Via Principale

| SABATO - ORE 11:45 - DAVANTI RISTORANTE "ONIZUKA"|
Io vorrei sapere come ha fatto a convincermi non solo a venire a questo appuntamento ma anche a far si che fosse organizzato in un ristorante giapponese.
Non ho mai assaggiato del pesce crudo in vita mia!
Era decisamente nervoso, non tanto per il giorno prima, alla fine poteva andare in qualsiasi modo, ma quanto per la situazione assurda che si stava per andare a creare in quell'istante, in quel pomeriggio soleggiato di Marzo.
L'appuntamento ufficiale era alle 12:15 e lui si presentava con mezz'ora di anticipo, che cretino, ma solitamente quando qualcosa veramente lo metteva in soggezione aveva poco calcolo effettivo dei tempi e dei modi di arrivare.
Oltre al fatto che avendo 15 anni non era uscito tutte quelle volte con delle persone sopratutto per cercare di fare bella figura con una di loro... una?
Una... o due?
No, ma che vado a dire, una una e una soltanto!
Se vado avanti di questo passo avrò una crisi di nervi ancor prima che arrivino, spero soltanto che Arianna non si sia vestita in maniera troppo... troppo... troppo!
Non aveva un vero e proprio modo per definire lo stile della prefetta dei draghi, in effetti non esisteva quasi un aggettivo, dato che l'unica cosa che si poteva fare quando la si vedeva vestire ( o svestire in alcuni casi) era rimanere semplicemente a bocca aperta con tanta di quella saliva da far concorrenza ad un lama in mezzo al deserto dopo un mese senz'acqua.
Sospirò, incrociando le braccia, chiedendosi se seguire il consiglio di vestirsi come si sentiva avrebbe dato i giusti risultati.
Lui non era sempre uno straccione o un hippie come i genitori, anzi, in determinate occasioni amava darsi un certo tono anche perchè le giacche e le cravatte gli donavano abbastanza vista già la buona altezza.
Quindi, per quel giorno aveva optato per un completo blu scuro con camicia e cravatta nere, scarpe da passeggio nere firmate "Lacoste" e i capelli leggermente meno buttati al vento, inoltre aveva addirittura messo mano sul rasoio per darsi un tono meno trasandato alla barbetta incolta che cominciava a crescere sulla sua pelle ancora troppo liscia da adolescente ai primi tempi.


E solo adesso mi viene in mente che dovrò usare le bacchette, ma porca miseria...
Chinò il capo fissando il terreno con aria abbastanza nervosa e assorta nei propri pensieri.
Alexis, Arianna, Typhon, gli altri che dovevano arrivare ed ognuno gli suscitava emozioni contrastanti e differenti all'inverosimile.
Non pensava che un evento simile sarebbe significato per lui un qualcosa di così assurdamente contorto e difficile da reggere, ma in fondo la verità era che per quanto a Miyabi avesse detto che adesso stava puntando ad una sola Principessa, c'erano dei momenti nei quali aveva la folle idea che la sua Principessa perfetta fosse Alexis ma che la sua Fatina fosse Arianna, e in quel caso se fosse giunto ad una tale consapevolezza come vera, che avrebbe fatto?
Come si sarebbe comportato?
Preferiva evitare di pensarci adesso, anche perchè il tempo fortunatamente scorreva e si stavano facendo le 11:55, quindi dieci minuti in meno di agonia.
Mentre era lì si chiedeva come si stavano sentendo gli altri e se ognuno fosse tranquillo e a suo agio sapendo che avrebbe affrontato un pranzo del genere, ed in più, Lex lo immaginava o no che una tale occasione era stata creata per loro?
Vergil Cartwright sperò seriamente di no, altrimenti la fossa nella quale si sarebbe già voluto sotterrare l'avrebbe voluta ancora più profonda.
Tutto questo è incredibile, e dire che dovrei essere al settimo cielo. Questa volta, c'è qualcosa che non quadra...
Io vorrei sapere come ha fatto a convincermi non solo a venire a questo appuntamento ma anche a far si che fosse organizzato in un ristorante giapponese.
Non ho mai assaggiato del pesce crudo in vita mia!
Era decisamente nervoso, non tanto per il giorno prima, alla fine poteva andare in qualsiasi modo, ma quanto per la situazione assurda che si stava per andare a creare in quell'istante, in quel pomeriggio soleggiato di Marzo.
L'appuntamento ufficiale era alle 12:15 e lui si presentava con mezz'ora di anticipo, che cretino, ma solitamente quando qualcosa veramente lo metteva in soggezione aveva poco calcolo effettivo dei tempi e dei modi di arrivare.
Oltre al fatto che avendo 15 anni non era uscito tutte quelle volte con delle persone sopratutto per cercare di fare bella figura con una di loro... una?
Una... o due?
No, ma che vado a dire, una una e una soltanto!
Se vado avanti di questo passo avrò una crisi di nervi ancor prima che arrivino, spero soltanto che Arianna non si sia vestita in maniera troppo... troppo... troppo!
Non aveva un vero e proprio modo per definire lo stile della prefetta dei draghi, in effetti non esisteva quasi un aggettivo, dato che l'unica cosa che si poteva fare quando la si vedeva vestire ( o svestire in alcuni casi) era rimanere semplicemente a bocca aperta con tanta di quella saliva da far concorrenza ad un lama in mezzo al deserto dopo un mese senz'acqua.
Sospirò, incrociando le braccia, chiedendosi se seguire il consiglio di vestirsi come si sentiva avrebbe dato i giusti risultati.
Lui non era sempre uno straccione o un hippie come i genitori, anzi, in determinate occasioni amava darsi un certo tono anche perchè le giacche e le cravatte gli donavano abbastanza vista già la buona altezza.
Quindi, per quel giorno aveva optato per un completo blu scuro con camicia e cravatta nere, scarpe da passeggio nere firmate "Lacoste" e i capelli leggermente meno buttati al vento, inoltre aveva addirittura messo mano sul rasoio per darsi un tono meno trasandato alla barbetta incolta che cominciava a crescere sulla sua pelle ancora troppo liscia da adolescente ai primi tempi.


E solo adesso mi viene in mente che dovrò usare le bacchette, ma porca miseria...
Chinò il capo fissando il terreno con aria abbastanza nervosa e assorta nei propri pensieri.
Alexis, Arianna, Typhon, gli altri che dovevano arrivare ed ognuno gli suscitava emozioni contrastanti e differenti all'inverosimile.
Non pensava che un evento simile sarebbe significato per lui un qualcosa di così assurdamente contorto e difficile da reggere, ma in fondo la verità era che per quanto a Miyabi avesse detto che adesso stava puntando ad una sola Principessa, c'erano dei momenti nei quali aveva la folle idea che la sua Principessa perfetta fosse Alexis ma che la sua Fatina fosse Arianna, e in quel caso se fosse giunto ad una tale consapevolezza come vera, che avrebbe fatto?
Come si sarebbe comportato?
Preferiva evitare di pensarci adesso, anche perchè il tempo fortunatamente scorreva e si stavano facendo le 11:55, quindi dieci minuti in meno di agonia.
Mentre era lì si chiedeva come si stavano sentendo gli altri e se ognuno fosse tranquillo e a suo agio sapendo che avrebbe affrontato un pranzo del genere, ed in più, Lex lo immaginava o no che una tale occasione era stata creata per loro?
Vergil Cartwright sperò seriamente di no, altrimenti la fossa nella quale si sarebbe già voluto sotterrare l'avrebbe voluta ancora più profonda.
Tutto questo è incredibile, e dire che dovrei essere al settimo cielo. Questa volta, c'è qualcosa che non quadra...