Quarto Piano

[Tyslion]

Mio padre non mi darà mai il suo permesso... ma io lo farò lo stesso.

Bambina cattiva.

Sorrise sarcastico, scuotendo il capo e compiacendosi del modo di fare della Vastnor.
Era grazie a certi atteggiamenti che Tyslion sentiva il collegamento con lei, anche se lontano, anche se molto blando, ma esistente.
La fissò a lungo, scrutando negli occhi della ragazza il ringhio di una Leonessa ferita, una Leonessa che voleva dimostrare di poter mangiare l'Orsa in un sol boccone. Probabilmente se fosse stata sfidata di nuovo in quel preciso istante, avrebbe accettato senza batter ciglio.

Va bene, sì, mi piacerebbe molto svolgere delle missioni con te.
Sono sicura che facendolo imparerò molto sul tuo modo di combattere.

... E uccidere.

Già, Aryanne doveva prepararsi mentalmente anche a guardarlo mentre storceva colli o lanciava Maledizioni Senza Perdono.

E sono pronta a spaccarmi il culo e rischiare la vita... ma ad una condizione: non trattarmi come una femmina incapace, o una stupida a cui dare ordini senza rispettarla nemmeno un po', d'accordo?

A quelle parole Asveras parve scattare, spostandosi davanti a lei e prendendole la gola con la mano stringendo piuttosto forte.

Sono condizioni che non tollero.
Per chi mi hai preso, per una aspirante babysitter?
Ci puoi scommettere che ti tratterò come una Guerriera.
Gli ordini li riceverai in quanto meno esperta ma... Se vorrai fare come cazzo ti pare, libera di farlo.
Non sarà sulla mia coscienza la tua eventuale dipartita sul campo di battaglia.

La lasciò poi libera di respirare, facendole comprendere che non sopportava essere paragonato ad un insegnante.
La voleva temprare, rendere più forte, in grado di sopportare molto di più rispetto a quanto sopportato fino ad allora, su quel ring.
Inoltre, aveva timore che se fosse stata seguita ancora per troppo tempo da Sandyon, l'avrebbe rovinata con troppa bontà e buon senso.
Un Mercenario a suo avviso era anche sangue, istinto, ferocia e un bel pizzico di cattiveria, che ne dicesse il MediMago Brightless.

Comincia a imparare la prima lezione fondamentale: non sei mai al sicuro.
Anche qui o in altri luoghi apparentemente tranquilli, quando inizierai ad essere in alto nella classifica, potranno trovarti e farti secca.
Stanotte c'era un Giaguaro ad attenderti, ma privo di artigli... Avresti potuto trovare un Orso, un Orso affamato.

C'era davvero bisogno che specificasse il riferimento?

... Per ora comunque, riprenditi e torna a saper per lo meno impugnare la bacchetta senza accusare acciacchi.
A quel punto scrivimi e ti farò sapere quando inizieremo.

Non le diede neanche il tempo di replicare, perché si smaterializzò subito, lasciandola da sola bel buio.
Per Aryanne Vastnor si stava prefissando un lungo periodo di fortificazione ai limiti delle proprie possibilità.
Tuttavia, non era la sola ad aver ricevuto quella notte delle visite.
Non tanto lontano, in un'altra stanza, Janet Sonenclaire si stava per incontrare con una presenza apparentemente sconosciuta.

... C-chi... Chi c'è?!

Provò a dire con voce flebile, stanca, intontita.

Guarda come ti sei ridotta.
Sei uno straccio.
La prima novellina ti ha preso a schiaffi.
Non ti fai schifo?



... Coff coff... Fottiti...
Sei venuto fino a qui dopo anni solo per dirmi questo, bastardo?
... Coff coff...

No, sono venuto anche per vedere se ormai hai capito che necessiti di una guida, stupida testa calda.
Hai sempre fatto tutto da sola, non male ma mai abbastanza.
Ti sei sopravvalutata e guarda come ti hanno conciata... Se fosse stata la vita vera a quest'ora saresti sotto un cipresso.

Non te ne è mai fottuto un... Coff coff... cazzo di me!
Perché vuoi aiutarmi?
Quando te l'ho chiesto mi chiudesti la porta in faccia... Mentre ora... Ora... Vaffanculo!

La vuoi mandare all'obitorio la tua avversaria, o no?

Certo che lo voglio, che domande del cazzo...

Allora fidati di tuo padre, lascia che ti insegni qualcosa di più.
Ti prometto che raggiungerai il tuo scopo molto presto e poi la arrivare alla vetta sarà uno scherzo.

... Uccidere la Vastnor...

Pensaci.
Tanto sai dove trovarmi.

Immagino sia troppo aspettarsi dei complimenti per la performance, vero?

Non si fanno i complimenti ad una perdente.

Veramente il primo posto è comunque mio.

Quello me lo chiami primo posto?
Io lo chiamo "Consolazione" per incapaci.
Rimettiti in fretta, così posso spaccarti io, ahahah...

L'uomo si smaterializzò esattamente come aveva fatto Tyslion con Aryanne, lasciando Janet da sola nella penombra notturna.

... Non è finita qui...
... Ti sconfiggerò...
... Ti batterò...
... Ti eliminerò...
... Lo prometto...

FINE

[Alex Nerwit]

[Quarto piano - Mercoledì - Ore 15:00]

Difficile dire se la sua condizione fosse migliorata o meno. Uscita da Hogwarts si era dedicata alla Medimagia, finendo per diventare - inizialmente- una Guardia medimagica. Un passo necessario, che comprendeva la gavetta.
In base a diversi turni doveva dire addio al riposo notturno o ai giorni festivi e prefestivi. Sacrifici, tanti, come il rinunciare spesso alla sua notte preferita: quella di Halloween.
Quando era una studentessa passava tutto il giorno a preparare costumi terrificanti e poi c'era la festa della scuola, l'agitazione, la felicità e i dolci. Ovviamente amava anche le abbuffate in Sala Grande.
Tutto era cambiato e così, per esempio, in quelle notti magiche si ritrovava a salvare qualche idiota che si era avvelenato mangiando una pagina di un libro scritto con inchiostro velenoso, convinto di diventare il nuovo capo della comunità magica grazie a chissà qualche prodigio.
Che razza di scherzo era da fare a un amico arrivista? Anzi, che razza di defic***e era per cascarci così?
Ci si mettevano anche i finti bisognosi che ritenevano un semplice raffreddore un’emergenza da Vaiolo di Drago. Se la sua specializzazione non fosse stata proprio quella di curare gente da maledizioni varie, li avrebbe fatturati volentieri.
Poteva farlo in nome della Medimagia? Qualche cavia per i nuovi allievi, perché no.
Ovviamente non lo avrebbe fatto, anche se la tentazione era grande.
Il suo illudersi che col progredire di grado le cose sarebbero divenute più semplici fu presto interrotto. Addio castelli di carta che la vedevano in una condizione migliore, abbattuti senza pietà da sua maestà realtà magica.
Il pronto soccorso magico era qualcosa di snervante, anche se pieno di soddisfazioni. Salvare una vita era qualcosa che sembrava purificare il karma, ma questa era tutta roba da persone con una coscienza pura o perlomeno presente.
La Medimaga di pronto soccorso Nerwit non faceva il suo lavoro per salvare sconosciuti, ma per imparare e forse per quello ce la metteva davvero tutta, senza farsi condizionare troppo dai sentimenti. Se questo, per alcuni, era visto come difetto, a lei era tornato comodo.
Durante un’emergenza bisognava essere pronti, concentrati e il più possibile impassibili. Un indugio, una mano tremante, un ripensamento e il tizio con gli occhi bruciati da qualche pozione poteva finire davvero male.
Alex era appena tornata da un’emergenza dovuta a una strega che si era autofatturata rischiando di perdere un braccio.
Aveva seguito le nuove procedure per una più rapida diagnosi e una celere ma efficace terapia di base, il suo superiore era davvero competente e aveva sempre molto da imparare da lui.
Paziente sana e salva, lavoro senza intoppi, procedura completata, la ex Serpeverde si stava concedendo un attimo di relax prima della successiva emergenza.
“Un po’ di pace finalmente… certo che quella tizia era ridotta proprio male, chissà se le rimane un braccio simile a quello di una mummia o torna come nuovo, devo chiedere dopo.”
Pensava con la schiena appoggiata a una parete, mani nella tasca della divisa e sguardo perso verso il soffitto. La presenza di leggere occhiaie e l’espressione stanca rivelavano che necessitava di una bella dormita.