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Parigi

Messaggioda Ryan Angel » 29/04/2012, 21:27

Sembrava a tratti un incubo, in altri una illusione.
Sapeva bene che si trattava un'illusione da incubo, quindi un connubio tra le due cose, ma faceva ancora fatica a crederci.
Quella parte di lui, presa e trattata da schifo, utilizzata come fosse una sorta di fantoccio di legno da muovere con i fili, era contenta che lei gli desse tutte quelle attenzioni, totalmente sconnessa dal cervello che nel frattempo soffriva e urlava volendosi ribellare da tutta quell'agonia, quella fottuta trappola mortale, ma non era capace, non era possibile sfuggirvi, quella ragazza era stata trasformata negli anni in un'arma letale terribile ed incalcolabile e adesso Angel comprendeva ancora meglio perchè il padre volesse evitare che la sorella si mettesse di mezzo e diventasse Veronique l'unica vera illusionista del mondo.

... sì... sarebbe perfetto.
Tu sì che sai come farmi felice, Ryan... dimmi tutto ciò che sai, e fai sorridere la donna che ami.


Non posso dire che ti ucciderò perchè non sarei in grado di farlo a sangue freddo...
... Ma non la passerai liscia, lo giuro!


Fu così quindi, che il ragazzo nel suo status da perfetto e finto innamorato, si mise a snocciolare per linee precise e chiare quale fosse il percorso da seguire per raggiungere l'abitazione del fratello.
Ovviamente entrarvi all'interno era impossibile quindi non parlò affatto dei modi per attaccarla o altro, ma di certo sapere indicativamente in quale direzione dirigersi per riuscire a catturare Monique era già un gran bel traguardo.
Forse però quella conversazione stava diventando pericolosa in virtù del fatto che loro erano rimasti attaccati per troppo tempo ed in più lui era completamente libero seppur inerme, quindi forse per evitare complicazioni nel caso qualcuno fosse entrato di improvviso, Veronique prese la giusta precauzione facendolo di nuovo tornare alla sua sedia legandolo a dovere, chiedendogli con cortesia di seguire le sue direttive, direttive che Ryan prese alla perfezione.

Siediti amore, se qualcuno entrasse e ti vedesse in piedi potrebbe farmi allontanare da te pensando che ti sei liberato e che vuoi farmi del male... e tu non vuoi che mi allontani da te, vero?

Se ti dovessi allontanare da me ne morirei, stai tranquilla, farò come dici...

Può esserci qualcosa di peggio di tutto questo?

Giusto in tempo...

Veronique, tesoro, come sta andando?

Era surreale come il peggio non potesse mai avere fine, in quel caso poi era una teoria non calzante: molto, molto di più.
A distanza di pochi secondi da quando si era rimesso seduto, all'interno della stanza fece il suo ingresso il padre di Veronique, Nicholas.
Ryan alzò lo sguardo appena incrociandolo per secondi minimi con l'uomo di mezza età avanzata, prima che lui non lo degnasse più di alcuna attenzione e si mettesse a conversare con la figlia, la quale, con somma sorpresa da parte del ragazzo, non disse una parola di quello che lui aveva appena confessato, ed Angel poteva giurare che fosse così visto che l'illusione si era conclusa da poco ed era lucido nel riflettere su tutte le cose.
Quel dialogo tra loro ebbe sul serio dell'inverosimile.

Se pensi che non possa esserci utile allora non c'è motivo che rimanga in vita.

In realtà padre...

Uhm?

Beh, ho notato che ha un'ottima resistenza al dolore... potrebbe essermi utile per esercitarmi con le illusioni, sono sicura di poterle far diventare ancora più devastanti ma ho bisogno di una cavia su cui provare. Cosa ne dite?

D'accordo Veronique, se pensi che possa esserti utile lo lasceremo in vita, per ora.
E mi raccomando, se dovessi scoprire qualcosa...


... sarete il primo a saperlo padre, potete starne certo.

Al termine di quella piacevole chiacchierata tra familiari, quasi commovente da quanto il padre credesse e si fidasse ciecamente della figlia, la stessa si prese qualche minuto per essere sicura di trovarsi nuovamente in una condizione di solitudine assoluta, per infine poi voltarsi e fissare Ryan soddisfatta e seducente, ma allo stesso tempo diabolica e incredibilmente furba.
Il ragazza dall'altra parte rispose con degli occhi carichi di collera e dolore allo stesso tempo, mentre si leccava le labbra che prima erano state posate su quelle di lei e poi sputava a terra in segno di disprezzo per quello che era avvenuto prima.

Allora, ti è piaciuto amarmi?

Respirò pesante, irato, furioso per una gran bella varietà di secondi, prima di tornare di nuovo rilassato nel volto e sorridere amaramente e sarcasticamente, come se da un secondo all'altro fosse cambiato tutto e lui stesso avesse raggiunto un'altra ottica di quella situazione.
Scosse il capo fissando il pavimento nello stesso punto dove aveva sputato, per poi tornare a guardarla, sempre sorridente, forse furbo come lei o forse semplicemente realista nel suo tono successivo.

Difficile per me darti una risposta, visto che quello a mio parere non era amarti.
Si vede che non hai mai avuto qualcuno che ti amasse davvero e ti auguro di non trovare mai un uomo come quello che hai baciato prima.
Una persona pronta a mandare all'aria la vita di altre persone e rinunciare al proprio onore ed orgoglio per due labbra, dei seni e quello che hai in mezzo alle gambe non è un uomo, è solo una marionetta stupida e incredibilmente patetica.
Ma si sa, chi va con lo zoppo...


Lasciò in sospeso la frase, anche perchè era ben ovvio il senso e a chi fosse riferito il discorso, ma tanto era certo che lei, ancora forte di tutte quelle informazioni ricevute, non si sarebbe fatta scalfire troppo da quegli insulti, anzi, magari ne avrebbe anche riso, chi poteva dirlo.
Tutto sommato però, visto che si trovavano ancora là dentro, perchè non approfittarne per fare qualche domande di delucidazione sulla questione?

Perchè non gli hai detto nulla?
Potevi fare una gran bella figura e toglierti di torno qualcuno che se per un malaugurato caso del destino dovesse tornare libero, un giorno potrebbe anche fartela pagare amaramente.
Come mai tanta follia? E non dirmi che non lo sai bene nemmeno tu perché non ci credo...


Si guardò attorno, nessuno fuori dalla porta si stava sentendo, probabilmente stava anche calando la notte, chi poteva dirlo così, ad occhio e croce, visto che la finestra di quella stanza era sigillata quindi non poteva passare nemmeno un granello di luce.
La fissò ancora una volta per tutta la superficie del suo corpo, come a volerla studiare e voler studiare le sue posizioni e le sue espressioni, infine, fece uno sbuffo abbastanza irritato e infastidito avanzando in direzione di lei le mani ancora una volta legata, guardandola ancora con aria di sufficienza e perdita di pazienza.

E levami queste cose di dosso, tanto senza bacchetta e con il potere che ti ritrovi sfido a poter fare qualcosa per andarmene di qui, se non altro non mi si fossilizza la circolazione!
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Messaggioda Veronique » 29/04/2012, 21:49

Il colloquio col padre si era concluso da qualche minuto, e finalmente Veronique e Ryan Angel potevano tornare a parlare normalmente, come prima, con la differenza che ora gli occhi della francese brillavano di una luce nuova, soddisfatta ed orgogliosa per le informazioni che era riuscita a strappargli.
Osservò il giovane uomo sputare a terra ma la cosa non le diede fastidio, troppo compiaciuta per dargli corda in quei gesti inutili.

Difficile per me darti una risposta, visto che quello a mio parere non era amarti.
Si vede che non hai mai avuto qualcuno che ti amasse davvero e ti auguro di non trovare mai un uomo come quello che hai baciato prima.
Una persona pronta a mandare all'aria la vita di altre persone e rinunciare al proprio onore ed orgoglio per due labbra, dei seni e quello che hai in mezzo alle gambe non è un uomo, è solo una marionetta stupida e incredibilmente patetica.
Ma si sa, chi va con lo zoppo...


Povero piccolo Vastnor, fa male pensare di aver appena mandato in fumo tutto il proprio lavoro senza nemmeno poter alzare un dito... ma anzi, gioendo nel condannare le persone che volevi proteggere, mh?

Replicò la Vireau con un gran sorriso sadico, segno che appunto, era ancora troppo galvanizzata dagli avvenimenti precedenti per riuscire ad offendersi veramente per le parole di lui: sperava davvero che nella realtà non sarebbe mai potuto essere davvero così incapace di mostrare spina dorsale, aveva manipolato un Ryan fin troppo melenso, ma la cosa bella era stato umiliarlo coscientemente perchè la sua parte razionale sentiva e percepiva tutto ciò che stava succedendo; l'aveva deriso senza che lui potesse fare niente per impedirlo, era quella la soddisfazione vera.

Perchè non gli hai detto nulla?
Potevi fare una gran bella figura e toglierti di torno qualcuno che se per un malaugurato caso del destino dovesse tornare libero, un giorno potrebbe anche fartela pagare amaramente.
Come mai tanta follia? E non dirmi che non lo sai bene nemmeno tu perché non ci credo...


Perchè io e mio padre abbiamo progetti diversi.
Lui vuole costringere mia sorella ad unirsi a noi, io voglio farla sparire dalla circolazione e diventare la più forte. Quindi darò ad Asveras le informazioni di cui tu mi hai generosamente fatto partecipe, e lui farà ciò che preferisce: ma dopo che si sarà divertito, la cara Monique non arriverà viva da Nicholas. Mi darà le informazioni che cerco, e poi andrà all'altro mondo.


Gli spiegò Veronique senza batter ciglio, incrociando le braccia all'altezza del petto ed aprendo le labbra ad un sorriso malvagio e sadico, carico di rabbia, odio e desiderio di vendetta: con Monique fuori dai piedi, nessuno avrebbe mai potuto fermarla. Sarebbe diventata inarrestabile, la strega più potente del mondo magico: ed ora, grazie a Ryan, sapeva anche come metterla fuori gioco.

E levami queste cose di dosso, tanto senza bacchetta e con il potere che ti ritrovi sfido a poter fare qualcosa per andarmene di qui, se non altro non mi si fossilizza la circolazione!

Non sei nemmeno gentile nel chiedere le cose, come pretendi che mi venga voglia di assecondarti?

Replicò la francese arricciando il nasino e scuotendo il capo, mantenendo comunque quel sorrisetto impertinente sulle labbra.

Non ti è bastata la lezione di poco fa, mh?
Vorrà dire che dovremo ritentare...


Aggiunse in un sussurro, puntando la bacchetta verso di lui: nell'esatto momento in cui le corde si dissolsero dal suo corpo, Ryan si ritrovò nuovamente imprigionato in quella gabbia di sentimenti fittizi che lo portavano a volersi annullare per Veronique - per quanto razionalmente volesse ucciderla - lei che ora lo fissava con sguardo contrito ed offeso.

Non si tratta così la persona che dici di amare... sei veramente perfido, Ryan.

Ed era anche una brava attrice, indubbiamente, perchè sembrava davvero arrabbiata con lui, persino la voce era leggermente tremula: gli diede le spalle e tirò su col naso come se stesse per piangere, decisa a farlo sentire uno schifo sia consciamente che sotto l'influenza dell'illusione.

Lo so, nella realtà non saresti mai così, ma...
... forse per una volta almeno mi sentirò davvero amata da qualcuno... anche solo per finta.
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Messaggioda Ryan Angel » 29/04/2012, 22:16

Povero piccolo Vastnor, fa male pensare di aver appena mandato in fumo tutto il proprio lavoro senza nemmeno poter alzare un dito... ma anzi, gioendo nel condannare le persone che volevi proteggere, mh?

Più che gioire ignoravo completamente il loro pericolo, forse per certi versi è meglio.

Si, forse probabilmente anche mettersi a fare salti di gioia per aver messo completamente nei guai delle persone importanti sarebbe stato sul serio il colmo. Se non altro in quel frangente si era presentato e dimostrato come una persona stolta e sciocca, completamente, per via di quel potere così grande che la donna in se teneva e custodiva e che era stato portato fino agli estremi più letali e terribili.
Per un secondo Ryan si chiese se il fratello avesse mai ceduto ad una trappola simile, oppure avrebbe trovato la maniera di reagire anche in quel frangente, ma di certo ora come ora rientrava nell'ultima delle sue curiosità.
Al primo posto c'era il perchè lei non avesse detto niente al padre e ben presto la risposta arrivò, con un ennesimo netto sentimento di delusione da parte di Angel che stava lentamente sempre perdendo ogni secondo di più la speranza nei confronti di Veronique.

Perchè io e mio padre abbiamo progetti diversi.
Lui vuole costringere mia sorella ad unirsi a noi, io voglio farla sparire dalla circolazione e diventare la più forte. Quindi darò ad Asveras le informazioni di cui tu mi hai generosamente fatto partecipe, e lui farà ciò che preferisce: ma dopo che si sarà divertito, la cara Monique non arriverà viva da Nicholas. Mi darà le informazioni che cerco, e poi andrà all'altro mondo.


E io che pensavo l'avessi fatto per un sottilissimo ed impercettibile senso di colpa...
... Ryan, devi smetterla di credere nel prossimo, o almeno, non proprio in tutti...


Bisognava dire però che la figlia di Nicholas, la minore, poteva risultare in quel caso o molto stupida o molto sicura.
Nel primo caso prchè ovviamente dire certi piani così apertamente ad un nemico poteva essere segno chiaro di pura stupidità oppure poca esperienza nel campo dello spionaggio (il che era plausibile vista la giovane età).
Nel secondo caso, molto sicura che lui non sarebbe mai uscito di lì, vivo o morto, quindi poteva essere libera di dire quello che voleva, tanto il destino del ragazzo era oramai segnato.

Sfidala apertamente e battila, solo in quel modo proverai davvero la tua superiorità su di lei.
Se stai escogitando simili giochetti, significa che hai paura di trovarti a viso aperto contro di lei e questo rimanda al discorso precedente sulla pateticità.


Non sei nemmeno gentile nel chiedere le cose, come pretendi che mi venga voglia di assecondarti?
Non ti è bastata la lezione di poco fa, mh?
Vorrà dire che dovremo ritentare...


Lo sai Veronique Vireau... Te lo dico con il cuore... Io ti-...

Ti odio!

amo...

COSA?!
... Oh no, non di nuovo...


Troppo tardi, la ragazza aveva deciso di tornare ancora una volta ad effettuare le sue oscure macchinazioni magiche su di lui e Ryan ovviamente aveva dovuto cedere senza battere ciglio.
Dentro di se lei stava riflettendo che forse quello era l'unico modo per farsi amare da qualcuno ed effettivamente viste come stavano andando le cose, la ragazza si stava sul serio precludendo ogni istante di più la possibilità che una persona potesse prendersi di lei, o almeno in quel caso la cosa valeva per Angel.
Il ragazzo dentro di se la stava annullando sempre di più, provava così tanto disgusto per la sua cattiveria che lentamente ogni sentimento minimamente positivo per lei stava svanendo, sciogliendosi come neve al sole, come se anche avesse potuto provare qualcosa di buono per lei un giorno, adesso lentamente vedeva scomparirne ogni possibilità.

Non si tratta così la persona che dici di amare... sei veramente perfido, Ryan.

Hai ragione, non pensavo che i miei modi ti offendessero Veronique, ti prego, slegami e permettimi di stringerti...
Nel mio abbraccio ti farò sentire protetta e nulla potrà mai farti del male, ti proteggerò io da tutto e tutti a costo della mia stessa vita, però ti prego, non pensare che volessi risponderti male di proposito...


La mia vita per una donna... Tsk... Ancora più convinto che non accadrà mai!

Veronique Vireau... Io Ti Amo.
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Messaggioda Veronique » 29/04/2012, 22:41

Lo sai Veronique Vireau... Te lo dico con il cuore... Io ti-... amo...

Veronique fece un gran sorriso a quelle parole, la cattiveria che brillava nei suoi occhi: era evidente che, per come aveva iniziato la frase, Ryan Angel avrebbe voluto dire una cosa ben diversa, ma... purtroppo per lui, l'illusione aveva fatto il suo corso, perciò si ritrovava nuovamente impossibilitato a fare nulla se non amarla con ogni fibra del suo essere.

Merci beaucoup, Rose...

Hai ragione, non pensavo che i miei modi ti offendessero Veronique, ti prego, slegami e permettimi di stringerti...
Nel mio abbraccio ti farò sentire protetta e nulla potrà mai farti del male, ti proteggerò io da tutto e tutti a costo della mia stessa vita, però ti prego, non pensare che volessi risponderti male di proposito...


E come poter resistere ad una richiesta tanto accalorata? Veronique lo sciolse come da lui richiesto e gli permise di avvicinarsi, di abbracciarla o baciarla a seconda di ciò che lui stesse avrebbe preferito fare.

Veronique Vireau... Io Ti Amo.

Ne sono sicura.

Mormorò lei con un gran sorriso soddisfatto, facendogli cenno di attendere un momento: andò alla porta con la bacchetta stretta in mano e la chiuse dall'interno con diversi incantesimi silenziosi; a seguito, usò l'illusione per modificare l'aspetto esteriore di quella camera e renderla più confortevole per entrambi.

Immagine


Stanotte dormirai qui... ed io con te.

Sentenziò la ragazza, ancora piuttosto fredda con lui giusto per il gusto di farlo soffrire: in realtà era la prima volta che si trovava a dormire con uomo senza averci combinato niente, ed era un po' a disagio per questo, ma lo sapeva dissimulare davvero molto bene.

Avrai fame, non mangi da ore...

Aggiunse qualche secondo dopo, facendo comparire grazie all'illusione un tavolo con due sedie e sopra di esso, due piatti di carne con pomodori ed olive così da permettere loro di cenare in santa pace: ovviamente Veronique ipotizzava che, anche nel caso in cui Ryan non avesse gradito il cibo da lei proposto, se lo sarebbe mangiato comunque giusto per compiacerla.

Immagine


Che ne dici, ci sediamo?

Gli propose dunque, accomodandosi al tavolo ed attendendo che lui facesse lo stesso per poter iniziare quella cena surreale durante cui, probabilmente, l'uomo non avrebbe smesso di guardarla con occhi languidi ed innamorati, mentre lei ne avrebbe approfittato per porgli molte domande interessanti.

Parlami di tuo fratello... i suoi punti di forza, quelli deboli... il rapporto che ha con mia sorella e cose simili.

Scoprirò ogni cosa di quelli che ti stanno intorno, cara sorellina... li distruggerò uno ad uno e poi... poi ucciderò anche te, è una promessa.
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Messaggioda Ryan Angel » 29/04/2012, 23:12

Mentre il ragazzo era ancora troppo impegnato ad ammirare la sua bella sotto l'effetto di quella terribile e pestifera illusione maledetta, la ragazza si preoccupava di ampliare quel trucco ottico fino a far divenire quella stanza che prima era un autentico magazzino per interrogatori in una stanza sontuosa e lussuosa, bellissima, piena di ogni comfort possibile e immaginabile, adatta a passare del tempo assieme e nel modo migliore possibile.
Lo sciolse da quelle corde così che lui potesse raggiungerla e abbracciarla, stringerla a se e tenerla forte come fosse protetta da quel corpo muscoloso, massiccio e ben proporzionato, molto diverso da quello del mercenario con la quale era andata a letto negli ultimi mesi.

Stanotte dormirai qui... ed io con te.

Si staccò da quell'abbraccio per guardarla fisso negli occhi, come se lei gli avesse appena detto che era diventato l'uomo più ricco e potente della Terra.
In effetti era così che si sentiva il suo cuore, possedendo lei e provando un tale sentimento per lei, esattamente come se avesse tra le braccia il tesoro più prezioso di tutti.
Così, mentre nella sua testa si stava consumando una sorta di terribile senso di colpa agghiacciante e accecante, all'esterno Angel non poteva fare altro che sorridere sinceramente felice ed estasiato da quella notizia, non nascondendo una lucidità negli occhi degna del migliore romatico che potesse esistere al pianeta.

Non speravo in così tanta fortuna, lo ammetto.
Ma allora, mi ami anche tu, Veronique?


Chiese spontaneo e giusto in fin dei conti.
D'altronde non poteva che credere che lei ricambiasse ad un simile gesto di voler dormire con lui, quindi innocentemente sperava che lei gli dicesse di si e lo rendesse ancora più felice di quanto già non fosse in quell'istante, mentre si guardava attorno e non gli importava se quella fosse illusione o realtà, era il loro nido d'amore, nient'altro aveva senso.

Avrai fame, non mangi da ore...

Ho appetito, ma mi basta saziarmi della tua bellezza amore...

Mi viene da vomitare, giuro...

Osservò il tavolo apparire, le sedie e il cibo e davanti la richiesta con lo sguardo di Veronique di mangiare per farla felice, non poté che accettare senza un minimo accenno di riflessione, sedendosi ed iniziando a mandar giù il cibo che però essendo illusorio in realtà non lo stava sfamando affatto, ma tanto per la sua concezione fisica attuale tutto quello che metteva a contatto con lingua e palato era squisito.
Di seguito quindi, la ragazza si sedette di fronte a lui e pareva proprio che non avesse finito di dirigere avanti il suo piano diabolico e a dir poco perfetto, sfruttando ancora un po' le informazioni che possedeva Angel per capire come poi eventualmente sfruttarle a suo favore.

Parlami di tuo fratello... i suoi punti di forza, quelli deboli... il rapporto che ha con mia sorella e cose simili.

Un altro serio colpo inferto, un altra volta era stata tagliata di netto una fibra del suo cuore e della sua anima, come se Veronique nemmeno si accorgesse del coltello affilato che teneva tra le mani e come lo stava usando dolorosamente contro di lui.
Ryan Angel Vastnor era sicuro che a lei non importasse proprio nulla ormai del fatto che il giovane stava perdendo dignità ogni minuto in più che parlava e diceva tutto quello che a lei serviva, mettendo nei guai tutte le persone più importanti che potevano essere coinvolte in quella faccenda.
Sfortunatamente per la Vireau minore comunque, quella volta le andò leggermente male visto che Ryan e Sandyon non intrattenevano rapporti praticamente da... Sempre!

Oh, devi scusarmi mon amour, ma purtroppo per quanto riguarda mio fratello non saprei veramente che dirti.
Ci conosciamo così poco e stiamo a contatto ancor di meno, solo in periodi sporadici quando vado a trovarlo ma sono casi di minuti e non di giorni o nemmeno ore.
Posso dirti che come punto di forza ha che conosce incantesimi inventati da lui che non ha insegnato a nessuno, o meglio, uno lo ha insegnato a me ma lo utilizzo esclusivamente a scopo lavorativo.
Con Monique ha un rapporto sentimentale, Vero, sono compagni, almeno da quanto mi disse tua sorella quando la incontrai nella abitazione di mio fratello qualche giorno fa.
Stanno insieme e sembrano affiatati, lei gli è molto fedele e lui lo è per natura...
So che non è molto ma se c'è altro che posso dirti per farti stare meglio non esitare a chiedere, vuoi assaggiare? E' buono, non come le tue labbra, ma è molto buono lo stesso...


Concluse la sua frase sempre e comunque con un piccolo complimento rivolto a lei, come se non ne potesse fare a meno.
Prese un pezzetto di carne e lo avvicinò alla bocca di Veronique con l'intenzione di imboccarla.
Nella realtà se fosse stato lucido con la forchetta probabilmente l'avrebbe tramortita, ma quella era un'altra storia.

Già, so così poche di lui, sinceramente questa volta mi trovo quasi a reputare il fatto un aiuto.
Almeno una verità me la sono evitata.


Beh, però effettivamente, se può essere di aiuto posso dirti che l'unico amico che gli è rimasto è un medimago del San Mungo, il suo nome è Asher Brighless, padrino di Tisifone Samyliak, cugina di Monique e dunque per certi versi anche tua.
Pensi che possa essermi fatto perdonare tesoro?


... Sarò costretto ad ucciderla...
... Per la prima volta nella mia vita dovrò uccidere un essere umano senza via d'uscita...
... E' l'unico modo, sta diventando troppo potente, troppe informazioni...
... Chiedo perdono anche a voi altri, seppur non vi conosca direttamente...
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Messaggioda Veronique » 30/04/2012, 13:14

Non speravo in così tanta fortuna, lo ammetto.
Ma allora, mi ami anche tu, Veronique?


Domanda legittima per il Ryan intrappolato in quell'illusione, che la fissava con occhi speranzosi ed innamorati: a Veronique ricordava molto se stessa quando era piccola, e chiedeva a Nicholas "mi vuoi bene, papà?" ... lui le accarezzava sempre il capo, ma non le aveva mai risposto.
E forse fu proprio quel pensiero, proprio quel ricordo, a bloccare sul nascere la risata che la francese aveva avuto intenzione di sbattere di fronte all'uomo.

... sì.

Una sola sillaba che probabilmente al suo prigioniero sarebbe bastata, e che per Veronique rappresentava quella risposta mai avuta dal padre: quell'attimo di tristezza passò velocemente permettendole di concentrarsi su altro, come cambiare l'aspetto della stanza in cui si trovavano per renderla più accogliente, e far apparire un tavolo con la cena per Ryan Angel.
Si sedettero entrambi al tavolo e la ragazza cercò di carpire altre informazioni su Sandyon Vastnor, ma sfortunatamente per lei il fratello minore non sembrava saperne molto a riguardo.

Oh, devi scusarmi mon amour, ma purtroppo per quanto riguarda mio fratello non saprei veramente che dirti.
Ci conosciamo così poco e stiamo a contatto ancor di meno, solo in periodi sporadici quando vado a trovarlo ma sono casi di minuti e non di giorni o nemmeno ore.
Posso dirti che come punto di forza ha che conosce incantesimi inventati da lui che non ha insegnato a nessuno, o meglio, uno lo ha insegnato a me ma lo utilizzo esclusivamente a scopo lavorativo.
Con Monique ha un rapporto sentimentale, Vero, sono compagni, almeno da quanto mi disse tua sorella quando la incontrai nella abitazione di mio fratello qualche giorno fa.
Stanno insieme e sembrano affiatati, lei gli è molto fedele e lui lo è per natura...


Ti sai fai amare proprio da tutti, mh?

La donna si limitò ad annuire a quelle parole, ripromettendosi di farsi spiegare il suddetto incantesimo quanto prima: per il resto non c'era quasi nulla d'interessante, a parte il fatto che come aveva ben ipotizzato tra la sorella e Vastnor c'era del tenero, anzi, un rapporto ben serio e consolidato a quanto sembrava. Certo, dubitava che Sandyon o Monique sapessero della presenza di Rachel Summers nel mondo dei vivi, ma quella era un'informazione che avrebbe deciso come sfruttare in un secondo momento.

So che non è molto ma se c'è altro che posso dirti per farti stare meglio non esitare a chiedere, vuoi assaggiare? E' buono, non come le tue labbra, ma è molto buono lo stesso...

Fece un piccolo sorriso a quelle parole, fissandolo un secondo prima di allungare il collo e lasciarsi imboccare da lui: probabilmente Ryan non l'avrebbe mai saputo, ma era la prima volta che cenava con un uomo che non fosse suo padre. La carne era davvero buona, e per quanto fosse un'illusione anche la giovane donna la percepiva come reale, esattamente come il suo prigioniero che, qualche istante dopo, le diede una notizia che quasi le mandò tutto di traverso.

Beh, però effettivamente, se può essere di aiuto posso dirti che l'unico amico che gli è rimasto è un medimago del San Mungo, il suo nome è Asher Brighless, padrino di Tisifone Samyliak, cugina di Monique e dunque per certi versi anche tua.
Pensi che possa essermi fatto perdonare tesoro?


Tisifone Samyliak.
Sua cugina.
No, cugina di Monique in realtà, ma il punto era che si trattava comunque della nipote di Nicholas.
Veronique sbattè le palpebre più volte, incapace di reagire in alcun modo: c'erano così tante cose che Ryan sapeva e che Nicholas non poteva nemmeno immaginare... e lei stava scoprendo tutto, tassello dopo tassello. La vita della sorellastra e di coloro che le stavano intorno si stava dipanando di fronte a lei senza il minimo sforzo, senza dover nemmeno alzare un dito. Bastava chiedere, e lui avrebbe parlato.

Ho tutto ciò che mi serve per distruggerla, per porre fine alla sua vita come ho sempre sognato...
Ma allora perchè... perchè non mi sento felice?


Non seppe darsi risposta a quella domanda, abbassando gli occhi senza degnare ora di uno sguardo Ryan che probabilmente si sarebbe sentito trascurato, ferito... ma per la prima volta dall'inizio di quell'incontro, forse, non lo stava facendo apposta per fargli del male o altro: la verità era che non riusciva del tutto a comprendere i meccanismi del suo cervello e del suo... cuore, anche se le faceva strano pensare ad esso come un organo che le faceva provare sentimenti visto che fino a quel momento l'aveva sempre considerato nella sua unica funzione di pompare sangue, e nulla di più.

... andiamo, ti devi lavare.

Un ordine più che una dolce richiesta, sicuramente, ma Vero in quel momento era troppo interdetta e stranita da se stessa per non farci caso: si alzò in piedi e, prendendolo per mano, fece apparire una porta grazie all'illusione, una porta che, una volta aperta, avrebbe dato su un bagno finemente arredato completo di tutti i comfort; al suo interno, Veronique avrebbe fatto spogliare Ryan e, forse con suo sommo stupore, si sarebbe preoccupata di lavarlo lei stessa all'interno della vasca, insaponando il suo corpo senza alcun imbarazzo né malizia per poi sciacquarlo con acqua tiepida, facendolo profumare di pulito.
Alla fine di tutto, una volta che lui fu avvolto in un accappatoio di spugna bianco, toccò alla francese spogliarsi ed entrare nella vasca, passando la spugna umida all'uomo per posare poi gli occhi su di lui con sguardo... quasi indifeso.

Mi lavi... per favore?

E' questo che fanno le persone normali quando stanno insieme... è questo che fai anche tu col tuo uomo, vero?
... e l'unico modo che io ho per provarlo è grazie ad una illusione...
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Messaggioda Ryan Angel » 30/04/2012, 23:10

Aveva fatto mente locale il più possibile per potersi permettere di darle le informazioni migliori in circolazione, le informazioni che in teoria l'avrebbero dovuta rendere incredibilmente felice e fiera del proprio lavoro e invece quello che apparve agli occhi di Ryan dopo quella bella serie di confessioni forzate dall' "amore" fu come una sorta di alone di infinita tristezza e insoddisfazione, quasi paranoica confusione.
Angel non poteva essere sotto l'effetto dell'ennesima illusione, anche perchè un'illusione dentro un'illusione, no, non era possibile, affatto.
Allora perchè quello che stava osservando nel viso della ragazza non rispecchiava quello che si stava aspettando senza trionfo e felicità?

Qualcosa non quadra.
Dovrebbe essere felice, gioiosa di avere così tante carte adesso in suo potere da giocare nel miglior modo possibile e invece...


... andiamo, ti devi lavare.

Veronique, ho detto forse qualcosa che ti ha turbata?
Che ti ha fatto del male?
Ti prego di perdonarmi, qualunque cosa fosse ti assicuro che non volevo affatto renderti infelice!


Inutile parlare, pronunciare frase, quella ragazza si era chiusa in se stessa, nelle sue riflessioni, così tanto da non ascoltare forse nemmeno le scuse da parte del ragazza contaminato dall'illusione.
Inutile dire che comunque Ryan si affrettò a seguirla fino a quel bagno facendosi anche spogliare senza problemi, quasi fosse una sorta di bambino da accudire, mentre invece dentro di se sentiva un imbarazzo terribile a farsi addomesticare a quella maniera da una ventunenne, ma poco male, in fondo non poteva esserci limite al peggio no?
Lo portò sotto la doccia e con delicatezza e molta cura... Iniziò ad insaponarlo e prendersi cura di lui, premurosa e quasi innocente, mentre la mano che teneva la spugna scorreva per la superficie della muscolatura del busto, poi del ventro e delle gambe, senza alcuna malizia o sensualità, forse pareva quasi...

Romanticismo?
Dolcezza?
Possibile?


Incredulo dentro di se, lasciava quindi che la giovane illusionista si dedicasse a lui con una particolare attenzione che lo lasciava basito ed interdetto.
Un altro strano gioco diabolico e perverso?
Se lo fosse stato, era riuscita di sicuro nell'intento di spiazzarlo come mai prima di allora, ma dubitava fortemente che si trattasse di una strategia, visto che comunque le sarebbe bastato molto meno (vedi "occhi dolci") per accaparrarsi altre preziose informazioni.
Lo fece uscire di lì asciugandolo con premura, facendo poi in modo che fosse lei a denudarsi del tutto mostrando il suo corpo perfetto e sinuoso, mettendosi sotto l'acqua fittizia di quella doccia illusoria per farsi prendere cura da lui, lui che ora aveva in mano la spugna e quindi il potere di potersi dedicare a lei al 100% con falso amore e desiderio.

Bisogna ammettere però che in quanto a fisicità è davvero una bomba...
... Per Morgana che corpo sinuoso, a dir poco perfetto...
Sembra che stia parlando anche io sotto effetto dell'illusione, invece non è affatto così...
Non hai davvero niente da invidiare a tua sorella, perchè prima mi hai aggredito? Perchè non mi credi?
... Chi ti farebbe mai credere così fortemente e fermamente che le mie parole sono solo menzogne occasionali?
Mi hai fatto mettere in gioco la mia dignità, ed io sono ancora qui a preoccuparmi per te, l'ho sempre detto di essere fin troppo buono!


Mi lavi... per favore?

!!!

Sul serio Veronique Vireau, innocente, imbarazzata e a tratti anche impacciata gli aveva chiesto "per favore" di lavarla di riflesso?
Tutto ciò aveva sul serio dell'inverosimile, del folle, del completamente fuori dagli schemi.
Per una delle prime volte nella sua vita, Angel si trovava davanti all'impossibilità di capire il motore razionale che stava spingendo qualcuno ad avere un determinato comportamento, ma allo stesso tempo tutto quello scuotimento interiore e quella sorta di energia proveniente dal dubbio, fecero scaturire un moto di reazione a catena di ribellione a quel potere di lei, cercando di contrastarlo in qualche modo, molto debolmente, si, quello era vero, ma magari abbastanza da far capire alla giovane illusionista quali erano i veri desideri del ragazzo che ancora sotto i suoi fili si stava muovendo, irreale e completamente privo dei sentimenti che credeva di possedere.

... Certamente Veronique, a dir la verità trovo non ci sia nulla di più appagante e desiderabile che poterti sfiorare la pelle a contatto completo...
Per quanto anche ora, non insaponata, ha lo stesso odore della vaniglia e del cioccolato bianco... e... e... e...


Esitazione nelle parole?
Non proprio.
Ryan Angel Vastnor stava provando a comunicare con lei contro gli effetti dell'illusione, la domanda era:
Per quanto sarebbe riuscito e quanto realmente avrebbe fatto capire dei suoi intenti?

... Io... Voglio... Lavarti... Davvero...

Per qualche secondo la sua voce fu chiaramente più veritiera, sofferta, realistica e davvero sua, una voce modulata in tono serio, fermo, sicuro e reattivo, quel tono di chi non si arrende facilmente ad un potere anche se esso lo potrebbe schiacciare da un momento all'altro.
Purtroppo però quella potente reazione ebbe vita breve, visto che comunque era sempre dell'abilità illusoria di Veronique che si stava parlando e ben presto il ragazzo dovette cedere nuovamente il posto a quel fantoccio con il suo stesso corpo ma completamente privo di anima e cervello.

Allora amore, preferisci che cominci dalla schiena o dalle gambe?

Liberami...
Lascia che questo brivido per te sia reale e voluto davvero...
Non lo ammetteresti mai, ma forse... Credo che tu ne abbia bisogno... Più di quanto tu possa lontanamente immaginare!
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Messaggioda Veronique » 01/05/2012, 13:33

Come aveva ipotizzato, vedendola così silenziosa e distaccata il Ryan all'interno dell'illusione, quello innamorato di lei, si era preoccupato ed aveva subito chiesto scusa alla francese per qualsiasi cosa avesse fatto di sbagliato: cosa del tutto inutile visto che, appunto, lei era completamente immersa in ben altri ragionamenti, e che dentro di essi continuò a rimaner chiusa mentre lo lavava accuratamente, con dolcezza quasi, ed anche dopo quando fu il suo turno di essere lavata, gesto che chiese all'uomo in modo educato e gentile.

... Certamente Veronique, a dir la verità trovo non ci sia nulla di più appagante e desiderabile che poterti sfiorare la pelle a contatto completo...
Per quanto anche ora, non insaponata, ha lo stesso odore della vaniglia e del cioccolato bianco... e... e... e...


Quell'esitazione da parte di Ryan Angel fece alzare gli occhi della ragazza, che incrociò uno sguardo più lucido, più serio e razionale così diverso da quello osservato fino a pochi istanti prima: era ancora dentro l'illusione, non c'erano dubbi su questo, ma forse quell'incapacità di esser felice aveva scosso talmente tanto l'animo di Veronique da provocare un indebolimento del suo potere, permettendo così all'uomo di poterne approfittare per poter comunicare qualche secondo in modo reale con lei.

... Io... Voglio... Lavarti... Davvero...

La donna assottigliò lo sguardo a quelle parole perchè Ryan, nonostante fosse anche merito dell'illusione ora più debole, aveva dato prova di essere davvero molto forte visto che era riuscito a parlarle anche solo per qualche istante con la sua vera coscienza: naturalmente quella sorta di lucidità ebbe vita breve visto che tornò quasi subito ad essere il burattino manovrabile in tutto e per tutto che era stato fino a pochi istanti prima.

Allora amore, preferisci che cominci dalla schiena o dalle gambe?

... quello che vuoi.

Mormorò Veronique, ma mentre pronunciava quelle parole la sua mente si concentrò per estraniarlo dall'illusione, per liberarlo da quelle catene d'amore che l'avevano imprigionato fino a quel momento, facendolo rimanere all'interno di quel bagno, sì, ma cosciente e nel pieno possesso delle sue facoltà mentali; chiuse gli occhi lentamente e rimase ferma, inerme ed indifesa, tanto che se lui avesse voluto sarebbe stato in grado di tramortirla senza sforzi.
Se però Ryan avesse deciso di lavarla, la francesina l'avrebbe lasciato fare senza chiedere nulla di particolare, lasciandosi insaponare e poi sciacquare da lui come una bambina piccola.

... quando ero piccola adoravo farmi insaponare la schiena con la parte ruvida della spugna, perchè era come essere grattata delicatamente. Ma le elfe che mi lavavano non lo facevano mai, dicevano che non stava bene.

Uno spiraglio di apertura sull'infanzia di lei che non aveva apparentemente senso, o che forse ce l'aveva ma di certo solo per la giovane donna che continuava a farsi lavare ad occhi chiusi, come volendosi godere appieno quel momento: alla fine di tutto, avrebbe riaperto gli occhi, sarebbe uscita dalla vasca e si sarebbe fatta avvolgere come lui poco prima da un accappatoio di spugna bianco.

Seguimi, e non fare domande.

Lo fece uscire da quella porta, e lo fece tornare nella camera principale, all'interno della quale pose fine anche a quella illusione, facendoli tornare in quella stanza spoglia con gli stessi vestiti indossati ore prima. Si avvicinò alla scrivania presente in un angolo e da essa ne trasse fuori un foglio di pergamena, una piuma e dell'inchiostro, coi quali iniziò a scrivere qualcosa molto velocemente: al termine si fermò un attimo, socchiuse gli occhi e fece un sospiro pesante, poi firmò lo scritto, e con la bacchetta si tagliò il dito per far colare due gocce di sangue sulla pergamena, macchie che scomparirono all'istante come assorbite dal materiale di cui la pergamena era composta.

Tieni - gli disse, porgendogli la pergamena ora arrotolata e chiusa con un fiocco rosso - E' un mio impegno scritto a non rivelare a nessuno le informazioni che ti ho estorto con l'illusione. Sulla pergamena è applicato un incantesimo, perciò se dovessi venir meno alla parola data verrò smaterializzata all'istante di fronte a te, inerme come dopo aver ricevuto uno Schiantesimo in pieno petto.

Già, erano molto comodi piccoli gioiellini come quelli, ma Nicholas sapeva bene come circondarsi delle armi migliori presenti sul mercato magico: naturalmente Ryan non poteva esser certo che ciò che aveva detto Veronique corrispondesse alla verità, ma qualsiasi mago o strega ferrato nel campo degli incantesimi di Costrizione avrebbe potuto confermargli la veridicità delle sue parole.

Fossi in te, non racconterei a nessuno ciò che è successo, almeno per il momento. Mio padre ha amici ovunque, non sai mai chi può essere in ascolto.

Aggiunse la donna che, di certo, parlava a ragion veduta e non certo per sentito dire.
Dopo quelle parole, si avvicinò al muro che stava alla sua destra e battè con la bacchetta tre volte, facendo comparire un cassetto di pietra che si aprì di fronte a lei: da esso, la giovane donna tirò fuori un oggetto che Ryan conosceva molto bene.
La sua bacchetta.

Tieni, immagino che potrebbe tornarti utile.

Commentò semplicemente, lanciandola in sua direzione: sembrava incredibile e forse lo era, ma Ryan era ora libero, nel pieno delle sue facoltà mentali e fisiche, e soprattutto di nuovo con la propria bacchetta stretta tra le dita; e la cosa bella era che le sorprese non sembravano essere finite lì.

Illudere una persona è un gioco da ragazzi per me, illuderne una cinquantina diventa piuttosto complicato: hai circa quaranta secondi da quando aprirai quella porta per scappare, perciò ti consiglio di correre più veloce che puoi e appena fuori dal cancello della villa è meglio se ti smaterializzi in un posto sicuro.

Un piano molto semplice: Veronique avrebbe illuso tutte le persone presenti nella villa - suo padre tanto era chiuso nello studio, lo conosceva fin troppo bene, perciò non avrebbe mai potuto accorgersi di niente - così da permettere a Ryan di scappare, facendo credere a tutti che non stava accadendo nulla di strano; una quarantina di secondi dopo, quando l'illusione non avrebbe più retto, la francese avrebbe dato l'allarme facendo scattare la caccia all'uomo, ed era meglio per Ryan essere fuori dalla portata degli scagnozzi di Nicholas per quel momento.

Vattene ora.

Non aggiunse altro la ragazza, sperando che l'altro non perdesse tempo.
Se così fosse stato, appena aperta la porta Veronique avrebbe fatto scattare l'illusione, espandendo il suo potere per tutta la casa ed avvolgendo ogni singola figura con la sua magia: esattamente 41 secondi dopo, a prescindere da dove Ryan si fosse trovato, la giovane donna avrebbe posto fine all'illusione non riuscendo a contenerla oltre.

Spero che tu ce l'abbia fatta, Vastnor.

Fu quello l'ultimo pensiero che Veronique riuscì a formulare prima di lanciare un urlo acuto - per richiamare l'attenzione di tutti su di lei e far guadagnare a Ryan qualche istante in più potenzialmente essenziale per la sua fuga - e cadere a terra nel centro della stanza svenuta, fredda come il ghiaccio... e con due rivoli di sangue ai lati degli occhi.
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Messaggioda Ryan Angel » 01/05/2012, 22:47

Come se di improvviso la consapevolezza del ragazzo diventasse maggiore fino a raccogliere tutti i sensi in un'unico grande insieme, Ryan sentì distintamente che la sua dimensione stava riprendendo vita e finalmente poteva osservare tutto con i suoi veri occhi, questo significava una cosa sola, che la figlia del magnate francese aveva accettato la sua proposta ed aveva capito il suo messaggio sofferto.

... quello che vuoi.

Non sta sentendo quelle parole ovattate come in precedenza, adesso tutto aveva un senso, tutto era perfettamente in armonia e tutto quanto era finalmente possibile, visto che le sue mani si muovevano più sciolte, come i suoi occhi e tutto il corpo.
Si volse del tutto osservando negli occhi Veronique ma per diversi istanti lei non lo degnò di un solo sguardo, forse imbarazzata o forse a disagio, peccato che una persona timida non si sarebbe mai presa la forza e volontà di ammettere quello che ammise proprio l'illusionista poco dopo...

... quando ero piccola adoravo farmi insaponare la schiena con la parte ruvida della spugna, perchè era come essere grattata delicatamente.
Ma le elfe che mi lavavano non lo facevano mai, dicevano che non stava bene.


Di istinto, il ragazzo si guardò la spugna che aveva nelle mani e notò che la ragazza forse appositamente aveva creato l'oggetto proprio con la parte ruvida integrata.
Non ci mise molto a scegliere con quale partizione della spugna dedicarsi a lei, per quanto in quell'istante gli pareva così strano assecondarla.

Potevi avere vestiti da migliaia di galeoni ma nemmeno un attimo di estasi con una spugna...
... Sempre pensato che i ricchi avessero un modo tutto contorto di godersi la vita...


Il tono era leggero, morbido e tranquillo, come quello che si può tenere tra due persone in una piacevolissima conversazione informale.
Alla fine, avvicinandosi a lei maggiormente, non fece caso ulteriormente alle forme meravigliose del suo corpo, decidendo semplicemente di cominciare a darle modo di provare piacere da quell'atto proprio dalla schiena.
Si mise dietro di lei e strofinando con energia le diede modo di provare quello che da bambina a quanto sembrava poteva solo sognarsi.
Nel frattempo aprova l'acqua per far scorrere il sapone fino alle natiche di lei e cercava di sforzarsi per non cadere con l'occhio, in fondo la carne era pur sempre debole e non aveva di sicuro un goblin lì sotto la doccia.

Non capisco nemmeno come siamo arrivati a tutto questo, l'unica cosa che so è che dovrei sfruttare la situazione per andarmene, adesso le sono alle spalle e potrei sorprenderla...
Eppure, ho come la netta sensazione che non debba farlo, lei si sente sola, forse ha bisogno di aiuto...
Dannazione, è mai possibile che la mia bontà non vada mai a farsi un giro da qualche parte?


Non sei così malvagia come ti si può credere, e se è per questo nemmeno così prevedibile, ammetto che mi stai fornendo una sorpresa dietro l'altra, cosa dovrei aspettarmi tra poco, che mi lasci andar via senza torturarmi o uccidermi?

Quella che in un momento tale a quello poteva sembrare una battuta, tanto era inverosimile nel reale, si trasformò nell'arco di poco tempo in una verità a dir poco sconcertante.
Una volta uscita dalla doccia e fatta asciugare a dovere con l'accappatoio, la ragazza gli ordinò praticamente di seguirlo e lo condusse fino alla stanza precedente delle torture, dove facendo tornare tutto nella normalità non corrotta dall'illusione, si mostrò anche lei con gli abiti precedenti e lui di nuovo sudato e stanco come prima ed ovviamente senza nulla nello stomaco.
Da un cassetto Veronique prese un foglio di carta e una piuma cominciando a scrivere qualcosa velocemente e frettolosamente, per poi avvicinarsi a lui e consegnargli il pezzo di carta che Ryan osservò attentamente.

Tieni.
E' un mio impegno scritto a non rivelare a nessuno le informazioni che ti ho estorto con l'illusione. Sulla pergamena è applicato un incantesimo, perciò se dovessi venir meno alla parola data verrò smaterializzata all'istante di fronte a te, inerme come dopo aver ricevuto uno Schiantesimo in pieno petto.
Fossi in te, non racconterei a nessuno ciò che è successo, almeno per il momento.
Mio padre ha amici ovunque, non sai mai chi può essere in ascolto.


Finito di leggere effettivamente la prova vera che quello che lei aveva appena detto era la pura verità, il ragazzo alzò lo sguardo per fissarla abbastanza stranito ed interdetto, ma comunque serio, ancora senza dire una parola o fare domande particolari.
Immaginava che di certo non poteva essere finita lì anche perchè se aveva scritto una cosa del genere poteva significare soltanto che aveva intenzione di liberarlo, già, ma la bacchetta?

Tieni, immagino che potrebbe tornarti utile.
Illudere una persona è un gioco da ragazzi per me, illuderne una cinquantina diventa piuttosto complicato: hai circa quaranta secondi da quando aprirai quella porta per scappare, perciò ti consiglio di correre più veloce che puoi e appena fuori dal cancello della villa è meglio se ti smaterializzi in un posto sicuro.


Questo sarebbe... Senso di colpa?
Tu hai promesso di non dire una parola e custodire tutto quanto per te, ed io cosa dovrei fare?
Dovrei rivelare che qualcosa in te è ancora buono e preme per uscire fuori o lo dovrei tenere per me?
... Già, forse dovrei, ma una cosa è sicura, rimanendo qui da sola a lungo andare anche questo briciolo di bontà scivolerà via dalle tue mani come granelli di sabbia al vento, non ho modo di impedire tutto alla leggera, certo, ma posso garantirti che non sei così sola come credi...


Veronique stava chiaramente per iniziare a dar vita alla sua illusione, ma prima che questo avvenisse, Angel le posò una mano sulla spalla per invitarla a non fare nulla, almeno per qualche istante.
Senza dire una sola frase, si avvicinò alla stessa scrivania dove prima lei aveva scritto la pergamena e ne prese un'altra, scrivendo anche lui piuttosto velocemente.
Di cosa si trattasse non era dato saperlo al momento, ma una volta finito si preoccupò di arrotolarla con cura e metterla nel cassetto della stessa scrivania onde evitare che qualcuno entrando dopo la sua fuga la potesse trovare e metterla nei guai, tanto era certo che lei l'avrebbe presa poco dopo.
Tornò nuovamente da lei e annuì col capo come a darle il via libera per far partire l'illusione e subito dopo, stringendo la bacchetta e respirando piuttosto affannosamente per l'adrenalina accumulatasi in corpo, aprì la porta di scatto e prese una forte carica verso una delle finestre più vicine.
Non c'era tempo per scendere le scale e andar al piano terra e al massimo si sarebbe ritrovato con qualche livido o una spalla lussata.
Andò di fianco addosso alla vetrata rompendola e si precipitò giù in mezzo a dei cespugli rialzandosi in fretta e tornando a correre allontanandosi il più in fretta possibile fino a scomparire dal perimetro della casa e dela nazione definitivamente, mentre nel frattempo nella stessa stanza dalla quale poco prima era uscito si cominciava a sentire il grido di Veronique che avvertiva della fuga del detective, probabilmente ricordando bene le ultime parole di Ryan prima di fuggire, delle parole significative e che forse non le erano state rivolte mai prima d'ora in vita sua...

Grazie...

Una volta al termine di tutto il trambusto, se la ragazza avesse deciso di andare a vedere quella pergamena che lui aveva scritto con così tanta velocità ed urgenza, avrebbe trovato scritto qualcosa di molto interessante e singolare, un qualcosa che potenzialmente avrebbe potuto rimetterlo in completo pericolo ed esporlo ad un'ennesima trappola, ma in fondo non era la stessa cosa che aveva fatto lei poco prima scrivendo a sua volta?

Con la presente, mi impegno ad aiutarti in qualsiasi momento tu ne abbia estremo bisogno.
Non appena pronuncerai in qualsiasi tono e volume le parole: "Avrei bisogno di un angelo", accetto di essere trasportato automaticamente da te ovunque ti trovi per conferirti il mio completo supporto (docce con spugne ruvide comprese!).
In fede

Ryan Angel Vastnor


Arrivederci diavolessa, chissà che un giorno non ci potremo reincontrare...


[ END ]
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Messaggioda Cole » 31/10/2014, 17:09

Ministero della Magia
Quartier Generale dei Sicari
Stanza degli Interrogatori
29 Febbraio 2109
Ore 13:40


Hunter, c'è un problema...

Cosa succede Nyl?

Uno dei prigionieri ha finalmente detto qualcosa, ma non tutto.

Perfetto, allora continuate, siamo sulla buona strada.

Credo sia meglio che te ne occupi tu per fare più in fretta.
Ha parlato di "attentati in programma nel settore legale".


... Maledetti figli di puttana.

Cole Darksteel si alzò di scatto dalla poltrona della propria scrivania, correndo in direzione della saletta adibita agli interrogatori.
Lì, un uomo già strizzato per bene da Nylea Herbert e Venser Laghoon stava seduto con un'aria appena spenta, ma non priva di energie.
Il Capitano indossava una maglietta attillata nera e sotto dei pantaloni militari con colorazione nera, blu scuro e grigio.
Appena entrato nella stanza si mise di fronte al prigioniero, battendo la mano sul tavolo con un'evidente espressione contrariata in volto.
Quando Hunter mostrava quel viso, significava che era visibilmente incazzato e capace di fare tutto pur di raggiungere il suo scopo.

Immagine

Stammi bene a sentire, avanzo di Azkaban.
Qui non sei tra gli Auror, noi abbiamo un metodo diverso di trattare con le persone come te.
Dimmi immediatamente tutto ciò che sai o giuro che ti ridurrò uno scolapasta.


Sì... certo... come no... fottiti sicario del cazzo...

... Caporale, freccia.

Nylea fulmineamente estrasse la freccia dalla faretra, incoccò e la scagliò a distanza ravvicinata nella coscia del prigioniero, passandola da parte a parte e provocandogli un urlo di dolore allucinante, oltre ad una fuoriuscita di sangue evidente ma contenuta a causa della precisione della ragazza nel non mirare a zone con compatta concentrazione arteriosa o venosa. L'uomo chinò la testa sul tavolo, digrignando i denti, non potendo muovere le mani ancorate con delle catene per toccarsi il punto colpito e ferito. Cole non mostrò alcun segno di pietà, rimanendo impassibile di fronte a quella scena, ma d'altronde non era la prima volta che sfruttava metodi simili per arrivare alla verità, per quanto accadesse di rado.

AAAAAHHHH... AAAAAHHHHH... AAAAAAHHHHH!

Sai quante frecce ha ancora a disposizione la mia sottoposta?
Diglielo, Caporale.


Altre venti, signore.

Quanti sono i punti possibili da colpire su un corpo umano che non causano danni mortali ad una persona?

Ne conosco altri diciannove oltre quello già preso, signore.

... Hai sentito il mio Caporale o no... L'HAI SENTITO?!

SIIIIIII

Bene... Allora, che cosa vuol dire "attentati nel settore legale"?
Cerca di essere preciso, se non gradirò la risposta, farò un cenno e lei saprà cosa fare.


... Non, non lo so con esattezza... anf...

Cole schioccò indice e pollice della destra e Nylea scagliò un'altra freccia alla spalla dell'uomo.

AAAAAHHHH... AAAAAHHHH... CAZZO VA BENE VA BENE HO CAPITO... AAAAAHHH!
... VOGLIONO UCCIDERE ALCUNI AVVOCATI INVISCHIATI NELLA CAUSA CONTRO LE "UNITED MAGIC RESOURCE S.R.L."!


Le pupille dell'uomo si dilatarono all'istante, mentre stringeva di riflesso il pugno della mancina.

Di cosa ti stai occupando adesso?

Niente di troppo interessante, una causa contro la United Magic qualcosa, insomma una società di prodotti magici accusata di non vigilare sulla sicurezza della merce.

Te la stai sbrigando da sola?

Magari!
... Le industrie di questa società sono dislocate in tutto il mondo, io sono stata designata per la parte francese.
In tutto saremo forse una cinquantina di avvocati, che palle!


Ti converrà dire ai miei sottoposti, più tardi, chi ha deciso di avviare questa serie di omicidi, ma prima voglio sapere: tra questi avvocati c'è per caso anche Danielle Montesquieu?

Anf... Anf... Il Mastino?
E come pensa che poteva mancare nella lista?
Forse è il più importante da... Anf... eliminare...


DOVE?
QUANDO?
Dimmelo subito o giuro che...


... che cosa?
Puoi farmi tirare tutte le frecce che vuoi, capitano, ma sai bene che non potranno mai essere venti, altrimenti morire dissanguato.
... Non ti dirò nulla, mi costerebbe troppo caro.


Il Capitano Darksteel fissò intensamente il prigioniero, dapprima fermo e quasi gelato, poi, lentamente, gli comparve un sorriso quasi allegro e divertito sul volto. Scosse la testa, sbuffando quasi esasperato e innervosito ma bonariamente, come se fino a quel momento avesse solamente scherzato. Aggirò la scrivania e con un calcio la buttò giù, rovesciandola da un lato, poi, utilizzando la bacchetta sfruttò l'Incarceramus per bloccare soltanto le gambe del prigioniero e spalancarle completamente, senza possibilità che le potesse richiudere. Poi, facendo un cenno a Nylea, la posizionò a meno di due metri dal corpo dell'uomo con l'arco in mano e una freccia direzionata proprio sul punto peggiore.

Ehi... Ehi, che cosa state facendo?
Che cosa volete farmi?
EHI!


Hai detto che possiamo tirarti tutte le frecce che vogliamo, no?
Non mi sembra proprio che il cazzo e le palle siano un organo vitale e mortale, quindi possiamo spappolartelo.
... Pronto Caporale?


La ragazza si leccò le labbra con aria molto sadica.
Amava rendere poltiglia i genitali maschili per via del suo passato.

... Anytime.

NO, NO, NO VI PREGO!
DIRÒ TUTTO, TUTTO!


Perdi troppo tempo a supplicare e poco nel dire ciò che ci serve.
Altri cinque secondi e non potrai più scopare, parola mia.


OGGI!
Oggi la attaccheranno nel suo studio di Parigi!
Un uomo si fingerà un cliente e poi la ucciderà!


A che ora?

Tra nemmeno quindici minuti, ma vi prego ditele di non colpire, vi prego... vi prego...

Cole nemmeno rispose a quell'avanzo di galera che aveva cominciato a piangere come un neonato per paura di perdere i gioielli di famiglia.
Fece cenno al Caporale e al Tenente di continuare da soli, mentre lui scattò lontano dalla stanza per dirigersi all'esterno e di seguito smaterializzarsi alla velocità del suono in Francia, più precisamente Parigi, dove la fidanzata aveva il suo studio privato e riceveva la clientela.
La Herbert tornò a fissare il prigioniero, quasi scocciata di non aver potuto fare ciò che desiderava, lasciando andare la freccia che colpì il legno poco sotto i testicoli dell'uomo, decretandone un urlo di spavento e un conseguente svenimento.

Ufficio Giuridico Montesquieu/Remingford
Parigi - Francia
Ore 13:52


Non appena arrivato in uno dei vicoli nascosti della città babbana, Hunter corse in direzione della sezione di divisione con il territorio magico, attraversandolo in fretta e furia ed entrando nel primo negozio a portata di mano. Sfoggiando il distintivo da Sicario utilizzò il camino del posto per spostarsi in quello di un altro negozio di fronte allo studio della Contessa di Andorra. Aveva meno di quattro minuti, doveva muoversi.
Entrò nel palazzo sontuoso ed evitò l'ascensore, troppo lento, meglio le scale in volata, a tre a tre, senza mai prendere fiato, tenendo la bacchetta stretta nella destra. Raggiunta la porta la sfondò con un calcio facendo saltare la segretaria, correndo subito in direzione dell'ufficio di Danielle, la quale infatti stava parlando con un uomo distinto e apparentemente molto calmo, vestito egregiamente e con una valigetta piena di Galeoni in contanti. Il Capitano sfondò la porta con un calcio anche in quel caso e puntò la bacchetta contro l'individuo.

Azzardati a muovere un muscolo e sei un uomo morto!
Ti dichiaro in arresto per attentato alla pubblica legge magica!
Mani in alto dannato bastardo.


L'omicida, colto sul fatto, non poté far altro che buttare la bacchetta a terra e poi alzare le mani.
Cole si avvicinò a lui con circospezione, dopo di che gli mollò di improvviso una gomitata alla testa che lo fece volare indietro e a terra, tramortito sul colpo. Subito dopo usò anche l'incantesimo per addormentarlo, ma ci teneva personalmente a farlo "riposare".
Con un respiro teso e nervoso all'estremo, il Sicario abbassò lentamente l'arma, puntando lo sguardo sulla donna.

... Stai bene?
Ho ricevuto la confessione di un complice dieci minuti fa.
Non so ancora chi, ma la tua adesione alla causa contro la "United Magic Resource" non è ben voluta.


Spoiler:
Dialoghi e movimenti di Nylea accordati con la player stessa.
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