Su per le scale...
Inviato: 09/10/2013, 22:57
21 MARZO
BALCONATA DELLA TORRE
ORE 01:43
Quella notte le luci del cielo creavano un'atmosfera molto particolare, quasi surreale, quasi mistica e rilassante.
La filosofia che si descriveva in quelle curve stellate era a dir poco perfetta, misteriosa come i segreti dell'intero universo.
L'uomo, stanco di rimanere nella propria camera, aveva ceduto all'insonnia decidendo per andare a fare una passeggiata, camminando per le vie desolate del castello con la scusa di eseguire una ronda in più del dovuto, sperando di non doversi anche ritrovare a conferire punizioni.
Odiava farlo, perché non ne era in grado, lui che da giovane aveva combinato più infrazioni che la O'Neill ed Alvares messi assieme.
Affacciatosi al balcone di una delle tante torri, si mostrò silenzioso in un primo momento, incapace anche di sospirare.
Mog al suo fianco, lo seguiva taciturno, ipotizzando che il suo padrone volesse che fosse così, che desiderasse privacy e riflessione.
L'impermeabile di pelle nera fasciava il suo corpo e con esso anche il cappello da Mercenario gli copriva la testa con non più tutti i capelli di una volta, adesso più corti per volere di fin troppe persone.
Pantaloni militari, maglione bianco attillato a collo alto, barbetta incolta, occhi scintillanti, pelle ruvida solcata dal dolore di molti anni.
L'ululato di un lupo in lontananza, forse era Fire che aveva concluso la caccia, forse Dastel che l'aveva iniziata, o magari entrambi che si rincorrevano giocando, come sempre del resto.
Ehi Sandy... Lo so che non vuoi essere disturbato però...
Parla avanti.
... C'è qualcosa che ti turba?
Ti sento triste...
Solo pensieri...
Pensieri dei quali non vuoi parlarmi?
Credo tu saresti molto di parte... Troppo.
E dai su, mettimi alla prova!
Mmmmhhh...
Ti prego ti prego ti prego...
Riguarda questa storia della cura alla mia "malattia".
Non so più che fare, non saprei se accettare o meno.
Beh... Se ti ha turbato tanto, vuol dire che un po' ti incuriosisce no?
Non basta la curiosità, Mog.
Qui c'è in gioco tutta la mia vita futura.
... Sandy, il mio parere è questo: non puoi che migliorare.
Ti sei fortificato tanto in questi anni ed ormai vuoi bene a così tante persone che la tua anima perduta non ti aiuterebbe più.
Oppure attenuerebbe di pochissimo il dolore di una perdita, ma il gioco non varrebbe la candela...
...
Inoltre vedila sotto quest'ottica... Se riuscirai a renderti forte come adesso ma con un poco di anima in più, avrai raggiunto un traguardo che sognavi di segnare da moltissimo tempo!
... Ovvero?
Un'ulteriore miglioramento di te stesso!
Dici da almeno cinque anni che non pensi di diventare più bravo e capace di così, di essere al tuo apice... Pensa se fosse errato!?
Anche le emozioni e lo spirito vanno allenati sai?
Forse è un allenamento che ancora non avevi provato, una nuova sfida, una nuova difficoltà... Ed io so che puoi farcela!
... Aspetta, c'è qualcuno... Ne riparleremo ma comunque... Grazie.
Faccio quel che posso per aiutarti, da sempre del resto!
Interruppero quel discorso, proprio perché una voce abbastanza conosciuta si stava facendo sentire non molto lontano, a distanza di una ventina di metri, e si trattava della Prefetta Melia Herbert, Serpeverde doc, che verso la conclusione del suo giro di ronda stava dando una leggera strigliata ad un paio di studenti del terzo anno che avevano scelto proprio quel luogo per fare i furbi.
Sandyon Vastnor la fissò da lontano, aspettando che ella finisse, osservandone i tratti del viso sempre morbidi, sempre calmi e quasi maliziosi, mentre minacciava quei ragazzi impaurendoli con la semplice forza del suo fascino e del suo carisma, con una voce in grado di ammaliare e di spaventare allo stesso tempo, grazie ad una lieve quanto significativa modifica del timbro e dell'inflessione melodica.
I due malcapitati annuirono dopo che la diplomanda terminò il suo discorso e si incamminarono in direzione della propria sala comune.
A quel punto, la ragazza riprese a camminare e considerando che la direzione della sua passeggiata era in traiettoria proprio col docente, a Sandyon non rimase che aspettare semplicemente che la Herbert fosse abbastanza vicina per poterle parlare, ben diverso da molti anni passati quando era meglio non rivolgergli la parola oppure non ci si poteva sognare che fosse lui ad intavolare un discorso, se così poteva definirsi.
Tutto sotto controllo, Prefetta?
BALCONATA DELLA TORRE
ORE 01:43
Quella notte le luci del cielo creavano un'atmosfera molto particolare, quasi surreale, quasi mistica e rilassante.
La filosofia che si descriveva in quelle curve stellate era a dir poco perfetta, misteriosa come i segreti dell'intero universo.
L'uomo, stanco di rimanere nella propria camera, aveva ceduto all'insonnia decidendo per andare a fare una passeggiata, camminando per le vie desolate del castello con la scusa di eseguire una ronda in più del dovuto, sperando di non doversi anche ritrovare a conferire punizioni.
Odiava farlo, perché non ne era in grado, lui che da giovane aveva combinato più infrazioni che la O'Neill ed Alvares messi assieme.
Affacciatosi al balcone di una delle tante torri, si mostrò silenzioso in un primo momento, incapace anche di sospirare.
Mog al suo fianco, lo seguiva taciturno, ipotizzando che il suo padrone volesse che fosse così, che desiderasse privacy e riflessione.
L'impermeabile di pelle nera fasciava il suo corpo e con esso anche il cappello da Mercenario gli copriva la testa con non più tutti i capelli di una volta, adesso più corti per volere di fin troppe persone.
Pantaloni militari, maglione bianco attillato a collo alto, barbetta incolta, occhi scintillanti, pelle ruvida solcata dal dolore di molti anni.
L'ululato di un lupo in lontananza, forse era Fire che aveva concluso la caccia, forse Dastel che l'aveva iniziata, o magari entrambi che si rincorrevano giocando, come sempre del resto.
Ehi Sandy... Lo so che non vuoi essere disturbato però...
Parla avanti.
... C'è qualcosa che ti turba?
Ti sento triste...
Solo pensieri...
Pensieri dei quali non vuoi parlarmi?
Credo tu saresti molto di parte... Troppo.
E dai su, mettimi alla prova!
Mmmmhhh...
Ti prego ti prego ti prego...
Riguarda questa storia della cura alla mia "malattia".
Non so più che fare, non saprei se accettare o meno.
Beh... Se ti ha turbato tanto, vuol dire che un po' ti incuriosisce no?
Non basta la curiosità, Mog.
Qui c'è in gioco tutta la mia vita futura.
... Sandy, il mio parere è questo: non puoi che migliorare.
Ti sei fortificato tanto in questi anni ed ormai vuoi bene a così tante persone che la tua anima perduta non ti aiuterebbe più.
Oppure attenuerebbe di pochissimo il dolore di una perdita, ma il gioco non varrebbe la candela...
...
Inoltre vedila sotto quest'ottica... Se riuscirai a renderti forte come adesso ma con un poco di anima in più, avrai raggiunto un traguardo che sognavi di segnare da moltissimo tempo!
... Ovvero?
Un'ulteriore miglioramento di te stesso!
Dici da almeno cinque anni che non pensi di diventare più bravo e capace di così, di essere al tuo apice... Pensa se fosse errato!?
Anche le emozioni e lo spirito vanno allenati sai?
Forse è un allenamento che ancora non avevi provato, una nuova sfida, una nuova difficoltà... Ed io so che puoi farcela!
... Aspetta, c'è qualcuno... Ne riparleremo ma comunque... Grazie.
Faccio quel che posso per aiutarti, da sempre del resto!
Interruppero quel discorso, proprio perché una voce abbastanza conosciuta si stava facendo sentire non molto lontano, a distanza di una ventina di metri, e si trattava della Prefetta Melia Herbert, Serpeverde doc, che verso la conclusione del suo giro di ronda stava dando una leggera strigliata ad un paio di studenti del terzo anno che avevano scelto proprio quel luogo per fare i furbi.
Sandyon Vastnor la fissò da lontano, aspettando che ella finisse, osservandone i tratti del viso sempre morbidi, sempre calmi e quasi maliziosi, mentre minacciava quei ragazzi impaurendoli con la semplice forza del suo fascino e del suo carisma, con una voce in grado di ammaliare e di spaventare allo stesso tempo, grazie ad una lieve quanto significativa modifica del timbro e dell'inflessione melodica.
I due malcapitati annuirono dopo che la diplomanda terminò il suo discorso e si incamminarono in direzione della propria sala comune.
A quel punto, la ragazza riprese a camminare e considerando che la direzione della sua passeggiata era in traiettoria proprio col docente, a Sandyon non rimase che aspettare semplicemente che la Herbert fosse abbastanza vicina per poterle parlare, ben diverso da molti anni passati quando era meglio non rivolgergli la parola oppure non ci si poteva sognare che fosse lui ad intavolare un discorso, se così poteva definirsi.
Tutto sotto controllo, Prefetta?