Per il corridoio...
Inviato: 16/02/2013, 14:42
| CORRIDOIO PRESSO SALA COMUNE DEI DELFINI - VENERDI' - 12:30 |
Che vacanza fenomenale...
Se ne stava lì, seduto su uno dei tanti cornicioni vicini alle scale dell'Ala ovest, contemplando una tra le varie fotografie che teneva sempre nello zaino come fossero delle reliquie inestimabili.
L'Estate precedente, quella apparentemente buia, quella senza Arianna Ricciardi, quella dove ancora si chiedeva cosa fosse accaduto.
Ma Vergil Cartwright non era il tipo adatto a buttarsi giù, non in gruppo, non con la famiglia, non in spiaggia.
Cadeva, poi si rialzava e nel frattempo meditava con se stesso la sera, all'oscuro di molte altre persone che invece lo credevano in forma.
Tutto sommato però, doveva ammettere a se stesso che quella vacanza era stata davvero magnifica e ricca di sorprese, divertimenti.
L'aria americana gli aveva fatto bene, lo aveva per un po' allontanato dall'atmosfera inglese alla quale tanto si doveva ancora abituare.
Nato e cresciuto nella West Coast, dove il sole picchia sempre oltre i 20 gradi, Vergil quando giunse ad Hogwarts dovette scontrarsi amaramente con i ritmi e i climi di quella zona d'Europa spesso e volentieri un po' cupa e avara di calore.
Per questo ogni volta che tornava dalle sue parti, il sorriso si modificava e tornava quello di un tempo, accompagnato dalla spensieratezza di una testa calda che ben presto sapeva che avrebbe dovuto del tutto abbandonare, a fronte del suo sogno di diventare Auror.
Sfogliando le varie foto, non poteva però fare a meno di sorridere, ripensando alle battute lanciate con gli amici presso la splendida, isolata ed elitaria spiaggia di "Kalua Beach", Venice, California.
Sorrisi e risate sottovoce che si tramutarono in ammirazione e silenzioso batticuore nel trovarsi davanti alla fotografia che forse valeva più di tutti gli album collezionati in tutti e dieci le estati passate su quelle spiaggia dorate...
E poi c'eri tu...
Il suo tono era tra il sognante e il soddisfatto.
Lei non sapeva che gli era stata scattata quella foto da lui proprio l'ultimo giorno, prima di andar via da quelle vacanze.
Lei, Cassandra.
Come poteva dimenticarsi il suo nome? Sarebbe stato un pazzo a non trovare più nei cassetti della sua memoria i dati anagrafici di quella perfezione sotto forma di ragazza.
Perché effettivamente quella foto rendeva appena poca giustizia ad un corpo che visto uscire dalle acque faceva impallidire chiunque, davvero chiunque, anche la tanto acclamata Herbert, ormai divenuta una sorta di idolo per la maggior parte dei ragazzi tra il quarto e il settimo anno.
No, con Cassandra si volava davvero alto, su altri livelli, altri standard.
Quella bionda dalla pelle scura entrava in molte delle fantasie notturne del ragazzo, sopratutto dal momento stesso in cui era stata così gentile con lui dal fargli fare bella figura davanti agli amici, stampandogli quel bacio che, soltanto a risentirne il sapore sulle labbra e sul palato, gli facevano morire i respiri in gola.
Indubbiamente il suo cuore apparteneva ancora ad una sola ragazza, ma bisognava pur sempre rendere giustizia ad una femmina del calibro della giornalista francese incontrata nei mari della California.
E chissà se ti re incontrerò mai... E avrò modo di cantarti la canzone che ho scritto apposta per te... Tu si che sei Bella Vera!
Un altro sospiro ed un altro sorriso, forse era decisamente il momento di smetterla con certe immagini, per la sua salute fisica e mentale.
Vergil si stava sfogliando quelle foto mentre aspettava che dalla sala comune uscisse fuori Alexis Parker.
La attendeva come non mai poiché era l'unica ad averci capito effettivamente qualcosa dell'ultima lezione del professor Trigger, visto che come sua assistente personale era molto più attenta alle sue parole e poi... Dicendola tutta, aveva anche il Q.I. forse dieci volte superiore a quello del Cartwright, e lui non si faceva alcun problema ad ammetterlo anche di fronte a lei che puntualmente arrossiva come un peperone maturo.
Forse era un poco in anticipo, visto che lei a seguito dei suoi doveri come Prefetta non sarebbe uscita fuori prima di una mezz'ora, ma Vergil aveva abbastanza tempo da perdere, sopratutto perché i compiti di astronomia erano gli ultimi che gli mancavano da fare.
Per questo quando si aprì la porta della Sala Comune azzurra, il ragazzo fu abbastanza sorpreso.
Non poteva credere che Lex si fosse presa la libertà di concludere prima, ed infatti non fu affatto così.
La persona che stava uscendo fuori dalla Sala Comune era uno studente del terzo anno, Jorge Alvares, un ragazzino tutto pepe ed energia che spesso si era visto in compagnia della piccola O'Neill, la perla di orgoglio di Vergil, terzo anno anch'ella.
Mostrò un sorriso tranquillo e solare dei suoi, nei confronti dell'allievo del Vireau Team, ed attese quindi che si fosse fatto più vicino per potergli parlare e scambiare qualche parole, qualora egli avesse voluto, per ammazzare il tempo in attesa della vice coordinatrice del coro inglese.
Sergente Alvares, al rapporto!
Come vanno le cose tra le cabine bianche azzurre?
Avvicinati avvicinati... Guarda che ti faccio vedere, ormai hai l'età giusta!
Attese quindi che Jorge si facesse poco poco più avanti, scendendo dal cornicione e sistemandosi la divisa scolastica gialla e nera, per poi mostrargli sotto il naso la fotografia di Cassandra, attento ad osservare le reazioni del giovane al terzo anno per capire se gradisse o meno la visione.
Allora dimmi un po'... E' un vero schianto o no?