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da Tisifone » 13/10/2014, 21:09
L’incontro con i coniugi Pellegrino all’aeroporto era andato benissimo, equivoco a parte, e Tisifone si era goduta quelle attenzioni e quegli abbracci che fino a poco tempo prima la facevano inorridire e invece adesso avevano il sapore di casa. Anche il viaggio era stato piacevole e rilassante, pur non essendo l’automobile il suo mezzo di trasporto preferito, e quando erano finalmente giunti al Manor la donna si sentiva molto più ottimista di quando si era alzata quella mattina. Ottimismo che si smorzò non poco quando ad attenderli trovarono solo Yuma. Il timore che Francesco non avesse mai incontrato una creatura del genere e che quindi stavano per andare incontro a una piccola catastrofe fece passare per un attimo o due in secondo piano l’assenza, del tutto ingiustificata, di Demetri. Per fortuna Tisifone si era sbagliata, Pellegrino Senior conosceva gli elfi domestici e si dimostrò molto più propenso del normale a seguire il consiglio del figlio e ad assecondare le richieste di Yuma che, ringraziando calorosamente, sparì in un Plop!.
Avevo dimenticato quanto potessero essere servizievoli quei cosi…
Si chiamano elfi domestici caro, non essere maleducato!
Bah, comunque sembrano quasi finti agli occhi di uno che non è troppo abituato ad essere circondato dalla magia! È vero che sanno ripulire tutto in un attimo?
Non proprio in un attimo ma quasi…
Confermò con aria divertita Tisifone, notando l’aria calcolatrice che l’uomo aveva rivolto al suo elfo domestico.
Pensa a quanto potrebbe esserci utile al ristorante…
E cosa diresti ai clienti babbani, o comunque ai ragazzi in cucina?!
Ma insomma donna, si faceva per dire no?
Tisifone non prestò particolare attenzione al battibecco tra i due coniugi – era giunta alla conclusione che quello rappresentasse per loro un normale intercalare – più preoccupata dalla richiesta implicita di Lucilya di visitare il resto della casa e dall’interrogativo posto dal marito su dove fossero i padroni di casa. Non avendo una valida scusa a giustificazione dell’assenza di entrambi i suoi padrini, la Divinante stava valutando l’opportunità di deviare l’attenzione di tutti da quel dettaglio anticipando la visita guidata per il Manor oppure invitando i genitori di Noah a recarsi nella loro stanza per rinfrescarsi prima di pranzo. L’arrivo provvidenziale di Asher la trasse dall’impiccio di dover scegliere tra quei due patetici piani “B” e infatti accolse il MediMago con un enorme sorriso di ringraziamento, arrossendo leggermente per il complimento neanche troppo implicito che l’uomo le fece.
Oh, ma che piacere! Io sono Lucilya, e questo è mio marito…
So presentarmi da solo, diavolo di una donna impicciona! – Asher tentò di dissimulare un risolino con un colpo di tosse: quei due gli ricordavano troppo per i modi di fare i suoi nonni materni e lui li aveva sempre adorati, letteralmente - Francesco Pellegrino, il padre di Noah.
Avrebbe volentieri stretto la mano a entrambi e stava quasi per farlo quando si rese conto che forse non era il caso di farlo, non prima di essersi liberato di quell’odore di Pozioni medicali che gli impregnava non solo gli abiti ma anche la pelle.
Sciocchezze! Un uomo che lavora duramente non deve mai preoccuparsi del proprio aspetto di fronte agli altri, ha tutto il diritto di presentarsi come gli pare!
Quella precisazione era ciò che serviva ad Asher per mettere da parte una serie di formalismi che in parte gli appartenevano e in parte aveva acquisito dal compagno negli ultimi decenni. Sentendo una strana e piacevole affinità nei confronti di Pellegrino Senior, mandò al diavolo l’etichetta – che sinceramente gli era sempre andato stretto – e si comportò come avrebbe fatto a casa sua, in mezzo ai suoi parenti, e cioè trascinando Francesco in un abbraccio virile con tanto di pacca sulle spalle. E se Demetri sarebbe inorridito di fronte a un tale spettacolo Tisifone gli rivolse un sorriso estasiato per poi lanciare un’occhiata d’intesa al compagno: decisamente da quel fronte non avrebbero avuto nessun tipo di problema.
Siamo felici di essere qui, e grazie per averci invitati!
Era il minimo che potessimo fare. – affermò serio, limitandosi a stringere la mano a Lucilya perché coinvolgerla in un abbraccio sarebbe stato decisamente troppo anche per lui. Non provò alcun rimorso o senso di colpa per la piccola bugia insita in quel plurale, anche lui dell’idea di approfittare di qualsiasi occasione, anche indiretta, di mettere in buona luce Demetri - Era impensabile che i genitori di Noah dormissero in un qualsiasi albergo.
Tisifone ormai è come una figlia per noi… e quando ci ha detto che Noah l'aveva chiesta in sposa siamo rimasti tanto sorpresi quanto entusiasti!
La notizia ha sorpreso anche noi anche se non proprio positivamente. – confessò Asher candidamente, non vedendo il motivo per dover mentire – Ma vostro figlio è riuscito ad abbattere tutte le nostre resistenze, dimostrandoci che non esiste al Mondo, Magico o Babbano, uomo più degno per la nostra milaja…
E se Noah nutriva ancora dei dubbi sul fatto che il MediMago lo avesse perdonato per aver strapazzato la sua figlioccia sotto i suoi occhi quella dichiarazione di rispetto e stima incondizionata di certo li avrebbe fatti svanire del tutto.
Certo, prima abbiamo pensato di diventare nonni, ma sarà per la prossima volta!
Nonni? – esclamò l’ex Grifondoro guardandosi con discrezione intorno per sincerarsi che il compagno non fosse in agguato da qualche parte. Lui, al pari di Francesco, non vedeva l’ora di sentire riecheggiare per i corridoi del Manor le risate di qualche piccolo frugoletto ma lo stesso non poteva dire dell’ex Serpeverde – Forse è un tantino prematuro, non crede? Diamo loro almeno sei mesi un anno per godersi la vita matrimoniale.
E fece l’occhiolino in direzione del futuro consuocero per comunicargli che erano sulla stessa lunghezza d’onda con buona pace della giovane coppia che, almeno per quanto riguardava Tisifone, lo stava guardando sconvolta.
Temo che qualcuno sotto Polisucco abbia preso il posto di Asher… oppure ci troviamo di fronte a un caso di Doppelanger…
Sussurrò al compagno in modo da non farsi sentire dagli altri – cosa non tanto difficile visto che sembravano così presi tra di loro da stargli ignorando – temendo che se i due uomini si fossero coalizzati lei non sarebbe sopravvissuta a lungo, non quando il MediMago mostrava tanti tratti caratteriali simili all’italiano. Il saluto del Pozionista dall’alto della scala calamitò l’attenzione di tutti e smorzò di un tantino l’entusiasmo Grifondoro di Asher: non voleva indisporre il proprio compagno né farlo sentire in minoranza ma neppure comportarsi in maniera diversa da ciò che in fondo era. Demetri intanto, una volta raggiunto il gruppetto, si presentò ai coniugi Pellegrino, esibendosi in un baciamano con Lucilya e stringendo con altrettanta decisione la mano di Francesco, sostenendone lo sguardo. Figuriamoci se si lasciava intimorire o mettere sotto esame da un babbano qualsiasi. Il piacere è tutto nostro, signor Kovarnikov.
Francesco Pellegrino. E a me l'antiquariato piace. A casa nostra abbiamo alcuni pezzi interessanti lasciati dalla famiglia di Lucilya, anche se passano la maggior parte del tempo a prender polvere
Demetri ebbe un attimo di esitazione –che solo chi lo conosceva bene poteva cogliere e infatti mentre Asher se la rideva sotto i baffi Tisifone gli rivolse un’occhiata perplessa non comprendendo la causa di quella indecisione – combattuto tra due dei capisaldi dell’educazione ricevuta – e questo lasciava intendere quanto edificante questa fosse stata – e cioè tra il considerare i babbani essere inferiori a cui non rivolgere la parola e il non coinvolgere le donne nelle conversazioni tra uomini. Era curioso di saperne di più di quei pezzi d’antiquariato soprattutto perché conosceva davvero poco delle famiglie magiche d’oltremanica ma alla fine preferì soprassedere almeno per il momento.
…donna, forse il piccoletto di prima potrebbe almeno darci una mano con le faccende di casa!
Una smorfia di indignazione comparve per un attimo sul viso di Demetri per quel modo zotico – per non dire altro – con cui Francesco si era rivolto alla moglie. E poi avevano il coraggio di dirgli che si sbagliava quando considerava i babbani degli esseri inferiori e barbari! Neanche il più crudele degli amici del padre si sarebbe mai permesso di apostrofare in quel modo offensivo la propria moglie e per di più in pubblico.
Oh, caro… ma cosa dici?
Donna di classe. Non per altro è una strega.
Commentò così il modo elegante con cui la donna liquidò le parole dell’uomo, senza dar segno di essersela presa, cosa che in effetti non era. Ma come far capire a un uomo come Demetri che Francesco adorava sua moglie e quello non era altro che il loro modo di interagire?
Lo perdoni, signor Kovarnikov, mio marito non è avvezzo ad aver a che fare con gli elfi domestici o la magia in generale…
Temo allora che non troverà la nostra dimora molto accogliente…
Si limitò a commentare il Pozionista con un fare educato e distaccato, sopprimendo tutte le altre battute velenose e taglienti che gli si erano affacciate sulla punta della lingua.
Ma insomma, chiamalo col suo nome, no? Siamo quasi parenti ormai, e che il cielo mi fulmini se i genitori di mia nuora dovranno mai chiamarmi "signore"! Lascia questi bei nomignoli per le persone eleganti e pompose che non sanno guardare al di là del loro naso, e chiamiamo tutto col proprio nome? Giusto Demetri?
Se non fosse stato una delle persone eleganti e pompose che non sapevano guardare al di là del proprio naso – come lo aveva inconsapevolmente (?) appena etichettato Francesco – probabilmente la mascella di Demetri sarebbe caduta a terra e l’uomo avrebbe iniziato a inveire contro la maleducazione babbana in tutte le lingue che conosceva e contro il Fato che gli aveva riservato un genero Mezzosangue – cosa che fece tra sé con la voce di Asveras che in sottofondo gli ricordava come anche lui e il compagno lo fossero.
Personalmente lo considero una forma di rispetto nei confronti dell’altro e il Signore si usa da generazioni nella mia famiglia soprattutto tra parenti – affermò senza alcun timore di mostrare il proprio punto di vista in palese contraddizione con quello dell’altro. Anzi rivolse un’occhiata di rimprovero a Tisifone, colpevole, secondo i suoi canoni, di non mostrare il giusto rispetto ai genitori di Noah. Quello che però lesse negli occhi della figlioccia lo costrinse ad aggiustare il tiro – Se però la considera una cosa così importante…
Lasciò a metà la frase della sua resa, troppo orgoglioso per pronunciarla ad alta voce, pentendosi di non aver distillato una quantità maggiore di Pozione Calmante.
Beh… in ogni caso, ehm… Demetri… Entrando ho visto quanta cura ha del giardino, è ammirevole! Crede che potremmo visitarlo più accuratamente, più tardi?
Ma certo Mrs… hemm... Lucilya – si corresse all’ultimo istante palesemente a disagio – Nel pomeriggio sarò ben lieto di accompagnarla in una passeggiata esploratrice del giardino. Sono certo che troverà alcune piante deliziose e oltremodo rare.
Era evidente che il comportamento dell’ex Serpeverde nei confronti della Signora Pellegrino non era affettato né freddo o costruito ma se dipendesse dal suo essere strega o semplicemente donna non era dato saperlo.
Ed io vi procurerò delle piante aromatiche da piantare che sono la fine del mondo, che ne dice Asher? – l’interpellato colse con la coda dell’occhio lo sguardo inorridito del compagno e si ritrovò a scuotere mentalmente la testa -Noah mi ha detto che le piace cucinare!
Il mio è solo un hobby, non sono per nulla all’altezza di tuo figlio o tua – perché a lui dare del lei o del Signore ai genitori del MT non andava proprio a genio e se poi doveva rinunciare a qualche pianta aromatica allora voleva prendersi una bella rivincita – Noah ha raccontato meraviglie dei piatti che sei in grado di creare… Purtroppo però devo rifiutare l’offerta, non mi dedico molto alla cucina, soprattutto per preservare la salute degli elfi domestici e avere delle piante aromatiche in giardino sarebbe una grossa tentazione anche se… bè uno o due vasi, delle spezie che consideri fondamentali non li disdegnerei. Posso sempre insegnare agli elfi a usarle…
Stretta tra le braccia di Noah, Tisifone assisteva a quello scambio di battute come se fosse a una partita di tennis babbana, combattuta tra l’apprezzare gli sforzi di Demetri o lo strozzarlo.
Come pensi stia andando? Fammi una stima del tempo che impiegherà Demetri prima di esplodere, e mi raccomando… sii ottimista.
Forse potremmo arrivare al primo… ma solo se non hai previsto un antipasto troppo corposo… - rispose a sua volta in un sussurro, dandogli un piccolo bacio di incoraggiamento sulla guancia. – Che dici, decretiamo terminato il primo round e accompagniamo i tuoi genitori in camera a cambiarsi?
E nel caso Noah si fosse mostrato d’accordo con lei, Tisifone avrebbe lasciato il suo abbraccio protettivo e, fatta scivolare la mano in quella del compagno, avrebbe fatto un passo avanti.
Francesco, Lucilya posso mostrarvi la vostra stanza? Il viaggio deve essere stato stancante e forse avrete voglia di rinfrescarvi prima di pranzo… e poi sono certa che Noah stia morendo dalla voglia di verificare che in cucina gli elfi domestici non si siano azzardati a toccare nulla.
Se permettete vi faccio compagnia anch’io…
Aggiunse Asher e così, se tutti fossero stati d’accordo, i coniugi Pellegrino scortati dalla Divinante e il MediMago sarebbe saliti al piano di sopra mentre Demetri e Noah sarebbero rimasti giù, il primo diretto verso il salottino con il pianoforte e il secondo, eventualmente, in cucina.
Non fate caso a loro – avrebbe detto Tisifone nel frattempo indicando i quadri posti lungo il corridoio, la maggior parte antenati di Demetri che bisbigliavano, fortunatamente in bulgaro, al loro passaggio – Non riceviamo ospiti da un secolo circa e per loro siete una novità.
In realtà la novità era l’avere un babbano in giro a piede libero per il Manor ma quello era meglio non sottolinearlo.
Ecco questa è la vostra stanza – disse alla fine aprendo una porta e mostrando loro una camera ampia con un letto matrimoniale a baldacchino, una parte armadio con degli specchi al posto di due ante,al cui interno avrebbero trovato i loro abiti già sistemati, uno scrittoio e una toilette antica con tanto di specchio – Quella lì invece è la porta del bagno… - in marmo nero con una vasca da bagno capace di contenere quattro persone e una piccola doccia - Quando siete pronti la scala è in fondo al corridoio, vi aspettiamo giù…
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Tisifone
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da Noah » 14/10/2014, 12:38
Era il minimo che potessimo fare. Era impensabile che i genitori di Noah dormissero in un qualsiasi albergo.
Come Noah aveva segretamente ipotizzato - e sperato ad alta voce, anche di fronte a Tisifone - l'incontro col primo dei due padrini sembrava esser partito col piede giusto: in cuor suo, l'italo-americano sentiva che Francesco ed Asher sarebbero andati subito d'accordo, perché erano persone molto simili; dirette, dedite al lavoro, amanti della famiglia, calorose e prive di quei pregiudizi che, invece, circondavano Demetri dalla testa ai piedi.
La notizia ha sorpreso anche noi anche se non proprio positivamente. Ma vostro figlio è riuscito ad abbattere tutte le nostre resistenze, dimostrandoci che non esiste al Mondo, Magico o Babbano, uomo più degno per la nostra milaja…
Pellegrino Senior e Junior sorrisero all'unisono a quelle parole, il primo con aria orgogliosa verso il proprio figlio, il secondo di gioia nel sentire tanta stima provenire dal padre della futura moglie: era bello sentirgli pronunciare quelle parole, era bello che lui affermasse così pubblicamente di considerarlo la persona giusta per la figlia… e che, a quanto sembrava, non vedesse l'ora di avere dei nipotini in giro per il Manor al pari di Francesco.
Nonni? Forse è un tantino prematuro, non crede? Diamo loro almeno sei mesi un anno per godersi la vita matrimoniale.
È quello che ho detto io a Lucilya, ma lo sa come sono fatte le femmine, ed è anche per questo che le amiamo!
Esclamò Francesco di rimando, rivolgendo un sorriso innamorato ed inaspettatamente dolce alla moglie: ovviamente sapeva che Asher era gay, ma avendo una figlia ipotizzava che quel mondo lo conoscesse almeno un po', e che di sicuro amasse con tutto se stesso la donna che Noah aveva scelto come compagna per la vita.
Temo che qualcuno sotto Polisucco abbia preso il posto di Asher… oppure ci troviamo di fronte a un caso di Doppelanger…
Io penso non sarebbe potuta andare meglio di così… - le sussurrò di rimando l'italo-americano con espressione raggiante - Se la intendono alla perfezione, guarda quant'è felice mio padre! - ed in effetti sembrava che l'uomo gongolasse dal piacere - Ora rimane solo Demetri…
Che infatti fece il suo ingresso poco dopo, salutando Lucilya con un baciamano e Francesco con una stretta di mano: Noah sapeva che Demetri si sarebbe scandalizzato non poco nel vedere l'uomo interagire con la moglie e con lui, ma d'altronde Pellegrino non era proprio tipo da usare due pesi e due misure, e si sarebbe posto verso Asher e verso Demetri allo stesso modo. E poi odiava i freddi formalismi, come fece presente poco dopo al Pozionista, soprattutto considerando che stavano per diventare - con buona pace degli antenati di Kovarnikov - una sola, grande famiglia.
Personalmente lo considero una forma di rispetto nei confronti dell’altro e il Signore si usa da generazioni nella mia famiglia soprattutto tra parenti. Se però la considera una cosa così importante…
Bah, senza offesa ma deve aver avuto dei parenti davvero strani! - borbottò Francesco con una scrollata di spalle, riuscendo a far sorridere persino la moglie - Come si fa a chiamare "Signore" un parente? Se tra voi siete così formali in famiglia, un estraneo che incontrate per casa come lo chiamate… "Ehi tu coso" ?
E non c'era alcuna traccia di scherno in quelle parole, nemmeno la più sottile, solo perplessità e curiosità per un modo di fare che l'italiano non riusciva proprio a comprendere.
Noi non potremmo mai usare tanta formalità verso le persone che fanno parte della nostra famiglia… giusto donna?
Assolutamente, signore… - rispose Lucilya, esibendo un sorriso tanto teneramente innamorato che forse, per la prima volta da quando li aveva visti, Demetri si sarebbe potuto rendere conto di come quello fosse il loro intercalare quotidiano, e di come alla donna effettivamente piacesse sentirlo parlare in quel modo verso di sé.
Ahahah, sentito? Mia moglie sa essere davvero spiritosa, quando vuole!
Esclamò Francesco, facendosi una bella e genuina risata che contagiò anche Noah: amava vedere i suoi genitori così uniti anche dopo tutto quel tempo, amava constatare quanto gli anni non avessero scalfito il loro rapporto, come una bolla invisibile che li proteggeva contro tutto il resto del mondo esterno ed i giudizi altrui. Lucilya, comunque, era meno abituata di Francesco ad essere da subito informale con persone che non conosceva - o che comunque si mostravano tanto distaccate nel momento delle presentazioni - e sentiva che probabilmente Demetri stesso non era a proprio agio, quindi si dimostrò meno incline a seguire il pensiero del marito mettendolo, tuttavia, in pratica - perché in fondo ci credeva anche lei.
Ma certo Mrs… hemm… Lucilya. Nel pomeriggio sarò ben lieto di accompagnarla in una passeggiata esploratrice del giardino. Sono certo che troverà alcune piante deliziose e oltremodo rare.
Oh, sarà un pomeriggio bellissimo allora!
Commentò la donna sinceramente felice, visto che a lei il giardinaggio piaceva molto. Francesco, dal canto suo, sapendo che ad Asher piaceva cucinare, propose a quest'ultimo di portargli delle piante aromatiche che, per l'uso da farne in cucina, avrebbero riscosso un grande successo.
Il mio è solo un hobby, non sono per nulla all’altezza di tuo figlio o tua - e quanto grande fu il sorriso sornione di Pellegrino, padre e figlio, di fronte all'uso di quel "tu"? - Noah ha raccontato meraviglie dei piatti che sei in grado di creare… Purtroppo però devo rifiutare l’offerta, non mi dedico molto alla cucina, soprattutto per preservare la salute degli elfi domestici e avere delle piante aromatiche in giardino sarebbe una grossa tentazione anche se… bè uno o due vasi, delle spezie che consideri fondamentali non li disdegnerei. Posso sempre insegnare agli elfi a usarle…
Detto fatto, ti farò avere le migliori del mio giardino! Piante così non le trovi da nessun'altra parte, te lo garantisco!
Confermò Francesco, con espressione oltremodo soddisfatta, mentre Noah e Tisifone commentavano sottovoce come pensavano stesse andando quel primo incontro.
Forse potremmo arrivare al primo… ma solo se non hai previsto un antipasto troppo corposo… Che dici, decretiamo terminato il primo round e accompagniamo i tuoi genitori in camera a cambiarsi?
Mi sembra un'ottima idea… donna!
Esclamò lui a bassa voce, rubandole un bacio a fior di labbra e pronunciando quell'appellativo che, sperava, l'avrebbe fatta sorridere, con tono tenero ed innamorato.
Francesco, Lucilya posso mostrarvi la vostra stanza? Il viaggio deve essere stato stancante e forse avrete voglia di rinfrescarvi prima di pranzo… e poi sono certa che Noah stia morendo dalla voglia di verificare che in cucina gli elfi domestici non si siano azzardati a toccare nulla.
Se permettete vi faccio compagnia anch’io…
Ed io credo che andrò in cucina a controllare come procedono i preparativi per il pranzo! - esclamò l'italo-americano, che aveva dato agli elfi domestici una lista precisa e dettagliata di cosa fare, quando farla e come farla, con buona pace delle creature che, almeno, avrebbero potuto cucinare in prima persona, una volta tanto - Ah, Demetri… - aspettò che il gruppetto fosse salito al piano di sopra e si permise di richiamare l'attenzione dell'uomo, a cui dopo qualche secondo, rivolse un sorriso grato - Immagino quanto possa essere difficile per te ospitare i miei… beh, mio padre più che altro. E so anche che probabilmente per i tuoi canoni è il più rozzo ed incivile degli individui, ma… spero che riuscirai ad andare oltre e ad osservare ciò che di buono c'è in lui. Un po' come hai fatto con me.
Perché per averlo accettato come futuro marito di Tissi - e non averlo esiliato in Siberia insieme agli altri pretendenti - qualcosa di buono in Noah doveva pur averla vista. Dopo quel commento, fatto con speranza ed un sorriso sereno - in fondo voleva bene anche a Demetri, ma non gliel'avrebbe mai detto per timore della reazione del Pozionista - il MT si diresse in cucina, pronto a supervisionare il lavoro degli elfi domestici. Intanto, al piano di sopra…
Non fate caso a loro. Non riceviamo ospiti da un secolo circa e per loro siete una novità.
Perbacco, quadri parlanti! L'unica volta che li ho visti è stato a casa tua, quando i tuoi genitori mi hanno sbattuto fuori… te lo ricordi, donna?
Difficile dimenticarlo… - commentò Lucilya, che una volta aveva raccontato a Tisifone quando male i genitori avessero trattato Francesco in quanto babbano, al punto da chiedergli sgarbatamente, più ordinargli in effetti, di andarsene da casa loro. Inutile dire che la donna se n'era andata con lui.
Eheheh, salve gente!
Salutò Francesco con un gran sorriso, rivolgendosi ai personaggi dipinti nei quadri che probabilmente sarebbero svenuti per il disgusto - ma tanto lui non l'avrebbe mai saputo.
Ecco questa è la vostra stanza. Quella lì invece è la porta del bagno… Quando siete pronti la scala è in fondo al corridoio, vi aspettiamo giù…
Grazie cara, e grazie anche a te, Asher. - perché con lui, ad essere informale, aveva meno problemi - È una camera bellissima, non dovevate disturbarvi tanto per noi…
Ma apprezziamo che l'abbiate fatto!
Concluse il marito di lei con un gran sorriso che fece sorridere a sua volta anche la moglie. Una volta lasciati soli, Lucilya si volse verso il marito e lo squadrò attentamente, accarezzandogli il viso.
Ti senti bene?
Perché, non dovrei?
So che posti come questo, o la freddezza che in parte si respira, possono rievocare alla tua mente brutti ricordi…
Francesco scosse il caso a quelle parole ed abbracciò la moglie, posandole un bacio sulla fronte.
Oggi come allora mi batterei per starti accanto, ed è evidente che Noah ha preso da me: combatterebbe contro tutti quei quadri pur di stare con lei, e so che vincerebbe. E poi Asher è un gran bel tipo, mi sta molto simpatico! - commentò, sogghignando - Con Demetri ci vorrà più tempo, forse non ci apprezzeremo mai troppo a vicenda… ma vogliamo bene a Noah e Tisifone, ed è questo che conta.
Ed è anche per questo che ti amo.
Buono a sapersi, donna!
Concluse l'uomo con un bacio leggero e tenero sulle sue labbra, prima di spronarla a darsi una rinfrescata per prima. Noah, dal canto suo, si era calato perfettamente nel suo ruolo di chef della casa, assaggiando ogni preparazione fatta dagli elfi, dando loro indicazioni ben precise e persino chiedendo a qualcuno di ricominciare da capo perché non soddisfatto del risultato. No, non si sarebbe ripreso a meno che qualcuno non fosse andato a prenderlo di persona…
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Noah
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da Tisifone » 16/10/2014, 21:42
Arrivato come il cavaliere bianco delle favole babbane a salvare una situazione che sarebbe potuto diventare molto più che spinosa, Asher aveva mostrato ai coniugi Pellegrino il lato Grifondoro della loro famiglia atipica: accogliente, pronta a riconoscere i propri errori e fare ammenda pubblicamente, amante della famiglia e desiderosa di vederla espandersi il più possibile anche se non nell’immediato futuro. Un anno, infatti, secondo il MediMago era un tempo abbastanza congruo da “concedere” ai futuri sposi per potersi abituare ai ritmi del matrimonio e dare loro un sacco di nipotini da viziare e a cui insegnare come andava il mondo.
È quello che ho detto io a Lucilya, ma lo sa come sono fatte le femmine, ed è anche per questo che le amiamo!
Abbozzò un sorriso incerto perché no, non aveva la più pallida idea di come funzionassero le donne e probabilmente non l’avrebbe compreso mai. A differenza del compagno lui era gay da sempre, convinto e per nulla corruttibile – come diceva suo nonno anche se riferito alla guerra “ quando mi schiero lo faccio seriamente e senza ripensamenti” – e la prima volta che si era ritrovato ad avere a che fare con l’universo femminile era stato alla veneranda età di 28 anni quando Tisifone era arrivata al Manor. In compenso amava incondizionatamente la sua figlioccia, al pari del proprio compagno, e quindi non fece alcuna fatica a comprendere quel sorriso dolce e innamorato che comparve sul viso di Francesco né comprendere quando lui e Lucilya fossero profondamente innamorati, a dispetto di quello che il linguaggio da loro utilizzato poteva dare a intendere.
In disparte Tisifone e Noah assistevano raggianti – la prima con un’espressione fintamente melodrammatica perché convinta che qualcuno le avesse clonato il padrino – all’interazione tra i due uomini, consapevole che almeno metà della famiglia aveva appena stretto una solida alleanza.
Io penso non sarebbe potuta andare meglio di così… Se la intendono alla perfezione, guarda quant'è felice mio padre!
Anche Asher non è da meno. Non lo vedevo così rilassato e a proprio agio da anni. Credo che da giovane – quindi prima che le responsabilità e il peso della sua relazione con l’ex Serpeverde si abbattessero su di lui – doveva essere esattamente così.
Ora rimane solo Demetri…
Come appellato dal MT, il secondo padrino fece la sua comparsa all’ingresso, salutandone in maniera galante la madre ed estremamente formale il padre, non solo perché si illudeva di poter mantenere un minimo di distanze con il babbano che, con buona pace propria e dei propri antenati, sarebbe diventato suo parente acquisito. Discendendo da una famiglia nobile – seppur decaduta – e Purosangue, Demetri aveva ricevuto una rigida educazione che includeva un formalismo estremo, spacciato per rispetto, anche nel rapportarsi con i propri familiari. Era per quel motivo che, a denti stretti e un principio di acidità di stomaco, acconsentì a non utilizzare – né costringere gli altri ad utilizzare – appellativi come “Signore” nel colloquiare tra di loro, valutando superfluo impuntarsi su quel punto quando, di certo, nel corso del week end sarebbero emersi altri argomenti, più importanti, che avrebbero potuto creare attriti e su cui non avrebbe ceduto. Dopotutto con molta probabilità avrebbero affrontato l’argomento “preparativi delle nozze”.
Bah, senza offesa ma deve aver avuto dei parenti davvero strani! – Asher sospirò in sordina, per non attirare l’attenzione su di sè, ben consapevole che l’aggettivo strani non si avvicinava minimamente a descrivere le folle convinzioni di Kovarnikov Senior e dei suoi parenti - Come si fa a chiamare "Signore" un parente? Se tra voi siete così formali in famiglia, un estraneo che incontrate per casa come lo chiamate… "Ehi tu coso" ?
Il Pozionista dischiuse le labbra per ribattere ma bastò un’occhiata ad alcuni dei quadri che li circondavano – solitamente nature morte perché mai nessuno si sarebbe sognato di relegare un antenato in un posto squallido come l’ingresso ma occupate per l’occasione da un piccolo manipolo di persone, gentiluomini e gentildonne che, spinti dalla curiosità che un tale evento aveva scatenato in tutti loro, avevano abbandonato le loro regali ma nascoste per cornici per guadagnarsi un posto in prima fila – per desistere. Come spiegare che non erano le parole ma il timbro di voce utilizzato, una lieve inflessione, una nota di sarcasmo o al contrario di reverenza ciò che davvero permetteva di distinguere il parente dallo sconosciuto? L’amico dal nemico? Se l’ex Serpeverde avesse rivolto davvero la sua acuta intelligenza e quello spirito di osservazione di cui andava tanto fiero verso i coniugi Pellegrino si sarebbe reso conto che non aveva nulla da spiegare a nessuno perché entrambi usavano quella “tecnica” spontaneamente nel loro comunicare quotidiano e non c’era mancanza di rispetto o denigrazione nel termine donna che Francesco usava per rivolgersi alla moglie, ma solo un affetto profondo che il tempo non era riuscito a scalfire.
Noi non potremmo mai usare tanta formalità verso le persone che fanno parte della nostra famiglia… giusto donna?
Assolutamente, signore…
Innamorato, infatti, era il sorriso comparso sul viso di Lucilya ma purtroppo non c’era peggior cieco di chi non volesse vedere e in quel caso Demetri non riusciva a comprendere che lei amasse suo marito a anche per come le parlava e non nonostante.
Ahahah, sentito? Mia moglie sa essere davvero spiritosa, quando vuole!
La risata di Francesco contagiò in minima parte anche Tisifone e Asher che si limitarono, la prima a ridacchiare, il secondo a sorridere comprensivo, entrambi un po’ in soggezione per la presenza “minacciosa” di Demetri. A discapito di tutto lo amavano e non volevano che si sentisse messo da parte in favore della famiglia di Noah anche se nessuno dei due era pronto a rinnegare se stesso e i propri sentimenti/convinzioni solo per farlo contento. No, la posizione della Divinante e del MediMago non era semplice ma erano pronti ad affrontare quel week end e tutti quegli che la Trama avrebbe concesso loro a testa alta, con coraggio e un pizzico di incoscienza così tipico della Casata che li aveva accolti. Le battute che seguirono resero in ogni caso chiaro a tutti – anche se forse non ce ne sarebbe stato bisogno – come l’anello debole di quella neo catena familiare era rappresentato dal punto di contatto “Demetri – Francesco” visto i modi gentili, educati e per nulla affettati con cui l’ex Serpeverde si stava rapportando a Lucilya in quanto donna e strega, invitandola persino a una pomeridiana passeggiata in giardino che, sperava, avrebbero fatto da soli.
Oh, sarà un pomeriggio bellissimo allora!
Demetri annuì soddisfatto per aver “strappato” un tale sorriso a una donna così bella per poi storcere il naso nel sentire il compagno, l’uomo della sua vita, contravvenire alle basilari regole di galateo dando del “tu” a Pellegrino Senior e chiedendogli delle spezie –Oh per l’amor di Merlino! – con cui impiastricciare i loro pasti. Se c’era un motivo per cui non voleva che il MediMago si avvicinasse alla cucina era proprio perché non gli piaceva il concetto di “sperimenti culinari” ed era affezionato alla cara, vecchia – monotona – cucina degli elfi domestici.
Detto fatto, ti farò avere le migliori del mio giardino! Piante così non le trovi da nessun'altra parte, te lo garantisco!
Stando attenti a non farsi sentire, per non intromettersi in quello scambio di opinioni tra “adulti” Tisifone fece un pronostico su quando sarebbe scoppiata la prima vera bomba – cioè quando Demetri avrebbe iniziato seriamente a dare di matto – per poi proporre di accompagnare i futuri suoceri in camera in modo che potessero rilassarsi un po’ prima di pranzo.
Mi sembra un'ottima idea… donna!
Si leccò le labbra, lì dove poco prima si erano posate quelle del compagno, per poi mordersi il labbro inferiore, il sorriso che le comparve in volto per una frazione di secondo e che solo Noah avrebbe potuto notare, più malizioso e lascivo che tenero.
Questo modo di parlarmi potrebbe riservare risvolti imprevisti ma molto interessanti…
Mormorò, avvicinandosi al corpo dell’altro con fare predatorio per poi aggiustargli il nodo della cravatta perfettamente fatto e spolverare inesistenti granelli di polveri dalla giacca, giusto per avere una scusa per mettergli le mani addosso, prima di rivolgersi ai loro ospiti e chiedere loro di seguirla al piano superiore.
Ed io credo che andrò in cucina a controllare come procedono i preparativi per il pranzo!
Non appena il gruppetto, a cui si era unito anche Asher, sparì verso la scalinata, Demetri fece un veloce cenno con la testa a Noah – giusto perché andarsene senza salutare in alcun modo sarebbe stato oltremodo maleducato – e si avviò verso il salottino attirato da una bottiglia di brandy invecchiato che teneva da parte per le grandi occasioni e che adesso sembrava chiamarlo come una sirena con la sua preda.
Ah, Demetri… – si fermò di scatto,voltandosi lentamente attendendosi di tutto tranne quel sorriso grato che il MT gli stava rivolgendo e che gli ricordò perché avesse deciso che fare la guerra, che fosse magica o psicologica, all’uomo era solo tempo ed energie sprecate - Immagino quanto possa essere difficile per te ospitare i miei… beh, mio padre più che altro. E so anche che probabilmente per i tuoi canoni è il più rozzo ed incivile degli individui, ma… spero che riuscirai ad andare oltre e ad osservare ciò che di buono c'è in lui. Un po' come hai fatto con me.
Non commentò la prima parte del discorso, perché entrambi sapevano che l’unico motivo per cui i coniugi Pellegrino si trovavano al piano di sopra e non in un albergo era l’influenza che Asher esercitava sul Pozionista, ma una cosa sentiva di averla da dire e lo fece, senza filtri o giri di parole.
Tu mi hai dimostrato di amare Tisifone sopra ogni cosa e di essere in grado di proteggerla al meglio. Non esiste altro di così importante per me.
Una frase che avrebbe demoralizzato la maggior parte degli uomini – e quindi probabilmente Noah l’avrebbe interpretata come una sfida – pronunciata con voce pacata e priva di astio prima che l’uomo sparisse nel salottino. Una volta rimasto solo il Pozionista si versò una moderata dose di brandy in un bicchiere panciuto e, con aria pensierosa, si avvicinò alla finestra per contemplare il giardino, suo orgoglio segreto che aveva iniziato a curare fin da giovane, sfidando le Cruciatus di suo padre che non considerava quella una attività degna del suo erede.
Kogato razbrakh , che si pedal za poveche v lyubov s mŭtnorod Mislekh, che nikoga ne sŭm bil v sŭstoyanie da padne po-nisko , no yavno sŭm greshal
( Quando ho scoperto che eri un finocchio per di più innamorato di un Mezzosangue ho pensato che non saresti mai potuto cadere più in basso ma a quanto pare mi ero sbagliato…)
Trasalì al suono di quella voce roca e burbera e un brivido freddo gli corse lungo la colonna vertebrale come quando aveva cinque anni e si costringeva a non correre a nascondersi per sottrarsi alla bacchetta implacabile del padre. Nonostante fosse un uomo fatto e finito il terrore per l’uomo che l’aveva addestrato – perché non si poteva parlare di educazione – non l’aveva ancora abbandonato ed era stato estremamente sollevato quando il ritratto si era auto recluso in un angolo appartato della galleria degli antenati per non dover assistere alla caduta nel fango della sua stirpe.
Ima li neshto po svoĭ vkus v nashite gosti , bashta
( C’è qualcosa che non ti aggrada nei nostri ospiti, padre? )
Ima neshto v men ti e ugodno , sin – rispose l’uomo con maligno sarcasmo – Edinstvenata utekha v znaeĭki, che si geĭ ne mozhe da podvede bŭdeshtite pokoleniya i ti me razocharova i tova. Daĭte obeshtavasht mlad chistokrŭven da bŭde po-malko ot ... Ti si pozor i proval.
( C’è qualcosa che non mi aggrada in te, figliolo. L’unica consolazione nel saperti gay era che non avresti potuto traviare le generazioni future e mi hai deluso anche questo. Dare una così promettente giovane donna Purosangue a un essere inferiore… Sei una vergogna e un fallimento. )
Così come era apparso nel quadro accanto alla finestra Kovarnikov Senior sparì sollevando il figlio dall’obbligo di rispondergli ma lasciandogli molte cose a cui pensare.
Intanto, al piano di sopra Tisifone stava accompagnando i genitori di Noah verso la loro stanza, cercando di minimizzare i borbottii dei quadri che abbellivano il corridoio.
Perbacco, quadri parlanti! L'unica volta che li ho visti è stato a casa tua, quando i tuoi genitori mi hanno sbattuto fuori… te lo ricordi, donna?
Difficile dimenticarlo…
Asher trasalì a quella scoperta, colpito negativamente dal tono di Lucilya priva dell’allegria che l’aveva caratterizzata fino a quel momento, mentre spiacevoli ricordi emergevano dalla sua memoria.
Almeno non ti hanno preso a Cruciatus…
Commentò a bassa voce, chiudendo per un attimo gli occhi e rivedendo il volto trasfigurato dall’ira di Kovarnikov Senior.
Eheheh, salve gente!
I personaggi ritratti si limitarono a lanciare a Francesco un’occhiata disgustata, porgendogli le terga e irritando notevolmente il MediMago. Fortunatamente erano giunti a destinazione.
Grazie cara, e grazie anche a te, Asher. È una camera bellissima, non dovevate disturbarvi tanto per noi…
Ma apprezziamo che l'abbiate fatto!
Il buon umore di Francesco, nonostante il brutto ricordo che i quadri dovevano aver suscitano anche in lui, contagiò padrino e figlioccia che ridacchiarono insieme a lui, prima di lasciare marito e moglie da soli. Rimasti soli, Tisifone abbracciò di slancio il padrino, posando la testa sul suo torace come quando era piccola.
Mi spiace così tanto…
E non sapeva se per quello che l’uomo aveva dovuto passare o per lo stress a cui indirettamente lo stava sottoponendo con quel week end.
Non è colpa tua milaja e io non rimpiango nulla del passato perché tutto quello che ho fatto è stato per amore.
La tranquillizzò per poi darle un bacio sulla sommità della testa e sparire nella propria camera da letto. Tisifone prese un profondo respiro e, sfilata la bacchetta dalla manica dell’abito, si voltò minacciosa verso i quadri.
Sparite, tutti! Rintanatevi nella galleria degli antenati e non lasciatela fino a quando i genitori di Noah non saranno andati via. Se vedo anche solo l’orlo di un abito vi spedisco tutti nella camera blindata della Gringott e Demetri non potrà opporsi.
Li minacciò con un sguardo omicida: non aveva bisogno di altre cause di nervosismo o tensione, non quel week end. Dopo quella “precisazione” fece sparire la bacchetta e, lisciate qualche piega invisibile del vestito, si diresse direttamente in cucina dove era certa di trovare il proprio compagno. Passando accanto al salottino colse le ultime parole pronunciate da Kovarnikov Senior e per quanto padre e figlio stessero parlando in bulgaro non le fu difficile comprenderne il senso e avvertire una stretta dolorosa al cuore. Si fermò sulla soglia della cucina, poggiando una mano allo stipite, osservando con sguardo stanco ma innamorato l’uomo affaccendarsi tra i fornelli e dirigere gli elfi domestici come un generale babbano. Ti amo…
Furono le prime parole che pronunciò, indipendentemente dal fatto che l’uomo si fosse accorto o meno della sua presenza, per poi correre a rintanarsi tra le sue braccia.
Temo che abbiamo sbagliato tutto... – gli confidò con una voce colma di tristezza - Dovevamo far stare i tuoi genitori in albergo e farli incontrare in un ristorante o a casa nostra. Questo posto – no, non riusciva a chiamarla casa, non dopo tutto il dolore che aveva colto negli ultimi minuti in ogni persona che si trovava sotto quel tetto - emana energie negative come se fosse circondato da Dissenatori e fa emergere solo brutti ricordi.
Nel frattempo Asher, lavato e vestito di tutto punto, aveva raggiunto il compagno nel salottino lasciando aperta la porta in modo che i futuri consuoceri non avrebbero avuto alcun problema a trovarli, una volta tornati all’ingresso. Anche lui si fermò sulla porta a osservare il Pozionista ancora in piedi di fronte alla finestra e notando la linea tesa delle sue spalle e la sua postura rigida comprese che doveva essere accaduto qualcosa negli ultimi minuti e solo una persona al mondo era capace di ottenere tanto in così poco tempo.
E’ riemerso dal suo loculo?
In tutto il suo ambiguo splendore.
Qualsiasi cosa ti abbia detto sono solo menzogne…
Non ne sono certo… non ne sono certo…
Mormorò avvicinandosi al tavolino bar e facendo comparire, accanto alla bottiglia di brandy, altri cinque bicchieri, una bottiglia di vino elfico e un aperitivo babbano analcolico arancione che si era sempre rifiutato di bere ma che forse i loro ospiti avrebbero gradito. Avrebbe evocato anche degli stuzzichini se non avesse temuto che Tisifone lo accusasse di voler rovinare l’appetito a tutti.
Volete bere qualcosa mentre aspettiamo il pranzo?
Avrebbe quindi chiesto una volta che i coniugi Pellegrino e, eventualmente, la giovane coppia, fosse entrata nel salottino.
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da Noah » 17/10/2014, 14:39
Anche Asher non è da meno. Non lo vedevo così rilassato e a proprio agio da anni. Credo che da giovane doveva essere esattamente così.
Ti immagini se si fossero conosciuti da ragazzi? Scommetto che sarebbero diventati grandi amici…
Commentò Noah con un sorriso sornione in volto, che si spense non appena Demetri fece il suo ingresso all'entrata del Manor: era totalmente diverso dal compagno, e i suoi modi di fare non avrebbero potuto essere più lontani da quelli di Asher. Questo, ovviamente, non fermò in alcun modo Francesco dall'essere se stesso, commentando ad esempio gli usi della famiglia del Pozionista sull'usare il termine "Signore" anche tra parenti. L'italo-americano lasciò che la conversazione scivolasse in modo più o meno leggero, consapevole che le differenze tra suo padre e Demetri erano così tante e profonde da rendere positivo già il fatto che si rivolgessero la parola l'un l'altro: lui era una perfetta via di mezzo, anche se nella frase che sussurrò alla sua Tisifone c'era ben più del padre che del mondo magico "per bene".
Questo modo di parlarmi potrebbe riservare risvolti imprevisti ma molto interessanti…
Vedrò di ricordarmelo.
Mormorò Noah con uno sguardo che non prometteva - o forse sì? - nulla di buono, lasciando che la compagna gli aggiustasse giacca e cravatta ed accarezzandole poi velatamente il fianco, giusto per ricordarle che, nella sua inqualificabilità, avrebbe volentieri lasciato i genitori di entrambi a sbrigarsela da soli e se la sarebbe portata in camera per "inaugurare" al meglio quel weekend. Una volta rimasto solo con Demetri, visto che Tisifone, Asher e i futuri suoceri erano saliti al piano di sopra, il MT si sentì in dovere di ringraziare l'uomo per aver aperto le porte del Manor ai suoi genitori, consapevole dello sforzo che il Pozionista avesse fatto in quel gesto.
Tu mi hai dimostrato di amare Tisifone sopra ogni cosa e di essere in grado di proteggerla al meglio. Non esiste altro di così importante per me.
Non sapeva se essere felice o meno per quelle parole, ma qualcosa gli diceva che, almeno, ormai il Pozionista si era rassegnato a considerarlo il degno compagno della figlia: certo, la vera sfida stava nel fargli accettare la propria famiglia, ma qualcosa gli diceva che quella era una battaglia che Francesco avrebbe voluto combattere da solo, al massimo con la moglie accanto. Intanto, mentre Lucilya e il marito si confrontavano tra loro e si rinfrescavano nella camera degli ospiti, Noah dirigeva il lavoro in cucina, con gli elfi che ormai - rassegnati all'idea che quando l'uomo era in giro, era lui a comandare - gli davano placidamente retta; l'uomo, dal canto suo, era talmente concentrato che non si accorse della presenza della futura moglie fino a che non sentì la sua voce.
Ti amo…
Ti amo anch'io.
Rispose lui con voce innamorata, accogliendo la sua donna tra le braccia per avvolgerla in un contatto caldo, protettivo, dolce e sicuro, come fermi erano i sentimenti che provava per lei.
Cosa c'è, Tissi? - perché era chiaro che qualcosa ci fosse.
Temo che abbiamo sbagliato tutto… Dovevamo far stare i tuoi genitori in albergo e farli incontrare in un ristorante o a casa nostra. Questo posto emana energie negative come se fosse circondato da Dissenatori e fa emergere solo brutti ricordi.
È vero… ma a maggior ragione è stato un bene farli venire qui: solo con le nostre energie positive potremo scacciare quelle negative, e riempire il Manor di nuovi ricordi ben più positivi. - replicò lui, accarezzandole una guancia con espressione ottimista - I tuoi padrini sono persone forti, ed anche i miei genitori lo sono… noi non possiamo né dobbiamo essere da meno, capito? Possiamo farcela amore, ci dobbiamo solo credere.
Concluse, stringendola forte tra le sue braccia e baciandole i capelli.
Dai, raggiungiamo gli altri di là… Ed aspettiamo la fine del weekend prima di disperarci, mh?
Le propose, stringendole la mano e guidandola, se Tisifone fosse stata d'accordo, nel salottino, preceduti di meno di due minuti dai coniugi Pellegrino, che entrarono a braccetto e con una serenità invidiabile, nonostante tutto.
Volete bere qualcosa mentre aspettiamo il pranzo?
Volentieri Demetri, la ringrazio.
Io credo che mi butterò sul vino elfico, sapete? Sono anni che non lo bevo, e dire che mi era piaciuto un sacco!
Esclamò Francesco, stupendo anche la moglie che però non diede nulla a vedere: non ricordava che al marito il vino elfico fosse piaciuto così tanto… che fosse solo un modo silenzioso per avvicinarsi a Demetri?
Io invece mi butterò sul caro aperitivo babbano… - commentò Noah con un sorriso, stringendo la futura sposa a sé - Tu cosa vuoi, amore?
Le domandò a bassa voce, prima di prendere posto coi presenti su uno dei divani del salottino.
Figliolo, è vero che ti sei occupato personalmente del pranzo?
Confermo, e per favore, sii gentile nel darmi il tuo giudizio, d'accordo?
Ci posso provare, ci posso provare!
Esclamò Francesco gioviale, facendo sedere prima la moglie e poi accomodandosi a sua volta accanto a lei.
Questa casa sembra immensa, sul serio! Quanto ci avete messo ad arredarla?
Domandò proprio l'uomo, spostando lo sguardo su Asher e Demetri, più sul secondo in realtà, mentre Lucilya si rivolgeva alla futura nuora con un sorriso gentile.
Sei emozionata per il matrimonio, cara? Scommetto che hai già tantissime idee su come organizzarlo, ma se ti dovesse servire un aiuto o qualche consiglio… ecco, non esitare a parlarmene!
In realtà muore dalla voglia di aiutarti a scegliere il vestito, ma non ha il coraggio di chiedertelo!
Noah!
Rise, l'italo-americano, accarezzando la mano della madre con affetto e rilassandosi impercettibilmente sul divano: forse Tissi aveva ragione… o forse, stavolta, sarebbe andato tutto come loro volevano che andasse.
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da Tisifone » 19/10/2014, 18:47
Il primo incontro tra i genitori di Noah e i padrini di Tisifone sembrava essersi concluso in maniera abbastanza positiva. Francesco e Asher si erano intesi subito e probabilmente in tempi brevi sarebbero riusciti a diventare grandi amici, gli stessi che, secondo il MT, sarebbero diventati se si fossero conosciuti da ragazzi. Lucilya invece con i suoi modi “da strega” aveva ammorbidito Demetri, strappandogli la promessa di un giro panoramico nel giardino di cui andava così fiero, e l’uomo, a sua volta, aveva abbozzato con apparente nonchalance su alcuni punti poco rilevanti che però avrebbero reso la conversazione e la reciproca conoscenza più fluida. Allora perché, dopo aver accompagnato i coniugi Pellegrino nella loro camera, Tisifone era entrata in cucina, dove era certa avrebbe trovato il proprio compagno, con un senso di tristezza che le stava opprimendo il cuore? Perché in quei pochi minuti di separazione il “peso” del Manor e l’influenza negativa che aveva sui suoi abitanti - i ricordi che quell’antico maniero suscitavano sia in Asher che in Francesco, così simili anche nelle battaglie che avevano dovuto combattere per amore, la nota di tristezza nel tono della voce solitamente squillante e allegra di Lucilya, l’inquietudine che le aveva fatto accapponare la pelle nel sentire la voce di Kovarnikov Senior mentre rimproverava il figlio per le scelte fatte - si era abbattuto sulle sue povere spalle e l’aveva spinta a cercare rifugio tra le uniche braccia capace di donarle il calore e l’amore di cui aveva bisogno per poter tornare a sorridere.
Ti amo anch'io. Cosa c'è, Tissi?
Si sciolse nel suo abbraccio, nascondendo il viso sul suo torace e inspirando il suo profumo che da tempo aveva egregiamente sostituito l’aroma di zenzero e cannella nella sua personale aromaterapia, per poi confessargli i suoi timori e la causa di quell’improvvisa tristezza che l’aveva colta.
È vero… ma a maggior ragione è stato un bene farli venire qui: solo con le nostre energie positive potremo scacciare quelle negative, e riempire il Manor di nuovi ricordi ben più positivi. – sollevò il viso verso di lui cercando di assorbire l’ottimismo che sprizzava non solo dalle parole ma soprattutto dallo sguardo dell’uomo che amava. Noah Pellegrino non era il tipo di persona da dare consigli sterili dettati dalle circostanze in cui lui per primo non credeva e proprio nella sicurezza che traspariva dalle sue parole consisteva la sua forza e la sua capacità di persuadere e tranquillizzare il prossimo. - I tuoi padrini sono persone forti, ed anche i miei genitori lo sono… noi non possiamo né dobbiamo essere da meno, capito?
Hai ragione ma… - sospirò a corto di parole per spiegare quello che le si agitava dentro - Ho sempre saputo che per loro non era stato facile – perché conosceva a memoria la storia dei suoi padrini e Lucilya le aveva raccontato per grandi linee la loro – ma toccare con mano quanto bè… è stata un’altra cosa. E oggi forse per la prima volta mi sono resa conto del peso che grava sulle spalle di Demetri… E’ come se ogni suo respiro fosse perennemente messo sotto processo da tutte le generazioni di Kovarnikov e non deve essere una cosa per nulla facile… Pensi che riusciremo a renderli fieri di noi e a dimostrarci abbastanza forti?
Possiamo farcela amore, ci dobbiamo solo credere.
Annuì un po’ più convinta, l’animo di certo più leggero di quanto era entrata in cucina, stringendolo un po’ più forte a sé prima di staccarsi da lui e rivolgergli un sorriso grato e innamorato.
Dai, raggiungiamo gli altri di là… Ed aspettiamo la fine del weekend prima di disperarci, mh?
Va bene uomo.
Rispose con un sorriso malizioso, stringendogli a sua volta la mano e lasciandosi guidare verso il salottino dove trovarono i quattro “adulti” in procinto di bere qualcosa prima di pranzo, invitati da un Demetri ancora destabilizzato – anche se all’esterno non lasciava trasparire nulla – dalle parole del proprio padre. In quel momento nell’animo del Pozionista si stava combattendo un’ardua battaglia tra il figlio modello – che avrebbe fatto di tutto pur di rendere il proprio padre orgoglio di sé, anche tentare di dimenticare l’uomo che amava – e il figlio ribelle - quello che aveva risposto colpo su colpo agli incantesimi lanciati da un genitore furente e incapace di accettare le sue scelte – e dal cui esito dipendeva in gran parte la riuscita o meno di quell’incontro.
Volentieri Demetri, la ringrazio.
L’uomo annuì rivolgendo alla donna un piccolo sorriso – gli angoli della bocca si erano semplicemente sollevati di pochissimo – per poi porgerle quanto richiesto.
Io credo che mi butterò sul vino elfico, sapete? Sono anni che non lo bevo, e dire che mi era piaciuto un sacco!
Allora per gustarlo deve approfittare di questo momento o attendere la fine del pranzo – commentò il Pozionista, versando personalmente il vino nel bicchiere e porgendolo all’italiano, stupendo con quel gesto tutta la propria di famiglia. L’incontro con il padre doveva proprio averlo messo KO per sentire l’esigenza di tenere le mani occupati e, non potendo rintanarsi nel suo laboratorio, si “piegava” a svolgere un compito da elfo domestico – Suo figlio ha praticamente bandito dalla nostra tavola qualsiasi tipo di vino che non fosse babbano e scelto da lui personalmente perché… com’è che ha detto?... – si voltò verso il compagno in cerca di aiuto per rinfrescargli la memoria e trovò un sorriso accennato e uno sguardo carico di amore e di supporto che gli incendiò il sangue nelle vene – Ah si… che il vino elfico è troppo dolce per poter esaltare il sapore del cibo…
Il tono era ironico senza essere offensivo mentre lo sguardo che rivolse a Noah era di conferma o anche di smentita per quello che aveva appena affermato.
Io invece mi butterò sul caro aperitivo babbano…
E io ti farò compagnia…
Tu cosa vuoi, amore?
Del vino elfico, grazie. Mi piace il suo sapore dolce…
Una volta che tutti ebbero in mano il loro bicchiere si andarono a sedere e i padroni di casa lasciarono i due divanetti agli ospiti, preferendo le poltrone poste l’una di fronte all’altra.
Figliolo, è vero che ti sei occupato personalmente del pranzo?
Confermo, e per favore, sii gentile nel darmi il tuo giudizio, d'accordo?
Ci posso provare, ci posso provare!
Hummm ho la sensazione che il pranzo si tramuterà in un esame per qualcuno… Forse ti conveniva lasciar fare agli elfi…
Lo canzonò bonariamente Asher che probabilmente di tutti i presenti era quello che attendeva con maggiore curiosità lo “scontro” al vertice che si sarebbe tenuto intorno al tavolo da pranzo.
Questa casa sembra immensa, sul serio! Quanto ci avete messo ad arredarla?
In realtà non l’abbiamo arredata noi o almeno non tutta – rispose il Pozionista, facendo roteare il brandy che si era versato in una dose contenuta nel bicchiere panciuto – Questa casa appartiene alla mia famiglia da generazioni e ognuna di esse ha lasciato la propria impronta.
Per rispetto e memoria abbiamo deciso di lasciare tutto così com’era – tanto essendo solo in due non era tutta questa fatica evitare di vivere in quelle che non rispecchiavano i loro gusti – tanto che visitando alcune stanze si ha la sensazione di fare dei balzi nel tempo.
Abbiamo rimodernato solo le camere da letto al piano di sopra per renderle più accoglienti e le stanze che più sentiamo nostre – continuò Demetri, sempre stranamente assorto – come questa, una parte della sala da pranzo e lo studio di Asher. Anche se forse è arrivato il momento di fare qualche piccolo cambiamento anche al piano terra… Non c’è un posto dove un bambino possa sentirsi libero di muoversi come preferisce…
L’ultima frase venne pronunciata a bassa voce, come se fosse più una riflessione propria che un pensiero che volesse condividere con i presenti, ma non abbastanza da impedire al MediMago di coglierla. Sgranò quindi gli occhi, tendendosi in avanti spinto dal pressante bisogno di stringere a sé il compagno e ai Troll l’etichetta. Dovette fare un enorme sforzo su se stesso per non alzarsi dalla propria poltrona per poi cercare di andare in soccorso del compagno con l’unica “arma” a sua disposizione e cioè cercando di cambiare discorso.
Il tuo ristorante invece com’è? Da come ne parla Noah deve essere un ambiente delizioso.
Intanto Tisifone, ignara della Bombarda Maxima che Demetri aveva appena sganciato, era impegnata in una conversazione “spinosa” con Lucilya. Come facesse quella donna a porle domande apparentemente innocue che però avevano il potere di mandarla in confusione solo la Trama lo sapeva.
Sei emozionata per il matrimonio, cara?
Ehmmm… se le dico terrorizzata pensa che sarò una pessima sposa?
Rispose imbarazzata, allontanandosi di poco da Noah senza neanche rendersene conto, come se una parte di lei fosse convinta di aver rivelato un segreto oscuro e vergognoso.
Scommetto che hai già tantissime idee su come organizzarlo, ma se ti dovesse servire un aiuto o qualche consiglio… ecco, non esitare a parlarmene!
In realtà muore dalla voglia di aiutarti a scegliere il vestito, ma non ha il coraggio di chiedertelo!
Noah!
Non lo rimproveri – lo difese con affetto – Se non fosse stata per la sua inqualificabilità non avrei mai avuto la possibilità di chiederle di venire con noi a scegliere l’abito. Mia cugina, nonché la mia testimone di nozze, è estasiata dall’idea di aiutarmi e temo che sarà difficile per me riuscire a contenere il suo entusiasmo. Non abbiamo esattamente gli stessi gusti in fatto di abiti o di eleganza e un parere terzo competente mi sarebbe di grande aiuto – e si vedeva perfettamente dallo sguardo quasi supplice che le stava rivolgendo che il suo non era solo un modo per salvare le apparenze. – Per quanto riguarda le idee su come organizzare il matrimonio bè… anche lì ogni aiuto o consiglio è ben accetto. Non ho sogni da bambina nel cassetto, al di là forse del desiderio poco realizzabile di sposarci a Ekaterimburg, e soprattutto ho sempre odiato tutti gli avvenimenti mondani… - fece un sospiro profondo per poi sbattere la testa sulla spalla del compagno in un gesto poco da galateo ma sicuramente molto sentito – Sono un disastro come organizzatrice…
… e come futura sposa…
Ma l’ultimo pensiero preferì tenerlo per sé.
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da Noah » 21/10/2014, 15:11
Hai ragione ma… Ho sempre saputo che per loro non era stato facile, ma toccare con mano quanto bè… è stata un’altra cosa. E oggi forse per la prima volta mi sono resa conto del peso che grava sulle spalle di Demetri… E’ come se ogni suo respiro fosse perennemente messo sotto processo da tutte le generazioni di Kovarnikov e non deve essere una cosa per nulla facile… Pensi che riusciremo a renderli fieri di noi e a dimostrarci abbastanza forti?
Sì, Noah lo credeva, credeva che insieme avrebbero superato tutto e che anche Demetri, alla fine, si sarebbe scrollato di dosso almeno parte dei pregiudizi e preconcetti della sua famiglia nel momento stesso in cui avesse visto la sua Tisifone felice ed appagata, con uno o più bambini tra le braccia. Dovevano solo avere forza e perseverare, fiduciosi che qualsiasi ostacolo la vita avesse posto loro davanti, stando insieme l'avrebbero superato, come la famiglia che Pellegrino voleva che fossero. Così, con la fidanzata - si sperava - più tranquilla di prima, i due futuri sposi entrarono nel salottino dove si trovavano già Asher e Demetri, nonché i coniugi Pellegrino, ed a ciascuno venne servito un bicchiere di aperitivo secondo i gusti personali.
Allora per gustarlo deve approfittare di questo momento o attendere la fine del pranzo. Suo figlio ha praticamente bandito dalla nostra tavola qualsiasi tipo di vino che non fosse babbano e scelto da lui personalmente perché… com’è che ha detto?… Ah si… che il vino elfico è troppo dolce per poter esaltare il sapore del cibo…
E lo dico ancora, con gran veemenza! Il vino elfico è delizioso, soprattutto a fine pasto o col dessert… ma non con le portate principali, proprio no!
Ovviamente Noah a certe cose teneva particolarmente, e a giudicare dall'occhiata divertita ma fiera che il padre gli rivolse, anche per Francesco bisognava assolutamente dare peso a certi dettagli. L'italo-americano, però, sapeva anche che il genitore sarebbe stato implacabile nel giudicare il suo pranzo, visto che era stato Pellegrino Junior a scegliere le pietanze e spiegare agli elfi - nei minimi dettagli - come le dovessero creare, supervisionandoli però ogni qualvolta gli era stato possibile.
Hummm ho la sensazione che il pranzo si tramuterà in un esame per qualcuno… Forse ti conveniva lasciar fare agli elfi…
Non ci sarei mai riuscito, nemmeno volendo! - ammise Noah con un sorriso divertito - Amo cucinare, e poi questa era un'occasione speciale… non avrei mai potuto affidare il menu agli elfi, anche se so che sono bravissimi: quelli sono i miei piatti, e tanto basta per rendermene assolutamente geloso.
E chi meglio di Francesco, che stava annuendo lentamente, avrebbe potuto capirlo?
In realtà non l’abbiamo arredata noi o almeno non tutta. Questa casa appartiene alla mia famiglia da generazioni e ognuna di esse ha lasciato la propria impronta.
Per rispetto e memoria abbiamo deciso di lasciare tutto così com’era, tanto che visitando alcune stanze si ha la sensazione di fare dei balzi nel tempo.
Abbiamo rimodernato solo le camere da letto al piano di sopra per renderle più accoglienti e le stanze che più sentiamo nostre come questa, una parte della sala da pranzo e lo studio di Asher. Anche se forse è arrivato il momento di fare qualche piccolo cambiamento anche al piano terra…
Beh, almeno il giardino per i nipoti è già pronto! Ma se tiene tanto alle sue preziose piante, Demetri, sarà meglio che le protegga come si deve! I bambini sanno essere distruttivi oltre l'immaginabile, a volte… noi ne sappiamo qualcosa, vero Lucilya?
Sì, effettivamente Noah era un bambino molto vivace… ricordo che difficilmente riuscivo a coltivare fiori o erbe aromatiche, perché immancabilmente lui ne strappava alcune foglie per studiarle!
E chissà da chi ho preso…
Commentò il MT di rimando, facendo un sorriso sornione in direzione del padre.
Il tuo ristorante invece com’è? Da come ne parla Noah deve essere un ambiente delizioso.
È tutta la mia vita. - affermò Francesco, orgoglioso - Non è molto grande, ma si respira aria di casa appena ci si mette piede: è rustico, familiare, con dell'ottimo cibo - e come sarebbe potuto essere altrimenti? - ed un'atmosfera rilassata, tipica di chi vuole godersi del buon cibo senza doversi comportare come se avesse un palo infilato su per il didietro.
Noah si schiarì la voce a quelle parole, ma era più che evidente che stesse cercando di trattenere un principio di risata.
Sapete, è stato l'ultimo dono di mio padre prima che venisse a mancare. Eh sì… uomo duro mio padre… non mi diceva mai che mi voleva bene, ma era un lavoratore instancabile e si è spezzato la schiena per una vita affinché a me e mia madre non mancasse mai nulla. - raccontò l'uomo, gli occhi velati di commozione mentre Lucilya gli stringeva la mano con amore - Eravamo poveri, sapete, ma anche lui come me coltivava il sogno della cucina… per questo lasciò la sua casa per emigrare in America, e cercare fortuna lì: voleva realizzare il suo sogno, e soprattutto aiutare noi visto che in Italia le possibilità lavorative erano molto poche. Così iniziò a darsi da fare come lavapiatti, mandando quasi tutto lo stipendio a mia madre per farmi crescere al meglio delle sue possibilità: avevo solo 14 anni quando lei venne a mancare… fu allora che raggiunsi mio padre in America, cominciando a lavorare a mia volta nello stesso ristorante che l'aveva preso come lavapiatti prima e come apprendista chef dopo. - si era tuffato nel mare dei ricordi, Francesco, e per quanto riguardava Noah andava benissimo così: solo facendosi conoscere, infatti, avrebbe potuto far cambiare idea i più ritrosi ad accettarlo - Sono rimasto al suo fianco per tanti anni, imparando a cucinare da lui: mi ha insegnato tutto ciò che so ed anche di più, e prima di morire mi ha lasciato il suo sogno… il Pellegrino's, un locale che aveva comprato dopo aver risparmiato per anni, senza concedersi mai nulla, solo per assicurarsi che io avessi un posto tutto mio da portare alla vita; non riuscì mai a metterci piede, e forse questo sarà il suo unico rimpianto, ovunque si trovi ora… ma ogni volta che mi metto a cucinare, ogni volta che sento i clienti sorridere soddisfatti ed uscire con la pancia piena, sento che è lì con me.
Si passò una mano sul volto, commosso, scuotendo appena il capo.
Ammetto che avrei tanto voluto vedere Noah al mio fianco, vederlo seguire i miei passi… ma lui ha scelto la sua strada, ed è questo che conta: e poi io e Lucilya ce la caviamo benissimo anche da soli, vero donna?
Finché ci sei tu, nulla può andare storto tesoro.
Confermò la donna, fiera della scelta effettuata in passato di amare e sposare un uomo così diverso da sé: per cambiare argomento, però, decise di chiedere a Tisifone come si sentisse alla prospettiva del matrimonio, scoprendola più impaurita che emozionata; forse fu anche per questo che le propose di contare su di lei, se mai le fosse servito qualcosa.
Non lo rimproveri. Se non fosse stata per la sua inqualificabilità non avrei mai avuto la possibilità di chiederle di venire con noi a scegliere l’abito. Mia cugina, nonché la mia testimone di nozze, è estasiata dall’idea di aiutarmi e temo che sarà difficile per me riuscire a contenere il suo entusiasmo. Non abbiamo esattamente gli stessi gusti in fatto di abiti o di eleganza e un parere terzo competente mi sarebbe di grande aiuto. Per quanto riguarda le idee su come organizzare il matrimonio bè… anche lì ogni aiuto o consiglio è ben accetto. Non ho sogni da bambina nel cassetto, al di là forse del desiderio poco realizzabile di sposarci a Ekaterimburg, e soprattutto ho sempre odiato tutti gli avvenimenti mondani… Sono un disastro come organizzatrice…
E perché pensi sia un desiderio irrealizzabile? Niente è impossibile cara, e poi quello è il tuo giorno!
Grazie tante, mamma!
Oh, sciocchezze! È risaputo che il matrimonio è un giorno più importante per la sposa, che per lo sposo… forse tu potrai avere l'ultima parola sul menù, ma per quanto riguarda vestito, fiori, musica e tutto il resto, tesoro, dovrai lasciare che sia la sposa a scegliere!
Donna, ma ti sei accorta che la tua futura nuora ci da' ancora del "lei"? Non possiamo accettarlo! Tisifone, per la miseria, da questo momento in poi devi darci del "tu", capito?
Sì, decisamente Francesco era tornato ad essere sempre lo stesso.
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da Tisifone » 26/10/2014, 22:51
Era entrata in cucina con l’animo schiacciato dai ricordi poco felici che il Manor aveva risvegliato sia nei padrini che nei coniugi Pellegrino e cercato rifugio tra le braccia del suo compagno in cerca di amore e di rassicurazione sul futuro. Aveva bisogno di sentirsi dire che sarebbero stati abbastanza forti da riuscire a sconfiggere tutti i fantasmi del passato e per costruire quella famiglia che tanto sognavano. L’ottimismo di Noah, come al solito, fu contagioso e restituì a Tisifone la calma necessaria per poter affrontare nuovamente gli “adulti” riuniti nel salottino per un aperitivo prima del pranzo e il prossimo terreno di scontro. Fortunatamente si trattava di un argomento abbastanza leggero quale il posto che il vino elfico dovesse occupare durante i pasti: come accompagnamento alle pietanze o ai dolci? Demetri era abituato a berlo un po’ in qualunque circostanza, soprattutto perché i vini babbani per decenni erano stati banditi dalla sua tavola, mentre Noah, da bravo Mezzosangue, preferiva i vini corposi e rigorosamente babbani durante i pasti e il vino elfico con i dessert.
E lo dico ancora, con gran veemenza! Il vino elfico è delizioso, soprattutto a fine pasto o col dessert… ma non con le portate principali, proprio no!
Dalle occhiate che si scambiarono padre e figlio fu chiaro che entrambi la pensassero allo stesso modo o almeno che avessero la stessa propensione quasi maniacale per i dettagli quando si trattava di cibo. Fu per questo che Asher se ne uscì con una battuta sul fatto che il pranzo si sarebbe tramutato in una sorta di esame per il MT e che forse avrebbe fatto meglio ad affidare quel compito agli elfi domestici.
Non ci sarei mai riuscito, nemmeno volendo! Amo cucinare, e poi questa era un'occasione speciale… non avrei mai potuto affidare il menu agli elfi, anche se so che sono bravissimi: quelli sono i miei piatti, e tanto basta per rendermene assolutamente geloso.
Come ribattere a una affermazione del genere se non con uno sguardo colmo d’amore da parte di Tisifone, sardonico da parte di Asher e scettico – più per abitudine che altro – da parte di Demetri? Fu proprio su quest’ultimo che subito dopo si spostò l’attenzione di Francesco, incuriosito su come avessero fatto ad arredare una casa grande come il Manor. A quella domanda innocua – probabilmente posta più per mantenere viva la conversazione che per un reale interesse – corrispose una risposta precisa – semplicemente si erano limitati a cambiare l’arredamento delle stanze che preferivano lasciando il resto del Manor inalterato, come previsto dai precedenti abitanti – e una riflessione dal retrogusto un po’ amaro, almeno per il Pozionista, su come non ci fosse un ambiente a dimensione di bambini e non a causa delle modifiche che vi avevano apportato. Volse lo sguardo intorno a sé, posandolo su nessun punto in particolare, andando con gli occhi della mente al di là delle quattro pareti che li circondavano e sondando ogni angolo del Maniero. Quante volte, da bambino, si era sentito di troppo in quell’ambiente così austero e formale, circondato da oggetti più vecchi di lui di secoli? Era stato lo stesso per suo padre e suo nonno prima di lui? Amore e calore, di questo avevano bisogno i bambini per crescere sani e felici – o almeno era quello che gli aveva ripetuto fino alla nausea Asher – e di certo in quell’ambiente lui non aveva ricevuto né l’uno né l’altro. Forse a causa del battibecco avuto poco prima con suo padre,o forse perché dopo decenni iniziava a rendersi conto che l’educazione ricevuto non era proprio il massimo a cui un bambino potesse aspirare, ammise con se stesso, e in parte con i suoi ospiti, che non era quello che voleva per i suoi nipoti. Non che si sarebbe trasformato in un nonno dolce e coccoloso ma almeno avrebbe dato loro un ambiente in cui recarsi volentieri.
Beh, almeno il giardino per i nipoti è già pronto! – sbattè le palpebre velocemente, perplesso, convinto com’era di aver solo pensato a creare un ambiente confortevole ai futuri nipoti -Ma se tiene tanto alle sue preziose piante, Demetri, sarà meglio che le protegga come si deve! I bambini sanno essere distruttivi oltre l'immaginabile, a volte… noi ne sappiamo qualcosa, vero Lucilya?
Sì, effettivamente Noah era un bambino molto vivace… ricordo che difficilmente riuscivo a coltivare fiori o erbe aromatiche, perché immancabilmente lui ne strappava alcune foglie per studiarle!
E chissà da chi ho preso…
Quel parlare di nipotini come se fossero una realtà concreta e non una ipotesi futuristica fecero sorgere in Demetri un tremendo, terribile, dubbio. Si era appena abituato – e non del tutto – al fatto che la sua milaja a breve si sarebbe sposata, che dovesse fare subito i conti con qualche marmocchio urlante?
Il giardino è abbastanza grande da poterne dedicare una parte esclusivamente ai bambini, sia per farli giocare che per coltivare le loro inclinazioni future – affermò quindi con un tono di voce completamente neutro, tanto che qualcuno avrebbe potuto pensare che non volesse nipoti, lo sguardo fisso e penetrante sul volto di Tisifone – Ma sono modifiche che non possono essere fatte in fretta e furia…
Hai tutto il tempo che ti serve – ribattè la Divinante, incapace di dissimulare lo stupore, anche se forse sarebbe stato più corretto parlare di shock, nel tono della sua voce – Vogliamo prima goderci la vita matrimoniale almeno per … un anno?
Chiese con aria divertita, memore dello scambio di battute avvenuto poco prima tra Francesco e Asher, il quale per distogliere l’attenzione dal proprio compagno, e dargli così il tempo di ricomporsi, chiese all’uomo notizie sul suo ristorante.
È tutta la mia vita. Non è molto grande, ma si respira aria di casa appena ci si mette piede: è rustico, familiare, con dell'ottimo cibo ed un'atmosfera rilassata, tipica di chi vuole godersi del buon cibo senza doversi comportare come se avesse un palo infilato su per il didietro.
Sembra una prospettiva molto allettante…
Sapete, è stato l'ultimo dono di mio padre prima che venisse a mancare. Eh sì… uomo duro mio padre… non mi diceva mai che mi voleva bene, ma era un lavoratore instancabile e si è spezzato la schiena per una vita affinché a me e mia madre non mancasse mai nulla. Eravamo poveri, sapete, ma anche lui come me coltivava il sogno della cucina… per questo lasciò la sua casa per emigrare in America, e cercare fortuna lì: voleva realizzare il suo sogno, e soprattutto aiutare noi visto che in Italia le possibilità lavorative erano molto poche. Così iniziò a darsi da fare come lavapiatti…
Il mare di ricordi in cui Francesco si era tuffato finì per travolgere anche Demetri portandolo, per strade probabilmente diverse da quelle che ci si sarebbe aspettato, a provare verso l’italiano una sorta di ammirazione. O almeno a giungere alla conclusione che qualunque cosa avesse potuto fare non sarebbe mai riuscito a spuntarla a meno di risultare talmente sgradevole da costringere Tisifone a non frequentare mai più il Manor. Dal racconto che stava facendo – si lo stava ascoltando e anche molto attentamente – Francesco sembrava appartenere a quella tipologia di uomini che suo padre detestava contro cui si accaniva con particolare cattiveria e sadismo solo perché troppo integri per farsi piegare anche dalle Cruciatus.
Ammetto che avrei tanto voluto vedere Noah al mio fianco, vederlo seguire i miei passi… ma lui ha scelto la sua strada, ed è questo che conta: e poi io e Lucilya ce la caviamo benissimo anche da soli, vero donna?
Finché ci sei tu, nulla può andare storto tesoro.
Quello scambio di battute tra i coniugi Pellegrino trasudava tanto amore e dedizione che Tisifone si avvicinò istintivamente di più al compagno, posando la testa sulla sua spalla e dandogli un lieve bacio su una guancia e anche i suoi padrini si scambiarono un’occhiata colma di una tenerezza che raramente mostravano in pubblico. Di sicuro adesso era chiaro anche al Pozionista che, linguaggio a parte, Lucilya adorava suo marito davvero e non solo per salvare le apparenze. Subito dopo la conversazione si spostò sul motivo principale di quell’incontro e cioè le nozze dei due giovani, con molto rammarico di Tisifone che dovette ammettere di essere terrorizzata dalla prospettiva del matrimonio e di essere una pessima organizzatrice visto che, senza il supporto della cugina e si sperava di Lucilya, non ci sarebbe stato nulla da festeggiare.
E perché pensi sia un desiderio irrealizzabile?
Perché non è un reale desiderio… Nel senso che l’unico motivo per cui mi piacerebbe sposarmi lì è per sentirmi fisicamente più vicina ai miei genitori e ai luoghi della mia infanzia ma non è quello che definirei un posto romantico… Suggestivo forse, al tramonto con i raggi del sole che riverberano sulla neve, ma abbastanza scomodo…
Per quanto lungo il fiume Iset’ ci fossero ampi laghi con degli isolotti completamente disabitati che avrebbero potuto adattare, con un bel po’ di magia, alle loro esigenze. Il problema vero era che Tisifone non riusciva a prendere una decisione ferma in proposito, desiderando che quello fosse il giorno più bello della vita di entrambi e quindi incapace di scegliere qualcosa senza la piena approvazione del compagno.
Niente è impossibile cara, e poi quello è il tuo giorno!
Grazie tante, mamma!
Oh, sciocchezze! È risaputo che il matrimonio è un giorno più importante per la sposa, che per lo sposo… forse tu potrai avere l'ultima parola sul menù, ma per quanto riguarda vestito, fiori, musica e tutto il resto, tesoro, dovrai lasciare che sia la sposa a scegliere!
Man mano che Lucilya elencava le cose che avrebbe dovuto scegliere, l’incarnato di Tisifone virava verso un colorito pallido – sotto lo sguardo divertito e per nulla empatico dei suoi padrini – e la presa sulla mano di Noah, in origine leggera, solo per il desiderio di sentirlo vicino, diventava via via più ferrea.
La prego non dica così… - e si la voce poteva quasi risuonare come una supplica – Fiori a parte – perché quel giorno avrebbe voluto essere circondata da orchidee di ogni tipo, il suo fiore preferito –… e il vestito ovviamente – un colpo di tosse da parte di entrambi i padrini la costrinsero a modificare il tiro, perché certe tradizioni, e cioè che lo sposo non doveva vedere l’abito nuziale prima del matrimonio, erano ben radicate anche in loro - se Noah decidesse tutto il resto mi sentirei davvero molto ma molto meglio. E poi vorrei che fosse perfetto e indimenticabile per entrambi…
Rivolse al compagno un’occhiata carica di amore.
Non mi dica che Francesco le lasciò completamente carta bianca.
Donna, ma ti sei accorta che la tua futura nuora ci da' ancora del "lei"? Non possiamo accettarlo! Tisifone, per la miseria, da questo momento in poi devi darci del "tu", capito?
L’imposizione dell’uomo la gelò sul posto perché in tutta onestà la Divinante non si era resa conto di star usando del lei. Non lo faceva per una forma di rispetto, di distacco o di imposizione, semplicemente le veniva naturale. Un lieve rossore le colorò le guance mentre si sforzava di non cercare con lo sguardo gli occhi dei padrini per timore che qualcuno potesse pensare che fosse per riguardo a loro che non usava il tu, mantenendolo fisso in quello di Francesco.
Mi spiace Francesco ma non è qualcosa che riesco a fare comando – si scusò quindi con l’uomo, abbassando per un attimo lo sguardo, le guance che viravano verso un rosso pomodoro maturo – Questa fa parte degli insegnamenti che mi hanno dato i miei genitori e quindi difficile da sradicare… Se dovessi soffermarmi ogni volta che parliamo su questi dettagli la conversazione ne risentirebbe molto – appunto perché era qualcosa che le veniva automatico – però non voglio che si senta offeso da questo quindi le prometto… o meglio ti prometto che proverò a cambiare…
Gli rivolse quindi un sorriso tenero, per nulla di circostanza, e un’occhiata di scuse, per poi ringraziare Merlino, la Trama o chi per essi quando il suono classico della materializzazione riecheggiò nella stanza.
Signori… tavola pronta… volete mangiare?
E se tutti fossero stati concordi, Asher e Demetri si sarebbero alzati in piedi per primi per fare gli onori di casa scortando, il primo Lucilya e il secondo Francesco, verso la Sala da Pranzo, quella piccola, più intima rispetto a quella padronale con il tavolo chilometrico.
Mi spiace per tuo padre… - sussurrò Tisifone mentre si dirigeva a braccetto con Noah verso l’altra sala – non so proprio come fare…
Una volta seduti gli elfi attesero che Noah illustrasse la prima pietanza e il vino di accompagnamento, eventualmente, per far apparire davanti a ognuno i piatti già colmi.
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da Noah » 28/10/2014, 11:54
In un modo o nell'altro - forse, a posteriori, Noah avrebbe definito la questione come "un miracolo della provvidenza" - quel primo incontro stava filando liscio, esattamente come l'italiano aveva previsto/sperato; che suo padre e Demetri fossero diversi, quasi agli antipodi, era in dubbio, ma per qualche via strana e forse un po' contorta, avevano trovato un terreno di dialogo: questo, probabilmente, non avrebbe impedito al primo di trovare il secondo troppo rigido, e al secondo di trovare troppo... babbano/incivile/spontaneo/diretto - e chissà quali altri aggettivi - il primo, ma se non altro l'italo-americano poteva sperare che ci fossero buone possibilità di mantenere i rapporti tra le famiglie, in futuro. Così, dopo aver rassicurato la futura sposa col suo inguaribile ottimismo, il MT si era diretto con lei nel salottino dove i genitori di entrambi li aspettavano, sedendosi con Tisifone al suo fianco e cominciando a conversare del più e del meno, rilassato ma, dentro di sé, ben attento a captare le reazioni generali a quella prima conversazione informale. Parlarono del più e del meno, del menù che Noah aveva curato personalmente, dell'arredamento del Manor, e del giardino dell'abitazione che sarebbe potuto diventare la meta preferita dei futuri nipotini di Asher e Demetri, un giorno.
Il giardino è abbastanza grande da poterne dedicare una parte esclusivamente ai bambini, sia per farli giocare che per coltivare le loro inclinazioni future. Ma sono modifiche che non possono essere fatte in fretta e furia…
Hai tutto il tempo che ti serve. Vogliamo prima goderci la vita matrimoniale almeno per … un anno?
Almeno un anno, lo confermo. - disse Noah con un sorriso, sapendo che in cuor suo, se Tisifone fosse rimasta incinta prima di quei 12 mesi, per lui sarebbe stata comunque una benedizione - Cosa c'è? Hai la stessa faccia della prima volta che hai fatto funzionare il microonde... - ovvero stupita, perplessa ed incredula.
Glielo chiese a voce bassissima, sussurrandole ad un orecchio mentre la voce di Francesco riempiva il salottino e trascinava tutti - specialmente il figlio e la moglie - sulla via dei ricordi; quando percepì la compagna stringersi a sé, Noah le posò un bacio sulla tempia e le sorrise, innamorato e felice, convinto e deciso a fare di tutto affinché, nel futuro e a distanza di tanti anni, potessero mostrarsi a figli e nipoti tanto innamorati quanto Francesco e Lucilya. L'argomento di conversazione divenne, ben presto, il matrimonio, che secondo la madre di Noah doveva rispecchiare a pieno o quasi i desideri della sposa, mentre lo sposo... a lui sarebbe stato sapere quando e dove presentarsi!
Perché non è un reale desiderio… Nel senso che l’unico motivo per cui mi piacerebbe sposarmi lì è per sentirmi fisicamente più vicina ai miei genitori e ai luoghi della mia infanzia ma non è quello che definirei un posto romantico… Suggestivo forse, al tramonto con i raggi del sole che riverberano sulla neve, ma abbastanza scomodo…
Non dire così cara, sono sicura che potremmo trovare un posto perfetto ovunque, se ci impegniamo! - parlava al plurale e contava anche se stessa, ovviamente, perché desiderava dare il suo contributo al matrimonio del figlio e della Divinante - Trovo più che lecito che tu voglia sposarti in un luogo che ti faccia sentire vicina ai tuoi genitori, e con la magia non sarebbe difficile far arrivare tutti gli invitati! Tu che ne pensi, Noah?
Che sono assolutamente d'accordo con te. - rispose lui, cercando Tisifone con lo sguardo per fissarla intensamente negli occhi e farle capire che ciò che stava per dirle non erano parole dettate dalle circostanze o dal dovere, ma la sua più sincera idea e visione della cosa - Tissi... io ti sposerò, ed avrò le persone che più amo accanto... - e lo sguardo abbracciò tutti e quattro gli adulti presenti, prima di tornare su di lei - Non ho bisogno d'altro per considerare il nostro matrimonio come il giorno più speciale della mia vita. Ricordi quando ti promisi che avremmo onorato i tuoi genitori costruendoci una famiglia tutta nostra? Credo sia importante che loro possano essere in qualche modo testimoni di quel giorno, io voglio che loro ci siano. - perché lui avrebbe avuto la sua famiglia, e voleva che anche lei avesse la propria.
Perciò se pensi ci sia un luogo ad Ekaterinburg che si possa prestare come scenario delle nostre nozze... dimmelo e basta. D'accordo?
Ci teneva, era evidente. E poi, come giustamente sottolineò Lucilya poco dopo, il matrimonio era soprattutto il giorno della sposa, mica dello sposo, che al massimo poteva sperare di scegliere il menu!
La prego non dica così… Fiori a parte… e il vestito ovviamente, se Noah decidesse tutto il resto mi sentirei davvero molto ma molto meglio. E poi vorrei che fosse perfetto e indimenticabile per entrambi…
Non ti preoccupare mamma, Tisifone ha già sua cugina che, come aiutante, sono sicura farà un ottimo lavoro. - in fondo a lui il matrimonio di Monique era piaciuto - E se anche tu le darai una mano, credo proprio che la mia quasi mogliettina non dovrà preoccuparsi di nulla! - e quanto gli piaceva chiamarla in quel modo?
Non mi dica che Francesco le lasciò completamente carta bianca.
Naturalmente! - esclamò la donna con un sorriso divertito - Dopo aver saputo giorno, luogo ed ora delle nozze, mio marito mi ha lasciata fare tutto a modo mio da cima a fondo, tranne... - c'era anche bisogno di dirlo? - il menu!
Sangue Pellegrino non mentiva, insomma. E fu proprio Francesco ad intervenire, poco dopo, esclamando con veemenza la sua indignazione per il fatto che Tisifone desse ancora ad entrambi del "lei": nella sua mente la donna lo faceva perché temeva di infastidirli con un tono più confidenziale, per questo le fece presente - a modo suo - di poter parlare loro in modo del tutto informale.
Mi spiace Francesco ma non è qualcosa che riesco a fare comando. Questa fa parte degli insegnamenti che mi hanno dato i miei genitori e quindi difficile da sradicare… Se dovessi soffermarmi ogni volta che parliamo su questi dettagli la conversazione ne risentirebbe molto, però non voglio che si senta offeso da questo quindi le prometto… o meglio ti prometto che proverò a cambiare…
Benedetta ragazza... - perché, nella sua ottica, se Noah era ancora un "ragazzo" lei non poteva essere da meno - io lo dicevo per te! Sei una figlia ormai per noi, per questo non volevo che ti sentissi costretta ad usare del "lei" come se volessimo mantenere le distanze! Dammi del "tu", del "lei" o persino del "voi", se ti fa sentire a tuo agio!
Inaspettatamente dolce e comprensivo, Francesco, che ogni tanto sapeva anche stupire tutti con uscite di quel tipo.
Signori… tavola pronta… volete mangiare?
Così si alzarono tutti in piedi, con Noah che prendeva a braccetto la compagna mentre si avviavano verso la sala da pranzo più piccola ed intima.
Mi spiace per tuo padre… non so proprio come fare…
Non devi dispiacerti, amore. Era il suo modo per farti capire che sei ormai, in tutto e per tutto, una di famiglia, e che puoi comportarti come tale. Credo che dentro di loro, i miei vorrebbero che tu li considerassi come dei genitori "in seconda", ma non sappiano come dirtelo per timore d'infastidirti.
Le sussurrò con un sorriso amorevole, prendendo posto a tavola dopo aver fatto accomodare lei, osservando la disposizione dei posti: Asher, Demetri, Francesco, Lucilya, Tisifone e Noah, una visione che, dentro di sé, l'italo-americano sognava da tempo. Entrambi i genitori del MT si volsero verso il figlio, in attesa che illustrasse il primo piatto del pranzo, e prima di farlo l'uomo pensò solo ad una cosa... voleva che tutto fosse perfetto.
Bene, dunque... - disse, dopo essersi schiarito la voce - come prima portata ho scelto un antipasto leggero, che apra i nostri stomachi senza appesantirli troppo: insalata di misticanza con code di gamberi marinate al tè verde e zenzero e saltate poi in padella, avocado, e pomodori, il tutto condito con una vinaigrette al profumo d'arancia. Come accompagnamento ho scelto un vino italiano proveniente d'Alto Adige: il suo nome originale è "Goldmuskateller", ovvero un Moscato Giallo "Turmhof", dall'aroma intenso e lievemente fruttato. - e di fronte a loro apparvero una bottiglia del vino appena presentato dall'italo-americano ed i piatti con l'antipasto.
Spero sia di vostro gradimento.
Concluse con un sorriso appena più teso del solito, attendendo che fossero gli altri ad assaggiare prima di farlo a sua volta, ed attendendo il giudizio di tutti... soprattutto, anche se sapeva sarebbe arrivato per ultimo, quello di suo padre.
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da Tisifone » 29/10/2014, 21:10
Almeno un anno, lo confermo.
Pur essendo seduto accanto a lei, Tisifone percepì la voce di Noah distante, come se si trovassero a chilometri di distanza, quando in realtà era lei a non essere poi completamente presente nel salottino del Manor. Anche il racconto di Francesco, che così tanto stava colpendo Demetri da fargli guadagnare un bel po’ di rispetto da parte del Pozionista, le scivolò addosso senza fare particolarmente presa. E se i quattro “adulti” non si accorsero di nulla, continuando a interagire tra di loro con alti e bassi, al compagno non sfuggì lo strano comportamento della donna, o meglio l’espressione inusuale che le era comparsa in viso.
Cosa c'è? Hai la stessa faccia della prima volta che hai fatto funzionare il microonde...
Ha parlato di nipoti… - rispose con un sussurro perché anche volendo non avrebbe avuto la forza di parlare ad alta voce, l’incredulità che permeava ogni singola sillaba. Non guardava Demetri ma un punto indefinito del tavolino davanti a sé ma era chiaro che si stesse riferendo a lui – di cambiare l’assetto del suo amato giardino… forse persino di ristrutturare il Manor… - prese una pausa come se il suo cervello si rifiutasse di elaborare tutti quei concetti insieme – Anche il mio “giardino segreto” – come aveva ribattezzato da piccola la serra – studio che aveva mostrato a Noah tempo prima – me lo sono dovuto guadagnare – dimostrando di essere più determinata e subdola dell’ex Serpeverde e aveva appena dodici anni – Io… ho la sensazione di non riconoscere l’uomo che ho di fronte.
E se la maggior parte delle persone sarebbe stata oltremodo contenta di quel cambio di rotta da parte di Demetri, leggendovi una qualche illuminazione o almeno una apertura verso la famiglia allargata che la giovane coppia aveva intenzione di creare, Tisifone invece ne era terrorizzata, perché troppo repentino, perché troppo in concomitanza con la “visita” di Kovarnikov Senior e perché non era abituata ad avere a che fare con questa “versione” del suo padrino né sapeva cosa potersi aspettare da lui in futuro. Quando la conversazione virò sul matrimonio la Divinante era tornata presente a se stessa, anche se ancora un po’ scossa, e quindi non poteva dare la colpa ad altri se non a se stessa per la pessima mostra di sé e delle sue capacità organizzativa che stava dando a Lucilya. Purtroppo era più forte di lei, la sola idea di dover organizzare tutto – dai fiori alla musica passando alla disposizione degli invitati e per non parlare dell’abito – la mandava nel panico più totale. Paradossalmente l’unico punto che la lasciava quasi indifferente era la scelta della location perché in fondo al di là di Ekaterimburg – che la sua parte razionale aveva scartato a priori in quando non classificabile come luogo romantico o agevole - non vi era un luogo in particolare che le stesse a cuore.
Non dire così cara, sono sicura che potremmo trovare un posto perfetto ovunque, se ci impegniamo! – sorrise sincera, rendendosi conto che l’ottimismo di Lucilya era contagioso come quello del figlio e faceva un gran bene al lato pessimista e solitamente prevalente del suo carattere - Trovo più che lecito che tu voglia sposarti in un luogo che ti faccia sentire vicina ai tuoi genitori, e con la magia non sarebbe difficile far arrivare tutti gli invitati! Tu che ne pensi, Noah?
Che sono assolutamente d'accordo con te. – voltò il capo in direzione del compagno, sostenendone lo sguardo e velando il proprio di scuse per non averne discusso prima. Nonostante l’ottimo rapporto che l’uomo aveva con la propria famiglia forse sarebbe stato il caso di presentarsi a loro con le idee un po’ più chiare, almeno sui desideri e i punti di vista dell’altro - Tissi... io ti sposerò, ed avrò le persone che più amo accanto... – Asher sorrise a quella dimostrazione di affetto e persino Demetri dovette nascondere il moto di orgoglio che lo colse contro ogni previsione dietro a un finto colpo di tosse - Non ho bisogno d'altro per considerare il nostro matrimonio come il giorno più speciale della mia vita. Ricordi quando ti promisi che avremmo onorato i tuoi genitori costruendoci una famiglia tutta nostra?
Come dimenticare il giorno in cui l’aveva convinta a rinunciare per sempre a ogni proposito di vendetta per cercare di costruire insieme un futuro, una famiglia felice e prospera di cui i suoi genitori sarebbero stati orgogliosi?
Credo sia importante che loro possano essere in qualche modo testimoni di quel giorno, io voglio che loro ci siano. Perciò se pensi ci sia un luogo ad Ekaterinburg che si possa prestare come scenario delle nostre nozze... dimmelo e basta. D'accordo?
Va bene… Devo solo vedere quale isolotto si presterebbe meglio ad accoglierci tutti…
Affermò con la voce incrinata e gli occhi lucidi, traboccanti per l’amore che provava per Noah. Solo ora che la possibilità di sposarsi a Ekaterimburg si stava concretizzando Tisifone si rendeva conto, in realtà, di quanto ci tenesse. Vedere poi come il compagno fosse riuscito a leggere tra i suoi stessi dubbi, facendo emerge le cose importanti, non poteva che renderla felice e orgogliosa dell’uomo che aveva scelto di sposare, attento a ogni sua necessità, anche quelle di cui non era consapevole.
Potresti vedere nel lago Nizhneisetskij – consigliò Demetri, dopo aver rivolto un’occhiata calcolatrice all’italoamericano. Per quanto potesse avere dei problemi ad accettarne il padre, problemi che stava da solo piano piano risolvendo, Noah si dimostrava ogni giorno che passava l’uomo migliore che avrebbe mai potuto desiderare per la sua milaja. Peccato che quella consapevolezza non lo tranquillizzasse per nulla in quanto, come aveva detto tempo prima al pivello, la perfezione non esisteva ma nascondeva sempre delle brutte sorprese – Lì vi è un gruppo di isolotti che non danno, su entrambi i lati, sul centro abitato…
Tisifone ringraziò il padrino con un sorriso radioso per quel consiglio tecnico che la sua mente in subbuglio non sarebbe mai prodotto, per poi continuare a chiacchiere con Lucilya, esternando quanto sarebbe stata contenta di poter delegare a Noah il compito di occuparsi di ogni singolo dettaglio del matrimonio, fiori e vestito a parte. In realtà stava dipingendo la situazione un po’ più drammatica di quello che era in quanto, come specificò il MT poco dopo, non stava affrontando quella avventura da sola ma che una mano in più avrebbe fatto solo comodo.
Non ti preoccupare mamma, Tisifone ha già sua cugina che, come aiutante, sono sicura farà un ottimo lavoro. E se anche tu le darai una mano, credo proprio che la mia quasi mogliettina non dovrà preoccuparsi di nulla!
Lo sai che la tua quasi mogliettina ti adora quando dici così?
Gli mormorò in un orecchio e dandogli un bacio a schiocco su una guancia, contenta, prima di informarsi su come si fosse comportato Pellegrino Senior il giorno delle loro nozze e se avesse davvero lasciato fare tutto alla donna.
Naturalmente! Dopo aver saputo giorno, luogo ed ora delle nozze, mio marito mi ha lasciata fare tutto a modo mio da cima a fondo, tranne... il menu!
Chissà da chi ha preso Noah… - lo canzonò bonariamente, strappando uno sbuffò divertito a entrambi i padrini – Pensate che scoprirò cosa mangeremo il giorno delle nozze insieme agli invitati.
Perché non voleva influenzarlo in nessuno modo e si fidava completamente delle sue abilità culinarie e poi le piaceva l’idea di avere quella piccola sorpresa. Insomma l’argomento “matrimonio” anche se iniziato in maniera un po’ traballante, era riuscito a instaurare un’atmosfera rilassata e divertita – sempre nei limiti del possibile – incrinata leggermente solo dall’appunto che Francesco fece alla Divinante poco dopo sulla sua pessima abitudine di utilizzare il lei e non il tu nel rivolgersi a lui e alla moglie. Memore del precedente scambio di battute tra l’uomo e il Pozionista, conclusasi con la vittoria del primo solo perché Demetri, alla fine, aveva preferito “ritirarsi”, Tisifone si sentì in imbarazzo e in difetto nei confronti dei futuri suoceri ma purtroppo, come tentò di spiegare, la sua non era una presa di posizione ma solo qualcosa che gli veniva spontaneo, un modo come un altro per dimostrare loro il suo rispetto.
Benedetta ragazza... – sei paia di occhi gli rivolsero uno sguardo tra l’incredulo e il perplesso per quell’appellativo. Tutto si poteva dire di Tisifone ma non che fosse ancora una ragazza - io lo dicevo per te! Sei una figlia ormai per noi, per questo non volevo che ti sentissi costretta ad usare del "lei" come se volessimo mantenere le distanze! Dammi del "tu", del "lei" o persino del "voi", se ti fa sentire a tuo agio!
L’arriva di un elfo domestico ad annunciare che il pranzo era pronto liberò la donna dall’onere di rispondere ma non la alleggerì dal senso di colpa che avvertiva dentro, come se con il suo modo di fare stesse in qualche modo facendo un torto o offendo la famiglia di Noah con cui si scusò non appena furono rimasti soli.
Non devi dispiacerti, amore. Era il suo modo per farti capire che sei ormai, in tutto e per tutto, una di famiglia, e che puoi comportarti come tale. Credo che dentro di loro, i miei vorrebbero che tu li considerassi come dei genitori "in seconda", ma non sappiano come dirtelo per timore d'infastidirti.
Mi è sempre mancata la mia famiglia e essere accettata dalla tua come una figlia, essere circondata dal loro affetto mi da una sensazione indescrivibile – gli sussurrò di rimando, con un sorriso dolce in viso – Mi riempie di orgoglio e sicuramente non di fastidio il voler essere considerati come dei genitori "in seconda" ma… - si interruppe per un secondo, lo sguardo che accarezzava la schiena dei due uomini che in tutti quegli anni gli avevano fatto da padre, madre e zii dispotici - sarebbe come tradirli….
Ed era ovvio che non parlava dei suoi genitori naturali quanto dei suoi padrini. Difficilmente quindi avrebbe mai chiamato Francesco e Lucilya con qualcosa di simile a “padre” e “madre” ma quello non escludeva che i suoceri avrebbero sempre avuto un posto speciale nel suo cuore. Anche lei rimase per un attimo a guardare soddisfatta e ottimista la disposizione delle persone a tavola, una cosa su cui non avrebbe scommesso uno zellino fino a un paio di giorni prima. Prese quindi posto tra Lucilya e Noah e insieme agli altri attese con curiosità che il compagno presentasse la prima pietanza: ovviamente quel pranzo sarebbe stato, da un punto di vista culinario, una continua scoperta.
Bene, dunque... come prima portata ho scelto un antipasto leggero, che apra i nostri stomachi senza appesantirli troppo: insalata di misticanza con code di gamberi marinate al tè verde e zenzero e saltate poi in padella, avocado, e pomodori, il tutto condito con una vinaigrette al profumo d'arancia. – abituata alla creatività dell’italoamericano in cucina, Tisifone ascoltava con interesse la descrizione, ridendo sotto i baffi dell’espressione perplessa e poco convinta di entrambi i padrini. Asher era in fondo un uomo dai gusti semplici a cui piacevano i cibi poco raffinati e una contenuta mescolanza di sapori, Demetri, al contrario, era stato cresciuto con cibi dalla presentazione perfetta e dal gusto discutibile e quindi guardava sempre con occhio critico e prevenuto alle sperimentazioni culinarie - Come accompagnamento ho scelto un vino italiano proveniente d'Alto Adige: il suo nome originale è "Goldmuskateller", ovvero un Moscato Giallo "Turmhof", dall'aroma intenso e lievemente fruttato.
Il vino invece riscosse un enorme successo, contenuto ovviamente, dai due uomini che avevano avuto modo di degustare molti dei vini italiani grazie al regalo che la giovane coppia, dietro suggerimento di Noah, aveva fatto loro.
Spero sia di vostro gradimento.
Tre teste, una affamata e due circospette, si chinarono sui piatti appena apparsi per dare un primo “assaggio” al cibo, annusando il lieve aroma di agrumi che vi aleggiava intorno.
Ottimo e delicato.
Fu il primo complimento entusiasta che Noah ricevette dalla sua futura moglie che però, in fondo, era di parte, visto la predilezione per gamberetti, tè verde e zenzero in generale.
Un accostamento strano ma non fastidioso – commentò Asher a sua volta - Forse l’avocado al naturale è un po’ troppo dolce…
Mi spiace ma gamberetti e zenzero non è un accostamento che mi fa impazzire – affermò in ultimo Demetri con un’espressione che faceva pensare che si stesse scusando per non apprezzare l’operato di Noah – In compenso devo darti ragione, il vino è perfetto…
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Tisifone
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da Noah » 04/11/2014, 14:26
Ha parlato di nipoti… di cambiare l’assetto del suo amato giardino… forse persino di ristrutturare il Manor…
E questa è una cosa... strana?
Domandò Noah, non essendo sicuro di dove Tisifone volesse andare a parare: dopotutto, al di là di quanto Demetri potesse essere severo o rigido, l'uomo aveva sempre pensato che, con dei nipoti, gli sarebbe risultato spontaneo cambiare - o perlomeno smussare i lati più spigolosi del proprio essere - in funzione dei bambini che avrebbe cresciuto con Asher nel ruolo di "nonni materni".
Anche il mio “giardino segreto” me lo sono dovuto guadagnare. Io… ho la sensazione di non riconoscere l’uomo che ho di fronte.
Ed è così tanto un male? - le chiese nuovamente l'uomo, stringendola dolcemente a sé e parlandole all'orecchio - Tissi, tuo padre sta dimostrando a tutti, e a se stesso in primis, quanto sia importante per lui far parte della tua... della nostra vita. Sta provando che tu vieni prima di ogni insegnamento, di ogni pregiudizio, e che i nostri figli saranno legati a lui per sempre, perché siamo una famiglia. Lascia che cambi, permettigli di stupirti ancora. - le sorrise, baciandole la tempia - Pensi che lui non abbia pensato la stessa cosa di te, quando gli hai detto che volevi rinunciare alla vendetta contro chi ha ucciso i tuoi genitori? Cambiare è normale, specie quando le persone più importanti ti offrono una nuova prospettiva... ed evidentemente i nostri figli, pur non essendo ancora nati, l'hanno già fatto!
Che fenomeni le future pesti Samyliak-Pellegrino! Pensieri da futuro genitore orgoglioso a parte, era chiaro che tutto stesse, in qualche modo contorto e surreale, procedendo per il meglio: peraltro, Lucilya era dell'idea - condivisa da Noah - che nulla fosse impossibile nel giorno più importante della vita di Tisifone... e se avesse voluto un matrimonio ad Ekaterinburg, l'avrebbe avuto, in un modo o nell'altro.
Va bene… Devo solo vedere quale isolotto si presterebbe meglio ad accoglierci tutti…
Potresti vedere nel lago Nizhneisetskij. Lì vi è un gruppo di isolotti che non danno, su entrambi i lati, sul centro abitato…
Visto? Questo lago Nizh-Qualcosa sembra perfetto, e scommetto che se mettiamo insieme le nostre menti geniali con quelle dei miei genitori, dei tuoi, e di tua cugina... possiamo realizzare qualsiasi cosa, anche il matrimonio dei tuoi sogni.
Ci credeva, e ci sarebbe riuscito, soprattutto perché non c'era gioia più grande, per lui, dello sguardo commosso e felice della sua futura moglie, uno sguardo che avrebbe fatto di tutto per mantenere sempre vivo e presente in lei. Fu ancora l'argomento matrimonio a tenere banco, nei minuti successivi, ma in fondo non c'era da stupirsene.
Chissà da chi ha preso Noah… Pensate che scoprirò cosa mangeremo il giorno delle nozze insieme agli invitati.
Credo sarà la mia impresa più grande... dovrò tener conto dei gusti di tutti gli invitati, il che significa che dovrò parlare anche con tutte le persone che tu, tesoro, deciderai di invitare - perché la propria famiglia la conosceva, i propri amici anche... bisognava solo capire quali sarebbero stati quelli che la donna avrebbe invitato, a parte chi già era scontato che partecipasse come la cugina di lei - per avere un'idea dei loro gusti. Voglio che tutti lascino il nostro matrimonio pieni da scoppiare!
Facile, dagli un menu italiano e li conquisterai tutti! - esclamò Francesco con aria convinta, giusto un filino patriottico - Dopo le nostre nozze gli invitati dovettero digiunare per 24 ore prima di potersi riavvicinare alla cucina, fu un autentico successo!
Magari però sarebbe il caso d'inserire anche pietanze russe nel menu, no? - disse Lucilya con un sorriso gentile, che fece riflettere Francesco.
Potreste abbozzare il menu del matrimonio come un giro del mondo culinario, dall'Italia alla Russia... e sarei ben felice di darvi una mano, ovviamente!
E da come gli brillavano gli occhi, potevano stare tutti certi che ci avrebbe messo anima e corpo affinché, nel suo campo di competenza, le nozze di suo figlio e della donna che amava fossero memorabili. D'altronde considerava Tisifone come una figlia al pari di Noah, altrimenti perché farle capire che, per quanto lo riguardava, poteva anche chiamarlo "papà" se le faceva piacere? L'aveva detto nei soliti modi bruschi alla Francesco-style, però, per questo forse furono utili le delucidazioni di Noah mentre si spostavano al tavolo da pranzo.
Mi è sempre mancata la mia famiglia e essere accettata dalla tua come una figlia, essere circondata dal loro affetto mi da una sensazione indescrivibile. Mi riempie di orgoglio e sicuramente non di fastidio il voler essere considerati come dei genitori "in seconda" ma… sarebbe come tradirli….
Allora considera i miei dei genitori "in terza". - le rispose Noah, strizzandole l'occhio - Insomma, fai quello che ti senti... ricordati solo che fai parte della famiglia, e che non hai motivo di non essere naturale con loro.
Perché era quello l'importante. Una volta che tutti si furono seduti, l'italo-americano presentò con orgoglio ed una punta d'ansia l'antipasto che aveva scelto per il pranzo, consapevole che di sicuro non avrebbe potuto accontentare tutti, quindi... tanto valeva andare a gusto personale, e sperare per il meglio.
Ottimo e delicato.
Un accostamento strano ma non fastidioso Forse l’avocado al naturale è un po’ troppo dolce…
Mi spiace ma gamberetti e zenzero non è un accostamento che mi fa impazzire. In compenso devo darti ragione, il vino è perfetto…
Tesoro, io lo trovo assolutamente fantastico!
Donna, tu trovasti fantastici anche i primi biscotti che Noah ti preparò a 7 anni, ed erano talmente bruciati da risultare immangiabili! - sbottò Francesco con un sorriso bonario, e dall'espressione del figlio era chiaro che il suo giudizio era quello che, per competenza, temeva di più - Ammetto che anche per me è un accostamento di sapori nuovo... un approccio di cucina orientale?
Orientale ed indiana, in realtà. - confermò Pellegrino - Un mio collega al Ministero mi ha portato delle spezie indiane dal suo ultimo viaggio, così profumate ed intense che non ho potuto non sperimentarle a dovere.
E gli era piaciuto tanto l'abbinamento da volerlo proporre anche lì, in quella sede.
Come primo piatto, invece - perché a consumare l'antipasto non è che ci misero molto - ho scelto di rendere omaggio alle cucine delle nostre famiglie. Così, accompagnate da un "Südtiroler Blauburgunder Mazzon", ovvero un magnifico Pinot Nero, dal colore rosso rubino chiaro ed un sapore corposo e pieno...
Abbiamo un piatto di tortelli con orata su crema di piselli...
Ed il tipico borscht russo.
E quant'era orgoglioso del secondo piatto, avendolo preparato tutto da solo? Senza contare che per lui aveva un valore particolarmente affettivo, avendolo preparato per Tisifone all'inizio della loro frequentazione.
Per la miseria, e cosa diavolo è un "Borsh?" - domandò Francesco, storpiandone il nome.
Credo che a questa domanda dovrei lasciar rispondere gli intenditori della famiglia... - replicò Noah, guardando sia Tisifone che Demetri - A voi l'onore!
Avete un piatto preferito? - avrebbe poi domandato Lucilya dopo le dovute spiegazioni sulla zuppa russa e gli assaggi di entrambi i vini, così da conoscere meglio Asher e Demetri anche da un punto di vista culinario.
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Noah
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Robyn |
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