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da Ryan Angel » 29/01/2013, 22:10
Ma...perchè allora non parlarmene subito?
E adesso, cosa risponderle? Ryan non si trovava certo nella mente del povero defunto mentore della donna, ma nonostante tutto poteva provare a sfruttare il suo sesto senso e il suo intuito generale per provare a spiegare il perché del rifiuto da parte del dottor Norrel di fare parole con la sua apprendista riguardo i problemi grandi che si ammassavano intorno a lui come fanno le nuvole nere su un paese prima di scaricare la tempesta. Finì la sua fetta di torta e fece segno alla cameriera di aspettare prima di venirsi a prendere il piatto vuoto, questo perché al momento era delicato il discorso e non voleva che la questione fosse lasciata in sospeso da terzi.
Non ho risposte per tutto, miss Bennet. Però posso ipotizzare che, sapendo che in qualche modo lei poteva essere l'ultima speranza e risorsa per il professor Norrel, egli avesse voluto in tutti i modi cercare di preservare la sua vita... Preservando queste informazioni scottanti. In questo modo, se qualcuno avesse tentato in passato di leggerle il pensiero, non avrebbe trovato nulla e lei sarebbe stata salva.
Un sorriso debole il suo, nei confronti della professoressa di Pozioni ad Hogwarts. Sapeva che era un discorso delicato, ma da una parte era felice di poter fornire una speranza in più a quella persona, rendendola partecipe delle sue impressioni riguardo il fatto che Norrel fosse un uomo così affezionato a lei da rinunciare a tutto, anche alla vita, pur di salvarla. Si guardò attorno, l'orario di lavoro dei babbani cominciava ad avvicinarsi troppo pericolosamente. In breve quella caffetteria avrebbe pullulato di persone e questo era da evitare, potevano esserci in mezzo anche sicari magici ai quali era stata fornita qualche soffiata. Pressoché impossibile ma... La prudenza non era mai troppa.
Miss Bennet, non è consigliato rimanere ad oltranza qui, inoltre tra meno di mezz'ora lei avrà lezione, se non erro. La invito a comunicare con me per qualsiasi motivo o bisogno di informazioni, la mia parcella è la più competitiva sul mercato. Buona giornata e... Si ricordi... Non lasci che la vendetta accechi il suo cammino, se il tesoro del dottore è andato a lei, vuol dire che la sua vita sarà fondamentale quando giungeranno nuovamente i tempi bui.
Detto questo, l'uomo fece per alzarsi, aspettando che lo facesse anche Martha, per poi rivolgerle un cenno del capo in segno di rispetto. Uno sguardo veloce in mezzo ad un gruppo folto di persone che stava per attraversare le porte della caffetteria. Un ciuffo di banconote babbane appoggiato vicino la cassa, poi, passo svelto e leggero in mezzo alla grande folla. Prima che anche solo una persona di quelle si fosse accorta dell'accaduto, Ryan Angel Vastnor si sarebbe smaterializzato non lasciando alcuna traccia di se. [ Riflessi 24 ]
[ USCITA PER RYAN ]
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Ryan Angel
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da Martha » 31/01/2013, 16:24
Lo shock della notizia sembrava aver intontito le capacità deduttive di Martha, che si ritrovò ad esprimere ad alta voce i propri dubbi sulle scelte fatte in passato da Norrel.
Non ho risposte per tutto, miss Bennet. Però posso ipotizzare che, sapendo che in qualche modo lei poteva essere l'ultima speranza e risorsa per il professor Norrel, egli avesse voluto in tutti i modi cercare di preservare la sua vita... Preservando queste informazioni scottanti. In questo modo, se qualcuno avesse tentato in passato di leggerle il pensiero, non avrebbe trovato nulla e lei sarebbe stata salva.
Già, era abbastanza ovvio. Quell'uomo aveva sempre cercato di proteggerla e guidarla in qualunque modo e, anche se ora non c'era più, sembrava stesse continuando a svolgere il suo lavoro.
Heathcliff...non avresti dovuto...
Miss Bennet, non è consigliato rimanere ad oltranza qui, inoltre tra meno di mezz'ora lei avrà lezione, se non erro.
Forse non ha risposte per tutto, ma a quanto pare sa molte cose, Mr Atwood...
Diisse sarcastica, alzando un sopracciglio in segno di sorpresa. Quell'uomo sapeva molto più di quello che dava a vedere e probabilmente le sarebbe servito, un giorno, se avesse avuto bisogno di più risposte.
La invito a comunicare con me per qualsiasi motivo o bisogno di informazioni, la mia parcella è la più competitiva sul mercato.
Non mancherò.
Buona giornata e... Si ricordi... Non lasci che la vendetta accechi il suo cammino, se il tesoro del dottore è andato a lei, vuol dire che la sua vita sarà fondamentale quando giungeranno nuovamente i tempi bui.
Tempi bui? Che cosa avrebbe voluto dire con quello? La donna non seppe darsi una risposta, mentre si alzava dal tavolo, sistemandosi il mantello sopra le spalle.
Buona giornata a lei...
Detto questo, la docente osservò Edward allontanarsi e uscire fuori dalla caffetteria, non prima però di aver pagato il conto delle ordinazioni di entrambi. Questa volta Martha non aveva niente da ridire: odiava doversi preoccupare del cambio di valuta dal mondo magico a quello babbano. Quindi, superati un paio di avventori che erano appena entrati all'interno del locale, la pozionista si avvicinò in un punto isolato e sicuro, dove si smaterializzò piena di dubbi per il futuro.
[Fine per Martha]
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da Margaret » 09/04/2013, 21:19
[Terrazza Bar "Red Velvet" - Piano Superiore Stazione King's Cross - Domenica - ore 13.45]
Londra. Finalmene, Londra. Non pensava di spuntarla, alla fine. Aveva creduto che i capi del padre non accettassero di lasciarla partire per raggiungere Julie in Inghilterra, che avrebbero fatto gioco forza su di lei per costringerla a cedere... ma così non era stato, e alla fine aveva vinto lei. E naturalmente, dopo la sorella maggiore, la prima persona che aveva contattato per poterlo incontrare era stato Lucas: aveva imparato ad amare la Trasfigurazione grazie a lui, e quando se n'era andato aveva temuto di non poterlo vedere più; ma ora che entrambi si trovavano lì, in Inghilterra, non c'era nulla che potesse vietare loro di ritrovarsi. Gli aveva mandato una lettera, qualche giorno prima, seguendo il suggerimento della sorella di scrivere come luogo di destinazione la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ed era stata oltremodo felice di ricevere la sua risposta, per quanto non avesse detto nulla a Julie: non sapeva perché, all'epoca, i due si erano lasciati, ma non erano rimasti in buoni rapporti e Margaret preferiva, al momento, incontrare l'uomo da sola, e godersi un po' di tempo con lui, in tranquillità. Lo attendeva sulla terrazza di uno dei bar di King's Cross, appoggiata alla ringhiera che dava all'interno della stazione, con lo sguardo perso nel mare di persone che camminavano, sotto di lei, incuranti della sua presenza.
Leggings di jeans, una maglia color grigio oversize con scollo a barca morbida, giacchetta di jeans aperta sopra, converse sportive ai piedi, bracciali colorati ad entrambi i polsi, un paio di anelli a fedina alle dita, ed una borsa a tracolla sulla spalla destra. I capelli, mossi e ribelli, le incorniciavano quel viso da bambola, cadendo sulle spalle e su parte della schiena, e coprendo parzialmente la vista degli occhi bicromi, azzurro e verde, unico dettaglio particolare in una figura giovane, che dimostrava forse meno dei suoi 20 anni effettivi. Lo aspettava silenziosa, il respiro tranquillo, il cuore che come sempre batteva più velocemente di una persona normale: non aveva fretta, sembrava affascinata da tutto ciò su cui i suoi occhi si posavano; non tentava di leggere l'altrui pensiero, perché non le sembrava una cosa carina da fare, nonostante ci fossero alcuni soggetti che più di altri la incuriosivano.
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Margaret
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da Lucas » 09/04/2013, 22:09
[Terrazza "Red Velvet" - Domenica - ore 13.58]
Era rimasto piuttosto sorpreso nel ricevere la lettera di Margaret: da quando aveva lasciato l'America, infatti, non aveva più avuto rapporti con la ragazza, all'epoca una studentessa poco meno che adolescente, perché non voleva che qualcosa gli ricordasse Julie, anche qualcosa di sostanzialmente piacevole come la più piccola delle due Sanders. Ma quando la giovane americana gli aveva scritto, rivelandogli di essere in Inghilterra, ed anzi, proprio a Londra, non se l'era proprio sentita di non risponderle, di non farle presente che sì, si potevano vedere: e ne era passato di tempo, qualche anno ormai. Era curioso, doveva ammetterlo, curioso di vedere com'era cambiata, com'era cresciuta: era sicuro che si fosse fatta ancora più bella, e sperava che avesse preservato quel carattere così diverso da Julie, che la rendeva molto più amabile agli occhi di Lucas - soprattutto dopo aver conosciuto il vero lato della maggiore delle Sanders. Si erano dati appuntamento in uno dei bar della stazione di King's Cross, in un territorio neutro, anche perché farla venire ad Hogwarts sarebbe stato impossibile: camminava, Turner, a passo veloce ma comunque tranquillo, sereno; jeans scuri, una maglia semplice a maniche lunghe, bianca, scarpe da passeggio chiare e sopra una giacca di cotone grigio stropicciato apposta. A completare il tutto, un cappello sbarazzino ed una barbetta leggera, di un giorno o due al massimo, per sottolineare il suo gusto giovanile, almeno fuori da Hogwarts.
Entrò all'interno del bar, occhieggiando i vari tavoli ed il bancone senza però trovare chi cercava: senza perdersi d'animo, alzò le spalle e si avviò verso la scala che dava al piano superiore, quello che si concludeva con una terrazza coperta che dava sulla stazione, sui binari e sulla moltitudine di viaggiatori che salivano o scendevano dai vari treni. Girò per i tavoli, nuovamente, ma nemmeno lì trovò ciò che cercava, così fece l'ultimo tentativo, uscendo sulla terrazza: lì, appoggiata alla ringhiera, una figura femminile gli dava le spalle, figura alla quale Lucas si avvicinò con un sorriso sghembo sulle labbra, e gli occhi luminosi.
Signorina Sanders?
La chiamò Turner, la voce divertita che sperava arrivasse alla persona giusta: se Margaret si fosse voltata verso di lui, palesando dunque la sua presenza, l'uomo avrebbe aperto le braccia, invitandola a fiondarcisi in mezzo con un'espressione ilare ma affettuosa sul volto.
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da Margaret » 09/04/2013, 22:44
Avevano appuntamento per le 14 in realtà, ma lei era così contenta di vederlo che si era mossa molto prima, lasciando la casa che suo padre le aveva comprato per dividerla con Julie per dirigersi, da sola, fino alla stazione di King's Cross, dicendo alla sorella che sarebbe andata a fare una semplice passeggiata. In fondo non era certo una bambina, poteva permettersi di andare in esplorazione da sola per Londra, se lo desiderava! Per sua fortuna, Julie non era certo apprensiva né oppressiva, perciò aveva acconsentito a lasciarla per i fatti propri, a patto che tornasse a casa prima che facesse buio; un sacco di tempo a disposizione dunque, quello che si mostrava a Margaret, la cui attesa venne interrotta, circa dieci minuti più tardi, da una voce maschile e familiare che avrebbe riconosciuto tra mille.
Signorina Sanders?
Si volse di scatto, accogliendo con gli occhi la figura di Lucas: ed era sempre lo stesso, come se lo ricordava. Uhm, no, forse un po' più maturo, adulto. Ma lo sguardo e il sorriso, quelli sì che non erano mutati: oh, come aveva sospirato per lui quand'era più piccola, quando era il ragazzo di Julie! Aveva sognato tanto che lui si accorgesse di lei, che la guardasse anche solo per una volta come guardava la sorella... ma non era possibile, ovviamente, perché all'epoca era una ragazzina e sua sorella, invece, ben più donna di lei. Scosse il capo per togliersi dalla mente quei pensieri inutili, soprattutto in quel momento, per piegare le labbra verso l'alto, in un sorriso che coinvolse gli occhi bicromi non appena lui aprì le braccia in sua direzione, invitandola a raggiungerlo: si staccò dalla ringhiera con un movimento fluido del corpo e gli corse incontro, annullando lo spazio tra loro per saltargli quasi in braccio, poggiando la testa contro il suo petto e chiudendo gli occhi con un sospiro soddisfatto; ritrovare lui che era stato così importante per lei, per i suoi studi e per vivere la sua prima cotta, era davvero un grande, grandissimo piacere. Si scostò pochi istanti dopo, facendo un passetto indietro per osservarlo negli occhi, il viso inclinato verso l'alto visto che tra loro c'erano più di 10 cm di differenza.
Lucas!
Esclamò gioiosa, le labbra ancora increspate con gli angoli rivolti verso l'alto in una inequivocabile espressione di felicità.
Non posso credere che sia davvero tu, che bello vederti! Non sei cambiato per niente, anzi, forse un pochino, ma sei decisamente più bello!
Solare, spigliata, si faceva fatica a credere che fosse davvero la sorella più piccola di Julie Sanders, almeno per chi conosceva bene la sorella maggiore che, all'apparenza, poteva sembrare molto simile caratterialmente alla ragazza ora di fronte al professore di Hogwarts.
Sono contenta tu abbia risposto alla mia lettera, temevo non ti sarebbe arrivata o che, peggio, non volessi rispondermi! Ti va se ci sediamo e chiacchieriamo un po', o preferisci fare una passeggiata?
Gli propose, e non aveva importanza cosa lui scegliesse: per la mora, l'importante era passare un po' di tempo con lui, trarre piacere dalla sua presenza indipendentemente da ciò che avrebbero fatto, e nient'altro.
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da Lucas » 09/04/2013, 23:31
Per un secondo, temette di aver chiamato la persona sbagliata: sai che figura se si fosse voltata una perfetta sconosciuta, che si sarebbe messa a fissarlo con sguardo sospettoso ed indagatore? Per sua fortuna, però, non accadde nulla del genere: colei che si volse verso di lui era proprio la persona che stava cercando, la ragazzina, ora una giovane adulta, a cui aveva dato ripetizioni a lungo, in America... lei, Margaret Sanders.
Lucas!
Avvolse le sue braccia intorno al corpo dell'altra, percependolo caldo, come sempre: quando l'aveva conosciuta credeva fosse soggetta alla malattia facile, perché era sempre calda... ci aveva messo del tempo a capire che non era così, che quella temperatura era parte di lei e che, per di più, Margaret difficilmente si ammalava. Un bene, sicuramente, per lei, anche se la stessa gli aveva confidato che, qualche volta, un po' d'influenza l'avrebbe presa volentieri, tanto per stare un paio di giorni tranquilla in infermeria, lontana dalle lezioni e dai compiti. Lasciò che si scostasse da sé, e si permise di studiarla meglio, più attentamente: quando l'aveva conosciuta era poco più di una bambina, mentre ora... ora assomigliava in tutto e per tutto ad una giovane donna, un fiore appena sbocciato, sorridente e dolce; o almeno, così se la ricordava lui, e sperava con tutto se stesso che il carattere dell'altra non fosse cambiato troppo, quel tanto che ci si aspettava da una persona che, negli anni, era maturata e aveva iniziato a pensare come una giovane adulta.
Non posso credere che sia davvero tu, che bello vederti! Non sei cambiato per niente, anzi, forse un pochino, ma sei decisamente più bello!
Potrei dire lo stesso... Ma guardati, sei un vero splendore. Se non ti conoscessi, quasi quasi ti farei la corte, lo sai?
Replicò lui di rimando, sorridendo divertito ma sincero, genuino come sempre: la bellezza semplice di Margaret era innegabile, e se Tissi non fosse stata nella sua vita, chissà cosa sarebbe potuto succedere... tuttavia non fece, intenzionalmente, il nome della compagna. Julie sapeva di loro, era un dato di fatto, ma non per questo doveva mettere i manifesti, soprattutto visto che la sua donna era e rimaneva una persona discreta, sempre.
Sono contenta tu abbia risposto alla mia lettera, temevo non ti sarebbe arrivata o che, peggio, non volessi rispondermi! Ti va se ci sediamo e chiacchieriamo un po', o preferisci fare una passeggiata?
Pensavi davvero che, ricevendo una tua lettera, avrei fatto finta di niente? Tua sorella non c'entra con l'affetto che provo per te, Maggie, anche se ho preferito tagliare i ponti con tutto ciò che la riguardava, all'epoca. Mi puoi perdonare, per questo?
Le domandò, adombrandosi appena: non si era pentito di essersi lasciato alle spalle Julie ed il suo mondo, aveva fatto la cosa migliore per se stesso, ma questo aveva significato chiudere i rapporti anche con Margaret, che in fondo non c'entrava nulla con loro. Una scelta sofferta, ma necessaria.
Vieni, sediamoci a quel tavolo.
Mormorò subito dopo, sperando di poter cambiare argomento di conversazione e parlare così di cose ben più piacevoli: si avvicinò ad un tavolo poco distante, vicino alla ringhiera, sulla destra della terrazza, e le scostò la sedia - galante come sempre - attendendo che lei si accomodasse prima di sederle accanto, in una posa composta ma comunque rilassata.
Ti piace ancora il succo alla pera, sì? - le domandò per conferma, mentre un cameriere si avvicinava a prendere le loro ordinazioni, quella di lei che, se confermato, sarebbe stato proprio il succo, e un'acqua tonica con ghiaccio per lui - Allora, raccontami da quanto tempo sei a Londra e cos'hai visto, avanti!
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da Margaret » 10/04/2013, 13:25
Potrei dire lo stesso... Ma guardati, sei un vero splendore. Se non ti conoscessi, quasi quasi ti farei la corte, lo sai?
Un tenue rossore macchiò le guance di Margaret, illuminando la pelle del volto della giovane e dunque la sua carnagione solitamente pallida: lo sguardo venne abbassato, le lunghe ciglia a celare il colore chiaro, per quanto diverso, di entrambe le iridi, ed un sorriso imbarazzato fece capolino sulle sue labbra. La gamba sinistra venne incrociata dietro quella destra, il braccio destro rimase parallelo al corpo mentre quello sinistro si mosse, portando la mano corrispondente ai capelli, così da prendere un morbido riccio all'altezza della guancia opposta, quella destra, per portarlo dietro all'orecchio e così fermarlo. Il cuore nel petto le batteva forte, come sempre del resto, quelle pulsazioni così diverse da quelle solite di un qualsiasi essere umano: eppure, se fosse stata una ragazza qualunque, avrebbe comunque sentito quel battito accelerato martellarle nel petto e rimbombarle nelle orecchie, chiara testimonianza di un complimento andato a segno. Oh, quanto aveva desiderato, in passato, sentirsi dire qualcosa del genere, da lui! Ed ora finalmente era successo, portando l'umore di Margaret su, fino a toccare il cielo. Cercò però di non far comprendere così chiaramente il proprio stato d'animo, per non sembrare una sciocca, alzando poco dopo nuovamente lo sguardo per posarlo su Lucas ed ammettere così i timori provati per la possibilità di non ricevere una risposta da lui.
Pensavi davvero che, ricevendo una tua lettera, avrei fatto finta di niente?
Temevo... sai, per... per Julie...
Balbettò la mora, affondando i denti nel labbro inferiore per stringerlo leggermente e, al contempo, evitare di proseguire oltre nel discorso: non voleva ricordargli la sorella, non voleva parlare di lei, né voleva che il suo pensiero fosse motivo di tristezza, per Lucas.
Tua sorella non c'entra con l'affetto che provo per te, Maggie, anche se ho preferito tagliare i ponti con tutto ciò che la riguardava, all'epoca. Mi puoi perdonare, per questo?
L'ombra nel suo sguardo, così come il malinconico tono della sua voce, erano segni di dispiacere reale, nell'uomo: Margaret non si accorse nemmeno di aver messo in atto il proprio potere, in modo del tutto automatico, ma se anche non era riuscita a sfruttarlo al meglio, forse perché non concentrata, appunto, era sicura che Lucas fosse sincero nelle sue parole, e non stesse cercando di trovare una scusa forzata per il proprio comportamento.
Certo che ti perdono, non devi nemmeno chiedermelo! - esclamò la giovane donna di rimando, lo sguardo che si accendeva per l'enfasi di quelle parole - Hai fatto ciò che era meglio per te, ciò che più ti avrebbe permesso di stare bene... non c'è nulla di cui scusarsi, per questo.
Aggiunse, aprendo nuovamente le labbra ad un sorriso dolce, morbido, intriso d'affetto sincero per lui.
E poi, adesso siamo qui, no? Il resto non ha più importanza.
E quasi poteva pensare che fosse un bene che si fossero rivisti solo ora, perché lei era diventata molto più grande e, sicuramente, per Lucas sarebbe stato ora più semplice trattarla come un'adulta, e non come un'adolescente in preda agli ormoni; non che fosse diventata improvvisamente una donna di mondo, ma già passare dall'America all'Inghilterra rappresentava, per lei, un salto non indifferente.
Vieni, sediamoci a quel tavolo.
Le propose dunque lui, scegliendo per il momento di bere qualcosa insieme così da poter chiacchierare comodamente seduti ad uno dei tavoli lì, sulla terrazza coperta, visto che non faceva poi così freddo da essere costretti a rimanere nella parte interna del bar. Si avvicinò al tavolo indicato da Lucas, ma non fece in tempo a sfiorare la propria sedia per scostarla che lui stesso la prese, distanziandola dal tavolo per permetterle di sedersi: un gesto galante per un sorriso timido ma piacevolmente sorpreso, quello che comparve sul viso di Margaret, prima che questa prendesse posto, sfilandosi la borsa dalla spalla per poggiarla allo schienale della sedia.
Ti piace ancora il succo alla pera, sì?
Te lo ricordi!
Esclamò, nuovamente sorpresa, la mora, annuendo poi con un gesto deciso del capo: erano anni che non si vedevano, eppure lui ricordava ancora quale fosse la bevanda da lei preferita, quella che, pasti esclusi, consumava praticamente in ogni momento. Come si faceva a non adorarlo?
Allora, raccontami da quanto tempo sei a Londra e cos'hai visto, avanti!
La esortò poi, facendole scappare una piccola risata dalle labbra morbide e rosee che contagiò anche gli occhi, rendendo le iridi bicrome più luminose del normale.
Professor Turner, credevo che la prima cosa che mi avesse chiesto sarebbe stata la media dei voti con cui mi sono diplomata alla Cyprus... - lo canzonò Margaret, mentre il cameriere posava di fronte a loro le ordinazioni - In ogni caso, sono qui solo da qualche giorno, una settimana più o meno, e non ho potuto girare molto... sai, inizialmente ero del tutto spaesata, per non parlare del fuso orario! Un incubo... ma spero di poter recuperare in fretta, pensa che oggi è il primo giorno che riesco ad arrivare in un posto da casa senza perdermi!
Gli raccontò divertita, allungando la mano verso il bicchiere col succo alla pera per portarselo alle labbra e berne un sorso, leccandosi poi lentamente il labbro superiore: fresco e dolce, ottimo, proprio come piaceva a lei.
E per la cronaca.. M.A.G.O. superati col massimo dei voti!
Aggiunse con aria orgogliosa ed una piccola risata solare.
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Margaret
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da Lucas » 10/04/2013, 20:04
Sapeva che, allontanandosi da Julie e dalla sua casa, avrebbe fatto un torto a Margaret: all'epoca una ragazzina, certo, ma questo non voleva dire che potesse farle del male intenzionalmente; eppure sentiva di non avere scelta, perché se fosse rimasto in contatto con lei, all'epoca, probabilmente non sarebbe mai riuscito a dimenticare Julie, e lui invece voleva che succedesse, voleva che lei diventasse un semplice ricordo del suo passato. Per questo, ora, lo sguardo di Lucas era adombrato e dispiaciuto, chiari segnali di quello che stava provando, e dei sensi di colpa che provava nel pronunciare quelle parole.
Certo che ti perdono, non devi nemmeno chiedermelo! Hai fatto ciò che era meglio per te, ciò che più ti avrebbe permesso di stare bene... non c'è nulla di cui scusarsi, per questo.
L'enfasi con cui Margaret pronunciò quelle parole fu tale da spingere Turner a guardarla, alzando gli occhi su di lei per fissarla un lungo istante, prima di annuire e sorriderle, evidentemente sorpreso in modo positivo: onestamente non si aspettava tanta comprensione, da lei, perché non credeva di meritarsela.
E poi, adesso siamo qui, no? Il resto non ha più importanza.
Il sorriso si ampliò sulle sue labbra ed una mano scivolò sulla sua guancia, accarezzandola appena, gli occhi carichi non solo d'affetto, ma anche di compiacimento e di ammirazione verso di lei.
Non sei cambiata, Julie non ti ha corrotto. Sei ancora la splendida gemma pura che ho conosciuto anni fa.
Pensò l'uomo, invitandola poi a prendere posto ad un tavolino poco distante così da poter chiacchierare comodamente; e all'esclamazione sorpresa di Margaret, Lucas rispose con una strizzatina d'occhio, informandosi subito dopo di cosa fosse riuscita a visitare, per il momento, della città.
Professor Turner, credevo che la prima cosa che mi avesse chiesto sarebbe stata la media dei voti con cui mi sono diplomata alla Cyprus...
Di sicuro hai superato brillantemente l'esame di Trasfigurazione, o non avresti avuto il coraggio di guardarmi in faccia. Sbaglio, forse?
Domandò Lucas di rimando, divertito nel tono e nello sguardo: d'altronde, se alla Cyprus era stata smistata nella Casata degli Aquilarossa, che prediligevano l'intelletto come caratteristica per formare un ottimo mago, non ci si poteva aspettare un risultato mediocre, da lei; e a parte Trasfigurazione, nelle altre materie se l'era sempre cavata egregiamente.
In ogni caso, sono qui solo da qualche giorno, una settimana più o meno, e non ho potuto girare molto... sai, inizialmente ero del tutto spaesata, per non parlare del fuso orario! Un incubo... ma spero di poter recuperare in fretta, pensa che oggi è il primo giorno che riesco ad arrivare in un posto da casa senza perdermi!
Un brindisi al tuo senso dell'orientamento, allora.
La stuzzicò bonariamente lui, facendo tintinnare il proprio bicchiere contro quello di lei prima di bere un sorso del suo contenuto e sorridere poi soddisfatto alla sua affermazione successiva.
E per la cronaca.. M.A.G.O. superati col massimo devi voti!
Non ne avevo il minimo dubbio - commentò lui, le labbra ancora piegate verso l'alto in un'espressione di orgoglio - Ed ora che sei qui, che progetti hai? Vorresti seguire qualche Master? Al Ministero organizzano degli ottimi corsi di Difesa Contro le Arti Oscure e Cura delle Creature Magiche, se t'interessa.
La informò, ricordando che, all'epoca, erano quelle le materie in cui Margaret brillava.
O vorresti già cercare qualche lavoro nei dintorni? Anche se credo che tuo padre non ne sarebbe troppo entusiasta...
Domandò, ricordando bene il pensiero di Brandon a riguardo - come quello di quasi tutte le famiglie Purosangue più ricche: le donne non lavoravano, organizzavano feste e s'inserivano al meglio nella società magica, ma nulla di più.
In quale zona di Londra hai casa?
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da Margaret » 10/04/2013, 21:01
Ritrovare Lucas dopo tanto tempo e scoprire che potevano parlare come una volta, anzi, meglio di allora, col sorriso sulle labbra e gli occhi luminosi, era per Margaret una fonte di grande piacere: temeva che, a distanza di anni, non ci sarebbe più stata tra loro l'affinità di un tempo... ma lì, a quel tavolo, con un succo alla pera tra le dita e la sua figura davanti, dovette ammettere che tutte le sue paure si erano dimostrate infondate.
Un brindisi al tuo senso dell'orientamento, allora.
Non prendermi in giro, lo faccio già abbastanza di mio!
Lo rimproverò la mora, ma non si riusciva proprio a dare un tono serio nella voce, così come il viso rimase luminoso e sorridente, segno che dunque stava semplicemente scherzando: in ogni caso, si prestò volentieri a quel brindisi, appoggiando il bicchiere contro il suo e bevendo poi il primo sorso del succo dolce e giallo che le rinfrescò il labbro superiore ed il palato, facendole sfuggire un sospiro soddisfatto. E fu sempre con soddisfazione che lo informò di come i M.A.G.O. fossero andati bene per lei, anche in quella materia dove non era un granché ed i cui voti era stato proprio lui aveva contribuito a risollevare.
Non ne avevo il minimo dubbio. Ed ora che sei qui, che progetti hai? Vorresti seguire qualche Master? Al Ministero organizzano degli ottimi corsi di Difesa Contro le Arti Oscure e Cura delle Creature Magiche, se t'interessa.
L'espressione di Margaret si fece pensierosa, ed il nasino venne arricciato appena e poi sfregato con la mano sinistra, un piccolo vezzo di quando qualcosa la faceva riflettere: in effetti non aveva dato molto peso al proprio futuro, quando aveva saputo che Julie se n'era andata in Inghilterra; si era impuntata sul volerla raggiungere, ma niente di più, nessun progetto né obiettivo, e forse non era una cosa molto positiva, quella. Ma c'era davvero qualche materia per la quale, secondo lei, valesse la pena studiare ancora? Non ne era certa, e di sicuro non voleva iniziare qualcosa per poi mollarla a metà!
O vorresti già cercare qualche lavoro nei dintorni? Anche se credo che tuo padre non ne sarebbe troppo entusiasta...
Credi bene... - mormorò Margaret, un lieve sospiro che sfuggì alle labbra morbide per perdersi nell'aria che li circondava, prima di fare spallucce - Ma di sicuro non sarebbe la sua disapprovazione a fermarmi! La verità è che non ci ho ancora pensato bene, ma adesso che finalmente sto iniziando ad ambientarmi, sono certa che riuscirò a scegliere la strada che fa per me!
Ottimista e solare, no, decisamente Londra non l'avrebbe cambiata: economicamente stava bene, per fortuna, perciò non c'era tutta quella fretta di decidere cosa fare prima di ritrovarsi senza un tetto né cibo; si sarebbe informato ed avrebbe preso la decisione più consona ai propri desideri, visto che poteva permetterselo.
In quale zona di Londra hai casa?
South Kensington, pieno centro ovviamente! E' tutta in legno, luminosa, col camino... è bellissima! Mi piacerebbe fartela vedere, però...
E non c'era bisogno di concludere la frase per fargli comprendere quale fosse il punto della situazione... o meglio, chi. Julie, naturalmente. Sapeva che per Lucas sarebbe stato molto difficile visitare un luogo così pieno di lei, perciò lasciò cadere quell'affermazione, tanto si era spiegata benissimo anche così.
E tu, invece? Dai, raccontami com'è fare l'insegnante ad Hogwarts! - chiese poco dopo, tentando di cambiare argomento e fargli dimenticare la sorella così da non infastidirlo troppo - Mi piacerebbe visitarla, dev'essere così diversa dalla Cyprus...
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Margaret
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da Lucas » 10/04/2013, 21:29
Scherzi e bonarie prese in giro a parte, Lucas era davvero molto fiero di Margaret, sia perché era cresciuta mantenendo quella solarità e quella dolcezza che la rendevano molto diversa - e migliore - dalla sorella, sia perché si era distinta nel suo percorso scolastico, ottenendo degli ottimi voti ai M.A.G.O. E proprio a riguardo del suo futuro le aveva proposto di seguire qualche Master al Ministero, ma non vedendola troppo convinta aveva ipotizzato che potesse anche volersi cercare direttamente un lavoro, per quanto Sanders Senior, quasi sicuramente, non avrebbe fatto i salti di gioia a quella notizia.
Credi bene... Ma di sicuro non sarebbe la sua disapprovazione a fermarmi! La verità è che non ci ho ancora pensato bene, ma adesso che finalmente sto iniziando ad ambientarmi, sono certa che riuscirò a scegliere la strada che fa per me!
Caparbia, ecco come si dimostrava Margaret agli occhi di Lucas, che di sicuro non poteva non considerare quell'aspetto del suo carattere come un ulteriore pregio da ammirare, benché dovette ammettere a malincuore che anche la sorella di lei, Julie, presentava un modo di fare simile, testardo e deciso nel fare/volere qualcosa, quando se lo metteva in testa. Per non pensare alla donna, Lucas preferì chiedere alla giovane dove avesse preso casa, così da spostare la conversazione su un altro aspetto, ma Julie sembrava perseguitarli, visto che la sua non-presenza venne fuori anche in quel caso.
South Kensington, pieno centro ovviamente! E' tutta in legno, luminosa, col camino... è bellissima! Mi piacerebbe fartela vedere, però...
Annuì, senza lasciarle finire la frase... ammesso che lo volesse fare, in realtà. Sapevano entrambi che l'unico ostacolo ad un evento del genere era proprio Julie, perciò era persino inutile farne il nome; le sorrise morbidamente, facendole capire che andava bene anche così, che non c'era bisogno di aggiungere altro.
Sono sicuro che è bellissima, e non oso immaginare il casino che ci sarà dentro, con due femmine a cui piace lo shopping. Scommetto che ti sei portata dietro almeno un elfo domestico, mh?
Le domandò, buttando la conversazione sullo scherzo: un modo come un altro, insomma, per farle capire che andava tutto bene, che non se l'era presa, che capiva la situazione e non gliene faceva di certo una colpa; in fondo, potevano tranquillamente vedersi fuori casa e passare del tempo insieme in giro per Londra. Sarebbe stato ben felice, Lucas, di farle da guida turistica, se a Margaret fosse andata l'idea.
E tu, invece? Dai, raccontami com'è fare l'insegnante ad Hogwarts!
Oh, sviluppa la tua pazienza in un modo che non credevi possibile... - rispose lui divertito, mostrando quel sorriso sghembo che riservava solo alle persone speciali, lei e Tissy, per la precisione - E' un lavoro bellissimo, stancante certo, ma mi piace. Poter stare a contatto con gli studenti, vederli crescere, è qualcosa che ti riempie di orgoglio e soddisfazione: e poi il Castello è molto suggestivo, con le scale che si muovono da sole come vogliono, i quadri che commentano tra loro quando passi... e poi l'esterno, col giardino, il Lago Nero e la Foresta Proibita tutto intorno a circondarlo.
Le raccontò, tentando di descrivere al meglio l'ambiente della scuola, anche se darle un'idea precisa del posto era qualcosa di molto, molto difficile.
Mi piacerebbe visitarla, dev'essere così diversa dalla Cyprus...
Potrei chiedere alla Preside se acconsente ad una tua visita al Castello - le propose Lucas, con un sorriso complice - A breve si svolgerà anche una sfida dei cori delle tre scuole magiche mondiali, e come ex studentessa della Cyprus da poco diplomata, potrebbe anche farti piacere essere presente. Che ne dici, l'idea ti stuzzica?
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Lucas
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