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Interno Foresta

Messaggioda Lindë » 29/01/2014, 13:58

Aveva salutato Idra a modo suo.
Forse non avrebbe dovuto.
Forse avrebbe prima dovuto chiedere quantomeno il permesso a Tisifone.
Eppure era stato più forte di lei.
Le era venuto spontaneo.
Così come all'animale era venuto spontaneo avvicinarsi.
Come due calamite che si attraevano.
Questo non sminuiva certo l'amore che Idra provava per la padrona.
Semplicemente, se Tisifone era una sorella, Lindë era una madre.
Difficile da capire, soprattutto per chi non conosceva la verità.
E purtroppo l'Erbologa non poteva certo divulgarla ai quattro venti.
Per questo le chiese scusa.
Era il minimo che potesse fare.
O il massimo, date le circostanze.

Più che dispiaciuta sono sorpresa. Non l’ho mai vista comportarsi in questo modo anche se, devo ammettere, che la cosa non è fastidiosa.

Gli animali sanno sempre come stupirci... specie quando pensiamo di conoscere ogni particolare di loro.

Amore, ecco cosa trasudava dalla sua voce.
Lei li amava tutti, come le piante.
Quando non ricordava nulla di sé, o comunque degli anni importanti della sua vita, era diverso.
Era più legata alle piante, che agli animali.
Da quando Windam l'aveva fatta tornare se stessa, tutto era tornato.
O forse era giusto dare a Raiden parte del merito.
Aveva iniziato ad avvicinarsi anche agli animali grazie a lui.
All'anno trascorso in Gilda.
Alla Terra e al Vento che avevano ripreso a vivere forti dentro di lei.
Windam era stata la ciliegina babbana sulla torta dei suoi ricordi.
Era stata la molla in più che le aveva fatto raggiungere la perfezione.
Ora, in Gilda, la chiamavano in tanti modi.
Sempreverde.
Terran Verdigris.
Protettrice del Conflux.
Guida dei Terran.
Madre Natura.
Ma per i suoi figli, piante ed animali, sarebbe stata sempre e solo Lindë.
E così anche per Idra, per la quale si complimentò con la collega.

Grazie ma è tutto merito suo. Io mi limito ad ascoltarla…

Non è da tutti possedere un tale privilegio... non c'è bisogno che le dica quant'è fortunata.

Lei capiva Gaoth e tutti gli altri... ma grazie alla sua scintilla elementale.
Irvyne, ad esempio amava gli animali quanto lei.
Anche il loro allocco personale, Aranel.
Gli voleva bene.
Ma non lo capiva.
Non come Lindë.
Tisifone parlava serpentese col pitone.
Quindi ci poteva comunicare, come due esseri umani.
Non erano in molti a poter dire lo stesso.
Richiamò poi gli animali che si erano nascosti.
Non dovevano tenere le due nuove arrivate.
Le invitò anche a fermarsi con lei e i suoi amici.
Per un secondo pensò che Tisifone volesse rifiutare.
Poi, Idra disse qualcosa.
In lei, Lindë percepì una voglia di libertà che non comprese appieno.
Perlomeno finché la collega, accettando l'invito, non le spiegò ogni cosa.

Ci piacerebbe moltissimo grazie.
Le dovrei però chiedere un favore… Le darebbe fastidio se restituissi a Idra le sue dimensioni naturali? Purtroppo per la sicurezza degli studenti siamo costretti a usare una sorta di incantesimo di camuffamento ma è una condizione che pesa a entrambe.


Fastidio?
Cara Tisifone, non c'è nemmeno da chiederlo!


Esclamò Lindë con un sorriso, chiamandola per nome.

Dia subito ad Idra le sue dimensioni naturali... non riesco nemmeno ad immaginare quanto possa sentirsi oppressa in una forma che non è la propria.

Commentò subito dopo.
Annuì dunque in direzione del pitone.
E quando egli si allungò in tutta la sua magnificenza, le gambe di Lindë furono a sua disposizione.

Sei davvero bellissima, più di prima.

Sussurrò amorevolmente al pitone.
Le accarezzò il corpo, con un sorriso affettuoso.
Poi alzò lo sguardo su Tisifone.
Le sue parole la lasciarono perplessa.

E io mi sono meravigliata nel vedere una sedia di rami intrecciati spuntare dal terreno e poi essere da questo riassorbito…
A questo punto sono quasi certa che lei possa fare quello e molto altro ancora…


Come ha detto, scusi?

Domandò, sussultando appena.
Gli animali si volsero a fissarla, preoccupati.
Madre Natura sembrava inquieta, ora.
E loro non capirono perché.

Può ripetere?

Le chiese.
I Terran non avevano tali capacità.
Nemmeno i più legati all'Elemento.
Nemmeno lei.
Perciò doveva trattarsi...

... quando è successo, e dove?
Chi era la persona che l'ha fatto?
So di sembrarle invadente con queste domande, ma... avrei davvero bisogno di sapere.


La pregò, seria nel tono di voce.
E tutti gli animali fissarono Tisifone, di rimando.
In effetti la cosa poteva mettere un po' di soggezione.
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Messaggioda Tisifone » 30/01/2014, 15:15

Gli animali sanno sempre come stupirci... specie quando pensiamo di conoscere ogni particolare di loro.

Condivideva il pensiero di Lindë anche se, per ovvie ragioni, il sentire di Tisifone era nettamente più limitato e contenuto, non essendoci in lei la scintilla di nessun elemento. Questo però non la rendeva meno capace di amare o di rispettare gli animali, non quando Idra adesso e Ka prima erano stati per buona parte della sua vita i suoi più intimi confidenti, per non dire gli unici. Quella che i primi mesi di permanenza a Hogwarts era sembrata essere una maledizione, un motivo di scherno da parte dei suoi nuovi compagni - perchè a Durmstrang parlare Serpentese era considerato un privilegio come qualsiasi altra attitudine a ciò che veniva considerato diretto appannaggio delle Arti Oscure - alla fine si era rivelata la sua salvezza perchè le aveva dato la possibilità di non sentirsi sola e di affrontare con maggiore sicurezza gli anni difficili dell'adolescenza.

Credo sia ipocrita e superficiale presupporre di poter codificare le loro reazioni e attitudini in schemi chiusi solo perchè sono animali...

Commentò rivolgendo un sorriso dolce al suo famiglio che già prima di allora era riuscita a sorprenderla più volte, come quando aveva stretto se non proprio amicizia almeno una sorta di trattato di non belligeranza con Maya e Lucky, i famigli di Lucas e Noah, oppure quando aveva accettato di comprimere il suo istinto da predatrice in un corpo che non le apparteneva pur di continuare a starle accanto. Quello era stato il primo grande gesto d'amore che qualcuno avesse mai fatto nei suoi confronti e che Tisifone tentava di ricambiare ogni giorno prendendosi cura di Idra al massimo delle sue capacità, facilitata dal fatto che era semplice comprenderne al volo le necessità.

Non è da tutti possedere un tale privilegio... non c'è bisogno che le dica quant'è fortunata.

No davvero, me lo ricordo da sola ogni qualvolta non riesco a comprendere perchè Drusilla non vuole lasciare la sua caverna levitante...

Si schernì, sollevando gli occhi al cielo al pensiero del suo pipistrello e delle grosse difficoltà che avevano incontrato i primi tempi, sopratutto quando la Divinante era convinta che il periodo di letargo fosse concluso e la piccola non si degnava di mettere il musetto fuori dalla caverna. Molto più semplice, sicuramente, interagire con Idra anche in una situazione singolare come quella, in cui il suo famiglio sprizzava gioia da ogni squama per la vicinanza con l'Erbologa e cercava in ogni modo di mettersi in mostra tanto da chiederle espressamente di poter riacquistare le sue dimensioni naturali. Il desiderio di esaudire quella richiesta dovuta però si scontrò con la possibilità che la Vilvarin o gli animali che la circondavano potessero non gradire la presenza vicino a loro di un pitone di 180 cm, così prima di estrarre la bacchetta si sentì in dovere di chiedere il permesso alla collega.

Fastidio?
Cara Tisifone, non c'è nemmeno da chiederlo! Dia subito ad Idra le sue dimensioni naturali... non riesco nemmeno ad immaginare quanto possa sentirsi oppressa in una forma che non è la propria.


Aggrottò leggermente un sopracciglio per il modo educatamente informale con cui Lindë le si era rivolta, attendendo, inutilmente, il sopraggiungere di un senso di fastidio per quello che in passato avrebbe classificato come un comportamento inopportuno. Vivere con Noah la stava piano piano aiutando a essere più aperta e più morbida nei confronti degli altri, a tenere sottocontrollo il suo pessimismo e a non considerare una possibile minaccia chiunque dimostrasse un minimo di disponibilità nei suoi confronti. Abbozzò quindi un sorriso verso l'altra prima di puntare il proprio catalizzatore magico verso Idra e restituirle le sue reali dimensioni.

Sei davvero bellissima, più di prima.

Inspiegabilmente, almeno per la Divinante, Idra comprese le parole amorevoli che l'Erbologa mormorò subito dopo la trasformazione, facendo l'equivalente serpentesco delle fusa, strusciandole lentamente intorno in modo da tentare di racchiuderla in un cerchio formato dal suo stesso corpo, per poi posarle la testa in grembo. Tisifone a sua volta si sedette sul prato e, superato lo shock iniziale, sorrise più apertamente, accarezzando le spire posteriori del pitone che, in quel momento, assomigliava a un ponte vivente tra le due donne, e concedendosi quella che avrebbe dovuto essere una semplice battuta. Di fronte a quello spettacolo inusuale - non solo Idra ma anche tutti gli altri animali si erano nuovamente avvicinati alla Sempreverde - infatti una pianta che si ritirava nel terreno era davvero poca roba. Ovviamente le sue parole non ebbero l'effetto sperato anche se quella volta la colpa non era ascrivibile alle sue scarse per non dire inesistenti abilità sociali quanto alla particolarità della magia che aveva descritto. Lei per prima era rimasta perplessa di fronte a quel tipo di incanto, tanto da averne parlato anche con Monique, ma le due cugine erano giunte alla conclusione- evidentemente sbagliata vista la reazione di Lindë - che si trattasse semplicemente di un qualche incantesimo specifico legato alle piante poco diffuso al di fuori della cerchia di Erbologi e affini.

Come ha detto, scusi? Può ripetere?

SSSchto ty ssskasala?
(Cosa le hai detto?)


... quando è successo, e dove?
Chi era la persona che l'ha fatto?
So di sembrarle invadente con queste domande, ma... avrei davvero bisogno di sapere.


Accerchiata tra tre fuochi - Lindë, Idra e il resto della fauna della Foresta Proibita - ecco come si sentiva in quel momento Tisifone, tutta la serenità precedentemente provata evaporata all'istante.

Nisschjevo
(Nulla!)


Sibilò secca,accentuando la carezza sulle spire di Idra ma puntando i suoi occhi blu, nuovamente freddi e inespressivi, non sul muso del pitone che si era sollevato dalle gambe della Terran, ma in quelli della donna come a volerla sfidare a contraddirla. Mosse le gambe sotto l'ampia gonna, spinta dall'impulso di alzarsi e andarsene, riservandosi di chiarire il punto successivamente con il proprio famiglio, ma Noah le stava insegnando che non sempre seguire il proprio istinto era la cosa più saggia e giusta da fare e che, sopratutto, prima di trarre le conclusioni, qualunque esse fossero, doveva avere ben chiaro in mente il quadro complessivo della situazione. E di certo lei non l'aveva. Inspirò profondamente ed espirò lentamente, soffermandosi non sulle parole usate dall'altra quanto sul tono, educato e vagamente [Intuito (S)=37] preoccupato come se non fosse del tutto normale che lei avesse assistito a un tale prodigio.

Presumo che quello non rientri nel suo Dono - e no, non si riferiva al suo essere la Sempreverde quanto alla sua elevata empatia nei confronti degli animali e delle piante perchè i prodigi che era in grado di compiere travalicavano spesso i confini delle Serre - E la prego la convinca lei - riferendosi a Idra - che mi sto comportando in maniera impeccabile. E' testarda e diffidente quanto la padrona...

Fece una piccola pausa per raccogliere le idee, valutando velocemente come essere il più esaustiva possibile.

E' successo più di un anno fa all'ingresso della Foresta Proibita. L'ho trovata seduta su una sorta di trono naturale che attendeva uno dei Professori - non specificò chi, per un istinto di protezione nei confronti di Lucas e perchè non lo reputava fondamentale - completamente a proprio agio e apparentemente priva di bacchetta - quello era un altro dettaglio che le era rimasto impresso nella mente - Quando si è alzata quella seduta atipica non è semplicemente sparita ma si è ritirata nel terreno e personalmente non ho notato alcun fascio di luce nè la presenza di una bacchetta.

Precisò nuovamente prima di richiamare alla mente l'immagine della Druida così come le era apparsa quella sera e puntare la propria di bacchetta in aria tra loro per eseguire l'incanto non verbale che le avrebbe permesso di condividere con la collega quel particolare ricordo.

Favola Fiabescum
Difficoltà: 3
Tipo: Incantesimo di Immaginazione
Descrizione: Riproduce l'immagine di un soggetto o di una vicenda immaginaria/fantastica per 10 secondi
Genere: //
Danno: //


Immagine


Mi dirà cosa è o almeno se è pericolosa? Le circostanze in cui è apparsa a Hogwarts non sono delle più chiare...

Non avendo ancora sciolto il nodo di chi avesse tramato alle sue spalle per spingerla a tradire Turner, chiunque era per lei ancora un possibile colpevole.
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Messaggioda Lindë » 30/01/2014, 18:14

Era la prima volta che parlava così con Tisifone.
Non si erano mai concesse grandi conversazioni.
Anche quando era tornata dal Villaggio Terran non aveva allacciato un grande rapporto con lei.
Si era concentrata su Typhon, sul guidarlo come nuovo Terran.
Poi sul matrimonio con Irvyne.
Sull'essere una moglie, un'insegnante ed una Sempreverde allo stesso tempo.
Non aveva mai molto tempo da dedicare ai colleghi.
Un po' le dispiaceva.
Soprattutto ora che riusciva ad essere più aperta e disponibile.
Non che Tisifone fosse l'essenza dell'essere amichevole.
In effetti aveva sempre apprezzato, prima, il suo essere distaccata.
Professionale, ma piuttosto gelida.
Ultimamente, però, anche lei pareva essere cambiata.
E non era certo grazie ad un Elemento, come per Martha Bennet.
Lei se ne sarebbe accorta, altrimenti.
Forse nella sua vita era cambiato qualcosa, chi poteva dirlo.
Ma era felice per lei.
Qualsiasi fosse la fonte del suo... buonumore.
Sì, avrebbe potuto definirlo in quel modo.
Ora potevano parlare più facilmente.
Perché Lindë aveva più pazienza nell'ascoltare.
E perché Tisifone probabilmente aveva più voglia di parlare.
Almeno di certe cose.

Credo sia ipocrita e superficiale presupporre di poter codificare le loro reazioni e attitudini in schemi chiusi solo perchè sono animali...

Molti la pensano così... credono che se lo schema si ripete un paio di volte, allora sarà sempre così.
Ma i nostri piccoli amici sono molto più complessi e sensibili di quanto possiamo immaginare...


Fece un sorriso amorevole a tutti gli animali presenti.
Si erano tranquillizzati, nonostante la presenza della donna.
Era più lei che l'animale a fare loro paura.
D'altronde, anche se fosse stata pericolosa, Idra non li avrebbe mai attaccati in presenza di Lindë.
Il pitone, inoltre, aveva una comunicazione con Tisifone maggiore rispetto ad altri animali.
Attraverso il Serpentese poteva parlarle direttamente.
E così la donna non doveva procedere per tentativi.
Un privilegio che in pochi potevano vantare.

No davvero, me lo ricordo da sola ogni qualvolta non riesco a comprendere perchè Drusilla non vuole lasciare la sua caverna levitante...

Ha un altro animale?

Domandò dunque Lindë, interessata.
Il suo sguardo s'illuminò all'istante, nel sentire quelle parole.
Chiaro, sarebbe stato come un altro figlio da conoscere.
Come poteva non esserne entusiasta?

Sarebbe bello per me poterla incontrare, prima o poi... se la cosa per lei è fattibile.

Chiaramente serviva il permesso di Tisifone.
Anche se l'Erbologa sapeva che si sarebbero piaciute fin da subito.
In fondo era successo lo stesso con Idra.
Il pitone voleva addirittura mostrarsi alla Sempreverde in tutto il suo splendore.
Ovviamente la donna non vedeva l'ora che accadesse.
Lo spiegò anche in modo meno informale di quanto avesse preventivato.
La gioia di poter far stare bene l'animale superava ogni barriera.
Anche quella dell'educata rigidità tra due colleghe.
Che poi, perché avrebbero dovuto essere distaccate?
Perché non potersi approcciare diversamente, magari anche impostare un'amicizia?
Non c'erano motivi, per Lindë perché questo non accadesse.
E così Idra si allungò sotto gli occhi della Terran Verdigris.
Era ancora più bella, ovviamente.
Glielo disse, con quella dolcezza nel tono che non riusciva a trattenere.
A volte faceva persino fatica a riconoscersi, rispetto al passato.
A volte non riusciva nemmeno a ricordare come fosse, prima di quel momento.
Lasciò che Idra le facesse le fusa, per così dire.
Che l'avvolgesse col proprio corpo.
Che posasse la testa sul suo grembo.
Lei, dal canto suo, prese a farle molte coccole, accarezzandole il muso.
Non solo al pitone ovviamente.
Accarezzava a turno ogni animale, affinché si sentisse amato.
Non voleva dimostrare preferenze.
Tranne per Gaoth, ovviamente.
Lui era il suo preferito.
Lui era suo.
E lo sapevano tutti.
Poi, però, le parole della donna la fecero accigliare.
Una sedia fatta di rami.
Una sedia che poi rientrava nel terreno.
No, non era qualcosa che un Terran era in grado di fare.
E nemmeno lei, che ne era il capo.
Per questo quelle parole la insospettirono tanto.
Per questo chiese spiegazioni immediate a Tisifone.

Presumo che quello non rientri nel suo Dono.

Scosse il capo a quelle parole.
Un cenno di diniego era più che sufficiente.

E la prego la convinca lei che mi sto comportando in maniera impeccabile. E' testarda e diffidente quanto la padrona...

Andò subito ad accarezzare il corpo del pitone.
Le sorrise e le fece l'occhiolino.

Va tutto bene, non temere.

Le sussurrò, cosicché si tranquillizzasse.
Sapeva che Idra l'avrebbe capita.
Poi tornò nuovamente con lo sguardo sulla collega.
Aveva bisogno di sapere.
E nel modo più preciso possibile.

E' successo più di un anno fa all'ingresso della Foresta Proibita. L'ho trovata seduta su una sorta di trono naturale che attendeva uno dei Professori, completamente a proprio agio e apparentemente priva di bacchetta.
Quando si è alzata quella seduta atipica non è semplicemente sparita ma si è ritirata nel terreno e personalmente non ho notato alcun fascio di luce nè la presenza di una bacchetta.


La fissò ancora, pensierosa.
Una donna.
Una donna seduta su un trono naturale che poi scomparve nel terreno.
Possibile?
Possibile che fosse... ?
La osservò prendere la bacchetta.
Diede vita a quel ricordo grazie alla magia.
Lindë fissò quel volto con attenzione.
Non la conosceva.
Ma il vestito d'altri tempi, e quel trono...
Sì, c'erano pochi dubbi in merito.
Era una Druida.
Ma perché era ad Hogwarts?
Quale collega aveva conosciuto, e perché?
Interrogativi che di certo non avrebbe potuto porre a Tisifone.
Lei non poteva sapere che si trattava di una figlia del Mana.
Non poteva sapere nemmeno di avere di fronte la Terran Verdigris.
Avrebbe dovuto capire tutto da sola.
O almeno provarci.

Mi dirà cosa è o almeno se è pericolosa? Le circostanze in cui è apparsa a Hogwarts non sono delle più chiare...

Non sono certa di cosa sia.

In realtà lo era abbastanza.
Ma di sicuro non avrebbe potuto parlarne così, come nulla fosse.

Ma non credo sia pericolosa... non ha l'aria di qualcuno che vuole fare del male al Castello o ai suoi abitanti.

Aggiunse, la fronte che si distendeva così come i muscoli.
Li aveva irrigiditi senza nemmeno rendersene conto.

Sa se questa donna si è più fatta rivedere da queste parti?

Le chiese poi.
Forse si trattava di una Rinnegata.
In effetti l'unico che poteva darle qualche risposta era Alistair.
Lui forse la conosceva.
Lui forse avrebbe risolto il mistero.
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Messaggioda Tisifone » 02/02/2014, 1:26

Forse era la vicinanza di Noah che la rendeva se non proprio una persona migliore, di certo più aperta al dialogo e ad assecondare la propria curiosità nei confronti del prossimo che aveva sempre dovuto/voluto soffocare. Forse era il comportamento a dir poco inusuale di Idra che sembrava aver trovato in Lindë un’amica da tempo perduta e a lungo cercata. Forse era l’argomento con cui stavano rompendo il ghiaccio, il rapporto tra uomo e animale, che per ragioni diverse era caro a entrambe. Di certo era innegabile che Tisifone stava trovando estremamente piacevole e un tantino rilassante parlare con l’Erbologa e per una volta non aveva alcuna intenzione di rovinare il tutto avvitandosi intorno a congetture e ipotesi che non avrebbe mai potuto né confermare né smentire. Per un motivo o per un altro il Fato aveva deciso di dare loro una seconda occasione, dopo il loro decisamente fallimentare primo incontro anni prima, e lei l’aveva accolta disquisendo su come spesso gli uomini sottovalutassero gli animali, dando per scontato le loro reazioni come se fossero delle cavie da laboratorio babbane.

Molti la pensano così... credono che se lo schema si ripete un paio di volte, allora sarà sempre così.
Ma i nostri piccoli amici sono molto più complessi e sensibili di quanto possiamo immaginare...


Abbozzò un sorriso, concordando con quella affermazione, senza trattenere un’occhiata ammirata e meravigliata per il modo in cui l’altra stava interagendo con la popolazione faunistica della Foresta Proibita. E anche con un pizzico d’invidia per la facilità con cui riusciva a comunicare con loro. Parlando Serpentese il suo rapporto con Idra era, per così dire, falsato, più simile a quello tra due persone che tra padrone e famiglio. Diverso invece era il discorso di Drusilla. Lei era un pipistrello e come tale non avevano alcun modo di comunicare tra loro se non andando per tentativi e imparando dagli errori che, soprattutto i primi tempi, erano stati davvero tanti e spesso sconfortanti. Per fortuna Tisifone era una persona testarda e con uno sconfinato amore per gli animali e quindi alla fine era riuscita a stringere un buon rapporto anche con l’altro suo famiglio, o almeno lo sperava.

Ha un altro animale?

Si un piccolo pipistrello pigrone… Giusto perché andare in giro con un pitone non era abbastanza eccentrico. - Si prese in giro da sola, sbuffando una mezza risata ironica, per poi chiedere curiosa, indicando con un cenno del capo tutti gli animali che le circondavano. - Lei invece ha un famiglio o li ha adottati tutti?

Sarebbe bello per me poterla incontrare, prima o poi... se la cosa per lei è fattibile.

Se non le crea problemi concedersi una passeggiata notturna non vedo il motivo di rifiutare.

Acconsentì pacata come se fosse la cosa più normale del mondo e non un evento eccezionale almeno nel suo, di universo. Anche se, a guardare bene, non avrebbe avuto in alcun caso un motivo per rifiutarsi o di dubitare dell’affidabilità di Lindë, non quando Idra era così certa di lei da volerle mostrare le sue dimensioni reali e farle le fuse come se fosse un gatto e non un pitone di 180 centimetri. L’atmosfera bucolica e rilassata che si era venuta a creare però non durò molto anche se Tisifone non riuscì a comprendere esattamente perché la collega si fosse impensierita per quella che doveva essere una innocua battuta. Di certo non reagì bene a quel cambiamento né alla non tanto velata accusa di Idra di aver turbato volontariamente la serenità della Vilvarin, riprendendo le vecchie abitudini e con esse un tono un po’ più distaccato. Un tempo sarebbe andata via, anche a costo di dover litigare con Idra, ma un tempo non si sarebbe mai neanche fermata a parlare con l’altra. Rilassò quindi la postura che aveva istintivamente irrigidito e chiese all’Erbologa di tranquillizzare il suo famiglio mentre le raccontava del suo incontro con Indigo, concentrandosi sui dettagli attinente alla magia da questa effettuata e sorvolando sull’identità della persona con cui si era incontrata o su come lei stessa avesse reagito. Idra però ne era a conoscenza e non appena l’incantesimo non verbale pronunciato da Tisifone proiettò in aria il viso della Druida, il pitone scivolò giù dalle gambe di Lindë per avvolgere la sua padrona in un semicerchio, la coda a sfiorarle la schiena e il muso sollevato sulle spire posteriori come a volersi frapporre tre lei e quella donna. Solo quando, dieci secondi dopo,l’immagine di Indigo sparì, il pitone si stese nuovamente a terra, strisciando verso l’Erbologa come se non potesse fare a meno di starle vicino ora che era presente.

Non sono certa di cosa sia. Ma non credo sia pericolosa... non ha l'aria di qualcuno che vuole fare del male al Castello o ai suoi abitanti.

Non ne sarei così sicura…

Mormorò tra sé poco convinta, consapevole di essere di parte e di basare le sue pseudo accuse solo sullo sguardo che la donna aveva rivolto a Lucas quella sera prima di smaterializzarsi lontano da Hogwarts. Allo stesso modo aveva la sensazione [Intuito(S)= 37] che l’altra le stesse nascondendo qualcosa sull’identità di Indigo ma se c’era una cosa che non era cambiato in Tisifone era il rispetto per la privacy altrui. La Vilvarin aveva tutto il diritto di non voler condividere con lei le sue ipotesi e lei aveva l’obbligo di rispettare la sua decisione.

Sa se questa donna si è più fatta rivedere da queste parti?

Purtroppo su questo non posso esserle d’aiuto. Non l’ho più vista da allora.

E di quello non poteva di certo dirsi dispiaciuta anche se, a voler essere del tutto sincera, forse avrebbe dovuto ringraziare quella donna misteriosa per essersi trovata al posto giusto a quello che si era rivelato a posteriori essere il momento giusto. Dopotutto era stato proprio in seguito alla rottura con Turner che lei si era imbattuta in Noah e per quanto potesse provare ancora un forte sentimento nei confronti del docente di Trasfigurazione, non era per nulla paragonabile a quello che provava per il suo inqualificabile Master Teacher. Pensare al lavoro di Noah la portò a ricordare che i suoi progressi come duellante andavano a rilento e si ritrovò a chiedersi se fosse il caso di riconsiderare l’idea, accantonata mesi prima, di barare un po’. Nel frattempo si era informata un po’ in giro sui rischi legati ai tatuaggi magici e sulle precauzioni da porre in essere per tentare di arginarne gli effetti collaterali. Aveva bisogno di un Alchimista – e probabilmente Demetri non si sarebbe tirato indietro – ma anche di un Erbologo esperto e, sotto quel punto di vista, quell’incontro sembrava proprio essere un segno del Destino. Per quanto fosse affascinato dall’Erbologia infatti, il suo padrino non eccelleva in quel campo e lei non era disposta a correre rischi inutili solo per non scalfire il suo sproporzionato ego. D'altro canto era ormai noto ai più - e lei era tra questi solo per via dell'amore che due dei tre uomini della sua vita nutrivano per quella materia - che la Vilvarin fosse un genio nel campo erbologico e quindi chi meglio di lei poteva aiutarla?

Potrei chiederle un consiglio? – mormorò dopo un lungo minuto di silenzio, durante il quale si era persa nelle sue elucubrazioni, spostando lo sguardo da un punto indefinito del cielo dove faceva capolino una pallida mezza luna al viso della Sempreverde. Attese quindi che l’altra le desse il permesso e in caso fosse stato positivo avrebbe proseguito – Avrei bisogno di un unguento per salvaguardare le condizioni fisiche di un soggetto a cui viene applicato un tatuaggio magico. Saprebbe consigliarmi a chi rivolgermi?
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Messaggioda Lindë » 02/02/2014, 22:08

Era piacevole, quella situazione.
Parlare, confrontarsi.
Scoprire di avere dei punti in comune.
Come l'amore per gli animali, ad esempio.
Non era qualcosa che si poteva riscontrare in tutti.
C'era da dire, inoltre, che a Tisifone piacevano animali un po' particolari.
Un pitone.
Un pipistrello.
Non erano certo i classici animali da compagnia.
Al contrario, erano probabilmente fonte di curiosità per chi la osservava.
Per chi possedeva famigli standard come gatti, gufi, furetti o altro.
Eppure, Lindë la capiva.
Capiva che potesse amare anche Idra e Drusilla, perché lei per prima provava le medesime cose.
E così avrebbe fatto ogni altro Terran.
In effetti era un peccato che non ci fosse alcuna scintilla, nella collega.
Sarebbe stato bello averla in Gilda.

Si un piccolo pipistrello pigrone… Giusto perché andare in giro con un pitone non era abbastanza eccentrico.

Sono animali piuttosto inusuali da tenere come famigli da compagnia, ma ognuno si avvicina alle creature che ritiene più simili a sé... evidentemente il pitone e il pipistrello rappresentano delle parti di lei, per questo con loro si trova così in sintonia.

Commentò Lindë.
Per lei aveva un senso, riferito a se stessa.
Era in sintonia con tutti gli animali, perché per loro era Madre Natura.
Anche se, naturalmente, non poteva dirlo in giro come nulla fosse.

Lei invece ha un famiglio o li ha adottati tutti?

Lui è il mio piccolino...

Rispose la donna, accarezzando Gaoth con l'indice.
Il colibrì emise un versetto felice.
Orgoglioso, soprattutto.
Dopotutto lui apparteneva a tutti gli effetti all'Erbologa.
La seguiva sempre, ovunque o quasi.
Non come gli animali della Foresta, o della Gilda.
Lui era speciale, e tale si sentiva.

Li amo tutti, naturalmente, ma Gaoth è il mio famiglio.
È un tipetto piuttosto geloso, in effetti.


Commentò la Sempreverde, con un sorriso.
Il colibrì sembrò quasi confermare quelle parole, con un versetto compiaciuto.
Ciò non toglieva che a Lindë piacessero tutti i figli del Conflux.
Anche Drusilla non avrebbe fatto eccezione, e sarebbe stata felice di conoscerla.
Se Tisifone fosse stata d'accordo, ovviamente.

Se non le crea problemi concedersi una passeggiata notturna non vedo il motivo di rifiutare.

Sorrise, compiaciuta per quelle parole.
Non aveva alcun problema ad uscire di sera, per incontrare il pipistrello.
Sapeva, Lindë, che ne sarebbe valsa la pena.
Poi, l'oggetto della conversazione cambiò.
Il soggetto, anzi.
Una figura sconosciuta che destò l'attenzione del Capo Terran.
Una figura che la donna collegò a quella dei Druidi, perché non avrebbe saputo pensare a qualcosa di diverso.
Accarezzò Idra, per tranquillizzarla.
Chiaro che l'animale si fosse preoccupato, nel sentire la Sempreverde tesa e rigida.
Ma non era minimamente colpa di Tisifone.
Anzi, le stava facendo un gran favore a darle quelle informazioni.
Anche se lei non poteva saperlo.
In ogni caso, non aveva idea di quale fosse la sua identità.
Ma dall'aspetto non le sembrava il tipo da cercare rogne ad Hogwarts.

Non ne sarei così sicura…

Perché dice così?

Le venne spontaneo chiederlo.
Forse sapeva qualcosa che Lindë ignorava?
Le domandò anche se fosse più tornata in quel luogo, ma in quel caso Tisifone non le fu d'aiuto.
Annuì, lasciando cadere il discorso.
Dopotutto, sapeva a chi poter chiedere.
Alistair Hyrule sarebbe stato un buon punto di partenza.

Potrei chiederle un consiglio?

Sentendo la sua voce, Lindë alzò lo sguardo su di lei.
Decisa a non pensare ancora alla Druida, sorrise.
Ed annuì leggermente.

Avrei bisogno di un unguento per salvaguardare le condizioni fisiche di un soggetto a cui viene applicato un tatuaggio magico. Saprebbe consigliarmi a chi rivolgermi?

Un tatuaggio magico...

Ripeté la Vilvarin.
Naturalmente avrebbe potuto offrirsi di farlo lei in prima persona.
Ci avrebbe messo poco, sarebbe stato un gioco da ragazzi.
Dopotutto aveva creato di molto peggio.
Ma non era lei a dover crescere, a doversi fare le ossa in questo senso.
C'era qualcuno che prima o poi avrebbe dovuto cominciare a lavorare seriamente in quel campo.
Perciò...

...Typhon Seal.
Può chiedere a lui di crearle un unguento del genere, sono sicura che non la deluderà.
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Messaggioda Tisifone » 04/02/2014, 12:37

Sono animali piuttosto inusuali da tenere come famigli da compagnia, ma ognuno si avvicina alle creature che ritiene più simili a sé... evidentemente il pitone e il pipistrello rappresentano delle parti di lei, per questo con loro si trova così in sintonia.

Uno sbuffo sarcastico fuoriuscì dalle labbra di Tisifone, rivolto a se stessa più che alla donna di fronte. Molti sapevano che era dotata di una ironia pungente al limite dello sgradevole e della maleducazione, pochi invece erano a conoscenza di come usasse lo stesso metro inflessibile di giudizio nei confronti di se stessa. L'autoironia e il sarcasmo erano i suoi strumenti preferiti per fare autocritica, perché indorare la pillola con se stessi equivaleva a prendersi in giro. Che vantaggio avrebbe tratto poi nel negare che i suoi famigli riflettevano in maniera abbastanza fedele il suo modo di essere?

Siamo persone tendenzialmente diffidenti che non apprezzano molto il contatto con gli altri esemplari della nostra specie e preferiamo affidarci ai nostri sensi piuttosto che farci fuorviare dall'ovvio.

Commentò senza una particolare intonazione nella voce, una semplice conferma dell'intuizione della collega. O almeno così era stata prima di conoscere Noah e innamorarsi di lui. La fredda corazza che l'aveva protetta dagli altri si era ammorbidita, rendendola più disponibile se non proprio nei confronti di tutti almeno verso chi, come Lindë, si era guadagnato la sua stima a livello professionale. E anche palesemente più curiosa.

Lui è il mio piccolino...Li amo tutti, naturalmente, ma Gaoth è il mio famiglio. È un tipetto piuttosto geloso, in effetti.

Non vedo come potrebbe essere altrimenti dato l'effetto che ha sugli altri animali.

Una nota di ammirazione traspariva sia dalla voce che dal viso della donna che però venne subito dopo sostituita da una espressione riflessiva, il capo leggermente inclinato e uno sguardo penetrante che saettava dalla Vilvarin al piccolo volatile.

Hummm chissà lei di chi é la reincarnazione...

Chiese più a se stessa che alla collega, fedele alla propria convinzione che esistesse una sorta di affinità cosmica che permetteva il crearsi di un legame forte tra l'uomo e il suo famiglio. Secondo gli Incas, infatti, i colibrì erano la reincarnazione di valorosi guerrieri e il loro volo veniva osservato dai sacerdoti per trarre gli auspici prima di intraprendere qualsiasi decisione di carattere bellico. Certo presso i Mapuche quei piccoli volatili erano presagio di sventura ma Tisifone dubitava che l'Erbologa fosse un Angelo della Morte. Per quel motivo era tutt'altro che infastidita o spaventata nel vedere Idra strisciarle intorno come un gatto che faceva le fuse e non si oppose a un futuro incontro notturno con la piccola Drusilla, allettata dall'idea di replicare quella piacevole esperienza. Il bilancio di quell'incontro, infatti, non poteva che essere positivo, nonostante il ricordo di Indigo che spinse in un primo momento la Divinante sulla difensiva. Cercò in ogni caso di essere il più oggettiva possibile mentre descriveva quell'infausto incontro nella Foresta Proibita, salvo poi lasciarsi sfuggire un commento altamente personale sul grado di pericolosità della sconosciuta, dissentendo dall'opinione della collega.

Perché dice così?

I denti andarono a mordicchiare il labbro inferiore con fare indeciso, palesando il suo rammarico per quella leggerezza. Non aveva aneddoti da portare a sostegno di quel commento, solo una sensazione a pelle la cui attendibilità era però inficiata dalle stille di gelosia che all'epoca l'avevano accompagnata.

In quel periodo al Castello sono accaduti degli avvenimenti spiacevoli e molto inusuali e la sua improvvisa apparizione é una coincidenza che non riesco a considerare del tutto casuale.

Certo paragonare il processo di ipnosi a cui era stata sottoposta a una sedia di rami intrecciati che veniva assorbita dal terreno era una forzatura, ma non aveva un discorso preconfezionato da somministrare alla collega e quella era la descrizione dei fatti che maggiormente si avvicinava alla realtà. Un breve silenzio cadde tra le due donne dopo che Tisifone ammise di non sapere se Indigo fosse tornata nei pressi di Hogwarts, silenzio che fu la stessa Divinante a interrompere, spinta dal desiderio misto a necessità di chiedere all'altra un consiglio su chi avrebbe potuto contattare per farsi preparare un unguento in grado di attenuare gli effetti collaterali di un tatuaggio magico.

Un tatuaggio magico...

Esattamente.

Confermò vagamente a disagio per aver involontariamente confidato all'altra quella che poteva essere reputata una debolezza.

Typhon Seal.Può chiedere a lui di crearle un unguento del genere, sono sicura che non la deluderà.

Di certo quello era l'ultimo nome che avrebbe mai pensato di sentir pronunciare in un contesto simile e il suo stupore probabilmente fu ben intuibile dagli occhi leggermente sgranati e dalla linea di disappunto assunta dalle sue labbra. Sapeva che Seal non aveva rinunciato al suo ruolo di Assistente di Erbologia e dai sospiri che aleggiavano su alla Torre prima e dopo gli incontri del Coro sembrava aver preso seriamente anche quell'impegno ma purtroppo i trascorsi tra i due ex Draghi non erano dei migliori.

Ammetto che mi ha sorpresa. Negli anni in cui l'ho avuto come studente si é sempre dimostrato un po' troppo esuberante per essere affidabile ma ... - si umettò le labbra indeciso su come e se continuare la frase. Si guardò intorno. Il sorriso dolce di Lindë, il suo molto più caldo e aperto del solito, e poi gli animali che, incuranti della specie di appartenenza, sostavano beati vicino a loro - ... con il tempo si cambia e si matura. Seguirò con piacere e una punta di scetticismo il suo consiglio.

Sincera fino in fondo. Era pronta a mettere da parte i suoi vecchi pregiudizi e dare fiducia al giovane uomo che Seal era diventato. L'incognita era se il ragazzo avrebbe fatto lo stesso e si fosse dimostrato disponibile ad aiutarla.
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Messaggioda Lindë » 04/02/2014, 15:56

Siamo persone tendenzialmente diffidenti che non apprezzano molto il contatto con gli altri esemplari della nostra specie e preferiamo affidarci ai nostri sensi piuttosto che farci fuorviare dall'ovvio.

Capì subito che il plurale non era colpa di un lapsus della donna.
Tisifone stava parlando di sé e dei suoi famiglia.
Evidentemente, insomma, c'erano davvero dei punti in comune tra lei e gli animali.
Per un secondo si chiese cos'avessero in comune lei e Gaoth.
Posò un secondo lo sguardo sul colibrì, che la fissò con amore e fierezza.
Sì, erano entrambi fieri.
E testardi, indubbiamente.
D'altronde lei amava tutti gli animali, indistintamente, ed aveva in comune con loro proprio la Natura.
Questo, pur essendo bellissimo, rendeva Gaoth molto, molto geloso.

Non vedo come potrebbe essere altrimenti dato l'effetto che ha sugli altri animali.

Suppongo che lei abbia ragione.

Convenne Lindë
Gaoth d'altronde sapeva di essere il suo preferito.
Era sempre con lei, le apparteneva.
Gli altri animali, per quanto coccolati o vezzeggiati dalla Sempreverde, erano liberi.
Gli fece una piccola carezza sul capo, mentre Tisifone assumeva una posa riflessiva.

Hummm chissà lei di chi é la reincarnazione...

Prego?

Aggrottò la fronte, senza capire.
Purtroppo non conosceva bene la Divinazione, perciò non aveva seguito il ragionamento della donna.
Le chiese spiegazioni, prima di concentrarsi su un altro problema.
O avvenimento, forse sarebbe stato meglio chiamarlo così.
D'altronde, anche che una Druida si fosse aggirata intorno ad Hogwarts, non voleva dire che la scuola fosse in pericolo.
Era inusuale, questo sì.
Ma i Druidi erano liberi di muoversi come volevano, in mezzo alla Natura.
Ben più di lei, per quanto la cosa potesse infastidirla.
La collega, tuttavia, non sembrava dello stesso avviso.
Come se per lei ci fossero dei motivi tali da considerare l'altra donna una minaccia.
Per questo Lindë le chiese spiegazioni.
Riteneva giusto, da parte sua, sapere.

In quel periodo al Castello sono accaduti degli avvenimenti spiacevoli e molto inusuali e la sua improvvisa apparizione é una coincidenza che non riesco a considerare del tutto casuale.

Spiacevoli?
Ha detto che è accaduto un anno fa... non ha coinciso con la presenza di quelle orrende creature, vero?
Non ricordo altro però che possa essere annoverato come evento spiacevole...


Ovviamente Lindë immaginava che lo "spiacevole" fosse rivolto al Castello intero.
Non a qualcosa accaduto personalmente a Tisifone.
Le parole della collega l'aveva portata a pensare ad un evento generale, comune, conosciuto.
Per questo non riusciva a capire a cosa si stesse riferendo.

Mi pare, comunque, che qualsiasi cosa sia successo, non sia accaduto nulla di male al Castello...
Perciò forse, più che tenere gli occhi aperti, credo non ci sia altro da fare, e che non sia necessario occuparsi eccessivamente.


In effetti, avrebbe detto la stessa cosa anche se la donna le avesse detto la verità.
Nonostante la presenza della Druida, la sua vita aveva preso una piega positiva.
E la sconosciuta non si era più fatta vedere.
Meglio così.
Per tutti.
Per questo non si fece troppe remore nel cambiare argomento.
Tisifone sembrava aver bisogno di un consiglio "erbologico".
Chi meglio di lei poteva darglielo?
L'ascoltò, trovando subito la persona giusta per il suo dilemma.
Typhon Seal.
Lavorava con lei, e Lindë credeva nelle sue capacità.
Era un buon modo per metterlo alla prova.
Chiaro che la donna non si aspettasse quel nome, comunque.
La sua espressione parlava da sé.

Ammetto che mi ha sorpresa. Negli anni in cui l'ho avuto come studente si é sempre dimostrato un po' troppo esuberante per essere affidabile ma... con il tempo si cambia e si matura. Seguirò con piacere e una punta di scetticismo il suo consiglio.

Oh, è ancora esuberante!

Esclamò Lindë.
Un sorriso affettuoso le si formò in volto.
Voleva molto bene a Typhon.
Non era certo un mistero.

Ma è cresciuto, come tutti, e ha imparato a discernere l'esuberanza del divertimento dall'importanza del lavoro.
Ed è molto preciso, quando si parla del secondo.


In poche parole, non si doveva aspettare un Seal tanto diverso da allora, dalla scuola.
Era ancora testardo, orgoglioso.
Un vero Drago.
Ma voleva fare l'Erbologo.
Era quello il suo scopo, il suo obiettivo.
Creare un unguento per Tisifone sarebbe stata la sua prima, vera prova sul campo.
Lindë era sicura che se la sarebbe cavata benissimo.

E mi raccomando, mi faccia avere un resoconto dettagliato di come si è comportato, alla fine!

In fondo era pur sempre la sua Mentore.
E la sua Sempreverde.
Voleva essere messa al corrente dei suoi progressi.
Anche dei fallimenti, in realtà.
Ma era sicura che quel caso non sarebbe rientrato nella seconda categoria.
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Messaggioda Tisifone » 07/02/2014, 9:50

Era stata Idra ad attirarla in quella radura ed era stato il suo comportamento stranamente espansivo e quasi innamorato a convincere Tisifone ad assecondare la propria curiosità e fermarsi a parlare con Lindë. La conversazione piacevole che ne era scaturiva, prettamente incentrata sugli animali, sul rapporto con essi e su come venivano sminuiti e fraintesi dalla maggior parte degli uomini, invece era da imputare esclusivamente alle due donne che, per motivi differenti, si erano trovate a voler concedere all’altra una seconda opportunità per conoscersi e lasciarsi conoscere meglio. Tisifone aveva così “confessato” di accompagnarsi anche con un piccolo pipistrello e svelato come vi fossero più di una similitudine caratteriale tra se stessa e i propri famigli, chiedendosi distrattamente e a mezza voce quali fossero, invece, i punti di contatto tra l’Erbologa e il suo colibrì. Il suo commento però traeva origine dalla materia da lei insegnata, e in particolar modo da una credenza popolare di un antica civiltà americana, normale quindi che la collega non ne avesse compreso il senso.

Prego?

Mi scusi. Purtroppo quando si insegna una materia da così tanto tempo e con tanta passione si finisce per utilizzarla inconsciamente come metro di valutazione per tutto o quasi – si scusò prima di procedere a spiegare in sintesi ciò che si celava dietro alle sue parole – Presso gli Incas il colibrì veniva considerato la reincarnazione di valorosi guerrieri morti in battaglia e quindi, seguendo il ragionamento che stavamo facendo insieme, mi stavo chiedendo se qualche eroina del passato si fosse reincarnata in lei.

Una semplice associazione di idee la sua, anche se forse l’altra avrebbe potuto considerare invadente quella sua innocua curiosità che in ogni caso non aveva alcun modo di togliersi se non, eventualmente, facendo ricorso al suo Dono. Esso però, il più delle volte, non era qualcosa che si poteva attivare a comando, senza contare che Tisifone non avrebbe mai sfiorato qualcuno con la precisa intenzione di sbirciare nella sua linea temporale. A meno che quel qualcuno non avesse rappresentato per se stessa e per le persone che amava un pericolo, come era stato per Indigo. Fu proprio verso quella donna misteriosa che la conversazione virò e il giudizio che le due docenti formularono in merito al suo essere o meno una minaccia fu totalmente divergente. Non poteva biasimare Lindë se, osservando il visino pulito e il sorriso gentile che aveva proiettato, aveva giudicato la ragazza come innocua per la sicurezza del Castello. Se doveva essere oggettiva, anche lei in altre circostanze avrebbe espresso la stessa opinione. Quando si erano incontrate però non brillava per lucidità e gli eventi che era stata costretta a subire erano tutt'altro che usuali. Per quello espresse il proprio dissenso, suscitando così la curiosità dell'altra.

Spiacevoli? Ha detto che è accaduto un anno fa... non ha coinciso con la presenza di quelle orrende creature, vero? Non ricordo altro però che possa essere annoverato come evento spiacevole...

L'angolo destro della bocca di Tisifone si sollevò in un mezzo sorriso ironico, mentre tirava un mentale sospiro di sollievo. Quanto poteva essere stata egocentrica da mettere in secondo piano un pericolo della portata del MezzoDrago e famiglia rispetto alla propria tragedia personale?

Esatto é accaduto qualche mese più tardi lo scontro.

Confermò quindi, preferendo tenere per sé il resto. Troppo riservata e troppo imbarazzata per poter anche solo tentare di spiegare a cosa si stava effettivamente riferendo.

Mi pare, comunque, che qualsiasi cosa sia successo, non sia accaduto nulla di male al Castello...Perciò forse, più che tenere gli occhi aperti, credo non ci sia altro da fare, e che non sia necessario occuparsi eccessivamente.

Ha perfettamente ragione. Se e quando si ripresenterà qui ci porremo il problema sul suo essere o meno una minaccia.

Quella era a tutti gli effetti l'unica cosa logica da fare, soprattutto perché oltre che a delle sensazioni personali, Tisifone non aveva altro. A essere sinceri erano mesi che non pensava più a Indigo e forse avrebbe continuato in quella direzione se non avesse visto la Vilvarin in versione Madre Natura. La sua vita sembrava essersi assestata su dei binari babbani sereni e felici che la facevano sentire completa o quasi. L'inqualificabile semi dichiarazione di matrimonio di Noah la stava spronando a dare il meglio di sé durante gli allenamenti ma era ancora molto lontana dal poterlo battere. Nei segreti momenti di sconforto si trovava ad accarezzare l'idea di barare, ricorrendo a un tatuaggio magico, e fu per quello che chiese dell'unguento all'Erbologa, per avere tutto l'occorrente necessario nel caso avesse preso quella decisione.

Tempo sprecato. Tanto non lo farai mai ... prima.

La prese in giro la sua coscienza, a ragione, senza però farle ritirare la domanda. Dopo aver battuto Pellegrino con le sue sole forze quel preparato gli sarebbe sempre potuto essere utile. A farla vacillare un attimo fu il nome che l'altra le fece. Seal, o meglio la sua versione da studente, non rispecchiava molto il suo ideale di ricercatore e se un tempo quella considerazione l'avrebbe fermata, adesso invece la liquidò come ininfluente. Le persone cambiavano con il tempo, quindi anche il Drago poteva aver acquistato un po' di pacatezza e rispetto per le regole e gli adulti.

Oh, è ancora esuberante!

No, a quanto sembrava non era accaduto ma quello che fece aggrottare le sopraciglia a Tisifone fu il sorriso che comparve sul volto dell'altra. Da quando l'esuberanza era diventata un pregio?

Ma è cresciuto, come tutti, e ha imparato a discernere l'esuberanza del divertimento dall'importanza del lavoro. Ed è molto preciso, quando si parla del secondo.

Sarà una piacevole sorpresa allora interagire con il suo Assistente.

Non c'era traccia di ironia nel suo tono di voce perché non aveva alcun motivo di dubitare della serietà professionale di Typhon né delle parole della collega. Nel suo sguardo le era sembrato di scorgere lo stesso affetto e orgoglio che provava lei nei confronti di Zephyr, anche se non riusciva ancora a dimostrarlo così apertamente. Un ombra di tristezza offuscò per un attimo i suoi occhi al pensiero che, probabilmente, dopo i M.A.G.O. non lo avrebbe avuto più tra i cristalli.

E mi raccomando, mi faccia avere un resoconto dettagliato di come si è comportato, alla fine!

Non mancherò e potremo approfittarne per bere qualcosa insieme in quella occasione.

Propose serena. Aveva ormai smesso di meravigliarsi di per quelle uscite così poco da lei. Si agitò leggermente per trovare una posizione un po più comoda, il manto erboso della Foresta non era molto confortevole per lei de sollevò il viso al cielo dove stavano spuntando le prime stelle.

Ossstavat'ssjam
(Rimaniamo?)


Le sibilò all'improvviso Idra, sollevando la testa dalle gambe della Sempreverde.

Nje sssnaio
(Non lo so.)


Idra vorrebbe sapere se ha intenzione di leggere ancora un po'.


Chiese quindi con un sorriso divertito in volto. In caso affermativo, Tisifone avrebbe evocato un cuscino e sarebbe lentamente scivolata in uno stato meditativo, cullata al pari del suo pitone dalla voce di Lindë. In caso contrario si sarebbe alzata e, dopo aver applicato nuovamente a Idra l'incantesimo di camuffamento, sarebbero tornate al Castello.

[Fine per Tisifone]
Ultima modifica di Tisifone il 07/02/2014, 15:49, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Lindë » 07/02/2014, 13:03

Le dispiaceva non comprendere il senso delle parole della collega.
Quell'argomento, gli animali, le piaceva particolarmente.
In effetti non avrebbe potuto essere altrimenti.
E tuttavia, le ultime parole di Tisifone le erano oscure.
Non conosceva bene la sua materia, anzi.
Ad Hogwarts era sempre stata portata per Erbologia, brillante in quella materia.
Risultando però poi mediocre nelle altre.
Aveva superato G.U.F.O. e M.A.G.O. naturalmente, e senza difficoltà.
Ma non aveva brillato in nessuna materia, eccetto quella che più le riusciva congeniale.
Chiaro che, dunque, non ci fosse per lei modo di comprendere quel riferimento.
Oltretutto nemmeno così ovvio, secondo Lindë, nemmeno per un amante della materia.
E lei poteva onestamente dire di non esserlo.
Non disprezzava la Divinazione.
Semplicemente non ci era portata.
Per questo domandò alla donna spiegazioni.
Perlomeno avrebbe inteso cosa lei volesse dire.

Mi scusi. Purtroppo quando si insegna una materia da così tanto tempo e con tanta passione si finisce per utilizzarla inconsciamente come metro di valutazione per tutto o quasi.

Scosse il capo.
Un sorriso lieve sulle labbra.
Non aveva motivo di scusarsi, la comprendeva bene.
In tal senso, Divinazione era uguale ad Erbologia.
Due materie per due donne ad esse appassionate.

Presso gli Incas il colibrì veniva considerato la reincarnazione di valorosi guerrieri morti in battaglia e quindi, seguendo il ragionamento che stavamo facendo insieme, mi stavo chiedendo se qualche eroina del passato si fosse reincarnata in lei.

Sentito, Gaoth?
In un'altra vita sei stato un valoroso guerriero...


Commentò la Sempreverde.
E il colibrì in risposta fece un versetto tutto orgoglioso.
Gonfiò anche lo stomaco, per sembrare più grosso.
Rise, Lindë, scuotendo appena il capo.
Solo il suo famiglio poteva uscirsene con certe espressioni.
E lei, un'eroina?
Beh, se Windam poteva essere considerata tale...
Non proseguì oltre nel discorso.
Anche perché non c'era altro da aggiungere.
Non è che potessero provare concretamente chi fosse stata lei in un'altra vita.
E se anche avesse saputo del Dono di Tisifone, avrebbe preferito non saperlo.
Meglio godersi la vita attuale, che arrovellarsi su quella passata.
Di misteri, in fondo, ce n'erano anche in abbondanza dove si trovava ora.
Come la Druida che era comparsa da quelle parti.
E che la collega vedeva come una possibile minaccia.
Subito Lindë pensò alla vicenda coi Mezzi-Draghi.
Ma evidentemente si era dovuto svolgere dopo quel particolare evento.

Esatto é accaduto qualche mese più tardi lo scontro.

Annuì, senza chiedere altro.
D'altronde, se Tisifone avesse voluto, sarebbe stata più precisa.
E non lo era stata.
Perciò non voleva parlarne.
E l'Erbologa poteva anche essere più umana... ma sapeva ancora rispettare la privacy altrui.
Per questo si limitò a suggerire di tenere gli occhi aperti.
Inutile scervellarsi prima su qualcosa che al momento rappresentava un'incognita.

Ha perfettamente ragione. Se e quando si ripresenterà qui ci porremo il problema sul suo essere o meno una minaccia.

Le sorrise.
Era felice che fossero d'accordo in tal senso.
Subito dopo, l'argomento di conversazione cambiò.
E si fece meno spiacevole, in effetti.
Parlarono dell'unguento necessario per un tatuaggio magico.
E di chi avrebbe potuto procurarglielo.
Typhon Seal, ovviamente.
Doveva pur cominciare da qualche parte.
E poi Lindë aveva in lui una grande fiducia.
Era maturato, cresciuto, senza snaturare se stesso.
Era fiera di lui.

Sarà una piacevole sorpresa allora interagire con il suo Assistente.

Ne sono sicura.

Convenne Lindë.
Nemmeno lei era ironica.
Era giusto che Typhon cominciasse ad approcciarsi al mondo del lavoro.
Tisifone sarebbe stata la sua prima cliente, in effetti.
Ed era certa che sarebbe stato serio, professionale e preciso.
Dopotutto, l'aveva addestrato lei.
In ogni caso, voleva assolutamente un resoconto del suo comportamento.
Per sapere se elogiarlo o fargli preparare biscotti per un mese di fila.
Uno alla volta.

Non mancherò e potremo approfittarne per bere qualcosa insieme in quella occasione.

Molto volentieri.
Il mio Assistente sa preparare un tè buonissimo...


Commentò Lindë.
Un sorriso divertito sulle labbra, una luce affettuosa negli occhi.
Si vedeva che gli voleva bene.
E poi era vero.
Gliene aveva fatto preparare talmente tanto, che era diventato un esperto.
La sera stava calando, ma la Sempreverde non aveva fretta.
Perché avrebbe dovuto, se stava in mezzo al suo habitat più congeniale?
Chiaro, però, che Tisifone potesse pensarla diversamente.
Lasciò che le due si accordassero sul da farsi.
D'altronde non poteva certo trattenerle contro la loro volontà.

Idra vorrebbe sapere se ha intenzione di leggere ancora un po'.

Sorrise a sua volta.
Abbassò il capo sul pitone.
Le fece una carezza delicata.
Poi annuì.

Siete tutti comodi?

Domandò in generale.
Gli animali si sistemarono ai propri posti.
Lasciò che Tisifone scivolasse in uno stato di serena meditazione.
Dopodiché, finalmente, riprese a leggere.
La voce leggera, delicata, cullata dal Vento.
E avrebbe continuato così, ancora per un'oretta.
Poi avrebbe salutato tutti, e sarebbe rientrata.
Con Tisifone ed Idra, magari.
Ma intanto, al momento... leggeva.

Maestosi giganti addormentati
o eruttanti fuoco fra le gole,
pendii boscosi di ridente verde,
ardite rocce che brillate al Sole...

Cime svettanti che sfidate il cielo
o sol ce l'additate con l'invito
a riconciliarci con l'immenso,
dimenticando quel che s'è patito.

Dolci declivi di pura neve bianchi,
incontrastato regno di purezza,
finestra aperta verso l'infinito,
dove silenzio e pace dànno ebbrezza,

voi segno siete di grandezza vera,
della potenza di madre natura,
noi al confronto tante formichine,
preda di confusione e di paura.


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Messaggioda Zephyr » 30/03/2014, 17:54

[newsgoth]
Macchia della Foresta Proibita - Strapiombo - Ore 00:48 - 16 Febbraio 2108

Una parte di me ha sempre saputo che mi sarei ritrovato qui, un giorno.
Non ero sicuro del tempo, non ero sicuro del momento, non ero sicuro della condizione, ma ero sicuro dell'avvenimento.
Dovrei chiedere scusa alle persone che non mi vorrebbero qui ora... Alla persona.
Tu.
Tu con la tua fiducia e il tuo affetto mi hai fatto sentire meno diverso di quanto in realtà siamo di fronte al mondo.
Mi hai stretto la mano quando temevi che potessi cedere.
Hai raccolto il mio dolore, il mio cuore in pezzi quando si era appena frantumato, non chiedendo mai nulla in cambio.
Io.
Io che non capivo e non ho mai capito l'attaccamento per il tuo fidanzato, la persona che hai scelto al tuo fianco per la vita.
Ho messo in dubbio la tua serenità nell'essere ciò che sei, pensando erroneamente che in realtà fossi infelice, mentre invece non era così.
Libero di soffrire ti ho trasmesso la mia sofferenza ignaro che per te potesse essere un peso, un qualcosa in grado di renderti inquieta.
Chi sono io?
Chi sono io per continuare a stare su questa terra con la consapevolezza di essere solo ed essere un terzo incomodo?
Chi sono io per sperare che la vita abbia in serbo qualcosa di buono anche per me, una creatura innaturale e dall'anima fittizia?
Chi sono io per oppormi alla possibilità di togliere il disturbo e riprendere da dove tutto è cominciato?
Se Marcus non mi avesse preso da quel vicolo, sarei morto di polmonite... Il mio destino come umano era morire, io posso accettare il mio destino.
... Devo accettarlo.


Sembianze giovanili.
Sguardo perso nel vuoto del buio.
Parte delle scarpe già oltre il ciglio dello strapiombo, alto circa venti metri.
Cadere di testa da quella distanza significava morte certa per chiunque, anche per una Aberrazione.
Nessun MediMago avrebbe potuto curarlo, nessun incantesimo avrebbe impedito l'estrema fine, nessuna pozione miracolosa sarebbe stata efficace.
Più che convinto, convinto di cedere alla tentazione di spegnersi, di arrendersi al dolore, alla sofferenza, alla solitudine.
L'abbandono di Ariel aveva soltanto contribuito a quella conclusione: non era colpa della Jiménez, non totale almeno.
Il rapporto terminato con lei aveva semplicemente anticipato i tempi, nulla di più.
Si, forse se fossero rimasti insieme le cose sarebbero andate diversamente, ma non si poteva vivere di "se", Zephyr li odiava.
Melia invece avrebbe odiato lui di certo, nello scoprire della morte, ma Kenway era certo che Dylan l'avrebbe saputa consolare, col tempo.
In poche parole, non valeva la pena rimanere in vita per un fato inconsistente e un valore pressoché nullo.
Sapeva che Melia Herbert lo amava, ma sapeva anche che di fronte alla possibilità di scelta lei avrebbe sempre optato per Connor.
Era felice, dentro di sé, per lei. Per l'amica, l'amante, l'Aberrazione meglio riuscita di tutte.
Guardarla felice quando si rapportava a Dylan gli dilaniava il cuore e allo stesso tempo lo rasserenava.
Anche lei era cresciuta, modificando il suo aspetto, facendosi più adulta nei lineamenti, ancora più attraente e fatale nelle forme.
Lui invece... Beh, Zephyr poteva crescere quando voleva, decideva lui quando era il momento di modificare i connotati: l'ennesima riprova di quanto fosse ancor meno umano di Melia o del professore di Alchimia di Hogwarts.
Anche lo sviluppo del suo corpo era totalmente innaturale, avverso alle leggi chimiche e biologiche, mostruoso.
Il sangue di vampiro che gli scorreva nelle vene non era caldo, bensì tiepido, riscaldato nel mescolamento col proprio.
Quel sangue gli era sempre stato nemico, Kenway lo vedeva così, come l'elemento che gli aveva strappato via per sempre la normalità.
Certo, la colpa maggiore apparteneva alla Setta dei 12 e ai loro laboratori, ma nell'insieme, tutto ciò che di contrario alla natura possedeva dentro era il fautore della sua infelicità e della sua impossibilità di rimanere a lungo in quel mondo.
Osservò ancora qualche secondo le piante, gli alberi, le nuvole, tutto quanto.
Era bello, tutto quanto bellissimo... Ma era arrivato il momento di finirla, soffriva troppo, era insopportabile, adesso più che mai.
Trasse l'ultimo respiro, chiuse gli occhi, sussurrando uno "Scusami Mel" nel vento, poco dopo, iniziò a camminare in avanti... Quando...

... Chi c'è?


Interruppe di colpo le movenze del corpo, si volse indietro, dando la schiena al burrone.
Indispettito.
Infastidito.
Incapace di capire chi fosse la figura che adesso, a meno di cinque metri di distanza, lo stava fissando nascosta nelle tenebre.
Tutto ciò che poté comprendere e che per altro gli fece aggrottare la fronte perplesso... Fu che l'individuo non possedeva alcun battito all'altezza del petto.[/newsgoth]
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