Re: Stanze Vergil - Martha
Inviato:
16/09/2014, 14:58
da Vergil
Avanti.
Rimase qualche attimo interdetto non appena aprì la porta, rimanendo imbambolato a fissare la collega con occhio ben poco sveglio.
Non gli capitava spesso di incontrarla in veste di vicina di stanza e dunque nell'osservarla stare lì, vestita in quel modo, con quell'aria da donna vissuta e navigata sogno ogni punto di vista, chiaro che la fantasia di un ragazzo giovane come lui prese a viaggiare all'inverosimile.
Aveva decisamente letto troppi fumetti pornografici nei quali la più grande si divertiva col più giovane in quanto più pieno di energia e vigore, doveva smetterla di ipotizzare quei racconti come possibili realtà, altrimenti avrebbe continuato a trascorrere il resto dei suoi giorni con l'alzabandiera appena sveglio, di metà giornata e della buonanotte.
Mi dica pure...
Non gli aveva mica chiesto una cosa tanto facile!
Essere obiettivi, lucidi e pronti a spiegarsi fluidamente con la Bennet di fronte era simile a quando aveva davanti il seno abbondante della ex fidanzata. Non che gli interessasse solo quello, ma restava comunque una zona del corpo che lui preferiva ed era meglio che non ci pensasse troppo per evitare che tornasse lo sconforto per la ragazza ormai perduta e da tempo accoppiata con il suo allora ex Zephyr Kenway.
Comunque, giusto per non farsi mancare alcuna figura da fesso con la professoressa di Pozioni, Vergil cominciò a parlare in modo abbastanza equivoco, finendo per incartarsi da solo e determinando così una giusta deduzione da parte della mora inglese.
E' passato un bel po' di tempo da quando si è diplomato e ancora la metto in soggezione?
Temo che un pezzo di pergamena non mi immunizzi dal suo fascino, collega!
Ecco, forse quella fu una risposta abbastanza audace, ma era davvero necessario prendersi in giro, tra adulti?
Martha sicuramente era a conoscenza degli sguardi semi eccitati di tutto il popolo maschile studentesco di Hogwarts, quindi di sicuro non aveva fatto fatica a notare anche l'interesse adolescenziale da parte del Cartwright, quindi per il Tassorosso fu di gran lunga preferibile dire una onesta verità che una bugia di circostanza facilmente riconoscibile come tale.
Fermo lì sulla soglia sembrava uno stoccafisso, ma era indeciso ancora se entrare o meno, oltre al fatto che ella avrebbe dovuto accettare di conferire finalmente con lui e farsi spiegare il motivo dell'inseguimento per tutta la giornata.
Ora si, posso dedicarle un po' di tempo.
Vogliamo sederci o è una questione di pochi minuti?
No no, assolutamente, non voglio rubarle troppo tempo!
In realtà avevo bisogno di sapere se fosse disponibile per qualche lezione privata.
Sono diventato Auror da poco e mi sono accorto che le lezioni di pratica magica scarseggiano moltissimo.
Non voglio rimanere a vita una semplice soldato mediocre in grado di muovere qua e là la bacchetta.
Per sperare di scalare la vetta, devo possedere una preparazione totale e globale.
In quanto ex Tassorosso, a livello di Abilità Magica non me la cavo male, ma ho bisogno di raggiungere un grado più alto.
Ovviamente non chiedo un intervento immediato, va bene anche tra qualche settimana, l'importante è sapere ne ha voglia.
Era durante questi discorsi che il lato più cresciuto e maturo di Vergil saltava immediatamente fuori.
Quando c'era di mezzo il suo futuro, la sua preparazione, il suo sogno coltivato fin da piccolo, non esisteva più spazio per le battute, per le stupidaggini o per le bambinate. Il Professore di Volo assumeva uno sguardo fermo, fiero ed estremamente serio, quasi adulto.
Senza contare che la barba finalmente gli dava un po' quel minimo tocco di crescita estetica utile allo scopo.
In realtà, dentro di sé stava facendo molta fatica a non viaggiare con gli occhi sulla curva del seno della donna o su quella dei fianchi, anzi, probabilmente molti dei maschi del mondo gli avrebbero conferito senza ombra di dubbio una medaglia al valore per l'impresa.
Ah beh, è chiaro che sarei disposto a pagare!
Le farei gratis in risposta delle lezioni di Volo ma qualcosa mi dice che non gliene fregherebbe niente...
Ma alla fine c'era sempre una piccola battuta per stemperare la compostezza, un po' come il proprio marchio di fabbrica.
Quella sicuro è una quarta abbondante, sì sì...
Il mio occhio critico poi, mi suggerisce che anche senza reggiseno sta su che è una meraviglia!
C***o, no no, se stai pensando una cosa simile significa che hai abbassato gli occhi.
Su su suuuuuuu!
... Ecco, bravo, ottimo recupero.
Re: Stanze Vergil - Martha
Inviato:
16/09/2014, 20:16
da Martha
Temo che un pezzo di pergamena non mi immunizzi dal suo fascino, collega!
La donna lo fissò, tentando di comprendere se quella frase fosse un modo per omaggiarla o per provarci spudoratamente. Forse, nel caso di Cartwright, potevano essere entrambe le cose: aveva sempre saputo -o per lo meno ipotizzato- che il ragazzo aveva un debole per lei. Durante le ore di lezione, quando ancora Vergil era solo uno studente, l'aveva beccato più volte a fissarle sognante il seno piuttosto che prestare attenzione alla lezione in corso. Principale motivo per il quale la Bennet lo sbatteva fuori dall'aula un giorno si e l'altro pure, cosa però del quale non era sicura che il collega di Volo si fosse mai reso conto.
In quel frangente però Vergil non era più un quindicenne con gli ormoni a mille: era diventato ormai un adulto, almeno secondo la concezione del mondo magico, e come tale lei lo avrebbe trattato. In realtà non era una cosa affatto semplice, visto che per guadagnarsi il suo rispetto il ragazzo avrebbe dovuto dimostrare una maturità di fondo che Martha -purtroppo- ancora non vedeva. Ma dal momento che erano diventati colleghi di lavoro, era giusto concedergli una possibilità e ascoltare -senza lanciare ulteriori frecciatine sarcastiche- ciò che Cartwright aveva da dirle.
Molto gentile Cartwright, ma le consiglio di superare quanto prima possibile il suo problema o rischia di fare una brutta figura ogni volta che mi rivolge parola.
Non era un modo per esaltare la sua vanità, ma solo un consiglio -dato ad un ragazzo più giovane di lei- di maturare quanto prima possibile. Poteva trovarla affascinante, ma questo non doveva impedirgli di comportarsi con serietà e discrezione, specie se di fronte a sè si fosse trovato una persona estranea e non la sua ex professoressa di Pozioni.
In ogni caso la donna gli aveva dato il permesso di entrare in camera sua proprio per ascoltare ciò che aveva da dire e così lo incitò a fare, riuscendo finalmente a scoprire perchè quel giorno continuasse a cercarla ovunque andasse.
No no, assolutamente, non voglio rubarle troppo tempo!
In realtà avevo bisogno di sapere se fosse disponibile per qualche lezione privata.
Per quale motivo?
Sono diventato Auror da poco e mi sono accorto che le lezioni di pratica magica scarseggiano moltissimo.
Non voglio rimanere a vita una semplice soldato mediocre in grado di muovere qua e là la bacchetta.
Per sperare di scalare la vetta, devo possedere una preparazione totale e globale.
In quanto ex Tassorosso, a livello di Abilità Magica non me la cavo male, ma ho bisogno di raggiungere un grado più alto.
Ovviamente non chiedo un intervento immediato, va bene anche tra qualche settimana, l'importante è sapere ne ha voglia.
[...]
Ah beh, è chiaro che sarei disposto a pagare!
Le farei gratis in risposta delle lezioni di Volo ma qualcosa mi dice che non gliene fregherebbe niente...
La donna avrebbe anche potuto soppesare con un certo interesse la proposta del ragazzo, se Cartwright in un momento di distrazione non avesse abbassato lo sguardo proprio sul seno della pozionista, che ora lo fissava severa e in silenzio. Aveva quasi creduto -dopo averle spiegato il motivo della sua richiesta- che Vergil fosse riuscito ad ottenere chissà come un po' di buon senso grazie al tipo di carriera scelto per sè stesso. Ma a quanto pare, essere un Auror non gli impediva di essere un uomo, sebbene Martha pretendesse -almeno sul posto di lavoro- serietà e maturità costanti, anche se l'avesse trovata in abiti molto succinti. Era qualcosa che stava insegnando duramente anche al suo assistente, il quale stava imparando anche abbastanza bene e in maniera soddisfacente il suo metodo di lavoro.
Cartwright...- lo richiamò con voce autoritaria come se davanti a sè avesse ancora uno studente e incrociando le braccia sotto il seno -Non mi costringa a cacciarla fuori dall'aula come ai vecchi tempi.
Chissà se il ragazzo avrebbe recepito il messaggio.
Non rifiuterò la sua richiesta di aiutarla: visto il suo desiderio di migliorarsi, cercherò di darle una mano ma ho bisogno di tempo per organizzare i miei impegni e ritagliare un momento e un luogo per lei e per delle lezioni private.- rispose professionale, continuando a fissarlo dritta negli occhi per accertarsi che stesse seguendo la sua voce e non il movimento del suo seno -Per quanto riguarda il metodo di pagamento...- e la Trama sa se ne avesse avuto bisogno -Un giorno mi ricambierà il favore, in qualche modo.
Per quanto l'incarico affidato a Edward Atwood fosse molto costoso e ben oltre le possibilità economiche della pozionista, la donna non se la sentiva di richiedere ad un ragazzo più giovane di lei e con un futuro ancora incerto di pagarle qualcosa che avrebbe anche potuto fare ad occhi chiusi. Nel caso della pupilla di Vastnor era un favore che doveva al docente di Difesa, per questo non aveva voluto neanche un galeone.
Ma in fondo poteva adottare lo stesso metodo con Cartwright: un favore per un favore. Aveva appena scoperto che poteva ottenere molti più benefici di quelli che potevano darle un po' di soldi in più.
Intanto mi faccia sapere se ha bisogno di rafforzare le basi o se possiamo passare già ad un livello successivo...
Non poteva escludere niente, visti i precedenti del giovane Tassorosso.
Re: Stanze Vergil - Martha
Inviato:
05/10/2014, 13:58
da Vergil
Molto gentile Cartwright, ma le consiglio di superare quanto prima possibile il suo problema o rischia di fare una brutta figura ogni volta che mi rivolge parola.
Non è poi così brutta, alla fine non è niente più che un complimento indiretto!
Ma in fondo è anche normale, per lei sono ancora uno dei suoi studenti, sotto sotto...
Ergo, un complimento dal sottoscritto era significativo quanto un giudizio in Pozioni dato da un luminare di Storia della Magia.
Comunque non se la prese per nulla il caro Vergil, ipotizzando senza ombra di dubbio che una donna come la Bennet fosse molto poco propensa ad accettare congratulazioni sul suo aspetto estetico con tanta facilità. Bisognava entrarci molto in confidenza e fino a quel momento era quasi certo che nessuno, nemmeno del corpo insegnanti, fosse riuscito in quell'arduo compito. A parte questa piccola riflessione personale, il vero motivo per il quale l'Auror aveva deciso di conferire con lei era chiederle qualche lezione privata di Pozioni, così da ampliare il suo bagaglio culturale magico ed accrescere così la possibilità di effettuare una carriera brillante al Ministero. C'erano in giro tantissimi Auror non troppo ferrati con le arti magiche pratiche che infatti non vedevano l'innalzarsi di grado da parecchio tempo, ma a loro stava bene così, perché si scocciavano ad apprendere anche quelle materie, avendole studiate in modo svogliato a scuola. L'ex Tassorosso, pur non avendo apprezzato mai totalmente studi come l'Alchimia, al contrario aveva una buona passione per le Pozioni e l'Erbologia ma maggiore attitudine per la prima, proprio per quello adesso se ne stava lì ad aspettare che la donna gli potesse dare una speranza di miglioramento... e nel frattempo, tanto per ingannare l'attesa, i suoi occhi scesero poco più in basso rispetto al viso della professoressa beandosi della vista del davanzale della collega.
Cartwright...
Mh?
Eh?!
Sì?
Alzò la testa di scatto, recuperando il più velocemente possibile lucidità.
Non mi costringa a cacciarla fuori dall'aula come ai vecchi tempi.
Cacciarmi?
Che cosa?
... Aaahhh ma quindi era per quello che...
Così, se il ragazzo avesse ricevuto conferma da Martha anche solo con un cenno del capo, di conseguenza avrebbe cominciato ad annuire con convinzione come ad aver raggiunto una sorta di illuminazione mistica, una spiegazione ricercata a lungo ma mai trovata.
Adesso capisco...
... Infatti in alcuni casi me lo chiedevo perché mi cacciava via, visto che non parlavo con nessuno.
Di seguito però, realizzò anche che era stato appena beccato a fissarle il seno impunemente e questo, oltre a compromettere possibilmente le lezioni private richieste, lo poneva anche sotto una pessima luce, facendogli fare una figura che gli antichi sumeri definivano "di merda".
Io... Oh, ecco, mi scusi, non volevo, è stato più forte di me!
No, aspetti, non era esattamente questo che intendevo dire ma... Non so, capisce... Io... Uhm...
... Forse è meglio se ricomincio daccapo!
... Non rifiuterò la sua richiesta di aiutarla: visto il suo desiderio di migliorarsi, cercherò di darle una mano ma ho bisogno di tempo per organizzare i miei impegni e ritagliare un momento e un luogo per lei e per delle lezioni private.
Tagliò corto la donna, forse stufa di sentirlo balbettare o forse facendosi finalmente una benedetta risata interiore, mantenendo però all'esterno la solita e sempiterna compostezza che la rendeva allo stesso tempo inquietante ed affascinante, oltre che, c'era da dirlo, eccitante.
Per quanto riguarda il metodo di pagamento... Un giorno mi ricambierà il favore, in qualche modo.
Una uscita del genere era meglio se non la dicesse, in tutta onestà.
Parlare ad uno come Vergil Cartwright, in piena astinenza, di metodi di pagamento alternativi, era simile a fargli esplodere una Bombarda nel basso ventre, provocando inesorabilmente un attimo di incertezza su cosa rispondere e soprattutto come rispondere.
D'altronde però, era vero che una persona come la Bennet mai e poi mai avrebbe potuto intendere quella frase con della malizia, nemmeno all'1%, quindi ci mise relativamente poco il professore di Volo a recuperare quota e non rischiare di farsi sbattere nuovamente fuori dall'aula.
A sua disposizione!
No, troppo equivoco.
Qualsiasi modo, non si preoccupi!
Ancora non ci siamo.
... Insomma, quando avrà bisogno, la mia porta sarà sempre aperta!
Forse già andava meglio.
Intanto mi faccia sapere se ha bisogno di rafforzare le basi o se possiamo passare già ad un livello successivo...
Magari potremmo cominciare il primo giorno con qualche test giusto per capire se dalla scuola ricordo tutto.
Nel caso constatasse che sono ad un grado adeguato per passare ad un insegnamento avanzato, allora procederemo in tal senso.
Non voglio farle perdere tempo, quindi è giusto che comprenda subito che tipologia di ripetizioni necessito.
Un po' ambigua come ultima affermazione, ma ci poteva stare.
... E ha già idea di quando potremmo cominciare?
Così nel caso potrei cominciare subito ad informarmi su quanti permessi posso prendere al Ministero.
Mi costeranno l'andare al lavoro in futuro anche da malato, ma ne sarà valsa la pena!
Re: Stanze Vergil - Martha
Inviato:
05/10/2014, 21:03
da Martha
Non è poi così brutta, alla fine non è niente più che un complimento indiretto!
Ma in fondo è anche normale, per lei sono ancora uno dei suoi studenti, sotto sotto...
Era forse un problema che lei lo vedesse come tale? Una parte di lei poteva comprendere il desiderio di Vergil di risultare ai suoi occhi un uomo serio e maturo e non un ragazzo ancora inesperto e che solo da poco si stava confrontando veramente con la vita. Da un altro lato però lei sarebbe stata lusingata di sapere che, anche a distanza di tempo, i suoi insegnanti sarebbero stati felici di guidarla nel suo percorso, a dimostrazione del fatto che si curavano del suo futuro quasi quanto lei.
La donna non era mai stata brava a far capire quanto seriamente prendesse il proprio ruolo di docente lì ad Hogwarts -al punto tale che anche uno scapestrato come Cartwright avrebbe avuto una mano da lei se lo avesse chiesto- ma stava imparando a rimediare alla sua fredda compostezza, che la facevano apparire forse troppo lontana e irraggiungibile agli occhi dei suoi alunni.
A dimostrazione di quanto detto sopra, infatti, Martha sarebbe stata più che disponibile a dare lezioni private al suo ex-allievo, se questi non avesse commesso l'errore di fissarle tanto impunemente la zona del seno. D'accordo che lui era cresciuto e che lei rimaneva una donna bella e attraente, ma questo non lo giustificava a mancarle di rispetto in quel modo, a seguito poi di una richiesta che era davvero molto importante per il futuro Auror.
La Bennet dunque si ritrovò costretta a riprenderlo, minacciandolo di sbatterlo fuori dall'aula, com'era solita fare quando lo beccava negli stessi identici atteggiamenti durante le ore di lezione.
Cacciarmi?
Che cosa?
... Aaahhh ma quindi era per quello che...
Annuì, le braccia ancora conserte, fissandolo nel mentre il Cartwright dimostrava di non possedere un cervello allenato a cogliere le sfumature all'interno di un discorso. Almeno, così stava facendo con lei.
Adesso capisco...
... Infatti in alcuni casi me lo chiedevo perché mi cacciava via, visto che non parlavo con nessuno.
Mmh...
Quanto ci avrebbe messo a capire? Dentro di sè, la pozionista contò fino a tre prima che il ragazzo realizzasse finalmente che cosa aveva voluto insinuare -neanche troppo velatamente- con quella finta minaccia.
Io... Oh, ecco, mi scusi, non volevo, è stato più forte di me!
No, aspetti, non era esattamente questo che intendevo dire ma... Non so, capisce... Io... Uhm...
Era più forte di lui riuscire a non fissarle il seno? Insomma, ma che razza di persona credeva di diventare con quel tipo di atteggiamento?
La risposta arrivò subito nella mente della donna, molto più clemente nei confronti di Vergil rispetto all'espressione glaciale con il quale lo stava fissando in quel momento. Lei stessa aveva avuto un periodo strano -se vogliamo dirla con un eufemismo- nel quale aveva creduto di impazzire per il desiderio che l'aveva colta nei confronti di ogni singolo collega presente a scuola, maschio o femmina che fosse. A ben pensarci non erano stati pochi i sogni fatti sul professore di Volo: alcuni erano ancora talmente vividi nei suoi ricordi che la Bennet aveva bisogno di un severo e allenato autocontrollo per evitare di cadere nel vizio e ripensare alle sensazioni vissute nei suoi mondi onirici.
Quindi perchè avrebbe dovuto accusare un ragazzo che si stava dimostrando per quello che era, ovvero un essere umano con delle pulsioni umane e difficili da controllare? Lei stessa alla sua età non si era certo comportata da santarellina e a quanto pare neanche da adulta era riuscita a porre un freno al suo sfrenato appetito sessuale, visto in cosa era sfociato dopo anni di repressione. Che poi in realtà non fosse dovuto ad un problema della Bennet ma all'ipnosi di un'aberrazione, erano informazioni che la pozionista -purtroppo- al momento non possedeva.
Per questo fu più propensa a soprassedere ai continui balbettii di scusa da parte del giovane Cartwrigh, che in quel momento si stava letteralmente perdendo in un bicchiere d'acqua.
... Forse è meglio se ricomincio daccapo!
Non sarà necessario, non si preoccupi.
Cercò di rassicurarlo, sebbene il tono non fosse uno dei più concilianti; anzi, a ben vedere, Vergil avrebbe anche potuto pensare che lei si fosse arrabbiata talmente tanto da rifiutarsi categoricamente di dargli una mano con le lezioni private. Invece, a sfatare ogni paura, Martha propose subito dopo di organizzare i propri impegni e quelli del suo ex-alunno per soddisfare la sua richiesta di incrementare le proprie capacità in Pozioni. Quanto al metodo di pagamento, nonostante la Bennet avesse bisogno di galeoni per pagare la giusta cifra che spettava a Edward Atwood -e non il ridicolo prezzo che l'uomo le aveva fatto come favore- la donna non se la sentivà di privare il Cartwright del proprio stipendio mensile per una manciata di lezioni che lo avrebbero aiutato a progredire nella sua carriera.
Per questo -gli disse- al momento giusto Vergil avrebbe saputo come ricambiare il favore. Salvo poi rendersi conto dopo qualche secondo che il prefetto dei Tassorosso molto probabilmente [Intuito(P)= 32] avrebbe potuto interpretarlo come un favore a sfondo sessuale, anche solo per una manciata di secondi appena.
A sua disposizione!
Qualsiasi modo, non si preoccupi!
... Insomma, quando avrà bisogno, la mia porta sarà sempre aperta!
Non ne dubito, Cartwright...
Disse con tono sarcastico e un sorriso appena un po' accennato, sicura ormai che anche senza quelle lezioni gratis Vergil sarebbe stato disponibile ad aiutarla qualunque cosa avesse chiesto. Un buon 70% -ipotizzava- era dovuto al carattere del Tassorosso, che nonostante la sua scarsa attenzione in classe era sempre pronto a farsi in quattro per gli altri. E il perchè del restante 30% era anche abbastanza ovvio, anche se la docente non lo avrebbe mai utilizzato per i propri scopi. No, il rispetto verso i propri colleghi prima di tutto, e in fondo era giusto che anche il ragazzo fosse riconosciuto come tale.
Subito dopo iniziarono ad organizzarsi seriamente sul lavoro che c'era da svolgere per integrare l'abilità magica del giovane Auror. La Bennet avrebbe voluto assicurarsi che Vergil partisse da delle basi solide nella sua materia, cosa che purtroppo non poteva garantire visto che il ragazzo aveva passato buona parte delle ore di Pozioni in corridoio a fissare il vuoto.
Magari potremmo cominciare il primo giorno con qualche test giusto per capire se dalla scuola ricordo tutto.
Nel caso constatasse che sono ad un grado adeguato per passare ad un insegnamento avanzato, allora procederemo in tal senso.
Non voglio farle perdere tempo, quindi è giusto che comprenda subito che tipologia di ripetizioni necessito.
Molto bene. Vedrò di organizzare un esame preliminare allora, prima di decidere che cosa bisogna rafforzare.
... E ha già idea di quando potremmo cominciare?
Perchè?
Così nel caso potrei cominciare subito ad informarmi su quanti permessi posso prendere al Ministero.
Mi costeranno l'andare al lavoro in futuro anche da malato, ma ne sarà valsa la pena!
Rimase sinceramente colpita nel venire a conoscenza che Cartwright era disposto a giocarsi le ferie pur di migliorarsi. Era un comportamento che mai avrebbe detto far parte del carattere del Tassorosso, ma a quanto pare non stava crescendo solo fisicamente, ma anche mentalmente -anche se con una certa lentezza secondo i suoi standard.
Martha lo fissò con sguardo penetrante, poggiando il mento sul pugno della mano chiusa e valutando attentamente non solo la persona che aveva di fronte, ma anche i giorni che aveva a disposizione per potergli venire incontro.
Qui a scuola mi è difficile riuscire ad organizzarmi, ho troppe cose da fare e in questo periodo il mio assistente non può darmi una mano.
Se è disposto a sacrificare un giorno a scelta fra sabato e domenica, può salvaguardare i suoi permessi per malattia e venire nella mia tenuta vicino Aberdeen, dove potrò concederle tutto il mio tempo senza il rischio che qualcuno ci disturbi.-attese che il ragazzo fosse d'accordo con la sua proposta, prima di procedere a parlare -In questo caso, possiamo vederci il prossimo week-end...alle dieci in punto.
Che cosa ne pensa...collega?
Re: Stanze Vergil - Martha
Inviato:
07/10/2014, 20:03
da Vergil
Nell'arco di nemmeno dieci minuti era riuscito a fare almeno un paio di brutte figure, tirar fuori una decina di doppi sensi ed aveva finalmente capito il perché di una punizione praticamente perpetua durante la maggior parte delle ore di lezione di Pozioni ai tempi della scuola.
Tralasciando la prima parte, piuttosto disastrosa, la seconda se non altro era positiva, almeno non sarebbe rimasto col dubbio tutta la vita.
Martha Bennet era una donna molto seria, estremamente professionale e con due te-... con un senso dell'umorismo molto blando, ma ogni tanto era anche in grado di sorridere ed esprimersi in qualche lieve battuta tra il sarcastico e il malizioso. Che donna... Aaaahhh che donna.
Vergil ammirava davvero una persona del genere, per quanto lui stesso non aspirasse affatto a divenire un giorno così tanto adulto e maturo.
Per il Cartwright un minimo di divertimento e sorriso erano il sale delle vita e non vi avrebbe mai rinunciato, forse li avrebbe solo un po' moderati. A prescindere da tutto, comunque, fu estremamente grato alla Capo Scuola Corvonero per il prezioso aiuto che gli stava concedendo, soprattutto perché stare appresso a lui significava togliere del tempo per se stessa, tempo libero, ovviamente.
Qui a scuola mi è difficile riuscire ad organizzarmi, ho troppe cose da fare e in questo periodo il mio assistente non può darmi una mano. Se è disposto a sacrificare un giorno a scelta fra sabato e domenica, può salvaguardare i suoi permessi per malattia e venire nella mia tenuta vicino Aberdeen, dove potrò concederle tutto il mio tempo senza il rischio che qualcuno ci disturbi.
A... A casa sua?
... Davvero?
Che persona assolutamente malvagia e terribile: allora lo stava facendo apposta? Il suo povero cuore non avrebbe retto ad una notizia simile.
Loro due, da soli, a contatto stretto, con una casa intera a disposizione. Ok, naturale che mai e poi mai sarebbe potuto accadere nulla, ma nella fantasia del ragazzo ogni divano, tavolo, lampadario della casa avrebbe alimentato maggiormente ogni sua fantasia possibile e immaginabile.
I buoni cari vecchi ormoni, quelli non lo abbandonavano mai, nemmeno con l'avanzare del tempo, che poi alla fine aveva vent'anni, mica cinquanta, alla fine era anche ovvio che provasse determinate pulsioni dalle 27 alle 34 ore al giorno. Se poi si andava a mettere il valore aggiunto di una donna come la Bennet, allora il cocktail di follia era bello e pronto. Inspirò profondamente, questa volta con tutta la concentrazione necessaria affinché potesse continuare a fissarla dritto negli occhi, oh no quella volta non si sarebbe fatto buttare fuori. Non così facilmente.
Fu poi quando Martha lo chiamò con l'appellativo "Collega" che trovò ancora più energia per non cadere nella trappola del décolleté. Che emozione, che onore, quanto si stava sentendo figo in quel momento.
In questo caso, possiamo vederci il prossimo week-end... alle dieci in punto.
Che cosa ne pensa... collega?
Ne penso che va benissimo, mi dica pure l'indirizzo preciso!
Non vedo l'ora di mettermi all'opera e mostrarle di cosa sono capace...
Forse era meglio correggere un po' il tiro, era ancora troppo equivocabile.
... Diciamo che sarò uno studente migliore del Cartwright che ha visto in quattro anni, ecco.
Così forse ci si poteva anche stare.
D'accordo, allora le auguro una buona serata e ci vediamo il prossimo weekend!
Grazie ancora, so che è a buon rendere, ma comunque grazie infinite.
E in quel preciso ed unico istante, negli occhi di Vergil non c'era altro che semplice, onesta e pulita riconoscenza.