Uhmpf, allora non dovevi avere tutta questa voglia di fottertela.
In ogni caso no, spiacente, non passo le mie giornate a cercare informazioni su di te.
Se non altro ora so chi sei davvero per il mondo babbano.
Grazie, molto gentile...
Non se la prese più di tanto ma da qualche parte dentro di lui, un poco gli diede fastidio.
Non aveva cercato minimamente di informarsi sulla sua vita e i suoi spostamenti.
Magari aveva avuto la sua stessa idea, cercare di allontanarsi quanto più possibile per evitare problemi di alcun genere, o forse sarebbe risultato sospetto cercare di nuovo info sull'uomo che era riuscito a scappare, forse il primo, dal suo controllo.
Tuttavia quella frase molto secca e sprezzante non poté che farlo rimanere abbastanza stranito, qualcosa evidentemente nella conversazione stava cambiando, ma non sapeva ancora bene dire cosa.
Credimi, Edward... Potrà avere anche tanti amici potenti e temibili, ma... non può competere con un Eletto...
"Eletto"?
E che diavolo vuol dire adesso questo titolo?
Ci mancava solo questa, altri problemi, la situazione tende a divenire insopportabile ogni secondo di più...
Dovrebbero essercene?
Non mi aiuti così, però!
In effetti con quella risposta aveva precluso molti dei suoi ragionamenti in merito.
Ryan non poteva di certo comprendere meglio il reale andazzo delle cose da una frase così ambigua.
In teoria si, dovevano essercene altri, ma in pratica lei si stava occupando di uno solo e non aveva ammesso l'interesse per altri.
Comunque non poteva fargliene una colpa, in fondo erano più o meno due persone agli antipodi, su due fronti di battaglia opposti e solo loro sapevano come facevano a comunicare con così tanta tranquillità senza tentare nulla di avventato, o meglio, qualcosa di avventato Ryan la provò, ma non era di sicuro volto a farle del male, anzi, tutt'altro.
Si avvicinò a lei dopo averle fatto presente che teneva nascosto un desiderio per se in tutto quel tempo e non appena le confidò quella sua voglia, celante probabilmente qualcosa di molto più profondo che un semplice rapporto intimo, per quanto ancora lui non ne fosse nemmeno a conoscenza, qualcosa andò storto e la situazione andò degenerando ulteriormente di pari passo con l'incredulità dell'investigatore.
Molto allettante come proposta...
... Sei molto allettante tu in generale.
Mh?... Ma cosa sta... Aaahhh!
... ma io non sono la tua p*****a, Vastnor, e non lo sarò mai.
Fatti alzare l'uccello dalla t***a che hai conosciuto qualche sera fa, sono sicura che saprà soddisfarti al meglio.
In concomitanza con quelle parole molto forti e aspre come in una sorta di rancore immotivato, Ryan percepì la mano posata sul corpo della ragazza andare in fiamme.
Non sarebbe stato comunque capace di contrastare l'illusione, ma aveva abbassato in ogni caso la guardia perché...
... Si fidava di lei.
Comprendeva che non era una realtà, infatti gli occhi, posandosi sulla mano non colsero alcuna traccia di fiamme, ma il dolore era così lancinante che lo costrinse ad appoggiarsi al muro reprimendo ogni gemito di dolore per non destare l'attenzione di persone che potevano non essere affatto amichevoli.
Nel contempo Veronique alzava i tacchi e si allontanava del tutto da lui facendo scomparire l'illusione proprio mentre ormai era troppo vicina all' "uomo nero", lasciandogli però un commento poco prima, che gli avrebbe fatto intendere quale sarebbe stata la sua successiva mossa, alle spalle e fottutamente bastarda.
Auguri per il tuo informatore.
NO!
Aspetta... Veronique... Non farlo per favore!
Sibilò a voce strozzata ancora dal dolore da poco passato, mentre cercava di riprendere lucidità e si muoveva in direzione della Vireau, osservando meglio quello sguardo carico di delusione, odio, rabbia, non comprendendo da dove provenisse.
Semmai lei avesse deciso di fermarsi anche solo per un secondo ad ascoltare quella supplica altruista, Ryan avrebbe posato quella stessa mano che prima ardeva nel suo pensiero, sulla spalla di lei, fissandola serio e allo stesso tempo supplichevole.
Scioglila pure se ti fa piacere, come puoi fare lo stesso con tutto il mio corpo, ma non fare del male ad un innocente.
Quella persona ha una famiglia, dei bambini ed una moglie che lo attendono a casa, sono io il motivo di quegli occhi, non lui.
Respirò a fondo, cercando di stringere un poco quella mano sulla spalla per convincerla, prima di lasciarla e non darle ulteriore fastidio con il contatto fisico. Qualcosa nelle sue parole precedenti le aveva fatto del male, ma non capiva ancora bene cosa, per quanto ci si sforzasse.
Le aveva proposto di passare la notte assieme, di vedersi per avere qualche ora di intimità e passione, ma questo lei lo aveva interpretato più come sfruttare una ragazza a mo' di troia senza il bisogno di pagare.
Mosse il capo guardando altrove, individuando non molto lontano l' "uomo nero" che evidentemente li aveva trovati e individuati anche prima.
Gli stava cominciando sul serio a dare sui nervi, parecchio, ma di sicuro non poteva sollevare polemiche contro di lui ora, anche perché prima la cosa più saggia sarebbe stata informarsi riguardo quella parola, "Eletto", usata poco prima da Veronique.
Tornò a fissarla, facendo qualche passo indietro come a volerla invitare ancora una volta seguirla nella zona di oscurità, per poi parlare ancora.
Non so cosa ti abbia preso, ma ammetto insincerità che hai avuto una reazione troppo feroce per una proposta simile...
... Non ho avuto altri rapporti con ragazze negli ultimi tempi, anzi, da quel giorno.
Mi sei rimasta impressa e per quanto desiderassi scacciare quel pensiero di te, non ci sono riuscito...
nel frattempo una gara di cavalli veniva portata a termine e le persone esultavano a gran voce per le loro vincite mentre altri piangevano miseramente le loro perdite.
Un momento ottimo per proseguire a parlare, visto che la folla alzatasi in piedi avrebbe impedito anche di poco la visuale all'uomo di pelle scura che quindi li avrebbe potuti lasciare in pace almeno per un secondo.
Inoltre il vociferare e l'esultare o i gridi di rabbia avrebbero sovrastato le loro parole dette in discrezione e solitario, ancor meglio.
Sbatté le palpebre, cercando di recuperare in lei lo stesso sguardo morbido che ogni tanto sapeva donargli, per quanto non fosse affatto la cosa più semplice del mondo.
Ci teneva molto che lei non ce l'avesse con lui, anche se non ne comprendeva molto bene la motivazione.
Come non comprese nemmeno la motivazione di mettere in chiaro come erano andate le cose con la bionda incontrata più di due settimane prima, un qualcosa che poteva tenere archiviato per se e che invece volle puntualizzare adeguatamente, manco stessero assieme e lui l'avesse tradita.
Con quella ragazza c'è stato una sorta di bacio, se così lo vogliamo chiamare, quasi più per divertimento che per desiderio, e per quanto lo avessi apprezzato c'era qualcosa dentro che mi tormentava e quel qualcuno eri tu... Altrimenti non mi avrei mai rischiato così grosso ad avvicinarmi a te oggi dopo averti visto in mezzo alla gente, potevo farmi gli affari miei e il mio lavoro, invece di mia volontà mi sono spinto verso di te come un pazzo scatenato... Guarda l'amico tuo, mi spezzerebbe le ginocchia soltanto perché ti sto parlando!
Infatti le persone erano tornate al loro posto e molta folla si era allontanata per dirigersi verso i banchi delle nuove scommesse, dunque la visuale era ancor meglio di quando si trovavano tutti seduti e con molta probabilità il fido alleato di Vero si trovava nuovamente lì a fissarli con sospetto e minaccia, minaccia verso Angel, ovviamente.
Cercò di regalarle un leggero sorriso, puntando sulla minima simpatia dell'ultima frase detta riguardo il suo bodyguard, non avvicinandosi però di un centimetro a lei.
Questa volta doveva avere tutta la libertà di farsi lei avanti, solo se lo avesse realmente voluto e avesse voluto provare a fidarsi di lui.
E comunque se per stanotte preferivi un mini torneo di "scala quaranta" o "uno", bastava dirlo, non mi offendevo mica!