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da Dylan » 29/04/2013, 22:56
La storia che vi voglio raccontare quest'oggi è quella di quattro docenti, i quali grazie al loro coraggio e alla loro forza hanno affrontato la furia, anzi, le furie della natura caotica del mondo, cercando di uscirne vincitori affinché tutti gli studenti potessero di nuovo vivere giornate tranquille. Come sia andata effettivamente la faccenda, questo purtroppo non posso dirvelo, perché saranno i protagonisti a scriverla per me, passo dopo passo, azione dopo azione, e mi sembra giusto come minimo andare immediatamente a cominciare...
= VENERDI' - ORE 11:30 =
La notizia non si era ancora sparsa per il grande castello di Hogwarts, ma questo era piuttosto scontato, vista la velocità con la quale la Vice Preside aveva scelto di agire per il bene e la pace della scuola, una volta per tutte, diretta all'esterno per affrontare il nemico numero uno sulla lista. All'interno dell'infermeria, dopo aver lasciato nei lettini i due bambini attaccati, Monique Vireau aveva preso coscienza che non si poteva cercare di temporeggiare ancora sperando che in qualche modo il nemico venisse allo scoperto o facesse un passo falso. Esso stava avendo una prole, secondo le testimonianze di Jorge Alvares e Caroline Priscilla O'Neill e soltanto per una motivazione simile, meritava un pass per andare dritto dritto all'inferno. Raccolto anche l'aiuto della docente di Erbologia, preoccupata più per la sorte delle sue piante che per quella dei ragazzi, e contattato il suo compagno, Sandyon Vastnor, chiedendogli di farsi trovare fuori dal castello, la Vice era convinta più che mai che grazie ad un intervento fulmineo, favoriti forse da un possibile effetto sorpresa, sarebbero riusciti nell'intento di spazzare via la creatura dal nome comune di Mezzo-Drago. In fondo, quello che pensavano tutti e tre era di affrontare una sola bestia, un solo avversario, forse al massimo, rafforzato da qualche altro cucciolo di poco conto e facilmente atterrabile, almeno a giudizio della professoressa Vilvarin, ma non certo che la sorpresa più grande, massiccia e inaspettata li avrebbe accolti rabbiosa e furiosa a distanza di pochissimi metri dalla zona delle serre, nel Giardino di Hogwarts. Infatti, non appena i tre docenti si fossero trovati a correre per il terreno disseminato di verde antistante alla celebre Foresta Proibita, tre gigantesche sfere di fuoco attraversate da corrente elettrica sarebbero partite dall'interno del boschetto per dirigersi contro di loro e soltanto un'alta prova di Riflessi avrebbe permesso loro di scampare a quel primo attacco fulmineo e scorretto. Certo, delle creature simili a quelle che i professori stavano per vedere non avevano bisogno sicuramente di essere leali, specie se possedevano dei grandi artigli, degli occhi iniettati di sangue, una massa incredibilmente possente e un alito fuoco-elettrico costante. Esatto, perché proprio una bestia simile apparve dopo una decina di secondi dalla partenza delle tre sfere contro di loro, palesandosi in tutto il suo terrore, grandezza, rabbia e furore.
Non era senziente, assolutamente no, anzi, era una creatura priva di ogni scrupolo, ferale e selvaggia e con tutta l'intenzione di uccidere e far danno, un ingente danno ad ogni cosa si trovasse a tiro, come anche la stessa area delle serre. Per questo, senza perdere un attimo, il semi-drago (perché sprovvisto di ali) aprì la bocca ancora una volta, facendone scaturire un fulmine rosso intenso che si abbatté sulla parete sinistra delle serre, colpendo la barriera magica tirata su appositamente dalla Vilvarin, barriera che, si notò chiaramente, venne infranta senza molti sforzi e resa crepata e debole in quel punto, aprendo un foro di almeno tre metri. Poco dopo, la testa della bestia si volse per fissare attentamente i tre professori, ruggendo verso di loro come a dichiarare guerra. Allo stesso modo, dal centro della Foresta si sollevò una creatura già vista e conosciuta, quella del Mezzo-Drago, che volando in alto, iniziò la sua opera di offesa, guardando dall'alto il castello e le vittime del suo "bambino" troppo cresciuto, volendo chiaramente vivere come spettatrice lo spettacolo della morte di quegli umani che avevano osato fare del male ai suoi adorati due piccoli cuccioli, adesso privi di vita.
Un solo professore, osservando dalle finestre di Hogwarts, poteva pensare di correre a dare il suo contributo ed aiuto, la sua manforte, e questo non poteva essere che Logan Sykes, Dragoniere ed Auror del Ministero. La sua esperienza sarebbe forse stata un'arma in più contro il nemico ed era meglio che si sbrigasse se non voleva vedere i suoi colleghi soffrire. Mentre discendeva le scale di corsa, cercando di raggiungere quanto prima il campo di battaglia, il semi-drago sceglieva di attaccare di nuovo, lanciando altri tre fulmini rossi contro le sue prede designate. Aveva fame, e gli occhi del drago iniettati di sangue ne erano la riprova perfetta.
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Dylan
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da Monique » 30/04/2013, 0:32
[Venerdì - ore 11.30 - Infermeria]
Fissava Jorge e Cappie senza riuscire ad emettere un suono, una parola, niente. Lo sguardo era vitreo, perso nel vuoto, come quello di chi non vuole accettare la realtà di ciò che è successo: ed in effetti, per lei, era così; pensare di aver permesso che due studenti rischiassero la vita senza poterli aiutare era qualcosa d'inaccettabile per la francese che, volente o nolente, ormai si sentiva Vice Preside della scuola in tutto e per tutto, e dunque responsabile per loro. A mente fredda, lucida e razionale, probabilmente li avrebbe buttati fuori dal coro e richiesto come minimo la sospensione... ma adesso, adesso nulla poteva distrarla, nulla poteva occupare la sua mente se non un unico, gigantesco, rabbioso pensiero.
... vendetta.
Perché non aveva importanza il numero di calci che avrebbe voluto dare sul sedere di ciascuno di quei due incoscienti pazzi e scapestrati, erano comunque suoi studenti e quelle creature abominevoli li avevano quasi uccisi. Non poteva esserci altra priorità per lei ora, la ragione e la razionalità che solitamente accompagnavano ogni suo gesto totalmente sostituite, ora, dall'istinto più puro. Sapeva che non c'era tempo da perdere, ma conservava ancora un barlume di lucidità dentro di sé, quel tanto che le servì per trasmettere un messaggio alla Preside tramite Patronus, per spiegarle cosa fosse successo: ci avrebbe pensato lei a fare in modo che gli studenti rimanessero dentro al Castello, era un onere che spettava alla Bergman, una volta tanto.
Lindë.
La chiamò per nome, lasciando perdere ogni formalità, ogni espressione professionale, come se in quel momento anche l'educazione distaccata avesse perso qualsiasi importanza, per lei. Lo sguardo ghiacciato della donna si posò sul volto della collega di Erbologia, le iridi chiare animate da un fuoco ustionante, ora - gli Ignis, probabilmente, sarebbero stati fieri di lei.
Io vado a rompere il culo a quel bastardo.
Nemmeno la finezza faceva più parte del suo essere, in quel momento, ma una Vireau incazzata era anche una Vireau ben diversa da quella fredda, professionale e controllata come si dimostrava essere di solito, a scuola: voleva la testa di quel Mezzo-Drago, e voleva essere lei a strappargliela dal collo, con le sue stesse mani. Non poteva immaginare che anche la Vilvarin volesse venire con lei, ma non appena questa le avesse palesato le sue intenzioni, inaspettatamente Monique non si sarebbe opposta alla cosa: entrambe avevano le proprie motivazioni, in fondo. C'era ancora qualcosa, però, che doveva fare, perché istintiva sì, ma pazza proprio no.
Mog, contatta Sandyon. Digli che mi deve raggiungere al portone della scuola, ora.
La fortuna di avere un Moguri dalla loro, o più che altro, la fortuna che Mog si fosse fatto vedere da lei al tempo e potesse quindi usarlo come tramite tra lei ed il compagno. Attese che il piccolo le desse la conferma, e non appena questo accadde si mise a correre verso il suddetto luogo, nel quale probabilmente Sandyon sarebbe comparso poco dopo, allarmato forse dal fatto che difficilmente Monique lo chiamava in quel modo a meno che non fosse qualcosa di davvero urgente.
Quel fottuto abominio ha figliato, due studenti sono finiti in Infermeria - disse a Sandyon non appena questo le fosse comparso davanti - E' ora di chiudere questa storia una volta per tutte.
Non sapeva se il compagno avrebbe provato o meno a fermarla, ma se anche ci avesse provato, lo sguardo della sua compagna sarebbe apparso così carico di determinazione e di rabbia da impedirgli, forse, di proseguire nel suo intento di farle cambiare idea: aveva tutta l'intenzione di mettere fine alla vita di quella creatura, ed aveva bisogno di Sandyon accanto a sé; si ricordava bene cosa fosse successo l'ultima volta, come fossero finiti - lei e altri tre colleghi - in Infermeria per un bel po' di giorni, e non voleva che l'episodio si ripetesse. In quel senso, avere Vastnor con sé, con la sua comprovata esperienza, avrebbe permesso loro, forse, di avere qualche chances in più di vittoria.
Andiamo.
Una sola parola. Un ordine, o forse semplicemente un'affermazione perentoria, difficile comprendere le sfumature di quella voce che non era mai stata, forse, così decisa prima. Dalla tasca del pantalone nero che indossava tirò fuori la bacchetta, la sua Rose dall'aspetto di cristallo che venne stretta tra le dita della mano destra, quasi a volersi caricare della sua forza: prese a camminare velocemente, senza nemmeno accertarsi che i colleghi la stessero seguendo, i capelli che danzavano intorno al suo viso ad ogni movimento andando ad incorniciarlo e ad accarezzare di tanto in tanto il ciondolo che portava al collo, il regalo di Robyn un tempo appartenuto allo zio, Daemon Laars. Era quello, insieme ai due anelli che Sandyon le aveva regalato, l'unico abbellimento addosso alla donna, che per il resto presentava un abbigliamento semplice, quasi anonimo; ed era meglio così, dopotutto, meno possibili intralci durante quello che, ne era certa, sarebbe stato uno scontro epico. Il suo incedere, però, si dovette forzatamente arrestare nei pressi del giardino quando, di punto in bianco, tre sfere di fuoco imperversate di corrente si diressero verso di loro col chiaro intento di centrarli in pieno: senza pensarci, quasi in un riflesso incondizionato, la donna scattò di lato, sulla destra, con una capriola; le gambe si mossero quasi come animate di vita propria, ed una volta che la capriola venne portata a termine con successo, permettendole di schivare il colpo, il corpo della donna rimase piegato in avanti, una mano, quella sinistra, appoggiata al terreno e l'altra che ancora stringeva la bacchetta, senza avere la minima intenzione di lasciarla andare. Lo sguardo ghiacciato, fermo nonostante l'adrenalina che le scorreva in corpo, si posò sulla creatura che, tempo dieci secondi, comparve dinnanzi a loro: non il Mezzo-Drago, no, qualcosa di meglio/peggio, non ne era sicura, ma qualsiasi cosa fosse, aveva scelto di prendersela con la persona sbagliata.
'Fanculo!
Sbottò la Vice Preside, ma non fece in tempo a dire altro che un secondo attacco da parte del bestione senza ali, questa volta un fulmine rosso, si scagliò contro le Serre, frantumandone la barriera protettiva: lo sguardo ghiacciato di Monique passò immediatamente da quell'immagine a Lindë, forse ipotizzando cosa potesse passare nella mente dell'Erbologa.
Resta concentrata, non perdere la lucidità! Sii ferma come la Terra che tanto ami!
Urlò la donna in direzione della collega, sperando che questa l'ascoltasse: ancora non sapeva, nessuno poteva saperlo, quanto quelle parole si sarebbero rivelate veritiere sulla Vilvarin, ma poco importava ora, poteva soltanto sperare che l'altra si mantenesse davvero ferma e focalizzata sul loro attuale nemico. Tornò con gli occhi sul Drago senza ali che si era ritrovata davanti, senza sapere che presto qualcos'altro l'avrebbe distratta: l'arrivo di una quarta figura, un professore, che sembrava aver deciso di correre da loro per dare una mano. Ne sarebbe stata felice? Difficile dirlo ora con l'adrenalina nel corpo e nella mente, ma di sicuro, a mente fredda, avrebbe potuto affermare che la sua presenza non sarebbe stata affatto inopportuna, vista la sua esperienza come Dragoniere. Nuovamente, però, le parole le morirono in gola, poiché la creatura attaccò ancora, scegliendo questa volta i tre docenti come bersaglio: niente sfere di fuoco stavolta, piuttosto fulmini rossi e dall'aria pericolosa... molto pericolosa. Per Monique non ci fu altro da fare che scattare di nuovo, con una capriola in avanti che le permise di schivare l'attacco come il precedente, caricandola ancor più di adrenalina e rabbia.
Siamo scarsi, eh?
Lo schernì la donna: in realtà non si era nemmeno voltata per assicurarsi che i suoi colleghi stessero bene, ma forse si sarebbe preoccupata più che altro di Lindë, reputando Sandyon perfettamente capace di difendersi - a meno che non avesse sentito provenire da lui urla di dolore che le avrebbero fatto voltare il capo in sua direzione. A prescindere da ciò, Monique non aveva certo intenzione di stare a fare capriole tutto, il tempo; anzi...
... adesso tocca a me.
Alzò la bacchetta, ringraziando mentalmente suo padre: Nicholas Vireau era un maledetto bastardo e gli augurava di subire le pene dell'Inferno da lì all'eternità... ma almeno, quando le aveva regalato il Manuale di Incantesimi che si tramandava da una generazione di Vireau all'altra, aveva fatto un gesto utile. Col proprio catalizzatore eseguì un movimento simile al disegno di una Y nell'aria, all'altezza del muso del Drago, poi un quarto di giro in senso orario: al contempo, nella sua mente, un Incantesimo non-Verbale venne pronunciato con assoluta fermezza e concentrazione, un incanto che, se andato a segno, avrebbe infastidito non poco, o almeno si sperava, la creatura.
Persequor Doleo!!Persequor Doleo
Difficoltà: Speciale Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Una sfera di energia potente si scaglia sul nemico e non può essere schivata ma solo assorbita perché nel caso di allontanamento del bersaglio, ella lo segue fino a che non va a segno. Genere: Offensivo Attacco: Cap. Magica 19 + Bonus Bacchetta 4 + 12/d20 = 35 Danno: 30 + Cap. Magica 19 + Bonus Bacchetta 4 = 53 Dalla punta della bacchetta della francese partì una sfera di energia piuttosto grossa, di colore blu intenso, che si diresse a gran velocità verso il Drago, col chiaro intento di colpirlo a prescindere che lui si fosse spostato o meno.
Solo in quel momento, lo sguardo di Monique catturò qualcos'altro: una figura, in alto, che sembrava decisa a godersi la scena senza nemmeno mettersi in mezzo, senza nemmeno prendersi il disturbo di attaccarli; gli occhi della Vice Preside si assottigliarono, e dalle labbra sfuggì un ringhio arrabbiato e di sfida.
Tu... sei mio.
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da Sandyon » 30/04/2013, 14:00
[ VENERDI' - ORE 11:25 - CUCINE DEI DOCENTI ]
Nessuno a parte lui in quello spazio adibito al ristoro per i professori; sembrava che la fortuna girasse dalla sua. Non era insolito incontrare altri docenti, quali McDullan, Stone, Turner o Armstrong. Presenze che lo infastidivano e non sicuramente per una questione di antipatia, ma di stabilità in quel mondo. No, non troppo umano quel professore di Difesa, ma era anche vero che non lo era mai stato da quando si trovava lì al castello, e la presenza al suo fianco della compagna aveva di certo ammorbidito molto il suo impatto con il sociale e la "compagnia". Il tempo scorreva placido, come il caffè che dalla caraffa finiva in una tazza con del latte scremato, con l'aggiunta di un solo cucchiaino di zucchero, mentre dall'esterno un sole sereno illuminava con i suoi raggi il manto erboso del giardino e la superficie del lago. Il silenzio, questo sconosciuto, di solito, ad Hogwarts, adesso pareva quasi presagire qualcosa di strano, qualcosa di diverso, qualcosa di insolito. Magari solo una impressione, una sensazione come tante altre, quando da lontano gli occhi dell'uomo fissavano i nuvoloni neri all'orizzonte, ma mentre sorseggiava un poco del suo break mattutino, Sandyon comprendeva che mai quello che percepiva rappresentava frutto di mera fantasia.
Sandy!
Una vocina nella sua mente, dall'aria alquanto preoccupata e decisamente supplichevole, si palesò tra le nebbie dei suoi pensieri, distraendolo.
Cosa vuoi?
La mamma ha detto che devi raggiungerla al portone scolastico, adesso adesso! E' successo un guaio, dei bimbi sono finiti in infermeria ma non so il motivo!
Mmmhh...
La tazza con dentro il latte-caffè venne portata alle labbra ed il suo contenuto fu terminato in pochissimi istanti, dopo di che, posata sul lavandino, se ne sarebbero occupati adeguatamente i domestici del castello, ma non lui e non ora. Inspirò profondamente, stringendo il pugno, rilassando le spalle ed i muscoli poco più tardi, guardando il suo riflesso nel vetro della finestra. Non portava decisamente l'abbigliamento più completo e protettivo del mondo, ma gli bastava, visto che c'era fretta, e non sarebbe passato dalla camera nell'armadio per perdere altro tempo. Una canottiera bianca senza maniche, dei jeans malandati ma resistenti, la sua bacchetta, aveva davvero bisogno di qualcosa in più?
Dille che sto arrivando.
SUBITO!
[ ORE 11:35 - INGRESSO DI HOGWARTS ]
Quel fottuto abominio ha figliato, due studenti sono finiti in Infermeria. E' ora di chiudere questa storia una volta per tutte.
Non disse nulla inizialmente, spostando lo sguardo dalla compagna alla docente di Erbologia, Lindë Vilvarin. Gli appariva non comune trovarla lì, ma a giudicare dal suo sguardo, evidentemente era determinata tanto quanto Monique a risolvere la questione. Tornò di nuovo sulla francese, fissandola con maggiore intensità, poi, annuì lentamente, con gli occhi più seri e combattivi che la donna avesse mai potuto vedere da quando si conoscevano, ma forse, la cosa era assolutamente reciproca. Lasciò che la Vice Preside facesse strada, limitandosi a camminare al suo fianco e di tanto in tanto, lanciare un'occhiata alla infermiera per comprenderne emozioni, pensieri o soltanto brevi sfumature dello spirito. Dovevano raggiungere a qualunque costo la Foresta Proibita ed infiltrarsi in essa per scovare la madre della nidiata, ma il loro incedere fu bloccato dall'improvviso arrivo di tre gigantesche sfere fiammeggianti ricoperte di energia elettrica, che minacciavano già di creare le prime ferite sui loro corpi, forse anche in modo da spaventarli e convincerli a desistere dal proseguire oltre. Il primo pensiero andò alla compagna, osservandola in posizione pronta a schivare il colpo, e Sandyon era sicuro che ce l'avrebbe fatta, vista l'elasticità dei muscoli ulteriormente allenata dall'addestramento nei confronti del nipote... Ma Lindë? Non stava rimanendo immobile ma visto il contropiede di quell'attacco era molto difficile che non subisse la furia dell'offensiva nemica. Fu per questo che, senza pensarci due volte, anche alimentato da dei ricordi che purtroppo la donna non possedeva più, cercò di fare uno scatto sulla sinistra per frapporsi tra lei e la sfera di fuoco, provando ad incassare la botta al posto suo, evitando nel contempo, grazie a quello stesso balzo, una identica sfera diretta invece contro di lui come bersaglio.
A prescindere dalla riuscita o meno del suo intento, avrebbe sperato come minimo di condividere con lei il colpo per dimezzarne i danni. Rialzandosi in piedi, finalmente alla sua vista sarebbe apparsa l'immagine della bestia che aveva appena tentato di attaccarli. Un drago, o almeno, qualcosa di simile, qualcosa di molto vicino ad esso ma privo di ali e sicuramente più massiccio, tozzo. Forse, quasi in un affronto volontario, il mostro schiuse le fauci riversando un grosso fulmine rosso contro le Serre, colpendone la barriera, mandandola in frantumi in un'area molto vasta, permettendo così che un prossimo colpo avrebbe potuto decretare la completa distruzione del luogo tanto amato dalla docente con all'interno tutto il duro lavoro delle sue piante.
Resta concentrata, non perdere la lucidità! Sii ferma come la Terra che tanto ami!
Ha ragione lei. Cercherò di avvicinarmi, non gli farà del male.
Avvalorò la tesi di Monique, guardando glaciale la Vilvarin, promettendole che sarebbe andato a difendere le piante in qualunque modo, esattamente come era accaduto l'ultima volta, durante l'incendio nella foresta. Purtroppo però, un gesto simile come quello dello scattare in una direzione precisa correndo velocemente non curandosi delle mosse nemiche, provocò nell'uomo un abbassamento dei riflessi e della lucidità nello schivare i colpi, così che, quando il semi-drago scelse di attaccare di nuovo con tre fulmini rossi le sue prede, l'ex Mercenario venne colpito ampiamente alla spalla e al fianco, senza però l'assoluta intenzione di smettere di correre e mettersi in posizione di guardia a distanza di una decina di metri dalla struttura delle Serre. [ Resistenza Magica = 25 ]
Siamo scarsi, eh?
E quello che cazzo è?
Non l'aveva mai vista utilizzare i suoi incantesimi segreti e bisognava dire che essi avevano un certo stile ed anche potenza, possibilmente. Il combattimento stava entrando ormai nel suo vivo e Sandyon percepiva dentro di se tutta l'adrenalina che tanto gli mancava. Sentirsi sul campo di battaglia, tra la vita e la morte, con la propria bacchetta a tremare, traboccante di energia magica. Tutto ciò era più inebriante dell'alcol, di una sbornia potente, come una droga dalla quale si stava disintossicando da troppo tempo. Mosse il collo a destra e sinistra, facendolo scrocchiare, fissando il suo nemico ed analizzandone ogni punto del corpo, per trovare eventuali punti deboli, analizzarne la stazza, pregi, punti ciechi e prontezza dei muscoli. Aveva affrontato pochi draghi nel corso della sua vita ma questo non gli impediva di trattare quel bestione come un qualunque altro nemico messo K.O. fino a quel momento, per questo adesso i suoi occhi apparivano come dei radar, e allo stesso tempo il braccio sinistro smetteva lentamente di fremere per il colpo subito, soltanto qualche rivolo di sangue sulla pelle scurita.
DA QUESTA PARTE!
Urlò in direzione del semi-drago, aspettandosi che anche se non avesse capito il suo linguaggio, di certo la voce alta l'avrebbe richiamato a voltarsi verso di lui, dando piena libertà al professore di Difesa per inquadrare la testa e gli occhi del mostro ed alzare immediatamente la bacchetta, con tutto l'intento di far partire un incantesimo intento non solo a fargli del male, ma anche a rendergli più difficile difendersi dai colpi futuri.
Lumos... Sacrae!
Lumos Sacrae
Difficoltà: 8 Tipo: Incantesimo Auror Descrizione: Crea un fascio di luce bianca in grado di porre fine alla vita di creature oscure quali mannari, vampiri, etc. Negli esseri umani può accecare irrimediabilmente il soggetto. Per apprenderlo è necessario un addestramento da parte di chi già lo pratica (on game - vedi "Come si gioca") Genere: Offensivo Danno: 40
Mentre constatava effettivamente gli effetti della propria magia sul nemico, evidenziava nell'aria anche un'altra creatura, LA creatura. Secondo le descrizioni ricevute da Monique, non era quello che stavano affrontando il vero Mezzo-Drago, ma quella figura alata nel cielo. Più piccola, di sicuro, ma evidentemente, più potente e veloce del maggiore della nidiata, quello che adesso si stagliava contro di loro, furioso. Bisognava capire come agire, bisognava capire come muoversi, perché la soluzione migliore era affrontare le due minacce separatamente su due campi di guerra diversi, così da dimezzare la loro potenza unita, ma questo significava rimanere uno solo contro il nemico attuale e due nella Foresta Proibita ad occuparsi dell'altro ostile. Non sapendo che di lì a poco sarebbe intervenuto anche Logan, Sandyon fece la scelta più logica, senza pensarci ulteriormente, alzando di nuovo la voce per farsi sentire dalle due donne.
Mi occuperò io di lui, voi andate, e alla svelta.
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da Lindë » 30/04/2013, 19:46
[Infermeria - Venerdì - ore 11.30]
Era quasi successo ancora. C'era mancato poco che tutto il suo lavoro fosse nuovamente andato a pezzi, scomparso, distrutto. La Vireau fissava i bambini. Lei, invece, la piccola piantina poggiata sul davanzale dell'Infermeria. Qualcuno avrebbe potuto definirla senza cuore e, forse, aveva ragione. Ma non avevano, gli esseri umani, la capacità di difendersi? E non era vero che, al contrario, le piante erano indifese contro qualsiasi tipo di creatura? No, Lindë non era cattiva. O meglio, non si reputava tale. I due studenti avevano deciso di trovarsi lì, avevano scelto di finire nei guai. Le piante no. Non erano potute scappare, nemmeno la prima volta. Quel pensiero rese lucidi i suoi occhi e sofferto il suo sguardo.
Lindë.
La voce dell'altra la fece sobbalzare. Il corpo si scosse, e si volse in sua direzione. Lo sguardo di Monique era fermo. Deciso. Arrabbiato. Pronto. Poteva facilmente intuire [Intuito (Perspicacia) 40] a cosa l'altra stesse pensando. Vendetta. Pareggiare i conti e chiuderli definitivamente. Fare in modo che il Mezzo-Drago non potesse più essere una minaccia per nessuno.
Io vado a rompere il culo a quel bastardo.
Già. L'aveva ipotizzato. Il suo intuito non aveva fallito, questa volta. Annuì una volta sola, ferma nello sguardo come l'altra. Anche lei aveva i suoi buoni motivi per odiarlo. Anche lei aveva i suoi buoni motivi per volerlo morto.
Vengo con te.
Non si sarebbe fatta fermare. Monique proteggeva gli studenti. Lindë proteggeva le piante. Il primo che avesse provato a giudicarla per questo, si sarebbe beccato dalla Vilvarin uno Schiantesimo in pieno petto. Presero a camminare allora, insieme. Una accanto all'altra, verso il portone che dava sul giardino della scuola. Trovare Vastnor, lì, non la sorprese, forse non quanto avrebbe dovuto. In effetti, non aveva motivo di essere lì. Monique non l'aveva chiamato in alcun modo, non aveva mandato alcun Patronus da lui, per quanto aveva notato. In realtà avrebbe potuto ipotizzare che lo stesso mandato alla Preside fosse andato anche dal collega, ma non le importava. Che Sandyon fosse lì o meno, non cambiava lo stato delle cose. Non cambiava ciò che voleva fare Lindë. Posò lo sguardo su di lui, infatti, senza particolari pensieri per la testa. Gli occhi dei due s'incontrarono per alcuni secondi, poi quelli di lei si spostarono sull'ingresso. Ripresero a camminare, insieme, uscendo così dal portone esterno per proiettare le proprie figure in giardino: lì, il primo attacco. Una sfera di colore rosso, un misto di fuoco ed elettricità probabilmente. Una per ciascuno di loro, tre in tutto. La Vireau schivò con facilità, ma era prevedibile, per Lindë. Aveva imparato a non sottovalutare la francese, in nessun caso. Quei pensieri la distrassero. Volse il capo verso la sfera che stava andando contro di lei, e capì che non l'avrebbe evitata in tempo. I piedi si mossero da soli, quasi un disperato tentativo di spostarsi in tempo. Non servì. Un corpo si parò di fronte al suo. Una schiena si frappose tra la sfera e Lindë. Un uomo evitò che si facesse male. Sandyon Vastnor. Non riuscì a dire nulla. Avrebbe voluto ringraziarlo, ma non ce la fece. Avrebbe voluto chiedergli il perché di quell'aiuto, ma non riuscì a dire nulla. Lo osservò rialzarsi, sincerandosi almeno con lo sguardo che stesse bene. Per quanto possibile, ovviamente. Poi, qualcosa d'inaspettato si presentò dinnanzi a loro. Non il Mezzo-Drago, come previsto. Qualcosa di più vicino ad un Drago vero e proprio. Ma senza ali. Se le circostanze fossero state diverse, forse, si sarebbe fermata ad ammirarlo. Tutto ciò che riuscì a comprendere al momento, invece, fu solo il colpo che scagliò contro le Serre. La barriera magica in frantumi. Analogamente, qualcosa andò in frantumi dentro di lei.
Resta concentrata, non perdere la lucidità! Sii ferma come la Terra che tanto ami!
Ha ragione lei. Cercherò di avvicinarmi, non gli farà del male.
Sentì le parole dei due. Rimanere ferma, lucida. La mano di Lindë si posò sulla bacchetta nella tasca interna del mantello. La prese, e lasciò che l'indumento cadesse a terra. Non voleva impicci o vestiario inutile, su di sé. Voleva fare del male a quella creatura. Non importava che fosse o meno il Mezzo-Drago, non avrebbe toccato quelle Serre. A costo di sventrarlo con la bacchetta pezzo dopo pezzo. Ancora una volta, quell'essere attaccò. Ancora una volta, Lindë si era distratta. Tentò di spostarsi, tuffandosi di lato, sulla destra, imitando forse goffamente la Vice Preside. Tentativo vano. Venne colpita alla spalla sinistra dalla scossa elettrica lanciata dalla creatura. Non emise un suono, nonostante il dolore. Perché le piante non gridavano. Soffrivano in silenzio, con dignità. Se avesse già accettato il suo destino, forse le cose sarebbero diverse. Ma ancora non lo sa, ancora tutto ciò in cui crede sono le piante. Forse la sua professione. Sentì le parole di scherno di Monique. Se avesse potuto, avrebbe riso. Se avesse saputo farlo, sarebbe stata una persona diversa. Poi, due Incantesimi. Il primo, a lei, sconosciuto. L'aveva detto che non si doveva sottovalutare la donna. Poi, quell'urlo di Vastnor. Il suo voler catturare l'attenzione del Drago, ed il secondo incanto, sconosciuto quanto il primo. Se fosse stata una persona ironica, avrebbe riso di cuore del suo essere molto scarsa rispetto ai colleghi. La verità era che lo sapeva. Erano maghi forse più esperti e pronti di lei. Ma Lindë, dalla sua, aveva l'amore incondizionato per le piante. Il bisogno estremo di proteggerle. Per l'Erbologa, quel particolare poteva fare la differenza tra la sua vittoria e la sua sconfitta. Alzò il braccio destro, quello della mano che impugnava la bacchetta. La roteò in alto, con due giri e un quarto in senso antiorario. Poi, la puntò verso il Drago. Un solo Incantesimo non-Verbale, pronunciato mentalmente. Come se non volesse nemmeno sprecare il fiato, volendolo conservare per la battaglia.
Bombarda Extrema.Bombarda Extrema
Difficoltà: 6 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Sfera magica di grandi dimensioni che si abbatte su un oggetto per farlo esplodere Genere: Offensivo Danno: 15 + Capacità Magica 12 => 27 Forse, come incanto, non avrebbe potuto competere con quelli precedenti. Ma forse, comunque, gli avrebbe fatto male quel tanto che bastava da infastidirlo. Intanto, nell'aria, la figura del Mezzo-Drago fece finalmente la sua comparsa. Lindë spostò lo sguardo su Monique. L'espressione del suo viso la diceva lunga.
Mi occuperò io di lui, voi andate, e alla svelta.
La voce di Vastnor la fece voltare verso di lui. Ferma, imperturbabile in volto. Come sempre. Ma con qualcosa di diverso.
No.
Una negazione. Una presa di posizione.
Non lascio le Serre.
Ferma anche nella voce. Atona, sì, ma decisa. Monique l'avrebbe dovuta prendere di peso per farla allontanare da lì. Lei da quel luogo non si sarebbe allontanata per niente al mondo.
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Lindë
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da Logan » 01/05/2013, 3:04
{ CORRIDOIO QUINTO PIANO - ORE 11:27 }
E adesso, finita la lezione... Si aspetta il pranzo per una bella pizza come si deve!
Non attendeva altro il professore di Babbanologia, mentre camminava a passo svelto e sicuro lungo il corridoio principale del quinto piano. Non c'era una ragione precisa per la quale si trovava lì, visto che la propria aula era qualche livello più in basso, ma all'omone di colore piaceva passeggiare e sgranchire sempre i muscoli tra una lezione e l'altra, in modo da preparare anche lo stomaco al cibo in arrivo. Ogni cosa al suo posto ed ogni probabilità conduceva verso l'ennesimo pomeriggio tranquillo in quella scuola così caotica vista dall'esterno, ma divertente e quasi rilassante se vissuta attraverso gli occhi di Logan Sykes. La mente viaggiava, volando per i cavoli suoi, sopratutto focalizzandosi sulla figura della propria fidanzata che era già qualche giorno che non la sentiva adeguatamente e quello si che era un male, quando all'improvviso, dei dettagli importanti e particolari colsero la sua attenzione, facendo fermare il suo incedere per poi avvicinarsi alla grande finestra presso la porta della Sala Duelli. Tre docenti ben conosciuti: Sandyon Vastnor, Monique Vireau e Lindë Vilvarin, si stavano dirigendo verso... Eh, verso dove?
Ma che cavolo...
Inarcando il sopracciglio rimase palesemente interdetto da quella visione, mentre nel frattempo, l'altoparlante annunciava la decisione di quegli stessi tre colleghi di muoversi alla volta del nemico giurato di Hogwarts per eliminarlo una volta per tutte. La reazione di Logan fu abbastanza ovvia da immaginare: un "EH?!" grosso quanto una casa, accompagnata da una cinquantina di punti esclamativi. Erano davvero certi di potersela cavare in tre? Nell'ultimo mese si era parlato della possibilità che il Mezzo-Drago avesse preso il volo per altri lidi, vista la sua quasi totale scomparsa in zona e con essa anche il ridursi degli attacchi ad animali e centauri, ma a quanto pareva dalla spedizione in atto, voleva dire che il simpaticone si era tutt'altro che dileguato. Fece ancora un paio di passi in avanti, rimanendo con il volto rivolto al vetro, cercando di cogliere qualche particolarità in più della vicenda, ipotizzando che nello stesso momento gli altri professori, assieme a CapiScuola e Prefetti stessero conducendo gli studenti nella Sala Grande. Ad un tratto, una figura di dimensioni davvero notevoli apparve uscendo in corsa dalle fronde della Foresta Perduta, dall'aria minacciosa. Una goccia di sudore freddo percorse la fronte dell'americano, così, si leccò le labbra seccate cercando di fare mente locale.
E' una bestia di tutto rispetto e a giudicare dall'attacco che ha appena lanciato, è un misto rosso-blu... ... Devo aiutarli, anche perché un colosso simile non l'ho mai affrontato in vita mia... E' tutta esperienza!
Si, a differenza di Sandyon che lo faceva quasi esclusivamente per aiuto, a Monique che lo faceva per la vendetta verso dei bambini e alla Vilvarin che difendeva i diritti delle piante, Logan si mise a correre estraendo la bacchetta per il semplice desiderio di sfida e di confronto con una nuova specie di drago mai vista ed osservata prima, con la quale misurarsi per capirne debolezze, caratteristiche e abitudini di attacco. L'ulteriore richiamo a muoversi fu vedere la barriera intorno alle Serre venire ridotta in deboli condizioni da un attacco potentissimo di tipo elettrico del dragone senz'ali, che fece uscire un "WOW" quasi ammirato da parte del Dragoniere... Eh si, lui si esaltava nel vedere simili poteri in quelle affascinanti creature, buone, cattive o docili che fossero. Mentre correva scendendo le scale all'impazzata si accorse che esse stavano facendogli cambiare direzione e, pazzo come non mai, spiccò un salto incredibile per andare ugualmente sulla rampa che gli serviva, atterrando perfettamente ed attutendo l'atterraggio con la possenza delle gambe ben allenate ed i polpacci tosti come la roccia. { Tal. Fis. 38 } In contemporanea, un patronus civetta lo raggiungeva in volo, come ad esortarlo ad accelerare il passo. Logan sorrise con un ghigno divertito facendo un occhiolino verso l'animale magico.
Tranqui Zia, li aiuterò a stenderlo, sono o non sono un Dragoniere fatto e finito!?
Ovviamente parte della tensione e della grande adrenalina che gli scorrevano in corpo erano coperte dalla finta eccessiva sicurezza e spavalderia che ostentava, quasi sconfiggesse semi-draghi simili ogni giorno tra una lezione e l'altra, ma ognuno trovava a modo suo la maniera per smorzare il nervosismo e la paura, una paura che, nel caso di Logan, non faceva che alimentare il suo istinto di sopravvivenza e la sua volontà di vincere. Uscito come una saetta dal portone principale, affacciandosi sul portico, prese un poco di fiato, tornando a correre svelto come una gazzella in direzione del giardino, mentre i suoi occhi individuavano in alto proprio quel famoso Mezzo-Drago della quale tanto si era parlato e che lui ancora non aveva avuto il piacere di vedere ed osservare con i suoi grandi occhi scuri.
Ah bene... Bene... Quindi siete due... E suppongo che il ciccione... Sia più stupido, più possente... E più lento!
Normale che il suo passato come Dragoniere gli venisse incontro in quei frangenti, e per lui fare una stima della situazione e dell'avversario draconico in questione era più semplice che per chiunque altro del gruppo di attacco. Finalmente abbastanza vicino ai colleghi, iniziò a riflettere sull'incantesimo da lanciare per iniziare la sua battaglia personale, ma non prima di aver segnalato che era deciso a fornire come valido aiuto per attuare la vendetta di Hogwarts.
Mi occuperò io di lui, voi andate, e alla svelta.
No. Non lascio le Serre.
Notò quasi subito le ferite riportate sia dal docente di Difesa che da quella di Erbologia, ma vedendoli così concentrati e così fermi nelle loro posizioni, gelidi nei nervi e nello sguardo, preferì non chiedere nulla e pensare che per il momento si trattavano ancora di graffi poco pericolosi.
Ehi fratelli, me ne lasciate un po' o volete godervi tutto il divertimento da soli? Se ci muoviamo su due fronti ridurremo la forza offensiva, quindi teniamoli separati! Come ci dividiamo?
...
Ah giusto!
Rotazione del polso anti-oraria e poi un movimento secco a zig-zag prima di puntare la bacchetta verso il petto della enorme creatura.
DIFFINDO DISTRUCTOR!
Diffindo Distructor
Difficoltà: 8 Tipo: Incantesimo Oscuro Descrizione: Lacera oggetti di grandi dimensioni e/o persone Genere: Offensivo/Proibito Danno: 18
Si si lo so che è un poco oscuro, ma fare un altro lavoro oltre l'Auror bypassa certe sottigliezze, dico bene? Allora, stavamo dicendo?
Spostò lo sguardo tra tutti e tre i presenti, aspettando loro disposizioni. Non aveva potuto ammirare i primi tre attacchi inferti dai colleghi al nemico, e in cuor suo era diviso a metà tra il volere che il semi-drago stesse già soffrendo parecchio e il desiderare che invece c'era ancora parecchia strada da fare, perché sarebbe significato più scontro per lui. Alla fine però, era sempre la parte razionale che vinceva, per questo in realtà voleva che i tre avessero già svolto il miglior lavoro possibile. In ogni caso, era ufficiale: anche Logan Sykes era entrato nell'arena di gioco, e non l'avrebbe lasciata tanto facilmente.
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da Dylan » 01/05/2013, 14:53
Il Semi-Drago si trovava certamente in una posizione di svantaggio numerico, ma la sua stazza bastava ed avanzava per sopperire al problema. Le sue due lunghe file di occhi scrutavano tutti quanti i professori, le prede designate alla sua vendetta e quella della Madre della nidiata. I suoi primi attacchi riuscirono ad essere parzialmente efficaci, con un Sandyon che si fece colpire apposta e una Monique che invece riuscì a schivare, dopo di che, successivamente i fulmini presero sia il professore di Difesa che di Erbologia ma, ancora una volta, non quella di Incantesimi che si preparava al giusto attacco, e al contempo il compagno si muoveva raggiungendo le Serre con tutta l'intenzione di difenderle dopo il pesante colpo di rottura subito appena pochi istanti in precedenza. Di certo uno scontro ai vertici della potenza e dell'imprevedibilità, dove ogni azione minima significava perdere sangue, energia, lucidità. La creatura inquadrò per prima la Vice Preside di Hogwarts, fissandola con rabbia, magari comprendendo appena le sue parole di scherno, osservando la bacchetta magica alzarsi nell'aria e lasciar andare un incantesimo non verbale mai visto prima da nessuno dei presenti (Dylan compreso, N.d.t.). Tuttavia il bestione si trovava ad essere abbastanza preparato per assorbire il colpo, per questo si chinò avanti con la testa chiudendosi in uno scudo naturale anche grazie alle zampe anteriori, ponendosi letteralmente in piedi e assorbendo la magia indietreggiando di un paio di passi indietro. Le braccia che lo avevano protetto adesso presentavano delle screpolature sulle scaglie e qualche punto più scuro, come fossero lividi, ma esso non sembrava farci molto caso, non ora che la sua rabbia era cresciuta ulteriormente. A tale azione offensiva della donna francese, lui rispose con il tentativo di uno scatto in avanti e una giravolta su se stesso per prenderla in pieno con una frustata di coda, intenzionato a scaraventarla indietro e farle davvero molto, molto male. Nello stesso momento, la sua attenzione venne colta dall'urlo del professor Vastnor, che lo fece girare, mossa alquanto sbagliata, ma non ci possiamo certo aspettare grandi ragionamenti tattici da un coso simile, giusto? Il fascio di luce dell'incantesimo sacro dell'uomo lo prese in pieno negli occhi, non solo facendolo urlare dal dolore, ma anche riducendo così la sua prontezza di riflessi e capacità di difesa, avendo la vista leggermente annebbiata. Fu proprio per questo che, quando anche la Vilvarin decise di dare il suo contributo all'offensiva alleata, al seguito del fulmine rosso che le raggiunse la spalla, il semi-drago non poté che sottostare al volere del fato avverso e prendersi la Bombarda direttamente sul lato del collo, cadendo in avanti tornando con le zampe a terra, giusto in concomitanza con l'arrivo di Logan sul campo di sfida. Da lontano, il Mezzo-Drago guardava tutto fermo, muovendo le ali per rimanere sospeso; forse una madre in apprensione, chissà. Il Diffindo Distructor utilizzato dall'americano arrivò forte e chiaro al petto della creatura che accusò con un gemito sommesso di dolore, vedendo la propria pelle riempirsi di tanti tagli fastidiosi e sanguinanti. Ad un tratto, la Madre emise un grido incredibile simile ad un richiamo, che il "fratellone" parve capire all'attimo. Le fauci del mostro si spalancarono e da esse iniziò a caricarsi una luce di colore grigio-nero totalmente innaturale e in contrasto con la normale natura di un drago rosso o blu o qualunque altro esistente sulla faccia della Terra. Tempo un paio di secondi ed un raggio di energia ne scaturì e non rivolto ad un solo professore, ma in direzione di tutti, infatti la testa del semi-drago fece un movimento da destra verso sinistra, partendo da Sandyon, con il raggio ancora in azione per provare a prendere tutti con un solo colpo decisivo e devastante. Dopo di che, il messaggio ricevuto dalla madre consistette nel provare a fare molto più male della semplice distruzione dei corpi dei docenti. Adesso il suo obiettivo era proprio il Castello dietro di loro. Nuovamente due grosse sfere di fuoco-elettrico vennero sparate dalla bocca del nemico dirigendosi su tre parti qualsiasi della gigantesca struttura, con l'intento di farla tremare e subire forti ed ingenti danni. L'unica speranza che avevano i quattro combattenti, era quella di provare a sfruttare un incantesimo per distruggere le sfere prima che raggiungessero il bersaglio, altrimenti si che sarebbero stati grossi guai per tutti i presenti nella scuola. Il ragionamento del Mezzo-Drago era semplice da capire: Voi avete fatto fuori i miei cuccioli, ed io voglio fare fuori i vostri.
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da Monique » 01/05/2013, 16:06
Non si era accorta quasi di niente, essendo poco più avanti rispetto a Sandyon e Lindë: non aveva perciò visto il proprio compagno prendersi il colpo al posto della collega di Erbologia, ma aveva potuto accorgersi di come il Drago senz'ali si fosse quasi chiuso in se stesso per assorbire l'incantesimo da lei stessa lanciato. Non poteva immaginare che, dentro la scuola, una parete fosse diventata un'immensa finestra sul giardino e, di riflesso, sul combattimento, e se anche se ne fosse resa conto, probabilmente, non le sarebbe importato: l'urlo di Sandyon permise al suo incanto di centrare in pieno la bestia, che non poté quindi parare al meglio l'attacco effettuato da Lindë, poco dopo; non sapeva quanto fosse forte quel coso, ma di sicuro aveva dovuto per forza di cose incassare tre colpi e non stava bene. L'altra cosa sicura, era che il colpo di Monique, e forse anche il tono con cui aveva preso in giro il Drago, alla creatura non era piaciuto per niente: la donna, infatti, quasi intuendo [Intuito (Sesto Senso): 30] che probabilmente le si sarebbe rivolta contro, assunse la posizione di difesa; gamba sinistra distesa in avanti, gamba destra dietro col piede appoggiato solo di punta, braccio che teneva la bacchetta disteso con la mano bassa, la punta del catalizzatore rivolta verso il terreno, il gemello invece piegato con la mano aperta, verso il suolo, leggermente in avanti, ed infine il bacino e le ginocchia pronte a scattare, appena ondeggianti. E meno male che assunse quella posizione, così quando il Drago senz'ali tentò di colpirla con una possente codata, Monique riuscì parzialmente a schivare il colpo, facendo una capriola all'indietro che ebbe come unica, per modo di dire, conseguenza, un taglio sulla pancia, il tessuto della canotta indossata squarciato ed una ferita di un centimetro circa che le passava appena sopra all'ombelico.
Non fa così tanto male, sai?
Lo schernì ancora la Vireau, tornando in posizione eretta, la guardia alzata e la bacchetta pronta a scattare se fosse servito, per colpirlo od eventualmente per deviare un qualsiasi suo colpo. Da lontano, intanto, il Mezzo-Drago fissava lo svolgimento di quel duello e Monique sapeva che era lui la sua vera preda, era con lui che aveva un conto in sospeso bello grosso, anzi, gigantesco tanto quanto il bestione che avevano di fronte.
Ehi fratelli, me ne lasciate un po' o volete godervi tutto il divertimento da soli? Se ci muoviamo su due fronti ridurremo la forza offensiva, quindi teniamoli separati! Come ci dividiamo?
La voce di Sykes la sorprese, costringendola a voltarsi col capo verso di lui: solo allora si accorse che Lindë aveva riportato una ferita sulla spalla e Sandyon sembrava aver a sua volta subito un colpo, forse sulla schiena [Intuito (Perspicacia): 38] a giudicare dalla posizione del suo corpo, ma non ne era sicura e non c'era nemmeno tempo, a dirla tutta, per le domande; solo uno sguardo, intenso e profondo, venne posato sul suo viso da parte della francese, come a volersi sincerare tramite i suoi occhi che stesse comunque bene, che ce la facesse a proseguire nello scontro.
Ah giusto! DIFFINDO DISTRUCTOR!
Un altro colpo, il quarto per il Drago senz'ali che dovette incassare ancora, stavolta con alcuni gemiti di dolore che suonavano come musica alle orecchie di Monique: si volse verso Sandyon e Lindë, giusto il tempo per sentire il loro breve scambio di battute.
Mi occuperò io di lui, voi andate, e alla svelta.
No. Non lascio le Serre.
Com'era prevedibile, in fondo, la Vilvarin si rifiutò di muoversi da lì, forse anche perché le Serre erano state colpite e non aveva alcuna intenzione di lasciare che accadesse nuovamente. Monique schiuse le labbra, forse per dire qualcosa, quando l'urlo del Mezzo-Drago sopra le loro teste la costrinse a mettersi nuovamente in posizione difensiva: quella volta, a differenza della precedente, l'attacco della bestia senz'ali non riuscì a colpire la francese, che fece una capriola in avanti - sembrava diventata un'esperta, di capriole - riuscendo così a schivare senza troppe difficoltà il raggio del Drago; ma questo non aveva ancora finito, per quanto, Monique se ne rese conto poco dopo, il suo obiettivo non erano più i quattro professori, bensì il Castello, minacciato da due sfere rosse ed elettriche che la bestia scagliò contro le sue mura.
Non pensarci nemmeno, bastardo, non ti lascerò toccare la mia scuola!
Urlò Monique, alzando la bacchetta per disegnare un otto partendo dall’alto e mimare poi un affondo col catalizzatore, con la sua fedele Rose, puntandola contro una delle due sfere che si stava per abbattere contro Hogwarts.
Glacius!!Glacius
Difficoltà: 6 Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Emana un sfera gelida che si abbatte sul nemico in grado di congelare cose, animali e/o persone Genere: Offensivo Attacco: Cap. Magica 19 + Bonus Bacchetta 4 + 9/20 = 32 Danno: 12 + Cap. Magica 19 + Bonus Bacchetta 4 = 35 Dalla punta della sua bacchetta si formò una sfera di colore semi-trasparente e di dimensioni piuttosto ingenti, che Monique scagliò verso la gemella, di colore rosso però, più vicina a sé, col chiaro intento di congelarla prima che questa fosse riuscita ad abbattersi sul Castello. Se fosse riuscita nel suo intento, la donna si sarebbe rivolta verso i tre presenti, urlando un:
Fermate l'altra, presto!
Per poi posare nuovamente lo sguardo sul Mezzo-Drago, riducendo gli occhi a due fessure: lo voleva morto, e la proposta di Logan di dividersi le sembrò all'improvviso la cosa più logica da fare; era vero, l'ultima volta in Infermeria ci erano finiti in quattro, ma ora l'aberrazione era senza bacchetta, e Monique sapeva con chi aveva a che fare. Si posò una mano sulla pancia, quasi come a voler bloccare con le dita il sangue che le fuoriusciva dalla ferita, poi spostò lo sguardo su Sykes, fissandolo con un'espressione che non ammetteva repliche.
Logan, andiamo! - sì, aveva deciso di chiedere al Dragoniere di seguirla, lasciando Sandyon con Lindë perché sapeva bene che la collega non avrebbe mai lasciato le Serre e la presenza del compagno di Monique avrebbe potuto esserle di grande aiuto in combattimento - Sto venendo a prenderti, p*****a!!
Urlò infine la Vice Preside verso il Mezzo-Drago, come a fargli capire che era proprio lei che voleva, lei la creatura contro cui Monique avrebbe combattuto - e vinto. Un ultimo sguardo veloce a Sandyon e alla Vilvarin, e poi la donna scattò in direzione della Foresta, si sperava seguita da Logan, focalizzata su un unico obiettivo: la testa del Mezzo-Drago nel suo ufficio, come ricordo della sua vittoria.
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da Sandyon » 01/05/2013, 23:55
Un colpo andato a segno, e non solo uno... Due... Tre. Sia lui che le altre docenti erano riuscite nell'intento di colpire il bersaglio e questo faceva presagire che forse la vittoria non era così lontana. Da parte sua, il nemico aveva scelto come bersaglio designato per la propria vendetta la compagna, Monique, adesso vittima di un attacco frontale fisico con la coda da parte del semi-drago, il quale attacco riuscì appena vanificato dalla grande agilità della professoressa. La punta dell'arto però, perforò orizzontalmente la pancia della francese, gesto che portò l'uomo a provare un forte sentimento di rabbia. Assottigliò lo sguardo e cercò di capire nel frattempo se ella stesse percependo molto dolore, ma a giudicare dal sangue che stava sgorgando dalla pelle, non era comunque salutare che lei rimanesse senza delle adeguate cure a supportarla. Sbuffò, rimanendo sulla sua posizione, fermo, a bloccare la possibilità di attaccare nuovamente le Serre, ma confidando mentalmente nel compagno magico Mog, ordinandogli di aiutare la Vice Preside nei modi classici conosciuti dal mondo della magia.
Sbrigati, potrebbe perdere lucidità da un momento all'altro!
Si capo, corro!
Così il piccolo Moguri velocemente si diresse, invisibile fino alla "mammina", attivando i suoi poteri innati, provvedendo a sistemarle la ferita. Da parte sua, Moni avrebbe potuto sentire sulla propria pelle una sottile sensazioni di miglioramento e cura, altamente di sollievo al dolore. Almeno in quella maniera, l'ex mercenario possedeva la sicurezza di non lasciare un solo secondo la sua donna in difficoltà.
Non preoccuparti mamma, ci penso io a te!
Epismendo
Difficoltà: 3 Tipo: Incantesimo di Guarigione Descrizione: Pone un freno alle epistassi e smette di far sanguinare Genere: Supporto Danno: //
Ferula
Difficoltà: 2 Tipo: Incantesimo di Guarigione Descrizione: Fa apparire delle bende che si avvolgono intorno ad una ferita Genere: Supporto/Difensivo Danno: //
Tutto bene?
Una domanda fulminea, rivolta alla propria futura moglie, fissandola ma rimanendo attento onde evitare qualsiasi attacco da parte della bestia. Quasi in concomitanza con quello scambio di battute e di sguardi, giunse anche il professore di Babbanologia, Logan Sykes, con l'intento probabilmente da dare il suo appoggio offensivo alla lotta, un intervento che, a giudicare dallo sguardo di Monique, parve molto gradito.
Ehi fratelli, me ne lasciate un po' o volete godervi tutto il divertimento da soli? Se ci muoviamo su due fronti ridurremo la forza offensiva, quindi teniamoli separati! Come ci dividiamo?
Vastnor intendeva non muoversi di lì ma la Vilvarin era dello stesso identico avviso, ciò voleva dire che ben presto si sarebbero separati in due coppie e lui, con la sua ex fiamma segreta, avrebbe dovuto vedersela ancor meglio con il semi-drago irato e oltremodo fuori di se. Intanto però, la cosa più importante e veloce da fare era cercare di evitare l'ennesimo tentativo di attacco dell'avversario, il quale caricato un raggio enorme di energia dalla grande bocca, cercò di spazzare via lontano tutte le prede in una volta sola. Almeno per se e per la Vireau, il tentativo fallì miseramente, e Sandyon sperò tanto dentro di se che lo stesse valesse anche per Lindë. Fermo, silenzioso, gelido nei modi e nelle espressioni, lasciava parlare solo i propri gesti e la sua bacchetta, per questo ai tempi andati venne nominato senza dubbio come l' "Assassino".
Non pensarci nemmeno, bastardo, non ti lascerò toccare la mia scuola! Glacius!!
Due enormi sfere fiammeggianti, con l'elettricità a contornarle, simili a quelle ricevute prima, partirono dalle fauci del mostro per dirigersi non più verso i quattro bersagli ma in direzione del Castello, sotto probabile ordine e consiglio della Madre che, in lontananza, aveva emesso un urlo sommesso e gracchiante, incredibilmente fastidioso. Il catalizzatore magico della Vice Preside si levò al cielo ed un incanto di ghiaccio partì da esso per abbattersi contro una delle due sfere. Bisognava però provvedere all'altra, onde neutralizzare del tutto la manovra di offesa nemica.
Fermate l'altra, presto!
Niente di più semplice.
BOMBARDA MAXIMA!
Bombarda Maxima
Difficoltà: 4 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Sfera magica di medie dimensioni che si abbatte su un bersaglio per farlo esplodere Genere: Offensivo Danno: 9
Non voleva sfruttare particolare potere, questo perché sapeva bene che un'azione simile gli sarebbe riuscita senza eccessiva difficoltà. Purtroppo questo diversivo impedì sia a lui che alla compagna di cimentarsi in un altro attacco, ma forse, considerando che magari sarebbero riusciti nell'intento di arrestare l'avanzata delle due sfere, sia Logan che Lindë avrebbero potuto invece dedicare le loro "attenzioni" magiche sul bastardo che aveva cercato di mandare in frantumi un bel pezzo della scuola. Tornò in posizione di guardia, voltandosi senza badare ad altro che al suo obiettivo, inspirando profondamente e assumendo all'istante la Posizione Difensiva, da poco insegnata anche ai suoi studenti che, con molta probabilità, stavano guardando atterriti lo spettacolare scontro in corso. Moni alla fine decise di chiamare, come ipotizzabile, il professor Sykes come alleato da portare in Foresta, così, Sandyon le lanciò un'occhiata profonda e penetrante, sapendo che lei l'avrebbe ricambiata almeno una volta, prima di correre più agguerrita e determinata che mai.
Logan, andiamo! Sto venendo a prenderti, p*****a!!
Una parte di me... E' con te! Va' e porta la sua testa come trofeo, la appenderemo nel tuo ufficio. Per questo qui, lascia fare a noi!
Con lei, proteggila ad ogni costo...
Puoi contarci Sandy!
Dopo di che, una voce risuonò anche nella testa della francese, non troppo allegra adesso, ma era per via della situazione delicata.
Non lascerò che ti faccia del male mammina!
Se il semi-drago non avesse in qualche modo cercare di arrestare l'incedere della compagna e del Dragoniere verso la zona Proibita di Hogwarts, Sandyon avrebbe seguito con lo sguardo le due figure per qualche attimo, prima di tornare concentrato del tutto sul proprio avversario, adesso rimasto soltanto con il supporto e la forza combattiva della Vilvarin al suo fianco. Gli parve strano per un istante vedere una mora differente da Moni vicino a se, in un momento tanto decisivo, ma ormai aveva imparato a sapere nel suo cuore che anche quella donna avrebbe sempre rappresentato una parte importante del suo destino e della sua vita. Incamerò aria profondamente, permeando in quella Guardia da Difesa completa, lanciando una fulminea occhiata alla collega, come a volerle consigliare di provare ad imitare la stessa posizione. Forse non l'aveva mai appresa in vita sua, o forse aveva dimenticato di averlo fatto, ma se fosse stata la seconda opzioni, allora certe manovre erano niente meno che simili all'andare in bicicletta, bastava rifarlo una volta per recuperare di nuovo la capacità di destreggiarcisi.
E' indebolito e ha la vista offuscata... Prova a spostarti dietro di lui, sarà colto alla sprovvista e più facile da colpire! Io non mi muoverò da qui, le tue piante sono al sicuro con me, te lo giuro.
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da Lindë » 02/05/2013, 16:17
L'aveva colpito. Non che gli avesse fatto chissà che male. Ma colpirlo era già meglio che niente. La spalla le faceva male, ma non si sarebbe lamentata. Le piante non si lamentavano. Vastnor non si era lamentato quando si era preso il colpo al posto suo. Perciò Lindë non si sarebbe lamentata. Ma al Drago non aveva fatto troppo piacere il sarcasmo di Monique. Ipotizzabile, comunque. Un bestione del genere che non riusciva a colpire un essere umano. Una barzelletta, quasi. Lindë non poté fare niente mentre la creatura tentava di colpire la Vice Preside. Vide il taglio che Monique si fece sulla pancia, ma rimase immobile, ferma. Come se fosse convinta che, in qualche modo, [Intuito (Perspicacia) 40] Sandyon o la Vireau stessa avrebbe fermato il sangue quanto prima. Così accadde. All'improvviso, il taglio smise di sanguinare. Delle bende comparvero intorno alla ferita, senza che nessuno avesse usato la bacchetta. Non si fece domande, l'Erbologa. Non ne aveva il tempo, forse neanche la voglia. Stava bene, questo era l'importante, il come era indifferente. Al terzetto si aggiunse Logan, ed in effetti il suo aiuto faceva loro comodo. Scagliò l'Incantesimo, colpendo la creatura, che si lamentò quanto il Mezzo-Drago sopra di loro. Sorrideva, il docente, come se andasse tutto bene. Come se quella fosse una situazione del tutto naturale, per lui. Lindë non lo salutò, limitandosi ad un lieve cenno col capo. Ci sarebbe stato tempo dopo, per salutarlo. Ammesso che fosse tipo da farlo, ovviamente. Lindë non lo era. Ma il Drago senz'ali non aveva finito. Tentò di colpirli di nuovo, tutti, con un soffio. L'Erbologa usò la Posizione di Difesa. Non sapeva nemmeno di poterla imitare, l'aveva vista fare prima da Monique. Tentò dunque di ripeterla su di sé, un po' impacciata. Aveva compreso che non avrebbe fatto in tempo a spostarsi, a schivare. Cercò quindi di assorbire il colpo, chiudendosi quasi a riccio. Ma fece male. Tremendamente male. Respirò con forza, stringendo gli occhi. Si concentrò [Concentrazione 17] sul proprio respiro. Pensò alle piante. Alla loro forza dietro l'apparente fragilità. S'impose di non lamentarsi in alcun modo. Riaprì gli occhi lentamente, il tempo di notare le due sfere contro il Castello. Monique tentò di fermare la prima. Sandyon tentò di ferma la seconda. Lindë tentò di provare apprensione per il Castello. Al momento le riusciva difficile farlo, ma forse, impegnandosi, le sarebbe riuscito. Tornò a fissare il Drago, mentre Monique e Logan decidevano di allontanarsi contro il Mezzo-Drago. Lei non salutò nessuno. Non aveva nessuno da salutare. Gli unici per cui avrebbe perso tempo, sarebbero stati Irvyne e Typhon. Entrambi erano dentro al Castello. Entrambi erano troppo lontani per poter fare o dire loro qualcosa. Osservò silente i due colleghi andarsene, lasciando lei e Sandyon. Lo sguardo di Lindë si posò automaticamente su di lui: inutile dire che si rifaceva all'uomo per decidere come muoversi. Era Vastnor l'esperto dei due.
E' indebolito e ha la vista offuscata... Prova a spostarti dietro di lui, sarà colto alla sprovvista e più facile da colpire! Io non mi muoverò da qui, le tue piante sono al sicuro con me, te lo giuro.
Annuì, semplicemente. Non aveva bisogno di sentirsi dire altro. Non aveva bisogno di sapere altro. Si mosse, scattando il più velocemente possibile considerando la botta appena ricevuta e quella precedente. Tentò di andare alle spalle del Drago senz'ali. Non era sicura che ci sarebbe riuscita. Ma provare poteva valere la loro vita. A prescindere che fosse riuscita ad andargli dietro o meno, avrebbe attaccato. Le sue piante erano affidate a Sandyon. Se fosse capitato loro qualcosa, se la sarebbe presa con lui. Alzò la bacchetta verso l'alto. La mosse di mezzo giro verso destra e di un quarto di giro verso sinistra. Schiuse le labbra. La voce le uscì forte e chiara. Le prime parole che pronunciava da almeno dieci minuti.
Ventus!Ventus
Difficoltà: 6 (complesso) Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Genera una sfera di vento di grandi dimensioni che può anche abbattere arbusti di medie dimensioni Genere: // Danno: 18 + Capacità Magica 12 => 30 Dalla punta della bacchetta partì una sfera verde chiaro. L'avrebbe colpito? Poteva solo sperarci. Una cosa era sicura. Non si sarebbe fatta ammazzare. E alle sue piante non sarebbe stata torta nemmeno una foglia.
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Lindë
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2013-05-20 21:12:39 |
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