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Parigi

Messaggioda Sandyon » 25/11/2011, 22:50

Quando si cerca di affrontare il proprio nemico dal punto di vista strategico e logico e sopratutto quando il nemico è tutto meno che uno sprovveduto ma una mente malefica e macchinosa per certi versi più della tua, è facile aspettarsi che si verifichi un botta e risposta senza eguali, andando avanti fino a raggiungere le vette di veleno più alte mai raggiunte prima.
Sandyon questo lo sapeva bene e non ne era troppo spaventato, ma allo stesso tempo era anche vero che Monique poteva risentire molto di quell'aspra battagliache si stava consumando dietro le mentite spoglie di un sorriso o di una chiacchiera qualsiasi.
Infatti proprio una delle cose peggiori avvenne quando Nicholas decise di porre avanti una questione delicatissima, allacciandosi proprio al discorso della scuola, ponendo in atto un dialogo che avrebbe portato la Vice Preside a sentirsi veramente male.

Farai domande sugli incanti illusori?
Sapete che la nostra Monique è una cantante eccezionale? E dovreste vedere cosa riesce a creare combinando voce e magia...
E' un dono molto raro il suo, non saremmo potuti essere più fieri di lei quando abbiamo scoperto le sue potenzialità!


Il mercenario voltò lo sguardo lentamente nei confronti di Nicholas, dato che a giudicare dal modo in cui Moni si stava innervosendo, probabilmente da un momento all'altro avrebbe fatto una sparata di quelle sue fin troppo cattive, ed infatti non dovette aspettare molto perchè proseguisse, mettendo totalmente in una condizione di panico ed ansia la sua accompagnata.

Oh beh, se insistete... sono certo che Monique sarà lieta di mostrarvi di cosa è capace.
Non è vero... ma pétite?


Eccola lì, la grande ed immensa nave da battaglia Vireau che sparava a zero verso la propria figlia, senza ritegno e contegno, senza la minima pietà, senz ail minimo rammarico, e quando ciò avvenne, per poco Sandyon non si sentì di aver perso in partenza quella sorta di guerra che stava imperversando da più o meno un'ora o poco meno.
Monique sembrò assolutamente scossa da quelle parole e decise per alzarsi e spostarsi verso il bagno per qualche momento. Di primo impatto la guardia del corpo avrebbe voluto seguirla ma sarebbe sembrato troppo strano, anche se lasciarla da sola, non era comunque la cosa migliore per quanto sarebbe dovuta tornare per forza per non far insospettire gli altri.

Mog...

Vado!

Così il piccolo esserino invisibile si volse subito in direzione dei bagni femminili per seguire attentamente gli spostamenti della donna, osservandola in bagno mentre era scossa e cercava di riconquistare il controllo in qualche maniera, respirando affannosamente e fissandosi allo specchio stringendo i pugni. Di nascosto poi, il piccolo esserino, osservandola agitata e molto rabbiosa, capace di perdere il controllo e di fare magari mosse azzardate, decise di fare un piccolo intevento che sperò tanto che lei non individuasse, anche perchè fu effettuato alla sua schiena e impossibile da individuare dalle capacità di anlisi magiche degli esseri umani.

E adesso vediamo di calmarti un pochino, su su, calma piccola calma calma calma... sei così una bella umana, non puoi stare così imbronciata, tanto con il nostro aiuto starai benissimo sempre sempre!

E così, la piccola magia che Mog fece su di lei, servì a darle una sensazione improvvisa di maggiore calma e rilassamento, che non avrebbe alterato i sentimenti di sfida contro il padre ma di certo l'avrebbe resa capace di essere molto più fredda a livello nervoso per affrontare i successivi minuti davan ti a tutti e davanti al genitore.
All'esterno nel frattempo Sandyon pensava ad una strategia per contrastare quell'offesa così grossa visto che proprio come Nicholas, nemmeno lui odiava perdere e fra i due la mente più giovane ed elastica era la sua. Nich aveva ormai fatto capire le proprie cartucce, era scontato in certi casi e se avesse saputo da prima Sand tutta la vicenda delpassato di Moni, sul discorso "Rose" ci si sarebbe soffermato molto velocemente e per un bel po' per allontanarla il più possibile dal malessere dato dai ricordi della Vice Preside nei confronti di quella persona ritratta in quella tomba di qualche giorno prima ad Hogsmeade.

Non crederai davvero di averci messo troppo in difficoltà con solo quelle due parole? O almeno, a me non ha fatto molto effetto... ma a lei... Uhm, ma ho una soluzione anche per quello, testa di cazzo.

Sorrise appena mentre beveva ancora del vino e sembrava annuire verso Caroline e ad una delle sue battutine inutili, ma di certo non era per quello che sorrideva troppo, più che altro perchè dentro di se sapeva che la contromossa per cercare nuovamente di tranquillizzare la donna non appena fosse tornata era pronta e l'aveva pronta.
Così, non appena lei fosse tornata probabilmente con l'intenzione di cantare e togliersi quel problema, poco prima che si fosse diretta verso il palchetto, l'uomo con molta tranquillità, avrebbe parlato, con naturalezza ma dentro di se estrema soddisfazione.

Monique, visto che gli ospiti e la tua famiglia vogliono sentirti a prescindere dal tipo di musica, se posso chiederti anch'io un piacere, non è che potresti per caso ricantare quella splendida canzone della scorsa sera? L'ho trovato molto coinvolgente ed emozionante... sempre se per te è una buona idea.

E così, poco prima che tutti si voltassero a guardarlo, nel momento stesso in cui lui e lei si fossero fissati negli occhi, la donna avrebbe potuto notare un occhiolino da parte dell'uomo verso di lei. Certo, fatto sempre con la sua solita espressione serie senza sorrisi, ma stava ad indicare sicuramente che lui era dalla sua parte e le stava vicino emotivamente aiutandola come poteva in quella lunga traversata che era cominciata da troppo poco ma che poteva essere ribaltata ogni volta da un momento all'altro e questo Nicholas l'avrebbe dovuto capire molto presto e abbassare di più la cresta.
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Messaggioda Monique » 26/11/2011, 11:41

Bastardo, verme schifoso, feccia infima...

Sì, quel tipo di sfogo era molto utile, oltre al fatto che provava un sacco di soddisfazione nel riempirlo d'insulti: si era scusata e aveva lasciato il salone principale diretta in bagno, dove si era poggiata al lavandino facendo dei respiri profondi e fissandosi negli occhi attraverso il vetro, quasi una sfida lanciata a se stessa a non piangere, a non cedere, a non dargliela vinta.

Calmati Moni, va tutto bene.
Pagherà anche per quest'affronto ma adesso rilassati, sciogli la tensione, avanti...


Si diceva la francesina, socchiudendo ora gli occhi per provare a rilassarsi meglio: ovviamente non poteva vedere Mog e dunque non sapeva che alle sue spalle lui le stava facendo un incantesimo per farla tranquillizzare, fatto stava che poco dopo si sentì decisamente meglio; non era ancora calma, quello sicuramente, ma riusciva adesso a trattenersi quel tanto che bastava per non tornare indietro con la bacchetta tra le mani ed uno Schiantesimo già bello che pronto in testa.

Ci sei. Andiamo.

E così, ravviandosi i capelli e sorridendo a se stessa attraverso lo specchio, per assicurarsi di sembrare convincente, la giovane donna riprese passo verso il salone da pranzo - in questo caso da cena - dove raccolse subito lo sguardo di sfida del padre che sembrava sicuro di averla destabilizzata quanto bastava. Ma un aiuto inaspettato arrivò qualche istante seguente, proprio dal suo accompagnatore.

Monique, visto che gli ospiti e la tua famiglia vogliono sentirti a prescindere dal tipo di musica, se posso chiederti anch'io un piacere, non è che potresti per caso ricantare quella splendida canzone della scorsa sera? L'ho trovato molto coinvolgente ed emozionante... sempre se per te è una buona idea.

Le disse infatti Sandyon, e quando Moni posò lo sguardo su di lui potè giurare di aver colto, in mezzo a tutta la serietà del suo volto, un occhiolino. Sapeva bene a che canzone lui si riferisse, indubbiamente... e anche se una parte di sé - quella più educata - le diceva che sarebbe stato poco appropriato, l'altra, quella preponderante, mandò a quel paese qualsiasi cenno di buona condotta, desiderosa solo di far scomparire quell'odioso sorriso dalla faccia di suo padre.

Credo che tu abbia avuto un'idea eccellente, Sandyon...
... padre, mi concedete dunque di scegliere quantomeno la musica?


Disse dunque Monique, assicurandosi che a Nicholas stesse bene così da salvare quella patina di educazione formale che le piaceva avere in pubblico: insomma, stava per sputtanare il padre davanti ai suoi ospiti, quantomeno era stata cortese a chiedergli libertà sulla musica, no?

Ma naturalmente Princesse, canta ciò che vuoi. Siamo tutti ansiosi di ascoltare la tua voce... e soprattutto di vedere cosa succede quando la combini con la tua magia.

Mossa piuttosto azzardata quella di Nicholas, a che pro farle fare un'illusione? Alla fine era sicura che i colleghi più "intimi" dell'uomo, presenti a quella festa, conoscessero già la sua dote... ma forse voleva mostrarla loro dal vivo; anche perchè di sicuro se avesse avuto in mente di combinare qualcosa, non sarebbe mai stato tanto stupido da provarci all'interno di un'illusione governata da Monique... non ne sarebbe mai uscito vivo.

Molto bene allora.
Vi consiglio di rimanere seduti e di non preoccuparvi per ciò che vedrete, le prime volte può essere tutto molto destabilizzante.


Disse Monique agli ospiti, fissandoli un po' tutti prima di andare al centro di essa, la mano che scivolò sotto il vestito fino a sentire il legno della bacchetta - una bacchetta unica, se ne sarebbero accorti presto - tra le dita: la sfilò con eleganza dal suo fodero, notando gli sguardi incuriositi degli ospiti del padre che di sicuro non ne avevano mai visto un esemplare del genere, e la puntò verso l'alto, così da lanciare l'Imago Musicus silenzioso, non azzardandosi infatti a pronunciare l'incanto ad alta voce - per la serie accondiscendente sì, cretina no.

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=a7BbDe8B_PM[/yt]


Listen,
To the song here in my heart
A melody I've start
But can't complete

Listen, to the sound from deep within
It's only beginning
To find release


Iniziò subito a cantare, per quanto inizialmente incerta: aveva già cantato quella canzone, ed aveva già effettuato quell'illusione tante volte, ma... mai con un pubblico così vasto, che sarebbe stato inglobato dalla magia di Monique; tuttavia era troppo tardi per tirarsi indietro, e poi non avrebbe mai dato a Nicholas la soddisfazione di vederla indietreggiare.

Oh,
the time has come
for my dreams to be heard
They will not be pushed aside and turned
Into your own
all cause you won't
Listen....


Gli occhi ghiacciati di Monique si posarono sul padre, che aveva ora un'espressione appena stranita ed interdetta che forse non aveva fatto in tempo a nascondere alla figlia: certo, la canzone era solo all'inizio, ma forse Nicholas aveva già capito a chi lei la stesse dedicando.

Listen,
I am alone at a crossroads
I'm not at home, in my own home
And I tried and tried
To say whats on my mind
You should have known

Oh,
Now I'm done believing you
You don't know what I'm feeling
I'm more than what, you made of me
I followed the voice
you gave to me
But now I gotta find, my own..


No, non c'erano dubbi ora su colui a cui Monique stava alludendo nella canzone, e come si sarebbero potuti avere? Non a caso, infatti, Nicholas aveva assottigliato lo sguardo, il profilo della mascella più rigido ora - la ragazza riusciva a vederlo anche da lontano - e la postura rigida, di chi si sente lievemente a disagio.

You should have listened
There is someone here inside
Someone I'd thought had died
So long ago

Ohh I'm screaming now and my dreams to be heard
They will not be pushed aside or worse
Into your own
All cause you won't
Listen...


E come poteva l'illusione non fare effetto? Il pavimento di preziosa porcellana bianca iniziò a tremare, qualche ospite lanciò persino un urletto spaventato: ma Monique li aveva avvertiti di ciò che sarebbe potuto succedere, quindi peggio per loro. Lei ormai era dentro la canzone, e nella sua mente era perfettamente chiaro il posto che voleva ricreare con la magia.

Listen,
I am alone at a crossroads
I'm not at home, in my own home
And I tried and tried
To say whats on my mind
You should have known

Oh,
Now I'm done believing you
You don't know what I'm feeling
I'm more than what, you made of me
I followed the voice
you gave to me
But now I gotta find, my own..


Un rapido respiro mentre le pareti scomparivano, il tetto diventava un cielo azzurro con un sole splendente a riscaldare i visi e i corpi degli invitati, e le soffici sedie su cui erano seduti si trasformava in un manto erboso pieno di fiori colorati... tulipani, per la precisione.

I don't know where I belong
But I'll be moving on
If you don't....
If you won't....


E mentre l'illusione stabilizzava quel nuovo paesaggio così sconvolgente per tutti gli invitati, Monique puntò gli occhi su suo padre, pronta a gridare con tutto il fiato che aveva in gola il suo canto melodioso contro di lui, lui che ora si dimostrava livido per la rabbia di vedere sua figlia osare tanto contro la sua persona.

LISTEN!!!
To the song here in my heart
A melody I've start
But I will complete

Oh,
Now I'm done believing you
You don't know what I'm feeling
I'm more than what, you made of me
I followed the voice, you think you gave to me
But now I gotta find, my own..
My ownn...


Intanto che la musica scemava e Monique riprendeva fiato, gli ospiti - così come camerieri ed orchestra - si guardavano intorno esterefatti: non erano più a Chateau Vireau, assolutamente no, ma in un luogo meraviglioso e magico comparso dal nulla.

Immagine


E mentre Nicholas cercava di riprendere un po' di contegno guardando disgustato quel paesaggio - se lo ricordava bene quel viaggio per lavoro con Caroline, Rose e Monique ancora piccola in Olanda, dove la bambina aveva insistito per andare a giocare in mezzo ai fiori con Flame e quella maledetta tata, divertendosi come mai prima e non presentandosi al rinfresco organizzato per celebrare la presenza dei Vireau ad Amsterdam - tutti gli ospiti ripresisi dallo spavento iniziale iniziarono ad applaudire increduli ed estasiati per la performance di Monique e la sua incredibile abilità magica.
La giovane donna, dal canto suo, fece anche una piccola riverenza divertita, spostando lo sguardo ora brillante verso Sandyon per sorridergli, finalmente serena per la prima volta in quella serata.
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Messaggioda Sandyon » 26/11/2011, 20:59

La sua idea era stata davvero interessante e forse allo stesso tempo esplicativa per far comprendere all'uomo, padre di famiglia e della mala vita cosa significasse mettersi verso Vastnor l' "Assassino", che per quanto si sforzasse, non avrebbe mai ceduto e la sua mente avrebbe continuato comunque a fronteggiare quella sua mente diabolica con la sua semplicemente scaltra e lucida come non mai, anche perchè non ne valeva solo della sua vita, ma anche di quella di un'altra persona, la stessa persona che una volta tornata dal bagno adesso più calma e più tranquilla, ascoltando l'idea del suo accompagnatore sorrise ormai sicura che qualcuno dalla sua parte c'era e di certo non poteva farci niente, aveva trovato l'idea più giusta per farla pagare nel modo adeguato al padre.

Come sta?

Adesso molto meglio, l'ho calmata!

Cosa stava facendo?

Si guardava allo specchio con aria molto determinata e arrabbiata, con i pugni chiusi...

... Mh, ed io che pensavo che piangesse come una bambina, ha acquistato punti...

Punti per cosa eeehhhh??

Premio, per vincere salva la vita al termine di tutta questa vicenda!

Sei assolutamente noioso, umpf!

Nello stesso momento in cui loro stavano conversando tranquillamente, lui e Mog, Monique Vireau si apprestava a mostrare l sua esibizione verso tutti i presenti, rassicurandoli prima che qualcosa di certo sarebbe stata diversa dal solito nel percorso di quella esibizione da maestro. Ecco infatti che la donna si mise a cantare la sua canzone e già dalle prime battute Sandyon potè comprendere come in effetti il padre non fosse troppo contento di quel caso, anzi, stava mostrando fin troppo bene il suo disappunto per quella scena presa dalla figlia che lentamente stava traformando l'ambiente in un altro nettamente legato ad un grosso fastidio non solo per Nicholas ma anche per la madre, Caroline che negli occhi aveva una sorta di incredibile sensazione di disagio.

LISTEN!!!
To the song here in my heart
A melody I've start
But I will complete


Veramente una cantante superlativa, non trova anche lei monsieur Vireau?

Domandò un secondo sporgendosi in direzione del padre di Monique facendo quella domanda con fare così tanto innocente quanto bastardo, con tanto di un mezzo sorriso sadico per quell' 1 a 1 e palla al centro che ora rimetteva in gioco tutte le sorti della partita di quella sera.
Adesso però era tutto diverso. Dopo aver fatto quella piccola battuta, l'uomo, Sandyon, sentiva ora come una sensazione particolarmente strana, una sensazione che lo faceva sentire strano, che lo faceva sentire contro ogni regola in colpa verso una persona che non c'era più già da molto tempo.
Monique cantava ancora e gli occhi dell'uomo erano fissi su di lei, sul suo corpo, sull'interezza della sua forma e del suo fascino, anche se in effetti chissà se li avrebbe potuti percepire la donna. Forse per Sandyon sarebbe stato meglio di no anche se aveva imparato che i riflessi della professoressa di incantesimi era fulminei e scattanti.

Mmmhhh... Basta.

Spostò lo sguardo altrove, andando a focalizzarsi sul prato e sul sole, poi sui fiori e poi ancora fra i cespugli. Si sentiva a disagio, anche se non lo dava per nulla a vedere. La canzone nel frattempo si concluse e al termine di essa, la donna scese dal palco che adesso era solo una grande e magnifica aiuola e puntò gli occhi prima sul padre come a volergli far capire che l'aveva voluto lui e poi su Sandyon, sorridendole per la prima volta da quando si conoscevano in modo naturale, vero, bello, sereno... unico.
Il mercenario non poteva non corrispondere quello sguardo, anche perchè sarebbe sembrato troppo strano e allo stesso modo per lui non era così facile sottrarsi a quel ghiaccio bollente che adesso era quasi sul punto di farlo scottare da dentro, scottare per altro dopo molto tempo di freddo artico.

Quegli occhi... Mi guardi così solo perchè sono dalla tua parte o...

O che cosa Sandy?

Ti prego, non entrarmi nella mente in questi istanti, voglio stare da solo...

... Oh... Sandy... va bene.

... Grr... quella donna...

Dopo molto tempo, Mog aveva visto nella mente di Sandyon una voce che era tutt'altro che arrabbiata divertita come al solito.
Per la prima volta Sandyon sembrava come voler calcolare la situazione per conto suo, per cercare di ritrovare un equilibrio tutto per lui, per cercare di ritrovare un bilancio con se stesso e con i suoi sentimenti, con le sue sensazioni.
La donna stava lentamente nuovamente camminando verso di lui per sedersi sulla vicina porzione di prato, un prato verde e morbido, un prato fatto di fiori bellissimi e colorati, un prato ricco di sentimenti buoni che evidentemente agivano quasi come un veleno per la famiglia Vireau che non avrebbe accetato così di buon grado qull'affronto da parte dei due, per quanto era vero che in quello stato e in mezzo a tutta quella gente non avrebbe potuto fare ancora niente.
Ma Sandyon aveva deciso di andare oltre quello sgomento interno che raffreddò nell'arco di pochi istanti, e non appena lei arrivò abbastanza vicino da essere sicuro che fosse nuovamente sotto la sua protezione, nascose ogni sua domanda dietro un tranquillo complimento, forse chissà, l'unico che avrebbe ricevuto a quel "tavolo" naturale.

Bravissima.

Spero tu abbia in serbo altre carte segrete in questa tua dote, altrimenti ti sei scoperta troppo verso quelli che evidentemente stanno studiando quanto potrebbero pagare per un tuo servigio tuo padre...

Osservò ancora con intensità tutto il paesaggio, ritrovandosi come ancora più sorpreso nel notare che la natura non scompariva, nel notare che tutto quell'ambiente sembrava sul serio vero come non mai, vero come fosse sul serio parte di realtà.
Per lui poteva essere semplice, da solo, manfar risultare tutto quell'ambiente veritiero per quella folla di gente era davvero incredibile. Sandyon per un secondo, si chiese davvero dentro di se se Monique avrebbe mai potuto grazie ad un potere del genere uccidere qualcuno, fargli credere così tanto di essere procinto di morte da avere un infarto, e per quell'istante, respirò più lentamente, perchè per certi versi con un potere del genere davvero il padre avrebbe avuto il controllo e il potere su tutta la stragrande maggioranza del mondo che avrebbe avuto sotto di lui.

Lei non vorrebbe tutto questo però, lei è la stessa persona che osservava i bambini in Africa e piangeva, devo credere che non sia come lui, che il suo sangue non sia il suo, anche perchè... se le mie ricerche fossero fondate allora Monique dovrebbe essere figlia di... Mmhhh...

Quei pensieri vorticavano nella sue mente in maniera forte e a tratti estenuante, anche perchè adesso come adesso sentiva che doveva essere convinto di tutto quello che riguardava la faccenda, adesso che comprendeva quanto c'era veramente di mezzo, quanto c'era veramente da scontare nel caso di un falimento. Lui non era un dio e quindi come tale non poteva prevedere tutto, ma alla fin fine tutti quei macchinamenti avrebbero avuto termine nel momento stesso in cui gli occhi di Sandyon si soffermarono anche solo per un secondo su Caroline e poi su Nicholas, trovando una netta differenza nell'osservazione dello spazio intorno e del rapporto che tenevano nei confronti di tutti gli altri invitati, e in mezzo a quelle differenze, per quanto forse Nicholas non lo volesse dare totalmente a vedere, il mercenario non potè fare a meno di arrivare ad una conclusione importante ed interessante che si chiese se la figlia la teneva al corrente.

Lui è... Immune...
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Messaggioda Monique » 26/11/2011, 21:49

Veramente una cantante superlativa, non trova anche lei monsieur Vireau?

Già, Monique si era dimostrata una cantante fuori dal comune, senza alcun dubbio: la sua voce era perfetta sotto ogni aspetto, l'illusione era riuscita perfettamente ed aveva incantato tutti... era davvero soddisfatta di se stessa, anche se il padre non avrebbe potuto dire lo stesso. Anzi, non disse proprio niente, evitando di rispondere alla domanda/provocazione di Sandyon, al quale Moni si avvicinò poco dopo.

Bravissima.

E' anche merito tuo... insomma, stasera mi stai aiutando molto, e non saresti tenuto a farlo.
Ti ringrazio davvero.


Mormorò Monique in risposta, sfiorando appena il braccio di Sandyon con la propria mano, ritraendola però subito poichè temeva in qualche modo d'infastidirlo: non sapeva effettivamente cosa potesse permettersi con lui e cosa no, non sapeva nemmeno se potevano definirsi conoscenti o amici, anche se... non le andava proprio di essere sua amica.

Ma che vado a pensare?!
Piantala, sul serio!


Si rimproverò la donna a quel pensiero, scostando lo sguardo da lui per posarlo sugli invitati che, ora, si aggiravano per quel prato fiorito toccando ogni cosa, meravigliandosi ogni secondo di come tutto fosse reale: per un istante Monique si chiese se il fatto di dover inglobare così tante persone all'interno della magia l'avrebbe destabilizzata o meno, ma la voce del padre la trascinò via a forza da quei pensieri.

Un potere così grande... potrebbe essere usato per cose altrettanto grandi.

Moni si voltò verso di lui, gli occhi ghiacciati che ora sembravano bruciare: come sempre quando si trovava nelle sue illusioni, l'animo si rasserenava così tanto da permetterle di fronteggiare qualsiasi cosa e chiunque... Nicholas compreso.

Fatevene una ragione, padre... - sibilò a voce bassa affinchè solo Sandyon e Caroline, oltre a loro, potessero sentirla - Non avrete mai il mio potere, a costo di morire.

Attenta Monique, potrei prenderti in parola.

La donna fece qualche passo verso di lui, come se volesse fronteggiarlo, e mentre Nicholas non si mosse di un passo, Caroline fece un mezzo movimento all'indietro, quasi spaventata dalla fermezza della figlia - in fondo non aveva mai osato rispondere direttamente al genitore prima.

... provaci.

Sussurrò guardandolo fisso negli occhi, sfidandolo con lo sguardo per un lungo istante prima di dargli le spalle e rivolgersi al gruppo d'invitati presenti.

Signori, felici di vedervi così entusiasti!
Prego, godetevi questo luogo meraviglioso, sono certa che la nostra orchestra sarà lieta di farci ballare ancora!
- esclamò, prendendo in mano il controllo della situazione, voltandosi poi nuovamente verso il padre per fissarlo - ... solo che la musica la scelgo io.

Senza dire altro si avvicinò ai musicisti, che stavano sistemando i loro strumenti sull'erba, e grazie all'illusione fece apparire di fronte a loro degli spartiti musicali, pregando loro di suonare la musica riportata lì sopra: i componenti dell'orchestra si lanciarono occhiate titubanti - visto che quello non era un valzer, né una polka, né un liscio, né un tango... era una cosa del tutto diversa - ma alla fine decisero di acconsentire.
Presero dunque posizione, e dopo essersi sincronizzati, iniziarono a suonare.

[yt]http://www.youtube.com/watch?v=JG0FxtQXUV4[/yt]


Si volse nuovamente, questa volta verso Sandyon, affondando gli occhi nei suoi con una intensità mai provata prima, permettendosi di perdersi in essi per qualche istante: non le importava di farsi vedere dal padre piuttosto "presa" da lui, in quel momento voleva guardalo, senza se e senza ma. Guardarlo e basta.

Immagine


Gli si avvicinò lentamente, fino a trovarsi di fronte a lui, la musica appena iniziata: aveva una sola domanda da fargli.

Vuoi ballare con me?
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Messaggioda Sandyon » 26/11/2011, 23:05

Prendersi delle buone e belle rivincite verso le persone che ci fanno del male e ci hanno fatto del male da sempre era sempre una soddisfazione non da poco e questo Monique Vireau lo stava sentendo nella maniera più intensa che mai, proprio mentre tornava verso il suo gruppo e rivolgeva un sorriso sincero al suo accompagnatore ed uno differentemente sincero al padre. Un sorriso quasi di sfida, il sorriso di che non vuole più cadere, il sorriso di chi ormai ha fatto il callo alla cattiveria gratuita e ci si sta immunizzando tanto velocemente quanta era l'immunità dell'uomo alle illusioni.
Monique stava diventando ogni giorno di più immune ad un'unica illusione: che il padre potesse scalfirla ancora.

Fatevene una ragione, padre... Non avrete mai il mio potere, a costo di morire.

Attenta Monique, potrei prenderti in parola.

... provaci.

Quello scambio di battute abbastanza aspro e agguerrito fece fare una mezza smorfia compiaciuta a Sandyon che nel frattempo nelle parole nella grinta della donna ritrovava molto un carattere familiare, che al momento però non trovava come fosse un fastidio, bensì semplicemente una caratteristica che accomunava lei e Rachel in senso positivo, che non gli dispiaceva affatto, anche perchè in fondo essere forti di carattere non poteva che essere un'arma efficace in una lotta disperata del genere.
Posò una mano sulla coscia di Monique con nessun intento strano, per carità, ma per farla un minimo calmare e spostare da quegli occhi gelidi del padre, ma gelidi non come i suoi, per davvero, stringendo appena con la mano, sussurrandole appena:

Siamo qui per divertirci, non è così?

I loro occhi si incontrarono ancora una volta e ancora delle strane scariche magnetiche scintillarono, senza però raggiungere un effettivo progresso dato che forse, proprio in virtù di quelle poche parole dettate dall'uomo, Monique Vireau decise di fare ciò che poteva infastidire quanto più la madre ma allo stesso tempo anche il padre, dato che sarebbe dovuto essere lui quello a sorbirsi la moglie e le sue lamentele perchè la festa era andata un disastro dato che non era stata resa protagonista, e allora ecco che si mosse ancora chiedendo la possibilità di sentire una determinata canzone e con somma sorpresa di Sandyon, gli si avvicinò fissandolo intensamente, ancora una volta, per chiedergli di fare la cosa che lui in un certo senso odiava di più.

Vuoi ballare con me?

YES!

Non mi pare l'abbia chiesto a te.

Eddai non mi dire che ti metti a fare il cubetto di ghiaccio, stavi andando così bene!

Così bene per cosa?

Ehm... Beh non saprei... Sai... Bene per... VIVERE!

Tsk, ma falla finita, adesso smettila altrimenti sembra strano che rimango tutto questo tempo zitto.

E su... accettaaaaa!

Inspirò profondamente, fissandola ancora, sentendo che quegli occhi stavano sciogliendo molte più pareti di ghiaccio di quanto avrebbero dovuto, anche perchè in teoria fosse stato per lui non ne avrebbero dovuta sciogliere nemmeno una.
Ma c'era anche un altro fatto, se avesse rifiutato il padre avrebbe avuto in mano altre piccole carte cattive da giocarle contro, proprio adesso che sembrava aver preso così tanto coraggio. Non poteva permettere che accadesse una cosa del genere.

Giusto, lo sto facendo per fare in modo che non si demoralizzi, per andar via di qui sani e salvi.

Non seppe effettivamente se ci stava credendo davvero così tanto in quella frase dettata nella sua mente, fatto stava che facendo una smorfia particolare un po' infastidita come a farle comprendere che di certo ballare non era il massimo per lui per il divertimento, non in un ambiente del genere almeno, si alzò in piedi fissandola con altrettanto rimando di intensità nello sguardo.

Immagine

E sia.

Tendendo la mano prese quella della donna avviandosi verso il centro di quella pista piena di tulipani e fiori di mille altri generi, e portandole una mano al fianco ed una ad intrecciare le dita con lei, ecco che con garbo e allo stesso tempo maestria nell'eseguire una danza molto più moderna e svelta, iniziò a danzare assieme a lei, dimostrandole di avere una padronanza con quell'arte davvero notevole, forse al pari della sua con il canto, chissà. Che fosse una sua dote nascosta?
Allo stesso modo però quella danza risultava contagiosa per alcune delle persone presenti che ignare di quanto poteva render nervoso il padrone di casa quell'evento, iniziarono a volteggiare con i loro partner infittendo quel giardino fiorito e ballando con estrema tranquillità e noncuranza, facendo risultare quindi quella festa finalmente molto più gradevole, almeno per la Vice Preside di Hogwarts.

Non ti puoi lamentare, penso.

Le disse mentre stavano danzando animatamente in quel ballo sensazionale e ritmato.

Ma quanto tempo dobbiamo ancora stare qui? La mammina vuole la torta con le trecento candeline prima che te puoi andare?
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Messaggioda Monique » 26/11/2011, 23:27

Oh sì, adesso la festa aveva preso una piega decisamente diversa: probabilmente Caroline ne sarebbe stata totalmente scontenta, avrebbe odiato la figlia ancora di più per averla privata delle luci della ribalta... ma se ne sarebbe dovuta fare una ragione. Quando Sandyon le posò una mano sulla coscia, Monique sentì una scossa elettrica per tutto il corpo, e dovette far ricorso a tutto il proprio autocontrollo per non farsi strane idee o lasciarsi andare a considerazioni inappropriate.

E sia.

Sì, aveva accettato di ballare con lei, al di là di quanto potesse non piacergli farlo - magari solo per l'ambiente in cui si trovavano: si strinse al suo corpo, intrecciò la mano con la sua e si lasciò trasportare del tutto, ballando lentamente con lui e notando con la coda dell'occhio che anche gli altri invitati si erano messi a seguire il loro esempio.

Non ti puoi lamentare, penso.

In effetti la festa sta andando meglio di quanto pensassi.

Mormorò Monique con un mezzo sorriso, volteggiando con lui in mezzo a quel prato fiorito ed osservando distrattamente come anche i genitori si erano dovuti adeguare a quel momento, mettendosi a danzare a loro volta seppur con espressioni visibilmente forzate sul viso.

Ma quanto tempo dobbiamo ancora stare qui? La mammina vuole la torta con le trecento candeline prima che te puoi andare?

Una cosa del genere, credo.
Anche se penso che dopo una cosa del genere, non le dispiacerà troppo vedermi andare via.


Commentò la donna con un mezzo sorriso divertito, continuando a danzare su quella melodia così particolare e così piacevole per Monique. Solo quando la musica finì, e dopo aver applaudito all'orchestra, Monique usò la bacchetta per far tornare tutto come prima, per tornare dunque nel salone di Chateau Vireau dove effettivamente si erano sempre trovati.

.... devo andarmene da qui.

Lo capì immediatamente che sarebbe stato meglio andarsene, ma se fosse crollata in quel momento Nicholas se ne sarebbe accorto e Merlino solo sapeva cosa poteva succedere e come se ne sarebbe potuto approfittare, perciò... non poteva mollare.

Rose... dammi la forza.

Pregò Monique, voltandosi verso i genitori che la fissavano con occhi pieni di silenziosa furia: si avvicinò loro come se nulla fosse, un sorriso tranquillo sulle labbra.

Domattina dovremo alzarci presto per le lezioni... spero non vi dispiaccia dunque se ce ne andiamo.
O volete per caso che animi ancora un po' la festa?


Nicholas fece per parlare, ma fu Caroline ad intervenire questa volta, costringendo il marito a soprassedere per far fare alla figlia ciò che desiderava e riprendere così il controllo sulla propria festa.

... e sia.
Sono certo che ci rivedremo presto, Princesse.


Mi auguro di no, padre.

Replicò Monique, lasciando che Sandyon si congedasse a sua volta per uscire, da lui accompagnata, dalla proprietà dei genitori, la festa che ora proseguiva con altre danze nel salone gremito di gente.
Solo quando furono ben fuori dalla casa, nei giardini - e dovevano camminare ancora per potersi poi smaterializzare, uscendo dai confini dello Chateau - Monique si permise di crollare: si appoggiò ad un albero e socchiuse gli occhi, la testa che le girava parecchio.

Scusami, non sono abituata ad usare l'illusione su così tante persone.
E tutte quelle emozioni... ho dovuto fare uno sforzo immane per mantenere ferma l'illusione.


Gli spiegò con un filo di voce, pallide in volto e con un velo di sudore freddo sulla fronte: le gambe le cedettero, e prima di rendersene conto Monique si ritrovò a cadere a terra, non svenuta ma comunque troppo debole per reagire.
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Messaggioda Sandyon » 26/11/2011, 23:47

Quel ballo stava andando avanti un bel po', forse anche perchè contro ogni previsione il tipo di ritmo e di intensità di musica stava piacendo a tutti e poi a chi non piacerebbe ballare sopra un prato fiorito anzichè in una fredda abitazione senza luce o profumi alla pari di quei fiori varipinti?
Si, la risposta era molto facile da individuare: i coniugi Vireau, che ballavano semplicement per forza di inerzia e non sfigurare davanti agli altri invitati, cercando il più possibile di essere naturali e di risultare amichevoli e simpatici.
Al termine di quella ballata interessante per tutti e due gli invitati principali, Monique decise di farsi forza, anche per fare in modo che potessero andare via di lì, in fondo si stava stancando anche lei e riuscire a reggere la rabbia per così troppo a lungo non era una cosa da nulla, così, velocemente, avvicinandosi ai due genitori, semplicemente fece presente che il giorno dopo sarebbe stato normale orario di lezione dunque era meglio per lei e Sandyon andarsene al riposo.

Non ce la sta facendo più, sopratutto perchè una volta annullata l'illusione sembra che l'effetto su di lei divenga deleterio mentalmente... Bisogna annotarlo.

Fortunatamente grazie a quella che era una semplice mania di protagonismo della moglie, Nicholas dovette lasciare andare la figlia e il suo accompagnatore presso l'esterno così da potersi smaterializzare verso i confini del castello.
Una cosa estremamente buona se non fosse che non appena usciti di lì, la Vice Preside ebbe una sorta di lieve mancamento per il troppo sforzo effettuato fino ad allora durante la musica, nell'illusione in generale.
Sandyon che fino ad allora era rimasto piuttosto silenzioso, si avvicinò di poco a lei, guardandosi intorno, fissando alcune guardie presenti nei giardini esterni che li fissavano quasi interessati. Probabilmente avrebbero riferito al padre di Moni che lei era ancora suscettibile a sofferenza dopo un certo determinato sforzo, ma avrebbe dovuto ucciderli davanti a lei e non poteva, così, stringendo il pugno irato più che mai, trattenne la rabbia e si avvicinò a lei, non mostrandosi troppo preoccupato, ma era sua abitudine non mostrare mai le sue emozioni.

Credo sia meglio che queste tipologie di mancamenti te le facessi venire quando siamo abbastanza fuori da queste zone, anche perchè non ne so il motivo ma gli scagnozzi di tuo padre ci stanno fissando e mi innervosico quando vengo fissato! Avanti, trova la forza per arrivare almeno a materializzarti fino vicino il castello, poi ci penso io...

Affermò senza troppi problemi e giri di parole, come se avesse dentro di se già la soluzione al problema, così, se la donna si fosse fatta abbastanza coraggio e avesse resistito per una smaterializzazione fino vicino ad Hogwarts, sarebbero giunti non molto distanti dal castello con appena forse un chilometro di cammino prima di arrivare al ponte lungo di pietra che conduceva al portico, con la differenza che adesso anche il corpo della donna sarebbe stato indebolito dallo sforzo magico per arrivare fin lì, visto già l'enorme utilizzo di stress nervoso fino a quell'istante accumulato per sorreggere tutte quelle emozioni messe insieme.

Hai fatto un buon lavoro, "oltre ogni previsione", Vice Preside.

Affermò con aria abbastanza seria, nascondendo sempre anche in quel modo le sue battute semplici e ironiche, delle quali ne dispensava sempre una minima quantità.
Prese la bacchetta che teneva sotto la giacca, trasfigurando i suoi abiti da festa con i suoi soliti da stregone di guerra, con i quali in mezzo a quella selva si trovava maggiormente a suo agio, così, si avvicinò a lei che probabilmente sarebbe di nuovo andata ad appoggiarsi a qualche albero e senza nessun preavviso o problema, l'avrebbe presa in braccio, tenendola saldamente grazie alle braccia forti ed allenate dopo anni ed anni di temprata palestra personale tra allenamenti e campi di battaglia.
Mosse il collo verso destra e sinistra, inclinandolo per farlo scrocchiare leggermente e dopo un respiro tranquillo e fiero, si mise a camminare con passo sostenuto in direzione del castello, non mostrando alcuna difficoltà a portarla con se, ma in fondo, era certo che non pesasse quasi nulla e che tutto quel corpo sodo e tonico fosse privo di qualsivoglia massa grassa possibile.

Non ci fare l'abitudine.
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Messaggioda Monique » 27/11/2011, 0:03

Smaterializzarsi per ricomparire vicino al castello? Sì, poteva farcela.
Cioè, dopo sarebbe dovuta rientrare ad Hogwarts carponi, ma ce la poteva fare: prese un respiro profondo dunque, e fattasi forza riprese a camminare fino ad uscire completamente dai confini della casa del padre, potendosi così smaterializzare e ritrovarsi poi a circa un chilometro di distanza dalla scuola.

Hai fatto un buon lavoro, "oltre ogni previsione", Vice Preside.

Monique...

Fu l'unica cosa che la donna riuscì a dire a Sandyon, una sorta di correzione per invogliarlo a chiamarla per nome: si sentiva ancora più stanca e stravolta ora, difatti si appoggiò al primo albero a portata di mano e chiuse nuovamente gli occhi, questa volta del tutto; solo qualche istante dopo li riaprì, spalancandoli esterrefatta, quando sentì che il suo accompagnatore la stava prendendo in braccio per riportarla al castello.

Non ci fare l'abitudine.

Lo so, lo so... non t'importa niente di avere contatti con altre donne, lo capisco.

Sussurrò in risposta Monique che non aveva nessun controllo su ciò che usciva dalle sue labbra, parlava a ruota libera ormai senza alcuna censura, dicendo tutto ciò che le passava per la mente. Si strinse appena di più a lui, sfiorando il suo petto con le mani ed appoggiandosi ad esso con la testa.

Eri bellissimo stasera... mentre ballavamo in mezzo ai fiori, avrei voluto baciarti... - continuò a dire sempre ad occhi chiusi, senza sapere che il giorno dopo si sarebbe dovuta scavare la fossa dalla vergogna - Non fraintedermi, non sono innamorata di te, però... mi piaci tanto, Sandyon... quando ti sto vicino sento come delle scariche elettriche per tutto il corpo e provo il desiderio di sentirti...

Lui camminava ed intanto lei parlava con quella voce dal tono sussurrato, basso ma sensuale al tempo stesso, il capo poggiato sul petto dell'uomo cosicchè la bocca sfiorasse i suoi abiti, rendendo ancora più ovattate le sue parole.

Ma stai tranquillo, lo so che non ti suscito niente, che mi hai accompagnato solo per farmi un favore e non farmi fare la figura della sfigata... non mi sono fatta nessuna strana idea, giuro...
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Messaggioda Sandyon » 27/11/2011, 0:38

La prese in braccio senza problemi e si stava dirigendo con lei dunque in direzione del castello.
Un chilometro circa, non di più, quello che mancava al raggiungimento della meta, così l'avrebbe lasciata alla sua stanza e sarebbe tornato nella propria, silenzioso, evitando troppi formalismi o commenti sulla cena in se per se, decidendo al limite di rimanere un po' più sveglio per riflettere attenatamente su tutto ciò che era accaduto, evitando di focalizzare l'attenzione sulla donna o su quello che era accaduto tra il ballare e il guardarsi con intensità.

Questa volta ci è andata bene, anche se le guardie avranno informato il padre del malessere di Monique, ma poco male, non ha scoperto nulla di eccezionale, adesso ho solo bisogno di un po' di riposo e di...

Lo so, lo so... non t'importa niente di avere contatti con altre donne, lo capisco.

Quelle parole di Monique lo fecero trasalire ed inchiodare sul momento, fermo qualche istante a cercare di capire effettivamente perchè avrebbe dovuto dire una cosa del genere e sopratutto come poteva fare a sapere che lui non voleva contatti con le donne, anzi, "altre" donne, quindi voleva dire che sapeve che ce n'era una o che c'era stata.
Il cuore dell'uomo prese a battere furiosamente di rabbia e repressione di emozioni, dato che era probabile dunque che qualcuno l'avesse informata della sua vita o del suo passato e non era da escludere che fosse stato l'unica creatura con la quale aveva avuto a che fare negli ultimi giorni.

Dastel... Questo non lo dovevi fare.

Già, forse Monique era fin troppo stanca per rendersi conto di quello che aveva appena detto ma non aveva colpa, almeno questo ad avviso di Sandyon che di certo non poteva sapere che il coyote le aveva chiesto di non dire nulla nemmeno velatamente su quello che le aveva riveòato, quindi semplicemente si chiuse nel silenzio per alcuni attimi, cercando di accumulare il più possibile la propria calma e il proprio rigore, riuscendoci abbastanza, per non insospettire la donna che teneva in braccio e che ora si stringeva a lui con molta tenerezza e gentilezza, due cose che erano quasi tre anni che l'uomo non sentiva sul proprio corpo e per quanto gli stessero mancando, faceva fatica ad accettarle da lei.

Eri bellissimo stasera... mentre ballavamo in mezzo ai fiori, avrei voluto baciarti... Non fraintedermi, non sono innamorata di te, però... mi piaci tanto, Sandyon... quando ti sto vicino sento come delle scariche elettriche per tutto il corpo e provo il desiderio di sentirti...

E così lo sproloquio della Vice Preside proseguì imperterrito, facendo scattare dentro di lui una sorta di sensazione alquanto strana di tensione e passione, osservando come all'effettiva la propria superiore stava facendogli capire che le faceva sangue e desiderio, una cosa che per la natura dominante di lui come maschio poteva essere molto interessante, ma questo di certo sarebbe venuto fuori maggiormente se avesse ancora creduto di avere in braccio un bell'insieme di doti femminili delle quali approfittare per sfogare se stesso in tutto e per tutto, cosa che all'attimo non era proprio così, visto che più passava il tempo accanto a lei e più non la vedeva così facilmente da una notte di solo ed esclusivo sesso senza cuore.
Sospirò appena però, lasciandola che proseguisse, non facendo vedere minimamente che dentro di se avvenivano tutte quelle forme di sentimenti contrastanti, se non fosse un semplice stringere di più con le mani che tenevano la coscia e il fianco durante quella prima parte di discorso che come l'avrebbe dovuto interpretare Monique lo sapeva soltanto lui, ma a parte ciò, ecco che rimase ancora in silenzio per fare in modo che lei proseguisse con le confessioni folli, mentre adesso si apprestavano a salire sul ponte di roccia.

Ma stai tranquillo, lo so che non ti suscito niente, che mi hai accompagnato solo per farmi un favore e non farmi fare la figura della sfigata... non mi sono fatta nessuna strana idea, giuro...

{ INTERNO CASTELLO - ORE 00:11 }

Sembrava infine che il discorso fosse portato a conclusione. La donna riprese a stare tranquilla e a lasciarsi portare come cullata dal corpo dell'uomo fino all'interno del castello. Non rispose sul momento a tutta quella faccenda, conscio anche che forse avendola fatta come sfogo era probabile che se avesse dato troppo peso a quelle parole il giorno dopo si sarebbe sucidata, ma comunque, a parte questo, dormivano tutti quanti, tralasciando due ragazzi che sembravano essere i prefetti di Dragargenteo che non molto distante da una delle rampe di scale prese da lui sembravano essere intenti a scambiarsi un bacio molto ma molto languido e umido, eccitato.
In teoria si sarebbe dovuto fermare per rimproverarli e mandarli dentro il loro dormitorio perchè anche se prefetti non potevano comportarsi così in un luogo pubblico ma, primo avrebbe dovuto spiegare che ci faceva con la Vice Preside in vestito elegante per la scuola di notte e secondo non era mai stato troppo incline a far rispettare le regole visto che in passato lui era il primo che le violava, così lasciò correre la cosa e si diresse presso i luoghi di dormitorio dei professori, che raggiunse nell'arco di una decina di minuti. La donna tra le sue braccia sembrava essere ancora sveglia, anzi, chiaramente era sveglia.

{ STANZA MONIQUE - ORE 00:22 }

La porta era aperta ovviamente, visto che non l'aveva chiusa a chiave prima di uscire, così ci potè entrare tranquillamente e richiuderla dietro di se senza troppi problemi, dirigendosi verso il letto dove la stese lentamente e con cura, senza poi mostrare alcuna stanchezza per quella camminata, tornando eretto col busto, fissandola ancora un po', fissando quegli occhi magnetici che apparivano quasi ubriachi per quanto fossero stanchi.
Di lì a poco avrebbe dormito di sasso, questo era sicuro, ma a quanto sembrava, non se la sentì di farla addormentare senza aver fiatato per nulla, chissà perchè poi, visto che adesso poteva riprendere ad essere se stesso, quindi silenzioso, pacato ed estremamente freddo.

Mi hai suscitato più di quanto credessi di poter farmi suscitare ancora da una donna da molto tempo a questa parte, e sono sincero quando affermo che non hai fatto alcuna figura da sfigata, in ogni caso, fai bene, non farti strane idee...

E quell'ultima frase che disse in un tono appena sussurrato, non fu affermata con il suo solito tono sicuro e imperturbabile, sembrò quasi sofferto, quasi non troppo convinto, e questo lo comprese anche lui, dato che, appunto, per essere una persona che aveva appena detto una cosa del genere, rimanere ancora mano nella mano con lei senza nemmeno accorgersene dopo averla depositata nel letto, non c'era molto riscontro logico e pratico.
Se ne accorse poco dopo e la lasciò con lentezza, facendogliela finire poco sopra il ventre. La fissò un'ultima volta, spostandosi presso i suoi piedi facendo per sfilarle le scarpe, qualora lei avesse voluto, lasciandole poi ai piedi del letto.
Prese la bacchetta e diede un paio di colpi spalancando l'armadio da notte e appellando una coperta di pail pesante chele posò sopra il corpo per far si che potesse anche addormentarsi senza troppi problemi. Già, fin troppo premuroso poteva sembrare, ma di certo nessuno poteva sapere come fosse lui in realtà, com'era una volta, com'era semplicemente... quand'era umano.

Ci vediamo domani... Monique, buonanotte.

Disse ancora, riacquistando un minimo di lucidità e serietà, facendo appena qualche passo indietro fissandola ancora, prima di voltarsi del tutto e prendere la propria strada diretto verso la propria stanza, il luogo dove non solo avrebbe riflettuto a lungo su tutto quello che gli era capitato in quella notte fuori dal comune, ma anche quello dove si sarebbe fatto necessariamente una bella, lunga ed intensa doccia fredda.
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Messaggioda Monique » 27/11/2011, 14:58

[Camera di Monique - ore 00.22]


Non aveva più parlato durante il tragitto verso il castello e la propria stanza, chiudendo gli occhi e godendosi il calore del corpo di Sandyon, quella sensazione di stare tra le braccia di un uomo che la donna non provava da tanto, tanto tempo: si sentiva come in una bolla, o circondata dall'acqua, come cullata da una forza leggera che la faceva sentire bene.
Si lasciò condurre dunque fino alla sua stanza, ed aprì gli occhi solo quando sentì che l'uomo la stava poggiando sul proprio letto, guardandolo così in volto mentre ancora teneva la mano intrecciata alla sua.

Mi hai suscitato più di quanto credessi di poter farmi suscitare ancora da una donna da molto tempo a questa parte, e sono sincero quando affermo che non hai fatto alcuna figura da sfigata, in ogni caso, fai bene, non farti strane idee...

Non ci credi nemmeno tu...

Sussurrò Monique in risposta, cogliendo la nota carica di dubbio e quasi tormento nella voce dell'uomo a quell'ultima affermazione: si rigirò su un fianco, mugolando un ringraziamento quando lui le tolse le scarpe e rannicchiandosi poi sotto la coperta che Sandyon le aveva posto sul corpo.

Ci vediamo domani... Monique, buonanotte.

.... Sandyon....

Mormorò semplicemente, probabilmente nemmeno in grado di biascicare una buonanotte decente: sprofondò quindi semplicemente in un sonno profondo ed intenso, la mano che era rimasta intrecciata a quella di lui per tutto il tempo ancora calda nonostante l'uomo non ci fosse più.

[La mattina dopo - ore 07.09]


Si svegliò lentamente, Monique, non riuscendo a mettere subito a fuoco la situazione: cos'era successo la sera prima dopo aver effettuato l'illusione per gli ospiti del padre? Si mise a sedere lentamente, ancora con addosso gli abiti della sera prima, e passandosi una mano tra i capelli lasciò che i ricordi tornassero vivi nella sua mente; quando ciò accadde, un gemito disperato le uscì dalle labbra, facendola ricadere sui cuscini.

Non posso aver detto quelle cose, che razza di figura!!
Merda merda merda!!


Esclamò la VicePreside con rabbia, rimettendosi seduta per afferrare piuma, pergamena, inchiostro e calamaio e scrivere una missiva veloce che fece poi portare a Noir, il suo gufo fidato:


[st]Caro[/st]
[st]Distinto[/st]
[st]Mio bel[/st]
Sandyon,

mi dispiace tantissimo per ciò che ti ho detto ieri sera. Evidentemente [st]non ero in me[/st] [st]ero completamente fuori di testa[/st] ero così spossata da non comprendere bene cosa stesse succedendo.
Ti prego di dimenticare tutto ciò che ho detto, è stato assolutamente [st]falso[/st] [st]vero[/st] inappropriato.
E ti prego, non punire Dastel per colpa mia, quando si è lasciato sfuggire quell'informazione su di te se n'è dispiaciuto molto e mi aveva fatto giurare di non farne assolutamente mai parola né con te né con nessun altro, perchè sa bene quanto tu tenga alla tua privacy.
Spero che questo incidente [st]non ti faccia allontanare[/st] [st]non rovini tutto[/st] [st]non ti faccia tornare un blocco di ghiaccio[/st] non cambi i nostri rapporti [st]emotivi[/st] [st]sentimentali[/st] [st]amichevoli[/st] professionali.

Cordialmente

[st]Tua[/st]
[st]La Vicepreside[/st]
Monique


Magari non la lettera migliore che avesse scritto, ma almeno sperava di aggiustare le cose tra il coyote ed il proprio padrone: per quanto riguardava lei... dopo colazione si sarebbe comprata una vanga e si sarebbe scavata la fossa da sola in giardino.

[Fine]
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