In quell'istante avrebbe voluto tanto che Hermione da lassù lo guardasse e si stupisse della sua idea geniale. Aveva seguito ogni principio del suo idolo numero uno: non violenza, intelligenza e determinazione. Ad Ethan Travis bastava davvero poco per sentirsi bene e soddisfatto di se stesso, e quel piccolo scontro con lo gnomo aveva impresso nella sua mente e nel suo animo una nuova e fresca ventata di ottimismo. Di certo, in parte era triste anche soltanto di aver provocato qualcosa di negativo verso un altro essere vivente, ma se proprio non aveva alternative, almeno poteva star tranquillo che la creatura non aveva subito alcun danno. Mentre il suo colpo andava a segno ed anche gli altri si davano da fare, Caroline Priscilla si occupava di comunicare con la signorina delle acqua, chiedendole cortesemente di recuperare il prezioso tesoro che la ninfa aveva perso e per il quale piangeva triste e disperata. Purtroppo anche se quella storia era andata a buon fine, lo stesso non si poté dire della sorte di JaneYue che colpita frontalmente dal suo piccolo avversario era scomparsa nel nulla lasciando tutti quanti preoccupati più che mai sul suo destino.
La vostra amica io l'ho salvata, nel suo abbraccio di sonno l'ho riportata. Ma adesso le prove dovete proseguire seppur in cinque rimasti siete, perciò veloci andate ad agire ed i nemici sconfiggete!
Allora è tornata nel suo lettino... Per fortuna, ma chissà se ricorderà qualcosa di tutto questo?
Il suo pensiero sorse spontaneo, in fondo non conosceva i poteri del Guardiano come anche la sua indulgenza e benevolenza nei loro confronti, dunque non poteva fare altro che porsi quelle domande mentalmente, sperando davvero che che la creatura che li stava mettendo alla prova non fosse così crudele da far ricordare tutto quello che era successo alla bambina. Ethan Travis analizzando se stesso sapeva bene che semmai fosse uscito fuori dal gioco, non avrebbe mai voluto ricordare qualcosa di così bello e ricordare anche di esserselo poi perso per propria colpa, si sarebbe dispiaciuto troppo ed avrebbe pianto come una fontana. Meglio riposare e non sapere nulla, almeno dal suo punto di vista, per questo si disse che, semmai fossero mai riusciti a trovarsi davanti al Guardiano, gli avrebbe chiesto questa delucidazione per tranquillizzarsi ed anche per sapere come regolarsi nel caso i giorni dopo avrebbero tutti rivisto la loro compagna orientale.
Ho ritrovato ciò che desideravi, prendi bambina.
Evviva! ... Ups!
Oh bambini, ce l'avete fatta! Avete recuperato il mio medaglione e avete sconfitto gli gnomi del Lago, siete dei piccoli eroi!
Non si era molto controllato nel suo grido di gioia e felicità per la missione compiuta, difatti si portò le mani alla bocca alternando il proprio sguardo tra tutti i presenti per essere sicuro che non fissassero troppo male. Il medaglione era sano e salvo nella mani della sua proprietaria e questa era l'ennesima vittoria del gruppo che, pur avendo perso un membro, stava dimostrando di essere in grado di affrontare le avversità per far trionfare il bene. Si, nell'ottica del bambino quello era una specie di super gruppo di eroi simili ai "Vendicatori" babbani, beata la sua immensa fantasia. Tuttavia, a parte questo, le successive parole della dama acquatica lo lasciarono completamente sorpreso e allo stesso tempo felice ed orgoglioso nei confronti della sua amichetta tassorosso.
Il mio tesoro serve più a voi che a me... e poiché tu, bambina, ti sei dimostrata capace di richiamare l'aiuto di una Sirena, questo è il mio dono per te. Ti prego, prendi il mio medaglione, custodiscilo con cura ed usalo con saggezza, come solo un animo buono potrebbe fare.
Grazie Marhjane...io...cercherò di essere degna di questo regalo. Lo prometto!
Lo sarai di sicuro...
Il primo pensiero che gli venne in testa, alla fine lo concepiva sul serio, ma non volle spezzare quel momento così importante per lei, quindi lo disse solo nella sua testa, limitandosi a fissare Caroline Priscilla con occhio emozionato e luminoso. Era dunque il momento di proseguire, di andare avanti e scoprire quali altre sfide e prove li avrebbero attesi oltre quelle radure misteriose, quei profumi di fiori sconosciuti e quei rumori di acque limpide e cristalline. Purtroppo però, decidere non era sempre la cosa più semplice del mondo e in quel frangente bisognava ammettere che i pareri contrastanti erano davvero moltissimi. Ognuno percepiva un rumore diverso, o meglio, due per la precisione, il fuoco e il vento. Nel suo caso, Ethan percepiva il vento e il fuoco non lo sentiva nemmeno a sforzarcisi... Che quello fosse una sorta di segno del destino? Come se gli elementi si fossero avvicinati maggiormente all'uno o all'altro in base ad una qualsiasi affinità?
Anche io sento il rumore di un fuoco provenire da sinistra...quindi, io andrei di là! Abbiamo già visto che il Guardiando non permetterebbe mai che qualcuno di noi si faccia seriamente del male, perciò...perchè non tentare? Tu Ethan cosa ne pensi?
Se io penso al fuoco... Penso al combattimento, se invece penso al vento penso alla leggerezza... Forse andando verso il fuoco andiamo contro una sfida e se andiamo verso il vento andiamo ad un indovinello! A questo punto per non ferire nessuno o essere costretto ad usare la bacchetta contro qualche altro essere vivente, io sceglierei il vento, si si! Voi che ne dite? Dai, andiamo di là... Ma non fraintendete, non voglio imporre niente a nessuno, non c'è un capo, siamo tutti uguali!
Si meglio precisare, decisamente. Il soprannome "gigante buono" gli calzava a pennello e nessuno avrebbe mai potuto dire il contrario. Forse crescendo avrebbe acquistato quella pacata capacità di essere un eloquente diplomatico, cercando di trasformare l'ingenua bontà in un dono ed un pregio degno di chi sa cosa significa trovare una mediazione, un pensiero comune, un qualcosa di equilibrato nel quale credere. Adesso però era soltanto un bimbo molto attento a non sfociare nella prepotenza e già di per se era un lato positivo, se coltivato a dovere nel futuro. Ad un tratto poi, mentre prendevano passo, Peter espresse i suoi timori, condivisi da molti, anzi, tutti del gruppo.
Secondo voi JaneYue sta bene?
Non devi preoccuparti per Jane, hai sentito la filastrocca del Guardiano, lei è al sicuro nel suo letto in dormitorio e dorme beatamente.
Sono d'accordo con Ellie. Ora come ora non abbiamo scelta, dobbiamo fidarci del Guardiano. E poi che motivo avrebbe di mentirci? Se non avesse buone intenzioni, non si sarebbe sprecato a rassicurarci sulla sorte di Jane, no? E poi, anche volendo metterci paura, non potremmo comunque fuggire da qui...
Ragazzi... Ma se voi doveste fare la stessa fine di JaneYue... Vorreste ricordarvi al vostro risveglio quello che è successo? Oppure preferireste dimenticare tutto per non avere il rimpianto di non essere riusciti ad andare avanti e aver visto tutto quanto?
Ogni tanto quel piccolo aveva delle domande filosofiche e profonde che non sembravano nemmeno da lui. Forse a giudicare dal gruppo, si sarebbero potuto osservare molto di più in individui quali Jorge o Elisabeth. Ma la verità era che la forte e destinata traccia della crescita e maturazione si vedeva in ognuno di quei bambini in cammino, e lui non era diverso dagli altri, solo che non lo aveva ancora capito, come forse tutti, del resto.
Poiché all'effettiva non siete arrivati ad una scelta (ciascuno ha espresso la sua opinione senza però imporla agli altri) e per farvi proseguire più celermente nella Quest senza attendere un altro giro "a vuoto", chiedo a tutti voi di lanciare un'altra volta un d20 cancellando poi i post, fingendo quindi che vi siate messi a discutere per raggiungere una decisione comune e tenendo conto delle seguenti regole:
• Se esce un numero PARI, il PG avrà deciso di andare a DESTRA. • Se esce un numero DISPARI, il PG avrà deciso di andare a SINISTRA.
La maggioranza vince, e quella sarà considerata la decisione ultima presa dal gruppo dopo un confronto verbale.
JANEYUE era stata salvata dalla bontà del Guardiano, che l'aveva fatta scomparire di fronte agli amichetti per farla ritrovare addormentata sotto le coperte della sua stanza, nel dormitorio di Serpeverde; se però, al mattino dopo, sarebbe stata o meno in grado di ricordarsi di quell'avventura, quella era una cosa che i cinque piccoli avventurieri rimasti non era dato sapere. CAROLINE PRISCILLA aveva accettato il medaglione di Marhjane che era così sparita in una nuvola di farfalle, e il gruppo aveva dovuto decidere da quale parte andare visto che un nuovo bivio si era profilato all'orizzonte: destra o sinistra, verso il Fuoco o verso il Vento? Per i bambini non era stato affatto semplice scegliere, ne avevano discusso a lungo e finalmente la maggioranza aveva deciso: sarebbero andati verso il Vento, a destra. Mettendosi dunque a camminare verso la via prescelta, forse qualcuno di loro si sarebbe accorto (Elaborazione > 22) che nulla era mutato rispetto a quella seguita precedentemente, come se più che prendere una strada nuova stessero tornando indietro per la medesima che li aveva portati da Marhjane… eppure, ora che la percorrevano, tutti quanti avrebbero potuto udire il suono del Vento, che sembrava provocato da uno…… sbattimento d'ali? Qualcuno di loro avrebbe potuto formulare quella ipotesi (Elaborazione > 18), qualcun altro forse non avrebbe colto quell'idea che, comunque, appariva un poco assurda: come poteva uno sbattere d'ali rendere lo spostamento del Vento udibile a così grande distanza? La risposta a quella domanda sarebbe arrivata all'incirca 20 minuti dopo quando i piccoli avventurieri raggiunsero finalmente uno spiazzo circolare simile a quello dove si trovava il lago con Marhjane sporta verso di esso. La zona che però si trovavano ora davanti era del tutto differente.
Il deserto, o meglio, una porzione di esso, sembrava improvvisamente essere apparso nel bel mezzo del labirinto: un deserto che, però, non aveva la solita temperatura gelida che lo caratterizzava di notte (in netto contrasto col calore infernale diurno), ma che rimaneva con la stessa presente quella notte fuori dal Castello; un bel vantaggio per i maghetti e le streghette, che almeno non sarebbero morti di freddo. Al centro del deserto, ed era quella la cosa importante, si ergeva una gigantesca figura, alta almeno 4 metri, dallo sguardo fiero e le cui ali, ritmicamente, si muovevano avanti ed indietro scatenando fortissime raffiche di Vento.
La Sfinge, una delle figure magiche più antiche nella mitologia, era lì, a diversa distanza da loro, e li fissava: se anche solo uno di loro avesse provato a fare un passo in sua direzione, ecco che ella avrebbe interrotto il movimenti delle sue ali, così da permettere ai bambini di avvicinarsi alla sua figura senza essere scaraventati indietro dal Vento da lei provocato; attese in silenzio che tutti e cinque fossero a lei vicini e solo allora parlò, con una voce atona ed intensa al tempo stesso che riecheggiò per tutto lo spiazzo intorno a loro.
Chi siete voi, e perché mai siete arrivati al mio cospetto?
Domandò solennemente, fissando JORGE come se fosse da lui che pretendesse la risposta: a prescindere da quale il Delfino le avrebbe dato (e sperando che dicesse semplicemente la verità), la Sfinge subito dopo avrebbe ripreso a parlare.
Io sono al Sfinge, portatrice di conoscenza e maestra della logica: se volete proseguire nella vostra avventura, dovrete superare le mie prove: siete pronti?
Ora, c'è da dire che i bambini si sarebbero anche potuti rifiutare, tornando indietro e preferendo prendere la strada di sinistra che li avrebbe condotti al Fuoco… peccato che, se si fossero voltati, si sarebbero presto resi conto del fatto che il labirinto sembrava essere nuovamente cambiato, presentando infatti una strada del tutto sbarrata e chiusa dall'erba: insomma, non avevano altra scelta se non accettare la sfida della Sfinge, sperando ovviamente di riuscire a superarla.
Voi tre… fate un passo avanti! Sarete voi a sostenere le mie prove, senza l'aiuto dei vostri amici!
Ordinò la figura ad ELISABETH, JORGE e PETER, i tre bambini designati per affrontare quella prova misteriosa: ciò voleva significare che CAROLINE PRISCILLA ed ETHAN TRAVIS sarebbero dovuti rimanere in silenzio, impossibilitati, almeno per il momento, ad aiutare gli amici che si sarebbero potuti trovare in difficoltà.
Tre indovinelli porrò ad ognuno di voi, e tre risposte esatte mi dovrete dare per proseguire: non avete limiti di tempo e potrete consultarvi gli uni con gli altri, ma solo tra voi tre e con nessun altro!
La Sfinge sembrava molto precisa, e probabilmente sarebbe stato meglio non contraddirla: la prima a sentirsi posare, subito dopo, gli occhi addosso, fu ELISABETH.
Ti trovi davanti a due porte: sai che scegliendo una porta ci sarà la vita, ma scegliendo l'altra ti aspetterà la morte. Davanti a ognuna delle due porte c'è una persona ed entrambe sanno ogni cosa. Puoi porre ad uno solo di loro due una sola domanda e loro saranno in grado di risponderti su tutto, ma devi tenere conto che uno dei due dice sempre la verità e l'altro dice sempre il falso. Non sai chi dei due menta. Il tuo scopo é riuscire a capire quale delle due porte sia quella che ti consenta di sopravvivere, ponendo ad uno dei due uomini una sola domanda. Qual é la domanda da porre?
Appena finite di pronunciare quelle parole, la Sfinge spostò lo sguardo serio e grave su JORGE, il secondo che avrebbe dovuto rispondere al suo indovinello.
C'è un bivio che porta a due paesi diversi: in uno ci sono solo persone che dicono la verità, nell'altro solo persone che mentono. Un viandante vuole sapere qual è il paese della verità, e, vedendo un uomo che sta venendo da uno dei due paesi, vuole chiederglielo. Che domanda deve fargli per sapere con certezza quale è il paese della verità e perché?
Mancava solo PETER, il terzo bambino scelto dalla Sfinge, la quale passò subito dopo a lui.
Ed ora l'ultimo indovinello. Willie è sasso ma non è pietra, è forchetta e coltello ma non è posata, è fiamma ma non è fuoco, è cartella ma non è zaino, è pastello ma non è colore, è mammifero ma non è animale, è bello ma non è carino, è metallo ma non è oro, è giocattolo ma non è gioco, è indovinello ma non è quiz, è penna ma non è biro. Insomma, cos'è Willie?
I tre indovinelli erano stati posti, non c'era altro che la Sfinge potesse o volesse dire: se volevano proseguire in quell'avventura, i bambini sarebbero dovuti ricorrere a tutta la loro intelligenza e perspicacia... sperando che potesse bastare.
Spoiler:
Turnazione: Elisabeth, Jorge, Peter, Caroline Priscilla, Ethan Travis. Per questa prova, richiedo che i PG facciano due giri di ruolate prima del prossimo Screen Master, come sto per spiegarvi: nella prima turnazione (scritta sopra), chiedo che i PG interagiscano con ciò che li circonda, con la Sfinge, e che i tre prescelti per risolvere gli indovinelli si consultino tra di loro senza ancora provare a rispondere all'indovinello. Una volta che anche Ethan Travis avrà mandato la sua azione, e che quindi la prima turnazione sarà finita, Jorge, Elisabeth e Peter dovranno tirare il d20: se il risultato del dado unito all'Elaborazione sarà uguale o superiore a 20, allora il PG avrà trovato la soluzione all'indovinello (reperibile in Internet), altrimenti sarà ancora in difficoltà. Una volta tirato, il dado senza aspettare il mio post, la turnazione ripartirà da capo, seguendo lo stesso ordine della prima, dove i tre PG daranno la risposta o, viceversa, rimarranno ancora incerti su quale sia; dopo che, in questa seconda turnazione, Peter avrà mandato la sua azione, Cappie e Ethan dovranno aspettare che abbia mandato io lo Screen Master prima di postare. Se avete dei dubbi o qualcosa non vi è chiaro, contattatemi via mp.
L’avventura vicino al laghetto era ormai conclusa, JaneYue dormiva tranquilla nel suo letto nel dormitorio verde-argento e Carolina Priscilla aveva ricevuto in regalo da Marhjane il suo medaglione come segno di gratitudine, sparendo poco dopo. I cinque bambini rimasti dovevano prendere una decisione appena giunti al bivio successivo, dovevano scegliere se andare a destra o oppure a sinistra, dopo una lunga discussione, la maggioranza decise di proseguire verso destra e di dirigersi verso il Vento. Seguendo il sentiero di destra, la bambina aveva come l’impressione che ci fosse qualcosa di strano (Elaborazione 2 + 12/d20 =14) come se quel luogo lei l’avesse già visto e come poteva essere altrimenti, c’era erba ovunque e tutte le strade sembravano uguali, mentre la Serpina percorreva il sentiero di destra, sentì distintamente il rumore del Vento e visto che ormai la piccola sapeva che per il Guardiano niente era impossibile, iniziò a formulare strane ipotesi riguardante il luogo da cui proveniva quel suono.
Possibile che ci sia qualche burrone e quello che sentiamo è il vento che soffia da quelle gole?
Pensò la bambina, che non riusciva (Elaborazione 2 + 8/20 = 10), ancora a capire chi o cosa potesse creare quel suono, ma, tutti dovettero aspettare una ventina di minuti prima di arrivare ad un nuovo spiazzo, molto simile come dimensioni che avevano incontrato poco prima e dove avevano conosciuto Marhjane. Questo però era completamente differente nell’aspetto, se l’altro era verde e rigoglioso con il suo bel laghetto, questo appariva desolante.
Non è possibile, prima un lago ed ora un vero deserto.
Ovviamente la bambina aveva esagerato, visto che di fronte non aveva l’immensità di un vero deserto, ma, quello spiazzo ricordava in tutto e per tutto le figure che vedeva nei libri che popolavano la biblioteca di casa sua e proprio per quello non aveva avuto nessuna incertezza nel riconoscere quel luogo.
Per fortuna in questo deserto non ci sono cambiamenti climatici, la temperatura è rimasta invariata.
Proprio così la bambina ricordava perfettamente, perché era una cosa che le era rimasta bene impressa nella memoria, che di notte in un deserto le temperature scendevano fin sotto lo zero, mentre di giorno si moriva di caldo e la bambina era felice che la temperatura di quel luogo era rimasta costante, ma, per essere davvero certa di quello che aveva davanti la bambina si avvicinò allo spiazzo si inginocchiò e raccolse un pugno di sabbia che lasciò scivolare lentamente tra le dita.
E’ proprio sabbia, questo è una riproduzione fedele di un deserto.
Pensò la bambina, mentre lasciava cadere a terra tutta la sabbia che aveva raccolto, solo quando l’ultimo granello tornò al suo posto la bambina si alzò e solo allora, nel bel mezzo del deserto, vide una cosa meravigliosa, una figura gigantesca, alta forse 4 metri, che muoveva le possenti ali avanti e indietro.
Ecco chi provocava il suono del Vento che abbiamo sentito poco fa.
Si disse la bimba, osservando quella magnifica creatura dal corpo leonino e dal viso di donna e già la bambina aveva davanti il più bell’esemplare di Sfinge che potesse sperare di incontrare, beh, non che ne avesse mai vista una dal vivo, ma, quell’esemplare era davvero bello, forse sarebbe meglio dire bella. Ben presto la Serpina ebbe l’impressione di essere fissata dalla creatura leonina e mossa più che altro dalla curiosità, la bambina fece un paio di passi verso la Sfinge che subito smise di muovere le possenti ali, in modo da permettere a lei ed ai suoi amici di potersi avvicinare senza pericolo. La bambina vide la Sfinge restare immobile e silenziosa fino a quando lei e con molta probabilità anche i suoi amici non si furono avvicinati e solo allora, ruppe il suo silenzio e l’intera raduna fu invasa dalla possente voce della gigantesca figura.
Chi siete voi, e perché mai siete arrivati al mio cospetto?
La Sfinge rivolse la sua domanda al Delfino, solo lui in quel momento era autorizzato a parlare e dopo aver ottenuto la sua risposta, la Sfinge riprese a parlare.
Io sono al Sfinge, portatrice di conoscenza e maestra della logica: se volete proseguire nella vostra avventura, dovrete superare le mie prove: siete pronti?
Mentre ascoltava le parole della Sfinge, beh era difficile riuscire a non sentirla, la piccola Elisabeth si guardava intorno, cercando di immaginare quale pericolo o a quale prova potevano venire sottoposti.
La Sfinge ci sottoporrà a delle prove, ma, certo, se non mi ricordo male, a casa in un libro ho letto che questa creatura ama porre dei quesiti ai viandanti e solo dopo aver dato la risposta corretta alla sua domanda lì lascia passare, quindi quasi sicuramente dovremo rispondere ad un indovinello. – pensò la bambina continuando a guardarsi in giro – Non è possibile anche questa volta, non siamo liberi di tornare indietro, beh io non l’avrei fatto comunque. Voglio proprio sentire gli indovinelli della Sfinge.
Però prima di poter ascoltare gli indovinelli, la bambina doveva rispondere alla domanda della Sfinge
Io sono pronta ad affrontare le tue prove. – rispose la bambina senza esitare, ma, quella risposta riguardava solo la Serpina e nessun altro, gli altri bambini avrebbero dovuto rispondere ognuno per conto proprio, lei non era il portavoce del gruppo e non ci teneva nemmeno ad esserlo.
Voi tre… fate un passo avanti! Sarete voi a sostenere le mie prove, senza l'aiuto dei vostri amici!
La piccola fece esattamente un passo in avanti, avvicinandosi alla creatura come le era stato chiesto e lo stesso fecero Jorge e Peter, mentre Cappie ed Ethan Travis restavano fermi e silenziosi ai loro posti, mentre la Sfinge riprendeva a parlare.
Tre indovinelli porrò ad ognuno di voi, e tre risposte esatte mi dovrete dare per proseguire: non avete limiti di tempo e potrete consultarvi gli uni con gli altri, ma solo tra voi tre e con nessun altro!
Quindi questa prova dovremo superarla solo noi tre.
Pensò la bambina che non aveva aperto bocca, dopo che aveva fatto le sue domande alla Sfinge, ma, se restare in silenzio ora fosse una buona mossa o meno era ancora tutto da vedere e proprio in quel momento la bambina si sentì gli occhi della Sfinge addosso, il primo quesito sarebbe stato per lei.
Ti trovi davanti a due porte: sai che scegliendo una porta ci sarà la vita, ma scegliendo l'altra ti aspetterà la morte. Davanti a ognuna delle due porte c'è una persona ed entrambe sanno ogni cosa. Puoi porre ad uno solo di loro due una sola domanda e loro saranno in grado di risponderti su tutto, ma devi tenere conto che uno dei due dice sempre la verità e l'altro dice sempre il falso. Non sai chi dei due menta. Il tuo scopo é riuscire a capire quale delle due porte sia quella che ti consenta di sopravvivere, ponendo ad uno dei due uomini una sola domanda. Qual é la domanda da porre?
La bambina non ebbe nemmeno il tempo di iniziare a ragionare sul suo indovinello , che si ritrovò ad ascoltare prima quello di Jorge
C'è un bivio che porta a due paesi diversi: in uno ci sono solo persone che dicono la verità, nell'altro solo persone che mentono. Un viandante vuole sapere qual è il paese della verità, e, vedendo un uomo che sta venendo da uno dei due paesi, vuole chiederglielo. Che domanda deve fargli per sapere con certezza quale è il paese della verità e perché?
Seguito poco dopo dall’ultimo indovinello quello per Peter.
Ed ora l'ultimo indovinello. Willie è sasso ma non è pietra, è forchetta e coltello ma non è posata, è fiamma ma non è fuoco, è cartella ma non è zaino, è pastello ma non è colore, è mammifero ma non è animale, è bello ma non è carino, è metallo ma non è oro, è giocattolo ma non è gioco, è indovinello ma non è quiz, è penna ma non è biro. Insomma, cos'è Willie?
Elisabeth guardò prima Peter e poi il portoghese, dovevano decidere in fretta se collaborare oppure ognuno di loro doveva cavarsela da solo, alla bambina sarebbe importato poco se doveva cavarsela da sola in quella prova, ma, preferiva sentire comunque il parere dagli altri bambini.
Ognuno di noi ha un indovinello a cui rispondere, più o meno difficile, io propongo di ragionare insieme su tutti e tre, esaminandoli uno alla volta, ma, se volete fare da soli per me va bene comunque. A questo punto la mia domanda è collaboriamo oppure ognuno pensa per sé?
Chiese la bambina arrivando immediatamente al dunque, gli indovinelli non erano per niente facili e la bambina voleva ragionare con calma sul suo, sempre se i suoi amici non erano troppo impegnati a cercare una soluzione ai loro indovinelli per rispondere alla sua domanda.
Una volta che JaneYue fu sparita e Caroline Priscilla ebbe accettato il medaglione di Marhjane, i ragazzini si erano trovati di fronte a un nuovo bivio e quindi a una nuova decisione da prendere. Come aveva fatto precedentemente, Jorge si era avvicinato a entrambe le strade e teso l'orecchio per vedere se riusciva a cogliere un qualche dettaglio che avrebbe potuto facilitare la scelta. Inutile dire che non tutti avevano sentito del vento provenire da destra e così dovettero fare una sorta di consiglio di guerra per poter scegliere la strada da seguire.
Meno male che non ha vinto la fazione del fuoco.
Si disse mentre con aria soddisfatta e le manine in tasca, di cui una impugnante la bacchetta, si avviava verso destra. Aveva lo sguardo fisso davanti a sè, considerando inutile guardarsi intorno visto (Elaborazione 1+9/d20=10) che stavano in un labirinto di foglie e alberi ma reputando più importante tenere sotto controllo la strada che stavano percorrendo. Nella sua beata e infantile ingenuità, infatti, Jorge credeva che i pericoli potessero venir loro incontro e non sbucare da qualche cespuglio laterale. Avvertiva il Vento soffiare in lontananza ma l'unica cosa a cui riusciva a pensare (Elaborazione 1+17/d20=18) era che lì dove stavano andando doveva imperversare una qualche tipo di tempesta, chissà forse anche un uragano visto che potevano sentirlo fino a lì. E la distanza che li separava dalla loro meta non era per nulla esigua, 20 minuti non è un lasso di tempo breve sopratutto quando si è piccoli e si ha fretta di raggiungere il centro del labirinto, il Guardiano e sopratutto il suo tesoro.
Merlino benedetto ma quando arriviamo? - si lamentò quindi, sbuffando platealmente - Camminare non è proprio la mia attività preferita.
Non si stava rivolgendo a nessuno in particolare, non sapeva neanche se qualcuno gli avrebbe risposto, solo che camminare in silenzio era una cosa che odiava, perchè gli ricordava i film babbani sulle carceri dove i detenuti dovevano camminare in fila per uno senza parlare tra di loro. Finalmente il corridoio di erba si aprì e i cinque ragazzi si ritrovarono in una radura simile a quella che avevano precedentemente abbandonato, fatto salvo per un piccolo dettaglio.
Siamo finiti nel Sahara?
Chiese quindi, lasciando vagare lo sguardo su quella immensa distesa di sabbia. Che non si congelasse non era un dettaglio che colse perchè, per quando avesse studiato qualcosina alla scuola babbana sui deserti, non è che gli era rimasto impresso poi tanto, sopratutto perchè quello era un dettaglio decisamente irrilevante rispetto alla figura imponente che bloccava loro il passaggio.
Una Sfinge, vera, nel giardino di Hogwarts... Ok ora ho la prova che si tratti di un sogno!
Esclamò rimanendo fermo impalato dove si trovava per paura di finire in un mulinello di sabbia prodotto dal Vento generato dallo sbattere delle ali, guardando diffidente quella che, in base alle sue scarse sconoscenze, era un animale mitologico in entrambi i mondi.
Devo assolutamente ricordarmi di chiedere a McDullan se le Sfingi esistono in questo mondo.
Si disse, sperando vivamente di poter serbare il ricordo di quella strana avventura, gli occhi ancora puntati sulla creatura fino a quando un movimento laterale non attirò la sua attenzione. Elisabeth si era chinata a raccogliere della sabbia e poi, dimostrando un comportamento poco conservativo per essere una Serpe si era avvicinata alla Sfinge che, però, in quel preciso istante aveva smesso di sbattere le ali. Certo anche a lui era venuto il desiderio di toccare quella sabbia e caso mai portarsene un po' a casa ma temeva che fosse pericolosa e per quel motivo, aveva infilato le mani ancora più profondamente nelle tasche, per resistere alla tentazione di toccarla. Rimase fermo ancora una manciata di secondi, aspettando di vedere la reazione della creatura a quella invasione della sua privacy da parte di Lingua Argentata e quando gli fu chiaro che non aveva intenzione di mangiarla - un gran peccato a detta del Delfino - si avvicinò anche lui.
Chi siete voi, e perché mai siete arrivati al mio cospetto?
In un primo istante il Delfino rimase zitto, attendendo che qualcun altro rispondesse a quella domanda innocua, fino a quando non si rese conto che la Sfinge stava fissando intensamente solo ed esclusivamente lui e che quindi, probabilmente tutti stavano aspettando che lui si decidesse a rispondere. Già, ma cosa dire? Poteva essere quella la prova che dovevano superare? E se si cosa avrebbe dovuto fare? Inventarsi una bugia soddisfacente oppure dire semplicemente la verità? Aveva voglia di voltarsi verso i suoi compagni e interrogarli almeno con gli occhi ma temeva che se si fosse mosso avrebbe offeso la Creatura che, essendo in parte donna, secondo lui doveva essere molto suscettibile come tutte le femmine.
Allora... noi siamo studenti di Hogwarts... la Scuola Magica, non so se la conosci - precisò visto che per quel che ne sapeva la Sfinge poteva benissimo vivere in un Mondo parallelo dove non esistevano nè maghi nè babbani - Io sono Jorge mentre loro sono LI...cioè Elisabeth, Peter, Caroline Priscilla e Ethan Travis - si corresse all'ultimo momento, visto che stava chiamando i suoi compagni con i suoi soprannomi - E tu invece come ti chiami?
Chiese educato, in un modo che avrebbe reso di sicuro la mamma fiera di lui.
Siamo capitati qui per caso.. cioè non è che stavamo proprio cercando te... solo che vogliamo arrivare fino al Guardiano e tra due strade alla fine abbiamo scelto questa. Non volevamo disturbarti.
Sincero e anche un po' dimesso, poco arrogante, mentre nella sua mente sperava che la mamma avesse ragione e che quindi la sincerità pagava sempre.
Io sono al Sfinge, portatrice di conoscenza e maestra della logica: se volete proseguire nella vostra avventura, dovrete superare le mie prove: siete pronti?
Logica! Jorge si sarebbe dato volentieri una manata sulla fronte se non avesse avuto paura di offendere la creatura. Istintivo, furbo, paraspifferi - come diceva sua zia per non usare parole poco gentili - ma di sicuro non razionale o logico. Fortuna che con loro vi era un Corvo che, a sentire il Cappello Parlante, a colazione doveva mangiare cornetto e logica. Di rifiutare la sfida non gli sfiorò la mente neanche per un istante sia perché voleva portare un bel regalo a casa quell'estate sia perché dopo aver affrontato degli gnomi malefici un quesito di logica non lo spaventava di nulla.
Voi tre… fate un passo avanti! Sarete voi a sostenere le mie prove, senza l'aiuto dei vostri amici!
Come? - esclamò preoccupato - Ah no guarda che ti sbagli, lui sicuramente ti darà maggiori soddisfazioni di me.
Cercò di parlamentare, indicando il giovane Grifo. Già la logica non era il suo forte, se poi doveva collaborare con Lingua Argentata erano belli che finiti. La creatura però sembrò non dar peso alle sue lamentele così, con l'aria di uno che era appena stato condannato a morte, fece il passo avanti che gli era stato richiesto.
Tre indovinelli porrò ad ognuno di voi, e tre risposte esatte mi dovrete dare per proseguire: non avete limiti di tempo e potrete consultarvi gli uni con gli altri, ma solo tra voi tre e con nessun altro!
Quindi possiamo prepararci a fare notte...
Mormorò tra sè Jorge, palesando un sorrisino ironico che gli altri avrebbero potuto interpretare come meglio credevano. Lanciò un'ultima occhiata alla Tassa per poi concentrarsi del tutto sulla Sfinge e i suoi indovinelli.
Ti trovi davanti a due porte: sai che scegliendo una porta ci sarà la vita, ma scegliendo l'altra ti aspetterà la morte. Davanti a ognuna delle due porte c'è una persona ed entrambe sanno ogni cosa. Puoi porre ad uno solo di loro due una sola domanda e loro saranno in grado di risponderti su tutto, ma devi tenere conto che uno dei due dice sempre la verità e l'altro dice sempre il falso. Non sai chi dei due menta. Il tuo scopo é riuscire a capire quale delle due porte sia quella che ti consenta di sopravvivere, ponendo ad uno dei due uomini una sola domanda. Qual é la domanda da porre?
Porte,morte, guardiani? Non è che se diamo la risposta sbagliata ci rimettiamo le penne? O forse se la prende solo con il diretto interessato?
Si chiese occhieggiando Elisabeth e sollevato che quella domanda potenzialmente pericolosa fosse capitava a lei, contando sul fatto che il Guardiano non avrebbe permesso che le accadesse qualcosa di male. Quando la Sfinge smise di parlare con la serpina, Jorge si mise praticamente sull’attenti, come un bravo soldatino babbano, in attesa di sentire i propri ordini, pardon il proprio indovinello.
C'è un bivio che porta a due paesi diversi: in uno ci sono solo persone che dicono la verità, nell'altro solo persone che mentono. Un viandante vuole sapere qual è il paese della verità, e, vedendo un uomo che sta venendo da uno dei due paesi, vuole chiederglielo. Che domanda deve fargli per sapere con certezza quale è il paese della verità e perché?
Bè almeno a lui erano capitate le bugie e le verità, al posto della morte e della vita, anche se il dubbio continuava a persistere: cosa sarebbe accaduto se non fossero giunti alla risposta giusta?
Ed ora l'ultimo indovinello. Willie è sasso ma non è pietra, è forchetta e coltello ma non è posata, è fiamma ma non è fuoco, è cartella ma non è zaino, è pastello ma non è colore, è mammifero ma non è animale, è bello ma non è carino, è metallo ma non è oro, è giocattolo ma non è gioco, è indovinello ma non è quiz, è penna ma non è biro. Insomma, cos'è Willie?
L’indovinello che toccò in sorte a Peter, invece, sembrava diverso dagli altri due anche se Jorge non riusciva a stabilire se, per quel motivo, era anche più facile o più difficile.
Ognuno di noi ha un indovinello a cui rispondere, più o meno difficile, io propongo di ragionare insieme su tutti e tre, esaminandoli uno alla volta, ma, se volete fare da soli per me va bene comunque. A questo punto la mia domanda è collaboriamo oppure ognuno pensa per sé?
Lingua Argentata, invece di sottolineare l’ovvio e perdere tempo potevi dirci direttamente cosa ti hanno fatto venire in mente questi indovinelli – sbottò in maniera decisamente odiosa anche se non era completamente colpa sua. Erano nella stessa barca e quindi era ovvio che dovevano collaborare, continuare a chiedersi se volevano farlo o meno era solo certamente sintomo di educazione, ma anche una inutile perdita di tempo secondo lui, soprattutto quando la Sfinge stessa aveva consigliato loro di collaborare. O forse non l’aveva fatto ma tanto era questo che aveva compreso Jorge – Quindi… per i nostri indovinelli io proporrei di far fare il lavoro sporco ai guardiani tuoi e ai viandanti miei anche se non riesco a capire cosa esattamente dovremmo chiedere loro…
E già perché la domanda che l’indovinello dava loro era una sola e non potevano correre il rischio di formularla in maniera sbagliata e no, quella soluzione non era dettata dalla logica, ma dall’animo fondamentalmente pigro e egoista del Delfino che preferiva sempre far fare agli altri la maggior parte delle cose, limitando al minimo il suo sforzo. Forse quello non era esattamente il miglior modo di approcciare all’indovinello però di sicuro era l’unico che lui conosceva. Per quel motivo non sapeva esattamente che consiglio dare a Peter, visto che nel suo, di indovinello non c’erano terze persone da interpellare.
Scusa Corvo ma mi sono già dimenticato tutte le cose che ha elencato la Sfinge… - e questa sua ammissione gli fece venire un’idea – Forse è il caso che me li segno così riesco a ragionarci meglio su.
E così dicendo aprì la borsa che aveva con sé e dopo averci frugato dentro tirò fuori una piuma e una pergamena, per poi iniziare a scriverci sopra.
C’è tutto secondo voi? - chiese, dopo aver sistemato i vari oggetti in contrapposizione tra loro esattamente come diceva l’indovinello – Non so… forse è il tutto per una parte? O viceversa?
Propose, concentrandosi sulle parole stesse e non sul loro significato.
Uno sguardo verso i suoi compagni di classe, un sorrisone si palesò sul suo volto, non parò subito ma annuì alla decisione fatta da tutti, si rimise in piedi e sistemò il suo zaino dietro la schiena, guardò il corridoio dalla quale proveniva quel rumore di fiamme, rimase in silenzio riflettendo un attimo...
Oh maledizione che curiosità, vorrei tanto sapere cosa ci sia dall'altra parte....uff...e va bene...!
Pensò tranquillamente il giovane Irlandese prendendo la strada insieme ai suoi amici, si sentiva meglio ora che l'avevano rincuorato sulla situazione dell'amica Serpeverde e quindi era diventato più vivace di prima...talmente vivace che non si preoccupò ne del luogo tutto uguale, ne del rumore del vento subito dopo...continuò a camminare pensando a questa sua avventura, forse troppo preso...si girò verso Ethan guardandolo dal basso della sua statura...
ehi...Secondo te che tesori ci saranno?
Chiese...non per avidità ma soltanto per mera curiosità, quell'avventura, non l'avrebbe mai dimenticata, osservò anche Jorge, Elisabeth e Cappie ed ad ognuno di loro fece un bel sorriso, si mise la bacchetta in tasca insieme alle mani e cominciò a vagare con la testa, sognò un futuro in cui erano adulti, magari ognuno con un lavoro diverso, ma tutti uniti da esperienze comuni. Forse lo avrebbero ricordato per tutta la vita, come un bel ricordo, come un sogno andato bene...annuì a quei pensieri concentrandosi sul percorso davanti a se quando cominciò a sprofondare con il piede...
Eh?
Disse soltanto guardando in basso, osservando quella sabbia arancione...rimase fermo...fece scivolare il piede su quel terreno smosso...rimase in silenzio, impietrito da quel cambio di scenario...non ci stava capendo più niente, povero ragazzo...vide Elisabeth prendere della sabbia, la fissò un attimo ed infine guardò gli altri.
Bene...si vede che sarà un altra pro...
Non finì di parlare rimanendo in silenzio per via dell'enorme figura che si innalzava davanti a loro...sgranò gli occhi facendo un passo indietro. Era troppo impaurito per parlare, ed infatti lasciò parlare chi di dovere...
Chi siete voi, e perché mai siete arrivati al mio cospetto?
Disse a Jorge...fece un respiro profondo ascoltando anche la sua risposta...cercando di tranquillizzarsi...anche se difficilmente...
Allora... noi siamo studenti di Hogwarts... la Scuola Magica, non so se la conosci - Io sono Jorge mentre loro sono LI...cioè Elisabeth, Peter, Caroline Priscilla e Ethan Travis - E tu invece come ti chiami?
Deglutì ed invidiò per un attimo Jorge...come faceva a parlare così tranquillamente difronte ad una creatura così mastodontica? Peter non ce l'avrebbe fatta. Si umettò le labbra ascoltando tutte le parole della creatura...
Io sono al Sfinge, portatrice di conoscenza e maestra della logica: se volete proseguire nella vostra avventura, dovrete superare le mie prove: siete pronti?
Sgranò gli occhi...fece un passo in avanti guardando gli altri...le mani tremavano un po ancora per la paura. Non parlò subito...ma aspettò magari delle parole dei suoi amici o della Sfinge stessa, chiuse gli occhi...
Voi tre… fate un passo avanti! Sarete voi a sostenere le mie prove, senza l'aiuto dei vostri amici!
Deglutì di nuovo vedendo che la Sfinge stava guardando proprio lui...un cenno di diniego con la testa...
Ehm...no...guardi signora Sfinge...io...non sono bravo...in logica...ehm...cioè...no eh? ....Devo proprio...eh si....
fece un passo in avanti portando le mani in tasca...il viso basso verso la sabbia attendendo quasi terrorizzato le prove della creatura...
Lo sapevo che dovevamo andare dall'altra parte!
Pensò poi strizzando gli occhi...
Tre indovinelli porrò ad ognuno di voi, e tre risposte esatte mi dovrete dare per proseguire: non avete limiti di tempo e potrete consultarvi gli uni con gli altri, ma solo tra voi tre e con nessun altro!
Solo noi tre? Bene...
un cenno di diniego con la testa a quelle parole...rimase comunque in silenzio...anche se lui negli indovinelli non andava male, aveva un brutto presentimento...
Ti trovi davanti a due porte: sai che scegliendo una porta ci sarà la vita, ma scegliendo l'altra ti aspetterà la morte. Davanti a ognuna delle due porte c'è una persona ed entrambe sanno ogni cosa. Puoi porre ad uno solo di loro due una sola domanda e loro saranno in grado di risponderti su tutto, ma devi tenere conto che uno dei due dice sempre la verità e l'altro dice sempre il falso. Non sai chi dei due menta. Il tuo scopo é riuscire a capire quale delle due porte sia quella che ti consenta di sopravvivere, ponendo ad uno dei due uomini una sola domanda. Qual é la domanda da porre?
Ascoltò il primo indovinello, e lo memorizzò per bene...annuì...ormai era in ballo e doveva ballare...si morse il labbro inferiore...non poteva fallire, adesso che era stato scelto per risolvere quella prova...
C'è un bivio che porta a due paesi diversi: in uno ci sono solo persone che dicono la verità, nell'altro solo persone che mentono. Un viandante vuole sapere qual è il paese della verità, e, vedendo un uomo che sta venendo da uno dei due paesi, vuole chiederglielo. Che domanda deve fargli per sapere con certezza quale è il paese della verità e perché?
Fece un respiro profondo...più o meno era simile...e guardò Jorge ed Elisabeth...con un mezzo sorriso...loro potevano parlare tra di loro e trovare la propria risposta...magari anche il suo di indovinello era simile...Ci sperò con tutto il cuore...
Ed ora l'ultimo indovinello. Willie è sasso ma non è pietra, è forchetta e coltello ma non è posata, è fiamma ma non è fuoco, è cartella ma non è zaino, è pastello ma non è colore, è mammifero ma non è animale, è bello ma non è carino, è metallo ma non è oro, è giocattolo ma non è gioco, è indovinello ma non è quiz, è penna ma non è biro. Insomma, cos'è Willie?
Ecco fatto...invece era diverso...grazie di tutto fortuna...Annuì comunque riflettendo sul suo indovinello...rimase in silenzio....non parlò se non quando si rivolse a lui il Delfino
Scusa Corvo ma mi sono già dimenticato tutte le cose che ha elencato la Sfinge… – Forse è il caso che me li segno così riesco a ragionarci meglio su.
Va bene...grazie!
Disse soltanto verso Alvares...osservò quella pergamena scritta con gli oggetti elencati dalla Sfinge...annuì al consiglio del ragazzo...e rimase in silenzio ad osservare quegli oggetti...Ed infine si fermò con la mente. Si girò osservando i due ragazzi rimasti fuori dalle prove...un piccolo sorriso come a dire...mi dispiace...ed aspettò un loro gesto prima di ritornare a pensare ai tre enigmi...
Beh...si potrebbe essere, ma pensiamo anche ai vostri...Se una domanda è una...bisognerebbe fare in modo di scoprire chi mente...voi che idee avevate?
Chiese poi ai due ragazzi rimanendo infine in silenzio aspettando un qualsiasi risposta...naturalmente tutti e tre avevano accettato l'idea della Serpeverde di collaborare al fine di trovare le tre soluzioni insieme...
Dopo una lunga e attenta discussione, in cui ognuno dei partecipanti aveva detto la propria opinione su quale fosse la strada giusta da prendere, alla fine vinse la fazione del Vento: Elisabeth, Ethan Travis, Jorge, Peter e la piccola Cappie avevano parlato animosamente fra di loro, sostenendo ognuno la propria tesi. La tassetta aveva cambiato idea, spinta dal ragionamento che aveva espresso il Grifone: convinta infatti che un indovinello fosse meglio di uno scontro, aveva sostenuto con energia e passione le proprie motivazioni, fino a quando tutti quanti non convennero che la scelta migliore era proprio il Vento. Dunque il gruppetto si incamminò deciso verso il sentiero di destra, proseguendo nella loro avventura. Durante il tragitto, la bambina chiacchierò del più e del meno con il resto dei suoi compagni, rispondendo alla domanda che aveva precedentemente posto Ethan ed esprimendo la sua opinione al riguardo.
Ragazzi... Ma se voi doveste fare la stessa fine di JaneYue... Vorreste ricordarvi al vostro risveglio quello che è successo? Oppure preferireste dimenticare tutto per non avere il rimpianto di non essere riusciti ad andare avanti e aver visto tutto quanto?
Uhm...io preferirei ricordare! E' sempre bello avere dei ricordi di ciò che viviamo. Si, non mi piace l'idea di dover dimenticare tutto...mi renderebbe molto triste, perchè significa che non ho memoria di un'esperienza bellissima come questa!
Merlino benedetto ma quando arriviamo? Camminare non è proprio la mia attività preferita.
E' vero, ormai è da un bel po' che andiamo avanti, ma non siamo ancora arrivati da nessuna parte. Siamo sicuri che non ci siamo persi qualcosa?
chiese la ragazzina, guardandosi intorno nel caso avesse dimenticato di notare qualcosa di particolare, un cartello, un'indicazione, qualsiasi cosa per far capire loro quale fosse la strada giusta. Tuttavia non sembrò notare nulla di strano, anzi per lei la via che stavano percorrendo poteva anche essere uguale a quella presa in precedenza per andare da Marjhane. Non si rese conto la tassetta che in effetti era proprio così [d20:20 + Elaborazione: 1 = 21], troppo presa a parlare col resto del gruppo per notare una stranezza simile. Dopo aver proseguito ancora per un bel pezzo, l'attenzione della bambina venne poi attirata da un insolito rumore, qualcosa che non riusciva bene a comprendere.
Ma voi non sentite niente?
Il rumore del vento era sempre più forte, ma la giovane per quanto si sforzasse [d20:17 + Elaborazione:1 = 18], non riuscì a capire da cosa questo fosse dato. Infine, dopo lungo camminare, i bambini giunserò nei pressi di uno spiazzo, dove sembrava che un pezzo del deserto vi avesse preso dimora. Era talmente vero, che la piccola non riusciva a distinguerne i confini ad occhio nudo.
Siamo finiti nel Sahara?
Il commento di Jorge sembrava appropriato. La tassetta si portò istintivamente le braccia intorno al corpo, come se si aspettasse da un momento all'altro di morire congelata, visto l'abbigliamento poco adatto ad affrontare una notte nel deserto. Tuttavia si rese presto conto che non c'era bisogno di allarmarsi così tanto, visto che la temperatura era simile a quella di una notte estiva ad Hogwarts. Finalmente, scrutando per bene tutto il paesaggio, riuscì a scorgere che cosa stava provocando quell'ingente spostamento di masse d'aria: una Sfinge, alta all'incirca più di tre metri, seduta fiera e orgogliosa al centro del deserto. La bambina la fissò sbalordita, prima di ripararsi gli occhi dai granelli di sabbia che si sollevavano a causa del continuo sbattere delle ali della creatura.
Wooow...è meravigliosa...
commentò alla fine, non appena la Sfinge smise di muovere le ali, permettendo così a tutto il gruppo di potersi avvicinare ad essa.
Chi siete voi, e perché mai siete arrivati al mio cospetto?
Ha parlato!
La bambina avrebbe tanto voluto restare seduta lì, sulla soffice sabbia, a parlare con quella strana creatura di cui aveva solo sentito parlare nei racconti del padre. Tuttavia, si scosse subito dopo, rendendosi conto che la domanda della creatura era stata rivolta all'amico delfino, che si ritrovò dunque costretto a rispondere.
Allora... noi siamo studenti di Hogwarts... la Scuola Magica, non so se la conosci... Io sono Jorge mentre loro sono LI...cioè Elisabeth, Peter, Caroline Priscilla e Ethan Travis. E tu invece come ti chiami? Siamo capitati qui per caso.. cioè non è che stavamo proprio cercando te... solo che vogliamo arrivare fino al Guardiano e tra due strade alla fine abbiamo scelto questa. Non volevamo disturbarti.
Io sono la Sfinge, portatrice di conoscenza e maestra della logica: se volete proseguire nella vostra avventura, dovrete superare le mie prove: siete pronti?
Io sono pronta ad affrontare le tue prove
La bambina annuì vigorosamente alle parole dell'amica serpeverde, convinta che tutti insieme sarebbero riusciti a superare qualsiasi ostacolo. Quale non fu la sua sorpresa e delusione quando invece la Sfinge scelse tre dei suoi compagni per affrontare quella prova, lasciando fuori lei e Ethan. Vide un po' amareggiata Peter, Jorge ed Elisabeth fare un passo avanti, chi più convinto degli altri, chi meno, per poi riportare tutta la propria attenzione sulla Sfinge che nel frattempo aveva ripreso a parlare.
Tre indovinelli porrò ad ognuno di voi, e tre risposte esatte mi dovrete dare per proseguire: non avete limiti di tempo e potrete consultarvi gli uni con gli altri, ma solo tra voi tre e con nessun altro!
Tre indovinelli...va bene, non devo rimanerci male! E' la loro prova, è giusto che la affrontino! Il cervellone saprà il fatto suo ed Ellie è una ragazza intelligente...sapranno cavarsela!
Ascoltò attentamente i tre indovinelli, mettendosi accanto al Grifone e aspettando a braccia incrociate. Accanto a quel gigante buono si sentiva piccola e minuscola, un vero gnomo! La tassetta sorrise nell'immaginarsi vestita con una casacca di pelle, un berretto rosso e una barba semi-finta...poteva essere un bel travestimento per Halloween! Continuò a ridacchiare per un bel po', prima di rivolgere la parola al bambino
Ethan secondo te ce la faranno? Spero davvero di si...comunque certo che siamo stati proprio fortunati io e te vero? Tu hai una farfalla bellissima e io un medaglione...che non so ancora a cosa serva...uhm...tu hai qualche idea in mente?
chiese, prendendo ora il medaglione in mano e osservandolo per bene. Sicuramente aveva qualcosa di speciale, altrimenti Marjhane non sarebbe stata tanto dispiaciuta del fatto che glielo avessero rubato. Ma che cosa esattamente? Per quanto si scervellasse, la tassetta non riusciva a venirne a capo.
Se solo ci fosse un modo per capire a che cosa servi...
Era stata una scelta molto difficile che aveva messo a dura prova il tempo e la capacità di adattamento e mediazione dei bambini. All'inizio si era creata un bel poco di confusione, indecisione, che aveva portato ad una discussione non troppo accesa ma importante, durante la quale dovettero per forza trovare la via da seguire tutti assieme, escludendo a priori il pensiero di potersi dividere, anche perché quello sarebbe significato avere un gruppo dei due in minoranza, adesso che erano divenuti dispari. Al termine della lunga pensata si scelse di andare verso la strada che sibilava vento e tutto sommato per Ethan Travis quella non era affatto una opzione decisa così male, sopratutto se potevano trovarsi in mezzo più ad un indovinello da capire che un'altra lotta da ingaggiare. Il bambino non amava per nulla scontrarsi, avere a che fare con i combattimenti ed anche se se l'era cavata bene precedentemente contro quel gruppo di gnometti, non faceva a meno di pensare se stessero bene, in salute, se non si fossero fatti troppo male.
Lo spero sul serio, nessuno merita di soffrire tanto... Quanto avrebbe pianto la principessa-chan se si fosse trovata a dover colpire uno di loro!
In qualunque situazione si trovasse, in qualsiasi pasticcio si andasse a mettere, la mente del piccolo Fox andava sempre irrimediabilmente a finire alla sua compagna di scuola più adorata, Miyabi. L'Estate era ormai giunta e le vacanze si trovavano alle porte e ben più di una volta si era trovato a riflettere sulla possibilità di andarla a trovare, di vederla durante quei mesi, ma spesso e volentieri i suoi voli pindarici con la fantasia era finiti con lo scontrarsi attraverso il vetro fragile della realtà per farlo andare in frantumi e farlo anche tagliare un poco, ricordandogli dolorosamente che erano bambini, che non stavano a poca distanza e che, almeno la sua famiglia, non aveva tutte quelle possibilità di farsi un viaggio così, senza motivo, in Giappone, permettendogli di vederla. Avrebbe dovuto quindi attendere la conclusione delle vacanze e l'inizio del nuovo anno scolastico per vederla, più grande, più matura ed innegabilmente ancora più dolcemente incantevole.
Più vado avanti e più penso che la scuola sia bellissima!
Quello fu il suo pensiero nel mentre di quella camminata spedita con gli amici verso il luogo prestabilito, un pensiero che gli fece accendere un sorriso radioso e gioioso al pensiero del ritorno al scuola dopo i lunghi tre mesi dell'Estate. Già, Ethan Travis era immensamente fortunato poiché riusciva a trovare ben due motivazioni per farsi piacere un luogo che spesso e volentieri per i bambini non era altro che un luogo di studio continuo e rapporti fastidiosi con i professori severi. Lui in primis amava proprio quello studio, ricordando di voler seguire le orme del suo mito, Hermione Granger, ed ora, la sua altra motivazione altrettanto importante per stare bene lì era proprio che poteva incontrare per i corridoi e per la sala comune la sua compagna Stevens. Assurdo, nessuno poteva essere più felice di lui, oltre al fatto che non c'era da dimenticarsi a tutte le nuove amicizie che stava facendo ed aveva intenzione di fare nel corso dei tanti anni ancora avanti a lui. Peter gli appariva come un tipo spesso introverso ma molto sveglio e sagace, mentre al contrario Caroline Priscilla mostrava carisma e voglia di vivere in ogni sorriso. Elisabeth gli sembrava la bambina che conferiva il suo affetto e la sua fiducia a pochi e desiderava conquistarla ad ogni costo, per poi concludere con Jorge che, molto simile per certi versi ad Elisabeth, ostentava una bella sicurezza, di certo molto rara per un bambino della sua età.
Magari da grandi si sposeranno ihihihi!
Disse nella sua mente mentre guardava le due coppie, Peter - Cappie e Jorge - Elisabeth, quei classici voli di fantasia che poteva farsi soltanto un bambino con una fervida immaginazione e nemmeno la minima idea di cosa si trattasse il sentimento e l'affetto che andava oltre l'amicizia, eh già, era ancora fin troppo piccolo, quindi pensava solo a divertirsi e sorridere scherzoso alle spalle dei suoi amichetti. Finalmente raggiunsero una zona a spiazzo completamente di clima desertico, discostata del tutto da quella a prateria di pochi metri prima. Purtroppo, essendo stato molto concentrato ed attento nel suo ragionamento, Ethan non si accorse dello sbattito di ali in lontananza che forse li avrebbe potuti richiamare ad un'altra attenta analisi dell'intera situazione, ma comunque ben presto anche quel tipo di avvenimento avrebbe trovato un seguito in grado di fornire molte risposte alle varie perplessità dei bambini. Inoltre, per quanto il ragazzino fosse definito da tutto il gruppo come il "lampione" o il "gigante", non poté sicuramente nulla giunto al cospetto dell'immane figura mitologica egizia che si ergeva non molto distante dal gruppo fissandoli con aria seria ed estremamente imperiosa. Quando ella parlò, Ethan Travis non poté trattenere un salto di spavento, anche perché da una cassa toracica del genere, pensa un poco che voce potente che ne sarebbe venuta fuori.
Chi siete voi, e perché mai siete arrivati al mio cospetto?
Allora... noi siamo studenti di Hogwarts... la Scuola Magica, non so se la conosci. Io sono Jorge mentre loro sono LI...cioè Elisabeth, Peter, Caroline Priscilla e Ethan Travis. E tu invece come ti chiami? Siamo capitati qui per caso.. cioè non è che stavamo proprio cercando te... solo che vogliamo arrivare fino al Guardiano e tra due strade alla fine abbiamo scelto questa. Non volevamo disturbarti.
Sa... Salve signorina alata! Io sono Ethan Travis, come ha detto il mio amichetto Jorge... E... E lei chi... Chi è?
Un poco spaventato, c'era poco da fare, in fondo quella creatura era davvero un grattacielo e di sicuro lui si sentiva molto messo in soggezione da quella figura che trasmetteva non solo grande mistero ma anche enorme severità. Deglutì appena un poco di saliva, mentre il corpo si andava via via abituandosi maggiormente al repentino cambio di temperatura di sicuro più vivibile e mite di quella precedente, anche se ora come ora il piccolo non ci stava di sicuro facendo il dovuto caso. Appena pochi secondi dopo, la voce della sfinge si fece nuovamente sentire chiara e protagonista incontrastata ed allora Ethan saltò di nuovo, anche se un poco meno rispetto a prima, forse era più preparato.
Io sono al Sfinge, portatrice di conoscenza e maestra della logica: se volete proseguire nella vostra avventura, dovrete superare le mie prove: siete pronti? Voi tre… fate un passo avanti! Sarete voi a sostenere le mie prove, senza l'aiuto dei vostri amici! Tre indovinelli porrò ad ognuno di voi, e tre risposte esatte mi dovrete dare per proseguire: non avete limiti di tempo e potrete consultarvi gli uni con gli altri, ma solo tra voi tre e con nessun altro!
Travis si sentì tremendamente in dovere di fare qualche ulteriore passo indietro, quando la sfinge richiamò Peter, Jorge ed Elisabeth, chiedendosi il perché avesse scelto proprio loro. Per quanto la sfinge non fosse capace di leggere nel pensiero altrui, o almeno questa era la speranza di Ethan, non era poi così complesso capire quali erano le domande che passavano per il cervello del piccolo. Si stava chiedendo se per caso lei avesse trovati più giusti loro due perché magari più intelligenti o capaci, o magari più maturi ed in grado di risolvere quegli enigmi, e infatti nel suo volto si dipinse un'espressione preoccupata, un poco rattristata, mentre di tanto in tanto lanciava uno sguardo in direzione del corvo, del delfino e della serpe, per capire se si stessero concentrando abbastanza sulle parole della sfinge e stessero già arrivando ad un buon ragionamento. Per fortuna si mise Caroline Priscilla a destarlo da quelle sue paranoie e dubbi continui con la propria voce squillante ed allegra, che lo richiamò necessariamente poiché era stato chiesto da lei un suo parere riguardo il proprio oggetto ricevuto poc'anzi dalla dama del lago.
Ethan secondo te ce la faranno? Spero davvero di si...comunque certo che siamo stati proprio fortunati io e te vero? Tu hai una farfalla bellissima e io un medaglione...che non so ancora a cosa serva...uhm...tu hai qualche idea in mente?
A quanto vedo ed ho capito possono anche consultarsi e tre menti sono sempre meglio di una, ci riusciranno vedrai, io nel mio cuore faccio il tifo per loro! Si, vero? E' veramente bella bella bella, la vorrei accarezzare ma non so se posso... Anche se in effetti non ci ho mai provato... - disse con un'aria leggermente perplessa e spenta mentre provava ad avvicinare la mano a Bashir per comprenderne il comportamento in risposta - Ehi, non ti preoccupare, nemmeno io so ancora bene come mi aiuti lei, ma la cosa certa è che mi fa compagnia e mi è accanto, come una luce che mi ricorda che non sono solo... Ecco, si, proprio del ricordo adesso puoi parlare! Per ora dalle comunque la grande importanza di essere il ricordo della tua impresa e della tua amicizia con la signorina del lago, poi se il medaglione saprà fare altro, lo vedremo nel tempo, no?
Ed ovviamente, come era di solito per il suo carattere, mettendo da parte tutti i suoi dubbi e le sue paure, mostrò e regalò a Caroline Priscilla il sorriso più solare e incoraggiante che potesse avere, annuendo col capo come a voler confermare quella sua tesi con convinzione assoluta. Nel frattempo invece, il tempo scorreva e con esso, scorrevano anche gli attimi di conferenza tra i tre bambini loro compagni che a breve avrebbero di nuovo dovuto parlare con la sfinge per far presente le loro pensate ed intuizioni.
Dopo aver ascoltato gli indovinelli della Sfinge restava solo da decidere come comportarsi, dovevano collaborare oppure ognuno avrebbe risolto il proprio indovinello per conto proprio e visto che la bambina non voleva perdere nessun’altro compagno di avventura dopo JaneYue, chiese a Peter e Jorge se volevano collaborare nel trovare una soluzione ai quesiti della Sfinge. Domanda più che lecita, visto che se lei aveva intenzione di collaborare poteva non essere così per gli altri bambini, ignorando totalmente le parole del Delfino e di Peter fino a quando il suo sguardo non cadde sulla pergamena scritta dal portoghese.
Queste fu la sola parola che la bambina scambio con il Delfino, la piccola era troppo presa dagli indovinelli per perdere tempo con chiacchiere inutili, limitandosi ad osservare i suoi compagni.
Non so… forse è il tutto per una parte? O viceversa?
Beh...si potrebbe essere, ma pensiamo anche ai vostri...Se una domanda è una...bisognerebbe fare in modo di scoprire chi mente...voi che idee avevate?
Effettivamente l’affermazione di Peter, stava confermando alla bambina che le sue ipotesi potevano essere corrette.
Peter, mi è venuta un’idea osserva queste parole – indicando al bambino il lato destro della pergamena, effettivamente c’era qualcosa che aveva attirato la sua attenzione, anche se la soluzione all’indovinello del Corvetto le sfuggiva, ma, comunque stavano le cose, nessuno le avrebbe impedito di mettere l’amico forse sulla buona strada, aiutandolo magari a trovare la soluzione del suo quesito – Hai visto tutte queste parole secondo me hanno un elemento grafico in comune, ma, tanto tu hai già trovato la soluzione del tuo indovinello. – la bambina aveva dato per scontato che Peter avrebbe trovato velocemente la soluzione del suo indovinello ed ora voleva passare al suo, decisamente più complicato di quello dell’amico.
Mentre per quanto riguardava Jorge ed il suo quesito, quello era tutta un’altra storia ed essendo i loro indovinelli molto simili tanto valeva provare prima a risolvere il suo e poi caso mai dare una mano al bambino.
Dite che Elisabeth era stata cattiva col Delfino? Può darsi, ma, era inutile scervellarsi su un indovinello del tutto simile al suo, tanto valeva ragionare sul suo di indovinello, magari così facendo poteva trovare una possibile soluzione anche per quello del portoghese.
La prima cosa che fece la bambina fu ricordare parola per parola il suo indovinello.
Ti trovi davanti a due porte: sai che scegliendo una porta ci sarà la vita, ma scegliendo l'altra ti aspetterà la morte. Davanti a ognuna delle due porte c'è una persona ed entrambe sanno ogni cosa. Puoi porre ad uno solo di loro due una sola domanda e loro saranno in grado di risponderti su tutto, ma devi tenere conto che uno dei due dice sempre la verità e l'altro dice sempre il falso. Non sai chi dei due menta. Il tuo scopo é riuscire a capire quale delle due porte sia quella che ti consenta di sopravvivere, ponendo ad uno dei due uomini una sola domanda. Qual é la domanda da porre?
Allora cominciamo dall’inizio, ho due porte e due guardiani e fin qui mi sembra tutto normale. – commentò mentalmente la bambina – I guardiani sanno qual è la porta della vita e quale quella della morte. Posso porre una sola domanda e fin qui niente di strano se entrambi dicessero la verità, ma, no, uno dei due è anche un bugiardo patentato. – mentre rifletteva, la bambina si era voltata verso Caroline Priscilla e Ethan Travis ed aveva sorriso loro, con l’intento di rassicurarli in qualche modo o forse così facendo voleva solo assicurare se stessa. Passata la piccola parentesi, la bambina iniziò a tormentarsi il mento, mentre continuava a ragionare, su una possibile soluzione.
Allora dicevo, due porte, due guardiani, uno dice il vero e l’altro dice il falso … una sola domanda da fare.
Ed ecco riassunto in una manciata di parole il contenuto dell’indovinello della Serpina, ora iniziava la parte più difficile riuscire a trovare una soluzione a quel quesito.
Vediamo se mi rivolgessi al guardiano che dice il falso e gli chiedessi quale fosse la porta della vita sicuramente mi indicherebbe la porta della morte, quindi dovrei scegliere quella opposta, già facile a dirsi, ma, io non so chi dei due dica il falso … mentre se senza volerlo scegliessi il guardiano che dice la verità e gli facessi la stessa domanda dovrei ottenere l’indicazione della porta corretta, ma, anche in questo caso non sapendo che dicendo il vero, probabilmente aprirei comunque la porta opposta a quella indicata.
Se la bambina fosse stata da sola, avrebbe iniziato a camminare avanti e indietro fino a creare magari una piccola buca, ma, no, lei non poteva ridursi a sembrare un leone in gabbia, lei doveva restare calma e far ragionare il suo cervellino a pieno regime, prima o poi sarebbe arrivata alla soluzione, così ricominciò il suo ragionamento dal principio e questa volta non avrebbe lasciato nulla di intentato.
Allora ricominciamo tutto dall’inizio, io ho due porte e due guardiani di cui uno dice il falso, se mi rivolgo a quello che dice il falso mi indicherà la porta della morte e sapendo che uno dei guardiani è un bugiardo io farei l’opposto di quello che mi verrebbe detto e cioè troverei la porta della … la porta della vita perché sicuramente mi indicherebbe l’esatto contrario … Mmmm … mentre se porrò la mia domanda all’onesto dovrebbe indicarmi la porta della vita ed anche in questo caso sicuramente io aprirei la porta opposta e cioè quella della morte. Secondo me il tutto sta nel capire cosa chiederei davvero ad uno dei guardiani.
Che fosse vicina o meno alla soluzione del suo indovinello Elisabeth non poteva saperlo, una cosa era certa il cervellino vulcanico della bambina, carburava a pieno regime, bisognava solo capire se la soluzione all’indovinello sarebbe arrivata presto oppure ci avrebbe messo un po’ di tempo, intanto il ragionamento sempre più contorto della bambina continuava.
Due guardiani di cui uno è un bugiardo, io so che il bugiardo mi indicherebbe la porta della morte, mentre quello che dice la verità mi indicherebbe la porta della vita o mi indicherebbe comunque la porta della morte, perché sa che io ho il sospetto che lui dica una bugia. Quindi ricapitoliamo, potrei ottenere da entrambi i guardiani risposte differenti o magari la stessa risposta, entrambi potrebbero indicarmi la porta della morte … già, ma, quel domanda dovrei porre?
Eppure la Serpina era sicura di essere vicina alla soluzione, ma, c’era ancora qualcosa che le sfuggiva e non sicura (Elaborazione: 2 + 14/d20= 16) di aver capito quale fosse la risposta corretta da dare alla Sfinge, la bambina rimase in silenzio ancora incerta e tornando a ragionare sul quesito che le era stato posto.
La collaborazione non era proprio il suo forte, ma a quanto sembrava Jorge non aveva molte altre possibilità. Tornare indietro era impossibile, un po' perchè non voleva e un po' perchè la strada era scomparsa, inghiottita da cespugli magici, e cercare di risolvere da solo l'indovinello sarebbe stato da stolti considerato che non era proprio un asso nella logica. E lui poteva essere tante cose ma di sicuro non uno stupido. Cercando di non sbirciare alle sue spalle, per paura che la Sfinge pensasse che volesse chiedere aiuto a Caroline Priscilla e Ethan Travis, aveva frugato nella sua borsa alla ricerca di piuma e pergamena per appuntarsi l'indovinello di Peter, mostrando così la sua buona volontà nell'aiutare gli altri a risolvere i loro indovinelli. Inoltre una parte di lui voleva far passare in secondo piano la sfuriata che aveva fatto a Elisabeth pochi secondi prima ed evitare che si desse il via a una lite inutile che li avrebbe portati lontano dalla soluzione degli enigmi. Non era pentito di quello che aveva detto, troppo stanco ed elettrizzato per poter essere cauto e gentile, però non poteva non rendersi conto di essere stato fuori luogo. Fortunatamente la serpina sembrava pensarla come lui visto che ignorò di sana pianta le sue accuse, concentrandosi sulla Sfinge. Una volta finito di appuntare gli elementi essenziali dell'indovinello di Peter, mostrò la pergamena agli altri due, chiedendo se per caso si fosse dimenticato qualcosa.
Si tutto.
Annuì soddisfatto di sè, per poi passare la pergamena al Corvetto affinchè potesse ragionare meglio su quello che a lui sembrava una lista della spesa male assortita.
Peter, mi è venuta un’idea osserva queste parole - Perplesso e curioso, Jorge sporse la testa in avanti in modo da poter osservare anche lui le parole mentre la serpina esprimeva la sua idea. - Hai visto tutte queste parole secondo me hanno un elemento grafico in comune, ma, tanto tu hai già trovato la soluzione del tuo indovinello.
Un elemento grafico? E che diavolo sarebbe?
Deciso a non litigare o meglio a ridurre al minimo i motivi di scontro, Jorge non espresse ad alta voce quel commento, limitandosi a rimettersi dritto e a fare un passo indietro, in modo da lasciare ai due compagni un po' di spazio per riflettere su quell'elemento grafico che aveva colpito tanto l'attenzione di Elisabeth.
Beh...si potrebbe essere, ma pensiamo anche ai vostri...Se una domanda è una...bisognerebbe fare in modo di scoprire chi mente...voi che idee avevate?
Non c'è modo di scoprire chi mente con una sola domanda perchè non ne conosciamo la risposta. Bisogna trovare un'altra strada.
Commentò istintivamente Jorge, mettendo le manine in tasca e iniziando a camminare avanti e indietro, come se fosse un animale in gabbia. E un po' si sentiva in quel modo, anche se la gabbia non era di quelle babbane fatte con sbarre di ferro e un tetto sulla testa ma era rappresentata da un'enorme Creatura alata e mitologica che impediva loro di andare oltre. In ogni caso Peter con quel suo suggerimento aveva centrato in pieno il problema. Per sapere chi mentiva doveva metterlo alla prova con una domanda di cui si sapeva la risposta, ma in quel modo avrebbe sprecato l'unica chance a sua disposizione e questo lo portava al punto di partenza. Sperava, anche se non lo avrebbe mai detto ad anima viva, che a quel punto Elisabeth avrebbe fatto un'osservazione intelligente, anche se sprezzante, e quando invece il silenzio si protrasse intorno a lui, si bloccò all'istante puntando i suoi occhietti increspati sulla ragazzina. Quello che vide non lo sorprese di nulla, ma fece montare in lui una rabbia sorda che potè sfogare semplicemente chiudendo a pugno le manine e digrignando i denti.
Questo perchè volevi collaborare. Lo sapevo io che le Serpi sono solo bugiardi opportunisti.
Sibilò cattivo, mandando a quel paese i suoi buoni propositi di non litigare con nessuno. Come poteva reagire bene se tutto nel comportamento della ragazzina, dal modo di tormentarsi il mento al silenzio meditativo in cui sembrava essere sprofondata, lasciava intendere che aveva deciso di pensare solo al proprio indovinello lasciando lui a cavarsela da solo? Fumante di rabbia, Jorge riprese a camminare, imprimendo una forza tale al suo passo che probabilmente avrebbe lasciato dei solchi nella sabbia sotto i suoi piedi. Sapeva di doversi concentrare sul suo indovinello, cercare un modo per scoprire come giungere al paese della verità facendo un'unica domanda, ma non ci riusciva. Ogni volta che la sua mente formulava la parola "bugiardo" la sua testa scattava verso Elisabeth e i suoi pensieri andavano alla deriva. Per quanto non si considerasse uno stupido, era così che si sentiva in quel momento, per aver creduto davvero che quella piccola Serpe avesse intenzione di aiutarlo a risolvere l'enigma. E visto che i pensieri cattivi si tirano a vicenda, Jorge sprofondò in un vortice di paranoia e cattiveria che lo spinsero a credere che non solo Elisabeth non gli avrebbe dato una mano ma che anzi probabilmente avrebbe tentato di ostacolarlo per impedirgli di proseguire.
Merlino! E se uno di noi non da la risposta? Resta indietro?
Con un senso di angoscia crescente e la mente che sembrava essere stata pietrificata [Elaborazione 1+ 5/d20= 6] Jorge si avvicinò alla Sfinge.
Scusa ma se uno di noi non riesce a rispondere al tuo indovinello che accade?
Chiese, orgoglioso di essere riuscito a parlare tenendo un tono di voce normale, da cui non traspariva nè la rabbia nè l'angoscia per i pensieri che si stavano affollando nella sua mente, impedendogli di concentrarsi sul suo enigma.