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Centro città

Messaggioda Lucas » 31/05/2013, 16:48

Non parlerei mai con così tanta sicurezza se non avessi provato su me stessa ciò che professo... sarebbe molto superficiale da parte mia, non credi?

Già, avrebbe dovuto immaginarselo: Indigo non gli sembrava proprio il tipo da parlare a vanvera, tanto per farsi bella, e la sua risposta non l'aveva certo deluso; al contrario, era bello pensare di avere di fronte una persona in grado di ammettere ciò che conosceva e ciò su cui, invece, mancava di esperienza.
Ma era stata proprio quella profondità, stando al racconto di lei, che l'aveva fatta allontanare dalla sua famiglia, anche se Lucas non conosceva bene i particolari della vicenda.

Spesso l'eccesso di qualcosa, anche se si tratta di qualcosa di bello, fa molta paura.
Credo sia stato così, nel mio caso... faceva paura l'idea che potessi fare ragionamenti maturi pur essendo solo una bambina, e per questo sono stata allontanata da tutte le persone che credevo mi volessero bene.


So che probabilmente può sembrare una frase fatta, ma credi alla mia sincerità quando dico che di sicuro sono loro, chi ti ha abbandonata, ad averci perso, perché sei meravigliosa e solo uno stupido, con tutto il rispetto per la tua famiglia, non se ne accorgerebbe.

Commentò Turner, ed era davvero sincero, una sincerità che traspariva sia dallo sguardo che dal tono di voce: gli sembrava assurdo che le persone potessero giudicarla per una cosa che in realtà era, ai suoi occhi, bellissima, ma d'altronde anche i suoi genitori l'avevano allontanato quando aveva scelto di spostarsi per un po' in America, con tutto che con la smaterializzazione sarebbe potuto andare a trovarli spesso. Purtroppo i genitori erano così, e poco ci si poteva fare, soprattutto in casi come quello.
Non andò avanti, quel discorso, perché presto il centro dell'attenzione di Lucas si spostò su Indigo, sulla sua vicinanza, sul suo profumo inebriante, sulle sue labbra invitanti e sull'attimo che, forse, aveva perso quando invece avrebbe dovuto coglierlo: lei sembrava sapere cosa volesse, ma al tempo stesso pareva convinta che fosse lui quello incerto e per questo aveva deciso di non rispondere alla sua domanda.
Come poteva esserne sicura? E soprattutto, aveva ragione?

Entrambe le cose, ma forse prevale di più la prima... mangerei dolci sempre ed ovunque, mi piacciono davvero tantissimo e riescono ogni volta a mettermi di buon'umore, qualsiasi cosa mi sia successa.

Anch'io sono molto goloso - ammise Lucas, un po' sovrappensiero ma tentando di mantenere l'attenzione sulla conversazione e non sui mille dubbi che l'avevano assalito poco prima - Però la mia voglia di dolce si concentra di solito a metà giornata. Non sai quante volte, tra una lezione e l'altra, sono corso nelle cucine dei professori per mangiare una fetta di torta o qualcosa del genere...

Aggiunse, grattandosi il mento leggermente imbarazzato, ma con un sorriso divertito sulle labbra: poteva sembrare infantile, e forse era così, ma era anche piuttosto sicuro che tutti avessero i propri vizi, ed il suo era quello, semplicemente.
Il biscotto al cioccolato era davvero buono, comunque, di una pasta simile alla meliga, friabile e gustosa: lo mangiò con gusto, come fece lei, e gli occhi gli si accesero di curiosità quando sentì la sua domanda.

Vuoi sapere che altro faccio di solito, a fine pasto?

Annuì semplicemente a quella richiesta, osservandola alzarsi in piedi e spolverarsi il vestito, che a lui sembrava perfetto, per poi sorridergli ampiamente, con divertimento palese: era adorabile.

Correre per la Foresta... ma visto che qui non ce l'abbiamo, potremmo accontentarci di questo spiazzo erboso, che ne dici?

Credo--

Non fece in tempo a pronunciare altro dopo quelle cinque lettere, perché di punto in bianco il corpo di Indigo scattò in avanti e prese a correre sull'erba, ridendo spensierata come se quello fosse tutto il suo mondo, come se non esistesse nient'altro oltre a quel momento.

Dai Lucas, prova a prendermi!

La fissò ancora per qualche istante, quasi interdetto e titubante: poi alzò lo sguardo al cielo e sbuffò, scuotendo il capo ed alzandosi in piedi a sua volta.

Al diavolo!

Forse quello era un altro attimo da cogliere, forse no, fatto stava che non aveva intenzione di perdere tempo a ragionarci sopra, voleva farlo e basta, e allora perché frenarsi?

Sto arrivando!

La minacciò, ridendo a sua volta, prendendo a correrle dietro: Indigo era molto veloce e leggera, indubbiamente, ma lui era più allenato e veloce di lei [Talento (F): 24 + 15/d20 = 39] e riuscì a raggiungerla in breve tempo; l'afferrò per i fianchi e si lasciò andare sull'erba accanto a lei, ridendo di gusto, rotolando con la ragazza per qualche secondo prima di ritrovarsela di fronte, sopra le sue gambe, con le mani sui suoi fianchi.
La risata si spense, ora che ce l'aveva nuovamente così vicina: aveva le guance appena più rosse, gli occhi luminosi, i capelli che le incorniciavano il viso... era uno spettacolo da togliere il fiato.
E prima ancora che potesse rendersi conto della cosa, le sue labbra si schiusero e la voce gli uscì spontanea dalle labbra.

... voglio conoscere la risposta.
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Messaggioda Indigo » 31/05/2013, 21:35

So che probabilmente può sembrare una frase fatta, ma credi alla mia sincerità quando dico che di sicuro sono loro, chi ti ha abbandonata, ad averci perso, perché sei meravigliosa e solo uno stupido, con tutto il rispetto per la tua famiglia, non se ne accorgerebbe.

Grazie, Lucas.
Davvero, non avevi nessun obbligo a dire queste cose, ma sapere che le pensi mi fa molto piacere.


Mormorò Indigo, inclinando la testa di lato per guardare meglio il giovane uomo ed incurvare le labbra in un sorriso riconoscente, dolce; anche grazie a Dominique aveva imparato a non sentirsi sbagliata, ma anzi a pensare che erano gli altri, quelli che la snobbavano e la prendevano in giro, le persone con un vero problema... e tuttavia era bello sentirselo dire da qualcuno che non era lei.
Cambiarono discorso velocemente, due volte: la prima, per immergersi in un momento molto intimo e caldo, che li portò ad essere vicinissimi, e che lasciò entrambi col fiato mozzato, con tutto che nulla era successo; la seconda, per parlare un po' di loro stessi, e delle loro voglie culinarie, scoprendo di essere entrambi grandi fan dello zucchero.

Anch'io sono molto goloso.
Però la mia voglia di dolce si concentra di solito a metà giornata. Non sai quante volte, tra una lezione e l'altra, sono corso nelle cucine dei professori per mangiare una fetta di torta o qualcosa del genere...


Buono a sapersi... vorrà dire che per conquistarti mi basterà preparare una bella torta, mh?
Se non lo avessi capito, oltre ad essere una buongustaia in fatto di dolci, sono anche un'ottima pasticcera.


Commentò la Druida, ridendo di gusto: già s'immaginava di fronte ai fornelli, babbani, perché lei preferiva gli elettrodomestici alle diavolerie modificate con la Trama, intenta a preparare una torta per Lucas, magari al cioccolato, un gusto che la faceva impazzire, in tutte le sue varianti, che fosse al latte, fondente, bianco, con le nocciole, al gianduja, col peperoncino, con la frutta, alla menta, col torrone, eccetera.
Tutto quel parlare di cibo aveva contribuito a far terminare loro il pasto nel migliore dei modi, ed era venuto il momento di smaltire il cibo nel modo migliore che Indigo conosceva... correndo per la Foresta, spiazzo erboso, in quel caso, lasciandosi cullare dal Vento che sferzava sul suo viso senza però ferirla, anzi, facendola sentire benissimo.
E proprio perché si sentiva così bene, la Druida voleva che anche Lucas si lasciasse andare, imitandola: per questo lo sfidò a raggiungerla, a cogliere quell'attimo di divertimento puro, di gioia e serenità, ciò di cui lui aveva più bisogno.

Sto arrivando!

Rise più forte nel sentire quell'esclamazione finta-minacciosa che uscì dalle sue labbra, e prese a correre più veloce, dimenticandosi tutto, del tempo e dello spazio, di dov'erano e del perché erano lì: c'erano solo lei, lui, la Terra ed il Vento; e poi sentì due braccia che le si posavano sui fianchi e la stringevano, sbilanciandola in avanti; all'improvviso si ritrovò a rotolare nell'erba col corpo del ragazzo accanto al suo, e non riusciva a fare altro che ridere, ancora e ancora.
Solo che poi, di colpo, ne perse tutta la voglia: rotolando si era ritrovata sopra di lui, appoggiata sulle sue gambe, col viso nuovamente vicino al suo; sentiva il cuore batterle forte per la corsa, probabilmente non solo per quello, ed era piuttosto sicura che lui si sentisse allo stesso modo.

... voglio conoscere la risposta.

Lo fissò per alcuni secondi dopo quelle parole, come a voler soppesare il suo sguardo per capire se stesse dicendo sul serio: eppure gli occhi dell'altro erano limpidi, sinceri. Come se avesse deciso che valeva la pena cogliere l'attimo, e che il rimorso era comunque meglio del rimpianto.

Se è veramente questo ciò che vuoi... - soffiò la Druida, avvicinandoglisi ancora di più per poggiare una mano sulla sua guancia e l'altra dietro al collo, per stringersi a lui - Allora goditi la tua risposta, Lucas Turner.

Non ci fu bisogno di aggiungere altro: chiuse gli occhi, annullò la distanza tra loro, e colse l'attimo... per entrambi.


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Messaggioda Lucas » 31/05/2013, 23:21

Buono a sapersi... vorrà dire che per conquistarti mi basterà preparare una bella torta, mh?
Se non lo avessi capito, oltre ad essere una buongustaia in fatto di dolci, sono anche un'ottima pasticcera.


Se usassi come ingredienti frutti fresca o cioccolato, giuro che potrei anche morire.
Ma sono aperto ad assaggiare di tutto, come una brava cavia. Insomma, è uno sporco lavoro ma a qualcuno tocca pur farlo.


Scherzò Lucas, assumendo un'espressione quasi contrita, come a far capire che si stava davvero sforzando, e che sarebbe stato semplicemente una povera vittima nelle mani di Indigo: se la ragazza fosse stata brava coi dolci la metà di quant'era bella, in realtà, era sicuro che avrebbe amato ogni torta, pasticcino o muffin da lei creato.
Finirono di mangiare, ed ecco che lei propose quella sorta di gioco: correre sull'erba sotto di loro, digerendo così quella cena tutto sommato leggera; accettò di farlo mandando a quel paese ogni freno, arrivando persino a rotolarsi con lei dopo averla fatta sbilanciare.
Ma quando se la trovò di fronte, a così poca distanza, non riuscì più a trattenersi: vuoi per tutto il discorso fatto prima, vuoi perché lei era bella da non crederci, vuoi perché una parte di lui desiderava che accadesse qualcosa tra loro, la sua voce formulò quella decisione importante all'improvviso, da un secondo all'altro, segno che era stato l'istinto a parlare - spinto forse dal bisogno di cogliere quell'attimo - e non la ragione, la razionalità.

Se è veramente questo ciò che vuoi...
Allora goditi la tua risposta, Lucas Turner.


Sapeva che l'avrebbe baciato, sapeva che sarebbe successo nell'esatto momento in cui aveva pronunciato quelle parole, che con quell'affermazione era come averle fatto capire che lo voleva, probabilmente quanto lei... eppure non riuscì ad impedirlo.
Non volle impedirlo.
Chiuse gli occhi a sua volta, aprendo la sua mente cosicché si lasciasse inebriare da lei, e smettesse di pensare, di ragionare su ogni minima cosa... e funzionò: la sua bocca era... incredibile.
Era come se le sue labbra fossero fresche un secondo prima, poi bollenti, poi ancora ghiacciate, poi elettriche, poi delicate, e poi decise: non lo sapeva, Lucas, che probabilmente rispecchiavano gli Elementi presenti in lei, e per questo cambiavano ad ogni istante; ma a prescindere da quello erano morbide, dolci, passionali.
Le mani di Turner si mossero automaticamente, abbracciando Indigo per stringerla a sé, cancellare tutto ciò che stava loro intorno e lasciarsi andare a quel bacio che pareva essere diventato il centro di ogni cosa, di ogni sensazione, di ogni respiro e di ogni battito del cuore.
Sospirò sulla sua bocca, corse con una mano ad accarezzarle il viso mentre la baciava ancora, pregò che quel momento non finisse mai solo per non dover affrontare la realtà che lo aspettava al varco, perché nonostante fosse un comportamento da codardi, e se ne rendeva conto benissimo, quel piccolo angolo era ciò che in quel momento lo faceva sentire felice.
Si staccò da lei, non sapeva dire quanti minuti dopo, ma non riaprì gli occhi subito: si umettò le labbra, sentendo sulla lingua, quella stessa che fino a qualche istante prima aveva fatto l'amore con la gemella, il sapore di Indigo, il suo profumo; riaprì gli occhi e ritrovò i suoi, nei quali si perse silenzioso, forse incapace di formulare una qualsiasi frase di senso compiuto.

E' stata... - sussurrò, la voce appena roca tanto che dovette schiarirsela prima di proseguire - una risposta che ha superato di gran lunga le mie aspettative.

Commentò piano, con un tono basso, intimo: la mano sulla sua guancia le accarezzò la pelle, portandole i capelli dietro l'orecchio in un gesto dolce, delicato; le sorrise, quel sorriso sghembo che un tempo era appartenuto ad una persona sola, e che ora tanto gli veniva spontaneo usare con lei.

Credo di poter affermare senza alcun dubbio che tu... tu mi hai sconvolto la vita.
E anche se probabilmente era il momento meno adatto che accadesse... non riesco ad esserne dispiaciuto.


Aggiunse, scuotendo appena il capo, ancora incredulo di averlo fatto, di averla baciata.
E non sapendo, a dirla tutta, come comportarsi adesso, tanto che si zittì dopo quelle parole, continuando solo ad accarezzarle i capelli, guardandola negli occhi come se, in quel momento, fosse l'unica cosa di cui aveva bisogno.
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Messaggioda Indigo » 03/06/2013, 18:09

Se usassi come ingredienti frutti fresca o cioccolato, giuro che potrei anche morire.
Ma sono aperto ad assaggiare di tutto, come una brava cavia. Insomma, è uno sporco lavoro ma a qualcuno tocca pur farlo.


Ma allora sei un eroe della pasticceria... la guida di tutte le cavie che s'immolano per una causa più grande, ovvero la buona riuscita di un dolce.

Lo punzecchiò divertita Indigo, facendogli anche una piccola linguaccia: in realtà le sarebbe piaciuto moltissimo cucinare per Lucas, preparargli qualche bel dolce che magari unisse frutta e cioccolato e poi osservare la sua espressione estasiata mentre lo assaggiava.
Ed estasiata fu l'espressione che la Druida lesse negli occhi di Turner quando le loro labbra si scostarono, e finalmente gli sguardi s'incrociarono di nuovo: sapeva che la propria bocca era qualcosa di... particolare; racchiudeva in sé particolarità di tutti gli Elementi, ed era proprio quello il bello di quando la si assaggiava.
Gli sorrise, radiosa e con le labbra rosse per quel bacio appassionato, apprezzando quella carezza che ricambiò, sfiorando la sua guancia con le dita.

E' stata... una risposta che ha superato di gran lunga le mie aspettative.

Lieta di averti sorpreso anche in questo contesto, allora...

Replicò la ragazza, sentendo un piccolo brivido quando lui le portò la ciocca di capelli dietro l'orecchio: il sorriso permase sulla sua bocca, ma non aggiunse altro, percependo - I/P 38 - che c'era ancora qualcosa che Lucas voleva dirle.

Credo di poter affermare senza alcun dubbio che tu... tu mi hai sconvolto la vita.
E anche se probabilmente era il momento meno adatto che accadesse... non riesco ad esserne dispiaciuto.


Scosse il capo a quell'affermazione, poiché sentiva che lui le stava donando un merito che non aveva.

Io ti ho soltanto spinto a superare le barriere della razionalità che le persone sono solite porsi... ora hai colto l'attimo, e qualsiasi cosa succeda in futuro, non avrai il rimpianto di non aver provato.

Non voleva certo che lui le professasse amore eterno: Turner le piaceva, e molto, e sapeva di piacergli a sua volta altrimenti non l'avrebbe baciata, ma non avrebbe imposto la sua presenza al giovane uomo; aveva capito cosa voleva dire cogliere l'attimo, e tanto bastava.
Lei poteva essere un attimo da cogliere, oppure, nell'ottica di Lucas, parlare con la sua ex e chiarirsi sarebbe potuto essere un altro attimo altrettanto valido per essere colto: stava a lui scegliere, e se anche, personalmente, Indigo non approvava l'idea che lui tornasse sui suoi passi, la scelta era solo sua.

Andiamo Lucas Turner, mi devi riaccompagnare a casa come un bravo gentleman o no? - disse poi la Druida, strizzandogli l'occhio ed aspettando che fosse lui ad alzarsi per primo per farsi aiutare poi a rimettersi eretta - E se per caso ti venisse sonno... sai che puoi fermarti a dormire.

Aggiunse la ragazza, raccogliendo gli avanzi del picnic perché mai avrebbe lasciato dello sporco sull'erba, rischiando di rovinare la Terra con la propria insensibilità. Attese poi che Lucas piegasse la coperta, e finalmente furono pronti ad andare: una rapida materializzazione, e... alla prossima, London Eye.


- Fine -
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Messaggioda Sandyon » 03/06/2013, 19:31

Distribuzione PX per Buon Gioco:

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Messaggioda Lyra » 11/07/2013, 1:30

[Londra, vicino St. James's Park - Un giorno d'Agosto, ore 13:35]


Era in vacanza finalmente. Il suo tour era finito la prima settimana di Agosto e ora la giovane cantante si stava godendo il suo meritato riposo, passeggiando per le strade pulite e sempre verdi che costeggiavano il noto parco di St. James's Park. Vestita con una semplice maglietta fucsia, pantaloncini neri e converse blu, Lyra poteva finalmente dedicarsi ad una delle sue attività preferite: camminare per i più noti luoghi babbani, portando a spasso il proprio cane. Il piccolo Pantalaimon, diminuito in Pan, scondinzolava felice trascinando la propria padrona, più che lasciarsi condurre da lei. Era un cagnetto molto vivace, ma che la dolce ventottenne amava da morire e che, quando doveva partire, non lasciava neanche in custodia ai propri genitori, preferendo portarselo con sè per non lasciarlo da solo. Era insolito vedere la nota cantante vestire dei panni così poco eleganti e raffinati; tuttavia, quello era un'altro aspetto della giovane donna che solo in pochi conoscevano. Abituata a mantenere una sorta di maschera d'eleganza, la ragazza difficilmente si mostrava in pubblico vestita come una giovane donna di ventotto anni qual era lei. Eppure, nonostante a volte quella sorta di doppia medaglia che era costretta ad indossare fosse pesante, non avrebbe mai smesso di portare quella facciata che la faceva apparire tanto carina e graziosa e che, in fondo, un po' influenzava il suo modo di essere. Si era abituata a quel tipo di vita, con tutti i suoi pro ed i suoi contro. E uno dei pro dell'essere una cantante solo nel mondo magico, era che poteva gironzolare qua e là nel mondo babbano, vivendo una vita del tutto normale, come una persona normale, o quasi. Imboccata l'entrata del parco, Lyra si volse alla ricerca di un posto adatto per un piccolo pic-nic col proprio pet. Il cestino che portava nell'altro braccio, spandeva un profumo irresistibile di trammezzini ripieni, insalata mista, acqua e tè fresco da bere in abbondanza e, soprattutto, una coppetta di gelato tenuta magicamente al fresco, al gusto di limone e fragola. Anche il suo fedele Fido avrebbe avuto da mangiare dei deliziosi croccantini in scatola, al gusto di pollo e tacchino. Insomma, quella era una giornata da dedicare all'assoluto relax e così Lyra avrebbe fatto.

Vieni Pan!

Esortò l'animale, dirigendosi sotto l'ombra di un enorme faggio, che sostava al centro di un prato ben curato, mentre altri gruppi di babbani erano lì intenti a giocare coi propri cani. Lyra stese la tovaglia sull'erba morbida, inginocchiandosi sopra di essa e slacciando il guinzaglio di Pan. Lo prese dolcemente in braccio, portandolo sopra la testa e baciandone il musetto umido, mentre un sorriso sprizzante allegria le si disegnava sul volto.

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E' una giornata perfetta! Non è vero patatino?

Disse scherzosa, posando a terra il cagnolino che si mise a scorazzare intorno alla giovane donna, scondinzolando e abbaiando come un matto. Si, il sole splendeva alto nel cielo: decisamente quella sarebbe stata una bella giornata.

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Messaggioda Simon » 11/07/2013, 23:35

[Londra, vicino St. James's Park - Un giorno d'Agosto, ore 13:40]


Giorno d'Agosto. La scuola era chiusa, e come ogni anno, Simon decise di passare un paio di settimane con la sua famiglia biologica. Si trovava vicino a James Park insieme a sua sorella Courtney. Lei non studiava a Hogwarts perchè era nata Maganò. Simon non ci faceva mai conto della situazione, per lui era la sua sorellina e basta. Camminava lento con accanto la ragazza verso la scuola superiore nel mondo Babbano. Infatti Courtney aveva deciso di lasciar perdere lo studio a casa e cominciare a frequentare gente al di fuori del mondo magico. Una scelta molto coraggiosa ed apprezzata da tutta la casata Mcdullan. Simon in primis ne fu compiaciuto. Camminava lento. Stava accompagnando la sorella verso la sua scuola per i corsi estivi che aveva deciso di fare. Era molto entusiasta dell'idea e Simon non poteva che sorriderle gioioso.

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E poi faremo qualche giro in canoa e fare il bagno in piscina! Ah per non parlare del fatto che spettegoleremo sui ragazzi della nostra classe! Poi Jenny e Mel verranno con me domani pomeriggio, lo sai? A fare Shopping! Perchè non vieni anche tu? Potresti comprarti qualche vestito nuovo! Ah lo sai che Kat starà con noi per la notte delle stelle cadenti? Dice che non vede l'ora di osservare quanto sei cresciuto! Ti tratta ancora come un ragazzino non trovi? Secondo me dovresti parlarle e dirle che ormai hai una certa età e che non poi farti comandare a bacchetta!

Il Professore si fermò un attimo guardandosi la sua maglietta grigia ed i suoi pantaloni blu. Allargò le braccia e poi tornò ad osservare la figura della sorella. Inarcò un sopracciglio. Lei certamente era quella della famiglia che aveva preso il dono della parola, dell'essere estroverso e socievole. Simon un poco la invidiava. Ma dall'altro canto era fiero di lei.

Ehi! che vuol dire? Mica mi vesto così male! E poi cosa è questa storia della "certa età?"

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Le sorriso anche se la voce sembra un poco offesa dalle parole della sorellina. Rimase in silenzio mentre Courtney correva felice attraverso il parco. Aveva visto le due sue amiche e le aveva salutate con la mano alzata. Si avvicinò a Simon e gli diede un bacio sulla guancia.

Vuol dire che sei vecchio Sim! Ciao!

E detto questo fuggì via insieme alle amiche. Lo scozzese voleva dirle qualcosa, cercò di fermarla con la mano ma lei era già sparita dalla sua vista. L'avrebbe ripresa la sera stessa e riportata a Melrose. Si umettò le labbra e fece un candido sorriso verso il nulla. Beh, aveva tutto il pomeriggio libero per poter fare quello che voleva. Rimase in silenzio e si sedette su una panchina. Poggiò la schiena sullo schiena sbuffando e rilassando i muscoli. La giornata era perfetta. Il clima ideale. Davvero ottima per potersi riposare da soli su una panchina di un bellissimo parco come quello.


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Messaggioda Lyra » 12/07/2013, 0:47

La lunga camminata dalla sua abitazione privata fino al parco le aveva messo un certo appetito, che la cantante avrebbe volentieri sedato con un bel tramezzino. Tuttavia, il suo piccolo Pan sembrava più interessato a scorazzare da una parte e dall'altra che a stare buono e tranquillo accanto alla sua padrona e in effetti, la stessa Lyra voleva godersi un po' di quella giornata, prima di mettersi a mangiare. Quindi, poggiando la schiena sul tronco dell'albero, si dedicò ad uno dei suoi passatempi preferiti, stando bene attena a tenere d'occhio Pantalaimon: osservare il mondo attorno a sè. Il suo sguardo attento e vivace catturò le immagini di persone che correvano, di innamorati che si tenevano per mano passeggiando, di uomini e donne coi loro cani, proprio come lei, ma anche ragazzini, bambini coi genitori e studenti in vacanza. Insomma, una vera e propria miriade di suoni e colori, che nella mente della giovane donna risuonavano in perfetta armonia.

E poi faremo qualche giro in canoa...Potresti comprarti qualche vestito nuovo!...Ti tratta ancora come un ragazzino non trovi?

Sentì gli stralci di una conversazione fra una giovane ragazza dai capelli rosso fiamma, accompagnata da un uomo molto più grande di lei, che tuttavia dimostrava nei suoi confronti una premura e un affetto molto simile a quello di un fratello con una sorella [Intuito(p)=16]. Lei stessa aveva conosciuto più volte quello sguardo, quando lei e Martha frequentavano Hogwarts insieme e la sorella cercava di dimostrarle tutto il suo sostegno lanciandole delle occhiate che valevano più di mille parole. Lyra si godette quella gustosa scenetta, apprezzando il bel volto dell'uomo che subito dopo salutò la sua compagna, intenta a correre verso un gruppo di ragazze probabilmente della sua stessa età. Forse quella scenetta aveva attratto troppo la sua curiosità, perchè la giovane donna non si rese conto che il suo Pan stava puntando in maniera alquanto golosa un povero scoiattolo che era sceso giù dall'albero per tentare di arraffare qualcosa dal cestino della cantante. Prima che la strega potesse rendersi conto di quello che stava accadendo, un abbaiare furioso la scosse dalle fantasticherie, mentre Pantalaimon si mise a girare da una parte all'altra tentanto di afferrare con i denti lo scoiattolo, che spaventato fuggiva in ogni dove, alla ricerca di un albero dove arrampicarsi.

Pan! Vieni qui!

A nulla valsero gli ordini della cantante, che fu costretta ad alzarsi e a rincorrere il cagnolino. Nel frattempo, quest'ultimo si stava dirigendo proprio verso la panchina dove si era comodamente seduto Simon, scodinzolando felice e pronto ad oltrepassarlo. E se il docente di Cura non lo avesse fermato, la fuga del piccolo Pantalaimon avrebbe gettato Lyra nella più profonda disperazione, costretta a ritrovarlo prima che si perdesse o, peggio, che venisse investito da qualche diavoleria babbana...
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Messaggioda Simon » 13/07/2013, 3:00

Rimase lì fermo. Ciondolò la testa avanti ed indietro. Si stava veramente rilassando. Una bella giornata, un bel parco. Ricordava ancora le parole della madre appena si furono incontrati. Lei gli disse che gli sembrava troppo magro e gli chiese se mangiava abbastanza ad Hogwarts. Rise a quel pensiero. Le madri erano fatte così. Vedere i suoi genitori provocò un'enorme attacco di nostalgia. Si ricordava bene le sue passeggiate per la vecchia Melrose, alla scoperta di nuovi posto da esplorare. Era sempre stato un ragazzo curioso. Un debole sorriso verso quel cielo dipinto di azzurro. Fece un respiro profondo assaporando l'aria fresca priva di smog del suo quartiere a Londra. Non odiava Fortis Green, anzi era pieno di vita. Si divertiva oltremodo ad osservare la vita dei Babbani. Così strani, così eccentrici. Lui li trovava interessante sotto molti punti di vista. Rimembrò subito dopo le parole della sorella. Inarcò un sopracciglio.

Non sono poi così tanto vecchio!

Sbuffò sonoramente. In effetti aveva superato la trentina. Era un uomo fatto e finito. Questo gli fece ricordare di come il tempo scivolava inesorabile dalle mani come un pugno di sabbia. Avrebbe visto Courtney diplomarsi. Magari Katherine addirittura come Ministro. Rise a questo ultimo pensiero. La sorella maggiore era davvero indaffarata da quando entrò al Ministero. Non faceva che parlare di nuove Norme, di strane persone e strane lamentele. Renderla Ministro avrebbe cambiato la storia del Mondo Magico. Se in positivo o in negativo questo Simon non lo poteva sapere. Certamente Kat non era una donna da mezze misure, per lei o era bianco o era nero. Una cosa che lui non riusciva a capire. Trovava bellissimo scoprire le moltitudini sfumature di grigio che potevano intercorrere tra due scelte. C'era sempre un'alternativa che rendeva felici tutti. Lui la cercava in ogni disputa. Si umettò le labbra sospirando serenamente. Forse sarebbe rimasto tutto il tempo su quella panchina, magari a sonnecchiare un po', aspettando il momento di riportare la minore nella villa di famiglia. Simon trovava quella dimora troppo grande. Inutile per il necessario spazio vitale in cui vivere. Per questo preferiva il monolocale a Londra. Piccolo, confortevole, con solo le necessità del caso. Il sorriso si ampliò ascoltando il rumore delle fronde degli alberi, il riso dei bambini, l'abbaiare dei cani, l'urlo di una ragazza...L'urlo di una ragazza? Simon si mise subito eretto e guardò in direzione della voce che udì poco prima.

Pan! Vieni qui!

Stava chiamando qualcuno? Rimase un po confuso sugli avvenimenti. Ma quello che notò fu un piccolo cane correre in sua direzione. Notò anche lo scoiattolo che stava fuggendo in preda al panico. Poteva percepirlo. Si strinse la mano nel punto in cui si trovava Nyssa. Fortunatamente si trovava sotto la maglietta ed il bagliore poteva essere facilmente nascosto. Decise quindi di intervenire cercando di prendere il cane proprio nel momento in cui correva davanti a lui. Se ci fosse riuscito l'avrebbe preso in braccio. Gli avrebbe sorriso.

Ehi Pan. Su fai il bravo e calmati.

Gli sussurrò sentendo la sua agitazione. Sapeva il suo nome grazie alla padrona che lo aveva urlato. Il brivido della caccia di ogni predatore. Era difficile da affievolire. Cominciò ad accarezzargli la testa osservando la figura di Lyra avvicinandosi correndo. Le mostrò un debole sorriso continuando a coccolare quel cane tra le braccia che piano piano si stava calmando.

Ha un cane...davvero...Esuberante....Miss.

Le disse con la sua solita difficoltà. Avrebbe tenuto il cane in braccio finché la sua padrona non avrebbe deciso di riprenderselo. Si appoggiò allo schienale della panchina, tornando a rilassarsi. Ovviamente se la donna si fosse allontanata subito dopo aver ripreso il canide. In caso contrario avrebbe studiato la sua figura, come faceva sempre con le persone che non conosceva. Sarebbe rimasto comunque in silenzio. Si sa, Simon era un uomo di poche parole. Non perchè non volesse usarle, ne era impossibilitato con persone che gli erano sconosciute.
Simon
 
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Messaggioda Lyra » 14/07/2013, 16:42

Quel piccolo meticcio era più veloce di una scheggia. E Lyra non si poteva certo dire un'atleta. Era abituata a mantenere lunghe note senza perdere il fiato, ma correre non era decisamente il suo forte. A nulla valsero, inoltre, le urla di rimprovero e i richiami che la giovane donna lanciava in direzione di Pantalaimon: questo seguitava a rincorrere lo scoiattolo, ignorando la voce della padrona. Per fortuna, in quel parco era presente anche una delle poche persone che avrebbero saputo come calmare l'animale. Simon stava infatti seduto sulla sua panchina, a godersi quella gentile giornata d'Agosto, quando si vide sfrecciare di fronte uno scoiattolo impaurito e un cane di piccola statura rincorrerlo a tutta velocità. Il docente di Cura riuscì ad acchiapparlo senza alcuno sforzo, tirandolo su prima che potesse dirigersi verso l'uscita del parco.

Ehi Pan. Su fai il bravo e calmati.

Quando finalmente Lyra riuscì a raggiungerli, il piccolo demonio se ne stava beatamente accucciato fra le braccia dell'uomo, calmato in apparenza dalle carezze che questo continuava a fargli sul capo.

Ha un cane...davvero...Esuberante....Miss.

La prima cosa che colpì la giovane donna mentre si avvicinava allo sconosciuto, fu proprio il suo strano modo di parlare: da quella semplice frase, sembrava che il suo salvatore fosse una persona molto chiusa e impacciata e il modo in cui accarezzava Pantalaimon le fece supporre che amasse abbastanza gli animali da saperci fare con loro [Intuito(p)=16].

La prego di perdonarmi, le assicuro che di solito non si comporta così.
La ringrazio tantissimo per il suo aiuto!


Disse, prendendo fra le braccia il suo cagnolino e regalando un enorme sorriso all'uomo dagli occhi verdi, lasciando che la sua mano si allungasse verso la sua direzione, per stringere quella dell'altro.

Mi chiamo Lyra!
E posso sapere il nome del mio salvatore?


Disse la cantante, aspettando che l'altro accettasse la sua stretta di mano prima di ritirarla. A molti sarebbe sembrato strano quell'atteggiamento da parte della cantante, che solitamente si comportava in maniera meno esuberante e più contenuta, decisa a presevare quanto più possibile la propria privacy. Qualche mese dopo, Lucas stesso avrebbe conosciuto un lato di Lyra che era fatto di maschere, cose non dette e parole misurate con cura. Ma in quel momento, in vacanza, libera da altri impegni e soprattutto immersa completamente nel mondo babbano, la giovane donna poteva essere realmente sè stessa. Poteva voler far conoscenza con sconosciuti, conscia che nessun babbano sarebbe mai venuto a sapere che lei era una strega nè una famosa cantante. In più, l'atteggiamento remissivo di Simon, che difficilmente si faceva notare in mezzo alla folla, la rendeva naturalmente incline a provare una sorta di simpatia per lui. In effetti, se non fosse stato per il suo cane, difficilmente sarebbe riuscita a individuarlo in mezzo a tutta quella gente.

La prego, lasci che le offra qualcosa da mangiare o da bere.
Ho degli ottimi tramezzini, del gelato se le va qualcosa di dolce e una caraffa di thè freddo!


Avrebbe quindi detto, una volta che anche l'altro si fosse presentato. Se quindi Simon avesse deciso di accettare il suo invito, Lyra sarebbe tornata insieme a lui nel suo piccolo angolo di paradiso. Se invece avesse preferito rifiutare, la donna si sarebbe semplicemente allontanata da lui, augurandogli una buona giornata.
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