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da JaneYue » 31/08/2012, 16:34
[Hogwarts- Stazione di King's Cross. Inizio Vacanze Estive] Gli ultimi giorni passati ad Hogwarts furono molto piacevoli. La piccola ebbe la possibilità di fare conoscenza e di vivere qualche inaspettata ma sempre gradita, piccola avventura. Miami... Jane non vedeva l'ora di tornarci! Le mancava quella città, più di tutto le mancava Horatio! L'idea che da lì a poche ore l'avrebbe finalmente rivisto, la rese di buon umore per tutto il tragitto in treno. Buon umore che rese ben visibile ai propri compagni diventando più loquace del solito e facendo emergere il suo lato ironico che fino ad allora era riuscita a mostrare solo ad Horatio e la sua squadra oltre che al Sensei. Insomma fu quasi sé stessa! Non rivelò a nessuno il motivo di tanta felicità. Tra chiacchiere e giri nel treno, quasi le passò di mente di pensare a come avrebbe dovuto muoversi una volta arrivata in stazione. Da una parte era certa che Horatio o l'uomo mascherato le avessero già prenotato l'aereo, dall'altra il modo in cui avrebbe ricevuto il biglietto le era al momento oscuro. Cominciò a pensarci dopo pranzo, quando tornata nel proprio scompartimento decisa a dedicarsi ad un po' di sana lettura, si ritrovò sola. Con il libro aperto tra le mani, alla piccola venne in mente che forse una volta giunta in stazione avrebbe dovuto cambiare aspetto prima di scendere dal treno nel caso qualcuno del Clan fosse stato lì ad aspettarla. Pensandoci le parve strano che il Sensei, Horatio e l'uomo mascherato la lasciassero sola senza protezione. La sua mente cominciò ad ipotizzare. Forse ci sarebbe stato qualcuno di cui potersi fidare ad attenderla alla stazione per scortarla all'aeroporto?! O uno di loro? In ogni caso, decise che avrebbe cambiato aspetto poco prima di scendere dal treno e che avrebbe lasciato in vista la collana che le aveva regalato Horatio in modo da permettere a chi ne era a conoscenza, ovvero l'uomo mascherato oltre ad Horatio e i ragazzi della sua squadra, di riconoscerla. Si sarebbe guardata intorno e poi una volta tornata al mondo Babbano, si sarebbe diretta in aeroporto.Tutte supposizioni che inevitabilmente si conclusero con l'enorme quesito di come sarebbe entrata in possesso del biglietto! Arrivò alla conclusione finale che fosse inutile, completamente inutile, continuare a farsi domande...Doveva fidarsi di quei 3 (o 2?!) uomini! Non l'avrebbero lasciata sola. Almeno lo sperava! La verità, dovette ammetterlo, era che era terrorizzata all'idea di essere di nuovo presa dal Clan! Solo a pensarci le vennero in mente i tanti mesi di torture passati lì...Ricordi che cacciò via con forza scuotendo la testa chiudendo gli occhi. Li riaprì e decise di dedicarsi al libro che aveva acquistato ad Hogsmeade. Il tempo sembrava non passare mai, nemmeno si rese conto di quante ore fossero passate quando il treno si fermo alla Stazione di King's Cross dichiarando il proprio arrivo. Tutti i suoi compagni si affrettarono a prendere i propri bauli e a scendere, lei invece sbirciò prima da una delle finestre ed anche se non notò nulla di sospetto, decise di seguire comunque il suo piano. Dopo essersi assicurata di non essere vista, la piccola usò la propria abilità innata di metamorphmagus e cambiò aspetto. Capelli corti biondi, occhi azzurri, carnagione leggermente abbronzata. Con la collana ben in vista, scese dal treno con il proprio baule. Pur qualche istante guardandosi intorno poté notare come tutti i suoi compagni, specialmente quelli che aveva conosciuto negli ultimi giorni, andarono incontro ai propri genitori e parenti. Li osservò e per un attimo si domandò come avrebbe reagito se Horatio si fosse presentato lì. Ma di lui non c'era traccia e nemmeno del suo Sensei o dell'uomo mascherato. Dopo alcuni minuti decise di ritornare al mondo Babbano e aspettando il proprio turno per oltrepassare il binario, continuò a guardarsi intorno tranquillamente per non dare troppo nell'occhio. Una volta tornata al mondo Babbano uscì dalla stazione. Ecco, ora non aveva la minima idea di come muoversi! Non conosceva bene Londra, inoltre essendo una bambina di soli 12 anni, chi le avrebbe dato ascolto?! Quando ormai rassegnata pensò di tornare dentro e chiamare Horatio da uno dei telefoni pubblici, qualcuno le si avvicinò. Essendo inizialmente in penombra quasi non lo riconobbe ma quando parlò spostandosi per farsi vedere, lo riconobbe subito. Era l'uomo mascherato! Per accettarsi che fosse lui, gli fece qualche domanda, che solo il “vero” uomo mascherato poteva conoscere. Dopo aver ascoltato le sue risposte accurate, Jane si sentì finalmente sollevata ed al sicuro. L'uomo si scusò per averci messo tanto e trovò ottima l'idea di lasciare in vista la collana. Grazie ad essa, infatti, era riuscito a riconoscerla. Prima che lui cominciasse a parlarle, la bambina decise di togliersi un enorme dubbio e gli chiese come mai nessuno non lo guardasse essendo mascherato. L'uomo non parve sorpreso, né si arrabbiò anzi le spiegò tranquillamente e leggermente divertito, di aver applicato su di sé un incantesimo di illusione e che tutti nel mondo Babbano e della Magia vedevano un volto normalissimo che non era il suo. Tutti tranne Jane ed Horatio da quando lo aveva conosciuto per raccontargli cosa le fosse successo. Alla piccola scappò un leggero sorriso. Infondo anche lei stava facendo la stessa cosa modificando il proprio aspetto. Soddisfatta di essersi finalmente tolta quel dubbio, l'uomo poté rivelarle il programma. Come la bimba sospettava, avrebbero raggiunto Miami tramite aereo, mezzo Babbano quindi. Avendo il volo 2h dopo raggiunsero tranquillamente l'auto che l'uomo aveva noleggiato. Mezzo strano. Essendo vissuta sempre nel mondo della Magia, nel Clan, ne aveva vista qualcuna durante le missioni ma non vi era mai entrata. Certo, a Miami era salita sull'hammer del CSI ma pensava che le auto normali fossero molto diverse! In effetti un po' lo erano. Comprensibile quindi la curiosità che ebbe una volta dentro. Notando l'interesse della piccola, l'uomo le diede qualche delucidazione. Dopo circa un'ora raggiunsero l'aeroporto. Incredibile quanto fosse trafficata quella città in versione Babbana!! Scesero ed entrarono nel terminal. Convalidarono i biglietti e si fecero un giro nell'attesa.
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da Martha » 15/01/2013, 15:39
[King's Cross - Caffetteria della Stazione - Ore 6.30]
La stazione di King's Cross era deserta. I primi pendolari non avrebbero fatto la propria comparsa prima delle 7:00 del mattino, orario solito in cui quel luogo si riempiva di una fiumana di gente, diretta in ogni dove. L'aria era umida e pregnante, una leggera nebbiolina che sembrava entrare nelle ossa e ghiacciarle fino al midollo. Era proprio così che si sentiva la docente di Pozioni mentre camminava lungo quel corridoio fino a raggiungere la caffetteria babbana che stava sulla destra.
The Kingdom's Wind... Un nome altisonante per una caffetteria tanto modesta...
pensò la strega. Il lieve tintinnio di una campanella accompagnò la sua entrata nel piccolo locale, quasi del tutto vuoto tranne che per pochi avventori, sicuramente babbani, che stavano bevendo un caffè o facendo colazione prima di correre al lavoro. Martha si guardò intorno, tentando di vedere se il suo misterioso interlocutore fosse già arrivato. Ma in fondo, non sapendo neanche che aspetto avesse, lasciò perdere quasi subito, dirigendosi invece verso l'angolo più angusto e lontano dalla porta, vicino ad un tavolino decorato da un mazzo di gardenie bianche in un boccale di vetro pieno d'acqua.
Buongiorno! Prende qualcosa?
Un thè caldo, molto forte grazie.
Infine era lì. Si tolse il mantello, l'unico elemento che denotava in lei l'appartenenza al mondo magico, rivelando un abbigliamento molto semplice, pantaloni scuri, maglietta bianca e decolletè nere. Mimetizzarsi si, ma non troppo insomma! E in fondo la donna, come tutti i Purosangue, difficilmente riusciva a comprendere o ad apprendere gli usi e i costumi dei Babbani, sebbene trovasse estremamente affascinante la loro cultura. Rimase quindi in attesa della persona che doveva incontrare lì in quella piccola caffetteria, ascoltando il proprio cuore battere all'impazzata per la paura di dover affrontare un passato ancora troppo doloroso...
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da Ryan Angel » 17/01/2013, 16:59
{King's Cross - Caffetteria "The Kingdom's Wind" - Ore 6.25}
Quando cinque anni prima Ryan ricevette la visita di Christopher Pryce, ne rimase a dir poco sorpreso. Un luminare scientifico, un punto di riferimento per la ricerca internazionale e un uomo umile e generoso allo stesso tempo. Gli offrì una tazza di té, chiedendogli il perché si fosse presentato proprio alla sua porta e cosa poteva condurre un uomo del suo calibro presso l'abitazione privata di un Investigatore Magico. Quella notte, chiacchierarono per diverse ore, sciogliendo i nodi di segreti importanti e spesso anche così misteriosi e dimenticati da aver paura anche solo di aprire bocca e far ascoltare ai muri o al camino acceso. Tali segreti però, erano fondamentali affinché tutti gli sforzi di Pryce non andassero perduti nel caso di una morte prematura. Quella mattina invernale, Ryan Angel Vastnor, Alias Edward Atwood, chiese come ordinazione proprio lo stesso aroma di té di quella famosa notte di cinque anni prima, soffiando delicatamente sulle superficie calda e osservando la fettina di limone che galleggiava placida donando ulteriore sapore al composto di erbe tritate finemente come tradizione inglese vuole.
E' sicuro allora della sua decisione, dottor Pryce? Cosa le fa pensare che il suo collega potrebbe... Non esserci più, in caso di una sua prematura dipartita?
Perché ciò che probabilmente vogliono togliere a me, mister Atwood, vorranno toglierlo anche ad Heatcliff. Inoltre, la sua morte potrebbe anche essere camuffata per un semplice cedimento per l'età avanzata.
I vostri nemici sono allora molto più importanti e potenti di quanto si possa immaginare, ne deduco...
Oh, molto, molto di più, Edward... Posso chiamarla per nome?
Si, certamente!
I tempi veramente duri non sono ancora arrivati, ne stavo giusto parlando qualche settimana fa con miss Bergman. Bisognerà essere dovutamente attrezzati se vogliamo resistere al tifone che investirà il mondo magico tra qualche anno. Temo che per allora, né io, né Heatcliff Norrel saremo qui per dare un aiuto fisico, ma ciò che stiamo scoprendo e apprendendo nel corso delle nostre ricerche, quello rimarrà sempre con voi e al momento giusto vi fornirà un valido supporto...
Non potreste... Non so, semplicemente proteggervi, rimanere al sicuro per qualche tempo? Non è possibile che sia inesistente un luogo capace di rendervi la vita fino al momento del brutto periodo!
Vorrei tanto non poterti contraddire, Edward, ma temo proprio che le tue parole non siano del tutto esatte. Di posti ce ne sono molti, ma i nemici che tramano nell'ombra sono capaci di arrivare ovunque, persino dove si pensa di avere completa protezione... Per questo preferisco farti tesoro di queste carte, che dovrai consegnare ad Heatcliff qualora io dovessi morire prima di lui. Puoi promettermelo? Ovviamente verrai pagato per il tuo servizio, bastano 2000 Galeoni in contanti, subito?
Per lei, dottor Pryce, ne basterebbero anche 200 sinceramente, ma le spese sono tante, mi trovo costretto quindi a chiedere di più, ma non 2000, 1000 andranno più che bene. Un'ultima cosa: se quindi al momento della sua... Uscita di scena, anche Norrel dovesse essere già scomparso, come dovrò comportarmi?
Da molto tempo, Heatcliff sta seguendo una giovane donna molto in gamba, una persona che considera tanto importante quanto una figlia mancata, una pozionista straordinaria e ricca di grande ingegno e perspicacia. Qualora fossi in tempo per prendere le carte da te e portarle a lei, allora sentiti pure esonerato da ogni altro incarico. Nel caso però, non potessi per un qualsiasi motivo muovermi dal mio luogo di stanzionamento e non ricevessi mie notizie, allora attendi semplicemente il mio "passaggio dall'altra parte" e poco dopo, ti pregherei di consegnare tu le carte alla neofita di Norrel.
Perché mai non potreste avere modo di spostarsi? Non potrei raggiungerla io in qualche modo?
Troppo pericoloso Edward... Dovrei avere la sicurezza di non essere seguito o intercettato, non voglio mettere nei guai anche te, per questo ti avverto che potrebbe anche essere che non riuscirò a tornare in tempo per prendere ciò che oggi invece ti lascio.
... E' così sicuro che morirà, dottor Pryce?
Me lo sono chiesto spesso in questi ultimi mesi, lo sai, Edward? Non ci sono molte sicurezze a questo mondo, se non una, e da qualche tempo anche la morte sta diventando una semi-certezza...
In che senso scusi? Ha forse trovato un rimedio contro la morte, dottor Pryce?
Ahahah, no, no, ancora no... O meglio... Io ancora no!
Cosa intende dire? C'è forse qualcuno che è in grado di fare una cosa del genere?
Forse... Col tempo. E' ancora molto giovane, ma racchiude in se già quasi tutta la mia stessa conoscenza, le manca solo l'esperienza... E l'amore. Solo l'amore ti conduce a spingere il tuo estro geniale fino alla soluzione più estrema, solo l'amore è il vero motore che porta un ricercatore alle sue più spettacolari scoperte... Purtroppo però, nel caso di una scoperta simile, l'amore dovrebbe essere stroncato, ed è proprio per questo che da una parte, umanamente parlando, mi auguro che tale rimedio lei non lo scopra mai.
E' possibile sapere di chi stiamo parlando?
Avido di segreti, Edward, troppo avido!
Eheheh, va bene, non chiederò oltre. Comunque, il nome invece di questa... Neofita del dottor Norrel?
Oh già, hai perfettamente ragione. Il suo nome è Martha Bennet, inutile che ti indichi altre informazioni, sono certo che hai mezzi per scoprire molte più cose di lei di quante lei potrebbe scoprirne di se stessa.
Lieto che la mia fama sia giunta fino alle sue orecchie importanti!
Edward...
... Si, dottor Pryce?
Quando ti incontrerai con lei, ricorda di essere molto morbido, delicato. E' una ragazza forte all'esterno ma fragile dentro, e potrebbe esserlo anche di più dopo la morte di Heatcliff. In base al modo nel quale si relazionerà con te, potrai scegliere se chiederle o meno un tuo contributo per scoprire se davvero la morte del mio stimato collega avverrà per cause naturali, siamo d'accordo?
Va bene dottore, sono abituato a certe cose, anche se ho ancora molto da imparare. Mi auguro che per quel giorno sarò ancora più cresciuto e capace... Oh, con questo non voglio dire che spero che...
Non preoccuparti, Edward, tranquillo, ho capito quello che vuoi dire e te ne ringrazio. Martha è una persona importantissima, una ragazza che può arrivare molto lontano. I limiti della mente e della ricerca per lei non esistono, glielo si legge negli occhi, ma te ne accorgerai anche tu, nel caso... Forse adesso è meglio che vada, hai saputo preparare un té eccezionale, te ne rendo merito!
Fin troppo gentile, è una miscela comprata in un mercato babbano nei dintorni. Gestione familiare, umile, ma tutto a buon prezzo e sempre ottimo come sapore!
I babbani... Che persone affascinanti. Beh, allora mi auguro di poter replicare presto questa nostra chiacchierata, è stato un vero piacere, mister Atwood.
Piacere tutto mio, dottor Pryce, si, a presto... Venga, la accompagno alla porta. ... Arrivederci!
Purtroppo da allora non si reincontrarono mai più. Esattamente come aveva previsto Pryce, Norrel morì l'anno successivo e l'amico ricercatore fece la sua stessa fine altri due anni più tardi non riuscendo a mostrarsi all'investigatore per prendere le carte e consegnarle alla persona più importante per Heatcliff. Smosse con il cucchiaino il limone nella tazza, continuando a ripensare nostalgicamente a quella chiacchierata con così tanta insistenza da avere gli occhi lucidi. Uomini come Christopher Pryce o come l'amico Norrel non si vedevano tutti i giorni e non nascevano in ogni era. Loro avevano e stavano rappresentando il futuro per la ricerca scientifica mondiale ed evidentemente qualcosa, qualcuno, aveva posto fine alla loro esistenza per evitare che tali importanti scoperte potessero essere divulgate e rese di dominio pubblico. Si, c'era ancora molta cenere da togliere dalle macerie per vedere i resti di quello che si era cercato di bruciare, ma Ryan rimaneva dell'idea che sotto a tutta quella faccenda poteva esserci lo zampino di quella Setta della quale tanto gliene aveva parlato Veronique Vireau. Un sospiro, poi una leggera torsione del busto e il viso che andò a puntare gli occhi sulla donna che era appena entrata nella caffetteria, con un'aria apparentemente tranquilla, ma al ragazzo non sfuggì quell'impercettibile secondo durante il quale parve cercare qualcuno in mezzo alle poche persone dentro al locale. Riconobbe subito quelle fattezze, già viste in delle foto prese di nascosto da un archivio segreto dello stato. Una ragazza, anzi, una donna di splendide sembianze, dagli occhi penetranti e vispi, carichi di luce sorprendente, proprio come li aveva descritti il dottor Pryce al tempo. Era innegabile che Ryan dovesse muoversi ma per qualche secondo si prese il lusso di ammirare la bellezza estetica di quella persona, tanto da alzare leggermente le sopracciglia e fare un'espressione stupita, non aspettandosi che dal vivo rendesse così tanto di più rispetto che in foto.
Basta girarsi i pollici, è ora di lavorare, te lo devo... Chris!
Bevve in un sorso quel tè che si era leggermente raffreddato. Cercò di sistemarsi al meglio la giacca invernale color nero e si allisciò la poca barbetta che si era lasciato crescere, chissà per quale motivo. Sotto alla giacca un maglioncino attillato nero e marrone e a coprire il collo una sciarpa delle stesse tonalità della notte più placida. Sotto dei jeans neri e ai piedi, stivaletto di cuoio marrone scuro, vagamente eleganti. Probabilmente la donna non si era ancora del tutto accorta del suo avvicinarsi, visto che per il momento se ne stava seduta ad un tavolino intenta ad aspettare la sua ordinazione, fingendo "babbanità" in modo piuttosto convincente. Fu allora che la voce dell'investigatore cercò di richiamare la sua attenzione, un mezzo sorriso ed un'occhiata intensa, penetrante, di intesa.
Jennifer, buongiorno! Scusa se ti ho fatta aspettare... Lo sai che nella mia zona stanno rifacendo la strada, quindi il traffico è un inferno!
Prese posto di fronte a lei, evitando contatti come strette di mano o bacetti. Fingersi conoscenti si, andare oltre era decisamente fuori luogo e poi, tra due amici poteva anche sembrare normale non fare certe cose e passare direttamente alla comoda e colloquiale chiacchiera mattutina prima di dirigersi ognuno al proprio posto di lavoro. Si avvicinò la cameriera e Ryan ordinò una fetta di cheesecake della casa, facendo intendere alla signorina che avrebbe offerto lui anche la colazione della pozionista, lasciando poi che si allontanasse per riprendere a concentrarsi su Martha, ora che finalmente non erano circondati da persona e il luogo era neutro e sicuro.
Mi dispiace per l'alzata così militare, miss Bennet, immagino comprenda che sono tutte misure di sicurezza. Edward Atwood, per servirla. Prima che prosegua nel mio compito, posso chiederle se prima della morte del professor Pryce, lei ricevette sua notizie in qualche modo?
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Ryan Angel
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da Martha » 19/01/2013, 16:56
Già, il suo passato. Una ferita aperta che ancora pulsava, nonostante le cure e il tempo che scorreva inesorabile, lasciando sempre più indietro il ricordo del suo mentore, di Norrel.
Sapevo che non sarei dovuta venire qui...
Ma lo sapeva veramente? Eppure non aveva esitato neanche un momento quel giorno, quando rimandò indietro la lettera ricevuta, accettando di incontrare la persona misteriosa che l'aveva scritta. Forse avrebbe dovuto rifiutare, chiudersi ancora di più in sè stessa, per tenere lontano il dolore della perdita di Heathcliff. Eppure, il senso di abbandono e di solitudine che l'aveva accompagnata il giorno della sua morte era ancora lì, vivido più che mai. Quindi perchè rinunciare, perchè precludersi la possibilità di avere forse anche solo per un secondo qualcosa, un oggetto, una parola, un ricordo, che le rammentasse ancora una volta il pozionista defunto? Questi e altri mille pensieri vorticavano nella mente della donna, prima di essere interrotti dall'arrivo di un uomo a lei sconosciuto.
Jennifer, buongiorno! Scusa se ti ho fatta aspettare... Lo sai che nella mia zona stanno rifacendo la strada, quindi il traffico è un inferno!
Jennifer?
La donna alzò un sopracciglio, in un chiaro gesto di disapprovazione per la scelta di quel nome così poco elegante. Tuttavia, aveva capito subito che l'uomo ora seduto di fronte a lei era proprio l'autore in incognito della lettera ricevuta la settimana prima. Non comprendeva il motivo di tanta segretezza, ma in fondo era poi tanto importante? Era lì solo per poter ricevere un ulteriore eredità di Norrel. Il resto non contava.
Alla buon'ora Michael! Avanti, siediti...
Un tono di voce abbastanza irritato il suo. Se la strega fosse seria o stesse bluffando questo era difficile da capire, sebbene l'espressione rigida del suo volto fosse propensa a far credere molto più la prima. Vennero subito interrotti dall'arrivo della cameriera che, dopo aver portato l'ordinazione della donna, si accinse a prendere quello di Ryan Angel, lasciandoli poi nuovamente da soli.
Mi dispiace per l'alzata così militare, miss Bennet, immagino comprenda che sono tutte misure di sicurezza. Edward Atwood, per servirla. Prima che prosegua nel mio compito, posso chiederle se prima della morte del professor Pryce, lei ricevette sua notizie in qualche modo?
Martha Bennet, piacere. Non si preoccupi, nessun problema. E no, non ho ricevuto sue notizie...prima della sua morte.
L'aroma del thè era davvero delizioso. Nel mentre parlava, Martha scrutò con estrema attenzione il suo interlocutore: "Edward" era davvero un bell'uomo, con quella barba incolta che gli dava un'aria trasandata ma docile. Anche il suo modo di vestire denotava una certa cura di sè ma non troppo eccessiva. Gli occhi, di un colore molto simile al miele, celavano intelligenzia e astuzia dietro di essi. Sicuramente una persona interessante a modo suo, anche un gentiluomo, vista l'offerta di pagare lui la consumazione. Ma non era quello ciò che interessava alla pozionista.
Sono tutta orecchie Mr Atwood, parli pure.
Dritta al nocciolo della questione, come sempre. La strega attese paziente che l'altro parlasse, sorseggiando lentamente la sua tazza di thè...
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da Ryan Angel » 22/01/2013, 21:34
Alla buon'ora Michael! Avanti, siediti...
Ottimo, la donna sembrava aver compreso la piccola manovra evasiva per evitare che qualcuno sospettasse sul loro incontro. All'effettiva erano due persone che in quella caffetteria non si erano mai incontrate, se non altro almeno figuravano di conoscersi già molto bene tra loro e così potevano fugare qualche dubbio su una loro relazione amichevole o romantica. Insomma, l'importante era che nessuno li guardasse storti e al momento sembrava proprio fosse così, per fortuna. Ryan si sedette, aspettando che la cameriera se ne andasse, prima di poter parlare. Di seguito, Martha si presentò e rivelò la sua identità, o meglio, lui la conosceva già ma per educazione aveva fatto presente il suo nome come Ryan il suo... In incognito, cioè Edward Atwood.
Martha Bennet, piacere. Non si preoccupi, nessun problema. E no, non ho ricevuto sue notizie...prima della sua morte.
Ad essere sincero, non avevo molti dubbi al riguardo, e non di certo perché lei non figurasse come una persona affidabile. Pryce era convinto che probabilmente non si sarebbe potuto muovere a seguito della morte del suo Mentore, il dottor Norrel.
Sono tutta orecchie Mr Atwood, parli pure.
Perfetto, una di quelle donne, di quelle persone come piacevano a lui: decise e precise quando era il momento di sbrigarsi. Non era una situazione propriamente rosea ed anche essersi incontrati così presto non poteva fungere da garanzia esagerata. La cameriera tornò poco prima che Ryan potesse cominciare a spiegare esattamente a Martha tutta la situazione, lasciando le ordinazioni prima di rivolgere un sorriso placido ad entrambi e lasciarli alla loro privacy. Quella signora di mezza età non pareva avere nulla di strano, come anche il ragazzo dietro al bancone o i pochi anziani seduti intenti a leggere il giornale o farsi le prime partite a carte della giornata.
Posseggo delle carte sulle quali sono segnate delle coordinate. Tali coordinate si riferiscono alla posizione di appunti segreti nascosti al suo Mentore da Pryce stesso. Questa manovra venne fatta all'insaputa del dottor Norrel proprio per preservare il suo materiale e fare in modo che, senza troppi controlli su di esso, venisse trasferito alla sua proprietà sotto forma di normalissimi appunti di lavoro. I libri che possiede, che le sono stati consegnati in eredità dal dottore, probabilmente sono stati osservati molto bene da spie prima di farveli recapitare, così, proprio perché il vero contenuto importante era nascosto, non sono stati trovati che normalissimi tomi e hanno "superato l'esame". In realtà c'è un libro molto particolare tra quelli della sua collezione, tale "Enciclopedia Celtica dei riti Metereologici". Ecco, le mostro con esattezza le carte in mio possesso... Guardi lei stessa e mi dica se ne capisce qualcosa.
Fu così che con la maggiore tranquillità del mondo, Ryan Angel sfruttando la scusa di mostrare gli estratti conti di fine mese a "Jennifer", fece scivolare sulla superficie del tavolino di legno tre buste sigillate sulle quali aveva emulato il timbro della monarchia inglese ove all'interno c'erano tre differenti formule simili ad indovinelli, le quali in teoria avrebbero dovuto condurre la professoressa di Pozioni ad una scoperta interessante presso uno dei libri più normali e comuni della sua collezioni lasciateli dal Mentore.
Ricordi quando mi parlavi del meteo per i celti, amico mio? Troppo spesso tra una partita di scacchi e un'altra mi decantavi le pagine e i paragrafi delle loro pergamene. Io muovevo sempre il mio cavallo in G7 e tu puntualmente lo mangiavi con la Torre. Ahimè, non la vedevo mai, mi sfuggiva sempre!
Era il sole a simboleggiare la fortuna per i celti o era la luna? Non lo ricordo mai, per la miseria. Io e te eravamo l'uno lo specchio delle mosse dell'altro, come quando io perdevo il cavallo ma poi mi rifacevo subito, spostando l'alfiere in F2. A quel punto non potevi certo sognarti di spostare la regina e quindi, finivi quasi sempre in arrocco! Così il re arrivava al posto della torre, sbaglio o utilizzavi sempre i pezzi neri?
La pioggia invece simboleggiava la verità, almeno credo, o erano le nuvole? Forse entrambi o magari combinati. Se ci fossi tu a ricordarmelo sarebbe la cosa migliore ma non possiamo sempre perdere tempo per giocare a scacchi. Anche perché lo sai, quando poi il pedone arrivava in fondo lo trasformavo sempre in regina e così, avevo la partita in pugno. Siamo sempre stati due onesti giocatori e non abbiamo mai barato, amico mio. Purtroppo però arrivano dei momenti dove la partita va truccata altrimenti gli spettatori ci rimangono male, quindi facciamo una follia, muovo la regina in scacco e tu la mangi col pedone, non se lo aspetterà nessuno e la bellezza del gioco rimarrà salva.
Ebbene, miss Bennet? Parole o giochi di significati a lei congeniali?
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da Martha » 22/01/2013, 23:27
L'aroma del thè era davvero forte e il suo gusto delizioso, eppure la docente storse leggermente il naso, avvertendo la mancanza di un bel Whisky Incendario mescolato alla bevanda. Un'abitudine che, guarda caso, era stato proprio Norrel a passarle. Attese con una certa impazienza la cameriera nel servire il dolce della casa a Ryan Angel. Era finalmente giunto il momento di scoprire le carte in tavole.
Posseggo delle carte sulle quali sono segnate delle coordinate. Tali coordinate si riferiscono alla posizione di appunti segreti nascosti al suo Mentore da Pryce stesso. Questa manovra venne fatta all'insaputa del dottor Norrel proprio per preservare il suo materiale e fare in modo che, senza troppi controlli su di esso, venisse trasferito alla sua proprietà sotto forma di normalissimi appunti di lavoro. I libri che possiede, che le sono stati consegnati in eredità dal dottore, probabilmente sono stati osservati molto bene da spie prima di farveli recapitare, così, proprio perché il vero contenuto importante era nascosto, non sono stati trovati che normalissimi tomi e hanno "superato l'esame". In realtà c'è un libro molto particolare tra quelli della sua collezione, tale "Enciclopedia Celtica dei riti Metereologici".
L'Enciclopedia Celtica...si ricordo quel libro....
pensò fra se la donna, rammentandone il colore e la consistenza quando lo aveva letto la prima volta, un libro molto antico e uno dei suoi preferiti della collezione che Heathcliff le aveva lasciato.
Ecco, le mostro con esattezza le carte in mio possesso... Guardi lei stessa e mi dica se ne capisce qualcosa.
La strega si vide porgere tre buste sigillate, col timbro della monarchia inglese stampato sopra. Le aprì lentamente, temendo di rovinare il contenuto, e si mise a leggere i tre brani o, per meglio, dire indovinelli in esse contenute. Guardò con maggiore attenzione le prime due formule, tentando in tutti i modi di ripescare, nella sua memoria, le lezioni di scacchi che il suo mentore adorava impartirle durante le fredde serate invernali. Tuttavia, per quanto si sforzasse [d20:8 + Elaborazione:11=19; d20:1 + I(S):25=26], Martha non fu in grado di capire che cosa Pryce avesse voluto dire al defunto Norrel. La cosa la lasciava estremamente sconcertata: come poteva lei non essere in grado di capire i meccanismi logici e gli schemi pratici che lì venivano utilizzati come un linguaggio in codice? No, sicuramente lei poteva venire a capo di quell'enigma, doveva solo pensarci accuratamente. Agrottò la fronte, senza rendersene conto, persa nei suoi ragionamenti, mentre pian piano, nella sua mente, si facevano strada i ricordi rintanati di un tempo ormai finito, le prime lezioni basilari sugli scacchi e il loro legame con le parole che stava leggendo [d20:18 + Perspicacia:30= 48]...
Ebbene, miss Bennet? Parole o giochi di significati a lei congeniali?
Le parole di "Edward" la riscossero dai suoi pensieri. Distese la fronte corrucciata, mentre ripiegava con gran cura i fogli e li riponeva nelle loro rispettive buste, sigillandole nuovamente.
Nessuna delle due Mr Atwood. Per ora preferisco non esprimere giudizi su ciò che ho letto.
Rispose secca, preferendo non condividere con quell'estraneo le sue ipotesi al riguardo.
Se non c'è altro da aggiungere...
Riprese la strega, esortando il suo interlocutore con quella frase a dire altro, se avesse avuto altro da dire.
Mi tolga una curiosità...da chi o cosa Pryce voleva tener lontano questi documenti? E chi o cosa era tanto interessato all'eredità di Heathcliff?
Qui gatta ci cova...
pensò Martha, incrociando le braccia al petto e attendendo la risposta dell'uomo...
Ultima modifica di Martha il 24/01/2013, 0:01, modificato 1 volta in totale.
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Martha
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da Ryan Angel » 26/01/2013, 20:08
Nessuna delle due Mr Atwood. Per ora preferisco non esprimere giudizi su ciò che ho letto. Se non c'è altro da aggiungere...
La osservò a lungo. Era ipotizzabile che avesse capito qualcosa, anche minima, ma non desiderava condividere troppo quelle verità. Non la biasimò, lui non era nessuno ed anche se portava notizie di persona ammirate non c'era abbastanza conoscenza per fidarsi. Scosse il capo, sorridendo con semplicità, lasciando che ella tenesse quelle carte anche perché in fondo, ormai erano di sua proprietà. Quando molto tempo prima Pryce gli disse che Martha era una donna non solo molto affascinante ma anche in grado di stupire con il suo intelletto e la sua capacità di controllo delle emozioni, a momenti non ci credette. Non tutte le donne potevano vantare un curriculum caratteriale simile, eppure bisognava dire che il dottore ci aveva preso benissimo.
Mi tolga una curiosità...da chi o cosa Pryce voleva tener lontano questi documenti? E chi o cosa era tanto interessato all'eredità di Heathcliff?
Sospirò, conscio che forse non avrebbe dovuto parlare, ma quello era un invito a portare avanti una verità, una realtà importante. Lei non gli stava soltanto chiedendo informazioni per comprendere al meglio tutta la faccenda, in teoria voleva sapere realmente se c'era qualcosa dietro la morte del suo adorato mentore del passato. Pryce lo aveva avvertito di non parlare se non interrogato sulla questione, ma quella poteva essere considerata una fase di interrogatorio? Ryan Angel era sul punto di rimanere in silenzio, glissare e non permettere alla lealtà nel suo cuore di prendere piede, ma se faceva Angel di secondo nome un motivo doveva pur esserci, giusto?
C'è un'organizzazione segreta della quale non posso rivelare eccessivi dettagli. Comunque pare che ci fosse questa organizzazione a capo del progetto per... Eliminare una volta per tutte il dottor Pryce e...
Si trattenne dall'andare oltre immediatamente, cercando anche di valutare la prima reazione da parte della donna, poi, proseguì.
I due ricercatori stavano lavorando su alcuni esperimenti di natura magi-bio-genetica. Ovviamente tutti esperimenti innocui. Non eseguiti su cavie ma soltanto ipotizzati. Sembrerebbe però che stavano per giungere ad una concreta conclusione. Ad oggi molti dei loro progetti sono chiaramente fermi... Io... Io credo che il due medici abbiano voluto che lei ricevesse questi indovinelli per raggiungere la consapevolezza di quegli esperimenti. Se così fosse... Potrebbe significare che speravano in un suo generoso contributo alla ricerca, continuando quello che loro sono stati forzatamente costretti ad interrompere a metà dell'opera.
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Ryan Angel
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da Martha » 27/01/2013, 16:18
Perchè aveva deciso di non parlarne con Ryan Angel? Non si fidava abbastanza di lui. Era un estraneo, un semplice messaggero, qualcuno che in quella faccenda non doveva immischiarsi. La donna non poteva immaginare che l'uomo di fronte a sè, invece, ne sapesse molto più di lei di tutto ciò che era successo e che stava accadendo al mondo magico. E che lei e il suo amato Norrel ne erano rimasti coinvolti fino al midollo. Di sicuro egli avrebbe potuto fornirle informazioni importanti, su chi era tanto interessato all'eredità del defunto pozionista. Una cosa, invece, di cui lei non riusciva a capacitarsi.
C'è un'organizzazione segreta della quale non posso rivelare eccessivi dettagli. Comunque pare che ci fosse questa organizzazione a capo del progetto per... Eliminare una volta per tutte il dottor Pryce e...
...Heathcliff?
Disse quasi in un sussurro. La donna ci mise un po' a rendersi conto delle implicazioni di quell'affermazione. Quello che "Edward" le stava dicendo era che la morte di Norrel non era stata un caso inevitabile, una fatalità legata indissolubilmente alla vita. E nel mentre, con fatica, tentava di sopprimere dentro di sè le lacrime di dolore che minacciavano di sommergerla come un fiume in piena, nella sua mente i fumi del ricordo iniziarono ad annebbiarle la vista, lasciandola in balia, per poco più di qualche secondo, di un triste frammento del suo passato...
[Casa Norrel - 8.30 a.m. - 20 Ottobre 2012]"[...]Ermogene è dotto; è persino saggio; la sua proibità è di gran lunga superiore a quella d'un qualunque medico di corte. Avrò in sorte d'essere il più curato dei malati. Ma nessuno può oltrepassare i limiti prescritti dalla natura; le gambe gonfie non mi sostengono più nelle lunghe cerimonie di Roma; mi sento soffocare; e ho sessant'anni."
Basta così, Martha...dovresti riposarti un po'...hai letto...tutta la notte
Sto bene. Davvero...e poi, tu non avevi sonno. Sei stanco di Marguerite Yourcenar? Vuoi che passi alle fiabe di Beda il Bardo? Ti sono sempre piaciute.
No, no ti prego...non c'è bisogno di tutte queste premure...lo sai, sento che la mia ora è vicina...
No! Non dire così! Puoi ancora farcela...puoi...stare bene...
Shhh...non tentare di convincere te stessa, lo sai che non è così. Prendi la mia mano...la senti? E' fredda...è arrivato il momento di dirci addio. Ti prego, non rendere la mia dipartita così dolorosa...
M-ma...
Su...non piangere...ho vissuto la mia vita senza rimpianti...e mai avrei creduto che dopo la morte di mia moglie avrei ricevuto in dono una felicità così grande come quella di averla amata...si, sei stato un dono per me, figlia mia...la mia preziosa allieva...sei una degna erede...per me...ma voglio congedarmi da questo mondo...sapendo che tu starai bene...me lo prometti? Sarai felice, non è così?
Io...si, te lo prometto...
Brava...bambina...eh eh...guarda, il sole...non credi che sia...meraviglioso?
I-incantevole...
I due ricercatori stavano lavorando su alcuni esperimenti di natura magi-bio-genetica. Ovviamente tutti esperimenti innocui. Non eseguiti su cavie ma soltanto ipotizzati. Sembrerebbe però che stavano per giungere ad una concreta conclusione. Ad oggi molti dei loro progetti sono chiaramente fermi... Io... Io credo che il due medici abbiano voluto che lei ricevesse questi indovinelli per raggiungere la consapevolezza di quegli esperimenti. Se così fosse... Potrebbe significare che speravano in un suo generoso contributo alla ricerca, continuando quello che loro sono stati forzatamente costretti ad interrompere a metà dell'opera.
La voce di Ryan Angel risuonò quasi lontana per la docente, mentre con uno sforzo immane tentava di ritornare al presente, a quella caffetteria, a quella tazza di thè che stava bevendo e all'uomo di fronte a lei che la stava guardando. Posò la tazza sul tavolino, sentendo la mano tremarle lievemente ma non volendo dare modo al suo informatore di capire quali emozioni albergassero ora in lei.
Capisco...
Già, ora capiva tutto. Capiva cosa signifcasse realmente la dedica che Norrel aveva scritto sul suo diario per lei, diario che le aveva lasciato in eredità. "Che tu possa concludere ciò che io ho solo iniziato" non si riferiva solamente alle sue ricerche bibliografiche...esperimenti, esperimenti di cui lei non aveva la minima conoscenza! E che proprio un estraneo le avrebbe fatto scoprire. Che cosa aveva in mente Heathcliff? Perchè le aveva tenuto nascosto un'informazione simile? Quesiti, questi, che la strega non riusciva a tenere per sè.
Ma...perchè allora non parlarmene subito?
chiese, una richiesta implicita, una muta supplica di spiegarle per quale motivo il pozionista non aveva voluto condividere con lei anche i suoi dolori e le sue preoccupazioni...
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Martha
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