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Messaggioda Monique » 12/07/2013, 23:30

Sarebbe potuto essere divertente passare il Natale tutti insieme, Monique più ci pensava e più se ne convinceva, con un gran sorriso che le aleggiava sul volto: probabilmente quello meno felice di tutti sarebbe stato Sandyon, che però stava piano piano imparando ad accettare il fatto che la compagna, a differenza sua, amava la compagnia... e poi, con Arianna presente, forse avrebbe meglio sopportato la presenza del fratello.
Di Celine non si preoccupava, in realtà Monique l'avrebbe invitata solo per osservare come riusciva a mandare ai matti anche un uomo impassibile come Vastnor... quindi sì, probabilmente in mezzo a quel gruppo così eterogeneo Tisifone si sarebbe trovata divinamente.
Ma in quel momento, pensare al Natale era troppo presto: soprattutto perché c'erano cose più importanti e molto, molto più interessanti di cui parlare, come il grado d'intimità tra la cugina della francese e il suo Master Teacher; e visto che Tisifone non sembrava propensa a parlare, Monique la minacciò, nemmeno troppo velatamente, di andare direttamente da lui a chiedere informazioni se l'altra non si fosse decisa a parlare, e dopo un iniziale tentativo di depistare la conversazione un altro, con un'eloquente occhiata ricevuta in cambio dalla Vice Preside della scuola, la Divinante sembrò non avere altra scelta se non quella di confessare tutta la verità.
Dentro di sé immaginava che probabilmente avevano flirtato pesantemente, magari erano andati al di là del bacio concedendosi qualche palpatina qua e là... ma nulla avrebbe potuto prepararla a ciò che sentì poco dopo uscire dalle labbra della cugina, la quale aveva sapientemente nascosto la testa per non doverla guardare in viso.

Abbiamo scopato sul divano di casa sua la sera in cui sono andata a cena da lui per definire i dettagli delle nostre lezioni.

Un'espressione totale, intenso ed unico stupore si palesò sul volto della francese a dimostrazione che no, mai si sarebbe aspettata di sentire una cosa del genere, una confessione di quella portata da parte della cugina.

Ho fatto quello che mi hai appena consigliato, ho gettato alle ortiche anni di insegnamenti e di credenze e mi sono lasciata andare a una storia di sesso senza coinvolgimenti con un uomo che ammiro.Dovresti essere orgogliosa di me.

Tu... tu....

Balbettò inizialmente, senza riuscire a dire nulla, per poi lasciarsi andare e scoppiare in una genuina, fragorosa, intensa e lunga risata, gettando la testa all'indietro e scuotendo intanto il capo, come se non riuscisse a credere alle proprie orecchie.

Ed io che mi sono sgolata a convincerti che non è così male lasciarti andare, che non dovevi sentirti in colpa, che poteva essere un ottimo modo per capire se tra voi poteva esserci altro... e tu l'avevi già fatto per conto tuo!! - esclamò tra le risate, asciugandosi gli occhi - Sei assurda cuginetta, ma sì, sono fiera di te.
Com'è stato? Ti ha fatto stare bene? Ora come siete rimasti?


Le domandò, mentre la risata lentamente si spegneva, lasciando una Monique decisamente più sollevata - perché finalmente forse la cugina stava imparando come lasciarsi andare e vivere la vita appieno - ma al tempo stesso con una marea di domande in più da porle.
Una cosa era sicura, e Monique doveva ammetterla per onor del vero: Noah Pellegrino aveva fatto il miracolo.
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Messaggioda Tisifone » 25/07/2013, 14:55

Quando era entrata una mezz’oretta prima negli alloggi di Monique, Tisifone era certa che la serata si sarebbe dipanata in un continuum di dissertazioni e speculazioni sulla reale esistenza di un incantesimo capace di produrre gli stessi effetti dell’ipnosi babbana, su chi avrebbe potuto creare un simile incantesimo e su chi – perché potevano benissimo essere due persone differenti – fosse così potente da poterlo padroneggiare. Era anche pronta ad affrontare argomenti più sensibili ed emotivamente destabilizzanti come quale dei loro colleghi avrebbe potuto essere invischiato in quella sorta di congiura ed essere andato a letto con lei, o della posizione ambigua di amore e odio in cui si trovava nei confronti di Lucas. Inutile dire che di tutti gli argomenti preventivati, le due cugine non ne erano riuscite ancora ad affrontare quasi nessuno, se si escludeva il possibile coinvolgimento della nuova Infermiera in quella sorta di complotto, avvalorata dal suo ritorno improvviso, dal suo avvicinamento sospetto quanto immediato a Turner e ai suoi non meglio specificati legami con Julie. Il resto del tempo, troppo tempo secondo i canoni della Divinante, era trascorso nell’imbarazzo più assoluto di questa a parlare del suo Master Teacher, questo perché nel pieno di uno sfogo emotivo, si era lasciata sfuggire quanto l’uomo fosse capace di destabilizzarla, mandando in letargo la sua parte fredda, razionale e paranoica. Aveva cercato di svicolare, mantenendosi sul vago, ascoltando i commenti/consigli di Monique e meravigliandosi nel notare come i pensieri dei due – la VicePreside e Noah – coincidessero per moltissimi aspetti. Alla fine, messa alle strette, Tisifone si era vista costretta a confessare che era andata a letto con Mister Pellegrino, restando poi in silenzio sdraiata pancia su sulla parte finale del letto della cugina, le gambe posate a terra e un braccio penzoloni giù dal bordo mentre l’altro restava ostinatamente a coprirle gli occhi, in attesa di essere crocifissa come il Dio dei babbani. In quella posizione codarda non notò l’espressione di stupore che si aprì sul viso dell’altra man mano che la sua confessione prendeva vita e fu meglio così, risparmiandosi un po’ dell’imbarazzo che la travolse subito dopo quando Monique sembrava essere stata vittima di un incantesimo Balbettante, tanto era incapace di formulare una frase coerente.

Tu... tu....

Se quel dannatissimo senso di inadeguatezza e di errore non le stesse scavando un solco dentro l’anima, corrodendo in parte la soddisfazione e l’euforia che aveva provato quella sera, probabilmente avrebbe gongolato per essere riuscita a rendere l’altra a corto di parole. La risata che scosse l’altra e riecheggiò cristallina e divertita nella stanza, la offese, non perché pensasse che l’altra stesse ridendo di lei ma perché credeva, a torto o a ragione, che Monique non riuscisse a cogliere la gravità del problema, almeno del suo punto di vista, composto quindi da una contorto e lunghissima serie di intrippi mentali. Spostò leggermente il capo, lanciando un’occhiataccia alla cugina prima di cercare a tentoni la sua bacchetta tra le pieghe del visto e appellare con un incantesimo non verbale un cuscino.

Non c’è nulla di divertente.

Affermò quindi seria, sollevandosi su un gomito e, con un lembo stretto in una mano, tentando di colpire l’altra sulle gambe con la morbida arma improvvisata.

Ed io che mi sono sgolata a convincerti che non è così male lasciarti andare, che non dovevi sentirti in colpa, che poteva essere un ottimo modo per capire se tra voi poteva esserci altro... e tu l'avevi già fatto per conto tuo!! Sei assurda cuginetta, ma sì, sono fiera di te.

Non sono assurda, sono debole.

Mormorò, lasciando il cuscino sul letto tra loro due per poi ricadere all’indietro, affranta. Era così che si sentiva in parte – e decisamente dopo l’esperienza con Noah il suo essere si era scisso in così tante componenti da fare la gioia di qualsiasi psicologo babbano specializzato in schizofrenia – debole per aver ceduto a un desiderio travolgente e incontrollato che l’aveva spinta a disconoscere se stessa e tutto quello su cui aveva basato buona parte della sua esistenza.

E lui è dannatamente… lui.

E se anche quella frase per Monique poteva non avere molto senso per Tisifone nascondeva un mondo di significati perché ancora non era riuscita a trovare un aggettivo che le permettesse di definire in maniera esaustiva tutto quello che Noah era ai suoi occhi: provocante, sexy, divertente, eccitante, intelligente, simpatico…

Com'è stato? Ti ha fatto stare bene?

Cos’è ti sei iscritta a un corso accelerato per Auror? – domandò ironica alzando entrambe le braccia di fronte al viso come a volersi proteggere da quella valanga di domande. – Comunque è stato totalizzante e mi ha fatto sentire leggera.

Probabilmente i due aggettivi che aveva scelto di usare non erano i più esplicativi e forse non avrebbero soddisfatto a pieno la curiosità genuina e comprensibile della Vireau, che però si sarebbe dovuta accontentare di quelli. L’occhiata seria e penetrante che le lanciò Tisifone, infatti, era abbastanza eloquente: non avrebbe detto una sola parola di più su quell’argomento. Già era troppo per il suo carattere schivo e riservato aver confessato una cosa del genere.

Ora come siete rimasti?

Allieva e Professore, esattamente come prima. – che poi il prima equivalesse a tre giorni, poco più o poco meno, era un altro discorso – Abbiamo pianificato i nostri allenamenti in modo da non interferire troppo con le ronde e i miei doveri di Insegnante e Caposcuola, anche se forse dovrò parlare con Irvyne per essere certa che la Torre non rimanga scoperta – e no, non stava cercando di svicolare il discorso, ma semplicemente i suoi doveri nei confronti dei propri studenti venivano sempre prima di tutto – abbiamo più o meno organizzato alcune incursioni nel Mondo Babbano – più altre attività varie per avere la scusa di frequentarsi anche al di là del mero piano professionale – e abbiamo deciso di lasciare al caso e al desiderio del momento eventuali altri incontri carnali…

E per quanto avesse cercato di mantenere un certo distacco emotivo mentre le raccontava quelle cose, un velo di rossore, l’ennesimo da quando avevano iniziato a parlare di Noah, le colorò le guance al ricordo di quello che lui le aveva detto a proposito del voler ripetere quella che era stata per entrambi un’esperienza decisamente travolgente.

La tua curiosità è soddisfatta o vuoi farmi morire ancora un po' d'imbarazzo?
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Messaggioda Monique » 26/07/2013, 10:58

Non c’è nulla di divertente.

Invece c'era eccome, almeno dal punto di vista di Monique che aveva passato gran parte di quella conversazione a tentare di convincere Tisifone a lasciarsi andare, almeno una volta, senza pensare alle conseguenze, per poi scoprire che la cugina aveva già da tempo seguito il suo consiglio, passando una fantastica - o almeno così ipotizzava Monique - notte di sesso col suo nuovo professore di Difesa pratica.

Non sono assurda, sono debole.
E lui è dannatamente… lui.


Per quanto sembrasse assurdo, in realtà la Vice Preside capiva perfettamente cosa la donna intendesse dire: era come quando Celine le chiedeva, all'inizio della sua relazione con Sandyon, perché l'uomo le piacesse tanto, e lei non poteva fare altro che rispondere che lui... era lui.
Un modo come un altro per tentare di spiegare che era tutto l'insieme a rendere Vastnor così attraente e perfetto, ogni sua sfumatura caratteriale, ma non esisteva una parola in grado di racchiudere tutto ciò e da lì la famosa frase citata anche da Tissy, la quale non poté non venire sommersa dalle domande a raffica della cugina, giustamente e com'era ipotizzabile molto curiosa.

Cos’è ti sei iscritta a un corso accelerato per Auror?
Comunque è stato totalizzante e mi ha fatto sentire leggera.


In pratica ti ha fatto passare la notte di sesso più incredibile o quasi della tua vita, chiaro!

Aveva così riassunto le parole della cugina, in un modo sicuramente meno pudico ed imbarazzato di Tissy, ma era pur vero che quest'ultima non era certo abituata a parlare di determinate cose, perciò già il fatto che si stesse confidando con lei era un gigantesco passo avanti nel loro rapporto: questo però portava a tante altre domande, che Monique si sforzò di riassumere in una, volendo sapere cosa avessero deciso dopo il sesso, che tipo di rapporto dunque avrebbero intrattenuto di lì in poi.

Allieva e Professore, esattamente come prima.
Abbiamo pianificato i nostri allenamenti in modo da non interferire troppo con le ronde e i miei doveri di Insegnante e Caposcuola, anche se forse dovrò parlare con Irvyne per essere certa che la Torre non rimanga scoperta, abbiamo più o meno organizzato alcune incursioni nel Mondo Babbano, e abbiamo deciso di lasciare al caso e al desiderio del momento eventuali altri incontri carnali…


E la cosa ti lascia del tutto indifferente, vedo...

Commentò ironica la francese, alla quale di certo, avendocela di fronte, non poteva sfuggire il rossore sulle guance della cugina, segno che per quanto si sforzasse, forse quella notte di sesso era stata qualcosa di più, altrimenti non si sarebbe comportata così: certo, erano solo ipotesi e Monique non aveva nessuna prova per essere certa di quanto diceva... ma la possibilità di fugare ogni dubbio le venne poco dopo, proprio dall'altra.

La tua curiosità è soddisfatta o vuoi farmi morire ancora un po' d'imbarazzo?

Ho solo una domanda da farti ancora - disse infatti la donna, mordicchiandosi il labbro per tentare di porla nel modo giusto, così da farle capire cosa davvero volesse sapere - Che sia stata una bella scopata è indubbio, altrimenti non avreste messo in conto la possibilità di rifarlo in futuro, ma... lui ti piace? Non intendo come professore, né come scopa-amico... intendo come possibile... ecco... compagno futuro - si prese un secondo di pausa, poi riprese - Cioè, hai mai pensato a lui in quel senso? Come una persona che potresti frequentare seriamente, e con cui chissà, forse un giorno potrai costruire qualcosa di serio? O vuoi che si fermi tutto al mero sesso occasionale?
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Messaggioda Tisifone » 26/07/2013, 14:27

In pratica ti ha fatto passare la notte di sesso più incredibile o quasi della tua vita, chiaro!

Aveva preferito ignorare quel commento di Monique che per quanto colorito e abbastanza esaustivo le dava la sensazione di incompleto. Non era stato il sesso in quanto tale a rendere l'esperienza come una delle più incredibili della sua vita, ma tutte le miriadi di sensazioni che erano gravitate intorno a esso, primo tra tutti il senso di assoluta, totale e completa libertà nel fare e dire esattamente quello che avvertiva al momento e al diavolo le apparenze o la reputazione. Non è che con Lucas fingesse o si attenesse a recitare un ruolo, solo che il fatto di stare insieme ed essere innamorati inibiva automaticamente alcuni parti di lei. In ogni caso fu sollevata nel constatare che l'occhiataccia che aveva rivolto alla cugina ottenne l'effetto voluto di non dare adito a ulteriori domande sul rapporto occasionale che aveva consumato con il suo Master Teacher, anche se di occasionale non avrebbe avuto nulla considerato che i due aveva deciso di rifarlo ogni volta che avessero voluto e visto il desiderio che sembrava bruciare entrambi probabilmente il tutto si sarebbe tradotto in un "ogni volta che rimaniamo soli nella stessa stanza".

E la cosa ti lascia del tutto indifferente, vedo...

Completamente!

Mentì senza metterci neanche un po' di convinzione, tanto che la sua voce risuonò altrettanto ironica quanto quella della sua cuginetta. Per quanto continuasse a farsene una sorta di colpa e non riuscisse a comprenderne il perchè, il corpo di Noah sembrava attirare il suo come una sorta di calamita e lei non sapeva se sarebbe stata abbastanza forte da saper resistere in futuro nè, sopratutto, se avrebbe voluto farlo. Dopo aver raccontato alla VicePreside per sommi capi come aveva deciso di comportarsi in futuro, Tisifone pregò che quella sorta di interrogatorio/confessione forzata fosse giunto al termine ed espresse alla collega quel suo pio desiderio.

Ho solo una domanda da farti ancora.

Speriamo che sia davvero una!

Esclamò più emozionalmente esaurita che realmente disperata, voltandosi di lato, il peso completamente poggiato sul braccio sinistro, in modo da poter guardare in faccia la ragazza. E dal mondo in cui Monique si stava mordicchiando il labbro inferiore temeva davvero che non le sarebbe per nulla piaciuta.

Che sia stata una bella scopata è indubbio, altrimenti non avreste messo in conto la possibilità di rifarlo in futuro, ma... lui ti piace?

Bè ovvio che mi piace...

Non intendo come professore, né come scopa-amico... intendo come possibile... ecco... compagno futuro.

Al sentire pronunciare quelle due ultime parole il cuore di Tisifone perse un battito e il suo viso quel poco di colorito che aveva guadagnato nelle ultime ore a furia di arrossire per l'imbarazzo. Saltò a sedere sul letto, come se su di esso vi fosse appena comparso un basilisco, e si portò entrambe le mani in grembo, gli occhi leggermente sgranati. Dopo che Lucas l'aveva lasciata aveva deciso di bandire definitivamente quella parola dal suo vocabolario e le sensazioni a essa legata dal suo animo. Non si sarebbe lasciata incastrata nuovamente in una relazione che l'altro non sarebbe stato in grado di gestire, non avrebbe donato tutta se stessa a qualcuno che non sarebbe stato capace di preservare il suo cuore o combattere per esso. La fine della sua storia con Turner le aveva insegnato che l'amore vero era solo una pia illusione e che i sentimenti da soli non bastavano per vincere le avversità. Inutile dire quindi che la sola idea di far entrare qualcun altro così a fondo nella sua vita le faceva venire un attacco d'ansia. Impugnò nuovamente la propria bacchetta e questa volta evocò direttamente da un cassetto del suo comodino su alla Torre dei Grifi un sacchettino di tela grezza che sprigionava odore di zenzero e cannella.

E' solo sesso senza alcun coinvolgimento...

Biascicò, stringendo con forza il sacchettino nella mano destra e inalando con piccoli respiri brevi l'aroma tanto familiare.

Cioè, hai mai pensato a lui in quel senso? Come una persona che potresti frequentare seriamente, e con cui chissà, forse un giorno potrai costruire qualcosa di serio? O vuoi che si fermi tutto al mero sesso occasionale?

Avrebbe voluto dire che no, non sarebbe mai accaduta una cosa del genere, che il rapporto, di qualunque natura fosse, con Noah non sarebbe mai evoluto in quella direzione ma al massimo sarebbe involuto fino a scomparire nel momento in cui uno dei due si sarebbe stancato di tutto quel sesso senza sentimento o si fosse innamorato di qualcun altro. Avrebbe voluto certo, ma non lo fece. Perchè non aveva alcuna certezza in merito se non la paura, a tratti paralizzante, che la assaliva al solo pensiero di poter essere qualcosa di più.

Non ho pensato e continuo a evitare di farlo- si risolse quindi a dire alla fine, scandendo bene le parole, il viso che tornava ad assumere un colorito più roseo - Sembrerà strano detto da me ma non voglio sapere cosa accadrà in futuro, non voglio pensare, non voglio ipotizzare, non voglio programmare. Per adesso è solo sesso senza sentimenti nè coinvolgimenti ... lavoriamo insieme, usciamo insieme, scopiamo insieme - e il fatto che avessero praticamente deciso di non frequentare nessun altro nel frattempo era un dettaglio trascurabile - Se e quando le cose cambieranno ci penserò.

E dallo sguardo allucinato che rivolse all'altra era evidente quanto quella possibilità la spaventasse a morte.
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Messaggioda Monique » 26/07/2013, 20:11

Chiaro che per lei non si trattasse assolutamente di sesso e basta, e non perché credeva che Tisifone non fosse in grado di scopare liberamente con qualcuno - o meglio, forse da quando si era lasciata con Lucas le si era aperta questa possibilità - ma perché dal modo in cui la cugina continuava ad arrossire era piuttosto palese che non fosse sesso puro e semplice.

E' solo sesso senza alcun coinvolgimento...

Ah-ha...

Mormorò Monique, ed era evidente che non ci credesse nemmeno un po': ma d'altronde, la cugina in primis sembrava non crederci minimamente, e l'ironia nel suo tono era palese; che fosse solo sesso senza coinvolgimento era quindi ovvio, ma la domanda era un'altra... lei aveva mai pensato a questo Noah in un senso diverso da un professore ed uno scopa-amico?

Non ho pensato e continuo a evitare di farlo.
Sembrerà strano detto da me ma non voglio sapere cosa accadrà in futuro, non voglio pensare, non voglio ipotizzare, non voglio programmare. Per adesso è solo sesso senza sentimenti nè coinvolgimenti ... lavoriamo insieme, usciamo insieme, scopiamo insieme...
Se e quando le cose cambieranno ci penserò.


E ti fa paura che questo sia possibile, vero? Che Noah possa farti venire la voglia di riprovare, dico... - domandò Monique, allungando la mano per stringere quella della cugina con aria comprensiva - Sai, quando è finita col mio ex, Daniel Dawson - una storia tragica ed orribile che nemmeno ti sto a raccontare - credevo non mi sarei mai più innamorata. E con Sandyon avevo paura di lasciarmi andare perché... beh, lo sappiamo com'è fatto.
Però è successo, e ti posso assicurare che lasciarsi andare non è mai un errore, perché ogni storia ci lascia qualcosa e ci fa crescere: quindi non avere paura, viviti la storia con lui, e se ti trovi così bene... prova a frequentarlo seriamente.
Non si può mai sapere cosa ci riserverà il destino.


E le sorrise incoraggiante: credeva davvero in ciò che aveva detto, e sperava che il futuro riservasse alla cugina solo belle sorprese, perché si meritava un po' di felicità, soprattutto dopo le sofferenze delle settimane precedenti.

Che ne dici... ce la spariamo una vagonata di dolci?!

Le propose poi, con espressione infantile, chiaro segno di una francese che voleva dimenticare per qualche ora il suo ruolo e godersi la vita - e soprattutto il dolci.
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Messaggioda Tisifone » 27/07/2013, 14:39

Era sesso, solo ed esclusivamente sesso condito con gli allenamenti, le uscite, le risate, ma nulla di più. E per quanto una parte di lei le dava della sciocca codarda per quel suo intestardirsi e nascondersi dietro a un dito, Tisifone avrebbe continuato a confermarlo fino alla morte. Perché l’alternativa era per lei più spaventosa di un Imperdonabile, perché un Avada era veloce e definitivo, innamorarsi di nuovo, concedere libero accesso al proprio cuore e alla propria anima a un altro uomo invece l’avrebbe inflitto una stiletta colma di sofferenza indicibile per ogni attimo di felicità convissuta.

E ti fa paura che questo sia possibile, vero? Che Noah possa farti venire la voglia di riprovare, dico...

No, mi terrorizza semplicemente, mi paralizza… Non credo di poter sopportare di nuovo… tutto questo… non un’altra volta.

Ammise stanca, stringendo con più forza il sacchettino con le spezie. Forse con quel suo modo di fare dubbioso e leggero avrebbe finito per allontanare Pellegrino da sé, ma si ostinava a credere fermamente che sarebbe stata maggior capace di gestire il dolore della perdita adesso, che si stavano solo conoscendo, che quello della delusione se si fosse permessa di innamorarsi di lui.

Sai, quando è finita col mio ex, Daniel Dawson - una storia tragica ed orribile che nemmeno ti sto a raccontare - credevo non mi sarei mai più innamorata. E con Sandyon avevo paura di lasciarmi andare perché... beh, lo sappiamo com'è fatto.
Però è successo, e ti posso assicurare che lasciarsi andare non è mai un errore, perché ogni storia ci lascia qualcosa
– un sorriso amaro comparve sul volto della Divinante, mentre la mano destra andava ad accarezzare il braccio sinistro all’altezza della cicatrice. Si, decisamente ogni storia lasciava qualcosa, peccato che lei sue lasciassero solo cicatrici indelebili nel corpo e nello spirito. - e ci fa crescere: quindi non avere paura, viviti la storia con lui, e se ti trovi così bene... prova a frequentarlo seriamente.
Non si può mai sapere cosa ci riserverà il destino.


Hummm... la morte?

Ribattè ironica, gli angoli delle labbra che si sollevavano a stento per dare forza a quella battuta che tecnicamente avrebbe dovuto smorzare un po’ la tensione. In realtà era esattamente quello che pensava. Dopotutto se la prima volta che aveva amato incondizionatamente un uomo quello l’aveva tradita e poi pugnalata e la seconda volta l’aveva lasciata perché non si fidava di lei per qualcosa che era stata costretta a fare, cosa diavolo di buono poteva aspettarsi dall’innamorarsi ancora? No, decisamente l’ottimismo non rientrava tra le principali virtù di Tisifone, non in quel periodo.

Che ne dici... ce la spariamo una vagonata di dolci?!

Affogare le preoccupazioni nel cibo? – ripetè come a volerci pensare, prima di aprirsi in un sorriso sincero e rilassato – Direi che è un’ottima idea. Spero che l’Engorgio funzioni anche sulle vaschette di gelato perché ho bisogno di almeno una decina di chili di pistacchio e pesca per ritrovare un po’ di buon umore… Però tu non credere di cavartela così a buon mercato – la minacciò con un dito, senza però perdere quell’aria gioviale che aveva appena recuperato – Dopo i dolci ti metti al lavoro sugli incantesimi di ipnosi e io resterò qui a sorvegliarti e pungolarti con qualche piuma di zucchero.

Una volta che la piccola elfa domestica di Monique avesse portato loro i dolci richiesti, le due cuginette si sarebbero messe a chiacchierare tranquillamente di musica e vestiti o meglio la VicePreside avrebbe dissertato e Tisifone si sarebbe limitata ad ascoltarla, facendo di quanto in quanto domande stupide o fuori luogo, giusto a rimarcare come lei, di stare al passo con i tempi, proprio ci riusciva.

[FINE]
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Messaggioda Tisifone » 01/05/2014, 22:31

[ Domenica 19 Marzo 2108 – ore 10:30 – Stanza 201 – Locanda “La bella addormentata” - Hogsmeade]


Elisir dell’Immunità, milaja?

Esatto. Puoi dirmi cos’è e come faccio a procurarmelo?

Perché ti interessa?

Ho visto cosa sarà in grado di evitare. Allora?

Non posso.

Demetri per favore… è importante…

Milaja non ne dubito ma davvero non posso… - l’immagine rosso fuoco nel camino tremolò leggermente come se l’ex Serpeverde avesse sospirato pesantemente e scosso la testa – E’ qualcosa che va al di là delle mie capacità e conoscenze.

Ammise alla fine e la lontananza non fu sufficiente a mascherare la frustrazione nel tono di voce dell’uomo, affondando in quel modo Tisifone maggiormente nel vortice della disperazione in cui era sprofondata la sera prima. Fu solo grazie alla presa ferma della mano di Noah sulla spalla che non si lasciò andare a una risata isterica – perché di lacrime ormai non ne aveva più. La sera precedente, una volta raggiunto a fatica il proprio ufficio, Tisifone aveva chiamato il suo compagno che senza neanche chiederle cosa fosse accaduto, le aveva detto di prendere una camera da qualche parte al villaggio e di attenderlo alle porte di Hogwarts per le otto. E alle otto puntuali il suo amorevole e premuroso compagno si era presentato al Castello armato di succulente pietanze preparate appositamente per lei e l’aveva scortata fino alla loro camera alla locanda “La bella addormentata”. Qui l’aveva aiutata a fare un bagno caldo, prendendosi cura del suo corpo debilitato, l’aveva nutrita e poi tenuta abbracciata stretta sotto le coperte mentre gli raccontava la visione in tutti i suoi macabri dettagli. L’aveva consolata, baciandole amorevolmente i capelli, rassicurata che insieme avrebbero trovato una qualche soluzione e l’aveva lasciata piangere, sfogando la sua frustrazione e la sua rabbia contro l’ottusità del Ministero che la costringeva a muoversi furtiva nell’ombra come la peggiore delle criminali per salvare la vita a una innocente. Quella mattina, a mente sgombra anche se non tanto lucida vista la nottata insonne che avevano passato, avevano riaffrontato il discorso e Tisifone aveva insistito di chiamare il Manor visto che nella sua visione Asher sembrava conoscere quel dannato Elisir. Peccato che la conoscenza del medimago fosse solo nominale e anche il Pozionista di casa, interpellato immediatamente, sembrava non saperne poi molto.

Si tratta di un composto di altissima complessità milaja , qualcosa al mercato nero ti costerebbe sui 3-4000 Galeoni ma che non ti consiglierei mai di comprare perché molto probabilmente si tratterebbe di un Troll – spiegò l’uomo con calma sperando che in qualche modo le scarse informazioni che poteva dare alla sua figlioccia potessero esserle di una qualche utilità – Esso ha la capacità di rendere immune da qualsiasi colpo fisico per un tempo variabile dalle cinque alle dieci ore a seconda della bravura di chi lo crea. E il problema è proprio questo… E’ un composto Pozionistico/Erbologico/Alchemico quindi per poterlo realizzare è necessario consultare qualcuno che eccela in tutti e tre i campi oppure convincere tre luminari a collaborare alla sua creazion… Posso provare a chiedere a qualche amico se può esserci di aiuto ma più di questo non posso fare, mi spiace.

Grazie…

Fu l’unica cosa che la donna riuscì a bisbigliare, gli occhi velati da lacrime di frustrazione puntati sul camino anche dopo che il viso di Demetri fu sparito.

Adesso cosa mi consigli di fare?

Mormorò, posando la mano su quella del compagno e stringendo forte per tranne forza e coraggio mentre si rimetteva in piedi.

Forse dovresti parlarne con Monique.

Gli rivolse uno sguardo interrogativo, stanca di sentire quella nota gracchiante nella sua voce ogni volta che parlava.

Lei conosce il tuo Dono quindi potrai raccontarle tutto liberamente – iniziò a spiegarle l’italoamericano paziente – e se non lei direttamente di sicuro Sandyon saprà a chi rivolgersi. Senza contare che è la sua figlioccia e ha il diritto di saperlo.

Non voglio che soffra a causa mia.

Tesoro non sei tu che la farai soffrire ma chi causerà quella esplosione. Al massimo tu sei quella che tenterà di salvare il salvabile.

[19 Marzo 2108 – ore 15.00 – Alloggi di Monique e Sandyon Vastnor – Hogwarts]


Sarebbe voluta rimanere con Noah alla locanda fino all’ora di cena e anche oltre a farsi coccolare dal suo iperprotettivo compagno ma purtroppo il tempo era un nemico incorruttibile e se procurarsi quell’Elisir era davvero complicato come le aveva detto Demetri, allora ne avevano decisamente poco da sprecare. Era quindi rientrata a Hogwarts subito dopo pranzo e approfittando della calma surreale che regnava nel Castello quella domenica pomeriggio si era recata negli alloggi della cugina decisa a parlarle solo nel caso in cui si fosse trovata da sola. Non aveva alcuna intenzione, infatti, di affrontare quel tipo di conversazione con Vastnor presente, non quando non era ancora riuscita a rientrare in pieno controllo di sé. Si fermò per un attimo fuori dalla porta della stanza, le braccia incrociate al petto e un’espressione cupa in volto con ancora indosso l’abito che della sera precedente, un vestito di lino grezzo lungo fino alla caviglia con un corpetto in pelle, non l’ideale da indossare per una cena galante con il proprio compagno ma decisamente essere sexy era stato l’ultimo dei suoi pensieri.

Immagine


Si portò una ciocca di capelli, sfuggita al fermaglio con cui li aveva legati, dietro l’orecchio e, preso un profondo respiro, bussò.

Monique sono Tisifone, posso disturbarti un attimo?

Chiese con un tono informale. L’essere stata sua testimone di nozze le aveva “obbligate” a comportarsi in maniera più amichevole anche tra le mura scolastiche. Nel momento in cui l’altra le avrebbe dato il permesso, Tisifone sarebbe entrata e, dopo essersi richiusa la porta alle spalle, le avrebbe chiesto, guardandosi intorno con aria quasi sospetta.

Sandyon non c’è?

E se l’altra fosse stata attenta avrebbe colto una nota di apprensione ed urgenza nella voce della cugina che, unito al vestiario decisamente troppo casual per i suoi standard, avrebbe dovuto farle comprendere che quella non era una semplice visita di cortesia.
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Messaggioda Monique » 02/05/2014, 15:10

[19 Marzo 2108 – ore 15.00 – Stanza di Monique]


Decisamente il modo migliore per passare un pomeriggio in cui non aveva lezione... ma si sapeva, Monique Vireau era una donna imprevedibile... anche per se stessa: appena dopo pranzo, rendendosi conto di non doversi più presentare in aula fino alla mattina dopo, la francese si era messa in testa di riordinare la propria camera negli alloggi docenti. Non ci passava troppo tempo, in effetti, la maggior parte dei vestiti era nella casa di Londra... eppure, chissà perché, c'era più casino in quella stanza che in tutta l'abitazione londinese - forse anche grazie al fatto che la seconda era sotto la supervisione di Sophie.
Fatto stava che, quando qualcuno bussò alla porta della sua camera nella Torre Sud, Monique era immersa in mezzo a vestiti, scartoffie e un cumulo di altri oggetti, ed aveva l'aria di qualcuno che decisamente non aveva la minima idea da dove cominciare.

Sì?

Domandò senza nemmeno voltarsi, tirando su un vestito e studiandolo con espressione perplessa: forse avrebbe dovuto cominciare una bella cernita di cosa tenere e cosa no, magari portando le cose che non indossava più a qualche ente di beneficenza...

Monique sono Tisifone, posso disturbarti un attimo?

Vieni pure!

Nuovamente non si volse: già non l'aveva fatto prima di sapere chi avesse bussato, figuriamoci ora che aveva scoperto l'identità del visitatore, ovvero la sua adorata cuginetta; non aveva alcun problema a mostrare quel disordine a lei, dato il rapporto che intercorreva tra le due; sentì la porta che si apriva e si chiudeva alle sue spalle, ma non essendosi girata verso Tisifone non poté cogliere la sua espressione piuttosto seria e preoccupata.

Sandyon non c’è?

No, non... - cominciò a dire Monique, voltandosi verso la cugina solo perché aveva captato nella sua voce qualcosa che non quadrava: non appena gli occhi si posarono su di lei, però, si rese conto, dal volto della donna, dal suo vestiario e dalla sua voce, che c'era davvero qualcosa che non andava - ... che è successo?

Le domandò subito, facendosi attenta, seria e pensierosa.

Immagine


Dopo la notizia che Aryanne era figlia di Sandyon non solo per vie legali, ma anche per uno stato di sangue - notizia che aveva reso Monique euforica per entrambi, anche se decisamente scioccata - non c'erano state altre novità salienti, e questo le aveva fatto piacere perché, come dicevano i babbani, "nessuna nuova, buona nuova" ... evidentemente, però, il periodo di riposo era finito.
Mise mano alla bacchetta e l'agitò velocemente, facendo scomparire praticamente ogni cosa nei cassetti, negli armadi... come se tutto fosse in ordine: avrebbe finito - anzi, cominciato - un'altra volta.

Sediamoci e raccontami tutto.

Le disse, indicandole le due poltroncine posizionate l'una di fronte all'altra accanto al camino spento, dove un Fire addormentato sembrava quasi attendere la loro venuta.
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Messaggioda Tisifone » 03/05/2014, 22:29

A meno di ventiquattro ore dalla visione catastrofica che aveva avuto sul futuro di Aryanne, Tisifone aveva dato fondo quasi a tutte le sue risorse e non aveva ancora neanche uno straccio di piano in mano. Asher non aveva fatto altro che ripetere ciò che avrebbe detto a Seal il prossimo luglio, Demetri aveva posto l’accento sulla rarità dell’Elisir e sulle difficoltà di reperirne una fiala “valida”, Noah l’aveva coccolata, tranquillizzata e dato l’unico consiglio che lei aveva scartato a priori: confidarsi con Monique. Condividere con la cugina un fardello cos’ grande senza poterle dare anche uno straccio di soluzione le era apparso un comportamento egoistico ma si fidava del giudizio del proprio compagno e così aveva fatto ritorno a Hogwarts subito dopo pranzo nella speranza di trovare la VicePreside da sola e poter avere con lei una conversazione in famiglia. Non appena mise piede negli alloggi della donna comprese che le sue speranze si sarebbero avverate perché dubitava fortemente che, cambiamento o meno, Vastnor sarebbe rimasto in quella confusione di abiti femminili per più di due secondi di fila. La prudenza però non era mai troppa così, richiusa la porta alle proprie spalle, si premurò di chiedere conferma all’altra della sua intuizione, rimanendo però ferma a pochi passi dalla porta. No, non aveva timore di calpestare inavvertitamente qualcosa, semplicemente una parte di lei non era ancora del tutto convinta di quello che stava per fare e quindi, inconsciamente si teneva vicino a quella che a ben vedere rappresentava una “via di fuga”.

No, non... ... che è successo?

Un sorriso che avrebbe dovuto essere divertito ma che risultò essere amaro comparve sul viso di Tisifone, senza riuscire ad addolcirne i lineamenti tirati: quanto la conosceva bene la francese per aver compreso solo con uno sguardo che c’era qualcosa che non andava in lei?

La domanda giusta è cosa accadrà e soprattutto come potremo evitare che accada?

Mormorò con voce spossata, che denotava tutta la stanchezza che aveva accumulato nelle ultime ore nonostante le amorevoli cure di Noah, mentre tirava fuori la bacchetta da una delle tasche del vestito e la sventolava in aria, lanciando alcuni incantesimi non verbali in modo da insonorizzare la stanza e bloccarne la porta. Con gli Auror che giravano indisturbati per il Castello voleva evitare che qualcuno per sbaglio origliasse la conversazione che stavano per avere o entrasse nella stanza al momento meno opportuno.

Scusami.

Aggiunse subito dopo, sincera nello sguardo anche se il tono di voce non lasciava trasparire alcun senso di colpa per aver applicato degli incantesimi senza chiedere preventivamente il permesso alla padrona di casa. Dettagli quelli a cui solitamente teneva molto, anche in ambito familiare, ma che passavano decisamente in secondo piano in quel frangente e forse averla sentita parlare al futuro avrebbe fatto suonare un campanellino d’allarme nella mente di Monique. Quanto tempo avrebbe impiegato una persona perspicace e informata dei fatti come la VicePreside a collegare quel comportamento atipico con il Dono della Divinante? Meno di un secondo a giudicare dalla velocità con cui fece sparire tutto e la invitò a sedersi.

Sediamoci e raccontami tutto.

Preferirei stare in piedi per il momento se non ti spiace.

Declinò l’offerta avvicinandosi alla poltrona che l’altra le aveva indicato ma fermandosi alle spalle in modo da posare entrambe le mani sulla spalliera e guardare Monique dall’alto verso il basso, sicura che la cugina non si sarebbe sentita offesa o altro. Non era la posizione più comoda per parlare ma con il senso di impotenza che la stava soffocando l’idea di essere metaforicamente rinchiusa tra i braccioli di legno non la allettava per nulla. Si umettò le labbra, gli occhi che vagavano ovunque nell’ambiente adesso immacolato tranne che sul viso dell’altra donna perché era certa che se ne avesse incrociato lo sguardo preoccupato – molto probabilmente per lei – non avrebbe mai avuto il coraggio di dirle quello che aveva visto.

Su consiglio della Vilvarin ieri pomeriggio sono andata alle Serre per chiedere a Seal di prepararmi un unguento specifico per i tatuaggi magici e quando ci siamo stretti la mano per suggellare il nostro accordo… - deglutì a vuoto, le mani che si stringevano con forza intorno alla stoffa della spalliera fino a far diventare le nocche bianche mentre l’immagine di Aryanne in quel letto del San Mungo tornava vivida davanti ai suoi occhi. - La figliastra di Sandyon… lei… corre un grave pericolo… non so cosa farà verso la metà di luglio ma... qualsiasi cosa sia la.. porterà … in un letto del San Mungo… - aveva tentato di mantenere un tono di voce controllato e atono, facendo ricorso a tutta la sua concentrazione e agli insegnamenti di Demetri ma nessuno l’aveva mai preparata a sopportare e contenere una simile ondata di emozioni laceranti e contrastanti, di urgenza, disperazione, rabbia, dolore, impotenza così iniziò a balbettare, la voce incrinata, mentre la sua postura diventava sempre più rigida tanto da far temere che potesse spezzarsi da un momento all’altro – sfigurata… e…. menomata… a … vita…

Volse il capo verso il punto in cui Monique si trovava senza riuscire però a mettere a fuoco il suo viso perché gli occhi erano offuscati da silenziose lacrime che scivolavano lungo le guance.

Mi spiace golubì… mi spiace tanto…

Mormorò scuotendo il capo, il senso di colpa per essere portatrice di tale sventura che prendeva il sopravvento su tutto rendendola incapace di pensare in maniera razionale. In un angolo della sua mente sapeva che lasciarsi andare a quel tipo di sentimentalismo era una inutile perdita di tempo, che avrebbero dovuto sedersi per delineare un piano che le avrebbe portate a ottenere un Elisir perfetto, peccato che in fondo Tisifone non fosse un automa babbano e avesse sviluppato una sorta di empatia nei confronti della cugina. Il dolore che aveva provato nelle Serre durante la visione era nulla al confronto di quello che avvertiva mentre comunicava a Monique che la figlia che aveva appena imparato ad amare probabilmente le sarebbe stata strappata via a breve.
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Messaggioda Monique » 04/05/2014, 15:38

La domanda giusta è cosa accadrà e soprattutto come potremo evitare che accada?

Se non avesse saputo cosa la cugina fosse, probabilmente non avrebbe capito il senso di quella domanda... ma Monique sapeva, conosceva bene le capacità della Divinante e quindi, nel sentirle pronunciare quelle parole, c'era solo una cosa che poteva venirle in mente: Tisifone aveva avuto una visione.
Per questo non se la prese quando l'altra bloccò ed insonorizzò la porta della sua stanza senza nemmeno chiederle prima il permesso: doveva trattarsi di qualcosa di molto, molto grosso, e Monique era d'accordo con la donna sul non volere alcun guaio.

Scusami.

Mosse la mano in un gesto che voleva essere veloce ed esplicativo, per farle capire che non c'era nulla di cui scusarsi: comprendeva la serietà dietro a quel gesto, e non aveva voglia di perdere tempo in inutili formalismi.
Per questo lasciò subito perdere quel particolare, invitandola piuttosto a sedersi e a raccontarle tutto.

Preferirei stare in piedi per il momento se non ti spiace.

Non obiettò a quelle parole, lasciandosi cadere sulla poltrona di fronte a quella a cui Tisifone si era appoggiata e fissando la cugina con aria grave e seria, anche se la donna non stava ricambiando il suo sguardo - altro fatto ben più che preoccupante, per la francese.

Su consiglio della Vilvarin ieri pomeriggio sono andata alle Serre per chiedere a Seal di prepararmi un unguento specifico per i tatuaggi magici e quando ci siamo stretti la mano per suggellare il nostro accordo…
La figliastra di Sandyon… lei… corre un grave pericolo… non so cosa farà verso la metà di luglio ma... qualsiasi cosa sia la.. porterà … in un letto del San Mungo… sfigurata… e…. menomata… a … vita…


Il respiro le si mozzò in gola, ed il volto divenne pallido, quasi cadaverico: chiuse gli occhi, cercando di assorbire ed analizzare ciò che la cugina le aveva appena detto... ma non era semplice.
Al contrario, ci volle tutta la sua concentrazione per rimanere calma, gelidamente razionale e focalizzata su ciò che Tisifone le aveva appena rivelato: Aryanne, in ospedale, sfigurata e mutilata... a Luglio.

Abbiamo ancora tempo.

Fu quella la prima cosa che pensò la Vireau mentre si alzava in piedi e si posava le mani sul viso, ai lati del naso, facendo respiri profondi per controllare il tremito che, altrimenti, le avrebbe invaso la voce ed il corpo.

Mi spiace golubì… mi spiace tanto…

Non c'è nulla di cui tu debba dispiacerti, Tissy - la rassicurò Monique quasi subito, voltandosi verso di lei con il volto ancora pallidissimo ma l'espressione seria, decisa e ferma - Ciò che Aryanne farà non dipenderà certo da te, e con la tua visione siamo in tempo per aiutarla.
Possiamo farle evitare la missione che dovrebbe accettare in quel periodo, ad esempio, o trovare un modo per proteggerla... hai visto altro? Sai cosa l'ha colpita, o se esiste un qualche rimedio?


Le domandò, ipotizzando che le visioni della Divinante forse avrebbero potuto dare loro un qualche altro aiuto, magari un indizio, seppur minimo, che facesse al caso loro.
Respirava in modo lento e profondo, la Vice Preside, mettendosi, dopo aver ascoltato le eventuali altre informazioni di Tisifone, a camminare su e giù per la stanza con aria pensierosa, riflessiva: alla fine si fermò di fronte alla cugina e sospirò, come se avesse preso una decisione molto importante.

Mi fido di te, Tissy, perciò sappi che quello che sto per dirti non dovrà uscire da questa stanza, chiaro? Non dovrai farne parola con nessuno, in nessun caso e per nessun motivo.

Un attimo di pausa, quasi a chiederle conferma silenziosa della promessa di silenzio da parte della donna, poi la francese proseguì nel suo parlare.

... Aryanne non è solo la figliastra di Sandyon.
Recentemente abbiamo scoperto che la madre, Roberta, in passato è stata a letto con lui sotto Polisucco per riuscire a rimanere incinta... la bambina sarebbe dovuto morire, ma grazie a vitamine integrative non solo le è stata salvata la vita, ma ha subìto una crescita esponenziale che l'ha portata a dimostrare 11/12 anni nella metà del tempo: Roberta e suo marito hanno sistemato tutto affinché la bambina, per il Ministero, avesse effettivamente quell'età e potesse entrare ad Hogwarts, e naturalmente l'hanno cresciuta come fosse figlia di Giovanni... ma non è così.


A quel punto Tisifone avrebbe capito, o era ancora talmente sconvolta da non riuscire a cogliere tutta in una volta sola - considerando che insomma, non era le verità più semplice ed intuitiva del mondo?
Beh, caso mai non si fosse capito...

Aryanne è la figlia biologica di Sandyon.
Il che significa che se non trovo un modo per salvarle la vita, non riuscirò mai più a guardare mio marito in faccia.
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2012-10-30 23:15:42 Sandyon d20 9  
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