Centro città

[Simon]

Quella giornata al parco si stava mostrando più movimentata del solito. Si rilassò accarezzando quel cane sulla pancia. Gli sorrise. Lui aveva sempre avuto quel tipo di rapporto con gli animali. Seth, Quaxo, Leo, Jenny. Le sue adorate creature si erano subito fidate di lui. E lui si fidava ciecamente di loro. Avrebbe dato la sua vita nelle loro zampe. In fondo tutto il mondo animale era la sua seconda famiglia. Tirò su un attimo con il naso cominciando ad accarezzare la parte inferiore del muso. Alla fine arrivò la sua Padrona. Oggettivamente doveva ammettere che era una bella donna. Gli si avvicinò alla fine prendendo Pan in mano.

La prego di perdonarmi, le assicuro che di solito non si comporta così.
La ringrazio tantissimo per il suo aiuto!

Le parole colpirono il suo udito. Fece un debole sorriso verso di lei. Un cenno di assenso con la testa. Ecco che cominciava a non parlare. Fece un respiro profondo chiudendo gli occhi. Immaginò di trovarsi davanti al lago, insieme ai suoi amici ad ammirare un bellissimo tramonto. Fece un sorriso un pochino più largo riuscendosi a concentrare ed a calmare il suo spirito. Aprì di nuovo i suoi occhi verdi, tornando ad osservare la figura di Lyra. La studiò per bene cercando di carpire particolari del suo fisico o della sua voce. Chinò la testa di lato ed infine tornò ad appoggiare la schiena sulla panchina. La ragazza non se ne stava andando però e questo confuse ancora di più il professore. Se ci fosse stata Courtney avrebbe attaccato bottone senza troppi fronzoli. Sentirsi a casa era una sensazione davvero importante per Simon. E girare con lei, era sentirsi a casa. Inarcò un sopracciglio vedendo la sua mano tendersi verso il viso del professore. Fissò la mano un poco interdetto.

Cosa servirà? Starà indicando qualcosa?

Si girò in direzione della mano, ma niente di importante su quella linea immaginaria che lo scozzese tracciò dalla punta delle dita della cantatnte. Poi gli venne in mente un'idea.

Ma certo!

Era solito farlo con dei Babbani che giravano per Fortis Green. Lentamente protese la mano verso quella della ex-Tassorosso. La cinse tra le sue dita sottili e la strinse. Doveva far finta di essere un Babbano. Certamente lei non l'avrebbe mai riconosciuto per il Professore di Cura delle Creature Magiche di Hogwarts.

Mi chiamo Lyra!
E posso sapere il nome del mio salvatore?

Simon...

Riuscì a dire anche se con grande difficoltà. Alla fine presentarsi era sempre segno di buon costume ed etichetta. Lui non poteva esserne da meno. Dopo aver stretto la mano fece tornare il braccio vicino al corpo continuando ad osservarla. Mancava ancora qualcosa? Cominciò a riflettere sulle sue azioni. Se avesse sbagliato qualcosa, o addirittura se si fosse dimenticato un gesto importante nella presentazione. Fortunatamente si sbagliava. Non riusciva comunque a mantenere lo sguardo verso quello della donna. Decise dunque di abbassarlo verso le sue scarpe. Come se ci fosse qualcosa di importante per terra. Subito dopo tornò ad osservarle il viso, abbassano solamente lo sguardo questa volta,

La prego, lasci che le offra qualcosa da mangiare o da bere.
Ho degli ottimi tramezzini, del gelato se le va qualcosa di dolce...

No non si preoccupi...sto veramente bene! Non ho ne fame ne se...

e una caraffa di thè freddo!

Si fermò un attimo. Aveva forse detto Thè freddo? Il Professore si alzò in piedi, le fece un timido sorriso ed annuì contento del suo invito.

Del Thè freddo molto volentieri, Miss Lyra!

Le disse in modo pacato e tranquillo. Già lui non era tipo da andare nell'occhio. Simon, nel suo modo di fare sarebbe la spia perfetta. Ma lui adorava non essere al centro dell'attenzione. Preferiva lavorare dietro le quinte. Non prendersi onori di quello che faceva. Aiutare gli altri nell'ombra. Forse anche per questo che a lui vennero attribuite soltanto poche specie scoperte da poco. Rimase in silenzio alla fine decidendo di attendere il passo di Lyra e Pan verso il luogo dove si trovava il tanto agognato thè freddo.

[Lyra]

Quando Lyra andò a stringere la mano di Simon, la confusione che sembrava trasparire dal volto di quest'ultimo la sconcertò non poco. Stava forse sbagliando il modo di salutare babbano? Eppure ricordava di averlo fatto così tante volte e nessuno l'aveva mai guardata in quel modo, come stava facendo ora McDullan. Tuttavia, l'attimo di smarrimento dell'uomo sembrò passare così com'era venuto e la presa calda e gentile dell'altro si strinse intorno alle dita affusolate della cantante.

Simon...

Sembrava quasi riluttante a dirle il suo nome, sebbene la giovane donna non notasse nessun segno di fastidio nel volto dell'uomo [Intuito(p):16]. Questo la spinse a continuare il suo approccio, invitando il suo salvatore a prendere qualcosa da mangiare o da bere, tutto rigorosamente offerto da lei. In un primo momento, Simon sembrò voler rifiutare almeno le cibarie, non provando la necessità di mangiare; tuttavia, quando Lyra pronunciò il nome della bevanda che il professore di Cura amava più di ogni altra cosa al mondo, i suoi occhi si illuminarono, sebbene il sorriso che le rivolse fosse timido e insicuro, ma grato dell'invito.

Del Thè freddo molto volentieri, Miss Lyra!

Ho trovato il suo punto debole, eh?
La prego mi chiami solo Lyra e questo è il minimo che possa fare per avermi aiutata a fermare il mio Pan.

Disse sorridendo, dando un bacio affettuoso sulla testolina del cane in questione. Quindi, senza aggiungere altro, Lyra lo guidò nel punto dove aveva steso la tovaglia e dove, per sua fortuna, era rimasta insieme al suo cestino.

Si metta pure comodo, mio salvatore!

Scherzò la donna, sottolineando quella parola quasi a voler dire che Simon veramente aveva impedito che potesse accadere il disastro. Fino a quel momento, l'uomo aveva dimostrato un'attitudine a parlare davvero scarsa, ma questo non scoraggiava la cantante dal cercare di fare conversazione. Era abituata a tipi anche fin troppo prolissi e vedere qualcuno che sembrava far fatica a instaurare una conversazione con lei, oltre che a guardarla troppo negli occhi, la divertiva e allo stesso tempo inteneriva. Quindi, una volta che il docente si fosse sistemato nel punto che più preferiva, la cantante tolse dal suo cesto una caraffa di thè al limone ben fredda, versandone il contenuto in dei bicchieri di plastica che aveva prontamente portato da casa.

Spero che questo sia di suo gradimento!

Continuava a dargli del lei, non sapendo bene quanta distanza volesse mantenere l'altro. Sembrava avere già delle difficoltà a parlare, però se avessero iniziato a darsi del tu forse Simon si sarebbe sentito meno in soggezione.

L'ho vista insieme ad una bella ragazza, prima che Pantalaimon le finisse in braccio.
E' una sua parente? E' molto graziosa!

Cerco di instaurare una conversazione, partendo proprio dal far parlare l'altro prima che sè stessa. Nel frattempo che attendeva la sua risposta, Lyra prese anche'ella un sorso del suo té, gustandosi la bevanda zuccherina ma con una nota acidula che le conferiva quel qualcosa in più. Pan, invece, sembrava ben intenzionato a sistemarsi in grembo all'uomo, una cosa che lasciò la giovane donna meravigliata: era la prima volta che si comportava così con uno sconosciuto e la situazione non poteva che farla sorridere.

[Simon]

Ho trovato il suo punto debole, eh?
La prego mi chiami solo Lyra e questo è il minimo che possa fare per avermi aiutata a fermare il mio Pan.

Fermare il suo Pan? Il professore non poteva capire come un'animale così piccolo potesse risultare un problema. Lui aveva avuto a che fare con creature dieci volte più grandi e cento volte più pericolose. Quel cagnolino non poteva essere così un pericolo. Si umettò le labbra, voleva parlare, dirle qualcosa, ma non ci riusciva. Boccheggiava come se fosse un pesce. Prendeva fiato e la tirava fuori. Come in quella storia in cui una strega tolse la voce per avere un paio di gambe umane. Eh già aveva scoperto il suo punto debole. Da quando era piccolo Simon non poteva allontanarsi dal thè. Lo adorava sia caldo che freddo. Il profumo, l'aroma , la delicatezza. Il suo unico vizio, a parte quello di girare nella foresta proibita di notte, era proprio il thè. Un'esca perfetta per tirarlo allo scoperto. A volte poteva sembrare anche una sua debolezza.

Si metta pure comodo, mio salvatore!

Non capì bene quelle parole quando raggiunsero quell'albero isolato in mezzo al parco. Notò il telo a terra ed il cesto pieno e ricolmo di cose da mangiare. Aspettava forse qualcuno? C'era già qualcuno? Si girò intorno osservando se qualche persona si stesse avvicinando verso quel posto intenzionalmente. Rimase un attimo in piedi riflettendo bene su quello che stava dicendo Lyra. Salvatore? Questi Babbani sono proprio affascinanti! Lentamente si avvicinò alle fronde di quell'albero. Era davvero un bel arbusto, resistente, solido, ben piantato al terreno. Toccò un attimo con la mano la dura corteccia. Sorriso quasi stesse parlando con la pianta. Alzò lo sguardo verso i rami notando due piccoli scoiattoli che osservavano un poco intimoriti. La pietra di Simon brillò di nuovo. Gli fece un sorriso ed un cenno di diniego prima di tornare verso la donna Babbana.

Spero che questo sia di suo gradimento!

Attese di sedersi e di vedere quel bicchiere riempirsi del solito liquido ambrato. Questa volta il thè non era fumante. Toccò il bicchiere freddo e lo avvicinò vicino al suo naso. Chiuse gli occhi. Assaporò quel momento. Il dolce sapore del limone che poteva già percepire dal profumo. Sembrava quasi perso nel suo mondo. Aprì di nuovo gli occhi. Si trovava di nuovo in quel parco. Davanti Lyra ed il suo piccolo cane Pan. Lentamente quella bestiolina decise che Simon fosse un cuscino migliore della nuda terra. Allargò le braccia permettendo al cane di sistemarsi meglio che poteva. Sorriso, un sorriso dolce e delicato verso il canide prima di tornare al suo thè. Lentamente lo avvicinò alle sue labbra. Fece sfiorare il liquido freddo, infine fece scendere giù un goccio di quel liquido. Deglutì chiudendo gli occhi. Sorrise, questa volta soddisfatto. Una bella giornata, un bel parco, un bel bicchiere di thè. Di bene in meglio! Si umettò le labbra prima di annuire al dire della Cantante.

L'ho vista insieme ad una bella ragazza, prima che Pantalaimon le finisse in braccio.
E' una sua parente? E' molto graziosa!

Quindi il cane si chiamava Pantalaimon. Davvero un nome particolare. Annuì alla sua domanda. Dunque li aveva visti poco prima. Questa volta Simon decise che fosse l'ora di rispondere verbalmente ad almeno una domanda della ragazza. Si sistemò meglio in modo che la zampa di pan non andasse incastrata sotto la mole del Professore. Fece un respiro profondo ed infine diede voce.

Si...è...mia sorella...minore...si, è davvero graziosa. Si deve...ancora integrare...ma sta...facendo del suo...meglio...

Finalmente era riuscito a dire qualche parola. Quasi non ci credeva mentre tornò a deglutire thè a non finire. Fece un respiro profondo. Alla fine si sentiva soddisfatto della mezza frase detta. Tornò a sorseggiare silenziosamente osservando di tanto in tanto il cane e facendogli una coccola sulla testa. Sorrideva a Pan ogni volta che la mano si posava sul suo muso. Era proprio un bel cane, non si poteva dire niente. Guardò Lyra e fece pressione alle sue corde vocali per poter tirare fuori almeno un filo di voce.

Ha...davvero...un bel...cane...

Concluse. Troppa fatica tutto in un'oretta. Si umettò di nuovo le labbra tornando ad assaporare il sapore del limone all'interno di quel dissetante thè freddo.

[Lyra]

Era stato proprio uno strano incontro quello che il Fato aveva riservato alla giovane donna: il suo interlocutore sembrava non riuscire o non voler spiaccicare parola, cosa che costrinse la cantante a prendere l'iniziativa e a parlare lei del più e del meno. Ma neanche quei tentativi di conversazione sembrarono aiutare Simon a sciogliere la sua naturale timidezza. Solo con Pan sembrava riuscire ad instaurare un rapporto, sebbene il suo linguaggio fosse quello delle coccole e delle carezze. Per un attimo, Lyra immaginò di dover comunicare con l'uomo con quegli stessi gesti: l'immagine di lei stesa a pancia in su con la testa appoggiata sulle sue gambe e le mani che le accarezzavano i capelli sembrò divertire molto la strega, che sorrise dolcemente mentre versava il tè nei rispettivi bicchieri.

Nonostante fosse scarno di parole, il modo in cui il mago bevve il suo té e il gesto di assenso subito dopo fecero capire alla donna che era stato di suo gradimento e, non appena lo avesse finito, Lyra si ripromise di riempirgli il bicchiere. Alla fine, la cantante iniziò a spronarlo facendogli qualche domanda, partendo dalla ragazza dai capelli rossi che poco prima era in sua compagnia.

Si...è...mia sorella...minore...si, è davvero graziosa. Si deve...ancora integrare...ma sta...facendo del suo...meglio...

Integrarsi? In che senso, se posso chiedere?
Mi è sembrata trovarsi molto a suo agio con le sue amiche

Osservò con innocenza la cantante, curiosa di scoprire che cosa intendesse Simon ma non volendo essere troppo invadente. In effetti, la sorella di McDullan sembrava una perfetta babbana, mentre si muoveva con disinvoltura in mezzo al parco e chiacchierava col fratello maggiore. No, decisamente a Lyra non sembrava che fosse lei a doversi integrare, ma proprio il docente in questione: sembrava perso in un mondo tutto suo, un mondo che la strega non poteva conoscere perchè lui sembrava non poter o non voler condividere con lei.

Ha...davvero...un bel...cane...

Oh la ringrazio!
L'ho trovato circa quattro anni fa che era solo un cucciolo smarrito per le strade di Londra.
Non potevo lasciarlo da solo, affamato e infreddolito, così l'ho preso con me.
Il nome lo ha scelto mia sorella, quindi se le sembra strano le assicuro che la colpa non è mia!

Disse scherzando, ricordando il giorno in cui Martha, osservando quel cagnetto, lo aveva chiamato Pantalaimon, dicendo che quello era il nome perfetto per l'animale della sua sorellina. Solo poco tempo dopo, Lyra scoprì che esisteva un romanzo babbano nel quale la protagonista era una sua omonima e il suo daimon si chiamava proprio Pantalaimon. A quanto pare Martha aveva finito da poco di leggere quel libro e ne era rimasta piacevolmente colpita.

Le piacciono molto gli animali?
Vedo che sembra molto a suo agio con loro.

[Simon]

Integrarsi? In che senso, se posso chiedere?
Mi è sembrata trovarsi molto a suo agio con le sue amiche.

Cavolo doveva dirlo per forza? Deglutì sonoramente. Doveva trovare una scusa per quello che aveva detto. Certamente non poteva dire che la sorella era una Maganò e lui vero e proprio Mago. Rimase lì osservando bene il suo bicchiere di thè nuovamente pieno. Sembrava quasi che lo stesse drogando per parlare. La cosa sarebbe proprio perfetta. Avevano trovato l'antidoto per la timidezza di Simon McDullan. Ancora stava pensando a quello che doveva dire a Lyra. Continuava nel frattempo a grattare la pancia di Pan che muoveva ritmicamente la zampa posteriore in segno di apprezzamento.

Beh...abbiamo cambiato...scuola...e...lei...si è dovuta fare nuove amiche...

L'unica scusa che gli venne in mente. Prese velocemente il suo bicchiere di thè e bevve un bel sorso. Chiuse gli occhi cercando di trattenere la calma all'interno del suo corpo. La cantante si mostrava molto aperta nei suoi confronti. Simon nel frattempo si sentiva in colpa per essere poco partecipativo alla conversazione sotto quell'albero. Si umettò le labbra continuando ad assaporare il sapore di limone della bevanda. Continuava nel frattempo continuava a coccolare il cane. Con lui almeno non aveva mura da valicare e problemi da risolvere.

Oh la ringrazio!
L'ho trovato circa quattro anni fa che era solo un cucciolo smarrito per le strade di Londra.
Non potevo lasciarlo da solo, affamato e infreddolito, così l'ho preso con me.
Il nome lo ha scelto mia sorella, quindi se le sembra strano le assicuro che la colpa non è mia!

Quindi avevano trovato quel cucciolo. Ma guarda un po'. Abbassò la testa verso Pan, sorridendogli. Si poteva notare la sua disinvoltura con l'animale. Come se ci fosse una sorta di legame tra il canide ed il Professore. Continuò a sorridergli. Era simile a Seth per un certo senso. Trovato in una gabbia e salvato da un circo di delinquenti. Quel circo poi, grazie ad una chiamata anonima, venne chiuso, con gran gioia di Simon e Seth. Non era con lui. Certamente sarebbe risultato strano o eccentrico avere una scimmia cappuccina sulla propria spalla in giro per Londra.

Sei stato proprio fortunato! Cerca di essere più ubbidiente con la tua padrona intesi? Non è bello fare il brigante.

Gli disse con tranquillità inaudita. Da quando aveva incontrato Lyra non aveva ancora parlato in modo così sciolto. Fece un'altra coccola verso Pan prima di tornare ad ascoltare la Cantante.

Le piacciono molto gli animali?
Vedo che sembra molto a suo agio con loro.

Ehm...si...sono un allevatore...

Disse soltanto. Alla fine era una verità. Bevve senza troppi complimenti l'altro bicchiere di Thè. Ora si che si sentiva bene con il suo corpo. Erano giorni che non beveva del buon thè. Anche se, se fosse stato un caldo Earl Grey , sarebbe stato al settimo cielo. Dopo aver detto quelle parole doveva subito calcolare una buona risposta nel caso in cui gli chiedesse di che animali si occupava giornalmente. Ancora ad umettarsi le labbra rimanendo in silenzio.

[Lyra]

Beh...abbiamo cambiato...scuola...e...lei...si è dovuta fare nuove amiche...

Annuì alle parole di Simon, trovando del tutto normale la sua risposta. Non voleva essere troppo invadente, anche perchè sembrava che l'altro trovasse davvero difficile parlare con qualcuno. Lyra si chiese se l'uomo non avesse qualche problema, forse un lieve ritardo, che in questo modo spiegava l'eccessiva introversione da lui dimostrata. Tuttavia, quando iniziò a raccontargli di come aveva avuto Pantalaimon, il professore di Cura la stupì con una reazione inaspettata.

Sei stato proprio fortunato! Cerca di essere più ubbidiente con la tua padrona intesi? Non è bello fare il brigante.

Per un attimo la giovane donna lo fissò incredula, poi sorrise, portando la mano a coprirsi la bocca, e infine scoppiò in una vera e propria risata, pura e cristallina, mentre fissava divertita lo Scozzese.

Allora è capace di parlare!
Per un attimo credevo che fosse troppo timido per riuscire a dire più di una parola.
Mi fa piacere vedere che il mio Pan riesca a farla parlare più di me!
La prego, continui pure, è davvero una delizia sentire la sua voce

Lo canzonò bonariamente Lyra, forse prendendosi tutte quelle libertà proprio perchè credeva di trovarsi di fronte ad un babbano qualunque. Ma quel babbano sembrava trovarsi a proprio agio solo di fronte agli animali, tanto che la cantante suppose egli avesse a che fare molto con loro e li amasse quasi quanto lei amava il suo cane, se non di più. Quando infatti gli chiese se fosse così, la risposta di Simon confermò le sue ipotesi.

Ehm...si...sono un allevatore...

Allevatore di cani?

Chiese istintivamente, vedendo come si comportava col suo e facendo due più due. Un' ipotesi che in fondo chiunque avrebbe fatto, vedendolo coccolare in quel modo il piccolo Pan. Subito dopo quello scambio di battute, lo stomaco della giovane donna prese a brontolare all'improvviso. Un lieve rossore si diffuse sulle sue guance, fissando per un attimo Simon e sorridendo leggermente imbarazzata, mentre apriva il cestino da pic nic.

La prego di scusarmi...
E' la prima volta che mi capita una cosa del genere

Già, perchè lei stava sempre ben attenta ad evitare di fare figure simili.

Gradisce un tramezzino? Magari è venuta fame anche a lei!

Tirò fuori due tramezzi, uno con salmone, insalata e maionese, l'altro con prosciutto cotto, formaggio e insalata. Li posò sulla tovaglia stesa a terra, lasciando che fosse l'altro a scegliere quello che più preferiva.

Mi farebbe davvero piacere avere un po' di compagnia...

Aggiunse, le iridi color nocciola che lo fissavano in maniera dolce, la voce lieve e carezzevole, quasi Lyra stesse cercando di convincere l'uomo ad assecondarla con le arti femminili che costituivano il suo maggior punto di forza [Carisma(f):21]. Decisamente questa volta non avrebbe accettato un no.

[Simon]

Allora è capace di parlare!
Per un attimo credevo che fosse troppo timido per riuscire a dire più di una parola.
Mi fa piacere vedere che il mio Pan riesca a farla parlare più di me!
La prego, continui pure, è davvero una delizia sentire la sua voce.

Cosa? Una delizia? La sua voce? Nessuno l'aveva mai detto. Sgranò gli occhi verso di lei diventando un pochino rosso sulle guance. Era un complimento o una presa in giro? Questi Babbani erano davvero imprevedibili. Non si capiva mai se stessero dicendo sul serio o per scherzo. Si umettò le labbra sprofondando nella timidezza più totale. Non trovava così difficile parlare con una persona dai tempi dei primi giorni fuori dalla Foresta. Che la ragazza lo mettesse in soggezione? Davvero una cosa curiosa. Rimase in silenzio qualche secondo facendo scendere le iridi verdi verso Pan che era rimasto fermo a pancia all'aria con la lingua che fuoriusciva di lato. Momento di puro relax anche per il piccolo cane che si trovava in mezzo a loro. Schiarì la gola tornando ad osservare la Cantante. Doveva parlare a Pan? Forse aveva trovato un modo. Rimase un attimo in silenzio. Ripensandoci non sembrava poi una così formidabile idea. Un cenno di diniego con la testa ascoltando le altre parole della ragazza.

Allevatore di cani?

Eccola, aspettava questa domanda. Per fortuna che Lyra gli diede una mano consigliandogli l'animale principale dell'allevamento. Annuì, doveva trovare solo una razza adatta. Ci rifletté qualche secondo prima di guardare Pan ed infine tornando sulla cantante.

Pastori...scozzesi.

Concluse poi pensando ora a quello che aveva appena detto. Aveva usato la sua forma Animagus come scusa per dichiarare un falso allevamento. Anche se era una Babbana non era giusto nei suoi confronti prenderla in giro così. Purtroppo per come stavano le cose non poteva che continuare questa farsa. Certamente non le avrebbe detto che nel suo allevamento c'erano grifoni, pegasi e pseudodraghi.

La prego di scusarmi...
E' la prima volta che mi capita una cosa del genere

Sentì il rumore dello stomaco della ragazza. Rimase un attimo in silenzio. Ricordava bene quando la madre lo bacchettava da piccolo per quei rumori "maleducati" come diceva lei. Gonfiò le guance come per trattenere qualcosa ed alla fine si mise a ridere. Una risata delicata e quasi silenziosa. Come se anche le risa fossero timide ad uscire fuori. Fece un gesto con la mano ed alla fine tornò a coccolare Pan.

Oh, non si preoccupi...può succedere.

Magari per il Babbani quella era una pratica normale. Questo Simon non lo poteva sapere. Rimase fermo poi bevendo un altro po' di Thè al limone offerto da Lyra. Non si era scomposto. Non aveva mostrato indignazione o disgusto, soltanto puro divertimento. Poteva sembrare taciturno ma quello sguardo valeva più di mille parole.

Gradisce un tramezzino? Magari è venuta fame anche a lei!

Un tramezzino? Non saranno per caso quegli snack particolari che si portano ai pic-nic babbani? Si umettò le labbra osservando quei due tramezzini. Erano davvero invitanti. Difficilmente avrebbe detto di no. Osservava con gola il tramezzino con salmone, insalata e maionese. Adorava il salmone. Non ne poteva fare a meno. Rimase in silenzio un attimo ed alla fine annuì velocemente.

Beh se proprio...insiste...

Le disse muovendo lentamente la mano verso quello snack. Avvicinò il tramezzo verso il naso assaporando i prodotti freschi che Lyra aveva usato per poter preparare quei manicaretti. All'esterno i due finti Babbani potevano anche sembrare una coppia di amanti. Il Professore fu un po titubante nel tirare il primo morso. Guardò infine la Cantante. Rimase in silenzio per alcuni secondi.

Non vorrei...abusare della sua...cordialità...

Le disse. In effetti non si conoscevano da tanto. Mangiare un suo manicaretto sarebbe toglierlo alla sua legittima proprietaria. Rimase con il tramezzino vicino alle labbra attendendo la risposta di Lyra.

Mi farebbe davvero piacere avere un po' di compagnia...

Quella voce, quel modo di parlare, lo sguardo. che cosa aveva in mente? Era davvero contenta di averlo vicino? O semplicemente era una cortesia Babbana? Questo Simon non lo poteva sapere. Come poteva infondo? Era soltanto un Purosangue che sapeva davvero poco delle tradizioni Babbane. Rimase completamente imbarazzato dalla richiesta della ragazza. Non poteva non pensare a lei come una brutta ragazza, anzi. I suoi lineamenti, la sua voce erano particolari. Interessanti. Una babbana molto interessante.

Beh...va bene...le faccio compagnia... Lyra...

Concluse alla fine continuando ad osservarla. Ancora attendeva per la risposta della compagna di pic-nic. Nel frattempo la mano libera ancora grattava la pancia di Pan in modo molto fluido, quasi di istinto. Sembrava come se Simon sapesse dove andare a toccare con le dita in modo da far stare bene il piccolo animale.

[Lyra]

La sua battuta provocò una reazione da parte di Simon, che arrossì sulle guance sebbene la cantante non sapesse dire se perchè l'aveva provocato o per il complimento che gli aveva fatto indirettamente. Certo, c'era da dire che era quasi impossibile non riuscire a prenderlo bonariamente in giro, col suo modo di fare così timido ed impacciato che metteva a dura prova le capacità relazionali della giovane donna. A poco a poco, Lyra stava cercando di far schiudere il guscio nel quale sembrava rinchiuso il professore di Cura, non per un suo reale desiderio, ma semplicemente per riuscire ad intavolare con quel "babbano" una conversazione normale. Lyra sospettava che avrebbe avuto più successo se gli avesse procurato qualche shock, tipo baciandolo all'improvviso. Ma per fortuna quell'idea passò totalmente dalla sua mente senza che venisse attuata. La cantante preferì invece concentrarsi sul lavoro dell'altro, che a detta sua era un allevatore. Già, ma di cosa?

Pastori...scozzesi.


Non si rabbuiò quando l'uomo rispose secco alla sua domanda, senza farne una a sua volta, com'era buona educazione fare. Anche perchè Lyra non aveva la benchè minima intenzione di rivelare il suo essere una cantante famosa, nè di fare un accenno anche solo minimo alla musica in generale. Sorrise invece entusiasta, continuando il discorso che avevano iniziato.

Pastori scozzesi? Ma certo!
Sono veramente bellissimi! E lei di cosa si occupa esattamente?
Dar loro da mangiare, accudirli, addestrarli...mi piacerebbe saperne di più.

Detto questo, la giovane donna decise che era arrivato il momento di mangiare o, per meglio dire, fu il suo stomaco ad avvisarla. Tuttavia, quel brontolìo che pure Simon aveva sentito la mise in un imbarazzo tale da costringerla a scusarsi subito dopo. La risata dell'uomo, però, fu decisamente inaspettata e, soprattutto, piacevole, perchè ridere significava trovarsi a proprio agio e la più piccola delle Bennet stava quasi pensando di non essere poi che gran compagnia per il Tassorosso.

Oh, non si preoccupi...può succedere.

Questo spinse la cantante a ridere a sua volta, offrendo poi al suo "ospite" dei tramezzini e invitandolo a servirsene usando, ad arte, il suo sguardo da cerbiatta e un tono di voce che avrebbe reso la sua richiesta impossibile da rifiutare.

Non vorrei...abusare della sua...cordialità...

Prenda quello che vuole e non faccia complimenti.

Beh...va bene...le faccio compagnia... Lyra...

Splendido!

Una volta che Simon avesse scelto il suo tramezzino, Lyra avrebbe preso quello da lui scartato, togliendo la pellicola trasparente che lo teneva incartato e prendendone un morso. Quindi, attese che fosse l'altro questa volta a prendere l'iniziativa e a parlare, curiosa di scoprire fin dove si sarebbe spinta la timidezza di McDullan.

[Simon]

Pastori scozzesi? Ma certo!
Sono veramente bellissimi! E lei di cosa si occupa esattamente?
Dar loro da mangiare, accudirli, addestrarli...mi piacerebbe saperne di più.

Io...studio il loro comportamento ed il loro modo di rapportarsi con gli altri animali. Come curarli e come renderli felici di vivere insieme a noi bab...ehm esseri umani. Insegno ai ragazzi ad avere fiducia nei cani e di poter sempre contare sul loro aiuto...

Concluse spiegandole il suo lavoro. Beh, non era proprio il suo vero lavoro. Non poteva certamente dirle la verità. Si ricordò perfettamente il momento in cui uscì con un babbano il suo vero mestiere. Rise a squarciagola. Il ragazzo lo additò come pazzo, folle e se ne andò via ancora ridendo. No. Da quel momento si guardò bene dal farselo uscire. Dosava bene le parole. Cercava di non dare indizi. Questo poteva risultare un motivo del suo problema a parlare. Fissò per un attimo Pan. Beata gioventù. Per lui il cagnolino era ancora un cucciolo. Un cucciolo che doveva essere protetto ed accudito. Un po come fece Nyssa con Simon. Le ramanzine che gli fece le prime volte. Le punizioni. Gli esercizi. Tutto era stato fatto in modo che potesse aiutare lo Scozzese in ogni evenienza. Certo, se gli avesse insegnato anche a parlare con le persone, non sarebbe stato male...

Prenda quello che vuole e non faccia complimenti.
Splendido!

Disse tutta contenta la ragazza. Simon non poteva che esserne rallegrato. Le sorrise avvicinando quel tramezzino verso le labbra. Si umettò prima le labbra. Infine morse lentamente quel tramezzino, chiuse gli occhi e cominciò ad assaporare il gusto del salmone. Un salmone davvero fresco. Deglutì velocemente e prese fiato.

Questo tramezzino...è buonissimo.

Disse poi verso Lyra, in effetti era davvero buono. Non poteva non fare i complimenti alla Cantante. Una bella giornata, un bel parco, della buona compagnia ed un buon tramezzino. La giornata stava diventando davvero perfetta.

Secondo me...se permette, ci poteva mettere anche un paio...di gamberetti...aiutano a rendere il sapore del salmone...più deciso...non che il suo non era buono eh? Ha fatto davvero un lavoro con i fiocchi Lyra!

Cercò subito di scusarsi avendo paura di aver offeso la ragazza. Una delle cose che amava di più del mondo babbano era la cucina. Lui in primis adorava cucinare. Ma la cucina Babbana era davvero ricca di ricette particolari. Lo stupivano sotto ogni punto di vista. Continuò a mordere quel tramezzino, alternando con un sorso di thè al limone. Osservò di nuovo Lyra. Beh doveva farsi forza, non poteva mica stare in silenzio.

Lei...cosa fa nella vita?

Le chiese alla fine. Una domanda tipica per due persone che non si conoscevano se non da alcune ore. Morse di nuovo il tramezzino fissandola con i suoi lucenti occhi verdi come il prato scozzese. Un verde che si poteva fondere con quella dell'erba intorno al loro telo da pic-nic.

[Lyra]

Io...studio il loro comportamento ed il loro modo di rapportarsi con gli altri animali. Come curarli e come renderli felici di vivere insieme a noi bab...ehm esseri umani. Insegno ai ragazzi ad avere fiducia nei cani e di poter sempre contare sul loro aiuto...

Quell'attimo di esitazione non era sfuggito a Lyra [18/20 + 16 Intuito(p): 34], che ora fissò in maniera più attenta l'allevatore. Stava forse per dire babbani? Non era un'ipotesi da escludere a priori, visto che molti maghi si erano perfettamente integrati nel mondo babbano, riuscendo persino a spacciarsi per uno di loro. Certo Lyra non era fra quelle: spesso rimaneva troppo affascinata da un giocattolo esposto in una bella vetrina o dagli strani marchingegni che i babbani sembravano inventare quasi ogni giorno. E lei, per quanto si sforzasse, non era brava quanto Martha ad apprendere la loro cultura e a capirla. A volte, quando aveva del tempo libera, si divertiva a giocare con quegli strani giocattoli che i babbani creavano per i loro bambini, trovandoli assolutamente divertenti e ingegnosi. Era sopratutto una collezionista di trenini: aveva scaffali su scaffali pieni di quelle riproduzioni giocattolo dei modelli ferroviari, di ogni tipo e colore. Amava anche i piccoli burattini di legno, dipinti a mano, e si divertiva a collezionarli quanti più possibile. In ogni caso, Lyra preferì per il momento tacere quel particolare e continuare a discorrere con Simon del più e del meno.

E' un bel lavoro.
Quasi la invidio, mi piacciono gli animali e non ho mai avuto un pastore scozzese!
In effetti, non ho mai neanche avuto la possibilità di vederne uno dal vivo...

Disse la cantante che, in effetti, l'unico ricordo che aveva di un collie era una vecchia immagine sbiadita e in movimento su uno dei suoi vecchi libri per bambine.
Subito dopo, la giovane donna offrì all'uomo uno dei tramezzini fatti da lei. La scelta di McDullan cadde su quello al salmone, a quanto pare un genere di pesce che probabilmente adorava. I complimenti che Simon le fece subito dopo confermarono poi le sue supposizioni, facendole anche spuntare un sorrisino compiaciuto sul volto.

Questo tramezzino...è buonissimo.
Secondo me...se permette, ci poteva mettere anche un paio...di gamberetti...aiutano a rendere il sapore del salmone...più deciso...non che il suo non era buono eh? Ha fatto davvero un lavoro con i fiocchi Lyra!

Si figuri! Anzi, la prossima volta seguirò il suo consiglio.
Sa, non sono per nulla brava a cucinare. L'unica cosa che so fare, sono proprio i tramezzini.
Forse perchè non devo armeggiare con pentole, padelle e fornelli che scottano...

La verità era che non aveva mai avuto il tempo di imparare a cucinare a dovere. A parte qualche piatto essenziale e molto semplice, Lyra era incapace di cucinare qualcosa di più elaborato di un petto di pollo saltato in padella. Per sua fortuna, aveva abbastanza soldi da potersi permettere una governante che, non solo le manteneva pulita la casa che aveva lì a Londra, ma le cucinava anche dei manicaretti talmente buoni che ogni volta la cantante se ne andava al letto soddisfatta. Tuttavia, per poter spiegare una cosa del genere, Lyra avrebbe dovuto rivelare che genere di lavoro svolgesse nella vita. Una domanda che in quel momento le risultava alquanto scomoda. Purtroppo per lei, non fu possibile evitarlo, quando Simon cercò di continuare la conversazione proprio facendole l'unica domanda che non avrebbe voluto sentirsi dire.

Lei...cosa fa nella vita?

Ci pensò bene, prima di dare la sua risposta. Non era facile decidere un mestiere innocuo, ma del quale sapesse abbastanza da riuscire a fingere in maniera convincente. Inoltre c'era ancora l'idea che di fronte a sè Lyra avesse un mago e non un babbano. Ma come convincerlo a venire allo scoperto, senza essere troppo esplicita? Alla fine, la cantante decise di unire le conoscenze apprese grazie al lavoro della sorella e un nome che, nel mondo magico, era pressocchè impossibile non conoscere.

Sono un'insegnante.
Lavoro nella scuola diretta da Madeline Bergman, non so se ha presente...

Se fosse stato un babbano, ovvio che non avrebbe avuto presente. Ma la strega non badò molto a quel pensiero: era più interessata, invece, alla reazione che avrebbe avuto Simon non appena avesse udito quel nome.