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da Alexis » 21/01/2012, 22:59
[Fuori dalla capanna - Lunedì - ore 09.12]
Mi sa che non c'è...
Mormorò Alexis con un piccolo sospiro: aveva sentito che Romualdo, il Guardiacaccia, aveva bisogno di aiuto con alcuni Asticelli impazziti che causavano problemi per tutto il cortile esterno della scuola, ed era andata lì apposta di mattina presto per aiutarlo; alla ragazza gli animali magici piacevano molto, l'affascinavano essendo Mezzosangue e non avendo mai avuto modo di vederli da vicino, per questo aveva pensato che aiutando il centauro non solo avrebbe fatto una buona azione, ma avrebbe potuto studiare da vicino qualche esemplare particolare.
Già, peccato che il Guardiacaccia sembra essere assente...
Mormorò la ragazza dispiaciuta: si mordicchiò il labbro guardandosi un po' intorno, indecisa; era il caso di aspettarlo? Beh, aveva già fatto colazione e non aveva lezione fino a dopo pranzo il lunedì, quindi poteva anche perdere un po' di tempo lì in mezzo alla natura; fortuna che nella borsa si era portata un bel libro da leggere! Si mise così seduta sotto un pioppo lì vicino, aprendo "Cime tempestose" ed iniziando a leggere assorta: se e quando Romualdo fosse arrivato avrebbe potuto offrirgli il suo aiuto, ma per il momento non poteva far altro che aspettare.
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da Jorge » 22/01/2012, 18:22
Un centauro… tzsè… di sicuro quello mi ha preso in giro… Borbottò Jorge, girando in modo circospetto intorno alla Capanna del Guardiacaccia, prendendo a calci i sassolini che incontrava lungo la strada. Durante la colazione aveva intercettato la conversazione di alcuni draghi del quarto anno che inveivano contro il fantomatico Romualdo, definendolo quel rinnegato del centauro. Quando si erano accorti della sua presenza lui avrebbe dovuto correre via e invece si era trovato a chiedere, con l’aria del pivello che era, se era vero che c’era un centauro a scuola. E quelli gli avevano detto si, che stava nella capanna in fondo al giardino, che era scorbutico e di stare attento alla lingua se non voleva conoscere i suoi zoccoli da vicino. Zoccoli un paio di ciufoli… qui non c’è nessuno, figuriamoci un centauro. Mi sono fatto infinocchiare come lo stupido babbano che continuano a dirmi che sono.Esclamò, dando un calcio più forte a un sassolino che rotolò veloce verso un pioppo lì vicino, convinto che lì con lui non ci fosse nessuno e non credendo di poter colpire qualcuno.
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da Alexis » 22/01/2012, 18:39
"I miei più grandi dolori sono stati i dolori di Heathcliff,e tutti li ho conosciuti e provati fin dal principio; è lui la mia ragione di vita. Se tutto il resto perisse, tranne lui, continuerei a esistere; e se tutto il resto rimanesse e lui fosse annientato, l'universo mi sarebbe estraneo. Non ne farei più parte. Il mio amore per Linton è simile alle foglie dei boschi. So che il tempo lo muterà, come l'inverno muta gli alberi... Ma il mio amore per Heathcliff somiglia alle rocce eterne sotto di noi... Una sorgente di gioia poco visibile, ma necessaria..."
Oh, com'era facile per Alexis perdersi in quel libro! Le vicende di Catherine e Heathcliff le facevano stringere il cuore, il loro amore tormentato era la cosa più bella ed al contempo dolorosa che avesse mai potuto immaginare: certo, lei non l'aveva mai provato, non aveva mai provato un amore così... ma era ancora presto, era piccola ed aveva tempo, tanto tempo.
Certo però... che brutta fine...
Mormorò la prefetta di Delfinazzurro mentre un sassolino le colpiva improvvisamente la gamba destra, incrociata con la sinistra per stare seduta in modo più comodo: Alexis trasalì, essendo fino a poco tempo prima sovrappensiero, alzando gli occhi di scatto per cercare la fonte da cui quel sasso era provenuto; finalmente individuò un bambino lì vicino, che si fissava intorno con aria scocciata.
Ciao! - lo salutò Alexis, riconoscendo come uno dei Delfini del proprio dormitorio - Tu sei... Jorge, vero?
Gli domandò con un sorriso amichevole, chiudendo lentamente il libro che teneva tra le mani.
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da Jorge » 23/01/2012, 22:50
E ora? Che fare? Allettato dall’idea di porter vedere e addirittura parlare con un centauro, Jorge aveva affrettato la colazione e snobbato alcuni suoi compagni di classe che avevano deciso di ingannare il tempo prima della prossima lezione giocando a sparaschioppo sotto il porticato.
Se torno da loro adesso come minimo mi prenderanno in giro a vita…
Mormorò irato, sempre più convinto di aver fatto la figura del credulone. Stava per prendere a calci un altro sasso quando qualcosa attirò la sua attezione.
Paff!!! Da quando in qua un sassolino contro un albero fa Paff???Tonf, Touk ma Paff?
Esclamò perplesso il ragazzino avvicinandosi con cautela al pioppo: dopotutto la Capanna del Guardiacaccia stava al limitare della Foresta Proibita e qualsiasi cosa poteva uscire da lì.
Ciao! Tu sei... Jorge, vero?
Per le mutande di Morgana…ma questa si che è sfiga…
Pensò il ragazzino, rallentando il passo, le mani dietro la schiena, cercando una giustificazione per …
…Ma non ho fatto nulla, questa volta.
E a quel pensiero, raddrizzò la schiena ed esibì il suo piccolo sorrisino impertinente, riacquistando sicurezza.
Prefetta – perfetta aggiunse nella sua mente come la chiamavano in Sala Comune – Parker, buon giorno.
Salutò quindi, in maniera educata, rivolgendo un cenno del capo ad Alexis.
Mi sento lusingato... Conosce i nomi di tutti i primini della nostra Casata oppure mi devo ritenere un ragazzo fortunato?
Chiese, sfrontato, una mano posata sul tronco dell'albero.
Mi spiace per il sasso non l’avevo vista… lezioni all’aria aperta stamattina?
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da Alexis » 23/01/2012, 23:40
Prefetta Parker, buon giorno.
Alexis sorrise ad Jorge che intanto le si avvicinò dapprima con aria afflitta, poi - chissà perchè - all'improvviso felice, come se si fosse ricordato di una cosa che gli aveva sollevato il morale.
Mi sento lusingato... Conosce i nomi di tutti i primini della nostra Casata oppure mi devo ritenere un ragazzo fortunato?
Penso sia giusto conoscere i propri compagni di Casata, non credi? E ti prego, chiamami Alexis! In ogni caso il tuo è un nome molto particolare, è facile da ricordare.
Rispose Alexis con un sorriso amichevole, ricordando ciò che Monique - la professoressa Vireau - le aveva detto di lui: un bambino piuttosto problematico, sfrontato, con un passato poco piacevole alle spalle che lo condizionava parecchio anche nel presente. Ma la prefetta era dell'idea che se preso con dolcezza ed in modo amichevole, senza fargli fretta o pressioni e nel corso del tempo, il portoghese si sarebbe aperto agli altri con sincerità.
Mi spiace per il sasso non l’avevo vista… lezioni all’aria aperta stamattina?
In realtà ero venuta a cercare il Guardiaccia per proporgli il mio aiuto con alcuni Asticelli ma non c'è... perciò ho deciso di aspettarlo qui e, intanto, leggere un libro. Tu invece, come mai da queste parti?
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da Jorge » 25/01/2012, 20:26
Penso sia giusto conoscere i propri compagni di Casata, non credi? E ti prego, chiamami Alexis!
Va bene… Alexis
Rispose Jorge, facendo una piccola pausa ad effetto come se volesse vedere che effetto faceva pronunciare il suo nome.
Strano… Mia madre non ne sarebbe contenta… figo…
E un piccolo brilluccichio birichino gli comparve negli occhi.
In ogni caso il tuo è un nome molto particolare, è facile da ricordare.
Bè sono l’unico “straniero” della Casata, ad ora. E ci si sente anche un po’ soli.
Commentò, diventando per un secondo pensieroso. Quello che era partito come un commento superfluo si era trasformato in una riflessione seria: forse quello era il motivo reale per cui gli piaceva tanto stare con Miyabi.
Dovrò parlare di questo con visino di pesca.
Pensò, sistemandosi comodo il piede destro posato sul fusto dell’albero.
In realtà ero venuta a cercare il Guardiaccia per proporgli il mio aiuto con alcuni Asticelli ma non c'è... perciò ho deciso di aspettarlo qui e, intanto, leggere un libro.
Allungò il collo per sbirciare il tipo di lettura a cui la Prefetta si dedicava nel tempo libero, convinto di trovare un qualche libro di testo. Rimase quindi sorpreso nel vedere che la ragazza stava leggendo “Cime Tempestose”, soprattutto perché non sapeva che l’altra fosse babbana.
Un libro babbano? Sei una sorpresa continua…
Disse, con un tono di voce ironico, quasi volesse flirtrare con lei, le labbra atteggiate a un piccolo ghigno come aveva visto fare più volte a suo cugino più grande. Non lo avrebbe mai confessato a nessuno, ma si era esercitato per giorni di fronte allo specchio per farlo uguale, senza rendersi conto però che avendo undici anni finiva solo per essere ridicolo.
Tu invece, come mai da queste parti?
A quella domanda, iniziò a scalciare con forza con il piede sul fusto, palesemente a disagio e nervoso. Voleva uscirsene con una frase ad effetto, ma il fatto che lei conoscesse davvero il Guardiacaccia lo metteva in una posizione ambigua: poteva dire la verità e fare la figura del fesso oppure scoprire che era tutto vero.
Bè, io il Guardiacaccia non l’ho mai visto e oggi a colazione ho sentito dire che è un centauro.
Iniziò a dire, con la testa sollevata verso il cielo.
Volevo solo sincerarmene.
Affermò alla fine, incrociando le dite delle mani nascoste nelle tasche del mantello.
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da Alexis » 02/02/2012, 17:42
Bè sono l’unico “straniero” della Casata, ad ora. E ci si sente anche un po’ soli.
Posso capirlo. Insomma, io non sono propriamente una "straniera", ma per metà sono Norvegese e questo a volte mi fa sentire un po' fuori dal mondo... perciò se ogni tanto vuoi fare due chiacchiere, ricordati che io ci sono.
Rispose Alexis ad Jorge con un sorriso amichevole e sincero sulle labbra, ricordandosi quante volte si era sentita strana, fuori posto nella vita: se per lei era così figuriamoci per il bambino, immerso in una realtà così diversa da quella di casa.
Un libro babbano? Sei una sorpresa continua…
In realtà sono una Mezzosangue quindi non è poi così strano. Non fraintendermi, il mondo magico è spettacolare... ma ogni tanto è bello fare ritorno alle proprie origini, non credi?
Disse la Prefetta con una lieve alzata di spalle, senza vergognarsi di quella sua affermazione: sapeva che molti compagni di Casata o di scuola avrebbero trovato strano questo suo attaccamento al mondo babbano viste le meraviglie offerte dal mondo magico, ma ad Alexis a volte mancava quella "normalità" un po' noiosa conosciuta prima di Hogwarts. In ogni caso l'argomento si spostò velocemente sul motivo per cui il bambino si trovava lì, e ad Alexis parve che Jorge fosse per qualche momento in difficoltà.
Bè, io il Guardiacaccia non l’ho mai visto e oggi a colazione ho sentito dire che è un centauro. solo sincerarmene.
Oh sì, lo è per davvero ed è anche molto simpatico! Se ti va possiamo aspettarlo qui insieme!
Gli propose Alexis, sperando che il portoghese non si sentisse troppo a disagio nell'accettare: non metteva paura... vero? Sorrise dunque in attesa di una sua risposta, sicura che comunque non avrebbe dovuto attendere Romualdo ancora per molto: un Guardiacaccia non era tipo da farsi attendere, no?
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da Jorge » 04/02/2012, 20:46
Posso capirlo. Insomma, io non sono propriamente una "straniera", ma per metà sono Norvegese e questo a volte mi fa sentire un po' fuori dal mondo... perciò se ogni tanto vuoi fare due chiacchiere, ricordati che io ci sono.
Jorge inclinò la testa e scrutò il viso di Alexiscon fare curioso. Non aveva mai visto una Norvegese, aveva solo sentito dire che erano bionde, alte, con gambe chilometriche, uno sguardo di ghiaccio e di una bellezza sconvolgente. Osservando adesso il viso della sua Prefetta l’unica cosa su cui poteva essere d’accordo erano gli occhi: in fin dei conti aveva solo undici anni e per quanto si atteggiasse a bullo navigato il suo essere maschio si limitava ad apprezzamenti sulle sue coetanee.
Mi vorresti consolare? Con una cioccolata calda e tante belle parole?
Chiese Jorge, ironico e un tantino cattivo, chiudendosi a riccio e pentendosi immediatamente di essersi lasciato sfuggire quel commento, lasciando intravedere un suo punto debole. Il ragazzino, infatti, aveva frainteso la disponibilità di Alexis per compassione, poco abituato ad avere a che fare con persone spontaneamente gentili che non vogliono nulla in cambio.
In realtà sono una Mezzosangue quindi non è poi così strano. Non fraintendermi, il mondo magico è spettacolare... ma ogni tanto è bello fare ritorno alle proprie origini, non credi?
Quelle babbane sono le mie origini. E’ tutto questo che non ha nulla a che fare con me.
Esclamò Jorge, rimanendo sulle sue, tutta la cordialità e le disastrose prove di seduzione di prima svanite nel nulla. E anche il modo con cui sollevò le mani per indicare quello che li circondava lasciava intravedere un po’ di disprezzo. Lui non lo capiva il Mondo Magico, non riusciva ad integrarsi del tutto, molte cose lo affascinavano certo ma erano di più quelle che lo spaventavano. E anche se di solito era una persona solare e cercava di dissimulare il suo disagio, adesso stava catalogando il Prefetto come qualcuno di cui non fidarsi e quindi non riusciva a nascondere poi molto. Era ancora troppo piccolo per poter nascondere i propri pensieri quando era in preda di emozioni forti.
Oh sì, lo è per davvero ed è anche molto simpatico! Se ti va possiamo aspettarlo qui insieme!
Aveva intenzione di andarsene stizzito, e si era anche allontanato dall’albero, dando un calcio al fusto, ma quella conferma lo bloccò a mezza via, diviso tra la curiosità di sapere altro sul centauro e la diffidenza che stava provando nei confronti della ragazza.
Humm come fa un centauro a essere simpatico? Mi meraviglio anche solo che parli la nostra lingua o che si trovi a suo agio fuori dalla sua foresta.
Sbottò quindi, non dicendo di volersi fermare con lei, ma senza neanche andarsene via. Rimase così fermo in piedi di fronte alla Prefetta, indeciso ma con uno sguardo poco amichevole negli occhi.
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da Alexis » 06/02/2012, 0:08
Mi vorresti consolare? Con una cioccolata calda e tante belle parole?
Se vuoi possiamo bere una cioccolata, ma non avevo capito che sentissi il bisogno di essere consolato.
Il bambino che aveva davanti, Alexis se ne rese conto molto in fretta, sembrava essere molto più maturo della sua età: se fosse una finzione o meno, questo la Prefetta non avrebbe saputo dirlo, ma di sicuro Jorge si poneva verso di lei come se fosse un uomo di mondo già formato, usando l'ironia ed il sarcasmo in modo molto pungente. Tuttavia la ragazza non replicò in modo acido, ma lasciò che il tono della propria voce rimanesse noncurante come se si fosse limitata a fare una constatazione.
Quelle babbane sono le mie origini. E’ tutto questo che non ha nulla a che fare con me.
Alexis annuì, perchè capiva cosa lui intendesse dire: era cresciuto in un mondo ed ora si era ritrovato catapultato in un altro... non doveva essere per nulla semplice. Tuttavia sapeva bene di doverlo contraddire, perchè ciò che aveva detto il bambino non era propriamente esatto.
In realtà ha a che fare anche con te... altrimenti non saresti qui. Possiedi un dono, una scintilla magica dentro di te, e volente o nolente questo ti condiziona.
Gli rispose dunque, dolce nel tono ma cercando di non esagerare: il bambino infatti sembrava quasi scambiare la gentilezza per la compassione, ed Alexis non voleva che accadesse nuovamente. Probabile che fosse anche intenzionato ad andarsene, ma la proposta di lei e il suo commento sul centauro sembrarono sufficienti per convincerlo a fermarsi.
Humm come fa un centauro a essere simpatico? Mi meraviglio anche solo che parli la nostra lingua o che si trovi a suo agio fuori dalla sua foresta.
I centauri sono molto più intelligenti di quanto tu possa immaginare, e in fondo il suo lasciare la foresta non è poi diverso da ciò che hai fatto tu, no? Anche lui viveva in un mondo e adesso ha cambiato il suo stile di vita... tutti possiamo farlo, dobbiamo solo decidere se lo vogliamo o meno.
Commentò affabile, cercando di far comprendere a Jorge che tutti avevano delle difficoltà di adattamento nella vita, prima o poi, ma che tutto poteva essere superato con un po' di forza di volontà e tanto impegno.
Che te ne pare della scuola? Ti piacciono le lezioni?
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da Jorge » 11/02/2012, 18:06
Se vuoi possiamo bere una cioccolata, ma non avevo capito che sentissi il bisogno di essere consolato.
Per quanto si atteggiasse a uomo maturo Jorge non era ancora in grado di comprendere le sfumature dei toni di voci né comprendere che spesso le persone non hanno un secondo o un terzo fine, come invece gli avevano insegnato i suoi cugini ad Alfama. Così il tono noncurante con cui Alexis gli rispose lo prese un po’ alla sprovvista.
Mi sta prendendo in giro o la sua era davvero un’offerta disinteressata?
Si chiese quindi, pensando che l’immagine di loro due che bevevano una cioccolata calda insieme nella Sala Comune non era poi tanto male, soprattutto se fosse riuscito a convincere la Prefetta ad aiutarlo con i compiti, o a farli lei al posto suo.
In realtà ha a che fare anche con te... altrimenti non saresti qui. Possiedi un dono, una scintilla magica dentro di te, e volente o nolente questo ti condiziona.
Lo so lo so… sono un mago, uno scherzo della natura normale, qualcuno da tenere nascosto ai vicini perché pericoloso, una vergogna per una famiglia povera ma onesta che non ha mai fatto nulla di male.
Si sfogò, scivolando a terra, gambe aperte, braccia penzolanti ai lati, lo sguardo fisso nel vuoto. Nessuno gli aveva detto quelle parole, anzi, quando era partito la madre lo aveva guardato con una luce di fierezza negli occhi eppure lui si sentiva in quel modo. E il fatto di non essere l’unico babbano della scuola non lo faceva sentire meglio, data la sua scarsa propensione e capacità a comprendere quel nuovo mondo.
I centauri sono molto più intelligenti di quanto tu possa immaginare, e in fondo il suo lasciare la foresta non è poi diverso da ciò che hai fatto tu, no? Anche lui viveva in un mondo e adesso ha cambiato il suo stile di vita... tutti possiamo farlo, dobbiamo solo decidere se lo vogliamo o meno.
Perché tu credi davvero che si possa scegliere?
Lui quella possibilità non l’aveva avvertita, si era sentito in obbligo di andare a Hogwarts e forse questo era uno dei motivi per cui si opponeva ad esso con tutte le sue forze.
Se è intelligente o meno lo deciderò quando e se riuscirò mai a incontrarlo, così come scoprire se è così simpatico come dici.
Disse, con uno sguardo dubbioso, le labbra increspate come le sopracciglia in una espressione tanto seria quanto ridicola per un bimbo così piccolo.
Che te ne pare della scuola? Ti piacciono le lezioni?
Quel cambio repentino di argomento gli piacque molto, soprattutto perché si stavano inoltrando in un campo un po’ troppo personale e per questo complesso.
La scuola è bella, sembra un enorme videogioco con tanto di trappole e misteri da scoprire che non credo mi basteranno i 7 canonici anni per scoprirli tutti. Per quanto riguarda le lezioni invece non le capisco tutte e non solo per gli argomenti, non ne comprendo l’utilità. Prendi per esempio Cure, che senso ha sapere esattamente come si cura un Pegaso o che per ottenere la fiducia di un Tritone lo si deve battere a una gara di nuoto?
Esclamò quasi indignato, scuotendo la testa. La lezione a cui aveva assistito era stata strabiliante per la presenza del possente animale ma allo stesso tempo inutile, secondo lui.
Invece trasfigurazione di che è una bellissima materia…
Aggiunse, gli occhi che gli brillavano al pensiero degli innumerevoli scherzi che avrebbe potuto fare a sua madre una volta padroneggiata quella materia.
La tua materia preferita qual è?
Chiese poi curioso.
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2012-09-20 22:33:15 |
Zephyr |
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