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Berlino

Messaggioda Beatriz » 20/02/2016, 19:22

Sapeva essere molto ricettiva Beatriz, pur parlando tanto poco. Si era chiesta molte volte se, con una vita diversa, avrebbe saputo sviluppare un carattere diverso da quello che era venuto fuori stando a contatto con Chandra e la Setta. A dire il vero, si era chiesta tante cose, tante ipotesi su come sarebbe potuta essere la sua vita, mentre era costretta a vivere invece quella imposta da altri.
Con Marcus aveva avuto la possibilità di scegliere che cosa diventare: ricominciare da zero oppure far parte della Resistenza per combattere la Setta dei Dodici e così estirparla definitivamente. Aveva sempre creduto che l'unico motivo per cui avesse scelto la seconda fosse il suo desiderio di vendicarsi e di mettere fine ad un'organizzazione tanto pericolosa quanto abietta. Quando però Azhad confessò di essersi nuovamente innamorato di Violet, la Schatuffen d'improvviso aveva perso ogni certezza e sentito le forze abbandonare il suo corpo. Poteva solo sentire ciò che le stava accadendo ma non capire che quelli erano i sintomi di una delusione d'amore in piena regola, qualcosa che lei non aveva mai dovuto affrontare.
Ma sapeva che se il Mangiamorte le stava raccontando quanto accaduto in quei mesi nella Resistenza era sua intenzione farla ritornare al suo interno, proprio come le aveva promesso. Peccato che la promessa più grande -quella d'amarla- non fosse stata ugualmente mantenuta.

Lo vorrei, sì. A prescindere da ciò che provo per Violet, sono legato a te, Beatriz, con un'intensità tale da non riuscire nemmeno a spiegarmelo: pensare di non poter lottare contro la Setta insieme a te... è una prospettiva a dir poco spiacevole, e non solo perché sei un elemento prezioso per la Resistenza, ma perché sei preziosa per me. E tuttavia, mi rendo conto che forse la vera domanda sia... pensi valga ancora la pena di rientrare nella Resistenza?

Ancora una volta rimase in religioso silenzio, distogliendo lo sguardo e provando a riflettere su quella domanda. Non era facile trovare una risposta, perchè dentro di lei si annidavano emozioni e sentimenti contrastanti: la Resistenza era stata, fino a quel momento, l'unica cosa che le aveva permesso di non impazzire, il motivo che l'aveva spinta a non dimenticare ma a continuare a lottare, come le era stato sempre insegnato.
Eppure da un momento all'altro non era più la Resistenza al centro del suo mondo, ma Marcus. E ora che Marcus non le apparteneva più -pur volendole ugualmente bene- le sembrava che anche lottare fosse inutile. Si era sempre detta che lottava per poter vivere un giorno in un mondo migliore e libero dalla più potente organizzazione criminale. Ma era solo un'illusione che lei stessa si era creata, perchè era bello immaginare di poter passare quella vita insieme ad Azhad, pur sapendo che -con moltà probabilità- sarebbero morti prima di vedere quel sogno realizzato o nel tentativo di realizzarlo.
Adesso però quell'illusione aveva perso ogni attrattiva per lei. Quindi cosa mai avrebbe dovuto rispondere all'uomo?

Io vorrei che tu tornassi a lottare con me, ma non ti chiederò di farlo... devi essere tu la prima a volerlo, a pensare che ciò che spingeva a ribellarci contro la Setta valga ancora adesso, nonostante siano cambiate le cose tra di noi. Se pensi che sia così, allora tornerai tra le fila della Resistenza a partire da questo istante; ma se pensassi di non volerne più far parte, se arrivassi alla conclusione che farne parte richiede sacrifici troppo grandi, che non ti senti più in grado di fare... allora lo capirò, e ti oblivierò del tutto, questa volta, dandoti quella libertà che forse, nel profondo, non hai mai smesso di ricercare.
A te la scelta.


No che non aveva smesso. E se ne era resa conto proprio in quei mesi, quando la sua vita era scandita dai ricordi e dagli incubi che la perseguitavano anche una volta uscita dalla Setta. Addirittura in un paio di occasioni era persino entrata in paranoia, credendo di essere seguita da uno dei Mangiamorte per essere fatta fuori. E Chandra, rivedeva Chandra in continuazione, Chandra che la torturava, Chandra che la sottometteva, Chandra che la costringeva ad uccidere per diventare più forte e spietata...
Di colpo le vennero le lacrime agli occhi, ma si impose di non lasciarle cadere giù, alzando il proprio sguardo su Marcus, uno sguardo che trasudava sofferenza e disperazione.

Mi sono chiesta tante volte in questi mesi per quale motivo non ti ho implorato di obliviare ogni mio singolo ricordo...
Ho passato notti intere sveglia, cercando di scacciare gli incubi, incubi che ritornavano anche alla luce del sole, mentre ero con gli altri, mentre ero in missione, mentre camminavo per strada...
Avevo solo te e la Resistenza e insieme queste due cose mi hanno impedito di impazzire.
Ma adesso che tu non ci sei, la Resistenza da sola non riesce ad essere un motivo sufficiente per spingermi a voler continuare.
Con questo, intendo dire che non continuerò a combattere.
Voglio la mia libertà, l'ho aspettata per troppo tempo.
... Grazie per avermi concesso questa possibilità.


Non sarebbe stata facile una vita priva di ricordi. Avrebbe perso tutto ciò che era frutto della sua esperienza, le sue capacità, quelle che si era conquistata col sudore e col sangue. Non poteva pretendere di preservare ciò che le faceva più comodo, sapeva che qualcosa andava sacrificata. Ma almeno avrebbe avuto una vita finalmente felice e libera dagli incubi.

Possiamo... decidere in che modo mi verrà modificata la memoria?
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Messaggioda Marcus » 20/02/2016, 21:59

Mi sono chiesta tante volte in questi mesi per quale motivo non ti ho implorato di obliviare ogni mio singolo ricordo...
Ho passato notti intere sveglia, cercando di scacciare gli incubi, incubi che ritornavano anche alla luce del sole, mentre ero con gli altri, mentre ero in missione, mentre camminavo per strada...
Avevo solo te e la Resistenza e insieme queste due cose mi hanno impedito di impazzire.
Ma adesso che tu non ci sei, la Resistenza da sola non riesce ad essere un motivo sufficiente per spingermi a voler continuare.


Sentiva che quello sarebbe stato il momento dell'addio: se l'era sentito sotto pelle, non appena Beatriz aveva varcato la soglia del suo ufficio; ma d'altronde, non la biasimava; si doveva avere un motivo forte, molto forte per combattere nella Resistenza, per rischiare la propria vita ogni giorno senza mai sentirsi tranquilli... e quando l'alternativa era una vita lontana da tutto ciò, felice, serena, ignara del passato, la scelta probabilmente risultava quasi scontata.

Con questo, intendo dire che non continuerò a combattere.
Voglio la mia libertà, l'ho aspettata per troppo tempo.


L'avevo intuito.
Molto bene, non tenterò di fermarti o di farti cambiare idea, è una tua decisione.
- lo era sempre stata, nel bene o nel male, e sarebbe stato troppo comodo cambiare le carte in tavola ora che la tedesca se n'era chiamata fuori.

... Grazie per avermi concesso questa possibilità.

Non avrei potuto fare altrimenti.

Perché una parte di sé l'amava ancora, e l'avrebbe continuato a fare anche una volta che ella si fosse dimenticata di Marcus, che avesse scordato il suo passato, la Setta, la Resistenza... e anche lui, l'uomo che ancora amava, ma che presto sarebbe diventato nient'altro che un estraneo, per lei; annuì, dunque, come a confermare anche col corpo la decisione di accettare la sua scelta e di aiutarla a realizzarla.

Possiamo... decidere in che modo mi verrà modificata la memoria?

Sì, ma non qui.
Vieni domani sera, intorno alle 9, a casa mia.


Rispose Azhad, pratico come sempre, come se la cosa non lo toccasse... ma non era così, affatto: si sentiva molto triste, dentro di sé, ma non voleva che Beatriz provasse alcun senso di colpa per quella scelta del tutto comprensibile e condivisibile; attese che la Schtauffen, semplicemente, gli dicesse di aver capito, e con un sorriso velato si congedò da lei, preferendo rimanere solo e rimuginare sui propri pensieri con la sola compagnia di se stesso e delle sue scelte.

Fine
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Messaggioda Nimue » 24/04/2016, 15:34

@ 27.1.12 ¬ Berlino (Germania) ¬ Hard Rock Café ¬ 8.59 p.m. @


Se Cappie mi ha dato le giuste informazioni, dovrebbe essere qui...

Non sapeva nemmeno perché si fosse impuntata tanto.
Ma ormai aveva deciso.
Sarebbe stato Shuyun a gildarla.
O non si sarebbe gildata affatto.
Con tutto che il Sole ne sarebbe stato felice.
Ma a Nimue le cose facili non erano mai piaciute.
E il Sagitta era quasi una sfida.
La mandava ai matti la maggior parte del tempo, ma era uno stimolo.
La spingeva a mettere in discussione le proprie convinzioni.
Certo, fosse stato un po' più capace di ammettere il proprio torto, sarebbe stato meglio.
Ma nemmeno la Allen era perfetta... anzi.
Per quella sera, un abbigliamento fin troppo comodo, forse.
Jeans, stivaletti neri, canottiera grigia con stampe astratte e chiodo di pelle nera.
Aveva una borsa, con sé, dove teneva la bacchetta, il portafoglio, cianfrusaglie varie da femmina, insomma.
E il topo.
Alla fine l'aveva preso con sé.
Ma non gli aveva ancora dato un nome.
Però lui sembrava felice ugualmente.
Le stava sempre appiccicato, anche quando dormiva.
Voleva un sacco di coccole.
Forse troppe.
La cosa comoda, comunque, era che si sapesse trasformare in un peluche.
Così poteva metterlo in borsa -appunto- e portarselo sempre appresso.
Come la O'Neill con Ermes.
Non le aveva detto perché sentisse il bisogno di incontrare il Sagitta.
Erano affari propri, e non le andava di raccontare la loro ultima conversazione.
Per quello che ne sapeva, poi, l'uomo avrebbe anche potuto mandarla a quel paese.
Non escludeva nulla.
L'Hard Rock Cafè, all'interno, era pieno di gente.
Però al bancone c'era ancora qualche posto libero.
Ne occupò uno al volo, la mora, togliendosi il chiodo.
Faceva troppo caldo, lì dentro, per tenerselo addosso.

Ciao, cosa posso serviti?

Diede un'occhiata veloce al menu.
Era già stata in altri Cafè della stessa catena.
Ma ogni luogo proponeva piatti diversi.

Facciamo...

Quando vide il nome di uno dei panini della casa, sorrise.
Non avrebbe potuto non prenderlo, era destino.

Un texano.
E un tè freddo, grazie.


Arrivano!

Chi la conosceva sapeva bene quanto mangiasse.
Anzi, il suo stomaco era inversamente proporzionale alla sua stazza.
Chiuse il menu, sperando che il cibo arrivasse presto.
Non mangiava dalla sera prima, per il nervoso.
Era difficile rimanere sereni, quando l'ultimo incontro tra lei e l'altro fosse finito tanto male.
Comunque, una dote che alla Allen non mancava era la perseveranza.
E Shuyun l'avrebbe scoperto presto.

Un texano e un tè freddo, ecco qui!

Wow, che servizio, grazie!

Il sandwich era enorme.
E meno male!
Lo prese con entrambe le mani, dandogli un bel morso.
Salsa barbecue al chipotle, formaggio cheddar e Monterey Jack, jalapeños e cipolle fritte.
Il tutto con dell'ottima carne affumicata di maiale e del pane caldo, perfettamente tostato.
Un mezzo paradiso, insomma.
Deglutì con un sorriso soddisfatto.
Almeno avrebbe mangiato bene, prima dell'incontro.
Bevve un sorso di tè freddo, e di punto in bianco qualcuno prese a cantare.
Conosceva quella voce.
Si sporse dal bancone, voltando il capo verso il palchetto allestito per l'occasione.

Immagine


Eccolo lì...

Aveva già sentito la sua voce.
Sapeva quanto fosse bravo?
Si sarebbe accorto di lei?
Avrebbe colto la scintilla nel suo spirito?
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Messaggioda Shuyun » 24/04/2016, 22:31

27 Gennaio 2112
Hard Rock Café di Berlino
Ore 20:53
Camerino Artisti


Più tardi verrà presentata Callisto alla Comunità Irlandese, peggio sarà per tutti.
Bisognerebbe vedere prima la reazione dei Druidi meno estremisti per capire come comportarsi.
Se si stipulasse un trattamento di amicizia anche con altre Comunità, in caso di vittoria, dovranno tenere in considerazione anche l'esistenza del Miracolo.
Una sorpresa del genere potrebbe essere considerata un colpo gobbo.
Forse potrei parlarne con la Sempreverde, tanto mi ha già visto e in un certo senso mi deve un favore.


Immagine

A Shuyun interessava molto poco del futuro effettivo tra i Druidi e le Gilde, ma se davvero era possibile che ce ne fosse uno pacifico, allora Callisto doveva correre meno rischi possibili.
Essendo la prova effettiva che anche i non Druidi erano in grado di accogliere nello spirito più Elementi Primari, andava per forza mostrata e presentata agli alleati, per conoscerne l'opinione.
Sarebbe andato direttamente lui qualora ne avesse avuto la possibilità, ma non possedendo autorità, doveva per forza farsi gli affari suoi, stringendo i pugni impaziente.
Se qualcuno avesse osato farle del male o mettere in discussione il suo essere Speciale e profetica, era probabile che il Sagitta avrebbe fatto una strage da solo, senza nemmeno un aiuto.
Non era iper protettivo, era solamente... Iper protettivo.

Tocca a te, mi raccomando esalta un po' il pubblico, l'ultima band ha fatto cascare le palle a tutti...

Consideralo fatto.

Di pochissime parole quando si trattava di suonare in quel locale, come anche in Portogallo, anzi no, in Portogallo era dedito a parlare anche meno solitamente.
Si alzò in piedi, sistemando la giacca e afferrando la propria chitarra, elettrica per quella occasione, dando disposizioni al gruppo di spalla di seguirlo e prepararsi.
A differenza del "Tempestade", l'Hard Rock Café chiedeva un altro tipo di sound, molto meno rilassante e tranquillo, tendente all'adrenalina e, appunto, all'Hard Rock.
Non che la cosa gli dispiacesse, ogni tanto gli piaceva variare ed in fondo si era trovato quelle due differenti occupazioni proprio per variare il proprio stile di tanto in tanto.
Nel mentre, in sala calò il buio quasi totale, facendo intendere che uno degli ospiti più attesi della serata stava per infervorare gli animi.

You're ready tonight?!

La voce del Muramasa verso i clienti fu decisa e accattivante, infatti tutti coloro che lo conoscevano risposero all'istante, ansiosi di ascoltarlo.
Nimue lo aveva sentito fino a quel momento nel suo lato più morbido, nel suo suonare decisamente più country e leggero, mentre lì stava per assistere a tutt'altra performance.
Ovviamente non era da mettere in discussione che anche con la chitarra elettrica e con quel tipo diverso di musica Shuyun sapesse dimostrarsi un vero maestro nel suono di quello strumento.
Anche in quel caso, fu sempre lui a dare la voce al brano, facendosi seguire da una cerchia di musicisti con i quali settimana dopo settimana aveva instaurato un buon rapporto.
Dopo poco più di una decina di secondi, molti dei presenti avevano recuperato la giusta energia, ma d'altronde il proprietario aveva chiesto di esaltarli, giusto?



Everybody's moving way too fast
Before you blink you better find out who's in your path
The pressure's building up on every side
In my heart I know that I've got nothing to hide
What would make you think that you're the only one
Now I know my troubles have just begun...

... I'm on the run and nobody's stopping me
I'm on the run and there's nobody left on my side
I'm on the run and I know you're watching me
There's not enough time to decide...


La sua mente, sempre lucida da vero ed autentico Ignis del Fulmine, gli permise di restare concentrato e captare un'energia piccola ma conosciuta all'interno del locale.
Non c'era ombra di dubbio sul fatto che ci fosse Nimue Allen quella sera ed onestamente quella era l'ultima persona che il Muramasa si potesse aspettare di rivedere.
C'era stato un "Addio", l'invito a farsi Gildare dal Sole, eppure la scintilla della ragazza non era affatto sviluppata, ergo significava che aveva rimandato ancora la decisione, oppure accantonata per sempre.
Non rilevava la presenza di altri Gildati lì dentro, quindi non aveva portato con sé nessuno, per sua fortuna. Quando aveva dato il via libera alla O'Neill per dare quel recapito alla possibile Tempesta, pensava che le servisse esclusivamente per sperare in futuro di chiedergli qualche informazione in più sul suo Elemento e niente di più, ma sembrava proprio che le cose stessero andando diversamente dall'ipotizzato.

You never know what the night could bring
Every moment all the angels begin to sing
Why the worry - just to save your pride
With all the answers buried so deep inside
It doesn't take a crystal ball to see the truth
It's gonna take a miracle to see this thing through...

I'm on the run and nobody's stopping me
I'm on the run and there's nobody left on my side
I'm on the run and I know you're watching me
I'm on the run and you can't say that I haven't tried...


Quella canzone era un vero e proprio inno a seguire l'istinto, alla libertà, allo spirito indomito e potente degli Ignis che non potevano essere fermati mai da nessuno.
Le note erano avvolte da pura energia e naturalmente il Sagitta imprimeva nell'elettricità della chitarra anche parte del proprio dono interiore affinché trasmettesse ancora di più.
Un piccolo trucco che gli garantiva sempre di essere richiamato e apprezzato da tutti, per quanto anche senza certi tipi di rinforzi la sua musica sarebbe stata ugualmente apprezzata.
Avvicinandosi al termine del brano, con dovuto pezzo strumentale tra chitarra e batteria decisamente da urlo, Shuyun si chiese quindi cosa combinare con la Allen e se gli andasse di vederla.
Se lei era lì, allora da parte sua c'era la volontà di parlare. Rifiutarla apertamente avrebbe segnato una spaccatura completa e diretta. Gli interessava così tanto evitare una eventualità simile?

I'm on the run and nobody's stopping me
I'm on the run and there's nobody left on my side
I'm on the run and I know you're watching me
There's not enough time to decide...


Quando anche l'ultima nota sfumò di colpo, un fortissimo applauso invase l'intera sala e per quanto molti chiesero il bis, per quella sera Shuyun aveva dato e voleva solo rilassarsi.
Non poteva mai rischiare di stare troppo sul palco, avrebbero potuto riconoscerlo o individuarlo ed allora sì che sarebbero state grane fastidiose: cercare un nuovo posto, far perdere le tracce.
Tornato nel camerino, l'uomo orientale segretamente rimpicciolì lo strumento, mettendoselo in tasca, bevendo poi un integratore di sali minerali, salutando i "colleghi".
Uscendo dal retro del locale, si rese conto che gli sarebbe bastato continuare a camminare, girare il vicolo e smaterializzarsi per levarsi il problema Nimue di torno.
Rimase esitante ancora qualche secondo, poi, espirando pesantemente scosse il capo e alzò gli occhi al cielo.

È lei la signorina Allen?
Prego, devo consegnarle questo biglietto...


Hai tempo tredici minuti, poi scomparirò dalla circolazione.
Vicolo cieco dietro al Café.


Dieci potevano essere pochi ma quindici erano una esagerazione per la sua pazienza, meglio una via di mezzo precisa.
Le stava dando anche la possibilità di terminare il panino gigante e la bevanda, un bel gesto no?
La Allen probabilmente non aveva la più pallida idea di cosa significasse che il Sagitta aveva deciso di attenderla per così tanto tempo.
Se quindi ella avesse approfittato di quella possibilità, raggiungendolo nel luogo stabilito, l'avrebbe trovato appoggiato al muro con una birra in mano.
C'era quasi totalmente buio, la flebile luce di un lampione lontano a mala pena creava un effetto di penombra capace di far distinguere i contorni di visi e corpi.

Che ci fai qui?
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Messaggioda Nimue » 24/04/2016, 23:03

La canzone che stava cantando era assolutamente rock.
Nulla a che vedere con quella che Nimue aveva ascoltato in Texas.
Lì, Shuyun aveva mostrato il lato musicale più morbido di sé.
Quella era tutt'altra storia.
Pur non amando particolarmente quel genere, il Sagitta era davvero fenomenale.
E la Allen lo riconosceva sinceramente, com'era giusto che fosse.
Suonava bene e cantava pure meglio.
Incendiava la folla.
Anzi, la elettrizzava.
Se avesse cantato lì ogni sera, probabilmente sarebbe diventato l'attrazione principale dell'Hard Rock.
Ma forse a lui non andava.
Forse preferiva farsi i cazzi suoi.
Un po' come col discorso dello stare lontano dalle Gilde.
Le importava poco, comunque.
Non era lì per conoscere la sua vita.
E poi era sicura che tanto non gliel'avrebbe raccontata.
Voleva parlargli.
E farsi gildare da lui.
Ma solo dopo aver concluso la propria cena.

È lei la signorina Allen?

Mh?
... sì, sono io.
Perché?


Prego, devo consegnarle questo biglietto...

Lo prese in mano.
Lo aprì.
Lo lesse.
E sorrise tra sé.
Annuì, ringraziando chi il biglietto gliel'aveva portato.
Aveva capito che fosse lì.
Aveva capito che Nimue volesse parlargli.
Ed aveva accettato di incontrarla.
In effetti le aveva anche lascia il tempo di finire il pasto.
Che gentiluomo.
E infatti la Allen lo consumò fino all'ultimo boccone.
Poi bevve l'ultimo sorso di tè freddo.
Pagò, ed uscì dal locale, dirigendosi verso il vicolo cieco dove il Sagitta la stava aspettando.

Che ci fai qui?

Avevo una gran voglia di visitare l'Hard Rock Cafè berlinese.
In ogni città c'è un menu diverso, lo sapeva? E stasera ho inaspettatamente ritrovato un pezzo di casa...


Rispose Nimue.
Ironica, ma non acida.
Non sarcastica né velenosa.
Stava facendo dello spirito, semplicemente.
Era capace di farlo senza essere pungente, per quanto fosse difficile crederlo.
Difficile per lui, che se l'era vissuta sempre in un solo senso.

... non mi ha gildata, eppure mi sembrava di essere stata chiara.
Voglio che sia lei a farlo, non il Sole.


Aggiunse dopo qualche istante, incrociando le braccia all'altezza del petto.
Sospirò impercettibilmente, alla ricerca delle parole giuste da usare.
Con lui non poteva parlare come ad una persona qualsiasi.
L'Elemento glielo impediva.
E non voleva lottarci di nuovo, come l'ultima volta.
Avrebbe dovuto modellare il proprio pensiero, quindi.
Per adattarlo ad un modo di fare più rispettoso e meno... "terra terra".

Ho riflettuto molto sul nostro ultimo incontro.
Continuo a credere di aver avuto ragione su alcune cose, mentre su altre probabilmente ho sbagliato, e per questo le chiedo scusa.
Ciò non toglie che sia... una testa dura.


"Di cazzo", sarebbe stato il termine più appropriato.
Ma, come già detto, non poteva usarlo.

Lei è testardo, forse anche un po' orgoglioso.
Difende le sue idee anche a costo di rendersi impopolare, ed è una cosa che apprezzo molto, perché anche io sono così.
Testarda, orgogliosa e fiera, anche se probabilmente se n'è già accorto da solo.


Breve pausa.

So che il Capo Gilda, nel momento in cui rende un Ignis qualcuno, diventa il punto di riferimento di quest'ultimo, la persona su cui contare, un esempio, qualcuno a cui chiedere consiglio, a cui rivolgersi in caso di bisogno, una figura fondamentale nel percorso di connessione e controllo del proprio Elemento.
Ed io voglio che sia lei a rappresentare tutto questo per me, perché se devo seguire le direttive di qualcuno, se devo considerare qualcuno come il mio punto di riferimento, elementalmente parlando...


Sorrise.

Voglio che sia qualcuno che mi manda ai matti.
Che mi fa andare fuori di testa, che mi fa arrabbiare come nessun altro.
Ma che mi fa anche riflettere, e chissà, magari crescere.


Alzò gli occhi al cielo.
Per un secondo le sembrò di vedere il volto di Joe che sorrideva ed annuiva.
Ma non lo stava facendo per lui.
Lo stava facendo per se stessa.

Le interessa?
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Messaggioda Shuyun » 26/04/2016, 16:57

Che ci fai qui?

Avevo una gran voglia di visitare l'Hard Rock Café berlinese.
In ogni città c'è un menu diverso, lo sapeva? E stasera ho inaspettatamente ritrovato un pezzo di casa...


Annuì, senza replicare, bevendo un sorso di birra, ipotizzando che ci fosse ben altro oltre a quella motivazione scherzosa.
Di sicuro era partita meglio delle altre volte, sfoderando un sorriso leggero e tranquillo, accompagnato da un tono moderato e non sarcastico.
Non la guardava, comunque, preferiva perdere la vista nel buio di fronte a lui, ragionando però su ogni parola ascoltata.

... non mi ha gildata, eppure mi sembrava di essere stata chiara.
Voglio che sia lei a farlo, non il Sole.


Ancora una volta, Shuyun non replicò, limitandosi a bere un altro sorso di birra.
Sembrava non ascoltarla ma in realtà le stava rivolgendo tutta l'attenzione possibile, anche se non per tutti poteva essere un fatto chiaro e limpido.
Intanto non se ne stava andando, ergo a prescindere era un passo avanti.

Ho riflettuto molto sul nostro ultimo incontro.
Continuo a credere di aver avuto ragione su alcune cose, mentre su altre probabilmente ho sbagliato, e per questo le chiedo scusa.
Ciò non toglie che sia... una testa dura.


Mpf... "Dura".

Sorrise appena, leccandosi le labbra che sapevano di malto.

Lei è testardo, forse anche un po' orgoglioso.
Difende le sue idee anche a costo di rendersi impopolare, ed è una cosa che apprezzo molto, perché anche io sono così.
Testarda, orgogliosa e fiera, anche se probabilmente se n'è già accorto da solo.


Vagamente.

Dicendo questo, il Muramasa si spostò dal muro lanciando la bottiglietta di vetro in un cesto dei rifiuti differenziati.

Voglio che sia qualcuno che mi manda ai matti.
Che mi fa andare fuori di testa, che mi fa arrabbiare come nessun altro.
Ma che mi fa anche riflettere, e chissà, magari crescere.


L'uomo emise un sospiro leggero, voltandosi infine a guardare la piccola Tempesta che probabilmente aveva terminato il suo monologo.
Fece qualche passo, arrivandole di fronte, osservandola dall'alto verso il basso, ancora silenzioso, come se stesse pensando a tutto.
I suoi occhi erano piuttosto enigmatici e complessi da decifrare, complice anche l'oscurità che li stava avvolgendo.

Le interessa?

Cosa dovrebbe interessarmi?
Hai raggiunto una nuova consapevolezza, è un bene per te, non per me.
Io non desidero altri nuovi Gildati che mi considerino una Guida o un Punto di Riferimento.
Se avessi parlato di più con la Fulmen ella stessa ti avrebbe riferito che preferisco di gran lunga essere lasciato in pace.
Di sicuro riconosco in te il merito di aver ragionato sui tuoi errori ed anche sulle mie parole.
Da qui a scegliere di Gildarti però, il passo non è così tanto breve.


Non la stava prendendo in giro e non si stava comportando in modo tanto diverso rispetto a quello che aveva con la O'Neill.
Shuyun era un solitario, Sagitta non per scelta ma per obbligo, perché volendo il Sole lo avrebbe potuto radiare in qualsiasi momento, ma forse si sentiva troppo in colpa per farlo.
Che poi di riflesso per lui fosse un bene in quanto capace di supportare il Conflux, quello era un altro discorso.

... Perché vuoi essere una Gildata?
Tuo nonno aveva ragione quando diceva che i doni vanno accettati quando giungono da un bene superiore, ma almeno hai compreso la natura e l'importanza di questo dono?
Il Sole spesso dà per scontato che i novizi certe cose le sentano dentro, ma per alcuni di loro la strada è ancora troppo piena di dubbi e cattive sorprese.
Potresti ritrovarti un giorno a non volere più ciò che hai dentro, potresti scoprire di essere portata per l'Elettricità e di seguito abbandonare, gettando la spugna.
Al Conflux, all'Equilibrio serve una persona fedele, una persona capace di sentirsi tutt'uno con esso e pronta anche a morire, per difendere la sua causa, che è anche un po' la causa di tutti.
Tu non puoi ancora saperlo, ma sono tempi bui per le Gilde e per la loro battaglia incessante contro un Mondo Magico sempre più vicino ad un nuovo tracollo morale e politico.


Ella se ne sarebbe potuta accorgere, senza manco volerlo l'uomo aveva preso a parlare con lei proprio come un Capo Gilda, come quel Punto di Riferimento che tanto non voleva essere.
Spesso succedeva anche con Caroline Priscilla per la ragazza era abbastanza furba da non farglielo notare. La verità era che nel cuore del Muramasa c'era ancora un po' di luce, nascosta, ma c'era.
Dopo aver ascoltato la risposta della Allen, comunque, Shuyun puntò lo sguardo in una zona precisa del vestiario di Nimue, ovvero la borsa.

Insomma alla fine ti sei decisa a prenderlo.
Ha un nome?
Farai di lui il tuo Magnete?
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Messaggioda Nimue » 26/04/2016, 18:21

Un monologo?
Quasi.
Di sicuro aveva parlato più dell'ultima volta in cui si erano visti.
E con toni molto più pacati.
Il che, probabilmente, era già qualcosa.

Cosa dovrebbe interessarmi?
Hai raggiunto una nuova consapevolezza, è un bene per te, non per me.
Io non desidero altri nuovi Gildati che mi considerino una Guida o un Punto di Riferimento.
Se avessi parlato di più con la Fulmen ella stessa ti avrebbe riferito che preferisco di gran lunga essere lasciato in pace.


L'avevo intuito parlando proprio con Cappie, in realtà.
Ma dopo la conversazione con lei, nonostante la mia intuizione potesse essere corretta, ho deciso di fregarmene.
Come già detto, io e lei abbiamo in comune una testa fin troppo dura, a volte.


Di sicuro riconosco in te il merito di aver ragionato sui tuoi errori ed anche sulle mie parole.
Da qui a scegliere di Gildarti però, il passo non è così tanto breve.


Attese, silenziosa.
Non se n'era andato, non l'aveva congedata.
Era pronto a parlare ancora, forse non per molto, ma poteva essere abbastanza.
E poi, e questo era un dato di fatto, Nimue non se ne sarebbe andata di lì a mani vuote.
Su questo Shuyun poteva giurarci.

... Perché vuoi essere una Gildata?
Tuo nonno aveva ragione quando diceva che i doni vanno accettati quando giungono da un bene superiore, ma almeno hai compreso la natura e l'importanza di questo dono?


Credo di sì.
Ancora non sono entrare pienamente nell'ottica dell'essere una Ignis, dell'avere una nuova famiglia, eccetera, ma penso che questa consapevolezza verrà col tempo.


Il Sole spesso dà per scontato che i novizi certe cose le sentano dentro, ma per alcuni di loro la strada è ancora troppo piena di dubbi e cattive sorprese.
Potresti ritrovarti un giorno a non volere più ciò che hai dentro, potresti scoprire di essere portata per l'Elettricità e di seguito abbandonare, gettando la spugna.


Mh...

Al Conflux, all'Equilibrio serve una persona fedele, una persona capace di sentirsi tutt'uno con esso e pronta anche a morire, per difendere la sua causa, che è anche un po' la causa di tutti.
Tu non puoi ancora saperlo, ma sono tempi bui per le Gilde e per la loro battaglia incessante contro un Mondo Magico sempre più vicino ad un nuovo tracollo morale e politico.


... e meno male che non voleva risultare una guida per nessuno...

No, lei non era furba quanto Cappie.
O forse, semplicemente, era più schietta.
Diretta.
Anche a costo di far storcere il naso al proprio interlocutore.
Il Sagitta poteva dire ciò che voleva, ma si era comportato come un Capo.
E poi si chiedeva perché Nimue lo volesse come tale?

Non so cosa stia accadendo nel mondo delle Gilde, e per quanto possa esserne interessata, solo una volta diventata Ignis a tutti gli effetti probabilmente mi sentirò davvero coinvolta.
Mi chiede perché voglio essere una Gildata... me lo sono chiesta anche io, a lungo, in questi giorni.


Sospirò, abbassando lo sguardo.
Cercava le parole giuste.
O forse richiedeva alla scintilla di aiutarla a seguire l'istinto.

... voglio esserlo perché credo in questo Conflux.
Mi ci è voluto tanto per accettarne l'esistenza, ma è come se da un po' di tempo a questa parte veda tutto con occhi diversi.
Non solo ciò che mi circonda, ma anche ciò che mi ha portato dove sono ora: se Joe non fosse morto io non avrei saputo di Lindë, non avrei incontrato Cappie, non avrei ottenuto la scintilla e non sarei venuta qui, oggi.


Forse, per certi versi, sarebbe stato meglio.
Ma l'Equilibrio agiva, e non si doveva mettere in dubbio la sua parola.
Tutto accadeva per un motivo, insomma, per quanto sembrasse inspiegabile ad una prima occhiata.

Se è l'Equilibrio che regola tutto, allora esso deve essere difeso... come quando Lui ha difeso me, facendo sì che Cappie e lei, Sagitta, foste presenti durante quell'attacco da parte dei Druidi col Ciclope.
E io voglio difenderlo, per come mi sarà possibile.


Si umettò il labbro superiore.
Aveva di nuovo parlato tanto.
Forse troppo.
Ma almeno aveva chiarito il proprio punto di vista.

Insomma alla fine ti sei decisa a prenderlo.

Me l'ha donato il Conflux, no?

O meglio, l'Equilibrio l'aveva messa nelle condizioni di riceverlo in dono.
E lei, alla fine, l'aveva accolto.

Ha un nome?

Ancora no...
Ma sono aperta a qualsiasi suggerimento.


Farai di lui il tuo Magnete?

Non lo so...
Continuo a non essere particolarmente entusiasta della storia dei Magneti, ma forse non ne so abbastanza.
Certo, magari se chi vorrei che mi gildasse, e che non sarà assolutamente un mio punto di riferimento...


Ironia allo stato puro.

... mi desse qualche informazione in più...
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Messaggioda Shuyun » 26/04/2016, 23:32

Io non desidero altri nuovi Gildati che mi considerino una Guida o un Punto di Riferimento.
Se avessi parlato di più con la Fulmen ella stessa ti avrebbe riferito che preferisco di gran lunga essere lasciato in pace.


L'avevo intuito parlando proprio con Cappie, in realtà.
Ma dopo la conversazione con lei, nonostante la mia intuizione potesse essere corretta, ho deciso di fregarmene.
Come già detto, io e lei abbiamo in comune una testa fin troppo dura, a volte.


E nell'avere questa testa dura, posso anche assicurarti che la mia pazienza ha un limite.

Non si stava riferendo al fatto che lei stesse parlando sinceramente, bensì la stava mettendo in guardia, era meglio non calcare troppo la mano con lui, renderlo davvero un punto di riferimento stabile.
Shuyun era una persona essenzialmente desiderosa di avere il suo spazio e di non essere coinvolto troppo in nessuna faccenda e niente o nessuno gli avrebbero fatto cambiare idea per il momento.
Nimue Allen non era ancora nella posizione per spingersi oltre ed era consigliabile non irritarlo più del dovuto, altrimenti se ne sarebbe anche potuto andare di nuovo.

... Perché vuoi essere una Gildata?
Tuo nonno aveva ragione quando diceva che i doni vanno accettati quando giungono da un bene superiore, ma almeno hai compreso la natura e l'importanza di questo dono?


Credo di sì.
Ancora non sono entrare pienamente nell'ottica dell'essere una Ignis, dell'avere una nuova famiglia, eccetera, ma penso che questa consapevolezza verrà col tempo.


Una consapevolezza da far arrivare nel tempo. Una prospettiva interessante ma quanto veritiera? L'uomo non volle scommetterci sopra ma se non altro non gli sembrava che ella mentisse o parlasse a cuor leggero.
Erano quelli gli istanti nei quali la sia vena da Capo Gilda saltava fuori senza che nemmeno lui volesse che uscisse. In fondo però, se era la seconda scelta dopo Yamato, un motivo doveva pur esserci.
Naturalmente ricordare un dettaglio simile gli bruciava ancora, ecco perché era consigliabile non andare a stuzzicare quel lato interiore di lui.

Al Conflux, all'Equilibrio serve una persona fedele, una persona capace di sentirsi tutt'uno con esso e pronta anche a morire, per difendere la sua causa, che è anche un po' la causa di tutti.
Tu non puoi ancora saperlo, ma sono tempi bui per le Gilde e per la loro battaglia incessante contro un Mondo Magico sempre più vicino ad un nuovo tracollo morale e politico.


... e meno male che non voleva risultare una guida per nessuno...

Risulterò anche un fantasma ad una prossima uscita come questa, chiaro?
Prendi solo in considerazione le mie parole, non il perché le abbia esposte o in quali vesti.


Fermo e serio, assunse per un attimo un tono più freddo ed aspro, fissandola mentre continuava a parlare, ancora stranamente intenzionato a restare lì.

Non so cosa stia accadendo nel mondo delle Gilde, e per quanto possa esserne interessata, solo una volta diventata Ignis a tutti gli effetti probabilmente mi sentirò davvero coinvolta.
Mi chiede perché voglio essere una Gildata... me lo sono chiesta anche io, a lungo, in questi giorni.
... voglio esserlo perché credo in questo Conflux.
Mi ci è voluto tanto per accettarne l'esistenza, ma è come se da un po' di tempo a questa parte veda tutto con occhi diversi.
Non solo ciò che mi circonda, ma anche ciò che mi ha portato dove sono ora: se Joe non fosse morto io non avrei saputo di Lindë, non avrei incontrato Cappie, non avrei ottenuto la scintilla e non sarei venuta qui, oggi.
Se è l'Equilibrio che regola tutto, allora esso deve essere difeso... come quando Lui ha difeso me, facendo sì che Cappie e lei, Sagitta, foste presenti durante quell'attacco da parte dei Druidi col Ciclope.
E io voglio difenderlo, per come mi sarà possibile.


Una volta finito di ascoltare la ragazza, Shuyun ammorbidì l'espressione e il viso, emettendo un sospiro leggerissimo.

Non è necessario essere nelle Gilde per accorgersi di come il Mondo Magico stia andando a rotoli.
Esplosioni di intere isole abitate, senatori trovati morti con strane scritte sulla schiena, creature magiche mai viste prima in grado di seminare panico e distruzione... Assassinio dei Ministri della Magia.
Tutto questo fa parte di un piano più grande, fa parte di un pericolo più grande, organizzato e all'apparenza osservabile da tutti, anche da coloro non benedetti dal Conflux.
Per iniziare ad essere davvero capace di difendere ciò che ti sta a cuore, aguzza la mente e ragiona su tutto, anche su eventi apparentemente scollegati o sconnessi, sono quello l'inizio.


Altre parole da Capo Gilda.
Avrebbe dovuto seriamente smetterla di incontrare la Allen o la O'Neill, erano in grado di traviarlo, per la miseria.
Meglio cambiare discorso, per esempio parlando della Creatura Magica Elettrica appena ripresa da Nimue.

Ha un nome?

Ancora no...
Ma sono aperta a qualsiasi suggerimento.


La sua nascita deriva dalla lana della Creatura di Caroline Priscilla, chiamata Ermes, come il Messaggero degli Dei nella cultura storica Politeista Babbana Ellenica.
Altro messaggero dei racconti epici, figlio di Ermes, era Cerice, nome originale... Ceryx.


A prescindere dall'opinione della ragazza riguardo quell'idea espressa in modo fluido e ragionato, il Muramasa andò avanti, in fondo non le stava imponendo niente, il topo era suo.

Farai di lui il tuo Magnete?

Non lo so...
Continuo a non essere particolarmente entusiasta della storia dei Magneti, ma forse non ne so abbastanza.
Certo, magari se chi vorrei che mi gildasse, e che non sarà assolutamente un mio punto di riferimento...


Il Sagitta alzò l'angolo destro della bocca in una smorfia vagamente divertita.

... mi desse qualche informazione in più...

Finiscila...
Non è certo questo il luogo adatto per Gildare qualcuno, per quanto non abbia ancora deciso niente.
Intanto, chiedi quello che hai da chiedere e alla svelta... Approfitta che ho ancora alcol in corpo e sono poco lucido per utilizzare la smaterializzazione.


Battuta per battuta.
A buon intenditor poche parole.
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Messaggioda Nimue » 27/04/2016, 11:21

E nell'avere questa testa dura, posso anche assicurarti che la mia pazienza ha un limite.

Per lei era quasi scontato.
Insomma, quando mai si era vista una testa di cazzo paziente?
... appunto.

... e meno male che non voleva risultare una guida per nessuno...

Risulterò anche un fantasma ad una prossima uscita come questa, chiaro?
Prendi solo in considerazione le mie parole, non il perché le abbia esposte o in quali vesti.


Pure permaloso.
A quanto sembrava, di cose in comune lei e il Sagitta ne avevano parecchie...
Compreso il buon senso di capire l'antifona.
E di non ripetere lo stesso errore due volte.
Perciò, per quanto il pensiero dei loro tratti in comune la facesse sorridere, Nimue non fiatò oltre.
Certo, dal suo sguardo si intuiva che stesse pensando a qualcosa.
Ma Shuyun non poteva certo rimproverarla per uno sguardo, no?
Di seguito, quindi, spiegò all'uomo perché volesse essere una Gildata.
Ci aveva pensato molto, nei giorni passati.
Aveva riflettuto su ciò che aveva visto, saputo.
Su tutto ciò che le era stato detto.
Si era presa il suo tempo, ma era servito.
Perché lì, in quel momento, poté dirgli ciò che davvero pensava.
Non un discorso preparato, ma sincero e diretto.
Un discorso che forse non risultò tanto sbagliato, almeno a giudicare dall'espressione dell'altro.

Non è necessario essere nelle Gilde per accorgersi di come il Mondo Magico stia andando a rotoli.
Esplosioni di intere isole abitate, senatori trovati morti con strane scritte sulla schiena, creature magiche mai viste prima in grado di seminare panico e distruzione... Assassinio dei Ministri della Magia.


Forse l'Equilibrio aveva un piano anche per questo?
Non ne era del tutto sicura.

Tutto questo fa parte di un piano più grande, fa parte di un pericolo più grande, organizzato e all'apparenza osservabile da tutti, anche da coloro non benedetti dal Conflux.
Per iniziare ad essere davvero capace di difendere ciò che ti sta a cuore, aguzza la mente e ragiona su tutto, anche su eventi apparentemente scollegati o sconnessi, sono quello l'inizio.


Grazie per l'insegnamento... Sagitta.

Lo disse col miglior tono atono a sua disposizione.
Ma dentro di sé stava sogghignando.
Già, niente male come saggezza per uno che con la Gilda non volesse avere nulla a che fare...

Ha un nome?

Ancora no...
Ma sono aperta a qualsiasi suggerimento.


La sua nascita deriva dalla lana della Creatura di Caroline Priscilla, chiamata Ermes, come il Messaggero degli Dei nella cultura storica Politeista Babbana Ellenica.
Altro messaggero dei racconti epici, figlio di Ermes, era Cerice, nome originale... Ceryx.


Ceryx,mh?
Beh, sempre meglio che "topo" ...


Ovvero il modo in cui, al momento, lo chiamava Nimue.
Annuì tra sé, rivolgendogli un leggero cenno di ringraziamento.
Non serviva dire che, da quel momento in poi, quello sarebbe stato il nome dell'animale.
Ed era abbastanza sicura che gli sarebbe piaciuto.
Perché? Perché glielo stava dando lei, ovviamente.
E tutto ciò che proveniva da Nimue -una carezza, una parola, delle batterie per nutrirsi- veniva visto dal topo... da Ceryx... come una benedizione.

Farai di lui il tuo Magnete?

Non lo so...
Continuo a non essere particolarmente entusiasta della storia dei Magneti, ma forse non ne so abbastanza.
Certo, magari se chi vorrei che mi gildasse, e che non sarà assolutamente un mio punto di riferimento...


Stava davvero sorridendo vagamente?
Wow, stavano facendo progressi allora.

... mi desse qualche informazione in più...

Finiscila...
Non è certo questo il luogo adatto per Gildare qualcuno, per quanto non abbia ancora deciso niente.


In effetti un vicolo dietro l'Hard Rock Cafè non era il massimo, no.
Lei, dal canto suo, sapeva esattamente dove se ne sarebbe andata a farsi gildare.
Probabilmente era scontatissima, ma...
C'era una sola persona di fronte alla quale avrebbe voluto che ciò avvenisse.
Perché era un momento importante, e non se lo sarebbe mai dovuto perdere.

Intanto, chiedi quello che hai da chiedere e alla svelta... Approfitta che ho ancora alcol in corpo e sono poco lucido per utilizzare la smaterializzazione.

Fu lei a sorridere leggermente, quella volta.
Se evitavano entrambi di andare troppo oltre, potevano essere due interlocutori vicendevolmente interessanti.
Insomma, era chiaro che il senso dell'umorismo ce l'avessero entrambi.
Comunque il Sagitta le aveva fatto una domanda, e lei doveva rispondere.
Si prese qualche istante per riordinare le idee.
Si umettò le labbra.
Ed infine si decise a parlare.

Come funziona la storia del Magnete?
Cioè, ammettiamo che io designi il t-- ... Ceryx come mio Magnete, per ipotesi: a lui cosa accadrebbe? Lo si carica di un'energia infinita che può "prestarmi" quando mi serve?
E come fa a passarmela, per contatto? Quanto dura questa carica in più, e nel caso, che effetti avrebbe sul Magnete che me la presta?
E in un essere umano, che conseguenze ci sono, se ci sono? Come potrei mai controllare un'energia prestata da qualcun altro e che quindi non mi appartiene?


No, non erano poche le sue domande.
Ma gliel'aveva detto lui di porle, no?
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Messaggioda Shuyun » 11/05/2016, 19:06

Intanto, chiedi quello che hai da chiedere e alla svelta... Approfitta che ho ancora alcol in corpo e sono poco lucido per utilizzare la smaterializzazione.

Naturalmente sapeva che la ragazza avrebbe potuto cogliere facilmente l'ironia delle sue parole, perché in fondo non era esageratamente stronzo come voleva apparire nella maggior parte del tempo.
C'erano determinate questioni sulle quali non transigeva, argomenti sui quali non voleva tornare a parlare, ma per il resto sapeva ugualmente essere un adeguato punto di riferimento.
Caroline Priscilla aveva imparato come gestire la sua personalità un po' criptica, sarebbe stato lo stesso anche per la Allen? Non restava che attendere e sperare che non facesse più passi falsi.

Come funziona la storia del Magnete?
Cioè, ammettiamo che io designi il t-- ... Ceryx come mio Magnete, per ipotesi: a lui cosa accadrebbe?
Lo si carica di un'energia infinita che può "prestarmi" quando mi serve?


Lo spirito sia delle creature che degli esseri umani è una fonte di energia quasi inesauribile.
Molto spesso quando pensiamo di aver dato tutto in realtà non abbiamo dato ancora nulla, fa parte dei nostri limiti.
Un Elemento che si lega allo spirito aderisce a questa energia ed è in grado di rigenerarla di continuo, tranne in rari casi specifici.
Infatti è possibile che l'Elemento si indebolisca ma deve essere prosciugato da qualcosa di incredibilmente potente e nella maggior parte dei casi speciale.
Non è tuttavia il tuo caso. Tu in quanto Tempesta stai chiedendo un piccolissimo contributo al tuo Magnete, che quindi non incontra particolari difficoltà a prestarti un po' di potere.
Esso si rigenera nell'arco di pochissimi minuti e non costituisce per la creatura o la persona una perdita, una debolezza o uno sfasamento né biologico né magico.


E come fa a passarmela, per contatto?

Le Creature Magiche che diventano Magneti hanno bisogno di essere toccate, quindi sì, a contatto.
Quando invece il Magnete è una persona, si crea un legame più forte, solido e stabile, dato dai due spiriti simili nella loro entità, quindi il contatto non diventa più necessario.
Ti basterebbe concentrarti, entrare in risonanza con l'Elemento di quella persona anche a grosse distanze e di seguito ricevere la percentuale di affinità all'Elettricità in più.


Quanto dura questa carica in più, e nel caso, che effetti avrebbe sul Magnete che me la presta?
E in un essere umano, che conseguenze ci sono, se ci sono? Come potrei mai controllare un'energia prestata da qualcun altro e che quindi non mi appartiene?


La durata della carica offerta da un Magnete "Creatura" è di tre ore, quella offerta da un Magnete "Umano" è di sei ore.
Come già detto, gli effetti sono pressoché nulli sia in un caso che in un altro: nell'arco di pochi minuti lo spirito ripristina l'energia come se nulla fosse.
Potrai controllare quell'energia perché essa apparterrà ad una Creatura o ad una Persona con la quale hai stretto un legame speciale, profondo.
Non a caso ti è stato detto che un Magnete una volta creato troverà da subito una connessione forte con te, ecco perché solitamente i Magneti sono amici stretti, parenti o compagni di vita.
Se il tuo spirito e quello del Magnete sono in sintonia, l'energia che ti viene destinata farà immediatamente parte della tua e la potrai controllare senza sforzi come se provenisse da te.
Te lo ripeto giusto perché non fa mai male rinfrescare la memoria: ogni Magnete ti conferisce un 10% in più di affinità, puoi avere quanti Magneti vuoi ma non potrai mai sfruttarli affinché la tua percentuale interiore raggiunga il valore massimo o addirittura lo superi. Il tuo spirito è in grado di accorpare in sé la potenza di sei cariche magnetiche di potenziamento, quindi il 60% in più oltre a quello già espresso da te.
Ricorda che la tua percentuale può oscillare e quindi anche aumentare di molto, quindi avere il 30% in più a prescindere è un vantaggio non da poco. Esiste una variante più unica che rara del Magnete chiamato precisamente "ElettroMagnete". A differenza del Magnete semplice, esso è dotato di una carica di energia maggiore che però può esserti trasmessa solo tramite contatto, questo vuol dire che a distanza potrà sempre conferirti il 10% in più, ma se per caso dovessi sfiorarlo e caricarti direttamente da lui, essa sarà invece pari al 30%. Un ElettroMagnete è in grado anche di conferirti delle potenzialità impreviste e sconosciute se non al momento del prestito di energia, esse variano a seconda di tantissimi fattori ma comunque è abbastanza improbabile che tu possa avere un ElettroMagnete, il Conflux ne ha destinati davvero pochissimi in passato e solitamente sono individui fortemente collegati alla persona che hanno una sorta di intesa superiore ed unica con la Tempesta.


Sperava di aver terminato completamente la chiacchierata, anche perché cominciava ad essere tardi e sapeva di avere un appuntamento importante e scocciante da lì a pochi minuti.
Si guardò attorno attentamente, individuando il luogo migliore per potersi spostare ed avere un minimo di privacy, dopo di che si diresse verso una scaletta anti incendio in acciaio del palazzo vicino.
Cominciò a salire, invitando implicitamente Nimue a seguirlo, arrivando al terzo piano dove una finestra buia dava su un appartamento completamente sfitto.

Questo farà al caso nostro...

Utilizzando la magia per far scattare la serratura ed evitare che si attivassero allarmi di qualsivoglia genere, Shuyun si addentrò nella stanza scura e al riparo da occhi indiscreti.
Parlò con Ceryx, chiedendo a Nimue di farlo venire fuori, chiedendogli di cominciare a far sprizzare un po' di energia in modo da creare una illuminazione piccola e utile.
A quel punto, sigillò nuovamente gli infissi della finestra e insonorizzò interamente la camera, così che nessuno dall'esterno potesse in qualche modo ascoltare qualcosa.

Ti avverto, non sono particolarmente entusiasta nel Gildarti e ti ricordo che facendoti Gildare da me, subirai anche una variazione nell'ottica di chi ti è Superiore.
Io rappresenterò per te una figura alla pari con il Capo Gilda, sia in importanza che in rispetto e questo dettaglio non potrà mai essere modificato, nemmeno dal Sole stesso.
Riceverai un anello che ti rimarrà indosso per sempre e dovrai scegliere su quale dito di mano o piede lo vorrai, tanto si adatterà da solo magicamente.
Una volta ricevuto l'anello e sbloccato il tuo Elemento sarai una Ignis della Tempesta a tutti gli effetti e potrai recarti in Gilda accompagnata da Caroline Priscilla.
Potrai dire chi ti ha Gildata ma non fornire ulteriori dettagli sul luogo dove è avvenuto il rituale o l'orario, sia ben chiaro.
Sei ancora in tempo per decidere diversamente, quindi insomma... Vuoi davvero appartenere all'Equilibrio, giurando di proteggerlo e servirlo al fine di un bene maggiore e globale?
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