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da Tisifone » 10/07/2014, 12:23
Non aveva bisogno di sentire i commenti dei suoi padrini per sapere che l’incanto castato da Noah aveva lasciato loro l’amaro in bocca perché in fondo aveva avuto in parte lo stesso effetto su di lei. Era offesa, sorpresa, irritata, risentita ma verso se stessa perché tutta la perspicacia che si vantava sempre di avere si era dimostrata completamente inesistente nel reale momento del bisogno, rendendola incapace di intuire in anticipo le mosse del compagno e cercare un modo più reattivo – anche se la parola “dignitoso” fu la prima a balenarle in mente – per poter sfuggire all’attacco. Invece l’unica cosa che aveva potuto fare era restare immobile, concentrarsi sul proprio nucleo magico e tentare di espanderlo all’interno del proprio corpo come se fosse uno Scudo per limitare i danni. Quella strategia risultò fisicamente in parte vincente – non le sembrava lì per lì di aver riportato grossi traumi al di là di un dolore sordo tra le scapole e un respiro accelerato – ma psicologicamente devastante: non si erano allentati tutti quei mesi affinchè lei fosse in grado di assorbire gli incanti ma perché gli schivasse. Doveva diventare più veloce e reattiva semplicemente perché vi erano incantesimi che non poteva arrischiarsi di assorbire ma a quanto sembrava era ancora molto lontana dal raggiungere quell’obiettivo. Prima regola in uno scontro: non sottovalutare mai la slealtà del tuo avversario!Dischiuse la bocca per controbattere ma alla fine si limitò ad umettarsi le labbra con la punta della lingua. Che utilità poteva mai avere precisare che il suo problema non dipendeva dal fatto che lo avesse sottovalutato? Merlino benedetto probabilmente era una delle persone più paranoiche e diffidenti del pianeta e crescere con Serpeverde infido , manipolatore e più paranoico di lei di certo non l’aveva predisposta a fidarsi della onestà e del buon cuore del prossimo, soprattutto quando ti puntava una bacchetta contro. Era semplicemente lenta e goffa nei movimenti grazie alla sua giovinezza passata rinchiusa tra le sbarre dorate del Ministero o in qualche biblioteca polverosa dimenticata da Merlino e dagli uomini. Praticamente l’antitesi di Pellegrino come la capriola in cui si era appena esibito per schivare la magia che gli aveva rivolto contro aveva reso ben palese anche ai più scettici e il sopracciglio sinistro alzato di Demetri - massima espressione di ammirazione che il Pozionista sarebbe mai stato in grado di esibire in pubblico - ne era la prova. Lo sguardo di Tisifone invece non lasciava trasparire nulla perché se si fosse lasciata andare a considerazioni sulle capacità di Noah sarebbe giunta alla solita conclusione e cioè che le sarebbero serviti un paio di secoli di duro allenamento per poter sperare di eguagliarlo. Lei però non aveva tutto quel tempo a disposizione così decise di forzare un po’ le cose, potenziandosi in modo da dare una piccola scossa ai propri riflessi. Una scelta razionale, presa a seguito di un attento anche se veloce ragionamento, che però si rilevò completamente inutile. Vedere la bacchetta di Noah puntata contro i suoi piedi la spinse a fare un istintivo salto indietro ma non abbastanza ampio da farla ricadere in una zona di sicurezza [Riflessi/10+ 4 Bonus ( Posizione Difensiva)+ 2 Bonus Potenziamento + 5/d21 =20< 37]. Rafforzò la presa intorno alla bacchetta e allargò le braccia, ondeggiandole nell’aria insieme al resto del corpo, nel tentativo di assecondare il tremolio del terreno sotto i suoi piedi ed evitare di cadere a terra ma inutilmente. Il piede destro perse aderenza, slittando all’indietro, e quello sinistro non fu in grado di reggere da solo tutto il peso del corpo della Divinante, costringendola in ginocchio. L’impatto non fu dei più morbidi e probabilmente sotto la stoffa la pelle si era sbucciata a giudicare dal lieve bruciore che avvertiva così come il palmo della mano sinistra, su cui si era appoggiata per non rovinare del tutto a terra, si era leggermente escoriato. Un’altra imprecazione in russo mentre, ignorando quei fastidiosi dolorini, si rimetteva in piedi per fronteggiare il compagno/avversario, gli occhi leggermente sgranati puntati sul fantoccio di terra che Noah aveva appena creato. Seconda regola in uno scontro: non pensare mai di essere alla pari col tuo avversario, ma sii sempre pronta a dover combattere in una situazione di minoranza! Odio essere in minoranza quindi scusa se peccherò di monotonia provando a ripristinare un certo equilibrio.Mormorò prima di ruotare il polso della mano destra [Capacità Magica/14 + 1 (Bonus Bacchetta) + 13/d20= 28] e puntare il suo catalizzatore in successione contro Pellegrino e i piedi della sua riproduzione in terra per castare un doppio incanto non verbale. Duplincantum Glacius Duplincantum
Difficoltà: 8 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Consente di lanciare due incantesimi uguali, dei quali il secondo farà la metà del danno totale Genere: Offensivo Danno: Variabile
Glacius
Difficoltà: 6 Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Emana un sfera gelida che si abbatte sul nemico in grado di congelare cose, animali e/o persone Genere: Offensivo Danno: 12 +14+1=27 Effetto: -2 a Resistenza Magica per due round successivi
Il suo intento era palese, almeno ai suoi occhi, e cioè guadagnare un qualche piccolo vantaggio sui propri avversari, destabilizzando il mago e riducendo la capacità offensiva del Golem prima che questi avesse la possibilità di attaccarla provando a congelargli i piedi. Quella però era solo la prima parte del suo piano che, nel complesso, comprendeva anche un secondo incantesimo di supporto che per quanto poco originale avrebbe dovuto aiutarla a ripristinare la situazione di (dis)parità iniziale. [Capacità Magica/14 + 1 (Bonus Bacchetta) + 13/d20= 28]Golem CreatioGolem Creatio
Difficoltà: 5 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Crea un golem di terra/fango/acqua/neve/ghiaccio a somiglianza del mago che esegue gli ordini dell'incantatore per due azioni Genere: Supporto/Difensivo Danno: //
Mormorò a propria volta, venendo immediatamente affiancata da una propria riproduzione anch’essa in Terra, forse perché come materiale le dava una sensazione di maggiore affidabilità e sicurezza. Hummm… forse due me sono un po’ troppo per chiunque…Commentò sollevando un sopracciglio dubbiosa, riferita non alla propria capacità offensiva, quanto al suo essere in fondo una persona difficile da gestire, mentre scivolava nuovamente nella posizione difensiva in maniera più goffa di come aveva fatto in precedenza, come se il terreno non avesse ancora smesso di tremare sotto di lei.
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da Noah » 10/07/2014, 16:54
Non sorrise quando il proprio incantesimo raggiunse Tisifone, destabilizzando il suo equilibrio: quella non era una gara per decretare chi fosse il più bravo, era un allenamento per permettere alla donna di potenziare i propri punti di forza e migliorare i propri punti deboli; in tal senso, dunque, era dispiaciuto che non fosse riuscita ad evitare il suo incanto, ma non per questo ci sarebbe andato giù più leggero. Primo, perché altrimenti non avrebbe mai imparato - e in un duello vero, di sicuro un avversario non l'avrebbe graziata al posto suo - e secondo, perché probabilmente la Divinante sarebbe stata la prima a risentirsi se l'avesse trattata coi guanti: Tisifone era stata molto chiara su questo, aveva sempre voluto essere trattata come una studentessa qualsiasi nonostante la loro relazione, e Noah avrebbe tenuto fede alla parola datale mesi prima. Dopo averla destabilizzata, dunque, l'uomo puntò più alla strategia che all'offensiva - proprio perché quello era un allenamento - creando un Golem piuttosto enorme che avesse le proprie sembianze, per portarla in una situazione di inferiorità numerica: al contempo, l'uomo assunse la posizione difensiva così da trovarsi pronto a schivare l'incanto che la compagna gli avrebbe lanciato contro, e che difatti non tardò ad arrivare. Nonostante il non utilizzo della voce, infatti, Pellegrino riuscì a cogliere perfettamente il movimento del polso della russa ed il fascio di luce che uscì dalla punta del suo catalizzatore: questo gli permise di lanciarsi in avanti - [Riflessi 17 + 17/d20 + 3 (Bonus Difensiva) = 37] - agilmente, facendo passare l'incanto della compagna sotto di sé mentre lui atterrava fluidamente più avanti, rimettendosi subito in piedi. Il Golem, d'altro canto, subì l'incantesimo, nel senso che non si spostò per evitarlo, ma non ne subì alcuna conseguenza: essendo esso fatto di Terra, infatti, l'Elemento con cui Tissy aveva tentato di colpirlo, il Ghiaccio, non era avverso a quello di cui era composto il Golem, e dunque non era in grado di alterarne la composizione molecolare.
Una buona strategia, tesoro, ma non lasciare che l'adrenalina t'impedisca di riflettere lucidamente sul da farsi: resta concentrata, sempre!
Le suggerì Pellegrino, riferendosi all'incantesimo usato da Tisifone: l'idea di bloccare il Golem ed impedire i suoi movimenti era buona, ma avrebbe dovuto considerare che essendo fatto di terra era un altro l'Elemento opposto in grado di renderlo inefficace… come Noah ebbe modo di mostrarle poco dopo, quando la Divinante creò una copia di se stessa sempre fatta dell'Elemento nominato precedentemente.
Hummm… forse due me sono un po’ troppo per chiunque…
In effetti a me basta l'originale, quindi spero non ti dispiacerà se mi libero delle brutte copie!
Replicò lui, perché all'effettiva una Tissi fatta di terra non era proprio il top della bellezza, alzando la bacchetta e puntandola contro il Golem da poco creato: castò un incantesimo non Verbale - [Cap. Magica 17 + 14/d20 + 1 (Bonus Bacchetta) = 32] - e lasciò che si scagliasse contro la creatura della compagna, facendola diventare fango e rendendola così inutilizzabile.Aqua Eructo
Difficoltà: 4 Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Fa scaturire dalla bacchetta un violento e travolgente getto d'acqua Genere: Offensivo/Difensivo Danno: 6 Muoviti veloce e circolarmente intorno a lei senza mai fermarti!
Ordinò poi Noah al proprio Golem, che realizzò subito l'ordine dell'italo-americano cominciando a muoversi velocemente intorno al corpo della donna, senza rimanere mai fermo nello stesso punto e costringendola a stare doppiamente in guardia, perché ora non doveva solo badare a Pellegrino, ma anche alla creatura che avrebbe potuto agire alle proprie spalle. Infine, come ultima mossa, alzò nuovamente la bacchetta e la utilizzò per castare - [Cap. Magica 17 + 16/d20 + 1 (Bonus Bacchetta) = 32] - un altro incantesimo non Verbale, questa volta puntando alla Divinante.Stridium
Difficoltà: 9 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Un suono terribilmente acuto investe la mente di un soggetto, danneggiandola Genere: Offensivo Danno: 25 + 17 + 1 (Bonus Bacchetta) = 33 Una parte di lui avrebbe voluto fermarsi, dirle che andava bene così, che se anche non era ancora scattante come avrebbe voluto, non c'era motivo di proseguire in un duello che avrebbe potuto ferirla ulteriormente… ma Tisifone era una donna forte, coraggiosa ed indomita, ed era anche per questo che lui l'amava; a prescindere da come quel duello fosse andato a finire, la sua futura moglie avrebbe combattuto con dignità, e Noah avrebbe dovuto permetterglielo.
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da Tisifone » 12/07/2014, 23:09
Hummm…Al mormorio poco convinto di Asher, Demetri si mosse a disagio come se il cuscino su cui era seduto si fosse improvvisamente trasfigurato in un rovo di spine. Castare due volte lo stesso incantesimo gli era sembrata una strategia ottima visto che si trovava a dover contrastare due avversari e lo stesso valeva per il tipo di incanto utilizzato. In fin dei conti il Golem era un oggetto e come tale poteva essere congelato - quindi bloccato - e allo stesso tempo investire Pellegrino con una palla di ghiaccio gli avrebbe fatto di certo più danni di una doccia fredda. E allora perché la sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato in quello a cui avevano assistito si stava facendo strada dentro di lui? Dannato Mercenario rosso – oro!Imprecò Demetri, il senso di inadeguatezza che tornava a tormentarlo come ogni volta che le loro discussioni viravano su duelli e affini, accompagnato questa volta da qualcosa di simile al senso di colpa. Era stato lui, nel bene o nel male, a crescere Tisifone e vedendo il Golem dell’italoamericano subire il colpo senza alcuna conseguenza lo spinse per la prima volta nella sua lunga vita a mettere in dubbio la validità dei propri insegnamenti. Una buona strategia, tesoro, ma non lasciare che l'adrenalina t'impedisca di riflettere lucidamente sul da farsi: resta concentrata, sempre!L’angolo destro della bocca di Tisifone si sollevò in un ghigno autoironico a quella raccomandazione che suonava molto simile a quello che Noah le aveva chiesto la sera in cui avevano delineato i dettagli del loro rapporto professionale. Verificare la sua capacità di rimanere lucida anche quando ha pochi secondi per salvare la sua vita o quella delle persone a lei care.Era questo quello che il MT si era ripromesso di fare prima di buttare giù un dettagliato programma di allenamento e dopo mesi di allenamento costante i fatti stavano dimostrando che quello era stato praticamente tempo perso. In realtà, però, l’errore commesso non era frutto di una carenza di lucidità quanto di una valutazione sbagliata. Pur consapevole di dover affrontare due avversari si era concentrata su quello che, per lei, era il più pericoloso, ovvero il mago con la bacchetta, sottovalutando erroneamente il fattoccio di terra. Pregiudizi da purosangue del cavolo!Si rimproverò, consapevole che se al posto del Golem ci fosse stato un babbano si sarebbe d’istinto comportata allo stesso modo, con conseguenze di gran lunga peggiori. Quando Noah schivò nuovamente il suo incantesimo la Divinante emise un piccolo sbuffo di frustrazione senza per quello demoralizzarsi: non era il tipo da gettare la spugna facilmente ed era più probabile che sarebbe stato il suo corpo a decretare la fine del duello piuttosto che il suo orgoglio. Orgoglio che però non le impedì di “copiare” l’incanto usato dall’altro per munirsi anche lei di un alleato anche se di breve durata. In effetti a me basta l'originale, quindi spero non ti dispiacerà se mi libero delle brutte copie!Sgranò gli occhi nel vedere la propria copia ridursi in una pozza di fango, non tanto per la velocità con cui Pellegrino se ne era liberato quanto per il come. Un incantesimo per dimostrarsi utile non deve per forza essere complesso o letale…Fu Asher a dare corpo a quel pensiero inespresso di Tisifone e non perché il Medimago si stesse dilettando a usare la Legillimanzia sulla figlioccia: semplicemente quello era stato, in passato, oggetto di numerose discussioni familiari da cui lui ne era sempre uscito sconfitto. Con la coda dell’occhio scrutò il volto di Demetri e dalla linea dura in cui erano serrate le sue labbra e la ruga che gli solcava la fronte comprese che neanche a lui era sfuggito quel dettaglio. La curva delle labbra della Divinante invece assunse una piega amara. Poteva mentirsi quanto voleva, adducendo come scusa la presenza del padrino a pochi metri da lei o il non volerlo deludere, ma la conclusione era solo ed esclusivamente una: una volta messa alle strette, gli insegnamenti del Pozionista avevano su di lei una presa maggiore di quelli di Noah. Il fatto che avesse dodici anni quando aveva iniziato ad apprendere i primi e che avevano regnato incontrastati nel suo subconscio per i successivi vent’anni e passa – perché Asher non era quasi mai presente in quegli anni a causa del suo doppio lavoro – non era, per lei, una giustificazione sufficiente. Si sentiva come se, con quell’incanto, avesse tradito il compagno e la fiducia che nutriva in lei e neanche il senso di colpa che stava dilaniando l’ex Serpeverde le avrebbe fatto cambiare idea. Muoviti veloce e circolarmente intorno a lei senza mai fermarti!Sbattè le palpebre a sentire quell’ordine, rendendosi conto di aver commesso una leggerezza – l’ennesima secondo la sua lista: si era distratta, persa in recriminazioni inutili ma con conseguenze disastrose. Nel giro di un secondo, infatti, Tisifone si ritrovò con un gigantesco Troll di pietra che le girava intorno velocemente, facendo tremare il terreno a ogni passo e quindi andando ad aumentare il già precario senso di equilibrio che aveva di per sé, e sotto attacco da parte del compagno. Non sapeva che tipo di incanto le era stato castato contro e quindi tentare di assorbirlo era una scelta azzardata ma più sicura, almeno secondo l’opinione della Divinante, rispetto al lanciarsi di lato per schivarlo vista l’instabilità delle proprie gambe. Prese quindi un profondo respiro e, strette le dita della mano destra intorno all’impugnatura della bacchetta, cercò di usare la Trama che era in lei per creare uno scudo che dall’interno la proteggesse. Quello,però, non era l’inizio del duello e anche il suo nucleo magico era abbastanza sovraffaticato da non riuscire [Resistenza/13 + 3 (Bonus Posizione Difensiva) + 3/d20= 19< 32] a disperdere tutta l’energia di cui Noah aveva caricato il suo incantesimo. Non appena il colpo andò a segno Tisifone spalancò gli occhi e la bocca in un urlo silenzioso di dolore, entrambe le mani che istintivamente salivano alle tempie, i polsi a premere contro di esse per scacciare il suono stridulo che minacciava di farle esplodere il cervello. Si piegò sulle ginocchia e, sempre attenta a non far scivolare la bacchetta dalla mano, tentò di svuotare la mente da ogni cosa per recuperare quel minimo di concentrazione necessaria che le avrebbe permesso di continuare a duellare. In teoria era allenata in quello, per coltivare il suo dono si era ritrovata più volte a meditare nelle condizioni più disparate ma nulla, neanche un campo da Quidditch gremito di spettatori, l’aveva mai preparata a quello [Concentrazione/16 + 4/d20 – 5 ( Malus Incantesimo) = 15]. I secondi scorrevano veloci al ritmo del pulsare delle sue vene, ricordandole che non aveva tempo da perdere, così tornata in posizione semi eretta – il dolore alla testa la portava ad assumere istintivamente una postura leggermente piegata in avanti – puntò il proprio catalizzatore contro il Golem nel tentativo di eliminare quell’ulteriore elemento di fastidio Capacità Magica/14 + 1 (Bonus Bacchetta) + 17/d20 – 5 (Malus Incantesimo) = 28 <34]. Aqua EructoAqua Eructo Difficoltà: 4 Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Fa scaturire dalla bacchetta un violento e travolgente getto d'acqua Genere: Offensivo/Difensivo Danno: 6 +14 + 1 (Bonus Bacchetta)
Pronunciò quindi ad alta voce, perché di forza per poter castare un Incanto non verbale proprio non ne aveva, per poi spostare con tutta la velocità che le sue condizioni le permettevano la punta della bacchetta contro Noah e castare un secondo incantesimo [Capacità Magica/14 + 1 (Bonus Bacchetta) + 20/d20 – 5 (Malus Incantesimo) = 30 ]Raganellam LetalisRaganellam Letalis Difficoltà: 7 Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Evoca una marea di raganelle magiche con il corpo a spuntoni che saltano di tanto in tanto addosso all'avversario per cinque round Genere: Supporto/Offensivo Danno: 6 x 5 +14 + 1 (Bonus Bacchetta)
Se dietro la scelta di quell’incanto non vi era una gran ragionamento, se non il desiderio inconscio di ridurre la capacità di attenzione dell’altro in un qualsiasi modo, lo stesso non si poteva dire di quello che tentò di castare su se stessa alcuni secondi dopo. [Capacità Magica/14 + 1 (Bonus Bacchetta) + 1/d20 – 5 (Malus Incantesimo ) = 11]Galvanis AnimoGalvanis Animo
Difficoltà: 9 Tipo: Incantesimo di Guarigione Descrizione: Recupera 17 PS al mago che lo esegue o ad un soggetto designato Genere: // Danno: //
Mormorò infatti con un filo di voce, la fronte corrucciata per raccimolare la giusta concentrazione, nel tentativo di alleviare in qualche modo il senso di spossatezza e il dolore generalizzato che avvertiva in ogni parte del corpo. Indipendentemente dall’esito degli incantesimi, Tisifone strinse i denti e si riguadagnò a rilento la posizione difensiva, pronta, se non proprio fisicamente almeno mentalmente, a un altro round. Non le farà davvero del male!Con quelle semplici parole e senza distogliere lo sguardo dal punto in cui i ragazzi stavano duellando Demetri bloccò sul nascere il compagno nel gesto di impugnare la propria bacchetta per lanciare un incantesimo - se di supporto a Tisifone o offensivo contro Noah quello solo Godric lo sapeva. Basito da quella aperta quanto inaspettata manifestazione di fiducia nei confronti dell'italoamericano, Asher riportò la mano destra sul bracciolo della sedia, chiedendosi distrattamente perchè diavolo la sua milaja doveva essere ridotta in quelle condizioni perchè il compagno accettasse finalmente di vedere il reale valore di Pellegrino.
Ultima modifica di Tisifone il 12/07/2014, 23:36, modificato 1 volta in totale.
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da Noah » 14/07/2014, 14:46
Quanto male le aveva fatto fino a quel momento? Non avrebbe saputo quantificarlo, l'italo-americano, ma era chiaro che non si stesse divertendo affatto: in generale, perché non era tipo da provare soddisfazione nel battere il proprio avversario in un duello - altrimenti avrebbe fatto il Duellante, di professione - ed in particolare perché di fronte a sé non c'era un nemico qualunque, bensì la donna che amava e che, al momento, si trovava in seria difficoltà. Aveva fatto il possibile per puntare sul comparto strategico di quell'allenamento, mettere alla prova non tanto la forza di Tisifone quanto la sua capacità di ragionare sotto pressione e la sua prontezza di riflessi… non era andata benissimo, in effetti lei stava piuttosto a pezzi mentre lui non aveva subito ancora un colpo, ma almeno non era caduta all'inizio del duello come invece accadeva all'inizio del loro allenamento insieme; i progressi c'erano, insomma, ma sicuramente non tanto veloci e consistenti quanto la Divinante avrebbe voluto. Il suo tentativo di rendere innocuo il Golem di Terra non andò a segno, poiché bastò un ordine di Noah - che nel frattempo aveva riguadagnato la posizione difensiva - al momento giusto affinché la creatura magica si spostasse ed evitasse il getto d'acqua che l'avrebbe tramutato in fango: in seguito, però, la compagna fece una mossa intelligente; invece di attaccarlo direttamente, infatti, la donna preferì evocare delle raganelle magiche che lo attaccassero ad un intervallo di tempo regolare, così da rendergli difficoltoso concentrarsi. Istintivamente, quando il gruppo evocato da Tisifone, gli si scagliò contro, Noah reputò più saggio assorbire il colpo piuttosto che tentare di schivarlo, poiché essendo una sequenza proveniente da più fronti sarebbe stato molto difficile uscirne indenne: si chiuse a riccio, dunque, irrigidendo i muscoli del corpo e concentrandosi al massimo per assorbire i colpi delle raganelle, riuscendoci peraltro - [Riflessi 15 + 13/d20 + 3 (Bonus Difensiva) = 31] - piuttosto bene, quel tanto che gli serviva per poter riprendere il duello nel minor tempo possibile.
Gran bella pensata Tissi, i miei complimenti!
Esclamò Noah con una luce di fierezza negli occhi, per quanto sembrasse assurdo che un duellante si complimentasse per una strategia vincente del proprio avversario: Pellegrino, però, si era reso conto di come alcune convinzioni insite in Tisifone - probabilmente nate dagli insegnamenti di Demetri - fossero talmente radicate nella sua mente da impedirle di pensare fuori dagli schemi… ed erano quegli stessi schemi che l'uomo voleva rompere, dimostrando, nello specifico, che bastava il più semplice degli incantesimi, se supportato da una buona strategia, per mettere fuorigioco l'avversario. Attese infatti che il Golem si trovasse alle spalle della compagna, e fu allora che gli diede un ordine ben preciso…
Colpiscila, ora!
Sapeva che il Golem non era fortissimo fisicamente, poiché la sua forza si basava sulla propria potenza magica - [17] - ma aveva bisogno che distraesse Tisifone, era quello il suo compito: non appena la donna si fosse focalizzata sull'evitare quel colpo, Noah avrebbe alzato la bacchetta e l'avrebbe usata immediatamente contro la compagna, castando un incantesimo non Verbale - [Cap. Magica 17 + 17/d20 + 1 (Bonus Bacchetta) = 35] - che di sicuro non l'avrebbe ferita, ma che, se ben riuscito, avrebbe segnato la fine del duello.Expelliarmus
Difficoltà: 1 Tipo: Incantesimo di Disarmo Descrizione: Fa volare via la bacchetta del mago avversario Genere: Difensivo Danno: // Riassunse la posizione difensiva, osservando al contempo la conclusione delle sue azioni: se tutto fosse andato come ipotizzato, in breve tempo la bacchetta della compagna si sarebbe ritrovata nella sua mano, Tisifone avrebbe dovuto dichiararsi sconfitta, e forse gli insegnamenti di Demetri - che magari stava cominciando a pentirsi di averli tanto radicati in lei - avrebbero cominciato a vacillare nella sua mente.
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da Monique » 14/07/2014, 14:56
PER EVITARE IL COLPO CHE IL GOLEM VUOLE INFLIGGERE A TISIFONE, QUEST'ULTIMA DOVRA' EFFETTUARE UN TIRO DI DADO SUL PROPRIO TALENTO (FISICO), CON UN RISULTATO SUPERIORE A 17 - OVVERO LA CAPACITA' MAGICA DI NOAH. SE IL COLPO DEL GOLEM ANDRA' A SEGNO, TISIFONE SUBIRA' 17 DANNI, ALTRIMENTI NON NE SUBIRA' ALCUNO; POICHÈ, COMUNQUE, SARA' DISTRATTA DALL'AZIONE DEL GOLEM A PRESCINDERE CHE POI DEBBA SUBIRNE IL COLPO FISICO O MENO, CONTRO L'EXPELLIARMUS DELL'AVVERSARIO SUBIRA' UN MALUS AI RIFLESSI O ALLA RESISTENZA MAGICA, A SECONDA DELLA STRATEGIA CHE DECIDERA' DI UTILIZZARE: TALE MALUS SARA' DI -4 SE IL COLPO DEL GOLEM AVRA' ESITO POSITIVO, IN CASO CONTRARIO DI -2.
BUON PROSEGUIMENTO.
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da Tisifone » 15/07/2014, 22:55
Da quando aveva iniziato ad allenarsi con Noah gli incantesimi di guarigione avevano smesso di essere solo una nozione teorica da utilizzare in casi di necessità – e che aveva imparato a padroneggiare solo dietro forti pressioni da parte di Asher – fu per quello che fin da subito si rese conto che vi era qualcosa che non andava in quello che aveva appena castato. Non aveva avvertito il solito formicolio sottopelle come se le cellule si stessero rinsaldando e il dolore alle ginocchia così come la pressione sulle costole non si era attenuato. In compenso però il terreno aveva smesso di tremarle sotto i piedi – o meglio i muscoli delle sue gambe avevano smesso di contrarsi in maniera incontrollata – e il rumore sordo che aveva minacciato di farle esplodere il cervello era cessato. A conti fatti quindi l’automedicazione le aveva portato dei benefici e poco importava che non erano esattamente quelli che si era aspettata. Forse quella sera o il giorno dopo avrebbe chiesto delucidazioni ad Asher – che dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non materializzarsi immediatamente al suo fianco per sottoporla a degli incanti di guarigione come Merlino comandava - ma in quel momento aveva cose molto più stringenti a cui pensare come per esempio trovare una strategia alternativa per mettere al tappeto almeno uno dei suoi due avversari. A quanto sembrava, infatti, nessuno dei suoi due attacchi era andato a segno in quanto il Golem aveva schivato il getto d’acqua che gli aveva rivolto contro e Noah si era liberato facilmente delle Raganelle, semplicemente assorbendo il colpo. Gran bella pensata Tissi, i miei complimenti!Un piccolo sorriso di stanco compiacimento comparve sul viso della donna a quel complimento che sapeva essere sincero – mai in tutti quei mesi quando vestiva i panni del Master Teacher Noah si era comportato meno che correttamente, imparziale e severo come se fosse una qualsiasi delle sue studentesse – subito però adombrato dalla consapevolezza che ne aveva ancora tanta di strada da fare non tanto per riuscire ad affrontare un duello in maniera più eclettica e meno prevedibile. Per batterlo poi non credo mi basterà questa vita…Si disse senza però lasciarsi prendere dallo sconforto delle implicazioni insite in quel pensiero molesto. Aveva un duello da portare avanti e nulla l’avrebbe convinta a porvi volontariamente fine prima del tempo. Scosse quindi la testa, i capelli così arruffati da non avvertire minimamente il movimento, e piegò maggiormente le gambe, ondeggiando il bacino e assumendo in maniera più stabile e sicura la posizione difensiva. Facendo affidamento sulla lucidità ritrovata si concentrò su Pellegrino resistendo all’impulso di voltare la testa ogni volta che il Golem spariva dalla sua visuale periferica. Quella strategia, discutibile come qualsiasi altra, non era dettata da un residuo di “razzismo purosangue” ma derivava da una semplice considerazione: Noah avrebbe potuto attaccarla alle spalle mentre era distratta con un incantesimo non verbale, il Golem no. Il fantoccio di terra infatti poteva eseguire solo ordini chiari e diretti e questo implicava che difficilmente avrebbe preso l’avversario alla sprovvista. Ogni volta che esso spariva dietro la sua schiena Tisifone si limitava quindi a stringere con maggior forza la bacchetta e flettere i muscoli delle gambe in modo da essere il più possibile scattante. Colpiscila, ora!Non appena l’italoamericano diede l’ordine quindi la Divinante guardò velocemente indietro da sopra la spalla per farsi un’idea di come il fantoccio avrebbe eseguito quel comando per poi scattare verso il lato opposto [Talento/F13 +10/d20= 23> 17] lasciandosi cadere a terra e rotolare lontano. Il suo però non era un fisico atletico nè avvezzo a quel tipo di evoluzioni e in più era anche abbastanza debilitato dai colpi che aveva subito così la manovra difensiva se da un lato la salvò dall’essere malmenata dal Golem dall’altro la lasciò talmente disorientata che quando realizzò di dover schivare il fascio di luce rossa che si stava dirigendo inesorabile verso di lei la sua bacchetta era già volata nelle mani del compagno [Riflessi/10 + 4 ( Bonus Posizione Difensiva) + 2 ( Bonus potenziamento) + 1/d20 – 2 (Malus Attacco Golem)= 15]. I successivi secondi li trascorse in silenzio, seduta a terra nel giardino del Manor a guardarsi la mano destra desolatamente vuota, incurante del Golem da qualche parte alle sue spalle, dell’uomo che amava di fronte a lei, dei vari dolori che adesso che l’adrenalina stava scemando andavano aumentando d’intensità e dei suoi padrini che si erano appena materializzati lì vicino a loro visto che ormai il duello era ufficialmente concluso. Era stata lenta e goffa, incapace di elaborare una strategia potenzialmente vincente se non quando era troppo debilitata per poter infondere la giusta forza ai suoi incanti, ancora legata a stupidi e vecchi pregiudizi. Aveva perso con quello che per lei era disonore e quello che era peggio probabilmente aveva deluso tutti i presenti: i suoi padrini perché non si era dimostrata all’altezza della situazione, il suo compagno per non aver messo in pratica quasi nessuno dei suoi insegnamenti e soprattutto se stessa per non essere stata capace di mandare a segno neanche un incantesimo. Sospirò mentre Asher – dopo aver scoccato un’occhiata poco amichevole a Noah – le si inginocchiava accanto in silenzio e lanciava alcuni incantesimi diagnostici per essere certo che non avesse nulla di compromesso in maniera grave. Forse alla fine quella sconfitta di fronte alla sua famiglia era un modo neanche troppo sottile del Fato di esprimere parere sfavorevole alle nozze. Grifondoro, tzsè. Sempre pronti a dare un’opportunità a chiunque salvo poi diventare completamente irragionevoli quando si tratta delle persone a cui tengono.Commentò Demetri a pochi passi da Noah, il tono di voce fintamente noncurante e lo sguardo fisso sul proprio compagno che stava castando un Galvanis Animo questa volta nella forma corretta [Capacità Magica/13 +16/d20= 29] all’indirizzo della loro figlioccia. A differenza del Medimago che non riusciva a mettere da parte il risentimento che provava nei confronti dell’italoamericano per aver ridotto in quel modo Tisifone, il Pozionista non aveva alcuna difficoltà a riconoscere all’uomo i suoi meriti sia come insegnante che per come aveva condotto l’incontro. Era certo infatti che l’altro aveva avuto la situazione sotto controllo per tutto il tempo e pur essendosi comportato in maniera seria e professionale si era sempre trattenuto entro limiti che la Divinante era in grado di sopportare. Fu quando avvertì il familiare formicolio dell’incantesimo di guarigione solleticare ogni centimetro del suo corpo che Tisifone si risvegliò da quella sorta di trance riflessiva in cui era sprofondata. Rifiutando l’aiuto di chiunque si rimise in piedi e con passo ancora malfermo si avvicinò a Noah. Farò meglio la prossima volta.Affermò lapidaria, stendendo la mano per riavere indietro la propria bacchetta, lo sguardo fisso negli occhi dell’uomo che aveva, uno sguardo fiero e determinato velato da un senso di inadeguatezza che stava cercando con tutte le sue forze di non far emergere troppo vistosamente. Non hai ferite particolarmente gravi ma devi stare a riposo per almeno tre giorni ed evitare stress magici come la Smaterializzazione per le prossime ventiquattro ore. Comunicò Asher, lo sguardo che saettava dal profilo serio della Divinante al volto di Noah per poi umettarsi le labbra pronto ad aggiungere altro. Diremo a Yuma di prepararvi la tua vecchia stanza.Lo battè sul tempo Demetri per poi afferrare il compagno per un braccio e smaterializzare entrambi da qualche parte nel Manor lontano dal giardino in modo da lasciare alla coppia tutta la privacy di cui avevano bisogno. L’unico segno che Tisifone avesse compreso quello che i due uomini avevano detto fu un lieve cenno del capo. Non si fidava della propria voce né della sua capacità di riuscire a parlare senza lasciar trasparire la rabbia, la frustrazione e l’amarezza che sentiva.
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da Noah » 17/07/2014, 12:07
Il suo piano - purtroppo - andò a segno: in realtà una menzione di lode a Tisifone si doveva riconoscere, ovvero la capacità di intuire più o meno dove il Golem si trovasse e quindi di non trovarsi eccessivamente impreparata quando questo la attaccò, riuscendo ad evitare il colpo; tuttavia, per quanto agile, non fu abbastanza pronta/concentrata/lucida per l'incanto che venne dopo, e che era il vero scopo ultimo di Noah, ovvero farla ritrovare disarmata, con la sua bacchetta nella propria mano. In un normale duello, in uno scontro vero e proprio, a quel punto probabilmente sarebbe morta… ma per loro fortuna si trattava solo di un allenamento, che tuttavia aveva messo in luce i punti deboli, ancora, della donna: aveva iniziato finalmente a fare ricorso ad incantesimi curativi e di potenziamento - cosa che all'inizio non le veniva nemmeno sotto costrizione - ed aveva dimostrato un miglioramento fisico, per quanto leggero, nel muoversi e fronteggiare l'avversario; ma era ancora troppo lenta strategicamente, troppo ancorata, forse, all'assioma Serpeverde per il quale solo incantesimi offensivi potenti potevano fare davvero del male, mentre gli altri, più deboli, più semplici e di riflesso più stupidi, non costituivano affatto un problema… peccato che Pellegrino avesse appena dimostrato il contrario. Le si avvicinò subito, ovviamente, accogliendo con un sospiro appena udibile l'occhiataccia di Asher per concentrarsi solo su di lei: comprendeva perché il padrino, in quel momento, ce l'avesse con lui, e tuttavia non si sentiva in colpa; aveva fatto ciò che doveva, come Master Teacher e come compagno, senza mai spingersi oltre il limite del consentito in base alle capacità della Divinante.
Grifondoro, tzsè. Sempre pronti a dare un’opportunità a chiunque salvo poi diventare completamente irragionevoli quando si tratta delle persone a cui tengono.
Fu forse la prima volta che Noah sentì una sorta di simpatia provenire verso di lui da Demetri: non che il padrino verde-argento lo trattasse male o in modo distaccato/acido, ormai era da tempo che sembrava aver accettato il loro rapporto, ma era la prima volta che Noah si sentiva compreso e quasi appoggiato dall'uomo invece che dal Medimago… ed era una sensazione strana - piacevole, ma strana.
Farò meglio la prossima volta.
Le riconsegnò la bacchetta, resistendo all'impulso di abbracciarla visto il suo precario equilibrio, perché aveva quasi l'impressione che in quel momento la compagna non avrebbe gradito un gesto simile.
Non hai ferite particolarmente gravi ma devi stare a riposo per almeno tre giorni ed evitare stress magici come la Smaterializzazione per le prossime ventiquattro ore.
Diremo a Yuma di prepararvi la tua vecchia stanza.
Grazie…
Riuscì solo a dire Noah prima che i due uomini si smaterializzassero, riflettendo distrattamente sul fatto che, per la seconda volta in tre minuti, si era sentito piuttosto vicino a Demetri: che fosse finalmente giunta il momento anche per loro di costruire un rapporto di inusuale amicizia? Erano rimasti soli, comunque, e Pellegrino era piuttosto sicuro di riuscire a leggere correttamente lo sguardo di Tisifone: rabbia, delusione, amarezza, ecco cosa leggeva nei suoi bellissimi occhi blu.
Amore… - la chiamò con voce calda, carezzevole, piena di quel sentimento che voleva essere un balsamo per tutti quei sentimenti negativi che le attanagliavano l'animo - vieni qui…
Non un ordine, non una domanda, più che altro una richiesta, quella di farsi circondare dalle braccia dell'uomo: se avesse acconsentito, l'italo-americano l'avrebbe stretta forte, baciandole i capelli ed accarezzandole la schiena, prima di farla scostare leggermente per guardarla negli occhi.
Ora voglio che mi ascolti con attenzione, e che come sempre ti tieni bene in testa che il mio giudizio non è in alcun modo influenzato dall'amore che provo per te, d'accordo?
Attese un cenno di assenso, verbale o gestuale, prima di riprendere.
Sei stata brava. Lo sei stata perché non posso certo basarmi sulle mie capacità o su quelle degli altri: sei stata brava considerando le tue capacità, e la tua base di partenza quando abbiamo cominciato ad allenarci; usi incantesimi di guarigione e di potenziamento, cerchi di ragionare sulla strategia da usare, sei anche riuscita ad evitare un attacco. Sono piccoli passi avanti, certo, e mentirei se dicessi che di strada da fare ce ne sia poca… al contrario, ce n'è ancora tanta, tantissima: ma considerando da dove sei partita, io sono molto soddisfatto dei tuoi progressi, e dovresti esserlo anche tu.
La osservò, scrutando il suo volto e non riuscendo a non sospirare per quanto fosse bella: un pensiero gli frullava nella mente e non se ne voleva andare, per quanto una parte di Pellegrino pensasse che non fosse assolutamente il caso; ma visto che, appunto, quello stesso pensiero non aveva intenzione di andarsene, forse l'unica cosa che poteva fare… era abbracciarlo e farlo proprio.
… ti guardo, così scarmigliata, stanca, provata… e sai qual è l'unica cosa a cui riesco a pensare? Non ho mai visto una donna più bella in tutta la mia vita…
Le sorrise, le accarezzò la guancia e le diede un bacio a fior di labbra, leggero ma assolutamente sentito.
Sei la persona che amo di più al mondo… e con cui voglio stare per il resto della mia vita.
Detto questo, l'italo-americano si abbassò verso terra, poggiando un ginocchio a terra e prendendo dalla tasca del pantalone una scatolina di velluto blu che aprì di fronte a lei con sguardo emozionato.
… Tisifone Samyliak, vorresti farmi il grande onore… di diventare mia moglie?
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da Tisifone » 19/07/2014, 22:40
Si era sempre reputata una persona obbiettiva, conscia delle capacità e dei propri limiti, ed era per quello che non aveva mai creduto di poter battere realmente Noah. Quella consapevolezza però non le era stata di alcuna utilità nell’arginare lo shock derivato dal ritrovarsi a terra, disarmata e dolorante, nel bel mezzo del giardino del Manor e così si era istintivamente chiusa in se stessa per tentare di mettere in salvo il suo autocontrollo dal tumulto di emozioni vivide e contrastanti che minacciavano di sgretolarlo. Non percepì quindi la momentanea ostilità nei confronti di Pellegrino ostentata da Asher, che giunse persino a frapporsi tra i due con la scusa di doverla medicare come se non reputasse l’italoamericano degno di starle accanto dopo quello che le aveva fatto, né della battuta in stile Serpeverde fatta da Demetri con cui il Pozionista, al di là di ogni pronostico, esternava il proprio apprezzamento nei confronti di Noah come uomo, come duellante e come insegnante, appoggiando implicitamente anche quelle scelte che agli occhi di un padre non potevano che apparire discutibili. In futuro, si sarebbe rammaricata per quella sua disattenzione – anche se forse disinteresse per il mondo circostante era una descrizione più azzeccata – scusandosi con il compagno per il comportamento del MediMago e lasciandosi andare a diverse speculazioni ottimistiche su dove, quel cambiamento in Demetri, li avrebbe portati. Adesso invece, una volta recuperate un po’ di forze grazie all’incantesimo di guarigione di Asher, l’unica cosa che voleva era rientrare in possesso della sua bacchetta e non essere consolata da Noah perché era certa che non appena il MT l’avesse anche solo sfiorata la parvenza di autocontrollo che era riuscita a mettere su si sarebbe sgretolata e il tremolio nella sua voce mentre assicurava tutti, se stessa in primis, che il prossimo duello avrebbe avuto un esito differente ne era una prova. Ascoltò senza davvero sentirla la diagnosi di Asher e le direttive di Demetri che molto premurosamente si era fatto carico di trovare loro una sistemazione al Manor per la degenza, e anche quando i due uomini si smaterializzarono lasciandoli finalmente da soli rimase ferma al suo posto con la schiena rigida, le braccia stese lungo i fianchi e lo sguardo fisso verso un punto indefinito sopra la spalla del compagno.
Amore… vieni qui…
La voce dell’uomo la avvolse come una coperta calda, donandole un po’ di quel sollievo interiore che tanto agognava e facendole desiderare ancora. Con passo incerto – un po’ per i dolori che ancora avvertiva un po’ ovunque un po’ perché una parte di lei la considerava una pessima idea visto che non era ancora completamente stabile – si avvicinò a lui e si lasciò abbracciare, i muscoli ancora tesi e contratti e le braccia lungo i fianchi. Piano piano l’amore, il calore e la dolcezza che filtravano da ogni gesto di Noah sciolsero ogni sua riserva. Emise un lungo sospiro, come a voler scacciare fuori da sé insieme all’aria tutti i sentimenti negativi che la stavano avvelenando, e posò la testa sul torace dell’uomo, strofinando il viso sulla sua maglietta e ricambiando finalmente l’abbraccio. Si era quasi dimenticata quanto stava bene in quella posizione, avvolta nel bozzolo protettivo dell’amore di Noah, tanto che emise uno sbuffo frustrato e contrariato quando la invitò ad allontanarsene in modo da poterla guardare negli occhi. Il non avere molta voglia di affrontare il discorso “allenamento” e sentirsi nuovamente inadeguata e una perdita di tempo alimentavano in parte questa sua ritrosia.
Ora voglio che mi ascolti con attenzione, e che come sempre ti tieni bene in testa che il mio giudizio non è in alcun modo influenzato dall'amore che provo per te, d'accordo?
Va bene.
Acconsentì facendosi immediatamente seria e attenta ma senza sciogliere la morsa in cui aveva intrappolato i fianchi dell’altro con le sue braccia.
Sei stata brava.
Come posso esserlo stato se non sono riuscita a schivare neanche un attacco e per poco non mi facevo schiacciare dal Golem?
Credeva di averlo solo pensato ma era troppo stanca per poter condurre un dibattito interiore e allo stesso tempo mantenere un comportamento distaccato ma almeno il tono di voce era piatto con una lieve nota di curiosità, non ostile o irritato. Non stava mettendo in dubbio le parole dell’italoamericano, semplicemente non le comprendeva.
Lo sei stata perché non posso certo basarmi sulle mie capacità o su quelle degli altri: sei stata brava considerando le tue capacità, e la tua base di partenza quando abbiamo cominciato ad allenarci; usi incantesimi di guarigione e di potenziamento, cerchi di ragionare sulla strategia da usare, sei anche riuscita ad evitare un attacco.
Ondeggiò leggermente il capo, le labbra arricciate in una smorfia perplessa: le strategie si erano rivelate sbagliate, il potenziamento non sufficiente e vista la sfilza di fallimenti iniziava a credere che l’ultimo attacco l’avesse evitato per pura fortuna. Però in fondo il discorso aveva un senso. Non aveva avuto una resa fisica e prestazionale eccellente – ok era stata davvero scarsa – ma i suoi neuroni avevano viaggiato a pieno regime, facendole cogliere le differenze tra gli insegnamenti di Noah e quelli di Demetri e se anche a volte i secondi avevano prevalso sui primi il fatto che avesse preso coscienza di quanto fossero limitanti era già un enorme passo avanti. Sono piccoli passi avanti, certo, e mentirei se dicessi che di strada da fare ce ne sia poca… al contrario, ce n'è ancora tanta, tantissima: ma considerando da dove sei partita, io sono molto soddisfatto dei tuoi progressi, e dovresti esserlo anche tu.
Lo sai che non sono una donna che si accontenta facilmente...
Mormorò, volendo intendere che non sarebbe riuscita a essere soddisfatta di sé fino a quando i progressi non sarebbero stato ben più tangibili. Un brivido le attraversò il corpo quando l’aria calda espirata dall’uomo le solleticò la pelle esposta e istintivamente sollevò una mano a spostare una delle tante ciocche ribelli dietro l’orecchio nell’inutile tentativo di recuperare una parvenza di ordine. In un lampo fu consapevole dell’aspetto orrendo che aveva, con le guance arrossate, i capelli scarmigliati, gli occhi lucidi, la pelle sporca e i vestiti laceri, e provò l’impulso di sottrarsi al suo sguardo penetrante.
… ti guardo, così scarmigliata, stanca, provata… e sai qual è l'unica cosa a cui riesco a pensare? – assecondò il proprio istinto almeno in parte, distogliendo lo sguardo dal viso dell’altro e puntandolo verso terra, imbarazzata da quella descrizione impietosa quanto reale – Non ho mai visto una donna più bella in tutta la mia vita…
Cosa?!?
Esclamò genuinamente sorpresa, voltando la testa di scatto e rimanendo abbagliata dal sorriso che le rivolse. Attonita inclinò il viso in modo da adagiare la guancia sul suo palmo e ricambiò il bacio cercando di far trasparire da quel contatto fugace tutto l’amore che provava per lui.
Sei la persona che amo di più al mondo… e con cui voglio stare per il resto della mia vita.
Anche tu sei tutto per me…
Commentò con aria malinconica come il sorriso che gli stava rivolgendo. Lo amava con tutta se stessa e voleva essere sua in ogni senso ed era per quel motivo che la sconfitta di quel giorno bruciava più degli altri, perché da qualche parte il suo animo innamorato si era illuso che quello sarebbe stato IL giorno, quello in cui lei sarebbe riuscita a mandarlo con il sedere a terra e vincere quell’assurdo patto/scommessa che avevano fatto mesi prima. E invece nulla da fare. Pellegrino era uscito completamente indenne dal confronto e quindi avrebbero dovuto aspettare chissà quanto per … Il corso pessimistico dei pensieri di Tisifone fu bruscamente interrotto dal movimento anomalo fatto dal compagno che adesso la guardava dal basso verso l’alto porgendole quello che a tutti gli effetti sembrava essere un anello di… fidanzamento?
… Tisifone Samyliak, vorresti farmi il grande onore… di diventare mia moglie?
Io… - balbettò scossa, lo sguardo fisso sul volto dell’uomo che amava perché l’anello, per quanto bellissimo e di suo gradimento non poteva in alcun modo competere con i lineamenti di Noah – cioè… - certo che voleva sposarlo, non desiderava altro, ma com’era possibile che lui se ne uscisse con una proposta del genere in quel contesto? E per di più dopo averle dato una sonora batosta? E la “clausola” che lui stesso aveva posto? Tutte obiezioni logiche che ebbero come effetto quello di farle dire… - Si… voglio diventare tua moglie… anzi non credo di aver mai desiderato altro con tale intensità…
Perché c’erano momenti per essere logici e riflessivi e momenti in cui farsi trasportare solo ed esclusivamente dal cuore e il suo l’aveva ormai da tempo donato a Pellegrino. Gli porse la mano affinchè potesse infilarle l’anello, il cuore che le batteva forsennatamente in petto e il volto in fiamme per l’emozione, e una volta che fosse stato messo al suo dito, Tisifone avrebbe rivolto il palmo della mano verso l’alto, invitando l’uomo a prenderla per farsi aiutare a rimettersi in piedi e poterlo finalmente baciare. Fu un bacio passionale, per quanto le sue condizione glielo permettevano, con le mani allacciate dietro al collo dell’uomo e il petto schiacciato contro il suo torace come se considerasse inconcepibile il poter essere separati.
Mi hai preso alla sprovvista, pensavo volessi attendere che fossi pronta… – spiegò quando il bisogno di prendere aria si fece impellente costringendogli a porre fino al bacio, senza però accennare a spostarsi, non volendo che pensasse che il suo tentennamento iniziale fosse dovuto a un qualsiasi dubbio sui suoi sentimenti per lui. Gli diede un altro bacio, più dolce del precedente, un semplice assaggiarsi per rammentare il sapore dell’altro – Forse dovremmo rientrare... la tua proposta ha esaurito quel poco di forze che avevo - scherzò ma non troppo, strofinando la punta del naso sull'incavo del collo dell'uomo, pregustando il momento in cui sarebbero scivolati insieme nell'enorme vasca di cui il bagno della sua stanza era dotato - Vuoi dare subito a loro la bella notizia o preferisci procrastinare di ancora un paio di giorni il momento in cui Demetri ti riempirà di non tanto velate frecciatine?
Aggiunse poi lasciando all’altro il compito di decidere quando e come affrontare i suoi padrini, ignara del momentaneo cambio di posizioni che era avvenuto tra di loro e che quindi, paradossalmente, sarebbe stato Asher quello più restio alle nozze dei due.
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da Noah » 20/07/2014, 18:06
Non era la prima volta che si ritrovava a dover far ragionare Tisifone, ed era piuttosto sicuro che quella non sarebbe stata nemmeno l'ultima: eppure, a Noah non dispiaceva affatto; in primis perché, di suo, era un uomo molto paziente, ed in secondo luogo perché l'amava immensamente e nel tempo si era reso conto che spesso la Divinante non arrivasse alle cose non per presa di posizione od incapacità, ma perché nessuno si decideva a spendere un po' del proprio tempo per farcela arrivare. Anche in quel caso, infatti, la compagna non riusciva a capire di essere stata brava non perché fosse stupida o testardamente insicura di sé e tendente al sottovalutarsi, ma perché non era in grado di essere obiettiva se nessuno la instradava nella giusta direzione: e fu ciò che l'italo-americano fece, spiegandole che non poteva certo partire dalle basi che lui aveva, ma dalle proprie… e considerando quelle, era indubbio che dei passi avanti li avesse fatti. Piccoli, certo, e ancora ce n'era una marea da fare… ma era riuscita a farli, e tanto doveva bastarle per sentirsi soddisfatta di se stessa.
Lo sai che non sono una donna che si accontenta facilmente...
Oh, lo sapeva bene, ed era anche per questo che l'amava: la guardava in volto, e tutto ciò a cui riusciva pensare era che quella donna meravigliosa avrebbe dovuto rimanere sua per tutta la vita, perché non sarebbe mai riuscito a vivere senza di lei. Era un pensiero su cui aveva riflettuto parecchio, in quei giorni, e che l'aveva spinto a comprare l'anello che si trovava ora nella tasca dei suoi pantaloni: d'accordo, sì, il patto in teoria era quello di farsi battere in duello prima di chiederla in sposa… ma sarebbe davvero riuscito ad attendere mesi - perché quella era la tempistica obiettiva - quando l'avrebbe presa in moglie anche subito se avesse potuto? No, non ne valeva assolutamente la pena, questo si era risposto… e fu per questo che si mise in ginocchio, poco dopo, aprendo la scatoletta di velluto blu che aveva tirato fuori dalla tasca del pantalone per mostrarle il suo contenuto e farle la fatidica domanda di rito.
Io… cioè…
Il fatto che fosse incerta, scossa e titubante lo spaventò molto, doveva ammetterlo, poiché gli fece pensare di aver fatto il passo più lungo della gamba, di aver tentato un azzardo che si sarebbe rivelato fallimentare: tuttavia non si arrese, deciso ad essere se stesso fino in fondo, e fu per questo che mantenne gli occhi fissi in quelli della donna che amava fino a che lei, con poche ma semplici parole, non gli restituì il respiro.
Si… voglio diventare tua moglie… anzi non credo di aver mai desiderato altro con tale intensità…
Ed infatti un sospiro sollevato, accompagnato con un sorriso solare, fu ciò che esibì Noah dopo quelle parole: il sorriso, peraltro, permase sul suo volto anche mentre le infilava l'anello al dito - era bellissimo già di suo, ma su di lei… sì, su di lei aveva tutto un altro effetto - e mentre si alzava in piedi per attirarla a sé e baciarla con amore, con passione, con la consapevolezza che era fatta. L'avrebbe sposata, sarebbe diventata la signora Pellegrino. Tisifone Samyliak Pellegrino… mai nome gli era parso più sensato di quello.
Mi hai preso alla sprovvista, pensavo volessi attendere che fossi pronta…
L'idea iniziale era quella… ma poi mi sono reso conto che io ero pronto a prescindere dal risultato del duello, e che non avevo alcuna intenzione di attendere chissà quanto tempo per fare di te mia moglie - rispose Noah, aprendo le labbra ad un sorriso innamorato ed inqualificabile, com'era lui del resto - Dopotutto, è da quando sono nato che ti aspetto, Tisifone Samyliak… non mi merito almeno uno sconto di qualche mese, così da poterti legare a me per il resto della nostra vita?
Le domandò successivamente, baciandola con amore e prendendola anche in braccio - come si faceva di solito tra sposi prima di entrare nella propria casa subito dopo la celebrazione del matrimonio - così da non farla stancare ulteriormente.
Forse dovremmo rientrare... la tua proposta ha esaurito quel poco di forze che avevo. Vuoi dare subito a loro la bella notizia o preferisci procrastinare di ancora un paio di giorni il momento in cui Demetri ti riempirà di non tanto velate frecciatine?
A parte che al momento mi preoccupa più Asher che Demetri… - commentò l'uomo, con espressione divertita e tutto sommato tranquilla - Non credo avrebbe senso aspettare, ormai sanno che non ho intenzione di allontanarmi da te… perciò direi che la cosa migliore sia portarti in bagno, farci una bella doccia… ed affrontare insieme i tuoi adorabili padrini.
E se Tisifone fosse stata d'accordo, Noah l'avrebbe portata all'interno del Manor in quel modo, in braccio, spiegandole anche il senso delle parole precedenti su Asher e Demetri prima di occuparsi di lei, facendo il bagno insieme e rilassandosi dopo tanta fatica; solo dopo essersi rivestiti, sarebbe tornato con lei nella sala principale dell'abitazione dai padrini della fidanzata - futura moglie - a cui peraltro chiese di poter parlare per primo. Nel caso in cui la Divinante avesse dato il suo consenso…
Asher, Demetri… dobbiamo dirvi una cosa.
Avrebbe esordito Noah, stringendo la mano di Tisifone nella propria e prendendo un bel respiro, prima di continuare.
Sapete che amo vostra figlia, e sapete quanto sia importante per me: da quando la conosco tutto il mio mondo ha acquisito un senso, e non c'è alcun obiettivo che mi pare impossibile raggiungere; lei mi da' la forza per sorridere alla vita ogni giorno, e per affrontare qualsiasi ostacolo con determinazione e senza timore. È la donna della mia vita, l'unica che potrei mai volere accanto.
Una premessa forse inutile, ma che lui ci teneva a fare.
So di aver detto che avrei atteso di essere battuto da Tissi in duello prima di chiederla in moglie… ma la verità è che non c'è niente che vorrei di più al mondo che renderla la signora Pellegrino: voglio sposarla, voglio costruire una famiglia con lei, voglio che tutti noi diventiamo quel nucleo familiare allargato e complicato senza cui non ci sentiremmo completi.
Perché desiderava considerare davvero i padrini di lei come parte della sua famiglia, e voleva che la compagna potesse considerarsi effettivamente figlia dei coniugi Pellegrino.
È per questo motivo che… le ho chiesto di sposarmi, poco fa - rivelò dunque, sostenendo lo sguardo di entrambi - E se non vi ho chiesto il permesso prima, è perché so che Tisifone avrebbe preso la propria decisione in totale autonomia, a prescindere da cosa avreste detto voi.
Perché era testarda, maledettamente testarda… e l'amava anche per questo.
Ma nonostante lei abbia già accettato, rendendomi quasi l'uomo più felice del mondo… quasi, sì, perché ci terrei davvero molto ad avere la vostra benedizione, a sapere che siete d'accordo alla nostra unione. Perciò vi prego, ditemi che ci sostenete, e che siete felici per noi… solo così la nostra felicità - essendo sicuro che il discorso valesse anche per la compagna - potrà considerarsi completa.
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d100 |
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9 |
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Ariel |
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Ariel |
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10 |
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Monique |
d20 |
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d20 |
7 |
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Indigo |
d20 |
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Lyra |
d20 |
18 |
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Lucas |
d20 |
15 |
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Indigo |
d20 |
13 |
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Tisifone |
d20 |
5 |
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Tisifone |
d20 |
8 |
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2012-09-22 01:44:33 |
Robyn |
d20 |
17 |
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2012-09-22 00:44:20 |
Robyn |
d20 |
1 |
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Robyn |
d20 |
4 |
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Monique |
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