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Messaggioda Tisifone » 23/07/2014, 22:53

Una volta terminato il duello, Asher si era materializzato in giardino con un piano preciso in mente: curare Tisifone, dire a Pellegrino esattamente quello che pensava di lui e dei suoi metodi di insegnamento anche con un linguaggio colorito se fosse servito allo scopo e scusarsi con Demetri per aver liquidato i suoi dubbi sull'italoamericano con tanta superficialità. Certo il suo orgoglio ne avrebbe risentito non poco e il compagno da bravo Serpeverde gli avrebbe fatto pesare il suo errore per le prossime ere geologiche in maniera subdola e sottile,ma era un rischio calcolato che era suo dovere correre. Assolto il suo compito di Medimago, quindi Asher si era voltato verso Noah, pronto a comportarsi da padre, ma non aveva fatto in tempo a pronunciare neanche una sillaba che il suo compagno, contro ogni logica, lo aveva smaterializzato nel salone del Manor. Appena toccato terra, l'ex Grifondoro si divincolò dalla presa dell'altro con un movimento brusco e iniziò a camminare come un animale in gabbia su e giù per la stanza, spostando di tanto in tanto questo o quel libro dalla libreria a lato della porta. Si era preparato per uno scontro verbale acceso e quella improvvisa e non gradita quiete non lo aiutava per nulla a smaltire l'adrenalina in eccesso che aveva accumulato nell'ultima ora. Il fatto poi che, al di là di una battuta stupida sul suo essere Grifondoro, Demetri non avesse detto nulla e adesso se ne stava comodamente seduto sulla sua poltrona preferita a contemplare con aria assorta il bicchiere di whisky incendiario che si era versato appena arrivati non faceva altro che alimentare la sua irritazione.

Infida Serpe. Sa di aver avuto sempre ragione e adesso vuole farmela pagare.

Pensò con rabbia, voltandosi con tanto impeto da far tremare il tavolino alla sua destra. In realtà Demetri stava semplicemente celebrando una silenziosa messa funebre in onore delle proprie convinzioni- o detto in maniera più rozza le stava affogando nell'alcool. Non stava mettendo in discussione se stesso o la validità dei principi secondo cui era stato cresciuto e a sua volta aveva educato la Divinante, solo stava prendendo coscienza che essi non potevano essere validi per tutti e quindi forse - perché l'orgoglio gli impediva di essere sincero anche con se stesso - aveva commesso più di un errore di valutazione in passato. Certo era giovane, gay e con un istinto paterno pari a zero e si era ritrovato a crescere quasi da solo una bimba non sua per permettere al compagno di non rinunciare ai suoi progetti lavorativi ma quello per lui non rappresentava una valida giustificazione. Quello che gli costava di meno ammettere era invece di essersi sbagliato nei confronti di Pellegrino.

Un uomo pieno di sorprese e neanche troppo spiacevoli.

Commentò tra sé, svuotando il bicchiere in un sorso e riempiendolo nuovamente con un colpo di bacchetta. Non era stato il potere insito negli incantesimi castati dal MT o la sua prestanza fisica ad aprirgli gli occhi, quanto il modo in cui aveva condotto il duello, pretendendo da Tisifone il massimo ma sempre tenendo presente quali fossero i suoi limiti.

L'ha quasi uccisa!

Esplose alla fine Asher gonfiando non poco l'accaduto sull'onda dell'emotività.

No, non l'ha fatto.

Ribatté pacato Demetri e il E non ci é neanche andato vicino aleggiò non detto nel breve silenzio che seguì.

Le ha lanciato contro un Golem!

Riprovò il Medimago con la stessa veemenza di prima.

Hummm si tecnicamente l'ha fatto.

Ma non gli ha ordinato di fare nulla che lei non fosse in grado di gestire

Altro concetto sottointeso che però l'altro sembrò ignorare.

Mi sono sbagliato, non é l'uomo adatto a lei.

Sospirò rassegnato, lasciandosi cadere senza forze sulla poltrona di fronte a quella del compagno, pronto a incassare qualsiasi frecciatina
l'ex Serpeverde gli avrebbe lanciato contro.

No, non l'hai fatto e se liberi i tuoi neuroni da tutta quella deleteria impulsività rosso oro forse te ne renderai conto da solo.

Ammise Demetri con un tono di voce pacato facendo levitare un bicchiere di whiskey incendiario fino al compagno. Nel frattempo in giardino, ignaro della crisi che stava avendo luogo nel Manor e in barba all'esito del duello, Noah aveva chiesto a Tisifone di sposarlo. La proposta era giunta così inaspettata che la donna non riuscì subito ad articolare una risposta coerente, troppo frastornata dal rumore del battito del proprio cuore impazzito e dalle ali di farfalla che impazzavano nel suo stomaco. Quando alla fine acconsentì la sua voce, pur lasciando trasparire tutta l’emozione del momento, era ferma come la mano che gli porse affinchè le mettesse l’anello al dito e giusto per fugare qualsiasi dubbio sul fatto che quello era davvero ciò che voleva gli spiegò anche il perché del suo balbettio iniziale.

L'idea iniziale era quella… ma poi mi sono reso conto che io ero pronto a prescindere dal risultato del duello, e che non avevo alcuna intenzione di attendere chissà quanto tempo per fare di te mia moglie.

Arrossì lievemente imbarazzata e allo stesso tempo compiaciuta per la portata del desiderio che Noah aveva di lei, insito in quelle parole. sapeva che l’uomo l’amava profondamente, come del resto lei amava lui, ma avvertire concretamente il peso del suo amore era qualcosa che la stupiva e la rendeva felice ogni volta. Un po’ le dispiaceva di non essere in grado di esprimere allo stesso modo la portata dei propri sentimenti ma le bastava perdersi nello sguardo innamorato dell’altro per tranquillizzarsi: lui l’amava anche per i suoi difetti.

Dopotutto, è da quando sono nato che ti aspetto, Tisifone Samyliak… non mi merito almeno uno sconto di qualche mese, così da poterti legare a me per il resto della nostra vita?

La pazienza e la tenacia vanno sempre premiati Mister Pellegrino… - rispose divertita con un tono finto accademico – e io sarà più che lieta di legarmi a lei per il resto della nostra vita.

Ricambiò il suo bacio, avvolgendo le braccia intorno al suo collo per poter giocherellare con i capelli corti alla base della nuca, e non si staccò neanche quando sentì il terreno mancarle sotto i piedi, limitandosi a emettere un urletto sorpreso, soffocato prontamente dalle labbra dell’altro. Per quanto la posizione fosse comoda, almeno per lei, e i baci intossicanti purtroppo gli effetti dell’allenamento iniziavano a farsi sentire così Tisifone, suo malgrado, fu costretta a chiedere a Noah di rientrare, informandosi anche quando ritenesse più opportuno comunicare ai suoi padrini la novità.

A parte che al momento mi preoccupa più Asher che Demetri… - inarcò un sopracciglio perplessa a quella precisazione ma non preoccupata: se Noah sfoggiava quella espressione divertita allora non doveva essere accaduto nulla di irreparabile, no? - Non credo avrebbe senso aspettare, ormai sanno che non ho intenzione di allontanarmi da te… perciò direi che la cosa migliore sia portarti in bagno, farci una bella doccia… ed affrontare insieme i tuoi adorabili padrini.

Mi sembra un piano perfetto amore … Ma perché ti preoccupa più Asher? Cosa mi sono persa?

Senza opporre alcuna resistenza – anzi trovandolo molto romantico – lasciò che Pellegrino la portasse in camera sua in braccio e per tutto il tragitto si tormentò con i denti il labbro inferiore nel tentativo di comprendere quali effetti il comportamento di Asher avrebbe avuto nell’immediato futuro. Anche se non avrebbe in alcun modo influenzato la sua decisione, le sarebbe dispiaciuto moltissimo l’aver conquistato la fiducia totale di uno – Demetri – a discapito di quella dell’altro – Asher - e l’unica cosa che poteva fare era sperare che l’ex Serpeverde riuscisse a far recuperare la ragione al proprio compagno. Ogni pensiero e preoccupazione per l’imminente incontro con i padrini si disciolse non appena Noah la depose nella vasca piena di acqua calda e l’aiutò a farsi il bagno, sciogliendo con tocchi sapienti e mirati tutti le contratture sparse lungo la schiena. Alla fine del bagno Tisifone era così rilassata ed eccitata da avere come unico desiderio solo infilarsi sotto le coperte e trascinare il proprio compagno con sé. La consapevolezza di non essere fisicamente in grado di fare alcunché insieme al senso del dovere la fecero desistere dal tentare Noah e così, indossato un vestito di cotone a stampa floreale con le mezze maniche, si diressero insieme nel salone dove sapevano avrebbero trovato i due uomini.

Decidi tu cosa e come dirglielo, mi fido di te.

Gli mormorò sulle labbra per poi di sfiorarle in un casto e amorevole bacio prima di aprire la porta e fare l’ingresso mano nella mano in una sala immersa in uno strano quanto irreale silenzio. Lo scambio di battute tra Asher e Demetri era terminato da poco e adesso entrambi stavano osservando assorti i rispettivi bicchieri, il primo con uno sguardo omicida il secondo più sul rassegnato, tanto da non far caso alla porta che si apriva.

Asher, Demetri… dobbiamo dirvi una cosa.

Due paia di occhi si spostarono all’unisono verso la coppia, soffermandosi sulle loro mani intrecciate, le emozioni che poco prima risaltavano così chiaramente sui loro volti adesso imbrigliate dietro un muro di diffidenza. E se vedere quel’espressione sul viso di Demetri era all’ordine del giorno, Asher non sembrava quasi lui e istintivamente Tisifone strinse con maggior forza la mano del compagno come a voler trarre da lui la forza per sopportare qualsiasi cosa sarebbe accaduto nei successivi minuti.

Sapete che amo vostra figlia, e sapete quanto sia importante per me: da quando la conosco tutto il mio mondo ha acquisito un senso, e non c'è alcun obiettivo che mi pare impossibile raggiungere; lei mi da' la forza per sorridere alla vita ogni giorno, e per affrontare qualsiasi ostacolo con determinazione e senza timore.
È la donna della mia vita, l'unica che potrei mai volere accanto.


La presa della Divinante si fece più lenta, rilassò la postura appoggiandosi lievemente alla spalla del compagno e il sorriso sul viso divenne se possibile ancora più ampio e radioso. Come poteva temere qualcosa da chiunque dopo una dichiarazione di quel tipo?

So di aver detto che avrei atteso di essere battuto da Tissi in duello prima di chiederla in moglie… ma la verità è che non c'è niente che vorrei di più al mondo che renderla la signora Pellegrino: voglio sposarla, voglio costruire una famiglia con lei, voglio che tutti noi diventiamo quel nucleo familiare allargato e complicato senza cui non ci sentiremmo completi.

Proprio un Grifondoro mancato, tszè…Vi tuffate a testa bassa nelle situazioni più assurde senza curarvi delle conseguenze.

Un commento sarcastico quello di Demetri accompagnato da un sorriso che di scherno non aveva nulla. Il Pozionista aveva già intuito [Intuito(P)/27] dove Pellegrino volesse andare a pare con quel discorso, a ben vedere gli era stato chiaro fin da quando lo aveva visto resistere all’impulso di abbracciarla subito dopo averle restituito la bacchetta.

È per questo motivo che… le ho chiesto di sposarmi, poco fa E se non vi ho chiesto il permesso prima, è perché so che Tisifone avrebbe preso la propria decisione in totale autonomia, a prescindere da cosa avreste detto voi.

Demetri sostenne il suo sguardo senza lasciar trasparire alcuna sorpresa a differenza di Asher che sgranò leggermente gli occhi, completamente preso alla sprovvista. Com’era possibile che lei avesse accettato di diventare sua moglie dopo quello che era accaduto in giardino? Il suo metro di giudizio era davvero così offuscato dai suoi sentimenti da padre/mastino da impedirgli di riconoscere al MT i meriti che persino Demetri gli attribuiva?

Ma nonostante lei abbia già accettato, rendendomi quasi l'uomo più felice del mondo… quasi, sì, perché ci terrei davvero molto ad avere la vostra benedizione, a sapere che siete d'accordo alla nostra unione.
Perciò vi prego, ditemi che ci sostenete, e che siete felici per noi… solo così la nostra felicità potrà considerarsi completa.


Lo sguardo di Demetri si spostò dalla coppia al proprio compagno riconoscendogli l’infausto fardello di dover rispondere per entrambi perché le conseguenze sarebbero state tali da non ammettere nulla all’infuori di un fronte comune. Se l’ottusagine Grifondoro gli avesse impedito di dare la propria benedizione a due giovani, il Pozionista semplicemente si sarebbe accodato alla sua decisione, rispettandola davanti agli altri salvo poi ridurlo a ingredienti per pozioni in privato. Colpita da quel comportamento, Tisifone spostò a sua volta il suo sguardo dall’uno all’altro, sostituendo l’espressione determinata e di sfida che aveva rivolto all’ex Serpeverde con una perplessa e ferita che adesso stava rivolgendo al MediMago. Sentendo su di sé il peso di due sguardi – o forse tre perché probabilmente alla fine anche Pellegrino si sarebbe concentrato su di lui – Asher si schiarì la voce un paio di volte prima di azzardarsi a pronunciare un’unica parola che in sé nascondeva una marea di domande dal “lo ami davvero” al “sei sicura di quello che fai” al “credi davvero che potrà renderti felice?”

Milaja?

E’, è stato e sarà per sempre lui… E’ il principe delle fiabe babbane che mi leggevi quando ero piccola. Ha sconfitto i draghi – vinto le resistenze di Demetri – ha salvato la principessa prigioniera – le aveva restituito la fiducia in se stessa e negli altri – l’ha resa abbastanza forte da resistere alla strega cattiva e ora…

... vissero tutti felici e contenti…

Concluse Asher alzandosi in piedi e allargando le braccia in un muto invito che Tisifone accolse immediatamente. Con un sorriso radioso stampato in viso, diede un bacio veloce sulla guancia al compagno, per poi rifugiarsi nell’abbraccio amorevole del padrino rosso – oro.

Salazar cosa ho fatto di male per essere circondato da zotici ed enigmatici babbanofili?

Esclamò Demetri con fare teatrale, alzandosi in piedi a sua volta ed evocando quattro calici di cristallo e una bottiglia di Champagne Bollinger Blanc de Noirs di fattura babbana che, sperava, avrebbe incontrato l’approvazione di Noah. La risposta a quella domanda retorica giunse sottoforma della risata genuina e cristallina di Tisifone che, dopo aver dato un bacio sulla guancia al MediMago, puntò con aria minacciosa verso il Pozionista, riuscendo a cingergli la vita con le braccia prima che potesse anche solo tentare di sfuggirle.

Ci ami troppo, è questo che hai fatto di male…

Gli sussurrò nell’orecchio, prima di dispensare un bacio anche a lui e tornare radiosa a fianco del suo futuro marito. Borbottando qualcosa di irripetibile in bulgaro, Demetri riempì i calici e ne diede uno a ogni membro di quella assurda famiglia allargata.

Quando acconsentimmo a diventare i tuoi padrini facemmo una promessa ai tuoi genitori, che avremmo fatto qualsiasi cosa pur di vederti felice e se per mantenere quella promessa dobbiamo concederti in sposa a quest’uomo allora avete la nostra benedizione… - sollevò il proprio calice e dopo che gli altri fecero lo stesso continuò – Ai futuri sposi che la benedizione della Trama non vi abbandoni mai.

Fece una pausa interiormente soddisfatto di vedere gli occhi lucidi di gioia della sua figlioccia e lo sguardo scioccato del proprio compagno.

Ovviamente se mai dovessi farla soffrire morirai all’istante e senza neanche sapere come…

Aggiunse con un ghigno malevolo in direzione di Noah prima di bere finalmente un sorso di champagne e suggellare in quel modo la loro benedizione.
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Messaggioda Noah » 24/07/2014, 15:46

La pazienza e la tenacia vanno sempre premiati Mister Pellegrino… e io sarà più che lieta di legarmi a lei per il resto della nostra vita.

L'avrebbe sposato, sarebbe diventata la signora Pellegrino e l'avrebbe reso l'uomo più felice del mondo.
Si sentiva talmente felice che si sarebbe messo ad urlare, afferrandola tra le braccia e facendola volare per chissà quanto tempo, dimenticandosi quale età avesse e facendolo dimenticare anche a lei: quant'era bella in quel momento, così sorridente, radiosa, con gli occhi che brillavano?
Sarebbe stata la sposa più bella di sempre, senza alcun dubbio, ma prima avrebbe dovuto ricevere la benedizione dei padrini di Tisifone… non credeva fosse un gran problema, ma da come l'aveva guardato Asher non era più sicuro di nulla; la prese in braccio e, portandola all'interno del Manor, le raccontò cosa fosse successo esattamente e perché temeva che il padrino rosso-oro al momento fosse un po' contrariato con lui, cercando però di tranquillizzarla con lo sguardo e col sorriso mentre le faceva fare un bagno, preoccupandosi di lei e del suo corpo. Probabilmente il giorno dopo non avrebbe mosso nemmeno un muscolo, ma si sarebbe preso cura della compagna come sempre e tutto sarebbe andato bene: intanto, però l'uomo pensava anche a cosa dire ai padrini della donna.
Voleva comunicare loro la notizia, non aveva intenzione di aspettare, e alla fine si disse che la cosa migliore da fare era andare a braccio, lasciar perdere qualsiasi discorso pre-impostato ed essere naturale, spontaneo, come sempre: così, quando lui e Tisifone si presentarono a loro mano nella mano, l'italo-americano lasciò che fosse il cuore a parlare per lui, informandoli dunque di aver chiesto alla Divinante di sposarlo e di aver ricevuto una risposta positiva; per essere completamente felici, ora, mancava solo la benedizione dei due uomini, e la consapevolezza che Noah era stato del tutto accettato in famiglia.
Quando Demetri spostò lo sguardo su Asher, Pellegrino fece lo stesso, osservandolo con aria decisa ma pacata: toccava a lui parlare per entrambi, era evidente.

Milaja?

E’, è stato e sarà per sempre lui… E’ il principe delle fiabe babbane che mi leggevi quando ero piccola. Ha sconfitto i draghi, ha salvato la principessa prigioniera, l’ha resa abbastanza forte da resistere alla strega cattiva e ora…

... vissero tutti felici e contenti…

Quando vide il Medimago allargare le braccia verso Tisifone, lo capì: era fatta.
Si sarebbero sposati, ora non c'era più alcun dubbio in merito.

Salazar cosa ho fatto di male per essere circondato da zotici ed enigmatici babbanofili?

Sorrise all'esclamazione di Demetri, osservando con aria sorpresa ma soddisfatta l'alcolico che l'uomo aveva appena evocato per brindare: evidentemente avere un altro filobabbano in famiglia lo stava facendo pian piano convertire alle meraviglie di quel mondo.
Prese il calice pieno che lui le stava porgendo e lo alzò in direzione di quella donna meravigliosa e dei suoi padrini che, da quel momento in poi, sarebbero stati la sua famiglia.

Quando acconsentimmo a diventare i tuoi padrini facemmo una promessa ai tuoi genitori, che avremmo fatto qualsiasi cosa pur di vederti felice e se per mantenere quella promessa dobbiamo concederti in sposa a quest’uomo allora avete la nostra benedizione… Ai futuri sposi che la benedizione della Trama non vi abbandoni mai.

E ai due uomini che, da questo momento in poi, considererò a tutti gli effetti parte della mia vita.

Regolandosi di conseguenza, proteggendoli ed aiutandoli in qualsiasi caso avessero avuto bisogno di lui: spostò lo sguardo su Tisifone e le sorrise, raggiante, facendole l'occhiolino con aria complice. Sì, solo pochi mesi e la signora Pellegrino si sarebbe presentata come la sposa più incantevole che il mondo avesse mai visto.

Ovviamente se mai dovessi farla soffrire morirai all’istante e senza neanche sapere come…

Fiiuuu, per un secondo ho temuto davvero di esserti diventato simpatico!

Esclamò Noah, portandosi una mano al petto con fare teatrale prima di concedersi una bella risata e tendergli la mano; poi, con sguardo più intenso e penetrante, la porse anche ad Asher, sostenendo qualsiasi sentimento avesse letto nei suoi occhi.

M'impegnerò a renderla sempre più forte, la proteggerò ad ogni costo e mai, mai le farò del male.
Te lo prometto.
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Messaggioda Tisifone » 29/07/2014, 18:05

Ogni volta che qualcuno le diceva che la vita era fatta di attimi e che in un attimo poteva essere stravolta completamente, Tisifone arricciava il naso con aria inorridita e liquidava il tutto come farneticazioni senza alcun fondamento. O almeno era ciò che faceva prima che uno di quei fatidici attimi si abbattesse su di lei con la forza di un tornado sconvolgendo la sua esistenza fin nel profondo. Nel giro di una manciata di minuti infatti era passata da uno stato di malinconica tristezza per l'essere stata nuovamente battuta a duello alla gioia incontenibile per aver ricevuto finalmente la tanto agognata proposta. Noah l'aveva chiesta in moglie nonostante tutto - la non perfetta preparazione fisica e magica e un Demetri ancora recalcitrante in primis - perché non poteva attendere oltre dall'unire di fronte alla Trama le loro anime e urlare al mondo intero il loro amore e lei non poteva che essere estasiata da tutto quello. Lo amava con una intensità e una profondità tale che non aveva mai provato prima e che mai avrebbe provato per nessun altro uomo e non riusciva a immaginare nessun altro futuro per lei se non quello in cui era una felice, fedele e devota Signora Pellegrino. I minuti successivi al fatidico “Si”, Tisifone li trascorse come avvolta in una bolla di felicità pura che filtrava la realtà circostante, proteggendola dalle cattive notizie come per esempio il brusco cambio di atteggiamento che Asher aveva avuto nei confronti dell'italoamericano. Come poteva preoccuparsi di un fraintendimento passeggero quando aveva appena accettato di sposare l'uomo che amava? Si sentiva forte e invincibile, pervasa da un senso di ottimismo solitamente a lei sconosciuto che le dava l'illusione di poter raggiungere qualsiasi obiettivo, anche convincere i suoi padrini che Noah era il suo principe azzurro, colui che avrebbe reso la sua vita imperfettamente perfetta come nella favole babbane. E fu quello che disse con poche e chiare parole al MediMago quando, sconvolto dalle parole di Pellegrino, le si era rivolta in cerca di una qualche rassicurazione che però non sopraggiunse. Lei lo amava, lui l’amava e avevano intenzione di sposarsi il prima possibile –cugina super puntigliosa e attenta ai dettagli permettendo – cos’altro c’era da aggiungere? Nulla se non la benedizione che sia lei che il compagno desideravano ma la cui assenza non avrebbe cambiato di una virgola la decisione presa. Forse fu proprio quella consapevolezza, e cioè che nulla di quello che avrebbe potuto dire o fare avrebbe in qualche modo influenzato il futuro, a spingere Asher a lasciar cadere le ultime reticenze e accogliere la figlioccia in un caldo abbraccio di congratulazioni, accettando in maniera implicita le loro nozze. Quel gesto non strappò un sospiro di sollievo solo alla giovane coppia ma anche a Demetri che, pur avendo deciso di sostenere il compagno qualsiasi decisione avesse presto, avrebbe visto in un suo eventuale rifiuto una beffa cosmica. Il modo in cui il duello era stato condotto, infatti, gli aveva aperto definitivamente gli occhi sul MT e lo aveva costretto ad ammettere almeno con se stesso che, origini a parte, lui era davvero l’uomo adatto alla sua amata milaja. Fu proprio Demetri, alla fine, a brindare in maniera chiara, incontrovertibile e tradizionale alla futura coppia di sposi, colmando con le sue parole il cuore di Tisifone di una gioia incontenibile.

E ai due uomini che, da questo momento in poi, considererò a tutti gli effetti parte della mia vita.

Lo sguardo della donna saettò dal compagno ai padrini come impazzito, incapace di soffermarsi su uno solo di loro. Aveva dovuto affrontare così tante battaglie, così tanti conflitti che una parte di lei si era rassegnata ad essere destinata a una felicità a metà – perché costretta a rinunciare a qualcuno di loro – e adesso sembrava far fatica a comprendere che tutti e tre i suoi uomini avrebbero continuato a far parte della sua vita. Un po’ frastornata da quella rivelazione si avvicinò a Noah e gli diede un piccolo bacio su una guancia pieno di affetto e gratitudine per essere riuscito a compiere quel piccolo miracolo.

Ti amo – gli sussurrò all’orecchio prima di sollevare a sua volta il calice e brindare – Alla mia assurda, complessa e decisamente disfunzionale famiglia allargata, senza tutti voi sarei persa.

Anche Asher avrebbe voluto dire qualcosa di sentito e profondo, e probabilmente nei giorni avvenire si sarebbe dannato per non averlo fatto, ma le parole sembravano non voler uscire dal groviglio in cui si era trasformata la sua gola così si limitò a sollevare anche il suo calice, unendosi al brindisi del compagno per poi avvicinarsi a lui e dargli un bacio a fior di labbra, in una rara manifestazione pubblica di affetto. Per stemperare un po’ l’atmosfera decisamente seria che si era venuta a creare e riprendersi dallo shock che gli aveva procurato quel gesto improvviso Demetri, rimanendo fedele a se stesso, minacciò Pellegrino di una morte improvvisa quanto dolorosa nel caso in cui avesse fatto soffrire Tisifone.

Fiiuuu, per un secondo ho temuto davvero di esserti diventato simpatico!

Sia la Divinante che Asher si unirono alla risata cristallina di Noah mentre Demetri si limitò a inarcare un sopracciglio con fare scettico per poi ricambiare la stretta di mano.

Non preoccuparti, non corri alcun rischio.

Affermò con un ghigno divertito che scomparve all’istante quando l’italoamericano spostò la sua attenzione sul Medimago, assumendo una molto cavalleresca quanto fuori luogo posa difensiva nei confronti del proprio compagno.

Non mi scuso per quello che è accaduto prima ma sono contento che tu entri a far parte della nostra famiglia.

Affermò a sua volta Asher stringendo la mano che Pellegrino gli stava porgendo e sostenendone lo sguardo. Non poteva in coscienza scusarsi per un comportamento istintivo, da padre, che l’uomo più giovane avrebbe probabilmente compreso in futuro quando a sua volta sarebbe diventato genitore, ma quello non poteva cancellare l’opinione completamente positiva che nel corso dei mesi passati si era formato su di lui. Certo c’era voluto l’intervento di Demetri per scongiurare che ciò accadesse, ma l’importante era il risultato non come lo si raggiungeva.

M'impegnerò a renderla sempre più forte, la proteggerò ad ogni costo e mai, mai le farò del male.
Te lo prometto.


Siamo certi che farai l’impossibile per mantenere la promessa.

Riconobbe il MediMago dando alla fine prova di essere un Grifondoro fino in fondo e attirando a sé Noah per coinvolgerlo in un abbraccio amichevole e caloroso. Successivamente fu la volta di Tisifone di avvolgere un braccio intorno alla vita del compagno e accomodarsi insieme a lui sul divano dove avrebbero trascorso il tempo prima di cena chiacchierando tutti e quattro in maniera civile e con qualche battutina sarcastica sul duello appena concluso e sui preparativi del matrimonio. Terminati i giorni di convalescenza, la Divinante avrebbe raccolto intorno a sé i suoi uomini e prima di abbandonare il Manor per l’appartamento che condividevano a Chelsea avrebbe vinto le loro resistenze e assunto la pozione che Zephyr le aveva donato sicura di ricevere la migliore assistenza che il Mondo Magico aveva da offrire.

[FINE]
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Messaggioda Tyslion » 29/08/2014, 21:18

11 Ottobre 2108
Ore 00:48
Kovarnikov Manor


Certe operazioni venivano effettuate solo in determinati posti specifici ed anche in determinati orari specifici.
Applicare un tatuaggio illegale sul corpo non veniva più considerato reato una volta che un bravo Alchimista ci aveva applicato su uno speciale unguento aggiuntivo in grado di far risultare esso conforme alle regole ministeriali, un trucchetto sfruttato da quasi tutti i Mercenari in circolazione.
Ciò che però distingueva il tatuaggio effettuato da Tyslion Asveras rispetto a quelli fatti da molti altri, era il risultato e il potenziamento che racchiudeva in sé. Una cifra spesa pari a 4000 Galeoni, un quantitativo di denaro che non tutti potevano concedersi il lutto di buttare per un disegno sulla pelle. Progettava quel marchio indelebile sul corpo da circa due anni, dopo l'ultimo incontro avuto con Garruk per le strade ungheresi.
Al tempo, con pochissimi colpi l'ex n°1 lo aveva messo al tappeto, dolorante e distrutto, con qualche costa rotta e diversi lividi.
Il tatuaggio illegale di Garruk era conosciuto da moltissime persone e temuto dalle stesse e da altrettante. Apprezzava la sempiterna filosofia di Sandyon di non applicare sul corpo nulla di nulla quasi a voler evitare di "barare", ma in quel caso si trattava di una questione personale e se il proprio avversario lo aveva facilmente messo K.O. grazie ad un trucco, allora con un trucco simile il greco avrebbe ribaltato la situazione, oltre a diventare ancora più letale e devastante sul campo di lavoro, forse rendendo un po' più difficile per la giovane Vastnor l'impresa di salire sul podio.
Aveva iniziato l'applicazione e il disegno intorno alle 21:00 ed aveva finito per le 00:30. Una volta pagato il compenso al tatuatore vietnamita, Asveras era uscito dolorante alla schiena e visibilmente provato per via dell'energia magica che gli stava venendo risucchiata.
Arrancava camminando e a Julie Sanders non aveva detto assolutamente niente. Il pericolo di morte non era altissimo ma comunque presente ed era sicuro di farcela, perché era un duro, perché non era uno qualsiasi, ma sapeva che la propria donna si sarebbe opposta ad una pazzia del genere facendogli risultare più complesso portare avanti un'impresa di quel calibro. Ci avrebbe fatto una mezza litigata l'indomani, una volta rientrato nella propria abitazione, ora voleva solo raggiungere la meta finale e farsi aiutare da un caro amico che probabilmente non si aspettava di certo una visita a quell'ora della notte.

Immagine

Era costretto ad indossare degli occhiali da Sole di notte perché, come effetto momentaneo secondario dovuto al tatuaggio, ogni fonte di luce veniva percepita dall'occhio come quasi accecante. Per il resto, l'abbigliamento era come sempre lineare, casual e comodo, alla Tyslion.
Raggiunto il gigantesco portone, l'uomo vi si appoggiò con un sospiro sofferto, stringendo il pugno, mentre il disegno che ora stanziava sulla schiena bruciava e richiedeva maggiore energia, aspirandola dal suo spirito e dalla Trama contenuta nel suo corpo.
Un ringhio infastidito, qualche goccia di sudore, riuscì a mala pena a suonare il campanello. Non aveva potuto avvertire prima poiché più di una volta aveva rinunciato per via del timore delle conseguenze e quindi più di una volta si era ripromesso che solo nel momento stesso in cui si fosse trovato a dire "ok, posso farcela", sarebbe scattato subito senza attendere un solo secondo, rischiando il tutto per tutto.
Deglutì saliva e fu certo che in mezzo ci fosse anche qualche goccia di sangue, il sapore del ferro lo infastidiva.
Sperò di vedersi aperto l'ingresso in pochissimo tempo e qualora ci fosse stato proprio Demetri ad "accoglierlo" in pigiama, gli avrebbe mostrato un mezzo sorriso dolorante e stanco, chiedendogli implicitamente di entrare, perché ne aveva estremo bisogno.

Rimandiamo a dopo i saluti... Devi aiutarmi, puoi farlo solo tu.

Cadde in ginocchio e se per caso l'amico avesse cercato di dargli una mano, Tyslion lo avrebbe bloccato alzando il braccio.
Voleva farcela da solo, almeno ad arrivare ad un fottuto divano. Con tutta la forza possibile e immaginabile, le vene del collo e delle tempie in rilievo, Asveras tornò in piedi e cominciò a zoppicare fino alla poltrona del soggiorno, togliendosi nel mentre la giacca di pelle che gettò a terra.
In seguito, fu la volta della canottiera bianca attillata che si strappò direttamente perché sfilarla era un gesto troppo complesso ora come ora.
Appoggiandosi allo schienale della poltrona, respirando con pesantezza, poté quindi mostrare a Demetri il motivo per il quale era richiesto il suo intervento non solo immediato, ma tempestivo: il tatuaggio in alto e al centro della schiena che emanava un'energia enorme ma instabile e i quali contorni di pelle erano rossi come il sangue, quasi come se la sagoma del disegno fosse diventata una sorta di cicatrice.
Era questo che accadeva quando una operazione di quel calibro ancora non era stata trattata in modo adeguato.

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AAAAAAHHHHH!
CAZZO!
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Messaggioda Demetri » 31/08/2014, 21:44

11 Ottobre 2108 Ore 23.45 Brightless - Kovarnikov Manor


É una bellissima serata. Goditela mentre sono al lavoro.

L'urlo di Asher aveva sovrastato il rumore dell'acqua che, a sua volta, aveva sollevato Demetri dall'onere di rispondere, anche in maniera volgare, al premuroso compagno. Per quel motivo si era attardato sotto la doccia più del solito, emergendo dalla nuvola di vapore che si era formata in bagno solo quando era stato ragionevolmente certo che il Medimago avesse finalmente infilato il camino, togliendosi dai piedi. Con solo un asciugamano legato in vita, avanzò nella loro camera da letto beandosi del silenzio che lo accolse.

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Dopo tutte le parole inutili che erano state pronunciate in quelle ultime settimane per delineare piani che gli facevano semplicemente accapponare la pelle aveva bisogno di un attimo o due di solitudine per ricordarsi chi fosse e prepararsi al peggio. Indossò un paio di pantaloni ampi di seta verde bottiglia e uscì sul balcone della camera da letto, respirando a pieni polmoni l'aria fresca della notte, un ghigno saputo che gli aleggiava in viso. Che fossero i sensi di colpa per quello che si era impegnato a fare in nome di entrambi o solo l'amore che nonostante gli anni e i suoi innumerevoli difetti nutriva ancora per lui, Asher aveva preparato tutto affinché passasse davvero una bella serata. Il balcone era stato incantato in modo da mantenere una temperatura piacevole e sul tavolino erano disposti un bicchiere, una bottiglia di whisky incendiario, una scatola di cioccolatini all'arancia e idromele -i suoi preferiti inutile dirlo-e il libro sulle teorie alchemiche del popolo Innuit che stava leggendo.

Tzsé Grifondoro. Come fanno a essere così prevedibili?

Mormorò senza alcun astio ma anzi con una tenerezza nella voce di cui, se non fosse stato da solo, si sarebbe vergognato. Prese posto sulla sedia di vimini, si versò una generosa dose di liquore ma, invece di prendere il libro, si mise a riflettere sugli ultimi avvenimenti che minacciavano di sconvolgere quell'equilibrio che aveva così faticosamente costruito negli anni come affrontare una Vireau o due -quel dettaglio non gli era ancora chiaro - non a duello ma bensì durante un civile ed educato brunch, o aprire le porte del Manor, vanto della famiglia Kovarnikov da generazioni, a Mezzosangue -il fatto che il suo stesso compagno lo fosse era un dettaglio trascurabile-e Natibabbani. Il suo adorabile compagno infatti non solo si era dimostrato entusiasta all'idea di una riunione di famiglia pre-matrimonio con la testimone della sposa ma si era anche offerto di ospitare la famiglia di Pellegrino o almeno quella parte che era a conoscenza dell'esistenza del Mondo Magico.

Tanto il Manor é grande e c'é un sacco di spazio inutilizzato.- ripeté sarcastico, prendendo un generoso sorso di whisky. Sapeva che dando la propria benedizione a quelle nozze si sarebbe tirato addosso un mare di guai ma non credeva che sarebbero stati così enormi. L'unica cosa su cui sarebbe stato inflessibile era la cerimonia:la sua figlioccia si sarebbe sposata davanti alla Trama e non con qualche assurdo e ridicolo rito babbano. - e poi cosa? Vastnor mi inviterà a prendere il tè per chiacchierare dei bei vecchi tempi?

Sbottò rigirandosi il bicchiere tra le dita con un tono di voce più stanco che ironico. Da quel poco che gli aveva raccontato Asher, il pivello aveva proposto al Docente di Difesa una sorta di tregua definitiva. Se anche l'odio e il desiderio di vendetta con il tempo sbiadiscono cosa resta di eterno? Si chiese per poi balzare in piedi all'istante, la bacchetta che dalla tasca dei pantaloni scivolava nella mano destra, tutti i sensi in allerta. Qualcuno aveva superato il perimetro di "tolleranza" posto a circa dieci metri dal cancello principale e vista l'ora tarda dubitava seriamente si trattasse di una visita di cortesia. Un altra scossa da parte degli incantesimi di guardia quando l'ospite si avvicinò al portone e la postura divenne immediatamente più rilassata. Il nuovo arrivato era "persona gradita" e considerato che quando era solo in casa le protezioni rispondevano solo a lui, il ventaglio di opzioni si riduceva a tre persone. Appellò una maglia nera e mentre il trillo del campanello riecheggiava per i corridoi vuoti del Manor Demetri stava già aprendo la porta. Per quanto si aspettasse di andare incontro a pessime notizie, un Asveras senza apparenti ferite esterne che a mala pena si reggeva in piedi superò di gran lunga le sue più oscure aspettative. Una occhiata veloce al viso stanco e dolorante dell'amico e con un colpo di bacchetta spalancò il portone in silenzio, limitandosi a inarcare un sopraciglio per l'assenza di qualsiasi battuta.

Rimandiamo a dopo i saluti...

In realtà preferirei delle spiegazioni.

Devi aiutarmi, puoi farlo solo tu.

L'avevo intuito, quello che non capisco è…

Vedere Tyslion cadere in ginocchio dopo meno di un passo gli fece morire il resto della frase in gola ma non fece alcun tentativo di soccorrerlo tanto che quel braccio levato in aria si dimostrò un inutile spreco di energie.

Tranquillo non ne ho alcuna intenzione, non sono un elfo domestico.

Commentò con un tono di voce strascicato e distaccato come se il Mercenario fosse seduto di fronte a lui a bere e non stesse arrancando dolorante verso la prima superficie morbida disponibile. In realtà era abbastanza preoccupato, ma sapeva perfettamente che l'orgoglio sconfinato dell'altro - pari solo al proprio - non gli avrebbe mai permesso di accettare il suo aiuto, quindi perché offenderlo offrendoglielo? Lo seguì quindi in silenzio dentro casa, il viso incastonato in una maschera di fredda indifferenza perché in verità non sapeva cosa pensare o provare di fronte a quello strano comportamento per non parlare dello spogliarello che aveva improvvisato. Dischiuse le labbra per pronunciare una qualche frecciatina pungente e volgare quando finalmente la causa di tutto quel trambusto gli fu palesata.

É ufficiale. Ti sei completamente bevuto il cervello.

Sentenziò avvicinandosi per osservare meglio il tatuaggio magico e potenzialmente illegale che gli stava risucchiando tutte le forze fisiche e magiche. Da quando Tisifone gli aveva comunicato l'intenzione di farsene uno, Demetri si era visto costretto a documentarsi sui tatuaggi magici, sui loro effetti, le potenziali controindicazioni e i vari metodi per ridurre al minimo i rischi di collasso magico o che i bonus desiderati si trasformassero in malus ineliminabili.

AAAAAAHHHHH!
CAZZO!


Fa male? – chiese ironico prima di chiamare uno degli elfi domestici di casa. Quello sgorbio pulsava energia e trama come una centrale nucleare babbana e l’ultima cosa di cui aveva bisogno era di venire a contatto con un'altra fonte di magia. La soluzione migliore quindi era quella di far smaterializzare il Mercenario utilizzando una forma alternativa, il Mana appunto di cui era pervasa la magia degli elfi domestici – Temo non abbastanza da far entrare un po’ di sale in quella zucca vuota che ti ritrovi… Tippyn trasporta il nostro ospite nel mio laboratorio e adagialo sulla chaise longue con la schiena rivolta verso l’alto.

Subito Signore, come Padrone desidera.

Una volta giunti nel laboratorio, Demetri appellò la bottiglia di whisky quasi completamente piena rimasta sul balcone e la porse all’amico per poi andare a recuperare nel suo dispensario un barattolo contenente l’unguento di Jansen Friedh e un guanto sterile di gomma.

Stringi i denti e cerca di non ubriacarti che mi devi un sacco di spiegazioni.

Affermò, prima di stendere una generosa dose dell’unguento sui tutta la porzione di pelle arrossata di contorno al tatuaggio facendo ben attenzione a non sfiorare il disegno. Alla fine dell’applicazione il tatuaggio avrebbe continuato a pulsare ma Asveras avrebbe avvertito un immediato sollievo dal dolore almeno per quanto riguardava il resto della schiena e in più buona parte delle scorie velenose di bassa potenza non avrebbero più rappresentato un problema.

Originale il disegno, una tua creazione?

Chiese subito dopo, togliendosi il guanto e avvicinandosi al bancone da lavoro per preparare il composto che avrebbe salvato quella pellaccia dura da una esistenza peggiore di quella di un magonò.

Allora contro chi stiamo andando in guerra? – perché un potenziamento di quel genere voleva implicava la presenza di un avversario davvero davvero pericoloso – Mi hanno detto che quella finta Serpe di Vastnor non è più un problema…

Aggiunse lasciando volutamente la frase in sospeso affinchè l’altro potesse finalmente dargli qualche delucidazione in merito.
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Messaggioda Tyslion » 06/09/2014, 16:09

É ufficiale. Ti sei completamente bevuto il cervello.

Anf... Anf... E' questo è solo l'inizio...
AAAAAAHHHHH!
CAZZO!


Fa male?

Vaffa... 'n... culo...

Temo non abbastanza da far entrare un po’ di sale in quella zucca vuota che ti ritrovi… Tippyn trasporta il nostro ospite nel mio laboratorio e adagialo sulla chaise longue con la schiena rivolta verso l’alto.

Si sentì sollevato magicamente dalla creatura al servizio della casa, respirando con molto affanno e stringendo gli occhi ogni qual volta un'ondata di dolore gli penetrava le carni, rendendolo iper sensibile alla sofferenza. Più magia gli veniva aspirata dallo spirito e meno era capace di sopportare il tatuaggio e l'effetto, per ora soltanto negativo, che stava avendo sulla sua costituzione. Deglutì sangue, buttato fuori da qualche gengiva, sudando dalla fronte della testa pelata e dalle braccia grosse e possenti, con le vene dei bicipiti del tutto in rilievo.
Una volta appoggiato su un'altra superficie a pancia in sotto, Demetri gli diede una bottiglia di whisky e lui non se lo fece ripetere due volte prima di mandare giù diverse sorsate. Non gli importava nulla di essere brillo, basta che lo poteva aiutare a resistere maggiormente a quella tortura.
Non appena l'unguento raggiunse la zona irritata, un piacevole fresco si diramò lungo la spina dorsale, facendogli provare anche diversi brividi.

Originale il disegno, una tua creazione?

Ovvio... Anf... Lo sai che non mi piace risultare... Agh... Banale...

Allora contro chi stiamo andando in guerra?

Preferisco dirtelo non appena... mmmhhh... avrò la sicurezza che sarai... anf... seduto...

Mi hanno detto che quella finta Serpe di Vastnor non è più un problema…

Ti hanno detto?
Vorrai direi "mi ha detto", ovvero quel buonista da strapazzo che consideri un compagno...


Perché se Sandyon era abituato a insultare tranquillamente Demetri, Asher non sfuggiva ai pessimi giudizi di Tyslion.
Deglutì saliva, questa volta senza sangue, segno che forse stava migliorando lentamente la situazione.
Fino a quando il tatuaggio non fosse stato totalmente disinfettato e protetto dall'alchimia, non avrebbe potuto donare i poteri insiti in esso al suo possessore. Asveras conosceva perfettamente il rischio che stava correndo, anche in quello stesso istante, difatti il suo cuore pulsava ad una velocità inaudita: probabilmente se avesse avuto anche solo dieci anni di più, ci sarebbe rimasto già secco.
Gli occhi mostravano immagini più opache, il whiskey scendeva nello stomaco come fosse acqua liscia, mitigando le sensazioni provate.
Il pensiero, l'immagine del viso di Garruk lo aiutavano a tenersi concentrato e desideroso di superare quel calvario, solo per poter tornare di nuovo in piedi ancora più potente e temibile di prima, a prescindere dal giudizio di chiunque. Verissimo che un tatuaggio rappresentava nella maggior parte dei casi un trucco, ma quello per lui era il giudizio che si poteva esprimere a proposito di uno dei tanti che si facevano nei negozi comuni, senza eccessivi pericoli o controindicazioni. Lui invece stava provando le pene dell'inferno e aveva messo in conto anche la morte prima di farsi quel disegno sulla schiena: non era forse un'alta dimostrazione di coraggio? Non era forse una prova che andava affrontata per raggiungere un potere superiore? Inutile pensarci ora, comunque, anche perché non si sentiva in dovere di difendersi con nessuno.

... Ho scoperto che Vastnor non ha mai voluto rubarmi Rachel.
Provava un forte sentimento per lei ma l'ha sempre rifiutata.
E' stato costretto da una forza esterna a cedere alla tentazione, la stessa forza esterna che uccise Rachel stessa.
Sostituirono quella vera con un'altra persona, la quale aveva a portata di mano sempre della polisucco.
L'intento di questa forza esterna, ad ora sconosciuta, era di separare me e Vastnor ed evitare che diventassimo pericolosi.
... A quanto pare ci sono riusciti.


Così, almeno la prima Bombarda Extrema era stata scagliata a dovere, in modo che anche Demetri fosse a conoscenza della verità. Asveras non sembrava ancora parlare di Sandyon come il vecchio amico di un tempo, forse perché quel poco tempo non bastava a rimettere insieme dei cocci mandati in frantumi più e più volte, ma nel tono di voce, quando nominava il suo nome, non sussisteva più quell'odio incredibile che bruciava come un Ardemonio nella sua anima. Sostanzialmente poteva dire di aver chiuso un capitolo della propria esistenza ben prima del previsto, ma nulla di più, non per ora almeno. Riguardo invece alla prima domanda postagli, il greco sapeva bene che non sarebbe riuscito a spiegare tutto per filo e per segno e decise che la cosa migliore fosse mostrare di persona all'amico le immagini del passato.

... "Leggi" pure, non ho abbastanza fiato e mi fa male la cassa toracica quando parlo.

Qualora quindi l'ex Serpeverde avesse sfruttato il Legilimens per osservare i ricordi di Tyslion, avrebbe potuto osservare la scena avvenuta in Ungheria l'anno precedente, ovvero l'incontro con Garruk, figura ben conosciuta anche da Demetri stesso, e la lotta avvenuta tra il n°2 e il vero n°1, conclusasi con l'amico agonizzante a terra pieno di lividi e qualche costa spezzata. Lo scontro non ebbe durata molto ampia, appena pochi minuti, a dimostrazione che Lazureus fosse nettamente più potente, preparato e capace in combattimento di Asveras. Nella scena successiva dei ricordi mostrati da Tyslion, Demetri poté osservare gli allenamenti a dir poco disumani svolti dall'uomo nel corso di quell'anno, prima di decidere di applicare il tatuaggio, anche perché il corpo necessitava una tempra estrema per sopportare una pratica magica simile sopra di esso.
Esercizi di meditazione, incontri con draghi, creature oscure classificate come minimo XXXX e allenamenti fisici devastanti per ogni fibra muscolare. Quando l'incantesimo terminò, il Mercenario trasse un respiro di sollievo, mentre alcune gocce di sudore cadevano dalla fronte al terreno.

... Anf... Anf... Domande?

Attese che egli rispondesse, prima di chiedere un altro favore.

La mia donna è ignara di tutto ciò.
Potresti farmi il favore di scriverle ed avvertirla che sono qui?
Che lei possa o meno raggiungermi è una decisione che lascio completamente a te, so che non gradisci ospiti.
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Messaggioda Demetri » 06/09/2014, 21:54

Dopo aver accolto Tyslion con tutte le premure del caso – compatibilmente con il carattere di Demetri – l’ex Serpeverde lo aveva fatto trasportare da un elfo domestico direttamente nel suo laboratorio, gli aveva affidato una bottiglia praticamente piena di firewisky e gli aveva spalmato sul bordo esterno del tatuaggio una pomata per alleviare il dolore e disinfettare almeno le scorie più leggere. Successivamente si era sistemato dietro il suo piano da lavoro e mentre recuperava gli ingredienti necessari per creare il composto che avrebbe salvato la vita a quell’incosciente di un Mercenario aveva iniziato a porgli delle domande sulla natura del disegno e sul perché avesse deciso di sfidare la Trama facendoselo fare, sia per evitare che si addormentasse che per reale curiosità.

Originale il disegno, una tua creazione?

Ovvio... Anf... Lo sai che non mi piace risultare... Agh... Banale...

Si limitò a sollevare un sopracciglio dubbioso perché non vi era nulla di più banale di un tatuaggio che rappresentasse la Signora con la Falce – no, non avrebbe mai compreso o condiviso il senso dell’umorismo dell’amico.

Allora contro chi stiamo andando in guerra?

Preferisco dirtelo non appena... mmmhhh... avrò la sicurezza che sarai... anf... seduto...

Oh quindi risolvere quel problema non è così urgente… - commentò ironico mescolando tra loro la prima parte di ingredienti tra cui una spolverata di zinco, una manciata di mercurio e qualche gocce di Acqua del Fiume per “dimenticare” il dolore – Posso prendere una sedia e farti compagnia a finire quella bottiglia…

Lo prese in giro, approfittando di quel momento per togliersi un dubbio che lo stava assillando fin da quando Asher era tornato dal matrimonio del secolo a cui lui, ovviamente, non era stato invitato.

Ti hanno detto?
Vorrai direi "mi ha detto", ovvero quel buonista da strapazzo che consideri un compagno...


Lascia perdere… - e sottolineò il concetto con uno svolazzo della mano libera – Credeva di farmi un favore. Se tu puoi dichiarare una tregua con Vastnor allora anche noi potremmo iniziare a tessere dei rapporti civili… Per non parlare delle sue folli idee di invitare a cena la Vireau o di riempire il Manor con Mezzosangue e Babbani…

No, decisamente quella sera Demetri covava ancora troppo rancore per tentare anche solo di difendere il proprio compagno, anche solo per salvare le apparenze.

... Ho scoperto che Vastnor non ha mai voluto rubarmi Rachel.

Si bloccò all’istante, il pestello a mezz’aria, il viso corrugato in una espressione di totale concentrazione e non per il composto che stava creando.

Provava un forte sentimento per lei ma l'ha sempre rifiutata.
E' stato costretto da una forza esterna a cedere alla tentazione, la stessa forza esterna che uccise Rachel stessa.
Sostituirono quella vera con un'altra persona, la quale aveva a portata di mano sempre della polisucco.
L'intento di questa forza esterna, ad ora sconosciuta, era di separare me e Vastnor ed evitare che diventassimo pericolosi.
... A quanto pare ci sono riusciti.


Una entità capace di trarre in inganno una persona come Sandyon Vastnor – poteva non denigrarlo e odiarlo quanto voleva ma neanche lui era così ottuso da non riconoscere il valore dell’ex n°1 – spingerlo ad andare contro il suo rigido codice etico morale e intrappolarlo in una vita – farsa così realistica da non fargli mai venire il dubbio che non fosse reale? Quella era la notizia che stava sconvolgendo il solitamente compassato Pozionista, molto più del tono usato da Asveras, privo del solito odio che la caratterizzava quando parlava del docente di Difesa. Un’entità del genere rappresentava un pericolo per tutto il Mondo Magico e, pur non essendo noto per il suo altruismo, sperava ardentemente che fosse a “essa” che Tyslion avesse deciso di dichiarare guerra.

... "Leggi" pure, non ho abbastanza fiato e mi fa male la cassa toracica quando parlo.

Annuì con un cenno del capo e dopo aver accesso il fuoco sotto l’alambicco per distillare la prima parte del composto impugnò la bacchetta, fece il giro del divano dov’era sdraiato l’amico e, guardandolo negli occhi, pronunciò l’incantesimo che gli avrebbe permesso di leggere i suoi ricordi.

Lazureus…

Mormorò mentre guardava quella montagna letale di muscoli mettere KO il Mercenario come se si fosse trattato di un adolescente da quattro soldi. Non lo aveva mai incontrato di persona, ovviamente, ma dalle storie che si raccontavano su di lui, tanto da diventare quasi leggenda, aveva imparato a temerlo. Quando Asher gli aveva detto che era sparito dalla circolazione e che adesso era Vastnor il n°1 Demetri si era sentito sollevato perché per quanto potesse non provare alcuna stima nei confronti dell’ex Serpeverde almeno non era più un mostro assetato di sangue. Il cambio di scena lo spinse a rifocalizzare la propria attenzione sui ricordi che stava visionando così da rendersi conto delle prove estenuanti a cui il pivello si era sottoposto per essere certo di sopravvivere a quel tatuaggio e non far ritrovare impreparato al prossimo scontro con Garruk.

... Anf... Anf... Domande?

Perché rischiare la vita per reclamare vendetta contro Lazureus? Non è il primo che ti ha mandato a gambe per aria. Perché non cercare chi ti ha rovinato la vita e rendergli zucca per zuccotto?

Chiese, rinfoderando la bacchetta e tornando al bancone per controllare lo stato del distillato. Bene, entro due minuti al massimo sarebbe stato pronto, così che lui poteva occuparsi di preparare la seconda parte.

La mia donna è ignara di tutto ciò.
Potresti farmi il favore di scriverle ed avvertirla che sono qui?
Che lei possa o meno raggiungermi è una decisione che lascio completamente a te, so che non gradisci ospiti.
Il suo nome è Julie Sanders, qualora non lo ricordassi...


Se tu che dovresti evitare di ricordarmelo – ringhiò, stringendo la mano sinistra a pugno con rabbia – Lo sai che non mi piace che si minacci o si faccia del male alla mia figlioccia e la tua dolce metà – il disgusto nella voce era palese – a quanto pare è riuscita a fare entrambe le cose. Quindi si la Sanders non è un’ospite gradita qui e solo perché siamo amici. – in caso contrario avrebbe approfittato volentieri della situazione per tenderle una trappola e vendicarsi - Non vorrei avere la tentazione di far entrare in contatto la sua pelle delicata con qualche veleno incurabile… In ogni caso per il resto della nottata e buona parte di domani non potrai andare da nessuna parte…

Detto questo appellò piuma e pergamena e iniziò a scrivere, pronunciando le parole ad alta voce:

Asveras è al sicuro.
Non sarà reperibile fino a domani pomeriggio inoltrato.
Sarà mia cura restituirtelo in forma smagliante.
Lascio a te il compito di far entrare un po’ di sale in quella zucca pelata che si ritrova.

Demetri


Se devo aggiungere qualcosa per evitare che cerchi di rintracciarci e piombi qui come una furia mettendo alla prova i miei incantesimi di guardia è il caso che tu me lo dica…

Sistemato il biglietto, Demetri chiamò Mephisto e gli consegnò la missiva, per poi tornare al proprio composto.

Allora con questa Sanders è una cosa seria?
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Messaggioda Tyslion » 09/09/2014, 21:18

Lascia perdere… Credeva di farmi un favore.
Se tu puoi dichiarare una tregua con Vastnor allora anche noi potremmo iniziare a tessere dei rapporti civili… Per non parlare delle sue folli idee di invitare a cena la Vireau o di riempire il Manor con Mezzosangue e Babbani…


Pur essendo a pancia in sotto, Averas trovò appena la forza per voltarsi un secondo e fissare Demetri perplesso.

Ti ricordo che anche io sono un Mezzosangue, o questo passa di attenzione perché adori i miei bicipiti?

Una bonaria presa in giro, quella del n°2 (o n°3, con Garruk in mezzo non si capivano più tanto bene le graduatorie), il quale anche grazie a certe battute di spirito provava ad evitare di pensare al dolore lancinante che gli stava procurando il tatuaggio appena effettuato.
Forse si sarebbe evitato volentieri, in quella occasione, il racconto su Rachel, su Sandyon e su tutta quella faccenda intricata e fastidiosa, ma l'uomo che si stava occupando della sua salute era un amico ed era importante che sapesse, aveva il diritto di conoscere a fondo la questione soprattutto perché erano anni che manteneva la sua posizione di preferenza nei confronti del greco anche per quel motivo. Demetri aveva reputato il comportamento del Vastnor riprovevole e sconsiderato, oltre che da disprezzare, ed ora che invece era venuto a sapere la verità, come sarebbe cambiata la sua opinione in proposito? Tyslion evitò di chiedere, avevano intanto ben altro a cui pensare.

Perché rischiare la vita per reclamare vendetta contro Lazureus?
Non è il primo che ti ha mandato a gambe per aria.
Perché non cercare chi ti ha rovinato la vita e rendergli zucca per zuccotto?


Intanto, partiamo dal presupposto che nessuno può mandare gambe all'aria Tyslion Asveras.
Non sarà il primo, ma è il primo dopo un bel po' di anni ed allora me ne fregava di meno, ero ancora un dilettante!
... Inoltre, quel tipo mi odia a prescindere e vuole spezzarmi la spina dorsale perché sto con la donna che gli piace.
Chi mi ha rovinato la vita pagherebbe comunque... A quanto ho capito, Lazureus lavora per loro, come Mercenario fisso.


In pratica quel tatuaggio aveva un doppio/triplo scopo.
Tutti gli sforzi effettuati fino ad allora per accogliere il potenziamento dentro di sé erano serviti per fare in modo che l'uomo fosse completamente capace di togliersi sia le rogne personali che quelle un po' più delicate e generali.
Va bene, probabilmente aveva "barato", come avrebbe potuto affermare Sandyon, ma per quel trucco aveva sudato anche più della tanto adorata figliola da lì a tre anni. La Trama solo sapeva le urla di dolore che aveva lanciato, gli sforzi immani, le ore intere trascorse sotto le cascate o nei climi meno vivibili per l'uomo. Creature magiche affrontate a mani nude. Julie, poveretta, si era ritrovata a fasciare e medicare così tante volte il suo corpo da non ricordarsi più se facesse la combattente o l'infermiera. Ed a proposito di lei, forse sarebbe stato meglio avvertirla, in maniera che non si preoccupasse.

Sei tu che dovresti evitare di ricordarmelo. Lo sai che non mi piace che si minacci o si faccia del male alla mia figlioccia e la tua dolce metà a quanto pare è riuscita a fare entrambe le cose.

Ammetti però che se l'avesse fatto a chiunque altra, l'avresti apprezzata e guardata con molta soddisfazione.

Quindi si la Sanders non è un’ospite gradita qui e solo perché siamo amici.
Non vorrei avere la tentazione di far entrare in contatto la sua pelle delicata con qualche veleno incurabile… In ogni caso per il resto della nottata e buona parte di domani non potrai andare da nessuna parte…


Non avevo dubbi in proposito...
Starà bene alla tua, di dolce metà?


Ascoltò attentamente il testo scritto dal pozionista rivolto alla propria fidanzata, annuendo piano ma con convinzione.

Se devo aggiungere qualcosa per evitare che cerchi di rintracciarci e piombi qui come una furia mettendo alla prova i miei incantesimi di guardia è il caso che tu me lo dica…

No, non preoccuparti.
Se la conosco almeno un poco, coverà la rabbia in modo da propormela non appena rimetterò piede in casa.
Non è una donna avventata, lo dovresti aver capito: solitamente le persone vendicative sanno avere sangue molto freddo.


E lui già si immaginava il gelo che avrebbe trovato nella propria abitazione al trascorrere di quei due giorni.
Onestamente, non era la persona più adatta per placare le ire femminili ma di sicuro non avrebbe chiesto consiglio alla sorella minore.
La questione doveva essere risolta tra loro, senza interventi esterni. Adesso l'unico dubbio era capire come lei gliel'avrebbe fatta pagare: silenzio? Astinenza? Urli e sfuriate? Pianto?
... Mentre si proponeva in mente differenti scenari, la voce e domanda dell'amico lo raggiunsero facendogli spostare l'attenzione su un argomento particolare, ovvero quello dei sentimenti.

Allora con questa Sanders è una cosa seria?

Mettiamola così: se per qualche assurdo scherzo del destino tornasse Rachel, la rifiuterei.
Sto bene con Julie, è una donna forte, caparbia, stronza, cattiva ma sana di mente, fedele fuori dal letto e troia dentro.
Ha un romanticismo nascosto e poi diciamocelo, sarai anche del partito dell'uccello ma non puoi negare che è un gran pezzo di femmina!


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Quello che mi ha conquistato di lei è che mi ha migliorato senza cambiarmi.

Cose che nemmeno a lei aveva mai detto prima, ma anche perché non era mai stato un tipo abile a parlare.
Per essere sicuro però che la tolleranza di Demetri aumentasse, era necessario che gli dicesse con onestà come vedeva l'americana, perché in fondo Tyslion per lui era un po' un nipotone scapestrato e scorbutico, ma gli voleva bene.
Forse i rapporti tra la sua donna e la figlia del pozionista non sarebbero mai variati, ma di sicuro Asveras non avrebbe mai premuto per effettuare allegri pranzi e ritrovi familiari con palese conseguenza di imbarazzo e gelo artico.

Parliamo piuttosto dell'uomo di tua figlia.
Che cos'è che non ti va giù?
... Ah beh, a parte che è l'uomo di tua figlia, si intende!
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Messaggioda Demetri » 12/09/2014, 23:00

Ti ricordo che anche io sono un Mezzosangue, o questo passa di attenzione perché adori i miei bicipiti?

Non sono i bicipiti la parte anatomica di te che più apprezzo.

Lo prese in giro facendo scivolare una occhiata lasciva, e che lasciava decisamente poco spazio all’immaginazione, lungo la schiena dell’amico per poi posarsi insistentemente sulle sue natiche, messe ancor di più in evidenza dalla postura che l’altro era stato costretto ad assumere. Un modo elegante per liquidare in fretta una questione spinosa che, circostanze non idonee a parte, Demetri non aveva mai voglia di approfondire. Considerato che il suo compagno e il suo nipotastro acquisito – per non parlare del suo futuro genero - erano entrambi Mezzosangue qualcuno avrebbe potuto ipotizzare che con la maturità il Pozionista avesse acquisito anche la capacità di ragionare da solo, libero dagli insulsi pregiudizi che dettavano legge nella sua famiglia da generazioni, e di non fare di tutta l’erba un fascio. Nulla di più sbagliato. Semplicemente i sentimenti che provava verso i due uomini erano talmente forti da far passare in secondo piano un dettaglio così trascurabile come lo stato di sangue. Scrollò le spalle con aria rassegnata al pensiero dei Mezzosangue e Natibabbani che in futuro avrebbero invaso la sua casa e la sua privacy e si mise al lavoro dietro il bancone di metallo per preparare il composto alchemico per Tyslion - quantità doppia visto che a breve la sua figlioccia gli avrebbe chiesto lo stesso favore – mentre l’amico lanciava la prima Bombarda Maxima sgretolando in un attimo l’opinione del tutto negativa che negli anni si era formato su Vastnor. Non lo aveva mai apprezzato come persona, un codice etico e morale troppo diverso e poco condivisibile ma era stato il tradimento perpetrato ai danni di quello che il docente di Difesa si ostinava a chiamare fratello che aveva trasformato una lieve avversione in un disprezzo che a volte rasentava l’odio. Se davvero Vastnor non era in sé quando aveva sedotto Rachel, se era stato manipolato in qualche modo allora non poteva essere considerato realmente responsabile delle sue azioni e i suoi sentimenti negativi si basavano sul nulla. Avrebbe dovuto rimettere in discussione se stesso e le sue convinzioni? Dare ragione al compagno che, anche di fronte all’evidenza, aveva sempre difeso l’amico? Forse ma di certo non lo avrebbe fatto quella sera né nell’immediato futuro. Meglio pensare ad altro, come la pericolosità dell’entità che aveva giocato con la vita di Vastnor, la sua identità o perché Asveras cercasse vendetta contro Lazureus solo per essere stato messo KO e non contro di essa che gli aveva praticamente rovinatol’esistenza.

Intanto, partiamo dal presupposto che nessuno può mandare gambe all'aria Tyslion Asveras.
Non sarà il primo, ma è il primo dopo un bel po' di anni ed allora me ne fregava di meno, ero ancora un dilettante!


Tszè l’orgoglio… Sarà quello che ci porterà alla tomba…

... Inoltre, quel tipo mi odia a prescindere e vuole spezzarmi la spina dorsale perché sto con la donna che gli piace.
Chi mi ha rovinato la vita pagherebbe comunque... A quanto ho capito, Lazureus lavora per loro, come Mercenario fisso.


Un semplice cenno del capo – troppo concentrato su quello che stava facendo per poter sprecare tempo a parlare – mentre il motivo che aveva spinto l’amico a rischiare la vita finalmente diventava più chiaro ai suoi occhi: vendicarsi dell’offesa subita, infliggere un duro colpo all’organizzazione che gli aveva portato via Rachel e difendere il suo rapporto con la donna che amava. Una smorfia di rabbia mista a disgusto comparve sul viso di Demetri al pensiero di chi fosse la sua compagna o meglio di quello che aveva fatto a Tisifone e il desiderio di vendetta, che in lui non si era mai sopito, riprese a ribollire allegramente come il composto che aveva sistemato sul calderone. Per un attimo immaginò come sarebbe stato attirarla lì e renderle zucca per zuccotto ma fece evanescere subito qualsiasi pensiero in merito e solo in nome di ciò che lo legava all’uomo dolorante disteso sulla poltrona a pochi passi da lui. Questo però non gli impedì di far notare all’altro quanto fosse stato indelicato nel ricordargli certi dettagli.

Ammetti però che se l'avesse fatto a chiunque altra, l'avresti apprezzata e guardata con molta soddisfazione.

Una luce crudele e calcolatrice attraversò lo sguardo di Demetri animata dal pensiero di quello che avrebbe potuto fare se fosse entrato in possesso della pozione, incantesimo o artefatto alchemico – per quanto le sue conoscenze delle Arti Oscure fosse più approfondita del lecito il concetto di Aberrazione non avrebbe mai potuto sfiorare la sua mente - utilizzato contro la Divinante.

Peccato che abbia puntato la persona sbagliata – perché ovviamente la risposta a quella domanda non poteva che essere positiva - e per di più per gelosia - una smorfia di disappunto perché non riusciva a comprendere come qualcuno potesse mettere in piedi un piano tanto elaborato per un insulso Tassorosso - Tu sai come abbia fatto?

Si decise alla fine a chiedere, la curiosità che aveva la meglio su tutto, per poi ribadire che non l’avrebbe invitata al Manor dove Asveras avrebbe passato la notte e anche il giorno dopo.

Non avevo dubbi in proposito...
Starà bene alla tua, di dolce metà?


Rimase in silenzio per una manciata di secondi, il borbottio dell’alambicco e il crepitio della fiamma sotto il calderone gli unici rumori, rendendosi conto che,per la prima volta, non sapeva come Asher avrebbe reagito alla presenza di Tyslion a casa loro. La tregua che si era instaurata tra i due ex amici avrebbe in qualche modo influenzato il comportamento del compagno? O forse esistevano altre cause di attrito tra loro che avrebbero lasciato immutati gli equilibri esistenti?

Non lo so – rispose con un tono di voce riflessivo – ma il MediMago che in lui gli impedirà di cacciarti di casa a calci, anzi forse potrebbe persino volerti accudire personalmente– un accenno di sorriso sadico sul volto – Hummm penso dovrai pagarmi molto profumatamente perché te lo tenga lontano…

Commentò tra il serio e il faceto prendendo piuma e pergamena per scrivere un biglietto alla Sanders ed evitare che si preoccupasse troppo per il mancato rientro a casa del Mercenario.

No, non preoccuparti.
Se la conosco almeno un poco, coverà la rabbia in modo da propormela non appena rimetterò piede in casa.
Non è una donna avventata, lo dovresti aver capito: solitamente le persone vendicative sanno avere sangue molto freddo.


Anche quando c’è di mezzo l’uomo che ama? – chiese con un tono di voce pacato e una punta di curiosità. Era sempre stato convinto che le donne fossero più passionali e impulsive degli uomini in presenza dei sentimenti – In ogni caso sono sollevato dal sapere che a tempo debito riceverai la giusta punizione per questa bravata, odio impiegare tempo e fiato nelle cause perse.

Perché qualsiasi ramanzina gli avesse fatto poco ma sicuro sarebbe scivolato addosso all’uomo come acqua fresca. Quella consapevolezza lo spinse a chiedersi quanto reale potere avesse l’americana sul Mercenario e soprattutto quanto profondi fossero i sentimenti che l’amico provava per lei da averglielo concesso.

Mettiamola così: se per qualche assurdo scherzo del destino tornasse Rachel, la rifiuterei.

Non fece una piega di fronte a quella rivelazione – e non solo perchè non poteva permettersi il lusso di sussultare mentre mescolava la seconda parte del composto – anche se la diceva lunga su quanto forte fossero i suoi sentimenti.

Sto bene con Julie, è una donna forte, caparbia, stronza, cattiva ma sana di mente, fedele fuori dal letto e troia dentro.
Ha un romanticismo nascosto e poi diciamocelo, sarai anche del partito dell'uccello ma non puoi negare che è un gran pezzo di femmina!


Ho gli occhi anche io e per quanto tu faccia fatica ad accettarlo ho visto anch’io un po’ di passere- era convinto di essere etero prima di innamorarsi di Asher e anche dopo non aveva mai disdegnato un incontro fugace con qualche bella femmina, convinto che quello non potesse essere considerato tradimento – Da come ne parli sembra la donna giusta per te, capace di prendersi cura di ogni aspetto del tuo carattere… o di prenderlo a calci nel sedere.


Quello che mi ha conquistato di lei è che mi ha migliorato senza cambiarmi.

Questa è una dote rara… e tu sei un pivello fortunato!

E anche lui lo era.

Parliamo piuttosto dell'uomo di tua figlia.

Solo argomenti allegri stasera…

Che cos'è che non ti va giù?
... Ah beh, a parte che è l'uomo di tua figlia, si intende!


Che sembra perfetto e come sai la perfezione non esiste ma nasconde sempre qualcosa di poco pulito. – aveva conosciuto il MT, il duellante e l’uomo innamorato, aveva acconsentito al matrimonio eppure una infinitesima parte di lui continuava a dubitare di Pellegrino, a non fidarsi completamente di lui e della sua buona fede – In compenso è un ottimo duellante e sarà in grado di proteggerla in ogni circostanza…

Ed era quella consapevolezza che gli permetteva di accettare tutto quello. Dal tono della sua voce traspariva però della rabbia che Demetri rivolgeva completamente verso se stesso e la sua incapacità nell’addestrare Tisifone in modo che potesse difendersi da sola. I suoi insegnamenti non erano serviti a nulla e quella considerazione gli lasciava sempre il cattivo sapore del fallimento in bocca. Forse se fosse stato più incisivo, più inflessibile, di più ampie vedute… Si fermò in quel turbinio di autocommiserazione puntando insistentemente lo sguardo sul tatuaggio di Asveras.

Che potenziamento ti da? – chiese – E il composto chi te l’ha preparato?
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Messaggioda Tyslion » 02/10/2014, 22:09

Le attenzioni che stava ricevendo dall'amico erano quel toccasana che ben presto lo avrebbero portato a sentirsi nuovamente in forma.
Il corpo sussultava dal dolore ogni tanto, ricordandogli quanto patito nelle ore precedenti, ma più Asveras ripensava agli effetti positivi che il tatuaggio gli avrebbe fornito, meno la sofferenza era mal sopportata, attenuandosi assieme alle visioni di vendetta nei confronti di Garruk.
Non c'era in gioco solo una questione di appartenenza di una donna, anzi, c'era molto di più, una sorta di trono, abbandonato tempo prima da Sandyon ed ora gestito quasi esclusivamente da Tyslion e il Lazureus. Chiaro che la figlia dell'ex migliore amico ancora non fosse minimamente contemplata, ne aveva parecchia di strada da fare prima di potersela vedere per lo meno quasi alla pari col n°2 in carica.
Nel mentre proseguiva quella cura speciale alle ossa, ai muscoli e alla Trama interna dell'uomo, la conversazione andava avanti, toccando tasti più e meno dolenti, uno fra questi, dolente al 100%, la questione pseudo in sospeso tra Julie, la donna di Tyslion, e la figlia di Demetri, vittima della gelosia della Sanders in un singolo episodio avvenuto circa due anni prima.

Peccato che abbia puntato la persona sbagliata e per di più per gelosia…

Questioni di orgoglio, come hai già detto, noi due ne dovremmo sapere qualcosa...

... Tu sai come abbia fatto?

Onestamente?
Per nulla.
Non mi parla dei suoi piani o dei suoi contatti.
Ognuno ha il proprio lavoro sporco e si vive benissimo...
Sappiamo l'indispensabile, il resto non viene nemmeno contemplato.


Un gran bene, dal momento stesso in cui Asveras odiava parlare troppo di sé, delle sue tecniche, delle sue conoscenze e quant'altro.
Inoltre, in un ramo della malavita come il loro, sapere eccessivi dettagli sul prossimo valeva a dire farsi il doppio dei nemici, i propri e quelli che cercavano di scoprire di più a proposito del partner, insomma una vera e propria scocciatura.
A proposito di partner, tra l'altro, c'era da vedere come avrebbe preso Asher Brightless la presenza del Mercenario lì in casa.
Era piuttosto risaputo che Tyslion fosse il benvenuto al manor da parte del Grifondoro quanto Sandyon Vastnor lo fosse per il Serpeverde, per questo il greco non si stranì affatto dell'espressione inizialmente infastidita e perplessa di Demetri, il quale evidentemente stava realizzando solo in quell'istante quel "piccolo" problema al quale avrebbe dovuto fra fronte a distanza di pochissimo tempo.

Non lo so... ma il MediMago che in lui gli impedirà di cacciarti di casa a calci, anzi forse potrebbe persino volerti accudire personalmente! Hummm penso dovrai pagarmi molto profumatamente perché te lo tenga lontano…

Dipende da quando intendi diventare vedovo.

Rispose con un ghigno abbastanza sadico e malvagio, di quelli suoi classici di quando già pregustava una gola tagliata. Ovvio che in quel caso stesse palesemente fingendo, non avrebbe mai fatto del male al MediMago in virtù del suo rapporto col migliore amico, ma a parte quello era decisamente meglio tenerlo lontano dalla sua portata visiva onde evitare nervosismi e perdite della pazienza.
L'argomento "Julie" parve non essersi concluso, infatti i due andarono avanti a parlare di lei e del modo in cui completasse la vita del Mercenario.
Il tono con il quale parlava di lei fece capire all'istante al Serpeverde quanto egli ci tenesse profondamente e quanto si fosse affezionato, innamorato di quella donna, per quanto sadica, bastarda e vendicativa... che poi per due come loro non rappresentavano nemmeno esattamente dei difetti veri e propri. Fin da quando aveva messo in gioco la sua vita per salvare quella della sorella Margaret, Tyslion capì che quello non era solo del sesso, non era una storia semplice e fugace come tante altre. All'inizio tutto ciò lo aveva spaventato, ma col passare del tempo, magari anche grazie a lei, quei timori erano lentamente scomparsi, sostituendosi a certezze e sicurezze.

Ho gli occhi anche io e per quanto tu faccia fatica ad accettarlo ho visto anch’io un po’ di passere…

Più che fatica mi chiedo in quali libri di storia potrei trovare documentazioni di conferma...

... Da come ne parli sembra la donna giusta per te, capace di prendersi cura di ogni aspetto del tuo carattere… o di prenderlo a calci nel sedere.

Quello che mi ha conquistato di lei è che mi ha migliorato senza cambiarmi.

Questa è una dote rara… e tu sei un pivello fortunato!

Già, lo penso anche io...
... Tu credi che sarei tagliato per il matrimonio?
Lei mi ha fatto capire che lo vorrebbe, ma io sono abbastanza indeciso.
E' un vincolo e mica un'idiozia come quello babbano: la Trama esiste sul serio e la promessa si fa di fronte ad essa.
... Cazzo, mi sembrano chiacchiere tra femmine dal parrucchiere, porca troia!


Scosse il capo, preferendo chiudere gli occhi e non concentrarsi troppo su quella verità triste e sconsolante.
Parrucchieri a parte, l'idea di sposare Julie lo metteva a disagio sul serio, perché da un lato la voleva accontentare ma dall'altro non era sicuro di prendere una scelta esclusivamente per l'altra. Lui non dava alcuna importanza al matrimonio, non gliene fregava niente, questo Demetri lo sapeva da parecchio tempo. Sposare la Sanders equivaleva a farle una specie di regalo spassionato, sottostare ad un sacramento magico esclusivamente perché lei lo desiderava, ma era anche vero che lei gli aveva regalato qualcosa di inestimabile, ovvero l'amore e la perfezione di una coppia, quindi perché non poterla/doverla accontentare?
Forse in quel frangente il parere di un uomo più saggio di lui gli avrebbe fatto comodo, prima di passare al dialogo successivo a proposito di Tisifone e del suo nuovo compagno, un individuo che per il caro vecchio Kovarnikov sembrava...

... perfetto, e come sai la perfezione non esiste ma nasconde sempre qualcosa di poco pulito.
In compenso è un ottimo duellante e sarà in grado di proteggerla in ogni circostanza…


In pratica mal sopporti di non avere nulla alla quale appigliarti per criticarlo e reputarlo indegno di lei.
... Come ti conosco bene stronzone.
Ugh... Un'altra fitta, dannato disegno di merda...


Che potenziamento ti da?
E il composto chi te l’ha preparato?


Prestanza fisica e magica, oltre una discreta rigenerazione delle energie.
Devo ancora provarlo per constatarne gli effetti al 100%...
Il composto alchemico di protezione superficiale post-applicazione me lo sono fatto da solo, non mi fido di nessun altro... A parte te.
Mi ha concesso di arrivare fin qui, in pratica ha svolto il suo ruolo.


Dopo quell'ultima affermazione, l'uomo trattenne a stento uno sbadiglio abbastanza largo, proprio in concomitanza con il suono dell'orologio a pendolo che segnava il passaggio di circa un'ora da quando Asveras era giunto lì. La stanchezza iniziava a prendere il sopravvento, considerando che finalmente il dolore iniziava a sparire e quindi gli dava modo di rilassarsi e recuperare il fiato.

... Credo che da un momento all'altro crollerò...
... Grazie, sapevo di poter contare su di te...
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Tyslion
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