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Stanze Sandyon - Monique

Messaggioda Monique » 09/03/2012, 22:18

Un bacio meraviglioso quello, così incredibilmente intenso che per un momento Moni temette di aver fatto scattare un'illusione, un'illusione a forma di bolla in cui lei e Sandyon si erano rinchiusi per non avere contatti col mondo esterno.
Un timore infondato comunque, soprattutto quando una voce inconfondibile per l'uomo - e anche per lei - squarciò il silenzio di quella stanza come una bomba ad orologeria appena esplosa.

Sigh sob sigh sob sigh sob, bwaaaaahhhh!!! Monique ti prego perdonami, io non volevo mentirti, ti prego scusamiiiiiiii!!!!

.... oh merda...

Vo... Voi vi...

Non... non è come sembra...

In realtà era proprio come sembrava: Mog si era fiondato addosso a Monique e piangeva singhiozzando forte, implorando il perdono della donna e strusciandosi sul suo vestito cercando di abbracciarla come poteva nel disperato tentativo di farsi perdonare da lei; la francesina dal canto suo non riusciva proprio a fingersi sorpresa... o meglio sì, era sorpresa, ma ovviamente il suo stupore non era nel vedere Mog quanto nell'averlo praticamente addosso, e... disperato.

Ma allora tu... mi vuoi bene...

Pensò la Vice Preside mentre il Moguri si disperava di fronte ad un Sandyon basito ed incredulo... ed anche molto, molto, molto arrabbiato.

Lo sai, io sono il suo più caro amico, non potevo dirti la verità, ma volevo e prima mentre pensava a cosa fare e dire l'ho anche aiutato a convincersi di fidarsi di te, io mi fido e lo so che ho tradito anche io la tua fiducia... tu lo ami e a me no quindi perché dovresti perdonarmi, lo so lo so lo so lo so ma ti prego fallooooooo!!! Bwaaaaahhhh, sono un cattivo cattivo Moguri, ecco, picchiami, strappami la pelliccia e tirami il pon pon ma perdonamiiiii!!!!!

MOG!

Sandyon tuonò quel nome con furia incredibile, tanto che solo allora il piccolo esserino si rese conto di cosa avesse fatto: non gli era permesso infatti mostrarsi a qualcuno al di fuori dell'uomo, cosa che invece aveva palesemente fatto sia prima, in segreto, sia ora palesemente davanti a lui. Il Moguri si rese probabilmente conto del casino creato, perchè corse - anzi, svolazzò - dietro a Moni, cercando di ripararsi come poteva dalla furia dell'uomo.

Oh mamma che guaio...

Mog... esci... immediatamente... da lì... dietro...

Moni aiutami, ti prego!
Sono troppo giovane per morire, calmalo o mi uccide... ne è capace, te lo assicuro... sigh...


No che non lo farà - mormorò Monique, riuscendo finalmente a parlare, guardando direttamente Sandyon negli occhi - E lo sai perchè, Mog? Perchè il tuo amico ha capito che non si può rimanere soli per sempre... e che a volte l'unica cosa che ci serve è fidarci di qualcuno, ed aprirgli il suo cuore.

Così dicendo si volse verso il Moguri e, prendendolo in braccio, gli riempì il viso di bacini dolci che sperava gli avrebbero fatto anche un po' il solletico, facendolo ridere.

Io ti voglio bene, Mog... certo che ti perdono.
Sei il mio piccolino.


Sussurrò al suo orecchio, lasciandolo poi andare e spingendolo leggermente verso Sandyon cosicchè l'esserino si ricongiungesse col proprio padrone.

Non lo sgridare, ti prego... non è stata colpa sua, e non voleva di certo ferirti.
Ci siamo conosciuti quella volta in Australia, voleva parlarmi perchè temeva che mi potessi allontanare da te e che ti lasciassi perdere a causa del tuo comportamento. Ma lui aveva capito tutto...
... un po' come probabilmente avrebbe fatto Rose.
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Messaggioda Sandyon » 10/03/2012, 21:32

Era accaduto qualcosa di assolutamente impossibile da concepire nella mente e nella fantasia più assurda di Sandyon Vastnor.
Mog si era presentato davanti ad un altro essere umano senza chiedere il permesso e per di più davanti ad una persona importante come Monique.
Il piccolo essere quindi dava ad intendere col suo comportamento che i due si conoscevano da molto e che quindi aveva tenuto il segreto con lui, forse era questo ciò che lo mandava maggiormente in bestia, ciò che lo faceva sentire maggiormente smarrito e ciò che lo aveva indotto ad alzare parecchio la voce, peccato che nella questione si mise in mezzo anche la sua compagna che a quanto pareva si era schierata dalla parte dell'esserino peloso e furbetto.

No che non lo farà.
E lo sai perchè, Mog? Perchè il tuo amico ha capito che non si può rimanere soli per sempre... e che a volte l'unica cosa che ci serve è fidarci di qualcuno, ed aprirgli il suo cuore.


Non è questo il punto.

Io ti voglio bene, Mog... certo che ti perdono.
Sei il mio piccolino.


Monique prese tra le mani Mog e gli diede un bacino, anzi, molteplici, per farlo tranquillizzare e il pon pon da rosso spento assunse una tonalità più accesa e luminosa, Sandyon non aveva mai visto una cosa del genere prima di allora.
Possibile che quel pon pon reagisse alle emozioni del piccolo amico? Beh se così fosse stato era ovvio che l'uomo non lo avrebbe potuto scoprire mai visto che non lo aveva mai preso a bacini affettuosi.

Mi pare ovvio.

Monique, è una questione tra me e lui, lascialo andare per cortesia.

Non lo sgridare, ti prego... non è stata colpa sua, e non voleva di certo ferirti.
Ci siamo conosciuti quella volta in Australia, voleva parlarmi perchè temeva che mi potessi allontanare da te e che ti lasciassi perdere a causa del tuo comportamento. Ma lui aveva capito tutto...
... un po' come probabilmente avrebbe fatto Rose.


Sospirò, abbastanza irato ancora, cingendo i fianchi con le mani e fissando sia lei che Mog, ad alternanza, non sapendo ancora bene come reagire.
Mog sembrava tremante nel guardarlo e subito si notò che il pon pon mentre lo guardava diventava grigio scuro, un altro aneddoto che di certo per lui era più che nuovo.
Solo in quel momento si accorse di quante cose particolari e nuove poteva ancora scoprire di lui, per quanto si conoscessero da una vita e questo lo fece sentire molto strano, sopratutto perchè determinate caratteristiche erano venute fuori grazie all'intervento di una persona esterna, ma quello non lo infastidiva troppo, o almeno, non lo infastidiva che fosse stata proprio Monique Vireau a creare tutto quello, ma ugualmente il mercenario si sentì in dovere di spiegare il proprio punto di vista.

Scusa boss.......

Mog, quello che vorrei capissi tu e che capisse anche Moni, è che quello che mi ha fatto più male è che tu non me lo abbia detto subito.
Se veramente contavi sulla nostra amicizia, dovevi credere che ti avrei comunque perdonato, che avrei comunque capito il tuo bisogno di farti vedere a lei, sopratutto in virtù di qualcosa che stavi facendo per il mio bene.
Quello che mi ha fatto davvero male è stato scoprirlo così... e non perchè la figura che considero il mio migliore amico o almeno uno di loro, si fosse confidato sicuro che ancora una volta ci saremo capiti.
Monique, capisci quello che intendo o pensi che non ho il diritto di essere amareggiato da un simile comportamento?


Spostò quindi gli occhi su di lei, adesso intensi e seri, ma allo stesso tempo anche loro con una note di luce grigia proprio come il pon pon di Mog: si, anche Sandyon Vastnor dentro di se stava provando della sofferenza.
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Messaggioda Monique » 10/03/2012, 21:49

Monique annuì quando Sandyon le chiese di lasciar andare il piccolo Moguri perchè era una questione che riguardava loro due e basta, ma prima di permettergli di affrontare l'uomo, la Vice Preside gli riempì il musetto di bacini dolci e teneri che le fecero subito notare come il pon pon in cima alla sua testa avesse ripreso colore: possibile che reagisse in qualche modo alle emozioni dell'esserino?
In ogni caso poi Mog dovette per forza affrontare il suo amico, ed ecco che la palletta rossa divenne grigia a segno che probabilmente il Moguri era davvero molto triste per quanto successo.

Scusa boss.......

Mog, quello che vorrei capissi tu e che capisse anche Moni, è che quello che mi ha fatto più male è che tu non me lo abbia detto subito.
Se veramente contavi sulla nostra amicizia, dovevi credere che ti avrei comunque perdonato, che avrei comunque capito il tuo bisogno di farti vedere a lei, sopratutto in virtù di qualcosa che stavi facendo per il mio bene.
Quello che mi ha fatto davvero male è stato scoprirlo così... e non perchè la figura che considero il mio migliore amico o almeno uno di loro, si fosse confidato sicuro che ancora una volta ci saremo capiti.


La donna non disse nulla, limitandosi a passare silenziosamente lo sguardo dall'uno all'altro: non voleva che Sandyon rimanesse arrabbiato con Mog, perchè era evidente come e quanto il Moguri tenesse a lui, ma era pur comprensibile il suo risentimento, anche se...

Monique, capisci quello che intendo o pensi che non ho il diritto di essere amareggiato da un simile comportamento?

Certo che ne hai il diritto - rispose Moni, facendo un passo avanti per accarezzare dolcemente il musino triste dell'esserino bianco e peloso - Però... non è poi tanto diverso da ciò che hai fatto tu, no? Nemmeno tu hai voluto dirmi la verità, perchè temevi le conseguenze. Certo, mi rendo conto che tu e Mog vi conoscete da tantissimo tempo e che il rapporto che intercorre tra voi è del tutto differente, ma... perdonalo Sandyon, fallo per me, per lui e per te stesso, perchè anche se ora ti ha deluso sai bene di poter contare su di lui.

Monique gli lanciò una lunga occhiata penetrante ed intensa, come se gli stesse chiedendo la stessa concessione anche da silente: ovvio che Sandyon si fosse aspettato sincerità da parte di Mog, ma era pur vero che a volte l'uomo incuteva timore, no? Ed il Moguri era pur sempre un esserino con le sue paure ed i suoi dubbi, quindi era lecito che potesse sbagliare com'era successo... ora toccava solo all'uomo - proprio come aveva fatto Moni - perdonare.
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Messaggioda Sandyon » 11/03/2012, 17:46

Monique lasciò andare Mog che si rivolse a lui con un terrore a dir poco palpabile.
Era consapevole di averla fatta grossa e già questo era se non altro un buon punto a suo favore sulla linea del lento perdono da parte dell'uomo.
Sandyon lo guardava torvo e molto arrabbiato, con degli occhi abbastanza spenti e al momento incapaci di provare eccessiva compassione, in fondo lui era così, poco incline a sentire dentro di se la spinta necessaria ad ammorbidirsi, a capire fin troppo le ragioni altrui, era quasi incapace di trovare un ragionamento valido alle conseguenze delle azioni del prossimo, ma forse, era proprio per questo che era destino ad incontrare quella donna.

Certo che ne hai il diritto.
Però... non è poi tanto diverso da ciò che hai fatto tu, no? Nemmeno tu hai voluto dirmi la verità, perchè temevi le conseguenze. Certo, mi rendo conto che tu e Mog vi conoscete da tantissimo tempo e che il rapporto che intercorre tra voi è del tutto differente, ma... perdonalo Sandyon, fallo per me, per lui e per te stesso, perchè anche se ora ti ha deluso sai bene di poter contare su di lui.


Le parole della francesina risuonarono nella sua testa quasi come fossero delle piume morbide e delicate che carezzavano il suo cuore roccioso e spigoloso. Monique era indubbio che sapeva bene come comportarsi e come sapersi imporre su di lui per fargli comprendere un punto di vista diverso da quello solito, da quello più cinico e spesso lapidario.
Passò lo sguardo intenso su di lei, poi di nuovo su Mog, poi ancora su di lei ed infine ancora una volta su Mog. Era indeciso, quello si, ma in fondo era già un grosso passo avanti.
Sospirò appena mentre quel pon pon riprendeva un poco di colore comprendendo che già il fatto di non essersene andato via lasciandoli lì da soli era già un traguardo molto importante raggiunto.

Io non sono come te, Moni.
Per quanto le tue parole siano giuste e me lo abbia dimostrato il tuo perdono nei miei confronti, il giuramento di fiducia e segreto che intercorreva tra me e lui era qualcosa di estremamente importante per me, io che non ho più avuto un vero amico da molto tempo ormai.
Credo che quello che hai detto abbia un fondo solido di verità e quindi cercherò di assorbire il tutto nel minor tempo possibile, ma per il momento non mi sento in grado a cuor leggero di mostrare il mio perdono a Mog.
Ho bisogno di tempo, lo puoi capire questo, Mog?


Si... certamente Sandyon, tutto il tempo che vuoi, basta che mi perdoni e attendo anche fino alla fine dei miei giorni...

Disse con la vocina bassa bassa e strozzata dal pianto, mentre una lacrima colava giù per terra bagnando il tappeto di velluto e moquette della camera di Monique. Sandyon lo osservò ancora a lungo, prendendo dei vari e buoni respiri, controllando la tentazione di andarsene e di lasciarli da soli, anche perché questo sarebbe significato fuggire ancora una volta da un confronto diretto con le proprie colpe e dopo essere riuscito ad evitare tutto ciò con la Vireau pochi minuti prima, ricascarci sarebbe risultato pessimo e contro producente.
Voleva cercare di vincere tutte le battaglie possibili, altrimenti come poteva arrivare un giorno a definirsi cambiato, sereno e pronto a voltare pagina una volta per tutte?

Vai a fare una passeggiata e salutami Dastel, ci vediamo in camera più tardi, io vorrei rimanere un po' da solo con la mia donna.

Gli occhi del Moguri si illuminarono un po' di più e il pon pon divenne rosa chiaro chiaro, tonalità salmone.
Annuì velocissimamente con il capo e svolazzò intorno a Monique per poi strusciare il nasino sulla guancia di lei, prima di scomparire da quella stanza dirigendosi quindi probabilmente verso la foresta proibita per portare i saluti del suo padrone a Dastel, il fido e selvaggio coyote.
Dopo quello spettacolo di dolcezza e affetto, Sandyon tornò a guardare Monique con aria di monito e ammonizione, come se volesse quasi sgridarla, ma i suoi occhi era buoni e tranquilli, insomma, stava palesemente scherzando, forse la voleva rimproverare silenziosamente di averlo fatto cambiare così tanto nei suoi confronti e nei confronti delle persone alle quali voleva davvero così bene.

Se vado avanti di questo passo finirò per andare a fare volontariato al San Mungo.
Lo sai che mi stai cambiando molto, vero?


Le chiese con tono caldo, basso e sincero, mentre si avvicinava ancora a lei e le posava una mano sulla guancia per farle una piccola carezza, mentre le labbra si posavano sul collo di lei e iniziavano a tormentarlo di baci languidi e sottili, prima di risalire e giungere alle labbra, catturandole con un bacio umido, selvaggio e passionale, mentre l'altra mano scendeva sul fianco e lo stringeva con possessione ed ardore.
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Messaggioda Monique » 11/03/2012, 18:39

Inutile dire che Monique sapeva bene come e quando colpire, ed era quasi sicura che le sue parole avessero fatto breccia nel cuore di Sandyon che adesso passava lo sguardo da lei a Mog e viceversa, lentamente: alla fine, chiese al Moguri un poco di tempo per riflettere, o forse più che altro per digerire ed assimilare il colpo così da poterselo lasciare alle spalle.

Vai a fare una passeggiata e salutami Dastel, ci vediamo in camera più tardi, io vorrei rimanere un po' da solo con la mia donna.

Monique fece un mezzo sorriso a quelle parole, immaginando che probabilmente quello fosse già un gran traguardo conoscendo Sandyon... e Mog glielo confermò cambiando il colore del suo pon pon in un rosa salmone, non ancora rossa ma sicuramente sempre meglio del grigio scuro di prima. L'esserino le svolazzò intorno e strusciò il nasino sulla guancia di lei, facendola ridere dolcemente prima di vederlo andare via.

Se vado avanti di questo passo finirò per andare a fare volontariato al San Mungo.
Lo sai che mi stai cambiando molto, vero?


Volontario al San Mungo?
Uhm, con un grembiule bianco staresti benissimo...


Commentò Moni con un sorriso divertito e dolce mentre lui le si avvicinava: sentire la sua mano calda a contatto con la propria guancia la fece fremere, e quando Sandyon prese a baciarle il collo... paradisiaco.
Gemette e schiuse subito le labbra quando sentì quelle dell'uomo sulle proprie, circondandogli il collo con le braccia e strigendosi a lui più che poteva: un bacio lungo, languido, umido ed intenso che le fece quasi tremare le gambe.
Si staccò poi da lui lentamente, sospirando piano piano e riaprendo gli occhi per guardarlo, innamorata e raggiante come se tutto ciò che poco prima era successo fosse improvvisamente scomparso.

Ti amo... e sei bellissimo, anche quando ti arrabbi.

Sussurrò con un sorriso, accarezzandogli dolcemente il volto.
Si fece più seria, poco dopo, continuando a fissarlo negli occhi.

Sandyon... ho chiesto a Madeline di darmi uno degli spartiti di Rose per violino...
... dice che se imparassi a suonarli tutti... svelerei il segeto per cui lei è morta.
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Messaggioda Sandyon » 16/03/2012, 22:40

Quel bacio durò abbastanza da fargli quasi dimenticare il motivo per il quale si era tanto infuriato, o meglio, se lo ricordava bene, ma Monique sapeva sempre il modo per far passare in secondo piano certe questioni fastidiose e portatrici di malumore.
Si baciarono a lungo, un bacio intenso e passionale che portò via molti pensieri e timori dell'uomo che dentro di se ancora covava molti dubbi e molte incertezze su di se, su di loro e sul loro futuro, ma era come se stando con lei volesse imparare ad essere più pronto ad accettare di osservare le cose dal verso giusto, osservare insomma il bicchiere mezzo pieno più che mezzo vuoto, ma ci sarebbe davvero riuscito?

Ti amo... e sei bellissimo, anche quando ti arrabbi.

Mh... forse si.

La situazione però successivamente divenne un po' più seria, difatti Monique si fece d'un tratto più calma, tranquilla, poco serena in viso, non euforica di sentimento.
O aveva fatto qualcosa di male lui oppure era arrivato il momento di parlare di cose serie e sinceramente Sandyon era abbastanza stufo di accorgersi di errori eseguiti, ma per sua fortuna non fu così, difatti la francesina aveva bisogno di confidargli un segreto molto importante e fondamentale per lei e per la sua vita nell'arte illusoria.

Sandyon... ho chiesto a Madeline di darmi uno degli spartiti di Rose per violino...
... dice che se imparassi a suonarli tutti... svelerei il segeto per cui lei è morta.


Una scelta molto azzardata e complessa quella della donna.
Apprendere ciò che era presente in quegli spartiti e allo stesso tempo capire e comprendere la vera essenza del segreto dietro al quale si celava la morte della sua madre adottiva.
Sandyon ascoltata quell'informazione rallentò drasticamente il battito cardiaco per adeguarsi alla situazione e la fissò intensamente con i suoi occhi molto intensi e seriosi, e sul momento non disse niente, troppo forse improntato a farsi una sorta di esame locale e mentale della situazione e di quello che aveva appena sentito.
Apprendere un tale segreto poteva significare una cosa sola: mettere a disposizione del padre la possibilità di poter davvero raggiungere quella conoscenza, ma era anche vero che Sandyon non metteva in dubbio che se fosse stato lui a proteggere la donna allora quel segreto non sarebbe mai e poi mai giunto a quell'uomo viscido e bastardo.
Peccato che non si poteva ragionare per assurde e stupide sicurezze, sopratutto con Tyslion Asveras di mezzo, nonostante tutto, era la volontà di Monique e come tale, doveva rispettarla in ogni modo, anche a costo di avere ancora più terrore di sbagliare.

Non posso impedirti di conoscere la verità.
Anche io al posto tuo, non vorrei che mi fermassi.


Stai cercando approvazione in me?
Ce l'hai Monique, credo che tu debba fare quello che ti suggerisce il cuore, ma devi farlo facendo si che si depuri di tutto il sentimento di vendetta che può celarsi dietro, allora si che sarò completamente dalla tua parte.
E' giusto che tu conosca per quale motivo quei bastardi hanno ucciso tua madre, ma ricorda, non ci vuole nulla per cedere alla rabbia.


... e io lo so molto bene.

Tuttavia, mi fido di te abbastanza da esser sicuro che saprai fare le scelte giuste e oculate.
Non sei sprovveduta e di sicuro non avventata, fa' quello che devi e compi il tuo destino, ti garantisco la mia presenza durante tutto ciò.


E detto questo, si avvicinò a lei per darle un bacio gentile e piccolo ma sicuro e spontaneo sulle labbra, rimanendo attaccato ad esse con gli occhi chiusi per diversi secondi, prima di staccarsi e guardarla ancora con occhi si seri, ma non freddi, che trasmettevano completa fiducia e affidamento.
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Messaggioda Monique » 16/03/2012, 23:10

Stai cercando approvazione in me?

Diciamo che non mi dispiacerebbe...

Commentò Monique a mezza voce con un leggero sorriso: lo pensava davvero, per quanto sarebbe sempre e comunque andata avanti per ciò che credeva giusto fare, sapere di averlo accanto perchè d'accordo con lei l'avrebbe fatta sentire molto più sicura e determinata a raggiungere il suo scopo.

Ce l'hai Monique, credo che tu debba fare quello che ti suggerisce il cuore, ma devi farlo facendo si che si depuri di tutto il sentimento di vendetta che può celarsi dietro, allora si che sarò completamente dalla tua parte.

Spiegati meglio...

Gli chiese la donna, per essere sicura di poter comprendere appieno il punto di vista di Sandyon che sembrava sì convinto che lei stesse tutto sommato facendo la scelta più giusta, ma ad una condizione ben precisa.

E' giusto che tu conosca per quale motivo quei bastardi hanno ucciso tua madre, ma ricorda, non ci vuole nulla per cedere alla rabbia.

Lo so... ed è l'ultimo sentimento a cui devo lasciar prendere il sopravvento, se non voglio buttare all'aria tutto il lavoro di Rose...

Commentò Moni, annuendo: sapeva che le illusioni, per quanto fosse potente il mago, potevano divenire molto pericolose, addirittura mortali se non si ricorreva ad esse con spirito ed animo sereni e sicuri; lasciarsi andare alla rabbia avrebbe significato farsi volontariamente del male.

Tuttavia, mi fido di te abbastanza da esser sicuro che saprai fare le scelte giuste e oculate.
Non sei sprovveduta e di sicuro non avventata, fa' quello che devi e compi il tuo destino, ti garantisco la mia presenza durante tutto ciò.


E meno male... non so come farei senza di te...

Mormorò di riflesso la donna, forse successivamente un po' imbarazzata ma sicuramente sincera nelle sue parole, avvicinandosi nuovamente alle sue labbra per cercare ancora un bacio oltre a quello che lui le aveva appena dato: le sue labbra, quanto erano buone.

Allora... vuoi andare a cena in Sala Grande, o disertiamo anche stasera? In realtà mi piacerebbe uscire, andare da qualche parte... possiamo farlo per una sera?

Gli propose poco dopo con sguardo speranzoso: va bene che era in pericolo, ma le mura del castello a volte erano davvero claustrofobiche; l'uomo avrebbe acconsentito a darle un po' di libertà? Monique continuò a sperarci e, se lui avesse accettato, si sarebbe subito fiondata in camera propria per adeguarsi come si deve alla serata.
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Messaggioda Sandyon » 16/03/2012, 23:44

L'aveva rassicurata, quello era l'importante. In un modo o nell'altro la donna aveva compreso che lui comunque ci sarebbe sempre stato per lei ed avrebbe accettato ogni cosa, anche mettere a rischio la sua vita per lei e questa volta senza alcun lavoro dietro da dover portare a termine.
In ogni caso l'orario della cena si stava avvicinando e Monique fece presente il suo intento, una volta ogni tanto, di voler partecipare all'attività scolastica ricreativa della mensa, per farsi vedere dai propri studenti o magari scambiare quattro chiacchiere con i colleghi facendo finta di essere apparentemente una normalissima Vice Preside con una normalissima vita di tutti i giorni.

Allora... vuoi andare a cena in Sala Grande, o disertiamo anche stasera? In realtà mi piacerebbe uscire, andare da qualche parte... possiamo farlo per una sera?

Lo chiese con un tono abbastanza strano, come se glielo stesse chiedendo per favore.
Sandyon non era così abituato a certe cose, non era abituato affatto ad assecondare il prossimo, almeno da molto tempo a quella parte, ma tutto sommato la donna non aveva torto, anche perchè se anche quella sera fossero stati gli unici a rimanere lì in camera da soli, i sospetti su di loro sarebbero potuti crescere in maniera esponenziale ed ora più che mai era necessario che vigesse il silenzio nel castello e in tutto il resto del circondario.

Mmmhhh...
D'accordo. Ceniamo in mensa e poi faremo un giro veloce ad un qualsiasi pub di Hogsmeade, ma rientro tassativo entro la mezzanotte, dopo quell'orario si comincia ad affollare gente poco raccomandabile e per tutto il tempo che stiamo lì illudi i presenti che siamo altre persone con altre fattezze, intesi? Andiamo forza, Vice Preside capricciosa.


Ed ovviamente quell'ultimo appellativo non lo disse in tono cattivo, anzi, era piuttosto scherzoso per essere Sandyon Vastnor ad aver parlato.
In effetti adesso che ci pensava, era davvero comodo avere una persona come Monique per compagna e non solo di vita ma per certi versi anche di lavoro. Una illusionista di quel calibro come alleata in battaglia era di sicuro la mossa vincente se si contava nel cocktail anche la presenza di Mog.
Sul momento Vastnor ci fece un'attenta riflessione ma subito dopo si rese conto che stava davvero riflettendo su qualcosa di assurdo e che non le avrebbe mai e poi mai chiesto. In fondo per trasportare persone con lui nelle sue avventure di vita aveva finito per combinare solo guai.
Lui mercenario e lei Vice Preside di Hogwarts, andava benissimo così.

Devo ricordare a Mog di fulminarmi la prossima volta che mi vengono in mente certe stronzate.

E pensato ciò, senza ulteriori indugi, l'uomo prese a braccietto Monique, almeno per il tragitto solitario fino al grande corridoio del primo piano e si concesse (le concesse) quella piacevole e tranquilla serata all'esterno, come tutte le persone normali che amavano vivere, come era giusto che fosse per degli adulti giovani, la vita anche la notte o forse... sopratutto la notte.

[ END ]
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Messaggioda Sandyon » 14/06/2012, 16:20

[ MERCOLEDI' - ORE 16:45 ]

Si, credo che qui saremo al sicuro da occhiate indiscrete.

Una volta usciti dall'infermeria che l'aveva tenuta bloccata a letto per un paio di giorni, Monique aveva camminato da sola, abbastanza in forze grazie ai ricostituenti che le erano stati somministrati dalla docente Vilvarin.
In ogni caso, giunti finalmente presso il corridoio degli alloggi docenti ed assicuratisi che fossero completamente soli, Sandyon con un movimento a sorpresa afferrò in braccio la propria donna, trasportandola verso la loro stanza esattamente come si porta una moglie appena sposata dentro l'abitazione dei neo coniugi.
Ovviamente certi tipi di atteggiamenti Sandyon non li faceva mai presente prima, li eseguiva e basta, un po' forse perchè gli venivano naturali ed un po' perchè gli piaceva da una parte stupire la francesina.
Oltrepassata la soglia della stanza, l'ex mercenario si preoccupò di depositare la ragazza seduta sul letto, mentre lui dal suo canto, prendeva posto su una sedia di fronte a lei, fissandola attentamente, sollevato che stesse bene ed in salute, e a dimostrazione di quel suo stato d'animo, cercò di esprimerle il sorriso leggero e velato migliore che potesse, sperando che lei apprezzasse il gesto e il suo modo di fare.

Immagine

Per lui quel giorno soltanto un maglioncino estivo di colore azzurro scuro e dei pantaloni classici grigi, scarpe da passeggio nere e capelli sistemati in modo che sembrassero corti, con una coda che lunga scendeva per la schiena, coperta però dal suo corpo e al momento invisibile.
Erano passate molte ore da quando l'incendio era divampato nella foresta, ore nelle quali lui si era enormemente preoccupato per la salute della compagna che era caduta in un coma da stanchezza davvero profondo.
Adesso però era lì, al meglio delle forze, tornata come sempre, e magari ancora più temprata da quell'avventura che però, era ancora piuttosto misteriosa ed avvolta nell'oscurità agli occhi di Sandyon, il quale adesso pretendeva spiegazioni accurate.

Ci teniamo per dopo il recupero dei momenti di intimità.
Spiega, ed anche dettagliatamente.
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Messaggioda Monique » 14/06/2012, 17:21

Cerchi di riposarsi, Vice Preside, e non provi a fare nemmeno il più piccolo sforzo.
Non ci tengo a rivederla in Infermeria tanto presto.


Non ci tengo nemmeno io professoressa Vilvarin, gliel'assicuro.
Grazie di tutto, e buon lavoro.


Si era congedata così Monique Vireau dalla docente di Erbologia che aveva curato lei e gli altri quattro feriti nella simpatica escursione alla Foresta Proibita: dopo due giorni, di cui uno passato interamente a dormire, la donna si era finalmente rimessa in forze grazie anche alle cure dell'altra, ed era potuta uscire così dall'Infermeria, sulle proprie gambe, con una sola piccola stretta di mano a Tisifone Samyliak, sua cugina anche se di certo nessuno lo sapeva a parte Sandyon.
Già, era stato proprio lui ad andarla a prendere nella sala di degenza, e a camminarle accanto per tutto il tragitto: in fondo era anche normale visto che stavano insieme, peccato che nessuno fosse al corrente del rapporto tra i due - non poteva certo immaginare infatti che il docente di Trasfigurazione avesse ipotizzato quella che tra loro era la realtà.
Un po' più pallida del solito e con delle lievi occhiaie sotto gli occhi, ecco forse gli unici segni che qualcosa in lei non andava, ma sarebbero potuti passare per semplici sintomi di stanchezza: camminò accanto al compagno fino all'imbocco del corridoio dei professori, quando all'improvviso si ritrovò coi piedi sollevati da terra ed il corpo appoggiato a quello dell'uomo.

Si, credo che qui saremo al sicuro da occhiate indiscrete.

Sandyon...

Mormorò Moni con un piccolo sorriso riconoscente, appoggiando la testa al petto di lui e lasciandosi trasportare fino alla loro camera senza pensare per un momento di contestare il gesto dell'uomo: era così bello poterlo stringere nuovamente, sarebbe stata pazza a non apprezzare la premura di Sandyon.
Entrarono dunque nella partizione di camera appartenente al docente di Difesa, che posò Monique sul letto con delicatezza per poi sederlesi di fronte con un piccolo sorriso sulle labbra, forse a testimonianza della sua felicità per vedere la compagna incolume e sveglia.

Ci teniamo per dopo il recupero dei momenti di intimità.
Spiega, ed anche dettagliatamente.


Già, quei momenti tranquilli e sereni erano durati davvero poco ma non poteva dargli torto: insomma, a pensarci bene lui non sapeva minimamente cosa fosse successo in quella Foresta, quindi era piuttosto ovvio che volesse un resoconto dettagliato dell'accaduto. Fece un piccolo sospiro, annuendo e passandosi una mano tra i capelli che tornarono poi a circondarle i lati del viso.

Ero uscita con Fire per fare una piccola passeggiata, quando ho visto qualcosa attraversare il cielo volando. Sembrava... non lo so, un essere umano con le ali, e teneva stretto un ostaggio: all'improvviso, l'incendio è divampato nella Foresta a causa sua, così sono scattata, ordinando a Fire di andare a cercare aiuto; nella corsa ho incontrato prima Estelle, poi Ferdy e Tisifone - iniziò a raccontare, senza però inflessioni particolari nella voce come se si stesse sforzando di sembrare casuale - Quella cosa rimaneva dentro l'imbocco della caverna nella Foresta Proibita, così ho usato un Incantesimo per evocare Flame in forma corporea e costringerla ad uscire... e così è stato.

Alzò per un momento gli occhi su di lui, un altro sospiro, poi riprese a parlare.

Non so dirti cosa fosse, Sandyon... l'unica parola con cui potrei definire quella cosa è "Mezzo-Drago", un incrocio tra un umanoide e un drago, appunto, oltretutto in possesso di una bacchetta e immune alle illusioni mentali. Abbiamo cercato di batterci contro di lui, ma era forte... più di quanto potessi immaginare.
Forse l'abbiamo ferito, ma non siamo riusciti a metterlo fuori gioco: l'ostaggio è...
- si fermò ancora, deglutendo sonoramente - Quella creatura l'ha carbonizzato, prima di spalancare le ali ed andarsene.

Si portò una mano alla bocca, mordicchiandosi il lato dell'indice della mano destra con fare pensoso e serio.

Immagine


Sembrava abbastanza incazzato di non averci fatto fuori subito, ma nei suoi occhi mi è sembrato di vedere... non lo so, come una scintilla di consapevolezza. Come se fosse senziente, capisci? ... ma forse sono solo mie paranoie. La cosa grave è che è potenzialmente ancora lì fuori, il che significa che gli studenti sono in pericolo.
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Monique
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2012-10-30 23:15:42 Sandyon d20 9  
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