Centro città

[Tisifone]

Più il tempo passava più Tisifone si rilassava e si sentiva a proprio agio in quella situazione con un alto potenziale romantico che aveva creato lei stessa.

Ogni singola pietanza? Ma allora hai in mente un menu intero per me...

Oh si… e spero che tu sia molto affamato.

Disse con un tono serio, nascondendo in maniera quasi perfetta un sorrisetto: si aveva pianificato una cena in grande stile dall’antipasto al dolce ma se Lucas avesse deciso di evitare alcune pietanze non si sarebbe offesa veramente, indipendentemente da quello che gli avrebbe detto in quel caso.

Mi sento lusingato, e forse anche un po' messo all'ingrasso.

All’ingrasso? Sia mai… - commentò in maniera teatrale, portandosi una mano davanti alla bocca per simulare lo shock di quella insinuazione – Ci tengo troppo a quel bel corpicino per rovinarlo con qualche chilo di troppo.

E le parole di Tisifone furono accompagnate da uno sguardo famelico e carico di desiderio che accarezzò lascivo tutta la figura di Lucas come se lo volesse spogliare all’istante.

Dovrò allenarmi parecchio, per smaltire tutto questo.

HUmmm… - mormorò, picchiettandosi con l’indice le labbra socchiuse, come se stesse valutando la sua offerta o meglio, come se ci fosse davvero la remota possibilità che volesse rifiutarsi – si, in effetti il programma includerebbe anche quello… prima, dopo o durante il dessert.

Rispose con un tono di voce basso e sensuale, gli occhi che le brillavano di una luce divertita e palesemente provocatoria: non solo aveva colto il messaggio subliminale di Lucas ma lo stava anche provocando a mettere in atto la sua idea lì in quella cucina quella sera stessa. Forse quel comportamento sarebbe risultato inusuale per la Tisifone che si vedeva camminare per i corridoi di Hogwarts, ma non per la ragazzina che aveva bazzicato nei club sadomaso e aveva scoperto di avere una vena perversa. Piano piano Lucas avrebbe scoperto sulla sua pelle quanto perversa.
Ridacchiò vedendo quello strano gesto fatto dal ragazzo, non comprendendone il senso ma fidandosi che fosse una sorta di giuramento babbano, per poi decidere finalmente di sfilarsi il mantello e mostrargli il suo ultimo acquisto.

... uao...

La reazione di Lucas dissipò tutti i dubbi sulla scelta dell’abito, rendendola più sicura di sé e di conseguenza più maliziosa. Quando lui iniziò a girarle intorno, lei si mise in posa, allungando ora la gamba destra ora la sinistra a seconda di dove si trovava lui, sollevando il braccio opposto e inclinando la testa, un sorriso divertito a illuminarle il viso.

Credevo che i regali solitamente venissero consegnati dopo la torta...

Le mancò il fiato quando lui le cinse il fianco con un braccio e un brivido di eccitazione le corse lungo la schiena non appena il suo respiro si infranse sulla pelle delicata del suo orecchio. Distrattamente si chiese quando quei semplici gesti avrebbero smesso di farla sentire in quel modo e si rispose mai.

E infatti per averlo dovrai attendere la fine della cena.

Ribattè con un tono di voce roco, istintivamente, senza rendersi conto del doppio senso involontario a cui aveva dato vita.

In ogni caso... non vedo l'ora di scartarti...

Humhumm… - un gemito di apprezzamento le sfugge dalle labbra per quel piccolo morso, spingendola ad aderire a lui, a desiderarne un altro più violento e quindi più eccitante. – Se continui così potrei decidere di invertire l’ordine delle cose…

Mormorò, dandogli una leggera leccatina sul collo come a volerlo invogliare a cedere anche lui ma a quanto sembrava Lucas aveva un autocontrollo superiore a quello della donna, in quanto si staccò da lei e tornò a sedersi al tavolo.

Va bene… va bene….

Disse con fare arrendevole, alzando le mani come a voler dimostrare di essere disarmata ma ottenendo l’unico risultato di far alzare di un paio di centimetri il già corto vestito per poi ancheggiare leggermente, visti i tacchi, fino al tavolo.

Mi piacciono molto, Tissi.

Il cuore iniziò a batterle più forte mentre un leggero rossore le coloriva le guance. Era abituata a sentirsi chiamare in quel modo solo dai suoi padrini e da Nadal, quindi solo dalle persone di cui si fidava di più e con cui aveva uno stretto rapporto. Certo a quella corta lista si era appena aggiunta Monique ma sentirlo pronunciare da Lucas le faceva un effetto del tutto diverso. Immagini molto poco caste di loro due avvinghiati e quel nomignolo sussurrato dall’uomo con voce roca ed eccitata le balenarono nella testa, facendole venire la pelle d’oca.

Un punto a favore della mia capacità di osservazione.

Commentò con una punta di soddisfazione, non che le fosse pesato dover guardare, con discrezione e non vista, il suo compagno durante i pasti in Sala Grande.

E non vedo l'ora di riempirmi la pancia con tutto quello che preparerai, quindi perché non ti siedi qui con me, così apriamo il vino ed iniziamo questa cena meravigliosa?

Prende posto accanto a lui e gli porge la bottiglia di vino rosso e un cavatappi, intendendo che toccava a lui compiere quei gesti, mentre lei si occupava di riempire i piatti di entrambi.

Cos’era quel gesto di prima?

Gli chiese nel mentre, riferendosi a quella strana cosa che aveva fatto con le mani.

[Lucas]

Frecciatine maliziose che si susseguivano l'una dopo l'altra, facendo sorridere entrambe di aspettativa, di desiderio, di divertimento per ciò che sapevano sarebbe potuto venire dopo - o durante o prima stando alle parole di Tisifone. Il discorso era che quella cena si sarebbe potuta concludere presto così come ore ed ore dopo, ma Lucas era quasi sicuro - ed eccitato per questo - che in ogni caso il vero dessert sarebbe stato proprio il corpo della donna pronto per essere marchiato interamente a fuoco da lui.
Lei si tolse il mantello rivelando il vestito mozzafiato che indossava, tanto che l'uomo fece quella piccola battuta sulla consuetudine di ricevere i regali dopo la torta.

E infatti per averlo dovrai attendere la fine della cena.

Non vedo l'ora...

Sussurrò lui con un sorriso dei suoi, sghembo e malizioso, ovviamente rafforzando il doppio senso delle parole della donna anche se era quasi sicuro che, stavolta, fosse stato un doppio senso involontario, e che lei - per quanto si potesse appunto vedere molta malizia nella sua affermazione - parlava del vero regalo, inteso come oggetto comprato appositamente per lui.
In ogni caso, Lucas la strinse a sé e le morse il collo, affermando di volerla "scartare" quanto prima, e la risposta di Tisifone sembrò molto positiva visto che gli leccò il collo di rimando, parlando con voce roca ed eccitata.

Humhumm…
Se continui così potrei decidere di invertire l’ordine delle cose…

Ed aspettare ancora per la cena?
Non credo di poter attendere ancora, mi dispiace... sarai costretta a cibarmi, e subito.

Replicò Lucas di rimando, costringedola a richiamare il suo autocontrollo per dare la priorità al suo stomaco ed al suo bisogno di essere urgentemente riempito.

Va bene… va bene….

Ridacchiò di fronte alla rassegnazione di lei, prendendo la bottiglia di vino che la donna gli stava porgendo per svitarne il tappo e riempire i due bicchieri di vetro pregiato con cui Tisifone - Tissi, gli era sembrato che non le desse fastidio essere chiamata così - aveva apparecchiato la tavola.

Cos’era quel gesto di prima?

Una sorta di giuramento del mondo babbano, un giuramento solenne che fanno i boyscout... ovvero quei gruppi di bambini che fanno campeggio, vendono dolcetti porta a porta e cose del genere.

Rispose Lucas, cercando di spiegarle il concetto come meglio poteva considerando che nemmeno lui era troppo ferrato sull'argomento: si lasciò riempire il piatto da lei e poi prese il bicchiere, alzandolo come a voler proporre un brindisi.

Al mio compleanno e alla più bella sorpresa che potessi organizzare?

[Tisifone]

Come inizio non era stato per nulla malaccio: avevano scherzato, si erano provocati, avevano ribadito l’interesse reciproco l’uno per il corpo dell’altro, oltre che per l’anima, e adesso avevano dato il via alla cena vera e propria. Primo argomento della serata lo strano gesto che lui aveva fatto prima.

Una sorta di giuramento del mondo babbano, un giuramento solenne che fanno i boyscout... ovvero quei gruppi di bambini che fanno campeggio, vendono dolcetti porta a porta e cose del genere.

Aggrotta le sopracciglia, come se si stesse concentrando su qualche dettaglio sfuggente, per poi distendere i lineamenti del viso con aria vincitrice.

Quei ragazzini che vanno in giro vestiti in modo buffo in celeste con tante mostrine sulla camicia? –si purtroppo la prima cosa che attirava l’attenzione di Tisifone negli altri era l’abbigliamento, forse perché lei era sempre stata costretta a seguire un codice di vestiario altamente tradizionale e questo aveva finito per stuzzicare la sua curiosità sulle scelte altrui – E tu come li conosci questi boyscout?

Era curiosa di natura ma per ovvi motivi aveva sempre dovuto dissimulare questo lato del suo carattere, insieme a altre sfaccettature. Adesso invece, avendo deciso di essere totalmente se stessa in presenza di Lucas, poteva sbizzarrirsi nelle domande senza soffermarsi a riflettere se fossero troppo stupide o fuori contesto, o almeno non troppo.
Nel frattempo il ragazzo aveva versato il vino e, alzato il bicchiere, stava proponendo un brindisi.

Al mio compleanno e alla più bella sorpresa che potessi organizzare?

Al tuo compleanno e alla prima di una lunga serie di stupende serate? – propose a sua volta. Di certo ce ne sarebbero state altre, visto che Tisifone non aveva alcuna intenzione di far andare Lucas da nessuna parte lontano da lei, ma di sicuro quella sarebbe stata la più importante perché la prima. Inclinò il bicchiere per far tintinnare il proprio contro quello di Lucas e allungare la mano libera sul tavolo a cercare il contatto con quella di lui. Era la prima volta che faceva una cosa del genere e qualcosa le diceva che non sarebbe stata l’ultima. – e alle ragazzine di Tassorosso che non seguono le mie lezioni.

Aggiunse poi, sorridendo ironica, prima di allungare il collo e provare a dargli un bacio a fior di labbra per poi bere un sorso di vino.

Allora, hai seguito il mio consiglio di non accettare regali dagli sconosciuti?

Gli chiese con aria divertita, prendendo la forchetta e tagliando un pezzettino di involtino di prosciutto con una mano sola, l’altra, si spera, impegnata ad accarezzare quella di Lucas.

A te l'onore del primo assaggio...

Disse poi, porgendo la forchetta in modo che Lucas, volendo, potesse farsi imboccare da lei.

[Irvyne]

In realtà non ho ancora pianificato nulla di certo.
Sicuramente i miei genitori mi vorranno a casa almeno per una delle loro feste noiose piena di barbosi Purosangue snob, ma a parte quello sono ancora molto indecisa.
Non nego che mi piacerebbe riprendere a viaggiare, rimanere un anno ferma nello stesso posto è stato molto... difficile, in un certo senso.

La famiglia Vireau.
Non aveva mai avuto il piacere di sapere molto a proposito, in fondo lui era un tipo che difficilmente era a passo con i tempi, i pettegolezzi, le notizie, gossip e quant'altro.
Magari si sarebbe dovuto fare una minima cultura in merito ma per il momento Irvyne Trigger trovava che ci fossero altre priorità diverse da quelle.
Le feste delle quali parlava Monique in un modo o nell'altro le aveva viste e vissute in prima persona, come amico di qualche ricco proprietario oppure durante qualche conferenza premio importante, ma sfortunatamente per lui non aveva mai assistito a niente che venisse dalla famiglia della Vice Preside.

Certi tipi di veste hanno come lato positivo che non durano mai oltre la mezzanotte.
Le persone che vi partecipano hanno tutte una certa età e quindi non riescono a reggere per troppo tempo, vista anche la grande quantità di alcol che gira... Forse dovrai sopportare per poco, o almeno me lo auguro per te...
Viaggiare, l'ho fatto per diverso tempo, per lavoro e non, ammetto che è un'esperienza gratificante ed emozionante allo stesso tempo...
Quale meta vorresti raggiungere al giorno d'oggi, se potessi scegliere?
... Magari non so, un posto... Di mare...

Forse una domanda difficile, o forse no, dipendeva molto da quanto la donna poteva avere le idee chiare di quei tempi.
Tutto sommato comunque, il ragazzo immaginava che Monique preferisse luoghi di mare, luoghi comunque soleggiati e dove poter finalmente prendere un poco di abbronzatura in santa pace.
Inutile negare che il minimo pensiero della Vice Preside in costume lo fece un momento trasalire ed imbarazzare allo stesso tempo, maledicendosi per determinate visioni maleducate che gli avevano invaso la fantasia e la mente per troppi secondi.



Oh, andiamo, che mancanza di rispetto incredibile, dovrei davvero vergognarmi!

E tu invece?
Andrai a studiare stelle e pianeti in qualche centro astronomico particolare, o ti rilasserai un po' in qualche meta esotica?

Per fortuna le parole della donna lo fecero tornare con i piedi per terra e per fortuna sembrava che lei non si fosse accorta assolutamente di nulla riguardo l'aria momentaneamente sognante del ragazzo, anche se di certo, l'occhio di una donna vede sempre senza mostrare apertamente, discreto e furbo allo stesso tempo.

Per me lo studio è una cosa costante, ma devo dire che le vacanze spesso le passo in luoghi che permettano al mio essere di rilassarsi, sentirsi in armonia e tranquillità, così da ricaricare le forze per l'anno lavorativo seguente...
Credo forse opterei per una località simile ad un centro benessere vicino al mare o affittare una villa con giardino e piscina non molto lontano da un grande centro abitato ma con la giusta privacy...



Per tutti i maghi e le streghe famose, per favore, contegno!

[Monique]

Certi tipi di veste hanno come lato positivo che non durano mai oltre la mezzanotte.
Le persone che vi partecipano hanno tutte una certa età e quindi non riescono a reggere per troppo tempo, vista anche la grande quantità di alcol che gira... Forse dovrai sopportare per poco, o almeno me lo auguro per te...

Mi auguro che sia davvero così, perché non credo che riuscirei a reggerli oltre.

Replicò Monique con un sorriso ironico sulle labbra, continuando a mangiare i dolci che aveva a disposizione e scegliendo come prossima delizia per il palato la meringa al limone.

Viaggiare, l'ho fatto per diverso tempo, per lavoro e non, ammetto che è un'esperienza gratificante ed emozionante allo stesso tempo...

Io quasi esclusivamente per diletto.
Una volta diplomata da Hogwarts, volevo andarmene il più lontano possibile da casa, così ho iniziato a viaggiare in lungo ed in largo... ed ammetto che è stata la scelta migliore per me ed il mio bagaglio culturale.

E poi, se non avesse viaggiato, forse non avrebbe affinato le sue tecniche d'Incantesimi e non sarebbe stata in grado di difendere Sophie ed il suo popolo... e di conseguenza Rose non sarebbe stata ora sua.
Tutto avveniva per un motivo, o perlomeno così la vedeva Monique, perciò non poteva far altro che ringraziare il susseguirsi degli eventi che l'avevano portata fin lì.

Quale meta vorresti raggiungere al giorno d'oggi, se potessi scegliere?
... Magari non so, un posto... Di mare...

Uhm? Mare?
Sì, perché no... magari in qualche posto esotico, verso i Caraibi...

Rispose la donna, immaginandosi per un momento sulla spiaggia, con l'acqua che le lambiva i piedi e... beh, magari Sandyon seduto sulla sabbia a guardarla, perché no? In fondo se stavano insieme, poteva anche capitare che si ritrovassero a vivere proprio una scena del genere, per quanto trovasse difficile pensare che Sandyon potesse andare con lei in spiaggia.
Scosse appena il capo, lasciando perdere quei pensieri, per continuare a mangiare ed ascoltare stavolta le sue idee di vacanza.

Per me lo studio è una cosa costante, ma devo dire che le vacanze spesso le passo in luoghi che permettano al mio essere di rilassarsi, sentirsi in armonia e tranquillità, così da ricaricare le forze per l'anno lavorativo seguente...
Credo forse opterei per una località simile ad un centro benessere vicino al mare o affittare una villa con giardino e piscina non molto lontano da un grande centro abitato ma con la giusta privacy...

Mi sembrano un'ottima idea.
Sai, potresti anche optare per un agriturismo... immerso nel verde, con una bella piscina, tanto buon cibo ed un po' di tranquillità.

Gli propose Monique con un sorriso, alzando appena le spalle: se Irvyne cercava un po' di privacy, quello era il posto giusto per lui.
Finì anche l'ennesimo dolce, il pancino bello pieno e l'espressione sul viso soddisfatta: bevve un sorso di vino e si appoggiò allo schienale della sedia, completamente sazia; era stata una delle cene più belle della sua vita.

[Lucas]

Quei ragazzini che vanno in giro vestiti in modo buffo in celeste con tante mostrine sulla camicia?

La sua cultura babbana mi stupisce, professoressa Samyliak.

La prese in giro Lucas con un sorrisetto divertito sulle labbra, facendole anche la linguaccia per dare maggiore enfasi alle proprie parole.

E tu come li conosci questi boyscout?

Tisifone sembrava alquanto curiosa: un lato del suo carattere che non era venuto subito fuori con lui... come molti altri, d'altronde. Più il tempo passava, e più si rafforzava in lui l'idea che la donna bellissima, sorridente e serena che aveva davanti non avesse nulla a che fare con quella fredda, rigida e distaccata che aveva incontrato la prima volta di fronte al proprio ufficio.
Era come se la sua fosse una sorta di maschera di protezione, una difesa impenetrabile - o almeno di solito era così - che lei usava per non far avvicinare nessuno a sé; per sua sfortuna, o fortuna, però, Lucas era riuscito ad abbattere quel muro difensivo, arrivando così a scoprire la purezza della sua anima libera da qualsiasi scudo. Ed era bellissima.
Stappò il vino e ne versò il contenuto nei bicchieri, per proporre un brindisi a cui le rispose con un sorriso.

Al tuo compleanno e alla prima di una lunga serie di stupende serate?
E alle ragazzine di Tassorosso che non seguono le mie lezioni.

Solo se prometti di cucinare tu per entrambi... almeno fino a che non mi avrai insegnato come fare da solo senza dar fuoco alla cucina - replicò lui con un sorriso imbarazzato forse ma sicuramente divertito - E per quanto riguarda le ragazzine, posso sempre parlar bene della tua materia di fronte a loro... qualcuna potrebbe anche darmi retta, no?

La stuzzicò un po', punzecchiando la sua gelosia, per poi sporgersi come lei ed assaggiare le sue labbra morbide e carnose, buonissime: per un momento si chiese se non potesse essere quella la sua cena, la bocca di Tisifone sulla propria, ma il suo stomaco lo convinse che no, decisamente non era possibile.
Per sua fortuna la cena preparata da Tissi sembrava ottima, anche se in un primo momento l'attenzione dell'uomo venne catturata dalla mano di lei che, volontariamente, si era avvicinata a quella di lui per stringerla: un sorriso felice e soddisfatto si dipinse sulle labbra di Lucas che strinse a sua volta, accarezzandole la pelle col pollice.

Allora, hai seguito il mio consiglio di non accettare regali dagli sconosciuti?

Non ce n'è stato bisogno, nessuno sconosciuto ha tentato di farmi regali.

Rispose lui con un sorriso furbetto: in effetti alcune ragazze gli avevano fatto trovare dei biscotti fatti a mano dentro la stanza - non voleva immaginare come avessero corrotto gli elfi per farceli finire - ma non erano "sconosciuti" e Tisifone di quelli aveva parlato, no?

A te l'onore del primo assaggio...

Sono pronto a calarmi nel ruolo di assaggiatore ufficiale di questa serata.

Affermò in tono solenne, prima di allungarsi verso di lei e catturare la forchetta - ed il suo contenuto - con le labbra: masticò lentamente, alzando gli occhi al cielo come in un gesto di riflessione, annuendo anche mentre ancora le teneva stretta la mano che, fosse stato per lui, non si sarebbe più mossa da lì per tutta la serata.

Uhm... sapore fresco... retrogusto gradevole... consistenza leggera... - mormorò con aria grave, come se fosse davvero un pluripremiato critico gastronomico. Alla fine fece un gran sorriso ed annuì con più vigore, gli occhi scintillanti - Complimenti Tissi, è buonissimo. Ed io sono ufficialmente tuo schiavo devoto, mio genio della cucina.

[Tisifone]

La sua cultura babbana mi stupisce, professoressa Samyliak.

Le assicuro che non sarà l’unica cosa di me che la stupirà, Professor Turner.

Le rispose con un tono serio e malizioso, rovinando subito dopo l’effetto, allungando la mano con l’indice e il medio a forma di forbici e tentare di tagliarli via la lingua che lui le stava mostrando così impunemente. Gli chiese poi cosa fossero i boyscout, ma la sua domanda si doveva essere persa strada facendo, visto che non ottenne risposta. Poco male, non era una cosa importante, anche se Tisifone era decisa a conoscere tutto del proprio compagno, probabile che glielo avrebbe chiesto poi, in un secondo momento. Adesso c’erano cose più importanti da dire, come il brindisi che pronunciarono a vicenda.


Solo se prometti di cucinare tu per entrambi... almeno fino a che non mi avrai insegnato come fare da solo senza dar fuoco alla cucina


Quello non è un problema, io adoro cucinare, soprattutto se lo faccio per qualcuno… – sottolineò con un sorriso spensierato che le comparve sul volto. La cucina era la sua valvola di sfogo, come la sera in cui Stone l’aveva beccata a preparare biscotti nelle cucine degli Insegnanti, ma ovviamente dava il meglio di sè quando erano sentimenti positivi a guidare le sua mani, come quel giorno. – Non ti preoccupare farò di te un cuoco provetto, solo dovremo rimandare la prima lezione di cucina. Sai far saltare in aria la cucina del Manor non rientra esattamente nella mia concezione di “passare inosservati”.

Il suo intento era quello di rassicurarlo che no, non si era dimenticata la promessa che gli aveva fatto in quelli che, i babbani, chiamavano tempi non sospetti, anche se aveva finito per rivelarli dove si trovassero esattamente. Anche se, con molte probabilità, Lucas l’aveva già capito da solo, considerato che lei gli aveva detto di non avere un appartamento tutto suo, o almeno non ancora.

E per quanto riguarda le ragazzine, posso sempre parlar bene della tua materia di fronte a loro... qualcuna potrebbe anche darmi retta, no?

Ascoltò la sua provocazione, mettendola da parte il tempo di un bacio, troppo veloce e sfuggente per i gusti della donna, per tornarci sopra subito dopo.

Le consiglio vivamente di tenere un comportamento il più distaccato possibile con le sue studentesse, Signor Turner – gli disse quindi, riprendendo un tono serio e formale che contrastava non poco con le sue labbra poste accanto all’orecchio dell’uomo e che giocavano con il suo lobo tra una parola e l’altra – e anche con il corpo docente femminile.

Puntualizzò, mordendogli il lobo in segno di avvertimento, sottintendendo con quella precisazione che avrebbe fatto meglio a stare il più lontano possibile da tutto il genere femminile.


Non ce n'è stato bisogno, nessuno sconosciuto ha tentato di farmi regali.

Nessuno? – ripetè scettica la donna, non rendendosi conto che per il Tassorosso ricevere regali dagli studenti non poteva essere rubricato sotto la voce “sconosciuti”-Nessuna bottiglia di succo di zucca o di cioccolati o di biscotti corretti con qualche potente filtro d’amore si è materializzato nella tua stanza?

Indagò, ricordando i piani che le due incaute studentesse aveva architettato durante la sua lezione. Se avessero impiegato anche solo metà dell’impegno per organizzare quelle sortite al Professore di Trasfigurazione per svolgere i suoi compiti forse sarebbero riuscite a ottenere qualcosa di più di un Desolante.
Intanto era giunto il fatidico momento di aprire ufficialmente la cena e in quanto ospite d’onore quel compito toccava ovviamente a Lucas.

Sono pronto a calarmi nel ruolo di assaggiatore ufficiale di questa serata.

Annuì divertita a quella sua battuta, per poi porgergli la forchetta con su un pezzo di involtino di prosciutto e mozzarella leggermente intinto nell’insalata russa, per poi restare in attesa di un suo giudizio.

Uhm... sapore fresco... retrogusto gradevole... consistenza leggera...

Inarcò un sopracciglio a quelle parole, non comprendendone il senso ma guardandosi bene dal proferire parola, sempre più curiosa di sapere cosa ne pensava.

Complimenti Tissi, è buonissimo. Ed io sono ufficialmente tuo schiavo devoto, mio genio della cucina.

Tisifone ricambiò il sorriso, gli occhi che le scintillavano di qualcosa che andava al di là della pura felicità per aver cucinato qualcosa che era di suoi gusto.

Schiavo devoto… suona così bene… vuol dire che posso fare di te ciò che voglio?

Mormorò con tono basso e sensuale, tenendo i propri occhi fissi in quelli di lui,mentre dischiudeva le labbra e si portava alla bocca un pezzettino di involtino con fare sensuale e allusivo di qualcosa di più peccaminoso.

[Irvyne]

Mi sembrano un'ottima idea.
Sai, potresti anche optare per un agriturismo... immerso nel verde, con una bella piscina, tanto buon cibo ed un po' di tranquillità.

In effetti erano proprio quelle le tipologie di luoghi dove uno come Irvyne avrebbe preferito recarsi per il periodo vacanze.
Fino a quel momento però, almeno da due o tre anni a quella parte, il lavoro e il continuo settore di ricerca gli avevano impedito di potersi prendere del tempo per andare verso questi lidi di piacere e relax.
La scuola in questo senso gli offriva un gran bel vantaggio, dal momento stesso che il periodo di vacanza era fissato e univoco per tutti, dunque il professore poteva scegliere tranquillamente e finalmente di estraniarsi dal lavoro per qualche giorno e optare per un luogo di mare, o montagna o qualsiasi altra cosa, basta che fosse utile ad alleggerire il cervello e la schiena per un po'.

Chissà se condividerà queste vacanze con qualcuno...
... Anche se in fondo potrei...

Nel caso prendessi in considerazione il tuo consiglio, ti farebbe piacere poter essere mia ospite anche solo due o tre giorni?
Ad essere sincero non ho mai avuto compagnia nelle poche vacanze della mia vita e visto che ci troviamo così bene a comunicare, pensavo potesse essere una bella occasione per condividere qualche ora di relax, che ne pensi?

Si, l'aveva proprio fatto, aveva azzardato quella proposta molto particolare e si, con un leggerissimo filo sotto di volontà a voler stringere ulteriormente i rapporti con lei, ovviamente in maniera soft, gentile e accomodante.
Non voleva che lei si sentisse obbligata in qualche modo, quindi usò appunto come oggetto di conoscenza ulteriore una piccola manciata di giorni di vacanza, ancora abbastanza lontani e utili alla donna eventualmente per rifletterci su, anzi, per essere più precisi, Irvyne successivamente non aspettando nemmeno che rispondesse preferì puntualizzare.

Ovviamente non mi devi dare adesso la risposta, sono certo che dovrai sistemarti prima con i tuoi impegni familiari e non, non c'è fretta, appena puoi e vuoi, fammi sapere...

Un sorriso accomodante ed un ultimo sorso di champagne, anche quella bottiglia era finita, incredibile come scivolasse via non solo il tempo ma anche i liquidi quando si stava bene in compagnia.
La donna sembrava soddisfatta, Monique dava proprio l'idea di trovarsi in paradiso e quello per lui era già un bel traguardo, un traguardo importante.
Era sicuro che presto forse lei si sarebbe fidata maggiormente di lui, anche fosse stato come amico.
Il ragazzo sapeva accettare le condizioni e trarne il vantaggio migliore, coglierne i lati positivi, insomma, non era un tipo "tutto o niente".

Bene, direi che abbiamo davvero finito, possiamo prenderci qualche minuto per fare due passi, attendi solo un momento che mi reco a pagare e torno immediatamente!

Così dicendo, si alzo con molta lentezza e educazione, posando il tovagliolo sul tavolo piegato in modo ordinato e preciso, prima di darsi una sistemata alla giacca e dirigersi verso il bancone principale dove si sarebbe quindi preoccupato di effettuare il pagamento di quella cena a dir poco perfetta.
Istintivamente dentro di se, mentre consegnava il denaro (235 sterline) si chiedeva se avesse mai avuto altre cene così belle, emozionanti, cariche di sensibilità e in compagnia di una persona che non fosse Monique ma altrettanto affascinante e interessante.
Al momento non si poté dare ovviamente alcuna risposta, riservandosi solo di credere nel destino il quale avrebbe di certo fatto la scelta migliore per lui, che fosse verso la francese oppure verso una qualsiasi altra persona.

Anche se ammetto che è davvero molto difficile superare la mia Vice Preside...

[Monique]

Un bell'argomento quello delle vacanze, un argomento sicuramente rilassante per entrambi che si sarebbero probabilmente goduti l'estate in modi diversi: lei con Sandyon, anche se il collega di fronte a lei non lo poteva immaginare, ancora non sapeva dove ma sicura che, a prescindere dal luogo, sarebbe stata una vacanza meravigliosa perché lui era lì con lei; ed Irvyne... beh, come aveva detto lui stesso in qualche posto tranquillo, magari proprio in un agriturismo come suggerito dalla dona.

Nel caso prendessi in considerazione il tuo consiglio, ti farebbe piacere poter essere mia ospite anche solo due o tre giorni?
Ad essere sincero non ho mai avuto compagnia nelle poche vacanze della mia vita e visto che ci troviamo così bene a comunicare, pensavo potesse essere una bella occasione per condividere qualche ora di relax, che ne pensi?

Tua... ospite?

Ripeté Monique, impallidendo leggermente: quella era davvero una brutta situazione, come avrebbe fatto ad uscirsene in modo carino e soprattutto "pulito"? Certo, poteva sempre dire semplicemente "no", era sicura che il collega non avrebbe fatto ulteriori domande a riguardo, ma... per qualche strana ragione non le sembrava corretto. Era come se sentisse che non si meritava un semplice rifiuto, come se volesse dire ad Irvyne la verità... o quasi.

Ovviamente non mi devi dare adesso la risposta, sono certo che dovrai sistemarti prima con i tuoi impegni familiari e non, non c'è fretta, appena puoi e vuoi, fammi sapere...

D'accordo, allora... ti farò sapere.

Mormorò la donna con un sorriso: c'era tempo ancora, tante cose potevano accadere... ad esempio lei avrebbe potuto parlare con Sandyon e convincerlo ad uscire allo scoperto; a quel punto avrebbe potuto tranquillamente contattare Irvyne e spiegargli la situazione senza sentirsi in colpa.
La cena comunque era conclusa, e sia lei che il professore di Astronomia se n'erano resi conto: Monique sorrise all'uomo che era in procinto di alzarsi, sicura che tanto avrebbe pagato lui; un gentiluomo come Irvyne non le avrebbe mai permesso di farle pagare quella cena meravigliosa.

Bene, direi che abbiamo davvero finito, possiamo prenderci qualche minuto per fare due passi, attendi solo un momento che mi reco a pagare e torno immediatamente!

D'accordo, io intanto mi sgranchisco le gambe.

Rispose la donna, alzandosi in piedi e sistemandosi il vestito, pronta per lasciare il ristorante e fare due passi: magari si sarebbe fatta accompagnare da lui a casa, era abbastanza sicura che gli avrebbe fatto piacere.
Fece un sospiro soddisfatto ed alzò lo sguardo, in attesa di poter andare.

[Lucas]

Tisifone lo rassicurò sul fatto che aveva ancora molte sorprese in serbo per lui, ma Lucas non aveva bisogno delle sue parole per crederle: era convinto che, di lì a 10 anni, non avrebbe comunque potuto affermare senza problemi di conoscere tutto di lei. E la cosa gli piaceva da morire.
A seguito, un brindisi inaugurò quella serata, un brindisi nel quale l'uomo promise di prestarsi a molte altre serate come quella, a patto però che fosse sempre lei a preparare la cena.

Quello non è un problema, io adoro cucinare, soprattutto se lo faccio per qualcuno…

Qualcuno? Spero che il tuo unico ospite da adesso in poi sarò solo io... almeno dal punto di vista maschile.

Replicò Lucas, un velo di possessione e gelosia nel tono per colei che, a conti fatti, considerava come la sua donna: ed in fondo aveva ben ragione di pensarlo, visto che stavano insieme ufficialmente... certo, per il resto del mondo esclusi loro due - e la Vice Preside, ma questo l'uomo non lo sapeva ancora - non c'era altro rapporto tra loro che non fosse quello lavorativo... ma questo non impediva all'ex Tassorosso di desiderare di essere l'unico uomo per cui Tisifone avesse voglia di cucinare.
La donna, poco dopo, diede anche prova di ricordarsi bene la promessa che si erano fatti quando ancora erano solo "amici" - o forse era meglio dire conoscenti perché, dal suo punto di vista, lui e la donna non erano mai stati solo amici - e cioè d'insegnargli a cucinare qualcosa che fosse più di un po' di latte coi cereali o di uova e bacon.

Non ti preoccupare farò di te un cuoco provetto, solo dovremo rimandare la prima lezione di cucina. Sai far saltare in aria la cucina del Manor non rientra esattamente nella mia concezione di “passare inosservati”.

Soprattutto perché qualcosa mi dice che non mi farebbe fare bella figura coi tuoi padrini.

Commentò con un sorriso, avendo avuto la conferma che si trovavano nella casa della famiglia di Tisifone - a meno che non fosse di proprietà della donna stessa, in fondo avrebbe potuto non averglielo ancora detto.
Quel brindisi così particolare venne concluso al meglio da un bacio dolce sulle labbra che i due si scambiarono come se non potessero stare troppo lontani fisicamente l'uno dall'altra, e con una frase di lei che mise in evidenza la sua, questa volta, di possessione e gelosia.

Le consiglio vivamente di tenere un comportamento il più distaccato possibile con le sue studentesse, Signor Turner e anche con il corpo docente femminile.

Ma come, ed io che volevo anche istituire ad Hogwarts il mio fan club personale...

La prese in giro lui, usando il tono più innocente che esistesse sulla terra prima di farle un sorriso furbetto e strizzarle l'occhio in un chiaro gesto complice ed intimo: in realtà gli era persino giunta voce che un fan club del genere esistesse davvero, ma non voleva dare troppo peso a chiacchiere su cui non aveva prove.
Lucas poi affermò - mentendo fino ad un certo punto - di non aver ricevuto regali particolari da "sconosciuti", visto che in quella categoria non faceva di certo rientrare le sue studentesse: Tisifone però era molto furba... o forse aveva solo più esperienza di lei, fatto stava che la sua successiva domanda lo costrinse ad ammettere la verità.

Nessuno?
Nessuna bottiglia di succo di zucca o di cioccolati o di biscotti corretti con qualche potente filtro d’amore si è materializzato nella tua stanza?

D'accordo, ammetto di aver ricevuto dei biscotti da parte di un gruppo di studentesse... ma non sono sicuro che fossero corretti - ammise con un mezzo sorriso imbarazzato - In ogni caso, ora che mi hai messo paura, sono ancora più deciso a non toccarli.

Aggiunse ridacchiando, ma serio nello sguardo: lui aveva creduto si trattasse di un regalo innocente e gentile, ma visto dall'occhio della docente di Divinazione diventava qualcosa di potenzialmente pericoloso da cui era meglio girare al largo.
Con la mano intrecciata alla sua, Lucas poi assaggiò un pezzetto di antipasto da lei preparato, fingendosi un grande critico gastronomico prima di rassicurarla su quanto fosse tutto buono, al punto da spingerlo a voler diventare il suo schiavo culinario a vita.

Schiavo devoto… suona così bene… vuol dire che posso fare di te ciò che voglio?

Frena la tua perversione... - mormorò lui, non con sdegno o irritazione ma con malizia, come a volerle dire che gli piaceva ma che semplicemente non era quello il momento - Intanto fammi mangiare i tuoi deliziosi manicaretti, poi ne riparliamo. Mh?