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Centro città

Messaggioda Tisifone » 25/11/2013, 23:29

Passeggiando mano nella mano lungo il breve sentiero che portava al Manor, Tisifone prese a raccontare a Noahalcuni dettagli di quello che, ai suoi occhi, era il più ostico dei suoi padrini, dandogli qualche spunto per trovare un terreno comune su cui parlare nel caso in cui la conversazione fosse rimasta o fosse giunta su un terreno civile e neutrale. Nella fattispecie quello che avrebbe potuto accumunare i due uomini era proprio una delle materie che insegnava il Master Teacher, l’Erbologia, tanto che Demetri aveva persino preso parte al seminario che l’altro aveva tenuto presso il Ministero qualche settimana prima.

Era presente?
Non ci ho fatto caso, ma c'era così tanta gente quel giorno...


Soprattutto c’erano troppe belle donne – puntualizzò punzecchiandogli il fianco il dito con fare amorevolmente geloso e possessivo cosa che a tutti gli effetti era. Ricordava perfettamente la misè provocante che aveva sfoggiato la Vastnor – al secolo Ricciardi – e non le era piaciuta per nulla l’idea che il suo uomo stesse ogni giorno a contatto con bellezze simili – Ma in ogni caso dubito che si sarebbe presentato con il proprio nome.

Paranoico fino al midollo, solitamente Demetri cercava di tenere un profilo basso durante gli eventi pubblici per non attirare troppo l’attenzione su di sé e sui propri affari. In ogni caso che Noah non lo avesse conosciuto nel corso del seminario poteva solo giocare a loro vantaggio perché, al contrario, l’ex Serpeverde sapeva perfettamente chi era, cosa faceva per vivere e, cosa da non sottovalutare, aveva un’ottima impressione del Master Teacher. Tutti motivi quelli per cui Tisifone aveva preferito mantenere avvolta nel mistero la figura del compagno e poter sfruttare fino in fondo l’effetto sorpresa.

E scommetto che la cosa verrà fuori al momento opportuno, mh?

Il suo volto quando ti vedrà sarà probabilmente lo spettacolo più bello di tutta la serata.

Confermò, mugolando di apprezzamento per il bacio e il morso, leccandosi maliziosamente con la punta della lingua il labbro offeso come a voler lenire un dolore che non provava, una scintilla di puro desiderio che le illuminava per un attimo gli occhi. Di sicuro la passione, la lussuria e l’attrazione fisica tra loro non era cambiata da quando erano diventati una coppia ufficiale anzi, se possibile, era incrementata maggiormente, come se un qualche argine, soprattutto nella donna, fosse venuto meno lasciandola libera di scorrere impetuosa. Un sospiro profondo e Tisifone riprese a illustrargli le meraviglie che nascondeva il giardino, raccontandogli anche qualche aneddoto della sua infanzia come la premura con cui Demetri aveva piantato i fiori preferiti della madre per farle un regalo di Natale o come l’avesse spronata a esercitarsi nel Lacarnum Inflamare, anche se lei non ne aveva mai compreso a pieno il valore il tattico.

Una tattica piuttosto... incisiva.

Quindi poco pulita ma almeno è di qualche utilità?

Sicuramente efficace, ma tutto dipende dal risultato che si vuole ottenere: un conto è mettere fuori gioco il proprio avversario, mentre un altro, beh... è ucciderlo.

Uccidere? Oh no… lui non ha mai voluto trasformarmi in una assassina, solo mettermi nelle condizioni di difendermi… E l’aver fallito è il suo peggior crucio.

Precisò con tono pacato e leggermente divertito, voltandosi in modo da poter strofinare la punta del naso lungo il collo del compagno. Il fatto che lui fosse l’artefice della sua rinnovata sicurezza con la bacchetta, nonché del miglioramento delle sue doti di duellante e della sua forma fisica, era un’altra piccola freccia al loro arco che Tisifone aveva tutta l’intenzione di scoccare se e quando Demetri avesse iniziato a giocare sporco. Nel frattempo erano giunti di fronte al portone e poco prima di bussare, Tisifone cercò di tranquillizzare il compagno al meglio delle sue possibilità sulla validità della scelta fatta in merito al dono da portare.

Mi dispiace per Demetri, ma il vino migliore è figlio del mondo babbano e sarebbe stato un insulto, da italiano quale sono, portare loro una brodaglia imbevibile comprata in un qualsiasi negozio, magico o no che fosse, di infima categoria.
Questo è vino italiano serio, l'ha spedito ieri un amico di mio padre direttamente dal Piemonte... gli piacerà.


Sono certa che gli piacerà. In fondo è un esteta e in quanto tale apprezza le cose belle e raffinate, ma da qui ad ammetterlo…

Probabilmente l’orgoglio Serpeverde avrebbe impedito al Pozionista di dare il giusto risalto al vino che Noah aveva avuto tanto cura nello scegliere ma purtroppo quello era qualcosa su Tisifone non aveva alcun potere. Una volta che la porta venne aperta l’italoamericano conobbe il primo minimembro – più per le dimensioni che per il ruolo svolto nella vita della donna – della famiglia allargata della Divinante, il suo elfo domestico Yuma, a cui venne prontamente presentato.

Tanto piacere, Yuma.

Ohhhhh amico padroncina detto piacere… amico della padroncina gentile… grande uomo amico della padroncina…

Inutile dire che il sorriso gentile e il modo di fare rispettoso di Pellegrino conquistò il piccolo cuoricino di Yuma le cui orecchie presero a vibrare ancor più velocemente, gli occhi divennero più grandi per lo stupore e iniziò a esibirsi in profondi inchini mentre una divertita Tisifone si assicurava che tutto fosse pronto e chiedeva a Noah come ritenesse più opportuno regolarsi con il vino.

Sai, nel mondo babbano è buona educazione che siano i padroni di casa a ricevere l'eventuale regalo direttamente dagli ospiti...

Lo so, questa è una di quelle piccole divergenze di etichette che potrebbe essere classificate come insignificanti e invece finiscono per far scoppiare faide decennali. Personalmente preferisco il modo di fare babbano, lo trovo più personale e amichevole ma non voglio mostrarmi sfacciatamente maleducata…

Una volta consegnato i doni a Yuma e datogli le ultime istruzioni, la coppia si avviò verso il salotto dove i due uomini li stavano aspettando e vennero accolti fin dal corridoio dalle note impietose della Marcia funebre di Chopin.

Uhm... credevo che Demetri fosse il padrino senza senso dell'umorismo.

Oh no, lui ha uno spiccato senso dell’umorismo… nero, esattamente come la musica che suona e gli abiti che è solito indossare.

Precisò, l’irritazione iniziale nella voce che andava via via stemperandosi a causa del ghigno divertito che era spuntato sul volto del compagno. Che senso aveva farsi il sangue amaro fino a quando Noah non si fosse sentito offeso o risentito per il comportamento dei suoi padrini che lei, sapeva fin dall’inizio, sarebbe stato ai limiti del lecito e dell’educazione? Nessuno. Così lasciò che la tensione scivolasse via dalle sue membra e che gli angoli della sua bocca si sollevassero all’insù, trainati dal divertimento dell’altro, in un sorriso amorevole. Un bacio ricambiato e una breve conferma del legame che li univa prima di fare il loro ingresso nella stanza e dare il via alla serata con una piccola frecciatina, nascosta tra le finte scuse per il ritardo con cui erano giunti.

Avresti potuto smaterializzarti direttamente qui da noi, milaja, come al solito…

Assottigliò gli occhi, desiderando poter lanciare qualche fulmine con lo sguardo e colpire Demetri direttamente su quelle spalle che si ostinava a mostrare loro, e dischiuse le labbra per rispondere a tono ma venne battuta sul tempo da Asher.

E così ti saresti persa le nuove sperimentazioni erbologiche di Demetri…

Oh, ma sarebbero andate perse davvero senza l’aiuto di Noah… sai quanto poco comprenda di Erbologia.

Commentò con tono mellifluo, rivolgendo un sorriso grato all’ignaro Medimago per averle offerto quella occasione di lanciare un’altra frecciatina al pianista improvvisato, per poi proseguire con le presentazioni ufficiali.

E' un piacere conoscervi, signor Brightless e signor Korvanikov sono Noah Pellegrino.

Mister Pellegrino. Se è un piacere conoscerla ce lo dirà solo il tempo.

Tisifone osservò Asher stringere la mano di Pellegrino, lo sguardo leggermente adombrato a causa di quella battuta infelice e per la quale non si sentiva di poter biasimare del tutto l’ex Grifondoro. Dopotutto l’aveva avvertita che non si sarebbe schierato al suo fianco quella volta basandosi solo sulla sua parola. Ogni traccia di tristezza sparì dal suo viso non appena incrociò lo sguardo colmo di odio e rimprovero che Demetri le stava rivolgendo, venendo sostituito da un ghigno strafottente che sapeva tanto di sei stato tu il mio maestro quindi puoi prendertela solo con te stesso.

Mister Pellegrino …

La consapevolezza che la semplice presenza di Noah nella stanza al suo fianco stava destabilizzando il ferreo autocontrollo del Pozionista la mise di così buonumore da non farle dare peso alla sua mancanza di educazione nel non stringergli la mano.

Grazie per aver accettato di conoscermi, e per quanto questo gigantesco Maniero mi faccia sentire piccolo quanto una formica, ammetto che si presenta come molto accogliente.

Colma di amore e gratitudine, invece, fu l’espressione che comparve sul viso di Tisifone all’indirizzo del compagno per essere riuscito a vedere al di là delle apparenze sfarzose e maestose, cogliendo l’essenziale e cioè che lei in quella casa si era sempre sentita amata e protetta.

Non ci ha lasciato molta scelta mi sembra…

Sorpreso di trovare un ambiente familiare e confortevole? Forse avrebbe rispecchiato maggiormente le sue aspettative se l’avessimo accolta giù nelle segrete?

Si dovette mordere la lingua per non intervenire e ricordare a entrambi come nessuno avesse loro imposto nulla ma che semplicemente quello era un passo obbligato nel caso in cui volessero continuare a far parte della sua vita nella stessa misura in cui lo avevano fatto fino a quel momento, perché a Merlino piacendo, ormai la sua esistenza era indissolubilmente legata a quella di Noah Pellegrino. Non potè invece impedirsi di sbuffare e sollevare gli occhi al cielo di fronte all’uscita teatrale e fuori luogo di Demetri, per quanto sapesse che non stava recitando ma che semplicemente aveva male interpretato le parole di Noah. In ogni caso preferì tacere, lasciando che fosse il compagno a spiegare le proprie parole ed esporre il proprio pensiero, sicura che qualsiasi cosa avesse detto l’avrebbe trovata d’accordo.

In ogni caso, se vuole accomodarsi…

Scegli liberamente… solitamente non mordono…

Mormorò all’orecchio del MT a voce non troppo bassa così che i due uomini potessero sentirla tranquillamente, dissimulando il fastidio per quel tentativo infantile di separarli. Indipendentemente da dove Noah avesse deciso di sedersi, se in poltrona di fronte a Demetri o sul divano accanto ad Asher, Tisifone si sarebbe accomodata sul morbido tappeto che ornava il pavimento della sala, alla sinistra del compagno, con l’ampia gonna a coprire le gambe nude e la schiena appoggiata alla gamba del divano o della poltrona. Una volta assunta quella che per lei era una posizione non solo comoda ma anche abituale, visto l’arredamento del suo ufficio a Hogwarts, avrebbe sollevato il viso verso il proprio uomo, rivolgendogli un sorriso di rassicurazioni per poi scoccare un’occhiata di sfida ai propri padrini. Dopotutto era stato proprio Demetri, suonando il piano, a decretare che quello era un normale sabato in famiglia e lei, quei rari pomeriggi che riuscivano a stare insieme, li trascorreva seduta sul tappeto a bere tè, chiacchierare, leggere o giocare a scacchi magici.

Quella marcia notturna di poco fa... è stato un caso che la stesse suonando ora, o posso sperare che fosse per me?

Non sapevo conoscesse Chopin Mister Pellegrino, ma d’altronde la nostra milaja è stata davvero parca di notizie in merito alla sua persona.

Avreste creduto alla metà delle cose che vi avrei detto. – finse di giustificarsi con un tono noncurante, incassando la testa nelle spalle - Così invece avrete la possibilità di conoscervi senza inutili preconcetti.

Per tornare alla sua domanda bè, dipende da quanto tempo ha intenzione di trattenersi con noi.

Si mosse lievemente a disagio per quella domanda diretta, ma rimase in silenzio – quella era una di quelle domande a cui solo l’italoamericano avrebbe potuto rispondere -, trasmettendo il proprio supporto a Noah, spostandosi leggermente in modo da appoggiarsi in parte alle sue gambe.
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Messaggioda Noah » 25/11/2013, 23:57

Soprattutto c’erano troppe belle donne.

Dici?
Io riuscivo a guardare solo te...


Replicò l'uomo con amore, rubandole un bacio prima di lasciarla proseguire.

Ma in ogni caso dubito che si sarebbe presentato con il proprio nome.
Il suo volto quando ti vedrà sarà probabilmente lo spettacolo più bello di tutta la serata.


Ghignò, divertito e quasi maligno, nel sentire come Tisifone avesse architettato per bene cosa dire e cosa non dire ai padrini - soprattutto a Demetri - per coglierli di sorpresa... una genialata da Serpe, poco ma sicuro, che però non poteva far altro se non divertirlo immensamente.
Parlarono ancora del passato della compagna, di ciò che i padrini le avevano insegnato, soprattutto a livello d'incantesimi e le eventuali strategie connesse ad essi.

Uccidere? Oh no… lui non ha mai voluto trasformarmi in una assassina, solo mettermi nelle condizioni di difendermi… E l’aver fallito è il suo peggior crucio.

Ma ora stiamo rimendiando, no?

Commentò Noah, facendo l'occhiolino alla compagna mentre entravano in casa, consegnavano il vino a Yuma, e lasciavano che l'elfo fosse... felice per il rispetto di Pellegrino nei suoi confronti.

Ohhhhh amico padroncina detto piacere… amico della padroncina gentile… grande uomo amico della padroncina…

Fissò Tisifone con aria interrogativa, poiché non essendo abituato agli elfi domestici non sapeva se fosse normale tutto quell'entusiasmo, spiegando poi alla donna che le usanze babbane e magiche su chi dovesse portare i doni ai padroni di casa fossero ben diverse.

Lo so, questa è una di quelle piccole divergenze di etichette che potrebbe essere classificate come insignificanti e invece finiscono per far scoppiare faide decennali. Personalmente preferisco il modo di fare babbano, lo trovo più personale e amichevole ma non voglio mostrarmi sfacciatamente maleducata…

Si ritrovò d'accordo, preferendo seguire i modi di fare magici visto dove si trovavano, avanzando con lei nella casa e ridendosela di gusto nel sentire Demetri che suonava la Marcia Funebre di Chopin, contagiando con la sua ironia anche Tisifone che per un momento si era fatta prendere dall'irritazione: ma perché poi? Quella cena - o aperitivo che fosse - sarebbe stato un vero spesso, da morire, si sperava metaforicamente e basta, dalle risate.
Finalmente arrivarono di fronte ai padrini, e Noah lasciò che Tisifone fosse la prima ad interagire con loro - con tanto di frecciatina - rimanendo silenzioso al suo fianco ed avendo così modo di studiare gli uomini che aveva di fronte e che avrebbe dovuto conquistare, fino a che non fu il momento di presentarsi: il primo a prendere la sua mano fu Asher, al quale ricambiò la stretta decisa con una altrettanto forte, sicura, da uomo maturo e consapevole di sé.

Mister Pellegrino.
Se è un piacere conoscerla ce lo dirà solo il tempo.


Lo dicono anche i babbani di dare tempo al tempo, evidentemente tutti i torti non li hanno.

Commentò Noah con un sorriso affabile, come quello di quand'era appena entrato, che non accennava a sparire dalle sue labbra: pareva sentirsi assolutamente a suo agio, e quando Demetri non allungò la mano per stringergliela, Pellegrino semplicemente abbassò il braccio come nulla fosse, senza prendersela minimamente.

Mister Pellegrino …

Almeno non l'avevano sbattuto fuori di casa, era già qualcosa: li ringraziò per aver accettato d'incontrarlo, ed ammise che, nonostante l'atmosfera calda del Manor, si sentiva comunque piccolo piccolo date le dimensioni della casa.

Non ci ha lasciato molta scelta mi sembra…

Oh, non prendetevela con me! - esclamò Noah con un ghigno divertito e l'aria di chi si stava divertendo un mondo - E' stata Tisifone ad organizzare tutto, una parte di me in realtà credeva che non avrei mai avuto il piacere di conoscervi in prima persona… ma vostra figlia sa sempre come stupirmi.

E nonostante avesse voluto appellarla come sua, ritenne una questione di rispetto definirla loro, di Asher e Demetri… perlomeno fino a che i due non avessero deciso di accettarlo in famiglia.

Sorpreso di trovare un ambiente familiare e confortevole? Forse avrebbe rispecchiato maggiormente le sue aspettative se l’avessimo accolta giù nelle segrete?

In realtà sì, mi aspettavo qualcosa del genere… - ammise Noah, con un comportamento che probabilmente Tisifone avrebbe definito "assolutamente inqualificabile" - Strumenti di tortura accuratamente sparsi qua e là, cadaveri di ex pretendenti di Tisifone che penzolano dal soffitto… tutto l'occorrente per farmi scappare, insomma - aggiunse con un gran sorriso, ancora una volta divertito come se quell'incontro per lui fosse un vero spasso - Lieto di essermi sbagliato, anche se forse il terrore sarà psicologico e non visivo.

Ed alzò le spalle dopo quell'ultima affermazione, quasi si fosse preparato a tutto, anche ad essere torturato psicologicamente dai due uomini per essere così costretto a scappare via urlando: non sapeva se il suo modo di fare fosse apprezzato o meno dai padrini di Tissi, e ad essere onesti gli importava poco… meglio essere se stesso, con la compagna e con loro, allo stesso modo.

In ogni caso, se vuole accomodarsi…

Scegli liberamente… solitamente non mordono…

Molto gentile, grazie!

Esclamò Noah, prendendo posto il più vicino possibile a Demetri: una mossa azzardata forse, da folli… ma a Pellegrino piaceva correre il rischio, e soprattutto dimostrare che non si faceva intimidire dai due uomini, non se la posta in gioco era avere anche la loro benedizione per stare con la donna che amava.
E visto che aveva deciso di rimanere fedele a se stesso, l'uomo chiese subito al padrino "più simpatico" se avesse suonato la marcia funebre appositamente per lui o meno.

Non sapevo conoscesse Chopin Mister Pellegrino, ma d’altronde la nostra milaja è stata davvero parca di notizie in merito alla sua persona.

Avreste creduto alla metà delle cose che vi avrei detto.
Così invece avrete la possibilità di conoscervi senza inutili preconcetti.


Forse Tisifone preferisce che sia io a parlarvi di me… - commentò l'italo-americano, anche se sapeva bene che quella della donna era stata una mossa non casuale, bensì accuratamente strategica - comunque sì, lo conosco bene. Come Mezzosangue apprezzo sia la cultura magica che quella babbana, e autori di musica classica come Mozart, Chopin, Beethoven, Schubert e DeBussy non possono mancare nelle mie conoscenze.

Aggiunse, fiero del suo essere e ben consapevole che non sarebbe potuto essere disdegnato per il suo "sangue sporco", visto che anche Asher non era un Purosangue.

Per tornare alla sua domanda bè, dipende da quanto tempo ha intenzione di trattenersi con noi.

Credo che dipenda molto da questo incontro, mister Korvanikov… il fatto che io ami vostra figlia e sia più che intenzionato a considerarla la mia compagna non implica certo che la cosa debba andare bene anche a voi, e non ho nessuna intenzione di distruggere un rapporto familiare, nemmeno per amore.
La famiglia è molto importante, per me
- e la donna sapeva quanto quelle parole fossero vere - e vorrei che Tisifone fosse tranquilla di stare con me perché saprebbe di poter contare sul vostro appoggio: so che questo la renderebbe immensamente felice.

Aggiunse Noah con un sorriso amorevole nei confronti della donna, prima di tornare a guardare i due padrini e, in particolare, Demetri.

Mister Korvanikov, ora che la vedo mi ricordo di lei... sono felice che il mio Master le sia piaciuto - commentò, e a ragione visto che l'uomo gli aveva fatto i complimenti - Posso sperare di rivederla nella mia classe, in futuro?
Magari potrebbe darmi qualche lezione pratica di Erbologia, mentre io le dò qualche informazione più teorica, se è interessato...


Pellegrino-style, sempre e comunque.
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Noah
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Messaggioda Tisifone » 28/11/2013, 12:45

Dici?Io riuscivo a guardare solo te...

Ruffiano!

Ridacchiò, dandogli un leggero colpo su una spalla e tirando indietro la testa per sottrarsi al bacio che risultò quindi davvero rubato. Al termine del furto l'espressione del suo viso però era a dir poco compiaciuta e il suo orgoglio tutto femminile faceva la coda come un pavone perché, a essere onesti, la neo Vastnor era una bellezza che passava difficilmente inosservata. Ripresero a passeggiare senza fretta - il non potersi materializzare in casa gli esimeva agli occhi della donna dal giungere puntuali - con Tisifone che mostrava a Noah le bellezze del parco e gli raccontava aneddoti sulla sua infanzia, tra cui la predilezione di Demetri per gli incantesimi generici e i suoi insegnamenti di difesa che però nel tempo non avevano dato i frutti sperati.

Ma ora stiamo rimediando, no?

E anche in maniera egregia. - Confermò, stringendo la mano del compagno e avvicinandosi al suo fianco per posare un attimo la testa sulla sua spalla. - Forse dovremo ringraziarlo per essere stato così approssimativo... non proprio con queste parole però.

Difficilmente il Pozionista avrebbe appezzato quel tipo di ringraziamenti ma non per quello Tisifone aveva intenzione di mentire quando e se avessero chiesto loro come si fossero conosciuti. Giunti al portone questo si aprì immediatamente non per qualche magia ma per la solerzia di Yuma che si era imposto sugli altri elfi domestici per poter accogliere personalmente la sua padroncina. I modi gentili di Pellegrino, così diversi da quelli della maggior parte dei maghi che frequentavano il Manor, mandarono la piccola creatura in visibilio, spingendola a profondersi in inchini, ringraziamenti e gridolini contenti.

Lo hai semplicemente reso felice.

Mormorò a un Noah visibilmente in difficoltà, accompagnando le parole con un sorriso orgoglioso e un bacio a fior di labbra, prima di tornare a rivolgersi a Yuma. Definiti gli ultimi dettagli -portare il dolce con il tè/aperitivo e il vino con la cena - e commentate le diverse usanze magiche e babbane in tema di doni, la coppia si diresse in salotto da dove proveniva una musica ben poco accogliente. L'irritazione di Tisifone
per quella dimostrazione di cattivo gusto durò un attimo, giusto il tempo di notare l'aria divertita del compagno che sembrava star affrontando la situazione con ironia e malcelato divertimento. Nella stanza l'atmosfera era rilassata in maniera quasi inquietante, con Asher in piedi accanto al camino e Demetri seduto al pianoforte, deciso a ignorare il più possibile la presenza di quell'ospite sgradito. Dopo un primo scambio di frecciatine tra la donna e i suoi padrini, che confermarono il di lei sospetto sugli incantesimi di guardia, si giunse finalmente alle presentazioni ufficiali. Demetri, compreso che l'inviso compagno della sua milaja era il docente del Ministero di cui aveva, nei limiti del suo carattere, tessuto le lodi, non deluse le aspettative della donna. Le scoccò un'occhiataccia e assunse un atteggiamento distaccato al limite dell'educazione non solo per non farlo sentire il ben venuto ma soprattutto per evitare, stringendogli la mano, che si ricordasse di lui. Come poteva risultare credibile nell'esprimere il suo disprezzo e disappunto qualcuno che era a conoscenza di quanto lo apprezzasse almeno come Erbologo? Il suo gesto, o meglio la mancanza di esso, però gli si rivolse contro in quanto l'assenza di una qualche reazione da parte di Pellegrino, di cui il sorriso spontaneo e rilassato ne era un segno palese, lo fece sentire stupido e infantile, due delle cose che odiava maggiormente. Asher, invece, ignaro della identità dell'uomo, si presentò in maniera educata anche se non proprio cordiale, cercando di mantenersi il più possibile neutrale per quanto la natura dell'incontro glielo permetteva. Nel corso della sua non breve vita si era scontrato più volte con i pregiudizi della gente, per il suo stato di sangue prima e per il suo orientamento sessuale dopo, e questo gli aveva insegnato a non giudicare mai dalle apparenze e non fermarsi alla prima impressione per quanto potesse sembrare corretta. Le scelte passate della sua figlioccia in tema di uomini, però, e il personale abbaglio preso con Turner gli rendevano difficile applicare anche in quel contesto quella che si era sempre rivelata essere una più che corretta filosofia di vita.

Lo dicono anche i babbani di dare tempo al tempo, evidentemente tutti i torti non li hanno.

I babbani spesso hanno più meriti di quelli che i maghi riconoscono loro.

Ribatté il Medimago con un ghigno ironico rivolto al proprio compagno, assaporando per la prima volta la sensazione di non essere in minoranza in famiglia - per lui tutto in Noah urlava almeno Mezzosangue- e trovandola piacevole. Quella sorta di cameratismo tra i due venne però spezzato dal successivo commento dell'italoamericano che se da un lato gli fece guadagnare un sorriso di ammirazione da parte della compagna dall'altro sembrò pungere sul vivo i due uomini, come se avesse colpito due diversi nervi scoperti. Il primo a parlare fu Asher che, odiando gli ultimatum tanto se non più del compagno, ammise senza troppe remore che l'averlo accolto al Manor non era frutto di una scelta condivisa quanto di una imposizione. La risposta di Noah non si fece attendere e fu tutto meno che convenzionale.


Oh, non prendetevela con me! - a quella esclamazione un sopraciglio, di Demetri, venne inarcato con fare dubbioso, un paio di occhi di un blu intenso vennero sgranati con fare indignato e un ghigno divertito, di Asher, venne a stento trattenuto. - E' stata Tisifone ad organizzare tutto, una parte di me in realtà credeva che non avrei mai avuto il piacere di conoscervi in prima persona… ma vostra figlia sa sempre come stupirmi.

Il Mercenario non lo avrebbe ammesso nell'immediato neanche sotto Cruciatus ma, a dispetto di tutto, quel Mezzosangue stava rapidamente guadagnando punti ai suoi occhi, non solo per il modo di fare diretto e alla mano ma soprattutto per il modo in cui Tisifone sembrava rispondere a lui. Man mano che stava parlando, infatti, la Divinante si era discostata da lui di un passo o due per poi, una volta terminato, esplodere in un sibilo di indignazione e dargli dei colpi a mano aperta sul braccio, quindi nulla di più forte di una spolverata alla manica della giacca.

Mancato Tassorosso che non sei altro - inveì offesa per quell'improvviso discarico di responsabilità da parte del suo compagno - ma se in questi mesi non hai fatto altro che ricordarmi della promessa che ti ho fatto a New York come se da questo incontro dipendessero le sorti dell'intero Mondo Magico!

Da che si ricordava, infatti, non aveva mai visto la Divinante comportarsi in maniera così spontanea e rilassata, quasi infantile, con nessuno e in nessuna occasione dopo i suoi quindici anni. Anche quelle rare volte che l’aveva vista in compagnia di Turner aveva sempre avuto la sensazione che una parte di lei stesse in allerta, come se si sentisse in dovere, probabilmente per la differenza di età che intercorreva tra loro, di essere pronta a difendere l’altro in caso di necessità. Quello che invece sembrava avere con questo Pellegrino era un rapporto tra pari, in cui lei finalmente si sentiva abbastanza sicura dell’altro da lasciarsi andare completamente e quel siparietto per nulla artificioso messo in mostra davanti a loro ne era la prova, come il rossore che colorì le guance della sua milaja subito dopo. Non appena si rese conto di quello che aveva appena fatto, infatti, Tisifone si bloccò nell’atto di “picchiare” nuovamente il suo compagno, la mano che si ritraeva a pugno prima di scivolare lungo il fianco, la testa inclinata verso Noah come a volersi allontanare dai padrini in modo da far cadere i capelli a coprirle il viso. Litigare come due ragazzini non era esattamente l’immagine che voleva dare di sé, di loro, e non le avrebbe permesso, a suo giudizio, di guadagnarsi il rispetto dei suoi padrini come coppia, ma le era venuto spontaneo e non era riuscita a trattenersi. Un piccolo sospiro da “tanto ormai il danno è fatto” e voltò nuovamente il viso, scostando i capelli con una mano, per fronteggiare i due uomini con ancora gli occhi che le brillavano di gioia. Quello scambio di battute, invece, non ebbe alcuna presa su Demetri che non fece nulla per nascondere un’espressione di riprovazione di fronte a quel comportamento sconveniente per poi rispondere piccato all’insinuazione, in verità inesistente, che loro non fossero in grado di creare un ambiente confortevole in cui crescere una ragazzina.

In realtà sì, mi aspettavo qualcosa del genere…

Tisifone sollevò gli occhi al cielo con fare finto disperato e scosse la testa rassegnata per quella dimostrazione di “inqualificabilità” da parte del compagno ma rimase diligentemente in silenzio un po’ perché gli aveva assicurato che avrebbe potuto comportarsi come meglio credeva un po’ perché le espressioni scioccate più che indignate sul volto dei suoi padrini erano tanto spassose che sarebbe stato un peccato tramutarle in qualcos’altro, rivelando loro che Noah stava scherzando, forse.

Strumenti di tortura accuratamente sparsi qua e là, cadaveri di ex pretendenti di Tisifone che penzolano dal soffitto… tutto l'occorrente per farmi scappare, insomma. Lieto di essermi sbagliato, anche se forse il terrore sarà psicologico e non visivo.

Non siamo soliti tenere in casa cadaveri… E’ poco igienico e creerebbe non pochi problemi con gli Auror. Preferiamo esiliarli in Siberia trasfigurati in qualche innocuo insetto.

Il MediMago aveva parlato senza distogliere lo sguardo dagli occhi di Noah, con un tono di voce serio, di chi non stava minacciando a vuoto ma che si limitava a fare un resoconto di azioni passate, confermando così a Tisifone la sorte che era toccata a Pablo.

Certo anche le sparizioni improvvise danno nell’occhio ma per fortuna Tissy è stata abbastanza assennata da contenere il numero di pretendenti, almeno fino a ora.

Aggiunse Demetri, sempre con quel tono colloquiale così in contrasto con l’argomento trattato da far venire la pelle d’oca agli animi più sensibili. Successivamente si alzò dallo sgabello del pianoforte per andare a sedersi su una delle poltrone intorno al tavolino di vetro di fronte al camino, invitando Noah, e di riflesso anche il compagni e la figlioccia, ad accomodarsi, nonostante una parte del suo istinto gli urlasse di cacciarlo via dal Manor seduta stante. Spiazzando, nuovamente e probabilmente non per l’ultima volta, i due uomini più grandi, Pellegrino decise di sedersi tra Asher, che si trovava sul divano insieme a lui e posizionato alla sua destra, e Demetri che invece occupava la poltrona alla sua sinistra. A chiudere il quadretto, Tisifone, decisa a stare vicina al compagno, prese posto a terra sul tappeto ai piedi di Noah, mentre rivelava che il non aver rivelato alcun dettagli su di lui faceva parte di una specifica strategia volta a non creare in loro alcuna aspettativa.

Forse Tisifone preferisce che sia io a parlarvi di me… comunque sì, lo conosco bene. Come Mezzosangue apprezzo sia la cultura magica che quella babbana, e autori di musica classica come Mozart, Chopin, Beethoven, Schubert e DeBussy non possono mancare nelle mie conoscenze.

Il suo apprezzamento per la cultura babbana non è passato inosservato – i primi tentativi di Tisifone di usare il cellulare erano riecheggiati forti e chiari in tutto il Manor – ma non posso dirmi felice di questa eccessiva contaminazione – nonostante Asher avesse accumulato nel tempo non pochi aggeggi babbani lui si era sempre rifiutato di comprendere l’utilizzo di almeno la metà di essi – La fusione tra i due Mondi non sempre da ottimi risultati…

No, non poteva disprezzarlo per il suo stato di sangue, viste le origini di Asher, ma questo non gli impedì di scoccare una frecciatina alla sua figlioccia, ricordandole in maniera velata i suoi errori passati.

Ma è nella via di mezzo che sta la perfezione.

Mormorò pacata, la mano destra che sfiorava il braccio sinistro all'altezza della cicatrice e quella sinistra che lisciava pieghe inesistenti dalla gonna che, come una pozza di oro e blu, si allargava intorno alle sue gambe. L'insinuazione era chiara: dopo due Purosangue e un Babbano probabilmente quello che le ci voleva era proprio qualcuno che conoscesse perfettamente entrambi i Mondi e fosse capace di vivere in armonia a cavallo di essi, dimostrando un equilibrio che avrebbe solo portato giovamento all’interno della coppia. La sua tranquillità però iniziò a venire meno con la risposta di Noah alla domanda successiva di Demetri.

Credo che dipenda molto da questo incontro, mister Korvanikov… il fatto che io ami vostra figlia e sia più che intenzionato a considerarla la mia compagna non implica certo che la cosa debba andare bene anche a voi, e non ho nessuna intenzione di distruggere un rapporto familiare, nemmeno per amore.

Le mani si strinsero a pugno, arricciando la stoffa con tanta forza da correre il rischio di lacerarla, e dovette fare un enorme sforzo di volontà [ Concentrazione /16] per non voltare la testa di scatto verso il viso del MT e scoccargli un’occhiata tra il furibondo e lo spaesato. Cosa voleva dire con quelle parole? Che se i suoi padrini non avessero dato il loro benestare al loro rapporto allora lui l’avrebbe abbandonata? Si morse il labbro inferiore fino a lasciare le impronte dei denti nella carne tenera per non dire qualcosa di cui si sarebbe potuta pentire, lasciando l’italoamericano libero di condurre la conversazione come meglio credeva. Non le sfuggì l’aria attenta con cui Demetri, verso cui era rivolto il suo viso, stava ascoltando, la stessa espressione che capeggiava sul volto di Asher alle sue spalle.

La famiglia è molto importante, per me e vorrei che Tisifone fosse tranquilla di stare con me perché saprebbe di poter contare sul vostro appoggio: so che questo la renderebbe immensamente felice.

E se non dovessimo darvi il nostro appoggio? Porrebbe fine alla vostra relazione?

Fu Demetri a porre la domanda “scomoda” che tanto spaventava la Divinante.

Non è o voi o lui… Non faccio due volte lo stesso errore …

Precisò seria, tenendo lo sguardo fisso su un punto imprecisato del camino. Li aveva esclusi dalla sua vita per amore di Lucas, non perché lui glielo avesse chiesto ma perché lei non poteva sopportare il loro biasimo e la loro disapprovazione, e il senso di vuoto e di mancanza che aveva avvertito in quei mesi l'aveva fatta stare male. Si era quindi ripromessa che nulla l’avrebbe separata dalla sua famiglia, anche a costo di dividersi a metà, che era quello che era intenzionata a fare in caso di un rifiuto perché non riusciva a immaginarsi un futuro senza i tre uomini lì presenti al suo fianco.

Mister Korvanikov, ora che la vedo mi ricordo di lei... sono felice che il mio Master le sia piaciuto…

Ahah… beccato.

Era questo che sembrava stessero dicendo gli occhi di Asher mentre, da dietro le spalle di Tisifone e dando il proprio profilo a Pellegrino, ghignava in direzione del suo compagno. Finalmente il MediMago riusciva a spiegarsi lo strano comportamento, quasi dibattuto, che Demetri stava tenendo e quella rivelazione lanciava, ai suoi occhi, una nuova luce sul pretendente della figlioccia.

Posso sperare di rivederla nella mia classe, in futuro?
Magari potrebbe darmi qualche lezione pratica di Erbologia, mentre io le dò qualche informazione più teorica, se è interessato...


Un movimento quasi impercettibile sulla poltrona tradì l'imbarazzo misto al disagio di Demetri, percepito sicuramente da almeno altre due persone in quella stanza. Non poteva dimostrarsi indignato - cosa che gli avrebbe fatto immenso piacere - nè lusingato - cosa che in fondo sentiva - per quella proposta con cui, secondo il suo punto di vista, Pellegrino li stava ponendo praticamente sullo stesso piano in campo Erbologico, cosa che effettivamente non era. Le sue conoscenze tecniche, infatti, per quanto approfondite erano circoscritte all'impiego di determinate piante in pozioni e composti alchemici e il giardino e la serra, suoi grandi vanti, erano il frutto di passione e attitudine più che di studi. Oh quanto avrebbe voluto che l'altro fosse un mediocre Pozionista per poter rifiutare con sdegnosa superiorità! Tisifone invece gli avrebbe tanto voluto stampare un poderoso bacio sulle labbra - e l'unico motivo per cui non lo fece fu la posizione scomoda in cui si trovava - per quella palese offerta di pace che alle sue orecchie suonava come un " non ho intenzione di entrare in competizione con te in nulla", limitandosi ad accarezzargli amorevole un polpaccio.

Dipende molto dagli argomenti che ha intenzione di trattare - rispose tra i denti, cercando di assumere una posizione rilassata con la caviglia sinistra posata sul gamba destra e i polpastrelli delle mani congiunti all'altezza del viso, e glissando sull'accenno al Master. Tutti in quella stanza sapevano perfettamente quanto avesse gradito e il suo orgoglio non gli permetteva di rimarcarlo - il Ministero non è un luogo che dovremmo frequentare spesso - proseguì occhieggiando con fare di eloquente rimprovero in direzione della figlioccia - Per le lezioni pratiche sarei lieto di mettere a sua disposizione il mio modesto sapere nel caso se ne ravvisasse la possibilità...

Nel frattempo i cinque minuti richiesti da Tisifone a Yuma erano passati così,ligio ai suoi doveri, il piccolo elfo domestico fece apparire sul tavolino basso l’aperitivo composto da qualche tipico zakusta russo come tocchetti di salmone e pesce spada fresco ( tipo sashimi), riccioli di burro e caviale o aringhe su formine di pane nero, pesce in salamoia con spicchi di uova sode e miniflan di patate

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un assortimento di miniblinì salati con diverse combinazione di pesce e alcuni vuoti da usare come pane per accompagnare i salumi, cetrioli sottoaceto e pomodori o i diversi tipi di marmellate e latte condensato a seconda dei gusti.

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e per finire la zapekanka che la giovane coppia aveva preparato precedentemente.

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Probabilmente vedendo tutti quei piccoli assaggini dolci e salati, accompagnati da un cestino di diversi tipi di tisane, un samovar colmo di acqua calda e quattro boccali, quattro bicchierini di vetro visibilmente precongelati e una bottiglia di vodka ghiacciata,

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Noah comprese il motivo per cui Tisifone, al momento di presentare la lista della spesa a Yuma, gli aveva chiesto di pensare a qualcosa di leggero e gustoso per la cena che forse sarebbe seguita.

Cosa preferisci?

Gli chiese quindi la donna, sollevandosi sulle ginocchia e scivolando con grazia sul tappeto fino al tavolino. In attesa della risposta di Noah iniziò a preparare qualcosa per i suoi padrini, un sorriso lieve a incresparle il viso. Compiere quei gesti familiari in presenza del compagno la faceva sentire completa.

Sarei curioso di sapere come è riuscito a conquistare la nostra Tissy.

Domandò Asher, in attesa di ricevere la sua tazza di tè ai mirtilli e ribes nero corretto alla vodka, convinto di aver scelto un argomento neutro con cui soddisfare la sua curiosità principale, visto quanto diversi apparivano ai suoi occhi i due giovani.

Suonandole la suite bergamasque per caso?

Commentò acido il Pozionista, riferendosi a una delle musiche di DeBussy che Tisifone amava quando era piccola. Lui, ovviamente, visto l'umore tetro attendeva un bicchiere di vodka liscio.
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Messaggioda Noah » 28/11/2013, 21:20

E anche in maniera egregia.
Forse dovremo ringraziarlo per essere stato così approssimativo... non proprio con queste parole però.


No, qualcosa mi dice che non le apprezzerebbe per nulla...

Confermò Pellegrino con un gran ghigno divertito, posando un bacio sul capo della compagna prima di lanciarsi in quell'aperitivo/cena che assomigliava tanto ad un ordigno babbano inesploso: innocuo, forse, ma pronto a riattivarsi al minimo scossone di troppo.
Noah, poco dopo, incontrò Yuma, l'elfo domestico di Tisifone che, sotto il suo sguardo perplesso, sembrò quasi alzarsi da terra per la felicità nell'essere salutato come un essere degno di rispetto - cosa che in effetti era per l'italo-americano - lasciò che la compagna organizzasse con lui cosa portare subito a tavola e cosa dopo, e con lei iniziò la serata all'insegna delle frecciatine, che però lasciò alla donna; erano divertenti, certo, ma l'uomo preferiva di gran lunga lasciare spaesati e incapaci di reagire le persone, padrini compresi, coi suoi modi di fare inqualificabili, piuttosto che con piccole frasi velenose... altrimenti che gusto c'era?
Si presentò dunque ad entrambi, stringendo la mano ad Asher ed evitando di farlo con Demetri visto che quest'ultimo non sembrò desideroso di salutarlo in tale maniera.

I babbani spesso hanno più meriti di quelli che i maghi riconoscono loro.

Caspita, è quello che dico sempre anch'io!

Esclamò Noah con un bel sorriso affabile e gioviale, uno solare e caloroso al punto da risultare difficile resistergli, ma non impossibile se qualcuno avesse voluto a tutti i costi fare il sostenuto; dopodiché, con una nonchalance invidiabile, scaricò la colpa di quell'incontro su Tisifone, guadagnandosi alcuni schiaffetti sul braccio da parte di quest'ultima.

Mancato Tassorosso che non sei altro, ma se in questi mesi non hai fatto altro che ricordarmi della promessa che ti ho fatto a New York come se da questo incontro dipendessero le sorti dell'intero Mondo Magico!

Ma io l'ho fatto per te, Tisifone, per farti mantenere la promessa che avevi fatto e preservarti dai sensi di colpa... - replicò Noah con un altro sorriso, questa volta da schiaffi - E' così che ripaghi le mie premure? Deturpando il mio povero braccio innocente?

Aggiunse, anche se in effetti quei colpetti non gli avrebbero lasciato il segno nemmeno se lei li avesse fatti direttamente sulla sua pelle nuda: se la rideva, Pellegrino, come se fossero da soli, come se nonostante tutto si sentisse totalmente a proprio agio anche in quella situazione, coi due uomini davanti, affermando poi senza remore cosa si sarebbe aspettato di trovare in quella casa.

Non siamo soliti tenere in casa cadaveri… E’ poco igienico e creerebbe non pochi problemi con gli Auror. Preferiamo esiliarli in Siberia trasfigurati in qualche innocuo insetto.

Certo anche le sparizioni improvvise danno nell’occhio ma per fortuna Tissy è stata abbastanza assennata da contenere il numero di pretendenti, almeno fino a ora.

Sapete, mi era venuto il dubbio che ci fosse qualcosa che non andava quando mi sono accorto che per rapirle il cuore non c'era da fare alcuna fila... - ammise Noah in tono confidenziale, parlando ai due uomini come se stesse parlando di qualcosa di serio - Ora mi è tutto più chiaro! Scommetto che se andassi in Siberia troverei una colonia gigantesca d'insetti che sibilano il nome di Tisifone disperati...

Paura? Terrore? Inquietudine?
No, decisamente no, non per Noah perlomeno che riusciva a trattare tutto in modo leggero: non superficialmente, questo mai, soprattutto col lavoro che faceva, ma era convinto fermamente del potere che l'ottimismo e la serenità potevano avere sulle situazioni, e quella non faceva eccezione; un pizzico d'ironia, tanta inqualificabilità, e se fosse risultato degno della compagna avrebbe avuto la tranquillità di sapere di esser stato sempre se stesso.
Si sedette più vicino al pericolo - per così dire - e confermò la sua conoscenza della cultura babbana, anche se sarebbe stato difficile non capirlo visto ciò che Tisifone stessa aveva cominciato ad apprezzare di quel mondo.

Il suo apprezzamento per la cultura babbana non è passato inosservato...

Parla dell'uso del cellulare?
Non me ne parli, il mio timpano sta sanguinando ancora adesso...


... ma non posso dirmi felice di questa eccessiva contaminazione.
La fusione tra i due Mondi non sempre da ottimi risultati…


Non fece in tempo a rispondere che Tisifone prese la parola, e secondo Noah fu abbastanza come replica, pacata ma giusta, tanto da non sentire il bisogno di rincarare la dose: in fondo lui aveva parlato prima, anche se la sua - quella sul cellulare - era stata più che altro una battuta in puro stile Pellegrino.

Ma è nella via di mezzo che sta la perfezione.

Avvicinò la mano al braccio sinistro della donna, piegandosi in avanti, per accarezzarlo un solo momento, dolcemente, una luce più seria negli occhi: lui non si considerava un uomo cattivo, ma sarebbe stato capace di fare molto male a chiunque avesse provato a ferire fisicamente Tisifone... non poteva impedire alle persone con cui lei si relazionava di deluderla emotivamente, e soprattutto non poteva ergersi a giustiziere in quel caso, ma se qualcuno avesse mai osato toccarla, allora si sarebbe reso conto del perché Noah era un Master Teacher in Difesa Contro le Arti Oscure.
Fu poi il turno di Noah di spiegare quali fossero bene o male le sue idee sul loro rapporto di coppia, un rapporto che avrebbe voluto potesse proseguire anche e soprattutto con l'appoggio dei due uomini visto quanto Tisifone li considerasse importanti per il suo equilibrio: sapeva che le sue parole avrebbero potuto destabilizzare la compagna... ma era tutto parte di un piano.
Mica doveva essere solo lei la Serpeverde tra i due!

E se non dovessimo darvi il nostro appoggio? Porrebbe fine alla vostra relazione?

Non è o voi o lui… Non faccio due volte lo stesso errore …

Certo, ovviamente è una possibilità...

Convenne Noah, inizialmente con sguardo serio, quasi grave, mantenendolo quel tanto che bastava da convincere i tre presenti che stava parlando seriamente... salvo poi aprire le labbra ad un grande, inqualificabile e contagioso sorriso.

... ma a dire il vero io avevo pensato ad un paio di alternative, come trovare un modo di sdoppiare Tisifone così da poterla avere entrambi, oppure - ah, questa è geniale, ve l'assicuro! - seguirvi, tampinarvi, ed esasperarvi fino a quando non sareste talmente stanchi da accettarmi come suo compagno, e potete stare certi che so essere molto paziente quando mi metto in testa qualcosa!

E continuò a sorridere in quel modo anche dopo aver finito di parlare, pronto a godersi le reazioni di Tisifone e, soprattutto, dei suoi padrini, non per capire se avesse guadagnato punti o meno, ma per il gusto di osservare le loro espressioni al di là di tutto.
Subito dopo, comunque, Noah concentrò tutta la sua attenzione su Demetri, azzardando una proposta che, da parte sua, non voleva essere un modo per blandirlo, ma l'occasione sincera di poter apprendere qualcosa da lui.

Dipende molto dagli argomenti che ha intenzione di trattare... il Ministero non è un luogo che dovremmo frequentare spesso.

Sono assolutamente d'accordo, è un posto così tetro e deprimente, mi ripeto ogni giorno che solo un pazzo ci potrebbe lavorare a tempo pieno... salvo poi ricordarmi che faccio parte della categoria.

Commentò Noah, alzando gli occhi al cielo come se si stesse prendendo in giro da solo: oh sì, quell'incontro stava diventando sempre più divertente ad ogni minuto trascorso.

Per le lezioni pratiche sarei lieto di mettere a sua disposizione il mio modesto sapere nel caso se ne ravvisasse la possibilità...

Oh, suvvia, non faccia il modesto! - esclamò di rimando l'uomo, anche se non era sicuro che Demetri fosse mai stato seriamente modesto, in vita sua - Ho visto cos'ha fatto lì fuori... altro che modesto, lei è davvero pazzesco! E sarò ben felice di trattare qualsiasi argomento le interessi, in fondo sarebbe lei a fare un favore a me vista la mia scarsa conoscienza pratica dell'Erbologia! Potrei anche cucinare per lei, sa? Sono bravo in cucina, e scommetto che piatti come i miei non li ha mai assaggiati!

Continuò con fare soddisfatto, come se stesse conversando con la persona più affabile e cordiale del mondo e non con Demetri Korvanikov, che solitamente tra i due padrini era quello di cui, per ciò che gli era stato raccontato, si doveva avere più paura.
Di punto in bianco, apparvero sul tavolino un sacco di stuzzicanti aperitivi, compreso il dolce che lui e la compagna avevano preparato.

Se la Zape-cosa - sì, l'aveva chiamata proprio così - non fosse buona, sappiate che non me ne assumo alcuna responsabilità... io ho solo seguito le sue - ed indicò Tissi - indicazioni! Se invece fosse buona, ah beh, in quel caso me ne prendo tutto il merito!

Ovviamente non poteva non dire le cose in quel modo divertito e scherzoso ma, almeno nella prima ipotesi, non aveva tutti i torti, perché che ne poteva sapere di cucina russa lui? Tuttavia l'aspetto invitante del dolce lo faceva ben sperare, e poi c'era anche una vasta gamma di bevande da scegliere, al punto che per un momento l'uomo risultò incerto.

Cosa preferisci?

Cosa pensi si abbinerebbe meglio col pesce e le patate?

Domandò di rimando, indicando i blini, le aringhe col pane nero e i miniflan di patate, ovvero ciò che voleva assaggiare: preferì dunque lasciare a lei la scelta su cosa servire al compagno, fidandosi della sua esperienza.

Sarei curioso di sapere come è riuscito a conquistare la nostra Tissy.

Suonandole la suite bergamasque per caso?

Un'opera musicale notevole, senza dubbio, ma no, le ho catturato il cuore dopo aver mandato il suo affascinante deretano per terra circa un centinaio di volte...

Rispose Noah, prendendosi ancora una volta una pausa dopo quelle parole per godersi la reazione dei padrini - era la cosa che più lo divertiva - e arrivare in fine alla risposta reale e sincera.

Sono stato per diversi mesi il suo insegnante nell'apprendimento delle principali tecniche di duello: l'ho aiutata, e lo sto facendo ancora, a migliorare i suoi riflessi, a mantenere la lucidità di fronte al nemico, a sapersi difendere in modo intelligente e non lanciando maledizioni a caso - disse la verità, anche perché la compagna non gli aveva detto di fare il contrario - Onestamente non vi so dire come sia riuscito a conquistarla, ogni tanto me lo chiedo ancora! Credo che non ci sia un "come", sono stato me stesso come oggi, di fronte a voi, e suppongo che il suo cuore abbia apprezzato ciò che aveva di fronte.

Concluse con un'alzata di spalle, abbassando lo sguardo per sorridere con amore alla donna, ed assaggiare intanto quel piccolo stuzzichino di patate che aveva preso in mano un secondo prima: delizioso.
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Messaggioda Tisifone » 02/12/2013, 1:06

La Marcia Funebre di Chopin. Fu con queste note che Demetri decise di accogliere al Manor la giovane coppia, un modo indiretto ed elegante per far sapere fin da subito al misterioso compagno di Tisifone che non era il ben venuto. Asher non lo aveva incoraggiato né dissuaso, convinto che se fosse bastata una innocua melodia a indispettire o a far sentire a disagio il loro ospite allora quella serata sarebbe terminata ancor prima di iniziare. Al di là delle circostanze nefaste che avevano contornato le poche relazioni della loro milaja, il MediMago era certo che non esisteva uomo al mondo degno, secondo i canoni del suo compagno, di stare accanto a Tisifone e quindi il massimo a cui il pretendente di turno, il primo ad onor di Merlino che metteva piede in maniera ufficiale al Manor, poteva aspirare era un trattato di non belligeranza armata, che però non lo avrebbe messo in salvo da quel genere di comportamenti al limite della maleducazione. Dalla sua postazione da osservatore esterno si godette, per così dire, l’ingresso dei ragazzi e se Tisifone aveva in volto esattamente l’espressione piccata e infastidita che si era aspettato, la reazione dell’uomo invece fu una completa sorpresa A meno che non fosse un attore navigato, cosa di cui dubitava, sembrava proprio che questo Noah Pellegrino si sentisse completamente a proprio agio in loro presenza, esibendo un genuino quando affabile sorriso e lasciandosi andare a battutine divertenti, a discapito di ogni tentativo fatto un po’ da entrambi i padrini di metterlo in difficoltà. Quello che faceva capolino da viso della Divinante, era invece uno dei sorrisi più naturali e “parlanti” che avesse mai esibito, colmo di orgoglio per come il compagno si stava destreggiando, di fastidio per il comportamento dei padrini e di amore incondizionato, condito con un po’ di sano sadismo nel vedere i tentativi dei due uomini di far cadere in fallo Noah, rivoltarsi contro di loro.

Caspita, è quello che dico sempre anch'io!

Sulla scia del cameratismo babbano, Asher si lasciò quasi coinvolgere dal sorriso dell’italoamericano, rilassando leggermente la posa delle spalle e inarcando di poco gli angoli della bocca e scoccandogli un’occhiata colma di malcelato divertimento. Demetri, dal canto suo, destabilizzato dall’identità dell’odiato pretendente e infastidito da quei discorsi filobabbani, ribattè con una smorfia di superiorità e un commentò poco lusinghiero sibilato in bulgaro tra i denti. Tisifone, infine, si godeva la scena in disparte, decisa a lasciare al compagno il ruolo di matador della serata, riservandosi di intervenire solo in caso di estrema necessità come per difendersi dalle accuse infamanti che Noah le aveva appena lanciato contro, dando a lei sola tutta la colpa di quella serata. Dimentica di dove erano e soprattutto del motivo per cui erano lì, la donna iniziò a “spolverare” con veemenza il braccio del compagno, dandogli in pratica del bugiardo visto che, a voler essere onesti, entrambi tenevano in pari modo a quell’incontro ed entrambi si erano prodigati affinchè esso avvenisse in tempi relativamente brevi.

Ma io l'ho fatto per te, Tisifone, per farti mantenere la promessa che avevi fatto e preservarti dai sensi di colpa...

Argghhhh…

Ringhiò la donna esasperata, sollevando di scatto le mani e piegando le dita ad artiglio come se gli volesse strappare con violenza quel sorriso strafottente dal viso. Cosa che effettivamente voleva fare ma non con le mani, bensì con un bacio focoso di quelli che lasciano il segno dei denti nella carne delicata.

E' così che ripaghi le mie premure? Deturpando il mio povero braccio innocente?

In questo momento deturperei volentieri ben altro.

Una minaccia a parole, ma il tono di voce basso e più malizioso che intimidatorio non permetteva poi molto di fraintendere cosa avrebbe voluto deturpare e in che circostanza. Probabilmente la mossa successiva della Divinante sarebbe stata davvero quella di dilaniare di baci quelle labbra peccaminose se non si fosse ricordata un attimo prima di annullare le distanze con il proprio compagno, della presenza dei suoi padrini. Seguì un attimo di imbarazzo e smarrimento, che la portò a nascondere il viso dietro la cortina dei capelli, per poi affrontare a testa alta il loro giudizio su quell’aspetto spontaneo e un po’ infantile del suo carattere che era venuto a galla negli ultimi mesi grazie o forse a causa del suo rapporto con Noah. I due uomini, stranamente, non raccolsero la sfida implicita nei suoi occhi, limitandosi a ricambiare il suo sguardo con due identici, vuoti, spenti, come se non fosse accaduto nulla. In realtà quella piccola parentesi di complicità dal sapore di quotidianità li aveva colpiti nel profondo, costringendoli ad ammettere almeno con loro stessi che quel Pellegrino doveva avere qualcosa di davvero speciale per essere riuscito a penetrare le difese di Tisifone in maniera così completa da fargliele abbassare anche in presenza di terzi. E se Asher accolse positivamente quella scoperta, perché vedere la sua figlioccia così serena e rilassata gli alleggeriva l’animo, Demetri ne fu negativamente sconvolto. Abituato a vedere intrighi e tranelli ovunque si stava chiedendo cosa volesse davvero il MT dalla sua milaja perché, nonostante fosse stato benedetto dall’Amore vero a sedici anni e avesse combattuto strenuamente per esso, non poteva credere che l’unico fine fosse davvero stare semplicemente con lei. Inoltre, per una persona riservata come lui, tutta quella pantomima era quanto meno disdicevole mentre il sorriso affabile e perenne sul volto del ragazzo era irritante, per non dire fuori luogo quando, per esempio, confessò candidamente di essersi aspettato di venir accolto nelle segrete del Manor con i cadaveri dei pretendenti di Tisifone in bella mostra. In realtà quella confessione indispettì entrambi i padrini e lo scambio di battute che seguì sarebbe apparso un po’ paradossale e senza senso per un ascoltatore esterno con i padrini di casa che espressero velate minacce, atte a spaventare il ragazzo e metterlo in guardia sulle conseguenze derivanti da un eventuale passo falso, e Noah che ribatteva in maniera ironica e irriverente.

Sapete, mi era venuto il dubbio che ci fosse qualcosa che non andava quando mi sono accorto che per rapirle il cuore non c'era da fare alcuna fila...

Per Tisifone, invece, quel modo di relazionarsi aveva il sapore di casa perché, seppure in maniera esagerata, ricalcava molto le dinamiche familiari dei suoi genitori e, a voler essere sinceri, anche dei suoi padrini. Troppo presi a ricoprire il ruolo di “genitori perfetti a protezione della loro bambina” non sembravano essersi accorti di quanto Noah fosse simile all’Asher di venti anni prima: stesso modo diretto di affrontare le cose, stesso ottimismo, stesso senso della giustizia e senso dell’umorismo, un po’ scanzonato, un po’ sopra le righe ma sempre sincero e fedele a se stesso. Con sguardo innamorato e decisamente divertito, quindi, la donna abbracciava virtualmente tutte e tre i suoi uomini, bloccando inconsapevolmente sul nascere una battuta dell’ex Grifondoro che di certo le avrebbe fatto passare il buon umore.

Forse perché da rapire vi erano solo dei frammenti?

Era questo infatti ciò che Asher aveva intenzione di dire, e aveva anche già dischiuso la bocca quando era stato avvolto dal calore dello sguardo che la donna stava rivolgendo loro, cogliendovi anche una traccia di compiacimento che raramente le aveva visto. Com’era diversa dalla donna straziata dal dolore, piena di rabbia, vendetta e vergogna, che era comparsa in quello stesso salone un pomeriggio di tanti mesi prima. Poteva davvero essere così crudele da spegnere quel sorriso con ricordi dolorosi solo per una stupida ripicca? No, non poteva. Si umettò quindi le labbra, lasciando che Pellegrino continuasse quella finta confessione, ringraziando mentalmente il fatto che Demetri fosse troppo scioccato per poter imbastire una risposta adeguata: il Pozionista, di certo, non avrebbe avuto il suo stesso riguardo se avesse avuto il sentore di poter smorzare se non proprio spegnere l’entusiasmo di Pellegrino.

Ora mi è tutto più chiaro! Scommetto che se andassi in Siberia troverei una colonia gigantesca d'insetti che sibilano il nome di Tisifone disperati...

La premura di Asher venne ricompensata con un suono che sempre troppo raramente risuonava tra quelle mura. Tisifone infatti scoppiò in una piccola risata contenuta, spontanea e cristallina, socchiudendo gli occhi e spingendo un po’ il capo all’indietro, la mano a coprire la bocca. Per quanto macabra, l’immagine di un coleottero con il volto squadrato di Pablo che si dibatteva per il freddo siberiano invocando il suo nome aveva un nonsochè di comico che proprio non era riuscita a trattenersi.

Se vuoi potrai toglierti la curiosità quando andremo a Ekaterimburg, ma solo se prendiamo una Passaporta.

Proposte, mettendo quel paletto non negoziabile, per nulla allettata dall’idea di dover avere a che fare con i mezzi di trasporto pubblici babbani russi, mentre prendeva posto ai piedi di Noah sul tappeto. Impegnata a non inciampare nel proprio vestito, non si accorse dell’occhiata che i suoi padrini si scambiarono, accigliata al pensiero di trovare un altro mazzo di fiori sulla tomba dei loro amici e un tantino sollevati nell’apprendere che ancora quel viaggio non era stato intrapreso. Forse allora non tutto era ancora perduto e c’erano i margini per far ragionare la loro figlioccia, cosa che Demetri tentò di fare, ricordandole come non sempre la convivenza tra il Mondo Babbano e quello Magico funzionava. Non fu la risposta di Tisifone, scontata nella sua veridicità, a dar da pensare al Pozionista, quanto la reazione, o meglio la trasformazione che avvenne in Pellegrino. Quella espressione canzonatoria e divertita che iniziava seriamente a dargli sui nervi venne sostituita da un’aria seria e vagamente minacciosa che non faticava a comprendere né a condividere anche se lui si sarebbe sempre e comunque eretto a giustiziere contro chiunque avesse provato a far dal male alla sua piccola, sia emotivamente che fisicamente. Era solo il suo lavoro a Hogwarts che aveva protetto Turner dalla sua ira, ma non se ne preoccupava più di tanto. La vendetta per lui era un piatto che andava consumato freddo e non disperava di trovare anche in un futuro remoto la possibilità di far pagare a quel Tassofesso il suo atto di codardia, il suo essere scappato di fronte alle prime difficoltà, spezzandole il cuore. E Noah, sarebbe scappato anche lui o sarebbe rimasto a combattere per quell’amore che a parole professava di provare? Il suo trovarsi lì palesemente non voluto a chiedere il loro permesso per frequentare Tisifone denotava una certa dose di coraggio o di folle determinazione, a seconda dei punti di vista, ma come si coniugava con il desiderio di non incrinare il loro rapporto familiare? Demetri aveva la sensazione che fosse una trappola, ma non ne riusciva a individuare gli estremi: voleva forse scaricare su di loro la responsabilità della buona riuscita di quella relazione, usandoli come capro espiatorio nel caso di fallimento? O forse stava dichiarando loro guerra, usando la donna come “ostaggio”? L’unico modo per saperlo era chiedere e lo fece, in maniera diretta, senza giri di parole perché non dubitava di ricevere una risposta sincera, visto il modo in cui il MT si era rapportato con loro fino a quel momento.

Certo, ovviamente è una possibilità...

Il silenzio che seguì quella seria affermazione fu così assordante che Tisifone avrebbe giurato che il proprio cuore si fosse fermato. Si sollevò di scatto sulle ginocchia, le mani posate sulle gambe dell’uomo, una luce ferita e incredula negli occhi. Sapeva che Noah metteva la famiglia al primo posto e che mai, per nessun motivo avrebbe rinunciato alla propria – cosa che nessuno gli avrebbe mai chiesto visto che la famiglia Pellegrino le aveva conquistato il cuore al pari del figlio – ma non aveva mai pensato che sarebbe stata disposto a rinunciare a lei per preservare anche la sua di tranquillità familiare. Il respiro divenne più veloce, sintomo di un attacco di ansia imminente, e un velo calò sugli occhi rendendoli vacui, inespressivi, come se fosse in attesa di sentire il resto del discorso prima di esplodere. Di fronte a una Tisifone improvvisamente fragile e sofferente, quattro mani maschili strinsero stoffe, per resistere all’impulso di scattare nella sua direzione, e quattro paio di occhi rimasero fissi sul viso di Noah, mentre un unico pensiero aleggiava nella mente dei due uomini: se quella era la reazione a alla possibilità di essere lasciata cosa sarebbe accaduto se davvero Pellegrino avesse deciso che non valeva la pena stare con lei?

... ma a dire il vero io avevo pensato ad un paio di alternative, come trovare un modo di sdoppiare Tisifone così da poterla avere entrambi, oppure - ah, questa è geniale, ve l'assicuro! - seguirvi, tampinarvi, ed esasperarvi fino a quando non sareste talmente stanchi da accettarmi come suo compagno, e potete stare certi che so essere molto paziente quando mi metto in testa qualcosa!

L’aveva presa in giro, aveva osato scherzare su una delle cose che più le stavano a cuore, rischiando di farle venire un attacco di panico e l’aveva costretta – certo quest’ultima cosa non era esattamente colpa sua ma vabbè – a mostrarsi debole di fronte ai suoi padrini. Chiuse le mani a pugni, graffiando la stoffa, e si sperava anche la pelle al di sotto, dei pantaloni dell’uomo e con uno scatto felino, frutto dei loro estenuanti allenamenti, balzò in piedi, tentando di inchiodare Noah sul divano, bloccandogli la testa tra le sue braccia posate sulla spalliera del divano. Se lui non si fosse sottratto a quell’attacco, avrebbe avvicinato i loro visi fino a sfiorargli la punta del naso con il proprio e, fregandosene altamente di ciò che la circondava, avrebbe tentato di dargli un morso non troppo violento ma neanche propriamente amorevole sul labbro inferiore.

Tu … – gli sibilò in ogni caso contro, una luce omicida negli occhi – Se provi a farmi un altro scherzo del genere ti ucciderò con le mie stesse mani e sembrerà un tragico incidente…

E per rimarcare il concetto provò a impossessarsi delle sue labbra per un bacio possessivo e per nulla romantico.

Posso Cruciarlo… o anche solo avvelenarlo?

Quella specie di preghiera pronunciata con voce sconsolata e stranamente sincera provenne da un Demetri che, basito e un po’ nauseato dalla scena a cui aveva dovuto assistere, per la prima volta nella sua vita non sapeva come comportarsi. Quello che invece sembrò non risentire particolarmente di quell’improvviso cambio di registro fu Asher che, al contrario, ebbe un senso di dejavù.

Ahahahaha – scoppiò infatti a ridere, sinceramente divertito – Le conviene puntare su un Golem perché qui – e con un cenno del capo indicò il compagno dall’altra parte del tavolino – di pazienza ce n’è in abbondanza e quando finisce partono maledizioni… se non sai come prenderlo.

L’ultima frase venne pronunciata a bassa voce per farsi sentire solo dall’italoamericano, cosa abbastanza facile visto che stavano seduti l’uno accanto all’altro, e accompagnata da un occhiolino da cameratismo maschile. Per quel che lo riguardava Noah, pur essendo lontano dall’aver vinto la guerra, si era appena aggiudicato quel round, strappandolo dalla sua posizione neutrale e avvicinandolo un po’ di più alla sua causa. D’altronde come poteva non apprezzare quei tratti caratteriali così simili ai suoi e alla cara Chaterine?

Hummm forse in verità lo sa come prenderlo…

Si corresse mentalmente il MediMago, considerando, a torto, che la proposta di reciproco scambio di conoscenze tra Noah e Demetri in campo Erbologico fosse in effetti un modo per blandire l’ex Serpeverde, puntando sul suo orgoglio e sulla vanità professionale.

Sono assolutamente d'accordo, è un posto così tetro e deprimente, mi ripeto ogni giorno che solo un pazzo ci potrebbe lavorare a tempo pieno... salvo poi ricordarmi che faccio parte della categoria.

Confermo sei un pazzo scriteriato – borbottò Tisifone, lasciandosi scivolare nuovamente a terra, visibilmente più rilassata e anche un tantino più ottimista grazie alla precedente battuta di Asher – In ogni caso vado al Ministero il minimo indispensabile, sempre per un ottimo motivo e mai da sola.

Aggiunse, sollevando gli occhi al cielo, ripentendo a memoria le raccomandazioni che entrambi gli uomini le avevano fatto un miliardo di volte, come se lei fosse ancora una sprovveduta ragazzina di vent’anni e gli Auror non avessero altro di meglio da fare che pensare a lei. In quel modo, inoltre, demolì un altro pezzetto della flebile speranza di Demetri, l’unico ad averne ancora una, che la situazione fosse in qualche modo recuperabile – leggesi separare senza spargimenti di sangue la giovane coppia. Tisifone non era una sprovveduta e dopo la terribile esperienza con il Ministero non faceva parola con nessuno del suo Dono, lasciando nel dubbio chiunque avesse avuto la sfortuna di assistere a una delle sue “visioni”, quindi il fatto che Pellegrino ne fosse a conoscenza dissipava i pochi dubbi ancora esistenti su quando la donna si fidasse di lui.

Oh, suvvia, non faccia il modesto! Ho visto cos'ha fatto lì fuori... altro che modesto, lei è davvero pazzesco! E sarò ben felice di trattare qualsiasi argomento le interessi, in fondo sarebbe lei a fare un favore a me vista la mia scarsa conoscenza pratica dell'Erbologia! Potrei anche cucinare per lei, sa? Sono bravo in cucina, e scommetto che piatti come i miei non li ha mai assaggiati!

Respirazione regolare, i polpastrelli che battono l’un contro l’altro con un ritmo lento, linea delle spalle rilassate: si, decisamente l’orgoglio di Demetri stava facendo la ruota come un pavone e quel suo atteggiamento scostante e finto disinteressato stava facendo ridere sotto i baffi sia il compagno che la figlioccia.

Perché i babbani sono fissati con la cucina? Cucinare è un’arte come preparare le pozioni, non basta buttare ingredienti a casaccio in un pentolone seguendo indicazioni approssimative scritte da qualcuno di incompetente.

Perché i Purosangue invece sono negati con la cucina pur essendo bravi Pozionisti? – ribattè Asher pungente, mentre Tisifone ridacchiava non troppo velatamente per quella vecchia faida familiare che probabilmente non si sarebbe conclusa mai – Lasci perdere Mister Pellegrino è un caso perso in partenza preferirebbe morire di fame piuttosto che ammettere che lei sia bravo in cucina.

E il risentimento nel tono di voce del MediMago era palese e lasciava intendere come l’argomento cucina, al Manor, non fosse proprio un argomento neutrale. Asher infatti, pur non essendo ai livelli di grandi cuochi, se la cavava benone tra i fornelli e soprattutto adorava passarci del tempo, hobby quello che aveva dovuto ridimensionare drasticamente per non dover litigare quotidianamente con il compagno. Perché Demetri fosse così resistente verso i cuochi in generale era un mistero che né il Mercenario né la Divinante erano mai riusciti a svelare. L’arrivo provvidenziale dell’aperitivo fece perdere a Demetri la possibilità di rispondere per le rime al compagno e l’affermazione successiva di Pellegrino venne letta come una vera e propria provocazione.

Se la Zape-cosa non fosse buona, sappiate che non me ne assumo alcuna responsabilità... io ho solo seguito le sue indicazioni! Se invece fosse buona, ah beh, in quel caso me ne prendo tutto il merito!

Zapekanka, milaja?

Chiese quindi con un sopracciglio alzato e un tono che sembrava voler dire “ ma mi stai prendendo in giro?”

Ovvio. Quale modo migliore per provare ad addolcirti un po? E giusto per la cronaca… è perfetta quindi regolati.

Confermò senza neanche alzare lo sguardo dal tavolino intorno al quale si stava adoperando per preparare il primo giro di cibo e bevande per i suoi padrini, per poi chiedere a Noah cosa volesse.

Cosa pensi si abbinerebbe meglio col pesce e le patate?

Hummm personalmente sceglierei del tè nero corretto con la vodka per stemperare il sapore delle aringhe e del pane nero, però così forse non ti gusti appieno le patate… quelle forse è meglio se le mangi prima…

Consigliò mentre sistemava su dei piatti che Yuma aveva precedentemente incantato un boccale di tè nero e un bicchierino di vodka per Noah, un boccale di tè ai mirtilli e ribes nero e un bicchierino di vodka per Asher e un boccale di tè verde Jasmine con due bacche di vaniglia per Demetri, per poi lasciarli liberi di levitare accanto al rispettivo destinatario.

La vodka non si sposa bene con la zapekanka – rispose alla domanda inespressa di Demetri nel vedersi recapitare la bevanda errata rispetto alle sue abitudini – ed è quello che assaggerai adesso anche solo per dire che è pessima.

E così dicendo, inviò altri tre piattini, contenenti qualche assaggino salato per Asher e il compagno, una fetta abbondante di dolce per l’ex Serpeverde. Per sé prese del tè all’arancia amara e bacche di ginepro e qualche blini salato, sotto lo sguardo lievemente sorpreso ma soddisfatto del MediMago che, in fondo, era un po’ stufo di vederla imbottirsi di tisana allo zenzero e cannella. Sprofondato nella sua parte di divano, completamente a proprio agio e soddisfatto dell’impressione che Pellegrino aveva dato di sé, decise di avviare la conversazione per conoscerlo un po’ meglio, ponendo la domanda che gli ronzava nella testa da un paio di minuti e che, credeva, potesse essere abbastanza innocua. Quanto si sbagliava!

Un'opera musicale notevole, senza dubbio, ma no, le ho catturato il cuore dopo aver mandato il suo affascinante deretano per terra circa un centinaio di volte...

A sentir menzionare il proprio didietro, Tisifone arrossì violentemente, dando un leggero colpetto al polpaccio di Noah a mo’ di avvertimento, anche se non si doveva meravigliare più di tanto per quella mancanza di pudore nel parlare, considerato quello che aveva avuto il coraggio di dire quando erano a NY in presenza dei suoi genitori. Apparentemente indifferenti invece a quella che per loro era una inutile caduta di stile furono i due uomini, la cui attenzione era stata attirata completamente dal significato implicito a quel “mandarla con il sedere a terra”. Difficilmente Tisifone si sarebbe avvicinata a lui dopo aver subito una qualche aggressione, quindi l’alternativa era una sola.

Sono stato per diversi mesi il suo insegnante nell'apprendimento delle principali tecniche di duello: l'ho aiutata, e lo sto facendo ancora, a migliorare i suoi riflessi, a mantenere la lucidità di fronte al nemico, a sapersi difendere in modo intelligente e non lanciando maledizioni a caso. Onestamente non vi so dire come sia riuscito a conquistarla, ogni tanto me lo chiedo ancora! Credo che non ci sia un "come", sono stato me stesso come oggi, di fronte a voi, e suppongo che il suo cuore abbia apprezzato ciò che aveva di fronte.

Un semplice cenno di approvazione con il capo, questa fu la risposta di Asher, mentre sorseggiava il suo tè. Quando Tisifone aveva professato di essere disposta a tutto pur di vendicarsi, aveva temuto davvero che potesse cadere vittima del fascino oscuro delle conoscenze di Demetri e quindi non poteva che reputare saggia e avveduta la sua scelta di chiedere aiuto a qualcuno di esterno alla famiglia e allo stesso tempo competente. Approvazione anche nei confronti del “come”Pellegrino fosse riuscito a conquistarla, perché alla fine essere brutalmente schietti e sinceri era stata anche la sua tattica per conquistare il compagno, condita da un’elevata dose di pazienza e sfacciataggine, caratteristiche queste che abbondavano anche nella madre di Tisifone.

Sei andata al Ministero a cercare aiuto quando ti avevo detto che avremmo risolto insieme la questione?

Con la forchetta bloccata a mezz’aria nell’atto di staccare un pezzettino di dolce, Demetri stava rivolgendo alla donna uno sguardo tra l’offeso e l’irato, le labbra tirate in una linea sottile di disapprovazione. Uno spettacolo per nulla divertente, almeno agli occhi di Tisifone, diversamente da quello che aveva paventato prima di entrare.

Non mi sembra che tu abbia avanzato soluzioni, o sbaglio? – lo attaccò stringendo con forza la mano intorno al bicchiere, irritata - Probabilmente avrai pensato che una volta sbollita la rabbia il mio desiderio di vendetta sarebbe evaporato e che non valeva la pena rinfocolarla con qualche programma di allenamento non proprio ortodosso… In ogni caso non ho fatto in tempo a mettere piede al Ministero. Noah mi ha intercettato prima e mi ha offerto la sua consulenza. Come vedi so cavarmela da sola.

A ogni parola di Tisifone l’ira cresceva in Demetri in maniera esponenziale, gli occhi erano ridotti a due fessure e le narici gli fremevano per la rabbia di non poter confutare quel ragionamento tendenzialmente errato. C’era un motivo valido se non aveva mantenuto la promessa che le aveva fatto quel pomeriggio ma non poteva menzionarlo senza far scoppiare letteralmente il finimondo. Non sentendosi in grado di allenarla personalmente perché il suo campo di elezione erano le pozioni non la bacchetta, aveva chiesto al pivello di restituirgli un favore ma purtroppo impegni non menzionabili di lavoro avevano tenuto Tyslion lontano da Londra, scontrandosi, in uno di questi, proprio con il compagno. No, decisamente non poteva usare Asveras per dimostrare la propria buona fede e questo lo metteva in una posizione scomoda.

Un’offerta del tutto disinteressata a quanto sembra. E quando ha iniziato a corteggiarti, prima o dopo aver preso l’impegno di insegnarti a difenderti?

Nonostante i ricordi imbarazzanti che quella domanda rinvangavano, Tisifone non arrossì ma rivolse a Demetri uno sguardo tagliente e furibondo per il tentativo di insinuare che Noah fosse interessato solo al suo corpo e a null’altro.

E se anche fosse? – si intromise Asher, chinandosi in avanti in modo da sfiorare delicatamente la linea delle spalle della donna improvvisamente irrigiditasi – L’importante è che abbia raggiunto qualche risultato apprezzabile…

Uno scambio di sguardi tra partner più eloquente di mille parole, in cui l’uno cercava di valutare la posizione dell’altro, con Demetri che sembrava voler sapere da che parte stesse e Asher che rispondeva accentuando la pressione della mano sulla spalla di Tisifone come a dire “la sua, sempre”, e che si concluse con un sospiro per nulla rassegnato da parte dell’ex Serpeverde. Portò quindi a termine il gesto di prima e finalmente assaggiò un pezzettino di Zapekanka. La masticò lentamente, assaporando il giusto mix di formaggio e il sapore pungente delle amarene, per poi prenderne un altro pezzo senza proferire una parola.

Mister Pellegrino non si faccia ingannare da questo silenzio, la sua Zapekanka deve essere eccezionale – commentò divertito il MediMago, tornando a sedersi comodo, accavallando le gambe e addentando un blini con la marmellata di prugne – Chi è il mago che le ha insegnato a cucinare?
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Messaggioda Noah » 02/12/2013, 14:17

Non voleva rischiare un giudizio prematuro e fuorviante, ma gli pareva che, in qualche modo, rispetto ai primi cinque minuti di conversazione Asher fosse un po' meno rigido nei suoi confronti: la cosa gli faceva piacere, ovviamente, voleva conquistare i padrini di Tisifone e dimostrare loro di essere l'uomo per lei, così da poterla fare felice in toto, ma sapeva che l'osso davvero duro, tra i due, era Demetri, ed era soprattutto a lui che puntava.
Non aveva intenzione, però, di esibirsi in qualche falsa sviolinata nei suoi confronti, questo mai: sarebbe stato se stesso dall'inizio alla fine, e si poteva solo sperare che quel suo essere inqualificabile che aveva fatto capitolare la compagna potesse far breccia anche nel cuore dei due uomini; intanto, però, si divertiva a punzecchiare lei, ad esasperarla ma in modo divertente, ironico, anche malizioso viste le parole che pronunciò a bassa voce ma con quel velo di malizia che tanto gli piacevano.
Non sapeva come la vedessero Asher e Demetri, era possibile che la loro visione delle cose fosse completamente diversa dalla sua, ma per Pellegrino era positivo che Tissi riuscisse ad essere spontanea in loro presenza: lui, spontaneo, lo era di sicuro, e si vedeva, ma la compagna gli aveva dato il via libera per presentarsi in tutto se stesso, senza filtri o censure, e lui era ben felice di rispettare quella volontà, perché era abituato a fare così anche nella vita; d'altronde, come avrebbe potuto sperare che i due uomini lo accettassero se non lo conoscevano per ciò che realmente era?
Parlarono ancora, con Noah che si comportava nel modo più naturale possibile, e se i padrini di lei non gli davano troppa soddisfazione - secondo lui erano troppo sconvolti per poterlo fare - la risata di Tissi fu la migliore ricompensa del mondo per l'italo-americano.

Se vuoi potrai toglierti la curiosità quando andremo a Ekaterimburg, ma solo se prendiamo una Passaporta.

E io che pensavo di averti convertita ai trasporti babbani... - replicò Noah, facendole persino una piccola linguaccia: scherzava ovviamente, nemmeno lui avrebbe passato ore ed ore su autobus russi e chissà che altro quando aveva la magia a disposizione - Ma devi ammettere che ormai la mia macchina non ti dispiace più di tanto.

Anche perché con essa ne avevano fatta parecchia di strada, non solo a New York ma anche in tutti quei mesi, in cui Noah l'aveva portata per le campagne inglesi e le aveva fatto scoprire il piacere di starsene comodamente seduta ad ammirare il paesaggio, magari con della musica di sottofondo, mentre la macchina viaggiava placidamente sulle stradine di campagna.
Si sedettero tutti insieme, e quando la domanda "scomoda" venne posta da Demetri, Noah rispose nel modo che più gli venne spontaneo: accordando inizialmente che la possibilità di lasciarla fosse reale - magari dando anche una flebile speranza ai padrini - ed infine confessando quali fossero le sue reali intenzioni, ovvero fare l'impossibile per poterla avere accanto senza costringerla a rinunciare alla sua famiglia.
Non ebbe tempo di controllare la reazione di Asher e Demetri perché, improvvisamente, si ritrovò schiacciato sul divano con la sua amorevole, ed ora quasi preda di una furia omicida, compagna sopra di lui, pronta a staccargli le labbra a morsi; in realtà il morso fu solo uno, e Noah lo accettò senza lamentarsi perché, in fondo, sapeva di meritarselo.

Tu …
Se provi a farmi un altro scherzo del genere ti ucciderò con le mie stesse mani e sembrerà un tragico incidente…


Intanto però abbiamo avuto la conferma che i tuoi riflessi sono migliorati un sacco, tesoro.

Non poté trattenersi da quell'ennesima battuta nei confronti della donna - e come avrebbe potuto? - ma accettò e ricambiò quel bacio, posando però una mano sulla guancia di lei per accompagnare quel contatto infuocato con un gesto dolce, che trasudava amore, perché non aveva certo accettato di conoscere la sua famiglia solo per poter sfruttare il suo corpo seducente ogni qualvolta l'avesse voluto: finalmente - dal punto di vista di Demetri - i due si ricomposero, e la risata di Asher fu per Pellegrino una piacevole quanto inaspettata sorpresa.

Ahahahaha!
Le conviene puntare su un Golem perché qui di pazienza ce n’è in abbondanza e quando finisce partono maledizioni… se non sai come prenderlo.


Una bella sfida allora... nel caso fosse interessato a scommettere, le consiglio di darmi come vincitore, sono lo sfavorito quindi vincerebbe molto di più! Sa, sono molto bravo ad evitarle, le maledizioni...

Replicò Noah, con un bell'occhiolino verso Asher e la voce più bassa, quel tono cameratesco che gli faceva davvero piacere: sentiva in qualche modo di aver ottenuto se non proprio il favore, quanto meno l'apprezzamento di uno dei due padrini, e sapeva che, in quella battaglia per la felicità totale di Tisifone, quel particolare avrebbe potuto fare la differenza.
La conversazione proseguì, e Noah ammise senza troppe remore che effettivamente solo un pazzo poteva lavorare al Ministero... purtroppo lui faceva parte della categoria.

Confermo sei un pazzo scriteriato.
In ogni caso vado al Ministero il minimo indispensabile, sempre per un ottimo motivo e mai da sola.


Ed è meglio così, penso che sarei pronto a fare a pugni con metà dei miei colleghi se qualcuno provasse anche solo a sfiorarti.

Replicò Pellegrino a denti stretti, un tono più basso e minaccioso, ma sincero: teneva al suo lavoro, gli piaceva insegnare e curare i Master, ma nulla a quel punto sarebbe stato più importante del benessere della compagna, e se avesse dovuto prendere a calci i suoi superiori, beh, l'avrebbe fatto.
Ma visto che, per fortuna, al momento quella prospettiva non si stava palesando loro, poterono proseguire nel parlare e, in particolare, l'uomo affermò la propria ammirazione verso le capacità erbologiche di Demetri, al quale propose anche di cucinare per lui, se gli avesse fatto piacere.

Perché i babbani sono fissati con la cucina? Cucinare è un’arte come preparare le pozioni, non basta buttare ingredienti a casaccio in un pentolone seguendo indicazioni approssimative scritte da qualcuno di incompetente.

Perché i Purosangue invece sono negati con la cucina pur essendo bravi Pozionisti?
Lasci perdere Mister Pellegrino è un caso perso in partenza preferirebbe morire di fame piuttosto che ammettere che lei sia bravo in cucina.


Se posso dire la mia - e quando mai Noah non aveva un'opinione ben precisa in merito a qualcosa? - trovo che entrambe le vostre considerazioni siano veritiere: signor Korvanikov, purtroppo non posso parlare per tutti i Mezzosangue del mondo magico, ma per quanto mi riguarda sono assolutamente d'accordo con lei; preparare Pozioni richiede precisione, concentrazione, dedizione totale a ciò che si sta facendo... io, dal canto mio, non sono un esperto in materia, ma rimango sempre molto affascinato dal vedere un Pozionista all'opera, nell'osservarlo destreggiarsi tra ingredienti e calderone come una danza perfetta e precisa; d'altra parte, però, credo che il signor Brighless abbia centrato un punto reale della questione, e se ci pensate, tutto ha un senso - stava forse per mostrare a Tisifone le doti diplomatiche di cui aveva parlato una volta? - La cucina, spesso, è sì un'arte, ma che richiede inventiva, creatività, a volte un pizzico di follia: si deve pensare fuori dagli schemi per cucinare, andare oltre il confine dei sapori conosciuti e sperimentare; a mio modesto parere, un cuoco non potrà mai essere un buon Pozionista perché difetta di quella rigida precisione che le Pozioni richiedono - non voglio pensare a cosa succederebbe mischiando ingredienti a caso tanto per sperimentare - mentre un Pozionista non potrebbe mai essere un buon cuoco perché, essendo preciso per natura, non può entrare nella mentalità creativa e senza regole di uno chef.

L'avrebbero ucciso, per quelle parole?
Forse, ma aveva detto semplicemente ciò che pensava, e in fondo c'era anche la microscopica possibilità che apprezzassero il suo punto di vista.

E sarei pronto a cucinare per lei, signor Korvanikov, in ogni caso: non m'interessa sentirmi dire che sono stato bravo, quando cucino per me l'importante è che il mio commensale sia soddisfatto; signor Brightless, se anche a lei piace cucinare, invece, una volta potremmo provarci insieme! Lei m'insegna qualche ricetta nuova e io l'aggiorno sulle pietanze italiane ed americane, che ne dice?

Sembrava esser nato per mettere d'accordo tutti, Pellegrino, ma era fatto così: solare, disponibile, sfacciato ma anche adorabile, in un certo senso; gli piaceva essere così perché era frutto dell'educazione dei genitori, e li ringraziava per questo.

Zapekanka, milaja?

Ovvio. Quale modo migliore per provare ad addolcirti un po? E giusto per la cronaca… è perfetta quindi regolati.

Lasciò che fosse Tissi a decidere quale bevanda accompagnasse meglio quell'aperitivo, essendo lui poco pratico, e la ringraziò con un dolce sorriso mentre, seguendo la sua indicazione, si faceva sparire in bocca il miniflan di patate, così da avere poi il palato pronto per il resto.

Hummm personalmente sceglierei del tè nero corretto con la vodka per stemperare il sapore delle aringhe e del pane nero, però così forse non ti gusti appieno le patate… quelle forse è meglio se le mangi prima…

Tra un sorso di tè e un morso al pane e aringhe, Noah svelò poi con tanta tranquillità come avesse conosciuto Tisifone, ammettendo poi però di non sapere esattamente come l'avesse conquistata, e in fondo che non gliene importava nulla visto il risultato finale.

Sei andata al Ministero a cercare aiuto quando ti avevo detto che avremmo risolto insieme la questione?

Non mi sembra che tu abbia avanzato soluzioni, o sbaglio?
Probabilmente avrai pensato che una volta sbollita la rabbia il mio desiderio di vendetta sarebbe evaporato e che non valeva la pena rinfocolarla con qualche programma di allenamento non proprio ortodosso… In ogni caso non ho fatto in tempo a mettere piede al Ministero. Noah mi ha intercettato prima e mi ha offerto la sua consulenza. Come vedi so cavarmela da sola.


Un’offerta del tutto disinteressata a quanto sembra. E quando ha iniziato a corteggiarti, prima o dopo aver preso l’impegno di insegnarti a difenderti?

E se anche fosse?
L’importante è che abbia raggiunto qualche risultato apprezzabile…


Mentirei se dicessi che mi sono innamorato di lei e del suo animo a prima vista, signori - sincerità, sempre e comunque - sono un uomo adulto, e Tisifone è una donna altrettanto adulta, non credo ci sia da scandalizzarsi se la nostra attrazione sia stata principalmente fisica: le ho proposto di aiutarla per portarmela a letto? No, l'ho fatto perché mi ritengo una persona disponibile verso il prossimo, nelle mie possibilità - brutalmente diretto, ora - Non penso di essere perfetto, al contrario, ma sono abbastanza ottimista, o ingenuo, se volete, da pensare che il mondo non sia del tutto marcio, e che forse ponendomi con gentilezza verso il prossimo verrò ricambiato allo stesso modo.
Ho allenato Tisifone, mi sono innamorato di lei e sto continuando ad allenarla, lo farò fino a che lei stessa non si sentirà soddisfatta: prendo molto sul serio il mio lavoro, in qualsiasi ambito esso operi.


Non aveva mostrato irritazione in quelle parole, ma solo fermezza, precisione, quasi autorità, quella che usava nella propria aula; e non appena ebbe finito di parlare, si rilassò impercettibilmente sullo schienale del divano, mordendo il pane con le aringhe, e chiedendo a bassa voce alla compagna di tagliargli un pezzo di "cheesecake" per poterla assaggiare lui stesso, mentre Demetri la mangiava in silenzio.

Mister Pellegrino non si faccia ingannare da questo silenzio, la sua Zapekanka deve essere eccezionale.
Chi è il mago che le ha insegnato a cucinare?


Mio padre - quanta fierezza ed orgoglio c'erano in quelle parole e nello sguardo che ne conseguì? Non si sarebbero potuti calcolare, decisamente - Lui è un babbano, e gestisce un ristorante nel centro di New York... è stato lui ad avvicinarmi alla cucina, a farmi scoprire la sua bellezza, ma mi ha anche insegnato l'amore per la famiglia, il rispetto verso essa e le sue tradizioni, così come la necessità, a volte, di modificarle. Gli devo molto, sia a lui che a mia madre.

Concluse sorridente, assaggiando il dolce che, probabilmente, Tisifone gli aveva porto: sì, era davvero buono - anche se lui, manco a dirlo, qualche modifica l'avrebbe volentieri apportata.
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Messaggioda Tisifone » 08/12/2013, 0:21

Gli aveva detto di assecondare il suo istinto ai limiti dell’educazione e di essere se stesso non troppo al di là dell’insolenza, perché qualsiasi bugia, qualsiasi sofisticazione delle sue reazioni o dei suoi commenti, sarebbe stata immancabilmente colta, se non proprio nell’immediato, di certo nel breve futuro e si sarebbe rivoltato contro entrambi. Pur vivendo di misteri e sotterfugi, quando si trattava di lei e della sua felicità, Asher e Demetri si ergevano come paladini babbani a difesa della verità e della sincerità, preferendo posizioni certe ed inequivocabili a chi teneva due mestoli in un unico calderone. In questa prospettiva Noah stava dando loro esattamente ciò che desideravano, una panoramica del suo carattere a trecentosessanta gradi, sincero in una maniera disarmante – o shoccante a giudicare dal modo in cui i due uomini più grandi lo stavano osservando – diretto anche quando poteva sembrare offensivo – il commento sulle segrete del Manor era stato spontaneo quanto fuori luogo agli occhi dei padrini di Tisifone – giocoso fino a essere quasi infantile. Quella strategia non voluta né pianificata stava in ogni caso dando, in una maniera distorta, qualche frutto. Se infatti ogni gesto, ogni parola di Noah poteva essere travisata, distorta, imbestialita, nessuno in quella stanza poteva credere che le reazioni della Divinante a lui fossero men che meno naturali e spontanee o confonderne il significato. Non era solo il sentirsi talmente a suo agio da ingaggiare– con grande disapprovazione e una punta di disgusto di Demetri – una schermaglia amorosa in salotto, ma era anche la postura fiera senza essere rigida, l’ombra di un sorriso che aleggiava permanente sul suo viso, lo stare al suo fianco ma leggermente spostata all’indietro perché quella era la sua battaglia e lei era lì solo per dargli tutto l’appoggio che gli sarebbe servito. Tutto in lei lasciava trasudare amore, fiducia, rispetto, trasformando la loro piccola milaja in una donna che non conoscevano e che, in fondo, non sapevano come trattare. Anche con Turner, l’unico altro uomo che avevano mai avuto il dispiacere di conoscere, lei stava sempre un passo avanti, in difesa, e il comportamento che aveva tenuto era stato tutt’altro che maturo e quindi, paradossalmente, molto più gestibile per i suoi padrini. E se Demetri, per carattere, per sfiducia, per testardaggine, per paura, continuava imperterrito a trincerarsi dietro la sua maschera di ” lei è un ospite sgradito e prima se va meglio mi sentirò”, Asher invece stava piano piano iniziando ad apprezzare quel ragazzo, così simile per certi versi a lui da giovane, che aveva il potere di far ridere di cuore la sua figlioccia con una battuta di dubbio gusto. Gli angoli delle sue labbra si curvarono leggermente all’insù non tanto di riflesso quanto perché in effetti, in quell’ambiente anticonvenzionale, ridacchiare degli ex pretendenti di Tisifone che vagavano sottoforma di insetti per le steppe gelate della Siberia era qualcosa di normale. Il ghigno che, invece, infranse l’espressione impassibile del Pozionista non era per nulla raccomandabile, considerato che celava pensieri poco salutari nei confronti di Pellegrino.

E io che pensavo di averti convertita ai trasporti babbani...

Quello che hai fatto è stato solo alimentare la mia repulsione nei loro confronti. Se penso al viaggio d’andata per New York corro il rischio di tramutarmi in una Banshee…

Rabbrividì forse in maniera un po’ troppo teatrale ma di sicuro sincera, sorvolando sul fatto che quasi non ricordava di essere salita su un aereo per ritornare a Londra – cosa che aveva effettivamente fatto – tanto era ubriaca di felicità.

Potevi usare la Passaporta che ti avevo offerto.

Sbuffò Demetri, ancora contrariato per la mini discussione che avevano avuto mesi prima e di cui si ostinava a non comprenderne il senso. Perché incaponirsi a dover soffrire per ore affrontando un lungo viaggio rinchiusi in una scatola di metallo con le ali quando poteva giungere a destinazione in un soffio senza neanche accorgersene?

Ma devi ammettere che ormai la mia macchina non ti dispiace più di tanto.

E’ della tua autocosa che non posso fare a meno… anche se devo ammettere che viaggiare in macchina può avere dei risvolti… interessanti.

Precisò, calcando con fare ammiccante sull’ultima parola, tentando di esibire una indifferenza che non provava. Fin dalla prima gita, infatti, aveva scoperto che c’era qualcosa di eccitante nelle stradine deserte inglesi e si era premunita di condividere a fondo quella sensazione con il compagno.

L’importante è che non le insegni a guidare – si intromise Asher, precedendoli verso il divano e prendendo posto su di esso – Non credo che il mio vecchio maggiolino sopravverrebbe.

Accomodandosi su una delle due poltrone libere, Demetri avrebbe voluto commentare che quella non sarebbe stata una gran perdita e che sarebbe stato disposto a prendere lui stesso lezioni di macchina pur di far sparire quell’orrido ritrovato babbano da una delle stanze del pianto terra – garage. Dischiuse quindi le labbra per parlare quando il luccichio divertito nello sguardo di Tisifone, accoccolata ai piedi di Noah, lo fece desistere. Quella era una conversazione /battibecco troppo familiare e privata da poter essere condotta davanti a estranei e il semplice fatto che stesse per darvi inizio era già di per sé disturbante. Spostò i suoi occhi d’onice sul viso del ragazzo, un viso sereno, divertito al pari di quando il proprio era teso e ombrato, il viso di un uomo maturo che sembrava sapere cosa voleva, ma era anche disposto a tutto pur di ottenerlo? Fu in parte per soddisfare questo interrogativo che Demetri gli chiese cosa avrebbe fatto se non gli avessero concesso il loro benestare e la risposta, inutile dirlo, lo indispettì notevolmente perché gli diede la sgradevole sensazione che quel tipo li stesse prendendo beatamente per i fondelli con quel suo modo di fare allegro e scherzoso.

Sarebbe stato un notevole Serpeverde…

Si guardò bene dal pronunciare ad alta voce quello che per chiunque in quella stanza sarebbe risuonato come un complimento, l’ennesimo che faceva a Pellegrino, anche se gli altri erano stati tutti strettamente connessi alla sua professione di MT, limitandosi a lanciargli un’occhiata tagliente e minacciosa che però probabilmente cadde nel vuoto. In un lampo, o almeno più velocemente di quanto l’avesse mai vista muoversi, Tisifone era balzata sul divano e stava minacciando, verbalmente e fisicamente, il proprio compagno per aver osato farle prendere uno spavento del genere. Non le interessava che i suoi padrini la vedessero strusciarsi, provocante e minacciosa sul corpo di Noah, né che assistessero al bacio violento e passionale che si stavano scambiando. La sua priorità in quel momento era quella di far comprendere a quella Serpe improvvisata che c’erano argomenti su cui era meglio che non scherzasse mai, perché il suo già ridotto senso dell’umorismo avrebbe potuto farle perdere il controllo.

Intanto però abbiamo avuto la conferma che i tuoi riflessi sono migliorati un sacco, tesoro.

Alla fine è solo per questo che ti sopporto…

Il tono era ancora arrabbiato ma il suo corpo, con quell’inclinare di lato il volto per andare incontro alla carezza amorevole che le stava facendo su una guancia, lasciava ben intendere che “il peggio” era passato. Allentò la pressione sulle labbra di lui, trasformando la fiamma della passione in una fiammella d’amore, prima di scivolare dal suo grembo di nuovo sul tappeto, accompagnata in quel gesto dalla risata divertita di Asher. Sorrise, contenta di sentire che almeno uno dei due padrini apprezzasse l’umorismo nero di Noah, e per non perdere quel buonumore ritrovato, si girò di tre quarti, dando praticamente le spalle a Demetri e poter ascoltare più agevolmente lo scambio di battute tra il compagno e il MediMago.


Una bella sfida allora... nel caso fosse interessato a scommettere, le consiglio di darmi come vincitore, sono lo sfavorito quindi vincerebbe molto di più! Sa, sono molto bravo ad evitarle, le maledizioni...

Anche a lanciarle, se è per quello…

Davvero? – domandò più per istinto che per altro, non vedendo il motivo per cui Tisifone avrebbe dovuto mentirgli o vantare delle capacità che il suo compagno all’effettiva non aveva - Sarei proprio curioso di sapere in quale Casata è stato smistato.

Supponendo che Noah si fosse diplomato a Hogwarts, Asher stava incontrando non poche difficoltà a classificare Pellegrino in una delle sei Casate e anzi era un po’ destabilizzato nel rendersi conto che sembrava avere entrambi i tratti caratteristici di Grifondoro e Serpeverde: coraggio, incoscienza, astuzia e ambizione. Quest’ultima era una ipotesi, forse veritiera, forse azzardata, formulata da entrambi i padrini sulla semplice base che l’uomo avesse deciso di diventare un insegnante del Ministero, invece di proporsi a Hogwarts o come tutor privato. E il suo legame con l’ambiente che aveva “rapito” Tisifone per circa tre anni, trattandola come una sorta di pericoloso fenomeno da baraccone, preoccupava entrambi gli uomini. Nonostante fossero passati decenni, la situazione era ancora critica e sensibile e lo sarebbe rimasta fino a quando non avrebbero annullato la legge che permetteva di “rinchiudere” i Veggenti per il bene dell’intero Mondo Magico. Noah dal canto suo sembrava ben conscio di come stavano le cose, con buona pace delle paranoie di Demetri e, a parole, sembrava disposto a difendere Tisifone da chiunque e quelli erano di certo dei buoni propositi che nessuno aveva intenzione di mettere alla prova.

Ed è meglio così, penso che sarei pronto a fare a pugni con metà dei miei colleghi se qualcuno provasse anche solo a sfiorarti.

Tisifone in realtà non avrebbe avuto nulla in contrario a rendere concreta quella ipotesi, non tanto per verificare la veridicità delle parole di Noah quanto per il puro e semplice desiderio di vendetta nei confronti di Kittys. Vedere l’Auror che le aveva reso la vita un Inferno contorcersi dal dolore sul pavimento aveva si un fascino perverso ma non in fondo non sarebbe servito ad altro che a mettere il compagno nei guai, così si tenne per sé quella considerazione, preferendosi gustare la faccia di Demetri mentre Pellegrino lodava le sue capacità erbologiche. Si morse l’interno della guancia per non ridacchiare alla vista del pozionista che tentava di dissimulare quanto quei commenti gli stessero facendo piacere, cedendo sconfitta non appena l’accenno dell’italoamericano a cucinare fece scoppiare la solita bagarre tra i suoi padrini. L’unica cosa che potè fare la donna per mantenere un minimo di decoro e non urtare ulteriormente i nervi del suscettibile ex Serpeverde fu voltare leggermente il capo fino a posare la fronte sul ginocchio del compagno. Le spalle che sussultavano però, erano un chiaro indizio su cosa le stesse accadendo.

Se posso dire la mia…

Un silenzio semi innaturale calò sulla stanza, generato da tre stati d’animo differenti. Curiosità, da parte di Asher, perché in fin dei conti erano sempre e solo loro due a discutere su quell’argomento e dato i caratteri abbastanza forti di entrambi non si erano mai avvicinati neanche a un compromesso. Sentire un parere terzo, disinteressato e probabilmente competente, avrebbe come minimo dato loro nuovi spunti di discussione per il futuro. Irritazione, da parte di Demetri,verso se stesso per essere caduto di nuovo in inganno e aver portato un argomento privato in una conversazione pubblica, e verso Pellegrino che a quanto sembrava non sapeva comprendere quando era il caso di tacere. Soddisfazione, da parte di Tisifone, perché quella discussione, che sapeva perfettamente potersi trasfigurare in una lite feroce con molta facilità, rappresentava una breccia non tanto simbolica nelle difese di Demetri. Il Pozionista non sarebbe mai stato amichevole, o gentile, avrebbe sempre e comunque trattato Noah con sarcasmo e distacco ma quelle aperture, per quanto involontarie, per la Divinante assomigliavano tanto a una lenta scivolata verso l’accettazione.

… trovo che entrambe le vostre considerazioni siano veritiere.

Due sopracciglia speculari si sollevarono all’unisono, denotando perplessità e una punta di ironia: che avesse deciso di salvare le classiche capra e cavoli babbani per non inimicarsi nessuno dei due? Solo Tisifone si mostrava serena, ora che l’accenno di riso era passato e poteva liberamente mostrare il proprio volto. Qualsiasi cosa Noah stesse per dire era di certo frutto di un ragionamento ben ponderato e non un pessimo esempio di plageria.

Signor Korvanikov, purtroppo non posso parlare per tutti i Mezzosangue del mondo magico, ma per quanto mi riguarda sono assolutamente d'accordo con lei; preparare Pozioni richiede precisione, concentrazione, dedizione totale a ciò che si sta facendo... io, dal canto mio, non sono un esperto in materia, ma rimango sempre molto affascinato dal vedere un Pozionista all'opera, nell'osservarlo destreggiarsi tra ingredienti e calderone come una danza perfetta e precisa…

Un cenno del capo e un ghigno da “questo ragazzo in fin dei conti un po’di buon gusto ce l’ha” fu come Demetri accolse quella spiegazione riconoscendo in quella descrizione.

… d'altra parte, però, credo che il signor Brighless abbia centrato un punto reale della questione, e se ci pensate, tutto ha un senso. La cucina, spesso, è sì un'arte, ma che richiede inventiva, creatività, a volte un pizzico di follia.

Ecco perché ti viene così bene.

Pensò Tisifone sorridendo sorniona.

Si deve pensare fuori dagli schemi per cucinare, andare oltre il confine dei sapori conosciuti e sperimentare; a mio modesto parere, un cuoco non potrà mai essere un buon Pozionista perché difetta di quella rigida precisione che le Pozioni richiedono - non voglio pensare a cosa succederebbe mischiando ingredienti a caso tanto per sperimentare - mentre un Pozionista non potrebbe mai essere un buon cuoco perché, essendo preciso per natura, non può entrare nella mentalità creativa e senza regole di uno chef.

Dovresti provare ad approcciarti alla cucina con lo stesso spirito pionieristico che usi con l’Alchimia.

Aggiunse Tisifone all’indirizzo di Demetri, con un’espressione di contenuto orgoglio ben visibile sul viso per le capacità diplomatiche del compagno e un tono dolce d’incitamento. Sapeva perfettamente quanto il padrino verde argento odiasse non essere capace di riuscire in qualcosa che gli sembrava semplice – e il non essere capace di preparare neanche un piatto di pasta al sugo lo rendeva decisamente un pericolo tra i fornelli – e probabilmente dargli un nuovo punto di vista da cui osservare la questione lo avrebbe aiutato a creare qualcosa di commestibile.

E sarei pronto a cucinare per lei, signor Korvanikov, in ogni caso: non m'interessa sentirmi dire che sono stato bravo, quando cucino per me l'importante è che il mio commensale sia soddisfatto.

Dichiararsi soddisfatto della sua cucina equivale a dirle che è bravo, Mister Pellegrino – puntualizzò Demetri con molta mento acidità del solito, perché impegnato a riflettere sulle teorie appena espresse, o forse perché si stava lentamente abituando a lui. – In ogni caso alla sua spiegazione aggiungerei anche il fattore passione. Senza di essa non credo si possa eccellere in nulla e personalmente il cucinare non è un’attività che mi esalti né comprendo come possa suscitare tanto interesse in qualcuno.

Dietro a quelle parole non vi era solo mancanza di attitudine o rigidità mentale, ma decenni di condizionamenti Purosangue secondo cui certe attività erano indegne di un mago e quindi da delegare agli elfi domestici.

Quindi non sono un pessimo Pozionista – almeno a giudizio di Demetri, perché in realtà con le pozioni, almeno di livello medio, non se la cavava malissimo - perché sono uno scapestrato Grifondoro ma perché sono un ottimo cuoco. E sono un ottimo cuoco perché sono creativo e folle… - riassunse Asher con aria riflessiva, picchiettando l’indice sul bracciolo del divano – Hummm mi piace come teoria e non è neanche così fantasiosa. Dopotutto per aver spontaneamente scelto di vivere con te proprio sano di mente non devo essere.

Scandalizzati. Ecco come ridusse Demetri e Tisifone quella battuta tanto che la seconda si ritrovò a dare una gomitata alla gamba del MediMago, seduto sul divano alle sue spalle, per indurlo a smetterla di ridacchiare. Non poteva dargli torto, perché ai suoi occhi solo una persona follemente innamorata poteva decidere di condividere la propria vita con uno come Demetri, ma il fatto che Asher lo ammettesse così spontaneamente davanti a Noah era qualcosa di …inqualificabile!

Merlino… ecco perché gli piace!

Si ritrovò a pensare la Divinante, iniziando piano piano a vedere delle somiglianze tra due dei tre uomini della sua vita. L’occhiataccia che Demetri stava lanciando al proprio compagno era tutt’altro che amorevole e dal modo in cui le mani fremevano intorno ai braccioli della poltrona era più che evidente il desiderio di prendere la bacchetta e scagliare qualche maledizione o, in alternativa, andare a prendere a pugni l’altro. Per fortuna non ebbero la possibilità di scoprire cosa stesse effettivamente passando per la testa del Pozionista perché Noah aveva continuato a parlare, rivolgendosi questa volta ad Asher.

Signor Brightless, se anche a lei piace cucinare, invece, una volta potremmo provarci insieme!

Se Tissy riesce a blandire gli elfi domestici e tenere Demetri lontano dal Manor per tutto il tempo non mi dispiacerebbe.

Lei m'insegna qualche ricetta nuova e io l'aggiorno sulle pietanze italiane ed americane, che ne dice?

Ricette americane? E da quando gli americani sanno cucinare? L’ultima volta che ho controllato non facevano altro che gettare qualsiasi cosa di commestibile su una griglia o un contenitore di olio bollente – no, decisamente Asher non aveva un’ottima opinione della cucina americana – Per quanto riguarda l’insegnarle qualche nuova ricetta non mi sento in grado di tenere lezioni però ho una vasta conoscenza della cucina bulgara se le può interessare.

Il tono di voce adesso era confidenziale e Tisifone dovette girare la testa per accertarsi che il padrino non stesse facendo un occhiolino cameratesco a Noah, annotando un’altra similitudine tra i due uomini e cioè l’essersi imbarcati nella scoperta di un mondo culinario nuovo solo per il piacere dei rispettivi compagni. Cosa quella che divenne ancor più evidente quando la zapekanka fece la sua comparsa sul tavolino insieme al resto dell’aperitivo. Dopo aver sottolineato come quel dolce fosse stato fatto in casa appositamente per Demetri, Tisifone iniziò a smistare i piattini incantati con il cibo e i beveraggi a tutti i commensali, ascoltando attentamente la conversazione, ben conscia che parlare di come lei e Noah si fossero incontrati sarebbe equivalso ad aprire un mini vaso di Pandora. E infatti quasi subito lei e Demetri ingaggiarono una diatriba verbale sulle scelte fatte dalla Divinante, concentrandosi inizialmente non tanto sul risultato - conoscere Noah – quanto sulle motivazioni che l’avevano spinta a recarsi al Ministero quando lui stesso le aveva promesso che se ne sarebbe occupato. Quando il Pozionista giunse a insinuare che l’unico motivo per cui il MT aveva deciso di insegnarle a difendersi fosse solo quello di portarsela a letto, fu Asher a intervenire per sedare gli animi, ottenendo un silenzio carico di rabbia da parte dei due contendenti, velato dal senso di tradimento da parte di Demetri.

E’ così che resti neutrale?

E’ questo che sembrava dire lo sguardo dell’uomo, rivolto carico di risentimento, verso il proprio compagno.

Mentirei se dicessi che mi sono innamorato di lei e del suo animo a prima vista, signori sono un uomo adulto, e Tisifone è una donna altrettanto adulta, non credo ci sia da scandalizzarsi se la nostra attrazione sia stata principalmente fisica.

Mister Pellegrino vorrei ricordarle che sta sempre parlando della nostra milaja e quindi si, c’è qualcosa che non va se parla di attrazione fisica.

Il commento di Asher assomigliò più al ringhio di una leonessa di fronte a una minaccia per la sicurezza dei suoi piccoli che alle parole di un essere umano. E sinceramente nessuno si sarebbe potuto immaginare una risposta differente, considerato che si trattava in ogni caso di due uomini con una figlia femmina.

Le ho proposto di aiutarla per portarmela a letto? No, l'ho fatto perché mi ritengo una persona disponibile verso il prossimo, nelle mie possibilità. Non penso di essere perfetto, al contrario, ma sono abbastanza ottimista, o ingenuo, se volete, da pensare che il mondo non sia del tutto marcio, e che forse ponendomi con gentilezza verso il prossimo verrò ricambiato allo stesso modo.

Asher lo guardava con aria assorta mentre Demetri scuoteva la testa con un’espressione da “lo sapevo io che non poteva
essere perfetto” stampata in faccia.

Oh certo la useranno gentilmente, la spremeranno gentilmente e sempre gentilmente la getteranno via – inutile dire che non condivideva per nulla quel tipo di approccio alla vita sociale – E’ sicuro di non essere stato smistato a Tassorosso?

Ho allenato Tisifone, mi sono innamorato di lei e sto continuando ad allenarla, lo farò fino a che lei stessa non si sentirà soddisfatta: prendo molto sul serio il mio lavoro, in qualsiasi ambito esso operi.

Quindi insegnare Difesa per lei non è un hobby? – si informò Asher – Ha l’abilitazione ministeriale anche per quello? E di che tipo?

Visto il suo di hobby quella poteva rivelarsi essere una informazione importante. Certo avrebbe prima dovuto vederlo all’opera ma se si fosse rivelato bravo tanto quanto era sicuro di sé forse si sarebbe potuto tramutare in una risorsa importante. Nel frattempo l’aperitivo stava continuando e tra un blini e l’altro Tisifone porse al compagno un piatto con una fetta di zapekanka, gli occhi puntati su Demetri che stava facendo di tutto per non far comprendere di materialmente apprezzato il pensiero di aver cucinato uno dei suoi dolci preferiti. Fu Asher, come al solito, a spezzare il silenzio, facendo i complimenti per interposta persona sulla bontà del dolce e chiedendogli chi gli avesse svelato i segreti della cucina.

Eccezionale? Tzsè… mediamente passabile… Troppe uova e di sicuro non avete usato la smietlana…

Yogurt greco magro.

Confessò leggermente imbarazzata Tisifone, pronta a sentire una tirata sull’importanza di utilizzare gli ingredienti corretti senza correre dietro a sostituiti dubbiosamente validi.

Mio padre. Lui è un babbano, e gestisce un ristorante nel centro di New York... è stato lui ad avvicinarmi alla cucina, a farmi scoprire la sua bellezza, ma mi ha anche insegnato l'amore per la famiglia, il rispetto verso essa e le sue tradizioni, così come la necessità, a volte, di modificarle. Gli devo molto, sia a lui che a mia madre.

A nessuno sfuggì l’orgoglio che trapelava dalla voce dell’italoamericano mentre parlava dei suoi genitori, anche se a Demetri fu altro a rimanere impresso nella memoria, un dettaglio che preferì approfondire subito.

Come si colloca in questo suo rispetto per le tradizioni una famiglia omosessuale? – perché ovviamente per l’educazione che lui aveva ricevuto quella era un controsenso insuperabile o quasi - E la vendetta?

L’ultima domanda poteva sembrare decontestualizzata mentre in realtà nella mente di Demetri tutto era legato da un unico filo conduttore: l’amore per la famiglia. Era in nome di questo, infatti, che Tisifone aveva giurato, andando contro il parere di entrambi i padrini, di ottenere vendetta sugli assassini dei genitori.
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Messaggioda Noah » 09/12/2013, 15:42

Quello che hai fatto è stato solo alimentare la mia repulsione nei loro confronti. Se penso al viaggio d’andata per New York corro il rischio di tramutarmi in una Banshee…

Meglio pensare al ritorno?

La punzecchiò Noah, con un gran sorriso strafottente: ovviamente si ricordava bene la sua faccia stanca e provata una volta che Tisifone era arrivata all'aeroporto di NY, ma ricordava altrettanto bene il sorriso estasiato che aveva sulle labbra quando aveva dovuto affrontare il viaggio di ritorno... chissà perché!

E’ della tua autocosa che non posso fare a meno… anche se devo ammettere che viaggiare in macchina può avere dei risvolti… interessanti.

Auto-cosa? - ripeté Pellegrino divertito, notando che Tisifone era negata per i termini babbani quanto lui per quelli del dolci russi: si compensavano a vicenda - Interessanti, sì... è la stessa parola che userei io.

Confermò con un'occhiata d'intesa verso la compagna, mentre Asher approvava l'uso del mezzo babbano a patto che non fosse la figlioccia quella seduta al posto di guida, un commento che fece ridacchiare di gusto l'italo-americano.
E visto che tanto Noah non si smentiva mai, né al lavoro, né di fronte alla famiglia della donna che amava, i suoi modi di fare gli fecero guadagnare un attacco fisico proprio da parte di quest'ultima a cui, però, rispose nel suo solito modo inqualificabile che faceva perdere ogni voglia, di solito, di tenergli il broncio per troppo tempo.

Alla fine è solo per questo che ti sopporto…

Sorrise di quelle parole, capendo che si era calmata, e le rubò un ultimo bacio a fior di labbra prima di rimettersi seduto comodo e composto - adorava averla sopra di sé, ma non era sicuro che i suoi padrini avrebbero gradito proseguire la conversazione in quel modo, soprattutto Demetri che, forse, avrebbe preso a lanciare Maledizioni a destra e a manca, per quanto lo stesso Noah si fosse definito, sinceramente, piuttosto bravo nello schivarle.

Anche a lanciarle, se è per quello…

Davvero?
Sarei proprio curioso di sapere in quale Casata è stato smistato.


Lei in quale mi vedrebbe bene? - domandò di rimando Noah, non per aumentare la suspence ma per una sua curiosità personale, tornando comunque subito dopo a rispondere - In ogni caso, mi sono diplomato alla Cyprus, facevo parte della Casata Aquilarossa.

Rispose, non vedendo il motivo di omettere un particolare del genere, anche perché sarebbe bastato fare qualche ricerca su di lui per scoprire che era stato un alunno modello, col massimo dei voti nei M.A.G.O. e quattordici Master conseguiti dopo il diploma, una vita dedicata alla conoscenza, insomma.
Vita che poi aveva trovato la propria strada al Ministero, un posto in cui Noah si trovava tutto sommato bene, ma che non avrebbe avuto problemi a bruciare dal primo all'ultimo piano se qualcuno avesse osato toccare Tisifone.
Quando poi il discorso si spostò sugli chef e i Pozionisti, con Asher che difendeva i primi e Demetri i secondi, Pellegrino si azzardò a dare la propria opinione, sperando di non guadagnarsi un biglietto di sola andata e a vita per l'esterno del Manor, lontano da loro e da Tissi: per questo, in modo sincero e schietto come sempre, egli palesò il proprio pensiero, dando ragione ad entrambi perché, nel loro modo di vedere le cose, avevano tutti e due, secondo Pellegrino, delle argomentazioni esatte.
Non sapeva se e quanto quel suo discorso avesse trovato una conferma nelle menti dei due uomini, ma quando Demetri parlò nuovamente, a Noah sembrò che ci fosse meno acido distacco nel suo tono di voce.

Dichiararsi soddisfatto della sua cucina equivale a dirle che è bravo, Mister Pellegrino.

Ma è pur vero che una cosa è ammettere il proprio pensiero ad alta voce, un'altra è semplicemente pensarlo... lei non crede?

Non voleva essere una frecciatina, detto onestamente, ma forse tale sarebbe risultata, per quanto non cattiva, agli occhi di Demetri, perché in fondo sì, lui poteva anche pensare che Noah Pellegrino non fosse poi così male - soprattutto paragonato ai precedenti compagni di Tisifone - ma finché quel pensiero non veniva espresso ad alta voce c'era sempre la possibilità di cambiare idea senza fare una figuraccia.

In ogni caso alla sua spiegazione aggiungerei anche il fattore passione. Senza di essa non credo si possa eccellere in nulla e personalmente il cucinare non è un’attività che mi esalti né comprendo come possa suscitare tanto interesse in qualcuno.

Sono assolutamente d'accordo, la passione è fondamentale e credo anche che sia l'anello di congiunzione tra due attività così diverse: lungi da me costringerla a fare qualcosa, ma la prossima volta che le capiterà di veder cucinare qualcuno, che sia io, sua figlia o il suo compagno... si concentri sull'espressione dello chef, sui movimenti, su come le consistenze degli ingredienti usati cambino con un solo gesto.
Forse, per quanto non troverà mai esaltante la cucina, potrà perlomeno capire perché possa fare quell'effetto a qualcun altro.


Un consiglio dato senza usare nemmeno velatamente un tono saccente o superiore, ma un consiglio dato rispettosamente ad un uomo che Noah considerava, tutto sommato, un suo pari, essendo come Demetri adulto, maturo e vaccinato, con un'esperienza di vita alle spalle più corta, ma presente.

Quindi non sono un pessimo Pozionista perché sono uno scapestrato Grifondoro ma perché sono un ottimo cuoco. E sono un ottimo cuoco perché sono creativo e folle…
Hummm mi piace come teoria e non è neanche così fantasiosa. Dopotutto per aver spontaneamente scelto di vivere con te proprio sano di mente non devo essere.


E se Demetri e Tisifone si ritrovarono scandalizzati a quelle parole, Noah non poté non scoppiare a ridere di gusto, con gli occhi che brillavano di sano divertimento per quella battuta che, manco a dirlo, era proprio nel suo stile; forse era per questo che Noah si era subito trovato a suo agio con lui, e fu ancora più felice di proporgli uno scambio di ricette in una sessione pratica di cucina.

Ricette americane? E da quando gli americani sanno cucinare? L’ultima volta che ho controllato non facevano altro che gettare qualsiasi cosa di commestibile su una griglia o un contenitore di olio bollente.

E poi mi domando anche da chi hai preso...

Commentò Pellegrino voltando appena il capo verso Tisifone, visto che era più o meno lo stesso commento che lei aveva fatto quando Noah le aveva parlato di "cucina americana".

Per quanto riguarda l’insegnarle qualche nuova ricetta non mi sento in grado di tenere lezioni però ho una vasta conoscenza della cucina bulgara se le può interessare.

Perché no, è sempre un piacere imparare qualcosa di nuovo... sarà divertente!

In realtà per lui quasi tutto lo era, perché trovava sempre il lato bello delle cose, in ogni attività, ma non era un mistero che amasse la cucina al di sopra di tanti altri hobby; sorrise cameratesco verso Asher, e sperò di aver intuito bene il modo di fare dell'altro, una certa confidenza che poteva voler dire una cosa sola... probabilmente con lui stava andando tutto a meraviglia.
Il terreno di conversazione divenne poi più insidioso quando si entrò nel personale, nel rapporto tra lui e Tisifone, di come fosse nato e si fosse sviluppato.

Oh certo la useranno gentilmente, la spremeranno gentilmente e sempre gentilmente la getteranno via.
E’ sicuro di non essere stato smistato a Tassorosso?


Con tutto il rispetto, signor Korvanikov, essere gentili non significa essere stupidi - replicò Noah, pacato ma deciso nelle sue parole - Sono stato educato a dare rispetto a chi ho davanti, ad essere il più possibile gentile e amichevole... se in cambio però ricevo fango - per non dire di peggio - le posso assicurare che la solfa diventerebbe ben diversa.

E mantenne lo sguardo su Demetri, mentre parlava, per fargli capire che il fatto di essere gentile, di sorridere sempre e divertirsi non voleva certo dire non essere in grado di difendersi o, al contrario, di attaccare... anzi.

Quindi insegnare Difesa per lei non è un hobby? Ha l’abilitazione ministeriale anche per quello? E di che tipo?

Sono un Master Teacher abilitato dal Ministero nell'insegnamento di Difesa Contro le Arti oscure, Erbologia e Storia della Magia, e ho sostenuto e superato l'esame del Ministero che mi abilita ad insegnare anche le tecniche pratiche di Difesa sia di livello base che intermedio - rispose Noah, fiero ma senza sembrare arrogante - Inoltre il libro di testo di DCAO che viene usato nei Master del Ministero di tutto il mondo... beh, l'ho scritto io - un velo di modestia imbarazzata tinse la voce solitamente sicura dell'uomo, che non era di certo andato lì per farsi pubblicità; ma d'altronde, se doveva dire le cose come stavano... - Perciò mi ritengo abbastanza competente nel mio lavoro.

Concluse, pronto comunque a rispondere ad ulteriori altre domande dei due, e lasciando che la conversazione si spostasse poi sulla zape-cosa da loro preparata, e su chi avesse trasmesso a Noah l'amore per la cucina.

Come si colloca in questo suo rispetto per le tradizioni una famiglia omosessuale?
E la vendetta?


Né io né i miei genitori abbiamo problemi con coppie omosessuali... la libertà di ogni individuo è un diritto insindacabile, e questa libertà comprende anche la libera scelta di amare chi si vuole - rispose Noah, senza alcun problema - Per quanto riguarda la vendetta... non posso dire di approvarla appieno, perché non credo che il dolore provato possa essere mitigato riversandolo su chi ci ha fatto del male.
Tuttavia, rientra nelle parole che ho pronunciato prima: ognuno è libero di somatizzare i propri sentimenti come meglio crede, anche quelli negativi... al massimo cercherei di far ragionare diversamente quella persona, di farle vedere un altro punto di vista, ma non le imporrei mai il mio.


Un po' difficile rispondere quando si parlava di vendetta in termini così generali, quasi impossibile in effetti, ma Noah tentò di farlo al meglio delle sue possibilità, anche perché per avere delle risposte più precise sarebbe bastato chiedere.
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Messaggioda Tisifone » 13/12/2013, 23:59

Meglio pensare al ritorno?

Hummm… non ne sono sicura sia meglio…

Indice della mano destra che picchiettava la punta del naso, bocca distorta in una smorfia pensierosa e poco convinta, dita della mano sinistra che tamburellavano sul tappeto. Tisifone sembrava il ritratto dell’indecisione se non fosse stato per gli occhi che brillavano di malcelato divertimento per quel vano braccio di ferro verbale che il più delle volta portava a uno scontro fisico sul letto, sul divano o su qualsiasi altra superficie, orizzontale o verticale che fosse. Visto il luogo in cui si trovavano e la compagnia, però, dovette limitarsi a quella frecciatina che fece scattare un paio di Lumos nella testa dei suoi padrini. Rivedendo nell’italoamericano gran parte di sé da giovane ad Asher bastò [Intuito (P)=33] spostare lo sguardo dal sorriso strafottente dell’uomo alla pantomima della figlioccia per farsi un’idea ben precisa di quando il loro rapporto fosse evoluto fino a farli diventare una coppia. Ricordava bene la tensione che era aleggiata intorno a Tisifone i giorni precedenti quel viaggio a NY così come non avrebbe dimenticato mai l’aurea di serena felicità ed appagamento con cui aveva fatto ritorno al Manor prima di riprendere servizio a Hogwarts. Demetri invece, esercitando su se stesso un ferreo controllo per mantenere le distanze dal MT non fu in grado di cogliere quei dettagli [Intuito = 27] ma non ebbe alcuna difficoltà a interpretare il ghigno saputo del proprio compagno, ancor prima che questo mormorasse divertito un

Galeotta fu la Grande Mela e chi te la offrì.

Citazione rivisitata per l’occasione di una delle poche opere babbane che il Pozionista apprezzava apertamente, a differenza della tecnologia babbana in quasi tutte le sue forme, automobili in primis. Forse avrebbe dovuto approfondire il lato ludico ed eccitante di un tale mezzo di trasporto, un po’ come aveva fatto recentemente la Divinante, e dal lampo di lussuria che attraversò lo sguardo di Asher Tisifone era certa che l’ex Grifondoro non avrebbe lasciato trascorrere troppo tempo prima di colmare quel tipo di lacuna del compagno. Sesso in macchina però non era di sicuro l’argomento migliore da trattare durante un incontro formale di quel tipo – e se solo Demetri avesse colto tutti i sottointesi avrebbe bandito quel tipo di argomento da qualsiasi incontro futuro – così il MediMago spostò l’attenzione sulla pericolosità intrinseca nel mettere Tisifone alla guida di un’automobile, riportando la conversazione su binari più sicuri. Ben presto però fu ben chiaro a tutti che quello che si trovavano di fronte era in realtà un campo minato babbano e a ogni interrogativo sollevato, per quanto innocuo potesse apparire, si correva il rischio di far saltare tutto per aria. Per fortuna – o sfortuna, dipendeva da chi osservava la situazione – il carattere di Noah era tale da riuscire a disinnescare anche le “bombe” più pericolose, anche quando era lui stesso a ricoprire il ruolo di “attentatore”, come quando avanzò l’ipotesi – talmente ipotetica da essere irreale e irrealizzabile, come ebbe il buon gusto di specificare subito dopo – di rompere con Tisifone per mantenere la pace nella sua famiglia. E in fondo anche Demetri rimase intimamente compiaciuto dallo scoprire che si trattava solo di un bluff perché denotava una combattività e una spina dorsale che ben si sposavano con il carattere della sua milaja. Tisifone invece non si soffermò a formulare nessuna giustificazione, attaccandolo fisicamente e minacciandolo di atroci ritorsioni nel malaugurato caso l’avesse davvero per quel motivo. Con un’altra battuta, un sorriso inqualificabile e un bacio a fior di labbra, Pellegrino riuscì a domare la belva in cui si era trasfigurata la sua compagna che, ancora un po’ insoddisfatta a dire la verità, scivolò giù dalle sua gambe per accomodarsi nuovamente sul tappeto ai suoi piedi e servire ai suoi tre uomini l’aperitivo, mescendo per ognuno la giusta bevanda per accompagnare gli stuzzichini e intervenendo nella conversazione solo in maniera marginale. Fu proprio prendendo spunto da una delle sue precisazioni che Asher si informò sulla Casata in cui l’altro era stato smistato.

Lei in quale mi vedrebbe bene?

Tzsè… Rispondere a una domanda con un’altra domanda che cosa odiosamente …

Serpeverde – concluse Asher al posto di Demetri, sollevando nella sua direzione un blini salato a mo’ di brindisi con un ghigno sfacciatamente divertito in volto – Sai giusto per risparmiarci almeno per una volta la solita solfa sulla mancanza di educazione e sull’eccesso di strafottenza di noi piccoli, poveri Grifondoro – continuò,completamente rilassato e a proprio agio anche in presenza di quello che ai suoi occhi non poteva propriamente essere più considerato un estraneo – In ogni caso, confermo, Serpeverde perché dietro a quest’aria bonacciona e ottimista credo si nasconda un ottimo stratega. Non metto in dubbio che lei si stia comportando in maniera spontanea e sincera con noi – continuò quasi volesse prevenire eventuali obiezioni da parte di Noah – ma ho la sensazione, e le piccole briciole che la nostra Tissy sta seminando non fanno che confermarmelo, che sia solo una facciata e che dietro si nasconda molto di più di un “ingenuo Grifondoro pronto a mettere in piazza i propri sentimenti”. Libero di smentirmi ovviamente.

L’aggiunta era d’obbligo, considerato che non aveva nulla con cui supportare le sue ipotesi. Era però ragionevolmente certo che se Noah avesse creduto di avere più chance con loro presentandosi come il serio e rispettato Docente Ministeriale quale era a quel punto starebbero disquisendo di piante e innesti. Le cose in quel caso sarebbero andate meglio. No, per nulla, almeno a giudizio di Asher. Lui per primo si sarebbe annoiato, lo avrebbe classificato come uno sterile Corvonero sotuttoio e avrebbe perso qualsiasi interesse a conoscerlo, assumendo come propria qualsiasi opinione si fosse fatta il compagno di lui. Demetri, invece, si sarebbe fatto coinvolgere maggiormente dalla conversazione, ma questo non avrebbe portato nessun vantaggio alla causa della loro figlioccia perché il Pozionista aveva già un’ottima opinione del Docente. Era dell’uomo che dubitava e lo avrebbe fatto anche in quel caso.

In ogni caso, mi sono diplomato alla Cyprus, facevo parte della Casata Aquilarossa.

Un americano. Questo spiega molte cose…


E ciò il fatto che fosse rumoroso, ineducato, fastidiosamente esuberante, al pari quasi di un Grifondoro, appunto. Per quel commento Demetri si beccò un’occhiataccia da parte di Tisifone e uno sventolio della mano sinistra da parte del compagno, come a voler liquidare come inutile e già sentito quell’intervento, anche se lo sguardo di consapevolezza che si stavano scambiando i due uomini più maturi lasciavano intendere altro. Durante le vacanze natalizie del primo anno a Hogwarts di Tisifone avevano accarezzato l’idea di abbandonare Londra per la volta di New York per liberare la piccola almeno del peso di dover frequentare la scuola che le avevano insegnato a odiare e rispettare quegli stessi insegnanti che le aveva descritti come degli inetti.

Purtroppo so molto poco degli usi della Cyprus. Cosa implicava appartenere alla Casata Aquilarossa e soprattutto come vengono smistati i ragazzi?


Si informò quindi, spinto dalla curiosità di farsi un’idea di come sarebbe stato se l’estate di quell’anno Tisifone non fosse tornata a casa quasi soddisfatta della sua nuova sistemazione. Dalla scuola la conversazione sorvolò l’incarico svolto da Pellegrino al Ministero, luogo che tutti avrebbero volentieri distrutto se qualcuno al suo interno avesse nuovamente attentato la libertà di Tisifone, per soffermarsi sull’annoso dilemma del legame tra i cuochi e pozionisti, purosangue e babbani. Per quanto avesse sperato il contrario, la teoria di Pellegrino non risuonò alle orecchie di Demetri come un mare di sciocchezze, offrendogli alcuni spunti di riflessione da approfondire, cosa questa che non gli impedì di pronunciare un commento, poco caustico a dire la verità, sulla sua apparente noncuranza dell’opinione altrui sulla sua cucina.

Ma è pur vero che una cosa è ammettere il proprio pensiero ad alta voce, un'altra è semplicemente pensarlo... lei non crede?

Pensa che possa bastare una cena ben riuscita per convincermi delle sue capacità culinarie? – ribattè con noncuranza a dimostrazione che se quella di Noah era una frecciatina allora aveva decisamente mancato il bersaglio. Il senso però Demetri l’aveva colto e stava, per così dire rispondendo a tono anche se in maniera un po’ sibillina – Solitamente i miei giudizi sono definitivi e per questo tendo a non pronunciarli mai prima del tempo.

A volte però sarebbe bello sapere cosa ti passa nella testa nel frattempo…

Mormorò Tisifone, gli occhi bassi a monitorare il movimento della mani che stavano lisciando pieghe inesistenti dalla gonna del suo abito. Odiava quel modo di fare del padrino, quel suo tenersi tutto dentro e non lasciar trapelare nulla, anche se, ironia del Destino, era uno dei tratti caratteriali che aveva ereditato da lui.

Sono assolutamente d'accordo, la passione è fondamentale e credo anche che sia l'anello di congiunzione tra due attività così diverse: lungi da me costringerla a fare qualcosa,- soprattutto perché sarebbe stato un evento da segnare sul calendario il giorno in cui qualcuno fosse riuscito a costringere Demetri a fare qualcosa senza l’uso dell’Imperio - ma la prossima volta che le capiterà di veder cucinare qualcuno, che sia io, sua figlia o il suo compagno... si concentri sull'espressione dello chef, sui movimenti, su come le consistenze degli ingredienti usati cambino con un solo gesto.Forse, per quanto non troverà mai esaltante la cucina, potrà perlomeno capire perché possa fare quell'effetto a qualcun altro.

Per un attimo i lineamenti di Demetri si distesero, diventando quasi più dolci e fu uno sguardo carico di lussuria e passione allo stato puro quello che scoccò al proprio compagno, travolto dai ricordi che quel consiglio all’apparenza innocuo gli aveva scatenato contro. Decenni prima osservare Asher muoversi tra i fornelli intento a cucinare per lui era il suo hobby preferito. Il MediMago sprigionava un’aurea di serenità, determinazione e gioia infantile tale da inebriarlo, come se fosse la cosa più erotica che esistesse al mondo, tanto che finivano immancabilmente per cenare sul corpo dell’altro o sdraiati a terra, nudi. Poi la realtà aveva fatto irruzione nelle loro vite e con essa le responsabilità, e se l’amore e la passione non erano sopiti, le occasioni per dedicarsi a quel tipo di hobby erano scemate.
L’intervento di Asher sollevò Demetri dall’imbarazzante compito di commentare in qualsiasi modo quel consiglio, dandogli allo stesso tempo modo di assumere nuovamente quanto meno un’aria distaccata. Energie sprecate quelle, visto lo stato di shock in cui cadde, insieme alla figlioccia, a seguito delle sue parole e che indussero Pellegrino a lasciarsi andare a una sonora risata divertita. Sembrava che tra il Grifone e l’Aquila si fosse venuto a creare una specie di feeling che rallegrava la donna e indispettiva il terzo uomo anche se ciò che gli lasciò maggiormente l’amaro in bocca non era tanto il senso di tradimento nei confronti del compagno quanto il successivo commento.

E poi mi domando anche da chi hai preso...

Tisifone si voltò di tre quarti, dando di fatto le spalle a Demetri, per rivolgere un sorriso dolce e riconoscente ad Asher, inclinando leggermente la testa di lato con fare infantile. Era come se una bolla di complicità e affetto avesse avvolto il trio, bolla da cui l’ex Serpeverde era naturalmente escluso perché il suo dannatissimo orgoglio gli avrebbe in ogni caso impedito di farsi coinvolgere. I suoi capelli però erano abbastanza bianchi da potersi permettere il lusso di essere onesto almeno con se stesso e confessarsi che, a dispetto di quello che poteva apparire all’esterno, quella lontananza emotiva dalle due persone più importanti al mondo per lui era talmente dolorosa da essere a tratti insopportabile.
In realtà l’ultimo scambio di battute faceva parte di un astuto e arzigogolato piano di manipolazione posto in atto da Asher che, consapevole dei punti deboli del compagno e della gelosia che provava nei confronti del legame tra lui e la figlioccia, aveva deciso di provare a sfruttarli a vantaggio di tutti. Forse se Demetri si fosse trovato di fronte alla possibilità concreta di essere escluso da quella impensabile versione allargata di famiglia che sembravano essere destinati a creare – non aveva mai visto Tisifone così innamorata e determinata a far si che le cose andassero bene – sarebbe sceso a patti con il suo carattere schivo e orrido, ammorbidendo i toni.
O forse avrebbe reagito attaccando l’intruso verbalmente, non potendolo fare fisicamente, come effettivamente fece, denigrando il suo ottimistico approccio alla vita. Per amor di onestà però doveva ammettere che quel modo di essere era totalmente avulso da tutto ciò in cui l’ex Serpeverde credeva.

Con tutto il rispetto, signor Korvanikov, essere gentili non significa essere stupidi.


Ovviamente non era d’accordo con quella precisazione. Essere gentili significava essere stupidi nell’ottica prettamente Serpeverde del Mondo, a meno che non lo si facesse per un proprio tornaconto personale, caso quello che però non sembrava potersi applicare a Noah. Dischiuse quindi le labbra per esprimere ad alta voce il suo dissenso quando un’occhiata penetrante da parte del compagno lo costrinse a desistere. Frustato per l’essere l’unico a quella stanza a cui non era dato il permesso di essere stesso si morse la lingua, figurativamente parlando, e lasciò che l’italoamericano concludesse il suo pensiero.

Sono stato educato a dare rispetto a chi ho davanti, ad essere il più possibile gentile e amichevole... se in cambio però ricevo fango le posso assicurare che la solfa diventerebbe ben diversa.


Sostenne il suo sguardo, la mano destra che, posata la forchetta sul piattino, scivolava verso il fianco dove, tra le pieghe della veste, era adagiata la sua D'r blwyz. Il desiderio di metterlo alla prova, anche con qualcosa di innocuo, era forte ma dubitava che il suo compagno e la sua figlioccia sarebbero rimasti inermi a guardarlo mentre puntava contro Noah la propria bacchetta e il malinteso che ne sarebbe derivato avrebbe portato più guai di uno Snaso in una miniera d’oro. E a giudicare dalla precisazione che seguì poco dopo aveva fatto bene a far prevalere il proprio buonsenso perché, per quanto si reputasse bravo con la bacchetta di certo non poteva competere con un MT abilitato. Di nuovo, rabbia e ammirazione si mescolarono in lui rendendo fumosi e instabili i suoi sentimenti nei confronti del compagno di Tisifone.

Sono un Master Teacher abilitato dal Ministero nell'insegnamento di Difesa Contro le Arti oscure, Erbologia e Storia della Magia, e ho sostenuto e superato l'esame del Ministero che mi abilita ad insegnare anche le tecniche pratiche di Difesa sia di livello base che intermedio. Inoltre il libro di testo di DCAO che viene usato nei Master del Ministero di tutto il mondo... beh, l'ho scritto io. Perciò mi ritengo abbastanza competente nel mio lavoro.

Come vedi non mi sono affidata al primo uomo che mi ha offerto da bere…

Commentò Tisifone con una palese traccia di orgoglio nella voce e non perché fosse uno stimato Docente del Ministero e le sue doti fossero riconosciute pressocchè in tutto il Mondo, ma semplicemente perché era bravo nel suo lavoro, indipendentemente da quale esso fosse.

Allora spero di mettere alla prova la sua bravura come insegnate al più presto nell’aula di Difesa.

E forse sarebbe suonato strano il fatto che uno stimato MediMago disertasse i Master in Erbologia, che all’effettiva sarebbero potuto essergli d’aiuto nel suo lavoro, in favore di quelli pratici di Difesa. Ma d’altronde Asher in quel momento non stava ragionando come un dipendente del San Mungo ma come Mercenario a cui non sarebbe per nulla dispiaciuto apprendere qualche nuova tecnica di combattimento o qualche nuovo trucchetto per difendersi da Veele, Licantropi e affini. Per non parlare del fatto che forse Noah si sarebbe potuto rendere utile per offrire alla figlioccia di Vastnor un nuovo punto di vista sulla materia.

Dovrò mandargli un gufo… Forse non sa già tutto.

Considerato il rapporto tra Tisifone e Monique le possibilità che Sandyon non fosse a conoscenza dell’esistenza dell’italoamericano erano davvero basse a forse non si era interessato abbastanza da scoprire cosa facesse per vivere. Si, il giorno dopo gli avrebbe mandato un bel gufo. Intanto la conversazione si era spostata sulla zapekanka che, a giudicare dal modo in cui Demetri se la stava gustando, doveva essere molto buona anche se, per stessa ammissione di Tisifone, non avevano usato tutti gli ingredienti della ricetta originale, e da lì alla famiglia di Pellegrino, rea di avergli trasmesso la passione per i fornelli e non solo. Il quadretto familiare che venne dipinto sembrava così disgustosamente perfetto e felice che Demetri pensò di aver trovato una pecca, e neanche tanto piccola, in tutta quella perfezione: di certo i suoi genitori avrebbero avuto da ridere su una coppia omosessuale. Ovviamente si stava sbagliando e di grosso.

Né io né i miei genitori abbiamo problemi con coppie omosessuali... la libertà di ogni individuo è un diritto insindacabile, e questa libertà comprende anche la libera scelta di amare chi si vuole.

Ho conosciuto Francesco e Lucilya a Gennaio a New York e sono due persone deliziose che non ti piacerebbero per un milione di motivi ma l’omofobia non sarebbe tra questi.

Precisò Tisifone che non si faceva molte illusioni in merito, grata che l’America fosse abbastanza lontana da rendere pressocchè impraticabile qualsiasi velleità di organizzare anche un breve brunch in famiglia. Scivolò di lato, sedendosi direttamente sul tappeto e distendendo le gambe di fronte a sé, muovendo le caviglie per far ripartire la circolazione, rimuginando tra sé che alla fine non stava andando poi tanto male, quando Demetri la gelò con la sua domanda sulla vendetta. Rimase immobile in un fascio di nervi tesi, la schiena posata alle gambe di Noah e il viso diretto verso il camino, in attesa di sentire la risposta del proprio compagno.

Per quanto riguarda la vendetta... non posso dire di approvarla appieno, perché non credo che il dolore provato possa essere mitigato riversandolo su chi ci ha fatto del male.

No, decisamente la vendetta non avrebbe cancellato il dolore che aveva provato quella dannatissima giornata, né avrebbe fatto ritornare in vita i suoi genitori ma era certa – o forse si illudeva solamente – che avrebbe fatto dissolvere il senso di colpa che la attanagliava da allora, di non essere stata capace di fare nulla per loro.

Tuttavia, rientra nelle parole che ho pronunciato prima: ognuno è libero di somatizzare i propri sentimenti come meglio crede, anche quelli negativi... al massimo cercherei di far ragionare diversamente quella persona, di farle vedere un altro punto di vista, ma non le imporrei mai il mio.

Era stata una risposta generica, tanto, troppo stonata rispetto all’eloquio che aveva dimostrato fino a quel momento tanto da far venire il dubbio a entrambi i padrini che non avesse colto il nesso della domanda con il discorso che stavano facendo. Certo a voler essere sinceri solo una persona molto disturbata sarebbe stata in grado di fare i giusti collegamenti, se in possesso di tutte le coordinate, e Noah non le aveva. Uno scambio di sguardi perplessi intercosse tra i due uomini più grandi prima che Demetri, ignorando la nota di ammonimento negli occhi del compagno, mormorasse:

Milaja?

Non lo sa e avrei gradito essere io a scegliere il momento più adatto in cui dirglielo.

Sospirò con un tono di voce stanco e lo era davvero, perché tutto quel parlare, discutere, litigare, convincere, punzecchiare alla fine era logorante. Era felice con Noah, come pensava non era mai stata e mai più sarebbe stata, e voleva solo poter condividere quella felicità con la sua famiglia. Di sicuro non voleva intaccarla parlando di quello che era accaduto realmente ai suoi genitori.

I miei genitori non sono semplicemente morti. Sono stati uccisi in un agguato ad opera d’ignoti durante le vacanze estive dei miei undici anni mentre io sono sopravvissuta. – tono di voce monocorde, distaccato, come se non stesse parlando di qualcosa che le era accaduto davvero - E’ per questo che ti ha chiesto della vendetta… Probabilmente si aspetta che tu mi dissuada in qualche modo o forse l’ha fatto per un qualche sadico piacere che non comprendo…

Scrollò le spalle a indicare indifferenza, continuando imperterrita a fissare il vuoto davanti a sé, una parte di lei che sperava che Noah non se la prendesse troppo perché gli aveva nascosto quella piccola parte di sé.
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Messaggioda Noah » 16/12/2013, 20:34

Si stava divertendo un mondo: sul serio, quell'aperitivo aveva un che di spassoso, soprattutto perché sembrava che ad ogni minuto che passava i padrini di Tisifone - più che altro Demetri a quel punto - fossero sempre meno in grado di tormentarlo psicologicamente, di attaccarlo per coglierlo in falla e trovare così un buon motivo per sbatterlo senza troppe cerimonie fuori dal Manor; la cosa compiaceva non poco Noah, soprattutto per la sua consapevolezza che, se stava risultando simpatico o quantomeno "non sgradevole", era grazie al proprio carattere, all'essere se stesso, ed era la cosa più importante se presupponeva di stare a lungo con la Divinante e, dunque, di vivere spesso a contatto coi due uomini.
Era chiaro che sapeva come prenderla, che era bravo a punzecchiarla quanto, poi, a blandirla, con quel sorriso sulle labbra che difficilmente spariva dal suo volto ed era in grado di contagiare anche la compagna, spontanea come non mai anche in presenza dei due uomini; quel modo di fare dell'italo-americano, lui lo sapeva bene, era talmente particolare da non rientrare specificatamente in nessuna delle Casate di Hogwarts - anche perché l'uomo aveva studiato alla Cyprus - così quando Asher s'informò su dove egli avesse studiato, Noah preferì domandare direttamente al suo interlocutore dove lo avrebbe visto bene.

Tzsè… Rispondere a una domanda con un’altra domanda che cosa odiosamente …

Serpeverde.
Sai giusto per risparmiarci almeno per una volta la solita solfa sulla mancanza di educazione e sull’eccesso di strafottenza di noi piccoli, poveri Grifondoro...
In ogni caso, confermo, Serpeverde perché dietro a quest’aria bonacciona e ottimista credo si nasconda un ottimo stratega. Non metto in dubbio che lei si stia comportando in maniera spontanea e sincera con noi ma ho la sensazione, e le piccole briciole che la nostra Tissy sta seminando non fanno che confermarmelo, che sia solo una facciata e che dietro si nasconda molto di più di un “ingenuo Grifondoro pronto a mettere in piazza i propri sentimenti”. Libero di smentirmi ovviamente.


Un Serpeverde, mh?
Anche Tisifone mi ha definito così, un paio di volte...
- ammise Noah, ammiccando verso la compagna mentre accoglieva con un placido ed anche piuttosto soddisfatto sorriso le parole di Asher - E devo dire che la sua analisi è molto curata ed attenta: non so se mi posso definire un ottimo stratega, ma non mi dispiace l'idea di essere visto in questo modo dagli occhi altrui.

Aggiunse l'uomo, prima di rivelare di aver studiato nella Casata americana degli Aquilarossa, ghignando senza alcun fastidio né problema al commento quasi irriverente di Demetri.

Un americano. Questo spiega molte cose…

E si figuri che sono per metà italiano!

Esclamò infatti con una bella risata, a sottolineare che il suo carattere così esplosivo ed inqualificabile era l'unione perfetta di quei due geni, con tanti ringraziamenti a Lucilya e Francesco Pellegrino.

Purtroppo so molto poco degli usi della Cyprus. Cosa implicava appartenere alla Casata Aquilarossa e soprattutto come vengono smistati i ragazzi?

All'inizio del loro percorso scolastico c'è la cosiddetta "settimana dell'orientamento", nel quale gli studenti ancora da smistare vengono spinti a visitare le diverse Casate, Aquilarossa, Orsobruno e Squalobianco, per farsi un'idea di come esse siano strutturate: la Cyprus assomiglia molto ad un campus universitario, ed ogni Casata ha il proprio settore, con una struttura diversa dalle altre ed un'organizzazione del tempo al di fuori delle lezioni altrettanto differente a seconda della Casata a cui si appartiene.
Alla fine della settimana di orientamento sono gli studenti stessi a scegliere in quale Casata preferiscono essere smistati, così fanno domanda per una o l'altra... sono poi i Coordinatori di ogni Casata, che nel corso della settimana hanno studiato le nuove matricole, a decidere chi potrebbe andare bene e chi invece no, ammettendone alcune ed indirizzando le altre verso diverse Casate
- spiegò Noah, rendendosi conto che detto così il processo sembrava molto complicato mentre, invece, sarebbe bastato viverlo un paio di giorni in prima persona per comprenderlo appieno - Per quanto riguarda la Casata di Aquilarossa, chi vi appartiene solitamente è una persona studiosa, che predilige il lavoro mentale a quello manuale ma che al tempo stesso possiede un'ottima prontezza fisica.

Insomma, la Casata perfetta per lui che, infatti, era un connubio tra la mente studiosa e brillante ed un corpo che sapeva come muoversi nei duelli, veloce e scattante quando serviva.
Ed oltre a questo era anche un ottimo cuoco, anche se pareva che far ammettere una cosa del genere a Demetri fosse praticamente impossibile.

Pensa che possa bastare una cena ben riuscita per convincermi delle sue capacità culinarie?

Penso che potrebbe bastarle per cominciare a capire chi ha di fronte.

Replicò Pellegrino pacatamente, concedendosi qualche altro stuzzichino mentre l'uomo ancora parlava.

Solitamente i miei giudizi sono definitivi e per questo tendo a non pronunciarli mai prima del tempo.

A volte però sarebbe bello sapere cosa ti passa nella testa nel frattempo…

Credo che solo gli stolti non cambino mai idea, e lei tutto mi sembra tranne che stolto, signor Korvanikov - replicò Noah con voce ragionevole, sincera ma non affettata - Perciò potrei ben sperare che un suo giudizio, per quanto negativo, si possa sempre tramutare in positivo se la persona su cui è stato emesso se ne reputasse degna...
Ed ovviamente vale anche il contrario.


Chiaro che per Noah sarebbe stato meglio partire con un giudizio positivo da parte di entrambi i padrini, ma se non fosse stato possibile almeno avrebbe potuto sperare, forse, di essere in grado di far cambiare loro idea, col tempo.
La conversazione si spostò sulle divergenze tra chef e Pozionisti, argomento su cui Noah espresse le proprie opinioni trovandosi a mettere d'accordo entrambi, in un certo senso, e a rinnovare una certa complicità con Asher che pareva rivedere molto di se stesso e del proprio modo di essere in Pellegrino, al punto da trovarlo piuttosto simpatico; diversa era la storia con Demetri, per quanto l'italo-americano non avesse alcuna intenzione di dargliela vinta senza combattere... poteva essere gentile, affabile, simpatico ed allegro, ma questo non significava che fosse automaticamente ingenuo, superficiale ottuso o semplicemente stupido.
Dopotutto non era diventato un Master Teacher abilitato dal Ministero per un puro colpo di fortuna, non aveva ottenuto il permesso d'insegnare a livello pratico DCAO grazie alle sue conoscenze né, tantomeno, aveva ottenuto il riconoscimento di un proprio libro come testo ufficiale usato dal Ministero per la sua bella faccia: sapeva chi era, sapeva come difendersi, e sapeva dove voleva arrivare.

Come vedi non mi sono affidata al primo uomo che mi ha offerto da bere…

Allora spero di mettere alla prova la sua bravura come insegnate al più presto nell’aula di Difesa.

Quando vorrà, signor Brightless.

Perché no?
Certo, da un Medimago si sarebbe aspettata più partecipazione verso materie come l'Erbologia piuttosto che Difesa Contro le Arti Oscure, ma ogni persona aveva i propri segreti ed i propri vizi, e magari quello di Asher era dilettarsi nei duelli magici; per questo non chiese nulla, reputando giusto rispettare la privacy altrui.
Il rispetto era alla base della sua educazione, perché questo gli avevano insegnato i coniugi Pellegrino fin da quando era bambino: e il rispetto era riferito ad ogni aspetto della vita altrui, come sottolineò poco dopo di fronte ad entrambi i padrini di Tisifone.

Ho conosciuto Francesco e Lucilya a Gennaio a New York e sono due persone deliziose che non ti piacerebbero per un milione di motivi ma l’omofobia non sarebbe tra questi.

Per un secondo si chiese quali potessero essere questo "milione di motivi": il fatto che Francesco fosse un babbano, forse, e l'amore per la cucina visto che Demetri pareva non comprenderlo affatto... ma poi? A lui non sembrava che i genitori fossero persone così assurde, anzi, il loro stuzzicarsi gli ricordava molto quel modo di fare che aveva notato tra Asher e Demetri, un amore che li avvolgeva come una bolla... non avrebbe dovuto considerarli affini a sé, l'ex Serpeverde, proprio per questo?
Quando poi quest'ultimo gli chiese anche della vendetta, Noah non si accorse poi della rigidità improvvisa della compagna e dunque rispose nel modo più naturale possibile anche se, ovviamente, in termini piuttosto generali non avendo la minima idea di quanto più serio e profondo fosse, in realtà, il discorso.

Milaja?

Non lo sa e avrei gradito essere io a scegliere il momento più adatto in cui dirglielo.

Per la prima volta dall'inizio di quell'incontro, Noah si sentì del tutto spaesato, interdetto, perché non aveva la minima idea di quale fosse il nuovo argomento di conversazione: sapeva solo che era qualcosa che i padrini presupponevano, a torto, che Pellegrino sapesse già, e questo gli fece subito pensare che si trattava di qualcosa che riguardava molto da vicino la sua compagna; per questo abbassò gli occhi su di lei fissandola interrogativo, in attesa di una spiegazione e di uno sguardo d'intesa che però, almeno quest'ultimo, non arrivò.

I miei genitori non sono semplicemente morti. Sono stati uccisi in un agguato ad opera d’ignoti durante le vacanze estive dei miei undici anni mentre io sono sopravvissuta.
E’ per questo che ti ha chiesto della vendetta… Probabilmente si aspetta che tu mi dissuada in qualche modo o forse l’ha fatto per un qualche sadico piacere che non comprendo…


Non commentò immediatamente quelle parole, forse perché era pur sempre un essere umano e, come tale, certe cose era pure normale che necessitasse di tempo per metabolizzarle: alla fine, visto che Tisifone sembrava ben decisa a non guardarlo negli occhi, Noah scivolò accanto a sé, prendendole il viso tra le mani, o meglio, tentando di farlo con ferma dolcezza per costringerla a tornare da lui, al presente, a quel momento.

Ammetto che forse avrei gradito conoscere questo piccolo particolare di te quando abbiamo affrontato la questione "argomenti scomodi" ... - commentò lui a voce bassa, le labbra appena tirate all'insù in un sorriso velato che serviva a farle comprendere che non era arrabbiato con lei, magari dispiaciuto ma niente di più - Ma certo, ora mi spiego tante cose... compreso, forse, parte del motivo per cui volevi tanto imparare a duellare - un'ipotesi la sua, che Tisifone avrebbe potuto smentire, ma Pellegrino si era appena convinto che fosse anche per vendetta che la donna aveva deciso di migliorare le sue capacità nei combattimenti magici - Non ti dirò cosa fare, perché sei una donna adulta e non spetta a me darti ordini... ma lascia che ti dica una cosa, Tissi - le accarezzò una guancia con dolcezza, guardandola con amore, come se in quel momento fossero loro due soli, a casa dell'uomo, come se i padrini non esistessero e non potessero ascoltarli: voleva circondarla col calore del suo tocco, della sua voce, e farla sentire al sicuro - Vendicarti non ti farà sentire meglio, non li farà tornare e non eliminerà dal tuo cuore il senso di colpa per essere sopravvissuta, per non averli potuti salvare.
Il dolore, la ferita che provi e che senti saranno sempre parte di te, ma puoi decidere come affrontarli: lasciarti schiacciare da essi, vivere la vita con l'obiettivo ultimo di portare a termine la tua vendetta anche a costo di perdere molto più di quanto tu possa immaginare... o accettare di provarli ed andare avanti a testa alta, aprendo il tuo cuore a sentimenti ben più puri e nobili.
In ogni caso non è una scelta che devi fare ora, o che devi condividere con te... io ti starò accanto fino a che me lo permetterai.


Concluse, baciandole le labbra con amore e dolcezza: l'ultima frase sarebbe potuta essere interpretata come un "sta avallando il suo desiderio di vendetta", ma era sicuro che persone come Asher e Demetri avrebbero capito che c'era molto altro dietro: lui sarebbe stato accanto a Tisifone fino a che il marcio - ovvero quel desiderio sporco di vendicarsi - non fosse venuto a galla così tanto da farla allontanare da tutto e tutti, perché sarebbe accaduto prima o poi, magari non appena avesse avuto il sospetto di conoscere gli assassini dei propri genitori; il futuro del loro rapporto insomma, in quel senso, dipendeva solo da lei.
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2018-07-04 17:14:01 Caroline Priscilla d100 69  
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