|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1664 punti |
1267 punti |
1021 punti |
1415 punti |
1750 punti |
1032 punti |
| |
|
|
|
|
|
|
|
da Sandyon » 22/05/2012, 16:25
Quanti minuti erano passati dall'inizio della catastrofe? Forse 10, oppure 15, fatto stava che la foresta prendeva ad esaurire le forze e le foglie ad una velocità spaventosa e impressionante. Nulla di quell'incendio era lontanamente riconducibile ad un capolavoro, per quanto il fuoco fosse bello e splendente, pensare che stava consumando ogni centimetro di vitalità verde di quel luogo proibito faceva immediatamente riportare l'attenzione sull'orrore che si stava protraendo a livelli inimmaginabili. Tutti e quattro i docenti raggiunsero la zona della caverna, dove in teoria il mistero alato aveva condotto la sua preda e vittima, e tra loro Ferdy fu quello più impulsivo e volenteroso di sistemare la cosa e salvare la donna intrappolata, un impulso fortunatamente trattenuto dalla velocità di Monique che riuscì a fermare il passo dell'insegnante di volo prima che si avvicinasse ancor di più alla tana della bestia ignota. Tanto coraggio ma racchiuso in un intento piuttosto avventato e folle, cosa che lasciò infuriare sia Tisifone che Monique e preoccupare a morte Estelle. Nessuno di loro voleva avere un morto sulla coscienza quella notte, tanto meno un professore volenteroso e bravo, una persona di tutto rispetto e uno stimato collega. L'aria in quel punto era più respirabile, forse perché lì la vegetazione non raggiungeva l'ingresso della caverna, quindi l'ossigeno era più accessibile, forse però quello che poté rendere maggiormente tranquilli i quattro fu che ad un tratto, sopra la coltre di fumo e fiamme della foresta iniziò a stagliarsi uno spesso strato di nuvole nere e minacciose che in breve tempo scaricarono con ferocia e imponente energia una valanga di pioggia fitta e impetuosa che iniziò ad annichilire il fuoco sottostante. Nessuno poteva dire se quello fosse stato un intervento esterno da parte di un aiuto lontano oppure un caso del destino tra i migliori, in ogni caso adesso la cosa migliore era decisamente preoccuparsi della creatura nascosta in quella grotta. L'idea della Vice Preside di Hogwarts poteva risultare essere molto interessante se sfruttata a dovere, peccato che, qualora lei avesse tentato una manovra illusoria degna del suo potere, si sarebbe presto accorta che il mostro interno alla montagna era totalmente immune ad un simile effetto di magia spontanea. Ma forse la prova pratica da parte della donna non sarebbe dovuta nemmeno arrivare, visto che chiunque degli altri tre colleghi con un buon ricordo delle lezioni di Cura delle Creature Magiche avrebbe potuto ripensare ad un dettaglio sui draghi piuttosto interessante che stava sfuggendo alla francese illusionista probabilmente per colpa dell'alto livello di pericolo della situazione, non di aiuto e sopratutto portatrice di confusione:
"Un'altra fondamentale caratteristica che contraddistingue la maggior parte dei draghi ad oggi più conosciuti e frequenti e li rende tra le creature magiche più pericolose è senza ombra di dubbio la loro completa immunità a qualsiasi effetto di influenza mentale. Si pensa che buona parte della loro calotta cranica sia fornita di una superficie d'osso molto particolare, caratterizzata da micro-scaglie cristalline in grado di riflettere i poteri magici che puntano ad alterare la realtà prodotta dal cervello del drago e rendere così inefficaci tutti i tipi di poteri legati alla pratica illusoria o alterante del mondo circostante."
Questo poteva significare una cosa sola, e cioè che quella non era assolutamente la soluzione migliore e loro quattro se la sarebbero dovuta cavare in altro modo, un modo molto più offensivo che tattico, almeno per il momento. Nel frattempo che ognuno di loro avesse pensato a quel dettaglio sui draghi o che Monique non aiutata si fosse preoccupata di imporre l'illusione con effetti obbligatoriamente negativi (un forte mal di testa a se stessa di rimando, se nessuno l'avesse avvertita, della durata di cinque minuti), la creatura all'interno, stanca di sentire voci e presenza ostili non molto distanti da lei, produsse una sfiammata incredibile che riempiendo in circonferenza tutto l'antro della caverna si sarebbe abbattuta su di loro per tentare di danneggiarli. Solo con un'adeguata prontezza di riflessi sarebbero potuti scampare a quel colpo ustionante davvero critico.
Lì dentro qualcuno o qualcosa stava seriamente cominciando a perdere il controllo e l'esponenziale aumento della temperatura intorno ai quattro ne era un chiaro segnale. Adesso si poteva sentire distintamente almeno 43-46 gradi nell'aria che si surriscaldava secondo dopo secondo, mentre una voce udibile da tutti senza nemmeno sforzarsi gridò a squarciagola:
AIUTO, VI PREGO, QUALCUNO MI AIUTI... ... SE C'E' QUALCUNO VI SCONGIURO AIUTATEMI!
-
Sandyon
- Amministratore
-
- Grado: 15+
-
- Messaggi: 1213
- Iscritto il: 31/08/2011, 17:40
- Località: Un'altra Dimensione
-
|
|
da Ferdy » 23/05/2012, 14:47
Ormai vicino all’ingresso della grotta non furono certamente le urla alle sue spalle a fermarlo, forse quelle contribuirono, ma la paura dell’inconscio sopraffaceva decisamente la sua impulsività o il suo spiccato, seppur minimo, coraggio. La gamba destra era leggermente più in avanti della sinistra mentre il suo respiro cominciava a regolarizzarsi man mano che prendeva aria dalla bocca. Sentì la voce di Estelle e comprese della sua presenza e non appena questa dichiarò di volerlo seguire parlò deciso a bloccare le sue intenzioni.
Non facciamo gli stupidi, Estelle… Non dobbiamo agire di impulsività, Monique e la professoressa Samyliak hanno perfettamente ragione, se avessimo solcato quella soglia avremmo fatto soltanto il suo gioco, ciò non deve accadere e vi porgo le mie scuse. Ora dobbiamo ragionare sul da farsi. Lì dentro c’è qualcuno in pericolo di vita…
Seppur preoccupato non diede segno alle tre donne presenti di agitazione o qualche altro sentimento; cercava di riacquistare la calma che aveva mandato a farsi benedire qualche minuto prima attraverso il pensiero, la riflessione, rimettendo in ordine le sue idee. Mentre tutto questo avveniva in maniera decisamente rallentata nella sua mente riuscì ad avvertire un senso di liberazione all’interno delle vie respiratorie, probabilmente dovuto al fatto che in quel punto dell’area, in assenza di varietà floreali, il fuoco non giungeva e lasciava uno spiraglio in quel turbine di fumo color pece. Si convinceva che il suo brillante cervello da Corvonero avrebbe dovuto suggerirgli qualcosa in quella critica situazione ma in quel momento poco e niente affiorava, solo un mucchio di mosse azzardate, per di più non applicabili e che non valeva nemmeno la pena esporre.
Entrare lì dentro, anche tutti insieme, è fuori questione. La cosa più logica è convincere la creatura ad uscire fuori dalla caverna e mostrarsi qui fuori, su un terreno nel quale siamo più liberi di muoverci. Non sono sicura che funzioni, ma se così fosse potrei... convincerlo ad uscire. In quel caso avrei bisogno di voi per pararmi le spalle, perchè la creatura potrebbe ribellarsi in qualsiasi momento e volermi arrostire con una sfiammata sola. Che ne dite? E se qualcuno ha un'idea migliore parli, ma faccia in fretta.
In quello stesso momento qualcosa di liquido cominciò a bagnargli le guance e pensò che si trattasse nuovamente di sangue, ma capì che era solo acqua piovana quando alzò gli occhi al cielo e osservò una miriade di gocce pulirlo dalla fuliggine che si era accumulata sul suo viso, colorandosi così di nero e ricadere dal mento sul terreno che cominciava a farsi sempre più umido. L’idea di Monique era la migliore e per quanto gli riguardava non aveva nulla di meglio da proporre, perciò la sua posizione fu assecondare la donna in quella tattica di copertura che si rivelava banale, ma al tempo stesso poteva essere pericolosa e geniale.
Dopotutto le cose più semplici sono sempre le migliori, no?
Riorganizzò i dati relativi alla Creatura magica del drago, in modo da agire su ciò che, una volta conclusa l’analisi, gli pareva più vulnerabile. Personalmente non si era mai ritrovato di fronte a una creatura simile e ringraziò il cielo che quel momento era venuto in presenza di un sostegno, poiché era consapevole che in tutta certezza, in loro assenza, non ne sarebbe uscito vivo.
(Lancio d20: 16 + Elaborazione: 8 = 24)
Mentre si occupava di quel lavoro mentale qualcosa lo attraversò come un flash e lo condusse a rivalutare, o meglio, a variare l’idea di Monique;
Credo di ricordare con chiarezza che il drago dispone di un “non so che” che lo rende immune a qualunque manipolazione mentale attraverso la magia, nemmeno attraverso il canale della Legilimanzia…
e in merito a ciò si voltò istintivamente verso la Samyliak, che come lui, o meglio, come tutti, era intenta a formulare qualcosa in merito alla loro situazione attuale. Si voltò verso Estelle, speranzoso che la ragazza da un momento all’altro avrebbe esposto una tesi più convincente di quella fino ad allora proposta, ma in attesa che ciò avvenisse o meno lui espresse la sua a riguardo, anche se non aveva nulla di meglio da sovrapporre:
Non dobbiamo tralasciare un dettaglio: il cervello del drago, ammesso che si tratti di un drago come finora ci è parso tale, è immune da qualunque manipolazione di carattere magico, per cui credo che l’unica via di uscita da questo trambusto sia tentare un attacco più diretto e compatto, come stavo tentando io qualche minuto fa…
Nello stesso momento in cui concludeva quel breve giudizio fu abbastanza veloce da udire il ruggito del drago e la luce improvvisa emessa dalle fiamme, che si divulgò dall’interno della caverna in maniera fulminea, per poi fuoriuscire dalle mura irregolari e aguzze dell’antro fino a raggiungere il gruppo.
(Lancio d20: 16 + Riflessi: 12 = 28)
Si gettò a terra mentre il suo urlo di avvertimento finì sommesso dal fuoco imponente che sorvolò il suo corpo, adagiato sul terreno oramai bagnato e che profumava intensamente di ‘autunno’. Gli occhi erano chiusi a mo di protezione, come i pugni che erano serrati intorno ad alcuni fili d’erba legati al terreno, il quale gli aveva provocato infine graffi qua e la su tutto il viso, mentre il labbro cominciava a sanguinare e bruciare. Ansimò mentre l’aria cominciava a riscaldarsi vertiginosamente e mentre si rimetteva in piedi il suo unico pensiero era rivolto alle tre docenti, con la speranza che tutte ne fossero uscite immune da quella svampata improvvisa e nessuna fosse finita arrosto. Il respiro veloce gli impediva di parlare e gli occhi, che stava spalancando lentamente, non erano ancora in grado di accertare la situazione tutt’intorno.
Come… non… detto…
Quest’ultima affermazione fu poi accompagnata da qualche tossicchio di terra; il terreno, invece, cominciava a trasudare vapore acqueo: sembrava un incubo, tuttavia era l’inferno.
-
Ferdy
-
- Grado: 15+
-
|
|
da Estelle » 24/05/2012, 16:34
[..]Ora dobbiamo ragionare sul da farsi. Lì dentro c’è qualcuno in pericolo di vita…
Queste le parole di Ferdy. Queste le parole che riuscirono a ridarle la lucidità che le serviva per capire che quella era una situazione critica, che magari, per quanto l'idea di Monique fosse geniale - perchè lo era, in effetti - non sarebbe stato abbastanza per salvare la donna intrappolata con quell'essere alato - che poi si era scoperto essere un drago - nella caverna, ancora del tutto con l'accesso bloccato dalle fiamme. Serviva un'idea, qualcosa di meglio. Tic Toc. Tic Toc. Il tempo scorreva. Ormai non sapevano nemmeno loro quanto ne fosse trascorso.
Respira, Estelle.. respira..
Come incoraggiamento non era il massimo, soprattutto per una ventunenne - Lei - che di situazioni simili ne aveva affrontate ben poche, lei che era esperta di duelli, e non di lotte clandestine con enormi draghi che sputavano fuoco e provocano incendi di grande calibro. Sembrava una situazione ridicola, vista in quel modo. Anzi, forse era lei la figura ridicola, in tutto quel quadro. Pensa, si ripeteva la donna. Pensa. Eppure non ne era grado. L'ansia riusciva ad opprimerla. Si sentiva come chiusa in una bolla, con l'unica differenza che in quel momento stava respirando aria pulita. Eppure l'incendio c'era ancora, non esitava a cessare. Serviva un'idea, ed anche buona. Estelle si guardò attorno. Lo faceva spesso, anche non in caso di pericolo. Le piaceva conservare un ricordo di ogni luogo che visitava, in modo da rivisitarlo con il pensiero quando non ne aveva l'opportunità. I suoi colleghi sembravano determinati. Persino Ferdy sembrava non aver paura di nulla, Ferdy che era ancora uno studente e allo stesso tempo anche un professore. Incredibile come il tempo avesse portato loro grandi opportunità ed una vita nuova. Ancora ricordava quando assieme frequentavano i corsi. Lei al quarto anno. Lui ancora un primino. Sebbene vi fosse differenza di età - non poi così notevole - Estelle sentiva di aver trovato un punto di riferimento ed un ottimo compagno di cammino. Le loro risate durante le loro passeggiate pomeridiane, o quando assieme violavano il coprifuoco. Od anche quando durante le lezioni di Cura della Creature Magiche erano soliti immaginarsi queste Creature imponenti - come un drago, ad esempio.
Un drago, certo!
Le sembrava ancora incredibile non averci pensato prima. E lei aveva persino accettato l'idea di Monique, sebbene sapesse che, per quanto geniale fosse, non sarebbe stata abbastanza. (Elaborazione 15 + Lancio Dado 20 = 35)
Non dobbiamo tralasciare un dettaglio: il cervello del drago, ammesso che si tratti di un drago come finora ci è parso tale, è immune da qualunque manipolazione di carattere magico, per cui credo che l’unica via di uscita da questo trambusto sia tentare un attacco più diretto e compatto, come stavo tentando io qualche minuto fa…
Era ovvio che Ferdy ricordasse meglio di lei certe cose. Frequentava ancora i corsi da studenti, ormai erano argomenti di cui discutevano ogni giorno. Anche lei lo aveva ricordato, poco prima. Ma Ferdy l'aveva preceduta, ad ogni modo. Ed era fiera di lui, comunque: aveva dimostrato, ancora una volta, di meritare la propria cattedra.
..qualsiasi tipo di magia a influenza mentale..
Precisò lei, abbozzando un sorriso, sebbene si trovassero ancora ad un punto morto e la foresta continuava a bruciare. O loro intenti a parlare, a discutere, a lasciare che le fiamme si propagassero. Fortunatamente, ci pensò qualcun'altro a dar loro una mano. La pioggia. Come se, da qualche parte lì, in mezzo alle nuvole, ci fosse una qualsiasi divinità che aveva dato ascolto ai loro problemi e aveva pensato bene di aiutarli. A suo modo, Estelle non era mai stata una grande religiosa. Certo, da piccola sua madre la portava a messa ogni domenica, come era solito fare un normale cattolico. Aveva tenuto normalmente il Battesimo, la Comunione, la Cresima, tutti rituali importanti per la loro fede. Crescendo, però, separandosi dalla madre e acquisendo una sua ragione, aveva pensato che la fede non era utile, non in quei momenti almeno. Ed aveva anche messo in dubbio l'esistenza di un Dio al di sopra di loro. Non aveva ancora cambiato idea, ma per una sera poteva benissimo fare una eccezione.
Altro tempo era trascorso mentre lei ripensava a tutte queste cose in quella sera tempestosa. Dell'incendio più nessuna traccia, fortunatamente. Ma.. qualcosa accadde - perchè naturalmente starsene tranquilli non era giusto. Un altro bagliore di luca, questa volta decisamente più forte perchè condotto direttamente in loro direzione. (Riflessi 10 + lancio dado 20 = 30) I quattro professori, prima vicini, cominciarono a separarsi, allontanandosi ognuno agli antipodi della radura in cui si erano incontrati. Estelle, dal canto suo, prese a correre. Ma, per quanto i suoi riflessi fossero ottimi, era stata colta troppo di sorpresa, e non riuscì ad allontanarsi più di tanto. Cadde a terra, come spinta da una forza maggiore.. ed un calore atroce. Gli occhi ancora chiusi. Un dolore acuto le squarciò una mano, la destra. Non riusciva a trovare la forza per liberarsi, per riaprire gli occhi. Ma tentò di mettersi in piedi. Ci riuscì, sebbene anche la gamba le provocasse un certo dolore. Ma sorvolava, aveva qualcosa di più importante a cui pensare. Aveva una vita da salvare.
-
Estelle
- Infermiere Scolastico
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 375
- Iscritto il: 27/10/2011, 17:58
|
|
da Tisifone » 24/05/2012, 16:50
Mentre cercava di regolarizzare il suo respiro, reso accelerato dalla corsa appena fatta, Tisifone lanciò un’occhiata di invidia a Monique ed Estelle che sembravano, invece, fresche come delle rose, anche se spaventate. Invidia dovuta al fatto che potevano Materializzarsi ovunque a loro piacimento mentre lei tendeva a non farlo se non aveva con sé la pozione che le distillava Demetri per contrastare gli effetti che aveva su di lei, tra cui nausea e giramenti di testa. Fece dei respiri profondi, meravigliandosi di come l’aria in quel punto fosse più respirabile mentre intorno a loro le fiamme imperversano, per poi cercare di bloccare, con un urlo, l’avanzata di Ferdy, incapace di comprende il perché di quel gesto. C'è un ostaggio lì dentro, probabilmente una donna, e se siamo riusciti a sentirne i lamenti significa che, benché ferita, è ancora viva. Ed ecco spiegato il perché di quel comportamento tanto impulsivo quanto poco adatto a un Corvonero: il Prefetto a quanto sembrava aveva un udito più fine di quello della Divinante e aveva percepito qualcosa, probabilmente un gemito, provenire dall’interno della caverna. Con le idee un po’ più chiare volse la testa dalla VicePreside al ragazzo che sembrava essersi pietrificato sul posto a un paio di passi dall’ingresso. Non facciamo gli stupidi, Estelle… Non dobbiamo agire di impulsività, Monique e la professoressa Samyliak hanno perfettamente ragione, se avessimo solcato quella soglia avremmo fatto soltanto il suo gioco, ciò non deve accadere e vi porgo le mie scuse. Ora dobbiamo ragionare sul da farsi. Lì dentro c’è qualcuno in pericolo di vita…Se è ciò che penso che sia, ci troviamo di fronte a qualcosa di simile ad un drago, che è l'ultima delle creature che mi piacciono. Non possiamo lasciare qualcuno a morire come se nulla fosse, però, quindi avrei una mezza idea.Erano state convincenti, e quello era già un grosso passo avanti perché metteva tutti e quattro al sicuro da ulteriori gesti di impulsività suicida, ma non era di alcun aiuto per trovare una soluzione. Per quanto l’idea di affrontare un drago era più o meno l’ultima cosa che Tisifone aveva voglia di fare quella sera, non poteva che trovarsi d’accordo con le parole della VicePreside: non sarebbe più stata in grado di guardarsi allo specchio se non avesse fatto tutto il possibile per salvare la vita a quella povera innocente. Il come, invece, era ancora un’incognita che Monique provò a risolvere avanzando una proposta d’azione. Entrare lì dentro, anche tutti insieme, è fuori questione. La cosa più logica è convincere la creatura ad uscire fuori dalla caverna e mostrarsi qui fuori, su un terreno nel quale siamo più liberi di muoverci. Non sono sicura che funzioni, ma se così fosse potrei... convincerlo ad uscire. In quel caso avrei bisogno di voi per pararmi le spalle, perchè la creatura potrebbe ribellarsi in qualsiasi momento e volermi arrostire con una sfiammata sola. Che ne dite? E se qualcuno ha un'idea migliore parli, ma faccia in fretta.Non aveva bisogno di chiedere come, le bastò vedere l’occhiata che la VicePreside le lanciò per comprendere che stava facendo riferimento al suo potere di creare delle illusioni. Sapeva, per esperienza personale, che le sue capacità erano a dir poco strabilianti ma erano abbastanza potenti da avere qualche effetto anche su una creatura così forte e antica come un drago? Che poi la cosa che aveva visto volare verso la caverna non assomigliava per nulla a una di quelle creature fantastiche, anche se aveva le ali e, dal calore che li imprigionava, era capace di sputare fuoco. Stava per acconsentire a quel folle piano, riconoscendo che non aveva un’idea alternativa valida, quando la voce di Asher le risuonò in testa ( D20 8 + Elaborazione 14= 22 ) Hai la testa dura come quella di un drago. Neanche un Imperius riuscirebbe a smuoverti quando ti metti in testa una cosa.Ma certo, i draghi avevano un qualcosa, cosa non lo sapeva dire visto che Cura delle Creature non era mai stata una delle sue materie preferite, che gli impediva di essere assoggettati a qualsiasi tipo di condizionamento mentale. Il perché venne prontamente spiegato dal Prefetto dei Corvi, appoggiato subito dopo dalla sua Capocasa. …il cervello del drago, ammesso che si tratti di un drago come finora ci è parso tale, è immune da qualunque manipolazione di carattere magico, per cui credo che l’unica via di uscita da questo trambusto sia tentare un attacco più diretto e compatto, come stavo tentando io qualche minuto fa…..qualsiasi tipo di magia a influenza mentale..Purtroppo hanno ragione loro, le tue particolari abilità non hanno presa sui draghi, quindi è meglio pensare a qualche altro modo da utilizzare per metterlo fuori gioco una volta che lo abbiamo convinto a uscire - concordò Tisifone, aggiungendo la sua voce per convincere Monique a non tentare di creare qualche illusione, ma senza demolire del tutto il suo piano – Perché una cosa è certa se entriamo la dentro siamo spacciati, l’ambiente è angusto e buio e di sicuro finiremo per darci intralcio l’un l’altro invece che aiutarci. Quindi, punto primo convincerlo ad uscire, punto secondo tramortirlo o ucciderlo, punto terzo trarre in salvo la donna.
Ricapitolò lentamente, dando il tempo a ognuno degli altri di interromperla ed esprimere il proprio parere o i propri dubbi, facendo, inconsciamente, qualche passo per avvicinarsi alla caverna, lasciando impronte sfuocate nel fango che si stava andando creando a causa della pioggia torrenziale che stava venendo giù. Almeno il Castello è salvo.Pensò, ringraziando mentalmente qualsiasi divinità avesse fatto scoppiare il temporale che, lentamente, stava spegnendo le fiamme che, dopo aver divorato la Foresta Proibita, avrebbero di certo minacciato Hogwarts. Probabilmente nel suo breve elenco avrebbe dovuto includere un quarto punto e cioè tornare tutti quanti al Castello il più possibile sani e salvi. Se lo avesse detto ad alta voce forse avrebbe prestato maggiore attenzione a dove stava andando e non si sarebbe trovata così vicina all’ingresso nel momento in cui la creatura al suo interno decise di palesare tutta la propria contrarietà nei confronti degli intrusi, cioè loro, producendo un’enorme e letale fiammata che fece salire immediatamente la temperatura all’esterno a livelli insopportabili. Vuoi perché intenta a elaborare un piano per salvare la donna, vuoi perché il rumore della pioggia che si stava abbattendo su di loro furiosa rendeva ovattati tutti i suoni, Tisifone si accorse del pericolo a cui stava andando incontro troppo tardi. Subito cercò di scappare lontano da quella fiamma, lanciandosi verso destra ma ( D20 8 + Riflessi 7= 15 ) il terreno reso scivoloso dal fango e la presenza a terra di un ramo semibruciacchiato ostacolarono la sua fuga, facendola finire a terra non troppo lontana dalla caverna. Rimase lì ferma, mentre l’aria intorno a lei diventava irrespirabile a causa dell’elevato calore mentre la donna dall’interno li pregava con tutto il fiato che aveva in corpo di andare a salvarla. Se non finisco flambè ti aiuto molto volentieri…Ebbe la forza di pensare, la testa sprofondata nel terreno sotto le braccia a cercare di proteggere almeno il viso.
Ultima modifica di Tisifone il 24/05/2012, 18:38, modificato 1 volta in totale.
-
Tisifone
- Capo Scuola Grifondoro
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 1037
- Iscritto il: 12/10/2011, 12:11
- Località: Ovunque e in nessun luogo
|
|
da Monique » 24/05/2012, 18:01
L'attacco, per così dire, combinato tra lei, Tisifone ed Estelle aveva impedito a Ferdy di entrare in quella caverna da solo, col probabile rischio di finire arrostito da una sfiammata del simpatico animaletto al suo interno: forse il Corvonero aveva capito da solo ancor prima di essere fermato che la sua era stata un'idea molto istintiva ma poco furba, forse invece no, fatto stava che era tornato sui suoi passi e questo aveva permesso ai quattro di ritrovarsi tutti insieme fuori dall'entrata della caverna, ancora incolumi; osservando la cugina vicino a sé, Monique poté notare come questa sembrasse respirare piuttosto bene nel punto in cui si trovavano, quindi si azzardò a diminuire la portata dell'illusione fino a farla scomparire, trovando inutile sprecare le sue energie a vuoto. Si sentiva appena affaticata, ma se ripensava ai primi allenamenti, alle prime volte in cui aveva usato il suo potere per poi terminare l'incanto, a confronto la sensazione che provava in quel momento era un'autentica bazzecola.
Chissà se saresti fiera di me. O forse è più probabile che mi daresti della pazza per essermi lanciata in questa specie di missione di salvataggio... ... no, mi sa che lo saresti anche in questo caso. Ma perchè, perchè non mi faccio mai gli affari miei?
Si domandò Monique lasciandosi sfuggire un piccolo, impercettibile sospiro mentre l'aria intorno a loro - anzi, sopra di loro - si faceva carica di quell'odore tipico della pioggia che infatti, poco dopo, iniziò a bagnare i loro corpi e a cadere sul fuoco che minacciava di uccidere tutta la Foresta senza alcuna pietà: quelle gocce tiepide che le stuzzicavano le guance e le inzuppavano i capelli sapevano per la francese di speranza, la speranza che ci fosse ancora qualcosa da salvare di quella parte del Castello così fortemente provata dalla furia della bestia ancora sconosciuta per loro.
Una coincidenza perfetta, o forse Fire è riuscito a contattare qualcuno che ha usato un incantesimo per modificare il tempo. In ogni caso, si è intervenuti appena in tempo.
Un problema in meno di cui preoccuparsi insomma, tanto che la mente della francese iniziò subito ad improvvisare un piano per convincere il drago - o presunto tale - ad uscire dalla caverna: e quale miglior metodo delle illusioni? Convincerlo ad uscire grazie ad esse sarebbe stato facilissimo, eppure... eppure qualcosa non convinceva la donna, come un campanello d'allarme che le risuonava lontano nella mente; come un pescatore che cerca di catturare la propria preda tirandola a sé con la lenza, Monique cercò di richiamare (Elaborazione: 19 + d20/12 = 31) quel ricordo vago dai meandri della sua mente fino a poterlo stringere - metaforicamente - tra le dita...
... quello che ho affrontato anni fa era un Antico Dragone di Cristallo, un esemplare rarissimo e vulnerabile alle illusioni... ma se non ricordo male, la maggior parte dei draghi...
Non dobbiamo tralasciare un dettaglio: il cervello del drago, ammesso che si tratti di un drago come finora ci è parso tale, è immune da qualunque manipolazione di carattere magico...
..qualsiasi tipo di magia e influenza mentale..
Purtroppo hanno ragione loro, le tue particolari abilità non hanno presa sui draghi, quindi è meglio pensare a qualche altro modo da utilizzare per metterlo fuori gioco una volta che lo abbiamo convinto a uscire...
Al suo pensiero si aggiunsero tre voci diverse, che però sostanzialmente volevano sottolineare la stessa cosa: se quello era un drago, e non era l'esemplare più raro che esistesse al mondo - e no, Monique non voleva pensare di essere così sfortunata - difficilmente le illusioni di lei avrebbero potuto funzionare.
Magnifico, siamo bloccati.
Pensò in un primo momento la donna mentre Tisifone ancora parlava, sottolineando che comunque no, era fuori discussione andare all'interno della caverna: quando però proprio da essa la voce della donna tenuta in ostaggio risuonò fuori fino a loro, pregandoli di aiutarla, Monique si rese conto che non poteva arrendersi; non l'aveva fatto mai nella vita per ciò che riguardava se stessa, quindi come poteva pensare di farlo ora sapendo che ne andava della vita di una persona innocente? Ogni sua possibile azione fu però stroncata sul nascere da una sfiammata del Drago che uscì dalla caverna e tentò di investirli tutti e quattro: per Monique non fu troppo difficile schivarla (Riflessi: 25), ma non tutti furono così fortunati; scostandosi infatti, la donna potè notare come Estelle si fosse fatta male spostandosi per evitare le fiamme e Tisifone invece fosse stata troppo vicina all'ingresso per evitarle del tutto, finendo a terra col volto coperto probabilmente nel tentativo di proteggersi.
Tzè, mio padre era molto più veloce di te con le sue maledizioni.
Sibilò Monique con gli occhi che lampeggiavano per la rabbia: era stata addestrata dal padre per qualche tempo dopo l'allontanamento di Rose - almeno fisicamente parlando - dalla sua vita, anche se poi gli allenamenti si erano interrotti una volta entrata ad Hogwarts; pochi anni quelli passati con Nicholas Vireau come "allenatore", certo, ma le erano bastati per imparare ad evitare la maggior parte dei colpi da lui lanciati, soprattutto perchè consapevole che farsi prendere equivaleva contorcersi dal dolore sotto la Maledizione Cruciatus. Osservando velocemente le due donne stese a terra, Monique si rese conto che così malmesse non si sarebbero potute difendere al meglio contro una creatura di quella portata, e che quindi la situazione necessitava di un intervento drastico. Si rimise in piedi e chiuse gli occhi, focalizzando i suoi pensieri sull'unica persona che, da qualche mese a quella parte, riusciva sia a calmarla che a darle la forza di combattere e di non mollare indipendentemente da quanto complicata fosse la situazione in cui si trovava.
Sei ancora lì? Credo in te Moni... muoviti.
La voce dell'uomo risuonò nella sua testa, portandola a stringere i pugni e a ringhiare appena tra i denti: lei era Monique Vireau, cazzo, brillante docente di Incantesimi nonché Vice Preside di Hogwarts. E nessuno, tantomeno un brutto bestione infuocato, si doveva permettere di rovinare la sua scuola.
Expecto Familium!
Difficoltà: 10 Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Simile all'incanto "Patronus", permette all'incantatore di richiamare a sé un alleato magico con cui farsi affiancare in combattimento. A differenza del Patronus, però, questo alleato è sempre corporeo e senziente, ed è quindi in grado di combattere contro qualsiasi nemico scelto dall'incantatore. Genere: Difensivo Danno: 35
Si era fatta scivolare velocemente la bacchetta tra le dita della mano destra e, impugnandola con presa salda, aveva utilizzato l'Incanto Familium: un Incantesimo che Ferdy essendo al 7° anno probabilmente non aveva mai neanche sentito nominare, ma che invece Estelle e Tisifone potevano conoscere, almeno per sentito dire; una magia particolare, praticata all'interno della scuola solo da Monique e dalla Preside Madeline Bergman, un incantesimo raro e potente simile al Patronus corporeo... ma con una piccola particolarità in più: l'animale richiamato, infatti, non si sarebbe scagliato solo contro un Dissennatore, bensì contro un qualsiasi nemico indicatogli dal proprio incantatore. E Monique, sempre piena di sorprese, l'aveva usato per richiamare a sé l'alleata più fedele che potesse esistere, almeno per la donna: la sua lupa, la sua amica... Flame.
L'animale che si presentò di fronte a lei era totalmente corporeo, non c'erano dubbi su questo... corporeo e senziente visto che una volta preso forma, esso si volse verso Monique come a voler attendere istruzioni da parte di lei: la donna fissò Flame - il suo famiglio - per un lungo istante, gli occhi velatamente lucidi di lacrime, quasi stesse comunicando con lei in silenzio; in fondo era sempre e comunque la sua piccolina, la lupa che l'aveva accompagnata per tutta una vita... e nonostante l'adrenalina, il pericolo e tutto il resto, ritrovarsela di fronte così, di colpo, era una dura prova per il suo cuore.
Ma ci sarà tempo per stare insieme, vero? Adesso andiamo a rompere qualche culo.
Si riscosse con quel pensiero rincuorante e, con un mezzo ghigno molto poco rassicurante e molto invece sadico, le diede ordini su cosa fare.
Vai lì dentro e fallo venire fuori a giocare con noi. Stuzzicalo, irritalo, fai quello che vuoi ma lo voglio fuori da quella dannatissima caverna.
E se fosse stato possibile, Tisifone e compagnia - forse un po' spaesati da quella visione inaspettata - avrebbero potuto anche giurare di aver visto la lupa ghignare a sua volta prima di voltarsi e scomparire all'interno della caverna con l'obiettivo di far perdere la pazienza al simpatico inquilino che vi si era momentamente stabilito senza permesso.
E adesso occupiamoci di loro...
Si disse la francese, richiamando a sé ancora una volta tutta la concentrazione e la capacità magica di cui disponeva (Concentrazione: 25 - Capacità Magica: 4 [Bacch. Magica] + 18=22) per riattivare l'incantesimo di illusione "Imago Musicus" ed espanderlo su Estelle e Tisifone: il risultato? Avrebbe fatto credere alle donne, o meglio, al loro sistema nervoso, di stare benissimo, al meglio delle proprie possibilità; certo, questo non avrebbe impedito alle due di passare un bel po' di tempo in Infermeria con la professoressa Vilvarin - e non le invidiava affatto per questo - ma se non altro avrebbe garantito loro la possibilità di combattere e contrastare il drago senza malus fisici. Una volta fatto ciò, Monique si avvicinò prima all'una e poi all'altra e tendendo ad entrambe la mano le aiutò a rimettersi in piedi, nel viso la solita espressione da "no, non è un miracolo ma ne parliamo dopo" anche se probabilmente Tisifone avrebbe capito subito di cosa si trattasse; a quel punto, la donna poté nuovamente rivolgersi a tutti e quattro con espressione seria ma, forse, anche abbastanza sicura di sé. In fondo, su Flame aveva sempre potuto contare.
Inutile dire che non sono affatto sicura che il mio piano funzioni, ma è sempre meglio che starcene fermi in attesa che quel coso decida di farci una visitina spontanea qui fuori, no?
Commentò Monique con un sorriso ironico, voltandosi verso la caverna con Rose, la sua fedele bacchetta, ben stretta tra le dita, e i sensi in allerta, pronta per cominciare la battaglia.
Avanti, ma pétite... mi fido di te.
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Sandyon » 25/05/2012, 15:52
Quel breve dialogo tra i quattro servì prevalentemente per far accorgere Monique che l'idea legata alle illusioni non era molto indicata. Ognuno aveva dato il proprio contributo ma la realtà era che sembrava davvero che nessuno sapesse esattamente cosa fare. Un attacco diretto, offensiva pura, questo consigliava Ferdy, ma Tisifone sembrava abbastanza combattuta sul dargli ragione, dall'altra parte Estelle che invece pareva molto più preoccuparsi della salute generale del gruppo che di una manovra decisiva per aiutare la persona intrappolata lì dentro con quella creatura misteriosa. Tutto procedeva secondo un piano quasi ideato proprio dal mostro, dalla creatura alata che continuava a rimanere chiusa dentro quella roccaforte naturale quasi fosse oramai divenuta casa sua, e di sicuro tutti quanti cominciavano decisamente a perdere pazienza e sudore. La temperatura stava aumentando via via sempre maggiormente, sospinta dall'aria ardente che saliva fino al cielo e formava delle nuvole di vapore minacciose e a spirale. Poi una sfiammata, enorme, devastante, improvvisa che per poco non rischiava di incenerirli del tutto e con crudeltà assoluta. Il primo a schivare l'attacco fu Ferdy, spostandosi abbastanza velocemente da evitare quel colpo fiammante da ustione assicurata, seconda poi Monique, con una mossa estrema di reni e adrenalina volta a lasciar scorrere le lingue di fuoco ai lati del corpo e scongiurare ogni pericolo. Purtroppo sorte analoga non fu per Tisifone ed Estelle: La divinante colta fin troppo alla sprovvista vide improvvisamente un lampo caldo, fin troppo, raggiungerla mentre accovacciata nel chiaro intento di proteggersi il più possibile riceveva quella enorma scottatura che colpì con precisione il lato esterno della coscia destra e la parte inferiore della schiena, provocandole un'ustione di secondo-terzo grado mandando in pezzi anche tutta la parte inferiore del vestito che portava. Estelle, dal canto suo era quasi riuscita nell'intento di salvarsi da quell'ondata bruciante, ma purtroppo la natura le era stata avversa ponendole in mezzo ai piedi un tralcio difficile in corsa da valicare che, facendola capitolare a terra, non le diede piena possibilità di ripararsi del tutto e così la sua mano sinistra fu investita dal fuoco e scottata talmente tanto che il dorso di essa era quasi totalmente morbido con almeno il 25% della pelle asportata. Nel frattempo però, l'azione fulminea della Vice Preside di Hogwarts permise per lo meno alle due ragazze colpite di risentire il meno possibile di quel dolore che pur essendo stato intenso all'inizio, adesso era quasi totalmente inesistente. Non sarebbe stato di certo complesso per tutti loro comprendere lo zampino dell'illusione della francese, stava ad ognuno scegliere se essere "vittime" di tale forza o accettare il dolore come un incentivo più forte ad affrontare la bestia nascosta. La soluzione successiva a tutto quel trambusto di fiamme e lingue di fuoco fu quella dell'evocazione del "famiglio" da parte di Monique, che portando davanti a tutti la defunta compagna animale Flame aveva scelto la via del diversivo grazie all'aiuto dell'incanto per far uscire allo scoperto la creatura. Era di sicuro una magia molto complessa e difficile da applicare, sicuramente gli altri ne sarebbero rimasti abbastanza sorpresi, ma sapevano benissimo tutti che non era certo il momento di mettersi a rimanere straniti o a bocca aperta per un incantesimo, tranne forse un poco per Ferdy, totalmente estraneo ad una pratica di evocazione del "patronus" così avanzata per il corso di studi ancora scolastico e non avanzato. Flame, incaricata quindi dalla padrona di dirigersi dentro la caverna per scovare e far uscire alla scoperto la creatura alata, si introdusse velocemente lasciando per i quattro protagonisti alcuni istanti di silenzio. Circa dieci o quindici secondi dopo, delle grandi vampate di luce proiettate sulle pareti della grotta fecero intendere che il mostro stava lanciando fiammate contro il proprio nuovo nemico, cominciando ad essere davvero spazientito. L'intento di Monique era quindi riuscito? Presto detto, la lupa corporea uscì dalla caverna agilmente evitando l'ennesima lingua ustionante che si protrasse da dentro il covo oscuro e per altri brevi attimi cadde nuovamente la pace, fino a che dei passi lenti, quasi trascinati, poterono essere avvertiti dalle orecchie di tutti, dei passi che lasciavano intendere proprio che il misterioso volatile stava uscendo allo scoperto, ed infatti fu proprio così. Una lunga chioma di capelli rossi come il fuoco che arde intriso nel magma. Una pelle coriacea color perla con alcuni spuntoni di media e piccola lunghezza e grandezza. Un corpo presumibilmente umanoide e molto snello, simile in tutto e per tutto a quello femminile, di un'altezza spropositata, intorno ai 3 metri. Mani con unghie pari ad artigli. Lunga cosa anch'essa coriacea e spessa, come se avesse un serpente di grandi dimensioni che si muoveva lento e sinuoso dietro il sedere. Occhi coperti appena dalla capigliatura, sprizzanti di una luce rossa mischiata al giallo e all'arancio, vacui e minacciosi. Bocca serrata e particolare forse più assurdo di tutta quella creatura dal corpo umano ma le potenzialità di un drago... ... Una bacchetta magica stretta nella mano destra lunga almeno 20 pollici presumibilmente fatta d'osso di drago, appuntita e lampeggiante di magia. Delle ali al momento nessuna traccia, molto strano.Adesso davanti a loro i quattro avevano il vero e proprio nemico, colui che aveva mandato a fuoco tutta la foresta e aveva preso in ostaggio un essere umano che però al momento non urlava più. Era morto? Aveva smesso di urlare perché svenuto dalla paura e dal dolore? C'era solo un modo per scoprirlo, superare quell'orrendo esemplare mai visto e commentato prima in alcun libro di "Mezzo-Drago" e andare lì dentro. La bacchetta del Mezzo si mosse così veloce che quasi il movimento parve impercettibile e subito dopo un lampo magico di grandi dimensioni si scagliò verso tutti e cinque, sembrando essere uno schiantesimo allargato a cinque bersagli e non uno solo. Flame per proteggere Monique si frappose tra la padrona e l'incanto, salvandola ma scomparendo obbligatoriamente essendo stata colpita duramente. Per un bel po' non sarebbe potuta tornare. Subito dopo quel colpo le labbra della donna draconica si schiusero e da esse ne uscì uno spiro di fuoco sottile e diretto proprio verso il professore di volo Stone e la professore di incantesimi Monique, sopratutto visto e considerato che non era andato giù al mostro che ella fosse scampata così gratuitamente al colpo precedente. Il Mezzo-Drago era adesso intenzionato a togliere di torno le scocciature, ucciderli e tornare alla propria preda per il pasto a suo parere meritato, e forse aumentato anche dai corpi possibilmente inermi dei suoi attuali avversari. Per i quattro docenti di Hogwarts vi era adesso una sola ed unica possibilità: Combattere!
-
Sandyon
- Amministratore
-
- Grado: 15+
-
- Messaggi: 1213
- Iscritto il: 31/08/2011, 17:40
- Località: Un'altra Dimensione
-
|
|
da Tisifone » 25/05/2012, 20:52
Dolore. Lancinante, pungente, straziante. Era stata lenta, maledettamente lenta e anche un tantino sfortunata, e il lampo ustionante l’aveva colta in pieno. Paralizzata a terra dal dolore sentiva le fiamme avviluppare le sue gambe, bruciare il tessuto, lambire la sua pelle e iniziare a scavare inesorabile le sue carni. Urlò con tutto il fiato che aveva in gola il suo dolore, urla che rimasero un segreto tra lei e il suo orgoglio, visto che la bocca era coperta dalle braccia e il crepitio delle fiamme copriva tutto il resto. Il dolore era penetrante, avvolgeva ogni suoi singolo nervo come se fosse vittima di una Cruciatus di infinita potenza, ma quello era ancora peggio, perchè non era una semplice condizione mentale. La pelle che sfrigolava non era una semplice illusione, la puzza di carne bruciata era reale e forse di questo doveva essere grata perché l’assenza di vestiti avrebbe scongiurato l’insorgere di infezioni e quindi, se fosse stata fortunata, i medimaghi si sarebbero dovuti occupare solo di far ricrescere gli innumerevoli strati di pelli che si erano volatilizzati. Non sapeva quanto tempo impiegò la fiammata ad estinguersi, l’unica cosa certa era che una volta sparita il dolore non se ne era andato con lei ma era rimasto lì a offuscarle la mente. Facendo ricorso a tutta la sua concentrazione ( Concentrazione = 13) cercò di isolarlo dalla propria mente quel tanto che bastava per provare a rialzarsi. Prima la testa, gli occhi ancora chiusi per mantenere la concentrazione alta, poi il braccio destro, la bacchetta miracolosamente ancora stretta nella mano chiusa a pugno, e a seguire il sinistro, in modo da sollevarsi sul busto. Ma appena provò a spostare la gamba destra una fitta lancinante di dolore le spezzò il fiato, facendole crollare il capo e solo a fatica riuscì a non sprofondare di nuovo a terra, svenuta. Posso… farcela…
Pensò tra sé, digrignando i denti e stringendo i pugni per riprovare a mettersi in piedi. Sollevò di nuovo la testa e in un attimo pensò di essere svenuta davvero visto che l’aria intorno a lei sembrava essere diventata più respirabile e, soprattutto, il dolore alla gamba e alla schiena sembrava essere totalmente sparito. Si azzardò a aprire un occhio, sperando in cuor suo di trovarsi nel suo letto su alla Torre dei Grifi e che tutto fosse stato un orrendo incubo, ma quello che vide fu lo sguardo deciso di Monique e tutto le fu chiaro. La VicePreside aveva dato vita a un’illusione a suo uso e consumo, per farle avvertire il dolore come più che un leggero fastidio in sottofondo e renderla abile a difendere almeno se stessa se non anche la povera donna rinchiusa nella caverna. La prima reazione della Divinante non fu di gratitudine ma di stizza, doveva farcela da sola, poteva farcela e così provò a contrastare l’illusione e provare a rialzarsi con le sue sole forze ma subito le fu chiara che quella non era una strada percorribile. Al diavolo l’orgoglio, abbiamo cose più importanti a cui pensare.Si disse, lasciando che l’incanto la avvolgesse dandole l’illusione di sentirsi meglio, cosa questo che le rese possibile rimettersi in piedi e affrontare la bestia con la mente sgombra e più lucida, non obnubilata dal dolore. Vai lì dentro e fallo venire fuori a giocare con noi. Stuzzicalo, irritalo, fai quello che vuoi ma lo voglio fuori da quella dannatissima caverna.Mentre Tisifone combatteva contro se stessa e il proprio dolore, il tempo non si era ovviamente fermato e Monique, dopo essersi presa cura di lei e di Estelle, aveva deciso di passare all’attacco usando un incantesimo di livello elevato che le aveva permesso di evocare un famiglio corporeo e scagliarlo contro la bestia. Così giovane e così dotata…Pensò ammirata e appuntandosi mentalmente che se mai fosse sopravvissuta avrebbe dovuto chiederle di insegnarle quel piccolo trucco. Inutile dire che non sono affatto sicura che il mio piano funzioni, ma è sempre meglio che starcene fermi in attesa che quel coso decida di farci una visitina spontanea qui fuori, no?Almeno hai avuto un piano…Sussurrò, la voce roca per le urla di dolore a cui si era lasciata andare poco prima, un tono misto di ammirazione verso la donna e di recriminazione nei confronti di se stessa. E non dovettero neanche aspettare tanto per vedere se la sua idea aveva avuto o meno effetto visto che pochi minuti dopo la lupa uscì di corsa fuori dalla caverna, sfuggendo alle fiamme, seguita subito dopo dalla creatura più bella e letale che avesse mai visto. Affascinante…Quel commento le uscì spontaneo, troppo abituata vivendo con Demetri ad apprezzare il lato oscuro delle cose e delle persone, ma per fortuna non gli diede vita, lasciando che aleggiasse solo nella sua mente. Scosse la testa, come a voler eliminare quei pensieri inopportuni e, dopo quel veloce sguardo d’insieme, si prese il tempo per osservare quella strana donna in maniera più approfondita. Una capigliatura di magma le copriva gli occhi mentre avanzava in maniera sinuosa sulle sue gambe lunghe, lunghissime visto che doveva raggiungere almeno i 3 metri, facendo ondeggiare in maniera quasi ipnotica la coda da drago così simile a un serpente che a Tisifone sfuggì un sibilo. Quel momento di distrazione le fu fatale visto che le impedì di accorgersi che quell’essere, che del drago sembrava avere solo la corazza oltre alla capacità di sputare fuoco, era in possesso di una bacchetta ed era capace di utilizzarla anche maledettamente bene. Quella scoperta, che fece passare agli occhi di Tisifone in secondo piano il fatto che non c’era traccia di ali sulla sua schiena nuda, avvenne con un attimo di ritardo e cioè dopo che un lampo magico di enormi dimensioni partì da quella bacchetta e si suddivise in cinque parti per cercare di colpire tutti loro contemporaneamente. Sfruttando l’incantesimo di Monique ( D20/20 + Riflessi 7= 27) e quindi l’assenza di percezione di dolore, Tisifone scattò subito sulla sua sinistra, dalla parte opposta rispetto al resto del gruppo, riuscendo a essere colpita solo in parte, quanta parte se ne sarebbe accorta solo una volta terminata l’illusione e a mantenere l’equilibrio, restando in piedi. Subito si voltò verso gli altri ma l’unica cosa che riuscì a vedere in maniera chiara era Flame lanciarsi a proteggere con il proprio corpo la sua padroncina per poi sparire immediatamente. Esperimento riuscito alla perfezione. – commentò con tutta l’ironia di cui era capace, ironia che le serviva per stemperare la tensione che avvertiva montare dentro di lei. – Il mostro è stato...Il mezzo drago non le diede la possibilità di completare la frase, alternando con una velocità sorprendente l’uso della bacchetta a quella del fuoco che, come in tutti i draghi che si rispettavano, le uscì fuori dalle labbra diretto verso Ferdy e Monique, quasi volesse pareggiare i conti con loro due, gli unici scampati alla fiammata precedente. D’istinto voltò il capo dall’altra parte, facendo alcuni passi laterali per allontanarsi, quasi il suo subconscio avesse sviluppato una sorta di terrore nei confronti del fuoco vista la bruttissima esperienza passata. Non… posso… permettermi… punti … deboli…Scandì lentamente quelle parole nella sua mente, un mantra che Demetri le aveva inculcato fin da quando, a dodici anni, aveva iniziato ad allenarla, a prepararla ad affrontare quelli che avevano ucciso i suoi genitori e che prima o poi sarebbero tornati per uccidere lei. Non era stato un allenamento basato sulla forza bruta o sulle tecnica di attacco, ma più basato sulle tecniche difensive, sull’elaborare piani, più mentale che fisico in pratica in pieno stile Serpeverde. E in quel momento, con la bacchetta stretta in pugno, il corpo ustionato e coperto di chissà quali altre ferite, rimpianse il giorno in cui Asher si rifiutò di insegnarle a combattere perché troppo giovane. Pensa come una Serpe…Si disse, scacciando dalla mente qualsiasi altro pensiero e riportando la propria attenzione ( Elaborazione 14) sul corpo di quel mostro. Aveva la pelle coriacea, come se fosse ricoperta di scaglie, e della stessa consistenza sembrava essere fatta la sua coda e questo rendeva di difficile esecuzione, secondo il suo parere, qualsiasi incantesimo offensivo mirante a lacerare o almeno a scalfire. Avrebbe potuto provare a disarmarla, ma la bacchetta era solo una sorta di arma di scorta con cui avrebbe potuto far loro del male, considerato la sua capacità di sputare fuoco. Se non poteva ferirlo o menomarlo, allora doveva trovare il modo di indebolirlo, distrarre in qualche modo, per renderlo vulnerabile agli attacchi degli altri che, con più esperienza di lei in duelli e affini, avrebbero potuto darle il cosiddetto colpo di grazia. Si, ma come? Inconsciamente, mentre rifletteva, Tisifone si era messa a camminare in semicerchio, come un pugile che stesse valutando il suo avversario primo di colpire quando una improvvisa fitta alla base della schiena la fece vacillare. Probabilmente lo scontro con il Mezzodrago aveva indebolito in qualche modo Monique, allentando l’efficacia dell’illusione, e il ricordo di tutto quello che aveva passato solo pochi minuti prima invase Tisifone con la forza di una tribù di Troll di montagna. Il bozzolo caldo dell’illusione tornò ad avvolgerla dopo pochi secondi ma non si portò via l’odio, il dolore, l’ira, il rancore e il disprezzo verso se stessa che aveva provocato e l’incantesimo le giunse alle labbra, istintivo, senza darle la possibilità di riflettere. Crucio
Difficoltà: 10 Tipo: Maledizione Senza Perdono Descrizione: Causa indicibili sofferenze a chi ne è vittima Genere: Offensivo/Proibito Danno: 25 ( d20/12 Capacità Magica 9)
Con un movimento fluido, Tisifone portò la bacchetta verso la spalla sinistra e poi stese il braccio di scatto, puntando la bacchetta contro il mostro, come se stesse donando un fiore a un amante piuttosto che provocando intenzionalmente del dolore a un’altra creatura. Ma quello che aveva di fronte non era un essere umano, era un mostro, un animale, per quanto probabilmente senziente e allora non c’era alcun dolo, alcuna colpa nell’usare una maledizione oscura contro di esso. La formula venne sussurrata quasi, come a voler aumentare il senso di intimità tra i due, perché non era l’ira o la rabbia il sentimento principe che doveva guidare quel tipo di incantesimo, ma la semplice e pura volontà di far del male, di vedere il nemico contorcersi a terra per il dolore e, perché no, provare un piacere sadico di fronte a quella vista. E per quanto cercasse di mostrarsi agli altri fredda e distaccata, come se tutto quello che la circondava le scivolasse addosso come una lieve pioggerellina estiva, di sadismo e crudeltà in quella donna ce n’era molta, un germoglio gettato nel suo animo di undicenne durante le ore passate inerme sotto i corpi morti dei suoi genitori, il loro stesso sangue a proteggerla dal freddo siberiano, e coltivato in maniera sapiente negli anni da Demetri così come in maniera altrettanta sapiente le aveva insegnato a nascondere, occultare, dissimulare. Qualcuno dei suoi compagni, di sicuro Monique e Ferdy, per quello che il ragazzo le aveva confidato una sera in cucina, pur non riuscendo a cogliere la formula, probabilmente avrebbe riconosciuto l’incantesimo dalla palla di luce rossa che era improvvisamente scaturita dalla sua bacchetta e che volava veloce verso il mostro. Quella possibilità non la spaventava per nulla, in quel momento più che in qualunque altro della sua vita, l’opinione degli altri era del tutto ininfluente. Il suo mondo si era ristretto al suo braccio, che non tradiva alcun tremolio, teso verso il mostro, al suo polso che compiva lenti semicerchi come se stesse tentando di rigirare un coltello in un pezzo di carne, e al piacere che sentiva crescere dentro di lei per l’aspettativa di sentir emettere un qualche verso di dolore da quell’essere immondo.
-
Tisifone
- Capo Scuola Grifondoro
-
- Grado: 10
-
- Messaggi: 1037
- Iscritto il: 12/10/2011, 12:11
- Località: Ovunque e in nessun luogo
|
|
da Monique » 25/05/2012, 22:33
Erano state le urla di dolore della collega di Divinazione nonchè cugina a farle decidere di usare l'illusione per aiutare lei ed Estelle, sicura che altrimenti combattere e difendersi sarebbe stato molto più difficile per loro: per quanto Monique fosse abituata a certi scenari, vedere la carne bruciata di Tisifone l'aveva sconvolta al punto da farle creare quell'illusione anche per se stessa, per non dover sopportare una vista simile.
Sei molto coraggiosa... o molto testarda. O forse entrambe, non lo so. Ma vedrai che in qualche modo ne usciremo vive.
Aveva mandato avanti Flame, sicura di poter contare sulla sua piccola e preziosa alleata per far uscire quella cosa - qualunque essa fosse - da lì: non rimaneva che aspettare ora, consapevole che però non c'erano sicurezze, che nulla poteva rassicurarla sulla effettiva riuscita della sua idea.
Almeno hai avuto un piano…
Vorrà dire che richiederò il premio per "La più intraprendente" del gruppo.
Commentò Monique con ironia, cercando di allentare la tensione che provava dentro il proprio animo: e se Flame avesse fallito, se non fosse riuscita a convincere quella creatura a venir fuori? Che altro si sarebbe potuta inventare? Delle sfiammate provenienti dall'interno della caverna la fecero sobbalzare e, allo stesso tempo, sospirare di sollievo: la lupa la stava infastidendo, stava costringendo quella creatura a fare qualcosa per liberarsi dalla presenza fastidiosa dell'animale.
Bravissima piccola, sei sempre la migliore.
Pensò la donna con un mezzo sorriso ammirato ed orgoglioso, sorriso che però le si spense sulle labbra quando finalmente dall'ingresso della caverna apparve di fronte a loro, subito dopo Flame, la cosa che aveva turbato la pace di Hogwarts quella notte: era una donna ed un drago allo stesso tempo, un miscuglio tra le due specie che Monique non credeva le sarebbe mai stato possibile osservare nella vita.
A quanto pare invece, io con draghi e affini ho l'abbonamento.
Si disse la Vice Preside con sarcasmo e stizza, decisa a rimandare lo stupore ad un secondo momento, la bacchetta impugnata saldamente tra le dita della mano destra per difendersi ed eventualmente contrattaccare: certo, non era facile pensare ad incantesimi validi contro quel Mezzo-Drago, una creatura che lei personalmente non conosceva e che quindi si trovava nei suoi confronti in posizione di vantaggio, ma non ci fu bisogno di riflettere oltre; fu la creatura ad attaccare per prima tramite la bacchetta che sembrava saper usare al meglio, scagliando un Incanto contro di loro - probabilmente simile ad uno Schiantesimo - che però non riuscì a raggiungere Monique visto che tra esso e la donna si frappose Flame, evocata in primis per difendere l'incantatore, la sua padrona, da qualsiasi attacco.
Grazie piccola, ci rivediamo presto.
Un piccolo e veloce pensiero il suo, a cui però non ebbero tempo di seguirne altri: dalla bocca del Mezzo-Drago scaturirono infatti delle lingue di fuoco molto sottili che si diressero verso lei e Ferdy con l'intento preciso di colpire loro due soltanto, ma questo la donna ebbe modo di comprenderlo in un secondo momento; sapendo che l'illusione s'indeboliva se la sua concentrazione non era al massimo - ed era difficile rimanere concentrati e fermi in una situazione del genere - e preoccupata per lo stato di salute della cugina, Monique fece il tremendo errore di voltare appena lo sguardo verso di lei, scostandosi quindi in ritardo (Riflessi: 25 - 4 (Malus "Colto alla Sprovvista") + d20/1 = 22) da quella lingua di fuoco che riuscì a colpirla, non in pieno ma comunque abbastanza bene, tanto che normalmente si sarebbe messa ad urlare o sarebbe perlomeno caduta a terra in preda al dolore.
Ti è andata male stronza!
Fu il commento che le uscì dalle labbra in un ringhio quasi di sfida: certo, era stata colpita, ma tutto ciò che la creatura si sarebbe trovata davanti sarebbe stata la stessa Monique di prima, ancora in piedi e soprattutto ancora viva... gran bella invenzione le illusioni. Una volta fuori dall'incanto che permeava lei, Tisifone ed Estelle, sarebbe stato tutto un altro paio di maniche e qualsiasi conseguenza il fuoco avesse avuto sul suo corpo lo avrebbe avvertito tutto, dall'inizio alla fine: per un momento, la donna si chiese che reazione avrebbe avuto Sandyon nel saperla in Infermeria. Si sarebbe preoccupato per lei? Sarebbe andato a trovarla anche se nessuno era a conoscenza della loro relazione? Quelle domande non ebbero alcuna risposta nemmeno in via ipotetica, poiché in quei pochi attimi di respiro Monique decise di concentrarsi sull'osservazione del Mezzo-Drago di fronte a lei, cercando quindi di prendere confidenza col nemico per ridurre il vantaggio che questo aveva su di loro.
In fondo l'ultima volta ha funzionato.
Si disse la francese, iniziando quella veloce - ma più dettagliata possibile - analisi di colei che aveva di fronte.
Una creatura altissima, tre metri circa ad occhio e croce. Forme umanoidi, femminili. Nessuna traccia delle ali. Pelle perlacea, ornata da spuntoni di grandezze diverse, alcuni più piccoli ed altri poco più grandi dello spessore di circa due dita, forse poco meno. Spina dorsale esterna da cui parte una lunga coda simile ad un serpente, ed infine stretta nella mano ornata da artigli piuttosto lunghi... ... una bacchetta.
Questa era l'analisi finale di Monique, che si stupì di come fosse divenuta più riflessiva ed in un certo qual modo tattica nel corso degli anni: una volta si sarebbe semplicemente lanciata addosso alla creatura tentando di metterla fuori combattimento il prima possibile, ora invece stava cercando... sì, un punto debole. Insomma, che senso aveva cercare di colpirla a casaccio con la possibile conseguenza - per nulla allettante - di finire arrosto tutti e quattro?
Hai la pelle coriacea, quindi inutile lanciarti incantesimi offensivi addosso tanto per fare qualcosa, c'è il rischio che rimbalzino all'indietro e finisca per farmi mal-- .... !!!
Il pensiero di Monique s'interruppe improvvisamente, come se la donna fosse stata colpita da un'illuminazione o, perlomeno, come se l'analisi di poco prima avesse maturato i suoi frutti: la spina dorsale del Mezzo-Drago, quella da cui partiva la coda... era esterna. Era scoperta, indifesa almeno all'apparenza.
Certo, magari potrà far comparire le ali come protezione, ma se riuscissi ad essere abbastanza veloce...
Un piano forse pazzo, forse inutile, ma non era andata avanti per tentativi fino a quel momento? Negli stessi istanti durante i quali la sua mente lavorava febbrilmente (Elaborazione: 19) per concepire quel piano d'attacco, qualcosa accanto a lei si mosse: sua cugina, Tisifone, aveva puntato la bacchetta contro la creatura e le aveva lanciato contro... cosa?
... quella sfera rossa che si sta formando sulla punta della bacchetta... non può essere, non può essere in grado di... ... e se fosse considerata un'influenza mentale anche quella? Allora sta lanciando un incanto a vuoto!
Stava per aprire bocca e fermare la donna, quando si rese conto che quell'incanto, indipendentemente dalla sua riuscita o meno, sarebbe potuto essere l'elemento di distrazione perfetto che le serviva. Si costrinse a non pensare al fatto che Tisifone aveva appena lanciato una Maledizione Senza Perdono, ripromettendosi di riflettervi sopra - ed eventualmente inorridire o spaventarsi - in un secondo momento, ed alzò un momento gli occhi al cielo come in un atto di preghiera.
Rose, se mi stai guardando... ... parami il fondoschiena, ne ho bisogno!
Pensò Monique mordendosi a sangue il labbro: attese che l'incantesimo arrivasse contro il Mezzo-Drago - infastidendolo semplicemente o facendogli male sul serio - e sfruttando la propria velocità scattò fulminea (Riflessi: 25) di lato, di qualche passo indietro rispetto a dove esso si trovava per avere a portata di visuale la spina dorsale apparentemente scoperta. Solo allora, alzando la bacchetta, si decise ad attuare quella che poteva rivelarsi una missione suicida: muovendo la sua fidata "Rose" in senso antiorario di mezzo giro e poi di un giro completo dalla parte opposta, la donna sentì la bacchetta pervadersi di energia magica, due fiotti di luce diversa - uno giallognolo e l'altro invece rosso scuro - che sembravano come crearsi dalla sua punta in due piccole sfere.
Simulus Reducto Stupeficium!!Simulus
Difficoltà: 9 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Permette, se la formula viene seguita dal nome di due incantesimi di medio/bassa potenza (massimo Difficoltà 5), di effettuarli in contemporanea così da sorprendere l'avversario. Genere: Difensivo/Offensivo Danno: Lo stesso dei due incanti, sommato Capacità Magica: 18 + 4 (Bacchetta) + d20/11 + 13 (Danno Stupeficium)= 46
Reducto
Difficoltà: 5 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Riduce in briciole gli oggetti solidi Genere: Offensivo Danno: //
Stupeficium
Difficoltà: 5 Tipo: Schiantesimo Descrizione: Lancia il bersaglio designato ad alcuni metri di distanza. Ai livelli magici più alti può anche farlo svenire Genere: Offensivo Danno: 13 Le due sfere si staccarono dalla punta della bacchetta e si scagliarono in direzione dell'avversario, pronte a sorprenderlo. Voleva giocare con loro? Ebbene, Moni avrebbe provato ad accontentarlo: aveva usato un incantesimo speciale che avrebbe permesso alla sua bacchetta di scagliare due incantesimi contemporaneamente; l'obiettivo? Ridurre in polvere - o comunque danneggiare il più possibile - la spina dorsale bene in vista e quindi vulnerabile, e successivamente scagliare lontano il Mezzo-Drago sperando, con un po' di fortuna, di avergli fatto magari anche perdere i sensi.
Andiamo andiamo andiamo!!!
Si ritrovò a pensare la donna con il labbro inferiore ancora prigioniero dei suoi denti, lo sguardo fisso su quelle sfere di magia pura ed il cuore in tumulto: a dispetto di ciò che aveva pensato inizialmente, di ciò che considerava come una sicura convinzione, ora si stava rendendo conto che dovevano mettere quel coso fuori combattimento, e anche in fretta... o qualcuno avrebbe seriamente rischiato di non ritornare vivo al Castello.
-
Monique
- Vice Preside
-
- Grado: 14+
-
- Messaggi: 1877
- Iscritto il: 05/09/2011, 11:51
- Località: Cittadina del mondo
-
|
|
da Ferdy » 02/06/2012, 14:26
Osservò l’ondata di fuoco sorvolare il suo corpo e strisciò a terra più lontano possibile temendo una nuova ondata in arrivo che questa volta non l’avrebbe mancato, con la coda dell’occhio vide la VicePreside che se l’era cavata come lui, ma delle altre due donne non era riuscito a scorgerne niente, e il cuore cominciò a battere a mille, cosa che decisamente non lo aiutava in quel momento. Imprecazioni gli attraversarono la mente volte a qualunque essere fosse presente all’interno della caverna. Come una miriade di candeline i fili d’erba secchi si accesero alla punta e con la stessa rapidità con cui avevano preso fuoco si spensero, emanando un’ondata di fumo dall’odore sgradevole, incredibilmente simile a bruciato e umido insieme. Dopo circa una decina di secondi la visuale si fece nuovamente nitida e fu allora che le vide: Tisifone era accovacciata a mò di riparo, senza buona parte del vestito inferiore ormai andato in fumo, mentre Estelle era a terra, con un braccio disteso la cui mano era visibilmente ferita, ustionata, e questo tranquillizzò il giovane, nel senso che non sembrava nulla di grave visto che il suo corpo non era rimasto coinvolto in quel veloce attacco. Cercò di rimettersi in piedi spingendo le braccia verso il suolo, mentre Monique faceva lo stesso. Aveva assunto un atteggiamento strano, stava in silenzio, gli occhi chiusi ma quello che accadde qualche istante dopo gli chiarì le idee: la donna aveva evocato il suo Patronus, ma perché? Girò la testa per osservare nell’eventualità della presenza di Dissennatori, ma niente si muoveva nell’aria e tanto meno questa si fece fredda, tutt’altro. E quello cos’è?Qualcosa sbucò dalla sua bacchetta, un animale simile ad un cane, anzi no, era un lupo o una lupa di colore bianco, una magia totalmente sconosciuta al giovane che rimase con occhi perplessi ad osservare la scena. Si guardarono qualche istante e poi l’animale sbucò all’interno della caverna, probabilmente con l’intento di attirare fuori la bestia; poté notare con chiarezza l’intensità degli sguardi tra la donna e il lupo, qualcosa che portò al giovane a sorridere d’istinto, quando si rese conto che stava sorridendo in una situazione decisamente “non armoniosa” pensò che si stava rimbecillendo e che doveva pensare a qualcosa, ma poi si disse che era meglio attendere delle istruzione da Monique, decisamente più esperta in materia. La osservò come in attesa di istruzioni ma la sua attenzione ora era rivolta alle due ferite e una sensazione strana si avvertì nell’aria, solo per un secondo, stava per caso utilizzando le illusioni per soccorrerle? La sua attenzione fu nuovamente sottratta dalla caverna, da cui si proiettarono verso l’esterno altre luci intense stanti a significare una cosa sola: il lupo stava combattendo con la creatura misteriosa. Sbatté le palpebre in attesa di un esito della lotta che si stava svolgendo all’interno della grotta, tuttavia non sperava che un lupo potesse mettere KO la bestia, la sua potenza andava oltre le aspettative di tutti i presenti, senza ombra di dubbio, addirittura loro insieme riuscivano a contrastarlo poco e niente, figuriamoci un animale, tuttavia era una tattica per portare la creatura allo scoperto, e soprattutto lontano dal suo ostaggio se questo era ancora vivo, ma dalle urla che aveva udito qualche momento prima era certo che la “donna”, perché erano lamenti femminili, fosse ancora in vita seppur ferita. Il rumore di alcune zampe veloci risuonò nell’aria e l’animale precedentemente evocato da Monique uscì fuori dalla caverna, mentre un’ultima vampata di fuoco la mancò di poco. L’identità della figura ermetica fu svelata poco dopo, quando quell’istante di pace fu interrotto da alcuni passi pesanti e trascinati che pian piano si facevano più rumorosi e più vicini finché un’ombra si proiettò all’ingresso della grotta seguita poco dopo dalla creatura stessa, qualcosa di sovrannaturale la cui vista gli fece spalancare gli occhi e aprire la bocca con stupore, mentre indietro in automatico di un passo corto, in posizione di difesa, la bacchetta protesa in avanti: era una donna, alta circa tre metri, i capelli che le ricadevano sulle spalle e davanti di colore rosso acceso, la grandezza delle mani era direttamente proporzionale alla sua altezza e le unghia erano come quelle delle streghe medievali, mentre le dita stringevano una bacchetta rigida alla vista, lunga più del normale, lampeggiante, lampeggiante di un flusso di magia interno, non era un esperto e alla vista non poteva decifrarne né materiale e né nucleo. Al fondoschiena era legata una lunga coda che lambiva il terreno avvolta da una corazza; dalla coda partiva un prolungamento lunga la schiena, corazzato anch’esso, doveva essere la spina dorsale in tutta probabilità. Le orecchie erano rimpiazzate da aculei pungenti, simili a quelli di un istrice; infine gli occhi erano offuscati da un ciuffo di capelli ma la sua immaginazione poté inquadrare due fessure scintillanti rosse come i capelli. Un senso di brividi gli attraversò la schiena, nello stesso momento che con un gesto quasi impercettibile alla vista quel “Mezzo-Drago” agitò la bacchetta e un lampo si propagò a mezz’altezza nell’aria (Risultato d20: 19 + Riflessi: 12 = 31) ma Ferdy riuscì ad eguagliarlo seppur con qualche difficoltà; la bacchetta tesa, un cerchio orario veloce, i piedi che facevano perno con forza a terra mentre con la bocca pronunciò a chiare lettere: Protego!Protego
Difficoltà: 3 Tipo: Incantesimo di Evocazione Descrizione: Si tratta del sortilegio Scudo che crea un muro invisibile che protegge da tutti gli incantesimi offensivi e dalle maledizioni di livello medio/basso facendoli rimbalzare su chi li ha lanciati. Non funziona con le Maledizioni Senza Perdono Genere: Difensivo Danno: // (Risultato d20: 5 + Capacità Magica: 9 = 14) Un arco azzurrino si proiettò a mezz’aria e non appena lo Schiantesimo sbatté contro la barriera magica si dissolse, cadendo a terra come farina celeste, mentre l’attacco del mostro sparì nell’aria. L’impatto di un secondo prima lo costrinse ad indietreggiare di un passo ma era rimasto inerte. Rimase impressionato da tanta potenza e lentamente le possibilità che avevano di abbatterla diminuivano. Merda! Cosa sei ibrido!?Uno sfogo pronunciato ad alta voce, mentre si accorse che Monique era rimasta intatta dall’attacco come lui: il lupo si era frapposto tra i due e l’attacco lo aveva abbattuto facendo svanire l’effetto dell’Incanto pronunciato in precedenza dalla donna. Gettò uno sguardo in sua direzione, con ammirazione, riconoscendo la superiorità della donna nelle Arti magiche, era così versata, così pronta all’eventualità. Tuttavia quello non era il momento adatto per elogiarla, si doveva dare da fare. Doveva trovare un’escamotage, un’inventiva per cogliere il mostro di sorpresa; il fatto che era riuscito a sfuggire agli attacchi precedenti aizzò la donna draconica che con uno schiocco delle labbra emise un ulteriore getto di fuoco volto ancora ad indebolirlo, ma ancora il ragazzo riuscì a sfuggire (Risultato d20: 19 + Riflessi: 12 = 31) questa volta utilizzando esclusivamente il suo corpo: con la mano libera la poggiò al terreno e con una spinta fece una ruota indietro seguita da una capriola in aria. Ne era capace eccome, il suo corpo atletico glielo permetteva. La visuale che aveva durante il volo era capovolta, tuttavia questo particolare gli permise di osservare qualcosa che forse normalmente non avrebbe visto (Elaborazione: 8): la parete rocciosa della caverna. Era una parete frastagliata, messa su da massi unitari di dimensioni medie-grandi, ma l’obiettivo di quella sua azione era solo la parete sovrastante l’ingresso, la quale formava una specie di tettoia che si distaccava dal resto della caverna. Un sorriso furbo sul viso; non appena i piedi toccarono terra la sua bacchetta schizzò in direzione del mostro, non proprio, alle sue spalle; un altro guizzo e uno sbalzo in avanti dopo che le fiamme si ritrassero e una formula quasi urlata in cui ci mise dentro tutta la rabbia che aveva accumulato: Reducto!!Reducto
Difficoltà: 5 Tipo: Incantesimo Generico Descrizione: Riduce in briciole gli oggetti solidi Genere: Offensivo Danno: // (Risultato d20: 7 + Capacità Magica: 9 = 16)
Un guizzo partì veloce dal catalizzatore diretto verso la “pensilina” rocciosa: la funzione di quell’incantesimo? Se andava come sperava il tettuccio sarebbe dovuto esplodere e una pioggia di sassi di dimensioni modeste avrebbe colpito il Mezzo-Drago, distraendolo, poi il gran finale, la ciliegina sulla torta o come si vuol si dica dovevano farlo loro, lui ci aveva provato loro dovevano capirlo, dopotutto ora erano una squadra. Quattro maghi, quattro abili maghi, per loro era una grande prova quella lì, ma anche il “mostriciattolo” se la stava vedendo brutta.
-
Ferdy
-
- Grado: 14+
-
|
|
da Sandyon » 11/06/2012, 9:40
Lo scontro stava cominciando a diventare davvero fin troppo serio e nel frattempo che la pioggia cadeva sulla foresta tentando in tutti i modi di ridurre al minimo i danni per il fuoco, i quattro colleghi di lavoro stavano collaborando affinché la creatura malefica ed enorme fosse messa in difficoltà, cosa che sembrava non avvenire affatto. Ognuno di loro aveva tentato di utilizzare al meglio le proprie strategie di attacco, facendo intuire di avere una grande ed immensa preparazione tecnica e a loro insaputa nel mentre loro affrontavano il nemico, esso studiava e registrava i loro modi di combattere per fare in modo che giungessero al diretto interessato di quelle info preziose. Peccato che nessuno di loro lo avrebbe mai potuto capire, visto che il MezzoDrago mostrava un atteggiamento ostile molto più simile ad una bestia che ad un essere umano, quindi per loro giudizio probabilmente era solo una belva furiosa e priva di criterio e intelligenza. L'attacco di Tisifone colpì il nemico che sembrò quasi assorbirne il potere distruttivo, focalizzando l'occhio crudele e irato verso di lei. La caratteristica di influenza mentale dell'incanto di infransero sulla barriera mentale del Mezzo che applicando una forte concentrazione riuscì addirittura a rispedire al mittente il suo stesso incanto, facendole provocare delle sensazioni di dolori indicibili per diversi secondi, interrotte solo dall'aiuto di Monique e Ferdy che grazie ad una sorta di attacco combinato, diedero abbastanza fastidio alla creatura che scrollò il capo e si incurvò in avanti sentendosi spaccare in pezzi la spina dorsale esterna e per di più tale posizione contribuì ad accentuare il dolore di una serie di massi di roccia che gli caddero rovinosamente sul capo. La questione si stava facendo spinosa e morire non era affatto il modo giusto di concludere quello scontro, anche perchè doveva riportare quelle informazioni al proprio capo e questo era un ordine superiore a qualsiasi istinto omicida o cannibale. Alcuni partizioni ossee della creatura si assestarono nuovamente facendo in modo che potesse alzarsi di nuovo. Messosi ancora in piedi fissò tutti quanti abbastanza carico di odio e rabbia. Un'aura fiammeggiante ed incredibilmente calda si espanse dal suo corpo, costringendo tutti quanti i professori abbastanza vicini a lui ad indietreggiare per non subire pene ed ustioni ben più gravi del normale. Rimanere ancora poteva significare soltanto una cosa: farsi dare ancora molto fastidio e magari dare il tempo ad altri rinforzi di arrivare ed aggiungere scocciature a quelle già presenti, quindi la grande creatura decise che era il momento di dileguarsi. Non poteva tornare affatto nella caverna a riprendere la sua preda, chiudersi lì dentro era una mossa azzardata ed in più rappresentava una perdita di tempo e una stupida decisione visto che avrebbe mostrato le spalle agli avversari. Si voltò di poco con il viso in direzione dell'imbocco della grotta, mentre si sentivano ancora le grida della donna in preda al panico. Sotto gli occhi probabilmente increduli ed inorriditi dei presenti, il mostro avrebbe evocato una sfiammata dalla bocca gigantesca diretta proprio dentro l'antro incenerendo gran parte delle cose vive interne alla montagna... Compresa la donna che infatti smise di far sentire i suoi urli dopo uno particolarmente lungo ed intenso provocato dal colpo di fuoco lanciato dal MezzoDrago. La creatura non si soffermò sulle espressioni o sulle reazioni che avrebbero potuto avere le persone che la stavano affrontando, si preoccupò più che altro di evocare le sue ali, che in realtà erano nascoste dalla stessa struttura a membrana che hanno di solito i pipistrelli, quindi apparvero non appena il mostro spalancò le braccia separandole dai fianchi. Bastò un solo ed unico salto verso l'alto da parte sua ed era già di almeno dieci metri sopra di loro, da notare quindi l'immensa velocità che lo caratterizzava. Un altro scatto verso l'alto e il Mezzo era già ben sopra il limitare delle nuvole, contemplando i suoi nemici dall'alto, consapevole di essere in perfette condizioni, ancora vivo e probabilmente intenzionato a vendicarsi per tutto il male che gli era stato inferto. Il predatore quindi, scomparendo oltre la coltre di nuvole minacciose e piovose scomparve dalla vista dei quattro che una volta compreso di essere nuovamente soli e parzialmente fuori pericolo, ebbero reazioni molto simili possibilmente anche in base alla stanchezza e al dolore accumulato. FERDY accasciato sulle ginocchia, sentì improvvisamente tutta la scarica di adrenalina ed energia scivolare via come se fosse stato prosciugato di ogni forza vitale e respirando con affanno, ricadde a terra sul fianco destro. TISIFONE scossa ancora dai dolori di una ustione che stava riprendendo a dar molto ma molto fastidio, comprese anche le sofferenze per il crucio subìto senza preavviso, cominciò a barcollare con qualche spasmo muscolare che si ribellava alla mancanza di tessuti spessi sul corpo, parzialmente bruciati, così, nell'arco di pochi secondi anche lei seguì la stessa sorte di Ferdy, appoggiandosi però con la schiena rivolta al cielo. MONIQUE aveva utilizzato molto potenziale illusorio per sostenere i suoi compagni e far sentire dolore il meno possibile, questa mossa gli costò comunque molto, facendola sentire al termine di quell'impresa come scossa da un tremito di energia elettrica per tutto il corpo e sopratutto il cervello che come se staccasse la spina di improvviso decise che per lei era il momento di calare in un profondo coma di qualche giorno, lei accasciata però di pancia in su. ESTELLE per ultima, quella con forse più energie rispetto agli altri, si ritrovò però con una sorta di sensazione di smarrimento e mal di testa forte, posandosi la mano sulla testa e scoprendo un rivolo di sangue che percorreva tutta la pelle. Osservò qualche secondo al terreno individuando uno dei sassi fatti partire dal colpo a combo di Ferdy che erano impregnati di rosso, specialmente uno dalla forma piuttosto tagliente. Probabilmente non si accorse di essere stata colpita per sbaglio in via del terrore che stava provando nel vedere la creatura e subirne l'attacco. La testa pulsava forte e con essa anche i polsi e il cuore che batteva a velocità lampo, tanto che in uno stato di iper-ventilazione e sensazione di coscienza alterata, si lasciò andare a terra, non molto distante da dove era posizionata Tisifone. Circa due minuti più tardi, i professori Vastnor, Trigger e Turner giungeranno sul luogo dello scontro individuando le persone svenute e così, prendendole di peso le portarono via diretti immediatamente verso l'infermeria del castello dove direttamente la Preside, per una strana ed immotivata assenza da parte della docente di Erbologia nonché infermiera scolastica, si prese cura di loro, preoccupandosi di fare in maniera che potessero tornare in forza quanto prima possibile. [ QUEST CONCLUSA (FINALMENTE) ]
VALUTAZIONI E DISTRIBUZIONE PX:
Premetto che per me è stato davvero un immenso dispiacere concludere in questo modo drastico e svelto una quest che avevo preparato con molta cura e dedizione da diverse settimane per garantire a chiunque avesse voluto partecipare, molto divertimento, interazione, esperienza e affiatamento con una squadra di maghi e streghe capaci e a mio avviso ottimi giocatori. Informo inoltre che continuo ancora a reputare tutti voi dei giocatori incredibili, dalle potenzialità pressoché illimitate, con un modo di scrittura eccellente e uno spirito di adattamento alle situazioni invidiabili. Tuttavia essere bravi giocatori non significa a volte essere ancora dei giocatori che rispettano le regole come anche il gioco altrui od anche la stessa persona che da' loro la possibilità di divertirsi e questo lo ammetto con delusione e rammarico, mi addolora molto. Fatto questo piccolo preambolo comunque, prima di iniziare a dare le valutazioni e ad informare sui punti ricevuti premetto che con la nuova modifica al codice apportata all'interno del sito di PotterWorld, ora il lancio del dado è possibile in ogni stanza del forum escluse quelle della sezione off, pertanto, visto che in questo caso il mostro alato è rimasto in vita, ci tengo ad avvertire chiunque effettui giocate nei prossimi giorni ambientate nelle ore notturne e all'aperto, che potrebbe incorrere in un attacco da parte della creatura, il che per gli studenti fino al quinto anno potrebbe significare ferite molto ma molto gravi. Definito questo dettaglio, direi di andare avanti, cominciando con il profilo di gioco finale per ognuno dei partecipanti alla (mezza) quest.
TISIFONE SAMYLIAK:
Purtroppo c'è stato quel piccolo problema tecnico sulla definizione della maledizione senza perdono, ma a parte questo hai effettuato un buon gioco, unito a delle trovate interessanti e a delle capacità di adattamento alla storia ottime. Ammetto che rispetto ad altri standard di gioco che ho potuto notare in giro per la land (leggasi Hogsmeade) hai forse messo meno impegno in questa avventura, ma primo potrebbe essere impressione mia e secondo potrebbe anche essere per via della tua prima volta in un campo di gioco simile. Ti invito quando vuoi a contattarmi, se vuoi, per darmi il tuo parere, resta il fatto che sei una giocatrice con la quale è un piacere organizzare delle ruolate importanti e fondamentali e nonostante tutto, alti e bassi, rimani sempre su uno standard elevato.
Voto in px: 15/20 Danni totali subiti in punti salute: 60 Punti salute attuali: 80/140 Giorni in infermeria (reali): 6
MONIQUE VIREAU:
Che dire, che tu mi abbia dato soddisfazioni è indubbio, che tu sia eccellente come giocatrice anche, resta solo da definire una cosa importante e fondamentale: Non sto affatto facendo preferenze, per chiunque l'avesse pensato leggendo. A parte gli scherzi, azioni lunghe e complesse, sintassi precisa e senza errori, idee positive e strategia di attacco e di gioco all'avanguardia, capace di sfruttare adeguatamente situazione, terreno e punti deboli per riuscire al meglio nei tuoi intenti. Unica cosa, cerca di ricordare che il tuo personaggio non è immortale ed una pila ricaricabile, quindi se sfrutti troppo le illusioni finisci per stare molto male dopo. Ovviamente è un consiglio per non rimanere a secco, ma se il carattere della bella francesina è questo, non si può far niente.
Voto in px: 18/20 Danni totali subiti in punti salute: 20 Punti salute attuali: 200/220 Giorni in infermeria (reali): 2 (dei quali 1 totalmente addormentata)
FERDY STONE:
Ahi ahi ahi, Ferdy Ferdy Ferdy, ma che errori mi combini? L'incanto scudo non protegge dalle fiamme ma dagli incantesimi offensivi, quasi quasi ti costringo a rimanere in settimo ancora altri sei mesi. Su, tralasciando certe sviste normali e comprensibili alla tua prima occasione di quest, devo dire che sei partito con periodi di gioco troppo lunghi ma nel corso dello svolgimento ti sei ripreso bene, strutturando delle azioni con periodi più corti e contenuti, continua sempre così. La forte penalizzazione arriva da quella lunga assenza che ha costretto il gruppo fermo per molto ma molto tempo, ma immagino tu questo lo sappia già. Ottima idea che ho apprezzato quella del far crollare la parete rocciosa sul nemico, indica buona fantasia e capacità di immaginazione della situazione e del luogo, sei sulla buona strada, fai tesoro di quello che impari e vedrai che verrai su con un pg invidiabile.
Voto in px: 12/20 Danni totali subiti in punti salute: 35 Punti salute attuali: 45/80 Giorni in infermeria (reali): 1
ESTELLE MOREAU:
Bene, mi sento particolarmente in difficoltà nello scrivere questa valutazione di gioco. Ti parlo come Edoardo che parla a Martina e sai bene che non ho nulla contro di te perché sono sempre stato tuo amico, fin dai tempi precedenti a PW. Più e più volte ti è stato chiesto di informare quando rispondevi, quando avevi dei problemi e quando stavi via. Ora, per l'ultima cosa lo hai fatto e a me va bene, ma le più importanti sono le prime due. Ti sono stati inviati messaggi ai quali nemmeno hai risposto e l'ultima volta hai chiesto scusa a tutti promettendo di rispondere e poi non lo hai fatto, compreso il fatto che nelle scuse hai ammesso che potevi tranquillamente avvertire e dopo non lo hai fatto ugualmente, anche in questo frangente. Mi hai fatto davvero sentire non apprezzato e rispettato non solo come Narratore, ma come persona e questo non lo posso accettare, nemmeno da persona che conosco da anni, perché non è stato affatto il comportamento giusto. Se fosse stato un episodio singolo potrei passarci su, ma la presa in giro è andata avanti quasi 2 settimane, con promesse non mantenute e una dimostrazione (apparente, da quello che si è visto) di menefreghismo assoluto. I punti esperienza li avrai, come partecipante e per aver effettuato almeno qualche post, il minimo ma lo avrai, perché questo è il mio dovere da Narratore: valutare in px i post e quindi lo farò, ma mi sento costretto anche a svolgere il mio ruolo come Amministratore che desidera uno staff presente e oltre a questo, rispettoso nei suoi confronti. Se la tua casata avesse avuto bisogno di te in questi giorni e per un qualsivoglia motivo di salute Ferdy non fosse potuto essere presente, tu saresti risultata scomparsa non tanto per i giorni di assenza quanto per il non avvertire della tua lontananza dal sito e questo non posso immaginare che avvenga, certi comportamenti estesi al sito mi sento intenzionato a non contemplarli nemmeno. Dunque richiedo formalmente, assieme a questa valutazione, alla mia collega Monique e alla Preside Madeline di considerare la mia domanda di allontanamento dal ruolo di CapoScuola di Corvonero Estelle, con la stessa condizione di possibilità di ri acquisizione in qualsiasi momento futuro previo dimostrazione di attività, presenza e in primis attaccamento al sito, come è stato per altri prima di lei. Questo è tutto, invito sempre e comunque Estelle a contattarmi qualora ne sentisse il bisogno. Non sono arrabbiato con te, ma spero comprenderai le mie posizioni in merito alla faccenda.
Voto in px: 8/20 Danni totali subiti in punti salute: 25 Punti salute attuali: 115/140 Giorni in infermeria (reali): 3
-
Sandyon
- Amministratore
-
- Grado: 15+
-
- Messaggi: 1213
- Iscritto il: 31/08/2011, 17:40
- Località: Un'altra Dimensione
-
|
|
|
|
|
|
Data |
Utente |
Tipo Dado |
Risultato |
|
2012-05-25 23:33:49 |
Monique |
d20 |
11 |
|
2012-05-25 23:33:00 |
Monique |
d20 |
1 |
|
2012-05-25 21:52:37 |
Tisifone |
d20 |
12 |
|
2012-05-25 21:03:02 |
Tisifone |
d20 |
20 |
|
2012-05-24 19:01:13 |
Monique |
d20 |
12 |
|
2012-05-24 17:50:52 |
Tisifone |
d20 |
8 |
|
2012-05-24 17:34:14 |
Estelle |
d20 |
20 |
|
2012-05-21 16:22:40 |
Estelle |
d20 |
18 |
|
2012-05-14 18:51:12 |
Monique |
d20 |
5 |
|
2012-05-14 18:50:59 |
Monique |
d20 |
11 |
|
2012-05-14 17:37:15 |
Tisifone |
d20 |
3 |
|
2012-05-14 16:55:35 |
Tisifone |
d20 |
15 |
|
2012-05-05 17:36:26 |
Estelle |
d20 |
2 |
|
2012-05-02 23:14:00 |
Tisifone |
d20 |
15 |
|
| |
|
|
|
|
|
|
|
|
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti
| |
|
|
|
|
|
|