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Messaggioda Lucas » 27/05/2012, 22:49

Aveva raccontato la sua tormentata storia d'amore con Julie, in cui era stato preso in giro in modo veramente esemplare: ricordava ancora le risate che si erano fatti i suoi amici quando aveva raccontato loro tutta la storia, risate che si erano spente all'istante quando ne aveva preso a pugni uno; col senno di poi se n'era pentito, ma in quel momento non si sarebbe mai potuto trattenere... troppo incazzato col mondo per ragionare lucidamente.

Solo le persone a cui teniamo davvero riescono a deluderci così tanto… e questo è il motivo per cui ho deciso di tenere tutti a debita distanza, non credo che riuscirei a sopportare un’altra delusione di questo tipo.
Anche se forse, qualcosa il mio sfortunato passato, me l’ha insegnato e cioè che è inutile fingere di essere chi non si è, alla fine ci si stufa e la verità viene a galla, e che in un rapporto ci deve essere equilibrio anche negli eccessi.


Fingere non è mai un'alternativa accettabile, a meno che non si sia pronti a farlo perfettamente per tutta la propria esistenza.
E dubito che una vita così possa essere definita meritevole di essere vissuta.


Commentò Lucas annuendo appena, notando come la donna fosse nuovamente passata dall'acqua al vino: che l'acqua quella sera non le andasse? O forse il vino si accostava meglio al sapore del pesce?
Per un fugace momento, l'uomo s'immaginò una Tisifone ubriaca che gli sveniva tra le braccia e quella scena, per quanto da una parte gli piacesse - l'avrebbe costretto a prenderla in braccio per farla tornare al Castello e lei non avrebbe potuto replicare nulla - dall'altra non lo rendeva troppo entusiasta: forse sarebbe sembrato assurdo, ma gli andava di parlare con lei ancora a lungo, e serviva una mente lucida per questo.

Pensi… credi… di essere capace di innamorarti di nuovo?

A quella domanda, ogni altro pensiero si dissolse nella mente dell'uomo, lo sguardo fisso su di lei e tutta la sua attenzione posata sulla donna, sul suo volto per l'esattezza: rimase fermo, immobile nei gesti e nell'espressione, per un minuto buono, prima di esibire quel sorriso sghembo che ormai lei poteva aver imparato a conoscere al meglio.

Perché... sei interessata?

Domanda scorretta?
Forse, o forse no, chi poteva dirlo.
Allungò la mano ancora una volta, tracciando questa volta linee immaginarie sul dorso di quella di lei col pollice, gli occhi nuovamente più intensi, più penetranti, forse più magnetici e simili a quelli dello stesso animale da lui acquistato quello stesso giorno al Serraglio Stregato in sua compagnia.

In ogni caso... con la donna giusta sì, ne sono convinto.
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Messaggioda Tisifone » 27/05/2012, 23:30

Fingere non è mai un'alternativa accettabile, a meno che non si sia pronti a farlo perfettamente per tutta la propria esistenza.
E dubito che una vita così possa essere definita meritevole di essere vissuta.


Io credo semplicemente che sia impossibile nascondere per sempre il proprio io, i propri desideri, soffocare le proprie aspettative per cosa? Un titolo? Qualche galeone in più? Per salvare la reputazione? – elencò e anche se era palese che quell’argomento la infiammava non poco il suo tono di voce rimase pacato, le guance non si colorirono di rosso, solo la mano con la bacchetta aveva ripreso a giocare con un chicco di riso nel piatto, sottolineando le sue parole con un ritmico tin tin tinPer essere felici basta un tetto sulla testa e una persona che ti ama sinceramente accanto, tutto il resto è banale contorno.

Sentenziò, il tono di voce leggermente incrinato, come se una lacrima stesse per minacciare di sfuggire ai suoi occhi. Forse Lucas sarebbe rimasto perplesso di fronte a quella scena, considerando un effetto della conversazione non proprio felice che aveva appena avuto o peggio al troppo alcool, ma la verità era semplicemente un’altra. Le erano venuti in mente i suoi genitori e come, per proteggere il loro amore, era giunti a scappare dall’altra parte del mondo, rinunciando a tutto quello che le loro famiglie purosangue avrebbero potuto offrire loro.

A quanto pare, nonostante tutto, rimango un’inguaribile romantica…

Commentò ironica, un sorrisino di scherno rivolto a se stessa sul viso. Mai come in quel momento si era sentita un controsenso vivente, confusa, e soprattutto mai prima di allora si era chiesta se la sua reazione alle disavventure che aveva avuto in passato era stata esagerata, sbagliata, o peggio ancora un atto di codardia. Questa confusione la spinse a porre al ragazzo quella domanda così ambigua, come a voler chiedere conferma a qualcuno che, in un certo senso e in misura diversa, non minore, aveva sofferto quanto lei per colpa dell’amore. Non era riuscito a guardarlo in faccia mentre formulava la domanda, fingendosi impegnata a preparare un altro po’ di salsa nel piccolo piattino di fronte a sé, così quando non ricevette risposta sollevò la testa perplessa. Era immobile, come se gli avesse lanciato un Pietrificus, e la stava osservando come se non esistesse altro e questo la faceva sentire a disagio e pentire di aver fatto una domanda così intima e stupida allo stesso tempo. Stava per dire che non faceva nulla, di dimenticare e parlare d’altro quando lui la battè sul tempo, freddandola sul posto.

Perché... sei interessata?

Si aspettò di diventare rossa, di sentirsi imbarazza o anche offesa da quella domanda, invece nulla, solo la sua testa, quasi mossa da volontà propria, si inclinò di lato, come a voler cambiare prospettiva di osservazione e cercare di comprendere cosa ci fosse dietro a quella domanda. Era una provocazione? Una proposta? Una frase gettata lì per caso? Ma soprattutto cosa era per lei? Il tocco del suo pollice sulla sua mano la distrasse, facendo turbinare i pensieri in una massa informe, mentre lo sguardo diventava magnetico, quasi a volerla attirare in un vortice e farla sprofondare nell’abisso. Assomigliava tantissimo in quel momento alla maestosa pantera che il cucciolo appena preso sarebbe diventato da grande e lei si sentiva tanto una preda braccata da un cacciatore. Valutò se mentire o imbastire una qualche risposta patetica, ma alla fine optò per la verità.

Chi può mai dire cosa accadrà in futuro?

Era un si? Un no? Un forse? Di sicuro era una ammissione neanche troppo velata che lui le interessava molto più come uomo che come semplice collega. Quando il loro rapporto si era evoluto diventando, agli occhi di Tisifone, più intimo la Divinante non avrebbe saputo dirlo. Spostò leggermente la mano, non per sottrarla alle lente carezze di lui ma per poter, a sua volta, muovere liberamente il pollice e sfiorargli la pelle morbida del palmo.

In ogni caso... con la donna giusta sì, ne sono convinto.

Ti invidio questa certezza. Io ho paura di non esserne più capace…

Brutalmente sincera, questa volta, senza giri di parole o orpelli vari, quasi a volerlo mettere in guardia, se mai fosse stato interessato a lei. Gli occhi fissi in quello di lui, tristi, quasi rassegnati.

…. anche se…

Lasciò la frase sospesa, come se pronunciare quelle parole le costasse uno sforzo immane.

… mi piacerebbe sentirlo battere di nuovo.

Era riuscita ad ammettere quella scottante verità che aveva cercato di nascondere anche a se stessa per tanto, troppo tempo. E non lo aveva fatto nella solitudine della sua stanza ma in un ristorante con un'altra persona.
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Messaggioda Lucas » 28/05/2012, 16:52

Io credo semplicemente che sia impossibile nascondere per sempre il proprio io, i propri desideri, soffocare le proprie aspettative per cosa? Un titolo? Qualche galeone in più? Per salvare la reputazione?
Per essere felici basta un tetto sulla testa e una persona che ti ama sinceramente accanto, tutto il resto è banale contorno.


Purtroppo alcuni sono così stupidi da pensare che tutto questo valga una vita vissuta appieno.

Mormorò Lucas, al quale non era di certo sfuggito il tono di voce di Tisifone, quel tono che solitamente ha chi è sul punto di piangere: qualcosa però, lo rendeva sicuro che la donna non sarebbe mai esplosa lì in pubblico, ma che al massimo si sarebbe tenuta tutto dentro per poi lasciarsi andare nella solitaria tranquillità della propria camera.

A quanto pare, nonostante tutto, rimango un’inguaribile romantica…

Non la trovo affatto una cosa negativa.

Commentò lui con un mezzo sorriso, non sapendo se il fatto che per l'uomo fosse positivo quel suo lato romantico ancora presente la tirasse su di morale o meno. In ogni caso, qualsiasi pensiero riguardante le storie passate scomparì come spazzato via da un tornado quando Tisifone pose a Lucas quella domanda così intima, così surreale in un momento come quello, quando era chiaro che tra loro ci fosse una certa chimica.
La risposta iniziale dell'uomo fu più una provocazione che altro, visto che rispose alla domanda di lei con un altro quesito che voleva andare a scoprire qualche carta della donna, a comprendere se la sua fosse mera curiosità o ci fosse invece un "bisogno" di sapere ben diverso: non sapeva bene cosa aspettarsi da lei, forse un'espressione offesa, forse imbarazzata, ma non successe nulla di tutto questo; il capo della donna s'inclinò leggermente di lato, lo sguardo pensoso di chi stava riflettendo forse a capire il motivo di quella domanda. Rimase in silenzio, lasciando che fosse lei a darsi una risposta o a non darsene affatto, notando però subito che il tocco della sua mano sulla pelle di lei l'aveva un poco distratta: si sentiva un predatore in quel preciso istante, ed era chiaro che la sua preda fosse la bella donna di fronte a lui.

Chi può mai dire cosa accadrà in futuro?

La mano della donna sgusciò dalla sua presa, per potergli accarezzare a sua volta liberamente la pelle, e la risposta che lei gli diede fu assolutamente soddisfacente e positiva per lui: non era un no, era un "vediamo come andranno le cose" con la certezza, o comunque la forte probabilità, che Tisifone si sentisse interessata a lui non come un semplice collega ed amico, ma come uomo in tutte le sue sfacettature.
Subito dopo, Lucas si decise a rispondere finalmente alla sua domanda confermando che sì, per quanto lo riguardava era solo questione di trovare la donna giusta e non ci sarebbero stati limiti alla sua capacità d'innamorarsi.

Ti invidio questa certezza. Io ho paura di non esserne più capace…

Annuì a quelle parole, capendo che in qualche modo erano rivolte a lui nel caso fosse stato interessato ad avvicinarsi a lei a livello sentimentale. Stava per aprire bocca e replicare qualcosa, magari che non si potevano avere certezze di quel tipo nella vita, quando la voce di lei risuonò di nuovo nell'aria.

… anche se…

Alzò un sopracciglio a quelle due parole, rimanendo in attesa della continuazione della frase e ritrovandosi quasi, in modo molto infantile, a trattenere il respiro.

… mi piacerebbe sentirlo battere di nuovo.

Ancora qualche istante di impassibilità di fronte a quelle parole, dopodiché Lucas annuì lentamente e si alzò dal proprio posto, muovendosi lentamente per aggirare il tavolo e ritrovarsi di fronte a lei, in piedi: la guardò dritta negli occhi mentre le si abbassava accanto, arrivando ad essere poco più alto di lei; se la donna non l'avesse fermato, le labbra dell'uomo si sarebbero sporte ed a seguito posate sulla sua fronte in un bacio delicato.
Sarebbe rimasto fermo per un paio di secondi, prima di scostarsi da lei e guardarla negli occhi, cercandoli anche se Tisifone avesse provato ad evitarli: una volta incontrati, le avrebbe sorriso in quel modo tutto speciale, facendole anche un piccolo occhiolino.

Ha dato almeno un battito? - domandò, parlando però subito dopo senza darle il tempo di rispondere - Non devi dirmelo per forza. Basta che tu dentro di te sappia la risposta.

Aggiunse, cosicché lei non si sentisse in dovere di parlare e farlo partecipe di qualcosa che nel suo cuore poteva essere successo come no: sperava tanto che non si fosse arrabbiata per quel gesto sì intimo, ma sicuramente innocente.
Era pronta, se non a fidarsi di lui, almeno a lasciarsi andare un poco con lui in questo senso?
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Messaggioda Tisifone » 28/05/2012, 18:34

Un respiro profondo, il secondo più lieve, al terzo il suo respiro era già tornato normale, lo sguardo non più lucido, la crisi, se mai era stata sul punto di scoppiare, era rientrata senza mietere vittime, primo tra tutto nel’orgoglio della donna. Quando era piccola le capitava spesso di farsi venire il magone quando solo il pensiero sfiorava i suoi genitori, ma credeva che con il tempo le cose sarebbero migliorate: quanto si era sbagliata.

Purtroppo alcuni sono così stupidi da pensare che tutto questo valga una vita vissuta appieno.

Rivolse un mezzo sorriso di gratitudine a Lucas per aver ignorato volutamente quel suo momento di defaiance, continuando a parlare come se nulla fosse, muovendo lentamente la testa per annuire. Non si sentiva ancora abbastanza sicura della sua voce per poter formulare una risposta più articolata e anche quando alla fine si decise a parlare, il tono non era dei più fermi o più leggeri.

Non la trovo affatto una cosa negativa.

Altro mezzo sorriso che sembrava rispecchiare alla perfezione quello di lui, come se nessuno dei due sapesse come l’altro avrebbe preso quei commenti, piccoli certo ma che immancabilmente finivano per rivelare alcuni aspetti dei caratteri dei ragazzi. Tisifone era quasi certa che per lui il romanticismo non si trovasse in cima alla lista dei difetti imperdonabili di una persona, cosa invece che non si poteva dire di lei. Certo come ogni donna le piaceva l’idea di essere corteggiata, e aveva anche una chiara immagine della sua serata romantica ideale, ma purtroppo quelle cose si andavano scontrando contro anni di delusioni cocenti che l’avevano spinta a non credere più nell’amore o meglio nella sua capacità di innamorarsi ancora. Credenza quella che l’aveva spinta a porre quella domanda surreale di cui adesso stava pagando le conseguenze se non in termini di imbarazzo almeno di sincerità nei confronti di se stessa e della persona che aveva di fronte. Non sapeva dove tutto quello li avrebbe portati, l’unica cosa certa era che voleva evitare che ci fossero delle incomprensioni di base tra loro. Era per quel motivo che, invece di uscirsene con una battuta ironica aveva preferito riflettere attentamente e dargli la risposta più sincera di cui disponeva in quel momento, aggiungendo alle parole anche i gesti. Un lento sfiorare che forse stava dando più brividi e problemi di imbarazzo a lei che a lui, ma che si ostinava a fare solo perché “aveva voglia di farlo”.

Quand’è stata l’ultima volta che mi sono concessa una cosa così?

Si chiese, ben sapendo che la risposta sarebbe stata tanto ma tanto tempo. Forse fu la malinconia insita in quel pensiero o forse quel desiderio malsano e così poco “suo” di continuare sulla strada della sincerità disarmante, o forse per entrambi i motivi, fatto sta che gli fece un’altra piccola confessione, che gli costò molto più, in termini di orgoglio e di imbarazzo, di quella carezza che stava continuando a elargire alla mano di lui.

….???...

Tra le varie reazioni che aveva immaginato, la sua uscita dal locale non era minimamente contemplata. O almeno era quello che Tisifone aveva pensato quando Lucas si era alzato dal suo posto, che se ne stesse andando. Strinse la mano rimasta sola nel vuoto, avvertendo un senso di freddo tra le dita, contenta e triste allo stesso tempo per aver deciso di seguire quella linea d’azione. Quando lui le si avvicinò, convinta che avrebbe tirato dritto, si costrinse a continuare a guardare fisso davanti a sé. Si voltò solo quando si rese conto che non era passato oltre, ma che si trovava in piedi di fronte a lei, lo sguardo incatenato al suo mentre spaventata e interdetta lo guardava abbassarsi, venendosi a trovare sempre più vicino al suo viso. D’istinto sollevò una mano a posarsi sul suo petto per fermarlo ma fu un attimo più lenta di lui, volontariamente o meno non sapeva dirlo neanche lei stessa, e così ebbe la risposta alla domanda che si era posta alcuni minuti prima. Si, le labbra di Lucas, posate sulla sua fronte, erano davvero così morbide come sembravano.

Chissà…

Quella parola aleggiò nella sua mente per un paio di secondi, prima che Tisifone chiuse gli occhi per cercare di impedirsi in qualsiasi modo di continuare a formulare quella domanda. Si sentiva accaldata, come se all’improvviso si trovassero in pieno deserto, le labbra erano secche, tanto che avvertì la necessità di umettarle con la lingua, ed era certa di essere arrossita in ogni parte del corpo, corpo questo che iniziava a risvegliarsi come dopo un lungo sonno autoindotto. Si sentiva confusa, arrabbiata, euforica e nervosa allo stesso tempo e probabilmente tutte quelle sensazioni furono immediatamente leggibili da Lucas quando lei riaprì gli occhi e si trovò i suoi a pochi centimetri di distanza.
Chiuse la mano, ancora posata sul petto di lui, a pugno, indignata più per l’occhiolino, forse, che per quel gesto avventato anche se non riusciva a comprenderne il motivo.

Ha dato almeno un battito? Non devi dirmelo per forza. Basta che tu dentro di te sappia la risposta.

Un battito? Credeva di averle strappato un solo battito? Era per caso sordo? Perché lei sentiva il suo cuore palpitare nelle orecchie come un rullo di tamburi e questo non faceva che alimentare la sua confusione e forse stemperare la sua rabbia, ma non abbastanza da permetterle di accettare quel gesto come una qualsiasi donna, arrossendo e abbassando lo sguardo. Dopotutto lei non era una donna prettamente normale.

Ti odio lo sai vero?

Disse quindi in risposta, cercando di avere un tono serio e impostato, ma fallendo miseramente. Un sorriso comparve sul suo viso e un luccichio pericoloso illuminò i suoi occhi mentre lo colpiva con il pugno con forza, decisa a farlo cadere all’indietro.
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Messaggioda Lucas » 28/05/2012, 19:40

Gli aveva posato la mano sul petto, forse nel tentativo di fermarlo, forse solo per rallentare il suo avvicinamento al volto di lei, ma in ogni caso non riuscì ad impedirgli di posare un bacio su quella fronte così liscia ed ora bollente, a contatto con la sua bocca.
Socchiuse appena gli occhi durante coi pochi secondi di contatto: non poteva guardarla, non poteva scorgere nei suoi occhi alcuna reazione in conseguenza a quel gesto, ma sperava con tutto se stesso che per lei fosse piacevole quanto lo era per lui; si staccò poco dopo, tornando finalmente a studiare il suo volto, sorridendole forse furbetto e malizioso, ma sicuramente in quel modo sghembo che forse a lei in fondo piaceva parecchio.
La mano posata sul suo petto divenne un pugno ma per il momento non si scontrò addosso ad un occhio dell'uomo, che di per sé si considerò già molto fortunato mentre la rassicurava sul fatto che non c'era bisogno di dirgli se il cuore aveva battuto o meno, non era tenuto a renderlo partecipe soprattutto se questo significava metterla in imbarazzo: l'importante era solo che fosse lei a saperlo, che fosse lei a rendersene conto.
Ed era così occupato a fissarla negli occhi e a capire cosa stesse provando, che non si accorse del pugnetto - oddio, mica tanto leggero - che lei gli diede, facendolo cadere a terra.

Ti odio lo sai vero?

Quel gesto lo lasciò completamente interdetto, tanto che dopo essere caduto a terra rimase qualche istante fermo, a fissarla senza dire né fare nulla, sbattendo le palpebre... poi, di colpo, scoppiò a ridere con forza, una risata bassa, genuina, serena e gustosa che chissà, forse sarebbe riuscita a contagiare anche lei: e, nel caso, le avrebbe fatto nuovamente l'occhiolino con aria ancora più divertita.

Se odiarmi riesce a farti sorridere, allora spero lo farai per tutta la vita.

Commentò Lucas ancora sorridente, scuotendo appena il capo con uno sbuffo divertito mentre si rialzava e tornava al suo posto: in realtà il tavolo era quasi completamente vuoto, avevano mangiato così serenamente ed il tempo era trascorso così in fretta da non far nemmeno accorgere l'uomo che aveva mangiato un sacco di pesce crudo e di altre cose che, se gliele avessero proposte anche solo un paio di giorni prima, lui avrebbe categoricamente rifiutato.
Ma a quanto gli aveva detto Tisifone, quando si trattava di cucina orientale il suo stomaco si faceva sentire ed in modo anche piuttosto pesante, perciò una volta riaccomodatosi tornò a guardarla con aria interrogativa.

Allora, ti fermi qui per stavolta o vuoi ordinare ancora qualcosa?
E ti prego, non trattenerti solo perchè ci sono io...


Qualcosa gli diceva che la donna non era tipo da trattenere la fame se l'aveva davvero, ma meglio mettere le cose nero su bianco per essere più precisi: se lei avesse deciso di mangiare ancora avrebbero quindi richiamato la cameriera per farsi portare altre prelibatezze d'Oriente, altrimenti sarebbero semplicemente rimasti lì a chiacchierare tranquilli, tanto non c'era nessuno che poteva disturbarli visto il separé che li divideva dal resto della clientela.

Parlami della materia che insegni ad Hogwarts... quale tra le tante mantiche che conosci preferisci, e quale invece ti risulta la meno simpatica?
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Messaggioda Tisifone » 28/05/2012, 22:10

Aveva messo in quel pugno non tanto la sua forza, quanto il tumulto delle emozioni contrastanti che provava in quel momento e il suo intento non era propriamente quello di farlo cadere a terra, anche se, lo spettacolo aveva un certo fascino ma quanto di farlo sentire stordito almeno una minima parte di quanto si sentiva lei. Le parole che avevano accompagnato quel gesto erano state dettate dal suo cuore, verità pura, anche se non avevano il significato classico che solitamente la gente comune vi associava. Lo odiava si, ma perché la metteva in imbarazzo, perché sovvertiva i suoi schemi, minava le sue difesa e la spingeva a interrogarsi su qualcosa che da anni aveva chiuso in un cassetto e sigillato nel profondo della sua anima: la sua capacità di provare attrazione, anzi no, amore per qualcuno.
Lo osservò dall’alto in basso in attesa di una sua mossa, mettendo in conto anche che probabilmente questa volta avrebbe potuto andarsene lo stesso, nonostante la sua comunicazione non verbale dicesse a chiare lettere che non era proprio odio quello che provava. La risata di Lucas scoppiò improvvisa come una pioggerellina estiva, saturando l’aria del separè e inondandola fin dentro alle ossa, tanto che non le fu possibile trattenersi dall’unirsi a lui,né, a dirla tutta, ci provò granchè.
Iniziò in sordina, con le spalle che sussultavano, gli occhi chiusi e il naso arricciato per concludersi in maniera fragorosa,la testa gettata all’indietro a mettere in mostra la curva pallida e nuda del suo collo. Mentre rideva per un motivo sconosciuto si sentiva stupida e libera allo stesso tempo come non le accadeva da anni.

Ciò non cambia il fatto che io ti odi.

Ci tenne a precisare, in risposta al suo occhiolino, quando la risata si fu placata, riducendosi a un piccolo risolino, asciugandosi due piccole lacrime che scorrevano ai lati degli occhi, rendendoli più luminosi.

Se odiarmi riesce a farti sorridere, allora spero lo farai per tutta la vita.

Questo te lo posso promettere.

Ribattè, facendogli la linguaccia, prima di riprendere il controllo su di sé e ricomporsi. Mentre aspettava che il collega prendesse di nuovo posto di fronte a lei, Tisifone lanciò un’occhiata di ricognizione al tavolo, soddisfatta non solo per la cena abbondante che aveva appena gustato ma anche per l’ottima scelta fatta. A giudicare dai piatti vuoti, infatti, anche Lucas doveva aver apprezzato la cucina giapponese.

[i]E abbiamo anche apprezzato il vino…[/i ]

Riflettè, rendendosi conto che il calore sulle guancie non si era placato ora che la situazione era tornata normale e questo voleva dire che era giunto il momento di passare al dolce.

Allora, ti fermi qui per stavolta o vuoi ordinare ancora qualcosa?
E ti prego, non trattenerti solo perchè ci sono io...


Hummm non ti converrebbe in ogni caso frapporti tra me e il cibo quando sono affamata, potresti non conservare tutti i pezzi al loro posto - lo minacciò bonariamente, agitandogli sotto gli occhi le bacchette, senza pensare a eventuali doppi sensi insiti nella minaccia - In ogni caso credo di aver consumato troppo vino quindi quello che ci vuole è del dolce.

Aggiunse, allungandosi per far scorrere la porta del separè e richiamare così la cameriera. Tornata dritta, prese il menù ma qualcosa nello sguardo del ragazzo la spinse a spiegare la sua precedente affermazione.

Non so in virtù di quale principio chimico ma per me il miglior modo per contrastare l’insorgere di una spiacevole sbornia è accompagnare l’alcool con del dolce, sotto qualsiasi forma.

Spiegò quindi al collega, prima di tornare a consultare il menù e farsi trovare pronta dalla cameriera.

Desiderate altro?

In verità si. Potreste portarci del gelato al tè verde, due daifuku al cioccolato e un dorayaki con l’anko? - Ordinò, calcolando che non era sicura che la pasta di fagioli azuki potesse incontrare il gusto del ragazzo – E del sake, che devi assolutamente assaggiare.

Aggiunse, rivolgendosi questa volta direttamente a Lucas. Stettero in silenzio una manciata di minuti, il tempo impiegato dalla cameriera per sparecchiare la tavola, far apparire i dolci e il sake, e lasciarli di nuovo da soli nel separè.

Tu non hai qualche rito alimentare strano?

Chiese riferendosi al suo “vezzo” di contrastare l’alcool con il dolce, praticamente nello stesso momento in cui Lucas poneva la sua domanda.

Parlami della materia che insegni ad Hogwarts... quale tra le tante mantiche che conosci preferisci, e quale invece ti risulta la meno simpatica?

Ok inizio io ma poi voglio la mia risposta e scusami ma ho bisogno di mettermi comoda…

Disse per poi spostarsi all’indietro e far scivolare le gambe fuori dal tavolino, sistemandole di lato, in modo che avessero più spazio libero per essere stese e piegate a secondo della necessità ed emettendo un piccolo sospiro di sollievo. Aveva passato tutta la cena tenendo le gambe incrociate e adesso stava assaporando quel momento di libertà.

Bè la materia che insegno è la più noiosa di tutta Hogwarts e probabilmente la più inutile visto che ogni anno su centinai di studenti che si arrampicano su alla Torre se ce ne sono cinque o sei con il dono è un evento - iniziò a dire, rivoltando i due bicchierini piccoli che la cameriera aveva fatto apparire per loro e versandovi dentro del sake. - Attento che scotta… Dicevo, ogni anno sono tentata di proporre alla Bergman di mettere una sorta di test per selezionare direttamente i ragazzi con l’Occhio Interiore ma lei dice che anche la teoria ha la sua utilità… e poi dovrei essere io a inventarmi un test del genere e sinceramente ne faccio volentieri a meno.

Poteva quasi sembrare che non le importasse nulla della propria materia, ma avendo già toccato l’argomento in passato, anche se superficialmente, Tisifone sapeva che Lucas era a conoscenza dell’amore incondizionato che provava per le sue mantiche e quindi si sentiva libera di esprimersi come meglio credeva senza dover stare lì a pesare le parole.

Vediamo… la mantica che preferisco… per quanto adesso antropomazia mi sembri una cosa molto allettante – disse assottigliando lo sguardo e squadrando tutta la figura del ragazzo nel tentativo di sembrare minacciosa, considerando che parlava di sacrifici umani – quello che preferisco in assoluto è la Piromanzia… La consapevolezza di avere il potere di imbrigliare la potenza distruttiva del fuoco e piegarla ai miei voleri è qualcosa di… eccitante…

Le brillavano gli occhi mentre parlava, come se due piccole fiammelle vi stessero ardendo dentro.

Tutti credono che basti accendere un fuoco, porre una domanda e osservare le fiamme ma non c’è nulla di sbagliato. Se vuoi che le fiamme rispondano a comando devi prima dominare il fuoco, in caso contrario il segnale che ti inviano è spontaneo e non saprai mai a cosa di riferisce.

Sollevò il bicchiere di sake e lo avvicinò al viso ma invece che berne un sorso ne inalò semplicemente il profumo, per poi riposarlo sul tavolo e prendere uno dei due cucchiaini disposti intorno alla coppetta del gelato. Ne aveva ordinato uno solo, non sapendo se l’altro lo avrebbe gradito o meno per non essere costretti a doverlo buttare. Nessuno impediva loro di ordinarne un altro se quello non fosse bastato per entrambi.

Quella che invece mi sta meno simpatica è la Demonomanzia… non puoi capire quanto sia suscettibile il Diavolo e tutti i demoni, anche quelli minori, quando li disturbi. E poi sempre lì a chiedere favori in cambio di un responso che poi devi anche scomodarti a interpretare…

Disse, scuotendo la testa, prima di prendere un cucchiaino di gelato, immergerlo nel bicchierino di sake e successivamente portarlo alla bocca e sorseggiare lentamente il liquore caldo misto al gelato semi sciolto. Il suo volto era rilassato e il tono della voce normale, come se non avesse appena confessato candidamente di chiacchierare con demoni e affini. O forse stava scherzando? Prese un secondo cucchiaino di gelate e sake e si stese in avanti per offrirlo a Lucas, in modo che potesse anche lui gustare quel contrasto di sapori che lei adorava.

Qual è l’incantesimo di Trasfigurazione che preferisci? Quello che ti ha fatto innamorare della materia? E invece quello che odi perché non ti riesce ancora alla perfezione?
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Messaggioda Lucas » 29/05/2012, 17:01

Ciò non cambia il fatto che io ti odi.

E se odiandolo era quello il risultato, allora sperava davvero che continuasse a farlo ancora molto, molto a lungo: ne valeva la pena per vederla sorridere e ridere così felice e spensierata.

Questo te lo posso promettere.

Commentò lei facendolo sorridere ancora, più ampiamente, mentre si rimetteva seduto composto e dava un'occhiata ai piatti vuoti e alle caraffe di vino ed Acquaviola, quasi del tutto prosciugate - a differenza di quella contenente l'acqua che era stata a malapena toccata: ciò nonostante, avendogli Tisifone anticipato il suo amore smisurato per il cibo orientale, Lucas preferì chiederle se desiderava ordinare ancora qualcos'altro, e che nell'eventualità per lui non sarebbe stato affatto un problema.

Hummm non ti converrebbe in ogni caso frapporti tra me e il cibo quando sono affamata, potresti non conservare tutti i pezzi al loro posto.
In ogni caso credo di aver consumato troppo vino quindi quello che ci vuole è del dolce.


Per un istante la mente dell'uomo si riempì d'immagini molto poco caste, che però Lucas si affrettò a rimuovere velocemente preferendo concentrarsi sulla seconda affermazione della donna che, a quanto sembrava, stemperava l'effetto alcolico del vino mangiando qualcosa di zuccheroso.

Non so in virtù di quale principio chimico ma per me il miglior modo per contrastare l’insorgere di una spiacevole sbornia è accompagnare l’alcool con del dolce, sotto qualsiasi forma.

Gli spiegò Tisifone mentre richiamava la cameriera per poter ordinare qualche tipico dolce giapponese: Lucas, essendo totalmente inesperto in materia, non mise bocca nella scelta delle pietanze, sicuro che lei avrebbe potuto farlo per entrambi e che, in qualche modo, ciò che gli avrebbero portato a lui sarebbe piaciuto.

In verità si. Potreste portarci del gelato al tè verde, due daifuku al cioccolato e un dorayaki con l’anko?
E del sake, che devi assolutamente assaggiare.


Sono pronto all'assaggio.

Confermò Lucas quando la donna si volse per guardarlo, lasciando poi che la cameriera sparecchiasse loro il tavolo e rivolgendole un sorriso gentile di ringraziamento: quando poi l'inserviente scostò il separé per tornare in cucina, l'uomo allungò lo sguardo per vedere quante persone fossero presenti nel ristorante; quasi fosse una magia - e magari lo era davvero - quel separé all'apparenza sottilissimo aveva ovattato qualsiasi altro suono presente intorno a loro, al punto da gargli perdere la percezione di cosa ci fosse al di là di esso.

Tu non hai qualche rito alimentare strano?

Gli domandò lei, proprio mentre Lucas le chiedeva quali fossero le mantiche che preferiva e che invece odiava di più - se si poteva parlare di odio in quell'argomento - della Divinazione; intanto la cameriera era tornata ed aveva portato loro tutto ciò che avevano ordinato, permettendo ai due di riprendere tranquillamente la conversazione.

Ok inizio io ma poi voglio la mia risposta e scusami ma ho bisogno di mettermi comoda…

Lucas annuì semplicemente, lasciando che la donna si mettesse seduta nella posizione che preferiva, le gambe messe di lato rispetto alla postura di prima che le aveva viste incrociate: si soffermò un istante su di esse, trovandole belle e femminili, per poi tornare ad osservarla mentre, parlando, versava in due piccolo bicchieri quello che doveva essere il famoso sake.

Bè la materia che insegno è la più noiosa di tutta Hogwarts e probabilmente la più inutile visto che ogni anno su centinai di studenti che si arrampicano su alla Torre se ce ne sono cinque o sei con il dono è un evento... ogni anno sono tentata di proporre alla Bergman di mettere una sorta di test per selezionare direttamente i ragazzi con l’Occhio Interiore ma lei dice che anche la teoria ha la sua utilità… e poi dovrei essere io a inventarmi un test del genere e sinceramente ne faccio volentieri a meno.

E non credi che a qualche studente potrebbe interessare ciò che insegni indipendentemente dal fatto che abbia o meno... la Vista, la chiami così? - domandò l'uomo, un po' incerto su come definire il dono di cui parlava Tisifone - Io per esempio so di non essere portato per Divinazione, me lo disse chiaro e tondo la cara professoressa Carpenter all'epoca, eppure non ho mai smesso di sentirmi affascinato da tutte le mantiche presentata da questa disciplina.

Aggiunse portando se stesso e la sua esperienza come esempio personale: prese poi in mano il bicchierino tiepido, annusando l'odore proveniente dall'interno, il calore che usciva pigro e in piccole volute di fumo dalla superficie del liquido scuro; se lo portò alle labbra e le bagnò di esso, saggiandone il sapore con la lingua. Particolare e nemmeno eccessivamente forte, gradevole insomma più di quanto si sarebbe aspettato.

Vediamo… la mantica che preferisco… per quanto adesso antropomazia mi sembri una cosa molto allettante quello che preferisco in assoluto è la Piromanzia… La consapevolezza di avere il potere di imbrigliare la potenza distruttiva del fuoco e piegarla ai miei voleri è qualcosa di… eccitante…

E sei eccitante anche tu mentre ne parli.

Si concesse di pensare Lucas, annuendo semplicemente all'esterno come per non volerle far comprendere ciò che invece aveva appena pensato, come se volesse dissimulare quell'affermazione molto poco casta nei confronti della donna, per quanto corrispondesse alla sua verità.

Tutti credono che basti accendere un fuoco, porre una domanda e osservare le fiamme ma non c’è nulla di sbagliato. Se vuoi che le fiamme rispondano a comando devi prima dominare il fuoco, in caso contrario il segnale che ti inviano è spontaneo e non saprai mai a cosa di riferisce.

Osservò Tisifone ed i suoi movimenti per capire come lei fosse solita gustarsi quella particolare bevanda, e quando prese un po' di gelato al té verde col cucchiaino inarcò un sopracciglio, curioso di capire se l'avrebbe semplicemente ingerito e dopo si sarebbe bagnata il palato col saké o se invece se li sarebbe gustati insieme.

Quella che invece mi sta meno simpatica è la Demonomanzia… non puoi capire quanto sia suscettibile il Diavolo e tutti i demoni, anche quelli minori, quando li disturbi. E poi sempre lì a chiedere favori in cambio di un responso che poi devi anche scomodarti a interpretare…

Fu la seconda ipotesi a rivelarsi esatta, con la donna che fece sciogliere il gelato all'interno del sakè per poi gustarselo con espressione beata: Lucas era però troppo impegnato a riflettere sulle sue ultime parole per prestarvi molta attenzione, sperando con tutto se stesso che lei stesse scherzando.

Qual è l’incantesimo di Trasfigurazione che preferisci? Quello che ti ha fatto innamorare della materia? E invece quello che odi perché non ti riesce ancora alla perfezione?

Gli domandò Tisifone, mentre allungava il cucchiaino col gelato verso di lui: l'uomo sorrise e le allungò a sua volta il bicchierino, permettendole così di farci sciogliere quella piccola pallina di té verde dentro.

Intanto, per rispondere alla tua domanda precedente... non credo di poter parlare di riti strani in fatto di cibo.
L'unica cosa che mi viene in mente, è che se non mangio qualcosa di dolce nel primo pomeriggio tendo a non combinare più niente per tutta la giornata: oggi, per esempio, ho mangiato prima di uscire una fetta di torta al cioccolato gentilmente offerta dagli elfi.


Raccontò Lucas con un sorrisetto complice ed un piccolo occhiolino in direzione della donna, bevendo un sorso del saké riveduto e corretto dall'accorgimento della donna ed esprimendo il suo compiacimento con un sospiro soddisfatto; poi, posando il bicchierino sul tavolo, si passò una mano sul mento come a voler riflettere sulle altre domande da lei poste.

Credo che l'incantesimo che preferisco della mia materia sia "Piertotum Locomotor", forse perchè quand'ero al terzo anno di scuola riuscii ad usarlo su un giocattolo babbano raffigurante un soldatino in miniatura: il professor Pollock rimase stupito da quanto fossi portato per la sua materia, e mi disse che avevo un dono; da quel giorno mi sono sentito speciale ogni volta che si parlava di Trasfigurazione - le disse, scuotendo appena la testa al ricordo di quel Turner 13enne tutto eccitato di fronte alla riuscita dell'incantesimo - Mentre ciò che preferisco di meno, ma per una questione di orgoglio, è la Trasfigurazione umana... un campo che ancora non comprendo del tutto.

Abbassò lo sguardo sui vari dolci e rimase perplesso per qualche istante, decidendo che la cosa più comoda sarebbe stata far affidamento su di lei come per tutto il tempo precedente.

Se dovessi consigliarmi un dolce di quelli presenti, cosa sceglieresti?
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Messaggioda Tisifone » 29/05/2012, 19:10

Sono pronto all'assaggio.

Non capirò mai come fa…

Si ritrovò a pensare Tisifone, forse per l’ennesima volta quella sera, meravigliata di fronte al modo spontaneo e del tutto fiducioso con cui Lucas si stava affidando a lei per i dettagli gastronomici di quella sera. Per quanto il cibo potesse essere un tasto relativamente innocuo, era certa che, a parti invertite durante quello che era a tutti gli effetti un primo appuntamento, lei non sarebbe riuscita a lasciarsi andare con la stessa facilità, subissandolo di domande sul cosa fosse ogni cibo, come veniva cucinato e altre domande tediose del genere.
Messo da parte quel pensiero fastidioso, la donna si mise comoda, ordinò il dolce e iniziò a rispondere alle domande sulla sua materia che il collega le aveva posto, dimostrando, attraverso il sorriso solare e lo sguardo vivo, quanto la amasse. Lo aveva anche provocato un po’, minacciandolo di usare il suo corpo per trarre gli auspici mediante un rito specifico di sacrifici umani, e nominando una delle pratiche divinatorie più invise nel Mondo Magico, la Demonomanzia, ma il ragazzo non ci era cascato, ascoltando con interesse e esprimendo un unico commento, anche abbastanza pertinente.

Non credi che a qualche studente potrebbe interessare ciò che insegni indipendentemente dal fatto che abbia o meno... la Vista, la chiami così?

Il mio pessimismo, a volte, è un ostacolo anche quando insegno… - commentò pensierosa, picchiettandosi il dito indice sulla punta del naso, in una posa che era solita tenere quando stava da sola nel suo ufficio – Però si, hai ragione è una possibilità anche se quest’anno devo dire che non mi è ancora capitato uno studente del genere. Ma posso sempre sperare nell’anno prossimo.

Sorrise, con un guizzo di speranza negli occhi perché per quanto lo stare a contatto con gli studenti non era il suo passatempo preferito, parlare della propria materia con qualcuno che, dotato o meno, era interessato era qualcosa che le piaceva molto.

Io per esempio so di non essere portato per Divinazione, me lo disse chiaro e tondo la cara professoressa Carpenter all'epoca, eppure non ho mai smesso di sentirmi affascinato da tutte le mantiche presentata da questa disciplina.

Sei affascinato dalle mantiche? – ripetè tra lo stupito e l’interessato, sorridendo in maniera strana, come un gatto che sta per mangiare il suo topolino – E qual è quella che ti affascina di più?

Il tono di voce giovale si abbassò un po’, diventando quasi un sussurro malizioso, il mento posato in un gesto del tutto casuale sulla mano, il busto leggermente sporto in avanti: ora che si era rilassata, stava giocando con lui, desiderosa di ripagare Lucas di tutto l’imbarazzo che le aveva provocato fino a quel momento, o almeno provarci.
L’espressione maliziosa sparì non appena il collega iniziò a parlare dei suoi riti culinari e della materia che insegnava, facendo interessata e curiosa.

Intanto, per rispondere alla tua domanda precedente... non credo di poter parlare di riti strani in fatto di cibo.
L'unica cosa che mi viene in mente, è che se non mangio qualcosa di dolce nel primo pomeriggio tendo a non combinare più niente per tutta la giornata: oggi, per esempio, ho mangiato prima di uscire una fetta di torta al cioccolato gentilmente offerta dagli elfi.


Mi pare di rammentare che mi dicesti qualcosa di simile l’altra sera durante il nostro pic nic e allora come oggi mi chiedo come fai a conciliare questa abitudine peccaminosa con il tuo fisico – commentò, spostando lentamente lo sguardo sul corpo dell’altro – Ma la scelta della cioccolata è stata casuale o hai una predilezione per essa?

Si informò, curiosa di sapere quale fosse il suo dolce preferito. Nel frattempo aveva preso un altro cucchiaino di gelato e, immersolo nel bicchierino di sake del collega, glielo aveva offerto e l’altro lo aveva accettato di buon grado, facendole l’occhiolino a cui lei rispose arricciando il naso.

Credo che l'incantesimo che preferisco della mia materia sia "Piertotum Locomotor", forse perchè quand'ero al terzo anno di scuola riuscii ad usarlo su un giocattolo babbano raffigurante un soldatino in miniatura: il professor Pollock rimase stupito da quanto fossi portato per la sua materia, e mi disse che avevo un dono; da quel giorno mi sono sentito speciale ogni volta che si parlava di Trasfigurazione.

L’immagine di un Lucas ragazzino che assisteva raggiante alle lezioni di Trasfigurazione la fece sorridere, un sorriso tenero, come se quello stesso ragazzino fosse seduto di fronte a lei.

Dovevi essere una forza della natura quando eri piccolo.

Si lasciò sfuggire mentre lui confessava quale fosse la branca della sua materia che non gli andava a genio.

Mentre ciò che preferisco di meno, ma per una questione di orgoglio, è la Trasfigurazione umana... un campo che ancora non comprendo del tutto.

Proprio quella che mi affascina di più… l’idea di poter cambiare aspetto e muovermi libera senza che nessuno possa riconoscermi mi ha sempre attirato, anche se non sono mai riuscita a raggiungere la perfezione.

Commentò, il tono un po’ smorzato rispetto a quello usato fino a quel momento,come se parlandone avesse riportato a galla ricordi non del tutto piacevoli.
La domanda di Lucas sui dolci venne quindi accolta con sollievo da Tisifone che però non era certa che quel suo momento di defaiance fosse del tutto passato inosservato.

Se dovessi consigliarmi un dolce di quelli presenti, cosa sceglieresti?

Se prediligi il classico direi uno dei daifuku che al loro interno hanno il cioccolato… io invece preferisco il dorayaki perché la pasta di fagioli azuki ha un sapore unico. Purtroppo la scelta sta a te, meglio il noto o l’ignoto?

Chiese, guardandolo negli occhi, mentre indicava con la punta di una forchetta prima l’uno e poi l’altro tipo di dolce.

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Messaggioda Lucas » 29/05/2012, 20:37

Un piacevole scambio di idee sulle rispettive materie, un argomento che forse molti avrebbero reputato noioso ma che, dal punto di vista di Lucas, poteva essere estremamente interessante se preso nel modo giusto, da un punto di vista sereno ed obiettivo e non cercando di far prevalere la propria disciplina su quella dell'altro.

Sei affascinato dalle mantiche? E qual è quella che ti affascina di più?

Sembri quasi pericolosa, ora...

Mormorò Lucas, ricambiando il sorriso malizioso della donna e sporgendosi a sua volta in avanti in posizione di confidenza: no, lui non si sentiva affatto a disagio, anzi... era bellissimo vederla con gli occhi luminosi per la provocazione, lo sguardo di chi ti sta sfidando, ed era felice di poter dar corda a quel suo lato di sé; ci sarebbero stati altri momenti ed altri modi, forse, per metterlo in imbarazzo.

Comunque, una mantica che mi piace particolarmente è la Chiromanzia, credo si chiami così la disciplina che esplora il futuro di una persona tramite il palmo della mano, giusto?

Rispose l'uomo, dopo aver riflettuto qualche istante sulla risposta: naturalmente lui, come già ammesso senza vergogna, non era affatto portato per la Divinazione e tutte le sue mantiche, ma questo non voleva dire che non potesse apprezzarle.
Il discorso si spostò poi sui riti culinari di ciascuno, e Lucas confidò a Tisifone la sua passione, anzi, la sua necessità di dolce a metà giornata.

Mi pare di rammentare che mi dicesti qualcosa di simile l’altra sera durante il nostro pic nic e allora come oggi mi chiedo come fai a conciliare questa abitudine peccaminosa con il tuo fisico.
Ma la scelta della cioccolata è stata casuale o hai una predilezione per essa?


Metabolismo veloce e tanto movimento... la sera soprattutto, dopo il coprifuoco, mi piace correre in giardino e fare un po' di esercizio per mantenermi in allenamento - confessò Lucas candidamente, senza nascondere quindi che sì, avere un fisico attraente gli costava fatica ed impegno e non era solo aiuto di Madre Natura - Scelta casuale in realtà, mi piace molto la cioccolata ma i miei dolci preferiti sono quelli a base di frutta.

Aggiunse con un sorriso sghembo, chiedendosi se mai sarebbe successo - in un universo parallelo forse - che la donna cucinasse per lui un dolce, un dolce con la frutta magari che l'avrebbe fatto impazzire di contentezza.
Ma a proposito di dolci, c'era da scegliere quale dei due assaggiare... per questo si rivolse alla sua compagna per quella cena speciale, chiedendo un consiglio a lei.

Se prediligi il classico direi uno dei daifuku che al loro interno hanno il cioccolato… io invece preferisco il dorayaki perché la pasta di fagioli azuki ha un sapore unico. Purtroppo la scelta sta a te, meglio il noto o l’ignoto?

Alzò gli occhi su di lei, fissandola per diversi istanti per lasciarsi andare ad un altro sorriso, questa volta carico di malizia, la mano che scivolò a cercare quella di lei per stringerla con forza e decisione.

L'ignoto.
Trovo abbia più fascino, e se lo si conquista è... eccitante.


Rispose con voce bassa, roca... sensuale, anche.
La fissò ancora per qualche momento, le dita che ancora stringevano quelle di lei, poi con la mano libera prese quel dolce strano, il dorayaki, e ne diede un morso, masticando lentamente senza smettere di guardarla: dopo aver deglutito, annuì leggermente e sorrise con aria compiaciuta.

Non male... diverso, ma non male.

Fu il suo commento finale e sincero: forse non era il dolce più buono che avesse mai assaggiato, ma sicuramente era molto migliore di altri che aveva mangiato nella sua vita. e questo era già un fattore positivo; continuarono a chiacchierare del più e del meno in quel modo ancora una decina di minuti, il tempo di finire anche il dolce.
Lucas si sentiva pieno e sazio, al punto che si lasciò persino sfuggire un sospiro soddisfatto: sorrise alla donna, chiedendosi se anche lei provasse la stessa sensazione.

Che ne dici, soddisfatta?

Domandò a Tisifone, e nel caso la donna avesse risposto affermativamente avrebbe chiamato la cameriera per farsi portare il conto, conto che finì nella mano dell'uomo senza che l'altra potesse dire qualcosa o replicare alcunché.

Permettimi di offrirti questa cena: se non fosse stato per te, domani non dovrei andare a ritirare il mio nuovo animale e stasera non avrei provato una cucina diversa da quella tradizionale.

Le disse come a volerla convincere, ma a prescindere dal suo pensiero, anche se lei si fosse mostrata titubante, per quella volta si sarebbe impuntato e, da bravo gentiluomo, avrebbe saldato il conto per entrambi.
A quel punto si sarebbe alzato da tavola, anzi, dalla panca, ed avrebbe offerto la mano alla sua dama per aiutarla ad alzarsi e a lasciare il ristorante.

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Messaggioda Tisifone » 29/05/2012, 21:11

Sembri quasi pericolosa, ora...

Non sai nemmeno quanto…

Si trovò a pensare, rimanendo in silenzio e rispondendo a quel commento con un ghigno malizioso, di nuovo quella luce strana negli occhi. Si sentiva un po’ delusa dal non essere riuscita a imbarazzarlo ma l’espressione maliziosa del viso di lui che ricalcava quasi perfettamente la sua fece si che la delusione sparì in fretta. Le rimase solo la curiosità di sapere cosa gli passasse per la testa e come aveva accolto quel suo gesto così anomalo. La conversazione proseguì sulle materie insegnate da entrambi e Tisifone fece la piacevole scoperta che, per quanto non dotato della seconda vista, Lucas era affascinato dalla Divinazione.

Comunque, una mantica che mi piace particolarmente è la Chiromanzia, credo si chiami così la disciplina che esplora il futuro di una persona tramite il palmo della mano, giusto?

Giustissimo… e se vorrai un giorno di questi potrei leggerti la mano.

Gli propose un po’ per scherzo un po’ sul serio, ritrovandosi desiderosa di sentire di nuovo la consistenza e soprattutto il calore della sua pelle, prima di accogliere quella piccola confidenza sui gusti in fatto di dolci e sulle fatiche a cui si sottoponeva per mantenere quel fisico pressocchè perfetto. Corse serali e dolci alla frutta, ecco quali sembravano essere i suoi due segreti. E se la corsa non rientrava tra i suoi passatempi preferiti, serale o diurna che fosse, i dolci alla frutta si anche se preferiva farli piuttosto che mangiarli. Lei prediligeva infatti i dolci cremosi e con molta panna, anche se non era facilmente intuibile dal tipo di dessert che aveva appena ordinato, ma questo dipendeva dal fatto che la cucina giapponese deficitasse di quel tipo di cibo. Alla richiesta di un consiglio da parte di Lucas, lei si era limitata a descriverli lasciando a lui il compito di decidere quale strada intraprendere.

L'ignoto.
Trovo abbia più fascino, e se lo si conquista è... eccitante.


Si era ripromessa di non arrossire, di non lasciarsi più mettere in imbarazzo ma la risposta che riecheggiava il brindisi che aveva fatto a inizio pasto e la voce sensuale con cui fu pronunciata fu impossibile da gestire in maniera distaccata. Contro i suoi stessi standard Tisifone non solo arrossì ma abbassò lo sguardo sulle loro dita intrecciate, vista quella che non fece altro che aumentare il suo imbarazzo, ma non ritirò la mano da quella posizione calda e confortante.

Non male... diverso, ma non male.

Non sempre ciò che è diverso è cattivo…

Commentò sibillina, prima di prendere anche lei un morso del dolcetto. Continuarono a chiacchierare, finendo il dolce e bevendo il sake, fino a quando fu chiaro che la cena era giunta praticamente alla fine.

Che ne dici, soddisfatta?

Molto soddisfatta.

Rispose, rivolgendogli uno sguardo ambiguo come se non si riferisse solo al cibo di ottima qualità assaggiato, ma anche alla compagnia e a qualcos’altro che ancora doveva identificare.

Permettimi di offrirti questa cena: se non fosse stato per te, domani non dovrei andare a ritirare il mio nuovo animale e stasera non avrei provato una cucina diversa da quella tradizionale.

Fu tentata di opporsi, ma alla fine decise di lasciar perdere, che non valeva la pena rovinare una così bella serata con una discussione sterile su chi avrebbe dovuto pagare il conto o su chi avrebbe dovuto ringraziare chi per la serata passata.

Vorrà dire che prima o poi mi sdebiterò in qualche modo.

Si limitò a commentare, porgendogli la mano per farsi aiutare ad alzarsi in piedi e uscire dal ristorante.

Vogliamo tornare ad Hogwarts?

Va bene. Una passeggiata è quello che ci vuole per digerire il tutto.

Acconsenti, per poi prendere automaticamente il braccio del ragazzo e incamminarsi verso il Castello, lasciandosi alle spalle una delle serate più straordinarie della sua vita.

[FINE]
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