspetto: aveva lasciato ormai da un mese le chiavi di casa all'Auditore, che dunque poteva entrare come e quando voleva... e se l'avesse fatto, avrebbe trovato la giovane donna in cucina, appoggiata con le braccia sul tavolo dove solitamente consumava i pasti, e quello sguardo che quasi stonava sul volto solitamente sorridente di lei.
Era Rebecca, di solito, quella seria tra le due, quella che più si preoccupava del presente e del futuro: spesso Phoebe aveva colto i suoi sguardi, carpito ombre di tristezza o di semplice riflessione negli occhi della compagna - a tutti gli effetti stavano insieme, quindi come altro avrebbe potuto chiamarla? - e se anche non sapeva quali fossero i pensieri che le impegnavano la mente, era chiaro ch'essi ci fossero, e in quantità; lei, tra le due, era quella che meno si preoccupava, in generale... prendeva tutto con semplicità, come le veniva presentato dalla vita, accettandolo o tentando di migliorare quello che non le stava bene senza però "perdere tempo" con elucubrazioni sul futuro, o su quello che le accadeva quotidianamente. Come il Vento, dimenticava tutto - o se lo lasciava alle spalle - con una rapidità che spesso faceva restare gli altri increduli e sconcertati... ma era fatta in quel modo, e Rebecca più di ogni altra persona ne era ben consapevole.
Per questo, di lì a poco, vederla così le avrebbe probabilmente fatto capire subito che qualcosa non andava.

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