Continuò a guardarsi intorno, mentre dentro di sé avvertiva un senso di estraneità: aveva visitato parecchie volte il villaggio di Hogsmeade, così come il suo cimitero, ma non ricordava di essere mai stato in quella zona, e quel cancello non gli pareva essere familiare, per cui pensò che si trattasse di una parte nuova costruita probabilmente nel lungo periodo della sua assenza dal castello, e finì lì.
Girò intorno a sé stesso, mentre le pupille si muovevano in una direzione e nell’altra, e si acuivano in modo particolare su alcuni spazi, ma niente di più che grossi tronchi, e cespugli qua e là, mentre una “mezza stradina” difficile da distinguere serpeggiava tra il terreno battuto, sul quale vi era uno strato di erba esponenzialmente più bassa di quella che cresceva nella foresta, e nello stesso momento, istintivamente voltò il capo nella direzione del cancello, come per voler confermare che il prato era “selciato”, mentre gli arbusti di un secondo prima no, quasi a voler mettere un fermo che non si trattasse di un sogno.
Dopo la breve ispezione si fermò, in direzione rivolta in avanti, come a voler precedere. Sentì i commenti degli altri due, Typhon e Saana, pochi metri più in là:
Certo che la Bergman ci ha mandato proprio in un posto accogliente… In quel commento notò una nota di ironia nella voce della Serpeverde, e ne fu confortato, non voleva di certo dare l’idea del fifone del gruppo, com’è che si dice “Mal comune mezzo gaudio”…
Se fossi la ragazza mi roderebbe un sacco il culo a pensare di essere stata sepolta in mezzo a queste erbacce… Dannazione, pace all’Anima sua…Con la coda dell’occhio inquadrò per un momento Typhon e seppur d’accordo con lui non poté a fare a meno di notare una negatività nell’atteggiamento del Drago.
Ma a te nemmeno la tomba d’oro sarebbe andata bene…E fece una smorfia di disapprovazione, sicuro che il ragazzo non gli stesse prestando attenzione, ma che stesse contemplando come gli altri il posto in cui erano finiti.
Sentì nuovamente la voce Tisifone, non molto distante da lui, che si unì a Saana, per le condizioni in cui la Preside li aveva messi. In effetti non avevano tutti i torti, ma decise di astenersi, non era quel tipo, era uno di quei tipi che se avesse tanto da lamentarsi l’avrebbe fatto senza problemi, indipendentemente da chi avesse di fronte, ma quella situazione parse ai suoi occhi normale, almeno per il momento, ma in un secondo istante si rese conto che non era così; tutto intorno era strano: per quanto si sforzasse di ascoltare il vocio di qualcuno che si trovasse a passare di lì, o il consueto gracchiare dei corvi che solitamente appostavano al di sopra dei cimiteri, non sentì niente, ma non volle sembrare troppo cauto, e concluse che probabilmente il luogo della commemorazione era abbastanza lontano tale che non giungesse nulla fin dove si trovavano i quattro. L’assenza di rumori o sensazioni lo fece sentire stranamente in gabbia, come rinchiuso in una grande palla di vetro, e si sentì soffocare per un momento, ma poi riprese stabilità con l’ambiente, cercando di convincersi che tutto ciò fosse consueto, seppur avesse radicata nella mente la convinzione che ci fosse qualcosa che non quadrava in tutta quella storia, ma non allarmò “il mondo”, anche perché in quello stesso momento una figura incappucciata si avvicinava lentamente verso la delegazione di Hogwarts, e Ferdy riconobbe quell’entità come il prete della cerimonia.
A quanto pare il mantello va di moda per queste occasioni, anche se non dona a tutti. Sbottò in una risatina momentanea, notando anche lui che il sacerdote pareva tutto, ma non un sacerdote, anzi, dentro sé, ebbe la vaga impressione che quel tizio anziché trasmettere un’aria benevola sembrava affievolirla ancor di più di quanto già lo fosse al solo passaggio.
Il mantello era simile a quello che indossava anche lui, il cappuccio era alzato e permetteva di vedere la parte di viso che andava dal naso e finiva al mento, ma in quel momento, il suo primo pensiero non fu giudicare il portamento dell’uomo, ma un interrogativo…
Perché ha il cappuccio alzato? Non piove, non c’è neppure vento…I suoi occhi perlustrarono ancora ciò che potevano cogliere di quella strana figura, e per un secondo si sforzò di vedere oltre la copertura del viso, ovviamente inutilmente, avrebbe dovuto avvicinarsi ulteriormente per scoprirne qualcosa di più, ma lì per lì convenne che non fosse il caso, inoltre sarebbe parso totalmente fuori luogo. Prima che la figura si avvicinasse ulteriormente Tisifone sussurrò qualcosa, in modo che solo loro tre potessero udire, e capì che anche la ragazza aveva avvertito una stranezza nell’aria, e, ne era sicuro, anche gli altri due;
E’ una mia impressione o avrà più o meno l’età dei nostri studenti? Nelle congreghe ecclesiastiche affidano a membri così giovani incarichi ufficiali come le commemorazioni funebri? I suoi occhi vagarono una seconda volta sulla parte scoperta del viso, candida e… liscia. Sembrava il viso di un ragazzino, senza intemperie, intatto, senza alcun tipo di segni della presenza di una barba o di baffi (nemmeno tagliati, altrimenti lo avrebbe notato).
Man mano che si avvicinava sentì l’aria incupirsi ulteriormente, ed evitò di rispondere alla Samyliak, sicuro che qualunque parola sarebbe uscita dalle loro bocche a quella distanza sarebbe stata udibile dal sacerdote, o da quel che credevano che egli fosse.
Le signore Samyliak e Ayed e i signori Seal e Stone, giusto?
Sono il funzionario mandato dalla Preside Bergman per celebrare la cerimonia della commemorazione. Seguitemi, prego.La voce di Tisifone risuonò ancora nell’aria, confermando di essere l’unico rumore nell’aria impassibile del cimitero, nemmeno i passi del sacerdote che aveva attraversato il sentiero avevano trovato eco intorno, e il Prefetto Corvonero cercò di inculcarsi nella mente l’idea che si trattasse magari di un qualche incantesimo taciturno, in modo da conferire al cimitero la giusta atmosfera, inoltre era plausibile come alternativa…
In tutti i casi la professoressa di Divinazione confermò la loro identità, chiedendo in risposta chi fosse lui, ma non sembrò volesse rivelarlo, in quanto fece finta di non aver sentito e si voltò, cominciando a fare strada.
Ma la professoressa non demorse, annunciando la sua ferma intenzione di irremovibilità, probabilmente sicura che gli altri tre le reggessero il gioco, per cui la fece continuare a parlare.
Non siete molto amici voi quattro, mh? Percepisco grandi ostilità tra voi... Ostilità mi sembra una parola grossa. Parlerei più che altro di pacifica indifferenza. Naturalmente questa menzogna fa parte del gioco, eh Samyliak?!Pensò nella sua mente scoccò un’occhiata veloce a chi altri, oltre lui, era rimasto fuori dal discorso.
Si voltò in fretta, deciso a non attaccare in quel momento di estraneità generale, convenendo che era meglio.
Non ci si dovrebbe avventurare in certi luoghi senza porre fiducia nei propri compagni.. Non ci si dovrebbe preoccupare troppo della compagnia quando si va a una semplice commemorazione funebre… Crede davvero che avevamo alternativa con il gran numero di rompi balle, perdoni il termine, a scattare foto!?Il suo tono era quello di una persona decisamente annoiata, com’era davvero realmente, si perché tutta quella storia gli cominciava a puzzare e non vedeva l’ora che la commemorazione iniziasse così come finisse; non avrebbe mai dovuto accettare quell’incarico; osservò Tisifone affrettarsi alle calcagna della figura incappucciata e socchiuse le palpebre quando nel suo tentativo di bloccare il “sacerdote”, afferrò l’aria, stranamente, ma lui, oramai stordito, si sarebbe aspettato una tale reazione, tuttavia la sua mano scivolò in fretta nella tasca dov’era contenuta la bacchetta, e due dita si attorcigliarono intorno ad essa.
Ma che diavolo…Imprecò lei, decisamente perplessa, non sapendosi spiegare l’accaduto e riprovando più volte, ma niente da fare, era come se la figura avesse un limite di sicurezza imposto, come un Sortilegio Scudo intorno, che impediva loro di toccarlo.
Questo non è normale.Decisamente…E così facendo anche Ferdy tentò di afferrarlo, riuscendo solamente a prendere a pugni l’aria… Una nebbiolina cominciò a calare sui presenti e, anziché spaventato, il ragazzo rimase sorpreso, convinto che ogni genere di fenomeno atmosferico in quel posto non sortisse effetto, avendo notato in precedenza l’assenza di movimenti nell’aria. Presto fu impossibile vedere a lunga distanza, e Ferdy fece alcuni passi in direzione della delegazione, non volendo allontanarsi e creare ulteriore scompiglio visto quanto già ve ne fosse.
Ditemi, inviati di Hogwarts... avete paura dei fantasmi? Ma che domande stupide fate? Hogwarts è piena di fantasmi, come facciamo ad averne paura? Ormai ci siamo abituati anche alle catene del Barone Sanguinario. No… Professoressa Samyliak… Non credo si riferisca a quel genere di fantasmi…Il fantasma sghignazzò e in quel momento i suoi primi dubbi furono confermati: quell’uomo non era evidentemente chi diceva che fosse; sguainò la bacchetta e tese il braccio a mezz’aria, pronto a far fronte ad un attacco da parte del “prete”, ma ciò non avvenne, la figura scomparve e furono nuovamente soli. Tisifone si voltò, e lui insieme alla divinante, ma invano: dove prima vi era il cancello da cui erano entrati, ora vi era come uno spesso mura di arbusti, al fine di imprigionare chiunque vi si fosse finito all’interno. Voltò il capo a destra e sinistra, come per trovare altre vie di fuga, ma sapendo dentro sé che quel suo cercare era inutile: erano finiti in una trappola.
Mi sembra chiaro che siamo finiti in una trappola. Ordita da chi e con quale scopo non ne ho idea. Qualcuno di voi ha la coscienza abbastanza sporca da sentirsi colpevole?Oh, no, non credo che qualcuno di noi sia capace di architettare qualcosa di così dettagliato e pianificato… In ogni caso la prima cosa da fare è cercare di uscire da qui, sarete d’accordo non è vero?No, ho deciso di restare qui dentro professoressa…Commentò lui in modo sarcastico, continuando sempre a guardarsi intorno con la bacchetta sguainata, pronto a qualunque evenienza: se una cosa era certa, in quel genere di situazione bisognava restare il più cauti possibili, non farsi prendere dal panico, e… improvvisare… Nient’altro che gli venisse in mente lì per lì, avrebbero proseguito. Sentì qualcosa sibilare vicino Tisifone e i suoi sospetti iniziali furono confermati: con lei c’era anche il suo serpente; lei gli sibilò qualcosa di rimando e poi poggiò la bacchetta sul palmo della mano e pronunciò l’Incanto Quattro Punti.
Guidami.Ho i miei dubbi che funzioni… Ma tentar non nuoce!Pensò nella sua testa mentre lei si informava nel caso qualcuno di loro conoscesse sufficientemente il villaggio: per quanto lo conoscesse si doveva ricredere, nel periodo di assenza era cambiato molto e dubitava che sarebbe stato d’aiuto in quella situazione.
Chiamo i soccorsi… Periculum!La bacchetta scattò in aria e scintille rosse e bianche partirono dalla punta, stagliandosi contro il cielo, emettendo un rumore simile ad un esplosione e visibile al castello come uno spettacolo di fuochi d’artificio, anche se ovviamente avrebbero capito che si trattasse di una situazione spiacevole, in cuor suo lo sperava, altrimenti non rimaneva loro che viaggiare “alla cieca”.